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Alfasigma, 333 licenziamenti in tutta Italia
Coinvolto anche lo stabilimento di Pomezia: a rischio posti di lavoro, proclamato lo sciopero
Il colosso farmaceutico AlfaSigma (ex SigmaTau a Pomezia) ha annunciato a febbraio un piano di “riduzione del personale” che coinvolgerà complessivamente 333 lavoratori in tutta Italia. Di questi alcuni, anche se solo una parte minore, sono impiegati nello stabilimento di Pomezia, il sito più grande insieme a quello della sede di centrale di Bologna. Un’iniziativa che arriva a distanza di qualche mese dall’acquisizione da parte di AlfaSigma dell’azienda farmaceutica Sofar e che avrebbe creato un ‘surplus’ delle medesime figure lavorative ora finite in esubero nel gruppo. A questo, come spiegato dall’Azienda stessa, si sono sommate “esigenze di riorganizzazione” legate alla “sostituzione delle competenze e all’eliminazione di quelle non più necessarie e/obsolete”, oltre ad altre cause di natura contingente. A farne le spese però potrebbero esserci adesso i lavoratori.
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La procedura di licenziamento L’azienda, nel motivare i tagli al personale che coinvolgeranno la gran parte delle sedi del nostro Paese, parla nello specifico di ragioni legate alla “riorganizzazione e all’efficientamento delle funzioni e delle attività svolte dalla Società, all’eliminazione delle duplicazioni di funzioni e mansioni nonché all’adeguamento delle competenze e delle skills necessarie ad una proficua integrazione delle nuove tecnologie digitali”. Ben 333 come visto i profili ritenuti in eccesso e che per questo dovranno essere tagliati “non essendo stato possibile – fanno sapere ancora dall’Azienda –ricorrere ad altri strumenti se non a quelli dei licenziamenti collettivi”.
L’Azienda è reduce da un’acquisizione nei mesi scorsi che, tra le altre, avrebbe provcato un surplus delle medesime figure lavorative ora finite in esubero
Lo stabilimento di Pomezia
I LICENZIAMENTI ctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil che precisa quanto segue: “L’azienda farmaceutica AlfaSigma ha comunicato, il 20 febbraio scorso, un piano di riduzione sostanziale dell’organico, in particolare nell’informazione scientifica del farmaco e nelle attività di staff attraverso l’apertura della procedura di riduzione del personale (L.223/91)”, si legge nella nota. “Parliamo di 333 licenziamenti, praticamente in ogni divisione della società. Una riorganizzazione che mina la sostenibilità e la funzionalità delle attività se non con una concentrazione delle attività che risultano difficili da sostenere”. Mobilitazione nazionale
Il piano presentato dal colosso farmaceutico prevede il taglio di 333 esuberi, alcuni di questi individuati anche a Pomezia. Per lo stabilimento pometino sarebbero a rischio tra i 40 e i 60 posti di lavoro
I Sindacati sui tagli di Alfa Sigma: “Sciopero a marzo”
Per scongiurare tale scenario, che per la maggior parte avrà impatto sul ruolo di informatore scientifico, i Sindacati, non appena ricevuto la notizia dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo, si sono attivati per cercare da un lato di arrivare ad una mediazione e dall’altro, chiaramente, di scongiurare i licenziamenti. A fine mese è stato diramato a questo proposito un comunicato stampa congiunto da parte dei Sindacati Fil-
Prosegue il testo: “Il nostro compito è andare a fondo di questa decisione. Dobbiamo invertirne la rotta che consideriamo irricevibile. Per questa ragione, dopo una prima interlocuzione da noi richiesta con urgenza e avvenuta oggi in Confindustria Emilia Centro alla presenza anche di Assolombarda, la nostra valutazione non è mutata e con il coordinamento nazionale si è deciso lo stato di agitazione del gruppo con blocco degli straordinari e la proclamazione di 8 ore di sciopero“. Al momento si parla di una mobilitazione nazionale per il 6 marzo (quando il giornale sarà andato già in stampa, aggiornamenti sul nostro sito www.ilcorrieredellacittà.com) con modalità territoriali di svolgimento.
Il marchio “Alfasigma” è nato dalla fusione tra i gruppi Alfa Wassermann (fondato a Bologna nel 1948) e lo storico sito Sigma-Tau di Pomezia. Nel sito pometino, sede operativa e produttiva, lavorano in tutto oltre 400 persone: già nel 2021, lo ricordiamo, lo stabilimento di Pomezia era stato interessato, insieme ad altri, da una procedura di uscita volontaria dall’azienda chiamata “ponte generazionale” che aveva l’obiettivo di arrivare ad un ricambio generazionale dei lavoratori. Una modalità che era stata largamente apprezzata e che, al livello nazionale, aveva portato oltre 130 dipendenti ad accettare, con modalità vantaggiose sia per l’azienda che per i dipendenti stessi, la fuoriuscita dall’Azienda. Adesso però - sebbene, sottolineiamo, la partita sia appena all’inizio e ancora tutta da giocare - si registra questa sorta di “strappo” da parte di AlfaSigma che ha impresso un’accelerazione sul fronte della riduzione del personale bypassando procedure alternative (come era stato per l’appunto quella del ponte generazionale) dichiarate non più attuabili. Adesso ci saranno 45 giorni di tempo, partiti dal 20 febbraio scorso, per arrivare ad un accordo ed evitare il muro contro muro, ai quali aggiungerne ulteriori 25: 75 giorni di tempo in tutto, dove anche le Istituzioni locali dovranno fare la propria parte, per cercare di scongiurare lo scenario peggiore.
Tra le cause che hanno portato l’Azienda a questa sorta di “strappo” vengono citate anche esigenze di riorganizzazione” legate alla “sostituzione delle competenze e all’eliminazione di quelle non più necessarie e/obsolete”, oltre ad altre cause di natura contingente.
Luca Mugnaioli
dello sciopero