Il Corriere della Città - Novembre 2021

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Anno 13 Numero 11

NOVEMBRE 2021

libertà informazione politica cronaca cultura sport

RONCIGLIANO

AUMENTI PER ALCUNI, BOLLETTE ‘LEGGERE’ PER ALTRI. L’ENTE: «COSI’ TARIFFE PIU ‘EQUE»

Il Conisglio di Stato: «No prove di pericolo immeditato per la salute»

TA R I A R D E A : I L C A SSPO O

Ma i dati su pozzi e rifiuti «sforano i limiti previsti dalla legge». Attesa per l’udienza al TAR per il ricorso dei Comitati: l’appello ai Sindaci di Pomezia Ardea, Ariccia e Albano Laziale PEBA POMEZIA

Iniziato il processo contro il Comune per “condotta discriminatoria” ma la difesa dell’Ente fa discutere

QUARTIERI Tre Comitati di Pomezia chiedono più ascolto al Sindaco Adriano Zuccalà

MANCANZA INSEGNANTI «Ogni anno gli stessi problemi» Lo sfogo di una mamma di Ardea

PORTA A PORTA ARDEA Attenzione! Dall’8 novembre ci sarà un nuovo calendario

RITAGLIALO A PAG. 28

CAVALCAVIA PONTINA Attesa per la ricostruzione del ponte pedonale: la risposta Anas sui tempi

Cittadini in campo contro l’inciviltà a Pomezia e Ardea

Editoriale TARI, QUANTO CI COSTI?

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a Tari "divide" la città di Ardea. Ha sollevato letteralmente un polverone il caso della tassa sui rifiuti sotto la Rocca che da quest'anno è stata calcolata con parametri differenti rispetto a quanto avveniva in passato. La prima conseguenza è stata l'arrivo di bollette completamente diverse rispetto alle "attese" dei contribuenti. C'è chi si è visto aumentare la TARI di oltre 100 euro e chi, per contro, se l'è vista sforbiciata del 50% con una diminuzione anche fino a 400 euro. Ma come è possibile? Il Sindaco di Ardea, sommerso dalle segnalazioni, è intervenuto più volte per spiegare il motivo di queste rimodulazioni aventi l'obiettivo, ha dichiarato Mario Savarese, di avere "tariffe più eque" per i cittadini. Noi siamo andati ad intervistarlo per chiedergli ulteriori chiarimenti. (continua a pag.4)

All’interno

Quanto ci costa la gestione dei tributi a Pomezia e perché si ricorre a società esterne?

IL SERVIZIO DA PAG. 8



NOVEMBRE 2021 NUMERO 11

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RONCIGLIANO: RIGETTATO IL RICORSO

Editoriale TA R I , q u a n t o c i c o s t i ? POLITICA TARI Ardea, intervista al Sindaco Savarese..p.6-7 Tributi Pomezia, intervista all’Ass.Ielmini........pp.8-9 PEBA Pomezia, via al processo contro il Comune.p.10

CRONACA Tre CdQ chiedono più ascolto a Zuccalà.....da p.14 “Targa alla carriera” a Natale Sciara...............p.20 Desireé Manfredi, l’influencer di Ardea...........p.21 Bottega storica all’edicola Micheli di Pomezia....p.27 Borgo, successo per il ‘bis’ della visita guidata...p.29 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32

L a “ b e ff a ’ a l C o n s i g l i o d i S t a t o : m a i dati su pozzi e rifiuti sforano i limiti previsti dalla legge (da pag. 28)

SPORT DILETTANTI: IL PUNTO A POMEZIA E ARDEA

(da p.30)

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EDITORIALE

Il Corriere della Città novembre 2021

TARI ad Ardea, quanto ci costi? (segue dalla copertina) Ma prima di leggere le parole del primo cittadino vediamo cosa hanno detto i cittadini di Ardea in merito alle nuove bollette. Abbiamo chiesto infatti se gli importi da pagare fossero aumentati o diminuiti rispetto agli anni passati in virtù dei nuovi parametri di calcolo annunciati dal Comune. A Letizia è passata ad esempio "da 180 euro a 280" mentre a Monica è arrivata "a 293 euro rispetto ai 203 dello scorso anno". E ancora: Francesca segnala "un aumento da 197 euro a 301 euo" mentre Laura ha visto recapitarsi "un incremento di 67 euro". A Monia è andata "peggio": +120 euro rispetto allo scorso anno. Anche Cinzia si lamenta: "Nel 2020 abbiamo pagato €164.00 ora 271.00€ per il 2021". Calliope segnala addirittura un aumento di 250 euro. Insomma, questi sono stati solo alcuni dei messaggi ricevuti ma, come detto, altri cittadini hanno vissuto la situazione esattamente opposta. Prendiamo, a titolo esemplificativo, la testimonianza di Sandra: «La mia è stata dimezzata, ci sarà un errore?», ci scrive. La differenza è notevole, un ribasso di oltre 400 euro dagli 898 pagati fino ad ora agli attuali 460. E come lei tanti altri cittadini e cittadine che hanno riscontrato un segno "", a volte consistente, a volte di pochi euro, sulle bollette. "Io pagavo 321 euro, ora 288 euro", segnala ad esempio Paola. I nuovi metodi di calcolo Venendo al punto è chiaro che, il quadro sopra descritto, non è casuale ma frutto, Abbiamo chiesto ai cittadini di Ardea se le bollette fossero aumentate o diminuite rispetto al passato: in molti hanno segnalato l’incremento degli importi, altri riduzioni consistenti o magari solo di pochi euro

come detto, delle rimodulazioni tariffarie più rilevante (il 60%) ed è in proporzione al predisposte dall'Amministrazione Coloro numero. Nelle pagine seguenti il munale. La grande novità è stata Sindaco Savarese, da noi interviI NUOVI rappresentata in tal senso dalstato, ha chiarito ulteriormente PARAMETRI l'introduzione del parametro questi aspetti spiegando inoldegli occupanti degli im- Da quest'anno per la TARI ad tre il perché delle differenze Ardea il peso della dimensione mobili. Fino allo scorso con Pomezia i cui contrianno le bollette erano in- della casa incide solo sul 40% circa buenti, a parità di situafatti calcolate esclusiva- della tariffa mentre il numero dei zione, pagano spesso mente sulla base dei metri suoi occupanti determina la quota molto meno dei vicini di più rilevante (il 60%) ed è in quadrati dell'abitazione del Ardea. contribuente mentre da que- proporzione al loro numero Le altre novità st'anno il peso della dimenIn questo numero vedremo insione della casa incide solo sul fine, sempre nell'ambito della ge40% circa della tariffa mentre il nustione e raccolta dei rifiuti, i mero dei suoi occupanti determina la quota cambiamenti che presto interesseranno il Comune di Ardea sia sotto il profilo delle modalità del porta a porta, sia - provvedimento questo atteso da tempo - per l'avvio di una (vera) isola ecologica situata in Via Pontina Vecchia. Dall'8 novembre entrerà intanto in vigore il nuovo calendario di conferimento della raccolta che potrete trovare (e magari ritagliare) a pag. 28: tra le novità il ritiro a domicilio anche dal vetro e la dismissione graduale delle campane di vetro presenti sul territorio. L'obiettivo, in questo senso, è anche quello di portare la differenziata al 65% allineandosi alla legge considerando che in questi anni la città era rimasta indietro anni luce. Luca Mugnaioli

Alcuni hanno ricevuto un aumento fino ad oltre 100 euro, altri una “sforbiciata” rispetto al passato del 50% anche fino a 400 euro in meno. Il Comune: «Così tariffe più eque»



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POLITICA

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Savarese: «Tari? Ora sistema più equo. Impo indaco, può spiegarci cosa è cambiato quest'anno per la TARI e perché per molti cittadini è aumentata e invece per altri è diminuita? «Come ho già avuto modo di spiegare è importante precisare che la TARI, nel suo complesso, innanzitutto è rimasta invariata. La somma cioè delle bollette emesse lo scorso anno è la stessa di quelle di quest'anno, anzi ad essere precisi anche meno al livello complessivo. E' evidente che i casi di aumento sono stati molti di più rispetto alle diminuzioni, ma la cifra totale nel suo complesso è rimasta invariata. Ad ogni modo, e vengo al punto, tutto nasce dall’applicazione, obbligatoria, delle nuove regole imposte da Arera e le tariffe sono state rimodulate per equità: ci sono state pertanto utenze che hanno subito un aumento e altre che hanno avuto una diminuzione. E' l'effetto di una legge (che ritengo giusta) che sancisce che a pagare il servizio di raccolta dei rifiuti siano in proporzione coloro che li producono. La TARI, lo ricordo, serve esclusivamente a pagare il costo del servizio e si deve considerare alla sorta di quota condominiale in cui ciascuno partecipa a seconda del grado di godimento del bene comune. Ci tengo a sottolineare che, sulla base dei parametri forniti, che indicavano una “forbice” entro la quale muoversi, noi ci siamo tenuti anche al di sotto altrimenti, specie per le famiglie numerose, ci sarebbero stati incrementi ancora più penalizzanti. Ebbene, fino allo scorso anno le nostre bollette erano calcolate esclusivamente sulla base dei metri quadrati dell'abitazione del contribuente. Questo fatto ha procurato grande ingiustizia

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Seconde case IL CRITERIO - Secondo il regolamento Tari 2021 ad Ardea per le utenze domestiche occupate o a disposizione di persone che hanno stabilito la residenza fuori del territorio comunale il numero degli occupanti è determinato in base ai componenti risultanti dallo stato di famiglia nel Comune in cui il soggetto passivo è residente o, in caso di mancata dichiarazione, il numero degli occupanti viene stabilito in un numero uguale a 3 (tre unità).

perchè, mentre da un lato una famiglia numerosa che produce molta spazzatura e abita in un piccolo appartamento paga una TARI molto contenuta, dall'altro una sola persona (magari la nonna rimasta sola a vivere in un grande appartamento) che produce rifiuti in quantità minima, paga da sola il triplo o più della prima ipotesi. La rimodulazione delle tariffe pone fine a questa stortura. Il peso della dimensione della casa incide solo sul Come calcolare la nuova tariffa TARI ad Ardea: nelle tabelle sono in 40% circa della tariffa «Aumenti? Non è colpa nostra. E’ «Questo è il vero problema. Ad Ardea ci sono colpa del fatto che la tariffa applicata tante abitazioni di ridotte dimensioni, appaprima non era giusta» rentemente di pochi metri quadri. In realtà, spesso, sono villini di tre piani dove però il mentre il numero dei suoi occupanti deter- “piano che paga la Tari” è solo il piano terra mina la quota più rilevante (il 60%) ed è in perché è l'unico abitabile. Sopra sono sottoproporzione al loro numero». tetti e sotto, quelle che comunemente chiaC'è chi ha detto che gli aumenti delle bollette miamo “sale hobby”, in realtà sono garage. siano una “sorta” di compensazione per le ri- Senza contare che si paga sul calpestabile al duzioni fatte ai commercianti. Cosa ri- netto cioè delle mura. In alcune situazioni sponde? abbiamo metrature irrisorie, come 18 o «Che è assolutamente falso. Le agevolazioni 20mq. Risultato? La TARI era bassissima, 50ai commercianti per la Tari le copre lo Stato 60 euro l'anno, anche se ad abitarci erano attraverso fondi ad hoc per il Covid». magari in tre persone. In questi casi gli auSul fronte seconde case? menti sono stati spropositati. Spropositati ma «Anche qui ho ricevuto molte lamentele per giusti perché le tariffe non erano eque. Al l’addebito di tre persone e per gli importi contrario chi ha una casa molto grande ma sono aumentati. La spiegazione è semplice. magari vive da solo risparmierà oltre la metà. Quante persone ci sono ad Ardea 52,000? Se Ma degli aumenti non è colpa nostra. E' lo rapporto alle 150,000 abitazioni circa viene colpa del fatto che fino ad oggi la tariffa apfuori che mediamente ogni casa è abitata da plicata non era equa. E perché non lo era? tre persone. Il tutto, chiaramente, conside- Perché purtroppo i miei “predecessori” prorando i criteri che lo Stato ci dà e noi a quelli prio, in un certo qual modo, per favorire ci siamo attenuti. Il Comune del resto non ha l'edificazione di piccole case fatte con questi molti modi per verificare né in quanti ci vi- criteri hanno sempre consentito questo vono in queste abitazioni, al di là delle auto- strano metodo di calcolo anche perché era dichiarazioni, e né per quanti mesi all'anno, concesso, si poteva fare. Ma lo sa qual è la dunque si applicano questi parametri medi. cosa che fa più male?» Tenendo presente che per Pomezia, ad esem(continua) pio, per le seconde case, se ne considerano 4 «Ad Ardea ci sono tante abitazioni di pochi di occupanti». mq che di Tari non pagavano nulla, anche Tornando ai nuovi parametri per la Tari, a se magari ci vivono in tre. In realtà sono Pomezia questo modello è presente da alcuni spesso villini di tre piani dove il piano che anni. Perché ad Ardea lo si applica solo ora? “paga” è però solo il piano terra»

«Le bollette si calcolavano esclusivamente sulla base dei mq dell'abitazione. Era un sistema iniquo perché una persona sola in una casa magari grande pagava il triplo di una famiglia numerosa, che dunque produce più rifiuti, che vive però in un appartamento piccolo. Adesso è stato posto rimedio a questa ‘stortura’»


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orti più alti rispetto a Pomezia? Ecco perché»

ndicati i parametri utilizzati per la compilazione delle bollette recapitate ai contribuenti. Da quest’anno si considera anche il numero degli occupanti «La cosa che fa più male? Che è il Sindaco Savarese che adesso 'tartassa i cittadini', quando invece abbiamo solo ripristinato un sistema di equità e anzi, stiamo facendo di tutto per farli pagare di meno» (segue) Prego.. «Che adesso è il Sindaco Savarese che 'tartassa i cittadini', quando invece abbiamo solo ripristinato un sistema di equità e anzi, stiamo facendo di tutto per farli pagare meno. Ad ogni modo in futuro le cose cambieranno ancora perchè si pagherà, oltre alla quota fissa, solo per i rifiuti effettivamente conferiti. Questo metodo consentirà di diminuire considerevolmente il costo della bolletta per chi non produce rifiuto indifferenziato, o non ne produce molto, e al tempo stesso non produce scarti di cucina o sfalci e ramaglie perchè utilizza un sistema di compostaggio domestico». L'altra questione emersa, al di là del cambio dei parametri, è la differenza delle bollette tra Pomezia e Ardea magari a parità di componenti e metrature. Perché succede questo? «Parto con un esempio. Quattro persone a Pomezia in 100mq pagano 200 euro circa, ad Ardea, con le stesse condizioni

Rispetto a Pomezia IL CONFRONTO - La TARI totale viene ripartita tra attività produttive, che pagano molto di più in proporzione, e abitazioni. “A Pomezia il rapporto è 60-65% attività commerciali, 30-35% case; ad Ardea invece il rapporto è all’opposto e la TARI è ripartita soltanto per il 28% per le attività produttive, e per il resto (72%) tra i cittadini”, spiega il Sindaco.

pagherebbero 317,00. Quindi ad Ardea la nulla per portare le imprese sul territorio Tari costa più di Pomezia? Assolutamente no. mentre la popolazione cresceva a dismisura. Ma perché allora questa differenza, quando Per 50 anni si è permesso di continuare a coperaltro a Pomezia magari ci sono anche struire case su case – basti pensare che abmolti più servizi? Semplice. Ardea ha moltis- biamo molte più abitazioni rispetto al sime case e pochissime attività produttive fabbisogno reale – di 20-30mq dove magari quando sono in realtà queste ultime che pa- vanno ad abitare in 4, 5, 6 persone. Dopodigano molto di più di TARI. La ché paghiamo, in tutti i sensi, i costi spropospesa infatti, oltre alla sitati delle bonifiche delle discariche abusive parte fissa e variabile che tengono alte le spese del servizio: riIL DATO che abbiamo visto Se a Pomezia 4 persone in muovere infatti rifiuti dalla strada costa prima, viene 100mq pagano 200 euro circa 138euro/t+iva, addirittura dai 950/t ai “spalmata” tra ad Ardea pagherebbero 317. Tari 1200/t se bruciato. L'ultima bonifica abitazioni e at- più cara? No. Ad incidere sono il alle Salzare è costata 650,000 euro per tività produt- rapporto attività produttive/abita- dare un’idea. I motivi di queste situative. Ebbene la zioni, i costi enormi sostenuti ad zioni sono molteplici: da chi non paga nostra spesa to- Ardea per bonificare le discari- la Tari e dunque non può richiedere il tale viene riparservizio a domicilio, ad altri perché teche abusive e la bassa % di tita per il 72% mendo possibili controlli non mettono i differenziata dell’Ente circa tra i cittadini e rifiuti davanti casa, fino a coloro che lo soltanto per il 28% fanno per boicottare l'Amministrazione, pertra le attività produttive. A Pome- ché c'è anche quello. Anche per questo il rapzia il rapporto è totalmente diffe- porto parte fissa, che comprende anche le rente: 60-65% attività bonifiche straordinarie, parte variabile a Pocommerciali, 30-35% cittadini. mezia è bilanciato e da noi no. Anfine pesa, Ecco perché non è vero che la anche se in modo meno marcato, la bassa Tari da noi è più alta, anzi, ma è percentuale di differenziata del nostro Cola ripartizione ad essere diffe- mune». rente. Dal punto di vista della pro- Lei ha fissato l'obiettivo del 65% già previsto duzione dei rifiuti non ci sarebbe dalla legge. Che tempistiche vi siete dati? grande differenza tra le due città infatti, anzi «Prima di subito, visto che il tempo è lettenoi ne produciamo un po' di più per via del- ralmente “zero”. La soglia del 65% del resto è l'aumento estivo della popolazione. Per que- già prevista per legge» sto me la prendo con la politica del passato e Sul fronte dell'evasione qual è la situazione? mi riallaccio a quanto detto prima: sin dagli «Partirà adesso un servizio importante per anni '70 quando venne presa la sciagurata de- contrastare l'evasione attraverso un'esternacisione di separarci da Pomezia non capendo lizzazione. Su questo fronte siamo fiduciosi». che ne stavamo divenendo solo un “quartiere Luca Mugnaioli dormitorio” dato che tutte «Rimuovere rifiuti abbandonati in strada Nella foto: le attività, stabilimenti, costa 138 euro/t+Iva, 950/t-1200/t se Il Sindaco di aziende erano lì. E nel invece vengono bruciati. L'ultima bonifica tempo non è stato fatto Ardea Savarese alle Salzare è costata 650,000 euro»


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Tributi, quanto costa la gestione del servizio a Pomezia Servizio internalizzato ma a supporto ci sono società esterne e la partecipata al 100%: il Comune spiega il perché uanto spende il Comune di Pomezia per la gestione del settore tributi e perché se il servizio è stato internalizzato si continuano ad utilizzare delle società esterne a supporto? Sono queste le domande a cui abbiamo cercato di dare risposta soprattutto perché, ad inizio anno, la Corte dei Conti aveva “bacchettato” il Comune in virtù della sua scarsa propensione ad introitare le entrate nelle proprie casse, sia quelle di competenze che per ciò che riguarda i residui (cioè le somme accertate ma non incassate entro il termine dell'esercizio) analizzando il periodo dal 2015 al 2019. Parlare di tributi a Pomezia significa però “rievocare anche spettri del passato”, su tutte il caso “Aser” di cui ancora paghiamo gli strascichi, tanto che lo stesso Comune, nel rispondere all’organo di controllo, ha ripercorso tutti i suoi trascorsi dalla fine degli anni 90 ad oggi per far comprendere le difficoltà avute, nel tempo, a riscuotere i propri tributi. Per evitare allora il ripetersi di casi analoghi, nel tempo, le varie Amministrazioni che si sono succedute hanno intrapreso strade diverse. Ma oggi qual è la situazione? Dall'Aser, all’Andreani, all'internalizzazione del servizio Dopo l'Aser il Comune di Pomezia, fino al 2016, scelse di affidarsi per ciò che riguarda la gestione dei tributi, ad un'altra società esterna, la Andreani. Ma la Giunta Fucci decise, terminato il contratto con l'azienda, di avviare una fase per certi versi inedita per il Comune: internalizzare il servizio con l'obiettivo, evidentemente, di ridurre i costi. Ma questa scelta ha pagato fino in fondo? Nella lettera trasmessa al Comune di Pomezia ad inizio anno la Corte dei Conti nel periodo 2015-2019 ha evidenziato per l'Ente grosse difficoltà nella “riscossione delle entrate proprie, sia in conto competenza che in conto residui”. Il caso delle società esterne L'attuale Amministrazione allora, pur proseguendo su questa strada, si sta avvalendo

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La domanda: se il Comune ha già i suoi Uffici ad occuparsi della gestione dei tributi, perché pagare allora anche delle società esterne?

oggi anche di società esterne a supporto. Una decisione che, tre anni fa, aveva scatenato l'ira proprio dell'ex Sindaco Fabio Fucci il quale aveva attaccato la maggioranza sostenendo di “far pagare il doppio ai cittadini per lo stesso servizio”. Immediata era stata la replica dell'Assessore al Bilancio Ielmini che aveva spiegato come, in effetti, consulenze esterne “c'erano sempre state” e che queste sono proficue in quanto tali società “hanno competenze, strumenti, nonché l’esperienza maturata nel settore, sicuramente maggiori, che possono senza dubbio aiutare il lavoro svolto dal personale dipendente interno”. Quanto spende il Comune di Pomezia per la gestione dei Tributi Ma di quanti soldi parliamo? Il precedente affidamento (2018-2020) è costato alle casse pubbliche circa 180,000 euro e a vincerlo era stata l’Andreani. La nuova gara invece, in corso di espletamento, prevede invece 318,000 euro per un anno. Non solo. La vera novità è l'investimento importante che l'Amministrazione Comunale ha deciso di fare con la società partecipata al 100% “Servizi in Comune SpA” (ex Farmacie comunali SpA, ndr). Nei mesi scorsi infatti la Giunta Zuccalà ha deciso di affiancare anche questa struttura all'Ufficio Tributi con un affidamento di “prova” di cinque mesi – esteso poi a sei – al costo di poco meno di 200mila euro. Dopodiché è stato pianificato un altro mandato fino al 2022 per un importo complessivo di 1,680,000 euro. In questo importo però, precisa l'Assessore Stefano Ielmini, rientra anche la gara di cui sopra (i 318mila euro, ndr). La lettera della Corte dei Conti In mezzo a questo scenario si inserisce per l'appunto la lettera che la Corte dei Conti, l'organo di rilevanza costituzionale che svolge funzioni di controllo e giurisdizionali nelle materie di contabilità pubblica (e non solo), ha trasmesso ad inizio anno al Comune di Pomezia in cui sono emerse numerose criticità e tra queste proprio nella gestione delle entrate. Si legge a questo proposito in un passaggio: “Appare inoltre grave anche il limitato incasso delle Analisi dell’andamento dei residui e delle entrate in conto competenza entrate in conto

competenza che, se non introitate con regolarità nei tempi previsti, si trasformano ben presto in residui attivi di difficile realizzazione, riproducendo esattamente il grave fenomeno del mancato incasso dei residui attivi cui oggi si assiste in codesto Comune”. Definite inoltre “insufficienti e intempestive le attività nei suoi passati controlli”. Di questo, ma non solo, abbiamo allora parlato con l'Amministrazione Comunale. (continua)

Entrate e spese DI COSA SI PARLA - Le entrate del “titolo I” ricomprendono tasse e imposte; il “titolo II” riguarda i trasferimenti correnti mentre il “titolo III” le entrate extra tributarie. Nel loro insieme coprono le spese correnti (costi del personale, manutenzione ordinaria strade, e così via). Una volta “accertate” – ossia quando si definisce un'entrata per la quale l'Ente ritiene di avere un titolo giuridico per richiedere un pagamento come nel caso ad es. di tasse e imposte – consentono di autorizzare una spesa. Per mitigare l'eventualità che poi quegli importi non vengano effettivamente incassati materialmente (previsioni errate, evasione, mancata capacità dell'ente di riscuotere, ecc.) esiste per gli enti locali il “fondo crediti di dubbia esigibilità”, una sorta di “spesa” a tutti gli effetti in cui vengono inserite e accantonate cifre che il Comune non può spendere. Ciò permette di mantenere l’equilibrio. La differenza infine tra somme accertate e incassate materialmente (cd. “reversali”) finisce nei residui attivi, ovvero crediti – non certo debiti come si potrebbe pensare erroneamente – che rappresentano una sorta di salvadanaio per l'Ente. Al tempo stesso rappresentano però un'arma a doppio taglio perché, sempre nel caso di imposte e tasse, qualora non pagate dal contribuente in tempi ragionevoli è difficilissimo poi, se non del tutto impossibile, andarle a recuperare.


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Ielmini: «La spesa dell’Ente è sicuramente ripagata: riscossione ordinaria salita dal 65% all’83%. Costi per il supporto all’Ufficio Tributi? Si ripagano “da soli” con le sanzioni» zate per i servizi alla città». Il servizio di gestione dei Tributi è stato internalizzato dal 2016 (Giunta Fucci) ma il Comune oggi si sta avLe entrate tributarie (Titolo I) a Pomezia dal 2016 al 2020 valendo in più del (segue) supporto della partecipata al 100% Servizi in La deliberazione della Corte dei Conti del Comune SpA (dal 2019) nonché di società gennaio scorso ha evidenziato difficoltà da esterne, fino al 2020 l'Andreani e ora si atparte del Comune di Pomezia nella “riscos- tende l'esito di una nuova gara. Perché questi sione delle entrate proprie, sia in conto com- cambiamenti? Non è come pagare due volte petenza che in conto residui”. Il periodo per un medesimo servizio? considerato è quello 2015-2019 e, ad onor del «Il termine “internalizzazione” è troppo gevero, la stessa Corte dei Conti evidenzia un nerico e non può comprendere tutte le fasi miglioramento per il 2019. Lei è Assessore della riscossione. Il personale dell’Ufficio Tridal 2018: perché secondo lei si era arrivati a buti ha competenze e strumenti per gestire quel punto e qual è invece la situazione oggi? tutta la fase di riscossione ordinaria e accer«Il problema della gestione delle entrate nei tamento delle entrate. Si avvale della società Comuni, non solo di Pomezia, deriva essen- “Servizi in Comune spa”, partecipata al 100%, zialmente dagli strumenti che i Comuni ave- per un supporto operativo nelle varie fasi, vano a disposizione per la redazione dei condividendo lo stesso software e gli stessi bilanci e dai riflessi delle mancate entrate. flussi di lavoro, mantenendo il totale conFino a qualche anno fa gli Enti potevano trollo sugli atti amministrativi. Questa moiscrivere in bilancio le entrate tributarie dalità organizzativa ha permesso di ottenere senza fare particolare attenzione al reale in- un miglioramento immediato per la riscoscasso, ma autorizzare spese non coperte da sione ordinaria passata dal 65% di media liquidità equivaleva a generare debiti. I cre- degli ultimi 4 anni al 83,53% del 2019, come diti tributari negli anni hanno raggiunto un evidenziato dalla tabella allegata alla relalivello tale che anche la più rigorosa politica zione della Corte dei Conti. Ci sono tuttavia di recupero deve fare i conti con somme attività marginali seppur importanti che venormai negli anni diventate inesigibili. Inoltre gono affidate a ditte esterne, come ad esemda qualche anno, con l’introduzione di pio il supporto alle notifiche degli atti, il norme più rigide, è possibile spendere solo backoffice e la gestione delle banche informaquello che realmente viene incassato. I resi- tiche». dui più vecchi vengono cancellati dal bilancio Proprio per la “Servizi in Comune SpA” sono e quindi i rendiconti sono sempre più veri- state destinate ingenti risorse, circa 1,680,000 tieri. Inoltre una parte delle entrate di com- euro fino al 2022 che ricomprendono però petenza dell’anno devono essere accantonate anche gli affidamenti esterni: perché è più efin un fondo sulla base della capacità di ficiente/conveniente questo sistema piutriscossione degli anni precedenti. In tosto che avere un'unica società pratica più sei bravo a incassare esterna che svolga tutte le funzioni quello che hai messo in bilancio come avveniva in passato? nell’anno e più acquisti fiducia «La spesa complessiva dell’Ente è sianche negli anni successivi. Il curamente ripagata e lo dimostrano buon risultato del 2019 dovrebbe i numeri sugli incassi reali che sono essere confermato anche per il in costante crescita. Va precisato che il 2020. Quando la riscossione è efficosto sostenuto per il supporto all’Ufficio ciente e di conseguenza si riduce la diffeTributi non toglie risorse all’Ente, in quanto renza tra le entrate previste spesato attraverso le sanzioni che vanno dal Nella foto: e quelle reali, le ammini- 30% al 100% del tributo non pagato o non diL’Assessore al strazioni non sono co- chiarato da parte dei contribuenti, i quali vale Bilancio del strette a vincolare somme la pena sottolineare, evadono pur essendo Comune di non spendibili che po- beneficiari dei servizi che eroga il Comune». Pomezia tranno quindi essere utiliz- Sul fronte specifico dell'evasione nel 2018 Stefano Ielmini

l'Ente aveva sottolineato, per la sola TARI, un'evasione pari al 35%. Qual è la situazione attuale? «La percentuale di evasione nel 2019 è stata complessivamente del 17%, che rappresenta lo scostamento fra le entrate previste e quelle effettive». Recupero dell’evasione. Stando alla relazione della Corte dei Conti a fronte di un potenziale “carico” pari a 10 milioni di euro soltanto il 6% circa è stato recuperato. In realtà anche la somma totale andrebbe rivista perché in realtà il “lavorabile” sarebbe inferiore e pari a poco meno di 2 milioni e mezzo. Perché si fa così fatica a recuperare queste somme? «La fase di riscossione coattiva è stata delegata all’Agenzia della Riscossione. Gli strumenti come sappiamo sono quelli tipici che attiva l’Agenzia nei confronti dei contribuenti morosi, quali ad esempio i pignoramenti e i fermi amministrativi. Molte difficoltà sono legate alla solvibilità del debitore e alle stesse procedure di recupero, che sono lunghe e farraginose». Il Comune è stato costretto ad avvalersi nel 2020 di un'altra società esterna, (la Municipia SpA) per monitorare l'andamento delle azioni intraprese dall'Agenzia riscossione considerando i pochi risultati ottenuti. E' vero che si è trattato di unico affidamento, per 14mila euro circa, ma non le sembra un paradosso spendere del denaro per “controllare”...chi già dovrebbe controllare? «Si è trattato di un unico affidamento di modesto importo e non ripetuto che l’Ufficio ha ritenuto necessario per potenziare proprio l’attività di riscossione coattiva per scongiurare prescrizioni». Ci sarebbe infine una cifra pari a 35-40 milioni di euro circa – mantenuta in Bilancio – relativa a crediti ancora attivi riferiti fino al 2014 quando cioè l'attività di riscossione era gestita dall'Andreani e per i quali la stessa società se ne sta ancora occupando. Quanto effettivamente si potrà ancora recuperare? «Le attività di riscossione sono ripartite dopo l’emergenza covid, ma i contribuenti sono usciti finanziariamente indeboliti dalla crisi e quindi sono intervenute norme che seppure non prevedono il blocco di notifiche e azioni esecutive, allungano ulteriormente i termini di pagamento e consentono di rateizzazione il debito». Luca Mugnaioli


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PEBA, via al processo contro il Comune di Pomezia L'Associazione Luca Coscioni ha fatto ricorso per “condotta discriminatoria”. Sentenza a giugno 2022 i è svolta agli inizi di ottobre l'udienza nell'ambito del procedimento che vede da una parte l'Associazione Luca Coscioni e il Comune di Pomezia e dall'altra. Il nodo del contendere, per cui oggi si è arrivati dinanzi al Giudice, riguarda la mancata adozione da parte dell'Ente dei PEBA, ovvero dei piani per l'abbattimento delle barriere architettoniche, obbligatori per legge dagli anni '80 ma non ancora presenti a Pomezia (così come, purtroppo, in molte città italiane). Si tratta di uno strumento fondamentale perché consente di ripensare al territorio in ottica di (vera) accessibilità per tutti, andando cioè oltre il singolo intervento-spot di rimozione della barriera architettonica a beneficio, per contro, di una visione a 360° della città che consenta ad una persona con disabilità di muoversi liberamente e in totale autonomia. E soltanto in un secondo momento procedere con gli interventi puntuali di rimozione degli ostacoli. Proprio per questo dunque,

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istanza, per via giudiziaria con il ricorso per condotta discriminatoria verso tutte le persone specialmente quelle con maggiore fragilità». L'azione legale, ad ogni modo, è fondata su un duplice obiettivo: da un lato viene chiesto che il Comune venga “condannato per condotta discriminatoria e costretto ad adottare i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche entro termini congrui e ragionevoli”, dall'altro si punta ad intervenire “rimuovendo tutta una serie di barriere

[...] La controparte omette totalmente tale decisiva circostanza, nelle proprie note di trattazione scritta, reiterando le deduzioni rese nell’atto introduttivo del tutto infondate e avulse ai fatti di causa. Pertanto, il ricorso va rigettato, ovvero, in via gradata, va accertata e dichiarata la cessata materia del contendere per sopravvenuta carenza di interesse a seguito dell’adozione del P.E.B.A., oggetto della domanda della ricorrente, da parte del Comune di Pomezia».

L’azione legale punta da un lato a condannare il Comune per “condotta discriminatoria” (e portarlo così ad adottare i PEBA), dall'altro a “rimuovenre una serie di barriere architettoniche puntuali presenti sul territorio” nell'ultima campagna elettorale, anche l'attuale Sindaco si era impegnato a rispettare tutta una serie di punti programmatici per arrivare infine al PEBA ma poi quegli stessi impegni rimasero, di fatto, solo su carta. Il ricorso dopo il mancato rispetto degli impegni presi Nel novembre 2019 l'Associazione Luca Coscioni, che si era fatta promotrice dell'iniziativa con tutti i candidati a Sindaco, decise allora di far ricorso in Tribunale prendendo atto del mancato rispetto degli impegni presi al livello politico dinanzi ai cittadini. «Abbiamo tentato in tutti i modi di dialogare con l’amministrazione, ma la base per questo dialogo non poteva che essere quell’impegno – aveva dichiarato a tal proposito il Consigliere dell’Associazione Coscioni Giuseppe Di Bella – Si trattava di garantire tempi certi per il PEBA e di rispettare i diNella foto: ritti dei cittadini che per Il Consigliere primi sono condizionati Generale della nella mobilità e nell’autoAssociaszione nomia. Non avendo riceLuca Coscioni vuto risposte, abbiamo Giuseppe Di deciso di agire, in ultima Bella

architettoniche puntuali presenti sul territo- E' “giallo” sul documento rio”. La sentenza, senza ulteriori La risposta del legale ha però aperto udienze, è attesa per l'estate prosuna sorta di “giallo”. Se avete seLA DIFESA DEL sima. guito la vicenda sin qui riCOMUNE APRE UN La difesa dell'Avvocato del corderete gli ultimi “GIALLO” Comune: «PEBA già sviluppi sul tema, da noi adottato, nessuna con- L’Avv. del Comune ha spiegato che il riportati a maggio PEBA è già stato adottato “in data 28 scorso: il Comune di dotta discriminatoria» dicembre 2020”. Ma come è possibile se Pomezia, rispondendo Durante l'udienza l'Avvocato incaricato dal Co- proprio in quei giorni l’Ente riceveva ad una richiesta semmune, in una memoria dalla società solo le “linee guida per pre da parte dell'Assodifensiva, ha però predisporlo” mentre ad aprile (2021) ciazione Luca Coscioni, spiegava che mancava ancora sostenuto “l'insusaveva fatto sapere infatti l’approvazione in Giunta? sistenza di condotte che l'Ente “era in attesa di discriminatorie” dato approvare in Giunta le linee che sin dagli anni '90 guida – che ancora oggi non sono “l'Ente ha approntato interventi sul state rese pubbliche, ndr – per la predispositerritorio finalizzati alla tutela delle zione dei PEBA trasmesse dalla società incapersone portatrici di handicap in ot- ricata nel dicembre precedente”, proprio temperanza alla vigente normativa” (ma quello del 2020. il PEBA, come detto, è un'altra cosa, ndr). (continua) Dopodiché il legale spiega: «Occorre sottoliLa memoria difensiva del Comune: neare nuovamente che in data 28 dicembre “Occorre sottolineare che il 28/12/2020 il 2020 il Comune di Pomezia ha adottato il Comune di Pomezia ha adottato il P.E.B.A. (doc.1 allegato al deposito delle note P.E.B.A. oggetto del ricorso, con ciò steridi trattazione scritta del 12 gennaio 2021), lizzando definitivamente la domanda oggetto del ricorso, con ciò sterilizzando dedella parte ricorrente [...] che omette finitivamente la domanda di parte ricorrente totalmente tale decisiva circostanza»


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novembre 2021 (segue) In merito alla pubblicazione delle stesse linee guida, per le quali la Coscioni aveva fatto anche un accesso civico caduto però nel vuoto, il Dirigente aveva inoltre spiegato che quest'ultima sarebbe “stata subordinata sempre all'approvazione da parte dell'organo politico”. Ebbene: posto che, a prescindere, il Comune di Pomezia aveva già tali direttive a disposizione gratuitamente in quanto diramate dalle Regione Lazio, che senso avrebbe avuto incaricare una società pagando 24mila euro (compreso però anche il piano per la mobilità urbana, ndr) per realizzare delle linee guida propedeutiche se in realtà il PEBA era già stato “adottato”? Se infatti l'Amministrazione aveva ricevuto le linee guida entro il 31/12/2020 ma a maggio era ancora in attesa di approvarle in Giunta, a cosa si riferisce dunque la risposta dell'Avvocato? Il legale cita e allega in effetti un documento, in nostro possesso, indicante la data del 28 dicembre 2020, ma lo stesso non compare nell'Albo Pretorio. Senza contare che nel medesimo testo, denominato, proprio “PEBA”, si fa riferimento in realtà alle linee guida della Regione Lazio approvate nel febbraio 2020 e non a quelle trasmesse dalla Crealink, ovvero la società, con sede a Pisa,

POLITICA interpellata dall'Amministrazione. La risposta del Sindaco Nel corso dell'udienza nella causa contro l'Ass. Coscioni ad ottobre l'Avvocato incaricato dall'Ente ha spiegato in una memoria difensiva "che in data 28 dicembre 2020 il Comune di Pomezia ha adottato il P.E.B.A." e che dunque i motivi stessi del ricorso sarebbero infondati. E ha allegato a tal proposito un documento denominato "PEBA". Ma a cosa si riferisce? Nell'aprile scorso infatti il Dirigente aveva fatto sapere che le "linee guida per la predisposizione del Peba (non del PEBA stesso quindi)" ricevute dalla Crealink erano ancora in attesa di approvazione da parte della Giunta. Lei stesso Sindaco aveva dichiarato di "essere in attesa di uno specifico finanziamento per la redazione vera e propria del PEBA, attività direttamente correlata alle linee guida". L'Amministrazione può chiarire pertanto questa discrepanza di notizie? «Come detto più volte, l'adozione delle linee guida per la predisposizione del Peba (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) è cosa ben diversa dal Peba stesso che, per quanto riguarda la nostra Città, vogliamo sia pienamente integrato al PUMS (Piano

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Urbano della Mobilità Sostenibile), affinché si possa parlare concretamente di piena accessibilità. Il Comune di Pomezia ha vinto il finanziamento regionale atteso e il PEBA è attualmente in fase di redazione. Inoltre, come già annunciato, abbiamo stanziato un fondo di 1 milione di euro per interventi di abbattimento delle barriere architettoniche in tutto il territorio, cifra mai stanziata prima nella nostra Città. E' la dimostrazione della volontà e del lavoro della nostra Amministrazione per garantire a tutti gli stessi diritti e per rendere Pomezia sempre più inclusiva. Sulla causa in corso attendiamo gli esiti legali». Luca Mugnaioli

Il documento “PEBA” presentato dal legale del Comune di Pomezia: all’interno non si fa menzione delle linee guida della Crealink ma solo a quelle della Regione Lazio, approvate a febbraio 2020


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Riapertura Roncigliano, il Consiglio di Stato rigetta il ricorso: «N opo il Tar anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Albano contro la riapertura di Roncigliano. Una decisione che, ad onor del vero, era nell'aria ma che ha lasciato comunque l'amaro in bocca soprattutto per le motivazioni addotte. «Il Consiglio di Stato tramite ordinanza (n. 05824/2021) ha rigettato il nostro ricorso contro la riapertura della discarica di Roncigliano - ha dichiarato a questo proposito il Primo Cittadino Massimiliano Borelli – Le ordinanze e le motivazioni conLa discarica riversa le conseguenze nocive almeno su 4 Comuni, in primis Ardea tenute non si commentano, ma l'amarezza temporanea dai provvedimenti impugnati». graziamo per le foto usate in questo numero) non si cancella», Il Consiglio di Stato: prevalgono i rischi Sul primo aspetto il Consiglio di Stato, oltre contro la riapertura della discarica. «Oltre a sottolineare “che le ordinanze della Città alle motivazioni già esistenti – si legge in una per Roma rispetto a quelli ‘locali’ Nel motivare l'ordinanza di rigetto i Giudici metropolitana di Roma Capitale, non preve- nota – presenteremo ai giudici le analisi Arpa hanno sottolineato infatti – nuovamente – dono alcuna deroga alle condizioni di eser- Lazio relative ai pozzi di controllo della diche da un lato gli interessi di Roma Capitale cizio, ovvero alla tipologia di codici EER scarica di Albano effettuate a settembre che sono prevalenti rispetto a quelli di Albano e ammessi dall’originaria autorizzazione regio- attestano lo stato di compromissione in cui il suo hinterland, tra cui soprattutto Ardea, nale” scrive inoltre che nel bilanciamento versa la falda acquifera, da cui attingono cenma dall'altro, ed è questo che desta le mag- degli interessi, appare invece attuale ed in- tinaia di pozzi ad uso civile e commerciale giori perplessità, hanno messo in discussione combente il grave rischio igienico – sanitario, della zona, ancora sprovvista di acquedotto derivante dall’interruzione del ciclo di pubblico. Insieme a noi 16 tra comitati e asperfino il tema ambientale sul quale si gestione dei rifiuti urbani indiffe- sociazioni territoriali, più tanti residenti di dibatte da sempre. «Come osserIL RICORSO DI renziati di Roma Capitale”. Abano-Cancelliera ed Ardea-Villaggio Arvato dal primo giudice – si COMITATI E Il ricorso dei Comitati, deatino, rappresentati dai nostri due bravislegge nel testo – non è stata ASSOCIAZIONI presente il Villaggio simi e coraggiosissimi avvocati, Stefano Rossi data prova del fatto che, a Il 2 novembre al Tar si svolgerà Ardeatino (Ardea) e Caterina Paone. Il nostro obiettivo è uno causa della contaminaun’udienza in merito al ricorso Intanto per il 2 novembre solo: chiudere definitivamente la Discarica di zione della falda idrica del VII invaso della discarica presentato da 16 comitati e associa- (quando il giornale sarà Albano e farla tornare un'area verde». A fine di Albano Laziale, vi sia un zioni territoriali con in più tanti già andato in stampa) mese è arrivato anche l’appello ai 4 sindaci di immediato e attuale peri- residenti di Albano-Cancelliera presso il Tar del Lazio si bacino, Albano-Massimiliano Borelli, Ardeae Ardea Villaggio terrà una importante Mario Savarese, Ariccia-Gianluca Staccoli e colo per la salute umana speArdeatino udienza relativa al ricorso pre- Pomezia-Adriano Zuccalà di costituirsi ad cificamente determinato sentato dall'Associazione Salute adiuvandum nel ricorso al Tar del Lazio. ovvero aggravato dall’ulteriore Ambiente Albano-Cancelliera (che rin(continua) conferimento di rifiuti disposto in via

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I dati su pozzi e rifiuti: «Valori oltre i limiti» I DATI - Il 14 settembre è stato effettuato un secondo campionamento delle acque sotterranee presso i 4 pozzi (D,A,B,F1 Bis) previsti dall'AIA, come indicato nell'ordinanza della Città Metropolitana di Roma Capitale, da parte dell'Arpa. Nei due giorni seguenti sono stati fatti ulteriori campionamenti di acque sotterranee presso altri 6 pozzi presenti nell'impianto, “il cui monitoraggio – specifica Arpa - non è previsto dall'ordinanza della Città Metropolitana di Roma Capitale”. Infine il 12 ottobre scorso sono stati trasmessi al Comune di Albano, Città metropolitana di Roma Capitale, Regione Lazio e Ministero della Transizione Ecologica gli esiti delle analisi effettuate sui campioni di acque sotterranee presi il 14 settembre mentre gli altri, al momento di andare in stampa, non sono stati resi pubblici. Ad ogni modo, da quanto emerso dai

4 pozzi attenzionati, alcuni parametri, rispetto ai valori di riferimento, sono stati superati. ANCHE I RIFIUTI “NON SONO A NORMA” - Il 7 settembre sono stati prelevati dei rifiuti per essere analizzati sempre da Arpa dopo i controlli di agosto. Ebbene, nella relazione si legge che “i risultati evidenziano il superamento sia del valore di concentrazione del parametro DOC risul-

tato essere pari a 1.837 mg/L (il limite è pari a 100 mg/L) che dell’IRDP risultato essere pari a 1.450 mgO2/KgSVh (il valore limite previsto è pari a 1.000 mgO2/KgSVh). In considerazione dei valori riscontrati il rifiuto non è ammissibile in una discarica per rifiuti non pericolosi”.


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Non vi è prova di un immediato e attuale pericolo per la salute» (segue) L’intervista al Vice Sindaco di Albano Luca Andreassi Il Consiglio di Stato, dopo il TAR, ha rigettato il ricorso del Comune di Albano Laziale contro l’ordinanza di riapertura della discarica di Roncigliano. Partita finita? “C’era un allenatore di calcio che amava ripetere che partita finita quando arbitro fischia. A mio avviso l’arbitro non ha ancora fischiato. La difficoltà, piuttosto, è capire chi sia l’arbitro e se sia indipendente. Mi spiego. Il Consiglio di Stato, anche in maniera molto prevedibile, ha riproposto le stesse motivazioni del TAR. Non c’è immediata evidenza di ripercussione ambientale a seguito dello sversamento dei camion di Roma e che l’emergenza “Roma” è assolutamente imparagonabile all’emergenza eventuale “Albano”. Sono profondamente convinto, e lo sono dai tempi in cui esercitavo la delega alla gestione dei rifiuti, tanto che con l’allora Sindaco Marini ricorremmo al TAR, che ci sia innanzitutto un problema di legittimità amministrativa nelle volture che hanno autorizzato all’esercizio discarica da un lato e TMB (sebbene solo sulla carta, ancora e per fortuna). Ne abbiamo parlato tante volte. Dispiace che questo argomento non sia mai all’ordine del giorno». Le recenti analisi ARPA mostrano che i pozzi presentano valori degli inquinanti che sforano i parametri. Come può un Tribunale ignorare quest'ennesimo riscontro? «Questo è il secondo aspetto della questione. In merito all’inquinamento del sito io credo esista un evidente problema a monte. I dati rilevati nei vari piezometri mostrano degli andamenti dei contaminanti ed inquinanti schizofrenici. Variazioni di due ordini di grandezza da un mese all’altro di alcune sostanze. Pozzi collocati teoricamente a monte di altri che registrano concentrazioni di in-

Andreassi: «Ricorso rigettato? La partita non è ancora finita. Analisi ARPA? Dati ‘schizofrenici’, serviva un consulente tecnico nominato dal Tar per fare chiarezza una volta per tutte: perché non è stato fatto?» quinanti maggiori di quelli a valle. Certamente c’è molta poca chiarezza su quello che succede al di sotto dei vari invasi e del TMB bruciato. Sarebbe stato auspicabile che il giudice del TAR o quello del Consiglio di Stato avessero nominato un consulente tecnico, ufficiale, per fare chiarezza, una volta per tutte operando una seria ed incontrovertibile caratterizzazione del sito. E invece niente, neanche questo. Nonostante ciò, e proprio per questi motivi, non credo che la partita sia ancora chiusa. Per un motivo semplice. Albano non risolve i problemi di Roma. E oggi, in Regione, in Città Metropolitana ed in Comune l’alibi di avere alla guida della Capitale il peggior Sindaco della storia della Città non esiste più». Tornando alla partita di Roncigliano: prima non ci ha detto chi è “l’arbitro” però... «Dovrebbe essere la Regione Lazio. Quella, però, che a mio avviso, ha illegittimamente volturato discarica ed impianto. Confido nel VAR per rimanere in ambito calcistico. Ovvero un capace CDA di AMA associata ad una politica dei rifiuti di Roma che rispetti, sin da subito, la legge». Roma appunto. Cosa si aspetta come prima mossa dal neo sindaco Gualtieri? «In realtà lo ha dichiarato. Ma spero sia stata una dichiarazione più per far clamore che altro. Ha detto, cioè, che, utilizzando i residui a bilancio di tutti i Municipi, vorrebbe effettuare una straordinaria pulizia del territorio per avere Roma pulita a Natale. Encomiabile

Nella foto: ma inutile. Almeno alle condizioni presenti. La necessità Il Vicesindaco di Albano di ricorrere alla discarica di Laziale Albano, peraltro tramite atto Luca ordinativo, ma anche a Andreassi quella di Viterbo, dimostra che il problema non sia nella capacità o meno di raccogliere i rifiuti, ma nell’individuare impianti e siti di trattamento e stoccaggio. Senza chiarezza in tal senso sarebbero solo soldi spesi malamente». Soldi che invece come potrebbero essere utilizzati, secondo lei? «Premesso che non ho contezza dell’ammontare – credo neanche Gualtieri al momento visto che è in fase ricognitiva – ritengo che Roma abbia bisogno, da subito, di cose semplici, fattibili e funzionali ad un progetto più ampio. Certamente la prima priorità, lo dice la legge, è separare la frazione organica dal resto dei rifiuti. Garantendo da un lato la possibilità di valorizzazione della frazione organica stessa e dall’altro la riduzione del quantitativo di rifiuti indifferenziati da mandare in quei terribili frullatori che sono gli impianti di Trattamento Meccanico e Biologico e, poi, in discarica e nei termovalorizzatori. Allora, perché non utilizzare quei fondi per far partire una raccolta differenziata almeno della frazione organica? Laddove possibile con raccolta domiciliare, laddove impossibile con cassonetti stradali colorati. Accompagnati da adeguata comunicazione e un po’ di controlli. Quale che sarà il piano industriale di AMA, questo sarebbe un passo utile e funzionale». A regime, infine, continua a credere che la soluzione vada trovata nei subambiti? «Certamente. Ambiti che siano autosufficienti e chiudano il ciclo dei rifiuti. Impiantistica leggera, adeguata alla valorizzazione delle frazioni separate con la raccolta differenziata, di taglia idonea alla dimensione del quadrante e con controllo diretto delle Amministrazioni pubbliche che fanno parte del subambito. Dunque, rete dei comuni in Provincia di Roma e, al contrario, suddivisione della Capitale in subambiti. In modo tale da dividere il territorio in quadranti più o meno omogenei. Ognuno autonomo ed indipendente». Luca Mugnaioli


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Torvaianica Alta, il nuovo CdQ “chiama” il Comune Chiesti interventi su problemi che si trascinano da anni: strade, sicurezza e spazi verdi in cima alla lista l neo Comitato di Quartiere di Torvaianica Alta, insediatosi il mese scorso, ha diffuso una lettera indirizzata all'Amministrazione Comunale affinché si faccia carico delle problematiche che da anni risultano irrisolte. «Le carenze e le contraddizioni sono sotto gli occhi di tutti e nel contempo i cittadini di Torvaianica Alta si sentono impotenti, smarriti, non vedono un punto di riferimento al quale affidare le loro esigenze per le quali si trascinano antichi e cronici problemi legati al ritornello stantio e strumentale delle previsioni di bilancio», si legge nella missiva. Ma quali sono le situazioni più urgenti a cui mettere mano? Sicurezza e viabilità locale Secondo il direttivo dei cittadini Lungo via Mar Tirreno e via di Torvaianica Alta (dall’incrocio di via Mar Tirreno fino all’Istituto scolastico) “è assolutamente necessario realizzare un marciapiede che consenta un transito sicuro ai pedoni (adulti e soprattutto bambini)”. Da rivedere anche, scrive il CdQ, “l’incrocio tra via Mar Tirreno con via di Torvaianica Alta in quanto, a causa del restringimento della carreggiata, lo spazio di manovra non consente il transito dei bus quando si incrociano con altri veicoli. Trattasi di un punto nevralgico del traffico cittadino con esasperazione durante gli orari di ingresso e uscita dei bambini dalla scuola e durante l’orario di apertura degli esercizi

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Incrocio Via Mar Tirreno con Via di Torvaianica Alta (foto sotto): a causa del restringimento della carreggiata, lo spazio di manovra non consente il transito dei bus quando si incrociano con altri veicoli. Nelle ora di scuola e apertura negozi il traffico va in tilt

Strade malandate e (foto in basso a dx) e assenza di marciapiedi a Torvaianica Alta commerciali presenti nell’area (farmacia e rosticceria)”. E ancora. “L’incrocio tra via di Torvaianica Alta con via di Campo Selva è molto pericoloso sia a causa della scarsa visibilità (specialmente in primavera quando c’è l’erba alta) sia per la difficoltà di immissione a seguito del notevole afflusso di auto”. Occorre infine “prevedere per la via Mar Tirreno e via di Torvaianica Alta (dall’incrocio di via Mar Tirreno fino all’Istituto scolastico) misure che limitino la velocità dei veicoli ponendo il limite di 30 km/h attraverso il posizionamento di dissuasori di velocità”. Strade e segnaletica Posto che un pezzo di Via di Torvaianica Alta è stato sistemato recentemente altri tratti andrebbero sistemati. “Lo stato del manto stradale è critico nella gran parte delle strade del quartiere da cui ne deriva una viabilità interna degradata e pericolosa. In particolare i lavori di realizzazione e allacciamento della rete idrica e gas degli ultimi anni uniti agli intensi fenomeni atmosferici (bombe d’acqua) hanno creato discontinuità del manto stradale attraverso una serie di buche longitudinali che rappresentano un grave pericolo per pedoni, biciclette e motoveicoli”. Anche “la segnaletica orizzontale e verticale va completata ed in particolare quella orizzontale necessita di essere ripristinata in quanto il tempo l’ha resa quasi invisibile”. Videosorveglianza e verde pubblico La lettera prende in considerazioni altri aspetti del quartiere, come ad esempio quello

della sicurezza. Tra le soluzioni individuate il Comitato di Quartiere sottolinea come “l’installazione di un sistema di videosorveglianza sulle vie principali costituirebbe un valido aiuto garantendo un monitoraggio continuativo gestendo in modo efficiente e tempestivo gli eventi critici come gli ingorghi, il cambiamento delle condizioni stradali e gli incidenti oltre a costituire un’implementazione per la percezione della sicurezza”. L'altra nota dolente riguarda la mancanza di verde pubblico. “Dalla variante al piano particolareggiato esecutivo “Torvaianica Alta – Campo Jemini” approvato con determina dirigenziale n. 55/DIR11 del 20.11.2012 risultano sussistere nel quartiere diverse aree adibite ad aree pubbliche. Ciò posto, si chiede di utilizzare le suddette aree per la creazione e allestimento di luoghi di aggregazione per famiglie ed anziani. In particolare si chiede la realizzazione di aree a verde pubblico attrezzate: per bambini (parco giochi), per famiglie ed anziani (panchine) nonchè una piccola area per i cani”.

Chieste telecamere per la videosorveglianza, il ripristino e il completamento della segnaletica nel quartiere. Mancano anche aree a verde pubblico attrezzate e spazi dedicati agli animali


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Campo Jemini, il punto sul quartiere Cosa manca ancora nella zona, parola al CdQ: dal Parco che è ancora chiuso alle altre richieste l Comitato di Quartiere di Campo Jemini fa il punto per gli interventi ancora da realizzare nel quartiere. La questione più importante riguarda l'apertura del parco in Via dei Fiordalisi la cui inaugurazione, prevista inizialmente per maggio scorso, viene rimandata da mesi anche se i lavori sono, almeno in teoria, praticamente ultimati. Anche sul fronte della sicurezza non vi sono novità, né per ciò che riguarda un'eventuale progetto per i marciapiedi lungo Via delle Orchidee, né per gli interventi sicuramente di più facile realizzazione quali ad esempio il ripristino/implementazione della segnaletica orizzontale e verticale. Fino ad arrivare alla richiesta di installare dei cestini getta-carta per i quali tuttavia si è ancora in attesa. C'è da dire che interventi recenti, ad agosto, ce ne sono stati e hanno riguardato, tra gli altri, gli scavi per le fogne bianche in alcune vie che dovrebbero prevenire il problema degli allagamenti; ad ogni modo, rispetto a ciò che ancora manca nel Quartiere, i residenti attraverso il direttivo locale, sono tornati a sollecitare l'Amministrazione in merito alle richieste rimaste ad oggi inevase. Gli interventi richiesti «Da tempo i residenti, per cui faccio da tramite con il mio ruolo, chiedono l'installazione degli specchi negli incroci del quartiere e la messa a punto di quelli esistenti così come dei cestini getta-carte, utili per sensibilizzare anche contro l'abbandono delle deiezioni canine, della cartellonistica al momento carente, sia stradale che di 'ammonimento' contro la piaga dell'alta velocità», ci dice il Presidente del Comitato di Quartiere Alex Gaspari. «Sul fronte della sicurezza purtroppo non ci Nella foto: sono novità. Sappiamo che il Presidente del il progetto di un eventuale Comitato di marciapiede lungo Via Quartiere di delle Orchidee, come Campo Jemini aveva spiegato l'AmminiAlex Gaspari

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L’area verde non è ancora stata aperta al pubblico: l’inaugurazione era prevista per maggio strazione, non sarà realizzabile in tempi brevi, per questo abbiamo sollecitato quantomeno gli altri interventi come il ripristino della segnaletica verticale e orizzontale o l'installazione di dissuasori contro l'alta velocità. E' un tema secondo me fondamentale perché, ad oggi, passeggiare in sicurezza per il quartiere è impossibile perché davvero troppo pericoloso. Lo stesso discorso si può fare per il completamento dell'illuminazione pubblica in Via dei Fiordalisi ed altre vie rimanenti, come ad esempio via di Campo Jemini che sfocia in via della selva piana che oltre all'illuminazione, è sprovvista di fognature e asfalto» aggiunge Gaspari. «Ci tengo a sottolineare – ci spiega ancora il Presidente del CdQ – che non ne facciamo una questione politica, tanto più che sia il Comitato che io stesso nel ruolo ricoperto siamo totalmente apolitici: come volontari teniamo semplicemente al decoro nonché alla vivibilità della zona e controlliamo quotidianamente che tutto questo venga rispettato». Il Parco: apertura in ritardo di quattro mesi L'altra grande questione in sospeso riguarda,

come citato in apertura, l'area verde di Via dei Fiordalisi i cui lavori sarebbero dovuti essere consegnati a maggio. Arrivati a novembre, invece, il parco è ancora chiuso. «Anche se l'area verrà inaugurata a breve ormai la bella stagione è passata e dunque potrà essere sicuramente meno sfruttata, almeno fino al prossimo anno. E' davvero un peccato che i tempi non siano stati rispettati», commenta il Presidente del CdQ. Dal canto suo l'Amministrazione Comunale ci ha fatto sapere pochi giorni fa che “i lavori sono completati e che il nuovo giardino sarà inaugurato a breve. Ciò che manca è esclusivamente l'allaccio alla rete idrica, di cui si sta occupando Acea, e da cui dipende il funzionamento delle fontanelle pubbliche e l'irrigazione del prato. Saremo lieti di festeggiare insieme ai residenti l'apertura della nuova area verde.” Luca Mugnaioli Il CdQ, portavoce delle istanze dei cittadini, chiede l’implementazione/ripristino della segnalatica orizzontale, il completamento dell’illuminazione pubblica nonché dell’asfaltatura laddove mancante e interventi per il decoro, come il posizionamento di cestini getta-carte


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Nuova Lavinium: «Sindaco, ci ascolti» Il CdQ chiede un incontro pubblico ad Adriano Zuccalà. E lancia l’allarme: «Troppe aree degradate» na lettera chiara, precisa, indirizzata dal Comitato di Quartiere Nuova Lavinium all'Amministrazione Comunale. L'obiettivo? Far presenti tutti i problemi della zona rimasti sin qui irrisolti. Il Presidente Francesco Di Ruocco, senza troppi giri di parole, descrive del resto la zona come un “rione che regredisce sempre di più”. Da qui l'idea di rivolgersi direttamente al Sindaco Adriano Zuccalà per chiedere un incontro pubblico e affrontare insieme il futuro di una zona che, sostiene il Comitato, un tempo era il “fiore all'occhiello della città”. I problemi della zona «L'immagine che offre oggi il quartiere Nuova Lavinium è di un rione che regredisce sempre di più: sono tante le aree degradate e tante le problematiche che affliggono i residenti», esordisce la lettera spedita al Primo Cittadino dal CdQ. Il primo punto della lista è lo stato di Piazza Aldo Moro, il centro dell'intero quartiere. «Attualmente è in uno stato di totale abbandono. Convive con un’ampia area transennata (sottraendo inoltre i già scarsi parcheggi ai residenti), nei pressi dell’ingresso dello stadio Franco Maniscalco, perennemente allagata. Le cause sono un obsoleto impianto idrico ed un impianto fognario di acque reflue ostruito. Per di più, presenta un impianto d’illuminazione stradale e dei marciapiedi inadeguati», spiega Di Ruocco. Via Singen Il Comitato di Quartiere, si legge nel testo, affronta poi la questione relativa a Via Singen. «La strada presenta per un lungo tratto dopo la chiesa, un manto stradale completamente dissestato a causa delle radici superficiali dei pini; il giardinetto è in uno stato d’incuria mentre i marciapiedi sono inesistenti. L'illuminazione? Scarsa. Risulta, a conti fatti, una delle strade più pericolose da percorrere per pedoni, ciclisti, motociclisti,

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automobilisti, mamme con passeggini e disabili in carrozzine». Giardini Giovanni Falcone Dello stato di trascuratezza dei giardinetti Giovanni Falcone, ma anche di Piazza Aldo Moro, avevamo già parlato anni fa (era il 2017) ma, a quanto pare, le cose negli anni non sono migliorate, anzi. «Questo luogo è frequentato da famiglie con bimbi piccoli ma presenta giochi da riparare, tappeti antitrauma rotti ed usurati con notevoli pericoli di cadute, un impianto d’irrigazione non funzionante e, in prossimità della scuola dell’infanzia Giovanni Rodari, c’è anche una zona perimetrata con all’interno una buca piena di acqua putrida e di rifiuti». Via Pietro Nenni, Via Alcide De Gasperi e Via Fratelli Bandiera «Via Pietro Nenni, nel tratto di zona commerciale, presenta marciapiedi impercorribili mentre nei pressi del Palalavinium e della scuola primaria M. Hack un lungo tratto di marciapiede risulta impraticabile per la pericolosa vicinanza di una fitta vegetazione di rovi. Per ciò che riguarda Via Alcide De Ga-

Piazza Aldo Moro in stato di abbandono: anche l’ordinaria amministrazione non viene eseguita da tempo

Lo stato attuale del giardino intitolato a Giovanni Falcone nel quartiere Nuova Lavinium

speri, un'importante arteria notevolmente trafficata, in special modo negli orari di entrata e di uscita delle scuole, il Comitato elenca le diverse criticità: «Lo spartitraffico con gli alti e fitti oleandri coprono la visibilità dei pedoni agli automobilisti nell’attraversamento; insufficienti sono le misure di salvaguardia di famiglie con bambini nel tratto a ridosso del frequentatissimo giardino Falcone a causa dell’eccessiva velocità dei veicoli», prosegue il Presidente Di Ruocco. Infine Via Fratelli Bandiera: «Strada trafficatissima, presenta l’intoppo di un impianto semaforico la cui funzionalità andrebbe limitata nei soli orari di entrata e di uscita degli studenti della vicina scuola Orazio, con lo scopo di aiutare gli ausiliari del traffico nell’utile lavoro di attraversamento pedonale». Gli altri problemi Infine vengono citate altre due questioni che gravano pesantemente non solo sul quartiere ma sull’intera città: «Il notevolissimo traffico che persiste non solo su Via Alcide De Gasperi e Via F.lli Bandiera ma su tutto il quartiere, genera una situazione insostenibile che grava pesantemente su inquinamento e stress dei cittadini; il parco della Crocetta, con annessa pista ciclopedonale, opera apprezzatissima e goduta dall’intera cittadinanza, versa in uno stato di abbandono con evidenti pericoli per l’incolumità pubblica». (continua)


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(segue) mento da parte delle Istituzioni: i cittadini Il messaggio al Sindaco non vengono informati su quello che si inAl netto di tutto questo il CdQ lancia allora tende fare nel quartiere o sul perché un deun messaggio all'Amministrazione: «Da terminato problema non viene risolto. Tutte sempre abbiamo cercato di interagire con la le richieste di confronto cadono nel vuoto. Sua amministrazione, facendoci portaCito l'esempio dei fondi ottenuti recentevoce dei problemi e dei pensieri mente dal Comune (nell'ambito dei FONDI PINQUA dei cittadini ma, oltre a varie Pinqua, ndr) che verranno utilizAlla 167 sono stati collaborazioni riguardanti zati anche qui nel quartiere per eventi socio culturali - che destinati 15 milioni. Previsti, i quali avremmo voluto essere tra gli altri, interventi per rappresenta da sempre il coinvolti di più». Infine una nostro DNA - non c’è stato Piazza Aldo Moro (tra cui uno chiosa sulla situazione nel skate park), per la viabilità, alcun riscontro. Signor Sinquartiere. «Altro da aggiundaco, non si chiuda pregiu- implementazione della pista gere? La cosa che più salta alciclabile, e installazione dizialmente, ma si apra a chi l'occhio è l'assenza di di telecamere è predisposto ad interagire rimanutenzione ordinaria: magari conoscendo anche e, soprattutto, anche piccoli interventi che però, chi potrebbe avere pensieri diversi e non si sa per quale motivo, non vengono contrastanti. Le chiedo di dedicare un po' del eseguiti, e si trascinano per mesi se non anni. suo prezioso tempo per esaminare quanto Ci siamo anche offerti per occuparcene noi esposto ed eventualmente poter dare risposte come cittadinanza attiva: nulla anche qui. durante un incontro pubblico». Del resto basta fare un giro del quartiere, tra Incontriamo il Comitato di Quartiere i giardini, la piazza e le strade, per rendersi Per sapere se qualcosa in questo mese abbon- conto della situazione. Noi non vogliamo dante sia accaduto o meno (la lettera è del 7 farne un caso “politico”, del resto la nostra ottobre scorso) ci siamo recati presso la sede storia ultraventennale parla per noi dato che del Comitato di quartiere a fine ottobre. «Al ci siamo rapportati con tutte le Amministramomento, purtroppo, non abbiamo ricevuto zioni. Chiediamo soltanto più partecipazione nessuna risposta alla lettera inviata», ci dice e dialogo». il Presidente del Comitato. «Ciò che colpisce Luca Mugnaioli è ancora una volta l'assenza di coinvolgi-

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La “castagnata”

L’EVENTO - Il tradizionale appuntamento con la festa “Benvenuto Autunno - Castagnata”, giunto alla XXII edizione si è svolto a fine ottobre nel quartiere Nuova Lavinium a Pomezia. Nel corso della manifestazione si sono susseguiti spettacoli, giochi per i più piccoli, musica e soprattutto del buonissimo cibo dalla gustosa frittella di “nonna Lavinia”, agli appetitosi panini fino ad arrivare, ovviamente, alle saporitissime caldarroste. Ad ospitare la kermesse, come di consueto, gli spazi di Piazza Aldo Moro. Ottima la presenza di pubblico nel corso della due giorni di festa.


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Biblioteca di Pomezia al 100% della capienza Obbligatoria la prenotazione. La decisione è arrivata a fine ottobre: ad annunciarla il Comune partire da giovedì 28 ottobre 2021, la Biblioteca comunale "Ugo Tognazzi" ha riaperto al pubblico con capienza al 100%: 63 postazioni per studenti universitari e adulti e 24 postazioni per ragazzi, studenti delle scuole medie e superiori. Rimane obbligatoria la prenotazione online nel rispetto delle norme anti Covid-19. Come prenotarsi E' possibile prenotarsi scaricando l'APP TUPASSI su smartphone o accedendo al seguente link: https://www.tupassi.it/login-prenotare-servizio-con-tupassi/ registrandosi al portale o tramite le credenziali SPID. Si ricorda che, per poter usufruire delle postazioni studio, è obbligatorio esibire il green pass ed essere in possesso della tessera di iscrizione alla biblioteca comunale. Come iscriversi Per poter effettuare l'iscrizione è sufficiente

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scaricare i moduli al seguente link: www.comune.pomezia.rm.it/modulistica_scuola_cu ltura compilarlo, firmarli e inviarli a biblioteca@comune.pomezia.rm.it L'iscrizione è gratuita. Biblioteca digitale L’Ente ricorda infine alla cittadinanza che è

attivo il servizio avanzato di biblioteca digitale gratuito del Comune di Pomezia: http://www.comune.pomezia.rm.it/biblioteca_online.

Comprare casa, da sogno a realtà grazie ai bonus e a MedioCasa omprare casa: un sogno che per molte persone può trasformarsi in realtà proprio in questo periodo grazie a una serie di fattori positivi per chi vuole acquistare. Mutui al minimo storico, prezzi degli immobili bassi rispetto al valore reale e, in più – grazie alle agevolazioni del Governo – il vantaggio di non pagare l’imposta di registro, ipotecaria e catastale e il riconoscimento di un credito d’imposta in caso di acquisto soggetto a Iva nel caso si abbia un’età inferiore a 36 anni e un Isee massimo di 40.000 euro, acquistando entro giugno 2022, data di scadenza del bonus. Tutto questo, se

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fatto in un’agenzia come MedioCasa di via Luciano Manara 30 a Pomezia, dove lo staff giovane e preparato riesce a indirizzare i clienti verso le occasioni migliori, è sicuramente il modo per coronare il sogno senza alcuna incrinatura.L’agenzia, unica filiale MedioCasa sul litorale romano, offre tutti i servizi di vendita, acquisto (anche all’asta) e valutazioni di immobili, sia privati che commerciali, dando assistenza al cliente dalla visita preliminare fino ad acquisto concluso. “Da quando abbiamo aperto abbiamo venduto tantissimo ai giovani – spiegano dallo staff di MedioCasa – sia che a pagare fossero direttamente i ragazzi, sia che si trattasse di regali da parte dei genitori. Sono state vendute anche case affittate, come investimento. In ogni caso acquistare adesso, con i prezzi e i mutui bassi è un investimento: la curva non può che risalire nell’arco degli anni e un gio-

vane che prende un immobile oggi, usufruendo anche delle agevolazioni dello Stato, avrà una casa di proprietà pagando l’equivalente di un affitto o forse anche meno. Se poi lo affitta a terzi perché magari vive ancora con i genitori, si ritrova il mutuo pagato”. Proprio grazie al successo registrato finora, l’agenzia è alla ricerca di nuovi immobili da mettere in vendita, che verranno valutati secondo i massimi parametri possibili. “I venditori, affidandosi a noi, saranno sicuramente soddisfatti, considerando ovviamente quelli che sono i valori di mercato”. Il mattone è quindi tornato ad essere l’investimento del futuro. “Noi ci crediamo, tanto che puntiamo a crescere anche come agenzia, aprendo altri punti vendita: qui abbiamo assunto personale e altro ne assumeremo nelle nuove filiali, dando così opportunità di lavoro a ragazzi del territorio”.



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“Targa alla carriera”a Natale Sciara Il riconoscimento consegnato dalla Pro Loco di Ciampino presso lo stabilimento “Roma” di Ardea a carriera del poeta, diarista, scrittore Natale Sciara si arricchisce, o meglio, si impreziosisce, di un altro importante riconoscimento. Nel mese di ottobre è arrivata la “targa alla carriera” consegnata dalla Pro Loco di Ciampino per mano della Presidente Eleonora A. Persico, nell'ambito della XXXIII edizione della rassegna "Venere Lavinia". La cerimonia si è svolta presso lo Stabilimento Roma ad Ardea. «Sono molto felice di ricevere questa targa e peraltro qui in questi luoghi a cui sono molto legato. Ringrazio ovviamente la Pro Loco e la Città di Ciampino che ha riconosciuto l'opera da me svolta in tutti questi anni», ha dichiarato lo scrittore. I castelli e il litorale di Ardea (ma non solo) La location di Ardea del resto non poteva essere più azzeccata per coniugare due dei luoghi tra i più cari a Natale Sciara, che tra poco

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di Giacomo Manzù, altra figura cara allo scrittore. Quindi, e ve lo abbiamo raccontato in un servizio pubblicato ad agosto su questi spazi, le ramificazioni culturali che collocano Natale Sciara anche nella vicina Pomezia, con i rapporto con il poeta pometino Dome-

degli esordi, arriva peraltro in un momento davvero proficuo per Natale Sciara. Recentemente sono stati pubblicati “Ribollio poetico” e “Il sorriso dell’universo”, due opere che erano rimaste in cantiere da tempo e che la pandemia, ma anche una malattia avuta

Il riconoscimento è stato consegnato ad Ardea allo scrittore “castellano” nell'ambito della “XXXIII edizione della rassegna "Venere Lavinia" compirà 80 anni. Si tratta di luoghi fonte di ispirazione dei suoi libri e componimenti che ne hanno segnato profondamente la vita. Non a caso in molti lo hanno definito uno scrittore “castellano” dato che Sciara è molto noto negli ambienti letterari dei Castelli Romani ed è lì che inoltre vive, precisamente a Ciampino per l'appunto, dal lontano 1971 dopo aver girato un po' tutta l'Italia (Riccione, Caserta, Roma, solo per citare alcune città). Ma è ad Ardea, o meglio a Tor San Lorenzo per l'esattezza, che da oltre 41 anni trascorre l'estate e proprio a questo territorio ha dedicato alcuni dei suoi scritti. E' qui inoltre che ha stretto un forte legame con lo storico Giosuè Auletta con cui va avanti una fitta collaborazione anche, ma non solo, nel nome

nico Defelice fino ad arrivare, anche qui, ad altri luoghi iconici quali il Museo Multimediale nei pressi del Borgo di Pratica di Mare e dell'area archeologica lì vicino, piuttosto che il Cimitero che ospita la tomba del grande Sergio Leone o ancora il Villaggio Tognazzi. Il momento “d'oro” di Natale Sciara La consegna della targa allo scrittore castellano-rutulo, che vanta una lunghissima produzione letteraria tra raccolte di poesie, libri, raccolte antologiche fino ad arrivare ai diari

purtroppo dello stesso Sciara, avevano contribuito a rallentare. Da inizio ottobre inoltre è ripresa la rassegna culturale “I martedì della Pro Loco – Colloqui sulla contemporaneità” a Ciampino dopo l'interruzione causa Covid avvenuta nel 2020 dopo 25 edizioni consecutive. La nuova kermesse in questo 26esimo appuntamento vedrà due appuntamenti mensili fino a maggio 2022 con tanti protagonisti del mondo della cultura ma anche con presentazioni di libri e incontri con professionisti di vari settori. Luca Mugnaioli


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Desireé, la giovane influencer di Ardea Seguitissima sui social, il suo profilo Instagram, a soli 16 anni, conta già 730.000 followers esiree Manfredi, giovane, anzi giovanissima influencer di Ardea. Da dove è nata questa passione e perché hai deciso di intraprendere questa strada? «Amo la moda e il make up. Mi piace condividere i miei scatti in cui mostro i miei outfit o il mio viso truccato» Oggi molte ragazzi e ragazze sognano di fare questa vita: la concorrenza, in tal senso, è tanta e emergere non è facile. Ti spaventa tutto questo? «Sinceramente non mi spaventa. Ho un’agenzia che mi tutela, i miei genitori che mi aiutano in tutto e tanta voglia di portare avanti i miei progetti». Ad oggi il tuo profilo Instagram vanta già 730,000 followers: quando hai iniziato ti saresti mai aspettata un simile successo? «Se devo essere sincera si, quest’anno, soprattutto, ho portato avanti molti progetti e collaborazioni. Mi sono impegnata molto quindi mi aspettavo questo risultato e credo di essermelo anche meritato. Preferisco però

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pensare al futuro, quindi spero di continuare ad aumentare e di portare gioia e spensieratezza al pubblico che mi segue» Chi sono le persone più importanti della tua vita? Cosa pensano della carriera che hai scelto? «Le persone più importanti sono i miei geni-

tori e il mio fidanzato che mi sono sempre vicini in tutto e mi supportano. Vogliono il meglio per me quindi credo siano contenti di ciò che sto realizzando». Sappiamo che hai già delle collaborazioni importanti quindi si può dire che dal punto di vista professionale i risultati stiano ripagando la tua scelta. Quali obiettivi hai per il futuro? «Ho molti obbiettivi per il futuro ma non svelerò nulla. E' un segreto!» Essere un'influencer richiede molto tempo: tu hai 16 anni, come è cambiata la tua vita e come riesci a far coincidere il tutto con la vita privata, gli amici, ecc.? «Non è cambiato quasi nulla, riesco a far combaciare tutto e sono molto contenta di questo» Ultima domanda: qual è il “tuo sogno nel cassetto”? «Portare avanti la mia carriera nell’equitazione e nello spettacolo».


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Cittadini in campo contro l'inciviltà A ottobre diverse iniziative per mantenere puliti i quartieri (ma anche spiagge) sul territorio ecoro e pulizia dei quartieri, i cittadini si rimboccano le mani. Dove non arriva il Comune a volte sono i residenti a darsi da fare per mantenere in buone condizioni i quartieri della città. E soprattutto contrastare l'inciviltà. Due le iniziative che abbiamo preso ad esempio nel mese appena trascorso. Il messaggio, molto chiaro, è rivolto proprio a chi sporca con la speranza, chissà, di riuscire a “smuovere” qualche coscienza. Roma 2: il Comitato di Zona in campo per pulire il quartiere Il 16 ottobre scorso alcuni volontari insieme al Comitato di Zona Roma 2 si sono dedicati alla pulizia delle vie del quartiere. «Eccoci pronti per pulire il quartiere – si legge in un post pubblicato sui social - Abbiamo riempito sacchi e sacchi di rifiuti, abbandonati lungo alcuni camminamenti pedonali di zona. Sarebbe bello dare un seguito a questa iniziativa, anche di piccoli gruppi che puliscano intorno alle loro case, coinvolgendo bambini e ragazzi! Qualsiasi proposta sarà la benvenuta. Il nostro quartiere non è una discarica, rivolgiamo quindi anche un appello a chi sporca: rispettatelo di più». Marina di Ardea: “incivili” nell'area giochi Un'iniziativa simile si è svolta a Marina di Ardea dove alcuni cittadini sui gruppi Facebook locali hanno voluto lanciare un appello a chi utilizza l'area giochi presente nel quartiere, a due passi dal mare. «Pure oggi abbiamo dato. Una cosa è certa. I genitori se ne fregano di lasciare in ordine il parco, i giochi vengono rotti e lasciati per terra in attesa che altri provvedano a pulire. Come potete vedere altri sacchi di spazzatura. Se questo è l'esempio che si danno ai propri figli....per non parlare poi di chi porta a spasso il proprio cane». Morale: adesso il parco è di nuovo pulito ma la speranza è che non servano a breve altri interventi del genere. Per un mare pulito L’Organizzazione di Volontariato per la difesa diretta della flora e fauna acquatica Care

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Volontari di “Care the Oceans” in azione a Torvaianica per pulire le spiagge The Oceans, in collaborazione con la Onlus Creature del Mare, ha invece organizzato una pulizia delle spiagge di Torvaianica che si è svolta domenica il 17 ottobre, con ritrovo alle ore 10:00 presso l’ingresso a mare del Tinga Beach. Anche qui tanta spazzatura è stata tolta dall'arenile. «L’inquinamento dei mari è una piaga incurabile della nostra società – si legge in una nota dell’organizzazione – e anche il litorale purtroppo durante le mareggiate e per colpa di qualche zozzone raccoglie tantissimo inquinamento che il mare restituisce alla terraferma e agli uomini.» «Proprio per questo non lasciamo che diventi anche sporco e inquinato». Durante le attività di raccolta rifiuti sono stati discussi insieme ai presenti i danni che la plastica, in primis, e altri topologie di rifiuti causano all’ambiente marino, con ripercussioni sulla salute umana.

Volontari in azione a Pomezia, Torvaianica, e Marina di Ardea: puliti i quartieri e le spiagge. Con un messaggio agli incivili: «Rispettate di più l’ambiente»

E-killer

PIOGGIA DI MULTE - Ancora ‘zozzoni’ pizzicati dal nuovo sistema in dotazione alla Polizia Locale di Ardea. Anche ad ottobre sono diverse le sanzioni comminate all’incivile di tutno sorpreso ad abbandonare in strada rifiuti di vario genere. Lo strumento, mobile per essere applicato in vari punti del territorio, è stato impiegato recentemente in Via Campo di Carne. «EKiller, spietato e infaticabile, efficace anche di notte. 35 le sanzioni erogate in un solo giorno in via Campo di Carne», ha fatto sapere il Sindaco Mario Savarese stilando un bilancio dell’attività.

A sx: il “selfie” dei cittadini prima del lavoro: l’iniziativa a Roma 2; a dx: giochi rotti e sporcizia raccolta nell’area giochi a Marina di Ardea



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Scuola, mancanza insegnanti e i soliti “ritornelli” Lo sfogo di una mamma di Ardea: «Assurdo aspettare la fine di ottobre per gli orari definitivi» ambiano i Ministri, passano gli anni, ma quello della carenza degli insegnanti nelle scuole all'inizio dell'anno scolastico resta un problema che, a quanto pare, è impossibile da risolvere. Anche quest'anno, dove c'era da ripartire per il secondo anno in tempo di Covid, le cose non sono andate di certo meglio nonostante le tante iniziative annunciate durante lo stop estivo. Il problema ha riguardato anche molti istituti del Lazio con le scuole costrette a barcamenarsi tra ingressi e uscite scaglionate, misure anti pandemia e il poco personale a disposizione. Cuzzupi (UGL Scuola): «Continua il ritornello del “faremo” mentre i problemi rimangono!» A sollevare la questione nel mese di ottobre è stata, tra gli altri, l’UGL Scuola. «Doveva vati delle necessarie risorse atte a rispondere essere l’anno del cambiamento, sia per le proalle normali esigenze”. blematiche derivanti dal Covid che per I numeri e le cause quelle messe drammaticamente in A fine settembre un altro sindaevidenza proprio dal Sars-Cov2 cato, la UIL Scuola, aveva die invece ci troviamo al coI NUMERI pinto sulla stessa falsa riga un spetto dell’ennesimo “bla bla Nel Lazio a fine settembre quadro allarmante nel Lazio bla” privo di sostanza e di mancavano all’appello 3.600 dove mancavano all’appello fatti”. Questa la considera- docenti negli istituti di ogni “3.600 docenti negli istituti zione espressa, senza mezzi ordine e grado. Un quadro di ogni ordine e grado”. “Mai termini, dal Segretario Na- allarmante che ha provocato come quest’anno la situazione zionale dell’UGL Scuola, Orenormi disagi nelle è disastrosa imputabile princinella Cuzzupi, che non lesina scuole palmente agli innumerevoli ercritiche ad un’azione governativa rori commessi dalla procedura improntata su “ritornelli già conosciuti”: informatizzata utilizzata dall’Amministra«Se analizziamo quanto sinora messo in canzione per l’attribuzione e valutazione del tiere ci accorgiamo come nessun problema punteggio dei docenti precari inseriti nelle strutturale della scuola è, non dico risolto, graduatorie (provinciali Gps e ad esaurima nemmeno in prospettiva di definizione» mento Gae)”. ”A pagarne le conseguenze – La carenza di insegnanti spiega Saverio Pantuso, il Segretario regio“Sono tantissime – dice ancora Cuzzupi – le nale della Uil scuola Lazio – sono i docenti cattedre rimaste vuote a fronte di un bacino storicamente inseriti nelle Gae, normalmente infinito di aspiranti preparati e specializzati destinatari di una supplenza prima dell’inizio in perenne attesa di essere inquadrati a delle lezioni. Penalizzati anche i docenti in tempo indeterminato. Gli stessi fondi che possesso di una abilitazione inseriti nelle graverranno stanziati nella legge di bilancio per duatorie Gps. Ritardi e errori anche i docenti prolungare i contratti del cosiddetto organico non abilitati ma con i requisiti per fare supCovid, in un simile scenario, appaiono anaplenze e partecipare ai concorsi”. cronistici e privi di prospettiva. Si ritarda, Lo sfogo di una mamma di Ardea colpevolmente nell’individuazione dei posti Le conseguenze di questi ritardi burocratici vacanti relativi al personale docente, ammie amministravi, a catena, finisco poi per esnistrativo, tecnico e ausiliario con grave presere pagati da famiglie, genitori e ragazzi. A giudizio verso la funzionalità dell’istituzione tal proposito abbiamo raccolto nei giorni e la platea di studenti che vengono così pri-

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scorsi una testimonianza di una mamma di Ardea: «Anche quest'anno, noi genitori e i nostri bambini, frequentanti la scuola primaria dell'Istituto Comprensivo Ardea 3, abbiamo vissuto un vero dramma. Praticamente fino a fine ottobre sia i bambini del tempo antimeridiano che quelli del tempo pieno, sono usciti alle ore 12.10 (anziché le 16,10 per il tempo pieno, ndr) perché mancavano le insegnanti. Lo scorso anno, stessa situazione, siamo andati avanti così fino a novembre». La scuola – che abbiamo provato a contattare non ricevendo però riscontro - ha annunciato infatti soltanto per il 25 ottobre scorso, dopo oltre un mese e mezzo dalla ripresa delle lezioni, l'avvio dell'orario definitivo. «Noi genitori siamo indignati. Soprattutto chi lavora ha avuto grossissimi problemi e i bambini hanno perso ore preziosissime di studio. Ci chiediamo perché, da chi o cosa dipenda tutto questo. Saranno le leggi sbagliate che regolano il reclutamento delle insegnanti? Saranno problemi organizzativi della segreteria? Forse Ardea é difficile da raggiungere con i mezzi pubblici? Non lo sappiamo e nessuno sa darci una risposta in merito. Fatto sta che questa situazione è profondamente ingiusta e irrispettosa, per noi genitori». Luca Mugnaioli

La testimonianza da Ardea: «L’orario definitivo, a causa della mancanza di insegnanti, è entrato in vigore soltanto il 25 ottobre. I genitori hanno vissuto enormi disagi a causa degli orari ridotti e i bambini hanno perso preziose ore di studio»



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Cavalcavia sulla Pontina, lavori non ancora iniziati La struttura abbattuta ad agosto doveva essere ricostruita dopo l'estate. Ma è ancora tutto fermo a telenovela del cavalcavia pedonale sulla Pontina continua. Dopo la tanta attesa demolizione, avvenuta lo scorso agosto da parte di Anas, i cittadini di Pomezia attendevano l'altrettanto agognata ricostruzione della nuova struttura, che era stata prevista – a seguito dei rinvii a causa, tra le altre, della pandemia – per dopo l'estate. Ma arrivati a novembre dei cantieri nemmeno l'ombra. Il caso Il ponte, lo ricordiamo, rappresentava l’unico collegamento per andare da una parte all’altra della Pontina. Siamo in Via Carlo Poma, a due passi peraltro della sede Inps di Pomezia. Ma l'unica possibilità per spostarsi a piedi è soltanto quella di percorrere la parallela della Statale 148 utilizzando un sottopasso privo di marciapiedi, con evidenti rischi per i pendolari che si spostano col bus per andare e tornare da Roma o Latina. Senza contare i tempi, davvero lunghissimi

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Il ponte, chiuso nel 2018 perché pericolante, è stato demolito la scorsa estate

Anas fa sapere che “i lavori per la ricostruzione del cavalcavia pedonale inizieranno entro la fine dell’anno”. I residenti attendo l’opera da oltre tre anni per completare il tragitto. Per questo motivo, fino a prima della demolizione, molti pendolari erano stati disposti, aggirando le barriere di chiusura, a “correre” il rischio di passare sul ponte nonostante la sua acclarata pericoNella zona, altezza Via Carlo Poma, non esistono alternative per andare da una parte all’altra della Pontina

losità in termini di tenuta strutturale; altri ancora, per fortuna pochi, ma ciò non ha evitato il verificarsi di incidenti anche gravi (almeno un morto e due feriti in modo serio il bilancio ad oggi), sfidavano la sorte attraversando a piedi direttamente la Pontina. Un fenomeno a dir poco folle, sorto nuovamente proprio nelle ore successive all'abbattimento del cavalcavia.

Le segnalazioni Il problema è stato sempre sollevato dai residenti della zona anche attraverso le associazioni di quartiere – come il locale “Comitato 2P” che abbiamo incontrato più volte – sin dal 2018 data della chiusura da parte dell'ente gestore (allora c'era Astral, ndr) perché ritenuto pericolante. Ma nonostante le proteste non sono mai state trovate soluzioni temporanee alternative nemmeno da parte del Comune di Pomezia al quale i cittadini si erano appellati più volte. Risponde Anas: «Lavori entro la fine dell'anno» Ebbene, per capire la situazione sul fronte delle tempistiche, e conoscere i motivi di questi nuovi ritardi, ci siamo rivolti nuovamente ad Anas. L'ufficio stampa, alla nostra richiesta, si è limitato a precisare che “i lavori di ricostruzione del cavalcavia inizieranno entro la fine dell'anno” senza fornire però al momento delle date precise. Luca Mugnaioli

La situazione oggi: i cittadini attendono la ricostruzione del cavalcavia

Il dramma dell’attraversamento a piedi della SS148: anche in estate, dopo i lavori, altre persone hanno sfidato la sorte rischiando di causare nuovi incidenti


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Botteghe storiche, premiata l'edicola Micheli Sabrina E' in attività dagli anni '50: a ottobre la consegna del riconoscimento da parte della Pro Loco una delle attività più longeve di Pomezia e nel mese di ottobre è stata premiata dalla Pro Loco Città di Pomezia nell'ambito dell'iniziativa “Botteghe storiche”. Stiamo parlando dell'edicola Micheli Sabrina, da sempre punto di riferimento di pometini e non, specie per via della sua ubicazione strategica in Via Roma, in uno degli snodi principali d'entrata in città. La storia Ad avviare l'attività furono Micheli Luigi con la moglie Adriana Grammatica nel 1953, dopo essere giunti a Pomezia anni addietro come coloni dalla Romagna in pieno tempo di guerra; i coniugi, cogliendo un'occasione, acquistarono così l'edicola dal proprietario di allora: a quel tempo la struttura era poco

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Oggi alla guida dell’edicola ci sono Sabrina con il marito Francesco

Ad avviare l’attività furono Micheli Luigi e Adriana Grammatica nel 1953, giunti a Pomezia come coloni anni addietro in pieno tempo di guerra. A quei tempi i giornali, pochi, arrivavano da Roma addirittura con la corriera fratelli Eros, Ivana, Fosco – inpiù che un chioschetto di legno sieme al marito Francesco. dove i (pochi) giornali delLa targa “Bottega Storica” TRADIZIONE DI l'epoca “arrivavano” addiritSono loro che, emozionati, FAMIGLIA tura con la corriera. Negli anni a venire la gestione è Oggi, dopo 63 anni, la gestione è hanno ricevuto il premio poi sempre rimasta alla ancora in famiglia. Alla conduzione dal Presidente della Pro famiglia e oggi, tagliato il dell'edicola (foto in alto) c'è la figlia Loco Città di Pomezia ragguardevole traguardo Sabrina - ma nel tempo ci hanno Claudio Mazza. Con lui, nel corso della cerimonia, lavorato anche i fratelli Eros, dei 68 anni di attività, alla è stata ripercorsa la storia di Ivana, Fosco insieme al maconduzione dell'edicola c'è questa storica “botrito Francesco la figlia Sabrina – ma nel tega” in grado di sutempo ci hanno lavorato anche i

Nella foto perare anche una spiacevole (sotto): parentesi come l'incendio il Presidente del 2016 - cresciuta di pari della Pro Loco passo con la diffusione e l'afdi Pomezia fermazione dei giornali soClaudio Mazza prattutto negli anni '70 e '80 e testimone, di fatto, di un pezzo della storia di questa città. «Ringraziamo la Pro Loco per questo riconoscimento. Lo dedico alla mia famiglia e soprattutto al mio papà e alla mia mamma che mi ha fatto piacere ricordare», ha dichiarato Sabrina al momento della consegna della targa. «Entrambi sarebbero stati davvero orgogliosi di questo premio, erano gran lavoratori», ha aggiunto il marito Francesco. Luca Mugnaioli

La targa

L’edicola Micheli Sabrina è ancora un punto di riferimento per i pometini e non solo

L’INIZIATIVA - Il riconoscimento “bottega storica” è una delle iniziative portate avanti in questi anni dala Pro Loco Città di Pomezia. Premia le attività presenti sul territorio da almeno 50 anni. Insieme a questa rubrica ce ne sono altre, portate avanti sempre dalla Pro Loco, tra le quali menzioniamo il “coraggio di fare”, “di investire” e il “coraggio oltre il rossetto”.


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Porta a porta Ardea, cambia il calendario Anche il vetro sarà raccolto a domicilio (stop alle ‘campane’): si parte l'8 novembre differenziata l prossimo 8 novembre partirà ad Ardea il nuovo calendario porta-a-porta che tra le “novità” - e questo rende la portata di quanto ancora fosse indietro la città rutula - annovera anche la raccolta del vetro. In attesa della distribuzione dei nuovi mastelli, fa sapere il Comune, il vetro dovrà essere conferito in contenitori rigidi per prevenirne la rottura. Per quanto ri(“umido”) dovranno contenere esclusivaguarda la raccolta della frazione del mente scarti alimentari di cucina e residuo secco non altrimenti difLE NOVITA’ non devono contenere nessun ferenziabile (impropriamente Nuovo calendario di altro tipo di materiale estraneo chiamato “indifferenziato”) raccolta dei rifiuti, anche il a quelli identificati dalla sarà limitata ad una sola giornata a settimana. Biso- vetro sarà ritirato a domicilio. guida. Indifferenziato: ritirato una Via le “campane” per la racgnerà evitare, spiega l'Ente, volta a settimana. In colta del vetro assolutamente di inserire programma l’apertura In virtù dei cambiamenti apnel contenitore di questa fradell’isola ecologica in Via portati spariranno gradualzione qualunque altro matePontina Vecchia mente le campane stradali per la riale che sia differenziabile, pena raccolta del vetro che entro la fine di l’etichettatura e il serio rischio di novembre sarà raccolto solo porta a porta. pesanti ammende. I rifiuti organici «Entro la fine dell’anno inizierà la distribu-

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zione dei nuovi mastelli personalizzati che conterranno in microchip un codice unico identificativo del contribuente; per il conferimento delle frazioni sono anche previsti appositi sacchetti colorati», spiega il Sindaco Mario Savarese. «Sarà potenziato il numero verde per la raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti e degli apparecchi elettrici ed elettronici e l’appuntamento sarà garantito entro i dieci giorni dalla richiesta. Entrerà in funzione in via Pontina Vecchia un’isola ecologica a disposizione dei cittadini per il conferimento di ogni tipo di rifiuto, specie quello non raccolto porta a porta, come ad esempio gli oli esausti o modeste quantità di calcinacci, le batterie, ecc. Anche i contenitori per abiti dismessi saranno collocati in luoghi protetti. L’obiettivo – chiosa Savarese – è crescere in breve nella percentuale di raccolta differenziata che, purtroppo, resta ancora al di sotto del 65% minimo previsto per legge. Già il raggiungimento di questa soglia ci consentirà di diminuire l’importo della TARI».

Attenzione! Il giorno riportato nel nuovo calendario è quello del conferimento che deve avvenire dopo le 21 di sera. Ma il rifiuto, specifica il Comune, verrà raccolto la mattina dopo a partire dalle ore 4.00



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United Volley Pomezia (B1/f), sconfitta a testa alta Le parole di Silvia Lanzi dopo il k.o. con Perugia: «Emozionante la cornice di pubblico» a serie B1 femminile dello United Volley Pomezia non è riuscita nell’impresa di bissare la prima vittoria in campionato ottenuta a Jesi. Nel match casalingo contro 3M Pallavolo Perugia la squadra del presidente Gianni Viglietti e di coach Alessandro Nulli Moroni ha ceduto per 3-0 (2325, 22-25, 21-25), ma lo ha fatto comunque a testa alta come testimonia anche il libero classe 1994 Silvia Lanzi. “Innanzitutto è stato emozionante tornare a giocare davanti a una bellissima cornice di pubblico, sul nostro campo: ci ha caricato tantissimo e ci ha aiutato in alcuni momenti del match. Sapevamo il valore tecnico delle avversarie che annoverano in rosa giocatrici di grande esperienza e che sono partite per fare un torneo importante. Noi abbiamo giocato una buona gara puntando come sempre sulla forza del nostro collettivo. Abbiamo pagato forse un pizzico di inesperienza in questo campionato, il cui livello molto alto. Un po’ di dispiacere per il risultato finale rimane, magari con un pizzico di attenzione e fortuna in più avremmo potuto conquistare almeno un set e far su-

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«Noi abbiamo giocato una buona gara puntando come sempre sulla forza del nostro collettivo. Abbiamo pagato forse un pizzico di inesperienza in questo campionato, il cui livello molto alto»

dare ancor di più le nostre avversarie. Nel primo parziale eravamo pure partite molto bene, poi la gara è stata sempre punto a punto fino al secondo set. Nel terzo eravamo molto stanche, anche se abbiamo accorciato il punteggio nel finale”. La Lanzi, al secondo campionato con la maglia dello United Volley Pomezia, parla delle prospettive stagionali della squadra: “Ovviamente faremo un tipo di campionato diverso dall’ultimo, ma credo che solo alla fine del girone d’andata i valori saranno più chiari: in ogni caso siamo convinte di potercela giocare con tutti. Qui c’è una società molto ambiziosa che ha voglia di fare bene e un presidente molto attento alle esigenze delle sue atlete”. Nel prossimo

Ri-Torneo Matusa: trionfa la Russia

«Solo alla fine del girone d’andata i valori saranno più chiari ma siamo convinte di potercela giocare con tutti. Qui c’è una società molto ambiziosa che ha voglia di fare bene e un presidente molto attento alle esigenze delle sue atlete» turno le pometine saranno di scena a Trevi: “So poco di loro, al di là dei cinque punti conquistati nelle prime due partite. Le squadre umbre, così come molte dell’Italia centrale, sono molto attrezzate e competitive. Noi andiamo lì per cercare di fare una buona gara in trasferta, esattamente come accaduto all’esordio in campionato: fuori casa abbiamo la personalità giusta per poterci imporre”.

VPB: iniziata l’avventura in Serie C IL PUNTO - E' iniziata l'avventura della Virtus Pomezia Basket nel girone B della Serie C Lazio Maschile. I pometini, prima dell'ultimo turno di ottobre, occupavano l'ottava posizione con due punti all'attivo. Da menzionare il successo nel match d'esordio dove la VPB ha espugnato il campo di Aprilia 77 a 66.

POMEZIA - Grande divertimento e partecipazione nell’edizione 2021 del Torneo Matusa dedicato agli over 50, quest’anno dedicato allo storico direttore pometino Pietro Peri. La finale è stata vinta dalla Francia grazie ad un 2-1 in rimonta contro la Russia firmata da Iacuitto e Leone. I partecipanti sono stati, per la Francia: Pompei, Fiorucci, Torregrossa, Mugnaini, Ferrara, Luongo, Konov (anche capocannoniere del torneo), Iacuitto, Dell’Aglio e Ceraldi guidati dall’allenatore Pietro Stella mentre per la Russia: Brugioni, Biagini, Dezi, Pecetta, Catoni, Caravetta, Tarantino, Vignaroli, De Paolis guidati dall’allenatore Rosario Salvatore. A prescindere dal risultato, è stato un torneo che ha visto la partecipazione massiccia del pubblico pometino e di tanti curiosi ma soprattutto la correttezza di tutte le squadre che ne hanno fatto parte. Particolarmente toccante è stata la premiazione finale con la presenza della famiglia Peri.


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Pomezia da incorniciare. UniPomezia, così non va La società di Bizzaglia a vele spiegate nel girone A di Eccellenza, in crescita l’Indomita Pomezia buio pesto in casa UniPomezia. La squadra del presidente Valter Valle ha racimolato appena un punto in sei giornate e si trova attualmente sul gradino più basso della classifica del girone E di Serie D. Dopo le prime due giornate concluse con altrettante sconfitte con San Donato Tavernelle e Arezzo, stavano per arrivare i primi 3 punti lontano le mura amiche, sul campo del Pro Livorno ma la squadra toscana è riuscita a riagguantare i pometini proprio nel recupero. Dopodiché l’UniPomezia ha inanellato altre tre sconfitte rispettivamente con Tiferno Lerchi (0-1), Pianese (4-2) e di misura con il Poggibonsi (0-1). Dopo la sfida negativa con il Poggibonsi, il tecnico Foglia Manzillo ha rassegnato le proprie dimissioni e l’affidamento dell’incarico è ricaduto su mister David Centoni che già

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La squadra del presidente Valter Valle ha racimolato appena un punto in sei giornate e si trova attualmente sul gradino più basso della classifica del girone E di Serie D

dalla prossima partita esterna contro gli umbri del Cannara potrà dare il suo contributo per invertire il trend dei pometini. Nel girone A di Eccellenza viaggia a vele spiegate il Pomezia Calcio di patron Bizzaglia. Nel mese di ottobre ha centrato 4 vittorie su altrettante partite giocate, posizionandosi così in vetta a 16 punti al momento, seguita dal W3 Maccarese a 15. Le vittorie sono arrivate con l’Academy Ladispoli (1-0), il Certosa (1-3), Atletico Vescovio (0-1) e con la diretta concorrente W3 Maccarese (2-0) grazie alle reti di Massella e Cano. Sempre in Eccellenza ma nel girone B, si sta ritagliando la sua scena da protagonista l’Indomita Pomezia di mister Aiello, la quale ha ottenuto 3 successi e un pareg-

gio in questo mese rispettivamente con Atletico Lodigiani (1-3), Sporting Ariccia (2-0), Falaschelavinio (0-0) e infine Cantalice (13). I gialloneri sono appaiati proprio a ridosso dei playoff, lontani solo due punti, a 11 punti ed al sesto posto in classifica.

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Impacchettare i monumenti hiamiamola arte di avvolgere perché in realtà si tratta proprio di questo: impacchettare monumenti utilizzando chilometri di stoffa e spago. L'idea stravagante e prima nel suo genere è venuta un bel po’ di anni fa a Christo Vladimirov Yavachev e a Jeanne Claude Denat de Guillebon nati rispettivamente in Bulgaria e a Casablanca nello stesso giorno, mese ed anno: 13 giugno 1935. I due si conoscono nel 1958 si sposano e nasce così la coppia artistica chiamata "Christo". Iniziano impacchettando piccoli oggetti per arrivare a monumenti veri e propri situati in varie parti del mondo, guadagnandosi così il titolo di massimi esponenti dell'arte contemporanea chiamata "Land Art" - l'arte che trasforma il paesaggio . In due settimane arrivarono ben 5 milioni di spettatori (ai Musei Vaticani vengono 5 milioni di visitatori in 1 anno). Christo e Jeanne Claude lavorano per più di 50 anni a progetti ambiziosi e veramente unici nel loro

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genere. tutte le loro opere sono state auto-finanziate, vendendo quadri e altro loro creazioni artistiche, e rifiutando categoricamente le sponsorizzazioni che gli venivano offerte. Gli impacchettamenti sono stati tutti di difficile realizzazione non solo perché dovevano ottenere permessi, licenze, assicurazioni e contratti, ma anche perché lo staff doveva possedere grandi capacità acrobatiche. Nascondere per mettere in evidenza. Altra caratteristica sorprendente è che le opere rimanevano esposte solo per qualche giorno per poi venir disinstallate e questo perché per Christo il fattore tempo era determinante. Lo spettatore doveva vivere la sua esperienza visiva con la consapevolezza di osservare un qualcosa che sarebbe presto scomparso per non riapparire più. Tra i più noti e tralascian-

done molti altri: 2005 THE GATES CENTRAL PARK, NEW YORK installati 7053 pannelli di tessuto su porte alte 5 metri posizionate lungo tutto il parco - 4 milioni di visitatori; COSTA LITTLE BAY AUSTRALIA (scogliera di 2,4 km e alta 5 metri) - 92 mila metri di tela e 58 km di spago; 2016 FLOATING PIERS - LAGO D'ISEO una gigante passerella gialla dalla costa fino all'isola di San Paolo, visitata da più di 1 milione di persone. Christo muore il 31 Maggio 2020. In suo ricordo tutto il suo staff, dal 18 settembre 2021 e per due settimane impacchetta l'Arco di Trionfo di Parigi. Laura Piacentini

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Numero 11 Anno 13

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA: Tipografia Graffietti

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IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato.

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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Cistite interstiziale o... isogno di urinare spesso, dolore, bruciore alla minzione, senso di peso al basso ventre, talvolta anche febbre e sangue nelle urine… tutti sintomi abbastanza noti e frequenti nella cistite. Per fortuna la sintomatologia non dura a lungo se opportunamente e tempestivamente trattata. L’iter prevederebbe l’esecuzione di un esame urina con un antibiogramma, cioè di un’urinocoltura la quale ha il duplice vantaggio di identificare il microrganismo colpevole e di suggerire l’antibiotico più appropriato per trattarlo. Tuttavia, talvolta, specialmente nelle cistiti ricorrenti, nonostante i sintomi inconfondibili, pur eseguendo correttamente le indagini di laboratorio, non è possibile isolare nessun microrganismo patogeno responsabile. In questi casi si può parlare di una particolare forma di cistite detta interstiziale. Questa condizione è anche identificata come sindrome della vescica dolorosa ed è caratterizzata da un’alterazione cellulare progressiva a carico della parete vescicale che diventa meno elastica, ipersensibile e instabile. Fare pipì non è più qualcosa di tanto spontaneo e fisiologico. La sintomatologia è inizialmente assente, poi, con il passare degli anni, si manifesta con un aumento della frequenza e dell’urgenza urinaria, difficoltà ad iniziare la minzione e sensazione di uno svuotamento incompleto. La minzione può essere dolorosa e si possono associare altri sintomi quali, dolore all’evacuazione, durante i rapporti sessuali, a livello lombare, pelvico e vulvare. Tali sintomi peggiorano in relazione a particolari condizioni, come l’ovulazione, le mestruazioni, il cambio di stagione e gli stress fisici ed emotivi. Sembrano avere un qualche effetto sul peggioramento dei sintomi, anche alcuni cibi contenenti potassio come agrumi, cioccolata, pomodori e caffeina, insieme anche a tabacco e alcol. Gli antibiotici in questo caso non hanno alcun effetto, il trattamento è molto più complesso e multifattoriale. La diagnosi si avvale della valutazione clinica ed in alcuni casi della cistoscopia che permette di valutare direttamente la parete vescicale attraverso l’introduzione di un endoscopio, che attraverso l’uretra arriva fino nella cavità vescicale e permette di effettuare eventualmente anche delle biopsie mirate. Ciò permette di escludere altre patologie che possano determinare l’insorgenza di cistiti di altra natura. Cosa si può fare? La guarigione completa sembra essere un obiettivo attualmente ancora non raggiungibile; tuttavia, buoni risultati si possono ottenere intervenendo sullo stile alimentare e sulla riabilitazione del pavimento pelvico. Sì, avete letto bene, del pavimento pelvico. Studi con-

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dotti su pazienti con cistite interstiziale hanno dimostrato che l’87% di loro presenta una disfunzione del pavimento pelvico. I muscoli si presentano tesi e ipertonici con spasmi oppure ipotonici fino a determinare una pelvi immobile. Di questi pazienti il 70% ha tratto benefici dalla riabilitazione del pavimento pelvico tanto che in alcuni casi questa viene considerata come il trattamento primario corredato poi da altre terapie dirette alla vescica in una gestione multidisciplinare del caso.Non è ancora del tutto chiaro se la disfunzione perineale sia la causa o la conseguenza della cistite interstiziale, ma di certo le due cose procedono accoppiate. Studi urodinamici hanno dimostrato che lo stimolo doloroso sembra essere associato maggiormente ad una contrazione dello sfintere vescicale, piuttosto che ad un’alterazione della parete vescicale.Inducendo il rilassamento dei muscoli perineali attraverso la neurostimolazione esterna il dolore si riduceva e questo suggerisce ancora di più che il problema della cistite interstiziale è strettamente collegato alla funzionalità del pavimento pelvico. Sintomi simili, origine del disturbo simile. Difetti nell’azione dei muscoli perineali hanno effetti anche sulla capacità di svuotare completamente la vescica. Questi paziente non hanno controllo della propria muscolatura e sono incapaci di rilassare completamente il perineo cosa che succede anche in caso di cistite interstiziale. Quindi siamo sicuri che sia tutta colpa della ve-

scica e non del perineo??? Alcuni studiosi sospettano che la cistite interstiziale sia in realtà il risultato finale di anni di disfunzione muscolare del pavimento pelvico. Non a caso, molti di questi pazienti, hanno affermato di avere avuto difficoltà minzionali già da bambini e di aver sofferto in maniera intermittente di disturbi urinari nel corso della loro intera vita; tuttavia, ancora non è stato possibile rintracciare lo stimolo neurogeno iniziale che ha dato il via alla catena di eventi. Molti studi hanno dimostrato che la terapia fisica del pavimento pelvico arresta lo stimolo neurogeno che porta ai cambiamenti vescicali, diminuisce la sensibilità della vescica e di conseguenza riduce lo stimolo doloroso e se pure non conduce a guarigione completa e non protegge dal rischio di ricadute, migliora notevolmente la qualità di vita dei pazienti, sia uomini che donne, affetti da cistite interstiziale. Perché non provare? Conoscere ed allenare il perineo, per lo più sconosciuto, potrebbe sorprendervi, anche in assenza disfunzioni evidenti. Dott. Ost. Catiuscia De renzis dovevolalacicogna@libero.it


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“Road rage” e “fomo” - le s.s. (sindromi sorelle) empre più spesso alla guida si hanno reazioni eccessive non in linea col proprio comportamento abituale, aggressioni verbali e fisiche, scatti d’ ira, insulti, offese, anche fino allo scontro fisico. Ci si scaglia contro altri guidatori ma anche ciclisti, pedoni, monopattinisti inermi per una precedenza non data, uno sguardo insistente o una freccia dimenticata (infrazioni, tra l’altro, commesse anche dagli stessi che le condannano), offesi per aver subito una mancanza di rispetto (semmai i malcapitati erano solo distratti o in ritardo o anche giustamente irritati per le svariate “sgommate”, sfrecciate sulle ruote posteriori, cambi di direzione improvvisi semmai su ciclomotori senza targa) ). Si tratta della sindrome della “road rage” così definita dalla letteratura scientifica statunitense già negli anni ‘80, un fenomeno da Dottor Jekyll e Mister Hyde che ha assunto proporzioni epidemiche. Ne sono affetti maggiormente i conducenti più giovani, maschi dai 16 ai 25 anni che, in genere, reagiscono con maggiore aggressività rispetto alle femmine, mossi da un pensiero vendicativo preesistente; quello che incide più significativamente è il livello di maturità emotiva raggiunto più che l’età. L’aggressività è insita nella specie umana e animale, in una misura accettabile esercita una funzione indispensabile alla sopravvivenza in quanto serve a prepararsi all’attacco o alla fuga in caso di pericolo, fattori biologici, psicologici e sociali concorrono a influenzarla in misura diversa. Al riparo nell’abitacolo della propria auto, come fosse una seconda casa, o a cavallo della propria moto, tali guidatori diventano rabbiosi, il pensiero è come bloccato da una attenzione concentrata, una fissazione su di sé che si esprime anche in forma verbale con un discorso interno ripetitivo e con la costruzione di immagini mentali dell’altro

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che in realtà non c’è e non può esserci. Favoriti dall’anonimato emergono impulsi ostili repressi e si abbassa il livello di moralità dell’Io, spesso già precario. Il mondo esterno diventa un nemico, odiano le scolaresche che attraversano troppo lentamente, quelli che non danno loro la precedenza, il vecchietto che attraversa e li costringe ad attendere troppo (forse torna in mente il padre che da piccoli contrastava a malo modo la loro euforia infantile, etc. Frustrazioni interiori mai sopite, antichi vissuti spiacevoli di inferiorità si riattivano ad ogni nuovo ostacolo che si presenta nella vita adulta e malcapitati innocenti pagano per colpe non loro. Si può odiare anche un semaforo che diventa rosso, spesso si pensa “succede sempre quando passo io” “ “o solo quando sono in ritardo” etc, in una accezione un po’ paranoica; è difficile che il semaforo sia a conoscenza delle identità o degli impegni dei conducenti prima di decidere di passare al rosso ma comunque frenetiche o sommesse accelerazioni da fermi, che somigliano più a ruggiti di leoni in gabbia, sembrano intimargli (al semaforo vendicativo), di passare in fretta al

verde. Esiste una stretta correlazione tra il temperamento aggressivo e la tendenza agli scatti fisici e verbali alla guida, all’intolleranza agli imprevisti e all’incremento delle infrazioni al codice stradale, studi effettuati in Gran Bretagna lo hanno evidenziato. Un altro studio condotto in Germania ha individuato anche nel traffico un fattore stressante (anche ai più moderati può capitare di lasciarsi scappare una parolina in più, un dito medio alzato); la vita frenetica moderna, rumori, luci, inquinamento atmosferico, sovrappopolazione, stressano il cervello che li percepisce come innaturali, ostili. L’uomo era predisposto nel DNA per cacciare, per vivere solitario nelle foreste senza essere costretto sempre a frequentare i propri simili. Da cacciatore è diventato preda e vive intrappolato in un sistema che gli appare folle, come una droga la comodità ha sedotto e sedato il suo spirito avventuriero; finiti tutti imbottigliati come in un grande Matrix è difficile non innervosirsi, una scazzottata appare la cosa più sensata. La tensione alla guida oggi è scaricata anche attraverso l’ uso indiscriminato dei telefonini alla guida ( anche col vivavoce la guida è disturbata), è la sindrome della “FOMO” (fear of missing out, paura di essere tagliati fuori), e riguarda più le femmine, le più giovani. Questa sindrome è divenuta una vera e propria malattia sociale, è la prima causa di incidenti (il 55% è causato dalla distrazione al volante ); si controlla il cellulare 150 volte al giorno mediamente, 1 ogni 6 minuti, si consulta automaticamente come presi da un tic, anche senza il Bip che segnala le notifiche. E’ come un calmante, un’abitudine rassicurante, ma nasconde una forma di aggressività ancor più grave e pericolosa, l’indifferenza. L’indifferenza è l’odio puro, adottata alla guida di un veicolo, ovvero un’arma in circolazione, causa danni seri, la distrazione è una colpa non un attenuante. Il guidatore rabbioso rivolge la sua rabbia all’esterno, il dipendente dal telefonino all’interno, come due sorelle si sono spartiti i compiti, l’una più consapevole, l’altra meno, ma con l’obiettivo comune di vendicarsi di un mondo percepito sordo e nemico che ha pregiudicato loro il futuro in nome del dio denaro. Una ribellione silenziosa e una aperta, due solitudini, l’antisociale e l’introversa presa dal telefonino obbediente che fa solo Bip, a volte. La ribellione è un piacere pervasivo che considera la vendetta indispensabile per vivere, non va dimenticato, è sempre in agguato. Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa – Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Cell.3271363539


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Contratti con le palestre e il greenpass obbligatorio “sopravvenuto” apevate che… in base all’art. 1453 c.c. “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”. La norma si spiega considerando che nei contratti sinallagmatici - l’etimologia della parola aiuta a comprenderne anche l’utilizzo: sinallagamatico deriva appunto da sinallagma, dal greco synàllagma (accordo), da synallàsso (stipulare), composto da syn (insieme) e allàsso (prendere e dare in cambio) -, ciascuna prestazione trova giustificazione nella prestazione della controparte, pertanto, se una delle due prestazioni viene meno, viene meno anche la causa che giustifica la controprestazione. La rottura del sinallagma produce inevitabilmente una rottura dell’equilibrio contrattuale. In tal caso è chiaro che l’accordo iniziale muta (per causa non imputabile a nessuna delle due parti altrimenti si avrebbe un semplice inadempimento) nei suoi aspetti essenziali e, pertanto, in base alle norme contenute nel nostro codice civile, non può proseguire, almeno non nell’identico modo in cui si era sorto e si era svolto prima dell’evento “sopravvenuto”. Ebbene, applicando questi ragionamenti logicogiuridici al contratto con la palestra ed all’evento sopravvenuto pandemia sanitaria Covid-19 con la conseguente normativa emergenziale emanata in corso di contratto (quindi sopravvenuta), si comprende per

Pillole di diritto

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quale ragione le palestre e le società sportive che hanno iniziato a chiedere, dall’entrata in vigore del DL 111/2021, obbligatoriamente ai propri clienti l’esibizione del green pass (da vaccino o da tampone, o da avvenuta guarigione dal virus Sars-Cov2) impedendo l’accesso a coloro che non possono e/o non vogliono adeguarsi a questa novità - rispetto alle regole che sino a quel momento avevano disciplinato l’accesso in palestra e che loro, al contrario, avevano liberamente accettato -, senza per contro restituire i canoni anticipati corrisposti con abbonamenti annuali pagabili a rate mensili, si stanno ingiustamente arricchendo e devono, su richiesta

dell’interessato, provvedere alla restituzione dell’indebito. La sopravvenuta impossibilità per cause non imputabili alle parti lascerebbe anche un margine per rimodellare (termine che calza a pennello in questa circostanza) il contratto e tentare di continuare ad eseguire entrambe le prestazioni (salvando così sia l’interesse dell’utente della palestra che gli interessi economici dei gestori di palestre), solo parzialmente, ovvero con una modalità differente, ma ciò presuppone un nuovo incontro di volontà e quindi un nuovo accordo tra le parti che sostituisca il precedente, e che tenga in considerazione anche una riduzione economica, ferma restando la possibilità per il cliente di recedere dal contratto ove “non abbia un interesse apprezzabile all’adempimento parziale” (art. 1464 c.c.). L’unica soluzione illegittima ed illogica (e anche molto poco lungimirante), da praticare parte dei gestori di palestre, è quella di trincerarsi, come purtroppo in molti stanno facendo, dietro il dettato normativo e, di fatto, mettere in atto una discriminazione, così perdendo clienti senza peraltro garantire neanche una effettiva sicurezza igienico sanitaria in palestra, che, ricordiamolo, è anche un luogo di lavoro per molti - e come tale è soggetto al T.U. 81/2008 – in quanto le persone vaccinate, per pacifica scienza medica, restano contagiose e contagiabili. Fornire a tutti i fruitori della palestra dei tamponi gratuiti all’ingresso, magari salivari, la cui spesa (veramente irrisoria) è scaricabile dal datore di lavoro al 65% in conto capitale, sarebbe una misura efficace, prevista dal T.U. 81/08 (norma di rango superiore ad un DL), che consentirebbe non solo di salvare i contratti in essere ma anche di fornire un servizio utile ai clienti (incentivandoli a scegliere quella palestra che li offre) ed alla struttura stessa perché preverrebbe gli eventuali rischi connessi ai casi di contagio in palestra - non esclusi affatto dal possesso del green pass – così scongiurando anche la conseguente eventuale chiusura temporanea dell’attività dovuta agli obblighi imposti in presenza di cluster conclamati. Avvocato Ida Nazzaro Patrocinante in Cassazione Sede studio di Pomezia Via F. Domenico Guerrazzi n. 2 CAP 00071 Tel.: 06.60674482 – Cell.: 3383616295 E-mail: avvocatoidanazzaro@alice.it PEC: idanazzaro@ordineavvocatiroma.org


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Comunicazione: le regole del dialogo ossedere una buona capacità comunicativa è fondamentale in qualsiasi rapporto. Noi oggi affronteremo, in special modo, l’importanza che assume nel mondo del lavoro. E’ utile nei rapporti con i clienti, ma anche con i colleghi, con cui si interagisce quotidianamente, quando si lavora più serenamente, si valorizzano meglio le proprie abilità e si ottengono risultati più soddisfacenti. Ora vediamo come cercare di raggiungere alcuni di questi obiettivi, che so già non sarà cosa semplice, poiché la materia è molto vasta e piena di variabili, in quanto va ad interagire con la sfera personale di ognuno, che ha un proprio modo, giusto o sbagliato che sia, di comunicare. Innanzitutto bisogna essere chiari e precisi nel dare le informazioni ed assegnare dei compiti, così da evitare incomprensioni sui ruoli e sulle competenze e questo fa sì che tutti siano al corrente di ciò che serve per svolgere meglio il proprio lavoro e per non interferire con quello degli altri. Le conversazioni positive rafforzano i legami interpersonali e migliorano il clima dell’azienda in cui si lavora, trasmettendo anche a coloro i quali si viene in contatto questa sensazione. Se i componenti di un team di lavoro riescono a dialogare bene tra loro, ognuno si sentirà maggiormente responsabilizzato e motivato. Non solo, ma sicuramente la comunicazione efficace e collaborativa all’interno dell’ambiente di lavoro, permette uno scambio di idee che porta a generare ulteriori stimoli creativi e spunti nuovi, consentendo di migliorare la qualità del lavoro e di risparmiare anche sui tempi.Ne guadagnano i nostri risultati e anche quelli dell’azienda. Un altro aspetto importante, soprattutto nel mondo del lavoro, è di usare il linguaggio più adatto, in modo che si stabilisca la corretta distanza con le altre persone, facendo attenzione al livello del nostro interlocutore se di grado pari al nostro o più elevato. E’ fondamentale questa scelta: più formale con i superiori, più diretto, informale ed anche più schietto con i colleghi. Mai mescolare, magari inavvertitamente, i due livelli di linguaggio soprattutto nelle mail e nelle chat di gruppo. Scegliete parole ed emoticon che tengano conto non solo delle persone a cui ci si sta rivolgendo, ma anche di tutte le altre a cui il messaggio arriva o potrebbe essere riferito. Lasciarsi sfuggire dei termini inappropriati può portare a gravi conseguenze, anche perché le pa-

Non perdersi in giri di parole, in premesse vuote e inutili, è una perdita di tempo che non porta a risultati e potrebbe molto spazientire chi ci ascolta e lo spinge a interrompere il dialogo

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Bisogna essere chiari e precisi nel dare le informazioni ed assegnare dei compiti, così da evitare incomprensioni sui ruoli e sulle competenze

Se i componenti di un team di lavoro riescono a dialogare bene tra loro, ognuno si sentirà maggiormente responsabilizzato e motivato role scritte non si possono cancellare.Ma quali caratteristiche deve avere la comunicazione sul posto di lavoro per essere davvero efficace? Lo abbiamo già accennato in apertura ma vale la pena ribadirlo: diretta, mirata ed essenziale. Si consiglia di ripeterlo, scriverlo sui post.it e attaccarli ovunque. In queste tre parole c’è tutto! Analizziamone le conseguenze. Per esempio un buon capo deve comunicare ciò che desidera con chiarezza, senza bisogno di alzare la voce o di strigliare i suoi collaboratori; allo stesso modo un dipendente non ha bisogno di usare toni servili per esprimere le sue richieste: è sufficiente che parli con sincerità e rispetto. Non perdersi in giri di parole, in premesse vuote e inutili, è una perdita di tempo che non porta a risultati e potrebbe molto spazientire chi ci ascolta e lo spinge a interrompere il dialogo. Occorre sempre manifestare cortesia e rispetto reciproco, sia tra colleghi che tra superiori e subordinati; bisogna poter comunicare guardandosi in volto. Diffidate da chi parla a testa bassa o vi ascolta guardando altrove. Sicuramente non vi sarà sfuggita una recente intervista di Jacopo Fo figlio di Franca Rame, in cui ricordava il giorno quando madre decise di dimettersi da Senatrice. Trovandosi a parlare con il suo capogruppo, aveva notato la sua totale disattenzione a quanto lei stava dicendo, tant’è che cominciò a riferire cose senza senso tipo: ho ucciso mio figlio e ne conservo una sua piccola parte nella borsa che ho qui con me. Ebbene, il suo interlocutore, facendo finta di seguire il discorso, piuttosto che meravigliarsi di quanto appena sentito, profferiva

frasi di assenso, complimentandosi per la buona iniziativa. Riprendendo il discorso sul rispetto, esso deve essere manifestato anche nelle riunioni e nelle discussioni, ascoltando con attenzione l’opinione altrui, senza respingerla a priori. Se non si prende in considerazione quello che dicono gli altri e si rimane sempre dello stesso parere, è difficile che il dialogo possa arrivare a essere costruttivo e a proporre qualcosa di nuovo, che può risultare utile per entrambi. Tipico esempio sono le assemblee condominiali, dove è l’occasione per tutti di poter raggiungere un obiettivo comune ma, immancabilmente, si finisce quasi sempre per litigare. Perché succede, pur avendo tutti lo stresso interesse, ovvero di considerare il luogo in cui si vive come luogo condiviso da altri e che tutti debbano concorrere alla sua conservazione per il bene individuale e collettivo? Una delle risposte potrebbe essere che il gruppo dei condomini non si è scelto, ma si è formato per caso: un insieme di persone che acquistano una casa e si ritrovano ad abitare forzatamente lo stesso luogo. Quindi sono persone che non si conoscono bene tra loro e non si percepiscono come membri di un gruppo misto, in cui tutti cooperano per lo stesso obiettivo. Mentre sul lavoro questo non deve accadere, poiché la sinergia deve essere totale e quando il dialogo sul lavoro è fatto di frequenti lamentele, significa che ci sono errori di comunicazione in tutte le direzioni. Da una parte i dirigenti che non riescono a motivare i lavoratori e a recepire le loro esigenze per una maggiore funzionalità, dall’altra i dipendenti non riescono ad esprimere in maniera costruttiva le loro richieste, in modo che l’ambiente lavorativo funzioni meglio. Gli sfoghi dietro, le dicerie, i pettegolezzi continui tra colleghi non servono a risolvere la situazione, perché appesantiscono il clima, demotivano ancora di più e generano atteggiamenti negativi. Ricordarsi che lamentarsi di continuo incattivisce il nostro animo e ci rende fastidiosi a chi ci ascolta e che la condizione essenziale perché si svolga un vero dialogo è la capacità di porsi dal punto di vista dell’altro (cit.) Antonio Guido La sinergia deve essere totale e quando il dialogo sul lavoro è fatto di frequenti lamentele, significa che ci sono errori di comunicazione in tutte le direzioni


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Il colesterolo: un nemico invisibile rima di fare la nutrizionista mi sono occupata per oltre 15 anni di analisi cliniche, attraverso le quali ho imparato a riconoscere uno dei principali nemici della nostra salute: il colesterolo, un componente delle membrane cellulari che svolge numerose funzioni biologiche essenziali per il nostro organismo. Tuttavia, esso può portare alla ipercolesterolemia, un disordine metabolico caratterizzato dall'aumento del colesterolo totale nel sangue, che cresce fino a superare i valori considerati normali per la popolazione di riferimento, predisponendo a terribili patologie. Un nemico invisibile in quanto l’ipercolesterolemia, non sempre è associata ad un aumento del peso, a malessere o ad altri indicatori che possano allarmarci. Lentamente possono formarsi depositi di sostanze grasse lungo le pareti delle coronarie, che tendono ad ingrossarsi e indurirsi, formando con il tempo placche aterosclerotiche che finiscono per restringerle. Solo quando si arriva a soffrire, ad esempio, di cardiopatia ischemica o di angina ci si rende conto che attraverso le coronarie ristrette il flusso sanguigno è divenuto insufficiente, soprattutto durante gli sforzi o in condizioni di stress. Ma le placche non si limitano solo ad intasare gradualmente le arterie. Improvvisamente si possono formare dei coaguli di sangue chiamati trombi che possono staccarsi ed andare a bloccare o a limitare fortemente il flusso del sangue che va ad irrorare organi vitali come, ad esempio, il cuore ed il cervello. Le conseguenze possono essere fatali perché se non si interviene per tempo sciogliendo o rimuovendo chirurgicamente il blocco i danni ai tessuti possono essere irreversibili. Si parla allora di infarto o di ictus, una sorta di “colpo” che all’improvviso ci stronca, anche

P

quando siamo relativamente giovani ed ancora nel pieno delle nostre energie, portandoci alla morte o trasformandoci in invalidi. Alcuni fattori di rischio sono caratteristici dell’individuo (età, sesso, familiarità con patologie ischemiche, ecc.), ma molti altri dipendono dal nostro stile alimentare e di vita. Salvo rari casi di predisposizione genetica, una alimentazione non corretta è la principale causa della ipercolesterolemia. Il colesterolo totale dovrebbe essere minore di 200 mg/dl, ma è importante conoscere quanto di esso sia composto da HDL (comunemente definito colesterolo buono) e quanto da LDL (comunemente definito colesterolo cattivo). Entrambe queste componenti sono delle lipoproteine plasmatiche, ma le LDL trasportano il colesterolo dal fegato alla periferia, promuovendo, così, il suo deposito sulle pareti dei principali vasi arteriosi, mentre le HDL, al contrario, veicolano il colesterolo dalla periferia del corpo al fegato, agendo come una sorta di spazzino capace di ripulire le arterie dai depositi di colesterolo. È fondamentale che Il colesterolo LDL sia minore di 130 (ed in alcune patologie anche minore di 100), mentre sono auspicabili elevati valori del colesterolo HDL. Tutti gli adulti dovrebbero conoscere il proprio valore di colesterolo, ed il rischio ad esso associato. La cura della alimentazione nella prevenzione della

ipercolesterolemia è fondamentale, non solo per imparare a riconoscere ed evitare i cibi più ricchi di colesterolo e quindi a ridurre il consumo di grassi animali come lardo, burro, strutto, latte intero, panna, ecc., ma anche per controllare il peso e ridurre gli altri fattori di rischio come l’ipertensione, limitando il consumo di sale. La nostra alimentazione dovrebbe seguire il modello della dieta mediterranea, che si basa sul consumo di cereali e di altri alimenti naturalmente poveri di grassi. Si possono scegliere prodotti integrali per aumentare il consumo di fibre che diminuiscono l’assorbimento di colesterolo e favoriscono la sua eliminazione attraverso la bile. Aumentare il consumo di legumi fagioli ceci lenticchie ecc. che sono ricchi di proteine vegetali e privi di grassi e fare un ampio uso di verdure, che sono fonte di fibra vitamine e sali minerali. La frutta è importantissima ma anche molto ricca di zuccheri, per cui dovete seguire le indicazioni del vostro medico o nutrizionista per quanto riguarda le quantità. Seguite la cosiddetta “piramide alimentare” della dieta mediterranea e le relative frequenze anche per limitare il consumo di alimenti come, ad esempio, le carni rosse ed i formaggi stagionati. Preferite le carni magre, il pollame, il latte scremato, lo yogurt magro bianco, i latticini freschi (ad esempio la ricotta). Aumentate il consumo di pesce che contiene grassi polinsaturi che sembrano svolgere un ruolo protettivo contro l’aterosclerosi e la trombosi. Per condire usare solo olio di semi ed olio extravergine di oliva in quanto entrambi contengono grassi “buoni” che, come quelli del pesce, sembrano esplicare effetto protettivo sulle arterie (ma attenzione alle calorie). I prodotti in commercio per ridurre il colesterolo non possono sostituire una dieta sana ed equilibrata o costituire un pretesto per magiare quello che ci pare. Moderate il consumo di alcool o limitatelo alle quantità che vi sono state strettamente consigliate. Il caffè (non più di due tazzine al giorno) e le bevande che contengono caffeina, hanno un effetto stimolante (aumentano i battiti cardiaci), quindi ad alte dosi possono indurre aritmie ed aumentare la pressione. Una sana alimentazione deve essere integrata da un sano stile di vita, smettere di fumare, praticare attività fisica, imparare a rilassarsi ed a concedersi momenti di riposo e di riflessione aiuta sicuramente ad apprezzare la vita oltre che allontanare il rischio di ictus ed infarto. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 – monicagrosso1@tiscali.it


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POSTA

Il Corriere della Città novembre 2021

Asfaltate la strada!

Semaforo rotto

“Abitanti di Campo Jemini/Castagnetta... l’ODISSEA per andare sulla Pontina...Due km di fila dalle 7:00 di mattina... ogni giorno. Un km di strada bianca al fungo di Campo Jemini, ancora da asfaltare, e che potrebbe risolvere almeno in parte il problema...” - Giuseppe.

Il semaforo al “ponticello” di Campo Jemini è rotto da oltre un mese ma non è stato ancora riparato. Purtroppo si è già verificato un incidente: a quando la riparazione del guasto?

Hai una segnalazione? Scrivi a redazione@ilcorrieredellacitta.i oppure su Whatsapp al 3316006930




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