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Abbattimento Ecomostro a Torvaianica, ripresi i

osa è successo all'ecomostro di piazza Ungheria? E' questa la domanda che in molti si sono fatti nei giorni scorsi dopo lo stop ai lavori di abbattimento dell'ex hotel Biagio avvenuto a meno di 72 ore dall'inaugurazione del cantiere. Poi però, a fine mese, le pale meccaniche hanno ripreso la loro attività scongiurando così timori di un eventuale blocco delle operazioni. Già, ma perché allora il cantiere, pronti-via, si è subito fermato? Qual è stata la causa? Di voci se ne sono rincorse diverse: la spiegazione “ufficiale” reperita dal Comune (senza tuttavia poter disporre di una dichiarazione ufficiale) è stata quella di un 'semplice', si fa per dire, guasto ai mezzi meccanici e dei necessari tempi tecnici necessari alla sua riparazione/sostituzione. Una volta sistemato il guasto, dunque, il cantiere avrebbe quindi ripreso regolarmente a lavorare. Il caso autorizzazioni La ripartenza della demolizione non ha però sgomberato il campo dalle “ombre” riguardanti la presunta mancanza di autorizzazioni, tema da noi sollevato a pochi giorni dall'inizio dell'abbattimento dell'ecomostro. E in concomitanza dello stop del cantiere. Sì perché su questo fronte sono diverse le questioni in ballo. Ad esempio c'è da capire l'aspetto relativo alla porzione dello scheletro di cemento in cui insiste la tabaccheria di Biagio, una delle attività storiche del litorale. La prima domanda che ci facciamo è questa allora: visto che l’edificio è in realtà unico, sono state prese tutte le precauzioni affinché non avvengano crolli anomali mentre ci sono persone all’interno della struttura? Sono stati fatti studi (depositando un progetto di demolizione) che attestino questo? C’è un piano in-

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Il crono-programma dei lavori: in tutto serviranno almeno due-tre mesi per completare la demolizione dell’ecomostro

I lavori sono iniziati lo scorso 19 settembre ma si sono fermati dopo solo 72 ore, salvo poi riprendere a fine mese. La causa ‘ufficiale’? Un guasto ai mezzi meccanici gegneristico per la demolizione? Stando a quanto reso noto dal Comune di Pomezia poco prima dell'inaugurazione del cantiere il locale dove è ubicato l’esercizio commerciale “Biagio”, a seguito di un accordo con il proprietario, sarà salvaguardato in loco mediante una struttura perimetrale protettiva, in attesa della realizzazione del progetto più ampio. Verrebbe da pensare dunque che, su questo specifico tema, siano stati eseguiti tutti gli studi del caso nonché reperita tutta la documentazione necessaria. Ma è davvero così? Il problema si lega poi alle altre autorizzazioni necessarie per questa demolizione, comprese quelle paesaggistiche e antisismiche. Queste ultime sono state rilasciate? O nella troppa fretta di fare le cose ci si è dimenticati di “qualche particolare” importante?

Nessuna comunicazione da parte del Comune di Pomezia

Per saperne di più abbiamo inoltrato due PEC al Comune di Pomezia richiedendo copia di tali autorizzazioni. Ma, al momento di andare in stampa, non era pervenuta ancora nessuna risposta ufficiale. Lo stesso Commissario Prefettizio Dionisi, che, lo ricordiamo, in questo momento detiene temporaneamente tutti i poteri di Giunta, Consiglio e Sindaco in attesa delle prossime elezioni, ha fatto sapere di non voler rilasciare dichiarazioni alla stampa, anche se non ne ha chiarito il motivo. Sia chiaro: saremo ben lieti di “sbagliarci” e che tutto l'iter sia stato espletato in modo corretto; ma di certo non baratteremo la necessità di fare chiarezza con la semplice ripresa dei lavori. Anche perché negli otto giorni circa dove gli operai non hanno lavorato, nessuno, tanto meno il Comune di Pomezia, si è preso la briga di fornire ai cittadini uno straccio di spiegazione. (continua)

Le autorizzazioni paeseggiastiche e antisisimiche sono state rilasciate?

Ne abbiamo richiesto copia ma ancora non abbiamo ricevuto risposta

Il caso della colonia felina: tutti i gattini tratti in salvo

Parlando del cantiere, com'è noto, in ballo nei giorni scorso c'è stato anche il tema degli animali presenti all'interno della strut tura. Come è noto la colonia è stata trasferita alla Selva dei Pini in una struttura ritenuta idonea dalla Asl (anche se inzialmente le riserve in merito da parte delle Associazioni e del referente di colonia stesso non sono mancate) ma qualche gattino era rimasto comunque nell'area nonostante l'avvio dei lavori. Uno, in particolare, spaventato dai rumori della demolizione si era nascosto, prima di essere de- finitivamente tratto in salvo. “Finalmente i gatti della colonia felina censita all’interno dell’ecomostro di Torvaianica sono stati prelevati e messi in sicurezza - spiega in una nota il segretario nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica - Tutte le formalità amministrative che avevamo richiesto all’Ufficio Tutela Animali del Comune di Pomezia durante i vari incontri, sono state assolte. Così come sono stati ascoltati i suggerimenti per rendere più adeguata la struttura destinata ad accogliere i gatti prima del loro adattamento al nuovo ambiente. Il Comune di Pomezia, nonostante l’iniziale ritardo nella presa in carico del problema dello spostamento della colonia, ha dimostrato piena collaborazione con un atteggiamento di sensibilità e ascolto delle istanze, atteggiamento affatto scontato per REA che, intervenendo nei vari comuni italiani, conosce i limiti di molte amministrazioni. Un grande merito va riconosciuto alle volontarie che, con grande sacrificio, dedizione e rispetto delle leggi si sono occupate della cattura e ricollocazione dei gatti dopo gli accertamenti veterinari”.

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