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Scuola, il punto sull’avvio dell’a.s. a Pomezia

Il caso delle aule alla Selva dei Pini e la navetta per gli studenti. Il Commissario incontra i Presidi

Sull'inizio dell'anno scolastico a Pomezia, considerando al momento l'impossibilità di disporre di comunicazioni ufficiali da parte del Commissario Dionisi, possiamo rifarci alle poche informazioni diramate dal Comune nei giorni scorsi. La buona notizia è la risoluzione, sembrerebbe, del problema della carenza degli spazi al liceo Pascal (ma anche al Picasso) considerando l'estensione della concessione d’uso dei locali siti all’interno del Complesso “Selva dei Pini”, già utilizzati nei due anni precedenti, in regime emergenziale, dagli istituti Picasso e Pascal. “Come avevo anticipato, abbiamo trovato una soluzione al fabbisogno degli Istituti Picasso e Pascal – aveva fatto sapere il Commissario Straordinario Giancarlo Dionisi – fin dal mio insediamento ho seguito personalmente la questione, proponendo all’Ente metropolitano una rimodulazione della cifra rispetto alle ultime interlocuzioni e poco fa è stata definita la conferma del contratto di locazione. Rassicuro gli studenti, le loro famiglie e i dirigenti scolastici: le attività didattiche potranno essere immediatamente avviate nelle aule del complesso “Selva dei Pini” (anche se poi in realtà l'avvio non è stato così “immediato” rispetto alla comunicazione).

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Scuolabus, TPL, pedibus

Restando in tema Selva dei Pini a fine mese ha tenuto banco la questione, collegata sempre alle aule supplementari decentrate, della navetta che lo scorso anno era stata istituita per permettere agli studenti di seguire le lezioni. Anche in questo caso però la situazione sembrerebbe essersi sbloccata:

“Ringrazio Città Metropolitana di Roma Capitale e in particolar modo il consigliere Daniele Parrucci, delegato alle scuole di CMRC, per avere accolto le nostre sollecitazioni a ripristinare il servizio di trasporto scolastico per gli studenti del Liceo Pascal e Picasso nelle aule date in concessione dal Comune di Pomezia presso il complesso del Selva dei Pini”, ha fatto sapere il Commissario Dionisi lo scorso 30 settembre. “Il dialogo e la collaborazione tra le Istituzioni è fondamentale per la risoluzione delle problematiche della nostra città e dei nostri ragazzi. È il risultato del tavolo permanente aperto di fatto con l’ente metropolitano che proseguirà nel prossimo futuro con costanti interlocuzioni, nell’ottica di ottimizzare risorse e migliorare i servizi per i cittadini di Pomezia”. Per quanto riguarda lo scuolabus (ma anche il pedibus) il servizio è partito lunedì 26 settembre. Sul fronte infine del TPL c'è da capire se, come accaduto lo scorso anno – anche se c'era il problema delle entrate scaglionate negli Istituti da parte degli studenti – ci saranno disagi o meno. Stesso discorso per la mensa scolastica che partirà come sempre nel mese di ottobre.

L'incontro con i Presidi (nella foto) Sempre a fine mese è andato in scena l'incontro sempre tra il Commissario straordinario Giancarlo Dionisi con i Dirigenti Scolastici del Liceo Artistico e Linguistico Pablo Picasso, dell’Istituto di istruzione superiore Largo Brodolini, dell’Istituto di istruzione superiore Blaise Pascal e dell’Istituto di istruzione superiore via Copernico di Pomezia. Il Commissario, anche in virtù del suo ruolo istituzionale, ha preso l’impegno di proporre l’apertura di un tavolo permanente con Città metropolitana di Roma Capitale che affronti ed esamini periodicamente le diverse problematiche attinenti al mondo della scuola che riguardano ogni aspetto della vita scolastica degli alunni. “Garantire il diritto allo studio dei nostri giovani è una delle priorità che mi vede impegnato in prima persona, in stretta collaborazione con gli uffici comunali e le istituzioni scolastiche del territorio” - ha dichiara il Viceprefetto Dionisi – “L’incontro di fine settembre è una tappa del processo di ascolto e di condivisione che vede coinvolti i protagonisti principali dell’educazione scolastica: i presidi che, insieme ai docenti e a tutto il personale, sono in prima linea nell’affrontare le problematiche quotidiane e le esigenze di famiglie e ragazzi. Insieme intendiamo preservare e promuovere i piccoli grandi interventi volti a dotare l’offerta didattica di primo livello delle scuole di Pomezia dei servizi e delle opere pubbliche che meritano. Penso soprattutto a strutture accoglienti, supporto e servizi alle famiglie, percorsi didattici innovativi, attività sportive e trasporto garantito anche a chi vive in territori disagiati” .

Mensa scolastica in ritardo, protestano genitori e lavoratrici

POMEZIA - Il problema della mancanza dei Docenti all’inizio dell’anno scolastico non è certo una novità, anzi tutt’altro. Quest’anno, peraltro il primo vero post-pandemia per la scuola, non ha fatto eccezione e al momento di andare in stampa tra Pomezia e Torvaianica sono diverse le scuole in cui ancora si procede con la giornata scolastica ridotta. Ma il problema, oltre che a causare disagi a studenti e famiglie, si riversa anche sul servizio di refezione scolastica. Sì perché senza l’organico insegnanti al completo e con alcune cattedre tuttora vacanti, il cosiddetto tempo pieno, con annessa la mensa, non può partire. Ad oggi, 27 settembre, da quanto si apprende, soltanto le materne comunali hanno iniziato con l’orario prolungato e dunque con la refezione scolastica; lunedì 3 ottobre, si è aggiunto il plesso della Trilussa ma per tutte le altre scuole pre- senti sul territorio servirà attendere almeno un’altra settimana, forse il 10 ottobre. Con tutte le conseguenze che questi slittamenti comportano.

LE ADDETTE MENSA - Contro questi ritardi, che chiaramente sono imputabili al macchinoso sistema burocratico di assegnazione delle cattedre, a protestare sono intanto le addette al servizio della mensa scolastica. “Anni fa la mensa partiva quasi subito mentre adesso è diventata una consuetudine far slittare tutto ad ottobre inoltrato“, ci racconta una lavoratrice. Un problema non di poco conto considerando che per le addette al servizio mensa lo stipendio è sospeso durante l’estate: “Iniziando il 10 ottobre come sembra il primo stipendio utile arriverà per novembre e nemmeno per intero”, aggiunge un’altra lavoratrice. “Per una famiglia significa stare senza uno sti- pendio almeno 4 mesi dato che quando la scuola è chiusa a noi non ci paga nessuno”. LE FAMIGLIE - Oltre a questo ci sono poi i disagi vissuti dalle famiglie, soprattutto quelle con entrambi i genitori che lavorano. “Se solo cominciasse la mensa o per lo meno uscissero più tardi sarebbe fantastico le 12.15 è un orario non accettabile per genitori che lavorano non si permette di fare neanche mezza giornata lavorativa“, scrive ad esempio una mamma. Ma è solo una delle tante rimostranze che, purtroppo, ogni anno si ripresentano puntuali. Senza però alcun provvedimento da parte degli Enti competenti per cercare di risolvere (alla radice) il problema. Pomezia poi sembra essere un caso a sé: perché infatti negli altri Comuni, come ad esempio Roma, decisamente più grande, tutto questo non avviene e il servizio mensa parte quasi subito?

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