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RECENSIONE - LA LEGGE DEL SOGNATORE
LA LEGGE DEL SOGNATORE
di Rachele Monaco Durante le vuote giornate di quarantena, questo libro è stato un valido compagno, mi ha insegnato tanto. Parole d’ordine: stupore e originalità. Il piccolo Daniel ha dieci anni ed è in vacanza sul massiccio del Vercors con i genitori e il suo migliore amico Louis. Sopra il suo lettino è appeso un poster con il disegno di un sogno di Fellini, un regalo del regista alla madre quando lavorava come costumista a Cinecittà: è da questa immagine che il narratore inizia la sua storia. In queste cento e poco più pagine, il famoso scrittore francese ha scelto di rendere omaggio al più grande regista italiano, nonché gran sognatore, Federico Fellini, che definisce come un personaggio fondamentale per la sua vita e per la sua carriera. L’intero libro si può riassumere in un monologo dell’autore in prima persona, che condivide con noi lettori alcuni suoi sogni, esperienze e diversi aneddoti, descrivendoli in modo impeccabile, dando la possibilità di immergersi nella sua mente, immaginando vividamente ogni dettaglio. Durante tutti questi racconti gli unici fili conduttore sono quello del sogno e della sua ammirazione nei confronti di Fellini. Scorrendo queste pagine è impossibile annoiarsi, colpi di scena davvero sorprendenti non mancano mai. Le parole scorrono senza nemmeno rendersene conto, il linguaggio è semplice e colto allo stesso tempo; anche se a volte troviamo qualche esclamazione un po’ scurrile, non ci sono mai troppi giri di parole e devo riconoscere che lo scrittore è particolarmente abile nelle descrizioni, e nell’esprimere accuratamente emozioni e sensazioni. Pennac decide di inserire diversi dati autobiografici e spesso si palesa e parla direttamente con noi lettori. Io in prima persona ho letteralmente divorato questo libro in due giorni e sono riuscita a comprenderlo e ad apprezzarne il significato solo dopo averlo terminato, perché ci sono parti meno dinamiche di altre, a cui non si pone particolare attenzione, che invece servono al prosieguo della storia. Ho sempre letto solo romanzi, mai qualcosa di questo genere, e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto, forse anche a causa dell’argomento principale, ovvero i sogni, una seconda realtà meravigliosa che ci accomuna tutti, anche se più o meno intensamente. Ci rivelano parti più remote del nostro inconscio, infatti, in varie di queste storie, anche noi riusciamo a comprendere un po’ la psiche dell’uomo. La realtà si mischia con la fantasia, lo scrittore si diverte a prenderci in giro, non dicendo cosa è vero e cosa no, ma rivelandolo tutto in una volta. Non avete idea di quante sorprese troviamo scorrendo tra queste pagine! Una visione dopo l’altra, un ricordo dopo l’altro, il confine tra ricordo e sogno, tra ciò che è realtà e cosa invece è fantasia, diventa sempre più labile. Non essendo un romanzo non ha una vera e propria trama, o meglio, se la svelassi la lettura sarebbe pressoché inutile, ma troviamo lo stesso filo conduttore che fa anche da cornice a tutte le vicende che vengono narrate: come distinguere, nel sogno, la memoria dall'immaginazione? Dov’è che possiamo vedere un confine tra tutte queste realtà?
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