Costantino Nivola

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Giuliana Altea

COSTANTINO

NIVOLA


in copertina: SPIAGGIA, 1972, particolare. a fronte: VEDUTA DI ORANI, 1939, particolare.


Giuliana Altea

COSTANTINO

NIVOLA


Grafica, impaginazione e fotolito: Ilisso Edizioni Referenze fotografiche: ARCHIVIO ILISSO: nn. 1, 83, 110-111 (Carlo Bavagnoli); nn. 4-10, 12-15, 26, 112, 121, 127-128, 134, 160 e nn. 7-9 a p. 127 (Pietro Paolo Pinna); nn. 11, 97, 99, 102103, 116-120, 124-126, 129-133, 135-146, 152, 154155, 159 (Donatello Tore); n. 98 (Claudio Gualà); n. 115 (Ugo Mulas); n. 153 (Foto Sabbella); nn. 157, 161 (Nino Solinas); nn. 3, 23, 27, 29, 33, 35, 62, 65, 68, 73-74, 7982, 86-96, 100-101, 104-106, 108-109, 151, 156 e n. 11 a p. 127; n. 4 a p. 127 (Maria Rosaria Guarini). Archivio Nivola, East Hampton: nn. 2, 28, 30, 57, 63-64, 67, 69, 71, 75-76, 162; n. 49 (Ben Schulz); n. 72 (Bruce Davidson). Archivio Fondazione Costantino Nivola, Orani: nn. 16-19, 31-32, 34, 36-48, 53-56, 66, 70, 77-78, 84-85, 107, 113114, 122-123, 148-150, 158 (Giorgio Dettori); n. 147 (Noel Rowe); nn. 20-22, 25. Archivio Sturani, Roma: n. 24. Archivio Museo d’Arte della Provincia di Nuoro: nn. 2-3 a p. 127 (Donatello Tore).

Un sentito ringraziamento è rivolto a Ruth Guggenheim Nivola e Ugo Collu, rispettivamente Presidente Onorario e Presidente della Fondazione Costantino Nivola; alla Direzione dei Musei Civici di Monza.

Periodico mensile n. 14 del 13-04-2005 Direttore responsabile: Giovanna Fois Reg. Trib. di Nuoro n. 2 del 27-05-2004

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© Copyright 2005 Ilisso Edizioni - Nuoro www.ilisso.it - e-mail ilisso@ilisso.it ISBN 88-89188-13-8


INDICE

7 ANTINE, COSTANTINO, TINO 9 L’“ETÀ MAGICA” 10 ANNI DI APPRENDISTATO 14 ALL’ISIA DI MONZA 20 LA PITTURA MURALE 26 GRAFICO ALL’OLIVETTI

29 IN FUGA 32 «HO BUSSATO ALLE PORTE DI QUESTA CITTÀ MERAVIGLIOSA» 39 LA CRISI DEGLI ANNI QUARANTA 46 L’INCONTRO CON LE CORBUSIER 52 NEL GIARDINO DI SPRINGS 55 UN PRIMITIVISMO FELICE 60 LO SHOWROOM OLIVETTI 66 ARCHITETTURA E DECORAZIONE 74 MONUMENTI ANTIMONUMENTALI 82 UN ARTISTA CONTROCORRENTE 85 LE TERRECOTTE 100 “LA DONNA INCINTA” E “IL SEGRETO DEL FIGLIO MERAVIGLIOSO”

121 CRONOLOGIA 126 DOVE VEDERE NIVOLA



ANTINE, COSTANTINO, TINO

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a metafora del viaggio viene spesso usata per descrivere le vicende degli artisti, ma di rado suona appropriata come nel caso di Nivola: la sua storia coincide, letteralmente, con un itinerario che si snoda dall’arcaica Sardegna degli anni Trenta alla dinamica e “moderna” Milano, e da questa alla metropoli per eccellenza, New York. È un percorso nel tempo: dal tempo lento di una società tradizionale a quello accelerato della vita urbana, per approdare da ultimo – paradossalmente – al tempo incantato e infinitamente dilatato del mito. Una storia all’insegna del distacco, della perdita dei legami comunitari e dell’accostamento a nuove culture, le cui tappe vedono Nivola assumere di volta in volta diverse fisionomie artistiche e sociali, rispecchiate anche dal variare del nome: Antine in Sardegna, Costantino in Italia, Tino in America. Quello di Nivola è insomma un viaggio alla ricerca di sé. Ma la costruzione della propria identità coincide per lui con l’inseguimento della modernità: quel che cerca è un’identità artistica moderna. La trova quando, dopo una lunga fase di riflessione succeduta agli anni formativi, riesce a far scattare una scintilla dall’incontro tra eredità antropologica, memorie individuali e urgenza della contemporaneità; arriva allora a saldare miti e fantasmi personali e collettivi intorno all’idea di un’arte corale, comunicativa, legata all’architettura e incentrata sul tema di una femminilità archetipa, identificata con la Natura. La sua visione dell’arte moderna contrasta però con quella che si andava imponendo in quel momento, con l’individualismo e l’imperativo dell’autonomia formale che caratterizzavano il Modernismo così come negli anni Cinquanta lo intendeva la critica statunitense. Nonostante il grande successo ottenuto nel campo della decorazione architettonica e dell’arte a destinazione pubblica, il lavoro di Nivola rimaneva estraneo a quello che in breve sarebbe divenuto un canone normativo per la ricerca artistica avanzata; come tale doveva attendere a lungo prima di essere apprezzato al suo giusto valore. Fortunatamente, la riflessione teorica degli ultimi decenni ha portato a rivedere l’immagine dell’arte moderna consegnataci dalla critica della metà del Novecento. L’idea che il Modernismo fosse un movimento dedito al culto della pura forma, lontano da ogni tentazione narrativa e rigidamente rispettoso dei confini tra le diverse arti appare oggi chiaramente il frutto di un’arbitraria semplificazione storiografica. In questa prospet1. Costantino Nivola a tiva, l’opera di Nivola si svela destinata a richiamare Orani, marzo 1958. sempre maggiore interesse. Quelli che si erano voluti Foto Carlo Bavagnoli. 7


GRAFICO ALL’OLIVETTI

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el 1936 Nivola entra come disegnatore all’Olivetti di Milano. A fargli ottenere il posto è Ruth Guggenheim, una giovane ebrea tedesca rifugiatasi in Italia per sfuggire ai nazisti, alla quale si è legato: i genitori di Ruth sono amici degli Olivetti, straordinarie figure di imprenditori la cui filosofia aziendale (che fonde management, interessi sociali e ricerca estetica) va facendo della ditta di Ivrea, soprattutto con la futura direzione di Adriano, un caso unico nell’industria italiana. In un’azienda la cui comunicazione visiva si vuole concepita tutta “a livello d’arte”, Nivola non tarda a farsi apprezzare. Entrato all’Ufficio Sviluppo e Pubblicità, viene presto tolto ai modesti compiti per cui era stato assunto e destinato alla realizzazione delle campagne pubblicitarie e degli allestimenti. A sua volta chiama nella ditta Pintori e, nel 1937, mentre l’ingegnere e poeta Leonardo Sinisgalli prende le redini dell’Ufficio, ne diventa il direttore artistico. Si devono a lui alcune tra le proposte grafiche più efficaci di quegli anni, come l’album Storia della scrittura (1937-38), realizzato con Sinisgalli, e svariati manifesti in cui la fotografia è accostata

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29. STORIA DELLA SCRITTURA, pagina illustrata, 1937-38. 30. Costantino Nivola all’Olivetti.

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LE CORBUSIER E IL CUBISMO Nel 1918 Charles-Edouard Jeanneret, più tardi noto con lo pseudonimo di Le Corbusier, fondava con Amedée Ozenfant il Purismo, un movimento artistico i cui principi venivano esposti nello stesso anno nel libro Après le cubisme (Dopo il Cubismo). Il Cubismo, creato a partire dal 1908-09 da Pablo Picasso e Georges Braque, era uno stile pittorico che rifiutava l’illusionismo, la prospettiva, il modellato tradizionali, e scomponeva gli oggetti per sintetizzarne sul piano i diversi punti di vista. Secondo Jeanneret e Ozenfant, dopo la prima guerra mondiale il Cubismo era degenerato nell’arte decorativa; occorreva dunque riportarlo alla purezza originaria. In sintonia con le aspirazioni della cultura europea a un “ritorno all’ordine” succedute agli sconvolgimenti della guerra, il Purismo proponeva un’arte di compostezza classica, fatta di equilibrio e precisione. A differenza dei pittori cubisti, i puristi (cui si sarebbe unito dal 1920 Fernand Léger) non frammentavano gli oggetti, ma cercavano di rappresentarne la struttura attraverso piani di colore e forme geometriche stabili, dall’impianto quasi architettonico.

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57. Dipinto murale realizzato da Le Corbusier in casa Nivola a Springs nel settembre del 1950. I due bambini nella foto sono i figli di Nivola, Pietro e Claire. 58. Le Corbusier, CHITARRA VERTICALE. SECONDA VERSIONE (1920). 59. Le Corbusier, OZON, 1963. 60. Le Corbusier, TORO V, 1954. 61. Le Corbusier, PANURGE, 1964.

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contro il fondo percorso da minuti accadimenti plastici. I Letti (vuoti ma segnati dalle impronte dei dormienti, occupati da una figura solitaria, da due divise da un muro d’incomprensione, da una coppia appagata e felice) esplorano le pieghe del rapporto uomo-donna, la solitudine, la difficoltà di comunicare, la gioia della maternità e del sesso. Nelle Spiagge la natura si antropomorfizza in grandi presenze femminili che assistono serenamente indifferenti al brulicare disperso e casuale delle azioni umane. La veduta zenitale trasforma l’osservatore nell’“Occhio di Dio”; al tempo stesso, però, ci si sente proiettati in quei paesaggi. L’occhio che osserva dall’alto stranamente non possiede, non domina; è un po’ come guardare se stessi dentro un cannocchiale rovesciato. 88

118. GLI INNAMORATI, serie I Letti, 1971, terracotta, cm 9,7 x 18,1 x 22,4. 119. GLI INNAMORATI, serie I Letti, 1972, terracotta, cm 9,2 x 17,9 x 21,7. 120. GLI INNAMORATI, serie I Letti, 1972, terracotta, cm 8,7 x 17 x 21,9. 121. LA DONNA COME STAGIONE E L’UOMO COME STRONZO. ANTINE, serie I Letti, 1971, terracotta, cm 9,5 x 18,1 x 22,3.


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Nei Letti realizzati a partire dal 1970 circa, protagonista non è più il “paesaggio” mutevole delle lenzuola, con le sue sottili variazioni di modellato, ma il rapporto tra le figure giacenti e il piano di fondo, ora morbidamente tondeggianti, ora schiacciate contro la superficie fino a confondersi con essa. Le figure dell’uomo e della donna sono realizzate piegando e modellando lievemente dei piccoli rotoli di creta, con una tecnica ispirata all’antica lavorazione ceramica “a colombino”.

La modellazione tenera e infinitamente sensibile di queste sculture, accarezzate sulla creta morbida, è stata messa in rapporto con il gesto femminile dell’impastare il pane, ricordo tra i più vivi dell’artista, che vi collegava i pochi momenti felici della propria infanzia. Se la sensualità con la quale Nivola manipola la creta evoca il rito domestico della panificazione, con le sue associazioni erotiche (i suoni provenienti dalla cucina gli sembravano «colpi di sculacciate, gemiti»), la stessa immagine visiva del pane tradizionale sardo – una grande sfoglia tondeggiante – contribuisce a suggerire i temi formali della maturità dell’artista, entra nelle lisce superfici orizzontali delle Spiagge e nel profilo curvilineo, dolcemente convesso delle Madri e delle Vedove. 89


155. LA MADRE SARDA E LA SPERANZA DEL FIGLIO MERAVIGLIOSO, 1986 travertino, cm 95,5 x 172, 7 x 19,4.

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159. MADRE, 1985 marmo, cm 94,7 x 128,4 x 13,2.

160. SU MURU PRINGIU (“IL MURO PREGNO”) (post 1988) marmo, cm 126 x 169 x 53, Orani, Museo Nivola. L’atto “maschile” del costruire e il potere femminile di generare si fondono in questa scultura, concettualmente importante nel percorso di Nivola, anche se non del tutto felice nella resa che appare un po’ fredda (fu realizzata in un momento successivo alla morte dell’artista, in base a un suo bozzetto).

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CRONOLOGIA

1911 Nasce a Orani il 5 luglio, sesto dei dieci figli di un muratore. Dopo le scuole elementari, lavora come manovale assieme al padre e ai fratelli. 1926 Lascia Orani: il pittore Mario Delitala, incaricato di affrescare a Sassari l’Aula Magna dell’Università, lo porta con sé come apprendista. 1930 Figura alla I Mostra sindacale di Sassari con l’acquarello La collina e altri due lavori; espone alcune opere nella vetrina di un negozio. 1931 Realizza per il Veglione della Stampa al Teatro Verdi di Sassari la decorazione della sala e il cartellone. Espone alcune xilografie alla II Sindacale di Cagliari. Il conte Gianni Ticca gli commissiona una serie di opere decorative per la propria villa di Cala Gonone (Dorgali). Per suo tramite Nivola ottiene una modesta borsa di studio del Consiglio dell’Economia Corporativa di Nuoro, grazie alla quale si iscrive all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza (ISIA). Qui incontra altri due borsisti sardi, Salvatore Fancello e Giovanni Pintori, ai quali si legherà di stretta amicizia. 1932 Espone alla III Sindacale di Sassari Publio Orazio uccide la sorella, Paradiso Terrestre e tre disegni a matita. Alla fine dell’anno scolastico si reca a Parigi, ospite della cugina Giovanna Bertocchi. Intravede appena la città, che gli risulta del tutto incomprensibile. Negli anni successivi vi tornerà più volte; in casa della cugina incontrerà Emilio Lussu e altri esuli antifascisti. 1933 Lascia la sezione Decorazione pittorica dell’ISIA per quella, recentemente istituita, di Grafica pubblicitaria. In febbraio tiene la sua prima personale alla Galleria Perella di Sassari. Non vende nulla, ma l’intera mostra è rilevata in blocco dal conte Ticca per mille lire. In estate dipinge nella villa Ticca il fregio Giochi da spiaggia. Alla IV Sindacale di Cagliari presenta xilografie, disegni e monotipi.

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1934 Collabora con Pintori all’allestimento della Mostra dell’Aeronautica Italiana di Milano. In estate organizza con Fancello e Pintori una mostra a Nuoro, presso il bar Deffenu. L’esposizione non riscuote il successo sperato e

161. Costantino Nivola a Villanovatulo nel luglio del 1987. Foto Nino Solinas.

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DOVE VEDERE NIVOLA Nuoro:

1. Piazza Sebastiano Satta (figg. 98-103) 2-3. MAN, Museo d’Arte della Provincia di Nuoro, nucleo complessivo di 16 opere: 8 bronzi per Piazza Satta e 6 dipinti

Ulassai:

4. Fontana, ex lavatoio comunale

Cagliari: 5. Galleria Comunale d’Arte (fig. 132) 6. Palazzo del Consiglio Regionale, Assemblea Legislativa (figg. 157-158) Orani: 7-9. Museo Costantino Nivola (figg. 97, 139-140, 160) 10. Chiesa di Nostra Signora d’Itria (fig. 83) 11. Cimitero, Tomba Famiglia Nivola Monza:

Musei Civici (figg. 11, 14-15, 19)

Venezia:

Collezione Peggy Guggenheim

Firenze:

Galleria degli Uffizi

New York:

The Metropolitan Museum of Art, The Museum of Modern Art (MoMA), Withney Museum of American Art

Washington: Smithsonian American Art Museum Per un elenco completo delle opere di Nivola visibili negli spazi pubblici americani si veda la pubblicazione di M. Martegani citata nella sintetica bibliografia di seguito riportata.

PER UN APPROFONDIMENTO SULL’OPERA DI COSTANTINO NIVOLA: S. Naitza, Una piazza per un poeta, Nuoro, Ilisso, 1987. P. Cherchi, “Antine Nivola e il mito della «patria culturale»”, in Miti Tipi Archetipi. Cento anni di scultura in Barbagia e dintorni, a cura di I. Delogu, Nuoro, Ilisso, 1989. F. Licht, A. Satta, R. Ingersoll, Nivola. Sculture, Milano, Jaca Book, 1991. U. Collu, A. Crespi, F. Licht, S. Naitza, Nivola. Dipinti e grafica, Milano, Jaca Book, 1995. Costantino Nivola. Sculture dipinti disegni, cat. a cura di L. Caramel, C. Pirovano, Milano, Electa, 1999. 126

D. Ashton, D. Mormorio, R. Venturi, Costantino Nivola. Biografia per immagini, Nuoro, Ilisso, 2001. C. Nivola, Memorie di Orani, Nuoro, Ilisso, 2003. Nivola, Fancello, Pintori. Percorsi del moderno, a cura di R. Cassanelli, U. Collu, O. Selvafolta, Milano, Jaca Book, 2003. M. Martegani, Costantino Nivola in Springs, Nuoro - Southampton, N.Y., Ilisso - The Parrish Art Museum, 2003. S. Forestier, Nivola. Terrecotte, Milano, Jaca Book, 2004. U. Collu, L. Caramel, C. Pirovano, F. Licht, G. Altea, Museo Nivola, Nuoro, Ilisso, 2004.


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