Maria Grazia Scano Naitza
FELICE
MELIS MARINI
in copertina: GIARDINO CON GLICINI, particolare. a fronte: POMERIGGIO D’ESTATE IN CAMPIDANO, particolare.
Maria Grazia Scano Naitza
FELICE
MELIS MARINI
Grafica, impaginazione e fotolito: Ilisso Edizioni Referenze fotografiche: ARCHIVIO ILISSO: nn. 2, 4-5, 10, 15-18, 24, 26, 28, 47-53, 57-67, 81-96, 98-110, 112-122, 125, 127, 132, 139 (Donatello Tore); nn. 3, 6-8, 29-46, 126, 128-131, 133137 (Pietro Paolo Pinna); nn. 9, 11-12, 19, 23, 27, 68-80, 97, 111, 123-124, 138, 140-148 (Nicola Monari); n. 25 (Gabriele Morrione). Archivio Museo d’Arte della Provincia, Nuoro: n. 1, pag. 127 (Donatello Tore).
Apparati a cura di: Barbara Cadeddu
Periodico quindicinale n. 9 del 3-11-2004 Direttore responsabile: Giovanna Fois Reg. Trib. di Nuoro n. 2 del 27-05-2004
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© Copyright 2004 Ilisso Edizioni - Nuoro www.ilisso.it - e-mail ilisso@ilisso.it ISBN 88-89188-08-1
INDICE
7 UN MAESTRO DELL’INCISIONE 9 GLI ESORDI 21 L’ESPERIENZA ROMANA 26 VENEZIA, UN NUOVO COLORISMO 30 L’ATTIVITÀ DI ILLUSTRATORE 38 LA DECORAZIONE DEL GABINETTO DEL SINDACO NEL PALAZZO
CIVICO DI CAGLIARI
64 IL RITIRO IN BARBAGIA 86 GLI ANNI VENTI 90 MILANO 100 L’INCONTRO CON LA XILOGRAFIA 106 GLI ULTIMI ANNI 121 CRONOLOGIA 126 DOVE VEDERE MELIS MARINI
UN MAESTRO DELL’INCISIONE
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utto nero, nel vestito, nel fiocco, nella chioma, e negli occhi che pure « hanno spesso un sorriso da ragazzo, con le mani lunghe e agili da mago – mi accorgo che egli medesimo somiglia a un’acquaforte, o almeno mi pare che soltanto in un’acquaforte potrebbe avere un buon ritratto». Così appariva Felice Melis Marini nel 1925 agli occhi dello scrittore Giuseppe Fanciulli. L’acquaforte, e più in generale l’incisione, era il campo d’azione prediletto dall’artista cagliaritano, ed è oggi quello cui egli deve soprattutto la sua fama; ma, accanto all’incisione, va ricordata la sua attività di pittore, di disegnatore e di illustratore. In tutti questi ambiti l’artista ha trasfuso la sua sensibilità formatasi tra Romanticismo e Verismo, ha riversato le sue doti di cantore del paesaggio, e innanzitutto del paesaggio sardo. Soprattutto per questa ragione, più che per la sua tardiva adesione alla scelta di rappresentare una Sardegna “in costume”, Melis Marini entra di diritto nella ristretta cerchia degli artisti sardi (Antonio Ballero, Francesco Ciusa, Filippo Figari, Giuseppe Biasi) che agli inizi del ’900 furono protagonisti di una fervida stagione artistica, motivo di profondo rinnovamento e valorizzazione dell’immagine della Sardegna in ambito internazionale. L’Isola e il suo paesaggio, interpretati attraverso una sensibilità oscillante tra Verismo e Impressionismo, sono, dunque, alla base della sua ispirazione: in questa scelta tematica consiste il suo apporto alla fondazione di una tradizione artistica propriamente “sarda” che, guidata da motivazioni analoghe a quelle di poeti e scrittori del primo ’900 come Sebastiano Satta e Grazia Deledda, finirà per imporsi all’attenzione della critica nazionale con i caratteri di una vera e propria “scuola”. Definito da Luigi Servolini (1955) come uno degli autori che nel ’900 hanno dato maggior lustro all’incisione originale, Melis Marini è stato negli ultimi anni dell’800 l’iniziatore della ricca tradizione dell’incisione su rame o zinco in Sardegna. Benché solo alla fine degli anni Venti affronti la xilografia, il suo esempio indubbiamente è illuminante per gli artisti sardi che in seguito si dedicheranno all’incisione su legno o su metallo. Un importante contributo alla divulgazione delle tecniche incisorie è costituito dal suo prezioso volumetto L’acquaforte. Manuale pratico, pubblicato nel 1916 dall’editore Hoepli, uscito in seconda edizione nel 1924, poi tradotto nel 1954 in spagnolo per le edizioni Meseguer di Bar- 1. Felice Melis Marini suo studio cellona. Accanto ai suoi meriti di artista, non dobbiamo nel di piazza Sant’Eulalia dimenticarne la fervida e ininterrotta attività culturale. a Cagliari. 7
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7. FESTA DI BIMBI. POLKA FACILE PER PIANO, 1903 bozzetto per copertina, china e tempera su cartoncino, cm 30,6 x 23,5.
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8. SCENA ILLUSTRATA, 1903 bozzetto per copertina, china e tempera su cartoncino, cm 39,7 x 29,7.
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104. LA PARTITA, acquaforte, cm 25 x 35,2, Cagliari, Galleria Comunale d’Arte.
105. L’EREMITA, acquaforte, cm 29,1 x 41,3.
106. LOGGIATO IN SARDEGNA, acquaforte, cm 16 x 36.
107. CHIESA CAMPESTRE IN SARDEGNA, acquaforte, cm 21,5 x 31, Cagliari, Galleria Comunale d’Arte.
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Il grande prestigio raggiunto in Sardegna come incisore e pittore è provato dalla considerazione con la quale la critica locale (da Raffaello Delogu a Nicola Valle, Giulio Manca, Eusebio Birocchi, Corrado Massa e allo stesso Remo Branca, artista e anche storico dell’incisione) segue le sue mostre, che soprattutto negli anni Trenta vengono allestite con continuità nella Galleria Palladino di Cagliari, alla cui fondamentale attività espositiva dà un importante, forte contributo. 102
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127. TRAMONTO, xilografia a due tavole, cm 15 x 12,1, Cagliari, Galleria Comunale d’Arte.
128. CIPRESSO, xilografia, cm 24 x 18,5.
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LA GRAFICA EDITORIALE
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Molta dell’attenzione di Melis Marini è volta alla grafica editoriale, ovvero all’illustrazione destinata alla riproduzione su libri (copertina e fregi o illustrazioni interne) e periodici. Stampa seriale, dunque, solitamente realizzata con procedimento fotomeccanico, animata da dinamiche differenti rispetto alla grafica pubblicitaria (locandine, manifesti, volantini, alla quale sono anche associabili le cartoline), altro settore da lui costantemente frequentato. Come mostrano le opere riprodotte anche in altre parti del volume, sono due le modalità di approccio a questa declinazione espressiva dell’artista. Da un lato egli elabora soggetti definibili “completi”: alla parte propriamente illustratoria, Melis Marini unisce e salda anche la parte detta del lettering. Questi lavori sono infatti caratterizzati dallo stretto rapporto o equilibrio studiato dall’artista-grafico fra immagine e scritte. Per queste ultime, nel ricorso a caratteri “con grazie” o “a bastone”, egli dimostra una buona padronanza degli aspetti tipografici. Il foglio così composto risulta sempre impostato “al vivo” sui bordi. Dall’altro, da parte dell’editore committente, è richiesta all’artista la sola parte illustratoria, l’immagine soltanto, alla quale in fase di composizione il tecnico addetto somma le scritte (fig. 130) non più disegnate ma composte all’epoca con i caratteri di piombo. Le capacità messe in campo dall’artista che si occupi di grafica editoriale sono principalmente orientate alla selezione, oltre che del soggetto, dei segni “incisori” significativi, onde evitare che l’immagine si “impasti”, risultando poco leggibile e conseguentemente meno efficace sul piano della presa commerciale (questo spiega il ricorso di Melis Marini
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a soggetti espressi in xilografia piuttosto che con l’acquaforte). Molta della grafica editoriale realizzata da Melis Marini è di tipo semplice, ovvero stampata a un colore, massimo due (la fig. 132 mostra una stampa a due colori; anche i bozzetti alle figg. 6, 41, 134-135 sono finalizzati a una stampa in bicromia). A colori, mediante l’ausilio di un processo di stampa differente rispetto al precedente, risultano le opere in figg. 32, 36-37, 39. 129. LA TERRA SARDA, 1916 copertina, cm 25,8 x 16,7. 130. I LIMITI DELLA PRODUTTIVITÀ DELLA TERRA, 1921, copertina, cm 22,1 x 14,1.
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131. L’URAGANO SULLA TANCA, 1926, fregio per dramma in tre atti, cm 3,5 x 9,9. 132. IL ROMANZO E LA NOVELLA, 1926, copertina, cm 20,5 x 14,3. 133. SUNT LACRYMAE, copertina, cm 25 x 17,3.
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CRONOLOGIA
1871 Felice Melis Marini nasce a Cagliari. 1893 Dopo il diploma conseguito all’Istituto Tecnico di Cagliari, decide di imboccare la via dell’arte e compie il suo primo viaggio a Roma. 1894 Per la prima volta espone al negozio Fornaia in via Manno a Cagliari un dipinto raffigurante un gruppo di animali e attrezzi domestici. 1897-89 Il 1897 è l’anno del suo primo trasferimento a Roma: si iscrive alla Scuola Libera del Nudo di via Ripetta. Alla Calcografia Nazionale apprende le tecniche dell’incisione su rame. Nel 1899 inizia la sua attività di illustratore per la ditta Giuseppe Dessì. 1902 Allestisce a Cagliari la sua prima personale nel Collegio degli Ingegneri ed Architetti in occasione del X Congresso Nazionale dell’Associazione. 1903-04 Tra settembre e novembre 1903 l’artista è a Venezia, dove risiede ancora tra il gennaio e il settembre dell’anno successivo. Elabora numerosi progetti per copertine di albi musicali e per riviste. Rientrato a Cagliari, organizza nella casa paterna un’esposizione pubblica delle sue opere veneziane insieme a Filippo Figari, che a sua volta, rientrato da Milano, espone una serie di caricature. 1906-07 Sposa Ersila Meloni. L’anno successivo si trasferisce a Roma con la moglie. 1908 È di nuovo a Cagliari, dove inaugura, nel suo studio in piazza Sant’Eulalia, una scuola di pittura insieme a Giovanni Battista Rossino. 1911 Espone a Roma alla Mostra degli Indipendenti. Partecipa alla Mostra del Calendario dell’Esposizione di Torino al Gran Palazzo del Giornale della Stampa: viene premiato con una medaglia d’oro.
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1912 Partecipa alla Mostra artistica alla passeggiata coperta del Bastione di San Remy a Cagliari. Da bozzetti in parte elaborati in precedenza, dipinge i
149. Felice Melis Marini nelle campagne romane, 1911.
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DOVE VEDERE MELIS MARINI
Nuoro:
1. MAN, Museo d’Arte della Provincia di Nuoro
Cagliari:
2. Università degli Studi, Collezione Piloni (fig. 10) 3. Biblioteca Universitaria, nucleo di 492 incisioni e oltre 1.000 tra schizzi, appunti e disegni (figg. 2, 5, 48) 4. Palazzo Civico, gabinetto del sindaco (figg. 68-80) 5-8. Galleria Comunale d’Arte: Pinacoteca (figg. 23-24, 53, 89, 104, 107, 111, 126-127, 148) e Raccolta Valle (nucleo di 32 incisioni)
Milano:
Civica Raccolta Stampe Bertarelli
PER UN APPROFONDIMENTO SULL’OPERA DI FELICE MELIS
MARINI:
R. Carta Raspi, “Felice Melis Marini”, Il Nuraghe, Cagliari, a. V, febbraio-marzo 1927. G. Altea, M. Magnani, Pittura e Scultura del Primo ’900, Ilisso, Nuoro, 1995. Maria Grazia Scano
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Il più completo volume monografico: M. G. Scano, Felice Melis Marini, Ilisso, Nuoro, 1993.
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