Parma Magazine Salute e Benessere n.18

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Focus Salute

Mal di schiena: origini e prevenzione OTTO PERSONE SU 10 TRA NORD AMERICA E EUROPA HANNO AVUTO EPISODI DI LOMBALGIA NELLA LORO VITA. SUPERATI I 60 ANNI LA PERCENTUALE AUMENTA. IL DOLORE DIPENDE DA FATTORI DIVERSI: ECCO COME RICONOSCERLO E CURARLO

L

a lombalgia è un disturbo frequente in età adulta con massima incidenza tra i 40 e 50 anni di età in entrambi i sessi e circa l’80% della popolazione ne è colpito almeno una volta nella vita. E in Italia, secondo gli ultimi studi degli Istituti di Medicina del Lavoro, le patologie croniche del rachide sono la prima causa di richiesta di non idoneità al lavoro. Le patologie si distinguono in due gruppi: • di origine vertebrale; • di origine extravertebrale. Al primo gruppo appartengono le patologie congenite (fusioni tra vertebre, malformazioni, scivolamenti in avanti o listesi scoliosi) e le patologie acquisite (processi degenerativi del disco, stenosi o restringimenti del canale spinale generalmente su base artrosica, malattie reumatiche, traumi diretti o secondari, malattie metaboliche dell’osso come l’osteoporosi, infezioni dei corpi vertebrali, tumori). Al secondo gruppo appartengono, invece, le patologie viscerali, gastrointestinali, urologiche ginecologiche e vascolari come gli aneurismi. In genere la causa più diffusa del mal di schiena è rappresentata dagli squilibri del bacino (generalmente secondari) determinati da un evento traumatico. Può succedere durante la gravidanza, in seguito a sforzi in flessione laterale, a posture scorrette e prolungate che provocano un disallineamento degli emibacini con uno spostamento dell’asse di baricentro. La

conseguenza è un’alterazione globale della postura tale da provocare subito una sofferenza delle articolazioni sacro-iliache, del tratto lombosacrale e del carico sugli arti inferiori (anca, ginocchio e caviglia). La sintomatologia è caratteristica: dolore sacro iliaco che s’irradia in sede inguinale e lateralmente sulla coscia. Lo si avverte soprattutto quando si è seduti e nel passaggio dalla posizione seduta a quella in piedi. In genere migliora muovendosi e camminando. Per questo dolore le comuni terapie con i farmaci antinfiammatori non sono efficaci. Solamente con la tecnica manipolativa specifica che lavora sul riallineamento del bacino si ottiene la risoluzione della sintomatologia. Avviene in maniera spontanea senza l’ausilio ulteriore di farmaci antinfiammatori o di terapie fisiche. In tutti gli altri casi, possono essere molto utili le trazioni meccaniche, la tecarterapia, massaggi, ginnastica riabilitativa, osteopatia. di Paolo Delpiano, medico fisiatra

L’ESPERTO CONSIGLIA Nella quotidianità chi si ferma è perduto. Un esercizio fisico costante è fondamentale nella prevenzione e per evitare ricadute. Il rischio di recidiva è elevato: oscilla fra il 24 e l’80% nel giro di un anno dall’episodio. Per prevenire, se non si hanno problemi specifici si può scegliere qualsiasi sport in base alle proprie attitudini. Se si hanno problemi, invece, possono essere considerate ottime terapie di mantenimento, sedute di ginnastica dolce, Pilates, yoga, stretching e nuoto. Quando il mal di schiena è dovuto a una patologia serve il consiglio di un fisiatra, che accanto alla terapia specifica indica l’esercizio fisico di mantenimento più idoneo. In ogni caso, la parola chiave è costanza. Tenere una postura corretta alla scrivania, in piedi o in auto è molto importante ma difficile. Fondamentale, quindi, muoversi spesso e cambiare posizione se si deve stare a lungo seduti.

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