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SFOGLIABILE ONLINE SU www.parmareport.it/salute Centri Antifumo, un aiuto per smettere di fumare Intervista al dr. Giucastro Tumore al polmone, al via una ricerca su 500 parmigiani
Smettere di fumare si può prima regola: motivazione!
A PARMA ESISTE IL CENTRO ANTIFUMO PER CHI VUOLE LIBERARSI DALLA DIPENDENZA. IL DR. GIUCASTRO: «UN SERVIZIO CHE REGISTRA IL 35% DI ESITI POSITIVI CONTRO IL 5% DEL FAI DA TE»
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Smetto o non smetto. Un dilemma con il quale tutti i fumatori prima o poi si trovano a fare i conti. D’altronde interrompere un’abitudine di anni e affrontare un periodo di astinenza dalla nicotina non è un percorso facile. A Parma esiste un servizio dell’Ausl operativo in città, alla Casa della Salute Pintor Molinetto, e a Fidenza, all’Ospedale di Vaio, nato proprio per aiutare i fumatori a smettere: il Centro Antifumo. «Il Servizio è gratuito, per accedere occorre la richiesta del medico di famiglia che prescrive una visita per tabagismo» spiega il dottor Giuliano Giucastro, responsabile del Servizio Dipendenze di Langhirano e referente aziendale del Centro Antifumo dell’Ausl. La prima visita si prenota al CUP o telefonando al numero verde gratuito 800.629.444. «Il percorso che attiviamo dura in media un anno, con visite a scadenze regolari. In generale, l’età di chi si rivolge al Centro va dai 35 ai 60/65 anni- continua -. Accedono meno i giovani, perché i danni da fumo si vedono dopo anni ed inizialmente si vive la fase cosiddetta di “luna di miele”». Seguono poi le fasi: di precontemplazione, “sottovaluto le conseguenze e non prendo in considerazione l’idea di smettere”; di contemplazione, “inizio a per
cepire le conseguenze per la salute, ho il fiato corto, mi chiedo se non sia il caso di smettere”. Spesso un passaggio intermedio
diventa la sigaretta elettronica, ma è un palliativo? «Il Centro Antifumo
punta al distacco dalla
dipendenza da nicotina e quindi anche dalla sigaretta elettronica – risponde Giucastro –. Il rischio è di diventare un consumatore duale, per poi tornare alla sigaretta tradizionale». L’azione proposta dal Centro Antifumo è combinata, supporto psicologico ma anche farmacologico. «Si valuta caso per
I VANTAGGI per chi smette di fumare • DOPO 24 ORE senza fumo il battito cardiaco si regolarizza, diminuiscono i rischi di aritmie cardiache • DOPO QUALCHE GIORNO la pressione arteriosa tende ad abbassarsi, olfatto e gusto migliorano • DOPO 2 MESI diminuiscono tosse e catarro, la pelle diviene più rosea ed elastica • DOPO 6 MESI aumenta il vigore sessuale • DOPO 1 ANNO si dimezza il rischio di attacco cardiaco • IL RISCHIO DI TUMORE DIMINUISCE in modo proporzionale al perdurare dell’astinenza da fumo
caso - aggiunge il referente - non devono esserci controindicazioni all’uso di medicinali. Si va dalla terapia con sostituti della nicotina, sottoforma di cerotti,
gomme, pastiglie, inalatore o spray, a farmaci che agiscono sui suoi recettori cerebrali e che si sono rivelati di provata efficacia per aumentare la possibilità di smettere di fumare». Il Centro Antifumo prevede diversi step: la raccolta dei dati anamnestici del fumatore; la misurazione del grado di dipendenza da nicotina e del livello motivazionale; viene eseguita la misurazione del monossido di carbonio (CO) nell’aria espirata; viene impostato un programma di trattamento personalizzato; viene fissato un appuntamento a due settimane con 24 ore di astensione dal fumo; si procede con la terapia e periodici controlli per valutare l’andamento. «Su 100 fumatori circa il 3/5% smette di fumare con il fai da te, al Centro Antifumo in un anno la percentuale si assesta tra il 30/35%, 10 volte superiore al fai da te – conclude Giucastro -. Non abbiamo la bacchetta magica, ma diamo un supporto professionale. Premessa fondamentale: le persone che si rivolgono a noi devono aver preso seriamente in considerazione l’idea di smettere. La motivazione è la prima regola di base per dire addio al fumo».
di Rosaria Frisina
Tumore al polmone, l’80 % dei casi è collegato al fumo di sigaretta
AL VIA UNO STUDIO SU 500 PERSONE. LA RICERCA È FINALIZZATA ALLA VALUTAZIONE DELLA FATTIBILITÀ DI UN PROGRAMMA DI PREVENZIONE
AParma prende il via il “Progetto Salute Parma: Prevenzione primaria e secondaria del danno da fumo”. Uno studio indirizzato a 500 soggetti (tra 50 e 75 anni) residenti a Parma e provincia, forti fumatori o ex fumatori (da meno di 10 anni), che hanno fumato almeno 15 sigarette al giorno per almeno 25 anni o almeno 10 sigarette al giorno per almeno 30 anni. Saranno sottoposti a una spirometria per testare la funzionalità polmonare e a un esame TAC del torace a bassa dose di radiazioni ionizzanti all’Ospedale Maggiore, dove è disponibile un’apparecchiatura di ultima generazione. Studi scientifici hanno mostrato che con la TAC è possibile individuare tumori in persone che non presentano sintomi, permettendo di intervenire in uno stadio precoce di malattia. La ricerca, coordinata dall’Università di Parma, con la collaborazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’Azienda USL cofinanziata da Fondazione Cariparma e patrocinata dal Comune, è finalizzata alla valutazione della fattibilità di un programma di prevenzione del tumore del polmone. Una malattia ancora frequente e molto grave. La sopravvivenza a cinque anni è pari al 17.7%, molto inferiore rispetto a quella del tumore del colon (64.4%), della mammella (89.7%) e alla prostata (98.9%). Il fattore di rischio più importante (circa l’80%) è rappresentato dall’esposizione – attiva o passiva – al fumo di sigaretta. Il responsabile scientifico del progetto è Nicola Sverzellati (nella foto) docente di Diagnostica per immagini al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma e Direttore dell’Unità Operativa Scienze
Radiologiche dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, affiancato da Paolo Carbognani e Luca Ampollini, docenti di Chirurgia Toracica, e da Caterina Caminiti, Direttrice della Struttura complessa Ricerca e Innovazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.
[R.F.]