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Quali sono le caratteristiche di una città aperta? L’intervista al sociologo Alessandro Bosi

Città aperte, l’invito di Bosi: “R

Alessandro Bosi Sociologo, professore associato di Sociologia generale all’Università di Parma

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Che cos’è una città aperta se non uno spazio a misura di bambino? In occasione del Festival “Parma Città Aperta-LegAmi Umani”, abbiamo proposto una riflessione al sociologo Alessandro Bosi, storico professore dell’Università di Parma. Difficile definire un modello di città oggi che possa ospitare tutti, grandi e piccini, più o meno deboli, rispondendo alle esigenze di ognuno di loro. La città industriale, nonostante ci abbia portato verso il progresso, non ci ha forse costretti a rinunciare ad alcuni angoli di strada preziosi per la nostra crescita? Il prof. Bosi ci riporta indietro nel tempo, quando la città era lo spazio di gioco preferito dai bambini, e non solo. Che cos’è una città aperta? «È una città che corrisponde alla sua vocazione originaria, quella di dare a tutti gli umani il diritto di muoversi liberamente. Gli ingredienti fondamentali perché nasca una città aperta sono tre: cittadinanza, politica e democrazia. È così che è nata la

polis, la città originaria, dove uomini, donne, vecchi e bambini si muovevano senza limiti di spazi.» Caratteristiche che non ritroviamo nelle città attuali... «Il modello che domina in città oggi ha degli spazi limitati e degli orari ben precisi, e va in conflitto con l’idea di un movimento libero, da parte soprattutto dei soggetti più deboli di una comunità. Siamo ben lontani dall’essere città aperte.» È un problema legato al pe-

AMBLIOPIA, il programma di screening pediatrico

L’ambliopia, detta anche “occhio pigro”, è il termine con cui viene definito un occhio in apparenza normale, ma che in realtà non vede correttamente. Se non identificata, e corretta, entro i 5-6 anni di età, l’ambliopia è irreversibile. Il bambino, usando entrambi gli occhi, può non accorgersi del problema e neppure un genitore attento o l’insegnante della scuola materna. Per questo motivo, grazie ad una collaborazio ne attiva e costante tra le due Aziende sanitarie pubbliche di Parma - Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria – e Università di Parma, viene realizzato un programma di scree ning specifico e gratuito. L’obiettivo è diagnosticare precocemente e quindi trattare l’ambliopia. L’esame consiste nella misurazione della vista,

effettuata dall’ortottista, prima in un occhio, poi nell’altro, utilizzando un tabellone con delle figure semplici, in modo da essere riconosciute da un bambino anche molto piccolo. I bambini che frequentano la scuola materna e che non sono già portatori di occhiali eseguono il test della vista a scuola, previa comunicazione ai genitori da parte della scuola stessa. Invece, i bambini non iscritti alla scuola materna e residenti a Parma e provincia vengono invitati con lettera ad eseguire il test gratuitamente negli ambulatori dell’Ausl. Maggiori informazioni sul sito www.ausl.pr.it.

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