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Lucio Fontana alla Fondazione Magnani-Rocca

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Lucio Fontana alla Fond

L’approfondimento della grande arte italiana del XX secolo, promosso dalla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo come filone di ricerca principale, conosce con la mostra Lucio Fontana. Autoritratto un nuovo e fondamentale capitolo. Composta di cinquanta opere, è possibile visitarla dal 12 marzo al 3 luglio 2022. L’esposizione riveste un carattere e un significato particolari, in quanto costituisce la più “diretta” retrospettiva italiana mai dedicata al lavoro di Fontana, presentandolo “a viva voce” tramite il filo narrativo dell’intervista che egli rilasciò alla studiosa Carla Lonzi poco prima di morire. Considerato non solo uno degli artisti italiani più importanti del Novecento, ma anche uno dei più prestigiosi, influenti e quotati nel panorama artistico internazionale, Fontana (Rosario di Santa Fè 1899 – Comabbio 1968) raccolse gli stimoli del movimento più vitale e articolato dell’avanguardia italiana, il Futurismo, rinvigorendone l’entusiasmo verso le novità meccaniche e tecnologiche, per proiettarne principi e suggestioni nel nuovo tempo. Egli avvertì l’interconnessione fra scienza e arte, che consentiva di produrre immagini di realtà inesplorate; comprese anche che profonde trasformazioni epocali generano trasformazioni nel mondo artistico e percepì movimento e dinamismo come punti cardine dell’evoluzione della materia e dell’arte, nella consapevolezza che i gesti scientifici generano sempre gesti artistici. Da parte di Fontana, sperimentatore totale, il bucare la tela alla fine degli anni Quaranta, e successivamente tagliarla, era un gesto radicale che eludeva lo spazio tradizionale del quadro estendendolo a tutto l’ambiente, aprendo così la strada a nuovi orizzonti di ricerca artistica e riuscendo altresì, anche grazie al suo carisma, a influenzare gli sviluppi artistici successivi. Perdere certezze secolari dentro La scoperta del cosmo è una dimensione nuova, è l’infinito, allora buco questa tela, che era alla base di tutte le arti e ho creato una dimensione infinita, un’x che, per me, è la base di tutta l’arte contemporanea. Sennò continua a dire che l’è un büs, e ciao.

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(dall’intervista a Lucio Fontana di Carla Lonzi in Autoritratto, 1969)

Lucio Fontana, Concetto spaziale Oro, (1960-61), olio e graffiti su tela, oro, 98,5 x 68,5 cm © Fondazione Lucio Fontana by SIAE 2022

azione Magnani-Rocca

IN MOSTRA FINO AL 3 LUGLIO 2022. CINQUANTA OPERE DALLE SCULTURE DEGLI ANNI TRENTA AI CONCETTI SPAZIALI, BUCHI E TAGLI, DAGLI ANNI QUARANTA AGLI ANNI CINQUANTA

Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1951, olio, sabbia e buchi su tela, 60 x 59 cm © Fondazione Lucio Fontana by SIAE 2022

i suoi buchi, varcare da esploratore del nuovo la soglia dei suoi tagli, sono esperienze che mutano il ruolo di chi guarda l’opera da semplice osservatore ad attore di una spazialità ricercata e vissuta in prima persona, consentendo all’uomo di interagire consapevolmente con l’armonia dell’universo e con gli atomi che lo compongono, in una nuova dimensione cosmica. L’esposizione realizza un percorso antologico con lavori che toccano i momenti salienti della ricerca fontaniana, un itinerario nel pensiero e nella pratica di un artista che riteneva che l’arte dovesse essere vissuta attraverso nuove tecnologie e materiali. Vengono esposte opere di vari periodi, dalle sculture degli anni Trenta ai “Concetti spaziali” (“Buchi” e “Tagli”) dagli anni Quaranta ai Sessanta, oltre ai “Teatrini” e alle “Nature” bronzee; spettacolari sono l’enorme New York 10 del 1962, pannelli di rame con lacerazioni e graffiti, in dialogo con la luce a evocare la sfavillante modernità della metropoli, e la potentissima La fine di Dio, 1963, grande opera realizzata a olio, squarci, buchi, graffiti e lustrini su tela, emblematica della concezione spazialista e insieme religiosa dell’artista. Il percorso si chiude con opere di Baj, Burri, Castellani, Fabro, Manzoni, Paolini, Scheggi, provenienti dalla collezione personale di Fontana, artisti più giovani da lui seguiti e promossi. Particolarmente suggestive le serie fotografiche scattate da Ugo Mulas a Fontana, del quale sono esposte anche due opere appartenute al grande fotografo; di una di esse è esposta la documentazione fotografica dell’intera genesi, dal primo “buco” all’opera compiuta, un unicum sia nella storia del fotografo sia in quella dell’artista. di Stefano Roffi

Lucio Fontana, Concetto spaziale, New York 10, 1962, lacerazioni e graffiti su rame, 234 x 282 cm © Fondazione Lucio Fontana by SIAE 2022

LUCIO FONTANA. AUTORITRATTO

Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma). Dal 12 marzo al 3 luglio 2022. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche lunedì di Pasqua, lunedì 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno. Lunedì chiuso (aperto Lunedì di Pasqua e lunedì 25 aprile in quanto festivi). Ingresso: € 12 valido anche per le raccolte permanenti - € 10 per gruppi di almeno quindici persone - € 5 per le scuole. Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327/848148 info@magnanirocca.it - www.magnanirocca.it Il sabato ore 16.30 e la domenica e festivi ore 11.30, 16.00, 17.00, visita alla mostra con guida specializzata; è possibile prenotare via mail a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 17 (ingresso e guida). Consultare il sito www.magnanirocca.it per le modalità di visita in sicurezza. Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi, saggi in catalogo di Paolo Campiglio, Mauro Carrera, Lara Conte, Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi, Maria Villa.

La mostra è realizzata grazie al contributo di: FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA. Media partner: Gazzetta di Parma. Con la collaborazione di: Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.

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