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Mostre a Parma

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Cineforum bambini

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I FARNESE. Architettura, Arte, Potere

DAL 18 MARZO AL 31 LUGLIO 2022

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LUOGO: Complesso monumentale della Pilotta INDIRIZZO: Piazza della pilotta 15 ORARI: dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.30; lunedì chiuso CURATORI: Simone Verde, Bruno Adorni, Carla Campanini, Carlo Mambriani, Maria Cristina Quagliotti, Pietro Zanlari COSTO DEL BIGLIETTO: intero 13€, ridotto 11€

Al Complesso Monumentale della Pilotta, dal 18 marzo al 31 luglio 2022, verrà ospitata una grande mostra dedicata alla committenza della famiglia Farnese, con l’obiettivo d’indagare la straordinaria affermazione della casata, dal punto di vista politico e culturale, nell’Europa dal Cinque al Settecento, attraverso l’utilizzo delle arti come strumento di legittimazione. La rassegna presenterà oltre 300 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane ed europee, insieme a opere della Collezione Farnese a Parma. Tra i prestiti vanno evidenziati i due globi Coronelli dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e, per la prima volta in Italia dal Musée des Amériques-Auch, la Messa di San Gregorio eseguita in Messico dagli indios per ringraziare Paolo III della bolla Sublimis Deus, che riconobbe l’umanità dei nativi americani e ne condannò lo sfruttamento. Dal Museo Real Bosco di Capodimonte di Napoli, 20 capolavori tra cui spiccano opere di Raffaello, Tiziano Vecellio, Francesco Mazzola “il Parmigianino”, El Greco e Annibale Carracci, esposti a rievocazione della galleria farnesiana, dove erano custoditi i 100 dipinti più significativi della collezione di famiglia. Dallo stesso museo provengono anche la Cassetta Farnese e la Tazza Farnese. Presente inoltre tra le opere in mostra, un nucleo di circa 200 disegni architettonici per presentare il quadro complessivo farnesiano dal punto di vista storico, urbano e territoriale, mettendo in rilievo l’affermazione dinastica in termini di prestigio, espansione e visionarietà della committenza. Il percorso espositivo attraverserà gli ambienti più spettacolari del Complesso: Voltoni del Guazzatoio, il Teatro Farnese, la Galleria Petitot della Biblioteca Palatina e la Galleria Nazionale, e s’inserirà nel più ampio progetto di rilancio dell’Istituto, che nel 2022 inaugurerà la totalità dei suoi spazi restaurati e riallestiti. Il risultato è un corpus di materiali museali ed archivistici che confluisce in una delle mostre più importanti mai realizzata sul tema del collezionismo rinascimentale e sulla Collezione Farnese, in cui si ritrova una riflessione dell’aderenza tra residenze e raccolte artistiche, capace di evocare quel caratteristico connubio tra opere e architettura. Ad accompagnare l’iniziativa una serie di pubblicazioni edite da Electa, che approfondiranno la storia globale del collezionismo farnesiano, con contributi dei maggiori studiosi al mondo di questo tema, e le complesse vicende della committenza artistica e architettonica. di Eleonora Corradi

I Capannoni a Parma. Una mostra che incanta

Erano anni e forse decenni che non si vedeva, a Parma, un evento culturale capace di fermare le persone davanti alle fotografie e commentare con “Mi ricordo” piegando le schiene sui dettagli, evitando le didascalie per spalancare storie di vissuti privati. Il marito che racconta alla moglie quel che prima mai. La madre, la bella Irene, che solleva suo figlio che oggi ha perduto un dente, dietro la maschera, per mostrare e raccontare quel che suo padre e sua madre hanno raccontato a lei. Le scale del palazzo sono calcate da vicini di casa, da amici che si intrattengono, che si fermano a commentare o a parlar d’altro: sarà l’aria di primavera ma si ha la sensazione che qualcosa possa tornare alla vita. È il Centro studi Movimenti a firmare questo allestimento storico sulla realtà dei Capannoni a Parma: baraccamenti provvisori atti ad accogliere, nei primi anni Trenta, in luoghi diversi alla periferia del centro urbano, gli sfollati dei borghi “risanati” dal governo fascista della città. Si trattava di sostare le famiglie dall’Oltretorrente, allontanarle dai loro rapporti politici così da smorzare gli intenti che avevano portato, nel 1922, al clamoroso episodio delle Barricate, e poi ai moti degli anni successivi. L’Oltretorrente viene smembrato prima che comincino i bombardamenti della Seconda Guerra e gli sfrattati accumulano sui carri i loro pochi beni per raggiungere le baracche assegnate, lo raccontano i melancolici sferzanti versi di Giovannino Guareschi. Ma la mostra suggerisce che persino in quell’insediamento inumano la coscienza sociale si rinsaldò ed è ancora viva nei racconti che ne fanno, nel documentario di Roberto Azzali proiettato in anteprima, gli antichi abitanti. L’intimità di quell’episodio storico è restituita da una sapiente scelta di immagini d’archivio che ritraggono bambini sollevati orgogliosamente in aria o scalzi nell’aia, donne intente nelle faccende sull’uscio. Ma anche gli arredi e gli oggetti provenienti dal museo etnologico Guatelli di Ozzano o dalla sartoria del Regio suscitano la dignità di quel pezzo di storia di Parma restituito all’oggi in tutta la sua potenza corale. La mostra fa seguito ad una serie di conferenze pubbliche seguitissime che ci ricordano che, ben oltre le immagini, sono necessari momenti di confronto pubblico vero per dare forza, ad esempio, alla connotazione politica di quel momento e per ristabilire la centralità dell’episodio

FINO AL 25 APRILE 2022

LUOGO: Palazzo del Governatore INDIRIZZO: Piazza Garibaldi 19/L ORARI: dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 9 alle 19; lunedì chiuso CURATORI: Centro studi movimenti e Università di Parma COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito

delle barricate. Mentre ci avviciniamo a piazza Garibaldi per vedere la mostra Elisa Cuppini, una magnifica attrice parmigiana, mi racconta quel che le è appena successo. È andata per lavoro all’ex Biondi di borgo San Domenico, le famiglie che occupano l’antico orfanotrofio vivono in angoli delle stanze divise da tende, alcuni sono parmigiani sfrattati. Uno di loro, i capelli pettinati all’indietro, in giacca, invita Elisa nell’angolo assegnato alla sua famiglia, le offre tè alla menta, dolci preparati dalla moglie, le prepara un involto vedendo che Elisa non li mangia, pensando che lo farà più tardi. Poi la porta in cortile, le mostra il suo vero orgoglio: un orto e un angolo di giardino coltivato a roseto. Si china su una rosa, l’innesto è fermato da un giro di scotch. “Io faccio innesti, poi un domani, chi sa, vedremo che sarà”. di Erika Martelli

In Tavola. Un mosaico di storia e sapori Voi siete qui. City Branding

FINO AL 1 APRILE 2022

LUOGO: Archivio di Stato INDIRIZZO: Strada Massimo D’Azeglio 45/A ORARI: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.30, martedì e giovedì dalle 9 alle 17 CURATORI: Luigi Pelizzoni COSTO DEL BIGLIETTO: Ingresso gratuito

In Tavola. Un mosaico quotidiano di storia e saperi” è il titolo della mostra storico-documentaria, inserita nel programma di Parma Capitale italiana della Cultura 2020+21. Aperta al pubblico da novembre prolunga l’apertura fino al 1° aprile 2022. La mostra e il ricco catalogo ad essa collegato raccolgono una notevole serie di documenti che intendono raccontare quasi un millennio di pratiche agricole e culinarie del territorio parmense. L’alimentazione costituisce oggetto di interesse per numerosi studiosi come storici, sociologi, etnologi e archeologi, che si sono mossi utilizzando ogni tipo di fonte, da quella scritta, come i documenti, a quella narrativa e a quella appartenente alla cultura materiale per illustrare il legame con le radici culturali della città. Un percorso suggestivo capace di evocare l’origine dello sviluppo di alcune eccellenze della produzione agroalimentare attraverso l’esemplificazione in immagini e descrizioni delle abitudini alimentari di ogni epoca.

FINO AL 18 APRILE 2022

LUOGO: Abbazia di Valserena INDIRIZZO: Via Viazza di Paradigna 1 ORARI: sabato e domenica dalle 10 alle 18; da mercoledì a venerdì solo su prenotazione CURATORI: CSAC, Electa COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito

La mostra, allestita nell’Abbazia di Valserena presso lo CSAC dell’Università di Parma, riunisce una selezione di progetti dedicati al City Branding per indagare le strategie comunicative per la costruzione dell’identità visiva della città. Il percorso espositivo viene sviluppato in tre sezioni. Prima viene analizzato il caso di Parma, che con la nomina Capitale italiana della Cultura 2020-21, si è resa riconoscibile per i suoi cittadini e per i turisti; si prosegue con “Destination Italy”, la raccolta di 32 progetti di redesign di città italiane; la terza sezione è dedicata ai restanti due casi studio dello Edenspiekermann: Amsterdam e Santa Monica.

Umberto Eco e Franco Maria Ricci. Labirinti: la storia di un segno

FINO AL 20 MARZO 2022

LUOGO: Labirinto della Masone INDIRIZZO: Strada Masone 125, 43012 Fontanellato (Pr) ORARI: tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19 CURATORI: patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Emilia-Romagna, Comune di Fontanellato, Comune di Parma e gli allestimenti sono a cura di Neo Tech. COSTO DEL BIGLIETTO: L’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone (intero 18€, ridotto 12€ per under 26)

Il Labirinto della Masone, grazie ad innovativi allestimenti multimediali a cura di NEO (Narrative Environments Operas), diventa un un vero e proprio metalabirinto, introducendo i visitatori in un percorso, tra allestimenti scenografici e digitali, alla scoperta della storia e del significato di uno dei simboli più antichi al mondo. L’esposizione si ispira al volume Labirinti, interamente curato da Franco Maria Ricci con la prefazione di Umberto Eco, il testo di Giovanni Mariotti, che porta il lettore alla scoperta della storia dei labirinti.

Amedeo Bocchi: l’arte dell’eleganza

FINO AL 27 MARZO 2022

LUOGO: APE Parma Museo d INDIRIZZO: Via Farini 32 ORARI: dal martedì alla domenica dalle 10:30 alle 17.30; lunedì chiuso CURATORI: Gloria Bianchino COSTO DEL BIGLIETTO: intero 5€, ridotto 3€

Presso l’APE Parma Museo, ex sede della banca, è possibile visitare la mostra “Amedeo Bocchi: L’arte dell’eleganza. Le donne, lo stile, la moda”, aperta al pubblico fino al 27 marzo 2022. Il percorso espositivo presenta più di 40 ritratti di figure femminili che l’artista ha dipinto nel corso della sua vita, tutte caratterizzate per l’eleganza nel modo di vestire, cifra distintiva che accomuna tutti i quadri del pittore. In affiancamento ai dipinti sono esposti abiti d’epoca corrispondente, disposti su manichini e ulteriore materiale multimediale come riviste di moda contemporanee ai ritratti e la proiezione del cortometraggio Canzoni tra le due guerre.

The house of the farmer

FINO AL 12 GIUGNO 2022

LUOGO: Palazzo dell’agricoltore INDIRIZZO: Piazzale Antonio Barezzi 3 ORARI: sabato e domenica dalle 10 alle 16 CURATORI: Didi Bozzini COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito

La mostra affonda le radici nella storia dell’edificio, sede dell’organo di direzione delle attività agricole sotto il governo fascista, riflettendo sul ruolo politico, economico e sociale ancora oggi testimoniato dal nome, Palazzo dell’Agricoltore, e dal titolo della mostra, The House of the Farmer. L’installazione di Nelson vuole condurre il visitatore attraverso lo spazio interno ridisegnando l’edificio come una scultura in sé: un intero paesaggio naturale è stato spostato all’interno per diventare parte integrante della sua struttura, della sua architettura.

Cornelio Ghiretti e la Scuola parmense di sbalzo e cesello

FINO AL 29 MAGGIO 2022

LUOGO: Palazzo Bossi Bocchi INDIRIZZO: St.da ponte Caprazucca 4 ORARI: martedì e giovedì dalle 15:30 alle 18; sabato e domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18 CURATORI: Francesca Magri e Anna Mavilla COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito

Recentemente donata a Fondazione Cariparma, la Collezione di Claudio Cantadori, pronipote dell’artista Cornelio Ghiretti, è il frutto di una ricerca costante e appassionata, che indaga il mondo della scultura e dell’arte decorativa della prima metà del Novecento parmense, con un particolare interesse nei confronti di tre originali artisti: Renato Brozzi, Cornelio Ghiretti e Mario Minari. L’origine della “Scuola parmense di sbalzo e cesello” va ricercata nel comune ambiente di crescita dei tre artisti originari di Traversetolo: la Fonderia di Giuseppe Baldi, il luogo che ha insegnato loro una struttura di lavoro progettuale. Tutti e tre, in tempi diversi ma con le stesse estreme difficoltà, hanno frequentato il Regio Istituto di Belle Arti di Parma. Comune ai tre artisti anche l’interesse per la natura e soprattutto per i singoli animali, sebbene con sensibilità e predilezioni tematiche del tutto autonome. La ricerca artistica del donatore, che ha rintracciato per oltre 30 anni le opere del nonno, è stata completata e approfondita attingendo a collezioni private, consentendo di ricostruire la figura di Minari, che a pieno titolo è stato inserito tra gli esponenti di spicco della “Scuola parmense di sbalzo e cesello”.

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