SENZA PAURA E SENZA NOSTALGIA. GIORGIO POI RACCONTA LA SUA MUSICA Intervista a cura di Gaia Palombo // Foto: Jamila Campagna
Incontriamo Giorgio Poi un giovedì pomeriggio a Roma, quartiere Flaminio, a pochissime ore dall’uscita del suo ultimo singolo Erica cuore ad elica. Lo vediamo venirci incontro dal Caffè Rubino: occhiali da sole a celare un po’ di stanchezza, sulle spalle il carico di prove per il concerto imminente a Spring Attitude e un tour estivo a dir poco intenso. Scegliamo una panchina su piazza Perin del Vaga, siamo circondati da palazzi monumentali ma accoglienti, c’è un bel silenzio. Parliamo del tuo nuovo singolo appena uscito, Erica cuore ad elica. Difficilissimo da pronunciare! (ride) Me ne sono reso conto soltanto quando l’ho detto la prima volta in risposta a qualcuno che mi chiedeva il titolo del pezzo… È quasi uno scioglilingua! Ci parli di come è nato questo pezzo inaspettato? Un po’ come fu Il tuo vestito bianco, dopo l’uscita di Fa Niente e sempre in autunno… Sì, dopo l’estate è bello far uscire un
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altro pezzo che ti porti a suonare in autunno. La differenza è che Il tuo vestito bianco era pronto ancor prima dell’uscita di Fa Niente, in questo caso invece l’ho scritto di getto, non appena i concerti estivi si sono conclusi. Mi è costato fatica scriverlo, forse proprio per l’esigenza di far uscire un pezzo, non uno qualsiasi, in breve tempo. Mi stressava l’idea di poter scrivere qualcosa che non mi piacesse, per fortuna invece ora posso dire di essere sollevato e soddisfatto del risultato. Il suono di sax ad esempio è stato chiuso all’ultimo…