Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 1 Anno 2019 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
68° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
ASTI
COLDIRETTI
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GENNAIO 2019
Coldiretti Asti avvia le consultazioni del territorio Otto incontri a: San Damiano, Vesime, Asti, Nizza M., Villanova, Cortanze, Canelli, Moncalvo
Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti
Antonio Ciotta, Direttore Coldiretti Asti
Riunioni zonali
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IL CALENDARIO Tutti gli incontri territoriali si terranno in orario serale, a partire dalle ore 20,30 SAN DAMIANO D’ASTI Martedì 12 febbraio CANELLI Martedì 19 febbraio ASTI Giovedì 21 febbraio NIZZA MONFERRATO Giovedì 28 febbraio VESIME – Valle Bormida Martedì 5 marzo mo soddisfare a favore degli associati e di tutte le popolazioni rurali”. Queste consultazioni sono una sorta di stati generali e definiranno la linea sindacale dell’organizzazione. A cominciare dal progetto “Una filiera agricola tutta italiana”, un vero e proprio “must” da quando nell’Astigiano è emersa tutta l’efficacia delle azioni economiche dei progetti “Nocciole” e “Barbera Amica”. Anche il direttore di Coldiretti Asti,
VILLANOVA Giovedì 7 marzo CORTANZE PER LE ZONE DI CASTELNUOVO D.B. - MONTIGLIO M. - MONTECHIARO Martedì 12 marzo MONCALVO Giovedì 14 marzo Antonio Ciotta, sottolinea la funzione sociale di un’organizzazione punto di riferimento dell’intero sistema economico territoriale: “Rappresentiamo il 73% delle imprese agricole astigiane e questo, recentemente, si è anche tradotto in una nuova forma di rappresentanza in cui Coldiretti è sempre più sindacato imprenditoriale di filiera. Iinsieme alle aziende artigiane e industriali d’eccellenza, si sta costruendo
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on quasi 16 mila associati (per la precisione 15.994), Coldiretti Asti è la più grande forza sociale del territorio e l’organizzazione maggiormente rappresentativa di tutte le categorie economiche. Questa forte rappresentanza è sicuramente il frutto di un continuo contatto con la sua base associativa, con persone che ogni giorno hanno nuove necessità e chiedono sempre nuove azioni a loro tutela. Ed è anche per cogliere queste esigenze che, ogni anno, Coldiretti propone una serie di incontri territoriali. Sono otto riunioni nelle principali zone agricole dell’Astigiano, che si completeranno nell’arco di un mese. Coldiretti Asti coinvolgerà così migliaia di agricoltori. Si inizierà, martedì 12 febbraio, con San Damiano d’Asti per proseguire poi nello stesso mese di febbraio con Canelli, Asti e Nizza Monferrato e concludere ad inizio marzo con gli associati Coldiretti dei comuni di Vesime, Villanova, Cortanze e Moncalvo. “Per noi – sottolinea Marco Reggio, presidente provinciale Coldiretti, che prenderà parte a tutti gli incontri – avere una rappresentanza così ampia è un onore, ma anche un onere che dobbiamo e voglia-
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una sorta di alleanza per la realizzazione di accordi economici e impegni concreti finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola, anche attraverso la stipula di contratti di filiera sostitutivi dell’ormai superata stagione della sterile interprofessione”. Ovviamente gli incontri territoriali saranno l’occasione per affrontare le principali tematiche attraversate attualmente dal settore primario. “Affronteremo, direttamente con i nostri associati – rileva Ciotta – le problematiche che maggiormente attanagliano il settore. Lo faremo in modo propositivo, cercando di di dare certezze a chi è impegnato nei vari settori produttivi agricoli, non solo corilicoltura e viticoltura ed enologia, ma anche cerealicoltura, orticoltura, allevamento ecc...”. “Faremo anche tesoro – evidenzia Reggio - delle indicazioni emerse dal Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano, tenutosi nel novembre scorso, che anche per quest’anno ha aperto nuove strade da percorrere lungo la valorizzazione del territorio del Monferrato e della Langa dell’Astigiano”. Dagli otto incontri emergeranno anche gli ultimi sviluppi sulla Politica Agricola Comunitaria e i Piani di Sviluppo Rurale. Saranno esposte tutte le novità fiscali introdotte dai recenti provvedimenti governativi, comprese le novità previdenziali a partire da “quota 100” e tutte le possibilità per andare quest’anno in pensione. Sarà illustrato il “Portale del Socio Coldiretti” e sarà data la possibilità a tutti i partecipanti di sottoscrivere la petizione europea “Stop cibo anonimo”. Gli incontri saranno coordinati dal direttore provinciale che ha chiamato i vari responsabili della struttura a relazionare sulle varie tematiche: i vicedirettori Luigi Franco e Secondo Rabbione, il capo area fiscale e tributario Pierluigi
COLDIRETTI ASTI
LA PIÙ GRANDE FORZA SOCIALE DEL TERRITORIO
4.950 1.630 5.384 790 3.240 15.994
titolari d’impresa (+ 25 cooperative associate UE.COOP) collaboratori familiari pensionati giovani altri associati TOTALE TESSERATI
Secondo Rabbione, Vice Direttore Coldiretti Asti
Luigi Franco, Vice Direttore Coldiretti Asti
Pierluigi Musso, Capo Area Fiscale e Tributaria
Musso, la responsabile Epaca Rosanna Porcellana, e naturalmente i segretari delle varie zone. “Il nostro obbiettivo – conclude il Presidente Reggio – è che tutti si possano sentire rappresentati e
partecipi dei nostri progetti e che possano emergere così ulteriori e nuove opportunità di sviluppo e consolidamento delle imprese agricole e quindi di tutta l’economia dell’Astigiano”. Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 68° numero 1 - Gennaio 2019 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949
Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Manovra 2019, le novità (tutte positive) per l’agricoltura Incentivi biogas, bonus verde, vendita diretta, coadiuvanti in azienda...
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come attività commerciale. Per la promozione delle produzioni agroalimentari locali sono stati stanziati 500mila euro all’anno a partire dal 2019. a segnalare è anche la proroga del cosiddetto “bonus verde” che prevede la detrazione del 36% per le spese di investimento in verde, dalla realizzazione di giardini e impianti di irrigazioni alla sistemazione delle aree scoperte degli edifici privati. Il bonus si applica su un limite di spesa di 5mila euro su ogni singola unità immobiliare. E’ stata anche ottenuta la riduzione dell’accisa sulla birra da 3 euro a 2,99 euro per ettolitro e grado-plato, e la previsione per i birrifici artigianali di minore dimensione (produzione annua non superiore a 10.000 ettolitri) di poter considerare accertato il prodotto finito a conclusione e non a monte delle operazioni, nonché riduzione del 40 per cento dell’aliquota dell’accisa ordinaria. Un altro importante risultato è la proroga al 1° gennaio del 2020 dell’entrata in vigore del sistema Uniemens, il nuovo sistema di gestione delle deleghe per le aziende agricole con dipendenti che adottano il Dmag che prevede l’invio mensile delle denunce retributive e contributive degli operai agricoli che
invece con il Dmag è trimestrale. Prevista anche l’equiparazione fiscale dei coadiuvanti ai coltivatori diretti. Ai familiari coadiuvanti del coltivatore diretto che appartengono al suo nucleo familiare e che sono iscritti nella gestione previdenziale agricola come coltivatori diretti si applica lo stesso trattamento fiscale dei titolari dell’impresa agricola al cui esercizio i predetti familiari partecipano attivamente. La manovra agricola accende anche i riflettori sull’ortofrutta. Si punta a rilanciare la competitività del settore attraverso una più efficiente gestione delle informazioni sulle superfici e le produzioni ed evitare così rischi di sovrapproduzioni e crisi determinate dalla volatilità dei prezzi. Un obiettivo che dovrebbe essere conseguito con l’istituzione di un catasto delle produzioni frutticole italiane dove saranno elencate le superfici suddivise per le singole aziende e le principali cultivar. Il budget destinato a questa operazione è di 2 milioni per il 2019 e 3 milioni per il 2020. Anche in questo caso occorre un decreto non regolamentare del Mipaaft. Un milione per il 2019 e stato destinato al piano apistico. Nuove risorContinua nella pagina successiva
Fisco & Tributi
Il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, al tavolo con il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio
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agli incentivi per impianti di biogas realizzati dagli agricoltori, alla proroga del bonus verde per i giardini, dalla valorizzazione della vendita diretta dei prodotti agricoli, fino all’equiparazione sul piano del trattamento fiscale tra familiari che coadiuvano il coltivatore diretto e titolari dell’impresa coltivatrice diretta, ci sono importanti provvedimenti nella manovra di governo, tutti positivi per il settore agricolo, ottenuti grazie all’azione di Coldiretti in un confronto costruttivo con le forze politiche. Sono stati estesi gli incentivi per la produzione di energia elettrica agli impianti alimentati a biogas di potenza fino a 300 kW con il requisito che siano realizzati da imprenditori agricoli e che vengano alimentati per l’80% da reflui o comunque scarti che derivano dalle aziende agricole e per il 20% da colture di secondo raccolto. Si interviene anche sulla vendita diretta valorizzando il rapporto tra imprenditori agricoli e consumatori attraverso una maggiore trasparenza sull’origine dei prodotti agricoli oggetto di vendita. Viene, infatti, previsto che l’imprenditore agricolo, fermo restando l’obbligo di vendere prevalentemente prodotti di provenienza aziendale ed il rispetto di norme igenico-sanitarie , possa vendere prodotti agricoli ed agroalimentari appartenenti a comparti agronomici diversi da quelli realizzati nella propria azienda a condizione che siano acquistati soltanto da altri imprenditori agricoli. Il corrispettivo realizzato dalla vendita diretta dei prodotti aziendali deve essere prevalente al fatturato del totale dei prodotti acquistati da altri imprenditori. Il fatturato relativo alla vendita di prodotti acquistato resta fiscalmente soggetto a tassazione a reddito di impresa
Previdenza
Segue dalla pagina precedente
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se sono state destinate alla legge Sabatini che consente agevolazioni sull’acquisto di macchinari. Agevolazioni sui redditi per chi raccoglie occasionalmente prodotti selvatici non legnosi ATECO 02.30 (funghi, tartufi, bacche, frutta in guscio, balata e altre gomme simili al caucciù, sughero, gommalacca e resine, balsami, crine vegetale, crine marino, ghiande, frutti dell’ippocastano, muschi e licheni) e piante officinali spontanee raccolte ai sensi di quanto previsti dall’articolo 3 D.Lgs. 75/2018 (piante cosiddette medicinali, aromatiche e da profumo, alghe, funghi macroscopici e licheni destinati ai medesimi usi): scatta infatti una imposta sostitutiva pari a 100 euro da versare il 16 febbraio dell’anno di riferimento. A beneficiarne le persone fisiche in possesso del titolo di raccolta per uno o più prodotti rilasciato dalla regione o da altri enti. Non è dovuto alcun versamento per chi raccoglie tali prodotti per autoconsumo. In ogni caso la raccolta di prodotti selvatici non legnosi deve essere effettuata in via occasionale e il reddito non deve superare 7mila euro. Tali redditi, inoltre, per espressa previsione normativa, non fanno cumulo con altri redditi. Infine, sempre per quanto riguarda la cessione di tartufi, la Legge di bilancio per il 2019 interviene ancora in tema di Iva, modificando l’aliquota applicabile che diviene: • 5% per i tartufi freschi o refrigerati (nuovo numero 1-quater, Tabella A, parte II-bis) e • 10% per i tartufi congelati, essiccati o preservati immersi in acqua salata, solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurare temporaneamente la conservazione, ma non preparati per il consumo immediato (nuovo n. 20-bis, Tabella A, parte III).
Il presidente Inps, Tito Boeri, con la direttrice generale Gabriella Di Michele
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uesti sono giorni di passione per gli aspiranti pensionati. Dopo il decreto del Governo e in attesa delle circolari applicative, si stanno definendo le modalità di accesso alle pensioni per quanti potranno averne diritto quest’anno. Non solo quota 100 di cui si parla molto in questi giorni, ma anche la conferma di molti provvedimenti già in vigore l’anno scorso, anche se con alcune modifiche. In gergo tecnico si parla di sette canali di uscita flessibile e tre canali standard (legge Fornero). Li riassumiamo di seguito, grazie all’aiuto dell’ufficio Epaca di Asti.
I 7 CANALI DI USCITA 1. QUOTA 100 62 anni di età - 38 di contributi Destinatari: tutti gli iscritti all’Inps. Privati: finestra trimestrale mobile di 3 mesi. Prima finestra: 1 aprile 2019 se maturati nel 2018. Pubblici: finestra semestrale mo-
Rosanna Porcellana, responsabile Epaca
bile di 6 mesi. Prima finestra: 1 agosto 2019. 2. OPZIONE DONNA 35 anni di contributi Destinatari: tutte le donne Dipendenti: 58 anni (al 31/12/2018) Autonome: 59 anni (al 31/12/2018)
SPECIALE PENSIONI
Tutte le opportunità per andare in pensione... Breve vademecum per sfruttare tutte le occasioni “offerte” dalla legge: dalla quota 100 ad altre 9 possibilità
3. LAVORI USURANTI 61 anni e 7 mesi - 35 di contributi Destinatari: chi ha svolto almeno il 50% dell’attività con mansioni usuranti (oppure 7 anni degli ultimi 10) 4. ISOPENSIONE 7 anni prima dell’anticipata o della vecchiaia Destinatari: lavoratori di aziende
5. APE VOLONTARIA 63 anni - 20 di contributi Destinatari: Essere a non più di 43 mesi dalla pensione di vecchiaia Decorrenza: Accensione mutuo del corrispettivo dell’anticipo pensionistico (rate mensili per 20 anni) 6. APE SOCIALE 63 anni - 30/36 di contributi Destinatari: lavoratori in difficoltà (disoccupati, conviventi con disabili, invalidi al 74%) o chi svolge attività faticose Decorrenza: 30 di contributi o 36 per le mansioni faticose; sgravio da 1 a 2 anni per le mamme
CONSULENZA GRATUITA All’Epaca di Asti Per una consulenza personalizzata gli interessati possono contattare il Patronato E.P.A.C.A., gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, per la verifica del raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente, per la conseguente formulazione della decorrenza e per definire l’importo presuntivo di pensione. Gli operatori provvederanno successivamente all’invio telematico della domanda all’INPS. Info ai numeri telefonici: 0141.380.404 – 0141.380.432.
7. LAVORATORI PRECOCI 41 anni di contributi Destinatari:Chi è in difficoltà o svolge attività faticose ed ha almeno 1 anno di contributi prima dei 19 anni di età Decorrenza: Dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti
Previdenza
Decorrenza: posticipata di 12 mesi, 18 mesi per le autonome
con più di 15 dipendenti Decorrenza: previo accordo con l’azienda
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I 3 CANALI STANDARD PENSIONE DI VECCHIAIA 67 anni - 20 di contributi Per i lavoratori c’è la possibilità di continuare a lavorare. PENSIONE ANTICIPATA 41/42 anni e 10 mesi di contributi Le donne usufruiscono di un solo anno di sconto. CUMULO DEI CONTRIBUTI Vecchiaia o Anticipata Si possono valorizzare i contributi versati in più gestioni, per raggiungere la pensione di vecchiaia o anticipata. Senza costi per i pensionandi, ogni gestione calcolerà la pensione, secondo le sue regolamentazioni, e pagherà la relativa quota di assegno.
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L’Epaca (Ente di patrocinio e assistenza per i servizi ai cittadini e l’agricoltura) illustra le forme di accesso alle prestazioni pensionistiche
SPECIALE PENSIONI
Si può chiedere una riduzione dei contributi Chi compie 65 anni nel corso dell’anno, può pagare meno
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Previdenza
a legge finanziaria 1997 aveva introdotto alcune innovazioni in materia di contribuzione per i lavoratori agricoli autonomi. In particolare era stato previsto per i coltivatori diretti già pensionati nelle gestioni INPS di età superiore a 65 anni, la facoltà di ottenere a richiesta la riduzione dell’importo del contributo previdenziale relativo alla sola quota di pertinenza della gestione pensionistica. La suddetta norma
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può essere applicata per tutti quei lavoratori autonomi pensionati (es. coltivatori, artigiani, commercianti) ancora regolarmente iscritti nella gestione che compiranno i 65 anni nel corso dell’anno 2019. Pertanto invitiamo tutti coloro che si trovino nella situazione sopradescritta a volersi presentare presso il nostro ufficio Provinciale o Zonale per l’inoltro della richiesta di riduzione contributi all’INPS al compimento dei 65 anni di età, con la seguente
documentazione: - dati relativi alla pensione - codice fiscale - modelli di pagamento dei contributi CD anno 2018 L’invito è rivolto solo a coloro che raggiungeranno i 65 anni nell’anno 2019, in quanto per coloro che hanno compiuto tale età nel 2018 e negli anni precedenti, la riduzione contributiva è già stata effettuata se inoltrata apposita istanza all’Inps. Info: 0141.380.404/432.
Controllare l’importo della pensione Occorre verificare quanto si è percepito fin’ora
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PACA con tutti i suoi operatori è impegnata, come ogni inizio d’anno, ad effettuare un controllo sulla correttezza degli importi pensionistici che sono stati messi in pagamento dall’INPS. In particolare si procederà ad effettuare un’analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti. Le verifica in
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questione riguarda prevalentemente l’accredito di periodi di maternità o servizio militare, di periodi di lavoro effettuati successivamente o precedentemente la decorrenza della pensione, la trasformazione della pensione da invalidità o vecchiaia, la quattordicesima mensilità ed eventuali maggiorazioni sociali. L’iniziativa assume un
valore considerevole e va a privilegiare una categoria quella dei pensionati coltivatori diretti che spesso gode di trattamenti pensionistici assai modesti. A tal proposito invitiamo tutti i pensionati a contattare gli sportelli EPACA per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale. Tel. 0141.380.404 / 432.
Disoccupazione agricola Presentare domanda entro il 31 marzo
e domande per le prestazioni di disoccupazione agricola devono essere presentate all’Inps entro e non oltre il 31/03/2019. L’Istituto da qualche anno non provvede più ad inviare la modulistica al domicilio dei lavoratori per la richiesta della prestazione, pertanto invitiamo gli operai agricoli aventi titolo all’indennità di disoccupazione a voler contattare i nostri Uffici per l’inoltro dell’istanza. I documenti necessari per la liqui-
dazione sono i seguenti: fotocopia di un documento di identità personale, codice fiscale ed i dati per le modalità di pagamento della prestazione (banca o posta). Si ricorda che il 31
marzo è un termine perentorio, pertanto le domande presentate in data successiva non determineranno l’erogazione dell’indennizzo.
SPECIALE PENSIONI
Nuovi importi delle pensioni per il 2018 Non aumentavano da 2 anni: rivalutazione provvisoria dell’1%
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’Inps ha aggiornato i valori delle pensioni per l’anno 2019. Per quest’anno l’Istituto ha applicato una rivalutazione pari all’1,1%, in via provvisoria (nel 2018 era stata dell’1%). Di conseguenza cambieranno tutti i pricipali importi di riferimento, sia per gli autonomi che per i lavoratori dipendenti. L’adeguamento pieno dell’1,1% sarà riconosciuto però solo agli importi fino a tre volte il trattamento minimo (cioè fino a 1522,26 euro),
I nuovi valori Trattamento minimo mensile
513,01 euro
Pensione Sociale mensile
377,44 euro
Assegno Sociale mensile
457,99 euro
Invalidità Civile mensile
285,66 euro
dopo la percentuale di adeguamento si riduce progressivamente.
È semplice verificare i requisiti e ottenere il sussidio di 12 mensilità
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’indennità di accompagnamento come invalidità civile è il sostegno economico che viene riconosciuto a favore di quelle persone, che a causa delle gravi condizioni fisiche o psichiche, necessitano di un’assistenza continua. L’indennità di accompagnamento viene erogata in 12 mensilità e non è condizionata a limiti di età e di reddito. Il beneficio non è incompatibile con lo
svolgimento di attività lavorativa dipendente o autonoma; tuttavia, non è cumulabile con altre indennità similari erogate per cause di servizio, lavoro o guerra e non è reversibile (cioè non spetta agli eredi del titolare del diritto). L’Epaca (Ente di Patrocinio e Assistenza per i Servizi ai Cittadini e l’Agricoltura) è in grado di fornire assistenza gratuita per verificare i requisiti e l’invio tele-
Previdenza
Indennità di accompagnamento per assistenza
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matico all’Inps dell’istanza di indennità di accompagnamento.
Daniele Longo Segretario della Zona di Moncalvo Succede a Renzo Turello, chiamato a collaborare a stretto contatto della direzione provinciale
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al 1° febbraio Daniele Longo è il Segretario della Zona di Moncalvo. Longo, che era già in forza allo stesso ufficio, succede a Renzo Turello, chiamato a collaborare a stretto contatto della direzione provinciale. Ad entrambi il miglior augurio di proficuo lavoro da parte della redazione de “Il Notiziario Agricolo”.
Daniele Longo
Renzo Turello
SPECIALE FATTURAZIONE ELETTRONICA
L’impegno Coldiretti per l’emissione delle fatture elettroniche Task force per agevolare ben 6.088 aziende agricole in provincia di Asti
Impresa Verde
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on il nuovo anno, per i titolari di partita Iva, è scattato l’obbligo della fatturazione elettronica. L’entrata in vigore della normativa prevede l’addio alla vecchia fattura cartacea, sostituita integralmente da quella in formato elettronico. Quest’ultima viene prodotta in formato digitale e inviata al cliente attraverso il Sistema di interscambio (Sdi), il quale emette a sua volta la “ricevuta di recapito”, che rappresenta la garanzia che il documento è stato ricevuto. “I dati obbligatori da riportare nella fattura elettronica – ricorda Pierluigi Musso, responsabile fiscale e tributario di Impresa Verde Coldiretti Asti - restano gli stessi delle fatture cartacee. L’unica informazione aggiuntiva è la necessità di avere l’indirizzo telematico del cliente al quale inviare la fattura”. La novità interessa anche 500 mila aziende agricole italiane, di cui 6.088 in provincia di Asti per il 28% di tutte le imprese. Per agevolare tutte le imprese a questo adeguamento, Coldiretti ha predisposto una apposita task force nei propri uffici su tutto il territorio nazionale. Sul portale del socio Coldiretti http://socio.coldiretti.it è disponibile il servizio di “Fatturazione digitale Digit”. “Digit di Coldiretti – sottolinea Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti - offre la gestione digitalizzata delle fatture, integrata con l’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa e facilitata da un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini e clienti, direttamente da pc e tablet”. Ma l’emissione della fattura elettronica può anche essere svolta attraverso gli uffici di “Impresa Verde” Coldiretti Asti, presenti nelle principali zone della provincia, che eroga il servizio con
la conservazione delle fatture stesse. “In questi mesi – evidenzia Ciotta - Coldiretti ha cercato di rendere facile ed agevole questo ulteriore passaggio verso l’informatizzazione delle imprese agricole. Crediamo anche di esserci riusciti”. “La fatturazione elettronica – sottolinea Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti – è una novità a cui tutti dobbiamo adattarci e, comunque, in generale, a cui non ci si deve spaventare. Anzi anche questo fa parte di un progressivo adeguamento verso l’impiego massiccio dell’informatica a cui tutte le imprese devono tendere per sfruttare positivamente le possibilità di razionalizzare il tempo che si ha a disposizione, attraverso le semplificazioni burocratiche. Un’azienda moderna e al passo con i tempi non può che utilizzare appieno le possibilità offerte da internet e dalle nuove tecnologie. Certo, purtroppo, in alcune zone di campagna l’accesso al web può ancora avere delle criticità, ma questo è un altro aspetto e, comunque, la fatturazione elettronica obbligatoria potrebbe anche essere l’occasio-
ne per migliorare le coperture. Per il resto – conclude Reggio – la digitalizzazione fiscale può anche essere un atto di trasparenza che può favorire le aziende virtuose, gli imprenditori onesti che ogni giorno fanno dell’onestà un caposaldo etico del proprio lavoro”. “Nei primi sei mesi di applicazione – puntualizza a Musso - la normativa prevede un avvio soft, con le fatture elettroniche che dovranno essere predisposte entro la scadenza della liquidazione periodica dell’Iva (che sia mensile o trimestrale). Nei sei mesi successivi la fattura potrà essere emessa e trasmessa allo Sdi, entro dieci giorni dall’operazione”. Anche le sanzioni saranno ridotte al minimo nel primo periodo di applicazione. Dall’obbligo, ricordano alla Coldiretti, sono parzialmente esonerati i piccoli produttori agricoli già esonerati per legge dall’emissione di fatture anche prima dell’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica. Per il resto, registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito.
SPECIALE FATTURAZIONE ELETTRONICA
Tutto ciò che è opportuno sapere per le fatturazioni
NON OBBLIGATI Sono esclusi dall’obbligo di emissione della fattura elettronica solo coloro che applicano i regimi agevolati (minimi e forfettario extra agricoli) che continueranno ad emettere fatture cartacee e gli agricoltori esonerati inferiori a 7.000,00 euro non in contabilità (art. 34, comma 6, d.P.R. 633/72) a cui dovrà essere emessa autofattura elettronica da parte dell’acquirente e consegnata copia cartacea. Sono esclusi dall’obbligo di conservazione delle fatture in formato elettronico relative ad acquisti, di prodotti/servizi inerenti l’attività esercitata in regime forfettario, minimi extra agricoli e agricoltori esonerati inferiori a 7.000,00 euro non in contabilità (art. 34, comma 6, d.P.R. 633/72), se i fornitori provvedono a redigere una fattura in formato elettronico indicando il seguente codice di registrazione al sistema di interscambio: 0000000 (si tratta di sette zeri ovvero lo stesso codice che le ditte usano per la fatturazione a privati). In questo caso, i fornitori, consegnano una fattura in formato analogico/ cartaceo. Qualora nelle fatture di acquisto venisse inserita, dai for-
nitori, la PEC o un codice di interscambio diverso da sette zeri (situazione opzionale) scatta l’obbligo di scaricare e conservare le fatture in formato elettronico sostenendo anche i relativi costi di conservazione dei file in formato elettronico. TRASMISSIONE Le fatture immediate dovranno essere trasmesse entro 10 giorni dalla data di consegna, e se antecedente dalla data di pagamento, del bene/merce o dalla data di pagamento della prestazione di servizio. In questo caso la normativa di legge introdotta va a modificare la normativa di legge attuale che prevede l’emissione della fattura immediata entro le 24 del giorno stesso di cessione di bene/merce. La fatturazione differita con riferimento a bolla di consegna del bene/merce o a quietanza di pagamento del servizio potrà essere effettuata entro il 15 del mese successivo, come previsto anche dalla normativa attuale. AGEVOLAZIONE Nei primi sei mesi del 2019 non saranno soggetti a sanzione gli invii, di fatture in formato elettro-
nico .xml, non effettuati nei termini ma comunque effettuati entro il termine di liquidazione iva trimestrale o mensile. Impresa Verde Asti Srl, nell’abito della tenuta contabilità, offre un servizio di archiviazione delle fatture in formato elettronico, di ricezione, tramite Agenzia Entrate, delle fatture fornitori che trasformate da file xml a un formato PDF possono essere stampate o recapitate via mail ed un servizio di Fatturazione a clienti con invio telematico del file xml in Agenzia Entrate.
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DELEGA Sottoscrivendo una semplice delega a Impresa Verde Asti Srl per l’invio delle fatture emesse e per l’acquisizione delle fatture di acquisto e, affidando così a Impresa Verde Asti Srl il servizio di ricezione delle fatture elettroniche di acquisto, si può comunicare ai fornitori il seguente codice di registrazione al sistema di interscambio: 5W4A8J1. Si precisa che non è indispensabile comunicare ai fornitori il codice di interscambio in quanto le fatture vengono scaricate comunque, per effetto del conferito della delega, anche se il fornitore indica in fattura il codice di interscambio 0000000.
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al 1° gennaio, l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, interessa i soggetti titolari di partita IVA, in contabilità, relativamente alle cessione di beni e prestazioni di servizi. Bastano poche nozioni e una delega per togliersi qualsiasi grattacapo, come ci spiega di seguito il responsabile del Servizio fiscale e tributario di Coldiretti Asti, Pierluigi Musso.
Impresa Verde
Breve vademecum redatto dall’ufficio fiscale di Coldiretti Asti: per essere in regola
SPECIALE FATTURAZIONE ELETTRONICA
Oltre “Digit” tante possibilità con il Portale del Socio Coldiretti Che risparmio: tutte le pratiche e i principali servizi si possono realizzare on line
Impresa Verde
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l Portale del Socio Coldiretti per certi versi rivoluziona il lavoro nelle aziende agricole, elimina le carte e facilita la vita d’impresa, in modo semplice e accessibile a tutti. Oltre alla fatturazione elettronica, facile ed intuitiva, ad esempio si può fare direttamente online il Quaderno di Campagna, gestendo direttamente da casa col Pc o in ogni dove con lo smartphone o il tablet, tutte le pratiche collegate al proprio fascicolo aziendale, dai vari aggiornamenti obbligatori all’impostazione delle pratiche Pac e Psr. Il Portale del Socio mette a disposizione degli agricoltori uno strumento digitale innovativo che anticipa i nuovi orientamenti in materia di gestione aziendale con il vantaggio di essere perfettamente integrato con il sistema Coldiretti. COME REGISTRARSI Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo http://socio.coldiretti.it Cliccando su “registrati” occorre inserire il numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla propria posta elettronica si riceverà contestualmente una mail che permetterà di completare la re-
gistrazione e accedere ai servizi del portale. COSA CONTIENE Con il Portale del Socio si può disporre del Quaderno di Campagna Digitale che permette di registrare i trattamenti direttamente in campo da smartphone e tablet oppure da Pc. Grazie alla perfetta integrazione con il fascicolo aziendale il programma diventa un prezioso strumento di lavoro consentendo di gestire il piano colturale, il magazzino degli agrofarmaci, i trattamenti, i diserbi, le fertilizzazioni (con controlli automatici e completi in tempo reale rispetto alle etichette e ai disciplinari) e tutte le lavorazioni, l’irrigazione, le macchine e molto altro. Ma il Quaderno di Campagna digitale rende più semplice anche la domanda Pac e riduce il rischio di sanzioni e tagli ai premi comunitari. Inoltre mette a disposizione strumenti in grado di gestire la produzione bio, i piani di fertilizzazione, la cartografia, le etichette e tutto ciò che è legato, in generale, alla produzione e alla normativa vigente. Il Digit - Fatturazione digitale che si trova sul portale del socio, come detto, offre la gestione digitalizzata delle fatture e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listi-
ni, clienti e fornitori, direttamente da pc, tablet o smartphone. Inoltre, si hanno a disposizione fino a 200 fatture elettroniche (B2B). Grazie al collegamento integrato con Impresa Verde le fatture giungeranno automaticamente agli uffici Coldiretti, evitando file e facendo guadagnare tempo per la propria attività. L’agenda on line gratuita e personalizzabile avvisa delle scadenze d’impresa mentre nella sezione “Notizie” si hanno in anteprima news e approfondimenti su normative e mercati. Il sito contiene anche informazioni sui bandi del Piano di sviluppo rurale (Psr) della propria regione, notizie, il meteo del proprio territorio, convenzioni riservate ai soci e molto altro. E ulteriori servizi sono in arrivo. ANTICIPA IL FUTURO “Con il Portale del Socio Coldiretti – spiega il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - si anticipa il futuro, dando una risposta alle esigenze manifestate dalle nostre imprese sul fronte della semplificazione, della qualità dei servizi e dell’utilizzo di nuove tecnologie informative. Uno strumento che facilita il lavoro in azienda ma consente anche un contatto quotidiano con gli uffici Coldiretti favorendo una consulenza sempre più mirata e puntuale”.
La Regione Piemonte vara il testo unico dell’agricoltura
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l Consiglio regionale ha approvato la nuova Legge quadro sull’agricoltura e lo sviluppo rurale. La legge abroga 35 delle attuali 45 leggi vigenti, oltre a numerosi articoli di altri provvedimenti. Le principali novità riguardano, in particolare, l’agricoltura sociale, l’istituzione di un tavolo del partenariato agroalimentare e rurale per assicurare la partecipazione delle parti economiche e sociali, la digitalizzazione, l’attenzione al paesaggio agrario e all’ambiente, il sistema irriguo, l’ospitalità rurale. “La nuova legge regionale – dichiara Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti - potrà essere utile anche per l’Astigiano, soprattut-
L’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, con il presidente della giunta Sergio Chiamparino
to in prospettiva, per perseguire il giusto valore delle produzioni lungo le filiere, così come abbiamo dimostrato con i nostri progetti “Barbera Amica” e “Nocciola del Monferrato”, e per l’avvio di un serio progetto per il recupero dei terreni incolti e sottratti all’agricoltura.
D’altra parte, a quasi quarant’anni dall’emanazione della legge 63 “Interventi regionali in materia di agricoltura e foreste”, era utile un riordino della normativa e, soprattutto, uno snellimento anche per stare al passo con le novità presenti nelle politiche nazionali ed in quelle europee. Durante le varie fasi, abbiamo lavorato e proposto osservazioni che sono state recepite all’interno della “legge quadro”. Ora, però, non basta: è necessario, al fine di mettere veramente in campo le novità previste, passare alla fase attuativa. Auspichiamo – puntualizza Reggio - che l’iter possa essere il più breve possibile per passare concretamente dalle parole ai fatti”.
Coldiretti Asti ha predisposto un servizio per la diffusione delle notizie in tempi rapidi e puntuali. Per essere sempre informati sugli adempimenti, le scadenze, le opportunità inerenti l’attività delle imprese agricole, Coldiretti divulgherà le notizie tramite e-mail e/o SMS telefonici. Si tratta di un’opportunità per essere sempre aggiornati e tenere sotto controllo la propria azienda, dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico. Per aderire all’iniziativa e ricevere quindi le notizie è sufficiente compilare e restituire il presente modello agli uffici Coldiretti.
Legislazione
Abrogate 35 leggi su 45: ora però bisogna attuarle in tempi rapidi
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Io sottoscritto ___________________________________________Indirizzo_____________________________________ Settore produttivo di interesse______________________________________ desidero ricevere l’invio delle informazioni divulgate da Coldiretti Asti inerenti i vari argomenti di interesse per la propria impresa agricola, tramite:
e-mail all’indirizzo:-________________________________________
SMS al telefono di cellulare: _______________________________
esprime il consenso
nega il consenso
al trattamento dei dati personali nei limiti e nei modi previsti dall’informativa specificatamente ai punti 1, 2 lettera B) dell’informativa (somministrazione del servizio richiesto; esecuzioni degli obblighi correlati al servizio erogato). Ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679, l’interessato, ricevuta e letta l’informativa,
esprime il consenso
nega il consenso
al trattamento dei dati personali nei limiti e nei modi previsti dall’informativa specificatamente al punto 3 lettera B) dell’informativa (invio informazioni ,tecnico burocratico economico aziendale riguardante settore agricolo, erogate da Coldiretti Asti). Letto, confermato e sottoscritto. _______________________, lì ____/____/_____
Firma
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Sottoscrivendo il presente documento dichiara di essere consapevole che la sottoscrizione del modulo di adesione al servizio informativo sopra citato costituisce per Coldiretti Asti, in qualità di Titolare, autorizzazione al trattamento per fini istituzionali dei dati personali e degli eventuali dati particolari, previsti dall’art. 9, paragrafo 1, del Reg. (CE) 27 aprile 2016, n. 2016/679, in essa contenuti o acquisiti. Coldiretti Asti garantisce la massima riservatezza sui dati forniti, che saranno esclusivamente utilizzati per comunicazioni sui servizi offerti, comunicazione agli Enti competenti e per le elaborazioni amministrative, anche in forma automatizzata. L’informativa fornita da Coldiretti ai sensi dell’art. 13 Reg. (CE) 27 aprile 2016, n. 2016/679 è anche disponibile e consultabile presso la segreteria. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679, l’interessato, ricevuta e letta l’informativa,
Giovani Impresa numero 1 - 2019
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Iscrizioni al concorso nazionale Oscar Green 2019 Chi pensa di avere attuato idee innovative può fare domanda entro il 18 marzo
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orna “Oscar Green”, il premio nazionale per l’innovazione dei giovani in agricoltura. Fino al 18 marzo prossimo possono partecipare tutte le imprese condotte da un under 40 che abbiano saputo innovare nella tradizione. Le iscrizioni si possono effettuare online, attraverso il sito www.oscargreen.it e anche con l’aiuto della segreteria di Coldiretti Giovani Impresa che organizza il concorso, ad Asti si può contattare il numero telefonico 0141.380.431. “Osare è futuro” è il tema dell’edizione 2019, perchè in questi ultimi anni i giovani agricoltori hanno dimostrato di sapere osare, facendo registrare un vero boom nell’iscrivere nuove imprese per iniziare nuove attività. Fra i motivi della scelta di intraprendere nuove attività agricole, c’è sicuramente anche il legame con i nonni che hanno saputo tramandare ai nipoti il fascino di un mestiere al contatto con la natura e predisposto ad accogliere la creatività tipica dei
Marco Francesconi, in occasione della consegna dell’Oscar regionale 2018, con il presidente Reggio, il direttore Ciotta e il delegato Giovani Impresa Merlo
giovani. Dalla sintesi ideale fra le nuove e le vecchie generazioni, proprio in un periodo economico difficile, il settore primario ha saputo sviluppare in chiave moderna antichi saperi, dimostrando che “osare si può”. “L’innovazione nella tradizione – ci svela Danilo Merlo, leader di Giovani Impresa Coldiretti Asti e Piemonte – è il segreto principale dei giovani agricoltori di successo.
Prendendo esempi dal passato, ai giorni nostri si possono elaborare idee che quasi sicuramente incontreranno i favori dei consumatori”. Sono molti gli esempi di successo basati sull’innovazione nella tradizione, intercettati, in tredici edizioni, dal concorso nazionale “Oscar Green”. Come ha fatto Marco Francesconi di Moasca, giovanissimo allevatore di capre, vincitore nella scorsa
SEI LE CATEGORIE Impresa3.Terra premierà i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che hanno creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana coniugando
tradizione e innovazione. Campagna Amica valorizzerà i prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e mondiale rispondendo alle esigenze dei consumatori in termini di sicurezza alimentare, qualità e tutela ambientale. Sostenibilità ambientale è la parola d’ordine di quei progetti che promuovono un modello di sviluppo sostenibile, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi che tutelano l’ambiente. Fare Rete prende in esame quei modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole e start up, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale. Noi per il sociale promuove quei progetti volti a rispondere a bisogni della persona e della collettività, grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e sociale. Creatività centra l’attenzione sull’originalità di idea, di prodotto e di metodo. I PREMI Tutte le imprese che parteciperanno al concorso riceveranno un attestato di partecipazione e
Giovani Impresa
IL CONCORSO Giovani agricoltori che investono il proprio futuro nella terra, ragazzi che non senza difficoltà puntano tutto sul settore agricolo perché credono fortemente nelle proprie idee i nnovative. Reinventarsi rinnovando antiche tradizioni di famiglia, regalando al nostro secolo un’agricoltura più creativa, dinamica e che crea occupazione. Per questi giovani, pionieri di un nuovo modello di sviluppo, come ricorda Veronica Barbati, Delegata Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, è stato creato il premio Oscar Green. Il concorso ha lo scopo di dare la meritata visibilità a chi ha saputo osare, a tutti quei ragazzi che hanno costruito (molti partendo da zero) con grandi sacrifici, realtà imprenditoriali che sono diventate parte dell’eccellenza Made in Italy.
È stato vincitore dell’Oscar Green nazionale nel 2017, Paolo Novara nella foto con i genitori a Torino il giorno della consegna del premio regionale
Paolo Novara è l’ideatore del prosciutto di coniglio
avranno la possibilità di aggiudicarsi i riconoscimenti regionali con conseguente importante visibilità mediatica anche in occasione della notte degli Oscar Green del Piemonte. Entro il 15 maggio, progetti più meritevoli avranno accesso alla fase nazionale per entrare nelle top 15 ed ottenere: • entreranno nel DVD “Oscar Green 2019”; • avranno spazi di promozione sui media nazionali; • e loro storie e i loro video saranno pubblicati sul sito Oscar Green per tutto il 2020; • avranno una consulenza gratuita da parte di Credit Agri Italia per un progetto di sviluppo di impresa e l’accompagnamento al finanziamento dello stesso.
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edizione della selezione regionale per la sua creatività introdotta nell’azienda agricola della zia, inventando “Yo-Ice” un ghiacciolo allo yogurt di latte caprino. Anche Paolo Novara di Capriglio, approdato nell’edizione precedente alle finali nazionali, per aver saputo inventare il prosciutto di coniglio, proveniente dal suo allevamento della riscoperta razza autoctona del Monferrato. Modernità ed innovazione nella tradizione dunque piace ed incontra il favore dell’opinione pubblica. “D’altra parte – sottolinea Danilo – le cose buone non hanno tempo. E’ così, un po’ per tutti i prodotti, e vale per tutte le colture agricole e per tutti i palati dei consumatori”.
Danilo Merlo nell’esecutivo nazionale di Coldiretti Giovani Impresa È Veronica Barbati, trentenne campana, l’erede di Maria Letizia Gardoni
Assemblea Giovani
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anilo Merlo, giovane agricoltore di Monastero Bormida, è entrato a far parte dell’esecutivo nazionale di Giovani Impresa Coldiretti. Già delegato provinciale e regionale della stessa aggregazione, la nomina è avvenuta il 25 gennaio, a Roma, in occasione dell’assise di tutti i giovani agricoltori d’Italia. Danilo Merlo, 26 anni, gestisce, insieme alla sua famiglia, a San Desiderio di Monastero, un’azienda agricola considerata un modello di modernità, aggregazione di attività, vero esempio di multifunzionalità: dall’allevamento, soprattutto di bovini e suini, al macello e all’agrimacelleria, dalla fattoria didattica, all’ospitalità turistica, fino alla bottega e all’agriturismo, tutto con l’insegna di Campagna Amica, dove le ricette tipiche del territorio vengono preparate rigorosamente con i prodotti aziendali. L’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, tenutasi al Centro Congressi Rospigliosi, ha visto il passaggio di consegne della leadership nazionale fra Maria Letizia Gardoni, nominata nel frattempo presidente di Coldiretti Marche, e Veronica Barbati, trent’enne, campana, laureata in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, agrichef titolare di un’azienda agricola e agrituristica, con annessi caseificio, macelleria, cantina e laboratorio per la produzione di confetture e ortaggi sott’olio, altro grande esempio di impresa multifunzionale.“Abbiamo sicuramente un compito importante – ha sottolineato Danilo Merlo al momento dell’investitura –, quello di creare le condizioni per realizzare il sogno imprenditoriale di molti giovani della no-
La giunta nazionale di Giovani Impresa Coldiretti scaturita dall’assemblea del 25 gennaio, con il Segretario Carmelo Troccoli e il Segretario Generale della Confederazione Nazionale Coldiretti Vincenzo Gesmundo
Danilo Merlo
stra generazione che, mai come adesso, vogliono investire il loro futuro nelle campagne. Auguro a Veronica buon lavoro, certo che saprà portare avanti le giuste rivendicazioni di Coldiretti per la valorizzazione e la tutela del nostro immenso patrimonio enogastronomico, facendosi portavoce delle esigenze dei territori”. Questa la composizione completa del nuovo “parlamento” dei giovani agricoltori, oltre al leader nazionale, Veronica Barbati, e
Veronica Barbati
all’astigiano Danilo Merlo (nominato in rappresentanza di tutto il Piemonte), ne fanno parte i seguenti rappresentanti provenienti da tutte le regioni italiane: Carlo Maria Recchia (Lombardia), Alex Vantini (Veneto), Francesca Lombardi (Toscana), Alba Alessandri (Marche), Francesco Panella (Umbria), Benedetta Liberace (Puglia), Massimo Piacentino (Sicilia). In totale, a livello nazionale, aderiscono a Giovani Impresa Coldiretti oltre 70 mila giovani.
Etichetta per tuttti gli alimenti, una vittoria anche per l’Astigiano Per Coldiretti è un traguardo importante per i produttori e per tutti i consumatori
Anche in occasione della proiezione del documentario “Rice to love” è stata promossa la raccolta firme “Stop cibo anonimo”
Cibi con l’indicazione di origine Carne di pollo e derivati Carne bovina Frutta e verdura fresche Uova
re di approvazione ha trovato un sostegno bipartisan, anche perché la norma, a costo zero, va a difesa dell’interesse nazionale e a tutela della salute dei cittadini, del territorio, dell’economia e dell’occupazione. Per altro sono anche già previste sanzioni, da 2 mila a 16 mila euro, in caso di mancato rispetto, salvo che il fatto non costituisca reato di frode penalmente rilevante. Secondo noi questo potrà avere un impatto positivo anche a maggiore salvaguardia dei nostri vini rispetto a quelli stranieri, laddove non sempre coincidono le lavorazioni secondarie dei vini rispetto alla provenienza e all’effettiva vinificazione delle uve. Anche le recenti indagini della Guardia di Finanza di Asti su presunte anomale importazioni di miele straniero, sarebbero state vero-
Miele Extravergine di oliva Pesce
Cibi ancora senza origine Salumi Carne di coniglio Carne trasformata Marmellate, succhi di frutta, etc. Fagioli, lenticchie, piselli in scatola, etc. Pane Insalate in busta (IV° gamma), sott’oli Frutta e verdura essiccata
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Derivati del pomodoro e sughi pronti (*) Latte/Formaggi (*) Pasta (*) Riso (*) Tartufi e funghi spontanei (*) grazie a norme nazionali Fonte: Elaborazioni Coldiretti
similmente agevolate da questa nuova normativa, a tutto vantaggio dei consumatori e dei produttori agricoli”. Fra gli obiettivi dell’etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti, c’è quello di conoscere finalmente la provenienza della frutta impiegata nei succhi, di dare maggiore trasparenza a confetture e conserve, ai legumi in scatola e alla carContinua nella pagina successiva
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Reggio: “Strategico per la difesa dei nostri prodotti, come nel caso del vino e del miele”
L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI
Stop Cibo Anonimo
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on il disegno di legge governativo in materia di semplificazioni, approda sulle tavole degli italiani l’etichettatura dell’origine di tutti gi alimenti. “E’ un traguardo storico per Coldiretti – annuncia il presidente provinciale Marco Reggio - per valorizzare anche le produzioni dell’Astigiano e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy. E’ una nostra grande vittoria, rimarcata anche dal nostro presidente nazionale, Ettore Prandini, che ha voluto ringraziare per il sostegno e l’impegno il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e tutto il Governo”. L’apposito emendamento è già stato approvato, il 24 gennaio scorso, nelle Commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali del Senato – sottolineano in Coldiretti – e consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti, ponendo fine ad un lungo e faticoso contenzioso aperto, oltre 15 anni fa, con l’Unione europea. In particolare si individuano disposizioni nazionali autorizzate nell’ambito di una consultazione con la Commissione sulla base del Regolamento quadro sull’etichettatura n. 1169 del 2011, in ragione della protezione della salute pubblica e dei consumatori, della prevenzione delle frodi e della protezione dei diritti di proprietà industriale e di repressione della concorrenza sleale. “La novità legislativa – puntualizza Reggio – nell’iter parlamenta-
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Continuate a firmare la petizione europea #EatOriginal #stopciboanonimo. La raccolta prosegue per difendere l’agroalimentare italiano e chiedere più trasparenza sull’etichettatura d’origine. Date anche il vostro contributo visitando http://www. sceglilorigine.coldiretti.it
Segue dalla pagina precedente ne utilizzata per salami e prosciutti. Trasparenza in gran parte fin’ora nascosta ai consumatori, con l’impossibilità di difendere l’efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro. E’ una misura importante anche di fronte al ripetersi di scandali alimentari nell’Unione Europea dove si sono verificati nel 2018 quasi dieci allarmi sul cibo al giorno che mettono in pericolo la salute dei cittadini e alimentano psicosi nei consumi per le difficoltà di confinare rapidamente l’emergenza. Le maggiori preoccupazioni – precisa Coldiretti – sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha
messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. “Dopo questo importante traguardo – conclude Reggio – l’azione di Coldiretti si concentra in sede europea, dove con altri sette stati abbiamo promosso la petizione “Stop cibo anonimo” per far valere gli stessi principi in ambito comunitario. D’altra parte se l’82% degli italiani chiedevano di conoscere da dove viene il cibo che consumano, complessi-
vamente a livello europeo il 70% dei cittadini europei vuole più chiarezza in tal senso (secondo una ricerca di Beuc, l’organizzazione europea dei consumatori). Dobbiamo anche sottolineare che queste percentuali raggiungono il 90% nei casi di derivati del latte e della carne”. L’appello di Coldiretti a tutti i consumatori astigiani è quindi di recarsi negli uffici provinciali per sottoscrivere la petizione europea per dire stop al cibo anonimo.
ORARI UFFICI COLDIRETTI ASTI Validi fino al 7 aprile 2019 mattino
pomeriggio
Lunedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Martedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Mercoledì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Giovedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Venerdì
8,30 – 12,30
14,00 – 17,00
I cibi extraeuropei sono 12 volte più pericolosi RESIDUI CHIMICI IRREGOLARI ITALIA
0,4%
UN. EUROPEA
1,2%
EXTRAUE
4,7%
secondo le elaborazioni Coldiretti sulle analisi relative alla presenza di pesticidi rilevati sugli alimenti venduti in Europa effettuata dall’ Efsa. In altre parole i prodotti extracomunitari sono 4 volte più pericolosi di quelli comunitari e 12 volte di quelli Made in Italy. Sotto accusa sono spesso le importazioni incontrollate dall’estero favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall’Unione Europea come il caso delle condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli e zucchine o all’Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi. Accordi fortemente contestati perché nei paesi di origine è spesso permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera. Nell’Unione Europea si sono verificati nel 2018 quasi dieci allarmi sul cibo al giorno che mettono in pericolo la salute dei cittadini e alimentano psicosi nei consumi per le difficoltà di confinare rapidamente l’emergenza, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati del Sistema di Allerta Rapido (RASFF) relativi ai primi nove mesi dell’anno. A livello Ue – precisa la Coldiretti – sono stati 2654 gli allarmi scattati nei primi nove mesi del
2018, il 60% dei quali provocati da prodotti di origine extracomunitaria che spesso arrivano anche grazie alle agevolazioni tariffarie concesse dall’Unione Europea. Al vertice dell’insicurezza c’è la Turchia con ben 231 allarmi dei quali ben 39 si riferiscono alle presenza di aflatossine cancerogene nelle nocciole molto usate dall’industria dolciaria, seguita da vicino dalla Cina (230). Tra i maggiori pericoli ci sono la presenza di microrganismi patogeni, le micotossine, i residui di fitofarmaci, la contaminazione da metalli pesanti o la presenza di corpi estranei o non autorizzati. Oltre alla necessaria intensificazione dei controlli alle frontiere comunitarie occorre estendere a tutti gli alimenti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per consentire scelte di acquisto consapevoli come chiede il 70% dei cittadini europei (82% in Italia) che vuole conoscere da dove viene il cibo sulle loro tavole, che diventa 90% nei casi di derivati del latte e della carne, secondo una ricerca di Beuc (l’organizzazione europea dei consumatori). Per spingere l’Unione Europea a completare il percorso è nato un fronte europeo per la trasparenza in etichetta con la raccolta di un milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione. La petizione chiede di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare. Il sito per sottoscrivere l’iniziativa è: www.eatoriginal.eu.
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necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. E’ quanto afferma il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini nel commentare lo storico pronunciamento della Corte dei Conti Europea sulle sostanze chimiche negli alimenti dove si sottolinea il mancato rispetto nei cibi di provenienza extraUe degli stessi standard di sicurezza Ue sui residui di pesticidi e si chiede alla Commissione Europea di spiegare “quali misure intende adottare per mantenere lo stesso livello di garanzia sia per gli alimenti prodotti nella Ue che per quelli importati”. Va anche tolto in Italia – aggiunge Prandini - il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero per consentire interventi mirati in situazioni di emergenza sanitaria che si ripetono sempre piu’ frequentemente L’obiettivo fissato dalla Corte dei Conti Ue di eliminare nel 2019 “tolleranze all’importazione per alcuni residui di antiparassitari” dei prodotti importati è necessario – sostiene la Coldiretti - per offrire le garanzie di sicurezza attese dai consumatori. Il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari è stato pari al 4,7% per quelli provenienti da paesi extracomunitari rispetto alla media Ue dell’1,2% e ad appena lo 0,4% dell’Italia
Stop Cibo Anonimo
Lo dice la Corte dei conti europea: ora via il segreto di stato
La UE abbassa a 4 Kg/anno l’uso del rame Impatto drammatico per il biologico: è l’unico fungicida contemplato
Novità Legislativa
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a maggioranza degli Stati membri dell’Ue, ignorando le esigenze dell’agricoltura mediterranea e di quella italiana, dove a seguito del cambiamento climatico le malattie fungine diventano sempre più aggressive, ha votato a favore del rinnovo dell’autorizzazione per l’uso in agricoltura dei composti del rame, come la poltiglia bordolese, imponendo una iduzione dei quantitativi. Il limite passa dai 6 kg/ettaro/ anno a 28 kg in 7 anni (4 kg/ettaro/anno) consentendo un meccanismo di flessibilità a seconda dell’andamento stagionale per cui un agricoltore può ridurre un anno la dose ad ettaro ed aumentarla in quello successivo purché nei 7 anni non superi il quantitativo massimo dei 28 kg. Tra i tanti elementi contro questo provvedimento ne citiamo solo alcuni. Per l’agricoltura biologica l’impatto è drammatico trattandosi dell’unico fungicida essenziale ammesso, per cui si prevede un rischio di perdite nella viticoltura bio, settore finora in crescita esponenziale, ed in alcune colture, quali il pomodoro, che possono arrivare anche al 100%. La Commissione Ue non ha voluto attendere che sul mercato arrivassero dei prodotti sostitutivi di origine naturale ed ora si apre uno scenario di grande incertezza per gli agricoltori biologici privi del loro principale mezzo di difesa, ma anche in agricoltura convenzionale il rame ha un ruolo importante in quanto viene impiegato con altri prodotti per limitare il fenomeno delle resistenze. Le misure restrittive non trovano fondamento nell’inquadramento attuale della sostanza attiva che, secondo il reg. (CE) n. 1272/2008,
sulla classificazione, etichettatura e imballaggio (CLP) delle sostanze e delle miscele non è classificato come materiale CMR (cancerogeno, mutageno, dannoso per la riproduzione) o PBT (persistente, bio-accumulante, tossico). Infatti, il Rame non è presente nell’allegato XIV del Regolamento Europeo (CE) n. 1907/2006 (Reach) che regola le sostanze altamente pericolose (SVHC-Substance of very high concern). Perplessità sono state sollevate sul metodo di valutazione di Efsa c h e n o n ha tenuto conto del fatto che il rame è naturalmente presente nel suolo e nelle piante oltre che nell’organismo umano per cui avrebbe dovuto impiegare un metodo di valutazione del rischio diverso da quello impiegato per le sostanze di sintesi chimica tenendo conto di queste sue specifiche caratteristiche di sostanza naturalmente presente nell’ambiente. Infine, il rame è naturalmente presente in tutto il mondo vegetale come elemento nutritivo: di ciò dovranno tenere conto i futuri metodi di valutazione, la cui applicazione è ritenuta necessaria e prevista, secondo la Commissione, nei prossimi anni. Oltretutto, il rame, al pari dello zolfo, ha il più basso rapporto
costo/ettaro nel controllo delle principali patologie. Le restrizioni adottate al suo utilizzo come mezzo fitosanitario rischiano di provocare un aumento dei costi produttivi delle aziende agricole, già fortemente penalizzate dalla concorrenza delle derrate alimentari provenienti dai paesi in via di sviluppo. Come altro effetto collaterale, il consumatore finale potrebbe assistere ad un consistente aumento dei costi di frutta e verdura, con probabili ripercussioni nel consumo di questi importantissimi alimenti. Resta il sospetto, a questo punto piuttosto fondato, che se la questione rame fosse stata strategica per l’agricoltura nord Europea le sorti della sostanza attiva sarebbero state probabilmente diverse: del resto, la Germania è già pronta ad aggirare il limite avendo autorizzato da tempo l’uso del fosfonato di potassio in biologico, classificandolo come un afforzante delle piante e non come prodotto fitosanitario mentre l’Italia, rispettosa del parere della Commissione Ue, ne ha vietato l’impiego. E’ molto probabile inoltre il moltiplicarsi di un fenomeno già diffuso: l’uso di fertilizzanti a base rameica ad alto dosaggio. Purtroppo fatta legge trovato l’inganno. Ma di questo evidentemente non importa a nessuno.
Ultime novità per l’agricoltura biologica
A
seguito dell’emanazione del Decreto Ministeriale n. 6793 del 18/07/2018, che ha abrogato interamente il vecchio DM 18354 del 2009, il Ministero ha emanato ulteriori specifiche per definire meglio alcuni aspetti che proviamo a sintetizzare: • Cauterizzazione dell’abbozzo corneale negli allevamenti biologici: va sempre prescritta (parere obbligatorio e vincolante) dal medico veterinario dell’ASL competente e solo per motivi di sicurezza e/o salute, benessere o igiene degli animali, e non diventi pratica sistematica nell’allevamento bio. • Corroboranti potenziatori delle difese naturali dei vegetali:
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NUOVA BANCA DATI
empre nel DM 6793 del 2018 era riportato l’Articolo 10 con la norma transitoria per la richiesta di deroga delle sementi al Crea, in attesa dell’applicazione della Nuova Banca Dati delle Sementi Biologiche (BDSB) stabilita dal DM 15130 del 2017. Tale Banca Dati è stata attivata e dal 1 febbraio 2019 il sopra riportato Articolo 10 non avrà più valore; pertanto le deroghe vanno richieste esclusivamente tramite la nuova BDSB. La nuova BDSB è raggiun-
gibile al seguente link: https:// www.sian.it/conSpeBio/index. xhtml L’utilizzo della nuova BDSB è subordinato alla registrazione come utente qualificato: (https://mipaaf.sian.it/cappello/filtro.do?idSito=14). Per quanto riguarda le specie per le quali la commercializzazione delle sementi e del materiale di propagazione è soggetta alla registrazione delle varietà, la nuova BDSB prevede un collegamento automatico con l’apposita sezione del portale SIAN (specie iscritte o in corso di iscrizione al registro nazionale, incluse le va-
rietà da conservazione). Per fruttiferi e vite, l’aggiornamento delle varietà sarà effettuato dai programmatori su indicazione di CREA-DC. Qualora una determinata varietà non fosse presente in BDSB occorre chiederne l’inserimento (precisando specie, denominazione e status della varietà – per esempio se iscritta al catalogo comune comunitario) a CREA-DC per la necessaria istruttoria al seguente indirizzo email: deroghe.bio@crea.gov. it. Info: uffici tecnici zonali Coldiretti.
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1) entro il 5 settembre 2019 dovranno essere smaltite le scorte di corroboranti etichet-
tate in modo non conforme ai requisiti del DM 6793/2018; 2) entro il 31 marzo 2019 le Ditte responsabili dell’immissione in commercio dei corroboranti devono ripresentare – per prodotti già in commercio - l’etichetta unitamente alle dichiarazioni previste dal medesimo decreto al Ministero; per prodotti di nuova immissione in commercio, la presentazione dell’etichetta e relative dichiarazioni dovrà avvenire prima dell’immissione in commercio; 3) è prevista l’indicazione di una “data di scadenza” del prodotto corroborante; 4) divieto di impiegare denominazioni di fantasia per i corroboranti (l’acquirente deve poter capire dal nome del prodotto di cosa si tratta).
Novità Legislativa
Disposizioni ministeriali per allevamenti, sementi e commercio corroboranti
Come difendere il proprio vigneto dal mal dell’esca Le forbici non sono la causa principale, ma in che periodo e come si effettua la potatura
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e malattie del legno negli ultimi anni hanno fatto rilevare un discreto aumento, considerando la frequenza con cui si riscontrano in vigneto. In alcune situazioni, dove la Flavescenza Dorata non risulta troppo aggressiva, le malattie del legno diventano la prima causa di morte delle viti. Quando si generalizza parlando di mal dell’esca, in realtà, si semplifica il problema, in quanto gli agenti responsabili della patologia a carico della vite sono rappresentati da un complesso di funghi appartenenti a diversi generi, i quali sono accomunati dall’attaccare gli organi legnosi della pianta, spesso producendo sintomatologie simili al punto da rendere difficile la distinzione dell’agente causale. In genere la malattia può avere due forme: un decorso lento, con sintomi che si possono presentare con diversa intensità a seconda delle annate fino a portare a una morte lenta della pianta o uno sviluppo rapidissimo, che in pochi giorni porta alla morte la vite; in questo caso si parla di colpo apoplettico. Questa seconda forma in genere si presenta in concomitanza con periodi di forte stress per le piante, come prolungati stress idrici o eccessi termici. Il colpo apoplettico si manifesta con la vegetazione che nel giro di pochi giorni avvizzisce completamente. Quando la malattia invece procede lentamente, il sintomo più caratteristico è la cosiddetta tigratura delle foglie, ovvero la colorazione della parte internervale delle foglie che diventa gialla nei vitigni a bacca bianca e rossa in quelli
a bacca nera. Spesso a questo sintomo è associato l’appassimento del grappolo o la comparsa di macchie violacee su questo.
Per quanto riguarda le porzioni legnose, sezionando un ceppo si possono osservare imbrunimenti dei tessuti vascolari nelle prime fasi, fino a dissecca-
menti di sezione triangolare, oppure un disseccamento centrale con contorno più scuro che col tempo finisce per degradarsi a tessuto spugnoso. Attualmente, nei confronti di questo insieme di malattie del legno non sono presenti rimedi curativi efficaci di tipo chimico; risulta determinante quindi la prevenzione per controllare tale patologia. Per impostare correttamente un protocollo atto a ridurre l’incidenza di tale malattia, è necessario conoscerne il ciclo di sviluppo. L’infezione delle viti sane avviene a livello dei tagli di potatura; mentre in passato si considerava come principale fonte di trasmissione la contaminazione delle forbici col passaggio da viti malate a sane, recentemente si è scoperto che l’agente principale della trasmissione è rappresentato dalle precipitazioni. Queste, associate ad adeguate temperature, consentono la ripresa dell’attività di questi funghi associati al mal dell’esca, determinando l’entità dell’inoculo potenziale. Questo ha ridimensionato il ruolo delle forbici che comunque rimangono una fonte di diffusione. Considerando questi aspetti, si possono individuare alcune pratiche agricole da adottare per ridurre il rischio di espansione della malattia. In primis, i tagli di potatura tardivi impiegano meno tempo a cicatrizzare, riducendo il rischio di infezione. In particolare sono da potare più tardivamente i vitigni più suscettibili e i vigneti collocati in zone di fondovalle o umide. Sona da prediligere periodi
Se il vigneto presenta già problemi di mal dell’esca, le viti sintomatiche andrebbero segnate nel periodo vegetativo per procedere all’estirpo durante l’autunno, evitando così l’infezione causata con le forbici. Inoltre tale materiale sarebbe opportuno allontanarlo dal vigneto per bruciarlo. Al termine delle operazioni di potatura, un ottimo intervento preventivo è quello di ricoprire eventuali grossi tagli con mastice. L’operazione richiede però un dispendio di tempo consistente. In alternativa è possibile effettuare un trattamento a base di Trichoderma spp., un fungo antagonista che irrorato sulla vegetazione è in grado di colonizzare le ferite, impedendo l’ingresso dei funghi dannosi. Sono da coprire sia i tagli sul ceppo che sul cordone. L’intervento si può effettuare anche con l’atomizzatore, ma i risultati migliori si ottengono con l’irroratrice a spalla, impiegando volumi di acqua adegua-
ti.Il prodotto è registrato anche in agricoltura biologica. L’efficacia migliore si riscontra quando il prodotto è distribuito subito dopo il termine della potatura; infatti il periodo di maggior suscettibilità dei tagli è compreso tra le 2 e le 8 settimane dopo l’operazione. Inoltre bisogna tenere conto che si sta operando con un agente microbiologico, che a sua volta è influenzato dalle condizioni esterne. Infatti in genere il prodotto andrebbe distribuito quando le temperature sono prossime a 10° C, livello termico minimo per lo sviluppo del fungo. Esiste anche un’alternativa chimica impiegabile a fini preventivi, rappresentata dalla miscela di due fungicidi attivi contro questi funghi, miscelati a una sostanza in grado di creare un film sulle ferite; ad ora questo prodotto non è previsto dai disciplinari di produzione integrata. A volte la sostituzione delle
fallanze con nuove barbatelle comporta tempi e costi non indifferenti. In alcuni casi è possibile provare a recuperare una vite infetta allevando un nuovo pollone che parte sulla gamba. L’operazione ha successo soltanto se l’infezione dei tessuti legnosi non ha ancora raggiunto le parti basse del tronco. Per tentare questa operazione, si può procedere in due modi: o selezionare nell’annata precedente un pollone da mantenere e procedere l’anno successivo al taglio del ceppo sopra l’inserzione di questo, oppure tagliare il ceppo della pianta sintomatica durante il periodo vegetativo. In questo caso, durante la stagione si deve procedere con interventi di spollonatura in verde e selezionare due polloni più vigorosi, che si svilupperanno per il resto della stagione. La seconda modalità, tagliando subito il ceppo, permette di valutare se la malattia ha già colonizzato quelle porzioni dilegno, nel qual caso si deve procedere all’estirpo.
Assistenza Tecnica
triangolare di legno morto, che si sviluppa sotto il taglio ed è tanto più profonda, quanto più il diametro del taglio è ampio. Questo meccanismo è impiegato dalla vite per isolare le parti esposte, tuttavia il processo di formazione lungo rende questa porzione molto soggetta all’attacco di funghi.
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caratterizzati da clima secco, in quanto la presenza di funghi in grado di infettare i tagli sarà minore. E’ importante cercare di non effettuare grossi tagli sul legno vecchio, in quanto queste porzioni di pianta andranno incontro alla comparsa di quello che viene definito cono di disseccamento, cioè una porzione
Vietato bruciare residui colturali fino al 31 marzo Dal 30 dicembre, in Piemonte, è in vigore lo stato di massima pericolosità
Allerta
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n riferimento al rischio di incendi boschivi riportiamo la nota diramata dal Settore Protezione Civile della Regione Piemonte. Da domenica 30 dicembre è in vigore in tutto il Piemonte lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi. Tutto il Sistema antincendi boschivi ha intensificato il monitoraggio sul territorio e si raccomanda ai cittadini di prestare la dovuta attenzione e rispettare le regole richiamate nel provvedimento: entro una distanza di 100 metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi sono vietate le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali accendere fuochi e fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, adoperare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale e combustibile, accendere lan-
terne cinesi, o compiere ogni altra azione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio. La legge regionale n. 15/2018 già prevede che su tutto il territorio è vietato l’abbruciamento all’aperto derivante dai residui delle attività agricole nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo di ogni anno. Nel merito si rammenta che le violazioni di legge sono punibili anche
penalmente; inoltre, alle prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo occorre tempestivamente avvisare al numero di emergenza 112, in modo da limitare i danni all’ambiente. La cessazione dello stato di massima pericolosità sarà stabilita dal Settore Protezione civile e Sistema antincendi boschivi al venir meno delle condizioni meteorologiche di rischio.
Attenzione: ognuno bosco ha un suo governo: quando tagliare Tempi diversi per castagneti, robinieti, ceduo, misto e fustaia, in Natura 2000, Sic e Zps
presenti degli strumenti di pianificazione forestale. In assenza di essi occorre effettuare l’intervento rispettando le misure di Conservazione contenute nel Regolamento Forestale all’art. 30 per le Aree Protette mentre per le aree all’interno della Rete Natura 2000 le misure di conservazione specifiche LR 19/2009 approvate con Deliberazione della Giunta regionale 7 aprile 2014, n. 54-
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Prescrizioni tecniche governo misto • Rilascio minimo di copertura della componente a fustaia del 40% articolata su almeno 3 classi cronologiche . • La componente a fustaia comprende anche le matricine del ceduo anche se di specie diversa da quella prevalente in fustaia. • Rispetto turni minimi. • Non danneggiare ceppaie, piante in piedi , sottobosco . • Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri. • Vie d’esbosco non più larghe di 3 metri e scarpate < 1 metro max 150 m/ha di intervento.
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A riguardo delle tempistiche nel taglio dei boschi cedui, dei robinieti, dei castagneti e dei boschi a governo misto a quote inferiori a 600 m s.l.m. l’intervento è consentito tra il 1° ottobre ed il 15 aprile. Per le quote superiori comprese tra i 600 e i 1000 metri s.l.m. il taglio è consentito tra il 15 settembre ed il 30 aprile. Il concentramento deve essere effettuato entro 30 giorni successivi alla scadenza del periodo, l’esbosco può essere effettuato tutto l’anno. I tagli intercalari, gli interventi in fustaia, nonché l’abbattimento di esemplari morti o schiantati da eventi atmosferici sono consentiti tutto l’anno. Di seguito si riportano prescrizioni tecniche relative a interventi in Robinieti, Castagneti e boschi a governo misto, maggiormente diffusi nell’area astigiana al di fuori delle Aree Protette. Nelle Aree Protette e nelle Area Protette della Rete Natura (SIC, ZPS) occorre sempre presentare una comunicazione semplice anche se trattasi di interventi limitati e finalizzati ad ottenere legname ad uso famiglia. Occorre verificare se per le aree sono
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a stagione dei tagli boschivi è iniziata ed è bene ricordare alcuni aspetti. La gestione boschiva è disciplinata dalla Legge Forestale Regionale 4/2009 “Gestione e promozione economica delle foreste” ed dal Regolamento Forestale di attuazione dell’articolo 13. Entrando nello specifico, non tutti i boschi sono uguali ma hanno un loro governo, ovvero un loro modo di rinnovarsi nel tempo, sono costituiti da specie diverse, hanno età diverse e necessitano di interventi specifici. Troviamo, infatti, boschi a governo ceduo, misto e fustaia, e soprattutto i castagneti ed i robinieti. Essi per la loro diffusione rappresentano buona parte della superficie boscata delle aree collinari ma ci sono anche altre tipologie di bosco. Occorre, inoltre, distinguere tra boschi non compresi in Aree Protette e Aree Protette della Rete Natura 2000 (SIC, ZPS) e quelli che invece ne fanno parte. Variano, infatti, le procedure, le tempistiche in cui effettuare i tagli e le stesse modalità di intervento. Nelle aree non comprese all’interno di Aree Protette o Aree Protette Rete Natura 2000 gli interventi selvicolturali finalizzati all’autoconsumo del proprietario, del possessore o dell’acquirente del bosco in piedi fino a 150 quintali per anno solare non sono oggetto di comunicazione semplice. Gli interventi selvicolturali effettuati per ottenere legname destinato a fini commerciali sono oggetto di comunicazione semplice fino ai 50000 m². La comunicazione semplice, inoltre, a partire dal 1 settembre 2017 può essere solamente compilata e trasmessa per via telematica.
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7409. Per quanto riguarda le modalità di intervento, si consiglia di rivolgersi agli sportelli forestali, al personale delle aree protette o direttamente a tecnici forestali. Qualsiasi intervento incluso l’esbosco è sospeso dal 1° aprile al 15 giugno. In tutti i boschi compresi Aree Protette o al di fuori di esse nei tagli di utilizzazione di boschi governati a fustaia aventi superfici superiori a 5000 mq o 10 esemplari le piante dalla classe diametrica di 20 cm devono essere assegnate al taglio con bolli di vernice, quelle dalla classe diametrica dei 30 cm devono essere numerate e martellate. Tale disposizione vale anche per le piante morte. Nei tagli di utilizzazione dei boschi a governo misto e nell’abbattimento all’interno di robinieti di piante diverse da robinia e castagno per interventi di superficie superiore ad 1 ha l’assegno al taglio degli esemplari deve avvenire su modalità previste dal tecnico forestale abilitato. Gli sportelli forestali presenti a cui possono essere presentate le istanze di taglio e richieste informazioni sono a: Asti, presso Ente di gestione del Parco paleontologico astigiano; Roccaverano, presso Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida; Alessandria, presso Regione Piemonte Settore Tecnico Regionale - Alessandria e Asti.
Finalmente i dazi per tutelare il riso piemontese Per i prossimi tre anni la tassa sui prodotti cambogiani e birmani
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lla vigilia della prima nazionale del documentario “Rice to love”, sono stati ripristinati i dazi europei sul riso proveniente dalla Cambogia e dalla Birmania. Coldiretti incassa dunque un bel attestato di merito, avendo visto giusto nel denunciare le esportazioni eticamente inquinate nell’Unione Europea per ben 328 milioni di chili fra il 2017 e il 2018. Il regolamento esecutivo della Commissione Europea ha attivati la clausola di salvaguardia, dopo la scadenza dei termini previsti per l’adozione dalla procedura scritta. Con la pubblicazione del regolamento in gazzetta Ufficiale è previsto il pagamento di un dazio per un periodo di almeno tre anni, che parte da 175 euro a tonnellata nel 2019, a 150 euro a tonnellata nel 2020 fino a 125 euro a tonnellata nel 2021, con una possibile proroga di applicazione del dazio ove sia giustificata da particolari circostanze. E’ un deciso cambio di rotta
nelle politiche europee rispetto agli accordi commerciali preferenziali stipulati con Paesi che spesso non rispettano le condizioni produttive ed i diritti dei lavoratori vigenti all’interno dell’Unione, con gravi danni per i produttori e rischi per i consumatori. Ora, però è importante monitorare con attenzione anche le importazioni di riso non lavorato.
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Anteprima nazionale di “Rice to Love” Un documentario denuncia voluto da Coldiretti
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Evento
Cinema gremito per la prima proiezione, ne seguirà una seconda con altrettanto pubblico
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Il Presidente Reggio di fronte al cinema Massimo, in attesa della proiezione del documentario
Il Presidente Moncalvo con il regista Rogliatti, prima della presentazione si è tenuto un breve dibattito
sulla Birmania pesa l’accusa di violazione dei diritti umani ed addirittura di “genocidio intenzionale” per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya. Questa situazione mette a rischio il primato nazionale in Europa dove l’Italia è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende di 219.300 ettari, che copre circa il 50% dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica.
Il documentario di Rogliatti, attraverso le testimonianze dei protagonisti, fa emergere il mondo della risicoltura in Birmania, dove il riso è il comune denominatore che gioca un ruolo fondamentale sia come risorsa alimentare sia come merce di scambio. Un percorso che si snoda mostrando un connubio tra gli aspetti etici, politici e sociali in un territorio dove gli interessi nazionali e stranieri si intrecciano pericolosamente creando diseguaglianze e soprusi.
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uccesso, il 16 gennaio scorso, per l’anteprima nazionale del documentario Rice to Love del regista Stefano Rogliatti, nato da un’idea di Coldiretti Piemonte. Due proiezioni nella stessa serata per permettere a oltre 800 persone presenti di poterlo vedere. A parlare sono state, soprattutto, le immagini che, meglio di ogni altra cosa, hanno dato un chiaro spaccato di quella che è la situazione in Birmania e di come vive la popolazione. Si tratta della narrazione vissuta dal regista con un viaggio, svolto nel mese di luglio 2018, con oltre 10 ore di girato, in modo anche rischioso, per far emergere la verità di quanto sta accadendo nel paese attorno alla risicoltura. Dal 2016 al 2018, le importazioni di riso dalla Birmania, sono aumentate di oltre l’800 percento. Si tratta, però, di un riso che proviene da soprusi, violenze e sofferenze generate da interessi politici ed economici delle multinazionali e dei governi, che oltretutto hanno messo in crisi la produzione europea di riso di qualità. Anche grazie a questa testimonianza Coldiretti ha chiesto ed ottenuto il ripristino dei dazi per il triennio 2019-2022, in quanto questo riso prodotto in Cambogia e Myanmar arriva sul mercato europeo in volumi e livelli di prezzo da determinare serie difficoltà al prodotto nazionale ed europeo dove per altro sono massime le attenzioni etiche. Oltre a fare concorrenza sleale ai produttori italiani
RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.
Come distinguere le infiammazioni della pelle: Micosi o dermatite?
Sanità
Sono in costante aumento, con il test micologico si individua l’agente infettante
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COSA SONO? Le Micosi sono infezioni della cute e degli annessi provocati da microrganismi chiamati funghi o miceti che fanno parte della flora microbica dell’uomo, dell’animale, del terreno. In particolare, sono frequenti le infezioni da dermatofiti, un gruppo di funghi responsabili di quelle lesioni che interessano gli strati superficiali ricchi di cheratina come la cute, le unghie ed i peli. FATTORI DI RISCHIO L’incidenza di tali infezioni ha subito un costante incremento negli ultimi anni e si stima che interessi il 20-25% della popolazione globale. Questo progressivo aumento è dovuto a diversi fattori: • cambiamenti climatici • utilizzo assiduo di impianti sportivi (palestre, piscine) • utilizzo di vestiario occlusivo • crescente diffusione di animali da compagnia
• aumento delle malattie metaboliche e vascolari correlate al progressivo invecchiamento della popolazione • terapie immunosoppressive utilizzo non sempre oculato di farmaci antibatterici GLI ESAMI Il Test Micologico è un esame strumentale che consiste in un prelievo totalmente indolore di un campione biologico della zona sospetta, finalizzato a chiarire la natura delle infezioni, differenziarle da altre patologie ed impostare una terapia mirata. Il Test Micologico si compone di due fasi: • Esame Micologico Diretto Analisi al microscopio del materiale prelevato per evidenziare la presenza dei miceti. • Esame Micologico Colturale Identificazione dell’agente infettante mediante semina del materiale prelevato su un opportuno terreno di coltura che consenta la crescita degli eventuali miceti.
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COLTIVA LA TUA SALUTE
Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19
Malattie professionali in agricoltura
- Onoranze funebri dal 1959 - Reperibilità 24 ore su 24
entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. TENDINITI
Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono o hanno svolto lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.
Via C. Botta, 4 - 14015 San Damiano d’Asti
Tel. & Fax 0141.975146
cell. 336.253369
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el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Negli ultimi mesi grazie ad una qualificata consulenza medico-legale il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita. TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati o sono stati impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono o hanno svolto l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo
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Vendo carrellino da trasporto cingolo marca Roagna omologato e pompa con vasca per trattamenti trainata. Carrellino euro 1200,00 trattabili, pompa e vasca euro 200,00. Tel. 336 639459.
Cercasi vigneti in affitto (moscato e barbera) zona di Canelli e comuni limitrofi Tel. 333 2738478 o 335 5345423.
Vendesi spandiletame krone e rimorchio massa 4 x 2,20 entrambi in regola con libretto. Tel. 333 5795820.
Vendo pali di cemento per vigna. Tel. 0141 499081 ore serali.
Cerco noccioleti da condurre in affitto. Zona Nizza M.to e paesi limitrofi. Massima serietà. Tel. 0141 701146 ore pasti.
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