Il Notiziario Agricolo n. 1 - 2021

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 1 Anno 2021 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

70° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

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AgroBiotic Per l’agricoltura sostenibile del futuro Il CAP NORD OVEST, a partire dalla prossima campagna commerciale, è lieto di rendere disponibile agli agricoltori una nuova linea di prodotti, totalmente innovativa e senza paragoni nel panorama dei mezzi tecnici disponibili in Piemonte e Liguria. CAP NORD OVEST, è in grado di proporre 4 nuovi prodotti che, senza l’ausilio di sostanze chimiche, sono in grado di nutrire la pianta, migliorare la rizosfera e rendere l’ecosistema agricolo più sano, inserendosi perfettamente un una logica di strategia integrata. L’obiettivo del CAP NORD OVEST, è contribuire all’innovazione e al miglioramento della produzione agricola, conciliando gli interessi aziendali con la salvaguardia dell’ambiente. Questo approccio, completamente innovativo, va nella direzione della sostenibilità in agricoltura, permette di sposare in toto i principi dell’economia circolare e, soprattutto, fornisce all’agricoltore i mezzi per aumentare le rese e la qualità, aumentando il reddito derivante dall’attività agricola. I primi prodotti disponibili della linea AgroBiotic sono stati messi a punto dal gruppo tecnico del CAP NORD OVEST, in collaborazione con la Società Sfera, una

realtà completamente italiana, la cui attività principale è la Ricerca e Sviluppo di prodotti innovativi per la nutrizione vegetale e animale. Questa nuova linea di prodotti è frutto di anni di sperimentazione effettuata sia in Italia sia all’estero, sull’utilizzo dei microorganismi utili in agricoltura. I prodotti che saranno disponibili sono: CAP Rice: Specificatamente studiato per il riso e per le caratteristiche agroambientali della risaia. Rende la coltura più sana e produttiva. Svolge un importante funzione di promozione dello sviluppo della pianta, migliorandone la capacità di assorbire gli elementi nutritivi sin dalle prime fasi, in particolare di azoto e fosforo. CAP Fix: Da usare su Mais, Cereali e Orticole: permette alla pianta di assimilare maggiori quantità di Azoto atmosferico e di Fosforo sbloccandolo dal suolo. Una migliore assimilazione dei nutrienti permette quindi un incremento produttivo, proteico e un aumento qualitativo del raccolto. CAP Raid: per Vite, Frutta e Orticole. Il prodotto contiene sostanze nutritive specificatamente studiate per favorire lo sviluppo di microorganismi molto attivi contro diverse tipologie di insetti e patogeni, quali Tripidi, Elateridi, Aleurodidi, Dorifora e Diabrotica.

CAP Shield: da usare su Vite, Frutta e Orticole. Apporta sostanze che stimolano la produzione di sostanze che rendono meno appetibili la coltura agli insetti parassiti, oltre a favorire lo sviluppo di microorganismi utili normalmente presenti nell’ambiente quali Cicadelle, Psille e Afidi. I Tecnici e i responsabili delle Agenzie del CAP NORD OVEST, sono a disposizione di tutti gli agricoltori per rispondere a qualsiasi richiesta allo scopo di poter utilizzare con profitto i prodotti della linea AgroBiotic. I servizi di consulenza tecnica, offerti gratuitamente ai nostri soci e clienti, garantiscono una copertura completa dell’intero ciclo produttivo delle colture. Per ogni richiesta di informazioni contattate la più vicina agenzia del Consorzio Agrario. Per l’elenco completo, scansiona il codice QR o visita il sito www.capnordovest.it


Ora l’Italia può dettare l’agenda agricola agli altri Paesi europei

Ripartire dall’agricoltura per trainare la transizione ecologica

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Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti

Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti

Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 70° Nr. 1 - 2021 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1950

Direttore Resp.: Diego Furia Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti

Editoriali

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Inutile negarlo, le aspettative sul nuovo Governo Draghi crescono proporzionalmente alla necessità di riallineare l’Italia al livello degli altri grandi Paesi del mondo. Come spiega in questa stessa pagina nel suo editoriale il nostro presidente Reggio, l’agricoltura nazionale è forse l’unico settore che possa dettare l’agenda agli altri paesi europei. I nostri elementi di distintività, come l’alta qualità, la sicurezza sanitaria, la tipicità, la rintracciabilità, la sostenibilità ambientale e il benessere animale, poco alla volta stanno facendo breccia all’interno dell’Unione Europea. Per quanto ci riguarda l’assegnazione del dicastero agricolo a Stefano Patuanelli è un segnale di continuità, in quanto il Ministro ha già dimostrato capacità ed impegno nelle battaglie a difesa del vero Made in Italy agroalimentare. Egli si è sempre schierato a favore dell’agricoltura di qualità e in occasione dell’ultima assemblea della Coldiretti a luglio ha firmato in diretta, nel ruolo di ministro dello Sviluppo economico, con i colleghi dell’Agricoltura, Bellanova, e della Salute, Speranza, il decreto che ha reso obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine della materia prima dei prodotti della salumeria. Anche in occasione del villaggio della Coldiretti a Bologna, in una delle sue prime uscite da ministro del Governo Conte 1 aveva espresso l’impegno a sostenere la linea della massima tracciabilità, perchè aveva spiegato “non si può non conoscere quello che i nostri figli mangiano”. Durante il suo mandato si è anche impegnato a portare avanti l’iniziativa Coldiretti “Stopciboanonimo”. Si tratta dunque di un ministro che si è mostrato sempre vicino alla politica della qualità firmata Coldiretti. E che, in discontinuità con alcuni suoi predecessori che consideravano l’agricoltura in concorrenza con l’industria, ha sempre mostrato invece di comprenderne e sostenerne le rivendicazioni. E di aver dunque compreso il salto di qualità del settore che opera in un’ottica di filiera. Come dimostra la scelta della Coldiretti con Filiera Italia.

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l Made in Italy è sempre più presente sulle tavole di tutto il mondo. Nonostante le difficoltà della pandemia, nel 2020 l’agroalimentare è stato l’unico settore cresciuto all’estero. C’è fame d’Italia e i consumatori stranieri apprezzano i prodotti tradizionali dell’agroalimentare nazionale. Nell’ultimo anno, il valore dell’export ha superato i 45 miliardi di euro. L’Italia è leader in Europa per valore aggiunto, sostenibilità e qualità e con la crisi la filiera del cibo è diventata la prima ricchezza del Paese. Con un valore che supera i 538 miliardi, essa garantisce, dai campi agli scaffali, 3,6 milioni di posti di lavoro, grazie all’attività, tra gli altri, di 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari, oltre 330 mila realtà della ristorazione e 230 mila punti vendita al dettaglio. Proprio il Coronavirus ha messo a nudo l’economia mondiale, facendo emergere il bene e il male di ogni settore produttivo. Se da un lato, come ha allarmato la Fao, a livello mondiale, i prezzi dei prodotti alimentari di base hanno raggiunto il massimo da quasi sette anni, dall’altro c’è maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. Tra fragilità e punti di forza, per quanto riguarda il nostro Paese occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e avviare rivoluzione verde. Il nostro presidente nazionale, Ettore Prandini, ha evidenziato al neo presidente del Consiglio, Mario Draghi, come si debba puntare sul primario per trainare la transizione ecologica, con la possibilità di creare un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni. Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino al vino sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per il Recovery Plan. Occorre quindi ripartire investendo sui punti di forza dell’Italia. Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti


La campagna “amica” conquista la città Alla scoperta dell’agrimercato coperto di Asti in C.so Alessandria 271

Mercato Contadino

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iamo stati al mercato coperto contadino di corso Alessandria, per scoprire il grande spazio allestito dai produttori agricoli di Coldiretti Asti, di cui tutti “parlano” molto bene. Entrando ci accoglie Paolo, esperto di vini e sommelier, ci illustra la fantastica esposizione, ovviamente con la possibilità di degustazione, delle 400 etichette di produttori esclusivamente dell’Astigiano. Siamo nell’EnotecAmica, il primo esempio di wine shop territoriale, anche online. A questo punto si apre una parete mobile con sopra la scritta “Bevi Italiano, Bevi Astigiano” e siamo in un altro universo parallelo. Il primo avventore che incontriamo si chiama Mario, fa il bancario e ha 37 anni: “Questo è il regno del chilometro zero”, ci spiega con in mano un cardo avorio di Isola d’Asti. Alla nostra sinistra Luisa, massaia con tre figli in età scolare, sta comprando delle fettine di pollo bio nell’agrimacelleria, nello spazio accanto c’è Antonio, pensionato ottuagenario, che ha deciso di provare il minestrone di legumi. “Siamo fortunati noi astigiani – ci dice Michela, maestra appena andata in pensione grazie a “quota cento” – da quando ad inizio dicembre ha aperto questo mercato di Campagna Amica. È una delle poche cose positive che possiamo portarci dietro del 2020, qui possiamo fare acquisti guardando in faccia direttamente chi ha coltivato o allevato

ENOTECAMICA i prodotti”. C’è veramente di tutto dal pane e i grissini, a tutti gli ortaggi e i frutti di stagione, dalle farine ai formaggi, fino al latte e il miele e persino il pesce. “Io ho comprato tutti i prodotti per il cenone di Capodanno - ci tiene a sottolineare

Origine: esclusivamente vini dell’astigiano Prodotti principali: vini doc e docg in bottiglia; confezioni regalo Prodotti di punta tutte le 8 docg e le 14 doc della provincia di asti; oltre 400 etichette; 150 barbera d’asti; 50 fra bianchi e rosati; 20 spumanti; 20 grignolino d’asti; grappe e acquavite; vini chinati; alcuni vini da vitigni rari

Carmen, estetista trentenne – e a dire la verità ho comprato anche qualche piatto già pronto, come il vitello tonnato e l’insalata russa. Questo è un mercato che va bene sia per la spesa giornaliera che per le grandi occasioni”. AZ. AGR. CASCINA CAMPORA DI PAOLO NOVARA Prodotti principali: carne di coniglio e di pollo; conserve e composte Prodotti di punta: prosciutto di coniglio; rollate di coniglio; peperoni di capriglio (freschi o in vasetto); bagna cauda; antipasti di verdure AZ. AGR. CASCINA VERGANO DI MATTEO NESPOLO Origine: Refrancore (AT) Prodotti principali: Legumi e trasformati Prodotti di punta: Fagioli dell’occhio; Ceci e Farina di ceci; Lenticchie; Borlotti; Minestrone secco di legumi; Taralli di farina di ceci Da altra az. Campagna Amica: Riso di Novara


AZIENDA AGRICOLA AGRIPANETTERIA DAL GRANO AL PANE Origine: Tigliole (AT) Prodotti principali: Pane e prodotti da forno Prodotti di punta: Tutti i pani tradizionali; Grissini; Pizze; Colombe/Panettoni; Crostate; Torte nocciole; Biscotti

AZ. AGR. SILVIA CASTAGNERO Origine: Agliano Terme (AT) Prodotti principali: Birra agricola Prodotti di punta: Birra con mosto d’uva bianca; Birra alla Canapa; Birra al miele di castagno Da altra azienda Campagna Amica: Olio e Olive taggiasche AZIENDA AGRICOLA CASCINA CAPELLO DI ANTONIO CAPELLO Origine: Villanova d’Asti (AT) Prodotti principali: Carni bovine, suine, avicole; Salumi Prodotti di punta: Vitella Fassona di Razza Piemontese; Gallina Bionda di Villanova; Sushi di carne piemontese

AZ. AGR. IL FILO ROSSO DI PAOLO CORDA Origine: Villafranca d’Asti (AT) Prodotti principali: Zafferano; Nocciole e derivati; Piccoli frutti; Composte; Frutta secca - Prodotti di punta: Prodotti a base zafferano; Liquore allo zafferano; Crema spalmabile nocciole; Fragole, mirtilli e more (in stagione); Miele e conserve AZ. AGR. CAPRE E CAVOLI DI GIANPAOLO POMPILIO Origine: Capriglio (AT) Prodotti principali: Latte e formaggi di capra freschi Prodotti di punta: Cravot; Stagionati di capra; Robiole; Nuit; Primosale; Ricotta; Il Ricercato; Caprazola; Latte fresco

AZ. AGR. CESARE QUAGLIA Origine: Asti – Fr. Variglie Prodotti principali: Farine; Pasta secca; Trasformati alla canapa - Prodotti di punta: Farine di grano tenero e duro; Senatore Capelli; Saraceno; Ceci; Polenta di mais antico otto file, Rosso e Corniola; Trasformati alla canapa (olio, farine, semi interi, birra, pesto, cioccolato)

AZ. AGR. ROBERTO SODANO Origine: Isola d’ Asti (AT) Prodotti principali: Ortaggi e frutta di stagione Prodotti di punta: Una gamma completa strettamente di stagione

Mercato Contadino

AZ. AGR. CA’ D’ PINOT DI BARBARA ZAVATTERO Origine: Asti – Fr. Valterza Prodotti principali: Vini; Ortaggi e frutta di stagione; Trasformati Prodotti di punta: Vini Doc e Docg dell’Astigiano in bottiglia e in bag in box; Mostarda; Frutta sciroppata; Antipasti, Giardiniera; Confetture; Tartufi

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AZ. AGR. CA’ NADIN Origine: San Damiano d’Asti (AT) Prodotti principali: Pasta fresca; Prodotti di gastronomia; Sughi; Trasformati Prodotti di punta: Agnolotti; Tajarin; Gnocchi; Lasagne; Vitello tonnato; Insalata Russa; Anguilla in carpione Da altre aziende Campagna Amica: Uova di Ferrere (AT); Formaggi di latte vaccino di Valfenera (AT)

COOPERATIVA PESCATORI CINQUE TERRE Origine: Portofino (GE) Prodotti principali: Pesci e crostacei di mare Prodotti di punta: Pesce fresco pescato tra i golfi del Tigullio e Paradiso

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AZ. AGR. ROBERTA PAPAGNI Origine: Asti – Fr. Serravalle Prodotti principali: Composte; Conserve; Ortaggi; Piccoli frutti; Frutta secca; Miele Prodotti di punta: Trasformati di ortaggi e frutta; Passata di pomodoro; Acqua e polvere di pomodoro; Essiccati di verdura e di frutta; Zucche di Piea fresche bio e lavorate


Zootecnia

Insaccati: via libera all’etichettatura obbligatoria

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È un aiuto anche ai salami e ai prosciutti prodotti nell’Astigiano

on l’inizio del mese di febbraio è entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di salami, mortadelle e prosciutti. Un altro importante tassello, fissato grazie a Coldiretti, per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana. Il 31 gennaio è infatti scaduta la proroga di due mesi concessa dal Ministero dello Sviluppo economico per la piena applicazione del Decreto interministeriale sulle Disposizioni per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”. “E’ un provvedimento importante – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – anche per la realtà produttiva dell’Astigiano, se pensiamo ai prodotti insaccati nostrani che fino ad ora si scontravano contro la concorrenza di produzioni straniere e che quindi subivano un allineamento del loro valore verso il basso. Non dimentichiamo che proprio il nostro territorio esprime l’Indicazione di Origine Protetta IGP Salame Cotto Monferrato, mentre la nostra provincia ricade interamente nel disciplinare della Denominazione

Stop all’inganno della carne straniera spacciata per italiana

Il nuovo Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli aveva già sottoscritto nel luglio scorso il decreto sull’etichettatura dei salumi con il suo predecessore, Teresa Bellanova, qui nella fotografia con il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini

di Origine Protetta del Prosciutto Dop Crudo di Cuneo. Tra l’altro, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, in questo momento di grave crisi per l’emergenza Covid, ben l’82% degli italiani vuole aiutare e sostenere l’economia e il lavoro del territorio portando in tavola prodotti Made in Italy. Trovare sulle confezioni la provenienza dei salumi è sicuramente quanto si aspettano tutti i consumatori”. La norcineria è un settore di punta dell’agroalimentare nazionale

grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione. Essa genera un fatturato di 20 miliardi di euro, seppur fortemente ridimensionato nel corso del 2020 per effetto della chiusura della ristorazione che rappresenta uno sbocco di mercato importante soprattutto per gli affettati di grande qualità. L’entrata in vigore dell’etichetta Made in Italy sui salumi è dunque un momento di svolta per i pro-


viamente viene consentito lo smaltimento delle scorte fino ad esaurimento. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma “Origine: (nome del paese)”. “Per scegliere salumi ottenuti da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia – puntualizza Furia - basterà cercare la presenza esclusiva della scritta Origine Ita-

lia o la dicitura 100% italiano”. “Dobbiamo e vogliamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza – conclude Reggio – con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti e combattere la concorrenza sleale al Made in Italy”. E l’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa grazie alla leadership nella qualità e nella sicurezza alimentare”.

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o storico pastificio De Cecco ha deciso di aderire a Filiera Italia, la nuova realtà associativa che riunisce per la prima volta in una Fondazione il meglio della produzione agricola nazionale, rappresentata da Coldiretti, dell’industria alimentare, della distribuzione e delle più importanti componenti economiche del sistema Paese. L’adesione è stata comunicata dal Cavaliere del Lavoro Filippo Antonio De Cecco, Presidente e Amministratore delegato dell’azienda abruzzese, al Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e al Consigliere delegato di

Filiera Italia Luigi Scordamaglia, in visita allo stabilimento di Fara San Martino, in provincia di Chieti. Di fronte alle difficoltà del Paese aggravate dall’emergenza Covid e alle grandi opportunità che vengono per l’economia e l’occupazione dalla valorizzazione del Made in Italy, è stato deciso di avviare un percorso comune, per una sempre maggiore valorizzazione del grano duro italiano di alta qualità anche attraverso contratti di filiera che interessino un numero sempre maggiore di produttori nazionali, con il comune obiettivo di risultare sempre meno dipendenti dall’estero.

Zootecnia

Il pastificio De Cecco aderisce a Filiera Italia

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duttori italiani, duramente colpiti dal crollo dei prezzi dei maiali e dal contemporaneo aumento di quelli delle materie prime per l’alimentazione degli animali. Secondo le rilevazioni del Centro Studi Divulga, proprio con l’avvicinarsi dell’introduzione dell’obbligo dell’indicazione d’origine, si è già registrata una timida ripresa dei mercati. Con la pandemia, purtroppo, le quotazioni pagate agli allevatori di maiali sono crollate fino al -38%. Una situazione evidentemente causata dall’invasione di cosce provenienti dall’estero per una quantità media di 56 milioni di “pezzi” che ogni anno si riversano nel nostro Paese, verosimilmente per prosciutti da spacciare come Made in Italy. “Stimiamo – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - che tre prosciutti su quattro venduti in Italia siano in realtà ottenuti da carni straniere senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta. Il decreto sui salumi prevede che ora i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative al paese di nascita degli animali, il paese di allevamento e il paese di macellazione degli animali”. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”. Ov-


Zootecnia in crisi, si perdono 500€ a capo Il Covid ha chiuso ristoranti e mense, ma nei supermercati...

Zootecnia

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nche nell’Astigiano le difficoltà di mercato della zootecnia da carne stanno mettendo in difficoltà gli allevamenti. “Le aziende stanno lavorando praticamente in perdita – rileva il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – con una perdita, rispetto a prima della pandemia, di circa 500 euro a capo sulla razza bovina Piemontese”. “Nel bilancio del mio allevamento – rileva Andrea Rabino, allevatore di Villafranca d’Asti e vice presidente di Coldiretti Asti e dell’Associazione nazionale allevatori bovini piemontesi Anaborapi - siamo passati da una valutazione dei vitelli piemontesi di 4,20 euro al chilogrammo a 3,20, va un po’ meglio per le manze e le vitelle”. La consistenza del comparto zootecnico dell’Astigiano è molto rilevante, conta di 750 allevamenti per un totale di 42 mila capi allevati. “Siamo preoccupati - conferma Franco Serra, allevatore di Aramengo e vicepresidente dell’Associazione regionale allevatori Arap – in pratica la perdita di valore è stata del 25%, siamo attorno ai tre euro, mentre ancora l’anno scorso si superavano i 4 euro al chilo. Speriamo di invertire presto questa tendenza”. Sull’origine della crisi di mercato si sta dibattendo molto, sicuramente la pandemia e la chiusura di gran parte dei canali Horeca, in particolare delle mense e di molti ristoranti, stanno incidendo notevolmente. “Ma non c’è solo questo – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - stiamo da tempo monitorando attentamente la situazione per individuare le effet-

Andrea Rabino nella sua stalla di Villafranca d’Asti, è vice presidente di Coldiretti Asti e dell’Associazione nazionale allevatori bovini piemontesi Anaborapi

Franco Serra è allevatore a Aramengo ed è vicepresidente dell’Associazione regionale allevatori Arap

tive criticità del comparto e proporre soluzioni. Non è solamente la pandemia ad aver causato un calo così consistente del valore degli animali, d’altra parte i consumi delle famiglie non vanno in questa direzione e le macellerie tradizionali, comprese le agrimacellerie, hanno incrementato le vendite”. “E’ nella grande distribuzione organizzata – specifica Rabino – che si registra una maggiore riduzione del prezzo dei vitelli pagati agli allevatori, ma questo non coinciderebbe con una riduzione del costo della carne ai consumatori. A nostro avviso saremmo quindi in presenza

di una mera speculazione da parte delle grandi catene”. “Purtroppo – rileva Serra – facendo così si mettono in ginocchio gli allevamenti, soprattutto chi garantisce maggiore qualità e sicurezza sanitaria, come gli allevamenti di razza bovina Piemontese. Molti


SONO PASSATI 20 ANNI DA “MUCCA PAZZA” Era il 12 gennaio 2001 quando fu individuato, nella provincia di Brescia, il primo bovino in Italia colpito dal cosiddetto morbo della “Mucca Pazza”. L’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) fu però diagnosticata per la prima volta in un allevamento in Gran Bretagna, era il 1985, e successivamente si diffusa in tutta Europa. Da allora in Italia sono state introdotte drastiche misure di prevenzione che hanno portato da oltre un decennio alla scomparsa della Bse. Sono stati gli stessi allevatori, attraverso le loro associazioni, a voler intensificare i controlli, garantiti anche dal Ministero della Sanità e non, come avviene nelle altre nazioni dai Ministeri dell’Agricoltura o dello Sviluppo Economico. Fra l’altro sono state adottati interventi diretti contro la Bse, come il monitoraggio di tutti gli animali macellati di età a rischio, il divieto dell’uso delle farine animali nell’alimentazione del bestiame e l’eliminazione degli organi a rischio Bse dalla catena alimentare. Soprattutto è cresciuta l’attenzione alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla trasparenza dell’informazione. Un cambiamento sostenuto anche dalla domanda degli italiani che nel corso degli ultimi 20 anni h a n n o moltiplicato gli acquisti di prodotti tipici, di prodotti biologici e soprattutto di prodotti locali a chilometri zero direttamente dagli agricoltori. L’Italia è l’unico Paese del mondo che può contare

su una rete organizzata di vendita diretta degli agricoltori con Campagna Amica che mette a disposizione delle famiglie circa 1.200 mercati contadini a livello nazionale, sia all’aperto che al chiuso, per una spesa annua che prima dell’emergenza ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro. Dall’emergenza mucca pazza è emersa dunque una agricoltura rigenerata attenta alla qualità delle produzioni, alla salute, all’ambiente e alla tutela della biodiversità come dimostra il fatto che i mentre consumi domestici di alimenti biologici raggiungono la cifra record di 3,3 miliardi mentre la cosiddetta #DopEconomy, sviluppa 16,9 miliardi di euro di valore alla produzione. “La mucca pazza è stata uno spartiacque tra un modello di sviluppo dell’agroalimentare rivolto solo al contenimento dei costi ed uno attento alla qualità, all’ambiente e alla sicurezza alimentare e alla trasparenza dell’informazione ai consumatori” ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che proprio nel 2000 è iniziato un percorso, sostenuto dalla Coldiretti, per garantire la rintracciabilità delle produzioni dal campo alla tavola con un adeguato sistema di etichettatura di origine ed ora i ¾ della spesa degli italiani non è più anonima, dalla carne al latte, dalle uova al miele, dalla frutta alla verdura, dalla pasta al riso fino ai salumi che avranno l’indicazione di origine obbligatoria a partire dalla fine di gennaio”.

Zootecnia

L’emergenza fece da spartiacque fra produzioni a basso costo e di qualità

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allevatori stanno cercando di resistere mantenendo oltre i termini gli animali in allevamento in attesa che crescano i prezzi. Questo però non può durare molto a lungo, perché c’è un limite in cui gli animali si alimentano solamente e non crescono più di peso e quindi diventano un costo secco e insostenibile per i bilanci aziendali”. “Occorre intervenire lungo la filiera – prospetta Furia - e in particolare sul sistema di distribuzione del prodotto, dove a volte si confonde la carne di qualità, come la nostra Piemontese, con quella di provenienza straniera. Un fenomeno che si verifica anche nei supermercati dove, da quando si vende quasi tutto in vaschetta, forse si tende a confondere il consumatore, non suddividendo al meglio i vari prodotti. Occorre anche rilevare che in un momento di crisi come l’attuale, senza grandi prospettive immediate, è più facile orientare il consumatore verso prodotti di minor qualità, anche a scapito delle garanzie sanitarie”. “Contiamo vivamente – conclude Reggio – di riuscire a fare quadrato, di coinvolgere in modo unitario tutto il comparto, e di sollecitare tutta la filiera, magari interessando anche le istituzioni, affinché si trovino presto gli strumenti necessari per rilanciare la zootecnia da carne che nella nostra provincia e nella nostra regione ha una tradizione molto importante. In ogni caso facciamo leva anche sugli interessi dei consumatori che, seppure in periodo di crisi, sappia distinguere la carne di qualità da quella proveniente dall’estero, anche perché fra le tante restrizioni che stiamo subendo noi italiani ci mancherebbe ancora che ci privassimo totalmente della possibilità di mangiare bene”.


Legge di Bilancio: 1 miliardo per l’agricoltura Predisposte agevolazioni fiscali, fondo per le filiere, giovani e donne

Attualità

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onferma delle agevolazioni fiscali, filiere, previdenza e giovani sono tra i punti qualificanti del pacchetto agricolo della Legge di Bilancio 2021 che vale oltre un miliardo di euro.
È stato istituito il Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura a cui sono stati destinati 150 milioni di euro per il 2021. Intervento anche per il settore suinicolo con uno stanziamento di 10 milioni di euro che va ad incrementare il Fondo per la suinicoltura istituito nel 2019 ampliando le finalità dell’intervento anche per il miglioramento delle condizioni di sostenibilità nelle aziende zootecniche, di produzione e trasformazione della carne. È istituito il Fondo per la tutela delle filiere delle api, della birra, della canapa e della frutta in guscio a cui sono destinati10 milioni di euro per il 2021. Via libera allo stoccaggio privato di vini Doc, Docg e Igt che potrà contare su un Fondo con un finanziamento di 10 milioni di euro per il 2021. Con un budget di 3 milioni di euro per il periodo 2021/2023 si mettono in campo iniziative per la valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche, delle produzioni agroalimentari e industriali italiane, della dieta mediterranea e del contrasto al fenomeno dell’Italian sounding. Alle infrastrutture e reti irrigue sono assegnati 630 milioni di euro nell’arco dei prossimi 7 anni. Viene rafforzato con 40 milioni di euro nel 2021 il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone con fragilità sociali e alimentari.

Sul piano fiscale viene confermata anche per il 2021 l’esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali che comporta un risparmio per le imprese agricole pari a 82 milioni di euro. Prorogate anche le percentuali di compensazione Iva per le cessioni di animali vivi, bovini e suini. Iva al 10 % per le cessioni di piatti pronti e pasti cotti. Concesso un credito di imposta per le reti di imprese agricole e agroalimentari aderenti alle “Strade del Vino”. Agevolazioni per il pagamento dell’imposta di registro minima per i terreni agricoli: nel 2021 con 1,5 milioni di euro scatta infatti l’esenzione dell’imposta di registro nella misura fissa di 200 euro agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli del valore fino a 5 mila euro in favore di coltivatori diretti e imprendito-

ri agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Confermato per il 2021 il bonus verde che prevede una detrazione d’imposta lorda del 36% per una spesa massima di 5mila euro per la “sistemazione a verde” delle abitazioni private. Per quanto riguarda la previdenza confermato l’esonero contributivo per 24 mesi a favore dei giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli che si iscrivono alla gestione previdenziale agricola nel 2021. La misura conta su 55 milioni di euro. Rifinanziata la misura “Donne in campo”: 15 milioni di euro per la concessione di mutui a tasso zero nel limite di 300mila euro, della durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento per iniziative volte allo sviluppo e al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici.

Le misure agricole del Milleproroghe Misure agricole sono contenute anche nel Decreto Milleproroghe. È sospeso per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali beneficiari dell’esonero contributivo di novembre e dicembre 2020 il termine di pagamento dei contributi previdenziali in scadenza il prossimo 16 gennaio fino alla comunicazione, da parte dell’Inps, degli importi contributivi da versare e comunque non oltre il 16 febbraio 2021. Altri slittamenti riguardano i contratti a tempo determinato dell’ente irriguo EIPLI che scivolano al 31 dicembre 2021,

la proroga fino al 31 dicembre 2021 delle sospensioni delle procedure di recupero degli aiuti di Stato concessi agli zuccherifici, al fine di tutelare le aziende del settore, la scadenza sempre alla stessa data del termine per l’accreditamento degli organismi autorizzati a svolgere le funzioni di controllo e certificazione dei vini DOP e IGP. E infine la proroga dell’esonero degli obblighi di presentazione della documentazione antimafia per l’ottenimento di premi comunitari di importo inferiore a 25 mila euro relativi ai terreni agricoli.


SCATTATO IL CENSIMENTO AGRICOLO Per la prima volta sono coinvolti i Caa nio agroalimentare del Paese. I dati richiesti serviranno per conoscere le caratteristiche generali delle aziende agricole italiane, l’utilizzo dei terreni, la consistenza degli allevamenti, la forza lavoro utilizzata ed

Attualità

È

’ scattato il settimo censimento generale dell’agricoltura che servirà a capire come sta cambiando il settore agricolo anche in considerazione dell’emergenza Covid e al suo impatto sull’economia italiana raccogliendo i dati indispensabili alle future politiche di sviluppo di un comparto strategico per gli approvvigionamenti alle famiglie, per l’export e per la sovranità alimentare del Paese. Coinvolgerà le imprese agricole che per la prima volta potranno rivolgersi ai Caa (Centri di Assistenza Agricola) della Coldiretti per assistenza e supporto nella compilazione dei questionari Istat in formato esclusivamente digitale. Tale attività di assistenza è un ulteriore esempio di attività di affiancamento delle imprese che la legge assegna al Caa in un’ottica di semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e di supporto per gli adempimenti burocratici. Grazie ad una profonda conoscenza della realtà agricola il Caa Coldiretti potrà contribuire, svolgendo le interviste che costruiscono il censimento, a realizzare la fedele fotografia del patrimo-

eventuali attività connesse. La rilevazione è prevista dal Regolamento (UE) 2018/1091 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 relativo alle statistiche integrate sulle aziende agricole e Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1874 della Commissione del 29 novembre 2018 sui dati da presentare per l’anno 2020 a norma del Regolamento (UE) 2018/1091 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018. Il censimento dovrà concludersi entro il 30 giugno 2021 e tenuto conto delle restrizioni dovute alla pandemia, tempi e modalità delle rilevazioni dovranno essere previamente concordati dagli imprenditori con gli operatori dei Caa. Per tutte le informazioni ci si può rivolgere alle sedi dei Caa Coldiretti distribuite su tutto il territorio nazionale.

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Stanziati 15 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per la realizzazione di infrastrutture informatiche per il commercio elettronico. Iniziative per 3 milioni di euro finalizzate alla creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. Nuove risorse per il Fondo di solidarietà nazionale: 60 milioni di euro nel periodo 2021/2023 sono assegnati per interventi assicurativi, al fine di dare continuità agli interventi pubblici sulla spesa assicurativa agricola, mentre per gli indennizzi delle aziende danneggiate da avversità atmosferiche e fitosanitarie sono stanziati 70 milioni di euro nel 2021. Nuove risorse per 7 milioni di euro per il 2021 per il Programma finalizzato all’adozione di azioni per lo sviluppo del settore della pesca e dell’acquacoltura, nel campo della formazione, informazione e qualificazione professionale. Al Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura sono destinati 14 milioni di euro nel triennio 2021-2023. Prorogati i termini per il rilascio di concessioni di beni demaniali. E infine via alla proroga della concessione della Cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA) per un massimo di 90 giorni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021. Tra gli impegni un budget di 20 milioni di euro per l’anno 2021 per la restituzione delle risorse anticipate dalle Regioni per interventi di concorso pubblico nel pagamento degli interessi sul credito di soccorso alle imprese agricole danneggiate da calamità e da avversità atmosferiche eccezionali. E rafforzamento delle attività del Mipaaf con interventi anche per l’Agea.


Le misure per la tutela delle acque superficiali Costituite le fasce tampone, di rispetto, inerbite e/o arborate

Ambiente

N

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ell’ambito del Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po, approvato in via definitiva nel 2016, tra le misure per la tutela delle acque superficiali, con particolare riguardo alla mitigazione degli impatti correlati alle attività agricole, è prevista la costituzione e la gestione delle fasce tampone, cioè fasce di rispetto inerbite e/o arborate di dimensione variabile, lungo i corsi d’acqua interessati, in base al monitoraggio dello stato qualitativo delle acque. L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento diffuso dei corsi d’acqua generato dal ruscellamento superficiale o sottosuperficiale o dalla deriva, di fertilizzanti, effluenti zootecnici, digestati, nonché di prodotti fitosanitari. In Piemonte sono stati individuati un centinaio di corpi idrici per i quali è obbligatoria la realizzazione delle fasce tampone. In provincia di Asti, tra i corsi d’acqua sono ad esempio coinvolti i seguenti: Belbo, Borbore, Bormida, Nizza, Rilate, Rio Bragna, Stanavasso, Tanaro, Tiglione, Triversa, Valleandona, Versa. Il rispetto di tale obbligo ricade anche tra i requisiti di CONDIZIONALITA’ per poter usufruire di contributi pubblici (PAC, PSR, OCM, ecc.) ed è prevista l’applicazione di sanzioni in caso di inadempienza. Di seguito abbiamo provato a esemplificare e descrivere i principali aspetti connessi alle fasce tampone.

Fascia tampone erbacea ripariale, a protezione di un corso d’acqua. FonteSindre Laanga - Archivio TOPPS

CONDIZIONALITA’, BCAA1: FASCE TAMPONE LUNGO I CORSI D’ACQUA (DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONE PIEMONTE del 03/07/2020, n. 13-1620) DESTINATARI: le regole di condizionalità si applicano ai beneficiari di contributi pubblici (Es. PAC, PSR, OCM). SANZIONI: in caso di mancato rispetto delle fasce tampone sono previste sanzioni via via più gravi e si arriva al 20% di riduzione del contributo in caso di: assenza di fascia inerbita, presenza di cumuli di effluenti zootecnici sulla fascia, comprovata intenzionalità. DESCRIZIONE IMPEGNI: al fine di proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento derivante dalle attività agricole, lungo i corpi

idrici superficiali (torrenti, fiumi, canali): E’ vietato applicare fertilizzanti inorganici entro 5 metri dai corsi d’acqua in corrispondenza della fascia tampone. E’ vietato applicare letami: FUORI ZVN: entro 5 metri dai corsi d’acqua; entro 10 metri dall’arenile dei laghi. IN ZVN: normalmente entro 5 metri dai corsi d’acqua, ma si arriva a 10 metri in caso di corsi d’acqua individuati dal Piano di Assetto Idrogeologico del Po e di quelli soggetti agli obbiettivi di qualità del Piano di Tutela delle Acque. Entro 25 metri dall’arenile dei laghi. NB: il divieto di fertilizzazione inorganica (es. concimi minerali) si intende rispettato con limite di tre metri, in presenza


I corpi idrici soggetti al vincolo delle fasce tampone sono quelli individuati ai sensi del D. Lgs. 152/2006; per il Piemonte sono consultabili nell’Allegato 3.1 sul sito: https://www.regione.piemonte. it/web/temi/agricoltura/agro-

Gli impegni succitati NON si applicano a: • Scoline e fossi collettori (fossi situati lungo i campi coltivati per la raccolta dell’acqua in eccesso) ed altre strutture idrauliche artificiali, prive di acqua propria e destinate alla raccolta e al convogliamento di acque meteoriche, presenti temporaneamente. • Adduttori d’acqua per l’irrigazione: rappresentati dai corpi idrici, le cui acque sono destinate soltanto ai campi coltivati.

ambiente.meteo.suoli/condizionalita. L’ampiezza della fascia inerbita, 3 o 5 metri in funzione dello stato ecologico e/o chimico del corpo idrico, può variare in base al monitoraggio ufficiale del Settore Regionale di Tutela Acque. L’ampiezza della fascia inerbita viene misurata prendendo come riferimento il ciglio alto di sponda.

• Pensili: corpi idrici in cui la quota del fondo risulta superiore rispetto al campo coltivato. • Corpi idrici provvisti di argini rialzati rispetto al campo coltivato che determinano una barriera tra il campo e l’acqua.

/2019

validi fino al 28/02

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Per eventuali approfondimenti sulle modalità di realizzazione e gestione delle fasce tampone erbacee o arboree è possibile visualizzare le due pubblicazioni specifiche sul sito internet della Regione Piemonte.

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Ambiente

E’ vietata la formazione di accumuli, anche temporanei, di qualsiasi materiale palabile, es. effluenti zootecnici, digestati, compost. Occorre costituire o non eliminare una fascia stabilmente inerbita, spontanea o seminata. La fascia inerbita può comprendere impianti arbustivi/arborei. Sulla superficie occupata dalla fascia inerbita è vietato effettuare lavorazioni, escluse quelle propedeutiche alla capacità filtrante della fascia inerbita esistente e alla riduzione del rischio di incendi. Sono comunque escluse tutte le lavorazioni che eliminano, anche temporaneamente, il cotico erboso, con eccezione per le operazioni di eliminazione/reimpianto di formazioni arbustive o arboree, le quali vanno condotte con il minimo disturbo del cotico. Sulle superfici inerbite è necessario effettuare falciature o trinciature ad altezza non inferiore a

10 cm. Le fasce tampone non vanno utilizzate come vie di transito per le macchine.

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di colture permanenti inerbite di produzione integrata o biologica. Per colture permanenti inerbite assoggettate alle regole di produzione integrata o biologica, in cui si utilizzi la fertirrigazione con micro-portata di erogazione, il divieto di fertilizzazione inorganica si considera assolto.

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Ciao Beppe, ci mancherai

Mancato a 72 anni, era un grande divulgatore del territorio

Lutto

È

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mancato improvvisamente, il 6 gennaio, Giuseppe Fassino. Si trovava in ospedale a Chieri in seguito a una caduta e probabilmente è stato vittima dal Covid. Aveva 72 anni, lascia la moglie Teresa Cafasso e i figli Daniela, Giampaolo e Luisa, ai quali vanno le più sentite condoglianze di tutta la Coldiretti di Asti. La passione di Giuseppe Fassino per il territorio era viscerale. Ogni suo discorso, ogni sua azione, ogni suo modo di essere facevano sempre riferimento alla nostra terra, ai nostri vini, alla nostra cucina. Anche quella sua pancia, cresciuta a dismisura (anche se probabilmente per motivi di salute), era la rappresentazione di quanto Beppe fosse “devoto” alle tradizioni e ai valori della gente di Monferrato, Astigiano e Chierese. Era questo il suo territorio di riferimento, ma non era però un integralista, anzi, da uomo di enorme cultura qual era, sapeva cogliere potenzialità e peculiarità di ogni regione, di ogni zona, preferibilmente a vocazione agricola. Dalla Langa alla Provenza, dalla Baviera alla Terra Santa, non c’era territorio che non conoscesse e non decantasse, non solo per aggregarti alla prossima gita, ma anche e soprattutto per prendere spunti per promuovere il nostro territorio. Laureato in Agraria, aveva lavorato in Coldiretti, prima alla federazione provinciale di Torino come tecnico Catac e poi al regionale come coordinatore, fino al 1985, per dedicarsi poi seriamente alla

politica nella Democrazia Cristiana, diventando, fra l’altro, assessore all’Agricoltura della Provincia di Asti. Per dodici anni, fino al 1990, è stato componente del Comitato paritetico per i problemi sociali dei lavoratori agricoli della Cee con sede a Bruxelles. Era componente dell’Accademia di Agricoltura di Torino e dell’Accademia della Vite e del Vino di Conegliano. Si dedicò al suo paese d’origine, Moncucco Torinese, riuscendo a far istituire la prima bottega del vino del Piemonte. Con sagacia divulgava, con corrispondenze su giornali e riviste, quanto riusciva a fagocitare con le sue innumerevoli esperienze, dalla Gazzetta del Popolo a La Stampa, da Piemonte Vivo ai periodici di Coldiretti, Il Coltivatori Piemontese e Piemonte Rurale, fino all’Informatore Agrario. Costituì l’agenzia Italian Wine Travels, anche in questo caso antesignano di un filone che nei successivi anni si espanderà incredibilmente prendendo il nome di enoturismo. Ci mancherai Beppe, ci mancheranno le tue puntate alla sede di Codiretti Asti per promuovere il prossimo viaggio studio a favore dei nostri associati in occasione di grandi fiere internazionali in tutto il mondo, ci mancherà di incontrarti nei posti più impensati scoprendo che avevi già tessuto rapporti e relazioni su tematiche che quasi nessuno conosceva. Per non essere banali, come un grande uomo come te non lo era mai, è difficile oggi descrivere cosa potesse darti tanto entusiasmo e perseveranza

Dall’alto: Giuseppe Fassino sulla Grande Muraglia Cinese; insieme a Papa Giovanni Paolo II; la Giunta provinciale di Asti incontra quella di Cuneo; con il Cardinale Giovanni Lajolo

nelle infinite iniziative che portavi avanti. Sarà stata sicuramente tanta passione, forse curiosità, la voglia di aprirti all’innovazione, precisamente probabilmente nessuno lo saprà mai, ma certamente tu arrivavi sempre prima e avevi una marcia in più di tutti. Come la tua Corriera del Freisa da dove ci piace pensare che adesso tu stia scendendo per fare una tappa lassù e decantare, anche a Lui, i segreti del nostro grande territorio.


Patate: un nuovo sovescio su essenze botaniche Promettenti risultati per contribuire a contenere gli elateridi

cearum) o verso le malerbe infestanti spontanee (effetto soppressivo). Come già sottolineato, l’efficacia di questa pianta è principalmente dovuta alla presenza di molecole bioattive della categoria degli alcaloidi. Oltre ad avere una elevata adattabilità a diversi tipi di suolo, la pianta si adatta perfettamente al cambiamento climatico in atto che vede periodi estivi lungamente siccitosi mostrando una elevata tolleranza a coltivazioni di aridocoltura ed in condizioni di ridotta fertilità biologica dei suoli. La possibilità di coltivare C. juncea in queste condizioni ne fa uno strumento molto interessante nel contrastare i processi erosivi e la rapida mineralizzazione della sostanza organica del suolo che avviene principalmente durante i periodi estivi. Ecco un altro aspetto positivo della pratica del sovescio di queste piante aridoresistenti: è possibile evitare che i terreni restino nudi nella fase estiva con conseguente beneficio di mantenimento della sostanza organica. Questa pianta infatti, migliora la struttura del terreno, in quanto leguminosa fissa grandi quantità di azoto atmosferico e apporta un forte contributo in termini di biomassa (4-6 t/

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te di reddito (diretto) per l’impresa agricola, consentono di migliorare il contenuto e la qualità della sostanza organica del suolo contribuendo a contenere la presenza di alcuni parassiti dannosi, come appunto gli elateridi. Le colture da sovescio come la Crotalaria juncea devono essere considerate, infatti, alla stregua di un mezzo tecnico, al pari di prodotti fitosanitari e fertilizzanti, finalizzate a migliorare la qualità e la resa delle coltivazioni da reddito destinate, queste sì, al mercato ed ai consumatori. Coldiretti, i ricercatori ed i tecnici aderenti al progetto sperimentale, hanno sottolineato in modo unanime, come ovviamente ciò comporti da parte dell’agricoltore un cambiamento di mentalità nella gestione dei terreni e della coltivazione. La Crotalaria juncea è una leguminosa tropicale che può essere seminata da fine giugno ad inizio agosto. È oggetto da alcuni anni di studi come specie da copertura od intercalare, che può essere inserita nella rotazione aziendale per la sua azione di soppressione di vari nematodi fitoparassiti nonché altri patogeni tellurici (ad es. marciume bruno della patata causato da Ralstonia solana-

Orticoltura

L

e ricerche su essenze botaniche e nuove pratiche agronomiche sostenibili hanno recentemente condotto ad alcuni promettenti risultati per il contenimento naturale degli elateridi in pataticoltura. Un numeroso gruppo di agricoltori associati e tecnici di Coldiretti ha potuto assistere all’interramento del sovescio estivo di Crotalaria juncea (varietà Madras), a Vedrana di Budrio (Bologna). Questa esperienza rappresenta una tappa dimostrativa, esito di una sperimentazione triennale condotta dal Crea-Cerealicoltura e Colture Industriali, sede di Bologna, presso i campi-prova dell’ex Consorzio Agrario dell’Emilia (ora Consorzi Agrari d‘Italia) in collaborazione con l’Unapa (Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di Patate). La sperimentazione ha valutato gli effetti del sovescio estivo di Crotalaria juncea in sinergia con altre piante da sovescio e bio-prodotti derivanti dalla famiglia delle Brassicaceae. La Crotalaria juncea, pianta dotata naturalmente di molecole bioattive (alcaloidi pirrolizidinici) ad azione fitoiatrica, è stata proposta ad un’azienda agricola associata a Coldiretti che si è prestata alla sperimentazione. Questa innovazione, che nasce quale tecnica agronomica, è potenzialmente applicabile non solo alla patata, ma ben si presta anche ad altre colture. Nell’ambito della dimostrazione in campo, i Consorzi Agrari d’Italia hanno evidenziato come possa essere importante per gli agricoltori, a fronte di una progressiva riduzione dei prodotti fitosanitari autorizzati dall’Ue, che si inizi a sperimentare nuove tecniche naturali per il contenimento e la difesa delle colture nell’ottica di una produzione integrata sul territorio. Si tratta, infatti, di colture che pur non essendo fon-


Orticoltura

stizia Europea ed essendo in attesa della sentenza. Coldiretti evidenzia l’importanza dell’iniziativa dimostrativa organizzata che rappresenta un virtuoso esempio di modello di ricerca partecipato dalle imprese agricole, in questo caso specifico i pataticoltori, in quanto il team che si è reso protagonista del progetto di sperimentazione ha creato un anel-

lo di congiunzione tra ricerca, divulgazione dei risultati ed assistenza tecnica favorendo la conoscenza “de visu” di una tecnica agronomica innovativa totalmente rispondente ai criteri di sostenibilità ambientale richiesti dalla legislazione vigente e dal Piano Nazionale d’Azione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Nuovi impianti e reimpianti vigneti Si possono presentare le richieste dal 15 febbraio al 31 marzo

L

a domanda di autorizzazione di nuovi impianti viticoli può essere presentata dal 15 febbraio al 31 marzo e deve contenere la regione o le regioni su cui si chiede il via libera, le superfici e la scelta dei criteri di priorità. È stata infatti pubblicata il 10 febbraio la circolare Agea con le istruzioni per ottenere le autorizzazioni per nuovi impianti, reimpianti viticoli e per la costituzione e aggiornamento del Registro informatico pubblico delle autorizzazioni per gli impianti viticoli. Dal 2016 (e fino al 2030) infatti si possono impiantare vigneti da uva da vino solo se si dispone di un’autorizzazione. Dal 2018 inoltre è stato fissato un tetto massimo per ogni domanda di 50 ettari. È possibile avvalersi dei criteri di priorità che sono: organizzazioni senza scopo di lucro con fini sociali che hanno ricevuto

terreni confiscati per reati di criminalità, superfici caratterizzate da vincoli naturali, viticoltori che hanno applicato le norme della produzione biologica sull’intera superficie vitata per almeno 5 anni precedenti alla domanda. La circolare ricorda che a seguito dell’emergenza Covid 19 la durata delle autorizzazioni all’impianto o al reimpianto scadute nel 2020 è prorogata fino al 31 dicembre 2021. Inoltre i produttori in possesso di autorizzazioni per nuovo impianto in scadenza nel 2020 non sono passibili delle sanzioni anche per una quota parte dell’autorizzazione - a condizione che comunichino al Mipaaf e alla Regione o Provincia Autonoma competente entro il 28 febbraio 2021 che non intendono avvalersene e che non desiderano beneficiare della proroga di validità

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ha di peso secco). La sperimentazione condotta nell’areale bolognese ha, inoltre, dimostrato come, su terreno con un’infestazione larvale di elateridi relativamente importante, si sia riscontrata un’azione significativa di contenimento dei danni sui tuberi in seguito al sovescio di C. juncea. Gli agricoltori presenti hanno, quindi, assistito all’interramento tramite trinciatura delle piante in pre-fioritura seguita dall’aratura. Coldiretti ha ribadito, nel corso del momento divulgativo, come il modello di gestione dell’impresa agricola è ormai sempre più spinto dall’Ue e dal mercato verso la produzione integrata e biologica ed ha sottolineato come nel caso della patata non ci sia alcuna possibilità di poter contare sui prodotti fitosanitari di sintesi chimica finora impiegati per la lotta agli elateridi in quanto la Commissione Ue ha vietato l’impiego dei geoinsetticidi a base delle sostanze attive fioroni (già da alcuni anni) ed etoprophos (di recente) considerandoli per ragioni diverse, non più rispondenti ai nuovi criteri di valutazione tossicologica ed ecotossicologica stabiliti dal reg. CE 1107/2009 che disciplina l’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari. Né al momento ci sono le condizioni perché la società produttrice della sostanza attiva etoprophos possa sostenere un uso d’emergenza ai sensi dell’art. 53 del reg. CE 1107/2009 avendo quest’ultima impugnato la decisione di non inclusione davanti dalla Corte di Giu-

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Grado di stabilità proteica dei vini bianchi

LE PROTEINE DEL VINO Le proteine del vino si suddividono in termostabili e termolabili. Alcune termolabili sono denaturate e precipitano con aumento della temperatura, altre termolabili sono denaturate e precipitano per azione del freddo. La denaturazione per effetto del calore avviene in due fasi: in una prima fase avviene la denaturazione con eliminazione di acqua per riscaldamento, con la trasformazione in colloidi idrofobi; le proteine denaturate si aggregano e la denaturazione è irreversibile; alla denaturazione segue la flocculazione ad opera dei colloidi elettronegativi per azione dei cationi e dei sali metallici. L’instabilità proteica dei vini è dovuta alle proteine termolabili che provengono dall’uva, che non vengono utilizzate dai lieviti e che

Secondo Rabbione, Responsabile Centro Studi Vini del Piemonte

non subiscono l’azione degli enzimi proteolitici degli stessi lieviti. Le proteine termostabili si originano invece durante i processi di autolisi post fermentativa dei lieviti e possiedono un effetto protettore sulla stabilità proteica e tartarica. L’instabilità delle proteine si origina con variazioni dello stato colloidale e rappresenta un problema che ogni azienda valuta e gestisce con modalità diverse, in quanto esistono metodiche di indagine differenti. Si impiega generalmente il test a caldo con riscaldamento dei campioni a 80°C per 30 minuti e misurazione della torbidità dopo raffreddamento; il test a caldo con aggiunta di tannino; il test a freddo con aggiunta di tannino; il c.d. bentotest ed altri. Nella maggior parte dei casi la stima del grado di instabilità avviene valutando la differenza del valore di NTU prima e dopo il riscaldamento. Va detto che tale valutazione può essere falsata a causa dell’interferenza di altri componenti del vino, quali tannini o sostanze col-

loidali ad esempio, che si modificano e possono precipitare (nel caso dei tannini) oppure solubilizzarsi (nel caso dei colloidi), variando il valore di torbidità e quindi l’attendibilità del test. Ciò potrebbe comportare, come conseguenza, l’esecuzione trattamenti chiarificanti eccessivi, con esiti negativi a livello olfattivo e sulla struttura del vino, o, viceversa, una sottostima del grado di instabilità con possibilità di precipitazioni di sostanze proteiche. Oltre al diverso comportamento di ciascun vino agli effetti del calore anche i vari test impiegati possono fornire dati diversi spesso non comparabili tra loro. MATERIALI E METODI Per ovviare a tali inconvenienti si è pensato di monitorare la stabilità proteica eseguendo ulteriori prove da abbinare al test a caldo, al fine di ottenere maggiori informazioni sul grado di stabilità del vino. In questo lavoro sono stati rielaborati i dati ottenuti nel periodo dal 2014 al 2020 su 83 partite di vino bianco della provincia di Asti (Arneis, Cortese, Chardonnay); le prove sono state eseguite nella fase di stoccaggio e pre-imbottigliamento. Il test a caldo impiegato (TC) prevede il riscaldamento dei campioni a 82°C per 30 minuti e misurazione della torbidità dopo 45 minuti di raffreddamento. La stima del grado di stabilità avviene valutando la differenza del valore di NTU prima e dopo il riscaldamento, secondo la seguente interpretazione: delta NTU < 1,00

delta NTU >1,00 < 2,00

delta NTU > 2,00

STABILE

A RISCHIO

INSTABILE

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C

hi produce vini bianchi deve valutare il grado di stabilità proteica del prodotto in lavorazione al fine di evitare trattamenti chiarificanti eccessivi, che provocano un impoverimento organolettico del vino, oppure insufficienti, con il rischio di pericolose precipitazioni proteiche. I test di stabilità proteica a disposizione dei tecnici non sempre forniscono risultati affidabili e rassicuranti. I risultati di questo lavoro, realizzato dal Centro Studi Vini del Piemonte e pubblicato anche sul numero 48 della rivista Oicce Times, hanno evidenziato che l’applicazione di un “doppio test” di stabilità proteica può fornire indicazioni più precise rispetto ai test impiegati singolarmente.

Enologia

Esecuzione di un “doppio test” di valutazione a cura del Centro Studi Vini del Piemonte


Il test proteine impiegato (TP) si basa sulla formazione di un complesso tra un cromogeno e le proteine del vino che produce una diminuzione dell’assorbanza letta a 465 nm e l’aumento dell’assorbanza letta a 595 nm; il rapporto tra le due assorbanze (595/465) è in funzione della concentrazione delle proteine del vino che vengono espresse in mg/L. Fin dal 2014 sono stati eseguite analisi sugli stessi vini impiegando sia il test a caldo che il test proteine: c.d.“doppio test” .

Enologia

RISULTATI DELL’INDAGINE

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Nella scheda Fig. 1 sono evidenziate in ordine crescente le concentrazioni di sostanze proteiche sulle 83 partite di vino oggetto di indagine. Su 62 vini è stato abbinato il test a caldo. Risulta evidente, come il livello di instabilità al test a caldo, aumenti progressivamente con l’incremento della concentrazione di proteine in mg/L.

Nel grafico Fig. 2 viene messa in evidenza la ripartizione percentuale del contenuto di proteine su 3 fasce con relativo valore medio ottenuto in mg/L.

Figura 2 - Totale campioni indagati con Test proteine (TP). Numero totale campioni indagati: 83. Valore medio proteine: 22,2 mg/L. Ripartizione percentuale delle proteine su 3 fasce con relativo valore medio.

Con il grafico Fig. 3 viene messa in evidenza la ripartizione percentuale del contenuto di proteine dei campioni indagati con il “doppio test” con relativi valori medi in mg/L.

Figura 3 - Totale campioni indagati con “Doppio Test”. Numero totale campioni indagati con doppio test: 82. Valore medio proteine: 22,4 mg/L. Ripartizione percentuale delle proteine su 3 fasce con relativo valore medio.

Nel grafico Fig. 4 vengono considerati solamente i campioni risultati “STABILI” al TC, con ripartizione percentuale delle proteine su 3 fasce e relativo valore medio in mg/L. E’ importante rilevare come il 67,7% dei campioni STABILI al

TC ha una concentrazione di proteine inferiore a 15mg/L; il 29,0% ha una concentrazione di proteine compresa tra 15 e 30mg/L; un solo campione risulta stabile al TC con concentrazione superiore a 30mg/L

Figura 4 - Totale campioni “stabili” al test a caldo. Numero campioni stabili al test a caldo: 31 su 62. Valore medio proteine: 13,7 mg/L. Ripartizione percentuale delle proteine su 3 fasce con relativo valore medio.

Nel grafico Fig. 5 vengono considerati i campioni risultati “A RISCHIO” al TC; la maggior parte dei campioni valutati a rischio ha una concentrazione di proteine compresa tra 15 e 30mg/L.

Figura 5 - Totale campioni “a rischio” al test a caldo. Numero campioni stabili al test a caldo: 5 su 62. Valore medio proteine: 21,3 mg/L. Ripartizione percentuale delle proteine su 3 fasce con relativo valore medio.

Nel grafico Fig. 6 vengono considerati i campioni risultati “INSTABILI” al TC. In questo caso è importante rilevare che nessun campione ha


Figura 6 - Totale campioni “instabili” al test a caldo. Numero campioni stabili al test a caldo: 26 su 62. Valore medio proteine: 32,9 mg/L. Ripartizione percentuale delle proteine su 3 fasce con relativo valore medio.

Riepilogando si desume che: 1. la maggior parte dei campioni STABILI al TC ha una concentrazione di proteine inferiore a 15mg/L; un solo campione STABILE supera i 30mg/L; 2. i vini “A RISCHIO” al TC si collocano nella fascia media tra 15 e 30mg/L; un solo campione sta sotto ai 15mgL; 3. i vini “INSTABILI” al TC si collocano prevalentemente nella fascia superiore ai 30 mg/L. <15

STABILE

>15<30

A RISCHIO

>30

INSTABILE

I vini che risultano a rischio o instabili al TC con valori di TP elevati, dovranno essere opportunamente trattati al fine di ridurre i rischi di precipitazioni proteiche. Il “doppio test” può essere convenientemente applicato anche solo nei casi dubbi o nel caso di risultati del test a caldo difficili da interpretare, per evitare l’esecuzione di trattamenti chiarificanti eccessivi, o, viceversa, una sottostima del grado di instabilità con possibilità di pericolose precipitazioni di sostanze proteiche. Secondo Rabbione, Responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte

Un ringraziamento particolare ai collaboratori del CSVP – “Centro studi Vini del Piemonte” che hanno contribuito alla svolgimento di questo lavoro: Daniele Rabbione, Mario Ceca e Roberta Gariglio.

Bibliografia .

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Celotti E., Salvian J., Ferraretto P., 2015. Test di stabilità proteica a confronto, l’Enologo. Trapani N., 2009 . Cultura e tecnica enologica, Ed. Enovitis

Enologia

un contenuto di proteine inferiore a 15mg/L mentre il 46,1% dei campioni è compreso tra 15 e 30 mg/L e il 53,9% ha un contenuto di proteine superiore ai 30mg/L.

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INSTABILE

I vini possono avere comportamenti diversi agli effetti del calore e i vari i test impiegati possono fornire dati diversi spesso non comparabili tra loro. L’applicazione del “doppio test” (TC + TP) può fornire indicazioni molto più precise sulla stabilità proteica dei vini bianchi.

numero 1 - 2021

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE


Riparte in primavera la scuola di pastorizia Lavorazione della carne e gestione ottimale dei pascoli i temi principali

Formazione

D

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20

opo il successo registrato nell’autunno 2020, la Scuola di Pastorizia riparte nella primavera 2021 con un nuovo modulo formativo, aperto non solo a chi ha già frequentato il primo ma a tutti coloro che sono interessati a sviluppare un progetto d’impresa nel settore ovicaprino o che semplicemente desiderano ampliare le proprie conoscenze in questo settore. L’iniziativa, sviluppata da Coldiretti Piemonte con il Comune di Paroldo, per il tramite di INIPA Nord-Ovest e con il contributo della Fondazione CRC, si inserisce in un ampio progetto volto alla creazione di nuove opportunità professionali, alla riscoperta dell’attività dell’allevamento ovicaprino, al presidio e alla conservazione del territorio. Molti gli argomenti in programma nel modulo primaverile, a partire dalle tecniche di lavorazione e valorizzazione della carne e dei suoi derivati per finire con la gestione ottimale dei pascoli e delle risorse foraggere. Presso la sede dell’Agenform di Moretta, ove sono disponibili i necessari laboratori, verranno approfonditi tramite lezioni teoriche e pratiche gli aspetti relativi ai locali di lavorazione, alle attrezzature e alle tecniche di lavorazione della carne e dei prodotti da essa derivati. I partecipanti potranno acquisire tutte le nozioni necessarie per l’allestimento e la gestione di un laboratorio di lavorazione e valorizzazione di questi prodotti. La corretta valutazione delle risorse foraggere, le migliori tecniche di gestione, la valutazione del carico animale ottimale, gli interventi di miglioramento

SCUOLA DI PASTORIZIA: IL SECONDO MODULO IN SINTESI DURATA

105 ORE

GIORNI DI SVOLGIMENTO

Giovedì e Venerdì, con lezioni di 7 ore giornaliere

LUOGO DI SVOLGIMENTO

Paroldo e Moretta

COSTO

300 euro

REQUISITI PER L’ISCRIZIONE

Nessuno

PERIODO

Fine marzo - fine aprile

POSSIBILITÀ DI PERNOTTAMENTO IN SEDE

dei pascoli sono alcuni degli argomenti che, mediante lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e visite guidate, saranno trattati dai docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. Ulteriori temi affrontati saranno la valorizzazione dei prodotti, la sicurezza sui luoghi di lavoro,

la conoscenza del territorio e la legislazione di settore. Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso della Scuola di Pastorizia, che verranno accettate in ordine cronologico di arrivo e fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per maggiori dettagli si contatti la Segreteria di Coldiretti Cuneo (segreteria.cn@coldiretti.it – tel. 0171 447240).


SPECIALE PENSIONI

Tutte le possibilità per andare in pensione nel 2021 Breve vademecum, redatto dall’Epaca di Coldiretti Asti, per sfruttare tutte le occasioni “offerte” dalle normative previdenziali

1. QUOTA 100 62 anni di età - 38 di contributi Destinatari: tutti gli iscritti all’Inps Privati: finestra trimestrale mobile di 3 mesi Pubblici: finestra semestrale

Previdenza

mobile di 6 mesi Avvertenza: Incumulabilità con i redditi di lavoro dipendente e autonomo 2. OPZIONE DONNA 35 anni di contributi Destinatari: tutte le donne. Dipendenti: 58 anni (al 31/12/2020). Autonome: 59 anni (al 31/12/2020). Decorrenza: posticipata di 12 mesi, 18 mesi per le autonome Avvertenza: Prestazione calcolata esclusivamente con il sistema di calcolo contributivo 3. LAVORI USURANTI 61 anni e 7 mesi - 35 di contributi Destinatari: chi ha svolto almeno il 50% dell’attività con mansioni usuranti (oppure 7 anni degli ultimi 10) 4. ISOPENSIONE 7 anni prima dell’anticipata o della vecchiaia Destinatari: lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti

21 Rosanna Porcellana, responsabile Epaca

Decorrenza: previo accordo con l’azienda, viene estesa dal 2020 al 2023 5. APE SOCIALE 63 anni - 30/36 di contributi Destinatari: lavoratori in difficoltà (disoccupati, conviventi con disabili, invalidi al 74%) o chi svolge attività gravose Requisiti: 30 di contributi o 36 per lavori gravosi; sgravio da 1 a 2 anni per le mamme 6. LAVORATORI PRECOCI 41 anni di contributi Destinatari: Lavoratori che ab-

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G

razie all’“Epaca (Ente di patrocinio e assistenza per i servizi ai cittadini e l’agricoltura) abbiamo individuato le principali possibilità per raggiungere l’agognata pensione nel corso di quest’anno. Seppure la legge di Bilancio non abbia previsto sostanziali modifiche in materia previdenziale, ha in ogni caso introdotto alcune misure di interesse, quali: proroga pensione Opzione Donna; proroga Ape Social; Nona Salvaguardi Pensionistica. Immutato, almeno per ora, l’accesso a “Quota 100”, anche se la recente crisi di Governo, potrebbe rimettere tutto in discussione. Il nuovo esecutivo potrebbe aprire un confronto in merito. Per quest’anno quindi l’Epaca Coldiretti Asti riassume così le principali possibilità per andare in pensione.


SPECIALE PENSIONI biano svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima dei 19 anni di età e che si trovino in specifici profili meritevoli di particolare tutela Decorrenza: Dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti 7. PENSIONE DI VECCHIAIA 67 anni - 20 di contributi Decorrenza: Dal mese successivo al perfezionamento dei requisiti

Previdenza

8. PENSIONE ANTICIPATA 41/42 anni e 10 mesi di contributi

numero 1 - 2021

22

Le donne usufruiscono di un solo anno di sconto Decorrenza: Dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti

9. CUMULO DEI CONTRIBUTI Vecchiaia o Anticipata

10. NONA SALVAGUARDIA PENSIONISTICA

Si possono valorizzare i contributi versati in più gestioni, per raggiungere la pensione di vecchiaia o anticipata. Senza costi per i pensionandi, ogni gestione calcolerà la pensione, secondo le sue regolamentazioni, e pagherà la relativa quota di assegno..

Destinatari: Spetta a particolari categorie bisognose che perfezionano i requisiti entro il 6 gennaio 2022 secondo le regole antecedenti alla legge Monti/ Fornero Domanda: entro il 2 maro 2021

CONSULENZA GRATUITA All’Epaca di Asti Per una consulenza personalizzata gli interessati possono contattare il Patronato E.P.A.C.A., gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, per la verifica del raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente, per la conseguente formulazione della decorrenza e per definire l’importo presuntivo di pensione. Gli operatori provvederanno successivamente all’invio telematico della domanda all’INPS. Info ai numeri telefonici: 0141.380.404 – 0141.380.432.

Indennità di accompagnamento per assistenza È semplice verificare i requisiti e ottenere il sussidio di 12 mensilità

L

’indennità di accompagnamento come invalidità civile è il sostegno economico che viene riconosciuto a favore di quelle persone, che a causa delle gravi condizioni fisiche o psichiche, necessitano di un’assistenza continua. L’indennità di accompagnamento

L

viene erogata in 12 mensilità e non è condizionata a limiti di età e di reddito. Il beneficio non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o autonoma; tuttavia, non è cumulabile con altre indennità similari erogate per cause di servizio, lavoro o guerra e non è reversibile

(cioè non spetta agli eredi del titolare del diritto). L’Epaca (Ente di Patrocinio e Assistenza per i Servizi ai Cittadini e l’Agricoltura) è in grado di fornire assistenza gratuita per la consulenza e l’invio telematico all’Inps dell’istanza di indennità di accompagnamento.

Disoccupazione agricola Presentare domanda entro il 31 marzo

e domande per le prestazioni di disoccupazione agricola devono essere presentate all’Inps entro e non oltre il 31/03/2021. L’Istituto da qualche anno non provvede più ad inviare la modulistica al domicilio dei lavoratori per la richiesta della prestazione, pertanto invitiamo gli operai agricoli aventi titolo all’indennità di disoccupazione a voler contattare i nostri Uffici per l’inoltro dell’istanza. I documenti necessari per la li-

quidazione sono i seguenti: fotocopia di un documento di identità personale, codice fiscale ed i dati per le modalità di pagamento della prestazione (banca o posta). Si ri-

corda che il 31 marzo è un termine perentorio, pertanto le domande presentate in data successiva non determineranno l’erogazione dell’indennizzo.


SPECIALE PENSIONI

Si può chiedere una riduzione dei contributi

Chi compie 65 anni nel corso dell’anno, può pagare meno

L

a legge finanziaria 1997 aveva introdotto alcune innovazioni in materia di contribuzione per i lavoratori agricoli autonomi. In particolare era stato previsto per i coltivatori diretti già pensionati nelle gestioni INPS di età superiore a 65 anni, la facoltà di ottenere a richiesta la riduzione dell’importo del contributo previdenziale relativo alla sola quota di pertinenza della gestione pensionistica. La suddetta norma può essere

applicata per tutti quei lavoratori autonomi pensionati (es. coltivatori, artigiani, commercianti) ancora regolarmente iscritti nella gestione che compiranno i 65 anni nel corso dell’anno 2021. Pertanto invitiamo tutti coloro che si trovino nella situazione sopradescritta a volersi presentare presso il nostro ufficio Provinciale o Zonale per l’inoltro della richiesta di riduzione contributi all’INPS al compimento dei 65 anni di età,

con la seguente documentazione: - dati relativi alla pensione - codice fiscale - modelli di pagamento dei contributi CD anno 2020 L’invito è rivolto solo a coloro che raggiungeranno i 65 anni nell’anno 2021, in quanto per coloro che hanno compiuto tale età nel 2020 e negli anni precedenti, la riduzione contributiva è già stata effettuata se inoltrata apposita istanza all’Inps. Info: 0141.380.404/432.

Sono sostanzialmente confermate rispetto all’anno passato

L

’Inps ha aggiornato i valori delle pensioni per l’anno 2021. Per quest’anno, seppur la ripartizione in via provvisoria, l’Istituto non predisporrà un aumento significativo secondo le disposizioni congiunturali e ministeriali. Di seguito i principali importi di riferimento, sia per gli autonomi che per i lavoratori dipendenti

I nuovi valori Trattamento minimo mensile

515,58 euro

Pensione Sociale mensile

379,33 euro

Assegno Sociale mensile

460,28 euro

Invalidità Civile mensile

287,09 euro

Previdenza

Nuovi importi delle pensioni per il 2021 23

Controllare l’importo della pensione

E

PACA con tutti i suoi operatori è impegnata, come ogni inizio d’anno, ad effettuare un controllo sulla correttezza degli importi pensionistici che sono stati messi in pagamento dall’INPS. In particolare si procederà ad effettuare un’analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti. Le verifica in

questione riguarda prevalentemente l’accredito di periodi di maternità o servizio militare, di periodi di lavoro effettuati successivamente o precedentemente la decorrenza della pensione, la trasformazione della pensione da invalidità o vecchiaia, la quattordicesima mensilità ed eventuali maggiorazioni sociali. L’iniziativa assume un

valore considerevole e va a privilegiare una categoria quella dei pensionati coltivatori diretti che spesso gode di trattamenti pensionistici assai modesti. A tal proposito invitiamo tutti i pensionati a contattare gli sportelli EPACA per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale. Tel. 0141.380.404 / 432.

numero 1 - 2021

Occorre verificare quanto si è percepito fin’ora


SPECIALE PENSIONI

Esonero dei contributi per i giovani Sgravio Inps per gli under 40 che si iscriveranno quest’anno

Previdenza

A

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i giovani agricoltori Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli di età inferiore a 40 anni, a seguito di nuova iscrizione nella previdenza agricola effettuata nel corso di quest’anno (quindi dal 01/01/2021 al 31/12/2021) viene riconosciuto l’esonero del versamento dell’accredito contributivo per un periodo massimo di 24 mesi. L’esonero riguarda esclusivamente i contributi per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti. Restano dovuti gli altri contributi obbligatori relativi alla maternità e all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (questi ultimi limitatamente ai coltivatori diretti perché gli Iap non sono soggetti all’assicurazione Inail).

IMPORTI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI* COLTIVATORI DIRETTI M.C. FASCIA 1

FASCIA 2

FASCIA 3

FASCIA 4

Zone Normali

3.107,87

Zone Svantaggiate 2.871,55 Zone Normali

3.849,81

Zone Svantaggiate 3.613,49 Zone Normali

4.591,75

Zone Svantaggiate 4.355,43 Zone Normali

5.333,69

Zone Svantaggiate

5.097,37

CD/CM UNDER 40**

I.A.P.

2.339,37

3.081,31

3.823,25

4.565,19

IAP UNDER 40**

Z. N. 775,99 Z. S. 539,67 Z. N. 775,99 Z. S. 539,67 Z. N. 775,99 Z. S. 539,67 Z. N. 775,99 Z. S. 539,67

7,49

7,49

7,49

7,49

* Gli attuali importi saranno rivalutati nel maggio 2021 ** Solo per nuovi iscritti all’Inps nel corso del 2021 lo sgravio è per 24 mesi

Malattie professionali in agricoltura Consulenza medica gratuita all’EPACA

N

el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Grazie ad una qualificata consulenza medico-legale, il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che ritengono

di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita. Queste le malattie professionali riconosciute: Sindrome del tunnel carpale; Diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica); Tendiniti (spalla, gomito, polso, mano; Patologie del ginocchio (borsiti, meniscopatie, tendinopatie del quadricipite); Ernie discali lombari. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.


C

Con il pagamento del premio di 24€ si è coperti tutto l’anno

on il pagamento del premio Inail ci si garantisce la tutela contro gli infortuni domestici. L’assicurazione riguarda chi, con un’età compresa tra i 18 e i 67 anni compiuti, svolge il lavoro per la cura dei componenti della famiglia e della casa e, senza essere legato da vincoli di subordinazione, presta lavoro domestico in modo abituale ed esclusivo. Ecco per punti le informazioni essenziali. Chi si deve assicurare 1. gli studenti (anche se studiano e dimorano in una località di-

versa dalla città di residenza) che si occupano dell’ambiente in cui abitano; 2. tutti coloro che, avendo già compiuto i 18 anni, lavorano esclusivamente in casa per la cura dei componenti della famiglia (ad esempio ragazzi e ragazze in attesa di prima occupazione); 3. i titolari di pensione che non hanno superato i 67 anni; 4. i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia e non hanno altra occupazione;

Previdenza

Nell’ambito di uno stesso nucleo familiare possono assicurarsi più persone (ad esempio: madre e figlia).

25

Chi è escluso dall’obbligo assicurativo 1. chi ha meno di 18 anni o, a decorrere dal 1° gennaio 2019, più di 67 anni 2. il lavoratore socialmente utile (Lsu) 3. il titolare di una borsa lavoro 4. l’iscritto a un corso di formazione e/o a un tirocinio 5. il lavoratore part time 6. il religioso numero 1 - 2021

Quando e come assicurarsi

5. i lavoratori in mobilità, i lavoratori in cassa integrazione guadagni o beneficiari di prestazioni a carico dei Fondi di integrazione salariale e i lavoratori che percepiscono indennità di disoccupazione previste dalle leggi vigenti a seguito della perdita involontaria dell’occupazione; 6. i soggetti che svolgono un’attività lavorativa che non copre l’intero anno (lavoratori stagionali, lavoratori temporanei, lavoratori a tempo determinato); l’assicurazione, in questo caso, deve ricoprire solo i periodi in cui non è svolta attività lavorativa. Tuttavia, il premio assicurativo non è frazionabile e la quota va versata per intero, anche se la copertura assicurativa è valida solo nei periodi in cui non è svolta altra attività lavorativa.


Previdenza

Quanto, quando e come si paga ogni anno

numero 1 - 2021

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7. l’assicurazione costa 24 euro l’anno 8. per godere della copertura per gli infortuni che si verificano dal 1° gennaio in poi va pagata entro il 31 gennaio di ogni anno (per l’anno 2021, il termine di scadenza del 31 gennaio, cadendo in un giorno festivo, è prorogato al 1° febbraio 2021, primo giorno lavorativo seguente); può essere regolata anche successivamente ma la copertura è attiva a partire dal giorno successivo a quello del pagamento, ed è prevista l’applicazione di una sanzione per il ritardato o mancato pagamento 9. il premio per rinnovare l’assicurazione si deve pagare utilizzando esclusivamente l’avviso di pagamento PagoPa inviato dall’Inail 10. online sul sito dell’Inail, di Poste italiane spa, delle banche e di altri prestatori di servizi 11. in tutti gli uffici di Poste Italiane, in banca, al bancomat, presso le ricevitorie, i tabaccai e i supermercati abilitati al servizio, utilizzando contanti o carte, oppure con addebito in conto corrente. Chi ha un reddito personale lordo fino a 4.648,11 euro e fa parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non superi i 9.296,22 euro ha diritto all’esonero dal versamento del premio e il costo dell’assicurazione è sostenuto dallo Stato. Il premio annuale è deducibile ai fini fiscali. Tutele e prestazioni ampliate. La legge 145 del 2018 ha introdotto alcune modifiche migliorative della tutela e delle prestazioni previste per gli assicurati. In caso di infortu-

nio, l’assicurazione dà diritto a una rendita se l’invalidità permanente che ne deriva è pari o superiore al 16% (prima la soglia era il 27%); sempre dal 2018 è stata introdotta una prestazione una tantum, pari a 300 euro, quando l’inabilità permanente accertata è compresa tra il 6% e il 15%. Inoltre, ai titolari di rendita per infortunio domestico in condizioni particolarmente gravi è stato riconosciuto l’assegno mensile per assistenza personale continuativa (Apc), mentre è stato elevato a 10mila euro l’assegno una tantum riservato ai superstiti in caso di infortunio mortale.

 I servizi online dedicati Sul sito dell’Inail sono operativi i servizi telematici dedicati all’assicurazione. Tra questi, la domanda di iscrizione e richiesta avviso di pagamento, che costituisce l’unica modalità per iscriversi e ottenere l’avviso di pagamento PagoPa, e la domanda di iscrizione e rinnovo con dichiarazione sostitutiva, rivolta ai soggetti in possesso dei requisiti reddituali validi per l’esonero dal versamento del premio.

È inoltre possibile richiedere la cancellazione dall’assicurazione e visualizzare sia la situazione assicurativa con i pagamenti effettuati, sia l’avviso di pagamento per il rinnovo dell’assicurazione. Per accedere ai servizi è necessario disporre di credenziali dispositive Inail o credenziali Spid oppure della Carta nazionale dei servizi (Cns), o della carta di identità elettronica (Cie). On line la nuova guida. Sul sito è scaricabile la nuova edizione dell’opuscolo dedicato all’assicurazione contro gli infortuni domestici. Il testo è stato aggiornato con le novità normative e le indicazioni utili per richiedere le credenziali all’Inail e per effettuare il pagamento del premio annuale tramite l’avviso di pagamento PagoPa. Una sezione è dedicata alla prevenzione, con consigli pratici per evitare gli incidenti più diffusi tra le mura domestiche, legati all’utilizzo quotidiano di fuoco, elettricità, gas e sostanze chimiche e alle cadute, oltre a indicazioni utili nei casi in cui si è soli in casa e si subisce un infortunio di una certa gravità, per il quale non sono sufficienti i rimedi di primo soccorso. Per ulteriori informazioni su aspetti normativi e procedurali è possibile contattare l’Epaca di Asti.

EPACA COLDIRETTI ASTI I RECAPITI Ufficio Provinciale: Tel. 0141 380404/432 - email: epaca.at@coldiretti.it - rosanna.porcellana@coldiretti.it - paola.porcellana@coldiretti.it Zona di Asti: Tel. 0141.380.432 - fabrizio.marchisio@coldiretti.it Zona di Canelli: Tel. 0141.823.590 - miriam.ribaldone@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: Tel. 011.9876.863 - franca.benedicenti@coldiretti.it Zona di Moncalvo: Tel. 0141.916100 - silvia.boccardo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: Tel. 0141.721.117 - giuseppina.arnaldo@ coldiretti.it - patrizia.barbero@coldiretti.it Zona di San Damiano: Tel. 0141.971.000 - martina.capra@coldiretti.it Zona di Vesime: Tel. 0144.859.801 - beatrice.bodrito@coldiretti.it Zona di Villanova: Tel. 0141.946.639 - marika.altomonte@coldiretti.it


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

“Coltiva la tua Salute” con Epaca e Cdc Prosegue l’accordo decennale fra il patronato e il centro diagnostico ca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online.

Sanità

sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epa-

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D

a oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

I disturbi muscolo scheletrici e l’elettromiografia Dolori alla schiena, lesioni dorsali, problemi agli arti

Sanità

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disturbi muscoloscheletrici (DMS) coprono un’ampia gamma di disturbi della salute. Il gruppo principale è costituito da dolori alla schiena e lesioni dorsali, e dai disturbi degli arti superiori e inferiori. Sovente sono disturbi legati all’attività lavorativa. I DMS rappresentano un problema in modo particolare per i lavoratori del settore agricolo, forestale e ittico che corrono il rischio maggiore di accusare disturbi degli arti superiori per la tipologia all’attività lavorativa La valutazione diagnostica di tali disturbi può essere effettuata tramite l’EMG (elettromiografia) che valuta la presenza di alterazioni dei nervi e dei muscoli che possono essere di interesse sia ortopedico, che neurologico, che internistico. L’elettromiografia è un esame indispensabile per diagnosticare alcune patologie molto

frequenti, quali la sindrome del tunnel carpale, o le patologie del rachide (lombo-sciatalgie da ernia discale, canale stretto lombare), per consentire allo Specialista, in associazione agli esami neuroradiologici (RM o TC), di consigliare

un trattamento chirurgico o conservativo fisioterapico. Sostanzialmente l’elettromiografia consiste nella stimolazione elettrica dei nervi ed eventualmente nell’infissione di un piccolo ago nei muscoli per valutare l’entità della contrazione.

Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo

https://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il co-

dice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.


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Accessibilità uffici Coldiretti Asti solo su appuntamento Nel rispetto dei provvedimenti governati e dei DPCM 3/11 e 11/3/2020 gli uffici di Coldiretti Asti sono accessibili al pubblico soltanto previo appuntamento e in caso di comprovata necessità. Per accedere agli uffici è necessario sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea e comunicare i propri dati personali comprensivi di recapito telefonico. Per qualsiasi esigenza si possono contattare telefonicamente o tramite email i vari uffici. RECAPITI Sede Provinciale
C.so F. Cavallotti, 41 - Tel. 0141.380.400 - segr.dir.at@coldiretti.it Zona di Asti: C.so F. Cavallotti, 31/A - Tel. 0141.380.423 - bruno.mirano@coldiretti.it Zona di Canelli: V. Cassinasco, 11/13 - Tel. 0141.823.590 - sara.mazzolo@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: V.le Europa, 12/B - Tel. 011.9876.863 - daniele.dimatteo@ coldiretti.it Zona di Moncalvo: P.zza C. Alberto, 25 - Tel. 0141.916100 - daniele.longo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: C.so Acqui, 42/44 - Tel. 0141.721.117 - giorgio.nervi@coldiretti.it Zona di San Damiano: V. Roma, 23 - Tel. 0141.971.000 - carlo.torchio@coldiretti.it Zona di Vesime: P.zza Vittorio Emanuele II, 3 - Tel. 0144.859.801 - giorgio.bodrito@coldiretti. it • Aperto al pubblico anche al sabato dalle ore 8,30 alle 12,00 
Zona di Villanova: V. O. Blandino, 19 - Tel. 0141.946.639 - silvano.larocca@coldiretti.it UFFICI DI RECAPITO 
Castagnole delle Lanze: V. Lucchini 3 - Tel. 366.642.11.56 - Lunedì e Giovedì dalle 9 alle 12 Costigliole d’Asti: V. Verasis 6 - Tel. 0141.961.570 - Lunedì e Giovedì dalle 9 alle 12 - Martedì e Venerdì dalle 8,30 alle 12,30 Montiglio Monferrato: V. Padre Carpignano 3 - Tel. 0141.691.115 - Dal Lunedì al Venerdì dalle 8,30 alle 12,30

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Martedì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso;
Mercoledì 8,30-13,00 / 14,00-17,30; 
Giovedì 8,30-13,00/ 14,00-17,30; 
Venerdì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso

Via C. Botta, 4 - 14015 San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146

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Vendesi pali in cemento forati, lunghezza mt 2,50 e botte per trattamenti carrellata con pompa e gomma, capacità l 500. Tel 014133513

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Vendo per cessata attività autocarro Fiat Fiorino anno 2009, 1300 mj km 140.000, portata q. 5,35. Tel 3498041772 ore serali

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Affittasi azienda agricola agrituristica in Prov di Asti con vigneti DOC e DOCG completa di attrezzature. Per informazioni tel. 3666268622

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Affittasi terreno agricolo piano collinare unico appezzamento di mq 20.000 comprensivo di laghetto per irrigazione, Nizza M.to str Baglio 30. Tel 3355971550

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PUBBLICAZIONE ANNUNCIO ECONOMICO Gli annunci sono riservati agli Associati Coldiretti in regola con il Tesseramento, per i non tesserati è necessario associarsi con tessera da € 15,00. TESTO ANNUNCIO:

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Vendo trattori moto coltivatori motori

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numero 1 - 2021

I Cerco terreni - cascine alloggi - case fabbricati - affitti

C Vendo attrezzatura agricola

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COSTO DELL’INSERZIONE € 5,00, l’annuncio sarà pubblicato per 1 uscita. Il pagamento può essere effettuato presso qualsiasi ufficio Coldiretti Asti. La pubblicazione degli Annunci de “Il Notiziario Agricolo” è riservata esclusivamente per le compravendite fra privati, non si pubblicano annunci di carattere commerciale. L’annuncio verrà pubblicato a partire dal primo numero utile, in caso di mancanza di spazio le pubblicazioni slitteranno sui numeri successivi. L’editore non è responsabile di quanto pubblicato negli annunci, il presente modulo vale come dichiarazione che quanto richiesto di pubblicare corrisponde al vero.

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Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione degli Annunci Economici sul periodico “Il Notiziario Agricolo”. In qualsiasi momento in base all’Art.13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti Asti, C.so F. Cavallotti n. 41 – 14100 Asti.

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