Il Notiziario Agricolo n. 3 - 2021

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 3 Anno 2021 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

70° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

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2021



Ormai è solo un grido di dolore: fermate quei cinghiali! Inviata una lettera appello a tutti i Sindaci del Piemonte. È il momento di agire e che tutti facciano veramente la loro parte

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Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 70° Nr. 3 - 2021 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1950

Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Marco Reggio e Diego Furia, Presidente e Direttore Coldiretti Asti

denunce, bisogna agire in modo concreto sul contenimento dei numeri». «Ridurre la popolazione dei cinghiali – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - è la priorità rispetto anche alla diffusione di malattie infettive batteriche all’uomo oltre che della Peste suina africana che rappresenta un elevato rischio per il nostro patrimonio suinicolo e per l’intera filiera collegata. Ribadiamo l’urgenza ad intervenire, quindi, con un ap-

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

proccio integrato, un pacchetto di azioni che se da un lato deve agire sulla riduzione sia numerica, che spaziale, dall’altro deve concretizzarsi in provvedimenti che possano consentire anche ai sindaci l’adozione di ordinanze di emergenza per autorizzare misure straordinarie di contenimento». «È il momento di agire e che tutti facciano veramente la loro parte – conclude Furia -, bisogna fare presto e intervenire con decisione».

Danni alle colture

Direttore Resp.: Diego Furia Vice Direttore: Stefano Zunino

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qualcosa di più di un grido di dolore, è un appello accorato, quello lanciato nelle scorse settimane dagli agricoltori astigiani contro la devastazione provocata dai cinghiali e dalla fauna selvatica in generale. È così che i vertici di Coldiretti Asti hanno tradotto l’estremo disagio del mondo agricolo in una lettera appello inviata a tutti i Sindaci. Iniziativa seguita anche da tutte le altre federazioni provinciali Coldiretti del Piemonte che ha già coinvolto oltre mille sindaci che si sono attivati in tutta la regione, compresi i primi cittadini dell’Astigiano. “Un lavoro sinergico – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - che stiamo portando avanti insieme alle nostre strutture ed ai sindaci che, appunto, vivono direttamente la problematica della fauna selvatica con i numeri sempre in crescita tanto da generare, ormai da troppo tempo, gravi problemi ambientali, di pubblica sicurezza e di ordine sanitario. La situazione è insostenibile, sotto tutti i punti di vista, per il territorio ed è partita, dunque, una vera e propria mobilitazione poiché, dopo trent’anni di


Le richieste di Coldiretti Asti al presidente della Provincia Presentato un decalogo di interventi urgenti. Occorre rendere trasparente ed efficace il sistema dei prelievi

Danni alle colture

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nche in seguito ad alcune polemiche dichiarazioni apparse su un giornale online, il 14 maggio scorso i vertici di Coldiretti Asti hanno voluto incontrare il presidente della Provincia di Asti. «Siamo in totale emergenza» è stato ribadito al presidente Paolo Lanfranco, e al consigliere delegato alla Caccia, Davide Massaglia, nel corso dell’incontro definito «chiarificatore, leale e costruttivo sull’emergenza causata dai cinghiali e dagli altri animali selvatici alle colture agricole e non solo». Con il presidente e il direttore, Marco Reggio e Diego Furia, era presente una rappresentanza di agricoltori fra cui il vice presidente dell’Associazione nazionale allevatori bovini di razza Piemontese, Andrea Rabino, il vice presidente dell’associazione regionale allevatori, Arap, Franco Serra, il rappresentante di parte agricola nell’ambito territoriale di caccia “Atc At1 Nord Tanaro”, Renzo Allegretti. «Il dialogo è stato propositivo da entrambe le parti – ha dichiarato il presidente Reggio dopo l’incontro – e si è convenuto come la situazione sia insostenibile e che occorra intervenire immediatamente ed efficacemente nella riduzione dei capi presenti sul territorio. Abbiamo sinteticamente presentato un documento, inviato poi allo stesso presidente Lanfranco, al presidente dell’Atc Antonello Murgia e, per conoscenza, al Prefetto di Asti, con le proposte urgenti di possibile attuazione». «Abbiamo elencato – ha rimarcato Furia - quanto occorra mettere in pratica, ognuno riguardo alla propria competenza, fra le pos-

sibili azioni per contenere i danni alle persone e alle colture. Gli agricoltori e i cittadini pretendono il massimo impegno da parte di tutte le parti in causa nella gestione della fauna selvatica». Il documento di Coldiretti Asti interviene, anche con elementi innovativi, per dare maggiore trasparenza ed efficacia al sistema di riduzione dei capi in esubero. In particolare, si chiede di introdurre meccanismi per obbiettivi, basati sul reale impegno e sui risultati ottenuti dai soggetti interessati. «Abbiamo chiesto – rileva Reggio – di applicare alcune norme di buonsenso che spesso vengono citate, ma che gli operatori

preposti non hanno mai avuto la costanza di concretizzare». «Serve poi – aggiunge Furia – scardinare alcuni meccanismi consolidati che hanno portato a questa emergenza. La situazione impone di avviare subito un cambiamento delle regole che governano il prelievo della fauna. Uno dei primi obbiettivi, che si deve e si può sicuramente perseguire, è di intervenire con la stessa efficacia in ogni zona del territorio provinciale. La stessa Provincia e l’Atc devono farsi carico di un’azione di discontinuità nei confronti di guardie venatorie, operatori faunistici di selezione (OFS) e squadre di cacciatori».

C’È POCO DA SCHERZARE Tutti hanno avuto modo di leggere e vedere le recenti scorribande dei cinghiali sulle spiagge della Liguria, anche ampiamente documentate con fotografie e videofilmati sui giornali online. Ma quello che è accaduto a un nostro associato è veramente grottesco e ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse veramente pericolosa, per non dire ormai veramente drammatica e quasi tragica. Dopo intere giornate di duro lavoro passate sui campi a riseminare per i danni provocati dai cinghiali,

il nostro agricoltore è andato al mare per passare alcune ore di relax. Sistematosi in una spiaggia della vicina Savona, dopo pochi minuti, a turbare gli ignari ed esterrefatti bagnanti, è apparsa una famiglia di cinghiali, così come poi documentato dalle fotografie di un dettagliato articolo di giornale. Sembra una barzelletta, ma ormai è una triste normalità.


Il progetto “Barbera Amica” compie 10 anni L’accordo di filiera di Coldiretti Asti ha raggiunto i 21 mila quintali di uve

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protocollo di produzione delle uve e quindi garantire una qualità superiore alla media. «D’altra parte – rileva Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte - non è ormai più un mistero che in media gli aderenti al progetto Coldiretti abbiano performance qualitative superiori rispetto ai colleghi fuori dal Barbera Amica». In pratica, con il progetto Barbera Amica, Coldiretti garantisce un valore delle uve proporzionale alla loro qualità. Tradotto in soldoni per i viticoltori significa maggiori ricavi e un paracadute rispetto ad eventuali speculazioni e oscillazioni dei prezzi di mercato. «A giorni – annuncia Luigi Franco, vice direttore Coldiretti Asti – Terre di Qualità liquiderà l’ultimo acconto delle uve per procedere poi con il saldo entro fine anno. Mediamente le Barbera d’Asti annata 2020 hanno spuntato 8,50 euro al miriagrammo, ma con le partite migliori che hanno superato l’euro al chilogrammo». «Tutto questo – rileva il presidente di Terre di Qualità, Roberto Cabiale, viticoltore di Moncalvo - implica ovviamente un notevole sforzo organizzativo perché dialoghiamo con tanti piccoli produttori e quindi tante picco-

Secondo Rabbione, vice direttore di Coldiretti Asti e responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte

le partite di uve. Ma questa è anche la forza del Barbera Amica, ossia la possibilità di destinare il prodotto a seconda della diversa qualità, dal vigneto fino al bicchiere». «Possiamo affermare senza ombra di smentite – conclude Furia – che la qualità paga sempre, infatti anche l’annata 2020 della Barbera d’Asti, nonostante il lockdown e non poche problematiche ad esso collegate, ha comunque raggiunto e soddisfatto i consumatori, registrando anche un leggero incremento nei consumi. Dopo tante preoccupazioni e tribolazioni si prospetta quindi un 2021 promettente che siamo sicuri non deluderà le premesse sulla scia del decennale del nostro Barbera Amica».

Accordo Filiera Vino

Il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia, alla Cantina Barbera dei Sei Castelli, con il direttore Vincenzo Gerbi

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uest’anno sarà la decima vendemmia della “Barbera Amica”. Un traguardo importante e significativo per l’accordo di filiera ideato da Coldiretti Asti con la Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme e le cantine Terre Astesane di Mombercelli e Produttori di Govone. Oggi coinvolge 120 viticoltori riuniti attraverso la cooperativa UeCoop “Terre di Qualità” per una superficie di 315 ettari e 21 mila quintali di uve conferite con l’ultima vendemmia. «Lo spirito aggregativo di dieci anni fa – puntualizza il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio che è anche aderente al progetto con le uve prodotte nella sua azienda agricola di Castelnuovo Calcea – è sempre attuale perché permane la necessità di assistere i viticoltori nel realizzare uve di qualità con lo scopo di incidere positivamente sul loro valore di mercato. Il meccanismo è consolidato e in questi anni siamo passati da un valore tendente ai 50 centesimi a un valore delle uve Barbera d’Asti attorno all’euro al chilogrammo». Prova ne sia che le adesioni dei viticoltori astigiani al progetto Coldiretti sono sempre cresciute di anno in anno, non solo in termini di produttori ma anche di ettari coinvolti. «Anche per l’annata del decennale – spiega il direttore di Coldiretti, Diego Furia – manterremo i nostri impegni seguendo gli associati attraverso la consulenza del Centro Studi Vini del Piemonte che con il laboratorio di San Damiano d’Asti verifica l’attuazione dei protocolli produttivi da parte di ogni singola azienda viticola. Abbiamo già avuto nuove richieste di adesione e, comunque, grazie alle tre cantine nostre partner, possiamo garantire il ritiro delle uve». Con le Barbera d’Asti, fanno parte del progetto Coldiretti anche altre varietà di uve sempre prodotte nell’Astigiano. Anche in questo caso i viticoltori devono attenersi scrupolosamente al


Nocciole: in pagamento il saldo Coldiretti-Novi Per l’annata 2020 l’accordo ha garantito ai produttori fino a 30 euro in più al quintale

Accordo Filiera Nocciola

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e nocciole astigiane e del Monferrato, nella varietà tonda gentile trilobata, per l’annata 2020 hanno garantito un valore medio di 315 euro al quintale. Proprio in questi giorni la cooperativa Uecoop “Monferrato Frutta” che attua il progetto di filiera fra Coldiretti e l’industria dolciaria Novi-ElahDufour, sta versando il saldo ai corilicoltori. Le partite migliori dell’annata hanno superato la resa del 49% che moltiplicata al valore di riferimento di 6,50 punto resa, più le premialità sulla qualità garantite dall’accordo Coldiretti-Novi, hanno raggiunto i 330 euro al quintale. «In un’annata di buona produzione – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia -, è stata garantita una redditività accettabile, nonostante non siano mancate le speculazioni e per questo il prodotto non abbia avuto i giusti apprezzamenti sul mercato rispetto alle produzioni straniere che sono di gran lunga meno qualitative». In questo senso, per i produttori, l’accordo di filiera con l’industria novese rappresenta una garanzia importante sul mantenimento del valore delle nocciole nostrane. La partnership è al quinto anno e prevede diverse agevola-

Il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, con il cavalier Flavio Repetto patron di Novi

zioni e premialità per i produttori di nocciole di Coldiretti. Oltre alla garanzia del ritiro e della fissazione massima del prezzo di mercato, i produttori possono contare sulla seria valutazione della resa produttiva e, soprattutto, sui cospicui premi qualità. L’accordo Coldiretti-Novi prevede un premio di 5 euro al quintale qualora il valore di riferimento del singolo produttore è uguale o superiore ai 350 euro al quintale, che passa a 10 euro se il prezzo base risulta inferiore ai 350 euro, e raggiunge i 15 euro nel caso di un prezzo base inferiore ai 250 euro al quintale. Oltre questo, ogni produttore si vede riconoscere dalla Novi una somma di 15 euro per ogni quintale di nocciola

Aderiscono 225 produttori dell’Astigiano con 600 ettari; Cresce la richiesta di prodotto da parte dell’industria novese conferito. In pratica, ogni corilicoltore di Coldiretti riceve dalla Novi dai 20 ai 30 euro al quintale in più rispetto al valore di mercato per le partite con “cimiciato” inferiore all’1,5%. Nell’ultima campagna hanno sottoscritto l’accordo di filiera ben 220 imprese agricole dell’Astigiano. La superficie interessata è stata di 600 ettari, per una produzione potenzia-


5 ANNI DI ACCORDO COLDIRETTI – NOVI ANNATA

PRODUTTORI

ETTARI*

RESA

PUNTO RESA

PREMIO**

PREZZO MEDIO**

2016

Nr. 101

200

46,00%

9,10 €

4€

422,00 €

2017

Nr. 176

400

44,83%

8,35 €

4€

379,00 €

2018

Nr. 198

500

46,50%

7,50 €

4€

353,75 €

2019

Nr. 220

600

45,00%

10,00 €

20 €

470,00 €

2020

Nr. 225

600

46,50%

6,50 €***

25 €

315,00 €

elementi per dare un maggior valore alle nocciole. Per altro l’azienda dolciaria novese, non ha mai nascosto di avere necessità di maggiore prodotto e proprio per questo è disponibile a pagarlo di più del valore corrente di mercato. A patto che siano nocciole di qualità».

7 CIMICE E RESA SU NOCCIOLO IN PROVINCIA DI ASTI ANNO

RESA

CIMICIATO

2016

46,00 %

2%

2017

44,83 %

3,26%

2018

46,50 %

1,5%

2019

42,50 %

4%

2020

46,50 %

2,5%

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le di 12 mila quintali di nocciole, praticamente attorno al 15% del totale producibile nell’Astigiano. “Coldiretti Asti – rileva Furia –, anche in considerazione dell’entrata in produzione di nuovi noccioleti, è disponibile ad aumentare ulteriormente i conferimenti alla Novi anche per la nuova annata. Grazie a questo accordo di filiera abbiamo anche potuto far crescere ulteriormente l’aspetto qualitativo delle produzioni e razionalizzato al massimo il trasporto e le operazioni di consegna delle nocciole». «Il meccanismo – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – è ormai ben rodato e i nostri corilicoltori possono concentrarsi quasi esclusivamente sulla coltivazione seguendo il protocollo produttivo dell’accordo attraverso i tecnici di Coldiretti Asti e fornendoci così sempre più

Accordo Filiera Nocciola

*Non tutti ancora in produzione; **Per ogni quintale di prodotto conferito alla Novi; ***Per le partite con “cimiciato” superiore all’1,5% sono decurtati 0,10 €


“Gran Piemonte”: quasi 1.000 ettari nell’Astigiano Grano: la prima trebbiatura del progetto di filiera Coldiretti - Cap Nord Ovest

Attualità

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causa di un andamento climatico piuttosto bizzarro con un inverno mite a cui ha fatto seguito una primavera rigida, la cerealicoltura accusa un lieve calo produttivo. Le prime stime dell’annata indicano una riduzione attorno al 10% per orzo e frumento. Per contro, sempre per via del tempo, la qualità appare buona. In provincia di Asti la produzione di frumento tenero è piuttosto consistente, se ne coltiva una superficie di 9 mila ettari per 540 mila quintali mediamente raccolti ogni anno. «Il grano – afferma il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia –, seppur ancora troppo influenzato dai meccanismi mondiali per la determinazione del prezzo, sta trovando una sua nuova vocazione legata alla crescente richiesta di produzioni 100% Made in Italy, come dimostra l’indagine Coldiretti/Ixè dalla quale emerge che l’82% degli italiani cerca prodotti nazionali per sostenere l’economia e il lavoro del territorio dopo la pandemia». Per questo Coldiretti agevola il dialogo fra produttori, mulini e panificatori locali, coinvolgendoli in un lavoro sinergico di filiera aperto ad accordi con artigiani e agroindustria virtuosa attenti alla qualità e all’etica della produzione. «In questo modo – aggiunge Furia - si può soddisfare la richiesta di prodotti di filiera locale e quindi attivare una ricaduta positiva sull’economia e, a mio avviso, anche sulla sicurezza sanitaria delle produzioni e del cibo e quindi della salute di tutti noi consumatori». “Gran Piemonte” è un esempio concreto di accordo di filiera sul grano locale, volto a ottenere prodotti da forno prepararti con vera farina Made in Piemonte. Nell’Astigiano quest’anno si sono coltivati per “Gran Piemonte” quasi 1.000 ettari per una produzione stimata di circa 50 mila quintali di grano. Realizzato in collaborazione con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, l’accordo di filiera sancito da Coldiretti Piemonte prevede che, per la prima volta, la miscela di diversi grani si ottenga direttamente sul campo con sementi certificate, in modo da ottenere sacchi griffati “Filiera Gran Piemonte” particolarmente adatti per i prodotti dolciari di cui è ricca la tradizione del nostro territorio. “È un segnale di ripartenza – rileva il presidente

Un campo di grano “Gran Piemonte” alle porte di Calliano

Il cerealicoltore Luca Patelli nel suo campo di grano “Gran Piemonte” a Penango con il segretario della zona Coldiretti di Moncalvo, Daniele Longo

di Coldiretti Asti, Marco Reggio - dopo l’emergenza Covid quando, comunque, non si è mai fermato il ciclo naturale delle lavorazioni per garantire l’approvvigionamento alimentare delle produzioni in uno scenario segnato da speculazioni, accaparramenti e distorsioni del commercio a livello internazionale. In questo senso, Coldiretti, con la campagna #mangiaitaliano, promossa insieme a Filiera Italia, ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione. Si è creata così una svolta patriottica favorita anche dall’obbligo di indicare sulle etichette della pasta l’origine del grano per anni oggetto di forti battaglie degli agricoltori Coldiretti». In questo contesto un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni fa. Ad oggi sono questi i principali marchi che garantiscono accordi di filiera con grano 100% nazionale: La Molisana, Agnesi, Ghigi, De Sortis, Jolly Sgambaro, Granoro, Armando, Fabianelli, Alce Nero, Rummo, Antonio

Amato, Voiello, FAI - Firmato dagli agricoltori italiani, e proprio da quest’anno anche Barilla, il maggiore produttore in Italia che ha annunciato di rinnovare la sua pasta classica con grani 100% italiani. Il suggerimento ai consumatori è quindi di guardare sempre le etichette. Coldiretti continuerà a vigilare sul rispetto delle garanzie di qualità e sicurezza sollecitando interventi per difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero. Le maggiori preoccupazioni riguardano la concorrenza sleale delle importazioni, soprattutto da quelle aree del pianeta che, come il Canada per il grano, non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese dove è vietato l’uso del diserbante chimico glifosato in preraccolta. Oggi l’Italia può contare sull’agricoltura più green in Europa e deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea, facendo in modo che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri. Molti ricorderanno l’opposizione di Coldiretti all’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) poi siglato nel 2020. Ad un anno di distanza tutte le preoccupazioni si sono rivelate fondate: le importazioni di grano canadese in Italia sono aumentate del 70% rispetto all’anno precedente per un totale di circa 1,7 miliardi di chilogrammi. Un attacco alla salute degli italiani che purtroppo riguarda anche fagioli, lenticchie e ceci provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare proprio con l’utilizzo del glifosato. E allora avanti con il “Gran Piemonte”.


A scuola di educazione alimentare con Campagna Amica

cibo, se affrontata a scuola non solo sul piano descrittivo e scientifico, ma anche su quello della responsabilità e della cittadinanza attiva, può diventare una chiave di volta per potenziare i percorsi di educazione civica, in particolare nell’area specifica dello sviluppo sostenibile. Promuovere la conoscenza con attività esperienziali attraverso il fare e stimolare la didattica partecipata fa sì che l’apprendimento degli alunni sia, oltre che più accattivante, anche più efficace e dotato di un forte significato orientativo. «Da ormai 20 anni – ha affermato Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte - portiamo avanti con le fattorie didattiche piemontesi, tra le pioniere a livello nazionale, progetti legati all’alimentazione, all’ambiente e al consumo critico nelle scuole. Su questa scia si inserisce il progetto che abbiamo presentato e che, insieme a Campagna Amica, vuole dare attuazione concreta all’accordo con il Miur, a copertura di 11 delle 33 ore previste in materia di educazione civica. Si tratta di un percorso che prevede lezioni in aula o a distanza, integrate con momenti di attività concrete presso le nostre fattorie didattiche e i mercati di Campagna Amica Piemonte, luoghi dove i bambini impareranno a conoscere il valore del cibo, nell’ottica di una vita sostenibile e del pieno rispetto dell’ambiente». «Alla base di questo progetto – ha sottolinea il Presidente Coldiret-

ti Asti, Marco Reggio - c’è la necessità di fare sinergia sul territorio tra tutti i soggetti. Grazie alla rete di Campagna Amica possiamo far toccare con mano ai consumatori di domani cosa significa produrre e mangiare cibo sano, genuino e di stagione. In questi 20 anni l’agricoltura è cambiata grazie alla Legge di Orientamento che ci ha permesso di introdurre la multifunzionalità nelle nostre imprese: un percorso che è stato fondamentale per arrivare oggi a poter svolgere queste attività nelle scuole e far capire l’importanza del nostro patrimonio enogastronomico, frutto di un’agricoltura sempre più green. L’obiettivo è, quindi, quello di continuare a formare futuri consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, combattere false idee come quelle alla base dell’etichettatura a semaforo e saldare sempre di più il legame che unisce l’agricoltura con il cibo portiamo in tavola». «Il nostro osservatorio – rimarca il Direttore Coldiretti Asti, Diego Furia – ci indica che in questi ultimi tempi, anche per le restrizioni dettate dalla pandemia, è ulteriormente accresciuta la sensibilità degli italiani verso il contatto con la natura e uno stile di vita in sintonia con il rispetto di essa. In questo senso, le aziende agricole di Campagna Amica possono portare nelle scuole una pedagogia attiva che va oltre alle semplici nozioni e approfondisce sul campo con pratiche ed esperienze dirette. E guardando al futuro, solo così si possono formare consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. Le fattorie didattiche di Coldiretti Asti si mettono quindi a disposizione con la loro esperienza in ambito educativo in questo periodo di svolta green a cui andiamo sempre più incontro».

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tagionalità, tutela della biodiversità e dell’ambiente, attenzione allo spreco di cibo, scelta consapevole di ciò che si porta a tavola: questi e tanti altri i temi cardine del progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, con il quale Coldiretti Donne Impresa con Campagna Amica entrerà nelle scuole della provincia di Asti, in particolare dell’infanzia e primarie, a partire dall’anno scolastico 2021/2022, con lo scopo di accrescere nei giovani la cultura del cibo e delle tradizioni alimentari, per una sana alimentazione e un comportamento corretto a tavola e negli acquisti. Tale attività è stata presentata durante il webinar “L’educazione civica e lo sviluppo sostenibile – Il mondo agricolo come opportunità per la scuola” a cui hanno preso parte dirigenti dell’Ufficio Scolastico provinciale e insegnanti, oltre alla responsabile regionale Donne Impresa, Silvia Beccaria, ed al presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, l’assessore all’Istruzione della regione Piemonte, Elena Chiorino, il coordinatore dei dirigenti tecnici dell’Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte, Sergio Blazina, la formatrice ed esperta di didattica agroambientale, Stefania Pendezza, e la responsabile nazionale Coldiretti Donne Impresa, Floriana Fanizza. Alla base del progetto c’è il protocollo sottoscritto nel 2019 tra il Ministero dell’Istruzione e Coldiretti che consente di mettere a sistema una serie di attività già da tempo offerte da Coldiretti alle scuole, trasformandole in un’offerta formativa organica di ampia portata e di fresca attualità. Si avverte, infatti, un forte interesse da parte della società e della scuola verso le tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile, la sicurezza alimentare e la salute. La filiera del

Fattorie Didattiche

Presentato il progetto per i bimbi dell’infanzia e delle primarie dell’Astigiano


Moscato: si sblocca la riserva per 5 quintali a ettaro Fino al 31 luglio ci sono a disposizione delle cantine 375 ettolitri di vino in più

Filiera Moscato

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i sarebbe una certa inversione di tendenza sulle vendite dell’Asti e del Moscato d’Asti. I contrassegni Docg ritirati dalle cantine hanno fatto segnare un incremento dell’11,89% rispetto al primo quadrimestre del 2020, per un corrispettivo di quasi 30 milioni di bottiglie. In verità la maggiore produzione riguarda il Moscato d’Asti, con l’Asti spumante fermo a 14 milioni di bottiglie sugli stessi livelli del 2020. L’incremento 2021 del tappo raso è invece stato di oltre 3 milioni di bottiglie rispetto all’anno passato. Prendendo spunto da questi dati, l’Assemblea dei produttori dell’Asti e del Moscato Docg ha approvato la proposta di sbloccare parte della produzione vendemmiale 2020 messa a riserva. Si tratta di

5 quintali per ogni ettaro, pari a 375 ettolitri di vino pulito sulle denominazioni Asti e Moscato d’Asti. I detentori del prodotto potranno fornire dichiarazione e richiesta di sblocco fino al 31 luglio prossimo. Sempre entro luglio dovrà essere riclassificata la restante parte non oggetto di sblocco a Mosto d’uva parzialmente fermentato.

Vista la conferma che il Moscato d’Asti prevale ormai costantemente nelle vendite rispetto all’Asti spumante, molti si interrogano sull’efficacia dell’onerosa campagna di comunicazione impostata dal Consorzio dell’Asti e sull’effettivo prezzo di vendita dei due prodotti collocati sui mercati. E su quali mercati.

Adempimenti Igienico Sanitari e HACCP Ridefiniti gli incarichi dell’ufficio provinciale di corso Cavallotti 41 Nell’ambito di una ridefinizione dei servizi prestati agli associati voluta dal Consigliere delegato di Impresa Verde Ati Srl, Diego Furia, sono stati riassegnati gli incarichi all’interno dell’ufficio “Adempimenti Igienico Sanitari e HACCP”. Sotto la responsabilità del capo settore Paolo Anziano, operano Lucia Valfrè e Simone Sattanino. Previo contatto telefonico al numero 0141 380436, ci si può pertanto rivolgere all’ufficio provinciale di corso Cavallotti 41, e in particolare a Lucia Valfrè, per la consulenza e l’espletamento delle pratiche inerenti ai manuali igienico sanitari Haccp, per le autorizzazioni sanitarie, le Scie e le altre pratiche Asl, gli altri adempimenti del settore e per tutte le informazioni

Paolo Anziano

in merito alla corretta compilazione delle etichette da apporre sui prodotti agroalimentari trasformati. Simone Sattanino è invece specializzato negli adempimenti per il settore vitivinicolo, come i registri dematerializzati, e a lui ci si può rivolgere per la specifica compilazione delle etichette dei vini e delle produzioni alcoliche in generale.

Simone Sattanino

Lucia Valfrè


È il Moscato di Canelli la nona Docg dell’Astigiano Approvata dal Comitato Vini, ricomprende 18 comuni delle province di Asti e di Cuneo

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DOCG ASTIGIANE A FORZA 9 • • • • • • • • •

Alta Langa Asti e Moscato d’Asti Barbera d’Asti Barbera del Monferrato Superiore Brachetto d’Acqui Nizza Ruché di Castagnole Monferrato Terre Alfieri Canelli

messa al terzo anno è di 51 quintali a ettaro, di 59 al quarto anno, di 68 al quinto anno e di 77 quintali a ettaro al sesto anno. La resa dovrà essere riportata a detti limiti, anche in annate eccezionalmente favorevoli, purché la produzione non superi del 20% il limite medesimo, nel qual caso tutta la produzione perde il diritto alla denominazione di origine controllata e garantita. La resa massima dell’uva

in vino finito non dovrà essere superiore al 75%, mentre la produzione massima uva/vino è limitata a 71,25 per il CANELLI o MOSCATO DI CANELLI anche RISERVA ed ulteriormente contenuta a 63,75 hl/ha per il CANELLI o MOSCATO DI CANELLI Vigna o RISERVA Vigna. In fine la Docg CANELLI o MOSCATO di CANELLI, con la menzione RISERVA e RISERVA Vigna, deve essere immesso al consumo non prima di 30 mesi di invecchiamento e affinamento di cui almeno 20 mesi in bottiglia. La durata del processo si intende a decorrere dall’1 ottobre dell’anno della vendemmia. Attualmente sono 40 le aziende produttrici della sottozona, 26 imbottigliatori e 14 viticoltori, e che quindi potenzialmente potrebbero rivendicare la nuova Docg Canelli a partire dalla vendemmia 2022.

Filiera Moscato

I produttori del Canelli Docg in uno scatto del fotografo Andrea Pesce

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l 21 maggio scorso il Comitato Italiano Vini ha approvato all’unanimità la proposta di istituire la nuova Docg Moscato Canelli. La denominazione trova praticamente origine in una zona ancora più ristretta di soli 18 comuni, di cui alcuni solo in parte, rispetto ai 23 ricompresi nell’omonima sottozona. In provincia di Asti fanno parte del Canelli Docg igli interi territori dei comuni di Canelli, Calamandrana, Calosso, Cassinasco e Coazzolo e parte dei comuni di Bubbio, Castagnole Lanze, Costigliole d’Asti, Loazzolo Moasca e di San Marzano Oliveto. In provincia di Cuneo ne fanno parte i comuni di Camo, Castiglione Tinella e Santo Stefano Belbo e parte dei comuni di Cossano Belbo, Neive, Neviglie e Mango. La resa massima di uva ad ettaro di vigneto può raggiungere gli 95 quintali a ettaro, mentre il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve raggiungere l’11 % Vol. Per potersi fregiare della menzione «vigna» o «riserva» la resa non deve superare gli 85 quintali e la gradazione minima deve essere almeno di 11,50 %Vol. La denominazione di origine controllata garantita CANELLI o MOSCATO di CANELLI, anche con menzione RISERVA può essere accompagnata dalla menzione «vigna» purché tale vigneto abbia un’età d’impianto di almeno sette anni. Se l’età del vigneto è inferiore, la produzione di uve ad ettaro am-


Mercato coperto contadino: dal produttore al consumatore

Ad Asti, in corso Alessandria 271, dodici produttori portano in città il meglio del nostro territorio

Campagna Amica

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iamo tornati in corso Alessandria 271 al Mercato Contadino Coperto di Campagna Amica per scoprire il grande spazio allestito dai produttori agricoli di Coldiretti Asti. Entrando ci accoglie Paolo, esperto di vini e sommelier, che gestisce la fantastica esposizione di EnotecAmica. Passiamo l’enoteca ed entriamo al mercato. Qui c’è davvero di tutto quanto si possa trovare sul territorio a chilometri zero. Sulla sinistra troviamo l’agrimacelleria Cascina Capello con la sua carne bovina di vitella Fassona di razza Piemontese. Dietro al bancone c’è il macellaio Claudio Carrer. Subito oltre troviamo Paolo Novara di Cascina Campora, l’inventore del prosciutto di coniglio. Di fronte c’è lo stand del “Filorosso”, dove Paolo Corda e sua moglie Micaela Soldano propongono confetture, creme spalmabili, nocciole e lo zafferano, con relativi derivati. Nello stand a fianco troviamo Matteo Nespolo di Cascina

d’Asti. Andando oltre troviamo le birre Vergano che con la mamma Silvia agricole di Silvia Castagnero prepropone i fagioli dell’occhio di Refransentate da Roberta Bellati e gustabili core, ceci, lenticchie e altri legumi e anche nell’agriturismo “C’era una voltrasformati. C’è poi Cesare Quaglia ta” di Agliano Terme unitamente ai vini con le sue farine da grani antichi e del territorio. Dirimpetto c’è Roberta mais otto file, la pasta trafilata a bronPapagni con la sua famosa acqua di zo, le gallette, i prodotti alla canapa pomodoro e tutto quanto possa dare e molto altro. Di fronte a lui Barbara un orto biologico, comprese le erbe Zavattero con i vini in bag in box, frutspontanee. Al suo Fianco Deborah ta e ortaggi di stagione provenienti Schierano serve pane, grissini, focacdal suo orto di Valterza dove è attivo ce, torte e biscotti dell’agri-panetteria il suo agriturismo “Cà d’ Pinot”. Alla “Dal grano al pane” di Tisua destra c’è lo stand dei TECA AMICA gliole. Chiudiamo la noO formaggi di “Capre e CaEN stra visita con l’unico voli” prodotti in quel di Origine: Esclusivastand proveniente mente vini dell’Astigiano; Capriglio da Paolo da fuori provincia: Pompilio e Daniela Prodotti principali: Vini Doc e Alessia e Barbara Costa. A sinistra Docg in bottiglia; Confezioni regalo della cooperatic’è Roberto SoProdotti di punta: Tutte le 8 Docg e va di Pescatori dano, il ragazzo le 14 Doc della provincia di Asti; Oltre degli zucchini 450 etichette; 200 Barbera d’Asti, 50 fra Portofino portano ogni mattina (col fiore), che bianchi e rosati; 20 spumanti; 20 Grida Sestri Levante propone ortaggi gnolino d’Asti; grappe e acquavite; il pesce appena pee frutta di stagiovini chinati; alcuni vini da vitigni scato. ne coltivati a Isola rari

AZ. AGR. CASCINA CAMPORA DI PAOLO NOVARA Origine: Capriglio (AT) Prodotti principali: Carne di coniglio e di pollo; Conserve e composte Prodotti di punta: Prosciutto di coniglio; Rolate, Polpette e Hamburger di coniglio; Peperoni di Capriglio; Bagna Cauda; Antipasti

AZ. AGR. CASCINA VERGANO DI MATTEO NESPOLO Origine: Refrancore (AT) Prodotti principali: Legumi e trasformati Prodotti di punta: Fagioli dell’occhio; Ceci e Farina di ceci; Lenticchie; Borlotti; Minestrone secco di legumi; Taralli di farina di ceci Da altra azienda Campagna Amica: Riso

AZ. AGR. SILVIA CASTAGNERO Origine: Agliano Terme (AT) Prodotti principali: Birra agricola Prodotti di punta: Birra con mosto d’uva bianca; Birra alla Canapa; Birra al miele di castagno Da altra azienda Campagna Amica: Olio e Olive taggiasche

AZ. AGR. AGRIPANETTERIA DAL GRANO AL PANE Origine: Tigliole (AT) Prodotti principali: Pane e prodotti da forno Prodotti di punta: Tutti i pani tradizionali; Grissini; Pizze; Colombe/Panettoni; Crostate; Torte nocciole; Biscotti

AZ. AGR. CASCINA CAPELLO DI ANTONIO CAPELLO Origine: Villanova d’Asti (AT) Prodotti principali: Carni bovine, suine, avicole; Salumi - Prodotti di punta: Vitella Fassona di Razza Piemontese; Gallina Bionda di Villanova; Sushi di carne piemontese

AZ. AGR. IL FILO ROSSO DI PAOLO CORDA Origine: Villafranca d’Asti (AT) Prodotti principali: Zafferano; Nocciole; Piccoli frutti - Prodotti di punta: Trasformati zafferano e nocciole; Crema spalmabile; Conserve e composte; Miele


La comodità di trovare tutto anche online Ordini quando, cosa e quanto vuoi e ritiri al mercoledì o venerdì

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Foto di gruppo con alcuni agricoltori del Mercato Coperto Campagna Amica, l’ultimo accosciato a destra è Paolo Noto, gestore dell’EnotecAmica, che cura le consegne degli ordini del Mercato Contadino Online

trettanti grignolini, grappe, acquevite, vini chinati. L’EnotecAmica ha aperto il 5 dicembre dello scorso anno e si è fin da subito affermata come un punto di riferimento per gli astigiani, sorpresi per un’offerta così ampia e dalla possibilità di apprezzare le differenze tra le diverse

zone del territorio e i diversi produttori. È anche la testimonianza della grande tradizione e ricchezza della nostra provincia dal punto di vista enoico, sicuramente non esiste, in nessuna altra parte del mondo, un’offerta così ampia derivante da un territorio così ristretto.

Campagna Amica

ran parte dei prodotti del Mercato coperto contadino Campagna Amica si possono acquistare anche online su www.mercatocampagnamicasti.it. La formula d’acquisto è quella del “pickup point”, ovvero si ordina e si acquista on line e si ritirano i prodotti direttamente in corso Alessandria 271: se si ordina entro il martedì sera, si ritira al mercoledì, se si ordina entro giovedì si ritira al venerdì. L’e-commerce è integrato anche con www.enotecamica.it. L’EnotecAmica è il primo esempio di wine shop territoriale. Qui si trovano gran parte dei vini di un unico territorio: la provincia di Asti con le sue 8 doc e 14 docg e moltissimi produttori. Sono presenti oltre 450 etichette, fra cui 200 Barbera d’Asti diversi, un centinaio fra bianchi e rosati, una ventina di spumanti, al-

AZ. AGR. ROBERTA PAPAGNI Origine: Asti – Fr. Serravalle Prodotti principali: Composte; Conserve; Ortaggi; Piccoli frutti; Frutta secca; Miele Prodotti di punta: Trasformati di pomodoro: passata, acqua, polvere

AZ. AGR. CAPRE E CAVOLI DI GIANPAOLO POMPILIO Origine: Capriglio (AT) Prodotti principali: Latte e formaggi di capra freschi Prodotti di punta: Cravot; Stagionati di capra; Robiole; Nuit; Primosale; Ricotta; Il Ricercato; Caprazola; Latte fresco

AZ. AGR. BIO CESARE QUAGLIA Origine: Asti - Fr. Variglie Prodotti principali: Farine; Pasta secca; Trasformati alla Canapa Prodotti di punta: Sementi antiche; Farine di grano duro e tenero; Senatore Cappelli; Saraceno; Trasformati; Pasta secca

AZIENDA AGRICOLA CA’ D’ PINOT DI BARBARA ZAVATTERO Origine: Asti – Fr. Valterza Prodotti principali: Vini; Ortaggi e frutta di stagione; Trasformati Prodotti di punta: Vini Doc e Docg dell’Astigiano in bottiglia e in bag in box

AZ. AGR. ROBERTO SODANO Origine: Isola d’ Asti (AT) Prodotti principali: Ortaggi e frutta di stagione Prodotti di punta: Una gamma completa strettamente di stagione

COOPERATIVA PESCATORI CINQUE TERRE Origine: Portofino (GE) Prodotti principali: Pesci e crostacei di mare Prodotti di punta: Pesce fresco pescato tra i golfi del Tigullio e Paradiso

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11 astigiani “diplomati” Maestri dell’Ospitalità Contadina Hanno concluso con successo il primo corso riservato a chi pratica l’attività agrituristica

Servizi

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ono undici i primi “diplomati” astigiani che hanno seguito il corso, impostato sulla base di un format nazionale, di Maestro dell’Ospitalità Contadina, organizzato da Terranostra con Inipa NordOvest per gli agriturismi di Campagna Amica. Il corso, tenutosi a livello regionale, ha anche evidenziato l’estrema intraprendenza degli operatori agrituristici dell’Astigiano: «Dei 25 partecipanti piemontesi – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – i “nostri” 11 rappresentano la maggioranza rispetto a tutte le altre province. Occorre sottolineare come gli agriturismi in provincia di Asti abbiano ormai una funzione importantissima per la ricettività e per l’economia gestendo, ad esempio, tanti posti letto quanti gli alberghi. Per altro è giusto sottolineare il fatto che ante crisi Covid i turisti che soggiornavano in agriturismo si fermavano più giorni rispetto a quelli ospitati nelle altre strutture ricettive». «L’obiettivo del corso – rileva Giovanna Soligo, presidente provinciale dell’associazione degli agriturismi Terranostra Campagna Amica - è stato proprio quello di puntare a far crescere la qualità dell’accoglienza ed ospitalità nelle strutture, legando cultura ed esperienze uniche di turismo, fondate sull’autenticità, sostenibilità e tradizione locale. In particolare, ci siamo concentrati sull’identità dell’agriturismo, sulla comunicazione efficace dell’offerta agrituristica e sulla capacità di leg-

GLI 11 MAESTRI DI OSPITALITA’ CONTADINA Giovanna Soligo Paola Arpione Cristina Baltieri Giulia Barbero Alessandra Bodda Maria Teresa Bucco Paolo Novara Mariateresa Rossotto Laura Toso Stefano Venturello Barbara Zavattero

Agriturismo “Cascina San Nazario” Agriturismo “Tre Colline in Langa” Agriturismo “Alle Tre Colline” Agriturismo “Costa dei Tigli” Agriturismo “La Pergola” Agriturismo “Cascina Papa Mora” Agriturismo “Cascina Campora” Agriturismo “Cascina Vignole” Agriturismo “La Mussia” Agriturismo “I Tre Tigli” Agriturismo “Cà d’ Pinot”

gere il territorio per fare rete. In chiusura abbiamo analizzato gli elementi fondamentali per proporre un pacchetto vacanza. Per rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori sempre più attenti ai territori che visitano, occorre tornare al vero significato dell’agriturismo, un’azienda agricola che puntando sulla multifunzionalità, offre agli ospiti i propri prodotti, il meglio del territorio, e che riesce a trasmettere, in ogni aspetto, il valore di accogliere un ospite per raccontare e far vivere la storia e la tradizione di un luogo». «Nella nostra provincia – evidenzia il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – il turismo rurale e l’ospitalità in campagna stanno dimostrando di poter ricoprire un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio e, anche nel prossimo futuro quando questa emergenza sanitaria sarà passata, riteniamo che l’agriturismo saprà rispondere nel migliore dei modi

Montechiaro d’Asti Bubbio Albugnano Loc. Vezzolano Costigliole d’Asti Cisterna Cellarengo Capriglio Montafia Castelnuovo Calcea Asti Fr. Montegrosso Cinaglio Asti Fr. Valterza

La cuoca contadina Giovanna Soligo, presidente Terranostra Campagna Amica

alle esigenze dei viaggiatori attenti ai valori che le nostre strutture sanno trasmettere. Certo, l’emergenza sanitaria ha particolarmente colpito il comparto turistico, azzerando le presenze anche degli stranieri che praticamente rappresentavano il 62% degli ospiti degli agriturismi dell’Astigiano. Guardare al futuro, però, continuando a formarsi e ad aggiornarsi, significa lungimiranza ed impegno ad offrire sempre il meglio agli ospiti che scelgono questa tipologia di vacanza esperienziale a contatto con la natura».


PAC: pubblicati da Agea gli aiuti accoppiati 2020

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ono stati pubblicati da AGEA gli importi unitari degli aiuti accoppiati per la campagna 2020 sia superficie che zootecnia. Per le vacche da latte (allevamenti di qualità) i capi accertati sono 976.411 per un importo unitario in euro di 68,56. I capi accertati dagli organismi pagatori per le vacche da latte di allevamenti di qualità in zone montane sono 191.005 per un importo unitario che ammonta a 135,93. Le bufale da latte i capi accertati sono 110.200 per un importo unitario di 34,95. Passiamo ora ai bovini duplice attitudine: le vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico capi accertati 180.673 ed importo di 134,97; per le vacche a duplice attitudine iscritte nei libri genealogici o registro anagrafico e inserite nei piani selettivi (90.755) è di 151,00; per le vacche nutrici non iscritte nei libri o nel registro

anagrafico e appartenenti ad allevamenti non iscritti come allevamenti da latte (123.766) l’importo è di 61,91. Per quel che riguarda i bovini da carne i capi bovini macellati tra 12 e 24 mesi allevati per almeno sei mesi i capi accertati sono 71.997 per un importo unitario pari a 53,48 L’importo unitario di 58,33 spetta ai: - capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati dal richiedente per un periodo non inferiore ai dodici mesi (201.724); - capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi aderenti a sistemi di qualità nazionale o regionale e allevati dal richiedente per un periodo non inferiore a sei mesi prima della macellazione (5.075); - capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi aderenti a sistemi di etichettatura facoltativa riconosciuti e allevati dal richiedente per un periodo non in-

feriore a sei mesi prima della macellazione (925.145); - capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno sei mesi e certificati a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta (7.364). Alle agnelle da rimonta è riconosciuto un premio di 24,54 ai capi ovini e caprini macellati di 5,68. Alle misure di superficie il premio specifico alla soia è di 66,90, per le proteaginose di 48,70, al frumento duro di 90,09, alle leguminose da granella e erbai annuali di leguminose di 25,14. Al riso come aiuto accoppiato vanno 147,29, alle barbabietole da zucchero 804,69, al pomodoro da industria 170,43. Per le superfici olivicole l’aiuto è fissato in 99,44, alle superfici olivicole con una pendenza superiore 7,5% vanno 107,73 e 119,92 a quelle che aderiscono a sistemi di qualità.

Filiera Carne

Questi gli importi in liquidazione in questi giorni alle aziende agricole

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Import suini: zero acquisti di capi vivi dai Paesi terzi È stata di 1.024.547 tonnellate l’importazione di suini vivi e carni nel 2020 secondo i dati dell’osservatorio Anas (Associazione nazionale allevatori suini). La quota maggiore, pari a 829.056 tonnellate, è rappresentata dalle carni fresche pari all’80,9% del totale. Mentre si fermano al 5,2% (52.979 tonnellate) quelle congelate. I capi vivi, a quota 37.022 tonnellate, rappresentano il 3,6%. Per quanto riguarda i Paesi di provenienza

i quantitativi maggiori sono arrivati dalla Germania con 333,575 tonnellate (di cui 294.377 t di carni fresche), a seguire la Spagna con 180.287 tonnellate, l’Olanda (141.991 ton) e la Danimarca (104.248 ton). Complessivamente dalla Ue 28 è “sbarcato” in Italia oltre un milione di tonnellate, mente la quota dai Paesi terzi è stata di 5.442 tonnellate, soprattutto grasso/strutto (5.226 t), con zero importazioni di suini vivi.

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Divulgati dall’Osservatorio Anas i dati 2020: dall’estero solo carni fresche


Un “cruscotto aziendale” a disposizione degli agricoltori Riassumiamo alcune delle infinte funzionalità del “Portale del Socio”

Agricoltura digitale

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er chi non conoscesse ancora le infinite funzionalità del “Portale del Socio Coldiretti”, cerchiamo qui di seguito di fornire un breve ma significativo riassunto. Il “Portale del Socio” è praticamente un cruscotto aziendale a disposizione dei soci Coldiretti che raccoglie molti e diversi servizi cruciali a supporto della gestione dell’impresa agricola. L’obiettivo è duplice, da una parte fornire informazioni e aggiornamenti in tempo reale per supportare le decisioni imprenditoriali, dall’altra dematerializzare la gestione aziendale e consentire all’impresa di raccogliere in un unico contenitore tutte le documentazioni rendendole accessibili sia all’imprenditore che agli uffici Coldiretti e consentire un “colloquio” continuo tra le parti. La dashboard si compone di diverse aree, ognuna con funzioni specifiche. L’area “Servizi amministrativi” raccoglie tutte le attività di fatturazione elettronica. Da qui è possibile seguire il ciclo attivo della contabilità d’impresa tramite il software di fatturazione digitale. La gestione del cashflow

è riservata all’ “Area documenti” dove sono visualizzate tutte le fatture attive e passive dell’azienda. Nell’area “Servizi tecnici” si compila il proprio Quaderno di Campagna, è possibile inserire tutte le attività agricole eseguite, per una gestione telematica dematerializzata dei processi agricoli. L’area “Fascicolo aziendale” racchiude tutti i dati aziendali acquisiti dall’ente Agea e si raccolgono tutte le domande presentate e lo stato dei pagamenti. L’area “Gestione presenze” è dedicata al personale. I dati sono direttamente collegati al sito utilizzato per la gestione dei cedolini, si possono inserire le presenze e assenze dei propri dipendenti ma anche, ad esempio, stimare i costi di assunzione di nuove risorse. Lo “Sportello pratiche Caa” è l’interfaccia di comunicazione tra socio e uffici Caa per scambiare documenti oppure prendere contatti con gli operatori con cui si intende comunicare. In direzione dell’agricoltura 4.0 è nato “Demetra”. Il sistema, altamente innovativo, fornisce dati di rileva-

zione dello stato di salute dei propri terreni con indicatori derivati dalle più importanti ricerche sviluppate dall’agricoltura di precisione. Si può ottenere uno storico delle informazioni sui propri terreni, un controllo sui dati, da filtrare secondo le proprie necessità, con la possibilità concreta di migliorare la produttività. Sono inoltre attivi anche servizi informativi importanti come l’elenco aggiornato dei bandi, e il monitoraggio dei prezzi dei prodotti, che consente all’imprenditore di definire i prezzi dei propri prodotti sulla linea delle medie nazionali. Servizi amministrativi, tecnici, gestione presenze e Demetra sono servizi accessori che devono essere richiesti a Impresa Verde per essere attivati. Tutti gli altri sono disponibili immediatamente per chiunque sia un socio Coldiretti, a seguito della registrazione sul portale. Ma lo sviluppo del Portale del Socio non si esaurisce con questi servizi; infatti sono in corso diverse novità tra cui l’implementazione di una piattaforma per l’e-commerce B2B dedicato agli agriturismi.

Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo

https://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il co-

dice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.


Danni alle colture causati dalle gelate e dai primi temporali

Prima troppo caldo, poi troppo freddo hanno causato i danneggiamenti su frutta e ortaggi

DANNEGGIAMENTI DEL 20 GIUGNO del nord Astigiano ed in particolare nella zona di Moncalvo con epicentro fra Penango e Tonco. Tetti scoperchiati, serre distrutte, allettamenti, i danni sono stati ingenti. La grandine ha anche interessato le zone attorno ai comuni di Grazzano Badoglio e Casorzo.

Clima

Il 20 giugno scorso, proprio nell’imminenza dell’inizio dell’estate, si sono registrati i primi temperali sul territorio provinciale. Acquazzoni consistenti, ma soprattutto il forte vento, hanno danneggiato le colture e le strutture di alcune aziende agricole

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In alto a sinistra: frutteti a San Marzano Oliveto danneggiati dalle gelate dell’8 aprile; in alto a destra: zucchini in pieno campo a Castelnuovo don Bosco danneggiati l’8 aprile; sopra: tetti scoperchiati nel Moncalvese il 20 giugno scorso

sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Proprio a

fronte di questa situazione, chiediamo alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale.

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d inizio aprile un repentino abbassamento delle temperature ha provocato danni alle colture un po’ su tutta la provincia di Asti. Gelate più o meno consistenti hanno fatto scendere le temperature abbondantemente sotto lo zero, in molti casi dai meno 3 ai meno 5 gradi, fortunatamente più raramente fra i meno 7 e i meno 9. «Oltre alle basse temperature – rileva il vicedirettore di Coldiretti Asti, Luigi Franco - sicuramente sotto alla media, il fenomeno dei danneggiamenti da gelate oltre alla rigidità del tempo è ascrivibile al precoce andamento della campagna agricola. Purtroppo, in alcuni areali, un germogliamento anticipato dalle alte temperature registrate tra il 24 marzo e il 4 aprile, ha esposto le colture all’inevitabile stress per le gelate». La frutta, come pere, mele, albicocche, pesche e ciliegie, sono state le colture maggiormente esposte e su cui si temono maggiori danni, per il nocciolo in diverse situazioni è già evidente il danno elevato sulla vegetazione, per il vigneto si evidenziano problemi alle barbatelle su impianti realizzati recentemente. L’impressione è che queste gelate con conseguenti danneggiamenti sia anche l’esito dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente,

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Il clima impazzito mette a rischio la produzione di miele In grave difficoltà i 438 apicoltori dell’Astigiano (220 amatoriali)

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Clima

’inverno caldo e la primavera segnata da ripetute gelate hanno creato gravi problemi agli alveari con l’impossibilità per le api di raccogliere il nettare. Nell’Astigiano la fioritura è stata seriamente segnata dalle anomalie del meteo con pesanti conseguenze sul raccolto di miele e anche sul nutrimento delle api. In più, pioggia e forte vento, hanno ulteriormente ostacolato l’attività di bottinatura delle api. Quasi azzerata la produzione del pregiato miele d’acacia e di altri mieli come il ciliegio, il tarassaco, il tiglio e il castagno per le piante colpite dalle gelate in fase di germogliamento.

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APPELLO ALLE INDUSTRIE «Purtroppo, le difficoltà delle api – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - sono un pericolo grave anche per la biodiversità, considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione. Con una produzione in calo, il rischio è ora che venga incrementato ulteriormente l’arrivo massiccio di miele dall’estero che, spesso, di miele ha ben poco. Infatti, a fare concorrenza al nostro miele non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi». «Per questo motivo – rileva il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – ricordiamo ai consumatori di leggere con attenzione l’etichetta, poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica, in piazza Statuto e piazza Alfieri al martedì e giovedì pomeriggio, e al mercato coperto di corso Alessandria 271». «Alla luce di questa situazione – fa appello Reggio - è opportuno che

anche l’agroindustria scelga il miele locale, attivando progetti economici di filiera che possano garantire la giusta valorizzazione del prodotto ed il lavoro degli imprenditori». «C’è inoltre la necessità – puntualizza Furia – di rendere omogenea la legislazione Comunitaria per non penalizzare le produzioni ottenute rispettando le rigide norme di sicurezza italiane che sono molto diverse da quelle dei paesi con sistemi di controllo più permissivi, come avviene per il miele proveniente dalla Cina e dall’est Europa».

Quest’anno gli apicoltori hanno dovuto fare ricorso alla nutrizione artificiale delle api

L’ape e l’ambiente Quando si parla di biodiversità bisognerebbe sempre fare riferimento al ruolo importante delle api e di altri insetti. In media una singola ape – precisa la Coldiretti – visita in genere circa 7.000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. Un ruolo fondamentale considerato che dall’impollinazione dalle api dipendono, in una certa misura, ben 3 colture alimentari su 4, come mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i meloni, ma l’impollinazione operata dalle api è fondamentale anche per la conservazione del patrimonio vegetale spontaneo.

L’ape e l’economia

Le difficoltà delle api si ripercuotono in un danno per l’ambiente e in un notevole danno economico. Con la pandemia è anche cresciuta la coscienza salutistica degli italiani che ha spinto all’aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nel 2020. Ma sugli scaffali dei supermercati italiani - evidenzia Coldiretti - più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall’estero a fronte di una produzione nazionale stimata pari a 18,5 milioni di chili nel 2020. In Italia esistono più di 60 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api. Secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del rapporto dell’Osservatorio nazionale miele in Italia ci sono 1,6 milioni di alveari curati da circa 70mila apicoltori dei quali oltre 2 su 3 sono hobbisti che producono

per l’autoconsumo. In Piemonte (dati 2020) ci sono quasi 6 mila apicoltori con 193.502 alveari. Il 67% degli apicoltori piemontesi sono in regime di autoconsumo e 33% in produzione per la commercializzazione. Di questi ultimi, ben 457 conducono più di cento alveari detenendo il 61% del totale degli alveari. Il potenziale produttivo del Piemonte sarebbe di oltre 2 milioni di chilogrammi di miele per un valore di oltre 17 milioni di euro. Il danno per gli apicoltori piemontesi per la mancata produzione di quest’anno potrebbe aggirarsi attorno ai 14 milioni di euro. In provincia di Asti – sottolinea Coldiretti – si contano 220 apicoltori amatoriali e 218 aziende apistiche professionali, queste ultime detengono però il 91% delle colonie allevate.


Contro le gelate servono nuovi strumenti di difesa attiva e passiva

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e gelate che si sono sviluppate tra il 7 e l’8 aprile in diverse parti d’Italia hanno messo in evidenza la debolezza del nostro sistema produttivo difronte ai cambiamenti climatici e l’inadeguatezza di molti strumenti di difesa attiva e passiva. Le gelate ci sono sempre state, ma, a causa dei cambiamenti climatici, il loro effetto è diventato devastante, perché le piante escono prima dal riposo vegetativo (secondo alcune fonti fino a 2 settimane prima delle medie del passato) e quando arriva la gelata le trova indifese e molto più sensibili. Così le gelate sono molto più dannose ed interessano areali sempre più vasti. Basti pensare che secondo i dati delle verifiche fatte in alcuni territori interessati dalle gelate di aprile, ci sono stati danni in media fino al 100% sulla frutta primaverile ed estiva, ma anche la frutta autunnale è stata colpita dal 70-100%. Oltre al danno economico, emerge la perdita di mercati, domestici ed esteri, per la mancanza di prodotto.

In questa situazione è emersa l’inadeguatezza del sistema assicurativo, con molte compagnie che non accettano di assicurare il gelo perché troppo rischioso (problema che riguarda anche le avversità parassitarie, vedi cimice o altre, nonostante per legge sia possibile assicurarle). Una soluzione potrebbero essere i fondi mutualistici, ma bisogna costituire fondi che coinvolgano territori di diverse regioni e con una forte adesione, perché c’è il rischio che il fondo costituito, ad esempio, da una singola OP regionale fallisca se la gelata colpisce tutti i produttori. Emerge poi anche il problema dei sistemi di difesa attiva, con irrigazione

sopra chioma contro le gelate che ha portato, in alcuni casi, al collasso degli impianti (frutteti stramazzati al suolo) per l’eccessivo peso del ghiaccio (troppe ore sotto zero e quindi produzione di troppo ghiaccio) e di carenza di acqua, in certe zone, per poterla attivare. Ma anche impianti antigrandine distrutti dalla violenza dei temporali. Questi temi, unitamente al problema della difesa fitosanitaria (mancanza di principi attivi, aumento degli arrivi di insetti e patogeni alieni, mancanza di reciprocità delle regole con il prodotto di importazione), sono quelli più caldi, ancora di più dei prezzi bassi, dei prodotti pagati poco ai produttori, perché se il prodotto c’è, possiamo agire per valorizzarlo meglio, con contratti di filiera, marchi, aggregazione, vendita diretta, con “extrema ratio” la normativa sulle pratiche sleali, ma, se sulle piante mancano i frutti, per il gelo, la grandine o l’azione di insetti/malattie, siamo senza speranza.

Clima

Le assicurazioni non bastano, occorre accelerare sui fondi mutualistici; problema insetti

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Chiesto il sostegno dell’Unione Europea per le gelate

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n riferimento alle ondate di gelo di marzo e aprile che hanno investito gran parte del territorio nazionale e alcuni Paesi europei, causando danni al settore agricolo, con particolare riferimento al comparto ortofrutticolo e a quello vitivinicolo, Italia, Francia e Grecia hanno chiesto aiuti e interventi specifici alla Commissione europea. Serve mettere in campo idonee misure di aiuto urgenti e transitorie per sostenere le imprese dan-

neggiate, conformemente a quanto consentito dall’articolo 221 del regolamento sulla Organizzazione unica di mercato. La produzione italiana di frutta è stata duramente compromessa dalle gelate con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro, dalle pesche alle albicocche fino alle ciliegie ma danni si contano anche su pere e kiwi. Una situazione per la quale è ancora insufficiente – evidenzia Coldiretti - l’incremento del Fondo di solida-

rietà nazionale per 105 milioni di euro previsto nel Dl Sostegni bis al fine di ristorare i danni a produzioni, strutture e impianti produttivi delle aziende colpite dalle gelate e brinate dell’aprile 2021. L’ondata di gelo anomalo nelle campagne, dal nord a su Italia è stata una vera calamità che ha colpito diverse produzioni, dalla frutta agli ortaggi, dalle piante ornamentali alle coltivazioni più precoci di mais fino alla vite e l’ulivo.

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Insufficiente il Fondo di solidarietà: Italia, con Francia e Grecia, sollecita aiuti mirati


Monica Monticone leader di Donne Impresa Coldiretti Asti Giovane vignaiola di Variglie, è stata nominata il 16 aprile; succede a Micaela Soldano

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onica Monticone, 35 anni, titolare dell’azienda vitivinicola Cascina Rey di Asti frazione Variglie, è stata nominata responsabile provinciale di Donne Impresa Coldiretti. Succede a Micaela Soldano che ha dovuto lasciare l’incarico per incompatibilità statutaria dopo essere stata chiamata a rappresentare Coldiretti nella Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Il passaggio di consegne è avvenuto il 16 aprile presso gli uffici di Coldiretti Asti ad opera del Coordinamento provinciale Donne Impresa composto da diciassette imprenditrici agricole rappresentanti di tutte le zone rurali dell’Astigiano. Al momento dell’investitura, avvenuta con consenso unanime, Monica Monticone, si è dichiarata onorata dell’incarico e ha sottolineato la volontà di operare in continuità con le iniziative intraprese in questi anni, con particolare attenzione alla promozione e valorizzazione del nostro territorio anche sotto il profilo turistico. Un impegno che la neo leader di Donne Impresa Coldiretti ha per altro già dimostrato di saper onorare anche nell’azienda vitivinicola di famiglia in cui ha recentemente introdotto con successo la vendita diretta con l’accoglienza di turisti, nuovi clienti e eno-appassionati. Assaggiatore Onav e Sommelier AIS, Monica Monticone nella sua azienda cura personalmente le degustazioni guidate e i percorsi in vigna, puntando anche sulla scoperta delle eccellenze del territorio e collaborando con altri produttori locali. «Una staffetta obbligata – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – fra due donne molto capaci e autorevoli. Micaela

Da sinistra: Marco Reggio, Monica Monticone, Micaela Soldano e Diego Furia

Soldano viene “prestata” a un’istituzione importante per portare avanti gli interessi dell’agricoltura e di tutte le imprese dell’Astigiano, quindi un ruolo importante e una grandissima responsabilità. Contestualmente il testimone in Donne Impresa viene passato a Monica Monticone, una donna del vino, giovane e vivace, che rappresenta, sicuramente al meglio, tutte le nostre imprenditrici. Nel fare gli auguri ad entrambe per il nuovo incarico, sono sicuro che sapranno fare il bene del nostro territorio e di tutte le imprese». «Le donne – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – hanno un ruolo fondamentale all’interno della nostra organizzazione. Il coordinamento “Donne Impresa”, molte volte, rappresenta la parte più creativa della nostra organizzazione. In tante occasioni hanno saputo avviare, prima di altri, importanti cambiamenti e innovazioni. Non a caso, se andiamo a ben vedere, sono il fulcro della multifunzionalità delle nostre imprese agricole con ruoli chiave nei servizi più evoluti offerti ai consumatori e ai turisti, come ad esempio l’attività di vendita diretta, l’export, la ricettività,

Monica Monticone e Liliana Pipia, rispettivamente responsabile e coordinatrice Donne Impresa

Monica Monticone durante la potatura in vigna

l’agriturismo, le attività fieristiche, didattiche e sociali. Molte volte sono il biglietto da visita delle nostre aziende agricole e credo lo siano sempre più anche nella nostra funzione di rappresentanza della categoria».


“Solo dal Cuore” a favore dell’Africa Successo dell’iniziativa Donne Impresa Coldiretti per la festa della mamma

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I vertici di Coldiretti con il sindaco Maurizio Rasero al Mercato di Campagna Amica, in occasione dell’iniziativa “Solo dal Cuore”

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Sono stati consegnati ad Asti i cuscini a forma di cuore per sostenere il reparto di ostetricia di un ospedale in Sud Sudan

e della biodiversità. In questo caso si sono impegnate a favore delle mamme africane in stretta collaborazione con i volontari del Cuamm Medici con l’Africa». «È stata costituita – aggiunge il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - una fitta rete di imprenditrici in tutta Italia per sostenere il progetto “Prima le mamme e i bambini” dando così un segno tangibile, anche in un momento difficile come questo a causa della pandemia, della loro solidarietà e sensi-

bilità oltre che della loro intraprendenza nel dar vita a nuove idee. Ringraziamo quindi Silvia Beccaria, responsabile di Donne Impresa Coldiretti Piemonte, per aver scelto Asti e il nostro mercato di Campagna Amica per promuovere questa importante iniziativa e con lei tutte le imprenditrici agricole piemontesi, anche perché il loro lavoro e il loro impegno rappresentano un tassello importante della nostra Organizzazione e dell’economia regionale».

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Solo dal cuore” è stata l’iniziativa di Donne Impresa Coldiretti Piemonte svoltasi l’8 maggio scorso ad Asti in occasione della Festa della Mamma. Il mercato coperto contadino di Campagna Amica in corso Alessandria 271 è stato teatro della presentazione del progetto Rumbek insieme ai volontari del Cuamm Medici con l’Africa. In vendita, come in tutti i mercati d’Italia di Campagna Amica, c’erano i cuscini a forma di cuore realizzati dalle agrisarte di Sant’Erasmo con i tessuti Wax originali africani e stoffe italiane per una grande mobilitazione di solidarietà. «L’obiettivo del progetto – spiega Monica Monticone, responsabile Donne Impresa Coldiretti Asti – è quello di migliorare l’accesso e la qualità delle cure rivolte a tante donne, mamme e bambini, in particolare presso l’ospedale di Rumbek, in Sud Sudan, dove l’assistenza sanitaria è un diritto da promuovere ogni giorno. Attraverso la vendita di questi cuscini a forma di cuore abbiamo sostenuto la realizzazione di una zona ospedaliera per la maternità, una scuola per la formazione di ostetriche ed una casa d’attesa per le donne in procinto di partire». «Nell’attività imprenditoriale agricola – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - le donne hanno da sempre dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali


Consegnati 40 pacchi alle famiglie bisognose dell’Astigiano Anche nel mese di maggio è proseguita l’azione di solidarietà di Coldiretti

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na ulteriore azione di solidarietà in provincia di Asti è stata messa in campo nel mese di maggio da Coldiretti. Dalla pasta al vino, dal Grana Padano all’olio extra vergine di oliva ai biscotti, dalla salsa di pomodoro allo zucchero e molto altro ancora: ogni famiglia in difficoltà, a causa del Covid, è stata destinataria di un pacco con il meglio del Made in Italy. «La distribuzione – spiega il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – è avvenuta attraverso gli uffici di zona Coldiretti, dove i nostri segretari hanno individuato le famiglie dell’Astigiano più in difficoltà e quindi più bisognose. Sono così stati consegnati altri 40 pacchi per un totale di oltre mille chilogrammi. È un modo per continuare l’attività di solidarietà e dare un segno tangibile dell’attenzione che l’intera filiera agroalimentare italiana sta rivolgendo alle fasce più deboli della popolazione colpita dalle difficoltà economiche». «Un’operazione che vuole essere un segnale di speranza per il Paese – sottolinea il presidente di Coldiretti

La consegna dei pacchi della solidarietà

Asti, Marco Reggio e per tutti coloro che in questi mesi hanno pagato più di altri le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza Covid. Le nostre imprese, nonostante le difficoltà, non hanno smesso di produrre cibo, garantendo così l’approvvigionamento alimentare ai cittadini. Ora il nostro obiettivo è far sì che questa esperien-

za diventi un impegno strutturale che aggiunge valore etico alla spesa quotidiana degli italiani». Su questa scia, si inserisce anche la Spesa Sospesa nei mercati di Campagna Amica, alla quale aderiscono volontariamente i cittadini e che ha permesso di aiutare già diversi bisognosi nell’Astigiano, in Piemonte e in tutta Italia.

Guardare al futuro con fiducia

Covid: UeCoop, ripresa già nel 2021 per 3 imprese su 4

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iù di 3 imprese su 4 (76%) pensano che la ripresa potrà arrivare entro il 2021 con le riaperture post pandemia e l’avanzare della campagna vaccinale da nord a sud dell’Italia per uscire dall’emergenza Covid. È quanto emerge dall’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento agli ultimi dati Istat sull’indice di fiducia delle imprese che balza dal 97,6 al 106,7 a maggio al top dal 2018 trainato soprattutto dal deciso miglioramento delle opinioni sulla situazione economica del Paese. Secondo l’indagine di Uecoop, i primi settori a riprendersi saranno

nell’ordine il turismo, l’alimentare e i servizi alle aziende, dalle pulizie alla logistica, dalla sicurezza all’informatica, con a seguire gli altri comparti, dall’immobiliare allo spettacolo, dallo sport all’abbigliamento. Una situazione confermata dai dati Istat che – sottolinea Uecoop – registrano una netta crescita della fiducia nel settore del turismo e in quello del trasporto e magazzinaggio. L’incremento riguarda tutti i comparti ma è nei servizi che – continua Uecoop - si rilevano i giudizi più positivi e le aspettative di crescita dei fatturati nei prossimi mesi. La ventata di ottimismo è trainata soprattutto dal deciso miglioramento delle

opinioni sulla situazione economica del Paese, spiega Uecoop secondo l’Istat. Nel 2021 il 78% delle imprese cooperative pensa di riuscire a conservare il personale esistente e il 15% prevede addirittura di riuscire ad assumerne di nuovo, evidenzia l’indagine di Uecoop nel sottolineare che il sistema cooperativo nazionale può contare su quasi 80mila realtà con oltre un milione di occupati. In questo scenario di fiducia ritrovata – conclude Uecoop - è strategico il rapido arrivo in Italia dei fondi legati al Recovery Plan europeo in modo da agganciare la ripresa e dare una scossa al Paese e all’economia.


Campagna fiscale 2021 del Caf Coldiretti «Con la dichiarazione di quest’anno (730/2021 o modello Redditi 2020) i contribuenti – spiega Gianni Cico, responsabile Area fiscale di Coldiretti Asti – si confronteranno per la prima volta con l’obbligo di pagamento tracciato per fruire delle detrazioni, in vigore dal 1° gennaio 2020. Dall’anno d’imposta 2020, infatti, la detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19 per cento degli oneri spetta a condizione che la spesa sia sostenuta attraverso sistemi di pagamento tracciabili. Questa disposizione non si applica alle detrazioni spettanti in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, né alle detrazioni per prestazioni sanitarie

rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Pertanto, il contribuente dovrà presentare al Caf, oltre al documento comprovante il pagamento tracciato, anche il documento comprovante la spesa ovvero la fattura o lo scontrino parlante». Altre importanti novità riguardano i provvedimenti in tema di riduzione della pressione fiscale del lavoratore dipendente: dal 1° luglio 2020 ai lavoratori dipendenti in possesso di un reddito complessivo fino a 28.000 euro spetta il trattamento integrativo, mentre per quelli in possesso di un reddito complessivo da 28.000 a 40.000 euro spetta un’ulteriore detrazione il cui importo diminuisce all’aumentare del reddito. Da tale data non è più possibile fruire del bonus Irpef. Riguardo la detrazione per ristrutturazione “Superbonus”, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, spetta una detrazione nella misura del 110% delle stesse, a fronte di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica, nonché al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici (cosiddetto superbonus), effettuati su unità immobiliari residenziali. Infine, circa la detrazione per “Bonus facciate”, dal 1° gennaio 2020 è stata prevista una detrazione del 90 per cento per le spese riguardanti gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti.

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rosegue a pieno ritmo la campagna fiscale per la compilazione dei 730 e dei modelli Unico 2021. Nell’Astigiano il Caf Coldiretti, nel pieno rispetto delle regole anti Covid-19, sta assistendo tutti i cittadini per le dichiarazioni dei redditi. «Quest’anno – annuncia il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – abbiamo dovuto dare priorità alla sicurezza, agendo sul buon giudizio delle persone che hanno provveduto alla preventiva prenotazione per accedere agli uffici per le consulenze del caso. Gli uffici del Caf Coldiretti, dislocati in tutta la provincia, restano al servizio di tutti per il disbrigo delle pratiche, anche da remoto, per lavoratori dipendenti, collaboratori coordinati e continuativi, pensionati». La scadenza, come l’anno scorso, è fissata per il 30 settembre 2021. Utilizzare il modello 730 rispetto al modello Redditi PF presenta alcuni vantaggi per i rimborsi e gli addebiti effettuati direttamente sulla busta paga, rata di pensione oppure, in assenza di sostituto d’imposta, tramite accredito sul conto corrente in caso di rimborso. In caso contrario il versamento dovrà essere effettuato tramite modello F24. Inoltre, il modello 730 è l’unica dichiarazione che può essere presentata in forma congiunta essendo sufficiente che, anche solo uno dei due coniugi, abbia il sostituto d’imposta per effettuare le operazioni di conguaglio.

Denunce dei redditi

Oltre 730 e Unico, le dichiarazioni Imu e Isee per tutti i cittadini


Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Papa Francesco ha voluto istituire una nuova ricorrenza, si terrà a luglio per la prima volta

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i terrà, a partire da quest’anno, la quarta domenica di luglio in prossimità della festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. La Giornata permetterà, come annunciato da Francesco al termine della preghiera dell’Angelus del 31 gennaio 2021, di celebrare il dono della vecchiaia e di ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede.

Riflessioni

Don Bruno Roggero

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Una Giornata per non dimenticare Oggi, più che mai a causa della pandemia che li ha messi a rischio per primi e ne ha sacrificati tanti, gli anziani restano spesso soli e lontani dalle rispettive famiglie, e invece andrebbero custoditi come nostre radici. Per questo la decisione del Papa: “I nonni, tante volte sono dimenticati e noi dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e di trasmetterle. E per questo ho deciso di istituire la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù”. (Francesco, 31 gennaio 2021) Una giornata per ricordare che anche l’anzianità è un dono Gli anziani non sono uno spreco o persone a fine corsa da compatire. Solo una visione economicistica e pagana può disprezzare l’anziano. Certo l’allungarsi dell’età propone nuove sfide e nuovi scenari. Ma Francesco è da sempre in prima linea contro “la cultura della scarto” che inaridisce interi tempi o situazioni della vita. Per Francesco come per tutto il pensiero cristiano, la vita è sacra, inviolabile e degna di essere vissuta, amata e servita fino al suo ultimo istante! Una giornata per celebrare il valore del calore umano e del conforto

È fondamentale che i nostri anziani abbiano sempre nelle loro necessità il conforto ed il calore della famiglia, del vicinato, della comunità ecclesiale e di tante persone di buona volontà. Se portiamo nel cuore affetto per i nostri cari e amore per gli anziani non ci sarà difficile trovare il gesto, la preghiera, il pensiero per essere

loro presenti. La pandemia ci ha insegnato la grazia del buon vicinato e che anche una telefonata frequente allunga la vita e dà un sorriso alla giornata, ma ora e nel futuro sapremo essere creativi e vicini ai nostri anziani? Continua nella pagina successiva

Un decalogo per gli Anziani e…non solo 1. Ringrazia e loda il Signore per tutti i tuoi anni. 2. Non vivere dicendo sempre: “ai miei tempi”, “una volta…”, ma gusta i doni e le fatiche di ogni tempo. 3. Sii comprensivo e indulgente; affabile e cortese con tutti. 4. Sii tollerante e cordiale con le persone curiose, maldicenti, spregiudicate, invadenti, lasciando cadere il seme della buona parola. 5. Se hai buone energie da impiegare, donale con gioia. 6. Il tuo linguaggio sia sobrio e sincero, non immischiarti in discussioni futili; preferisci ascoltare più che parlare. 7. Apri e chiudi ogni giornata salutando il Signore e raccogliendo un buon pensiero – specie se tratto dal Vangelo o da scritti di Santi – che ti accompagni come un angelo. 8. Non chiuderti nella solitudine; se vivi solo, procura di confortare la solitudine di altri che vivono soli. 9. Sappi che non sei mai solo: in te dimora il Signore che porta sempre gioia, pace e forza. 10. Abbi cura che la tua persona ispiri sempre fiducia e accoglienza, misericordia e benevolenza; il tuo volto sia espressione di serenità e di pace interiore.


La Bibbia ci aiuta a considerare l’importanza dell’anziano e che non è vero che raggiunto un certo numero di anni nell’età si diventa persone inutili e pesi per la società. Agli occhi di Dio non è così. E ce lo dimostra l’esemplarità di non pochi personaggi della Scrittura che sono oggetto di particolare benevolenza e valorizzazione da parte di Dio, sebbene abbiano raggiunto l’età senile. (cfr. Abramo, Sara, l’anziano Davide, Noemi, Simeone, Anna, ecc.). Oggi gli anziani stanno facendo il loro ritorno nell’orizzonte delle famiglie. Positivamente, come nuovi e indispensabili educatori dei nipoti e talvolta anche come sostegno morale e anche economico di tanti giovani e famiglie in difficoltà. Il tempo del pensionamento non è un tempo vuoto. Se accolti e amati, gli anziani scoprono nuove ragioni di vita e di dono di loro stessi. Grande è ancora il contributo che essi possono dare sia alle nuove generazioni sia a tutta la società! Una giornata per rilanciare il dialogo tra le generazioni Il dialogo tra generazione ci aiuta a recuperare la giusta prospettiva della vita nel suo insieme. E la giusta prospettiva consiste nel porre la vita nella dimensione dell’eternità. In altre parole, tutto il tempo deve essere sempre visto nella prospettiva dell’eternità. L’età anziana non è altro che una tappa delle varie fasi della vita. Anch’essa ha una sua identità nel cammino verso l’eternità. La stessa società potrà solo trarre benefici da questa maturazione che dà valore ad ogni tappa della vita. don Bruno Roggero, Consigliere ecclesiastico Coldiretti Asti

Nominato su indicazione della Cei, dopo la recente scomparsa di don Paolo Bonetti

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opo la recente e improvvisa scomparsa di don Paolo Bonetti, la Confederazione nazionale Coldiretti ha provveduto alla ratifica della nomina a Consigliere ecclesiastico nazionale di Monsignor Nicola Macculi, 60 anni, pugliese, originario di San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi, così come da indicazione della Conferenza episcopale italiana (Cei). In base al primo articolo dello Statuto, Coldiretti ispira la propria azione alla storia e ai principi della scuola cristiano sociale e la figura del Consigliere Ecclesiastico si colloca entro questa specifica identità con una rete di consiglieri ecclesiastici diffusa in ogni provincia del territorio nazionale. In quanto espressione della sollecitudine pastorale della Chiesa per la formazione dei laici nel mondo del lavoro, il Consigliere ecclesiastico opera a diverse livelli, per mantenere rapporti di collaborazione con la CEI, l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro e tra le singole Federazioni della Coldiretti, i Vescovi e le strutture diocesane che animano la pastorale sociale e del lavoro. Monsignor Nicola Macculi è stato ordinato sacerdote il 28 settembre 1985 dopo aver frequentato il seminario regionale di Molfetta, nel 1987 ha conseguito la licenza in Scienze sociali all’Università Gregoriana di Roma e nel 1998 gli è stato assegnato il Dottorato di ricerca in Scienze sociali all’Università San Tommaso d’Aquino. Il suo viaggio pastorale è iniziato nel 1987 come vice parroco alla Parrocchia di San Giovanni Battista a Lecce, dal 1992 al 1997 è stato aiutante di studio presso la segreteria generale e collaboratore dell’ufficio problemi sociali e del lavoro della Cei a Roma dove si è occupato anche delle Giornate mondiali dei giovani con il Papa, dal 1997 al 2008 gli è stata assegnata la responsabi-

Monsignor Nicola Macculi nominato Consigliere ecclesiastico nazionale

lità della Parrocchia di San Giovanni Battista a Lecce dove ha seguito fino alla sua realizzazione il progetto per la costruzione della nuova chiesa. Dal 2008 al 2019 Mons. Macculi ha diretto l’Ufficio della Pastorale sociale e del lavoro a Lecce e ha guidato la Parrocchia di San Nicola a Squinzano. Dal 2010 a oggi è stato consigliere ecclesiastico della Coldiretti regionale della Puglia e dal 2012 è docente di Dottrina sociale della Chiesa e sociologia della religione presso l’Istituto superiore di scienze religiose “Don Tonino Bello”. Dal 2019 è Parroco di Santa Maria della Porta a Lecce e vicario episcopale per il settore della testimonianza della carità della Caritas Diocesana di Lecce. «Il Consigliere ecclesiastico è una figura fondamentale per la vita della nostra associazione» ha dichiarato il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che «è la conferma tangibile dell’impegno della Coldiretti nel sociale di fronte alle nuove emergenze provocate dalla pandemia Covid. Alla Conferenza episcopale italiana (Cei) va il nostro grazie per averci assegnato una persona di alto spessore per valorizzare nell’attività quotidiana lo storico legame della Coldiretti con la dottrina sociale della Chiesa e con gli insegnamenti del Santo Padre Francesco».

Riflessioni

Una giornata per ringraziare per il bene che da essi riceviamo

Mons. Macculi nuovo Consigliere ecclesiastico

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Segue da pag. 24


Recinti elettrificati per contenere i danni alle colture Il Cap Nord Ovest offre un sistema per ridurre le intrusioni di animali nocivi

Cap Nord Ovest

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er preservare le coltivazioni, in particolare quelle arboree e arbustive, il Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest propone dispositivi di dissuasione efficaci per il contenimento e l’allontanamento degli animali dannosi. Si tratta di recinti elettrificati, anche utilizzati per il governo dei pascoli in presenza di mandrie o greggi di animali, appositamente studiati e calibrati per l’allontanamento e/o la non intrusione degli animali nocivi (come ad esempio cinghiali, caprioli, lupi, lepri, conigli selvatici). Ovviamente, tale sistema, non comporta l’utilizzo di sostanze chimiche. Il servizio professionale che offre il Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest, in sigla Cap

Nord Ovest, con il contributo e il supporto dei suoi partner fornitori, parte dalla progettazione dell’impianto di recinzione alla realizzazione in loco, per dare la miglior assistenza e per ottenere il risultato più efficace. Tutti gli apparecchi trattati sono realizzati conformemente alla normativa europea ed ai criteri di sicurezza per l’uomo e di salvaguardia degli animali. Presso i 65 punti vendita del Cap Nord Ovest si possono reperire le informazioni necessarie e maggiori dettagli. Per ulteriori informazioni e per trovare il punto vendita più vicino si può visitare il sito https://www.capnordovest.it/contatti/puntivendita/ oppure scrivere a info@capnordovest.it.


Malattia professionale: come ottenere l’indennizzo Inail entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del

quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, gli interessati possono rivolgersi al Patronato Epaca di Coldiretti Asti dove il personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso, Tel. 0141 380 400

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EPACA COLDIRETTI ASTI I RECAPITI Ufficio Provinciale: Tel. 0141 380404/432 - email: epaca.at@coldiretti.it - rosanna.porcellana@coldiretti.it - paola.porcellana@coldiretti.it Zona di Asti: Tel. 0141.380.432 - fabrizio.marchisio@coldiretti.it Zona di Canelli: Tel. 0141.823.590 - miriam.ribaldone@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: Tel. 011.9876.863 - franca.benedicenti@coldiretti.it Zona di Moncalvo: Tel. 0141.916100 - silvia.boccardo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: Tel. 0141.721.117 - giuseppina.arnaldo@ coldiretti.it - patrizia.barbero@coldiretti.it Zona di San Damiano: Tel. 0141.971.000 - martina.capra@coldiretti.it Zona di Vesime: Tel. 0144.859.801 - beatrice.bodrito@coldiretti.it Zona di Villanova: Tel. 0141.946.639 - marika.altomonte@coldiretti.it

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er diverse attività lavorative, come ad esempio quella dell’agricoltore, sono purtroppo ricorrenti alcune malattie professionali che col passare del tempo diventano debilitanti. Per questo motivo è possibile effettuare una richiesta di indennizzo all’INAIL. Presso gli uffici di Coldiretti Asti, eventualmente anche attraverso una consulenza medica completamente gratuita, è possibile effettuare una valutazione dell’eventuale indennizzo spettante. Come prima azione per vedersi riconoscere l’indennizzo occorre comunque verificare se la propria malattia è inserita nell’apposita tabella dell’Inail che proprio recentemente è stata ampliata. Le elenchiamo di seguito: TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo

Previdenza

Consulenza gratuita per tutti i lavoratori agli uffici Epaca di Coldiretti Asti


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

La Psoriasi, come conoscerla e come curarla Malattia infiammatoria, può essere a placche, guttata, inversa, pustolosa, eritrodermica

Sanità

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a Psoriasi è una malattia infiammatoria ad andamento cronico-recidivante con possibile interessamento sia cutaneo che articolare. Esistono varie forme cliniche di psoriasi, distinte per morfologia ed andamento: la psoriasi a grandi placche, la psoriasi guttata, la psoriasi inversa, la psoriasi pustolosa e la psoriasi eritrodermica; diverso anche il coinvolgimento solo delle unghie o del capillizio. Grazie a recenti studi, la Psoriasi non è più intesa come patologia ad esclusivo interessamento cutaneo, ma è considerata una malattia sistemica per l’ampio ventaglio di patologie alle quali può essere associata, come ad esempio le malattie infiammatorie croniche intestinali, le patologie oculari, le malattie metaboliche, i disturbi psicologici ed in particolare un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, con incremento

dei tradizionali fattori di rischio cardiovascolare quali obesità, diabete, sindrome metabolica, iperlipidemia. Fattore molto importante è la frequente associazione di un interessamento articolare, che si presenta più spesso nei pazienti affetti da psoriasi cutanea da più di 10 anni. È quindi molto importante proporre al paziente terapie valide e appropriate per il grado di malattia e per le eventuali patologie associate, che consentano

di migliorarne la qualità di vita. Il paziente deve essere seguito durante l’intero percorso, dalla diagnosi alle eventuali terapie, sia con farmaci topici per i casi più lievi e circoscritti, che con farmaci sistemici, riservati alle forme particolarmente estese. La terapia topica, ovvero l’utilizzo di principi attivi farmacologici applicabili direttamente sulla cute, rappresenta senza dubbio il principale cardine della cura della psoriasi, sempre valido nonostante l’avvento di nuovi farmaci. La terapia sistemica tradizionale si avvale di farmaci in uso da anni (metotrexare, ciclosporina e retinoidi), riservati ai casi più complessi e con peggiore qualità di vita. La risposta clinica il più delle volte è ottima, ma tali farmaci non sono immuni da effetti collaterali, e per questo motivo il paziente è costantemente monitorato con controlli ravvicinati.

numero 3 - 2021

COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19


Vendo motozzappa Casorzo, 10 cv, alimentata a benzina. Tel. 335 7811185.

C

VENDO ATTREZZATURA AGRICOLA

Vendo botte carenata dal litri 800 con pompa a 3 membrane, in ottimo stato, ad Euro 1.000, n. 2 solforatori a mano Supereolo in ottimo stato ad Euro 50,00 cadauno. Tel. 338 1230117. Vendesi gru carica legna portata con pinza, in buone condizioni. Tel. 348 9217654. Vendo pompa per irrigazione da collegare alla presa di forza della trattrice, pressione 40 atm; vendo inoltre motore fisso da cv 5 alimentato a benzina. Tel. 335 7811185. Vendo bigoncia LA.ME.COT. autoscaricante e con pigiatrice anteriore; perfettamente funzionante.Tel. 0141 202202 oppure 346 8100108. Vendo bivomero destro per trattore con potenza cv 100, monosolco sinistro; rotoballe Supertino raccoglitore largo bilama BCS; spandiletame; dischi Fontana 2,5; rimorchio 4 x 2 con libretto. Tel. 329 3226609,

D

VENDO MATERIALE DA CANTINA

Vendo botte semprepiena in vetroresina CMP da litri 3000 in ottime condizioni, senza portello ad Euro 150,00. Tel. 338 1230117. Vendesi pigiadiraspatrice con pompa e tubazioni e botte in acciaio inox semprepiena da 7 q Tel. 0141 33513.

E

VENDO MATERIALE VARIO

Vendesi causa inutilizzo a prezzi interessanti: congelatore Aeg AA++ full electronic, stufa a pellet lincar 5,5 kW, stufa a legna nordica color nocciola. Tel. 329 8145202 ore pasti. Vendo ad Euro 1, prezzo simbolico, 1000 pali per vigneto in cemento utilizzabili. Luogo di ritiro Costigliole d’Asti. Tel. 335 7782218. Vendesi pali in cemento forati, lungh.mt 2,50 e botte per trattamenti carrellata con pompa e

gomma, capacità litri 500. Tel. 0141 33513. Vendo attrezzi per fienagione: girello (Morra) a 4 giranti, raccoglitore (Boglietti), rotofalce Bcs con seggiolino. Materiale in ottimo stato, sempre custodito al coperto. Prezzo da concordare. Tel. 334 5711910.

G

VENDO TERRENI - CASCINE ALLOGGI - CASE - FABBRICATI

Vendesi terreno agricolo in unico appezzamento di mq 50.000 in Mombaruzzo, di fronte a nota azienda vitivinicola, richiesti 2,00 Euro/mq. Tel. 0141 77058. Vendesi a Villanova d’Asti casa rurale indipendente, ottima posizione, edificio su due piani con mansarda, balcone e terrazzo coperto, cantina e ampio ricovero attrezzi, circa 6.000 mq di terreno circostante. Prezzo interessante. Tel. 338 3887892.

Vendesi seminativo mq 23.000 circa in Moncalvo. Tel 335 8232940. Vendesi noccioleto in produzione in Rocchetta Palafea, superficie di Ha 1,00. Tel. 338 3262868. Vendesi in Moncalvo 3 ettari di noccioleto già in produzione. Tel 337892220 Privato vende azienda agricola biologica con circa 5 ettari di terreni, 3 coltivati a nocciole, 2 ettari seminativo/orto, piante da frutta mista e vigna per uso famigliare. Indipendente abitazione bifamiliare di 350 mq. Ampi magazzini di circa 400mq. Pozzi, impianto fotovoltaico e cortile di 1500 mq. Trattativa riservata. Se interessati telefonare al numero 337/892220 Privato vende antica casa di campagna di

Accessibilità uffici Coldiretti Asti solo su appuntamento Nel rispetto dei provvedimenti governati e dei DPCM 3/11 e 11/3/2020 gli uffici di Coldiretti Asti sono accessibili al pubblico soltanto previo appuntamento e in caso di comprovata necessità. Per accedere agli uffici è necessario sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea e comunicare i propri dati personali comprensivi di recapito telefonico. Per qualsiasi esigenza si possono contattare telefonicamente o tramite email i vari uffici. RECAPITI Sede Provinciale
C.so F. Cavallotti, 41 - Tel. 0141.380.400 - segr.dir.at@coldiretti.it Zona di Asti: C.so F. Cavallotti, 31/A - Tel. 0141.380.423 - bruno.mirano@coldiretti.it Zona di Canelli: V. Cassinasco, 11/13 - Tel. 0141.823.590 - sara.mazzolo@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: V.le Europa, 12/B - Tel. 011.9876.863 - daniele.dimatteo@ coldiretti.it Zona di Moncalvo: P.zza C. Alberto, 25 - Tel. 0141.916100 - daniele.longo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: C.so Acqui, 42/44 - Tel. 0141.721.117 - giorgio.nervi@coldiretti.it Zona di San Damiano: V. Roma, 23 - Tel. 0141.971.000 - carlo.torchio@coldiretti.it Zona di Vesime: P.zza Vittorio Emanuele II, 3 - Tel. 0144.859.801 - giorgio.bodrito@coldiretti. it • Aperto al pubblico anche al sabato dalle ore 8,30 alle 12,00 
Zona di Villanova: V. O. Blandino, 19 - Tel. 0141.946.639 - silvano.larocca@coldiretti.it UFFICI DI RECAPITO 
Castagnole delle Lanze: V. Lucchini 3 - Tel. 366.642.11.56 - Lunedì e Giovedì dalle 9 alle 12 Costigliole d’Asti: V. Verasis 6 - Tel. 0141.961.570 - Lunedì e Giovedì dalle 9 alle 12 - Martedì e Venerdì dalle 8,30 alle 12,30 Montiglio Monferrato: V. Padre Carpignano 3 - Tel. 0141.691.115 - Dal Lunedì al Venerdì dalle 8,30 alle 12,30

Annunci Economici

VENDO PICCOLI ATTREZZI A MOTORE

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO

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ORARI UFFICIO PROVINCIALE E TUTTE LE ZONE Lunedì 8,30-13,00 / 14,00-17,30; 
Martedì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso;
Mercoledì 8,30-13,00 / 14,00-17,30; 
Giovedì 8,30-13,00/ 14,00-17,30; 
Venerdì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso

numero 3 - 2021

ANNUNCI B


ANNUNCI

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO

circa 200 mq. Ristrutturata, cortile-giardino. Ampi magazzini con 2 ettari di terreno coltivati a uliveto, frutteto e seminativo bio, più bosco. € 130.000. Se interessati tel 338/4523770

H

OFFRO E CERCO LAVORO ATTIVITÀ - MANODOPERA

Cedesi, per mancato ricambio generazionale, avviato vivaio – Garden Center in provincia di Alessandria, in una zona di forte passaggio, 1.000 mq adibiti alla vendita, 500 mq

serra di coltivazione, tutto in ferro-vetro. Vivaio esterno di mq 800. Possibilità di attivare servizio di manutenzione giardini, molto richiesto. Telefono. 348 4482413.

per balle piccole. Telefonare al numero . 347 0019054.

CERCO MACCHINARI ATTREZZI

Cerco noccioleti da condurre in affitto, possibilmente grandi appezzamenti, zona Nizza M.to e paesi limitrofi. Max serietà. Tel. 347 8193462 ore pasti.

O

P

Cerco nr. 66 sovrapattini usati in gomma per cingolo, larghezza cm. 30. Tel. 347 8193462 ore pasti.

CERCO TERRENI - CASE

Cerco vigneti in affitto, uva moscato o barbera. Tel. 335.5345423 oppure 333.6738478.

Cerco pressa di medie/grosse dimensioni

PUBBLICAZIONE ANNUNCIO ECONOMICO

Annunci Economici

Gli annunci sono riservati agli Associati Coldiretti in regola con il Tesseramento, per i non tesserati è necessario associarsi con tessera da € 15,00. TESTO ANNUNCIO:

30

Telefonare al n.

E-mail:

SCEGLI LA CATEGORIA NELLA QUALE INSERIRE L’ANNUNCIO A

B

Vendo trattori moto coltivatori motori

Vendo piccoli attrezzi a motore

I Cerco terreni - cascine alloggi - case fabbricati - affitti

C Vendo attrezzatura agricola

D

E

Vendo materiale da cantina

L

Vendo materiale vario

M

Vendo o cerco animali

F

G

Vendo auto, furgoni e moto

P

Cerco macchinari trattori - attrezzature varie

Cerco terreni e case

H

Offro e cerco lavoro Vendo terreni, - Attività cascine, alloggi, manodopera case e fabbricati

Q Cerco/acquisto regalo e varie

COSTO DELL’INSERZIONE € 5,00, l’annuncio sarà pubblicato per 1 uscita. Il pagamento può essere effettuato presso qualsiasi ufficio Coldiretti Asti. La pubblicazione degli Annunci de “Il Notiziario Agricolo” è riservata esclusivamente per le compravendite fra privati, non si pubblicano annunci di carattere commerciale. L’annuncio verrà pubblicato a partire dal primo numero utile, in caso di mancanza di spazio le pubblicazioni slitteranno sui numeri successivi. L’editore non è responsabile di quanto pubblicato negli annunci, il presente modulo vale come dichiarazione che quanto richiesto di pubblicare corrisponde al vero.

DATA

FIRMA

Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione degli Annunci Economici sul periodico “Il Notiziario Agricolo”. In qualsiasi momento in base all’Art.13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti Asti, C.so F. Cavallotti n. 41 – 14100 Asti.

data

Firma

numero 3 - 2021

Luogo

ECOBONUS 110%




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