Il Notiziario Agricolo n. 5 - 2020

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 5 Anno 2020 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

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69° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

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Siamo in un momento difficile e Coldiretti Asti rilancia forte

Abbiamo ancora paura, ma sappiamo cosa dobbiamo fare

Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti

Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 69° Nr. 5 - 2020 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1950

Direttore Resp.: Diego Furia Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti

on le nuove e inevitabili restrizioni dettate dalla pandemia, siamo in un momento difficile e per molti aspetti anche drammatico. Purtroppo quanto sta (di nuovo) accadendo era prevedibile e tutti ora si interrogano se eravamo veramente preparati per questa seconda ondata di pandemia. E’ quindi in questi momenti che ognuno di noi guarda indietro e, in riferimento alle sue funzioni e quindi alle responsabilità che sente di avere, si interroga di quanto ha fatto nei mesi passati per cercare di arginare le problematiche che purtroppo ed inevitabilmente si stanno ripresentando. E le problematiche sono principalmente due: il contenimento del virus e le conseguenze sull’economia. Per quanto ci riguarda, sotto l’aspetto della prevenzione alla malattia, Coldiretti Asti ha ovviamente applicato tutti gli opportuni protocolli sanitari previsti e sinceramente non c’è altro da fare se non applicarli correttamente. La partita più importante quindi ce la giochiamo su come incidere a favore dei nostri associati sotto l’aspetto economico. Se da un lato abbiamo cercato di garantire la massima tutela sindacale della categoria, sollecitando gli opportuni provvedimenti legislativi per non fermare le attività e avere opportune agevolazioni finanziarie e previdenziali, dall’altro ci siamo concentrati di indirizzare le imprese agricole verso la strada migliore in uno scenario che cambia repentinamente. La nostra visione ci ha quindi portato ad investire verso il delivery, le consegne a domicilio, la vendita diretta, compreso il rilancio dei mercati di Campagna Amica e le vendite online. Abbiamo così inaugurato il 12 novembre scorso un nuovo agrimercato settimale al giovedì pomeriggio nella centrale piazza Alfieri del capoluogo provinciale e, nella stessa sede, ci apprestiamo, il 6 dicembre prossimo, a tenere il primo agrimercato mensile della domenica. In questi stessi giorni ad Asti in corso Alessandria 271 attiveremo il primo agrimercato di Campagna Amica al coperto. La struttura ricomprenderà al suo interno una grande enoteca che avrà un omologo negozio on line che abbiamo battezzato “Enoteca Amica”. Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti

Editoriali

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ornano le paure e i timori, per la salute e per l’economia. Non vogliamo e non possiamo nascondere le preoccupazioni per questa seconda ondata della pandemia che attanaglia anche la nostra provincia. Tuttavia la nostra categoria può essere più consapevole del proprio ruolo strategico all’interno della società. Durante il lockdown di questa primavera la filiera agroalimentare ha saputo evitare gli assalti ai supermercati. Con #lagricolturanonsiferma siamo riusciti a comunicare che i prodotti agricoli non sarebbero mancati e abbiamo così trasmesso serenità. La rete dei mercati di Campagna Amica ha svolto un ruolo di protagonista ed è anche per questo che in questi mesi Coldiretti Asti ha investito molto per ampliare le occasioni di offerta dei produttori dell’Astigiano (vedasi l’intervento del Direttore in questa stessa pagina). Il settore dunque ha fatto e sta facendo molto per la tenuta del Paese, pronto a una decisa ripartenza non appena si superarà questa seconda terribile emergenza. Ci sono potenzialità di crescita sui mercati internazionali, non bisogna però perdere fasce di mercato e occorre soprattutto conquistarne di nuove. Certo, le preoccupazioni non mancano. Non bisogna lasciare al suo destino la Brexit, perchè il Regno Unito è uno sbocco importante per il settore vitivinicolo. Il blocco del canale Horeca è la grande incognita. La chiusura del mercato tedesco sta penalizzando molti settori a partire dall’ortofrutticolo. Coldiretti è pronta a intensificare sempre più la comunicazione del prodotto 100% Made in Italy, con la creazione di nuovi canali di mercato e una regia nazionale per accompagnare le imprese agricole sui mercati esteri. Anche a livello territoriale è necessario creare un voucher a favore delle piccole e medie imprese agricole finalizzato all’acquisto di servizi legati alla partecipazione alle fiere virtuali e alle iniziative di vendita online. Infine occorre concentrarsi sulle nuove tecniche di coltivazione adattabili all’agricoltura di precisione e sull’applicazione della nuova tecnologia blockchain per la tracciabilità dei prodotti. Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti


In Piazza Alfieri c’è un nuovo agrimercato di Campagna Amica Sarà riproposto, tutte le settimane al giovedì pomeriggio, dagli agricoltori di Coldiretti Asti

Inaugurazione

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oldiretti Asti ha attivato un nuovo agrimercato di “Campagna Amica”. Si tiene ad Asti ogni giovedì pomeriggio, dalle 14 alle 19 in piazza Alfieri, lato portici Anfossi, nella nuova area pedonale. In più ogni prima domenica del mese, sempre in piazza Alfieri, le bancarelle gialle di Coldiretti saranno a disposizione dei consumatori fin dal mattino, quindi per l’intera giornata. “In questo momento particolarmente difficile – spiega il presidente provinciale, Marco Reggio - è importante che gli agricoltori di Coldiretti Asti siano impegnati nell’offrire agli astigiani e a tutti i consumatori una nuova occasione per reperire e rifornirsi dei prodotti del territorio. Possiamo considerarlo un nuovo servizio in un’ottica di sostegno alla cittadinanza quando a causa del lockdown la collettività è molto penalizzata. Un aiuto reciproco per arginare in parte i gravi riflessi economici causati dalla pandemia e che arriva direttamente dalla campagna, perché, nonostante tutto, #lacampagnanonsiferma e il lavoro dei nostri imprenditori continua a fornire tutte le grandi eccellenze di cui siamo conosciuti nel mondo”. Questo del giovedì è il secondo agrimercato di Campagna Amica attivo in città, dopo quello in funzione da oltre sei anni in piazza Statuto, pronti a triplicare, una volta al mese, con l’agrimercato della domenica. A disposizione delle aziende agricole si sono 20 stalli, già prontamente tutti occupati dagli agricoltori con i caratteristici gazebo gialli.

Il nuovo mercato di Campagna Amica del giovedì nella centralissima piazza Alfieri

“Negli agrimercati di Campagna Amica – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – si segue attentamente la stagionalità dei prodotti. La filiera corta è un vantaggio per tutti i consumatori, un’occasione per fare una spesa sostenibile, acquistando prodotti agricoli selezionati con cura, sempre freschi e di origine controllata e garantita. Questo nuovo agrimercato nasce dopo un lungo percorso di crescita delle nostre aziende e anche della sensibilità dei consumatori; vogliamo ringraziare il Comune di Asti per aver accolto le esigenze dei nostri produttori e aver creduto fin da subito in questa nuova iniziativa fornendo la massima collaborazione, grazie alla disponibilità del sindaco Maurizio Rasero e del vicesindaco Marcello Coppo che ha seguito in prima persona tutto l’iter di assegnazione dell’area mercatale specifica nata facendo riferimento alle iniziative in favore della cosiddetta “filiera corta” di cui alla Legge Regionale 12 del 2008 che ha recepito le direttive del decreto Ministero delle Politiche Agricole del 2007 in materia di mercati riservati all’esercizio di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli”. “Siamo lieti di questa iniziativa - di-

chiara il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero - che dà la possibilità ai cittadini di rifornirsi di generi alimentari prodotti sul nostro territorio da operatori astigiani, con un’offerta ulteriore a quella già presente. Gli acquisti all’aria aperta sono uno strumento in più per limitare i contagi”. “Prodotti sani del nostro territorio – rileva il Vice Sindaco, Marcello Coppo - in una bella cornice urbana, la nuova zona pedonale di piazza Alfieri sta pian piano prendendo forma, riteniamo che, al netto del triste periodo che stiamo vivendo, questa iniziativa sia la giusta risposta a una nuova fruibilità del centro storico, come vetrina dei prodotti del territorio”. Il nuovo agrimercato di piazza Alfieri del giovedì sarà particolarmente dinamico, dove ogni settimana potranno aggiungersi o ruotare nuovi produttori, in modo da presentare una gamma di prodotti completa e sempre fresca. Talvolta saranno proposte tipicità di altri territori, grazie alla rete Campagna Amica ramificata su tutto il territorio nazionale. Appuntamento da non perdere quindi ogni giovedì pomeriggio in piazza Alfieri e ogni prima domenica del mese per tutto il giorno.


Restrizioni Covid: le difficoltà delle aziende agricole Colpiscono pesantemente agriturismi e cantine; attesi i primi indennizzi a fondo perduto

numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto. Negli agriturismi è verosimilmente più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e alleggerire gli assembramenti nelle città. “Con il lockdown – spiega Giovanna Soligo presidente degli Agriturismi di Campagna Amica dell’Astigiano -, le nostre strutture si sono ulteriormente attrezzate per riaprire in totale sicurezza, anche grazie proprio agli ampi spazi di cui in campagna possiamo godere. Con il solo asporto e le consegne a domicilio, seppur importanti, non è possibile coprire le perdite provocate dai nuovi divieti”. “Le limitazioni alle attività di impresa – conclude il presidente Reggio - devono, dunque, prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze, superando il limite degli aiuti di Stato. Gli interventi a fondo perduto devono essere rapidi per agriturismi e ristoranti in modo da incentivare l’acquisto di prodotti alimentari Made in Piemonte”.

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agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre 9,6 miliardi per le mancate vendite di cibo e bevande nel 2020. Un drastico crollo dell’attività che – sottolinea la Coldiretti – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. “Qui nell’Astigiano – sottolinea Furia - prestiamo particolare attenzione alle criticità del settore vitivinicolo che per fatturato ha nella ristorazione il principale canale di commercializzazione. Non dimentichiamo che nell’attività di ristorazione in Italia sono coinvolte circa 330 mila tra bar, mense e ristoranti, che si approvvigionano da 70 mila industrie alimentari e 740 mila aziende agricole lungo la filiera per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro”. L’emergenza rischia di penalizzare ingiustamente anche l’agriturismo nazionale che può contare secondo “Campagna Amica” su 24 mila realtà diffuse lungo tutta la Penisola spesso situate in zone isolate in strutture familiari con un

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Ci apprestiamo ad affrontare un altro periodo terribile, oggi più che mai occorre intervenire a supporto delle imprese e avere uno spirito unitario a difesa delle produzioni locali e del made in Italy in generale”. Non nasconde le sue preoccupazioni il presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio, dopo le prime limitazioni poste dal Governo e dalla Regione Piemonte per arginare la nuova ondata della pandemia. “Rispetto alle restrizioni di questa primavera – precisa il direttore Diego Furia – oltre alla chiusura solo parziale, ci sono anche le attività di ristorazione e di alloggio connesse alle aziende agricole, contemplate nei decreti “Ristori” varato dal governo per risarcire i mancati incassi. Sono previsti indennizzi a fondo perduto con un meccanismo ancora in fase di messa a punto, ma che sarà gestito dall’Agenzia delle Entrate, e che si spera possa ricomprendere un contributo anche per le altre aziende agricole in difficoltà, come le cantine vinicole, a causa della chiusura dei canali horeca”. La chiusura forzata e il coprifuoco penalizzano pesantemente il settore agricolo. Le sole vendite di cibi e bevande nel settore della ristorazione sono praticamente dimezzate (-48%) nel corso dell’anno, con un impatto drammatico a valanga sull’intera filiera, dai tavoli dei locali fino alle aziende agricole e alimentari nazionali. E’ quanto emerge da una elaborazione Coldiretti sulla base dei dati Ismea sulle pesanti conseguenze dell’emergenza Covid. Il crack della ristorazione con il crollo delle attività di bar, gelaterie, pasticcerie, trattorie, ristoranti, vinerie, pub e pizzerie ha un effetto negativo sull’intero


Contributi per acquisti made in Italy e agli under 30, taglio Imu per i pensionati Le azioni a difesa dell’agroalimentare che vale almeno un miliardo di euro

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a filiera agroalimentare Made in Italy, con 3,6 milioni di occupati, è diventata la prima realtà economica del Paese. Un giro d’affari che parte dal primario, passa per l’industria e si concretizza fino alla ristorazione, ma che nel 2020 rischia però di subire un crack da 34 miliardi. Occorre quindi intervenire sulla crisi economica conseguenza della pandemia che ha causato il crollo del turismo e il drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa. Coldiretti accoglie quindi con favore il “Bonus filiera Italia” per 600 milioni di euro, in occasione del voto di fiducia sul Dl agosto in Senato che prevede, oltre agli incentivi per ristoranti e agriturismi, anche un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole ed alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e IGP. “E’ un provvedimento – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti - non solo importante e vitale per le nostre aziende agricole a cominciare dalle agrituristiche e dalle vitivinicole, ma anche strategico e innovativo per il principio che tende a valorizzare la materia prima del territorio. Per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola a sostegno della filiera agroalimentare”. Il contributo è riconosciuto a coloro che abbiano subìto un consistente calo del fatturato o dei corrispettivi nei mesi tra marzo e giugno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. “Viene anche chiarito – sottolinea Furia - che l’esonero IMU per i terreni agricoli spetta anche ai proprietari che siano coadiuvanti familiari del CD, pensionati CD e IAP ancora in attività, soci

CD e IAP di società di persone esercenti attività agricola”. Si risolveranno così migliaia di contenziosi con cui i Comuni ingiustificatamente chiedevano il pagamento del tributo di predetti soggetti. Coldiretti ha anche sostenuto lo stanziamento di 20 milioni di euro nel 2020 per interventi di promozione della commercializzazione dei prodotti della quarta gamma in difficoltà per effetto del calo dei consumi provocato dall’emergenza coronavirus con un crollo degli acquisti che ha raggiunto punte del 30% durante la fase più acuta della pandemia per attestarsi su una media del 6% nel primo semestre secondo l’Ismea. Una boccata di ossigeno per aiutare un settore che ha subito un duro colpo dopo essere stato caratterizzato da un crescita ininterrotta negli ultimi decenni con l’81% dei consumatori di ortaggi freschi che compra verdure

quarta gamma tra insalate in busta, carote baby ed altro. “Nel provvedimento – rileva il presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio – sono contenute anche altre importanti misure di sostegno al settore agricolo, come le misure agevolative per sostenere l’avvio di nuove imprese da parte di giovani under 30 e la possibilità di utilizzo delle risorse non impiegate per la riduzione volontaria della produzione di uve per il rafforzamento della misura della decontribuzione previdenziale già prevista anche per il settore vitivinicolo e per il sostegno dei vini DOC e IGP”. Anche nel periodo di crisi il Made in Italy agroalimentare si è dimostrato dinamico e innovativo e oggi vale ancora oltre 1 miliardo di euro. “Gli incentivi – conclude Reggio - sono quindi importanti per salvare il comparto, proprio facendo leva sui territori che sono il vero motore economico”.

Pasti in agriturismo, per chi alloggia si può Taglio costo del lavoro con l’esonero dei contributi fino a fine anno

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importante aver chiarito che è possibile negli agriturismi offrire pasti ai clienti che vi alloggiano anche nelle zone rosse e arancioni dove la ristorazione è vietata. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare positivamente la Faq del Governo che chiarisce i contenuti del DPCM, consentendo senza limiti di orario la ristorazione solo all’interno della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Un altro aspetto importante da parte di Coldiretti è aver ottenu-

to il taglio del costo del lavoro con l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali in agricoltura fino alla fine dell’anno. Il decreto Ristori bis ha stanziato ulteriori 340 milioni di euro per garantire, anche per il mese di dicembre, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese, operanti su tutto il territorio nazionale e appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e birra.


Le aziende agricole dell’Astigiano pronte con la spesa a domicilio pagna Amica, che consente alle famiglie, senza muoversi da casa, di ordinare e ricevere prodotti freschi, genuini e senza sprechi energetici e ambientali per il trasporto”. “E’ bene sottolineare – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - la grande sensibilità dei consumatori verso il lavoro delle aziende agricole, in un rapporto di sostegno reciproco che può in parte arginare i gravi riflessi economici causati dalla pandemia. Il servizio è utile soprattutto per chi ha maggiore difficoltà ad uscire e garantisce il fabbisogno alimentare settimanale con prodotti locali, in un’ottica di sostegno alla cittadinanza che arriva direttamente dalla campagna, perché, nonostante tutto, #lacampagnanonsiferma e il lavoro dei nostri imprenditori continua a fornire tutte le grandi eccellenze di cui siamo conosciuti nel mondo”. “Come abbiamo già fatto in passato – conclude Furia

- rinnoviamo l’appello a supermercati, ipermercati e discount di privilegiare negli approvvigionamenti sugli scaffali i prodotti del nostro territorio. I consumatori vogliono il prodotto locale e i nostri agricoltori sono in grado di garantire mediamente maggiore sicurezza sanitaria e migliore qualità rispetto alle produzioni straniere, oltre ovviamente all’impiego di manodopera nazionale. Purtroppo l’esperienza ci dice che in queste occasioni prevale talvolta la speculazione e che la Gdo si concentra quindi su prodotti agricoli e alimentari provenienti dall’estero”. Ogni azienda agricola di Coldiretti Asti consegna la spesa al domicilio mediamente nel raggio di una trentina di chilometri e comunque tutti servono il capoluogo e i maggiori centri della provincia. Di seguito l’elenco dei produttori agricoli Coldiretti Asti Campagna Amica che offrono già questo servizio. http://asti.coldiretti.it.

Bagnasco F.lli s.s. - Asti - Ortaggi e Frutta Tel. 3495498732 – 3493887368 - www.fratellibagnasco.com Apicoltura Bechis di Bechis Alessandro – Castelnuovo D. B. - Miele e derivati - Tel. 3396264761 Azienda Agricola Mo Alessandro – Coazzolo Vini - Tel. 3493757322 Azienda Agricola Maccario Francesco - Castelnuovo D. B. - Ortaggi, Frutta e Conserve - Tel. 3389052839 Cascina Macaron di Aschiero Sergio – Asti - Vini, Salumi e Ortaggi - Tel. 3319529736 – 3388916457 Azienda Agricola Il Filo Rosso di Corda Paolo Villafranca d’Asti - Nocciole, Crema nocciole, Zafferano, Confetture, Miele e Liquore allo Zafferano - Tel. 3498045848 –www.ilfilorosso.eu Tenuta la Pergola di Bodda Alessandra – Cisterna d’Asti - Vini D.O.C. e D.O.C.G. in bottiglia o vini bianchi e rossi in Bag in Box da 5 o 10 litri - Tel. 0141/979246 – 3382029588 Azienda Agricola l’Avija di Sammatrice Silvia Castell’Alfero - Miele, Polline e Pappa Reale - Tel. 3286681379 Azienda Agricola Silvia Castagnero – Agliano Terme - Vini e Birra - Tel. 3356592832 – 3492753990 Cascina Perfumo di Perfumo Marco – Nizza Monferrato - Vini, Frutta, Ortaggi, Pasta, Formaggi, Latte, Carne e altro - - Tel. 0141/793652 – 3488245180 Azienda Agricola la Stella Polare di Viora Maria Grazia – Villanova d’Asti - Confetture, Torte alla frutta, Conigli, Oche, Anatre, Polli, Uova di Gallina e di Struzzo - Tel. 3280006490 Az. Agr. Ciabot di Robino Luca – Baldichieri Vini, Salumi, Salse e Confetture - Tel. 3490805474 Società Agricola San Desiderio S.S. - Monastero Bormida - Carni, Salumi e Pane - Tel. 014488126 – 3403123764 Azienda Agricola Fecchio Paolo - Aramengo Mieli di Acacia, Millefiori e Rododendro; Propoli - Tel. 3474191801 - 3408060688 – 0141/909183 Cascina Barosca Società Agricola – Castelnuovo D. B. - Conserve, Confetture, Nocciole tostate, Uova - Tel. 3664656733

Agrimacelleria Azienda Agricola Negro Francesco – Calamandrana - Carne di bovino e suino; Salumi - Tel. 3497822097 Az. Agr. Gallino Valter – Cisterna d’Asti - Salumi vari, Carne Bovina e Suina - Tel. 3450816283 Az. Agr. Agrituristica “Il Buon Seme” - San Damiano d’Asti - Farine miste: Grano Tenero “0”, Grano Duro Senatore Cappelli “0”, Mais Integrale, Farro Integrale, Sorgo Integrale - Tel. 3332233491 Azienda Agricola Cesare Quaglia - Asti - Farine miste: Grani Antichi, Grano Tenero, Grano Duro, Ceci; Polenta di Mais, Pasta Secca di Filera Corta, Prodotti di Canapa - Tel. 3465790191 Azienda Agricola Ca’ D’Pinot di Zavattero Barbara – Asti - Ortaggi, Vini Rossi e Bianchi in bottiglia e bag in box Tel. 3666268622 – 0141/479740 Azienda Agricola Cascina Papa Mora – Cellarengo - Ortaggi Bio Certificati, Salse, Confetture, Biscotti, Tajarin, Vino - Tel. 0141/935126 – 3488145310 - www.cascinapapamora.it Azienda Agricola Vigliani Alessandra – Moasca - Formaggi freschi e stagionati di Capra, Yogurt, Latte Pastorizzato di Capra, Panna Cotta, Ravioli Carne di Capra, Sugo di Capra - Tel. 3356849353 – 3389719168 - www.ilformaggiodimoasca.it Agrimacelleria Az. Agr. Allegretti Renzo – Castell’Alfero - Carne di Bovina - Tel. 3479184628 Azienda Agricola La Rondine - Villafranca d’ Asti - Pacchi famiglia da 10 Kg Carne Bovina Piemontese - Tel. 3491291031 Azienda Agricola Raviola Deborah – Asti Fr. San Marzanotto - Patate - Cipolle – Spinaci - Tel. 0141/597806 – 333/4898181 Azienda Agricola Il Tonchese – Tonco - Carni bianche (Galli, Gallinelle, Faraona) – Uova - - Tel. 329/4294920 – 0141/991164 - www.iltonchese.it Az. Agr. Cascina Vergano di Nespolo Matteo - Refrancore - Ceci e Legumi in pacchetti - Tel. 340/6359088 Azienda Agricola Sartoris Mauro – San Marzano Oliveto - Mele e derivati - Succo di Mela - Aceto di Mela - Confetture – Pere - Tel. 347/9498045 - 347/0981376 Azienda Agricola Aurelio dei Brondoli di Brondolo Giancarlo - Cortiglione - Vini Barbera e Grignolino - Tel. 348/1728585

Società Agricola Casa Serra s.r.l. - Asti Fraz. Montegrosso Cinaglio - Carne Bovina Razza Piemontese - Highlander Scottish Aberdeen Angus - Tel. 340/1876549 Azienda Agricola Ca’ del Ponte Rizzolio & Catalano di Rizzolio Pinuccia - Monastero Bormida - Robiola di Roccaverano DOP - Tel. 328/2006697 – www.cadelponte.com Az. Agr. Albanese Carmela - Isola d’Asti - Ortaggi e Frutta di stagione - Tel. 345/4017227 Azienda Agricola Macario Giovanna – Nizza Monferrato - Vini Docg - Tel. 347/4305954 Azienda Agricola Polyagrinova di Paulin Takumbo Takam – Camerano Casasco - Mieli bio: Acacia, Tiglio, Rododendro, Castagno, Millefiori, Pollini, Pappa Reale,Crema miele e nocciola - Tel. 320/6071413 Az. Agr. La Robba Giusta – Cassinasco - Pasticceria secca e fresca - - Tel. 338/6048021 Azienda Agricola Barbero Davide – Mombercelli - Ortaggi e frutta di stagione, Cardi, Nocciole, Vino - Tel. 347/0019054 Azienda Agricola Orto di Corticelle di Bottero Silvio Luigi – Cortiglione - Verdure fresche di stagione - Tel. 334/9527510 Az. Agr. Boggero – Begge Wine di Boggero Giacomo – Cortiglione - Frutta - Verdura - Vini in bottiglia e bag in box - Tel. 349/1235531 Azienda Agricola “Laiolo Guido Reginin” di Laiolo Gian Paolo – Vinchio - Vini Docg Tel. 333/9323616 – 338/8362408 Az.Agr. Capra e Cavoli di Pompilio Gian Paolo – Capriglio - Formaggi freschi e affinati – Yogurt e Latte di Capra - Tel. 347/3608974 Az. Agr. La Lumaca Monferrina di Locatelli Chiara – Grazzano Badoglio - Creme corpo alla bava di lumaca – Sughi alla lumaca - Lumache al naturale – Spugna di luffa - Tel. 334/1766872 Azienda Agricola Ponteballerine di Carlevero Cesare – San Damiano d’Asti - Miele – Propoli – Polline – Pappa Reale - Tel. 329/5328556 – 0141/975615 – 329/7369346 Azienda Agricola Miscasale – Montabone - Farine macinate a pietra - Legumi - Tel. 0141/762534 - 393/2781451

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e imprese agricole astigiane di Campagna Amica mettono a disposizione dei consumatori i loro prodotti con consegne a domicilio. Il meccanismo è ormai collaudato, avendolo proposto già questa primavera durante il lockdown. Si possono ricevere direttamente a casa dalla carne ai salumi, dagli ortaggi alla frutta, dai formaggi alla pasta, dal pane al miele, dal vino alle confetture, dalle uova alle nocciole, dai succhi di frutta alle farine, fino allo zafferano: un paniere completo e a chilometri zero. “Considerando le restrizioni per l’impennata dei contagi – spiega il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – le nostre aziende sono a disposizione dei consumatori, rinsaldando quel rapporto che era già stato molto apprezzato nel corso della prima emergenza Coronavirus. Sono 43 i produttori agricoli dell’Astigiano aderenti alla rete Coldiretti Cam-

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Gli agricoltori Coldiretti Asti e Campagna Amica che fanno delivery


“Né tonda, né gentile”: la nocciola turca è politicamente scorretta Il docufilm sul dramma di un popolo e la concorrenza alla nostra corilicoltura

Filiera corilicola

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uscito il 1° novembre scorso, sul canale YouTube di Coldiretti Piemonte il documentario “Né Tonda né Gentile”, nato da un’idea di Coldiretti e realizzato dal giornalista Stefano Rogliatti. 
“Il documentario – spiega il direttore provinciale Coldiretti, Diego Furia - è nato nell’ottica di portare avanti un’operazione di trasparenza e continua su questa scia anche la diffusione che, in epoca Covid, deve necessariamente fare ricorso all’on-line. Qui ad Asti avevamo organizzato la programmazione al teatro Alfieri, ma se le restrizioni per la pandemia non ci consentono questo tipo di divulgazione, vogliamo comunque rivolgerci ai nostri associati, a tutti i corilicoltori, e non solo: vogliamo arrivare all’intera popolazione per smuovere le coscienze e mostrare che cosa avviene in Turchia da dove proviene il 70% della produzione mondiale di nocciole”. Secondo quanto filmato durante il breve soggiorno di Rogliatti in quei territori, si è già intuito, dalla presentazione del “docufilm” avvenuta il 15 ottobre scorso a Torino, cosa ci sia

Realizzato dal regista Stefano Rogliatti, il cortometraggio è visibile in chiaro sul canale YouTube Coldiretti Piemonte dietro ai dolci che mangiamo: un lavoro molto rischioso, senza tutele, senza contratto e svolto in condizioni di sostanziale schiavitù. Senza tralasciare il fatto che, oltretutto, la nocciola turca, che fa concorrenza sleale alla corilicoltura piemontese, viene prevalentemente prodotta con metodi estremamente diversi e rischiosi per la salubrità, ne sono un esempio i metodi di raccolta in climi particolarmente umidi e, ancora di più, i sistemi di essiccazione molto rudimentali praticati addirittura lungo le principali vie di comunicazione. “Abbiamo voluto portare alla luce – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - quello che, verosimilmente per la necessità di certe industrie, non si vuole far emergere, ma riteniamo possa essere una denuncia necessaria per testimoniare

ai principali acquirenti l’importanza di sostenere la nostra produzione attraverso un’equa remunerazione dei corilicoltori, del loro lavoro e dei valori racchiusi nel prodotto stesso”. Il documentario è integralmente visibile sul canale Youtube di Coldiretti Piemonte. Da non perdere.

Quanto possono essere amari i gianduiotti

Prezzi e marketing di un sistema “malato” dietro alla denuncia di Coldiretti

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e proprietà delle nocciole del Monferrato e delle Langhe, nella varietà tonda gentile trilobata, da cui ha origine il titolo del “documentario-denuncia” del regista Rogliatti, non sono paragonabili alle nocciole prodotte in Turchia. Non solo per le condizioni dei lavoratori impegnati nella produzione e nella raccolta e per il rischio dell’inquinamento da aflatossine, ma anche per il gusto, le proprietà organolettiche e per la stessa lavorabilità del prodotto da parte delle industrie di trasformazione: nel processo di tostatura, la spellabilità, cioè la rimozione della

pellicina che avvolge il frutto, è molto più facile e agevole rispetto ad altre varietà. Questo consente alle industrie dolciarie di ottenere prodotti qualitativamente più elevati e che negli anni si sono affermati come eccellenze del made in Italy, dai famosi cioccolatini ganduiotti, alle barrette di cioccolato con affogate le nocciole, ai gelati, fino alle creme spalmabili. Per questo motivo, pur approvvigionandosi all’estero e nello specifico in Turchia, l’agroalimentare molte volte sfrutta comunque il brand dell’italianità per creare appeal verso i consumatori. C’è anche un aspetto in più da non sottovalutare e

che evidentemente ha portato Coldiretti a una denuncia pubblica, quella della formazione del prezzo delle nocciole. Da quest’estate sarebbe apparso evidente il tentativo dei compratori di nocciole di fare riferimento al valore delle nocciole turche per le quotazioni anche della tonda gentile trilobata prodotta in Piemonte. Questo è sicuramente un danno concreto per i corilicoltori piemontesi che si aggiunge alla beffa di vedersi paragonare la loro produzione a quella dei colleghi turchi, a loro volta sfruttati da un sistema che non gli consente di vivere dignitosamente.


Piace la festa della nocciola di Castellero Le prove in campo, i vincitori della resa della nocciola, i partecipanti allo street food

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Castellero, Livio Germano di Cunico. Alla domenica mattina si è anche tenuto l’interessante convegno dal titolo: “Ricerca e innovazione per la filiera certificata della Tonda gentile trilobata”, con la presentazione di un sistema di identificazione delle varietà delle nocciole attraverso l’analisi del DNA, a cura del C.N.R. Di Milano e dell’azienda Roveta. Nel frattempo le aziende Coldiretti di Campagna Amica hanno messo in piedi un grande street food, con la possibilità di gustare carne cruda, tagliata, costata,

Il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia durante il convegno

spiedini e hamburger di razza bovina Piemontese, salumi, lumache, birra artigianale e vini del territorio.

Filiera corilicola

I premiati del concorso “Nocciola d’Oro” con il Sindaco Roberto Campia

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Gli stand delle aziende Campagna Amica

Questi i partecipanti di Campagna Amica: - Az. Agr. Cascina Vergano di Matteo Nespolo di Refrancore; - Az. Agr. La Lumaca Monferrina di Chiara Locatelli di Grazzano Badoglio; - Az. Agr. Ponteballerine di Carlevero Cesare di San Damiano d’Asti; - Az. Agr. Cascina Capello di Capello Antonio di Villanova d’Asti; - Az. Agr. Il Filo Rosso di Corda Paolo di Villafranca d’Asti; - Az. Agr. Ciabot di Robino Luca di Baldichieri; - Az. Agr. L’avija di Sammatrice Silvia -di Castell’Alfero; - Az. Agr. Lombricoltura Piemontese di Luigino Giacosa di Calamandrana

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enutasi in tempo di pandemia, non ha potuto fregiarsi dell’appellativo di “Fiera delle Città della nocciola” per un più tranquillizzante “Festa Città della nocciola”, ma venerdì 9 e domenica 11 ottobre a Castellero si è comunque assistito a una bellissima edizione. Il piccolo comune della Valtriversa ha saputo mettere assieme, con tutte le misure del caso, un programma interessante e molto appagante per i partecipanti. Sotto la stretta collaborazione di Coldiretti Asti e Agrion, al venerdì si è tenuta la Giornata corilicola in un noccioleto adiacente al cimitero. Ordinatamente e in gruppi in successione di 30 persone, sono state effettuate ben sei prove dimostrative in campo, come la falciatura e semina di trifoglio o miscuglio prato, l’essiccatura con sistema integrato di carico e scarico del prodotto, la verifica di irroratore/atomizzatore con applicazione di sostegni nel noccioleto per rilevare l’efficacia dei trattamenti, l’aspirazione a spalla per piccoli appezzamenti o per il raccolto residuo. Particolarmente apprezzata l’esposizione, nella grande area parcheggio, delle macchine e attrezzature agricole.Contestualmente in Municipio si è tenuta la resa della nocciola, gara riservata ai produttori di nocciole sulla base di tre parametri di selezione: resa alla sgusciatura, calibratura, analisi del gusto con prodotto tostato. Gli stessi partecipanti sono stati poi premiati alla domenica nel corso della grande festa (vedasi fotografia). Le nocciole vincitrici dell’ambito riconoscimento “Nocciola d’Oro” sono state quelle di Felicina Apprato di Castellero. Questi i premiati in ordine di resa dal secondo classificato: Massimo Rosso di Variglie, Andreas Morra di Serravalle Langhe, Daniele Alemano di Moncalvo, Leonardo Quartero di Lù Monferrato, Mirko Poggio di Roccaverano, Italo Rosso di Castellero, Rita Vione di Castellero, Enrico Belgero di Castellero, Fabio Meda di Lù Monferrato, Luigi Accornero di Viarigi, Gianmaria Scofone di Bruno, Federico Perosino di Tigliole, Cesare Trombetta di


Il mondo è sempre più affamato Crescono i timori per i rincari e la carenza di cibo

Mercati internazionali

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ono quattro mesi che crescono i prezzi mondiali dei prodotti alimentari. Spinti dall’emergenza hanno ormai raggiunto il valore massimo da inizio pandemia. Purtroppo si riducono così le possibilità di acquisto e fanno sprofondare nella fame nuove fasce della popolazione. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione sulla base dei dati Fao che rilevano un rincaro del 5% del prezzo del cibo nel mondo a settembre 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Soprattutto i prezzi dei cereali, come grano e mais, negli ultimi sette mesi hanno fatto segnare aumenti del 13,6%. Da quando è esplosa la pandemia, sono cresciute anche le quotazioni dei prezzi mondiali di burro, formaggi e carne di pollo. Inutile sottolineare come in piena crisi pandemica la disponibilità delle produzioni agricole siano strategiche per garantire le forniture alimentari alla popolazione. Alcune nazioni hanno anche posto limiti all’export per difendere le proprie riserve di cibo. Una preoccupazione che – precisa la Coldiretti – per esempio nei giorni più bui del lockdown ha spinto molti Paesi ad adottare misure protezionistiche con corsa agli accaparramenti e guerre commerciali che hanno alimentato tensioni e nuove povertà. Nel mondo si stima che quasi 690 milioni di persone abbiano sofferto la fame nel 2019 ed il numero sia destinato a crescere dall’inasprirsi dell’emergenza coronavirus e dalla conseguente crisi dei sistemi economici che stanno cancellando milioni di posti di lavoro. La pandemia di Covid-19 potrebbe far sprofondare nella fame cronica ulteriori 130 milioni di persone entro la fine del 2020. UN NUOVO SCENARIO Diventa quindi importante anche interpretare il presente degli scenari mondiali per orientare il futuro dell’alimentare. Il 20 ottobre scorso gli specialisti di Aretè, una società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica specializzata nei settori dell’agricoltura, del food e dei mercati connessi, hanno presentato la decima edizione di “Commodity agricole 2021”. Per la prima volta on-line, sono stati trattati i principali mercati delle commodity agricole ed agroindustriali: cereali, semi ed oli vegetali, latte e derivati, zucchero, cacao, uova, frutta secca, caffè e legu-

mi. Nel 2020, in un contesto macroeconomico sconvolto dall’emergenza Covid-19, gli impatti sulla domanda e sull’offerta di commodity agroindustriali hanno alimentato la già sostenuta volatilità dei prezzi. La prima parte dell’anno ha visto come protagonista la domanda. Da un lato con il crollo dei prezzi delle materie prime legate agli energetici (oli vegetali, mais, zucchero) e dipendenti dal settore ho.re.ca e dell’intrattenimento (latte e derivati, cacao); dall’altro con gli aumenti dei prezzi delle materie prime esposte direttamente o indirettamente allo stoccaggio casalingo (uova, frumento). In questa seconda parte dell’anno invece, con il graduale allentamento delle misure di contenimento dell’emergenza, con la ripartenza della domanda dei grandi paesi importatori e con l’implementazione di molteplici politiche pubbliche, molti mercati hanno dovuto fare i conti con un’offerta non più adeguata al contesto. Il comparto semi e oli vegetali, tra giugno e ottobre, è tornato ai livelli di prezzo di inizio anno, in alcuni casi superandoli. Produzioni limitate dalla carenza di manodopera straniera e condizioni meteo avverse, hanno portato gli stock dei principali paesi produttori a livelli non sufficienti ad assorbire il ritorno della domanda cinese e indiana. Fenomeni atmosferici avversi hanno fortemente impattato anche il comparto cereali. Il dipartimento dell’Agricoltura Americano (USDA) ha recentemente rivisto a ribasso gli stock e le produzioni USA di mais imprimendo volatilità rialzista ai prezzi. Rialzi che si sono trasmessi anche al mercato del frumento, già segnato dalle difficoltà produttive e/o dalla carenza di stock nei principali paesi esportatori (Europa, USA, Canada e Russia). Il frumento tenero, sul mercato finanziario europeo, ha registrato un aumento di prezzo di circa il 30% rispetto ai minimi della scorsa campagna. Ancora più evidente l’aumento di prezzo del frumento duro, con il prodotto nazionale ai livelli più alti dal 2015 e una mancata quotazione a Foggia, il 23 settembre, per l’abbandono della seduta della camera di commercio di parte della commissione in seguito al timore di ribassi. Sui prezzi europei dello zucchero pesa

ancora l’accumulo di stock durante il lockdown; tuttavia, la ripartenza dei prezzi internazionali, una produzione europea compromessa dalla diffusione dello “yellow virus” ed un rinnovato fabbisogno europeo di import, lasciano presagire poco spazio per ulteriori cali. Una riflessione interessante è offerta anche dall’analisi delle molteplici politiche pubbliche, implementate per influenzare i prezzi o per garantire l’approvvigionamento interno. Gli incentivi allo stoccaggio privato della Commissione Europea di burro, polveri e formaggio, hanno contribuito a risollevare il mercato di latte e derivati dai minimi toccati tra aprile e maggio. I futuri acquisti di nocciole e di uva passa annunciati dal TMO turco e di mandorle di USDA hanno mantenuto elevati i prezzi delle nocciole turche e dell’uva passa e limitato il tracollo dei prezzi della mandorla. Volatilità rialzista trasmessa ai prezzi anche da politiche su export e import, come i limiti all’export di seme di girasole russo, la riduzione del dazio di importazione di lenticchie in India, e l’accordo commerciale tra USA e Cina che ha impattato soprattutto sulla soia e sui suoi derivati. Infine, da segnalare, le politiche di sostegno ai prezzi minimi garantiti agli agricoltori, come il “Living Income Differential” sulla fava di cacao in Costa D’Avorio e Ghana che, per buona parte dell’anno, ha portato a rialzi su massa, burro e polvere di cacao. Alla volatilità dettata dagli shock di domanda e offerta e dall’implementazione di politiche pubbliche, si è sommata quella dettata dall’incertezza del quadro economico. Incertezza che ha favorito fenomeni di speculazione sui mercati finanziari e variabilità dei tassi di cambio e dei noli, con ribaltoni nei rapporti di competitività e nei flussi di scambi tra paesi. Una su tutte la svalutazione delle valute sudamericane rispetto al dollaro, che ha aumentato la competitività del prodotto brasiliano e argentino su mercati chiave come zucchero, cereali e soia. Inutile dire che gli effetti delle dinamiche descritte e il tuttora elevato livello di incertezza si trascineranno non solo per gli ultimi mesi del 2020, ma influenzeranno anche il 2021, con la volatilità di prezzo che si conferma ormai l’indiscusso protagonista dei mercati agroindustriali.


I filtri di cantina diventano portabottiglie Martina Bodda vince l’Oscar Green regionale

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Concorso

Martina Bodda ritira l’Oscar, da destra con il delegato Confederale per il Piemonte, Bruno Rivarossa, il delegato regionale Giovani Impresa, Danilo Merlo, il direttore provinciale, Diego Furia, il presidente, Maro Reggio, e il segretario Giovani Impresa, Enrico Lorenzato

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Alessandra e Martina Bodda

cie di 126 campi da calcio. A fare gli onori di casa alla cerimonia di consegna degli oscar è stato il delegato regionale Giovani Impresa, l’astigiano Danilo Merlo, con il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa. Presenti il presidente di Coldiretti Asti Marco Reggio, il direttore Diego Furia e il segretario provinciale Giovani Impresa Enrico Lorenzato, con gli altri presidenti, direttori, delegati e segretari di tutte le federazioni provinciali di Piemonte e Valle d’Aosta. “Ospite” d’onore, in collegamento video, di questa XIV edizione la delegata nazionale Giovani Impresa Veronica Barbati. Presente dal vivo invece il fu-

Il porta bottiglie di Martina

Vignaiola di Cisterna d’Asti si è aggiudicata la categoria sostenibilità, parteciperà alla selezione nazionale del Concorso mettista Gabriele Scarafia, già allievo della Scuola internazionale di Comics di Torino che, nel corso della serata, ha realizzato divertenti vignette, una per ogni categoria della premiazione. “Innovatori di natura” è stato il titolo di quest’anno del concorso e “Sostenibilità” la categoria vinta da Martina Bodda. “Abbiamo voluto, quest’anno più che mai - ha evidenziato Danilo Merlo -, portare un messaggio positivo

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artina Bodda, vignaiola venticinquenne di Cisterna d’Asti, è tra i magnifici 9 piemontesi vincitori del concorso “Oscar Green” regionale organizzato da Giovani Impresa Coldiretti. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti si è tenuta il 29 settembre scorso al Circolo dei Lettori di Torino. “Ringrazio mia mamma per avermi dato l’idea di riutilizzare i filtri di cartone utilizzati nella nostra cantina per realizzare i portabottiglie, i miei fratelli per il supporto, Coldiretti Asti per avermi suggerito questa opportunità e l’Università di Torino”. L’idea di Martina è prima diventata la sua tesi di laurea ed ora è un progetto denominato “Fine”, dall’unione di Filter e Wine per sottolineare due aspetti: fine come eleganza, e come fine vita che viene reinventato. Le prime scatole portabottiglie sono già state messe in bella mostra ed ora si tratta di sensibilizzare le cantine nel riutilizzo dei filtri che solitamente vengono buttati. Martina ha già progettato diverse creazioni, scatole regalo ed elementi d’arredo come vasi per i fiori, lampade, porta gioie. Il procedimento è semplice, i filtri in cartone utilizzati per filtrare il vino vengono asciugati e fustellati come se fosse cartone. Se non fossero riutilizzati, i filtri, andrebbero smaltiti come rifiuti indifferenziati in quanto impregnati di materiale organico. Con ogni filtro una cantina può ottenere una scatola mono bottiglia e tenendo conto che, in una cantina media, un filtro viene utilizzato per il filtraggio dai 5 ai 10 ettolitri di vino (in base a quanto il vino risulta torbido) e che in Piemonte la media degli ultimi 10 anni è di 43.696.000 ettolitri di vino prodotto, si può facilmente capire quanto risparmio economico e ambientale si potrebbe ottenere con il riuso creativo di Martina. In un anno nella nostra regione vengono utilizzati circa 5.826.133 di filtri di dimensione 40 per 40 centimetri pari alla superfi-


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all’evento di premiazione, una serata che, fino a pochi mesi fa, non riuscivamo neanche ad immaginare di poter realizzare, ma che, proprio per questo, ha avuto un significato ancora più forte dimostrando come l’agricoltura piemontese non si sia mai fermata, nonostante le difficoltà della pandemia”. “Il concorso Oscar Green – sottolinea Diego Furia - offre una vetrina importante ai partecipanti, una grande opportunità ai giovani agricoltori che implementano ed innovano il nostro patrimonio d’eccellenza. Grazie alle nuove generazioni, il binomio agricoltura e innovazione è diventato sempre più frequente: l’esempio l’abbiamo avuto proprio dalle aziende, come “La Pergola” di Alessandra e Martina Bodda, che hanno partecipato a questo concorso con passione, creatività e professionalità”. “La finale regionale Oscar Green è sempre un grande momento di confronto proficuo – afferma Marco Reggio – in cui emerge che il tessuto imprenditoriale del nostro territorio è davvero ricco. L’agricoltura ha bisogno dell’innovazione e di nuova linfa che proprio i giovani sanno portare grazie a nuove idee che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in veri progetti. Anche i giovani piemontesi confermano i trend nazionali che vedono l’agricoltura come settore che sa dare concrete prospettive di futuro: sono aumentate, infatti, le aziende under 40 del 60% rispetto al 2017 e 2018. Proprio per questo, anche alla luce della crisi causata dal Covid, sono fondamentali le misure a sostegno del mondo agricolo giovanile, motore della nostra economia”. Dopo il superamento della fase regionale, Martina Bodda accede ora alla selezione nazionale del concorso Oscar Green.

Questo l’elenco completo delle categorie e i relativi vincitori piemontesi: Categoria: CAMPAGNA AMICA Motivazione: Per aver saputo compiere una scelta di vita privilegiando la qualità delle produzioni e valorizzando il territorio Finalista regionale è: Emiliano Barbato dell’apicoltura Bee Slow di San Germano Chisone in provincia di Torino Categoria: IMPRESA 5.TERRA Motivazione: Per aver saputo introdurre la tecnologia e modernizzare la tradizione Finalista regionale é: Paolo Dellaferrera dell’omonima azienda agricola di Bene Vagienna in provincia di Cuneo Categoria: SOSTENIBILITA’ –MENZIONE SPECIALE Motivazione: Per aver saputo diversificare una attività tradizionale come l’allevamento cogliendo nuove opportunità Finalista regionale é: Elisa Giughera dell’azienda agricola Futura di Cercenasco in provincia di Torino Categoria: SOSTENIBILITA’ Motivazione: Per aver saputo interpretare al meglio l’ottica dello spreco zero Finalista regionale é: Martina Bodda Tenuta La Pergola di Cisterna d’Asti in provincia di Asti Categoria: SOSTENIBILITA’ –MENZIONE SPECIALE Motivazione: Per aver saputo affrontare con coraggio un cambio di vita badando alla sostenibilità della produzione Finalista regionale é: Luca Ravera dell’azienda agricola La Spira di Tagliolo Monferrato in provincia di Alessandria Categoria: FARE RETE Motivazione: Per aver avuto l’intuizione di sperimentare ed unire le risorse del suo territorio Finalista regionale é: Stefania Bellini LoreTree di La Morra in provincia di Cuneo Categoria: CREATIVITA’ Motivazione: Per aver avuto l’intuizione di aggiungere alla tradizione qualcosa di innovativo e aver saputo portare la montagna in città Finaliste regionali sono: Lara e Silvia Pennati di Formazza Agricola di Formazza in provincia di Verbania Categoria: CREATIVITA’ –MENZIONE SPECIALE Motivazione: Per aver saputo ovviare ad una problematica importante raggiungendo l’obiettivo di produrre frutti di qualità Finalista regionale è: Alberto Pasteris di dell’azienda agricola Pasteris Franco di Cigliano in provincia di Vercelli Categoria: NOI PER IL SOCIALE-MENZIONE SPECIALE Motivazione: Per aver pensato fin da subito ad aprire la propria impresa ai soggetti svantaggiati e creare valore sociale Finalista regionale è: Emanuele Bressi dell’omonima azienda agricola di Fossano in provincia di Cuneo

L’Albo d’oro degli astigiani vincitori dell’Oscar Regionale Anno 2010 e 2011 Consorzio TRIMILLII Asti Anno 2010 Laiolo Guido Reginin di Laiolo Gianpaolo di Vinchio Anno 2011 Az. Agr. C. Bianca di Cavallero Luisella di Loazzolo Anno 2012 Az. Agr. San Desiderio di Monastero Bormida

Anno 2013 Annalisa Bocchino di Canelli Anno 2013 Comune di Canelli nella categoria “Paese Amico” Anno 2014 Paolo Corda di Villafranca e Giampaolo Laiolo di Vinchio Anno 2015 Matteo Garberoglio di San Marzano Oliveto Anno 2016 Silvia Sannazzaro di Refran-

core e Alberto Brosio di Cortandone Anno 2017 Paolo Novara di Capriglio Anno 2018 Marco Francesconi di Moasca e Maria Paola Merlo di Agliano Terme Anno 2019 Romina Accossato di Ferrere e Andrea Satragno di Cassinasco Anno 2020 Martina Bodda


Agricoltura sociale come nuovo modello di welfare

Bruno Rivarossa, delegato confederale per il Piemonte

versità di Pisa, che ha spiegato, oltre ai riferimenti normativi, l’evoluzione dell’agricoltura sociale in questi anni e quali sono i nuovi modelli di sviluppo per un welfare sostenibile. Con Stefania Fumagalli, referente Agricoltura Sociale, sono state analizzate le buone pratiche piemontesi che, già da tempo, stanno creando cibo civile, aumento dei servizi nelle comunità e riduzione dei costi, benessere per le persone coinvolte nelle progettualità. Matteo Castella, presidente di Ue.Coop Piemonte, ha portato l’esempio di come la cooperazione vera possa dare importanti possibilità lavorative a quella parte di popolazione svantaggiata e a rischio emarginazione. “La maggior parte delle esperienze legate all’agricoltura sociale si concentrano proprio al nord con il 52,4% - evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – e Coldiretti Piemonte

è da oltre 8 anni impegnata ad attivare progetti in questo ambito tanto che si contano oltre 600 pratiche già sviluppate. Il numero delle fattorie impegnate nel sociale sono in crescita costante e grazie al loro lavoro sono in grado di offrire un grande valore di servizi sanitari ed educativi attraverso l’impegno degli agricoltori con azioni di aiuto e sostegno a diverse categorie della popolazione che, ancora più in questo momento, hanno bisogno di un aiuto concreto a causa delle crisi economica e sociale provocata dall’emergenza Coronavirus. Ora, però, per dare concretezza ad un nuovo modello di welfare serve che si vada avanti a livello regionale, come abbiamo fatto presente alle Istituzioni nel corso dell’evento, per sburocratizzare le procedure e agevolare le imprese che si occupano di agricoltura sociale e che, grazie alla loro attività consentono, anche ad aree emarginate, di poter avere servizi utili a dare supporto a quelle famiglie che vivono situazioni di disagio. Investire in percorsi di agricoltura sociale significa riconoscere nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute e di valorizzazione della persona. Agricoltura sociale, infatti, vuol dire parlare di produzioni e di economia creando valore economico da ridistribuire in valore sociale”.

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’è chi si occupa di persone con problemi di dipendenza, di disturbi alimentari oppure chi si dedica all’ortoterapia, ippoterapia e altre attività con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma ci sono realtà che seguono il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate oppure che puntano allo sviluppo di un’attività agricola volta al miglioramento del benessere o al sostegno nell’arco della terza età fino a chi si prende cura della didattica e dell’infanzia o, ancora, dell’inserimento dei rifugiati politici. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Piemonte delle varie sfaccettature dell’agricoltura sociale, presentata da Coldiretti Piemonte il 18 ottobre scorso a Torino durante l’incontro “La vera agricoltura sociale fa bene all’Italia”. In Italia, come ha illustrato il direttore della Fondazione Campagna Amica, Carmelo Troccoli, esistono 9 mila fattorie sociali con 40 mila persone che, nell’ultimo anno, attraverso l’agricoltura hanno migliorato la qualità della propria vita ed un valore economico di 1 miliardo di euro, di cui 600 milioni in prodotti e 400 milioni in servizi sociali svolti dalle imprese agricole. E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione rispetto a dove si è arrivati e a dove si potrà arrivare con Francesco Di Iacovo, professore di Economia e Politica Agraria dell’Uni-

Evento

Serve sburocratizzare le procedure. La co-progettazione come utile metodo di lavoro

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Accordo di filiera

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a 2020 è stata la nona annata della “Barbera Amica”. Il progetto di Coldiretti Asti, attuato attraverso il Consorzio Terre di Qualità con la consulenza del Centro Studi Vini del Piemonte, ha coinvolto quest’anno 120 produttori per una superficie vitata di 315 ettari, 70 in più rispetto all’anno scorso. “Inutile nasconderlo – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio -, punta in primo luogo a garantire un valore significativo delle uve Barbera d’Asti, mediamente attorno all’euro al chilogrammo”. “E’ molto positivo – puntualizza il direttore, Diego Furia – che le adesioni dei viticoltori astigiani al progetto Coldiretti continuino a crescere, non solo in termini di produttori ma anche di ettari coinvolti. Questo perché il “Barbera Amica” è ormai un sistema integrato collaudato che vede protagoniste la Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme, partner ormai storico per averci creduto fin dall’inizio, e altre importanti realtà come Terre Astesane di Mombercelli, cantina “Produttori di Govone” e Cantina Sociale di Nizza Monferrato”. Inoltre oltre alle Barbera d’Asti, il

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Ottima l’annata della Barbera Amica

L’accordo di filiera fra Coldiretti Asti e importanti cantine cooperative ha raggiunto i 315 ettari Il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia, alla Cantina Barbera dei Sei Castelli, con il direttore Vincenzo Gerbi

progetto Coldiretti si allarga sempre più anche alle uve cortese, dolcetto, grignolino, freisa e le biologiche di diverse varietà”. La forza del progetto sta nel garantire un’adeguata qualità delle uve che ovviamente si traduce poi per le cantine in vini con un valore

maggiore rispetto alla media. Per raggiungere questo obbiettivo e quindi vedersi riconoscere un maggiore valore dalle uve, i viticoltori si attengono scrupolosamente al protocollo di produzione stilato in accordo fra il Centro Studi, Coldiretti e le Cantine.

QUANDO LA BARBERA DIVENNE “AMICA”

l “Progetto Vino” di Coldiretti Asti prese forma con l’annata 2011, quando alcuni viticoltori furono presi in mezzo alla speculazione e il valore delle loro uve Barbera d’Asti crollò a 30 centesimi al chilogrammo. In linea con i progetti di una “Filiera agricola tutta italiana” e di “Campagna Amica”, Coldiretti Asti in collaborazione con il Centro Studi Vini del Piemonte, individuò nel rapporto fra viticoltore e mediatore di uve l’anello debole della contrattazione del prezzo. Con il Consorzio Terre di Qualità (aderente a UeCoop) furono messi insieme venti produttori di uve, decidendo di avviare un percorso di valorizzazione della loro produzione e di seguire un canale alternativo di vendita delle uve, o meglio, del

vino che sarebbe stato prodotto. In pratica i viticoltori si unirono per trasformare la loro attività di semplice viticoltore a quella di vinificatore associato. Il Centro studi vini del Piemonte e i tecnici Coldiretti misero a punto un protocollo di produzione e trasformazione per la Barbera di alta qualità, dal vigneto alla bottiglia. Il Consorzio Terre di Qualità ritirò le uve e le conferì alla Cantina Barbera Sei Castelli di Agliano Terme. Il risultato dell’annata 2012 fu la triplicazione del valore delle uve Barbera d’Asti rispetto al

2011. Quando fu chiamato a ritirare l’assegno per la vendita delle uve, Ermes, un viticoltore di Viarigi all’epoca 43enne, si stropicciò gli occhi ed esclamò: “Se non avessi aderito al progetto vitivinicolo di Coldiretti avrei espiantato i vigneti, oggi sento che il mio lavoro può avere un futuro. Fino a ieri mi vergognavo, nel 2010 le uve mi sono state pagate la miseria 18 centesimi al chilogrammo, grazie al progetto Coldiretti ho superato i 90 centesimi. Se ci penso, per me questo è quasi un miracolo. Questa è proprio una Barbera Amica”. Da quel giorno il progetto vino di Coldiretti Asti fu ribattezzato “Barbera Amica” e per l’annata 2020 i viticoltori aderenti sono diventati 120, per un controvalore delle loro uve di quasi 3 milioni di euro.


E’ stata la prima “vendemmia turistica” che attiva un importante volano economico”. Quindi la definizione di “vendemmia turistica” consentirà ora di sperimentare l’esperienza nei vigneti senza considerarla attività lavorativa, come si legge nel protocollo: “per vendemmia turistica si intende un’attività non retribuita, ristretta a poche ore (e comunque non oltre l’arco della giornata), avente carattere culturale e ricreativo, rivolta a un pubblico di turisti enogastronomici e correlata al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali”. Pur trattandosi di attività a carattere culturale e ricreativo, si legge al punto 4 dell’intesa sottoscritta, non normate dalla vigente normativa a tutela dei lavoratori, la vendemmia turistica dovrà svolgersi nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e igienico sanitarie. Inoltre l’operatore enoturistico (punto 5) dovrà disporre di ambienti adeguatamente attrezzati e conformi agli strumenti urbanistici e edilizi, garantire la sicurezza e le limitazioni di accesso a attrezzature aziendali, apponendo adeguata segnaletica; dovranno essere garantite le disposizioni Covid 19 (punto 6). Oltre a dotarsi di un’assicurazione sulla responsabilità civile, i titolari delle aziende agricole che effettueranno la vendemmia turistica dovranno assicurar-

si (punto 7) che gli utenti accedano ai vigneti indossando indumenti, calzature antiscivolo e guanti idonei. L’attività potrà essere svolta (punto 1) da un numero limitato di enoturisti e comunque in misura proporzionata alla dimensione della vigna, inoltre non potrà essere ripetitiva nella medesima azienda nel breve periodo. E’ comunque piuttosto snella la procedura di adesione e comunicazione. Saranno le strutture ricettive del territorio in cui sono ospitati a dotare gli enoturisti di attestazione indicante la struttura ospitante e i giorni di permanenza. Nel caso di esperienza giornaliera senza soggiorno in loco, l’azienda agricola dovrà comunicare lo svolgimento dell’attività entro le 23,59 del giorno antecedente (anche se festivo) all’Ispettorato territoriale del lavoro di Asti tramite email all’indirizzoitl.asti-alessandria@ispettorato.gov.it. “Per noi dare la possibilità a tutti di vivere l’esperienza della vendemmia – conclude il presidente Reggio che è titolare di un’azienda vitivinicola – è un traguardo importantissimo. Dopo anni di richieste da parte di tanti turisti e consumatori, possiamo finalmente far provare direttamente l’essenza della nostra attività che rimane orgogliosamente ancorata alla cultura contadina”.

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a breve tregua data dalla pandemia ha consentito quest’anno ad alcune aziende vitivinicole, per la prima volta nella storia, di attuare la cosiddetta vendemmia turistica. Una possibilità da sempre richiesta anche dalle cantine e da molti enoturisti in cerca di nuove esperienze, già portata alla ribalta il 29 novembre scorso nell’ambito del Forum Coldiretti dell’economia agroalimentare dell’Astigiano. “Anche grazie alla partecipazione – sottolinea il direttore, Diego Furia – del parlamentare astigiano Andrea Giaccone e del vice presidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso, che nel corso del nostro Forum diedero un’interpretazione corretta della nuova legge sull’enoturismo (contemplava già la vendemmia didattica), in alcuni casi è già stato possibile quest’anno dare la stura anche alla vendemmia turistica o eno-vendemmia”. Il via libera è avvenuto grazie all’innovativo protocollo d’intesa siglato in Provincia dal presidente Paolo Lanfranco, i sindaci dell’Astigiano capitanati da quello di Moasca (è anche presidente della Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme), Andrea Ghignone, l’Ente turismo Langhe, Monferrato, Roero, Coldiretti e le altre organizzazioni di categoria, unitamente all’Ispettorato del Lavoro e allo Spresal dell’Asl AT. Ma vediamo, in particolare, come è stata regolamentata la vendemmia turistica. Il principio è basato sul garantire la partecipazione occasionale presso un’azienda vitivinicola in assoluta sicurezza, per una giornata o anche solo per qualche ora. “Le autorità competenti – rivela il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – hanno accolto le nostre tesi esposte durante l’ultimo Forum agroalimentare, comprendendo come i turisti tendano a riappropriarsi di uno stile di vita all’aria aperta e a stretto contatto con la natura. Ovviamente, i nostri territori, con i paesaggi patrimonio Unesco dell’umanità, non potevano essere insensibili a queste volontà, diventando di fatto una destinazione privilegiata

Enovendemmia

La grande novità degli eno-appassionati nei vigneti


Sbloccato il segreto di Stato sul cibo straniero Coldiretti: trasparenza anche per i mosti stranieri che si trasformano in vino nell’Astigiano

Sicurezza alimentare

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Stop al segreto di Stato sul cibo d’importazione. Questa potrebbe finalmente essere la volta buona”. Il condizionale è d’obbligo per il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia, ma la norma è stata effettivamente inserita dal governo nazionale nel decreto “Semplificazione” su cui è anche stata posta la fiducia. “Il decreto – sottolinea Furia prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente” tutti i dati relativi ad alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dalla Unione e dai Paesi extracomunitari”. Inoltre saranno resi noti anche i dati identificativi degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti. La norma, fortemente sostenuta dalla Coldiretti, assicurerà finalmente la massima trasparenza sui flussi agroalimentari. Nel marzo dello scorso anno, il Consiglio di Stato diede ragione a Coldiretti che aveva fatto ricorso proprio al diniego del Ministero della Salute all’accesso dei dati riguardanti l’importazio-

Marco Reggio e Diego Furia, rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Asti

ne di latte dei prodotti lattierocaseari tra paesi Ue ed extra Ue. “Speriamo di conoscere finalmente anche gli importatori di mosti per vini e spumanti – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio -, perché a nostro avviso c’è ancora una parte di produzione che opera in situazioni non proprio “trasparenti” e che quindi secondo noi non fa completamente il bene del nostro territorio e della nostra economia”. Il presidente di Coldiretti Asti punta il dito sulle spumantizzazioni locali di molti mosti e vini provenienti dall’estero e immessi sul mercato con il nome della località in cui si è effettuata

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ALLARMI ALIMENTARI In Italia scatta più di un allarme alimentare al giorno, regolarmente notificato all’Unione Europea. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf) relativo al 2019. Quasi la metà provengono dalle importazioni da altri Paesi dell’Unione Europea (45%), il 39% da Paesi extracomunitari, quindi solamente una minima percentuale è ascrivibile alle produzioni agroalimentari nazionali. In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre quattro prodotti su cinque più pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (84%). Come dire che le “schifezze” vengono importate dall’estero.

quest’ultima operazione di cantina. “Stando le normative attuali non c’è nulla di illegale – precisa Reggio -, ma questi spumanti non sono realizzati con le nostre uve, non vengono prodotti in Italia, ma sono solo semplicemente imbottigliati localmente e sfruttano così l’identità del nostro territorio. E poi, se vogliamo dirla tutta, fanno anche concorrenza ai nostri “veri” spumanti”. Non dimentichiamo, tra l’altro, che ben l’84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019, proveniva da cibi importati dall’estero. “In questo senso – rimarca Furia – potrebbe essere interessante analizzare le importazioni su molti prodotti agricoli e trasformati, come ad esempio le nocciole”. Con l’accesso ai dati dei flussi commerciali, anche tutti i cittadini potranno avere tutte le informazioni relative alla reale origine dei prodotti che portano in tavola. Da molti anni Coldiretti porta avanti una vera battaglia alla trasparenza, principalmente con l’etichettatura obbligatoria, per consentire ai consumatori di disporre di informazione corrette su quello che mangiano. Sicuramente sarà possibile distinguere meglio il vero made in Italy dalle produzioni straniere e garantire scelte di acquisto consapevoli. “In questo momento particolarmente difficile per l’economia – specifica Furia - dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza, per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy”. Attualmente circa un terzo (33 per cento) della produzione totale dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con


Vino: le scadenze per le dichiarazioni di vendemmia e produzione

tine coop relativamente alle uve raccolte dai soci o per i vigneti condotti direttamente. Si deve presentare la dichiarazione anche se la produzione è zero e nel caso di conduttori di vigneti che abbiano effettuato la vendita su pianta. L’esonero scatta per la produzione di uva destinata all’autoconsumo, a quella essiccata o trasformata in succo di uva, per le aziende con meno di 0,1 ettari di vigneto e infine a chi consegna tutta la produzione a un Organismo associativo. Ecco tutte le scadenze. Le dichiarazioni di vendemmia vanno presentate entro il 15 novembre. Le dichiarazioni di produzione vanno presentate entro il 15 dicembre per i produttori che effettuano la raccolta e la vinificazione con aggiunta di uve e

mosti acquistati, per quelli che effettuano la raccolta, la cessione parziale e la vinificazione con aggiunta di uve e mosti acquistati, per le associazioni e cooperative. I produttori di uva che effettuano raccolta e vinificazione solo con uve proprie e quelli che effettuano raccolta, cessione parziale e vinificazione con esclusivo impiego di uve proprie devono presentare le dichiarazioni di produzione entro il 15 novembre, in ogni caso si possono rettificare i dati entro il 15 dicembre. E’ possibile fino al 15 marzo effettuare rettifiche con ravvedimento operoso, ma solo per correggere errori “non essenziali ai fini della quantificazione e qualificazione del prodotto”. Si ricorda che per coloro che hanno presentato la domanda di contributo per la riduzione delle rese per le uve a Do e Ig è assolutamente indispensabile rispettare la scadenza del 15 novembre per la presentazione delle dichiarazione di raccolta delle uve in quanto eventuali ritardi anche se sanati con il ravvedimento operoso potrebbero comportare la perdita degli aiuti.

il marchio Made in Italy, contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole”. “Il superamento del “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute e alla sicurezza di tutti i cittadini - conclude Reggio - realizza una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza

sleale di imprese straniere e nazionali, che, attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agroalimentari”. Si tratta di un provvedimento importante che si affianca all’etichettatura obbligatoria che è già in vigore in Italia per molti prodotti e che Coldiretti chiede di estendere in ambito Ue a tutto l’agroalimentare.

La misura, osteggiata da anni dalle agguerrite lobby, abbatte uno storico muro e mette fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato e ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti.

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opo la prima scadenza prevista per il 15 novembre, entro il 15 dicembre si potranno rettificare i dati di presentazione delle dichiarazioni obbligatorie di vendemmia e produzione di vino e mosti e di rivendicazione di vini Do e Ig. che devono utilizzare i dati del registro di Cantina alla data del 30 novembre. Il 5 ottobre l’Agea ha pubblicato le istruzioni relative alla campagna vitivinicola 2020/2021. Gli adempimenti per la dichiarazione di vendemmia interessano i produttori di uva da vino che effettuano la raccolta e la cessione totale dell’uva prodotta, i produttori che effettuano la raccolta e la vinificazione con utilizzo esclusivo di uve proprie, i produttori che effettuano la raccolta, la cessione parziale e la vinificazione con utilizzo esclusivo di uve proprie, i produttori che effettuano la raccolta e la vinificazione con aggiunta di uve e mosti acquistati, i produttori che effettuano la raccolta, la cessione parziale e la vinificazione con aggiunta di uve e mosti acquistati, i soggetti che effettuano l’intermediazione delle uve, le associazioni e can-

Adempimenti

L’ultima rettifica dei dati entro il 15 dicembre, con ravvedimento al 15/03


Norme di commercializzazione ortofrutta fresca Iscrizione alla Banca Dati e diciture obbligatorie

Adempimenti

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Soggetti che vendono prodotti ortofrutticoli allo stato fresco, destinati tal quali al consumatore, devono essere iscritti alla banca dati nazionale operatori ortofrutticoli (BDNOO), a meno che non facciano esclusivamente vendita diretta al consumatore finale o conferiscano tutto a cooperativa o OP (organizzazione dei produttori ortofrutticoli) o centro di condizionamento o all’industria per la trasformazione o abbiano un volume di vendite inferiore ai 60.000 euro (IVA esclusa); tale importo è riferito all’anno precedente e solo per i prodotti ortofrutticoli soggetti a norma di commercializzazione generale o specifica. Le norme di commercializzazione, stabilite dal Regolamento (UE) n. 543/2011, sostanzialmente chiariscono i requisiti merceologici che i vari prodotti ortofrutticoli freschi devono avere: per buona parte dei prodotti si tratta di requisiti generali uguali per tutti, invece per 10 prodotti ortofrutticoli si tratta di requisiti specifici molto dettagliati. Dal punto di vista dell’etichettatura, le norme di commercializzazione “specifiche” dell’ortofrutta fresca prevedono l’obbligo di riportare in etichetta i dati relativi all’origine, alla categoria, alla varietà, per 10 prodotti ortofrutticoli (agrumi, mele, pere, pesche e nettarine, actinidia, fragole, pomodori, lattuga e indivia riccia e scarola, peperoni dolci, uva da tavola), invece per le norme “generali” è sufficiente l’origine. L’origine è intesa come luogo di coltivazione dei prodotti ortofrutticoli e deve essere sempre espressa come stato (Italia, ovviamente per i prodotti coltivati in Italia), ed eventualmente, solo dopo lo stato, la regione o la provincia. I prodotti ortofrutticoli, al dettaglio, possono

essere confezionati o presentati nell’imballaggio, con l’etichetta descritta in precedenza, oppure essere esposti e venduti allo stato sfuso, purché sia presente un cartello sul quale figurino in caratteri molto chiari e leggibili le indicazioni previste dalle norme relative alla varietà, all’origine del prodotto ed alla categoria, per i 10 prodotti citati, oppure le informazioni relative all’origine. Chi fosse iscritto alla BDNOO e non avesse più i requisiti o avesse variato alcuni dati aziendali (ragione sociale, sede, cessazione, etc.) deve comunicarlo entro 60 giorni, pena il rischio di sanzioni pecuniarie. Sulle etichette e sui documenti di accompagnamento (fatture e documenti di trasporto) deve essere riportato il numero di iscrizione alla banca dati nazionale con la di-

citura “B.D.N.O.O. … seguita dal codice attribuito”, oppure (per coloro che non hanno l’obbligo) la dicitura “B.D.N.O.O. esonerato ai sensi del DM 03/08/2011 n° 5462, art.5, comma 2”. L’iscrizione alla BDNOO e tutte le eventuali variazioni o adempimenti connessi, a partire dal 31/01/2020, possono essere eseguiti unicamente per via telematica sul sitowww. sian.it. In ogni caso, al di là dell’iscrizione alla BDNOO, i prodotti ortofrutticoli di cui sopra devono sempre rispettare gli standard di qualità (norme di commercializzazione) generali o specifiche previste dal Regolamento (UE) n. 543/2011. A tale riguardo l’agenzia nazionale AGECONTROL è specificamente incaricata per i controlli sul territorio.

GRANO SARACENO: NUOVO ACCORDO DI FILIERA Attuato da Coldiretti Piemonte e Molino Tudori per il mercato del senza glutine

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iorellini bianchi che sfumeranno presto verso il rosso: è il grano saraceno coltivato per un nuovo progetto di filiera avviato tra Coldiretti Piemonte ed il Molino Tudori, in Valtellina, specializzato proprio nella macinazione del grano saraceno. “Ci lavoriamo da 3 anni per arrivare oggi ad una piena produzione – raccontano Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – che è stata favorita dall’andamento climatico con un’estate calda, ma anche di piogge che hanno accompagnato le fasi vegetative ed aumentato le rese. L’aspetto interessante è che si tratta di

una seconda coltura che può essere effettuata su terreni dove sia stato già coltivato l’orzo, la segale o il frumento: questo consente un rendimento economico ottimale di 15 quintali ad ettaro”. Il grano saraceno risponde alle esigenze del mercato che guarda al senza glutine e la sua farina, infatti, viene impiegata, soprattutto, per la preparazione di dolci e pasta per i celiaci. “L’attenzione verso il senza glutine è sempre maggiore e questo importante accordo che garantisce ai consumatori di poter acquistare un prodotto tracciato e sulle confezioni potrà comparire anche il marchio della spiga barrata dell’Associazione italiana celiachia”, concludono Moncalvo e Rivarossa.


Abbruciamento residui vegetali

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on l’entrata in vigore della nuova legge regionale sugli incendi boschivi (Art. 10, Comma 2, della Legge Regionale n. 15/2018) e l’approvazione del Piano sulla qualità dell’aria del Bacino Padano, le regole per l’accensione dei fuochi e l’abbruciamento dei residui vegetali sono state modificate. In sintesi, proviamo a raggruppare alcune prescrizioni fondamentali: 1. L’abbruciamento di materiale vegetale derivante dalle normali attività agricole e selvicolturali è vietato su tutto il territorio regionale nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo. Rispetto a tale periodo di divieto la Legge Regionale n. 3/2020 ha introdotto la possibilità che i Sindaci, con propria ordinanza e fermo restando la sussistenza di condizioni meteorologiche, climatiche ed ambientali favorevoli, possano prevedere delle specifiche deroghe per un periodo di: - massimo 30 giorni, anche non continuativi, per i comuni montani; - massimo 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura. 2. Fino a 50 metri di distanza dai boschi, dai pascoli o dai terreni coperti da arbusti: 1. E’ concesso accendere fuochi in

aree attrezzate, per motivi di lavoro e per motivi legati alla tradizione culturale (es. fuochi di artificio), se non è stato dichiarato lo stato di pericolosità per gli incendi boschivi). 2. E’ concesso l’abbruciamento, sul luogo di produzione, dei residui vegetali (con un massimo di 3 metri steri/ettaro/giorno) dal 1° aprile al 30 settembre, se non è stato dichiarato lo stato di pericolosità per gli incendi boschivi. NB: il METRO STERO è il volume del cumulo o della catasta del materiale vegetale così come si presenta, comprende quindi anche il “vuoto” tra i singoli elementi vegetali. 3. In caso di dichiarazione dello stato di massima pericolosità per incendi boschivi: 1. E’ vietato su tutto il territorio regionale l’abbruciamento di residui vegetali. 2. Entro una distanza di 100 metri da terreni boscati, arbustivi e pascolivi, è vietato porre in essere azioni che anche solo potenzialmente potrebbero determinare l’innesco di incendio. 3. Le violazioni sono punite con sanzioni amministrative da 200 a 2000 Euro, oltre alle sanzioni pe-

nali. 4. I Comuni e le altre Amministrazioni competenti in materia ambientale hanno la facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione del materiale all’aperto in caso di condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli o nel caso di rischio per la salute pubblica, con particolare riferimento al rispetto dei livelli delle polveri sottili. 5. Per quanto riguarda le disposizioni regionali in materia di qualità dell’aria (misure di limitazione delle emissioni per la stagione invernale 2020/2021, di cui alla D.G.R. n. 141996), l’abbruciamento di residui vegetali è sempre vietato al raggiungimento del primo livello di allerta (colore Arancio) delle cosiddette soglie di inquinamento; divieto applicabile nei Comuni in cui sono state adottate, con specifica ordinanza sindacale, tali disposizioni (obbligatorie per i Comuni facenti parte dell’agglomerato di Torino e per i Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti, nei quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 o del biossido di azoto per almeno tre anni anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi cinque anni).

Attualità

Divieto dal 1/11 al 31/3, con alcune deroghe della Regione Piemonte

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Costituita la nuova Camera di Commercio di Alessandria-Asti

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l 1° ottobre scorso è ufficialmente stata costituita la nuova Camera di Commercio, frutto dell’accorpamento tra i due enti camerali di Alessandria e di Asti. Si è infatti insediato il nuovo Consiglio della Camera di Commercio di Alessandria e Asti. E’ composto da 33 membri in rappresentanza delle categorie economiche delle due province. A rappresentare Coldiretti Asti c’è il presidente provinciale Marco Reggio che dichiara: “Occorre lavorare per il bene delle imprese. I due territori sono stati uniti, ma ora è necessario farli crescere insie-

me, individuando precisi percorsi che portino a obbiettivi condivisi. Lungo questo cammino è importante riuscire a fare squadra e l’unico modo è avere il rispetto delle rappresentanze. Serve quindi dare voce a chi effettivamente rappresenta le imprese. E Coldiretti Asti, forte di una rappresentanza del 69,16% delle imprese agricole iscritte e operanti sul territorio provinciale, si augura vivamente che la nuova governance della nuova Camera di Commercio tenga conto dell’effettivo “peso” dei territori e del suo associazionismo.

Gran parte dell’economia locale si basa e si sviluppa partendo dal primario, pensate solamente alla filiera del vino che parte dall’uva e dai vigneti, si sviluppa attraverso una miriade di imprese commerciali, artigianali e industriali, per tornare in vigneto con l’enoturismo ed esprimere le colline Unesco patrimonio dell’umanità. Ricordiamo sempre che sul nuovo territorio camerale operano 14.888 imprese agricole e che gran parte del futuro economico generale delle due province non può prescindere dal presente di queste aziende”.

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In rappresentanza di Coldiretti Asti entra in Consiglio il presidente Marco Reggio


Come ristrutturare gli edifici con il “Bonus 110%” Le casistiche per l’agevolazione e migliorare l’efficienza energetica

Agevolazioni

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l Decreto Rilancio ( D.L. 34/2020 art. 119), ha incrementato al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’imposta lorda ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti o riducono il rischio sismico degli stessi. In particolare, le detrazioni più elevate sono riconosciute per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per le seguenti tipologie di interventi (cosiddetti “trainanti”) di: • isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno; • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi au-

tonomi dall’esterno; • interventi antisismici di cui ai commi da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del decreto-legge n. 63 del 2013 (cd. sismabonus). Il Superbonus spetta anche per le seguenti ulteriori tipologie di interventi (cosiddetti “trainati”), a condizione che siano eseguiti congiuntamente con almeno uno degli interventi trainanti precedentemente elencati: • di efficientamento energetico rientranti nell’ecobonus, nei limiti di spesa previsti dalla legislazione vigente per ciascun intervento; • l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Il Superbonus spetta, infine, anche per i seguenti interventi, a condizione che siano eseguiti congiuntamente con almeno uno degli interventi di isolamento termico o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico, precedentemente elencati: • l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica sugli edifici indicati all’articolo 1, comma 1, lettere a), b), c) e d), del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412; • l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo inte-

grati negli impianti solari fotovoltaici agevolati. Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da: • i condomìni; • le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni; • gli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati .Per tali soggetti il Superbonus spetta anche per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30giugno 2022; • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa. La detrazione spetta per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci. • dalle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale e dalle associazioni di promozione sociale • dalle associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi Ai sensi dell’articolo 121 del Decreto Rilancio i soggetti che sostengono, negli anni 2020 e 2021, le spese per gli interventi di seguito elencati possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente: a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, di importo massimo non superiore al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati. Il fornitore recupera il contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successive cessioni di tale credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari; b) per la cessione di un credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni.


Corsi di aggiornamento professionale per agricoltori Organizzati da Coldiretti attraverso Inipa Nord Ovest so. Gli interessati possono segnalare la propria adesione agli Uffici Tecnici di Zona Coldiretti oppure direttamente al Responsabile di ciascun corso. Per ulteriori informazioni: antonio.bagnulo@ coldiretti.it; tel. 0141380427.

Responsabile Corso, Telefono

N. allievi

N. ore

Sede

Antonio Bagnulo 0141-380427

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ASTI

Legislazione vitivinicola

Pierpaolo Anziano 0141-380429

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ASTI

Esportazione vino, normativa e procedure intra ed extra ue

Pierpaolo Anziano 0141-380429

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Sara La Vista 0141-380436

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I piatti della tradizione e l’analisi benefici-costi

Enrico Lorenzato 0141-380421

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Sostenibilita’ ed efficienza dell’allevamento di bovini da carne

Antonio Bagnulo 0141-380427

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Nuove conoscenze e strategie per l’elaborazione di vini di qualità

Roberta Gariglio 0141-982475

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ASTI

Giorgio Nervi 0141-721117

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NIZZA MONFERRATO

Antonio Bagnulo 0141-380427

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COSTIGLIOLE D’ASTI

Titolo del corso Web e social media per la promozione dei prodotti agroalimentari piemontesi

Agriturismo: normativa, fiscalita’ e tendenze

Analisi sensoriale e valorizzazione dei vini Tecniche di agricoltura fuori suolo finalizzate all’uso efficiente dell’acqua e al contrasto del cambiamento climatico

L’opzione può essere esercitata relativamente alle detrazioni spettanti per le spese per gli interventi di: - recupero del patrimonio edilizio previsto dal TUIR20. - riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus; - adozione di misure antisismiche rientranti nel sismabonus. L’opzione può essere esercitata anche con riferimento alla detrazione spettante per l’acquisto delle “case antisismiche”; - recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, per i quali spetta il bonus facciate; - installazione di impianti fotovoltaici; - installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

In aggiunta agli adempimenti ordinariamente previsti per le predette detrazioni E’ necessario, inoltre, richiedere, sia ai fini dell’utilizzo diretto in dichiarazione del Superbonus che dell’opzione per la cessione o lo sconto: • per gli interventi di efficientamento energetico, l’asseverazione da parte di un tecnico abilitato, che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti e la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. • per gli interventi antisismici, l’asseverazione da parte dei professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali, e iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali di appartenenza, dell’effi-

cacia degli interventi, in base alle disposizioni di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 28 febbraio 2017, n. 58. I professionisti incaricati devono attestare anche la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. In caso di opzione per la cessione o lo sconto è necessario richiedere il visto di conformità, rilasciato ai sensi dell’articolo 35 del decreto legislativo n.241 del 1997, dai soggetti incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai responsabili dell’assistenza fiscale dei CAF, dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta.

Formazione

PSR e gratuiti per titolari, coadiuvanti e dipendenti di imprese agricole. Le date e le modalità di partecipazione saranno stabilite in base all’evolversi delle disposizioni con le restrizioni anticontagio. I corsi si terranno a numero chiu-

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oldiretti Asti, attraverso l’Istituto di Istruzione Professionale in Agricoltura INIPA NORDOVEST, organizza per il periodo autunno-invernale i seguenti corsi di aggiornamento professionale, finanziati dal


Colletta Alimentare 2020 Cambia la forma, non la sostanza

Solidarietà

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nche quest’anno la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare si farà, cambiando la forma, non la sostanza, dal 21 novembre all’8 dicembre. L’emergenza sanitaria dei mesi scorsi ha drammaticamente evidenziato l’urgenza e l’indispensabilità dell’aiuto alimentare. La crisi economica, conseguente al lockdown, ha reso Banco Alimentare ancora più consapevole della rilevanza del suo ruolo sociale. Il moltiplicarsi delle richieste di sostegno da parte delle strutture caritative sul territorio da un lato, l’aumento del numero di persone rimaste senza lavoro dall’altro, hanno delineato un’emergenza sociale ed alimentare ancora in corso. Di fronte a ciò, la Rete Banco Alimentare ha reagito cercando di potenziare lo sforzo organizzativo messo in campo ogni giorno. In questo sforzo si sono confermate fondamentali le alleanze con la filiera alimentare, con le istituzioni, con le strutture caritative stesse, i vecchi e nuovi volontari così come tutti coloro che attraverso le più varie e creative modalità hanno supportato e supportano quest’opera. La Colletta Alimentare 2020 è un evento che si caratterizza per la novità nella continuità. Qual è questo elemento di novità? La CARD che i cittadini potranno acquistare presso i negozi di alimentari aderenti, nei suoi 3 diversi tagli di valore (2, 5 e 10 Euro), prende il posto dello scatolone e diventa il contenitore della spesa. Una spesa che quest’anno non può più essere donata fisicamente dalle persone ai volontari, per ragioni di sicurezza sanitaria. Altra novità di quest’anno: la

durata. Non ci sarà “la giornata” della Colletta, ma un periodo più lungo di tempo che va dal 21 novembre all’8 dicembre; in tale periodo le Card saranno in distribuzione nei punti vendita aderenti, a disposizione dei clienti per l’eventuale acquisto. Infine, per evidenti ragioni di sicurezza non ci potranno essere gruppi di volontari a presidio dei negozi aderenti, ma solo alcuni che nella sola giornata del 28 novembre inviteranno le persone all’eventuale donazione. I volontari non potranno essere minorenni oppure over 65 anni.

Quest’anno la Colletta Alimentare avrà un’alleata preziosa: la comunicazione, che avrà un ruolo ancora più strategico degli altri anni. Ai metodi di comunicazione tradizionale sui mass-media nazionali e locali, sarà potenziato l’uso di spot video/audio e dei Social media (Facebook, Istagram, ecc.). Gli interessati possono avere ulteriori informazioni ed eventualmente segnalare la propria disponibilità come volontari, contattando per la provincia di Asti: antonio.bagnulo@coldiretti.it; 335-7502061; 320-9260681.


Firmato accordo fra Tim, Coldiretti e B.F. sulla digitalizzazione agricola

agli associati Coldiretti per favorire l’apprendimento dei processi di digitalizzazione del settore. Un altro esempio di collaborazione è il Portale del Socio della Coldiretti con la creazione di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico che saranno ulteriormente potenziati proprio grazie all’intesa con TIM. L’accordo punta anche alla valorizzazione del commercio elettronico attraverso la Piattaforma di Coldiretti Campagna Amica, la grande rete di vendita diretta con oltre 1.300 mercati sparsi nella penisola che sta allargando la sua azione anche alle piattaforme digitali di e-commerce. L’intesa contribuirà inoltre ad elaborare nuove soluzioni per abbattere il carico burocratico che pesa sulle imprese e a rafforzare il ruolo della blockchain nella tracciabilità dei cibi. “L’agricoltura è uno dei molti ambiti in cui l’impiego delle nuove tecnologie applicate genererà un salto significativo di produttività e redditività del settore. Già lo dimostrano quelle imprese che in Italia e nel mondo hanno ottimizzato i loro sistemi di lavorazione grazie all’adozione di processi innovativi”, dichiara Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato di TIM. “Il nostro Gruppo, come testimoniano le recenti sperimentazioni del 5G su mezzi agricoli a guida autonoma, è da tempo impegnato nell’offerta di servizi a supporto della filiera, con l’obiettivo di portare l’innovazione anche nelle aree rurali. Con questo accordo vogliamo potenziare la digitalizzazione e accelerare la transizione verso un modello

agricolo sempre più all’avanguardia”. “Dalla spesa on line a chilometri zero, alle vacanze connesse anche nei piu’ piccoli borghi della Penisola, dalla tracciabilità degli alimenti dal campo alla tavola con la blockchain al risparmio dell’acqua e dell’uso della chimica nelle coltivazioni fino al taglio della brucrazia che grava sulle imprese sono solo alcune delle nuove opportunità offerte dall’accordo, ha affermato Ettore Prandini, Presidente Coldiretti nel sottolineare che “il pesante ritardo accumulato nelle aree rurali va colmato per poter utilizzare al meglio nelle campagne tutto il potenziale delle nuove tecnologie: dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi”. “L’agricoltura moderna e sostenibile, che crea valore aggiunto per le imprese agricole e cibi di qualità certificati e tracciati per i consumatori vede la tecnologia e l’innovazione al centro di tutti i processi oggi fondamentali nelle filiere agro industriali. Il settore agroindustriale oggi infatti è uno dei comparti più dinamici e moderni per quanto riguarda l’applicazione di nuove tecnologie e questo aspetto ha come conseguenza diretta quello di creare nuova occupazione altamente specializzata in segmenti molto diversi che vanno dalle analisi dei dati satellitari, al coding, alla creazioni di nuovi software”, ha affermato Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi Spa. “L’accordo di oggi crediamo sia fondamentale per recuperare il gap rispetto ad altri paesi nostri competitor e sarà importante per compiere un ulteriore passo verso quella digitalizzazione dell’agricoltura italiana che vede il Gruppo BF Spa con la sua società IBF Servizi, che oggi gestisce circa 100.000 ettari a livello nazionale per conto di aziende agricole di tutte le dimensioni, impegnati quotidianamente insieme a tutti i suoi partner e centri di ricerca e università italiane e internazionali”

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S

uperare il digital divide tra città e campagne portando la banda ultralarga nelle aziende e sostenere con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica del Paese, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy. E’ questo l’obiettivo dell’accordo firmato l’11 settembre da Coldiretti, TIM e Bonifiche Ferraresi alla presenza, rispettivamente, del Presidente Ettore Prandini, e degli Amministratori Delegati Luigi Gubitosi e Federico Vecchioni. L’emergenza coronavirus ha fatto emergere la strategicità della digitalizzazione del Paese a sostegno anche della competitività del Made in Italy agroalimentare, dal commercio elettronico all’ottimizzazione dei processi, per ottenere un incremento di produttività accompagnata dalla riduzione dei costi e a favore della sostenibilità ambientale. Nuove risorse anche per valorizzare le grandi potenzialità dell’offerta turistica ed enogastronomica delle campagne con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti secondo l’indagine Coldiretti-Symbola. L’intesa darà forte impulso al processo di digitalizzazione delle aree interne e rurali al fine di favorire l’adozione di applicazioni innovative che si avvalgono delle potenzialità della fibra e dei servizi connessi a supporto delle imprese agroalimentari che producono, trasformano e commercializzano beni e servizi essenziali anche grazie alla rete dei Consorzi Agrari. L’Agricoltura 4.0 rappresenta uno strumento strategico per l’economia post covid, con l’obiettivo di coinvolgere entro due anni il 10% della superficie coltivata in Italia. Inoltre, l’accordo prevede che TIM, attraverso il programma Operazione Risorgimento Digitale - realizzato insieme a primari partner - con l’obiettivo di diffondere la cultura digitale nel Paese, organizzerà seminari e momenti di formazione professionale

Agricoltura 4.0

Al via la collaborazione strategica per la diffusione della banda ultralarga e l’adozione di soluzioni innovative nelle campagne


Portale del Socio: ecco l’App satellitare Demetra È scaricabile su tutti gli smartphone per tenere sotto controllo i terreni

Agricoltura 4.0

L

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’App satellitare del Portale del Socio Coldiretti sbarca sui telefonini. L’applicazione Demetra, che permette di controllare la tua azienda agricola in maniera semplice e immediata, è da ora scaricabile su Apple Store (Ios) e su Google Play (android). La App ti consente di accedere a:
- mappe degli appezzamenti delle singole colture
- previsioni meteo dettagliate sempre aggiornate
- sistema di supporto alle decisioni con indici elaborati su singolo appezzamento
- immagini satellitari con vari indici di vigoria per monitorare lo stato di ogni singola coltura. Con Demetra puoi raccogliere i dati direttamente in campo inserendo variazioni colturali, fasi fenologiche o irrigazioni. Ma Demetra ti avvisa anche con notifiche personalizzate su quel che accade su ogni singolo terreno, aiutandoti a intervenire al momento giusto per ottimizzare le rese, ridurre i costi di gestione e affrontare le emergenze, a partire da quelle legate ai cambiamenti climatici. La App ti avvisa, ad esempio, se le colture possono andare in stress idrico o se c’è un rischio gelata. Come attivare l’App Demetra Per avere l’App satellitare Demetra sul proprio telefonino occorre prima richiedere l’attivazione del servizio rivolgendosi all’ufficio di Impresa Verde della propria Federazione Coldiretti. Una volta che l’utenza sarà stata abilitata, basterà scaricare l’applicazione, una vera e propria finestra aperta sulla tua azienda che ti permetterà di controllare tutto ciò che succede in campo direttamente dal telefonino. Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito! Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti.

it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.


Titoli Pac: quali novità per il futuro?

L

’attuale periodo di programmazione della Pac terminerà il 31 dicembre 2020 e la nuova Pac non partirà prima del 1° gennaio 2023, cosa succederà nel frattempo?
Verrà garantita la continuità dei pagamenti agli agricoltori attraverso un periodo transitorio che durerà due anni (dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022).
Il regolamento transitorio, infatti, ha l’obiettivo di fornire certezza e continuità nella concessione del sostegno agli agricoltori per gli anni 2021-2022, tramite l’estensione dell’applicabilità delle norme attualmente in vigore con alcuni adattamenti necessari per traghettare l’attuale Pac fino all’entrata in vigore delle nuove regole.
Avremo quindi un biennio 2021-2022, che prosegue e adatta le regole attuali per i primi due anni del periodo di programmazione 2021-2027.
Cosa succederà quindi ai titoli nella Pac 20212022 e nella nuova Pac 2023-2027? I titoli nel Regolamento transitorio
 Gli agricoltori potranno mantenere l’assegnazione e utilizzare gli attuali titoli della Pac per altre due domande di aiuto negli anni civili 2021 e 2022.
Il valore dei titoli potrà cambiare in base a due variabili: le risorse che la Pac avrà in seguito all’accordo finale sul nuovo QFP 2021-2027 e le decisioni sulla transizione che l’Italia adotterà.
Infatti, il Regolamento transitorio prevede che gli Stati membri possano continuare a utilizzare il meccanismo di convergenza interna che invece secondo l’attuale regolamento 1307/2013 si ferma al 2019.
Ciò significa che l’Italia potrà decidere di proseguire l’avvicinamento graduale dei titoli storici al valore medio nazionale.
Infatti, la scelta di diminuire

Periodo

Presenza di titoli

Valore dei titoli

Convergenza

2021-2022

Si

Sulla base del valore
del 2019

A discrezione
dello Stato membro

2023-2027

Si

Valore
ricalcolato nel 2023

Si

No

Valore dei pagamenti
uniforme senza titoli

Non serve

gradualmente i titoli di valore elevato per avvicinarsi al valore medio nazionale, e di aumentare gradualmente i titoli di valore basso per avvicinarsi al valore medio nazionale, sarà attribuita agli Stati membri.
Cosa succederà invece ai contratti di affitto di terra e titoli?
Dal momento che le attuali regole della Pac dureranno fino al 31 dicembre 2022, per i prossimi 2 anni, i contratti di affitto si possono stipulare o rinnovare senza problemi. I titoli nella nuova Pac
 Come già anticipato, la nuova riforma della Pac entrerà in vigore nel 2023.
Relativamente ai titoli, ci saranno tre possibilità, a scelta dello Stato membro, di cui le prime due saranno “senza titoli”, mentre la terza modalità prevede il mantenimento dei titoli:
• pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, senza titoli; in tal caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2022 e verranno aboliti;
• pagamento annuale per ettaro ammissibile differenziato per territorio, ma uniforme per gli agricoltori dello stesso territorio, senza titoli; in tal caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2022 e verranno aboliti;
• pagamento annuale sulla base di titoli all’aiuto: il sostegno di base continuerà ad essere erogato sulla base dei titoli all’aiuto.
Dal 2023 quindi, con la nuova Pac gli Stati membri avranno la possibi-

lità di decidere se superare il regime dei titoli all’aiuto per passare al pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, o se proseguire con il meccanismo dei titoli.
Nel primo caso, gli agricoltori presenterebbero annualmente la domanda con le superfici ammissibili e riceverebbero un pagamento uniforme ad ettaro, senza la necessità di possedere i titoli.
Nel caso in cui, invece, lo Stato membro decidesse di continuare a concedere il sostegno al reddito di base sulla base dei titoli all’aiuto, i vecchi titoli verranno ricalcolati nel 2023, partendo dal valore dei titoli all’aiuto dell’anno di domanda 2022 e aggiungendo ad esso il relativo pagamento greening relativo all’anno di domanda 2022.
In altre parole, il valore dei titoli all’aiuto è determinato sommando il loro valore storico e il relativo pagamento percepito per il greening.
In tal caso, si continuerà con il processo di convergenza dei titoli storici per avvicinare il valore dei titoli al valore medio nazionale.
Le proposte e il negoziato relativo al regolamento transitorio e alla nuova Pac sono ancora in corso in sede di Consiglio europeo (la prossima sessione del Consiglio “Agricoltura e pesca” è prevista per il 19 e 20 ottobre 2020) e di Parlamento europeo (la sessione plenaria è prevista per il 19-22 ottobre 2020) e si concluderanno nei prossimi mesi.

Politica agricola

Un regolamento transitorio di due anni garantirà i pagamenti agli agricoltori

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In aumento il valore dei cereali

A

umento a settembre, del 2,1% rispetto al mese precedente e del 5% sullo stesso periodo del 2019, dei prezzi dei prodotti agricoli mondiali al traino di oli vegetali e cereali. Lo rileva l’ultimo report della Fao pubblicato l’8 settembre. L’indice dei cereali ha segnato + 5,1% e, secondo l’analisi, questo risultato è stato determinato dalla vivace attività commerciale, dall’allarme sulle previsioni produttive nell’emisfero meridionale e dalla siccità che sta compromettendo

le semine invernali di frumento in Europa. In calo invece le quotazioni del riso. Buone performance vengono segnalate anche per gli oli vegetali che con un incremento del 6% hanno raggiunto il valore più elevato degli ultimi 8 mesi. In flessione dello 0,9% le carni, mentre restano stabili i listini dei prodotti lattierocaseari. Giù lo zucchero per effetto della super produzione in Brasile e della ripresa in India. La Fao ha anche fatto il punto sulla produzione mondiale di cereali con stime in lieve ribasso rispetto alle proie-

zioni di agosto. Nel 2020 la produzione dovrebbe raggiungere 2.762 milioni di tonnellate, in crescita comunque del 2,1% rispetto al 2019. In particolare per il frumento si prevede un traguardo di 765 milioni di tonnellate, dato da primato, secondo l’analisi. Bene anche il riso con 509,1 milioni di tonnellate. In ribasso invece il mais. Prospettive favorevoli per il consumo dei cereali che nel 2020/2021 dovrebbe mettere a segno un aumento del 2%.

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Fao: prezzi mondiali in crescita a settembre, sale anche la produzione


Malattie professionali: ecco come ottenere l’indennizzo Inail Consulenza gratuita per tutti i lavoratori agli uffici Epaca di Coldiretti Asti

Previdenza

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er diverse attività lavorative, come ad esempio quella dell’agricoltore, sono purtroppo ricorrenti alcune malattie professionali che col passare del tempo diventano debilitanti. Per questo motivo è possibile effettuare una richiesta di indennizzo all’INAIL. Presso gli uffici di Coldiretti Asti, eventualmente anche attraverso una consulenza medica completamente gratuita, è possibile effettuare una valutazione dell’eventuale indennizzo spettante. Come prima azione per vedersi riconoscere l’indennizzo occorre comunque verificare se la propria malattia è inserita nell’apposita tabella dell’Inail che proprio recentemente è stata ampliata. Le elenchiamo di seguito: TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipo-

acusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono la-

vorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, gli interessati possono rivolgersi al Patronato Epaca di Coldiretti Asti dove il personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso, Tel. 0141 380 400.

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Inps: aumentano le pensioni di invalidità civile e di inabilità Domande da inoltrare solo per determinate casistiche

IRPEF, sia del titolare che del coniuge. Al contrario non vengono valutati per il calcolo reddituale i seguenti redditi: - il reddito della casa di abitazione; - le pensioni di guerra; - l’indennità di accompagnamento; - l’importo aggiuntivo di 154,94 euro (legge 388/2000); - i trattamenti di famiglia; - l’indennizzo previsto dalla legge 25 febbraio 1992, n. 210, in

favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati. Coloro che sono interessati a presentare la domanda o vogliono avere informazioni più chiare in merito, possono rivolgersi agli uffici Coldiretti più vicini dove troveranno gli operatori del Patronato EPACA, personale altamente qualificato e professionale in grado di fornire tutta l’assistenza necessaria.

Previdenza

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EPACA COLDIRETTI ASTI I RECAPITI Ufficio Provinciale: Tel. 0141 380404/432 - email: epaca.at@coldiretti.it - rosanna.porcellana@coldiretti.it - paola.porcellana@coldiretti.it Zona di Asti: Tel. 0141.380.432 - fabrizio.marchisio@coldiretti.it Zona di Canelli: Tel. 0141.823.590 - miriam.ribaldone@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: Tel. 011.9876.863 - franca.benedicenti@coldiretti.it Zona di Moncalvo: Tel. 0141.916100 - silvia.boccardo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: Tel. 0141.721.117 - giuseppina.arnaldo@ coldiretti.it - patrizia.barbero@coldiretti.it Zona di San Damiano: Tel. 0141.971.000 - martina.capra@coldiretti.it Zona di Vesime: Tel. 0144.859.801 - beatrice.bodrito@coldiretti.it Zona di Villanova: Tel. 0141.946.639 - marika.altomonte@coldiretti.it

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umenti in arrivo per i percettori degli assegni di invalidità. Con la rata di novembre 2020 l’Inps provvede a mettere in pagamento la maggiorazione sociale in favore dei titolari di pensione per invalido civile totale 100%, pensione per i sordi, pensione per i ciechi civili assoluti e dei titolari di pensione di inabilità ex lege 222/1984. Si tratta di un incremento che può arrivare fino a 651,51 euro per 13 mensilità e che è stato riconosciuto con la sentenza della Corte Costituzionale n. 152/2020 ed il decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020 per i soggetti con età compresa tra 18 e 65 anni di età. E’ un beneficio che viene erogato in modo automatico a partire dal 1° agosto 2020 per gli invalidi al 100% titolari di prestazioni di invalidità civile. Tali soggetti quindi non devono presentare nessuna domanda. Invece per coloro che sono titolari di pensione di inabilità previdenziale ai sensi della Legge n. 222/1984 l’incremento sarà attribuito a seguito domanda dell’interessato. Le domande presentate entro il 30 ottobre scorso danno diritto agli arretrati dal 1° agosto 2020. Negli altri casi, la decorrenza è dal primo giorno del mese successivo alla domanda. Per avere diritto alla maggiorazione la legge prevede una soglia di reddito annuo personale pari a euro 8.469,63 (che sale a euro 14.447,42, cumulato con il coniuge, nel caso in cui il soggetto sia coniugato). Ai fini della valutazione del requisito devono essere valutati i redditi di qualsiasi natura, ossia i redditi assoggettabili ad IRPEF, sia a tassazione corrente che a tassazione separata, i redditi tassati alla fonte, i redditi esenti da


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

Controlla il tuo intestino

Sanità

L’analisi del microbiota con l’estratto delle feci

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CHE COS’E’? Il microbiota intestinale è l’insieme di microrganismi (batteri, virus, miceti e funghi) che risiede nel tratto gastrointestinale ed è unico per composizione in ogni individuo. Un microbiota sano ci protegge da diverse patologie calibrando e regolando le nostre funzioni metaboliche e immunitarie. Diversamente un’alterata composizione dell’ecosistema intestinale (si parla di DISBIOSI) può favorire l’insorgenza di patologie quali: malattie infiammatorie intestinali, diverticoli, sindrome metabolica, infezioni uro-genitali, obesità, patologie autoimmuni, intolleranze alimentari, cancro del colon-retto, diabete tipo II. L’ANALISI L’analisi del microbiota viene eseguita attraverso l’utilizzo delle più aggiornate tecniche di sequenziamento del DNA batterico (Next Generation Sequencing) estratto dalle feci. Tali tecniche garantiscono un’identificazione completa e affidabile del microbiota intestinale.

Il Test Microbiota caratterizza la componente batterica mentre il Microbiota Plus caratterizza la componente batterica e fungina. ATTENZIONE: i risultati del test microbiota non devono essere interpretati come diagnosi di patologia ma hanno lo scopo di fornire indicazione sul profilo del microbiota intestinale a p ro f e s s i o n i s t i qualificati, con la conoscenza della storia clinica del paziente, per la definizione di un programma alimentare e/o terapeutico personalizzato.

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COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19


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ORARI UFFICIO PROVINCIALE E TUTTE LE ZONE Lunedì 8,30-13,00 / 14,00-17,30; 
Martedì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso;
Mercoledì 8,30-13,00 / 14,00-17,30; 
Giovedì 8,30-13,00/ 14,00-17,30; 
Venerdì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso

Via C. Botta, 4 - 14015 San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146

cell. 336.253369

numero 5 - 2020

ANNUNCI A


ANNUNCI

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO

mento di mq 50.000 in Mombaruzzo, di fronte a nota azienda vitivinicola, richiesti 2,00 Euro/mq. Tel. 0141 77058. Vendo in Calosso (AT) tartufaia in piena produzione; più di un ettaro di terreno interamente recintato. Tel. 0141 853393. Vendesi fabbricato agricolo adibito a stalla con mq 6.000 di terreno circostante. Fabbricato locale stalla mq 300, fabbricato lavorazione cereali mq 255. Richiesta Euro 150.000,00 (comune di Isola d’Asti). Tel. 349 7502789.

Annunci Economici

Vendesi a Villanova d’Asti casa rurale indipendente, ottima posizione, edificio su due piani con mansarda, balcone e terrazzo coperto, cantina e ampio ricovero attrezzi, circa 6.000 mq di terreno circostante. Prezzo interessante. Tel. 338 3887892.

30

H

OFFRO E CERCO LAVORO ATTIVITÀ - MANODOPERA

Offresi come trattorista per vigneti, nocciole e seminativi, traino rimorchi, munito di patentino e volendo anche trattore. Tel. 392 0330260.

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O

Cerco trita-mais o macina –mais manuale per uso famiglia. Tel. 0141 831265.

VENDO CERCO ANIMALI

Cerco cingolo larghezza mt 1,40 e potenza tra 40 e 50 CV, buono o ottimo stato. Tel. 338 7632487.

Cerco cucciolo di cane lupo maschio, anche non di razza pura, offro da 100 a 400 Euro. Tel. 334 3358283.

M

P

AFFITTO

Affittasi terreno agricolo piano collinare unico appezzamento di mq 20.000 comprensivo di laghetto per irrigazione, in Nizza M.to Str. Baglio 30. Tel. 335 5971550.

N

CERCO MACCHINARI ATTREZZI

CERCO TERRENI - CASE

Cercasi nell’Astigiano vigneti e noccioleti in affitto. Tel. 339 2603188. Cerco noccioleti da condurre in affitto in zona Nizza Monferrato e paesi limitrofi. Massima serietà. Tel. 347 8193462 ore pasti.

OFFRO E CERCO LAVORO

Cerco vigneti in affitto, uva moscato o barbera. Tel. 335 5345423 oppure 333 6738478.

Cercasi trattorista con patentino per lavori in vigneto tempo pieno. Tel. 348 6568989.

PUBBLICAZIONE ANNUNCIO ECONOMICO

Gli annunci sono riservati agli Associati Coldiretti in regola con il Tesseramento, per i non tesserati è necessario associarsi con tessera da € 15,00. TESTO ANNUNCIO:

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B

Vendo trattori moto coltivatori motori

Vendo piccoli attrezzi a motore

I

numero 5 - 2020

Cerco terreni - cascine alloggi - case fabbricati - affitti

C Vendo attrezzatura agricola

D

E

Vendo materiale da cantina

L

Vendo materiale vario

M

Vendo o cerco animali

F

G

Vendo auto, furgoni e moto

P

Cerco macchinari trattori - attrezzature varie

Cerco terreni e case

H

Offro e cerco lavoro Vendo terreni, - Attività cascine, alloggi, manodopera case e fabbricati

Q Cerco/acquisto regalo e varie

COSTO DELL’INSERZIONE € 5,00, l’annuncio sarà pubblicato per 1 uscita. Il pagamento può essere effettuato presso qualsiasi ufficio Coldiretti Asti. La pubblicazione degli Annunci de “Il Notiziario Agricolo” è riservata esclusivamente per le compravendite fra privati, non si pubblicano annunci di carattere commerciale. L’annuncio verrà pubblicato a partire dal primo numero utile, in caso di mancanza di spazio le pubblicazioni slitteranno sui numeri successivi. L’editore non è responsabile di quanto pubblicato negli annunci, il presente modulo vale come dichiarazione che quanto richiesto di pubblicare corrisponde al vero.

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Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione degli Annunci Economici sul periodico “Il Notiziario Agricolo”. In qualsiasi momento in base all’Art.13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti Asti, C.so F. Cavallotti n. 41 – 14100 Asti.

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