Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 3 Anno 2020 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
69° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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ASTI
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Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti
Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti
Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 69° Nr. 3 - 2020 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1950
Direttore Resp.: Diego Furia Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Il 25 maggio scorso Coldiretti e Filiera Italia hanno celebrato, rigorosamente in videoconferenza, l’”Innovation Day”. In questo inizio di Fase 2 è stato uno dei pochi eventi non strettamente legati alla pandemia. O meglio, è stato pur sempre un evento collegato all’economia del lavoro, ma non intriso dei noti timori post Covid, bensì ben radicato sulle certezze del settore agricolo e proiettato verso il futuro. Il primario italiano è forse l’unico settore che oggi possa permettersi di continuare ad investire, senza troppe incognite conseguenza del passato. Questo perché il nostro settore, sulla scia dei progetti Impresa Verde, Campagna Amica e Una filiera agricola tutta italiana, da almeno un ventennio ha avviato una profonda riforma e sempre proposto cambiamenti moderni ed innovativi. Non a caso, in Europa, siamo l’agricoltura con maggiore valore aggiunto e meno sostentamenti. Si proseguirà su questa via sicuramente e Coldiretti ha già ricominciato il cammino. L’Innovation Day ha proposto un piano nazionale per l’agricoltura 4.0, ricomprendendo fra gli obbiettivi il raggiungimento, nei prossimi due anni, del 10% della supercie coltivata con sistemi di precisione che garantiscano, ad esempio, un risparmio del 95% dell’acqua attualmente utilizzata per l’irrigazione e l’allevamento. E’ stato così emanato un Manifesto in sei punti: Accelerare la transizione digitale; Fornire agli agricoltori supporti agronomici in tempo reale; Nuove tecnologie per garantire la tracciabilità dei prodotti sulla provenienza, caratteristiche, sicurezza, salubrità e qualità; Nuovi modelli economici per ridistribuire il valore lungo la catena di approvvigionamento; Sviluppo di canali di vendita digitali per filiere corte; Sviluppare brevetti di tecnologie sullo standard del “made in Italy” per migliorare efficienza ed efficacia della filiera agroalimentare italiana. Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti
Editoriali
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on la cosiddetta “Fase 2” della pandemia, fra timori e speranze, rimangono due grandi temi da affrontare: i timori per la malattia, con la speranza di una cura e di un vaccino; i timori per il lavoro, con la speranza di una ripresa dell’economia frenata dal lungo lockdown. Per quanto ci riguarda, abbiamo però anche un motivo di ottimismo: la certezza che la nostra agricoltura sia una grande risorsa per il nostro Paese. Il nostro settore, rispetto ad altri, compresi quelli che non si sono fermati, eredita comunque dalla “Fase 1” una maggiore consapevolezza delle proprie risorse, perchè anche le sensibilità più ottuse non possono che essersi accorte dell’importanza del settore primario per la nostra nazione. E’ cresciuta la sensibilità verso l’ambiente, è aumentata la sensibilità salutistica delle persone, sono aumentate le aspettative di uno stile di vita più in sintonia con la natura. Tutte prerogative che non possono che nascere e svilupparsi proprio dal settore primario. Oggi sempre più si chiede all’agricoltura non solo di garantire l’approvvigionamento alimentare, ma finalmente di farlo con qualità, sicurezza sanitaria, cura dell’ambiente, eccellenza assoluta. E noi sappiamo benissimo che questi sono primati mondiali ed europei quasi esclusivi della nostra agricoltura e di gran parte dell’agroalimentare italiano. Abbiamo il primato sulla sicurezza alimentare, sul biologico, sulle Doc e Docg, sui giovani in agricoltura e molto altro. La nostra è l’agricoltura più green d’Europa e ci apprestiamo ad uno strappo anche sulle nuove tecnologie. Mangiamo e beviamo italiano, dunque, anche e soprattutto perché dal campo alla tavola, passando per l’industria, la distribuzione e la ristorazione, il nostro agroalimentare vale il 25% del Pil. E ci sarà pur un motivo se il nostro agroalimentare è il più falsificato al mondo. Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti
Possiamo guardare al futuro
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Siamo una risorsa per il Paese
Riflessioni
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ari amici, domenica 3 maggio verso mezzogiorno rientro in canonica e trovo appesa alla porta una borsa contenente una pagnotta di pane appena sfornato. Me ne accorgo dal tipico profumo e dal tatto che mi dice che il pane è ancora caldo. Accanto vi è una bottiglia di Barbera. (Non scrivo il nome della cantina, ma è di quello buono!) Avevo celebrato ad inizio mattino la Messa del Buon pastore nella giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Un parrocchiano che, non credo fosse a conoscenza della liturgia di quella domenica, mi lascia all’ingresso di casa i segni dell’Eucaristia, del Sacerdozio, della vita che si nutre e fa festa, insomma dei beni più preziosi della terra. Queste sono le sorprese meravigliose del buon Dio: in una mattinata dopo una Messa celebrata senza la comunità fisicamente presente a motivo delle ben noti ragioni di salute pubblica, il calore e l’affetto di un parrocchiano e dei suoi doni mi richiamano per tutta la settimana a pensare a quanto bene viene a noi preti, a noi cristiani ed al mondo intero dall’Eucaristia, dalla fatica altrui e dal valore del dono. *** Sono certo che anche a voi è mancata in questi mesi la bellezza dell’incontrarsi insieme nella Messa come del resto vi sono mancate mille altre occasioni di incontro, specialmente con i parenti e gli amici più cari. Certo i missionari e il papa stesso ci hanno raccontato molte volte che ci sono intere regioni del mondo in particolare in America Latina, in Africa o in Asia dove l’Eucaristia viene celebrata a turno nei tanti villaggi seguiti da pochi e rari sacerdoti. Ma sono pensieri a cui non abbiamo mai dato peso perché nel nostro paese la Messa c’è ogni domenica (o almeno al sabato) e magari riusciamo ancora a “pretenderla” in orari a noi comodi e pure in occasioni civili. E invece no. D’un tratto la realtà è cambiata. Anche noi siamo diventati spiritualmente fratelli e sorelle di chi non ha la consolazione e la forza dei sacramenti con tanta frequenza e comodità, di chi è stato forzatamente se-
Pane, vino e... gratitudine parato dai propri cari, di chi ha visto un lavoro interrompersi, di chi non ha potuto dire addio ai propri defunti, di chi ha visto la propria attività lavorativa fermarsi o limitarsi fortemente. *** Abbiamo sofferto e stiamo soffrendo ancora. Nella dolorosa prova alcune domande e alcune risposte si sono smosse nei nostri animi. In questo tempo “sospeso” ma non inutile abbiamo riscoperto: - la capacità di unirsi a pregare in famiglia senza falsi pudori (il rosario ritornato nelle case!); - la voglia di mettere a servizio degli altri i nostri talenti (dal docente universitario all’operaio chi può ha dato qualcosa di suo ad un altro!); - la sensibilità verso gli anziani, le persone sole e bisognose (quante stupende telefonate e servizi porta a porta!); - il valore della terra e di chi la lavora (abbiamo aperto gli occhi sui braccianti agricoli, sulla loro necessità e sulle loro condizioni?); - l’ingegno di ciascuno nel rendere più accogliente la casa (quante pitture e decorazioni!); - la preziosità della salute pubblica e dell’aver cura della vita gli uni degli altri (quante attenzioni soprattutto verso i più deboli e fragili!) - la fantasia e la bellezza dei disegni dei ragazzi (da quelli dei balconi a quelli che arricchiscono ogni domenica la S. Messa celebrata dal Vescovo in streaming)
*** Nel momento in cui scrivo non vi sono ancora certezze sulla data e sulle modalità del riavvio delle celebrazioni con il popolo di Dio, ma di una cosa sono certo: quando partecipiamo alla Messa non possiamo smettere di ringraziare! Quel pane e quel vino sono il segno vivente e la forza 1. di un mondo che ci è donato e che non è scontato, 2. di un lavoro prezioso e irrinunciabile per la dignità di ogni persona, 3. di una casa comune che non possiamo sfruttare e credere di dominare impunemente, 4. di una amicizia-comunione che ha bisogno di legami veri e solidi, 5. di una fratellanza in cui tutti dobbiamo sentirci creature e figli e non superiori e inferiori, 6. di uno sguardo pieno di rispetto e benevolenza verso il prossimo, 7. di orecchie, occhi e cuori fatti per gioire del prossimo anche solo all’udire il timbro della voce ed allo scorgere i suoi passi a distanza. Tutto questo è contenuto in quel pane spezzato e in quel vino offerto. Questo è fare “Eucaristia”: condividere parola, pane e vino, fatica, dolore, gioia, speranza, unità … per la vita del mondo. Siamo pronti a riconoscerla? Siamo pronti a viverla? don Bruno Roggero, Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Asti
Coldiretti chiede un “Piano Marshall” per l’agricoltura Presentate al Governo le misure per sostenere il settore con una iniezione di liquidità
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suo complesso che, mai come in questo momento, sta dimostrando di aver bisogno di un’agricoltura in salute ed efficiente. L’articolato progetto elaborato da Coldiretti parte dalla costituzione di un Fondo straordinario Covid 19 per l’agricoltura, individuando una gamma di misure dove è possibile reperire risorse residuali per alcuni interventi prioritari. Si va da un pagamento diretto aggiuntivo ed eccezionale fino a 1000 euro ad ettaro per le imprese con un tetto di 50.000 euro detratto il costo del lavoro e che comporterebbe un costo di 5,5 miliardi. Un’altra misura di carattere assicurativo per il ristoro dei danni causati dagli eventi climatici avversi che hanno penalizzato le aziende nelle annate 2019- 2020. Il costo stimato dell’operazione è di
circa un miliardo. Priorità poi ai giovani già insediati negli ultimi tre anni che rischiano di perdere gli aiuti. Per gli under 41 si propone l’abbassamento della quota di cofinanziamento sugli investimenti del 20/30%. E poi, ancora interventi supplementari per il benessere animale per promuovere le migliori condizioni con un impegno finanziario indicativo di 500 milioni e voucher per gli agriturismi rimasti vuoti”.
• Utilizzare i 12 miliardi dello Sviluppo Rurale • Istituire un Fondo straordinario Covid 19 per l’agricoltura • Pagamento diretto aggiuntivo ed eccezionale fino a 1000 euro • Ristoro dei danni causati dagli eventi climatici nelle annate 2019 - 20 • Priorità ai giovani già insediati negli ultimi tre anni • Abbassamento della quota di cofinanziamento sugli investimenti per gli under 41 • Interventi supplementari per il benessere animale • Voucher per gli agriturismi rimasti vuoti
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Ettore Prandini, presidente Coldiretti
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resentato al Governo e a tutte le forze politiche il “piano Marshall”, messo a punto da Coldiretti per l’agricoltura italiana. “L’agricoltura italiana – spiega il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità poiché l’emergenza Covid 19, che pure sta confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità. Un evento di dimensioni epiche come quello che sta vivendo il mondo intero non può essere affrontato con interventi normali. L’Unione europea non può restare indietro, quindi, è necessario attivare un fondo crisi al di fuori del bilancio agricolo. Come abbiamo segnalato in questo periodo, diversi comparti dell’agricoltura anche nell’Astigiano sono in sofferenza: dal vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero-caseario alle speculazioni che si registrano nel comparto carne fino all’agriturismo. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute sul piano economico e sociale”. A livello nazionale ci sono, per esempio, circa 12 miliardi di risorse dello Sviluppo Rurale, il secondo pilastro della Politica agricola comune che si affianca agli aiuti diretti. Si tratta di fondi non spesi per una quota dei quali si rischia addirittura il disimpegno. Nei mesi scorsi Coldiretti ha denunciato i ritardi di molte regioni che rischiavano di rispedire a Bruxelles fondi preziosi per sostenere gli investimenti e il ricambio generazionale. Ora quelle risorse potrebbero essere impegnate nell’annualità 2020. “Per questo chiediamo un atto di coraggio: se veramente vogliamo cambiare registro – precisa il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - questa è l’occasione giusta per sostenere l’agricoltura, sia per i cittadini e che per il sistema Paese nel
Vino: un piano straordinario partendo dai territori Vendemmia verde solo se selettiva e la distillazione solo se volontaria
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i sta discutendo molto, anche nell’Astigiano, della situazione del mercato del vino, in seguito alle misure di chiusura forzata introdotte per arginare l’epidemia del Coronavirus. Le ripercussioni sono pesantissime, soprattutto per le cantine concentrate su bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Per altro, da un’analisi di Coldiretti emerge l’effetto valanga sull’intero agroalimentare nazionale, con il valore dei mancati acquisti in cibi e bevande per la preparazione dei menù che sale a 5 miliardi per effetto del lockdown prolungato al primo giugno. In particolare per il comparto vitivinicolo, sulla base delle previsione dell’OIV (Organizzazione mondiale della vite e del vino), lo stop di tutto il settore Ho.Re.Ca. potrebbe portare a un taglio del 50% del valore delle vendite di vino in Europa. “Per i nostri vignaioli – rileva Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – la situazione attuale è ancora più grave. I rilevamenti che abbiamo eseguito fra i nostri associati nei mesi di marzo e aprile, indicano una riduzione del fatturato sulle bottiglie di vino attorno all’80%. E’ una crisi senza precedenti da affrontare con un piano straordinario, possibilmente da attuare in tempi ristretti in quanto non solo le aziende vitivinicole sono in sofferenza, ma anche perchè qualsiasi azione deve essere prodotta tenendo conto dell’avanzare della stagione e quindi della progressiva entrata in produzione dei vigneti”. Fra i dibatti più sentiti in questi giorni c’è infatti su come applicare le misure attualmente in vigore in caso di crisi da conciliare con i primi provvedimenti disposti nel decreto Rilancio che però prevedono altri provvedimenti a sup-
porto. Nello specifico la distillazione dei vini e la vendemmia verde sarebbero strumenti importanti, ma che già in passato si sono rivelati inadeguati alla nostra realtà. E quindi, secondo Coldiretti Asti, andrebbero aggiornati ed adattati: “Stiamo parlando di un piano straordinario – sottolinea il presidente Marco Reggio – e in
Si discute sulle proposte per contrastare i danni al comparto vitivinicolo provocati dal coronavirus, si apsettano i provvedimenti attuativi del decreto Rilancio quanto tale deve essere adeguato alle circostanze che si sono create con la pandemia. Noi chiediamo la vendemmia verde selettiva, cioè non un risarcimento per la distruzione indiscriminata delle uve, bensì una riduzione della produzione delle uve garantendo la qualità attraverso un aiuto ai viticoltori differenziato da regione a regione. Anche la distillazione dei vini deve essere volontaria e non indiscriminata, tendente a togliere dal mercato il prodotto di minor pregio”. Ricordiamo che la provincia di Asti è forte di 22 denominazioni di origine controllate, di cui 7 Docg, e che il Piemonte ha di fatto rinunciato ai vini senza indicazioni geografiche da quasi un trentennio. In ogni caso la di-
stillazione volontaria darebbe la possibilità ai produttori di destinare il vino per la produzione di alcol da disinfezione, oggi carente e del tutto ottenuto da prodotto d’importazione. “Per alleviare la crisi, occorre inoltre – aggiunge Furia – finanziare attrezzature e strutture per lo stoccaggio privato dei vini da affinamento, sia sfusi che imbottigliati, in attesa della ripresa dei mercati. Il piano “Salva Vigneti” di Coldiretti è già stato presentato a tutti e tre i livelli istituzionali: regionale, nazionale ed europeo. Contiamo che ognuno faccia la sua parte”. Occorre poi allocare in modo nuovo le risorse regionali del Programma Nazionale di Sostegno (PNS), oggi concentrate principalmente su promozione (50%) e ristrutturazione dei vigneti (35%), spostando temporaneamente l’attenzione verso altre misure, e di attingere a fondi extra regionali per non compromettere gli investimenti che le imprese stanno portando avanti con i fondi PSR e OCM. Relativamente alla misura OCM Promozione Paesi Terzi, Coldiretti si è sin da subito attivata in sede ministeriale per chiedere misure straordinarie e deroghe per modificare calendari e tipologie di azioni, non avere penalizzazioni per spese non effettuate, incrementare la quota di aiuto, includere azioni anche nei Paesi UE e prorogare i termini. Per sollecitare i consumi di vino Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano, serve però anche sostenere la ripresa delle esportazioni con un piano speciale di comunicazione che preveda massicci investimenti pubblici e privati. “Il tutto – conclude Reggio – partendo sempre e comunque da provvedimenti modulabili secondo le effettive esigenze di ogni Regione”.
Vino, ortofrutta e api: pacchetto di proroghe e deroghe alla stessa campagna i controlli sono effettuati entro il 15 settembre 2020 e le operazioni di vendemmia verde devono concludersi entro il 25 luglio. E ancora, per il 2019/2020 l’aiuto forfetario non supera il 60 % della somma dei costi diretti della distruzione o eliminazione dei grappoli e della perdita di reddito connessa a tale distruzione o eliminazione. Concessa inoltre la proroga di un anno per la durata delle autorizzazioni di nuovi impianti viticoli e di reimpianto (in scadenza nel 2020 e per gli obblighi di estirpo in scadenza nel corso della annualità 2020). Si tratta di interventi importanti, ma la Coldiretti sottolinea che mancano però all’appello deroghe e proroghe per la misura Ocm vino promozione che dovrebbero consentire una maggiore flessibilità nelle azioni e sub azioni e nei Paesi target . Occorrerebbe dunque prevedere una proroga dei programmi fino a marzo 2021 e, come ha già deciso Bruxelles, un incremento dei contributi fino al 60%. Ortofrutta - Per l’anno 2020 le organizzazioni di produttori ortofrutticoli possono presentare due domande di modifica, rispettivamente entro il 30 giugno 2020 ed entro il 15 settembre 2020. Inoltre sotto la propria responsabilità e per necessità dovute all’emergenza Covid 19 possono procedere alle modifiche anche prima della presentazione. Le domande di pagamento parziale possono essere presentate, rispetti-
vamente, nei periodi 1° maggio-30 giugno e 1° ottobre-30 novembre. Le organizzazioni di produttori ortofrutticoli possono presentare la seconda e la terza richiesta di anticipo in una unica soluzione nel mese di maggio 2020. Deroghe anche sui riconoscimenti delle organizzazioni dei produttori. Quelle già riconosciute alla data del decreto Mipaaf del 18 ottobre 2017, dovranno dimostrare di possedere i parametri entro il 30 settembre 2022. Il mancato adeguamento non dà diritto a presentare un nuovo programma operativo o a proseguire quello in atto oltre il termine del 31 dicembre 2022 e comporta la perdita automatica del riconoscimento a decorrere dal 1° gennaio 2023. Il decreto precisa che “ fanno testo il numero di produttori che compongono la compagine sociale al 30 settembre 2022 e il valore della produzione commercializzata ad essi riferibile”. Sempre per il 2020 i controlli di primo livello sui prodotti destinati alla distribuzione gratuita, possono essere limitati ad una percentuale non inferiore al 10% dei quantitativi interessati da ciascuna organizzazione di produttori. Apicoltura - Le azioni del programma triennale per l’apicoltura relative al 2020 possono essere concluse oltre il 31 luglio ma entro il termine del 15 settembre.
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cattano nuove proroghe ai termini per gli adempimenti e deroghe alle normative per contenere gli effetti del Covid 19 sul settore agricolo. Sul sito del Mipaaf è stato pubblicato infatti il Decreto 5779 del 22 maggio. Il provvedimento rileva infatti che per l’impatto che l’emergenza ha avuto sulle attività le imprese non hanno potuto rispettare scadenze e impegni, in particolare per quanto riguarda i programmi di investimento per i quali sono stati concessi finanziamenti. Ecco il pacchetto delle ulteriori misure. Vino - Per la campagna 2021 la domanda di aiuto per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti si può presentare entro il 30 agosto 2020, mentre il termine ultimo per la definizione della graduatoria di ammissibilità è fissato al 15 febbraio 2021. Per quanto riguarda la vendemmia verde, tra i criteri in base ai quali le Regioni decidono l’applicazione della misura è stata inserita la possibilità di “escludere dall’intervento alcune zone viticole, i vigneti oggetto di rivendicazione delle uve a denominazione di origine o ad indicazione geografica o determinate varietà di cui al comma 2 lett. a)”. E’ previsto anche che la superficie vitata ammessa all’aiuto nella campagna 2019-2020 possa accedervi anche nel 2020/2021. Inoltre per il 2019/2020 la domanda per beneficiare dell’aiuto va present a ta entro il 25 giugno. Sempre in relazione
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Ristrutturazione vigneti, vendemmia verde e nuovi impianti vigneti
Anche le Iene sollecitano manodopera per l’agricoltura Il servizio di Gaetano Pecoraro con l’intervista a Bubbio di Gianfranco Torelli
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Abbiamo già il problema del crollo delle vendite dei vini, non possiamo sopportare anche il rischio di non riuscire a realizzare i lavori nei vigneti. Speriamo che il servizio delle Iene del 5 maggio scorso contribuisca a sbloccare la situazione e si riesca a recuperare la manodopera, almeno per la vendemmia”. A parlare e Gianfranco Torelli, viticoltore e produttore di vini a Bubbio che ha ospitato la Iena Gaetano Porcaro nel servizio andato in onda su Italia Uno. Torelli, che è anche vice presidente di Coldiretti Asti, ha spiegato nell’intervista come, in seguito al lockdown per la pandemia, abbia dovuto chiedere al papà, ormai in pensione, e al figlio Carlo, che sta studiando per la maturità, di aiutarlo nei lavori in vigneto. “Per la potatura stiamo tamponando – ha detto – ma siamo molto preoccupati, anche perché avevano garantito l’apertura di un corridoio con i paesi dell’est, ma ad oggi non sappiamo ancora se per la vendemmia potrò assumere i quattro rumeni che da anni vengono a lavora un mese qui da me”. “Domenica quando è venuto per realizzare il servizio – sottolinea Torelli – la Iena Gaetano è stato molto disponibile, ha anche voluto capire e provare nei vigneti come si esegue la potatura verde. Oltre ai lavoratori extracomunitari e ai fruitori del reddito di cittadinanza, come è emerso dal servizio, sarebbe importantissimo poter usufruire di voucher snelli, veloci e flessibili, per assumere studenti, pensionati e cassaintegrati”. “Siamo in un momento particolarmente difficile per tutti – sottolinea Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti – sarebbe opportuno che tutti comprendessero come sia
Gianfranco Torelli e Gaetano Pecoraro durante l’intervista in un vigneto a Bubbio
fondamentale realizzare i lavori nei campi, da agricoltore non posso neanche lontanamente immaginare che possa accadere che i frutti di un anno di lavoro possano rimanere attaccati alle piante e andare persi, come sta in parte già succedendo in altre regioni d’Italia con frutta e verdura”. “Si metterebbe a rischio l’intera economia del Paese – rimarca Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – non solo quella dell’agricoltura e si rischierebbero seri problemi di approvvigionamento, mettendo in difficoltà anche le famiglie nel fare la spesa a prezzi accettabili. Serve manodopera subito e servono strumenti come i voucher per poterla assumere nelle aziende agricole”. Secondo Coldiretti, per ora sono ancora carenti le misure adottate dai decreti governativi. La chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri per far fronte all’emergenza Coronavirus, nel solo mese di marzo, per l’agricoltura ha provocato la perdita di mezzo milione di giornate di lavoro. La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia è quella rumena con 107.591 occupati, davanti a marocchini con 35.013 e indiani con 34.043, che precedono albanesi (32.264), senegalesi (14.165),
La Iena Gaetano Pecoraro nel vigneto di Gianfranco Torelli a Bubbio
La Iena Gaetano Pecoraro è andato in onda col cappellino Coldiretti
polacchi (13.134), tunisini (13.106) e bulgari (11.261). Nell’Astigiano la categoria maggiormente presente per i lavori nei vigneti è rappresentata dai macedoni. Sono solo tre i provvedimenti attuati finora: la proroga al 15 giugno dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza dal 31 gennaio al 15 aprile; l’innalzamento dal quarto al sesto grado di parentela della possibilità di usufruire delle attività prestate dai parenti e affini, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito; la sanatoria degli immigrati che verosimilmente non inciderà molto. Per la semplificazione dei voucher, esclusivamente per l’agricoltura e stagionali, quando sembrava fatta, ad inizio aprile, al momento della
La vera storia dei voucher “astigiani” per l’agricoltura se un abuso. Questo portò all’abolizione dei voucher e quindi alla penalizzazione di chi ne faceva un utilizzo per necessità come l’agricoltura che li utilizzava in maniera regolare e responsabile”. Coldiretti quindi stigmatizza l’interpretazione faziosa dei dati che circolano in questi giorni: nel loro massimo fulgore oltre il 98% dei vecchi voucher venivano utilizzati dalle altre categorie, all’agricoltura se ne destinavano meno del 2% del totale. “E in provincia di Asti – rimarca Furia - se ne staccavano più del doppio rispetto a questa media nazionale, a dimostrazione della serietà degli imprenditori agricoli astigiani che li utilizzavano esclusivamente per brevi periodi, come la vendemmia”. Secondo Coldiretti occorre quindi partire da un’attenta analisi della situazione per poter trovare soluzioni alle attuali esigenze del mondo del lavoro. “Anche perché non c’è il tempo per avviare dibattiti costruttivi per riforme radicali e ancor meno per sterili e miopi polemiche che non portano a nulla. Siamo ancora sotto pandemia – spiega Furia -, sta cominciando adesso la “Fase 2”, il Governo dopo un primo decreto chiamato “Cura Italia” ne ha emanato un secondo denominato “Rilancio”, e ora più che mai dobbiamo tutti contribuire alla riapertura delle attività dopo il lungo lockdown”. “Non possiamo far finta che tutto sia come prima – rimarca Reggio – le
aziende agricole dell’Astigiano hanno necessità di strumenti snelli, veloci e flessibili, non si può pretendere di continuare a gravare le aziende di provvedimenti burocratici tanto inutili quanto costosi. Per questo servono i voucher semplificati per l’agricoltura, in via straordinaria e per brevi periodi”. Se non si interviene con un provvedimento straordinario per far fronte all’esigenza di manodopera, secondo Coldiretti, la situazione diventerà ancora più problematica e quindi insostenibile. L’emergenza si intensificherà nel corso della vendemmia, della raccolta delle nocciole e in quella delle mele. “Stiamo parlando – rileva Furia – di intervenire mediamente sulla singola azienda agricola con un apporto di manodopera e quindi di voucher semplificati su un periodo di circa 10 giorni. Cerchiamo di non farne una ragione di Stato, come è stato fatto con la sanatoria degli immigrati che alla fine, secondo il nostro Centro Studi, solo 2 mila delle persone che potranno essere regolarizzate hanno lavorato nei campi, per altro gran parte nel sud Italia e non di certo nell’Astigiano”.
conversione in legge del decreto “Cura Italia”, con una lettera inviata al Governo, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno chiesto ed ottenuto di non modificare la normativa. Una vera disdetta e un atto di irresponsabilità secondo Coldiretti,
proprio nel momento di necessità e quando scuole, università, attività economiche ed aziende sono state chiuse e molti, studenti, pensionati e lavoratori in cassa integrazione avrebbero potuto trovare fin da subito una occasione di integrazione del reddito. Coldiretti ha anche varato la banca dati “Jobincountry”,
autorizzata dal Ministero del Lavoro: una piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima on line e poi sul campo. Per ogni informazione consultare il sito: https://lavoro.coldiretti. it.
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Forse non tutti conoscono la vera storia dei voucher lavoro in provincia di Asti”, vuole fare chiarezza il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, dopo un articolo apparso sull’edizione locale di un quotidiano. “Sinceramente l’articolo in questione non era molto chiaro – puntualizza Reggio - fra allusioni e insinuazioni appena abbozzate, poteva dare adito a un’interpretazione denigratoria e forse anche diffamatoria nei confronti del settore agricolo”. Coldiretti chiede senso di responsabilità e massima attenzione nel non cadere in dietrologie che potrebbero essere pericolose e destabilizzanti, sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Per questo fa appello alla cronistoria: la legge istitutiva dei voucher fu varata il 14 febbraio 2003 dopo anni e anni di richieste da parte di Coldiretti, partite proprio dall’Astigiano. Ci vollero 5 anni per l’effettiva entrata in vigore, il 19 agosto 2008, quando l’Inps emanò un’apposita circolare con le procedure di attivazione. All’epoca il varo dei voucher, detti anche buoni lavoro, avvenne in via sperimentale e solo per l’agricoltura e in particolare per la vendemmia. “Dopo il primo anno di applicazione - rileva il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – si allargarono gli ambiti di utilizzo, prima sotto il governo Berlusconi e subito dopo con il Jobs Act del governo Renzi. Si iniziò a farne largo uso che divenne presto for-
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Coldiretti: serve subito uno strumento agile e semplificato
Psr: sbloccare per l’emergenza le risorse inutilizzate
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La spesa (2014-2020) è ferma al 46,3%, il Piemonte è arrivato al 51,33%
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rocede la spesa dei piani di sviluppo rurale della programmazione 2014-2020, ma restano ancora molte risorse non utilizzate. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento del Mipaaf al 30 aprile 2020. Sono stati infatti spesi 9.682 milioni di euro (4.738 milioni di quota Feasr), il 46,30% del totale. La situazione varia da regione a regione, ma poche superano il 50%. Il totale impegnato nelle regioni sviluppate è a quota 49,11% in quelle in transizione al 47,79% e infine le meno sviluppate sono al 40,89 % . Al top si colloca la provincia di Bolzano con il 68,51% tallonata da Trento con il 56,85%. Le regioni che registrano le migliori performance sono il Veneto al 60,3%,il Molise al 54,41% , l’Emilia Romagna al 54,27%, la Calabria al 53,26%, la valle d’Aosta al 52,75%, il Piemonte al 51,33% e la Sardegna al 51,16%. A seguire con risultati inferiori il Friuli Venezia Giulia con il 46,92%, l’Umbria con il 46,61%, la Toscana con il 45,60%, la Lombardia con il 43,85% , il Lazio con il 43,13%. In fondo alla classifica Campania (41,94%), Sicilia (41,10%), Liguria (40,76%), Basilicata (40,41%),
Abruzzo (35,81%), Marche (32,43%) e Puglia (31,26%). In considerazione dell’emergenza Covid 19, che ha penalizzato l’attività agricola, è concessa dalle istituzioni Ue una maggiore flessibilità per l’utilizzo delle risorse dello sviluppo rurale al fine di evitare che vi siano degli importi non spesi dei Programmi di sviluppo rurale in corso. C’è dunque la disponibilità di liquidità finanziaria strategica in questa fase per sostenere le imprese agricole che, nonostante abbiano continuato a lavorare per garantire gli approvvigionamenti alimentari, sono comunque duramente provate dal blocco dell’export e del canale
Horeca. Ristoranti, bar, enoteche e alberghi soltanto da qualche giorno provano a ripartire anche se ancora tra molte difficoltà. L’agricoltura italiana ha infatti bisogno di una robusta iniezione di liquidità e le risorse dello sviluppo rurale possono andare in questa direzione come anche ribadito dal Piano Marshall, lanciato dalla Coldiretti nelle scorse settimane per fronteggiare le criticità generate dal Covid-19. Le risorse dello sviluppo rurale se sbloccate in tempi brevi potrebbero rappresentare dunque una fonte importante di ossigeno finanziario necessario alla tenuta del settore agricolo.
Anticipo del gasolio agricolo fino all’80% La Regione Piemonte aumenta l’assegnazione dall’attuale 50%
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rriva all’80% l’assegnazione di anticipo del gasolio agricolo per il 2020. E’ quanto ha deciso la Regione Piemonte a seguito dell’emergenza Coronavirus e in considerazione delle restrizioni agli spostamenti imposti dai Decreti, portando dall’attuale 50% all’80 la percentuale di acconto assegnabile. Gli agricoltori, che hanno già ricevuto nel 2020 un’assegna-
zione in anticipo sulla base della percentuale prima vigente (50%), potranno richiedere una seconda assegnazione a completamento di quanto già ricevuto, fino all’80% dei quantitativi di carburante ammesso ad agevolazione fiscale consumati nell’anno precedente. La data ultima per inoltrare le richieste di anticipo del carburante agevolato è fissata al 30 giugno 2020.
Bloccate le compravendite di terreni agricoli Con l’emergenza Coronavirus si è fermato anche il mercato immobiliare all’11,5%. A Bologna agricoli – 55%, edificabili-49,4%. A Roma va meglio per le aree agricole (-50,5%) rispetto a quelle edificabili -67,9%. Napoli invece il crollo delle aree agricole (-67,2%) supera le edificabili (-58,2%). A Bari al contrario – 48,5% per le prime, 50,5% per le seconde. Trend pessimo a Palermo dove sul fronte dei terreni si registra una debacle del 76,6% (-59,4 per i terreni edificabili). Anche
a Cagliari infine i terreni agricoli con -51,5% hanno segnato un andamento peggiore degli edificabili (-45,3%). Il Notariato spiega che in affanno a marzo è tutto il mercato immobiliare con un crollo delle compravendite di case e pertinenze tra il 25 e il 50%. Anche i mutui franano con la situazione peggiore a Milano seguita da Verona e Napoli, mentre condizioni migliori si registrano a Firenze e Bologna.
Incentivi alle innovazione anche per le aziende agricole Anche le aziende agricole possono accedere agli incentivi per gli investimenti in innovazione. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha infatti firmato il decreto attuativo del Piano di Transizione 4.0 che dispone di un budget di 7 miliardi. Il credito di imposta viene concesso alle imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Si tratta di una svolta importante per il settore agricolo che, pur formalmente coinvolto nelle
agevolazioni di Industria 4.0, non aveva potuto accedere ai contributi perché il provvedimento valeva solo per le imprese che redigono i bilanci escludendo così la maggior parte delle aziende agricole tassate sulla base del reddito agrario. Con la legge di Bilancio 2020 sono state accolte le richieste della Coldiretti ed è stato introdotto il credito d’imposta. Transizione 4.0 è si applica dunque a tutte le imprese indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
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Lo prevede il decreto attuativo del Piano di Transizione 4.0 con un budget di 7 miliardi
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’emergenza Covid 19 ha depresso le operazioni sul mercato immobiliare con un impatto pesante anche sui terreni agricoli. Da una prima ricognizione realizzata dal Consiglio nazionale del Notariato in piena pandemia in 10 città italiane (Milano, Torino, Verona, Firenze, Bologna, Roma, Napoli Bari, Palermo e Cagliari) emerge a marzo un crollo generalizzato di mutui, compravendite di fabbricati abitativi e strumentali, terreni agricoli ed edificabili rispetto al 2019. Per i terreni agricoli gli ultimi report del Notariato avevano segnalato un andamento vivace e comunque migliore rispetto a quelli edificabili. Ora con il Covid 19 è allarme anche su questo fronte. I cali delle aree agricole sono consistenti, anche se in linea con quelle edificabili. Analoga la situazione dei fabbricati strumentali. Ma vediamo come è andata nelle 10 città esaminate. A Milano si registra il calo più pesante delle compravendite dei terreni agricoli con -74,9% a fronte del -57,7 di quelli edificabili. Giù del 59,3% i fabbricati strumentali, - 55,4% gli abitativi. A Torino -50,4% i terreni agricoli 50,6 quelli edificabili. Anche a Verona le aree agricole con -57,2% tengono meglio delle edificabili (-67,8%). A Firenze flessione rilevante del 56,2% per i terreni agricoli mentre per i terreni edificabili la riduzione si è fermata
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I provvedimenti per l’agricoltura Emergenza Covid: tutte le misure, i controbuti e le agevolazioni
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provvedimenti che interessano il settore agricolo nel decreto “Rilancio” Per contrastare gli effetti catastrofici sull’economia, dopo il decreto “Cura Italia” del 17 marzo, e il decreto “Liquidità” dell’8 aprile, ha fatto seguito il 13 maggio il decreto “Rilancio”. Di seguito pubblichiamo un riepilogo di quanto previsto e anche un riassunto schematico dei provvedimenti che riguardano le imprese in generale che ricomprendono quelle agricole. Infine segnaliamo alcuni provvedimenti riservati alle persone che possano interessare anche gli agricoltori e le loro famiglie. Maggiori informazioni si possono avere contattando gli uffici di Coldiretti Asti e sul sito internet www.asti.coldiretti.it.
FILIERE Fondo emergenziale a tutela delle filiere agricole in crisi Sarà istituito un “Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi”, con una dotazione di 450 milioni di euro per l’anno 2020, finalizzato all’attuazione di interventi di ristoro per i danni subiti dal settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura. Entro venti giorni dall’entrata in vigore della legge saranno stabiliti i criteri e le modalità di attuazione del Fondo, con particolare attenzione al sostegno diretto delle imprese agricole dei settori maggiormente colpiti dalla crisi: florovivaismo, lattierocaseario, zootecnico, vinicolo, pesca e dell’acquacoltura.
VITIVINICOLO Contenimento produzione e miglioramento della qualità 100 milioni di euro per l’anno 2020 sono stanziati da destinare alle imprese viticole obbligate alla tenuta del Registro telematico che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica attraverso la pratica della vendemmia verde da realizzare nella corrente campagna. La riduzione di produzione di uve destinate alla vinificazione non può essere inferiore al 20% rispetto al valore medio delle quantità prodotte negli ultimi 5 anni, escludendo le campagne con produzione massima e minima, come risultanti dalle dichiarazioni di raccolta e di produzione presentate. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, saranno stabilite le procedure attuative, le priorità di intervento e i criteri per l’erogazione del contributo da corrispondere alle imprese agricole.
LATTE E CARNE Aiuto all’ammasso privato Per fronteggiare la grave crisi del settore zootecnico sarà istituito un Fondo con una dotazione di 45 milioni di euro da destinare alla concessione di aiuti all’ammasso privato di latte bovino, bufalino e ovicaprino, oltre ai relativi semilavorati e prodotti trasformati. L’aiuto sarà determinato sulle spese fisse di ammasso e di ogni giorno di immagazzinamento per tonnellata di prodotto, per un periodo minimo di 60 e massimo di 180 giorni. Riguarderà il latte prodotto in Italia e derivati da latte prodotto in Italia nel periodo emergenziale, a condizione che lo stesso sia liquidato all’impresa agricola nel rispetto nella normativa sulle pratiche sleali. Il Fondo potrà essere utilizzato anche per la concessione di un aiuto all’ammasso privato di carne bovina e suina. PAC Anticipo al 70% per tutti Per l’anno 2020, l’anticipazione è concessa in misura pari al 70 per
cento. Anche per le aziende agricole che non si siano avvalse della facoltà di presentare la domanda semplificata ed abbiano invece presentato domanda ordinaria. FISCO Sospensione dei versamenti Slitta al 16 settembre la ripresa dei versamenti IVA, delle ritenute e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio. Si verserà in un’unica soluzione oppure in 4 rate. Niente sanzioni sulla memorizzazione dei corrispettivi fino al 2021, anno in cui slitta anche la lotteria degli scontrini. IRAP Cancellati saldo e I acconto Non pagheranno l’imposta regionale sulle attività produttive di giugno (saldo 2019 e acconto 2020) le imprese e i lavoratori autonomi che fatturano fino a 250 milioni. CARTELLE Tregua fiscale Niente cartelle esattoriali fino a settembre. I pagamenti degli avvisi 36-bis e 36-ter in scadenza dall’8 marzo in avanti sono sospesi; dovranno essere effettuati entro il 16 settembre. Le cartelle di riscossione e gli atti con accertamento esecutivo vengono spostati al 31 agosto (era il 31 maggio); il pagamento dovrà avvenire entro il 30 settembre. TERRENI Rivalutazione al 1/7 È possibile la rideterminazione del valore al 1 luglio 2020 pagando l’imposta sostitutiva entro il 30 settembre. FONDO PERDUTO Di almeno 1.000 euro Una sovvenzione statale a fondo perduto sarà concessa a favore di
BONUS 600 € Indennizzo Partite Iva E’ stato prorogato per il mese di aprile il bonus di 600 euro quale indennizzo alle Partite Iva e ai professionisti. La la platea dei benefi-
MANODOPERA Sanatoria immigrati E’ prevista una sanatoria dei migranti impegnati in agricoltura e per colf e badanti, attraverso uno scudo penale e amministrativo per i datori di lavoro. Saranno così concessi permessi di soggiorno di sei mesi per chi ha il permesso scaduto e cerca lavoro in agricoltura oppure come badante o colf. IMU Agriturismo: salta l’acconto È stato cancellato l’acconto Imu di giugno per gli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e gli immobili destinati ad agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate. AGEVOLAZIONE FISCALE Affitti e bollette delle imprese Sarà attivato un credito d’imposta
al 60% sull’affitto per imprese fino a 5 milioni di fatturato. Eliminata la quota fissa in bolletta per tre mesi. Altri crediti d’imposta per i lavori edilizi di sicurezza anti Covid e per le misure di sanificazione dei luoghi di lavoro. LAVORI SU IMMOBILI Detrazione del 110% Fra le agevolazioni fiscali è prevista una detrazione al 110% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismici. Sarà possibile lo sconto direttamente in fattura e la cessione alle banche. VACANZE Buoni alle famiglie Per incentivare il turismo viene introdotto il voucher per agevolare le vacanze delle famiglie. L’incentivo va da 150 a 500 euro in base all’ISEE e alla composizione del nucleo famigliare, in parte utilizzabili come sconto per alberghi e strutture ricettive in parte come credito d’imposta. REM Tra i 400 e gli 800 euro Il reddito d’emergenza (Rem), per i lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e dagli altri bonus per far fronte all’emergenza Coronavirus, oscilla da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare.
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ciari è la stessa di chi l’ha ricevuto per il mese di marzo. A maggio l’indennizzo salirà fino a mille euro se la perdità del fatturato di parile sarà almeno del 33% rispetto all’aprile 2019. I lavoratori agricoli che hanno ricevuto i 600 euro per il mese di marzo accedono invece a un bonus di 500 euro per il mese di aprile.
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BADANTI E COLF Bonus 500 Euro Introdotto un bonus di 500 euro al mese, per aprile e maggio, per badanti e colf.
REGIONE PIEMONTE 2.500 Euro per agriturismo, si, no, forse, in parte Per l’emergenza Covid, il 2 maggio scorso la Regione Piemonte ha annunciato di aver ricompreso anche le attività agrituristiche fra i beneficiari del bonus di 2.500 Euro. Salvo però emergere come molte aziende agrituristiche (circa 300 in tutto il Piemonte) resterebbero fuori dalla possibilità di accedere al bonus per aver fatto riferimento al codice ATECO. Vedremo come risolverà la questione la Regione che stando così le cose recherebbe una situazione di disparità fra le aziende agrituristiche che in ogni caso hanno subito la problematica della chiusura forzata.
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tutte le attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita Iva, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato inferiore a 5 milioni di euro. L’unica condizione è che nel mese di aprile 2020 il fatturato sia stato inferiore ai due terzi di quello dello stesso mese 2019. In pratica, deve esserci stata una riduzione superiore a un terzo di fatturato. Il contributo minimo sarà di mille euro per le persone fisiche e 2 mila euro per le imprese. La somma precisa del contributo si calcola sottraendo i due fatturati di aprile (2019 – 2020) e aggiungendo la cifra percentuale concessa che varia a seconda dei ricavi ottenuti in tutto l’anno 2019. Queste le percentuali: 1. 20% per chi nel 2019 ha ricavi o compensi fino a 400 mila euro; 2. 15% per imprese e partite IVA con incassi 2019 fra 400 mila e 1 milione di euro; 3. 10% per chi ha fatturato l’anno scorso fra 1 e 5 milioni di euro. In ogni caso, ci sono dei tetti minimi: il contributo non può essere inferiore ai mille euro per le persone fisiche e ai 2 mila euro per le imprese. Esempio: Nel caso di un’impresa con differenza di fatturato pari a 30 mila euro e con ricavi nell’anno 2019 di 600 mila euro, il contributo concesso sarà del 15%, cioè 4.500 euro. Per alcune tipologie di soggetti, ad esempio coloro che hanno iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019 (Startup o nuove Partite IVA), il contributo spetta indipendentemente dalla riduzione di fatturato.
A rilento i mutui attivati con le banche Agricoltura in difficoltà: burocrazia e rimpalli tra Ismea, Agea e istituti di credito
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on sono ricompresi nell’ultimo decreto “Rilancio” i sostegni finanziari riservati alle aziende agricole fortemente penalizzate dall’emergenza Covid 19 in quanto già presenti nei precedenti decreti emanati direttamente dal presidente del Consiglio. Aiuti e sovvenzioni preparate per tempo, già con il “Cura Italia” e il “Liquidità” ma che ancora oggi stentano a decollare. Di fatto sono pochi i mutui che le aziende agricole hanno potuto attivare con le banche. Il via libera della conferenza Stato-Regioni è diventato operativo solo da pochi giorni il fondo da 100 milioni istituito con il decreto Cura Italia. A questo punto mancano però ancora le circolari di Agea e Ismea con le istruzioni sulle modalità operative. CANALE ISMEA In attesa delle circolari Sono previste erogazioni di aiuti sotto forma di contributo finanziario a copertura totale degli interessi passivi sui finanziamenti bancari destinati al capitale circolante e alla ristrutturazione del debito. L’importo massimo per impresa è di 20 mila euro. A questa misura sono destinati 20 milioni e il soggetto istruttore è l’Ismea. In questo modo si punta a rafforzare il finanziamento. Secondo l’esempio illustrato dal Mipaaf con 15mila euro di contributo si può agevolare un finanziamento da 100mila euro, che potrebbe godere anche della garanzia al 100% di Ismea in attuazione del DL Liquidità (23/2020). INTERESSI SUI MUTUI Gestiti da Agea Un budget di 60 milioni è finalizzato a coprire i costi per interessi maturati e pagati negli anni 2018-2019 sui mutui contratti per l’esercizio dell’impresa agricola, della pesca e acqua-
coltura. E’ previsto un contributo tra 500 a 6.000 euro per singola impresa agricola dotata di fascicolo aziendale. Secondo le stime del ministero potrebbero essere interessate almeno 10 mila aziende. A gestire questa operazione sarà l’Agea. CAMBIALE AGRARIA Direttamente da parte delle aziende sul sito ISMEA La cambiale agraria è gestita da Ismea e prevede l’erogazione di mutui fino 30 mila euro a tasso zero ad aziende agricole, agrituristiche e della pesca che hanno subito problemi di liquidità aziendale a causa dell’epidemia Coronavirus. La durata è di 5 anni, con i primi 2 anni di preammortamento e tre rate a 36, 48 e 60 mesi. La dotazione finanziaria è di 30 milioni di euro. Molte banche propenderebbero nel consigliare i produttore ad effettuare per loro conto la pratica, infatti è anche possibile la predisposizione accedendo direttamente dal seguente indirizzo internet https://strumenti.ismea.it. Pare che molti agricoltori abbiano presentato la pratica già la scorsa settimana “consumando” gran parte del budget. Molte delle pratiche risulterebbero però incomplete e quindi destinate a rimettere in circolo altre possibilità di finanziamento. La difficoltà maggiore sarebbe il reperimento di una
visura Centrale Rischi Banca d’Italia (o di altra Società privata di gestione di sistemi di informazione creditizia) successiva al 31 dicembre 2019. FONDO PMI Sempre su canale Ismea tramite gli istituti bancari Fino a questo punto è risultato più snello, seppur un po’ più oneroso, il Fondo centrale di garanzia PMI che si rivolge alle piccole e media imprese (fino a 499 dipendenti). Copre: il 100% per prestiti fino a 25.000 euro; il 90% per prestiti fino a 800.000 euro (estendibile al 100% con garanzia Confidi); il 90% per prestiti fino a 5 mln di euro (tetto massimo) estendibile al 100% con garanzia in riassicurazione. La durata è di massimo 6 anni. Il finanziamento garantito non potrà superare il 25% del fatturato italiano dell’impresa o il doppio della spesa salariale annua sostenuta nel 2019, o il fabbisogno per costi di capitale di esercizio e per investimenti nei 18 mesi successivi (12 per le grandi imprese con meno di 499 dipendenti). Per maggiori informazioni rivolgersi alla Rete Agricorporatefinance, promossa da Coldiretti (www.agricorporatefinance.it tel. 06.46974600 mail info@agricorporatefinance.it), oppure direttamente agli uffici di Coldiretti Asti, Tel. 0141 380400.
Ecco il piano nazionale dell’agrifood 4.0 Coldiretti ha presentato il manifesto per la via italiana al cyber food
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6) Sviluppare brevetti basati su tecnologie che abbiano uno standard tecnologico “made in Italy” a servizio della filiera agroalimentare italiana per migliorarne efficienza ed efficacia.
I PRIMI FIRMATARI Fra i primi promotori dell’iniziativa, oltre a Coldiretti, Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi, ci sono Abaco, Agrorobotica, Antaresvision, Blutentacles, Bluarancio, Bs Company, Cynomis, Edo, IBF, Idroplan, Hort@, XFarm, XNext, Ono, Revétree, Youfarmer, Agrofood Bic, Radarmeteo, EVJA, Meteoleaks, Tokenfarm e Tziboo. Siamo pronti a fare la nostra parte – affermano i firmatari del manifesto - e garantiamo al Made in Italy un #futurogiàpresente.
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do di preservare le caratteristiche uniche del nostro territorio; 2) Fornire agli agricoltori supporto alle decisioni agronomiche in tempo reale; 3) Creare consapevolezza e cultura nel consumatore sulla provenienza dei prodotti e delle loro caratteristiche, garantendo sicurezza, salubrità e qualità attraverso l’adozione di tecnologie digitali per la tracciabilità dei prodotti; 4) Incentivare modelli economici innovativi che prevedano una più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento; 5) Sostenere lo sviluppo di canali di vendita digitali per le filiere corte nazionali;
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on l’emergenza coronavirus nasce la prima via italiana per l’agroalimentare 4.0 dal campo alla tavola con tecnologie, sicurezza e controlli 100% Made in Italy. E’ quanto ha annunciato Coldiretti il 28 maggio scorso in occasione dell’Innovation Day. E’ stato presentato il manifesto per il futuro della filiera del cibo nell’era post Covid, realizzato in collaborazione con Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi. “L’emergenza coronavirus – spiega il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, illustrando il manifesto – ha imposto un cambiamento radicale del modello economico globalizzato. Dal modo di rapportarsi con i consumatori, alla sostenibilità ambientale, economica e sociale e nel nuovo scenario post emergenza l’innovazione sarà uno strumento imprescindibile per garantire la prosperità della società”. “Una realtà – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – che vede al centro di tutto sempre più l’agroalimentare, con una filiera che in Italia vale oltre 538 miliardi di euro, pari al 25% del Pil, che offre lavoro a 3,7 milioni di persone dal campo alla tavola, passando per industria, distribuzione e ristorazione”. Considerata quindi l’importanza del settore - sottolinea l’alleanza nel manifesto - serve un impegno per coinvolgere imprese e istituzioni e avviare la nascita del primo piano nazionale dell’agrifood 4.0 con obiettivi chiari e definiti, riassunti in 6 punti precisi: 1) Accelerare la transizione digitale premiando l’adozione di tecnologie di agricoltura e zootecnia di precisione con progetti in gra-
Prandini: stop agli slogan sui servizi telematici Siamo leader mondiali sulle eccellenze, dobbiamo diventarlo sulle tecnologie
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Occorre che la fibra e tutti i servizi telematici cessino di essere uno slogan e siano portati nelle aree rurali nell’arco di qualche mese e messi a disposizione degli imprenditori agricoli per poter usufruire di tutta la tecnologia dell’agricoltura 4.0 che andremo ad offrire loro”. E’ quanto affermato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione della presentazione del manifesto per la nascita del primo polo italiano per l’agroalimentare 4.0, organizzata con un forum on line da Coldiretti, Bonifiche Ferraresi e Filiera Italia. “Per pensare al nostro futuro e dare grandi opportunità ai nostri imprenditori oggi diventa ancor più fondamentale sostenere gli investimenti sull’innovazione annunciati dal Governo e che noi abbiamo chiesto – ha continuato Prandini – che vengano riprodotti anche nei prossimi anni per far sì che la nostra agricoltura, già leader mondiale per qualità ed eccellenze, lo diventi anche in termini di tecnologia. Lo potremo fare grazie anche al grande rapporto con bonifiche Ferraresi, alla piattaforma di Demetra sul portale del socio Coldiretti, al coinvolgimento di realtà come ad esempio il Gruppo Leonardo per quanto riguarda il tema dell’utilizzo dei satelliti, alla blockchain e all’agricoltura di precisione 4.0, per dare risposta a quelli che sono i bisogni e le informazioni che noi dobbiamo trasmettere ai consumatori. Tutto questo ci servirà per competere rispetto a quelle che sono le sfide future, dalla nuova strategia Farm to fork - ha concluso Prandini -, dove oggi vinciamo la battaglia per l’etichettatura dell’origine dei prodotti, al green new deal, beninteso non con risorse che vengano sottratte dalla Pac (Politica agricola comune) ma
Subito la fibra per tutti, alleanza con Leonardo per i satelliti, il supporto di “Bonifiche”, il portale del Socio, la blockchain e l’agricoltura di precisione con nuove risorse che dovranno essere stanziate. E proprio per questo abbiamo appreso la disponibilità da parte della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen di mettere nuove risorse a disposizione di quegli stati membri che sono stati colpiti duramente da coronavirus ma indicando quelli che sono i settori su quali bisognerà andare ad investire e ancora di più una sfida per questo nostro comparto”. “Il manifesto della filiera agroalimentare 4.0 va nella giusta direzione di creare aggregazione e sinergia tra il mondo della produzione agroalimentare e il mondo dell’innovazione tecnologica – ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli -, un ecosistema nazionale capace di valorizzare le eccellenze coniugando tradizione e innovazione. Ciò – ha aggiunto – costituisce anche un aiuto per il Governo, poiché abbiamo bisogno di accompagnare le imprese in questo percorso
ma soprattutto di essere accompagnati dalle imprese”. Nel suo intervento il ministro ha anche ricordato l’impegno degli ultimi mesi per far fronte all’emergenza con il Decreto Rilancio che ha salvato 11mila start up a rischio chiusura, i 220 milioni impegnati sull’innovazione a a partire dall’Agrifood e i 20 miliardi stanziati complessivamente per il settore produttivo. “L’innovazione verso un agroalimentare più sano e sostenibile è al centro della nuova strategie europea Farm to fork – ha ricordato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia - ma occorre capire come si vuole raggiungere questo obiettivo. Se si vogliono stravolgere i sistemi naturali e di qualità e verso un modello sintetico e artificiale, con la sostituzione di milioni di agricoltori con poche multinazionali e laboratori di sintesi, di questo non abbiamo bisogno. D’altro canto l’emergenza sanitaria ha accentuato alcuni processi innovativi già in atto, come la digitalizzazione, lo studio di nuovi imballaggi, la valorizzazione dei sottoprodotti per creazione di materiali monouso con ingredienti naturali e
tura sempre più sostenibile, che concorra in tutti i suoi aspetti alla salute del pianeta; di un sistema agroalimentare ancora più prossimo ai consumatori; di una scienza amica, che rassicuri la comunità sulla bontà e sulla sicurezza di ciò che mangia. Ma abbiamo anche bisogno di strutture di ricerca che siano democratiche, aperte a tutti i soggetti della filiera e di rendere le nostre imprese, dalla più piccola alla più grande, ancora più forti, più solide, più performanti. Una scienza amica, una tecnologia a portata di tutti, una piattaforma di riferimento tutta italiana, e penso ai Consorzi e Bonifiche Ferraresi, come grande hub dell’innovazione per l’agroalimentare italiano, sono quanto serve oggi al paese e al mondo agroalimentare”.
Dai droni ai robot, passando attraverso Demetra Entro due anni l’agricoltura di precisione coinvolgerà il 10% della superficie
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’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni per l’ottimizzazione produttiva e qualitativa, la riduzione dei costi aziendali, la minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci, il taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. Con una crescita del 22% in un anno, gli investimenti in nuove tecnologie nel settore agricolo si concentrano in particolare sui sistemi di monitoraggio e controllo delle produzioni (49%), sulle attrezzature e software gestionali (34%) e sulle tecnologie di mappatura delle superfici e la raccolta di dati per il supporto alle decisioni (14%) spiega un’analisi della Coldiretti sull’Osservatorio Smartagrifood. Una evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio di Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra il primo sistema integrato
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re il ‘sistema nervoso’ della nuova piattaforma Agricoltura 4.0 capace di accompagnare la digitalizzazione delle imprese agricole e sul quale innestare poi i progetti ‘verticali’. Peraltro – ha aggiunto – oggi i provvedimenti del Governo assicurano un credito d’imposta di circa il 20% per investimenti su macchinari, ma se questi sono collegati a piattaforme di interscambio dati, come Demetra, il credito sale al 40%”. “La pandemia ha riportato le filiere agroalimentari al centro delle vite dei Paesi – ha ricordato il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo -, poiché sono state queste a consentire che l’umanità potesse continuare a ‘mangiare’, che anche le fasce più disagiate abbiano potuto nutrirsi. Oggi abbiamo bisogno di un’agricol-
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per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico. Un sistema per una gestione efficiente e sostenibile delle colture e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. I robot sono poi sempre più al centro dell’attività agricola per monitorare e bloccare i nuovi parassiti alieni che distruggono i raccolti, per risparmiare fino al 95% di acqua per l’irrigazione e nell’allevamento e per gestire in automatico serre di coltivazione senza l’intervento umano.
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la riduzione degli scarti, favorendo l’economia circolare. Ma anche il lavoro per assicurare una base scientifica sempre più solida per evidenziare le proprietà degli ingredienti naturali funzionali come nel caso della Dieta Mediterranea. Con il manifesto per un’agricoltura 4.0 vogliamo creare un sistema che comprenda tutte le fasi di un sistema di innovazione vero nell’ottica del mercato, dalla ricerca alla selezione di progetti commercializzabili, fino all’incubazione vera e propria da idee ad aziende vere e proprie con la partecipazione di investitori per accelerare la crescita di start up”. L’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni ha evidenziato come le iniziative realizzate negli ultimi anni abbiano dimostrato al mondo finanziario quanto il mondo agroindustriale fosse capace di introdurre innovazione, attirando investimenti e nuovi capitali. “Un esempio è proprio la piattaforma di BF che rappresenta il più grande e significativo esempio di introduzione di agricoltura di precisione, con una superficie aziendale che sfiora gli 8.500 ettari, e altri 73mila ettari seguiti grazie ai servizi offerti – ha spiegato -. Questa capacità di innovazione va incontro anche alle nuove esigenze dei consumatori, che chiedono sostenibilità, qualità degli alimenti, ma anche blockchain e controllo delle produzioni, diventati valore aggiunto del prodotto alimentare diffuso nei mercati. Antonio Samaritani amministratore delegato di Abaco Group ha presentato il lavoro fatto assieme a Coldiretti per dotare le imprese agricole iscritte al Portale del Socio Coldiretti di un’applicazione, ribattezzata Demetra, per leggere in ogni momento lo stato di salute delle proprie coltivazioni, con dati sulle previsioni meteo e le temperature, sulla fertilità dei terreni, sullo stress idrico e tanto altro, permettendo di ottimizzare le rese e la produttività. “Proprio Demetra – ha spiegato Samaritani – può diventa-
Offrire e cercare lavoro ora può essere più facile Attivata da Coldiretti la piattaforma on line “Job in Country”
Job in Country
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nche nell’Astigiano, con Job in Country, è più facile cercare manodopera disponibile per l’agricoltura. Il nuovo servizio di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro, è stato attivato da Coldiretti per offrire ad imprese e lavoratori uno strumento e un luogo di incontro. Per utilizzare il portale “JOBincountry” basta accedere dal sito Coldiretti, www.coldiretti.it. Il primo passo è quello di registrarsi. Per le aziende, occorre inserire le offerte di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste e le condizioni relative alle offerte (come mansioni e retribuzione). Per chi è invece in cerca di occupazione, è possibile inserire il proprio curriculum e la propria disponibilità alla nuova occupazione, e mantenere sempre aggiornati i propri dati professionali. “Job in country – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - è una banca dati, una piattaforma autorizzata al servizio di intermediazione della manodopera dal Ministero del Lavoro. Si pone come obiettivo principale di combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta. Potrà quindi essere molto utile per la prossima vendemmia, per la raccolta delle mele e per quella delle nocciole, oltre ovviamente quando c’è la necessità di affrontare immediatamente lavori straordinari che possano prospettarsi in ogni azienda agricola”. “L’iniziativa – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti - è estesa a tutto il territorio nazionale e in Veneto ha già avuto un buon successo in via sperimentale, attirando ben 1500 offerte di lavoro
in una settimana. Risultano particolarmente interessati gli studenti universitari, i pensionati, i cassaintegrati, ma non mancano neppure operai, blogger, responsabili marketing, laureati in storia dell’arte e tanti addetti del settore turistico in crisi, secondo Istat, desiderosi di dare una mano agli agricoltori in difficoltà e salvare i raccolti. Il 60% ha fra i 20 e i 30 anni di età, il 30% ha fra i 40 e i 60 anni e infine 1 su 10 (10%) ha più di 60 anni”. Il progetto è stato avviato in autonomia in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire a studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento in via straordinaria dei lavori nelle campagne. Mancano i braccianti stranieri anche per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza Coronavirus da alcuni Paesi europei, dalla
Polonia alla Bulgaria fino alla Romania, con i quali occorre peraltro trovare accordi per realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i lavoratori agricoli. Inoltre è indispensabile lavorare agli accordi con le Ambasciate per favorire l’arrivo di lavoratori stranieri che nel tempo hanno acquisito spesso esperienze e professionalità alle quali ora è molto difficile rinunciare. In ogni caso con Job in Country di Coldiretti contribuisce a mettere in contatto, nei singoli territori, i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera, con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. L’attività è svolta direttamente nelle singole province attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio.
Ecco la vespa samurai per contrastare la vespa asiatica Via libera della Conferenza Stato Regioni per la sperimentazione della “lotta biologica”
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Italia di Halyomorpha halys (cimice asiatica) mediante l’impiego del suo antagonista naturale, l’imenottero Trissolcus japonicus (vespa samurai), prevede lanci di lotti di questo parassitoide in 712 siti distribuiti in 13 tra Regioni e Province Autonome. Complessivamente le 5 Regioni e le 2 Province Autonome nelle quali sono stati registrati i maggiori danni nel precedente biennio (Piemonte, Lombardia, Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna) prevedono di utilizzare l’Agente di Controllo Biologico su oltre il 90% dei Siti complessivi previsti (643). Nell’ottica di favorire nel più breve tempo possibile lo stabile insediamento Trissolcus japoni- c u s su gran parte dei territori agricoli colpiti dalla diffusione epidemica della Cimice asiatica, il Tavolo tecnicoscienti-
fico nazionale di Coordinamento ha stabilito che i lanci saranno effettuati in ambienti con assenza di input chimici. In tale ottica la distribuzione numerica dei siti di lancio di Trissolcus japonicus è stata distinta per 3 macrocategorie: Aree verdi adiacenti a Colture gestite con Piani di Difesa Integrata (frutteti e seminativi); Aree verdi adiacenti a Colture gestite in ambito agricoltura biologica; Corridoi ecologici, siepi, vegetazione di argini. I lanci saranno effettuati tra giugno e agosto, secondo un calendario definito regione per regione.
Insetti nocivi
La vespa samurai è un insetto di solo 1 millimetro in grado di attaccare le larve della cimice asiatica
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er salvare i raccolti italiani e garantire le forniture alimentari arriva il via libera alla diffusione della vespa samurai, nemica naturale della cimice asiatica, l’insetto killer che ha provocato lo scorso anno la strage nei campi con 740 milioni di danni a pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegi e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni il provvedimento per l’inizio sperimentale della “lotta biologica” in piena emergenza coronavirus. La “cimice marmorata asiatica” arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa – sottolinea la Coldiretti – per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo perchè capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee e la sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni che hanno colpite ben 48mila aziende agricole. La lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile perché è in grado di nutrirsi praticamente con tutto, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari. Il via libera alla vespa samurai, un insetto antagonista delle dimensioni di poco più di un millimetro, apre dunque - conclude la Coldiretti - nuove prospettive anche se ci vorrà tempo prima di avere risultati significativi. IL PROGRAMMA DI LOTTA 2020 Il Programma Nazionale di Lotta Biologica 2020 per il controllo in
Cinghiali: situazione totalmente fuori controllo Coldiretti lancia un nuovo allarme: danni ingentissimi, nell’Astigiano non se ne può più
Fauna selvatica
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ltre 2 milioni di cinghiali scorrazzano senza freni nei terreni coltivati con gravi danni all’agricoltura. Mangiano i semi delle colture, i foraggi, la frutta, gli ortaggi, i germogli, danneggiano piante e piantini, e minacciano gli animali delle cascine. Coldiretti lancia un nuovo allarme sulla necessità di difendere le forniture alimentari del Paese diventate più preziose in questo momento. Una preoccupazione che si aggiunge alla sicurezza e alla salute dei cittadini. “Siamo ormai al paradosso – rileva il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - nelle campagne ci sono più animali selvatici che lavoratori agricoli e la situazione è drammatica in tutta Italia. Lo stop alle misure di contenimento, conseguenza del lockdown, hanno causato una recrudescenza dei danni causati dai selvatici, partendo da una situazione di per sé già molto critica”. I selvatici hanno ormai preso possesso del territorio e si sono spinti anche nei centri abitati con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città, oltre che nelle aree coltivate. In pericolo oltre le produzioni agricole necessarie per soddisfare la domanda alimentare dei cittadini, ci sono anche la sicurezza delle persone che in alcuni territori sono assediate fin sull’uscio di casa, senza dimenticare gli incidenti stradali ed i pericoli per i mezzi di soccorso. “Stiamo relevando danni – sottolinea Pierpaolo Morino, tecnico e responsabile Pac di Coldiretti Asti - su un gran numero di terreni, un po’ in tutto l’Astigiano. In questi giorni risultano letteralmente presi d’assalto dai cinghiali i terreni a seminativo, soprattutto i campi di mais. Solo oggi un nostro associato con terreni lungo il Tanaro ci ha segnalato il danneggiamento di tutte le semine primaverili
Sono numerosissime le segnalazioni di presenze anomale di cinghiali e altri animali selvatici, su social media giornalmente vengono pubblicate numerose fotografie, come questa apparsa su Facebook il 18 maggio scorso con questo commento: famiglia di cinghiali a spasso sulla strada provinciale 22 diramazione CunicoMontiglio Monferrato.
ed ora dovrebbe riseminare 80 ettari, con il rischio di essere nuovamente preso di mira dai cinghiali”. A livello nazionale si stimano danni per oltre 200 milioni di euro ai raccolti, con effetti anche sulla stabilità dei prezzi, mentre vengono monitorati i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Un pericolo denunciato recentemente dalla stessa virologa Ilaria Capua che ha parlato della possibilità dell’effetto domino, se oltre al coronavirus, la peste suina passasse in Italia dagli animali selvatici a quelli allevati. La proliferazione senza freni dei cinghiali sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico. “Siamo veramente esasperati – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – la situazione è ormai fuori controllo e noi agricoltori viviamo con l’angoscia dei danni alle colture e degli incidenti che possono provocare i cinghiali e gli altri animali selvatici. A questo si aggiungano le problematiche provocate dagli insetti, come ad esempio la cimice, e i danni provocati dagli eventi atmosferici che sono sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici in atto”. Coldiretti, nel novembre scorso, ha organizzato una grande manifestazione a Roma di fronte a Montecitorio. Presente una nutrita delegazione
anche dell’Astigiano, da tutta Italia è giunto un forte grido d’allarme per il proliferare, principalmente dei cinghiali, e anche degli altri animali selvatici. Coldiretti ha raccolto l’impegno pubblico e le rassicurazione di un intervento deciso e risolutivo da parte di tutti gli schieramenti politici, presentando un piano che prevede due azioni principali: il contenimento delle specie dannose e in particolare di quelle non autoctone e i risarcimenti per i danni subiti dagli agricoltori. Con la volontà di andare oltre alla gestione della caccia, riformando la legge e dando poteri di azione straordinari alle Regioni. “Ci rendiamo conto – rimarca Reggio - che in questo momento il Paese ha tante difficoltà da affrontare, ma occorre che tutti capiscano che questo non è un problema di poco conto, perché se si perdono i raccolti nei campi, non ci saranno disponibili prodotti locali e i prezzi inevitabilmente cresceranno proprio in un periodo in cui andiamo incontro a gravi difficoltà economiche per tutta la nazione”.
Riaperte aziende agricole e agriturismo, ma proseguono le consegne
ELENCO AGRITURISMI PER PASTI A DOMICILIO Agriturismo “Cascina Papa Mora” - Cellarengo - Tel. 0141 935126 – 348/8145310 Agriturismo “Cascina Borio” - Villafranca d’Asti - Tel. 0141 943420 - 333/5955551 Agriturismo “Cascina San Nazario” Montechiaro d’Asti - Tel. 0141 990024 333/6866814 Agriturismo “La Topia del Caporale” - Asti Fr. San Marzanotto - Tel. 0141 597806 333/4898181 Agriturismo “I Tre Tigli” - Asti Fr. Montegrosso Cinaglio - Tel. 0141 295174 – 338/7794287 Agriturismo “La Stella Polare” – Villanova d’Asti - Tel. 3280006490 Agriturismo “Il Buon Seme” - Asti Fr. Sessant - Tel. 3332233491 Agriturismo “Tre Colline in Langa” - Bubbio - Tel. 3333403963 Agriturismo “Ca’ Nadin” - San Damiano d’Asti - Tel. 3388101210 Agriturismo “C’era Una Volta” - Agliano Terme - Tel. 3356592832
AZIENDE AGRICOLE PER SPESA A DOMICILIO Bagnasco F.lli s.s. - Asti -Ortaggi e Frutta Tel. 3495498732 – 3493887368 - www.fratellibagnasco.com Apicoltura Bechis di Bechis Alessandro – Castelnuovo D. B. - Miele e derivati - Tel. 3396264761 Azienda Agricola Mo Alessandro – Coazzolo - Vini - Tel. 3493757322 Azienda Agricola Maccario Francesco Castelnuovo D. B. - Ortaggi, Frutta e Conserve - Tel. 3389052839 Cascina Macaron di Aschiero Sergio – Asti - Vini, Salumi e Ortaggi - Tel. 3319529736 – 3388916457 Azienda Agricola Il Filo Rosso di Corda Paolo - Villafranca d’Asti - Zafferano, Confetture, Miele e Liquore allo Zafferano - Tel. 3498045848 – www.ilfilorosso.eu
co consegnato direttamente a domicilio. “Nell’Astigiano sono stati dieci gli agriturismi di Coldiretti Asti ad inventarsi ed offrire il delivery – sottolinea Furia -, con consegne mediamente nel raggio di 20/30 chilometri dall’azienda agricole che coprono così abbondantemente l’intero territorio provinciale”. Stesso discorso vale anche per tutte quelle aziende agricole che vendevano i loro prodotti direttamente nei loro punti vendite aziendali. Durante il lockdown hanno potuto continuare le vendita solamente per i residenti nello stesso comune e, dal momento molte aziende sono ubicate in piccoli cen-
tri, l’unica alternativa per contenere le perdite sono state le consegne a domicilio. In totale sono state 32 le aziende agricole di Campagna Amica ad aver attivato le consegne della spesa direttamente nelle case degli astigiani. Il delivery è dunque stata una sorta di ciambella di salvataggio durante il coronavirus, per altro attuato fra mille difficoltà, ma che ora continuerà ad essere attuato sia dalle aziende agricole che dagli agriturismi, anche perché la cosiddetta Fase 2 suggerisce a molti consumatori estrema prudenza nel riprendere i contatti sociali quando non c’era la pandemia.
Tenuta la Pergola di Bodda Alessandra – Cisterna d’Asti - Vini D.O.C. e D.O.C.G. in bottiglia o vini bianchi e rossi in Bag in Box da 5 o 10 litri - Tel. 0141/979246 – 3382029588 Azienda Agricola l’Avija di Sammatrice Silvia - Castell’Alfero - Miele, Polline e Pappa Reale - Tel. 3286681379 Azienda Agricola Silvia Castagnero – Agliano Terme - Vini e Birra - Tel. 3356592832 – 3492753990 Cascina Perfumo di Perfumo Marco – Nizza Monferrato - Vini, Frutta, Ortaggi, Pasta, Formaggi, Latte, Carne e altro - Tel. 0141/793652 – 3488245180 Azienda Agricola la Stella Polare di Viora Maria Grazia – Villanova d’Asti - Confetture, Torte alla frutta, Conigli, Oche, Anatre, Polli, Uova di Gallina e di Struzzo - Tel. 3280006490 Azienda Agricola Ciabot di Robino Luca – Baldichieri - Vini, Salumi, Salse e Confetture - Tel. 3490805474 Società Agricola San Desiderio S.S. - Monastero Bormida - Carni, Salumi e Pane Tel. 0144-88126 – 3403123764 Azienda Agricola Fecchio Paolo - Aramengo - Mieli di Acacia, Millefiori e Rododendro; Propoli - Tel. 3474191801 - 3408060688 – 0141/909183 Cascina Barosca Società Agricola – Castelnuovo D. B. - Conserve, Confetture, Nocciole tostate, Uova - Tel. 3664656733 Agrimacelleria Azienda Agricola Negro Francesco – Calamandrana - Carne di bovino e suino; Salumi - Tel. 3497822097 Azienda Agricola Gallino Valter – Cisterna d’Asti - Salumi vari, Carne Bovina e Suina - Tel. 3450816283 Azienda Agricola Agrituristica “Il Buon Seme” - San Damiano d’Asti - Farine miste: Grano Tenero “0”, Grano Duro Senatore Cappelli “0”, Mais Integrale, Farro Integrale, Sorgo Integrale - Tel. 3332233491 Azienda Agricola Cesare Quaglia - Asti Farine miste: Grani Antichi, Grano Tenero, Grano Duro, Ceci; Polenta di Mais, Pasta Secca di Filera Corta, Prodotti di Canapa Tel. 3465790191 Azienda Agricola Ca’ D’Pinot di Zavat-
tero Barbara – Asti - Ortaggi, Vini Rossi e Bianchi in bottiglia e bag in box - Tel. 3666268622 – 0141/479740 Azienda Agricola Cascina Papa Mora – Cellarengo - Ortaggi Bio Certificati, Salse, Confetture, Biscotti, Tajarin, Vino - Tel. 0141/935126 – 3488145310 - www.cascinapapamora.it Azienda Agricola Vigliani Alessandra – Moasca - Formaggi freschi e stagionati di Capra, Yogurt, Latte Pastorizzato di Capra, Panna Cotta, Ravioli Carne di Capra, Sugo di Capra - Tel. 3356849353 – 3389719168 - www.ilformaggiodimoasca.it Agrimacelleria Azienda Agricola Allegretti Renzo – Castell’Alfero - Carne di Bovina Tel. 3479184628 Azienda Agricola La Rondine - Villafranca d’ Asti - Pacchi famiglia da 10 Kg Carne Bovina Piemontese - Tel. 3491291031 Azienda Agricola Raviola Deborah – Asti Fr. San Marzanotto - Patate - Cipolle – Spinaci - Tel. 0141/597806 – 333/4898181 Azienda Agricola Il Tonchese – Tonco Carni bianche (Galli, Gallinelle, Faraona) – Uova - Tel. 329/4294920 – 0141/991164 www.iltonchese.it Azienda Agricola Cascina Vergano di Nespolo Matteo - Refrancore - Ceci e Legumi in pacchetti - Tel. 340/6359088 Azienda Agricola Sartoris Mauro – San Marzano Oliveto - Mele e derivati - Succo di Mela - Aceto di Mela - Confetture – Pere - Tel. 347/9498045 - 347/0981376 Azienda Agricola Aurelio dei Brondoli di Brondolo Giancarlo - Cortiglione - Vini Barbera e Grignolino - Tel. 348/1728585 Società Agricola Casa Serra s.r.l. - Asti Fraz. Montegrosso Cinaglio - Carne Bovina Razza Piemontese - Highlander Scottish - Aberdeen Angus - Tel. 340/1876549 Azienda Agricola Ca’ del Ponte Rizzolio & Catalano di Rizzolio Pinuccia - Monastero Bormida - Robiola di Roccaverano DOP Tel. 328/2006697 – www.cadelponte.com Azienda Agricola Albanese Carmela - Isola d’Asti - Ortaggi e Frutta di stagione - Tel. 345/4017227
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l 23 maggio è finito il lungo lockdown per gli agriturismo, anche se alcuni nostri associati, prima di riaprire al pubblico, hanno preferito adeguare al meglio le loro strutture ricettive con opportuni dispositivi di contenimento al covid. Sono stati mesi difficili per la chiusura forzata, sacrifici utili a difesa dell’incolumità di tutti, ma anche pesanti da sopportare, soprattutto in questi giorni primaverili quando si registrava il tutto esaurito, fra gite di gruppo, matrimoni, cresime e comunioni. Alcuni agriturismo di Campagna Amica hanno in parte attutito i danni proponendo un menù tipi-
Campagna Amica
Durante il lockdown hanno potuto lavorare solamente con il delivery
Un grande uomo che sussurrava alla tua coscienza Se ne è andato Monsignor Vittorio Croce, vicario diocesano e direttore Gazzetta d’Asti
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onsignor Vittorio Croce era una guida per molti astigiani. Era un entusiasta teologo, uno storico, un uomo con una cultura immensa, era uno scrittore appassionante e un cronista esperto e sempre attento allo svolgere della vita sociale. Impossibile coglierlo impreparato su un argomento, dalla politica, allo sport, all’agricoltura, sapeva sempre offrire certezze ai suoi interlocutori, dare risposte ai dubbi esistenziali che ognuno si pone lungo il proprio cammino terreno. Sapeva bene interpretare il presente, cogliendo gli aspetti che avrebbero fatto la storia. Quasi un monito profetico, oggi in tempo di lockdown, appaiono le sue parole del novembre scorso, a chiusura delle celebrazioni dei 120 anni di Gazzetta d’Asti, quando spiazzò tutti sottolineando con sagacia le sue preoccupazioni per la vocazionalità economica ed occupazionale della nostra provincia. D’altra parte il suo osservatorio era forte di 42 anni vissuti alla guida del settimanale diocesano. E ogni giornale lo “cucinava” personalmente, dalla prima all’ultima pagina, con una dedizione ben superiore a quanto si potesse umanamente pretendere. Sotto questo aspetto era un uomo
Il settimanale diocesano “Gazzetta d’Asti” all’indomani del decesso di monsignor Vittorio Croce, avvenuto il 27 aprile scorso all’età di 78 anni, ha realizzato una pubblicazione di 120 pagine per contenere il ricordo che gli hanno voluto tributare moltissimi astigiani
tenace, talvolta risoluto, a volte apparentemente burbero. Tutti tratti tipici del carattere degli astigiani di origini contadine, come sottolineava orgogliosamente di avere. E’ anche per questo che non ha mai rinunciato alla fatica di coltivare l’orto, un vero orto, e di pubblicare almeno una pagina di “Agricoltura” sul suo giornale, una vera pagina di agricoltura. Nonostan-
A nome di tutta la Coldiretti di Asti esprimo alla sua famiglia clericale, ai suoi famigliari e a quanti lo hanno conosciuto e amato, le più sentite condoglianze. E’ una grave perdita per la nostra diocesi, ma è doveroso ringraziare il buon Dio per il grande bene che ha saputo operare con tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Buon viaggio don Vittorio e grazie di tutto! Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti
te la sua figura importante, a pensarci bene, anche ora che se ne è andato, così come era difficile dargli del tu, anche oggi diventa difficile chiamarlo monsignore: per tutti era don Croce, don Vittorio Croce. Sapeva profondere un’autorevolezza che in pochi uomini possiamo ritrovare. E pensare che con lui ogni sua argomentazione cominciava sussurrandoti poche parole. Le sue erano però sempre parole profonde, quasi come sussurrasse alla tua coscienza. Ed è per questo che era un grande sacerdote.
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Alpini: annullata l’Adunata 2020. A Bergamo hanno costruito un nuovo ospedale in tempi record
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l Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Alpini (Ana) ha deciso di annullare l’edizione 2020 dell’Adunata Nazionale. Pertanto la 93ª Adunata Nazionale di Rimini e San Marino, anche in considerazione del grande lavoro preparatorio che era di fatto già ultimato, slitterà a maggio del 2021, mentre la 94ª, prevista nel 2021 a Udine, slitterà al 2022. Il Consiglio direttivo nazionale dell’Ana si è detto certo che gli Alpini sapranno accettare la scelta col senso di responsabilità che li
contraddistingue, mantenendo saldi i loro valori e nell’auspicio di tornare presto alla normalità: confortati in questo dal consolidarsi dell’affetto e della riconoscenza che il Paese nutre per le penne nere, protagoniste anche in questo anno difficile di azioni solidali meravigliose. Un nuovo ospedale L’Ospedale realizzato dall’Associazione Nazionale Alpini all’interno dei padiglioni della Fiera di Bergamo. Per arginare l’emergenza coronavirus a Bergamo, gli alpini hanno costruito
un nuovo ospedale. Partito come idea di struttura campale d’emergenza, sulla base della Colonna Mobile, il progetto è stato modificato in corsa, per giungere ad ottenere un vero e proprio ospedale con settantadue posti di ricovero in terapia intensiva e altrettanti in condizioni sub intensiva. La flessibilità dell’organizzazione alpina e l’abitudine ad operare in emergenza hanno concretizzato un piccolo miracolo: i lavori, infatti, sono iniziati il 24 marzo e si sono conclusi il 1° aprile.
Solidarietà del mondo agricolo astigiano Numerose le iniziative di Coldiretti Asti grazie al buon cuore degli associati
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umerose azioni concrete di solidarietà sono state realizzate da Coldiretti Asti in questi mesi di estrema difficoltà per molti astigiani. Grazie al buon cuore dei produttori agricoli associati a Coldiretti è stato possibile intervenire su più fronti, di seguito alcuni esempi. CROSTATE AL MASSAIA
Da sinistra: Caterina Calabrese, presidente Associazione “Il Dono del Volo”; Diego Furia, direttore Coldiretti Asti ed Enrico Lorenzato
Solidarietà
Il 10 aprile sono state consegnate all’Ospedale Cardinal Massaia dell’Asl At di Asti delle torte crostate realizzate dalle aziende agrituristiche aderenti a Terranostra Campagna Amica Coldiretti Asti. Sono state indirizzate ai medici, agli infermieri e a tutto il personale dei 38 reparti del nosocomio, quale “gesto di stima e gratitudine per la loro attività svolta in condizioni estremamente pericolose”, sottolinea Giovanna Soligo, presidente provinciale Terranostra agriturismo di Campagna Amica. “E’ stato un piccolo gesto per rendere un po’ più dolce anche la loro settimana di Pasqua”.
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SPESA SOSPESA
Diego Furia e Giovanna Soligo con la crostata solidale.
sociale del Comune di Asti. Si tratta principalmente di ortaggi e farine, ma non solo anche bottiglie dell’iconica “Barbera Amica”, il vino simbolo della rinascita dell’uva più prodotta nell’Astigiano, che ha saputo riconquistare la giusta dignità dopo essere stata in balia delle speculazioni dei mercati per alcuni anni. I FIORI DI DONNE IMPRESA Un concreto gesto di solidarietà è stato compiuto il 23 aprile da Donne Impresa Coldiretti Asti con la con-
segna di 180 vasi di fiori fra tagete, beverine e begonie. “Un’operazione possibile – spiega Micaela Soldano, leader provinciale Donne Impresa Coldiretti - grazie al buon cuore di “Vivai Botto”, l’azienda florovivaistica astigiana produttrice di questa tipologia di piante, oltre che di piantini da orto e molti altri fiori. I vasetti, tramite l’Associazione “Il Dono del Volo”, sono andati direttamente alla cooperativa “Nuovi Orizzonti” che li utilizzerà nei laboratori didattici della residenza per disabili “Il Borgo” di corso Alba”.
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Con un’offerta all’Associazione il Dono del Volo, consistente in una fornitura di prodotti di eccellenza del territorio, Coldiretti Asti ha concretizzato l’iniziativa della “Spesa Sospesa”. Con più consegne, anche settimanali (le prime il 10 e il 16 aprile), vengono consegnati i prodotti agricoli offerti dagli associati di Coldiretti Asti oppure lasciati in “sospeso” dai consumatori presso i punti vendita e le botteghe di Campagna Amica dell’Astigiano. Le consegne vengono effettuate direttamente ai responsabili dell’Associazione “Il Dono del Volo”, la presidente Caterina Calabrese e l’assessore alle Politiche Sociali Mariangela Cotto, per essere poi distribuiti alla mensa
CIRCO A CASTELL’ALFERO Un circo, con tanto di animali al seguito, in seguito al lockdown è stato bloccato nella sua attività itinerante a Castell’Alfero. Senza la possibilità di effettuare gli spettacoli i circensi si sono trovati in una situazione di estrema difficoltà che è stata affrontata grazie a molte iniziative di solidarietà. Coldiretti Asti ha contribuito offrendo fioccato e paglia per gli animali donata dai propri associati.
La consegna delle crostate al Pronto Soccorso
Solidarietà
LA “SPESA SOSPESA” CONTINUA
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“Siamo una forza sociale fortemente radicata sul territorio – dichiarano il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia – e ci impegniamo per costruire sinergie virtuose a beneficio della collettività e, soprattutto in questo periodo, non facciamo mancare il nostro sostegno concreto a chi non può nemmeno permettersi di fare la spesa, per consentire loro di mangiare prodotti della nostra agricoltura d’eccellenza, nel pieno spirito #MangiaItaliano”. Fra le iniziative la “Spesa sospesa,” introdotta da tempo nei Villaggi Coldiretti, si ispira all’usanza campana del caffè sospeso, quando al bar si lasciava pagato un caffè per il cliente che verrà dopo e che non ha i mezzi per saldare il conto. Tutti i cittadini che lo vorranno potranno moltiplicare le offerte solidali di Campagna Amica Coldiretti Asti anche attraverso una sottoscrizione libera in denaro attraverso l’IBAN della Fondazione Campagna Amica (IT43V0200805364000030087695) indicando come causale “Spesa sospesa - Nome, cognome e indirizzo completo del donatore”. Settimanalmente Campagna Amica provvederà quindi a tramutare gli importi donati in “sospeso” in effettiva spesa per gli indigenti, ossia in pacchi di prodotti agricoli che andranno ad incrementare il paniere contadino che Coldiretti Asti consegnerà all’Associazione il Dono del Volo. Per maggiori informazioni visitare il sito web www.asti.coldiretti.it.
Da sinistra: Daniela Botto, Liliana Pia e Micaela Soldano
Un’immagine della consegna della “Spesa Sospesa”
Con il coronavirus molte le persone in difficoltà economiche In Italia ci sono oltre 2 milione e 600 mila persone bisognose di aiuto per mangiare. Le maggiori difficoltà alimentari si registrano nel mezzogiorno: 530 mila persone in Campania, oltre 364mila in Sicilia e quasi 283mila in Calabria. Ma ci sono situazioni diffuse di bisogno anche nel Lazio con oltre 263mila persone e nella Lombardia devastata dal Coronavirus con 235 mila persone. In Piemonte hanno difficoltà 135.943 perone. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla emergenza alimentare in Italia dopo le misure varate dal Governo, sulla base gli aiuti agli indigenti in Italia su dati Relazione annuale Fead del giugno 2019. Tra le categorie più deboli ci sono quasi 113 mila senza fissa dimora, oltre 225mila anziani sopra i 65 anni, e 455 mila bambini di età inferiore ai 15 anni che ricevono aiuti alimentari distribuiti con i fondi
Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) grazie ad associazioni come Banco Alimentare Roma, Banco delle opere di Carità, Caritas Italiana, Comunità di S. Egidio, Croce Rossa Italiana, Fondazione Banco Alimentare e Associazione Sempre Insieme per la Pace. “Come è stato previsto nel Cura Italia con l’importante aumento di 50 milioni del fondo per l’aiuto agli indigenti chiediamo anche ai Comuni di destinare all’acquisto di prodotti alimentari Made in Italy e locali le nuove risorse rese disponibili per buoni spesa, buoni pasto o generi di prima necessità” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “l’importanza di sostenere l’economia agricola nazionale che in molti settori si trova in grande difficoltà con il blocco delle esportazioni e la chiusura di bar ristoranti e mense”.
“Oscar Green 2020”: innovatori di natura XIV edizione del concorso promosso da Coldiretti che premia le idee innovative
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Andrea Satragno e Romina Accossato, vincitori Oscar Green 2019
idea da Oscar”. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno prossimo seguendo le istruzioni direttamente sul sito www.giovanimpresa. coldiretti.it oppure contattando la segreteria di GiovaniImpresa Coldiretti Asti al numero telefonico 0141 380421. Questo il il link per vedere il video promo: https:// youtube/2CZ85gnTRFI consultabile anche su www.asti.coldiretti.it.
IMPRESA 5.TERRA: premia i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che creano una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana attraverso, tra l’altro, l’applicazione di nuove tecnologie. CAMPAGNA AMICA: nuove forme di vendita, rivolte ai progetti che valorizzano i prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e mondiale rispondendo alle esigenze dei consumatori in termini di sicurezza alimentare, qualità e tutela ambientale. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: possono partecipare a questa categoria le imprese che lavorano e producono in modo ecosostenibile nel rispetto dei principi di economia circolare riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi che tutelano l’ambiente. FARE RETE: categoria rivolta a pro-
getti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologia così come artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turismo, del design e di ricerca accademica. NOI PER IL SOCIALE: categoria rivolta ai progetti che si distinguono per la capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e, soprattutto, sociale. Oltre alle imprese agricole, possono partecipare Enti Pubblici, Cooperative e Consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali. CREATIVITÀ: intende premiare la creatività di idea, che apporti un’innovazione di prodotto e/o di processo in grado di aiutare l’azienda a produrre in modo più efficiente, andando incontro a una domanda di mercato sempre più variegata ed eterogenea.
ALBO D’ORO Anno 2010 e 2011 Consorzio TRIMILLII Asti Anno 2010 Laiolo Guido Reginin di Laiolo Gianpaolo di Vinchio Anno 2011 Az. Agr. C. Bianca di Cavallero Luisella di Loazzolo Anno 2012 Az. Agr. San Desiderio di Monastero Bormida Anno 2013 Annalisa Bocchino di Canelli Anno 2013 Comune di Canelli nella categoria “Paese Amico” Anno 2014 Paolo Corda di Villafranca e Giampaolo Laiolo di Vinchio Anno 2015 Matteo Garberoglio di San Marzano Oliveto Anno 2016 Silvia Sannazzaro di Refrancore e Alberto Brosio di Cortandone Anno 2017 Paolo Novara di Capriglio Anno 2018 Marco Francesconi di Moasca e Maria Paola Merlo di Agliano Terme Anno 2019 Romina Accossato di Ferrere e Andrea Satragno di Cassinasco
Concorso
SEI LE CATEGORIE IN GARA:
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stata concessa una proroga al 30 giugno per candidarsi al concorso “Oscar Green 2020”. Giunto alla sua XIV edizione, ha come finalità premiare le idee innovative dei giovani agricoltori. “Innovatori di Natura” è il titolo scelto quest’anno. “Si tratta di una sfida importante – afferma il leader di Giovani Impresa Coldiretti Asti e Piemonte, Danilo Merlo - che si prefigge come obiettivo quello di premiare i progetti di giovani che, coniugando tradizione e innovazione, collaborano alla realizzazione di un modello agricolo sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Un occhio di riguardo sarà riservato ai progetti che avranno come obiettivo la tutela e l’arricchimento del territorio”. “L’obbiettivo di Oscar Green - sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - è di promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative dei giovani agricoltori. A me piace anche pensare che sia una competizione che sappia unire l’innovazione con la tradizione, ovvero la creatività dei giovani con quanto hanno avuto in eredità dai proprio genitori, dai propri nonni, dai propri avi. Una tradizione fatta di sani principi e di quei valori in cui trova origine il nostro mondo rurale”. “Il successo che negli anni ha distinto questa iniziativa – rivela il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - è stata la grande partecipazione dei giovani che hanno scelto d’investire il proprio futuro nell’agricoltura, come dimostrano i dati di un “ritorno alla terra” che rende unico il nostro Paese nell’Unione Europea. Una vera “svolta green” sotto ogni punto di vista. Per molti giovani può anche essere un’occasione per far conoscere la loro
Bonus per i lavoratori domestici Colf e badanti possono fare domanda all’Epaca per chiedere 500 euro al mese per aprile e maggio
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on il Decreto “Rilancio” è prevista l’erogazione di un bonus di 500 euro al mese, per aprile e maggio, a favore dei lavoratori domestici. Unico requisito avere in corso, al 23 febbraio 2020, uno o più contratti di lavoro per un totale complessivo di almeno 10 ore settimanali. Tale bonus si inserisce nell’ambito degli interventi straordinari a sostegno dei lavoratori che hanno perso o ridotto notevolmente il proprio reddito durante il periodo di chiusura dettato dalle regole per evitare il contagio da Covid-19. Il bonus sarà erogato dall’INPS a seguito di specifica domanda che dovrà essere presentata dagli interessati attraverso il sistema telematico dell’Istituto. “Il Patronato EPACA, grazie alla capillarità degli Uffici zonali di Coldiretti Asti – rileva il direttore Diego Furia -, ha già dimostrato l’efficienza, la professionalità e la tempestività del lavoro dei propri operatori in occasione dell’invio telematico delle richieste di bonus a favore dei lavoratori autonomi e degli stagionali dell’agricoltura e del turismo, arrivando a presentare, in pochissimi giorni e in nome e per conto degli astigiani, ben 2.500 domande”. “Anche in questa occasione – sottolinea la responsabile provinciale EPACA, Rosanna Porcellana – il nostro patronato mette
immediatamente a disposizione i propri Uffici territoriali per essere, come sempre, di aiuto a coloro che necessitano di assistenza qualificata al fine di poter ottenere al più presto il bonus dall’INPS”. “Da sempre – evidenzia il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – la nostra organizzazione si pone come un punto di riferimento a supporto di tutte le persone, non solo di chi è anche agricoltore. Un ruolo di forza sociale ormai da tutti riconosciuto in grado di essere a supporto dei servizi sociali e di tutti i cittadini, come nel caso specifico i lavoratori dell’assistenza domiciliare”. Tutti gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio provinciale EPACA Coldiretti e agli uffici zonali più vicini.
EPACA COLDIRETTI ASTI I RECAPITI Ufficio Provinciale: Tel. 0141 380404/432 - email: epaca.at@coldiretti.it - rosanna.porcellana@coldiretti.it - paola.porcellana@coldiretti.it Zona di Asti: Tel. 0141.380.432 - fabrizio.marchisio@coldiretti.it Zona di Canelli: Tel. 0141.823.590 - miriam.ribaldone@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: Tel. 011.9876.863 - franca.benedicenti@coldiretti.it Zona di Moncalvo: Tel. 0141.916100 - silvia.boccardo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: Tel. 0141.721.117 - giuseppina.arnaldo@ coldiretti.it - patrizia.barbero@coldiretti.it Zona di San Damiano: Tel. 0141.971.000 - martina.capra@coldiretti.it Zona di Vesime: Tel. 0144.859.801 - beatrice.bodrito@coldiretti.it Zona di Villanova: Tel. 0141.946.639 - marika.altomonte@coldiretti.it
Emergenza coronavirus e pensioni di reversibilità
L’importo In linea di massima la pensione ai superstiti si determina secondo i
seguenti parametri: 1. il 60% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del solo coniuge superstite; 2. il 70% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore di un solo figlio superstite (minore, studenti o inabili); 3. l’80% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge; 4. il 100% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del coniuge superstite e di due figli oppure di tre o più figli. Viene poi applicata una maggiorazione del 15% per ogni altro familiare (che abbia diritto alla reversibilità) diverso dal coniuge, dai figli o dai nipoti. La somma di denaro che viene erogata ai superstiti potrebbe viene ridotta se il titolare possiede altri redditi. La domanda La domanda relativa alla pensione di reversibilità e alla pensione indiretta si presenta per via telematica; per richie gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per l’inoltro delle domande
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ra i pesanti effetti dell’emergenza Coronavirus c’è anche la ricerca di informazioni da parte dei parenti dei deceduti riguardo il trattamento pensionistico di questi ultimi, e i relativi trattamenti di reversibilità. Cerchiamo di fare chiarezza su questo tipo di trattamenti previdenziali. Pensione di reversibilità e pensione indiretta La pensione di reversibilità è una prestazione economica erogata in favore dei familiari superstiti di un pensionato dal momento del decesso di quest’ultimo. L’importo viene stabilito in una percentuale della pensione a suo tempo goduta dal defunto. La pensione indiretta, invece, è la prestazione erogata in favore dei familiari di un lavoratore non pensionato se il lavoratore aveva maturato, alternativamente: 1. almeno 780 contributi settimanali; 2. almeno 260 contributi settimanali di cui almeno 156 nei cinque anni precedenti la morte. La pensione spetta a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso a prescindere dal momento in cui viene presentata la domanda.
Epaca
Coldiretti: il patronato Epaca è al servizio dei cittadini, anche nell’Astigiano
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RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.
Rieducazione dal colpo di frusta Può avere implicazioni psicologiche, indispensabile la fisioterapia
Sanità
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a Rieducazione del Colpo di Frusta è finalizzata a offrire al Paziente con problematiche cervicali conseguenti a un colpo di frusta un percorso riabilitativo individualizzato e mirato, in cui la valutazione fisioterapica e la strategia di trattamento tengono conto della complessità e natura eterogenea dei sintomi. Il colpo di frusta (Whiplash Associated Disorders - WAD) è una problematica muscolo-scheletrica complessa che comprende diversi sintomi fisici e psicologici generalmente non considerati dalla maggior parte dei trattamenti impiegati nella pratica clinica. Il sintomo più frequente del colpo di frusta è il dolore, a cui possono associarsi rigidità, vertigine, perdita di equilibrio, disturbi visivi, debolezza, formicolii, difficoltà di concentrazione e perdita di memoria, che può comparire pochi giorni
dopo il trauma e persistere nella fase cronica. Altri possibili sintomi del colpo di frusta sono i disturbi della percezione del posizionamento
e del controllo del movimento del collo, della coordinazione del movimento tra occhi e testa e dell’equilibrio. Queste disfunzioni, che sono presenti soprattutto nei soggetti con maggiore dolore e limitazione nei movimenti, non si risolvono spontaneamente, se non trattate in maniera specifica e quindi, per evitare che si strutturino e perdurino nel tempo (portando a episodi di cervicalgia), risulta essenziale iniziare il trattamento fisioterapico tempestivamente. La Rieducazione del Colpo di Frusta, che è preceduta da una valutazione effettuata dal Terapista, prevede un ciclo di sedute individuali articolate in diverse tecniche: terapia manuale, rieducazione dei disturbi sensitivimotori, rieducazione vestibolare, rieducazione della coordinazione oculo-cervicale, riposizionamento chinestesico cervicale ecc.
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COLTIVA LA TUA SALUTE
Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19
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COSTO DELL’INSERZIONE € 5,00, l’annuncio sarà pubblicato per 1 uscita. Il pagamento può essere effettuato presso qualsiasi ufficio Coldiretti Asti. La pubblicazione degli Annunci de “Il Notiziario Agricolo” è riservata esclusivamente per le compravendite fra privati, non si pubblicano annunci di carattere commerciale. L’annuncio verrà pubblicato a partire dal primo numero utile, in caso di mancanza di spazio le pubblicazioni slitteranno sui numeri successivi. L’editore non è responsabile di quanto pubblicato negli annunci, il presente modulo vale come dichiarazione che quanto richiesto di pubblicare corrisponde al vero.
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