Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 2 Anno 2021 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
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70° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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Riunioni territoriali in modalità online
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Marco Reggio e Diego Furia, Presidente e Direttore Coldiretti Asti
settore agricolo. In questo senso particolare rilievo sarà dato ai progetti di filiera messi in atto da Coldiretti, anche in ambito provinciale. “Sarà un momento di verifica – annuncia il direttore provinciale Diego Furia -sull’efficacia e le prospettive dei progetti “Nocciole” con l’accordo con Novi, “Barbera Amica” con
le cantine di Agliano Terme e Mombercelli e delle recenti iniziative di Campagna Amica con il Mercato Coperto Contadino con annessa Enoteca di corso Alessandria e gli agrimercati di piazza Alfieri”. “In questo momento particolare e di difficoltà – sottolinea il presidente provinciale Marco Reggio - una grande organizzazione come Coldiretti sente più di altre il peso della responsabilità di rappresentare il 75% delle imprese agricole astigiane. E’ anche per questo che abbiamo investito importanti risorse per l’affermazione della vendita diretta ai consumatori a favore dei nostri associati, sempre in un’ottica di sindacato imprenditoriale di filiera. Siamo sempre impegnati per la realizzazione di accordi economici e impegni concreti finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola, anche attraverso la stipula di contratti di filiera sostitutivi dell’ormai superata stagione della sterile interprofessione”.
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Assegnazione nuovi impianti Barbera d’Asti Entro il 30 aprile si possono presentare le domande: dotazione 150 Ha In seguito alle richieste presentate dal Consorzio di Tutela della Barbera d’Asti, la Regione Piemonte ha emanato un’apposita determina per la rimodulazione del programma triennale 2020-2022 della denominazione di origine Barbera d’Asti DOCG e bando regionale per la presentazione delle domande di assegnazione dell’idoneità alle superfici vitate ai fini della rivendicazione della denominazione di origine Barbera d’Asti DOCG, anno 2021.
Entro il 30 aprile prossimo le aziende vitivinicole interessate possono pertanto presentare domanda per l’accesso a nuovi impianti, reimpianti, variazioni di idoneità e sovrainnesti. La dotazione totale del bando è di 150 ettari, per una superficie massima per ogni azienda di 2 ettari. Per informazioni e per consultare i diritti di priorità sulle domande si possono contattare gli uffici di Coldiretti Asti. Tel. 0141 380400 c/o Salone Pro Loco Via Testafochi 14.
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ra fine marzo e inizio aprile, si tengono, in modalità online, le riunioni territoriali di Coldiretti Asti. Saranno quindi virtuali quest’anno gli incontri con gli associati per informare gli imprenditori agricoli sulle principali tematiche attraversate dal settore primario. La modalità “videoconferenza” è dettata dalle recenti restrizioni per contrastare la pandemia e per poter avere comunque un confronto con la base associativa in totale sicurezza. Il via giovedì 25 marzo alle ore 21 con il collegamento web riservato agli associati delle zone di Castelnuovo don Bosco e Moncalvo. A seguire l’incontro virtuale con i soci di Nizza Monferrato lunedì 29 marzo, quindi Canelli e Vesime giovedì 1 aprile, poi Asti giovedì 8 per chiudere con l’incontro riservato agli imprenditori delle zone di San Damiano e Villanova. Tutti i collegamenti inizieranno alle ore 21, l’accesso potrà avvenire via computer, tablet o smartphone attraverso il link che sarà inviato direttamente agli interessati via email o sms. Gli incontri via web saranno tenuti dal presidente e dal direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia, con gli interventi dei vari responsabili degli uffici della federazione provinciale, esperti dei vari settori di riferimento. Si tratteggerà così la linea sindacale dell’organizzazione e si affronteranno le principali tematiche in materia economica, fiscale e tributaria, previdenziale e, ovviamente, sui provvedimenti inerenti alla lotta al Covid, compresi i recenti provvedimenti adottati dal nuovo governo Draghi per affrontare la crisi economica attraversata purtroppo anche dal
Associazionismo
Coldiretti Asti organizza cinque videoconferenze di aggiornamento con gli associati
Entrano in commercio i vini della nuova annata
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Enoteca Amica
Debuttano la Docg Terre Alfieri e i vini bivarietali, crescono i rosati
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on il mese di aprile entrano sul mercato i vini della nuova annata, la 2020, frutto dell’ultima vendemmia. I mercati interni sono in difficoltà, soprattutto per la chiusura dei canali horeca, delle mense e dell’impossibilità di ricevere in cantina i consumatori a cominciare dagli stranieri. Meglio sta andando l’export, vedasi l’articolo di pagina 13 in questa stessa rivista. Ci auguriamo che la nuova annata possa incontrare i favori dei mercati. Tra le novità dell’annata fa il suo debutto la neonata Docg Terre Alfieri Arneis, la denominazione a nord del Tanaro nella zona del Roero che in soli dieci anni è entrata direttamente nel gotha dell’enologia provinciale. Sempre in questi giorni, in seguito alla revisione del disciplinare produttivo della Doc Piemonte, seppure un po’ in sordina, entra in vigore anche un’altra novità che nel lungo periodo potrebbe rivelarsi importante per l’economia provinciale, stiamo parlando dei cosiddetti vini bivarietali. Per i rossi ci vorranno ancora alcuni mesi, ma per quanto riguarda i bianchi entrano sul mercato vini a denominazione Piemonte con la specificazione di due vitigni fra: Cortese, Chardonnay, Sauvignon, Bussanello, Favorita, Moscato, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling, Riesling italico, Riesling renano, Viognier, nonché del vitigno Pinot Nero (vinificato in bianco). Per fare un esempio, si potrebbero intercettare etichette con la dicitura “Piemonte Doc Cortese Favorita”, una roba da veri esperti e fini degustatori. Fra i primi vini dell’annata abbiamo poi i rosati, con le due cui Doc astigiane sono il Monferrato Chiaretto e il Piemonte Rosato, molti produttori non utilizzano però la denominazione e si trovano quindi sul mercato molti vini con nomi di fantasia e vinificati con diverse modalità. Anche questa è una ricchezza che poche zone vinicole possono dire di possedere. In fine segnaliamo come da quest’anno iniziano a circolare le prime etichet-
te con la denominazione Piemonte Moscato tipologia secco e Piemonte Brachetto tipologia secco. Ma per testare le novità che via via si presenteranno durante l’anno si può fare un salto all’EnotecAmica di corso Alessandria 271. Enoteca Amica è il primo esempio, e forse l’unico, di wine shop territoriale su misura provinciale. Qui ci sono solo ed esclusivamente vini dell’Astigiano: tutte le 8 doc e le 14 docg di diversi produttori, per oltre 400 etichette, fra cui 150 Barbera d’Asti diversi, un centinaio fra bianchi e rosati, una ventina di spumanti, altrettanti grignolini, grappe, acquevite, vini chinati. Ad accogliere i visitatori c’è Paolo Noto, esperto di vini astigiani e sommelier, può spiegare con dovizia di particolare le caratteristiche differenti di più etichette dello stesso vino. “Stiamo inserendo – ci spiega - i primi bianchi e i rosati della nuova annata, oltre a qualche rosso vivace rifermentato in bottiglia. L’annata si preannuncia memorabile, avremo presto modo di fare confronti molto interessanti. L’ EnotecAmica – sottolinea Paolo – ospita 65 vini bianchi”, praticamente il paradiso per gli appassionati. Fra questi c’è anche l’antico e introvabile Carica l’Asino di Carussin, riscoperto e impiantato da Bruna Ferro a San Marzano Oliveto. Fra i rossi belli frizzantini in arrivo in questi giorni in enoteca ci sono l’“Azalina” di Cascina Perfumo e “La Cira” di Cascina Lana, entrambi prodotti a Nizza Monferrato e in vendita a soli 5 euro. Ma vista l’innumerevole offerta di bianchi e rossi, ci concentriamo sui rosati, prendiamo nota di tutti e alla fine ne contiamo una
dozzina. Quasi tutti hanno nomi di fantasia e da nord a sud toccano senza soluzione di continuità tutto il territorio provinciale, ci sarebbe da fare un’epica degustazione, ma ci limitiamo ad elencarveli, per ora: - Rosa Gioventù di Cascina Carlen, Paolo Spagarino, Nizza Monferrato, gradi 12,50, Euro 8,00; - Neonà di Prediomagno, Az. Agr. Wanela Manor di Emanuela Novello, Grana, gradi 11,5, Euro 17,00; - Dono di Luna Monferratto Chiaretto di Tenuta LA Pergola, Alessandra Bodda, Cisterna, gradi 12,5, Euro 6,90; - Prime Rose di Mario Barbarino, Bruno, gradi 12,5, Euro 6,50; - Rosè I Vicini di Cesare di Capitelli Nadia, Castelnuovo Calcea, gradi 13, Euro 6,00; - Popi di Cà di Tulin, Cisterna, gradi 13, Euro 6,50; - Flory di Pescaja, Beppe Guido Pescaja, Cisterna, gradi 13, Euro 9,00; - Rosa d’Autunno di Marco Roggero, Albugnano, gradi 13 , Euro 5,50; - Pej Rosè di Cascina Ciuchè, Angelo Dogliotti, Costigliole d’Asti, gradi 13, Euro 8,00; - Rosa di Costa dei Tigli, Costigliole d’Asti, gradi 15, Euro 6,00; • VINIFICATO metodo ancestrale - Edoardo di Cà d Pinot, Barbara Zavattero, Asti, gradi 13,50, Euro 6,50; • VINIFICATI BRUT metodo Martinotti - Neonà di Prediomagno, Az. Agr. Wanela Manor di Emanuela Novello, Grana, gradi 11,5, Euro 17,00; - Kiss Rosè di Cascina Lana, Az. Agr. Wanela Manor di Emanuela Novello, Grana, gradi 13,5, Euro 8,00.
Qualità dell’aria: l’agricoltura rischia la paralisi
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Fa discutere il Piano straordinario adottato dalla Regione Coldiretti Asti: troppo penalizzanti le limitazioni alle concimazioni e agli abbruciamenti fino al 15 aprile con le limitazioni anti Covid di queste settimane si rischiano concretamente gravissimi danni economici agevolando indirettamente le importazioni”. Le Regioni della pianura Padana,
tra le quali il Piemonte, hanno dovuto adottare un Piano straordinario sulla qualità dell’aria per la procedura d’infrazione europea contro l’Italia con tanto di minaccia di riduzione dei trasferimenti Psr e Pac. A loro volta, i Comuni, per evitare le sanzioni in caso del superamento dei limiti di concentrazione del particolato fine PM10 e PM2,5, hanno dovuto adottare le specifiche ordinanze con le conseguenti pesanti sanzioni.
Coldiretti piange don Paolo Bonetti Si è spento, improvvisamente a Gorizia, Don Paolo Bonetti, consigliere ecclesiastico nazionale Coldiretti. Una notizia che ha sconvolto la Confederazione, i territori e quanti hanno avuto modo di conoscere un sacerdote di grande umanità e di raffinata intelligenza. Don Paolo ricopriva dal 1986 il ruolo di consigliere ecclesiastico provinciale della Coldiretti Gorizia, mentre dal 1999 aveva assunto quello regionale del Friuli Venezia Giulia. Nel novembre del 2012 era arrivata la nomina consigliere ecclesiastico nazionale, disposta dal Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana. “La forza, la capacità di impegno, l’assun-
zione di responsabilità di Coldiretti vengono da lontano – riportava un passo del suo discorso di insediamento -. Partendo dalla sua storia possiamo aprirci a un realismo fiducioso, frutto del suo patrimonio etico e spirituale, bussola per muoverci sui nuovi scenari senza disperdere gli orizzonti valoriali”. “La Coldiretti perde un grande grandissimo uomo e Dirigente che rimarrà per sempre nel nostro cuore” ha affermato il segretario generale Coldiretti Enzo Gesmundo mentre il Presidente Ettore Prandini lo ha ricordato come “esempio di vita che nei momenti più difficili ha sempre trovato le parole e i gesti giusti per spronarci ad andare avanti”
Attualità
È mancato improvvisamente il Consigliere ecclesiastico nazionale Coldiretti
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Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 70° - numero 2 - 2021 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1950
Direttore Resp.: Diego Furia Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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’è molta preoccupazione fra gli agricoltori per le recenti limitazioni, con il rischio di sanzioni, introdotte dalla Regione Piemonte con il “Piano straordinario sulla qualità dell’aria”. Quando scatta l’allerta arancione o rosso, segnalato in seguito alle rilevazioni effettuate dall’agenzia regionale, Arpa Piemonte (e rilevabili al seguente indirizzo internet https:// webgis.arpa.piemonte.it/protocollo_ aria_webapp/), sono vietate le distribuzioni di fertilizzanti, ammendanti, correttivi, reflui e digestati, palabili e non palabili, contenenti azoto, letami e assimilati (ad eccezione delle distribuzioni effettuate con interramento immediato). Inoltre, con qualsiasi livello di allerta, dal 15 settembre al 15 aprile, sono vietati gli abbruciamenti di materiale vegetale, come ad esempio i rami delle potature o i sarmenti delle viti che proprio in questo periodo abbondano nelle campagne. “Per ovvi motivi gli agricoltori – evidenzia il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia -, a cominciare dal fatto che dalla natura ricavano il reddito del loro lavoro, non possono che essere per una gestione ambientale sostenibile. Il problema è che tali limitazioni, di punto in bianco, riguardano praticamente tutto il territorio (947 Comuni piemontesi su 1181, escludendo solo la fascia montana alpina)”. “In una fase già così difficile dovuta all’emergenza sanitaria – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – si rischia addirittura di non garantire le produzioni agricole fondamentali alla catena alimentare. Per evitare ulteriori danni economici alle imprese e alla filiera agroalimentare, tramite la nostra federazione regionale abbiamo presentato alla Regione Piemonte precise richieste per rivedere e alleggerire queste limitazioni. Occorre anche considerare come le altre regioni non abbiano adottato disposizioni così restrittive e
È passato un anno: siamo in rosso Anche l’agricoltura stretta nella morsa della pandemia
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iamo in rosso, profondo rosso. A un anno dal primo lockdown per la pandemia, siamo ancora fermi, il Piemonte è in zona rossa e probabilmente sarà così anche per le festività di Pasqua, come l’anno passato. Non sono consentiti spostamenti al di fuori dei propri comuni, se non per lavoro o per motivi di salute, niente scuole, niente ristoranti, nessun turista e crisi economica sempre più conclamata. Praticamente, dopo un anno, siamo tornati al punto di partenza. Situazione sempre più difficile, per tutti, compresi gli agricoltori. Non possiamo però non trovare qualche speranza a cui afferrarci. I vaccini, seppure con molte difficoltà, si stanno somministrando, il governo è cambiato e dopo i ristori arrivano i sostegni. 450 MILIONI Lo stanziamento nel decreto sostegni, approvato dal consiglio dei ministri il 19 marzo scorso, è di 300 milioni di euro per garantire a gennaio l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale e appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Viene integrato con altri 150 milioni di euro destinati al Fondo del Ministero delle Politiche Agricole finalizzato al sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Quindi in totale sono 450 milioni di euro. “Abbiamo ottenuto il taglio del costo del lavoro - afferma il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini - con l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali in agricoltura importante per sostenere le imprese agricole duramente colpite a cascata dalle chiusure della ristora-
zione”. Inoltre il testo approvato dal Consiglio dei Ministri prevede, anche per il comparto primario, il riconoscimento di un contributo a fondo perduto per le imprese agricole che abbiano subito una riduzione del fatturato del 30% nel corso del 2020 rispetto al 2019. “Si tratta di misure necessarie di fronte agli effetti della chiusura delle attività di ristorazione che – puntualizza Prandini – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che
trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”. Queste risorse andranno ad aggiungersi al PNRR e al Piano Strategico della nuova PAC. CONTRIBUTI SUBITO Presentando il nuovo decreto il Premier Draghi ha sottolineato la messa in funzione di una nuova piattaforma predisposta attraverso l’Agenzia delle Entrate per procedere con le domande di richiesta contributi a fondo perduto già da fine marzo e le liquidazioni a partire dall’8 aprile. Gli indennizzi, come detto, saranno assegnati in base alla perdita di fat-
Proposto il pass vaccinale per la libera circolazione in Ue
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on l’avanzare della pandemia arriva il primo stop alle frontiere per i lavoratori agricoli stranieri impegnati nelle campagne italiane con il Marocco che ha sospeso tutti i collegamenti aerei con l’Italia dove il caldo fuori stagione ha favorito la maturazione precoce delle primizie. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti nel sottolineare che la comunità marocchina è la più numerosa tra i lavoratori agricoli provenienti da fuori dei confini comunitari con quasi 36mila persone, quasi il 10% del totale dei braccianti stranieri che ogni anno si occupano da nord a sud della Penisola. Il blocco delle partenze è scattato in un momento delicato per le aziende agricole italiane impegnate nei trapianti per le produzioni estive e nella raccolta degli ortaggi per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane. La Coldiretti è impegnata con l’Ambasciata del Marocco per cercare di superare le difficoltà determinate dalle misure cautelative adottate dal Paese africano di fronte alla diffusione del contagio Covid nell’Unione Europea. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti specializzati a tempo determinato che arrivano ogni anno attraversando il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. Ma il problema rischia di allargarsi a macchia di olio in una situazione in cui a livello nazionale viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con 368mila lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura fornendo il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di IDOS al quale
ha collaborato la Coldiretti. A fine 2019 – continua la Coldiretti – i lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono 368.000 per la maggior parte provenienti da Romania (98.011), Marocco (35.787), India (35.355) e Albania (33.568). “In queste condizioni è importante la presentazione da parte della Commissione europea del Digital green pass con l’obiettivo di consentire la libera circolazione all’interno dell’Unione per lavoro o turismo” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza di lavorare a livello nazionale per accordi bilaterali con i Paesi dove è più rilevante il flusso di lavoratori. Ma in una situazione in cui si registra un rinnovato interesse degli italiani per il lavoro agricolo è anche importante – conclude Prandini - una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.
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turato applicando le seguenti aliquote sulla media mensile: fatturato entro i 100mila euro: 60%; fra i 100 e i 400mila euro: 50%; fra i 400mila e il milione di euro: 40%; fra 1 e 5 milioni di euro: 30%; fra 5 e 10 milioni di euro: 20%. Sarà anche data la possibilità di utilizzare il contributo in compensazione. In ogni caso, il contributo non potrà essere superiore a 150mila euro e sarà comunque riconosciuto un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per gli altri soggetti. Per fare un esempio, un’azienda con 100 mila euro di fatturato nel 2019, sceso a 70 mila euro nel 2020, dovrebbe ricevere un contributo del 60% sui 30 mila euro persi diviso per 12, cioè un contributo di 1.500 euro a fondo perduto una tantum. L’esonero contributivo, invece, segue ciò già previsto dal Dl Ristori del Governo Conte-bis ed è dedicato alle imprese di “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi; silvicoltura e utilizzo di aree forestali; pesca e acquacoltura; produzione di vini, vini speciali e birra; commercio all’ingrosso di sementi e alimenti per il bestiame (mangimi), piante officinali, semi oleosi, patate da semina; commercio all’ingrosso, al dettaglio e ambulante di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; attività di alloggio e ristorazione connesse alle aziende agricole; cura e manutenzione del paesaggio inclusi parchi, giardini e aiuole; servizi di gestione di pubblici mercati e pese pubbliche”. A definire la destinazione dei 300 milioni di euro del Fondo Filiere, infine, saranno uno o più decreti del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Braccianti bloccati alle frontiere
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Situazione sempre più difficile, anche per l’agricoltura; i primi interventi del Governo Draghi ammontano a 450 milioni di euro
Anche Asti è provincia “Cuore d’Europa” Pioggia di milioni: tracciato con la Regione il Piano per i prossimi 10 anni
Dopo Covid
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enerdì 5 marzo il Salone Consiliare della Provincia di Asti ha ospitato la tappa astigiana di “Piemonte Cuore d’Europa”, il roadshow dalla Regione Piemonte per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali i documenti di lavoro e definire le priorità rispetto alle risorse previste dal Recovery Plan. Secondo i piani della Regione nei prossimi anni arriverebbero dall’Unione Europea 13 miliardi di euro da aggiungersi ai 4 miliardi della programmazione dei fondi europei 2021-2027. “La programmazione dei fondi strutturali – ha detto il presidente della Regione, Alberto Cirio si concentrerà su cinque obiettivi: un Piemonte più intelligente e competitivo, più verde e sostenibile, più connesso, più sociale e inclusivo, più vicino ai cittadini”. Fra gli intervenuti il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, l’assessore Marco Gabusi, il presidente della Provincia di Asti, Paolo Lanfranco, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Mario Sacco, molti sindaci dell’Astigiano fra cui quello di Asti, Maurizio Rasero, e quello di Nizza, Simone Nosenzo. L’annuncio più importante dato da Cirio l’impegno di sottoscrive un accordo fra Provincia e Comune di Asti per finanziare e realizzare la Tangenziale Sud Ovest. Il presidente della Provincia Lanfranco, ha voluto sottolineare una nuova residenzialità che accolga nuovi abitanti provenienti dalle metropoli: “L’attenzione del nostro territorio ha detto - è giustamente rivolta al turismo ma c’è anche altro: i grandi centri, specie in questo periodo di pandemia, guardano ad aree meno popolate non solo per gite fuori porta ma anche per viverci”. La Provincia di Asti ha consegna-
Vediamo come verrebbero spesi i cospicui finanziamenti del Recovery Plan e degli altri fondi europei to poi l’elenco di progetti, opere e idee, per un totale di 527 milioni di euro. Si riferiscono al Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR, strumento che l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, fondo europeo istituito per sostenere gli Stati membri colpiti dall’emergenza coronavirus. I progetti elaborati (di competenza delle istituzioni locali) vertono principalmente sull’attuazione della transizione ecologia, ossia, verso un sistema locale ambientalmente compatibile per quanto dinamico ed in evoluzione, una migliore qualità della vita e del lavoro di impresa, compresa la disponibilità per i cittadini di tutto il territorio di servizi e infrastrutture per la mobilità sostenibile (57% del valore dei progetti richiesti), una rinnovata attenzione alle fasce deboli della popolazione, in primis i giovani per i quali si
di deve garantire il loco opportunità di studio e lavoro concrete e dignitose. Per gli anziani i progetti prevedono la permanenza presso la propria residenza grazie a servizi quali la digitalizzazione della medicina di base. In totale 75 progetti proposti (23 proposti dal Comune di Asti) oltre alle più tradizionali richieste di sostegno per la riqualificazione energetica e strutturale di edifici pubblici e privati, il rinnovo del parco veicolare privato e dei Comuni, il finanziamento di opere di difesa del suolo (protezione da esondazioni e consolidamento di frane), manutenzione straordinaria delle strade. Questi i progetti principali: • estensione a tutto il territorio provinciale della banda ultra-larga quale prerequisito infrastrutturale collettivo per contrastare la desertificazione residenziale e produttiva (e dunque culturale) del nostro territorio collinare; • attivazione di progetti con l’imprenditoria locale per aiutarli a superare le difficoltà del momento e favorirle nel riprogrammare il proprio business in vista di quello che sarà l’astigiano
dopo il Covid; la richiesta di realizzare presso la Città di Asti del Campus Next Generation come cittadella innovativa (sia per gli aspetti della digitalizzazione, dell’impatto energetico-ambientale, del rapporto diretto, sia con la ricerca scientifica ed il mondo del lavoro) che permetta ai ragazzi di trovare un luogo piacevole e moderno ove possano usufruire, parzialmente anche a distanza, di tutti i servizi messi a disposizione della tecnologia per formarsi al massimo livello di approfondimento ed aggiornamento, anche in modo orientato all’inserimento nelle aziende del territorio ed in particolare della filiera locale (quali enotecnica ed agroalimentare, micromeccanica). Il progetto permetterà allo stesso tempo di risolvere la cronica carenza presso il capoluogo di provincia di spazi a disposizione per attività didattiche (comprese palestre e moderni laboratori) e che possano anche ospitare - a rotazione - gli studenti degli edifici soggetti a ristrutturazione edilizie che via via interesseranno tutto il patrimonio edilizio scolastico della Città al fine di garantirne l’adeguamento strutturale e energetico; • il recupero di immobili pubblici e privati dismessi (nei centri minori della provincia) al fine di realizzare dei Community Hub, ossia degli spazi polivalenti attrezzati dove erogare servizi a tutte le differenti fasce della popolazione in base alle differenti necessità (formazione e svago per i giovani, assistenza diurna per disabili e meno giovani, co-working e telelavoro per professionisti e lavoratori in genere, riuso temporaneo per associazioni di volontariato o altri soggetti interessati ad iniziative temporanee); allo stesso tempo, il recupero degli immobili com•
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75 progetti fra cui la banda ultra-larga, ad Asti un Campus Next Generation, la transizione ecologica e la difesa del suolo; L’annuncio: si farà la Tangenziale Sud Ovest
Castell’Alfero e comprendere la variante esterna all’abitato di Calliano), oltre ad interventi per il sud Astigiano e la Valbormida. Il piano propone anche interventi definibili “micro” per dimensione ma che in realtà costituiscono gli elementi di una rete e che come tali devono essere valutati, al di là della loro apparente limitazione territoriale, potendo costituire progetti fondamentali per dare reale efficacia al Recovery Plan. Si tratta di progetti puntuali proposti dai singoli Comuni (sulla base quindi delle specifiche esigenze locali) e che, secondo l’approccio della Provincia di Asti a questo ambizioso Piano, dovranno essere gestiti dai Comuni stessi, pur sotto la regia di un Ente preposto all’area vasta. Per l’attuazione del Piano, la Provincia di Asti pensa ad una collaborazione stretta con tutti i Comuni, le altre istituzioni ed organizzazioni del territorio, nonché con il settore dell’imprenditoria locale.
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porterà la riqualificazione di spazi urbani circostanti ormai sempre più presenti in tutti i centri storici dei nostri piccoli comuni. Sono inoltre stati fortemente richiesti interventi trasversali rispetto a tutte le linee individuate dal Piano Nazionale, quali: la realizzazione di un percorso ciclabile “Terre dell’UNESCO” già studiato a livello preliminare dalla Provincia qualche anno fa per connettere Casale-Alessandria-Alba con una struttura per la mobilità dolce; il rafforzamento dei servizi ferroviari sia per la pendolarità (su Torino e Milano) sia per l’accessibilità turistico del nostro patrimonio territoriale, con un occhio a non dimenticare le Ferrovie dismesse, pur senza approcci preconcetti e anche considerando differenti soluzioni di valorizzazione delle diverse linee che transitano sul nostro territorio; collegamenti stradali prioritari per connettere l’Astigiano ai sistemi stradali di livello regionale e nazionale che attraversano o lambiscono la nostra provincia; ci si riferisce alla tangenziale Sud-Ovest di Asti, al completamento del nuovo collegamento Valle Versa-Moncalvo (oggi fermo a Portacomaro Stazione ma che deve proseguire fino a
Dopo Covid
Paolo Lanfranco consegna ad Alberto Cirio le proposte della Provincia di Asti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza
Stop al riso dei militari golpisti L’Unione Europea blocca le importazioni dall’ex Myanmar
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’Unione Europea (UE) si appresta a bloccare le esportazioni di riso dei militari golpisti della Bormiania (ex Myanmar). Lo rende noto con soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che nel corso dell’ultimo Gruppo di lavoro relazioni estere del Consiglio, gli Stati membri hanno preso in esame una proposta di Regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 401/2013 concernente misure restrittive nei confronti del Myanmar / Birmania, tra cui il divieto di finanziamenti o assistenza finanziaria pertinenti ad attività militari, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all’esportazione. L’UE intende bloccare e sanzionare le imprese che generano o forniscono un sostegno finanziario alle forze militari del Myanmar ed in particolare la Myanmar Economic Corporation (MEC) di proprietà statale gestita dal dipartimento della difesa che lavora con i comandanti regionali per esportare le eccedenze di riso trasferendo i profitti al regime militare. Da diversi anni la MEC domina il mercato di esportazione del riso mentre le esportazioni ufficiali di riso da parte di aziende private birmane sono state praticamente inesistenti. Le importazioni di riso in Italia dalla Birmania hanno superato nel 2020 i 13 milioni di chilogrammi per effetto di un aumento del 68% grazie al sistema di preferenze generalizzato con l’Unione Europea di cui gode il Paese asiatico e che si concretizza nell’applicazione dell’ac-
cordo Eba (tutto tranne le armi) che consente di esportare in Europa tutto senza dazi, tranne appunto le armi. L’aumento delle importazioni dalla Birmania è destinato inevitabilmente a sostenere i golpisti in divisa al centro dell’accusa di violazione dei diritti umani ma anche di “genocidio intenzionale” per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya alla quale sono stati sottratti i terreni coltivati. Alla luce del colpo di Stato e della repressione di regime è
quindi necessario è importante adottare misure restrittive come hanno fatto altri paesi per costringere il regime del Paese asiatico a sospendere la dura repressione in atto.
Finalmente lo stop alle aste al doppio ribasso Approvazione della legge da parte della Commissione agricoltura del Senato È importante lo stop alle aste capestro al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione e alimentano nelle campagne la dolorosa piaga del caporalato. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’approvazione alla Commissione agricoltura del Senato della legge sulle aste a doppio ribasso. Le aste al doppio ribasso – sottolinea Coldiretti – provocano forti distorsioni e speculazioni aggravando così
i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore visto che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. La norma approvata è un importante passo in avanti che va completato con il recepimento a livello nazionale della direttiva comunitaria sulle pratiche sleali nel settore alimentare con norme sul sottocosto, sul prezzo minimo garantito ed una equa distribuzione di valore grazie agli accordi di filiera.
Gli abbattimenti dei cinghiali spettano anche agli agricoltori abbattimenti molto basso in aree dove i cittadini e gli Amministratori comunali evidenziano danni ingenti e pericoli per l’incolumità pubblica; squadre che talvolta sembrano voler difendere il monopolio di intervento, considerando la propria area come piccoli feudi di loro esclusivo diritto, ostacolando e lamentandosi per gli abbattimenti che potrebbero garantire altri”. Nel novembre dell’anno precedente Coldiretti aveva anche organizzato una grande manifestazione portando di fronte a Montecitorio migliaia di agricoltori e sollecitando la politica nell’intraprendere provvedimenti più incisivi. Con l’emergenza Covid la situazione è ulteriormente peggiorata, c’è un maggiore proliferare degli ungulati e in Italia se ne conterebbero almeno 2 milioni di esemplari. Anche la sicurezza delle persone è sempre più a rischio con una media di 1.200 incidenti stradali all’anno nel solo Piemonte purtroppo a volte con morti e feriti. Nelle campagne, in più, ci sono maggiori devastazioni dei raccolti e il rischio sempre maggiore della diffusione di malattie come la peste suina. “Come abbiamo già evidenziato in molteplici occasioni – denuncia il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio -, la
proliferazione senza freni dei cinghiali sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico”. Oltre 6 italiani su 10 (62%), secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, hanno paura dei cinghiali e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata da questi animali. Una situazione arrivata al limite tanto che più di 8 italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Alla luce anche di questi dati, Coldiretti chiede di mantenere alta l’attenzione su una situazione che, senza specifiche azioni immediate, tenderà ad assumere una connotazione di sempre maggiore criticità. “Auspichiamo – conclude Reggio che questa storica sentenza possa dare concreto giovamento ai territori dove, fino ad ora, i piani di contenimento messi in atto non sono stati sufficienti creando difficoltà agli imprenditori agricoli nello svolgimento della loro attività produttiva, ma anche ai cittadini la cui sicurezza non è assolutamente preservata”.
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’ormai annoso problema del contenimento dei cinghiali che sta portando all’esasperazione gli agricoltori per i danni alle colture e gran parte della popolazione per le loro pericolose incursioni sulle strade e nei centri abitati, potrebbe segnare una svolta. Una storica sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che anche gli agricoltori, provvisti di tesserino di caccia, potranno prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici, anche con gli altri cacciatori abilitati, le guardie venatorie e le guardie ambientali volontarie. Un epocale cambio di direzione rispetto all’orientamento seguito negli ultimi quindici anni che aveva portato a bocciare i provvedimenti assunti dalle varie Regioni che avevano aperto alla possibilità di ampliare l’elenco tassativo dei soggetti incaricati agli interventi di contenimento previsto dalla legge quadro. “Speriamo – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – possa essere l’inizio di nuova tendenza e che possa ricompattare finalmente tutti, istituzioni, cacciatori, agricoltori e semplici cittadini, verso una maggiore sensibilità su una problematica che ha raggiunto un interesse sociale molto rilevante”. Nell’ottobre scorso anche il presidente della Provincia di Asti aveva sollecitato maggiore collaborazione da parte dei cacciatori con una lettera aperta dal titolo “Cinghiali e caprioli: basta parole, agiamo!” con cui denunciava pubblicamente: “Non è più accettabile che alcune squadre di cacciatori garantiscano un numero di
Nocivi
Grazie a una sentenza potranno partecipare alle operazioni di riduzione della specie
Controtendenza: 2020 record di giovani in agricoltura Crescono del 14% le iscrizioni degli under 35 al registro imprese
Attualità
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n controtendenza rispetto all’andamento generale nel 2020, con la crisi provocata dall’emergenza Covid si registra uno storico balzo del 14% del numero di giovani imprenditori in agricoltura, rispetto a cinque anni fa. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle iscrizioni al registro delle Imprese di Unioncamere relative al settembre 2020 che evidenziano una vera corsa alla terra degli under 35 che abbandonano invece le altre attività produttive, dall’industria al commercio. Con oltre 55 mila under 35 alla guida di imprese agricole e allevamenti, l’Italia è leader europeo nel numero di imprese condotto da giovani, anche grazie alla svolta green nei consumi e nel lavoro favorita dalla pandemia. Il risultato è che oggi in Italia 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge una attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità alle famiglie italiane in un momento dram-
matico per l’economia e l’occupazione. La presenza dei giovani sta rivoluzionando il lavoro nei campi dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di par-
chi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il rinnovato fascino della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. E se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.
Varate ufficialmente le misure del Milleproroghe Dai mini impianti di biogas ai contributi Inps, al bonus vacanza che interessa gli agriturismi
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iccoli impianti a biogas, patentini fitosanitari, versamento dei contributi Inps e misure in favore delle aree colpite da eventi sismici. E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° marzo il decreto Milleproroghe con una serie di provvedimenti di interesse per l’agricoltura fortemente sostenuti dalla Coldiretti. Si parte dalla proroga della validità dei patentini fitosanitari necessari per la vendita e l’utilizzo dei prodotti fitosanitari (vedi articolo a pagina 21), rilasciati dalle regioni e dalle province autonome e degli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici. Di particolare rilievo la proroga degli incentivi ai piccoli impianti a biogas. Anche per il 2021 saranno riconosciuti i sostegni agli impianti alimentati a biogas di potenza fino a 300 kW realizzati da imprenditori agricoli, anche in forma consortile, e alimentati almeno per l’80% da reflui e materie derivanti
dalle aziende agricole realizzatrici e per il restante 20% da colture di secondo raccolto delle stesse aziende. Importante anche la sospensione della quarta rata 2020 dei versamenti contributivi di imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti, mezzadri e coloni, beneficiari dell’esonero contributivo riconosciuto dal cosiddetto “decreto-legge ristori” per i mesi di novembre e dicembre 2020. E’ stato sospeso il pagamento della rata in scadenza il 16 gennaio 2021. Allungato al 31 dicembre 2021 il termine entro cui gli organismi di controllo di natura pubblica dei vini a denominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (Igp), al fine di poter completare l’iter procedimentale necessario a conseguire l’accreditamento. Sono previsti interventi a favore delle imprese bieticole-saccarifere, la proroga per il bonus vacanze che
interessa anche gli agriturismi, mentre slitta poi al 1° gennaio 2023 la cessazione del regime di maggior tutela del prezzo nel mercato dell’energia elettrica per le micro imprese e i clienti domestici. Rinviata al 31 dicembre 2021 l’etichettatura degli imballaggi a carico dei produttori. Al via anche alcune misure in favore delle aree colpite da eventi sismici e restano operative fino al 31 dicembre 2021 le agevolazioni, anche di natura tariffaria a favore dei titolari delle utenze di energia elettrica, acqua e gas, assicurazioni e telefonia relative a immobili inagibili chiarati tali entro il 30 aprile 2021. E infine resta valida per il 2020 e 2021 l’esclusione degli immobili e dei fabbricati di proprietà distrutti o dichiarati non agibili in seguito a calamità naturali dal calcolo del patrimonio immobiliare ai fini dell’accertamento dell’indicatore della situazione patrimoniale (Isee).
Nell’anno del Covid si era partiti alla grande, poi il crollo e la ripresa
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elle cantine italiane ci sono oltre 150 milioni di litri di vino in più rispetto allo scorso anno. Giacciono lì in attesa di essere venduti. Inutile negarlo, anche se questo non contribuirà a far crescere la domanda, almeno fino a quando ci saranno restrizioni e il Covid non mollerà un po’ la sua presa sui consumatori, sui turisti, sulle chiusure di mense, ristoranti, bar, enoteche. La crisi è quindi conclamata, al di là dell’online e di chi consuma il vino nelle proprie abitazioni.
Al Piemonte non è andata così male con un incremento delle esportazioni del 2,6%, molto peggio Toscana, Veneto e Sicilia Il settore vitivinicolo italiano è in difficoltà e lo è in modo particolare il comparto legato ai vini a denominazioni di origine, rappresentato in particolare dal Piemonte e dall’Astigiano che dal 1992 hanno rinunciato ad imbottigliare i vini da tavola, puntando
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L’ANALISI SULL’EXPORT 2020 Qualivita prende in analisi le esportazioni dove in effetti la contrazione nel corso del 2020 è stata del 2,2%, fermandosi comunque a un valore di 6,29 miliardi e, soprattutto, con un incremento dello 0,8% rispetto al 2018. Il risultato è frutto di andamenti contrapposti fra i vari periodi dell’anno: il 2020 era iniziato infatti in maniera estremamente positiva rispetto al già ottimo 2019, con un +5,2% nel primo
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Export vino: un 2020 schizofrenico
tutto sui prodotti di alta gamma a maggior valore aggiunto. Ma è verosimilmente che operava prioritariamente sul mercato interno, vuoi con i canali horeca, vuoi perché legato al turismo straniero, a soffrire oltremodo. Purtroppo a volte i dati parlano chiaro e male, lo conferma un’elaborazione dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, ma fortunatamente le indagini prendono in considerazione un preciso periodo temporale e possono quindi anche essere il punto di partenza per poter ragionare e attuare delle contromisure, anche sulla base del fatto che non tutto può essere perduto irrimediabilmente. Anzi, per il nostro vecchio Piemonte le esportazioni non sono andate così male se mettiamo insieme l’andamento schizofrenico dei mercati internazionali dello scorso anno. Il problema principale rimane comunque che non siamo fuori dal tunnel, anzi, già questo primo trimestre del 2021 sarà ora fortemente condizionato dalla zona rossa messa in atto mentre ci apprestiamo al periodo di Pasqua.
Filiera Vino
L’indagine export con le elaborazioni di Qualivita Wine su dati Istat: calano i mercati nei Paesi asiatici, bene nel Nord Europa
Filiera Vino
PIEMONTE + 2,6%
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trimestre (1,51 miliardi nei primi tre mesi dell’anno rispetto a 1,44 nel 2019), mentre dal mese successivo si sono iniziati a sentire in maniera più forte gli effetti dell’emergenza Covid-19 con un forte calo delle esportazioni (a maggio si è toccato il -24,3%) per un risultato complessivo del -12,6% nel secondo trimestre (1,38 miliardi nel 2020 rispetto a 1,57 miliardi nel 2019). Il terzo trimestre con il -1,9% ha iniziato a mostrare una tenuta, con un risultato complessivo di 1,56 miliardi rispetto a 1,59 miliardi del 2019. Segnali positivi, però, sono giunti soprattutto nel quarto trimestre del 2020 con il +0,7%, con un export in decisa crescita nei mesi di novembre e dicembre, e con un risultato complessivo di oltre 1,84 miliardi rispetto a 1,83 miliardi del 2019. Vedere Tabella 1. I SINGOLI MERCATI Le difficoltà sono state riscontrate soprattutto nei mercati asiatici (-12,6%), ma anche in America
TAB. 1
si è registrato un calo del -4,3%, mentre ha retto l’export destinato ai Paesi in Europa (+0,2%), che nel complesso rappresentano il 62% delle esportazioni di vino italiano nel mondo. Fra le principali destinazioni, gli Stati Uniti hanno segnato un -5,6% (è mancato il recupero nella seconda parte dell’anno nel mercato statunitense), mentre la Germania ha segnato un +3,9%,
grazie soprattutto all’andamento positivo nel secondo semestre. A seguire il Regno Unito ha avuto un calo significativo del -6,4%, mentre la Svizzera, dopo un primo semestre negativo, ha confermato i risultati dell’anno precedente con un +0,3% sul 2019. Fra i mercati successivi, bene il Canada (+1,4%) e soprattutto i Paesi Bassi (che con il +17,5% si avvicinano a quota 200 milioni
di export per il vino italiano) e a seguire la Svezia (+4,9%). Dopo un periodo di crescita stop importante per la Francia (-10,7%), cui fa eco il mercato del Giappone con un -15,6%. Fra i mercati Extra-UE in calo anche Russia (-2,3%) e soprattutto Cina (-26,5%) che torna a coprire una fetta dell’export vinicolo italiano molto ridotta (1,6%). Vedere Tabella 2.
TAB. 2
TAB. 1
BENE IL PIEMONTE Un anno disgraziato, ma prendendo in esame le prime cinque regioni per export vinicolo, il nostro Piemonte se l’è ancora cavata. E’ infatti fra le tre regioni con un risultato dell’export in crescita rispetto al 2019: Piemonte (+2,6%), Trentino-Alto Adige (+4,3%) ed Emilia-Romagna (+3,4%). Sono invece in calo Veneto (-3,3%) e Toscana (-3,2%). A seguire le regioni con un calo maggiore dell’export vinicolo sono Lombardia (-11,7%), Puglia (-7,6%), Sicilia (-11,9%) e Friuli-Venezia Giulia (-8,9%). Piuttosto stabili i risultati per l’Abruzzo (-1,9%) e positivi per il Lazio (+8,6%). Vedere Tabella 3.
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TAB. 3
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Cosa chiede Coldiretti
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oldiretti chiede al Governo di intervenire con almeno 150 milioni di euro attraverso aiuti nazionali vista la mancanza di disponibilità di risorse aggiuntive garantite per la situazione di emergenza da parte della Ue. Occorre aiutare le imprese vitivinicole a superare questo difficile momento e va preparata la ripresa con un piano straordinario di internazionalizzazione anche con
la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate. A livello nazionale Coldiretti è impegnata, ormai dall’inizio
dell’emergenza sanitaria, nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti, ma serve anche sostenere con investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con il vino che rappresenta un elemento di traino della nostra economia sui mercati mondiali.
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Servono 150 milioni e un piano per l’estero
I VOLUMI COMPLESSIVI Anche in termini di quantità l’ex-
port vinicolo made in Italy è calato del -2,2% rispetto al 2019, con andamento diverso per mercati di destinazione.
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TAB. 4
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Biden “sdogana” la questione dei dazi di Trump Siglato l’accordo Ue-Usa, un sospiro di sollievo per i nostri vini
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all’accordo dell’Unione Europea con gli Usa del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden arriva lo stop ai dazi aggiuntivi Usa che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy. Una situazione che ha tenuto a lungo in sospeso anche gli investimenti sull’export del vino italiano in nord America e che ha comunque danneggiato per un valore di circa mezzo miliardo di euro prodotti come salumi, formaggi, succhi e altri alcolici. L’annuncio del via libera è venuto direttamente della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, rendendo noto l’accordo con Biden per la sospensione di tutte le tariffe relative alle controversie Airbus-Boeing su aeromobili e prodotti non aerei per un periodo iniziale di 4 mesi.
La manifestazione Coldiretti contro i dazi di Trump in occasione dell’arrivo del segretario di Stato americano Mike Pompeo
“Con il nuovo presidente Usa Biden occorre ora avviare un dialogo costruttivo tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia” sottolinea il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “gli Stati Uniti rappresentano nell’agroalimentare Made in Italy il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari per un valore record vicino ai 5 miliardi nel 2020, in crescita del 5% secondo la proiezione Coldiretti su
dati Istat. L’accordo tra Usa e Ue arriva a poco meno di un anno e mezzo dall’entrata in vigore, il 18 ottobre 2019, in Usa di una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’unione Europea, per iniziativa di Donald Trump alla quale ha fatto successivamente seguito una escalation che ha portato all’entrata in vigore il 10 novembre 2019 di tariffe aggiuntive della Ue sui prodotti Usa pari al 15% per gli aerei che salgono al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi alla quale gli Stati Uniti hanno replicato colpendo l’importazione di parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, i vini, il cognac e brandy francesi e tedeschi, che sono inseriti nell’elenco dei prodotti tassati a partire dal 12 gennaio 2021.
Dalla ricerca nuove soluzioni per la viticoltura di precisione
Tutte le informazioni sullo stato vegetativo e idrico delle piante, vengono restituite in real-time sullo smartphone del viticoltore
Per tutte le info ci si può registrare al Portale dell’innovazione a questo indirizzo https:// smartagrihubs.eu/register realizzati nell’ambito di SmartAgriHubs, il progetto finanziato dal programma H2020 che mira a supportare la trasformazione digitale dell’agricoltura grazie ai Digital Innovation Hub (Dih), quegli organismi che, mettendo insieme soggetti operanti in ambiti e discipline diverse, cercano di facilitare l’azienda nell’adozione di innova-
zioni digitali, proponendosi come sportello unico di accesso ad una molteplicità di competenze: dalla sperimentazione, alla consulenza finanziaria, all’analisi di mercato, alla costruzione di network. A tal fine, il progetto mette anche a disposizione diversi strumenti per avviare, migliorare e sviluppare i Dih. Registrandosi nel Portale dell’Innovazione è, infatti, possibile accedere a seminari formativi su come avviare un Dih, sulla relativa governance, sulla strategia di sviluppo e sul modello di business da utilizzare; ma anche a strumenti di autovalutazione per conoscere meglio lo stato di maturità del proprio Dih laddove già esistente e open call per avviare nuovi esperimenti di innovazione. Un’opportunità a cui possono guardare con interesse anche i Gruppi Operativi che, se adeguatamente strutturati, possono immaginare una loro evoluzione proprio in Digital Innovation Hub. Per registrarsi al portale cliccare sul linkhttps://smartagrihubs.eu/ register. Aggiornamenti continui sul progetto sono disponibili anche sui profili social di SmartAgriHubs Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram.
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n sensore user-friendly per produrre mappe di vigore e termiche del vigneto ad alta risoluzione: questo l’obiettivo dell’esperimento di innovazione coordinato dall’Università Cattolica di Piacenza e realizzato ni nell’ambito del progetto SmartAgriHubs, a cui Coldiretti partecipa con il supporto di Ager. Un esperimento finalizzato a creare il prototipo di una soluzione che mira a facilitare l’adozione di tecniche di agricoltura di precisione anche tra gli agricoltori di piccole dimensioni o meno inclini all’uso di droni o satelliti per la raccolta delle immagini. Tale sensore, chiamato Ecs (Enhanced Canopy Sensor), viene, infatti, montato in fronte alla trattrice ed è in grado di leggere il livello di vigore e la temperatura delle chiome anche contemporaneamente alle operazioni di routine di gestione del vigneto. Le mappe di vigore e termiche, che forniscono informazioni sullo stato vegetativo e idrico delle piante, vengono restituite in realtime sullo smartphone del viticoltore, che è quindi autonomo nelle diverse fasi di applicazione della viticoltura di precisione. Questo esperimento è uno dei 28
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Un sensore sul fronte della trattrice può rilevare il livello di vigore e le termiche
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L’agricoltura 4.0 vola a 540 mln, dai gps a “Demetra” Occorre però superare il gap del digital che divide le città dalle campagne
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’arrivo di robot e droni salva i raccolti nei campi italiani rimasti senza lavoratori a causa dell’emergenza coronavirus, l’emergenza Covid spinge l’innovazione con la svolta tecnologica dell’agricoltura 4.0 che ha generato in Italia un fatturato intorno ai 540 milioni di euro nel 2020, con una crescita di circa il 20% rispetto all’anno precedente. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio Smart AgriFood che evidenziano l’accelerazione impressa al cambiamento dalla pandemia, anche nelle campagne. L’agricoltura 4.0 rappresenta il futuro dei campi con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. Le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) a sostegno dell’agricoltura di precisione sono le innovazioni più diffuse che rappresentano il 36% del mercato ma in crescita sono le iniziative per la valorizzazione dei dati in azienda o lungo tutta la filiera. Ad oggi la superficie coltivata con strumenti di agricoltura 4.0, secondo le stime dell’Osservatorio Smart AgriFood sostenuto dalla Coldiretti, è dell’ordine del 3-4% della superficie totale ma esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data
Cosa serve: colmare i ritardi nell’espansione della banda larga, perché il 32% di chi vive in campagna non dispone di una connessione efficiente
Cosa può fare l’agricoltura 4.0: organizzare l’attività produttiva minimizzando costi e impatti ambientali; Come lo fa: attraverso il contenimento di acqua, energia, carburanti, sementi, fertilizzanti, agrofarmaci… Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose. Dalla possibilità di seguire i propri pascoli in remoto alla stazione meteo nel frutteto per ottimizzare le operazioni colturali fino alla stalla a portata di smartphone sono alcune delle innovazioni entrate nelle aziende agricole italiane. Una evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico. Un sistema per una gestione efficiente e sostenibile delle colture e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. Ma per cogliere le innovazioni tecnologiche offerte dall’agricoltura 4.0 occorre però colmare i ritardi nell’espansione del-
la banda larga nelle zone interne e montane. Quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione a banda larga, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai comuni con meno di duemila abitanti nel 2019. Proprio per superare il digital divide tra città e campagne portando la banda ultralarga nelle aziende e sostenere con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica del Paese, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, Coldiretti, TIM e Bonifiche Ferraresi hanno firmato un accordo” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “l’importanza del Recovery plan per accompagnare la transizione economica dell’agroalimentare italiano che già oggi è il più green d’Europa”.
Portale del Socio: oltre 42mila iscritti e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini e clienti, direttamente collegato con le Imprese Verdi. Servizio presenze – L’applicazione permette di gestire le presenze e giustificare le eventuali assenze di ogni lavoratore presenze ma anche di conoscere il costo di un Operaio Agricolo a tempo Determinato (OTD) e calcolare l’importo della retribuzione lorda partendo dal netto e viceversa. Fascicolo aziendale - I soci, grazie alla collaborazione con Agea, possono monitorare lo stato di avanzamento delle domande Pac e Psr presentate, consultare tutti i dati relativi alla propria azienda così come conosciuti dalla Pubblica Amministrazione (piano colturale, portafoglio titoli, ecc.) e tenere traccia di tutti i pagamenti ricevuti, rendendo più semplici e sicuri i rapporti con gli enti che erogano i fondi comunitari. Sportello pratiche Caa – E’ uno
sportello web dove comunicare direttamente con gli operatori del Caa Coldiretti per presentare o completare le pratiche, risolvere i problemi e sbrigare i vari adempimenti in tutta sicurezza senza doversi recare in ufficio, usando il telefonino o il tablet. Archivio fatture – E’ un archivio elettronico e gratuito consultabile dal pc dove gestire e avere sempre disponibili tutte le fatture elettroniche attive e passive della propria azienda. Il sistema consente la consultazione, la visualizzazione ed il download delle fatture attive e passive (con l’esportazione in excel) e una facile gestione delle scadenze dei pagamenti nonché degli incassi delle stesse fatture elettroniche. Oltre a ciò il Portale del Socio offre anche l’agenda on line gratuita e personalizzabile che avvisa delle scadenze d’impresa, le notizie in anteprima e le informazioni sui nuovi bandi del Psr, il meteo, convenzioni riservate ai soci e molto altro.
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Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti. it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il
numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.
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boom di iscrizioni al Portale del Socio Coldiretti con oltre 42mila agricoltori che utilizzano oggi i servizi sul sito per gestire la propria impresa, dalla fatturazione elettronica – Digit al servizio presenze dei dipendenti, ma anche seguire il fascicolo aziendale, dialogare con il proprio ufficio Caa, archiviare le fatture attive e passive e monitorare lo stato dei terreni attraverso l’app satellitare Demetra. Servizi pensati per aiutare le aziende ad abbattere il carico burocratico, per velocizzare e semplificare procedure e conoscenze e per svolgere i vari adempimenti limitando al minimo le carte, facilitando una sempre più completa programmazione e gestione aziendale. Vediamo dunque tutte le opportunità contenute nel Portale del Socio. App Demetra - L’applicazione satellitare consente di accedere a: mappe degli appezzamenti delle singole colture; previsioni meteo dettagliate sempre aggiornate; sistema di supporto alle decisioni con indici elaborati su singolo appezzamento; immagini satellitari con vari indici di vigoria per monitorare lo stato di ogni singola coltura. La App avvisa inoltre se le colture possono andare in stress idrico o se c’è un rischio gelata. Fatturazione digitale - Digit - Offre la gestione digitalizzata delle fatture
Digitalizzazione
Tante le “App”, dalla fatturazione elettronica al servizio paghe
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Zootecnia
Cresce del 10% il valore dei suini Anche grazie all’entrata in vigore dell’etichettatura obbligatoria
nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. Pe scegliere salumi ottenuti da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia basterà cercate la presenza esclusiva della scritta Origine Italia o la dicitura “100% italiano”.
Zootecnia
gibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”. E consentito lo smaltimento delle scorte fino ad esaurimento. Quando la carne proviene da suini
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Proroga di 12 mesi per i certificati fitosanitari Provvedimento della Regione anche per le difficoltà di effettuare i corsi Prorogata di 12 mesi, fino al permanere dello stato di emergenza per il Covid, la validità dei certificati per i prodotti fitosanitari. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte che ha chiesto alla Regione di adottare il parere del Mipaaf per garantire l’efficienza e la continuità operativa nell’ambito della filiera agroalimentare. Nello specifico: - La validità è prorogata di 12 mesi per i certificati rilasciati nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2016 ed il 30 aprile 2016 (aventi validità quinquennale). - I certificati in scadenza dal 1 maggio 2021 mantengono la loro naturale scadenza. - I certificati rilasciati tra il 1 gennaio 2015 ed il 30 aprile 2015 già beneficiano della proroga annuale prevista dalla legge n. 77/2020 e mantengono la validità fino al 29 luglio 2021. Tutto ciò alla luce del fatto che, per effetto di quanto disposto a livello nazionale, i corsi per il rinnovo o per il rilascio delle nuove abilitazioni possono essere tenuti solo in modalità Fad (Formazione a distanza).
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meno di un mese dall’entrata in vigore dell’etichetta d’origine Made in Italy su salami, mortadella e prosciutti le quotazioni dei maiali nazionali registrano un balzo del 10% per effetto di un aumento settimanale costante in tutte le sedute delle Commissioni uniche nazionali (Cun). E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti in riferimento agli effetti dell’obbligo scattato il 31 gennaio 2021 che ha impresso una decisa inversione tendenza alle quotazioni che erano crollate ai minimi. “Alla luce di questi risultati è necessario – commentano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – intensificare i controlli sugli scaffali di negozi e supermercati per garantire l’effettivo rispetto dell’obbligo di indicazione di origine su tutti i prodotti a base di carne di maiale per tutelare l’intera filiera fino ai consumatori. L’etichetta, fortemente voluta da Coldiretti, obbliga ad indicare la provenienza della carne nei salumi e consente di smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana. Una misura importante per consumatori ed allevatori che devono peraltro confrontarsi con il forte aumento delle materie prime per l’alimentazione degli animali che compromette la sostenibilità economica dell’attività. Un passo aventi molto importante per il Piemonte dove la filiera suinicola conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale. Oggi, quindi, è opportuno più che mai costruire con le agroindustrie presenti sul territorio delle filiere per valorizzare i salumi Made in Piemonte”. Il decreto sui salumi prevede che i produttori indichino in maniera leg-
Santa Pasqua Tre risurrezioni ci attendono
Riflessioni
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l mese di aprile si apre quest’anno con il triduo pasquale e di risurrezione ne abbiamo tanto bisogno! Questa nostra umanità è stata scossa alle fondamenta e mentre attendiamo il nostro turno per la vaccinazione non possiamo illuderci che tutto ripartirà come d’incanto per una magia. Ci è chiesta per fare una buona Pasqua una “tenerezza combattiva” (papa Francesco, Evangelii gaudium, 85) che non solo non si arrenda ma ricerchi con la fede, la scienza e la buona volontà le vie migliori per uscirne insieme. Mi vengono da proporvi tre sottolineature che attingo alla dottrina sociale della chiesa che trovo adattissime per tutti ma in particolare per chi vive oggi nel mondo dell’agricoltura.
diversità danno fiducia, prospettive e resistenza nei tempi difficili. Quante aziende sono rinate grazie al lavoro ed alle esperienze maturate dagli anziani unite alla creatività e alla novità dei giovani! E se i tempi sono difficili, perché ancora viviamo tra mascherine,
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La prima risurrezione: una cultura del “noi” che supera ed accoglie l’io non per annientarlo ma per integrarlo Nelle aziende agricole diventa sempre più vincente l’alleanza tra le generazioni. Anziani, adulti e giovani non sono solo fasce lavorative diverse, ma sono ricchezze di esperienze, di doni, di saggezza e di creatività che possono reciprocamente donarsi stimoli e forza. Non la competizione o l’esclusione, ma la collaborazione e la sinergia nella
distanziamenti, chiusure e riaperture, non è questo un motivo sufficiente per arrendersi al fatalismo: il contadino sa che dopo l’inverno viene la primavera e ad
essa si prepara. La ricostruzione del post pandemia sarà vincente se punterà molto su un “noi” di collaborazione ma nello stesso tempo aperto alla originalità di ciascuno. Non un noi collettivo e ugualitarista, ma un noi di persone capaci di vivere in comunione mettendo in gioco le doti di ciascuno nella competenza, nell’unione e nella fratellanza. Un “noi” che è più di due “io”, di tre “io” ed è come un ceppo che non smette di generare fecondità di vita e di prospettive. Il giovanissimo beato Carlo Acutis (1991-2006) ci ha lasciato un grande monito: “tutti nasciamo originali, ma molti muoiono fotocopie”. Quindi non sprechiamo questo tempo, riscopriamo i doni che ci sono stati regalati e seminati da molto lontano. E vi lascio ad esempio ciò che ha scritto una giovane in una riflessione frutto di ascolto e maturità:
Quando inquiniamo, sporchiamo e deprediamo dimentichiamo quanto noi apparteniamo alla terra e quanto ambiente, lavoro, salute e futuro siano connessi. Dimentichiamo che il sole riscalda e dà vita, che l’acqua permette la vita, che le stelle indicano una meta e un tempo della giornata,
dimentichiamo che non possiamo essere pienamente umani se non rispettiamo la nostra dimensione terrestre. Qui siamo nati, qui siamo stati posti per vivere e far vivere le generazioni che ver-
La terza risurrezione: una visione simbolica aperta al significato della creazione, alla sua bellezza e destinazione finale “Ama il prossimo tuo come te stesso significa anche ama la terra come te stesso: per la Chiesa tutto ciò che è creato è al tempo stesso ‘buono e bello’ e aver rotto quell’armonia originaria è un crimine”. Nel suo ultimo libro, di cui vi raccomando vivamente la lettura, “Il grande libro del Creato. Bibbia ed ecologia” (San Paolo ed., 2021) il card. Gianfranco Ravasi, esperto biblista, racconta la ricchezza ‘ecologica’ della Bibbia e il valore simbolico di luce, acqua, monti, alberi, animali, cibo. E spiega, con passione, perché fede e scienza non siano assolutamente divergenti, anzi, anche riguardo all’ambiente, possano andare di pari passo, come ha mostrato l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Una lettura avvincente e preziosa
che termina con un “laudario al Creatore” che ci farà bene conoscere. E se volete condire queste riflessioni con una preghiera per una risurrezione quotidiana e personale, ve ne lascio una breve ma efficace pronunciata da papa Francesco in una delle sue omelie feriali colme di fede e di speranza: “Signore, io voglio essere fecondo; io voglio che la mia vita dia vita, la mia fede sia feconda e vada avanti e possa darla agli altri. Signore, io sono sterile; io non posso, tu puoi. Io sono un deserto; io non posso, tu puoi. Tu solo puoi, io da solo non posso.” (Francesco, 19 dicembre 2013) Buona Pasqua, buone risurrezioni! don Bruno Roggero, Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Asti
Riflessioni
La seconda risurrezione: una sensibilità ecologica che s’intreccia con quella economica e influisce sulle modalità di produzione industriale ed agricola
ranno. Non possiamo impunemente violare le leggi del creato senza ferire noi stessi e il nostro futuro. La Coldiretti da sempre è impegnata nel generare una cultura e una pratica agricola il meno inquinante possibile, nel sostenere la biodiversità, nella produzione di elevata qualità alimentare, di tutela della localizzazione e tipizzazione e quindi di salute per il consumatore e il produttore. Non mi dilungo perché tutte le altre pagine della rivista convergono verso questo obiettivo.
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“Di mia mamma vorrei avere l’impegno, la passione e la decisione che mette in ogni cosa che fa. Di mio papà vorrei la voglia di esserci sempre per me e di aiutarmi, ma anche un po’ della sua serietà e capacità di sacrificio. Di mio fratello l’intraprendenza e il coraggio di fronte alle nuove decisioni. Di mia nonna la saggezza, la riservatezza e l’equilibrio nei giudizi e nei passi da compiere. Di mio nonno la voglia di non mollare mai che ha dimostrato per tutta la vita e anche in questi giorni”. È infine superfluo sottolineare che se leggiamo i testi e meditiamo sui gesti di papa Francesco, non ci mancheranno mai stimoli ed ispirazioni per entrare in questo stile di vita.
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Raccolta di testimonianze della solidarietà
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a un’idea dell’Assessore Mariangela Cotto e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo in risposta al bando “Il Bene x il Bene” il Comune di Asti ha realizzato la pubblicazione “INSIEME per la Città”. Una raccolta di testimonianze della solidarietà a 360°, ha spiegato il Sindaco Maurizio Rasero il 22 febbraio scorso nel corso della presentazione, che documenta gli interventi attuati dalle associazioni di volontariato, dalle istituzioni e anche da singole persone che sono andate oltre il proprio dovere supportando la città in un momento di grande disperazione. Ovviamente anche Coldiretti Asti ha voluto contribuire alla pubblicazione, riassumendo le iniziative portate avanti in questi tempi di pandemia: Con la pandemia, anche il nostro territorio, ha dovuto fare i conti con una crisi economica e finanziaria che prima solamente chi ha vissuto la seconda guerra mondiale poteva raccontare. Anche nell’Astigiano, quindi, all’angoscia per il virus si è unito lo choc di una situazione inimmaginabile con famiglie impossibilitate a procurarsi il cibo per mangiare. Purtroppo, oggi, sono circa 4 milio-
ni i poveri che in Italia sono costretti a chiedere aiuto per il cibo, con l’unica possibilità per sfamarsi di fare ricorso ai pacchi alimentari o ai pasti gratuiti in mensa o ricevuti nelle proprie case. Non si può rimanere insensibili di fronte all’aumentare delle categorie più deboli, dei nuovi indigenti, sapendo che il 21% è rappresentato dai bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi il 9% dagli anziani sopra i 65 anni e il 3% dai senza fissa dimora (dati “Fead”). Ma gli italiani, come la storia della nostra bistrattata nazione insegna, danno il meglio di fronte alle difficoltà. C’è infatti l’altra faccia della medaglia: nell’anno del Covid si registra una positiva svolta nei comportamenti con un netto taglio agli sprechi e un considerevole aumento della solidarietà nei confronti dei più bisognosi. Al pari delle difficoltà, era altrettanto inimmaginabile che il 19 settembre 2020 il Comune di Asti – Assessorato Politiche Sociali, Volontariato e Sanità – portasse allo stadio Censin Bosia oltre 600 astigiani per “La festa del Grazie”, semplicemente e meravigliosamente per ringraziare le associazioni e i semplici cittadi-
ni che si sono distinti con opere di solidarietà in questi mesi di emergenza vissuti con l’arrivo del Covid. Il mondo agricolo, da tempo immemore aduso alla solidarietà, si è particolarmente distinto in opere di generosità, sotto il coordinamento della Coldiretti. In tutta Italia sono fiorite iniziative di beneficienza alimentare, come la “Spesa sospesa” nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Nel 2020 sono stati oltre 5 milioni i chilogrammi di prodotti tipici Made in Italy, a chilometri zero e di altissima qualità distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti per garantire un pasto di qualità ai più bisognosi. Sicuramente si è trattato della più grande iniziativa di solidarietà mai realizzata dagli agricoltori italiani. Nell’Astigiano il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia, hanno voluto indirizzare i proventi della spesa sospesa alla mensa sociale del Comune di Asti. A partire dal 10 aprile 2020, direttamente in corso Genova, sono stati consegnati i prodotti di eccellenza offerti grazie al buon cuore di alcuni produttori agricoli aderenti a Campagna Amica, alle sottoscrizioni degli associati, ai tanti amici della Coldiretti. Dal mese di dicembre, poi, la “Spesa sospesa del contadino” ha potuto usufruire della disponibilità del nuovo Mercato Contadino coperto di corso Alessandria 271 contagiando nella corsa alla solidarietà anche molte aziende agricole che effettuano la vendita diretta, i farmers market e gli agriturismi. Una speciale mobilitazione che ha avuto il suo apice con l’avvicinarsi delle festività natalizie con specifiche iniziative nei giorni 12 e 13 dicembre, come ad esempio le strenne della solidarietà; in questi giorni gli agricoltori di Coldiretti Asti hanno saputo raccogliere e consegnare alle famiglie bisognose ben 2.400 chilogrammi di cibo, 2.000 Kg di pasta e 500 Kg di altri prodotti. Fra le più attive in generosità le componenti di Donne Impresa Coldiretti
rante, rimasto bloccato suo malgrado e senza la possibilità di lavorare, in un piccolo comune dell’Astigiano. Sicuramente fra le iniziative più creative, realizzata a livello nazionale da
Pensionati Coldiretti: “Ce la faremo!” L’augurio del presidente Mario Raviola in occasione della Pasqua
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n occasione della Santa Pasqua intendo rivolgere a tutti gli associati il miglior augurio per la ricorrenza che per il secondo anno consecutivo sarà vissuta nelle famiglie con tutte le restrizioni e prudenze dettate dalla pandemia. Dobbiamo resistere, fare attenzione, cercare di esporci il meno possibile al virus in attesa di ricevere il vaccino e poter riprendere la nostra regolare vita sociale come abbiamo sempre fatto. Sappiate che in molti hanno sempre bisogno di noi, pensate ad esempio a quanti accompagnavano abitualmente i loro nipoti a scuola, all’oratorio a svolgere le attività sportive. Insieme ai bambini siamo forse stati i più colpiti da questa situazione e quando sarà il momento potremo essere loro ancor più di supporto per fargli superare le inevitabili conseguenze psicologiche di questo lungo periodo di isolamento. Posso immaginare che appena si
allenteranno le restrizioni gli anziani e i bambini potranno supportarsi a vicenda. In questo ultimo anno abbiamo sofferto molto, ma sono sicuro che presto ci risolleveremo, come abbiamo fatto tante volte nella nostra vita e come per altro ci insegna la risurrezione del Signore. Un pensiero di vicinanza vada dunque verso tutti coloro che sono stati toccati direttamente dalla malattia.
Riflessioni
Il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia, con le strenne di Natale
Coldiretti, Fondazione Symbola e Confartigianato, sotto l’egida del Manifesto di Assisi e grazie all’abilità di un artigiano esperto nell’arte presepiale, c’è stata l’introduzione nel presepe 2020 della statuina dell’Infermiera, simbolo di tutti gli operatori sanitari. Il 23 dicembre 2020 anche il Vescovo di Asti, Mons. Marco Prastaro, ha accolto con soddisfazione la statuina dell’Infermiera, consegnatagli dai rappresentanti astigiani di Coldiretti e Confartigianato. Un piccolo gesto, ma di profondo significato, che rende l’idea di come le difficoltà non possano essere superate singolarmente. Come ha detto Papa Francesco: “Per uscire migliori da questa crisi, dobbiamo recuperare la consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune… Nessuno può salvarsi da solo.”
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Lo voglio fare con le parole del Santo Padre quando ha invitato a “esporsi a un altro contagio, quello della Risurrezione - ha detto Papa Francesco - che si trasmette da cuore a cuore, perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia. È il contagio della speranza: Cristo, mia speranza, è risorto! Non si tratta di una formula magica, che faccia svanire i problemi. No, la risurrezione di Cristo non è questo. È invece la vittoria dell’amore sulla radice del male, una vittoria che non “scavalca” la sofferenza e la morte, ma le attraversa aprendo una strada nell’abisso, trasformando il male in bene: marchio esclusivo del potere di Dio”. Un forte abbraccio a tutti voi Mario Raviola, presidente Associazione Pensionati Coldiretti Asti
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Asti coordinate da Micaela Soldano che, ad esempio, il 23 aprile 2020, hanno consegnato 180 vasi di fiori (fra tagete, beverine e begonie) alla cooperativa “Nuovi Orizzonti” che li ha utilizzati nei laboratori didattici della residenza per disabili “Il Borgo” di corso Alba. Il 10 aprile 2020 la presidente degli agriturismi Terranostra Campagna Amica di Coldiretti Asti, Giovanna Soligo, ha invece organizzato la consegna delle torte crostate ai 38 reparti dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti quale gesto di stima e gratitudine per la loro attività svolta in condizioni estremamente pericolose e per rendere così più dolce la settimana di Pasqua ai medici, agli infermieri e a tutto il personale ormai da settimane sotto pressione per la saturazione dei posti disponibili. Fra le tante iniziative anche quella del sostentamento degli animali di un circo equestre itine-
Celebrazioni per la Festa della Donna Coldiretti ha promosso tre iniziative in occasione dell’8 marzo
Donne Impresa
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ono state tre le iniziative di Donne Impresa Coldiretti Asti per la ricorrenza della Festa delle Donne, realizzate nell’ambito dell’ampio programma organizzato dal Comune di Asti. Sabato 6 marzo, all’EnotecAmica di corso Alessandria 271, è stato dedicato uno spazio alle imprenditrici del vino che è rimasto attivo per tutto il mese di marzo. In primo piano per tutti i visitatori dell’enoteca e dell’agrimercato contadino coperto le etichette di quindici vignaiole: Silvia Castagnero di Agliano Terme, Annalisa Bocchino di Canelli, Giovanna Macario di Nizza Monferrato, Maria Luigina Negro di Castagnole delle Lanze, Fabrizia Caldera di Fr. Portacomaro Asti, Giuliana Bianco di Costigliole d’Asti, Monica Monticone di Asti, Emanuela Novello di Grana, Lysette Lyhus di Canelli, Hilde Berthung di Nizza Monferrato, Claudia Cordara di Castel Boglione, Barbara Zavattero di Fr. Valterza Asti, Nadia Capitelli di Castelnuovo Calcea, Alessandra Bodda di Cisterna, Bruna Ferro di San Marzano Oliveto. Domenica 7 marzo al Mercato Campagna Amica di piazza Alfieri sono stati distribuiti gadget gastronomici e in collaborazione con Lilt, è stata predisposta l’iniziativa “Compra prodotti sani per l’aperitivo di domani” invitando le donne del mercato ad acquistare i prodotti per le ricette presentate on-line il giorno successivo dalla Lilt per un aperitivo naturale. Sempre lunedì 8 marzo al Cimitero Urbano di Asti, per iniziativa congiunta del Comune di Asti, con Donne Impresa Coldiretti e Coordinamento Donne Cgil, si è svolta la commemorazione delle Brusaji e le vittime di violenza e discriminazione. “Per noi di Coldiretti – ha sottolineato il presidente provinciale, Marco Reggio – quello di quest’anno non è stato un omaggio di circostanza alle donne, ma un sentito ringraziamento per la sensibilità che sanno aggiungere alla loro professionalità in tutto quello che
Donne al Mercato di Campagna Amica durante l’evento del 7 marzo “Compra prodotti sani per l’aperitivo di domani”
Da sinistra: Liliana Pipia, Lavinia Saracco, Micaela Soldano e Diego Furia
fanno. Nelle nuove iniziative intraprese quest’anno, come l’Enotecamica, il Mercato Coperto Contadino di corso Alessandria e l’Agrimercato Campagna Amica di piazza Alfieri, l’apporto femminile è stato determinante”. “Abbiamo constatato – rileva Diego Furia, direttore provinciale Coldiretti – come molte volte le donne sappiano anticipare le tendenze e aprirsi al nuovo. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè gli acquisti nei mercati del contadino realizzati nell’ultimo anno sono risultati in crescita del 26%, trainati da una nuova sensibilità degli italiani verso i cibi salutari ma anche dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti che si portano in tavola, nonostante le limitazioni imposte
Non sono mancati gli eventi all’EnotecAmica
dalla pandemia. A spingere la spesa nei farmers market dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità”.
Malattia professionale: ecco come ottenere l’indennizzo Inail utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolunga-
to del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, gli interessati possono rivolgersi al Patronato Epaca di Coldiretti Asti dove il personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso, Tel. 0141 380 400
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INVALIDITA’ DA PATOLOGIE ONCOLOGICHE Stipulato un protocollo fra INPS e Regione per tutelare i pazienti La Regione Piemonte ha stipulato un accordo di collaborazione con l’Inps per la tutela della disabilità da patologie oncologiche dei cittadini in cura, o ricoverati, presso le Strutture Sanitarie della “Rete Oncologica del Piemonte”. Con questo accordo si interviene direttamente sul percorso di accertamento dell’invalidità civile per i soggetti con patologie oncologiche, velocizzando le procedure per il riconoscimento dello stato invalidante. I medici della “Rete oncologica del Piemonte” saranno formati per inviare telematicamente all’Inps il “certificato medico introduttivo”, la cui regolare
compilazione permetterebbe vantaggi in termini di appropriatezza, equità, omogeneità delle valutazioni e adeguatezza delle previsioni di revisione sull’intero territorio nazionale. L’obbiettivo è anche di velocizzare i tempi di accertamento da parte della Commissione medica, che avrà a sua disposizione tutti gli elementi utili ad una corretta valutazione e non avrà più la necessità di chiedere ulteriori documentazioni mediche ai cittadini. Da sottolineare che il “certificato medico introduttivo” sarà rilasciato gratuitamente dai medici della Rete Oncologica Piemontese.
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er diverse attività lavorative, come ad esempio quella dell’agricoltore, sono purtroppo ricorrenti alcune malattie professionali che col passare del tempo diventano debilitanti. Per questo motivo è possibile effettuare una richiesta di indennizzo all’INAIL. Presso gli uffici di Coldiretti Asti, eventualmente anche attraverso una consulenza medica completamente gratuita, è possibile effettuare una valutazione dell’eventuale indennizzo spettante. Come prima azione per vedersi riconoscere l’indennizzo occorre comunque verificare se la propria malattia è inserita nell’apposita tabella dell’Inail che proprio recentemente è stata ampliata. Le elenchiamo di seguito: TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque,
Epaca
Consulenza gratuita per tutti i lavoratori agli uffici Epaca di Coldiretti Asti
RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.
Controlli indispensabili per la vista Esami per la diagnosi delle malattie retiniche e della cornea
Sanità
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a vista è un bene prezioso e delicato e come tale va trattato. Per salvaguardare al meglio la vista, si consiglia di effettuare un controllo periodico per verificare ed escludere l’insorgere delle più comuni affezioni oculari o patologie. Per la diagnosi delle malattie retiniche è di grande importanza la Tomografia a Coerenza Ottica Basale, comunemente chiamata con l’acronimo OCT, una recente tecnica di imaging non invasiva che grazie ad una TC luminosa effettua un’analisi delle strutture retiniche mediante sezioni ad alta risoluzione della retina. La Topografia Corneale è un esame volto a valutare la salute della cornea, che consente di studiarne forma e caratteristiche ottiche e che è di fondamentale importanza per una corretta valutazione della messa a fuoco dell’occhio. La Pachimetria Corneale è invece un’ecografia oculare che misura lo spessore della cornea,
PRESTAZIONI OCULISTICHE • VISITE OCULISTICHE • VISITE OCULISTICHE PEDIATRICHE • VALUTAZIONE ORTOTTICA • ESERCIZI ORTOTTICI RIABILITATIVI
esame indispensabile per la programmazione di interventi di chirurgia refrattiva corneale. Presso C.D.C. sono attivi inoltre, l’Ambulatorio per il Glaucoma e l’Ambulatorio della Retina, specifici per la diagnosi e la cura di queste due aree dell’oftalmologia.
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COLTIVA LA TUA SALUTE
Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19
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Accessibilità uffici Coldiretti Asti solo su appuntamento Nel rispetto dei provvedimenti governati e dei DPCM 3/11 e 11/3/2020 gli uffici di Coldiretti Asti sono accessibili al pubblico soltanto previo appuntamento e in caso di comprovata necessità. Per accedere agli uffici è necessario sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea e comunicare i propri dati personali comprensivi di recapito telefonico. Per qualsiasi esigenza si possono contattare telefonicamente o tramite email i vari uffici. RECAPITI Sede Provinciale C.so F. Cavallotti, 41 - Tel. 0141.380.400 - segr.dir.at@coldiretti.it Zona di Asti: C.so F. Cavallotti, 31/A - Tel. 0141.380.423 - bruno.mirano@coldiretti.it Zona di Canelli: V. Cassinasco, 11/13 - Tel. 0141.823.590 - sara.mazzolo@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: V.le Europa, 12/B - Tel. 011.9876.863 - daniele.dimatteo@ coldiretti.it Zona di Moncalvo: P.zza C. Alberto, 25 - Tel. 0141.916100 - daniele.longo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: C.so Acqui, 42/44 - Tel. 0141.721.117 - giorgio.nervi@coldiretti.it Zona di San Damiano: V. Roma, 23 - Tel. 0141.971.000 - carlo.torchio@coldiretti.it Zona di Vesime: P.zza Vittorio Emanuele II, 3 - Tel. 0144.859.801 - giorgio.bodrito@coldiretti. it • Aperto al pubblico anche al sabato dalle ore 8,30 alle 12,00 Zona di Villanova: V. O. Blandino, 19 - Tel. 0141.946.639 - silvano.larocca@coldiretti.it UFFICI DI RECAPITO Castagnole delle Lanze: V. Lucchini 3 - Tel. 366.642.11.56 - Lunedì e Giovedì dalle 9 alle 12 Costigliole d’Asti: V. Verasis 6 - Tel. 0141.961.570 - Lunedì e Giovedì dalle 9 alle 12 - Martedì e Venerdì dalle 8,30 alle 12,30 Montiglio Monferrato: V. Padre Carpignano 3 - Tel. 0141.691.115 - Dal Lunedì al Venerdì dalle 8,30 alle 12,30
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ORARI UFFICIO PROVINCIALE E TUTTE LE ZONE Lunedì 8,30-13,00 / 14,00-17,30; Martedì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso; Mercoledì 8,30-13,00 / 14,00-17,30; Giovedì 8,30-13,00/ 14,00-17,30; Venerdì 8,30-13,00 / pomeriggio chiuso
Via C. Botta, 4 - 14015 San Damiano d’Asti
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Gli annunci sono riservati agli Associati Coldiretti in regola con il Tesseramento, per i non tesserati è necessario associarsi con tessera da € 15,00. TESTO ANNUNCIO:
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