Il Notiziario Agricolo n. 07 - 2019

Page 1

Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 7 Anno 2019 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

68° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

7

LUGLIO 2019



Coldiretti è garante del cibo che mangiamo Il successo dei villaggi Coldiretti e gli obiettivi raggiunti sono il frutto del patto con il consumatore

Vincenzo Gesmundo insieme a Luigi Di Maio ed Ettore Prandini

La “Barbera Amica” al Villaggio Coldiretti di Milano Presenti anche due caseifici, uno di Roccaverano e uno di Capriglio

C

’era un po’ di astigianità al grande Villaggio Coldiretti di Milano tenutosi dal 5 al 7 luglio scorso. Nelle fornite vinerie dislocate lungo il grande mercato di Campagna Amica, capeggiava anche la bottiglia della “Barbera Amica”, l’ottima Barbera d’Asti Docg frutto dell’accordo di filiera che ogni anno coinvolge centinaia di produttori di uve barbera dell’Astigiano. Fra gli stand c’erano anche due ca-

#iostocoicontadini

Questo mese, con il Villaggio di Milano, abbiamo di nuovo vissuto tre giorni di forti emozioni.

3 seifici dell’Astigiano, “Cà del Ponte” di Monastero Bormida e “Capre e Cavoli” di Capriglio, nelle fotografie.

numero 7 - 2019

Nel 2017 aprimmo la serie dei nostri Villaggi proprio a Milano e in questo biennio abbiamo poi replicato con Bari, Napoli, Torino e Roma. Coldiretti, in queste grandi città ha accolto nei villaggi oltre 5 milioni di persone e servito 2 milioni di pasti. Un grandissimo successo. Ma noi non vogliamo celebrare la grandezza della Coldiretti, non è questo il vero significato dei villaggi, non vogliamo far vedere, a tutti gli altri e ai signori della politica, quanto è forte e quanto è ben organizzata Coldiretti, è una cosa che viene da sé. E non vogliamo neanche dare l’impressione che ci vogliamo concentrare su una festa, anche se ci può piacere non è questa la vera essenza dei villaggi, ma le nostre motivazione le trovate nello slogan: “io sto con i contadino”. Perché il nostro scopo è di tenere alto e custodire il più grande patrimonio che Coldiretti si è saputa costruire negli anni: il rapporto con i consumatori. La nostra vera forza sta nell’incrocio, nella comunione di ideali e di intenti, con il popolo italiano, con i cittadini consumatori di questo Paese che hanno eletto Coldiretti a garante di ciò che mangiano e nei valori e nella tradizione che andiamo a rappresentare. I grandi obbiettivi raggiunti in questi anni da Coldiretti, dai benefici fiscali agli associati, fino alla legge nazionale sull’etichettatura obbligatoria per tutte le filiere e quindi per tutti i cibi vero made in Italy, sono il frutto del patto con i consumatori. Senza i cittadini consumatori dalla nostra parte, nonostante 1 milione e 600 mila associati che fa Coldiretti la più grande organizzazione a livello europeo, non ce l’avremmo mai fatta”. E’ con queste parole che il Segretario Generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, ha aperto il grande Villaggio di Milano. Ampio servizio nelle pagine successive.


In 700mila al Villaggio contadino a Milano

Almeno 350 astigiani presenti:regionale gli impegni assunti dal Governo Protopapa assessore all’agricoltura

Evento

Fabio: Carosso di Coazzolo è vicepresidente, assessore Marco Gabusi di Canelli

numero 7 - 2019

4

O

ltre 700 mila persone hanno visitato, nel fine settimana dal 5 al 7 luglio, il grande Villaggio Coldiretti di Milano. Dislocato su una superficie di 200 mila metri quadrati attorno al Castello Sforzesco, ha ospitato 400 stand tra mercati degli agricoltori, varie aree degustazioni con gli agrichef, street food, stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri e altre numerose attrazioni. In pratica è stata ricostruita la più grande fattoria mai realizzata nel centro storico cittadino. La delegazione astigiana, almeno 350 persone, ha raggiunto il capoluogo lombardo in pullman, capitanata dal presidente provinciale Marco Reggio, dal direttore Diego Furia e dal leader dei giovani Danilo Merlo. Alla tre giorni del Villaggio Coldiretti con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo non sono mancate le personalità delle Istituzioni e del mondo politico, dal Vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini al Vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti a quello delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, dal Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti al Presidente di Fratelli d’Italia

Nelle fotografie tre comitive astigiane presenti a Milano

Giorgia Meloni, dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Guido Guidesi a Maria Stella Gelmini, Presidente dei deputati di Forza Italia; i rappresentanti delle amministrazioni locali come il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Rolfi e il Sindaco di Milano Giuseppe Sala; esponenti del mondo economico dal presidente dell’Ice

Carlo Ferro all’ex ministro Giulio Tremonti, da Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo a Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia; ma anche Gherardo Colombo ex magistrato e Presidente Uecoop, Gian Carlo Caselli Presidente comitato scientifico Osservatorio Agromafie, Andrea Fanzago responsabile


al Questore di Milano Sergio Bracco e al Prefetto di Milano Renato Saccone, cui va il ringraziamento della Coldiretti, che hanno garantito un sereno svolgimento dei tre giorni, e a sistemi di controllo all’avanguardia con droni e torre centrale telescopica che sale fino a 14 metri d’altezza. Molto apprezzati i menu a 5 euro con il meglio del Made in Italy a tavola ma i visitatori, molti dei quali stranieri, hanno colto l’occasione anche per fare acquisti al grande mercato di Campagna Amica con oltre duecento aziende – prosegue la Coldiretti – che hanno proposto prodotti lombardi ma anche provenienti dal resto d’Italia, a partire dalle regioni terremotate. “La grande bellezza delle mille campagne italiane ha conquistato la città con uno storico appuntamento nel centro della metropoli finanziaria del Paese” ha dichiarato il presidente

Come nei precedenti Villaggi, anche a Milano era presente l’olio delle olive di Moncalvo presentato da Piero Veglio

della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “i cittadini ancora una volta hanno potuto toccare con mano i primati dell’agricoltura nazionale nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare a livello europeo e mondiale”.​

Da parte del Governo, come detto erano presenti Salvini e Di Maio, Bussetti e Centinaio, sono arrivati gli impegni a cancellare il segreto di Stato sull’import di prodotti agricoli destinati alla trasformazione, l’aumento del pressing su Bruxelles per l’etichettatura con l’indicazione dell’origine, l’opposizione agli accordi di libero scambio che penalizzano il made in Italy, la tutela degli allevamenti dagli animali nocivi, nuove iniziative all’educazione alimentare nelle scuole, il sostegno a una politica delle infrastrutture che riduca il gap dell’Italia con i competitor europei. Di Maio ha annunciato che nei prossimio giorni, in un tavolo al ministero della Salute, si dovrebbero sciogliere i nodi che hanno impedito la piena applicazione di una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto la richiesta della Coldiretti di desecretare la provenienza e la destinazione dei flussi di importazione per permettere ai consumatori di conoscere e scegliere consapevolmente il cibo che portano in tavola. Difesa a oltranza del prodotto italiano è stato garantito da Salvini:

“se trovo frutta e verdura straniere le lascio sugli scaffali, perché anche la spesa è un atto politico”. Sugli accordi di libero scambio ha assicurato: ”li sottoscriviamo solo se utili”. Intanto Di Maio ha ribadito il no al Ceta. Centinaio ha annunciato che la settimana prossima si metterà mano con i tecnici di Bruxelles alla partita della etichetta trasparente. Gelmini ha concordato con Prandini sulla necessità di puntare sugli investimenti in infrastrutture che oggi penalizzano le esportazioni italiane. Prandini ha ricordato che a breve l’Austria contingenterà i passaggi su gomma e per il nostro Paese si potrebbero creare ulteriori problemi. La questione non è dunque Tav sì, Tav no, per il presidente della Coldiretti occorre mettere in condizioni le merci italiane di essere competitive. E garantire così i redditi degli agricoltori, perché è vero che c’è un ritorno all’agricoltura, anche da parte dei giovani, ma poi bisogna fare in modo che nelle aziende ci restino. Dal prossimo anno scolastico – ha annunciato Bussetti - debutterà l’educazione alimentare nell’ambito dell’educazione civica.

Evento

L’AZIONE DEL GOVERNO

5

numero 7 - 2019

area povertà della Caritas ambrosiana alla quale la fondazione Campagna Amica ha destinato 1 tonnellata di prodotti tipici di alta qualità raccolti nel villaggio grazie all’iniziativa di solidarietà la “spesa sospesa”. Nell’ambito del Villaggio sono stati sottoscritti anche importanti accordi come quello promosso da Cassa depositi e prestiti, Coldiretti e Filiera Italia per favorire la ricerca e l’attuazione di soluzioni a sostegno della filiera agroalimentare italiana, con la presenza dell’amministratore delegato Fabrizio Palermo; l’intesa firmata da Eni e Coldiretti che stabilisce importanti aree di collaborazione sull’economia circolare, alla presenza dell’ad Eni Claudio Descalzi, il protocollo firmato con il Ministero della Pubblica istruzione che porta gli agricoltori nelle scuole con l’educazione alimentare che diventa materia di studio, l’accordo con Terna e Anbi per la realizzazione di invasi e laghetti artificiali al servizio delle aziende agricole. Tra le varie aree, una delle più “gettonate” è stata sicuramente la fattoria degli animali dove gli splendidi esemplari di mucche, cavalli, asini, maiali, polli, tacchini e conigli hanno calamitato l’interesse delle famiglie, con una notazione particolare per gli asini come quello bianco dell’Asinara o il Romagnolo. Decine di migliaia di bambini hanno invaso l’area riservata ai piccoli nell’agriasilo e nella fattoria didattica, imparando ad impastare il pane, a zappettare l’orto e a riconoscere le diverse varietà di piante il tutto con l’assistenza dei tutor e delle agritate della Coldiretti e di Campagna Amica. Per i giovani l’appuntamento clou è stato, invece, al Villaggio delle idee sul futuro del lavoro dove sono state presentate le esperienze più originali nate nelle campagne italiane con una spinta all’innovazione che rappresenta ormai la vera caratteristica dell’agricoltura under35. A Milano la manifestazione si è svolta in modo assolutamente regolare, con i massimi livelli di sicurezza nonostante la straordinaria partecipazione di pubblico, grazie alle forze dell’ordine,


Presto attivo l’Osservatorio regionale per la frutticoltura Scatta l’operazione legalità con il supporto dell’osservatorio Agrimafie e la Regione Piemonte

Filiera ortofrutticola

H

numero 7 - 2019

6

a destato molto clamore l’incontro organizzato da Coldiretti Piemonte il 28 giugno scorso dal titolo “Frutta e legalità, operazione verità”. Il presidente Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa hanno lanciato un vero e proprio attacco contro chi governa la filiera frutticola paventando meccanismi verosimilmente quasi paragonabili a quelli delle agromafie. “La frutticoltura piemontese – ha denunciato il presidente regionale Coldiretti, Roberto Moncalvo - è in ginocchio a causa di un sistema di storture che stanno diventando insostenibili per i produttori. I tempi di pagamento sono estremamente dilatati ed arrivano a 300 giorni, costringendo le imprese a far da banca e a esporsi fortemente dal punto di vista economico. Devono sottostare a comportamenti messi in atto dai 4 soggetti che governano la filiera, detenendo l’81% del valore della produzione, che si avvicinano sempre di più ai meccanismi che regolano le agromafie. Oltretutto, il comparto frutticolo del Piemonte, che ha un fatturato di oltre 500 milioni di euro con una superficie di 18.479 ettari e oltre 7 mila aziende, paga già l’embargo russo, le barriere strutturali e tariffarie che rallentano l’export e alcune importanti malattie, come la batteriosi del kiwi”. All’incontro, tenutosi presso l’hotel Ma-

Numerosa la delegazione astigiana guidata dal direttore Diego Furia e i leader giovani e donne Danilo Merlo e Micaela Soldano

Da sinistra: Giancarlo Caselli, Roberto Moncalvo, Massimiliano Borgia e Alberto Cirio

jestic di Torino, era presente l’intera giunta di Coldiretti Piemonte e numerosissimi frutticoltori fra i quali una nutrita delegazione di Coldiretti Asti, capitanata dal presidente provinciale Marco Reggio, dal direttore Diego Furia e dal leader dei giovani Danilo Merlo. Relatore principale del convegno il presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie, Giancarlo Caselli. “Vogliamo ribadire con forza e ancora una volta – ha detto Caselli - che la le-

Il Presidente Moncalvo illustra le proposte Coldiretti

galità conviene sempre, anche per l’agroalimentare e per la frutticoltura. Perché è la garanzia per arrivare a un cibo che non sia soltanto buono e sano, ma anche giusto per un regolare funzionamento di un’economia virtuosa senza penalizzare gli operatori onesti”. La Regione Piemonte, presente con il presidente Alberto Cirio,


Sono quindi dieci i punti fondamentali ed urgenti individuati da Coldiretti Piemonte e da realizzare con la massima urgenza a supporto della frutticoltura: 1. Attivare immediatamente un Osservatorio regionale su prezzi e dinamiche della filiera della frutta piemontese 2. Bloccare i fondi pubblici per le imprese della filiera che attuano pratiche commerciali sleali 3. Lanciare una campagna di promozione per sostenere il consumo della frutta piemontese 4. Vietare la cessione dei prodotti agricoli con prezzi inferiori ai costi di produzione 5. Fermare le aste a doppio ribasso che provocano pesanti distorsioni e speculazioni lungo la filiera aggravando gli squilibri della distribuzione del valore 6. Prevedere l’etichettatura obbligatoria per l’ortofrutta trasformata 7. Rimuovere il segreto di Stato sulle importazioni 8. Eliminare le differenze normative e di mercato all’interno della Comunità Europea 9. Bloccare l’import dei prodotti extraeuropei trattati con pesticidi vietati in Italia e raccolti con forme diffuse di sfruttamento dei lavoratori 10. Aprire nuovi sbocchi di mercato a livello internazionale Monitoreremo – ha concluso il delegato Confederale, Bruno Rivarossa – affinché le Istituzioni preposte diano concrete risposte e segnali immediati rispetto a quanto abbiamo chiesto per sostenere la nostra frutticoltura che riveste un ruolo importante nello scenario economico del territorio”. L’incontro, moderato dal direttore del Festival del Giornalismo Alimentare, Massimiliano Borgia, ha visto, in chiusura, l’esposizione del progetto di accoglienza dei migranti nel cuneese, così come illustrato dal direttore di Coldiretti Cuneo, Tino Arosio, insieme al segretario di zona Mario Dotto e ai sindaci di Saluzzo e L’assessore all’agricoltura Marco Protopapa Lagnasco, Mauro Calderoni e con alla sua destra il direttore generale Walter Galante e alla sinistra il delegato ConfedeRoberto Dalmazzo. rale Coldiretti Bruno Rivarossa

Filiera ortofrutticola

l’assessore all’Agricoltura e al Cibo Marco Protopapa e il direttore generale dello stesso assessorato Walter Galante, ha accolto le proposte Coldiretti e si è data disponibile a dare vita, fin da subito, a un Osservatorio regionale sui prezzi e sulle dinamiche della filiera. “Daremo vita in tempi brevi – ha rivelato Cirio - ad un Osservatorio regionale sui prezzi e sulle dinamiche della filiera, che in collaborazione con il Comitato Scientifico dell’Osservatorio Agromafie presieduto da Gian Carlo Caselli, possa mettere in atto un progetto concreto al fine di controllare che tutti gli attori facciano il loro lavoro. Lavoreremo ad un Psr che possa riconoscere delle premialità per le aziende che si impegnano ad utilizzare prodotti veramente piemontesi e investiremo sulla comunicazione perchè la qualità deve essere percepita da chi compra e per apprezzarla è fondamentale prima conoscere le produzioni del territorio”. Coldiretti mette dunque nel mirino queste nuove forme di sfruttamento, non solo dei lavoratori ma anche degli imprenditori agricoli: una sorta di mezzadria moderna, ma ancora più spietata e soprattutto totalmente anacronistica.

7

3 chilogrammi di frutta hanno il valore di un caffè

C

aldo e frutta continuano ad essere un binomio vincente. Ecco che si registra un boom degli acquisti di frutta e verdura con un aumento del 20% nello scorso mese di giugno, dato che si sta riconfermando in luglio. Sul nostro territorio si coltivano diverse tipologie di frutta idonee per combattere il grande caldo: dalle pesche alle mele estive, dai piccoli frutti alle albicocche. Ad essere apprezzato è il fatto che frutta e verdura

sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, apportano fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile. Parallelamente all’aumento dei consumi, però, stanno crollando le quotazioni al di sotto dei costi di produzione con fenomeni specu-

Utili anche per reidratare, apportano fibre e contrastano i radicali liberi lativi e importazioni dall’estero. In pratica i frutticoltori devono vendere 3 chilogrammi di frutta per potersi pagare un caffè: dalle albicocche alle pesche, la situazione prezzi è insostenibile.

numero 7 - 2019

Frutta e verdura sono indispensabili, aumentano i consumi e gli speculatori ci marciano


I prodotti agricoli arrivano negli stadi di calcio Siglato un accordo tra Coldiretti e Lega Pro per le oasi del gusto

Campagna Amica

C

8

oldiretti ha sottoscritto con la Lega Pro un accordo per la valorizzazione, fra tifosi e calciatori, delle migliori produzioni agroalimentari del territorio a chilometri zero. L’intesa firmata a Firenze dal Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e dal Presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, alla presenza del Presidente della Fifa Gianni Infantino e del Presidente della Figc Gabriele Gravina, prevede una collaborazione su un ampio progetto legato alla sana e corretta alimentazione nello sport rivolto ai bambini, ai ragazzi e a tutti gli appassionati di calcio che frequentano gli stadi. In ogni partita le squadre e i loro tifosi delle diverse regioni d’Italia avranno l’occasione di conoscere e provare il patrimonio agroalimentare del territorio facendo al tempo stesso un viaggio fra i tesori del gusto conservati e protetti da generazioni di agricoltori nelle campagne. Negli stadi non più solo hot dog e noccioline, patatine e popcorn ma anche prodotti tipici del territorio, dai salumi ai formaggi dal pane alla frutta e alla verdura di stagione. L’obiettivo è orientare i consumatori verso scelte alimentari corrette e sicure, nel rispetto della stagionalità con prodotti 100% Made in Italy della rete di Campagna Amica che garantisce l’identità, l’origine e la tracciabilità di tutta la filiera dal campo alla tavola. L’accordo

I vertici del calcio hanno sottoscritto l’accordo con il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini

prevede presenze negli stadi, in occasione delle partite organizzate dalla Lega Pro, con oasi del gusto degli agricoltori di Coldiretti, partecipazione degli agrichef di Campagna Amica con i propri prodotti durante eventi o manifestazioni, coinvolgimento della Lega Pro in percorsi di approfondimento sui temi della legalità e nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” nelle scuole italiane con la partecipazione a iniziative su tutto il territorio nazionale. Oltre a coinvolgere alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia con lezioni nelle aziende agricole e in classe la rete didattica di “Educazione alla Campagna Amica” si estende agli stadi con l’obiettivo di formare consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per fermare il consumo

numero 7 - 2019

Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 68° numero 7 - Luglio 2019 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949

Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

del cibo spazzatura e valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e il legame fra i prodotti dell’agricoltura ai cibi consumati ogni giorno. La dieta mediterranea è stata dichiarata la migliore dieta al mondo nel 2019 sulla base del best diet ranking 2019 elaborato dal media statunitense U.S. News & World Report, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. La dieta mediterranea ha vinto la sfida tra 41 diverse alternative grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute. La dieta mediterranea ha consentito all’Italia di conquistare una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale con 80,8 anni per gli uomini e 85, per le donne. Si tratta della conferma della bontà di un regime alimentare che rispecchia il valore e la grande varietà enogastronomica italiana. “Acquistare prodotti locali è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione - sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini che in Italia sono diventati – conclude Prandini - non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.


L’incomprensibile declino del Brachetto d’Acqui Docg Per rilanciare il comparto servono strategie chiare e concrete

C

Reggio – risulta molto oneroso per i viticoltori ma poco significativo per ottenere una copertura pubblicitaria adeguata e duratura su più canali media. Ad essere spremuti sono sempre e solo, ancora una volta, i viticoltori ai quali viene chiesto di finanziare il piano promozionale cosa, appunto, che il Consorzio si è già permesso di fare in passato. Perché non viene coinvolta anche l’industria nell’erogazione di risorse economiche, essendo, oltretutto, l’anello finale più a contatto, poi, con la GDO?”. Già dieci anni fa il Brachetto era in caduta libera e la resa produttiva era stata ridotta a 45 quintali ad ettaro, secondo una strategia studiata dal Consorzio a cui Coldiretti già all’epoca si oppose. Nel 2010 su un ettaro coltivato a uva Brachetto d’Acqui Docg aveva una redditività di circa 7 mila euro. Nell’ultima annata invece le uve sono state pagate 1 euro al chilogrammo e la resa è stata di 36 quintali per ettaro, il tutto quindi per un ricavo di 3.600 euro a ettaro. “Appare evidente come il sistema non stia in piedi – sottolinea Furia – e che il comparto Brachetto d’Acqui abbia qualcosa che non funziona lungo la filiera. La redditività di

Diego Furia, direttore Coldiretti Asti

Ridare la giusta dignità ai viticoltori: da un ettaro di uva si ricavano 3 mila euro (la Barbera ne vale 10 mila)

un ettaro di uve Barbera d’Asti oggi si attesta attorno ai 10 mila euro, ma in questo caso parliamo dell’uva più prodotta in Piemonte. Se ai valorosi viticoltori che gestiscono 896 ettari di brachetto vogliono togliere altri 500 euro al già irrisorio ricavo di 3.600 euro, chiunque intuisce il rischio che stia succedendo qualcosa di poco trasparente e comunque apparirebbe lecita l’impressione che sia in atto un’iniziativa eticamente deplorevole”. “Vogliamo ribadire al Consorzio – conclude Reggio - l’urgenza di mettere in atto un progetto serio, concreto e soprattutto chiaro per valorizzare la Docg. Anziché tassare ulteriormente i viticoltori occorre capire dove, lungo la filiera, viene disperso il valore di questo vino che, seppur considerato qualitativamente al pari delle altre denominazioni piemontesi, non garantisce un ritorno adeguato”.

ZONA DI PRODUZIONE DEL VINO DOCG BRACHETTO D’ACQUI Provincia di Asti, il territorio dei comuni di: Vesime, Cessole, Loazzolo, Bubbio, Monastero Bormida, Rocchetta Palafea, Montabone, Fontanile, Mombaruzzo, Maranzana, Quaranti, Castel Boglione, Castel Rocchero, Sessame, Castelletto Molina, Calamandrana, Cassinasco, Nizza Monferrato. Provincia di Alessandria, il territorio dei comuni di: Acqui Terme, Terzo, Bistagno, Alice Bel Colle, Strevi, Ricaldone, Cassine, Visone.

Filiera vitivinicola

Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti

9

numero 7 - 2019

ontinua inesorabile il declino del Brachetto d’Acqui Docg. Da oltre un decennio la redditività dei viticoltori continua a scendere e, dopo molte promesse di rilancio del comparto, i ricavi permangono abbondantemente al di sotto delle spese di produzione delle uve. “Siamo oramai a un livello che non rispetta la dignità di chi lavora – rimarca il presidente di Coldiretti Asti con delega regionale al settore vitivinicolo, Marco Reggio -, tanto che viene da chiedersi se veramente abbia un senso continuare ad accudire questi vigneti”. Coldiretti punta il dito contro il Consorzio di tutela, reo di aver a più riprese annunciato campagne di rilancio del vino, ma senza ottenere risultati. I dati certificati dall’ente di controllo parlano chiaro: dal 2010 al 2018 il numero di bottiglie vendute è passato da 3.703.733 a 2.809.333. E solamente l’ultima annata ha fatto registrare un calo di 333.600 bottiglie rispetto alla precedente, nonostante l’affiancamento della tipologia rosé a quella dolce tradizionale. “Malgrado i bilanci completamente deficitari – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti -, il Consorzio ha chiesto un ulteriore prelievo ai produttori di uve Brachetto di ben 500 euro per ogni ettaro di vigneto. Da quanto ci è stato prospettato, 400 euro servirebbero per finanziare una campagna pubblicitaria e 100 euro per “coprire la svalutazione dei magazzini” cioè una sorta di risarcimento alle cantine per l’opera di mantenimento delle giacenze”. In questi anni la superficie investita a Brachetto d’Acqui Docg si è già ridotta significativamente. Oggi in tutta l’area del disciplinare si coltivano 896 ettari di Acqui Docg, quindi il budget ricavabile dall’esborso dei viticoltori sarebbe di 448 mila euro di cui 358 per la campagna promozionale. “Il prelievo per realizzare questa campagna pubblicitaria – rileva


Storico ritorno della bistecca in tavola Incremento del 6% con una spesa di oltre 500 milioni di euro nel 2018

Filiera zootecnica

T

numero 7 - 2019

10 10

orna la bistecca sulla tavola degli italiani con un aumento del 6% della spesa per la carne bovina nell’ultimo anno nonostante le fake news, gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat presentata dal presidente Ettore Prandini a Padova in occasione dell’incontro promosso da Unicarve, l’Associazione Produttori Carni Bovine sul tema della Sostenibilità degli allevamenti italiani. Nel 2018 gli italiani hanno speso oltre 500 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente in bistecche e fettine di manzo, che da sole assorbono un terzo del budget complessivo per carni e salumi. Si tratta di un trend spinto da un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo con una svolta verso la qualità e la sostenibilità dell’allevamento che vede il 45% degli italiani privilegiare la carne proveniente da allevamenti tricolori, il 29% scegliere carni locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine, secondo un’indagine Coldiretti-Ixe’. Quasi 2 italiani su 3 (63%) sarebbero inoltre disposti a pagare di più per carne ottenuta rispettando al massimo il benessere degli animali. Il risultato è – prosegue la Coldiretti – una vera rivoluzione nell’offerta

di carne in Italia che si estende dalle macellerie ai supermercati, dallo street food alle hamburgherie, fino all’arrivo della carta delle carni nei menu proposti dai ristoranti più prestigiosi. La conoscenza delle caratteristiche specifiche dei diversi tipi di carne è diventato un valore aggiunto che arricchisce l’offerta enogastronomica nella ristorazione. “La carne italiana nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “scegliere carne Made in italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”. Un patrimonio sui cui grava però l’incubo di pericolose derive che rischiano di confondere i consumatori, dagli esperimenti per ottenere

la fettina in provetta, che trovano peraltro contrari ben 3 italiani su 4 (75%), all’abitudine di utilizzare in modo ingannevole nomi come bistecca per vendere prodotti a base vegetale che non hanno nulla a che fare con la carne. Ma a pesare è anche la minaccia degli accordi commerciali promossi dall’Unione Europea a partire da quello con il Mercosur che apre la strada all’arrivo di un contingente agevolato di 99mila tonnellate di carne bovina dal Brasile, protagonista del più grande scandalo mondiale sulla carne avariata. Vale la pena ricordare che il manzo refrigerato brasiliano si è classificato, per i casi di Escherichia ColiShigatoxin, nella top ten dei cibi più pericolosi per il numero di allarmi alimentari scattati in Italia nel 2018 secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Rassf.


Scovata una lattina di “Asti Docg” in Russia della bottiglia, della quale si è mostrato il potenziale. Semplicemente inserendo nel sito del Consorzio il codice univoco presente su ogni fascetta è possibile ottenere i dati di tracciabilità, permettendo così il confronto con quanto riportato in etichetta. Nel porre poi la massima attenzione verso una Denominazione comunque registrata in Russia, le parti hanno espresso l’auspicio di promuovere la conoscenza dell’Asti Docg presso le autorità russe, a tutto beneficio dei consumatori nazionali, che si troverebbero ad acquistare un prodotto controllato e tracciato. Superata la crisi del 2014, la Russia sta tornando ad essere uno dei mercati di riferimento per le

esportazioni italiane, il cui valore è pari a circa 270 milioni. Particolarmente vitale il comparto dei vini spumanti, +17% nel 2018 per totali 166 milioni, tra cui quasi 10 milioni le bottiglie di Asti Docg in versione dolce vendute a un prezzo tra i 10 ed i 15 euro.

11

VOLA L’EXPORT ALIMENTARE MADE IN ITALY NEL MONDO Dati record in crescita da inizio anno: in testa vino, frutta e formaggi Volano le esportazioni dell’alimentare nazionale, con segnali positivi anche per i vini dell’Astigiano. Da una analisi Coldiretti, sulla base dei dati sul commercio estero dell’Istat, nel mese di maggio si è registrato un balzo record del 9,4% rispetto allo scorso anno. Un record storico per l’alimentare nazionale nel mondo che traina l’intero Made in Italy. Per altro si tratta del consolidamento della crescita già registrata nei primi cinque mesi dell’anno che segna ciosì un incremento annuale dell’8,3%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un totale di 15 miliardi di euro.

numero 7 - 2019

S

ul mercato russo è stato rintracciato un vino in lattina riportante la dicitura Asti Docg. Un fatto gravissimo che ha ovviamente allertato tutti i produttori di vino e di moscato e che rischia di minare ulteriormente l’immagine del vino piemontese maggiormente esportato. Occorre sicuramente intervenire e intensificare i controlli, a tutela di migliaia di produttori e di tutti i consumatori. Il Consorzio di tutela ha reso noto di aver organizzato un incontro a fine giugno direttamente in Russia, a Mosca, con una delegazione del Ministero dell’Agricoltura e del Servizio Federale Doganale russo, a cui hanno preso parte rappresentanti dell’ICQRF. L’obiettivo – spiega in una nota lo stesso Consorzio dell’Asti - è di giungere a un protocollo condiviso, che individuando i tratti fondamentali dell’Asti Docg, aiuti i funzionari russi a distinguere l’originale dal contraffatto, spesso prodotto nei paesi limitrofi. Per quanto sia stato unanime il riconoscimento del buon lavoro svolto dagli ufficiali di frontiera, è emersa la difficoltà che esiste laddove si tratti di proteggere una Denominazione di Origine, viste le sue peculiarità. Accanto ad una copia del Disciplinare di Produzione dell’Asti Docg tradotto in lingua russa, il Consorzio ha segnalato gli elementi principali su cui gli uffici preposti alla vigilanza nel settore vitivinicolo dovrebbero concentrarsi: il confezionamento in vetro, le diciture in etichetta e la presenza obbligatoria della fascetta ministeriale sul collo

Filiera vitivinicola

Inquietante caso di falso made in Italy, occorre maggiore tutela


Macchine agricole: rinviate le date per le revisioni Posticipate al giugno 2021/22/23; trattori nuovi: la revisione è quinquennale

Legislazione

S

12

littano le revisioni dei trattori. Per le macchine agricole ed operatrici immatricolate entro il 31 dicembre 1983 la revisione è fissata entro il 30 giugno 2021, per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1983 al 31 dicembre 1995 la scadenza è entro il 30 giugno 2022, per quelli dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2018 revisione entro il 30 giugno 2023 e infine per le immatricolazioni dopo il 1° gennaio 2019 la revisione deve avvenire al quinto anno entro la fine del mese di prima immatricolazione. Il nuovo calendario, stabilito dal decreto del ministero delle Infrastrutture di concerto con il Mipaaft, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 giugno. E’ dal 2016 che è scattata la revisione obbligatoria delle macchine agricole e operatrice, ma viste le difficoltà tecniche di attuazione, su sollecitazione di Coldiretti, sono state fissate le nuove date per evitare che scattassero sanzioni per il mancato rispetto dei termini. Ottenuta la proroga, Coldiretti sollecita ora l’inserimento nel decreto anche delle macchine agricole

molto vecchie ma che sono ancora particolarmente utili alle imprese agricole. Inoltre occorrerà vigilare

sulla corretta stesura dei decreti attuativi, sulle modalità e sui costi di realizzazione delle revisioni.

LE NUOVE SCADENZE Per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983: revisione entro il 30 giugno 2021 Per i veicoli immatricolati dall’1 gennaio 1984 al 31 dicembre 1995: revisione entro il 30 giugno 2022 Per i veicoli immatricolati dall’1 gennaio 1996 al 31 dicembre 2018: revisione entro il 30 giugno 2023 Per i veicoli immatricolati dopo l’1 gennaio 2019: revisione entro il quinto anno dall’immatricolazione (entro il mese corrispondente alla prima immatricolazione)

Astigiano: grande terra per la corilicoltura numero 7 - 2019

A Revigliasco i noccioleti sono già “maturi” in soli quattro anni

C

ome abbiamo più volter sottolineato nel corso dell’ultimo anno, il Monferrato e l’Astigiano, al pari della Langa, sono territori ad altissima vocazionalità corilicola. Terre buone come si dice, atte a produrre nocciole di altissima qualità. Terre che fanno crescere presto e rigogliosi i nocciole-

ti. Ce ne porta una testimonianza anche l’associato Coldiretti di Revigliasco, Giovanni Perosino, nella fotografia ritratto nel noccioleto di soli quattro anni gestito dalla nuora Monica Rosso.Come si può vedere l’attecchimento dei piantini è stato molto rapido e le piante hanno già assunto una dimensione notevole producendo già le prime nocciole.


“Monferrato Frutta” ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione

La cooperativa che gestisce i conferimenti delle nocciole alla Novi-Elah-Dufour

L

go Furia – a cui occorre dare il giusto “peso”. Con l’accordo di fornitura fra Coldiretti e Novi possiamo fare massa critica e incidere sulla media qualitativa, fornendo anche un contributo importantissimo nella formazione della domanda e dell’offerta di prodotto”. “Questo si traduce – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – in un maggiore potere contrattuale da parte dei corilicoltori e una migliore valorizzazione del prodotto da parte dell’industria dolciaria. Non a caso la nuova campagna corilicola si è aperta con il rinnovo del contratto con Novi, sancendo un deciso ritocco verso l’alto delle condizioni economiche a favore dei nostri corilicoltori”. La nuova intesa siglata direttamente con il patron di Novi, il cavalier Flavio Repetto, preve-

ACCORDO COLDIRETTI - NOVI PER I PROSSIMI 5 ANNI PREZZO DI RIFERIMENTO: RILEVAZIONI CCIAA DI CUNEO (PRIMO BOLLETTINO DI SETTEMBRE) ACCORDO NOVI: + 15 EURO PER OGNI QUINTALE SEMPRE PREMIO QUALITA’: + 5 Euro al quintale se il prezzo di riferimento è uguale o superiore ai 350 euro + 10 Euro al quintale se il prezzo di riferimento è inferiore ai 350 euro + 15 Euro al quintale se il prezzo di riferimento è inferiore ai 250 euro CONGUAGLIO: IN CASO DI INCREMENTO SULLE RILEVAZIONI DI MERCATO DA OTTOBRE A MAGGIO

Roberto Cabiale, corilicoltore di Moncalvo e già presidente provinciale Coldiretti, entra nel CdA

de un prezzo base desunto dal primo bollettino dell’annata diramato dalla Camera di Commercio di Cuneo orientativamente verso il 15 settembre dell’anno. Questo prezzo viene utilizzato per determinare un primo cospicuo acconto che in fase di saldo sarà poi rivalutato in base ad eventuali aumenti (sempre rilevati dai bollettini della CCIAA di Cuneo) registrati fino al termine della campagna, ovvero verso il 15 maggio dell’anno successivo. A questo devono essere aggiunti i premi qualità che vanno dai 5 euro al quintale qualora il valore di riferimento del singolo produttore fosse uguale o superiore ai 350 euro al quintale, ai 10 euro se il prezzo base risultasse inferiore ai 350 euro, fino ai 15 euro nel caso di un prezzo base inferiore ai 250 euro al quintale. Oltre questo, ogni produttore si vedrà poi riconoscere dalla Novi una somma di 15 euro per ogni quintale di nocciola conferito. In pratica, da questa campagna e per i prossimi cinque anni, ogni corilicoltore di Coldiretti riceverà dalla Novi dai 20 ai 30 euro al quintale in più rispetto al valore di mercato.

ACCORDO COLDIRETTI ASTI-NOVI NELL’ULTIMO TRIENNIO ANNATA PRODUTTORI 2016 2017 2018

NR. 101 NR. 176 NR. 194

*Non tutti ancora in produzione

ETTARI*

RESA

CIMICIATO

200 400 500

46,00 % 44,83 % 46,50 %

2% 3,26% 1,5%

VALORE PREZZO PUNTO RESA MEDIO Q.LE 9,10 € 8,35 7,50

422,00 € 379,00 € 350,00 €

PREZZO Q.LE per le partite migliori 450,00 € 410,00 € 380,00 €

Filiera corilicola

Giuseppe Ferrero, corilicoltore di San Damiano è stato confermato nel consiglio di amministrazione di Monferrato Frutta

13

numero 7 - 2019

’assemblea della cooperativa “Monferrato Frutta” ha rinnovati i vertici. La cooperativa che gestisce i conferimenti delle nocciole all’azienda dolciaria novese “Novi – Elah – Dufour”, frutto dell’accordo di filiera stipulato con Coldiretti Ast e Alessandria, è ora guidata da Giovanni Brusasca, imprenditore corilicolo di Gabiano, con lui siedono nel nuovo Consiglio di amministrazione altri quattro imprenditori, due sono dell’Astigiano, il riconfermato Giuseppe Ferrero e Roberto Cabiale, due dell’Alessandrino, Emiliano Bracco e Marco Scarrone. Sono 278 gli associati a Monferrato Frutta, 194 sono corilicoltori dell’Astigiano. La cooperativa astigiano-alessandrina opera dal 2016 e in questo triennio le adesione dei corilicoltori astigiani, grazie al progetto Coldiretti-Novi, sono cresciute esponenziale. Nell’ultima campagna hanno sottoscritto l’accordo di filiera ben 194 imprese agricole dell’Astigiano. La superficie interessata è stata di 100 ettari in più rispetto all’annata precedente ovvero 500 ettari, per una produzione potenziale di 10 mila quintali di nocciole pari al 10% del totale producibile nell’Astigiano. “Dati non solo importanti, ma anche molto significativi – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Die-


Dazi: Trump minaccia il 50% del cibo made in Italy in Usa Un regalo alle lobby dell’italian sounding che negli Stati Uniti fattura 23 miliardi

Etichettatura

O

numero 7 - 2019

14

ltre la metà dei prodotti agroalimentari Made in Italy negli Stati Uniti rischia di essere colpito dai dazi annunciati dall’amministrazione Trump. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti provocati dai nuovi dazi annunciati da Washington nei confronti dei prodotti dell’Unione Europea. Si tratta di un duro colpo per l’Italia che ha aumentato dell’11 % le esportazioni agroalimentari in Usa nel primo trimestre del 2019 dopo che lo scorso anno nel 2018 si era registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%), secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat. Gli Usa – sottolinea la Coldiretti - minacciano di colpire importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, i salumi, la pasta ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici. Il Parmigiano e il Grana, che vedono nell’America il secondo mercato di riferimento, dopo la Germania, valgono 149 milioni di euro di export in Usa nel 2018 con un crescita di oltre il 35% nel primo trimestre di quest’anno. Mentre il valore totale dei formaggi made in Italy negli Usa supera i 270 milioni di euro. Ma nella black list – continua la Coldiretti – ci sono anche gli agrumi, le marmellate, i succhi d’uva e di frutta, l’acqua minerale, i superalcolici e alcune varietà di pesce. Senza dimenticare il vino che,

con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro nel 2018, è anche il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States. La mossa protezionista di Trump risponde alle sollecitazioni del-

la lobby del falso Made in Italy alimentare che in Usa fattura 23 miliardi di euro secondo una stima della Coldiretti. Ad essere piu’ imitati infatti sono proprio i salumi ed i formaggi italiani presenti nella lista aggiuntiva. La produzione di imitazioni dei formaggi italiani in Usa secondo l’analisi Coldiretti su dati USDA ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni ed è realizzata per quasi i 2/3 in Wisconsin e California mentre lo Stato di New York si colloca al terzo posto. In termini quantitativi in cima alla classifica – precisa la Coldiretti – c’è la mozzarella con 1,89 miliardi di chili all’anno, seguita dal parmesan con 204 milioni di chili, dal provolone con 180 milioni di chili, dalla ricotta con 108 milioni di chili e dal Romano con 26 milioni di chili realizzato però senza latte di pecora. Il risultato è che sul mercato americano – preicsa la Coldiretti - appena l’1% in quantità dei formaggi di tipo italiano consumati ha in realtà un legame con la realtà produttiva tricolore mentre il resto è realizzato sul suolo americano. “Ci sono le condizioni per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “gli Usa si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna”.


Prandini: “Pressing sull’origine in etichetta per tutti i prodotti Dall’assemblea nazionale Coldiretti, i dossier aperti per affermare laleadership mondiale del cibo

difficoltà politiche che rischiano di penalizzare l’Italia nelle scelte europee. Altri paesi – ha ricordato il presidente - stanno tessendo rapporti e non solo per i commissari, ma anche per i gabinetti dei commissari che devono seguire i protocolli. In prima linea per la Coldiretti c’è infatti l’etichetta con l’indicazione dell’origine che va difesa a Bruxelles. Un altro nervo scoperto è quello della trasparenza dei flussi di importazione con un ministero della Salute che frena sulla cancellazione del “segreto di Stato” sui prodotti che arrivano dall’estero e che finiscono nei cicli di produzione delle industrie italiane. Una battaglia che la Coldiretti è pronta a condurre fino in fondo. Cosi come tra i dossier aperti con la Ue c’è l’etichetta a semaforo nutriscore che Coldiretti intende contrastare con una proposta da presentare a Bruxelles sull’esclusione per Dop e Igp per tenere conto che si tratta di prodotti non modificabili perché realizzati in base a rigidi disciplinari. Nella lista delle incompiute ci sono anche altri capitoli strategici. Per esempio la fauna selvatica, un problema che le aziende associate vi-

vono sulla loro pelle. Tante denunce, per ora nessuna risposta giusta, ma nessuna intenzione di fermarsi. Gli animali degli allevamenti non valgono meno di orsi e lupi – ha affermato Prandini – e dunque non siamo disposti a mettere in discussione il nostro sistema produttivo per ambientalisti e animalisti. Anche perché i primi veri ambientalisti sono proprio gli agricoltori che tra l’altro non vengono neppure risarciti per i danni da fauna selvatica. Un altro problema è legato al trattamento del compost agricolo come un rifiuto, mentre in Olanda da anni è gestito come sostanza organica. L’utilizzo del compost e digestato come fertilizzante potrebbe svolgere un’azione positiva per l’ambiente anche per la capacità di trattenere l’acqua in un Paese dove da 50 anni non si realizzano bacini di accumulo e solo il 10% dell’acqua viene trattenuto. E senza acqua non si può produrre cibo di qualità. E infine la funzione chiave dei Villaggi perché, pur riconoscendo l’importanza dei social, Prandini ha sottolineato il valore del guardare in faccia il consumatore e spiegargli il prodotto.

15

numero 7 - 2019

Falsi formaggi made in Italy scovati negli Stati Uniti dalla Coldiretti

Stop Cibo Anonimo

L

’impegno assunto nei confronti della Coldiretti dal presidente della Commissione Agricoltura Ue, davanti alle 60 rappresentanze del Copa-Cogeca, a cambiare i presupposti del Ceta, l’astensione dell’Italia dopo la dura presa di posizione della Coldiretti contro l’import di riso previsto nell’accordo col Vietnam, la cancellazione dell’ologramma di Stato (legato al codice doganale) sui prodotti agroalimentari, già approvato in Commissione. Sono solo alcuni esempi che confermano l’autorevole ruolo di rappresentanza della Coldiretti evidenziato dal presidente Ettore Prandini, in occasione dell’assemblea nazionale dei presidenti, alla presenza del segretario generale Vincenzo Gesmundo. All’incontro era ovviamente presente anche il presidente della federazione di Asti, Marco Reggio, che è tornato da Roma con un chiaro messaggio: “quando la Coldiretti si muove sostenendo posizioni giuste per gli agricoltori e i consumatori la politica ne prende atto”. Prandini ha sottolineato come l’apertura delle frontiere al riso del Vietnam vanificherebbe i risultati ottenuti con lo stesso prodotto della Birmania dove il riso viene realizzato sfruttando i bambini e utilizzando fitosanitari pericolosi per la salute. Stessa opposizione nei confronti dell’Accordo Mercosur soprattutto per quanto riguarda i rischi per le derrate zootecniche ( sono recenti gli scandali che hanno riguardato polli e carni rosse del Brasile) e lo zucchero. Da qui l’invito di Prandini a continuare a osare perché anche “ se le nostre azioni sembrano solitarie - ha detto – non è così, noi abbiamo come alleati i cittadini consumatori”. La Coldiretti ha lamentato le attuali


Ridurre l’impiego di solforosa e mantenere elevati standard qualitativi Un contributo al passaggio da un’enologia di correzione ad un’enologia di espressione

Assistenza tecnica

N

numero 7 - 2019

16

egli ultimi anni il consumatore si è dimostrato sempre più attento e sensibile verso la salubrità degli alimenti e delle bevande, indirizzando le proprie scelte verso prodotti naturali, senza conservanti e di elevata qualità. Anche il settore enologico ha dovuto rivedere le proprie regole al fine di ridurre l’impiego dell’anidride solforosa durante la vinificazione e l’affinamento. Molti sanno che, per assicurare la qualità ed una corretta conservazione dei vini, occorre garantire, a parità di solforosa totale, una dose sufficiente di anidride solforosa libera. Per questo è necessario conoscere le dinamiche di combinazione della solforosa. La solforosa combinata non conferisce odore e sapore e possiede una modesta azione antisettica sui batteri lattici. Dosi superiori a 50 mg/L di solforosa combinata bloccano la fermentazione malolattica, mentre dosi superiori a 100 – 120 mg/L la rendono praticamente impossibile. Ha un’azione quasi nulla sui batteri acetici e non ha alcuna azione sui lieviti che la inattivano per combinazione. La solforosa aggiunta al mosto o al vino si combina progressivamente per addizione, dando origine sia a dei legami forti, stabili e irreversibili, sia a dei legami poco stabili e reversibili. Per ridurre le sostanze che combinano la solforosa (in particolare gli acidi chetonici) è vivamente consigliata l’aggiunta di tiamina (vitamina B1), entro il limite autorizzato di 0,6 mg/L. Essa deve essere aggiunta molto presto su mosto defecato o almeno solfitato. La solforosa combinata in forma instabile rimane in equilibrio con la sol-

Presso il CSVP vengono formulati e proposti specifici protocolli di qualità, adattati alle diverse esigenze, per ridurre l’impiego di additivi ed ottenere, a parità di solforosa totale, dosi sufficienti di anidride solforosa libera e molecolare. forosa libera e può passare allo stato libero; rappresenta quindi una riserva di antisettico in caso di rottura di questo equilibrio e di riduzione della SO2 libera. Molto forte è la combinazione della solforosa con l’acetaldeide. Circa il 90% dell’acetaldeide si trova allo stato combinato. In fermentazione serve quindi solfitare moderatamente i mosti per evitare l’immediata combinazione; impiegare preferibilmente lieviti selezionati (bassi produttori di aldeide acetica); impiegare la tiamina per ridurre il tenore di chetoacidi. Le sostanze che combinano la solforosa con legami reversibili sono il glucosio (che possiede una combinazione molto lenta ma rappresenta la causa primaria della combinazione della solforosa sui vini dolci), gli acidi uronici, gli acidi chetonici, l’acido ossalacetico e i polifenoli. Vi sono poi altre sostanze che combinano la solforosa in misura minore. In linea generale e a parità di ogni altra condizione, la percentuale di solforosa che passa in forma libera nei mosti e nei vini aumenta proporzionalmente alle dosi impiegate e tanto più è bassa la concentrazione di zuccheri. Dosi di 30-35 mg/L di libera sono sufficienti per garantire sia un’azione antisettica che un’azione antiossidante. La solforosa libera si può trovare

nella forma molecolare, nella forma salificata e ossidata. La molecolare è sempre presente in una frazione minima rispetto alla forma libera salificata e ciò in dipendenza del pH del vino e delle costanti di dissociazione. Ai pH dei mosti e dei vini la forma libera molecolare è presente dall’1 al 10 %, mentre la forma libera salificata dal 90 al 99%. Per la legge di azione di massa, alla temperatura di 20°C e ad un pH 2,81 la solforosa libera molecolare rappresenta il 10% della libera totale, mentre a pH 3,81 rappresenta solo l’1% della libera totale. La solforosa libera molecolare riguarda solo le molecole indissociate come solforosa gassosa, acido solforoso e acido pirosolforoso. La percentuale di solforosa libera molecolare dipende dal pH, che incide direttamente sul grado di dissociazione; dipende poi dalla temperatura e dal grado alcolico. Aumentando la temperatura o il grado alcolico aumenta il valore del pK della prima funziona acida dell’acido solforoso. Si riduce di conseguenza il grado di dissociazione e aumenta la frazione libera indissociata. La solforosa molecolare si può trovare nella forma solforosa gassosa (SO2), nell’atmosfera sovrastante i mosti e i vini, e nella forma disciolta, ossia in soluzione, per reazione con


pH

a 20° C, pk1=1,81

a 50° C, pk1=2,12

Grado alcolico

Grado alcolico

2,8

12,2

12,7

13,2

38,70

39,78

40,89

2,9

10,0

10,4

10,8

33,39

34,42

35,46

3,0

8,1

8,4

8,8

28,47

29,42

30,39

3,1

6,5

6,8

7,1

24,02

24,87

25,75

3,2

5,3

5,5

5,7

20,08

20,82

21,59

3,3

4,2

4,4

4,6

16,63

17,28

17,95

3,4

3,4

3,5

3,7

13,68

14,23

14,80

3,5

2,7

2,8

3,0

11,18

11,65

12,13

3,6

2,2

2,3

2,4

9,09

9,48

9,88

3,7

1,7

1,8

1,9

7,36

7,68

8,01

3,8

1,4

1,4

1,5

5,93

6,20

6,47

l’acqua, sotto forma acido solforoso e pirosolforoso. Queste due forme gassosa e disciolta si trovano in equilibrio fra di loro. La frazione molecolare in soluzione può passare allo stato gassoso ed

evaporare determinando perdite di solforosa. Essa si riduce per evaporazione, arieggiamento e riscaldamento. La frazione molecolare presenta un odore pungente e sgradevole; un’azione antisettica verso i lieviti

Articolo a cura del CSVP

Moscato di Canelli cresce e festeggia i suoi colori Si va verso la Docg con 100 ettari e un potenziale di 850 mila bottiglie

I

l 6 luglio scorso l’Associazione Produttori Moscato Canelli, in collaborazione con l’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, il Comune e la Pro loco Antico Borgo Villanuova, ha organizzato la sesta edizione de “Il Canelli e i colori del vino”. Ancora una volta è risultato molto suggestivo e goloso il percorso enogastronomico a “stazioni” lungo la Sternia, il cuore antico della città. Il Moscato Canelli, proprio per iniziativa dell’associazione dei produttori, ha avviato l’iter per il riconoscimento della Docg. Nei prossimi mesi la pratica passerà al vaglio della Regione Piemonte e poi approderà a Roma e quindi a Bruxelles, verosi-

milmente in tempo utile per la vendemmia 2020. L’ i m b o t t i gliato delle 19 aziende aderenti all’associazione Moscato di Canelli, nel primo semestre del 2019 ha sfiorato le 200 mila bottiglie, segnando un più 30% rispetto ai primi 6 mesi del 2018, viaggiando quindi verso le 500 mila bottiglie annue. La superficie ricompresa nei comuni inseriti

nel disciplinare si avvicina ai 100 ettari, con un potenziale di vino prodotto di 850 mila bottiglie. Da notare come il 50% delle bottiglie vengano consumate sui mercati esteri.

Assistenza tecnica

H3SO3 (SO2molecolare) %

500 volte più elevata della libera salificata; un’azione antisettica verso i batteri 1000 volte più elevata della libera salificata; un’elevata azione antiossidante e antiossidasica; un’azione attivante sulle proteasi con formazione di APA che stimola lo sviluppo dei lieviti, quando viene impiegata in dosi minime. La maggior efficacia antisettica dipende dal fatto che la molecola in dissociata molecolare penetra nelle pareti della cellula dei microorganismi con molta facilità. La solforosa libera è presente anche in forma ossidata trasformandosi in anidride solforica ed acido solforico che non svolgono funzioni utili. Presso il CSVP vengono formulati e proposti specifici protocolli di qualità, adattati alle diverse esigenze, per garantire, a parità di solforosa totale, una dose sufficiente di anidride solforosa libera e molecolare.

17

numero 7 - 2019

Tab. 1.2 - Distribuzione percentuale della frazione molecolare della So2 sulla libera a due diverse temperature e a differenti pH e gradi alcolici


In 300 alla Giornata dei Pensionati Coldiretti

Evento

È

numero 7 - 2019

18

La festa provinciale si è tenuta con successo a Villanova d’Asti

stata una vera e propria festa, quella vissuta mercoledì 17 luglio, a Villanova d’Asti, da almeno 300 pensionati agricoltori. La parrocchiale di San Pietro era gremita per la celebrazione della quinta edizione della Giornata provinciale dei Pensionati Coldiretti Asti. L’organizzazione, impeccabile, dell’Associazione Pensionati, presieduta da Mario Raviola, in stretta collaborazione con Epaca e Coldiretti Asti, ha messo a punto un programma a cui hanno preso parte tantissimi associati. Ad accoglierli oltre a Mario Raviola, il presidente regionale dell’Associazione Pensionati Coldiretti, Pier Luigi Cavallino, il presidente e il direttore provinciali Coldiretti, Marco Reggio e Diego Furia. La giornata si è aperta alle ore 10 con l’arrivo dei partecipanti, a seguire la celebrazione eucaristica celebrata dal Vescovo emerito Mons. Francesco Ravinale, con l’intervento del parroco di Villanova, don Michelino Cherio. Una solenne celebrazione, molto seguita e partecipata, impreziosita dalla corale e dall’offertorio dei doni della terra, rappresentativi delle varie identità territoriali presenti in provincia. Sono stati portati all’altare otto cesti con frutta e ortaggi, vino, latte, formaggi, pane, miele, salumi, fiori, tutte eccellenze messe a disposizione dalle aziende di “Campagna Amica”. In un nono cesto, un associato ha portato all’altare lo Statuto della Federazione Coldi-

Il Vescovo e il parroco con i dirigenti Coldiretti, da sinistra Rosanna Porcellana segretaria provinciale dell’Associazione Pensionati, dietro i presidenti provinciale Mario Raviola e regionale Pier Luigi Cavallino, al centro il direttore di Coldiretti Asti Diego Furia, a destra il presidente Marco Reggio

Presente il presidente emerito dell’associazione e della federazione Coldiretti Asti, Bruno Porta

Vincenzo Satragni, come ogni anno, ha letto la sua poesia dedicata al contadino

retti Asti, per testimoniare i principi e i valori dell’Organizzazione, e un altro agricoltore si è invece presentato a mani vuote per rappresentare gli sforzi del proprio lavoro. L’agricoltore Vincenzo Satragni ha invece recitato una sua poesia dal titolo “La Preghiera del Campagnè”. Dalla giornata sono emerse tutte le peculiarità dei pensionati Coldiretti: il loro fondamentale apporto per il settore primario, per il ricambio generazionale nelle aziende agricole, per la diffusione di sani principi che permettono di tramandare impor-

tanti tradizioni utili per affrontare il futuro. Ha evidenziato il Vescovo nell’omelia: “Solo chi conosce la fragilità della vecchiaia può trasmettere quei valori un po’ dimenticati legati alla semplicità, al buon senso, al realismo”. Al termine della Messa, di fronte al sagrato della chiesa, il Vescovo ha provveduto alla benedizione degli operatori delle macchine e attrezzature agricole e poi la festa è proseguita, in un clima particolarmente gioviale, con il pranzo sociale, presso il ristorante Tenuta Valminier.


Un esercito al servizio dell’agricoltura e di tutta la società Dalla Giornata del Pensionato emerge l’identikit del pensioanto Coldiretti

S

La benedizione degli operatori delle macchine agricole è avvenuta al termine della funzione religiosa di fronte ai trattori

19

L’accoglienza di fronte alla chiesa di Villanova dedicata a San Pietro

mente da quello che si possa pensare. Pensate come sarebbe una società senza timore di Dio. La salvezza sta nella fede e noi pensionati abbiamo ancora una missione e quindi qualcosa da fare”. Il Presidente regionale pensionati: i “diversamente giovani” sono utili alle aziende agricole

Al termine della celebrazione religiosa della Giornata provinciale del Pensionato Coldiretti, ha portato il suo saluto il presidente regionale dell’Associazione Pensionati, Pier Luigi Cavallino, rimarcando l’auspicio che “il Signore conservi gli anziani (o meglio, “i diversamente giovani”) in buona salute affinché non siano un peso per la società e

numero 7 - 2019

Il Vescovo emerito: dopo la pensione la missione continua con nuove funzioni Il Vescovo emerito Mons. Francesco Ravinale nel corso dell’omelia della Giornata provinciale del Pensionato Coldiretti ha rimarcato il valore della festa: “Non può essere un’occasione convenzionale – ha detto il Vescovo –, una festa è buona quando c’è un buon motivo da festeggiare. Nel nostro caso di oggi c’è la volontà di ritrovarsi e fare festa perché ci si ritrova con gli amici e con chi ci ha aiutato durante l’anno. Possiamo fare festa per essere arrivati alla pensione, e fra voi ci sono anche io – ha sottolineato Mons. Ravinale – e anche per il lavoro, perché so benissimo che gli agricoltori lavorano per tutta la vita”. Prendendo poi spunto dalla prima lettura, dal Vangelo e dalla vita esemplare di Mosè, il Vescovo emerito ha rimarcato come la persona, anche quando raggiunge la pensione, non sia destinata a non fare più nulla, ma che anzi venga investita “dal buon Dio di altri compiti importanti”. “Il Signore – ha rimarcato Ravinale – ci chiede di portare avanti quei valori un po’ dimenticati legati alla semplicità, al buon senso, al realismo. E’ proprio dalla fragilità della vecchiaia che si può comprendere e trasmettere come l’uomo non sia onnipotente e non possa fare tutto quello che vuole: il bene è bene, il male è male, indipendente-

Evento

ono ben 5.384 i pensionati agricoltori tesserati a Coldiretti Asti. Un esercito al servizio dell’agricoltura e fondamentale per il territorio e per l’intera economia della provincia di Asti. Nel corso della quinta Giornata provinciale del Pensionato Coldiretti tenutasi a Villanova d’Asti, dagli intervenuti è emerso l’identikit dell’associato pensionato Coldiretti. Riassumiamo, di seguito, l’intervento del Vescovo emerito di Asti e dei dirigenti Coldiretti.


Evento

che anzi possano continuare ad essere utili per le loro famiglie e le loro aziende agricole”.

numero 7 - 2019

20

Il Presidente provinciale pensionati: una categoria ancorata al duro lavoro Nel suo intervento alla Giornata di Villanova, il presidente provinciale dell’Associazione Pensionati Coldiretti, Mario Raviola, che organizza ogni anno l’evento, ha ringraziato il Comune e quanti hanno collaborato per l’ottima riuscita della manifestazione. “E’ stata una bellissima edizione e particolarmente sentita dalla nostra categoria poco adusa ai festeggiamenti ma ancora ancorata al duro lavoro. Un grazie particolare – ha detto Raviola al Vescovo diocesano Mons. Marco Prastaro per la grande disponibilità, al Vescovo emerito Mons. Francesco Ravinale, al parroco don Michelino Cherio e un pensiero d’affetto e vicinanza al Consigliere ecclesiastico provinciale Coldiretti, don Francesco Cartello, debilitato da malattia”. Il Direttore provinciale: “Coldiretti per sempre”: un vero faro per le nuove generazioni “E’ stata una grande festa – ha sottolineato, nel suo intervento alla Giornata del Pensionato, il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - c’è stata una grandissima partecipazione, come è ancora grande il lavoro, l’apporto e il supporto che i pensionati danno alla nostra agricoltura. Anche perché sono i “Coldiretti per sempre”, il cuore della nostra organizzazione e del settore primario, i tenutari delle nostre tradizioni, dei nostri usi e costumi. Oggi in modo particolare i pensionati agricoltori sono il faro che illumina il percorso di tanti giovani che si affacciano in agricoltura, sono fondamentali perché rappresentano il passato, una grande porzione di presente e stanno illuminando la strada per il futuro”. Il Presidente provinciale: quando vanno in pensione non chiudono l’azienda

La corale ha allietato e arricchito la funzione religiosa

Al ristorante i nostri associati Eugenia Giaretti (nella foto) di San Paolo Solbrito e Giuseppe Gilli di Villanova hanno festeggiato anche il loro compleanno

“I nostri pensionati – ha evidenziato nel corso della Giornata del Pensionato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – sono persone che hanno dedicato la loro vita a un lavoro anche pesante e logorante e che oggi la loro pensione va principalmente a favore delle aziende agricole e delle loro famiglie. Infatti, come ha anche ricordato il Vescovo, il pensionato Coldiretti quando raggiunge la quiescenza quasi sempre non chiude l’azienda agricola, ma continua l’attività fornendo un fondamentale aiuto alle nuove generazioni”.

Silvano La Rocca è il segretario della zona Coldiretti di Villanova che con i colleghi ha ospitato quest’anno la Giornata provinciale


L’OFFERTORIO DELLA GIORNATA PROVINCIALE DEI PENSIONATI

Evento

Il momento più suggestivo dell’intera celebrazione del 17 luglio a Villanova d’Asti

numero 7 - 2019

21


Evento

IMMAGINI DALLA CHIESA

numero 7 - 2019

22


Evento

IMMAGINI DALLA CHIESA

numero 7 - 2019

23


Evento

IMMAGINI DAL PRANZO

numero 7 - 2019

24


Evento

IMMAGINI DAL PRANZO

DUPLICATI FOTOGRAFIE Chi volesse dei duplicati delle fotografie inserite in queste pagine può farne richiesta ai segretari di zona, indicando direttamente, attraverso le stesse pagine de “Il Notiziario”, quali fotografie desidera avere, in quante copie e in quale formato (15 x 22 cm. – 20 x 30 cm. – 30 x 45 cm.). I costi ovviamente variano con i formati e sono rispettivamente: 3 – 5 – 7 Euro a copia. Ricordiamo che collegandosi al sito internet www.astitv. it si può rivedere il videofilmato con le immagini e le interviste realizzate direttamente il 17 luglio scorso in chiesa e al ristorante.

numero 7 - 2019

25


Feste dei conferitori delle uve

Da giugno a prima della vendemmia molte cantine omaggiano i viticoltori

Celebrazioni

N

numero 7 - 2019

26

ei mesi di giugno e luglio si susseguono, da parte delle principali cantine e aziende vinicole, serate celebrative per omaggiare i viticoltori, quei produttori di uve che permettono con la loro materia prima la produzioni dei vini che fanno grande l’enologia piemontese. Sono appuntamenti che oramai si tengono da molti decenni, soprattutto nella zona di produzione delle uve Moscato d’Asti, nelle tre province del sud Piemonte, di Asti, Cuneo e Alessandria. Sono un po’ la versione moderna delle feste nell’aia dopo la trebbiatura, di cui è ricca la storiografia. Ai giorni nostri sono veri e propri eventi organizzati nei minimi dettagli dalle grandi aziende, anche multinazionali, come la Gancia di proprietà

La serata del 4 luglio con la cena alla Capetta e il concerto dei Camaleonti

russa, o la Martini, ad esempio è rimasta negli annali la grande “sciabolata” organizzata da Santero 958, oppure le feste di Fratelli Martini di Cossano la più grande cantina vinicola piemontese. Nella fotografia la festa del Moscato e dei conferenti di uva organizzata il 4 luglio scorso da Capetta (comprende i marchi Duchessa Lia e Balbi Sopra-

Tanti auguri a Franco Merlo

ni) a Santo Stefano Belbo. La serata è stata allietata dal concerto del complesso “I Camaleonti” che ha eseguito canzoni del suo repertorio. Infine la tradizionale lotteria tra i conferenti e il brindisi finale con le bollicine dell’Asti Secco Docg. La Capetta è infatti una delle aziende che più ha creduto nel lancio della versione dry dell’Asti.

Grande festa per gli 85 anni a Cascina San Desiderio di Monastero Bormida

I

l 9 luglio scorso Franco Merlo ha festeggiato il suo ottantacinquesimo compleanno. Ha voluto invitare a Cascina San Desiderio di Monastero Bormida tutti i parenti, tantissimi amici e anche molti semplici conoscenti. Centinaia di persone che hanno potuto apprezzare i prodotti dell’agriturismo con la mitica porchetta e vivere una serata in allegria. Tutto ovviamente offerto dal “Merlot”, come ama farsi chiamare lo stesso Franco, con un semplice gesto in beneficienza per l’acquisto di un defibrillatore. Per chi ci è stato l’ha visto con i suoi occhi: Cascina San Desiderio è considerato una sorta di prototipo di multifunzionalità dell’impresa agricola, una’azienda agricola 4.0. Tutto messo insieme dal Merlot grazie a anni di duro lavoro con una non comune intraprendenza. Il suo segreto, ci ha confessato, è però la sua numerosa e unitissima famiglia. In ogni caso, anche a 85 anni, Franco Merlo non può che essere considerato un grande innovatore. Quindi: tanti auguri giovanotto!

Franco Merlo con alla sua destra il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Raggio e Diego Furia, alla sua sinistra suo nipote, Danilo Merlo, che è anche il leader provinciale e regionale dei giovani Coldiretti

Uno scatto dei festeggiamenti per gli 85 anni di Franco Merlo, detto “Il Merlot”, insieme alla moglie

Un altro scatto di Franco Merlo con tutta la sua famiglia


Malattie professionali in agricoltura Consulenza medica gratuita all’EPACA

o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

Previdenza

percettiva bilaterale simmetrica); Tendiniti (spalla, gomito, polso, mano; Patologie del ginocchio (borsiti, meniscopatie, tendinopatie del quadricipite). Per ogni ulteriore informazione

27

numero 7 - 2019

N

el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Grazie ad una qualificata consulenza medico-legale, il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita. Queste le malattie professionali riconosciute: Sindrome del tunnel carpale; Diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

L’importante funzione dei sali minerali Partecipano alla formazione di denti, ossa, tessuti e organi

I

Sanità

sali minerali sono sostanze inorganiche che svolgono funzioni essenziali per la vita dell’uomo: partecipano infatti ai processi cellulari come la formazione di denti e ossa, sono coinvolti nella regolazione dell’equilibrio idrosalino, nell’attivazione di numerosi cicli metabolici e costituiscono fattori determinanti per la crescita e lo sviluppo di tessuti e organi. A differenza di carboidrati, lipidi e proteine, i sali minerali non forniscono direttamente energia, ma la loro presenza permette di realizzare proprio quelle reazioni che liberano l’energia di cui abbiamo

28

bisogno. Vengono assimilati attraverso l’acqua e gli alimenti, oppure sotto forma di condimento aggiunto al cibo, come il sale da cucina. Diversamente dalle vitamine, i sali minerali non si alterano né si disperdono durante la cottura o il riscaldamento degli alimenti, anche se in parte possono sciogliersi nell’acqua utilizzata per la cottura.Rispetto ad altre sostanze vitali (lipidi, proteine e carboidrati in particolare) il fabbisogno giornaliero di sali mi-

nerali è minimo ma, dal momento che vengono continuamente eliminati con il sudore, le urine e le feci, devono essere assunti con una corretta ed equilibrata alimentazione.

COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19

numero 7 - 2019

TRONCARAMI TELESCOPICO UP84

PANTALONI DA LAVORO

PISTOLA HYDRA

IGROMETRO WILE 27

Ricambi Agricoli - Oleodinamica - Ferramenta - Giardinaggio KIT POMPA PER PRESA DI FORZA

POMPA PER PRESA DI FORZA

Prezzi IVA inclusa

ALBUZ UGELLI CONICI ATR

/2019

validi fino al 30/06

A PARTIRE DA € 165,00

Loc. Cittadella - 15041 Altavilla M. (AL) - Tel./Fax 0142 926166 - www.ricambivergano.com • info@verganoferramenta.it


ANNUNCI

Vendo impolveratore portato per zolfo solforatrice a trattore dragone,vecchia botte atomizzatore villata da lt 300 funzionante con barre diserbo, 1 vasca semprepiena in acciaio inox da lt 700, 1 vasca semprepiena in acciaio inox da lt 500, entrambe le vasche sono in buone condizioni con rubinetti in ottone diametro 30 mm senza portella. Tel. 3398656753. Vendo traspalle t manuale 10 ql, vendo 2 motosapazzatrici uomo a bordo a batteria “la serenissima”. Tel. 327993210.

D

VENDO MATERIALE DA CANTINA

Vendo 2 vasche in acciaio semprepiene da Hl 20 e 6 vasche semprepiene in vetroresina da hl 30, oltre a varia atrezzatura da cantina, una pompa a pistone, un filtro a cartoni, e un torchio idraulico, una riempitrice, e una tappatrice per tappi in sughero. Tel. 347 4321289.

E

VENDO MATERIALE VARIO

Vendo piantine di nocciola tonda gentile trilobata, certificate, già attecchite di 1 – 2 – 3 anni. Tel. 0144 8180.

- Onoranze funebri dal 1959 - Reperibilità 24 ore su 24

Vendesi n. 60 archi per realizzare serre a tunnel, base larga m 8 e altezza al colmo di m 3,5. per informazioni. Tel. 347-8255092. Vendo cucina componibile con elettrodomestici, disposta su due pareti, usata pochissimo, in ottimo stato e camera da letto matrimoniale completa in legno di noce massello in perfette condizioni, come nuova. Tel. 0141996488. Vendo rotoballe di fieno anno 2018 e 2019. Prezzo modico. Tel. 336639459. Piccolo produttore vende uve Dolcetto d’Alba, zona vocata. Anche piccole partite. Ottimo come vino da pasto. Tel. 335-5653602. ag5132@ saraagenzie.it.

G

VENDO TERRENI - CASCINE ALLOGGI - CASE - FABBRICATI

Vendesi terreni agricoli seminativi e vigneti comuni priocca magliano alfieri govone san damiano d’ asti (zona ripalda). Tel. 3471670718. Vendesi azienda agrituristica completa di fabbricato, terreni agricoli di mq 88.000, con annesse attrezzature atte alla coltivazione, situata in Mombaruzzo, loc Parancone. Per informazioni. Tel. 014177361 o 3476940495 ore pasti. Vendesi terreni a seminativo di Ha 0,7830 in loc. Goretta di Maranzana. La vendita sarà a prezzo medio di mercato, se interessati. Tel. 3338888081. Vendo in Monbaruzzo casa indipendente su 4 lati, centro paese, di recente costruzione con piccolo cortile cintato. Al piano terra magazzino, garage e cucinotta, camera e bagno; al primo piano grande cucina, salone, due camere, doppi servizi, due balconi ed ampio terrazzo, con sovrastante mansarda di una camera e bagno; grande cantina con garage. Euro 120.000 trattabili. Tel. 3387718923.

Annunci economici

Vendesi seminatrice per grano d ‘epoca perfette condizioni, tenuta sempre al coperto. Prezzo trattabile. Disponibile in antignano (at) Tel. 3396361053.

Rimuovo e smaltisco amianto e rifaccio tetti e coperture a norma di legge e a prezzi modici. Opero in provincia di Asti. Per un preventivo gratuito chiamami al telefono n. 339 8009417.

29

ORARI UFFICI COLDIRETTI ASTI Validi fino al 6 ottobre 2019 mattino

pomeriggio

Lunedì

8,30 – 12,30

14,00 – 18,00

Martedì

8,30 – 12,30

14,00 – 18,00

Mercoledì

8,30 – 12,30

14,00 – 18,00

Giovedì

8,30 – 12,30

14,00 – 18,00

Venerdì

8,30 – 12,30

Chiuso

Via C. Botta, 4 - 14015 San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146

cell. 336.253369

numero 7 - 2019

C

VENDO ATTREZZATURA AGRICOLA

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO


ANNUNCI

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO

Vendesi 13000 mt di terreno da orto irriguo con pozzo, con 3 punti di allacciamento, alloggi da 75 mq, rimessa da 114 mq e box da 38 mq situato in asti corso alba 382. Tel. 011702173 0141208234 - 3341167105.

H

Chiusura Uffici Estate 2019 Da lunedì 12 a domenica 18 agosto Anche quest’anno, per la stagione estiva, gli uffici di Coldiretti Asti osserveranno un breve periodo di chiusura nei giorni a cavallo del Ferragosto. Esattamente da lunedì 12 agosto a domenica 18 agosto, sia gli uffici provinciali che di zona e recapito rimarranno chiusi. L’attività riprenderà regolarmente da lunedì 19 agosto. In caso di urgenze ed esigenze particolari è comunque garantita l’assistenza agli associati componendo i numeri telefonici seguenti:

Vendo cascinale in Corsione con annessi terreni per circa mq 11.000. Tel. 0141294353 ore pasti o serali.

Annunci economici

CERCO TERRENI - CASE

Cercasi terreni agricoli in genere sia in acquisto che in affitto, zona sud astigiano. Tel. 3479484985.

Ragazzo della Costa d’Avorio cerca lavoro in agricoltura o edilizia. Referenziato. Tel. 3510716530.

Privato vende alloggio in Asti, Corso Casale, di mq 75, riscaldamento autonomo, con eventuale garage. Info: 328 1883100.

30

P

ATTIVITÀ MANODOPERA

• •

Vendesi terreno agricolo attualmente a bosco. Superficie ha 1 circa. Zona Montafia (Bagnasco). Trattativa privata in loco. Tel. 0119876093.

335.7502083 Servizio tecnico; 335.7502090 Servizio previdenziale infortuni sul lavoro; 335.7502067 Servizio fiscale e tributario;

• • •

335.7502082 Servizio paghe, assunzioni; 335.7502078 Assistenza tecnica viticola; 335.7502064 - 3357502060 Emergenze particolari.

PUBBLICAZIONE ANNUNCIO ECONOMICO

Gli annunci sono riservati agli Associati Coldiretti in regola con il Tesseramento, per i non tesserati è necessario associarsi con tessera da € 15,00. TESTO ANNUNCIO:

Telefonare al n.

E-mail:

SCEGLI LA CATEGORIA NELLA QUALE INSERIRE L’ANNUNCIO A Vendo trattori moto coltivatori motori

I

numero 7 - 2019

Vendo terreni

B

C

Vendo piccoli attrezzi a motore

L Vendo/cerco animali

D

Vendo attrezzatura agricola

E

Vendo materiale da cantina

M Affitto

F

Vendo materiale vario

N Offro e cerco lavoro

Vendo auto, furgoni e moto

O Cerco macchinari e attrezzi

G Vendo terreni, cascine, alloggi, case e fabbricati

P Cerco terreni e case

H Attività e manodopera

Q Cerco/acquisto regalo e varie

COSTO DELL’INSERZIONE € 5,00, l’annuncio sarà pubblicato per 1 uscita. Il pagamento può essere effettuato presso qualsiasi ufficio Coldiretti Asti. La pubblicazione degli Annunci de “Il Notiziario Agricolo” è riservata esclusivamente per le compravendite fra privati, non si pubblicano annunci di carattere commerciale. L’annuncio verrà pubblicato a partire dal primo numero utile, in caso di mancanza di spazio le pubblicazioni slitteranno sui numeri successivi. L’editore non è responsabile di quanto pubblicato negli annunci, il presente modulo vale come dichiarazione che quanto richiesto di pubblicare corrisponde al vero.

DATA

FIRMA

Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione degli Annunci Economici sul periodico “Il Notiziario Agricolo”. In qualsiasi momento in base all’Art.13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti Asti, C.so F. Cavallotti n. 41 – 14100 Asti.

Luogo

data

Firma




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.