Il Notiziario Agricolo n. 09 - 2019

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 9 Anno 2019 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

68° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

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COLDIRETTI

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SETTEMBRE 2019



Record di presenze al Villaggio Coldiretti: 600mila visitatori a Bologna

Gesmundo non sono mancate le personalità delle Istituzioni e del mondo politico, dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha sottoscritto con la Coldiretti il Patto del Parmigiano per un Green new deal, al Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, dal Ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, al segretario della Lega Matteo Salvini, dal Governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini all’arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi, ma anche l’ex premier Romano Prodi, l’europarlamentare Paolo De Castro, Pier Ferdinando Casini (presidente dell’Interparlamentare italiana) e Alfonso Pecoraro Scanio. Ha dichiarato il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini: “i cittadini ancora una volta hanno potuto toccare con mano i primati dell’agricoltura nazionale nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare a livello europeo e mondiale. Non meno rilevanti sono stati i risultati ottenuti dal confronto con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ringraziamo sinceramente per la sua presenza e per gli impegni assunti

a sostegno della competitività del settore, dalla volontà di mantenere il gasolio agricolo all’intenzione di non aumentare la fiscalità in agricoltura, dall’emanazione dei decreti applicativi per l’etichettatura di origine degli alimenti alla lotta alla cimice asiatica, fino alla difesa del Made in Italy negli accordi internazionali e rispetto al rischio dazi”. Si è discusso anche di lotta al cambiamento climatico, con migliaia di studenti scesi in piazza assieme ai giovani agricoltori, e alla solidarietà con la fondazione Campagna Amica che ha donato alla Fondazione San Petronio, legata alla Caritas, una tonnellata e mezza di prodotti tipici di alta qualità raccolti grazie all’iniziativa la “spesa sospesa”. Tra le varie aree, una delle più “gettonate” è stata sicuramente la fattoria degli animali dove gli splendidi esemplari di mucche, cavalli, asini, maiali, polli, tacchini e conigli salvati dall’estinzione, come la pecora Cornigliese della quale sono rimasti appena 190 esemplari. Sono stati poi decine di migliaia i bambini che hanno invaso l’area riservata ai piccoli nell’agriasilo e nella fattoria didattica, im-

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ltre 600mila persone hanno visitato nei tre giorni del fine settimana il Villaggio Coldiretti a Bologna. Dislocato su una superficie di 50mila metri quadrati nel centro storico, con mercati, cibo di strada contadino ed esposizioni ad hoc dove è stato possibile acquistare direttamente dagli agricoltori le eccellenze del made in Italy e gustare i piatti di altissima qualità con i menu preparati dagli Agrichef di Campagna Amica. Oltre 400 stand tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food, stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, agrichef, laboratori, trattori e nuove tecnologie e workshop. Dall’Astigiano la trasferta è stata affrontata con sei pullman, due per ogni giornata. La delegazione era guidata dal presidente provinciale Marco Reggio, dal direttore Diego Furia e dal leader dei giovani astigiani e piemontesi Danilo Merlo. Molti astigiani hanno così potuto vivere le atmosfere del Villaggio e tornare a casa con un bellissimo ricordo. Alla tre giorni del Villaggio Coldiretti con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo

Evento

Molti astigiani presenti, hanno seguito gli interventi del presidente Prandini, di Conte, Bellanova, Prodi, Salvini e tante altre autorità


Evento

Una delle delegazioni astigiane presenti a Bologna

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parando ad impastare il pane, a zappettare l’orto e a riconoscere le diverse varietà di piante il tutto con l’assistenza dei tutor e delle agritate della Coldiretti e di Campagna Amica. Per i giovani l’appuntamento clou è stato, invece, al Villaggio delle idee sul futuro del lavoro dove sono state presentate le esperienze più originali nate nelle campagne italiane con una spinta all’innovazione che rappresenta ormai la vera caratteristica dell’agricoltura under35. Molto apprezzati i menu a 5 euro con il meglio del Made in Italy a tavola ma i visitatori, molti dei quali stranieri, hanno colto l’occasione anche per fare acquisti al grande mercato di Campagna Amica con oltre duecento aziende che hanno proposto prodotti emiliani e romagnoli ma anche provenienti dal resto d’Italia, a partire dalle regioni terremotate. A Bologna la manifestazione si è svolta in modo assolutamente regolare, con i massimi livelli di sicurezza nonostante la straordinaria partecipazione di pubblico, grazie alle forze dell’ordine, al Questore di Bologna Gianfranco Bernabei, al Prefetto di Bologna Patrizia Impresa, e al Comune con la polizia municipale guidata dal dirigente Romano Mignani, cui va il ringraziamento della Coldiretti, che hanno garantito un sereno svolgimento dei tre giorni, e a sistemi di controllo all’avanguardia con droni e torre centrale telescopica che sale fino a 14 metri d’altezza.

Un’immagine dei tanti visitatori che hanno partecipato all’evento di Bologna

Folta partecipazione al Villaggio Coldiretti a Bologna

Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 68° numero 9 - Settembre 2019 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949

Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana


Conte: Patto del Parmigiano per “Green New Deal” Prandini: “Bene impegno a non aumentare tasse su fiscalità e gasolio”

stire sulle energie rinnovabili come il biometano agricolo, la nuova frontiera dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile. Apprezziamo anche l’impegno del Premier per l’emanazione dei decreti applicativi per l’etichettatura di origine degli alimenti, per dare la possibilità ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli, a sostegno della quale la Coldiretti ha realizzato una vasta campagna a livello nazionale ed europeo. Nell’intervento del Premier – ha sostenuto Prandini - è importante anche la volontà di dare priorità alla tutela del Made in Italy con tre principi da difendere in tut-

te le sedi: tracciabilità, sicurezza e qualità, a partire dagli accordi di libero scambio dove bisogna lavorare sulla reciprocità per ottenere sempre il rispetto della parità di condizioni e controlli efficaci per quanto riguarda le norme sull’impatto ambientale, economico e sociale. A sancire il patto del Parmigiano Reggiano è infine particolarmente rilevante – ha concluso Prandini - l’annuncio del Premier di voler rafforzare la disciplina dei reati agroalimentare di tutela il Made in Italy, riconoscendo il grande lavoro fatto dal Dott. Gian Carlo Caselli, responsabile dell’Osservatorio Agromafie di Coldiretti.

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Il Patto del Parmigiano è stato siglato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Presidente della Coldiretti Ettore Prandini per un Green new deal il 28 settembre scorso al Villaggio Coldiretti di Bologna

Villaggio Coldiretti

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l patto del Parmigiano Reggiano ha sancito l’accordo per un “Green new deal” che vede come protagonista l’agricoltura nazionale nel rendere l’Italia più verde, proposto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Villaggio Coldiretti con il Presidente Ettore Prandini e l’intera dirigenza della più grande organizzazione agricola europea. “Un riconoscimento del ruolo del settore agricolo come modello di sviluppo sostenibile” ha affermato Prandini nell’esprimere apprezzamento per le parole del Premier che si è impegnato a non intervenire sul gasolio agricolo e sulla fiscalità in agricoltura accogliendo di fatto le sollecitazioni della Coldiretti. Un provvedimento – ha ricordato Prandini - che non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative ma determinerebbe solo aumento dei costi che peserebbe sulla competitività dell’agroalimentare nazionale e costringerebbe semplicemente molti pescatori, agricoltori e allevatori a chiudere la propria attività con un devastante impatto ambientale soprattutto nelle aree interne più difficili. Strategica anche la volontà di inve-


Vino: è già un’annata che passerà alla storia

Vendemmia 2019

Vitigni bivarietali, Monferrato Nebbiolo e stop all’arricchimento per le Docg Barbera e Ruchè

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a vendemmia, per gran parte del mondo agricolo astigiano, è il periodo più importante dell’anno, quando si porta a compimento il lavoro di un’intera annata. Siamo nel clou dell’annata vitivinicola, in quei giorni che determinano gran parte del lavoro di un anno e quando le imprese mettono le basi per una buona chiusura del bilancio corrente e anche una buona apertura di quello nuovo. Non è mai facile però prevedere come sarà effettivamente un’annata vinicola, mai come quest’anno la consistenza sia qualitativa che quantitativa è molto diversificata. L’andamento atmosferico particolare ha fatto in modo che “anche in uno stesso seppur lungo filare – ci ha spiegato Piero Bosca, tecnico di Coldiretti Asti, specialista viticolo – nelle viti di testa le uve risultino mature e da raccogliere, mentre in quelle di coda siano solo parzialmente invaiate”. Raccolta dunque a più riprese e diversificata, alla ricerca della massima qualità. E’ il caso di dire che anche chi non era abituato a selezionare le uve, forse quest’anno è stato quasi costretto a farlo.

“E’ un ragionamento prettamente qualitativo – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – che abbiamo sempre fatto e mai come quest’anno è risultato importante, sia per ottenere un valore adeguato dalla vendita delle uve che per ottenere dei vini di alta qualità. In questo senso l’annata 2019 risulterà sicuramente educativa per i viticoltori e contribuirà ad accrescere la consapevolezza che lavorando bene e con estrema professionalità si ottengono risultati positivi”. Ma la straordinarietà di questa annata sarà decretata anche da altri tre aspetti che dall’esterno influenzeranno l’aspetto produttivo: i vitigni bivarietali della Doc Piemonte, il Monferrato Nebbiolo e lo stop all’arricchimento. VITIGNI BIVARIETALI E MONFERRATO NEBBIOLO Con l’annata 2019 fa il suo esordio il Monferrato Nebbiolo, in tutti i 118 Comuni dell’Astigiano e in 113 dell’Alessandrino. Si aprono così nuove prospettive per i vignaioli e per il territorio, anche con l’introduzione di alcune nuive tipologie della Doc

Piemonte come, ad esempio, il Viognier. Con la rinnovata Doc Piemonte, ogni produttore piemontese, ha ora la facoltà di indicare il doppio vitigno su tutte le varietà già presenti nel disciplinare alla data di approvazione, sia per i bianchi e i rossi che per i rosati, gli spumanti e i frizzanti. Ad esempio, si potrà indicare in etichetta “Piemonte Doc Barbera Nebbiolo”, qualora la tipologia Barbera fosse preponderante rispetto alla Nebbiolo e, viceversa, “Piemonte Doc Nebbiolo Barbera” nel caso la bottiglia contenesse vino ottenuto dalla maggioranza di uve nebbiolo rispetto alle barbera. “Dall’annata 2019 – sottolinea Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti – con il Monferrato Nebbiolo e i vitigni bivarietali viene ufficialmente riconosciuta l’inclinazione storica dell’intera regione alla coltivazione delle uve, e quindi alla trasformazione in vino, di tutte le principali varietà. Dalla Barbera al Dolcetto, dalla Freisa al Nebbiolo, dal Grignolino al Cortese, abbiamo un patrimonio che ora può essere valorizzato dai vari territori”.


vazione in Piemonte. “Lo stop al cosiddetto “arricchimento” per i nostri produttori di Barbera d’Asti Docg e Ruchè di Castagnole Monferrato Docg – conclude Furia – è anche un riconoscimento all’elevata vocazione qualitativa delle loro produzioni e rappresenta un’ulteriore premialità per coloro che in cantina sanno gestire al meglio le potenzialità espresse in vigneto, mettendo in atto le tecniche di affinamento più adeguate, per ottimizzare le caratteristiche sensoriali che ogni vino può esprimere”. In questo senso sarà un’annata eccezionale.

Quando la Barbera diventa “Amica” Il progetto con le cantine Barbera dei Sei Castelli e Terre Astesane Questa è la settima vendemmia della cosiddetta “Barbera Amica”, realizzata da Coldiretti attraverso il Consorzio Terre di Qualità con la consulenza del Centro Studi Vini del Piemonte. Il meccanismo è ormai perfettamente collaudato e, nonostante i tanti passi avanti fatti in questi anni dal comparto vitivinicolo, in primo luogo con il valore delle uve Barbera d’Asti mediamente attorno all’euro al chilogrammo, le adesioni continuano a crescere, sia in termini di produttori che di ettari coinvolti. “Per la vendemmia 2019 – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - la superficie coinvolta ha raggiunto i 250 ettari, 50 in più rispetto all’anno scorso, e i viticoltori aderenti sono 110”. “Oltre alla Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme – rileva il vice direttore, Luigi Franco - partner ormai

Vendemmia 2019

Per i vini Docg, Barbera d’Asti, Ruchè di Castagnole Monferrato, Barolo, Barbaresco, Roero e Dolcetto di Ovada superiore o Ovada, sarà il primo anno senza “arricchimento”, cioè senza l’utilizzo del mosto concentrato. “Da diverse annate – sottolinea Reggio - l’accumulo degli zuccheri risultava regolare e continuo e nonostante questo e le nostre reiterate richieste, la Regione aveva continuato ad emanare il decreto di autorizzazione all’aumento del titolo

alcolometrico volumico naturale delle uve, dei mosti e dei vini. Un’operazione consentita dall’Unione Europea al verificarsi di particolari condizioni climatiche durante l’annata, ma che a nostro parere dava anche adito ad equivoci per una regione come quella piemontese che ha puntato tutto sui vini di alta qualità”. E’ stata una specifica richiesta dei rispettivi Consorzi di tutela dei predetti vini a spingere la Regione a questo restringimento, che comunque viene confermato, con un massimo del 1,5% Vol., per le altre varietà idonee alla colti-

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Conferimenti “Barbera Amica” alla cantina di Agliano

storico del progetto Coldiretti per averci creduto fin dall’inizio, fanno parte dell, accordo di filiera la cantina Terre Astesane di Mombercelli, e indirettamente, per le uve biologiche, la Cantina Sociale di Nizza Monferrato”. “I viticoltori – rileva Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte con sede a San Damiano d’Asti - si sono attenuti scrupolosamente al protocollo di produzione delle

uve e quindi la qualità è ottima anche quest’anno. Le cosiddette “curve di maturazione” hanno anche dimostrato come il grado alcolico medio sia ulteriormente cresciuto rispetto alla pur ottima annata 2018”. Oltre alle Barbera d’Asti, fanno parte del progetto anche le uve cortese, dolcetto, grignolino e freisa, fra cui la novità delle biologiche.

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STOP ALL’ARRICCHIMENTO


Grandi sfide e anni di impegno per la dignità della Barbera d’Asti Docg Annata storica e fondamentale per l’entrata definitiva nell’olimpo dei vini migliori al mondo

Valore della Barbera

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un lavoro di equipe con un unico obbiettivo su cui ci si concentra da anni: quello di dare la giusta dignità a un grande vino, la Barbera d’Asti Docg. Come spesso accade tutto cominciò dalle ceneri di una grande tragedia, il vino al metanolo, quando si dette una forte sterzata verso la qualità. Venne poi la riforma delle Doc, con quella piramide rovesciata promossa dal Ministro Goria, a cui fece seguito la decisione del Piemonte di abbandonare le Indicazioni geografiche e puntare tutto sulle Doc. A furor di popolo si approdò quindi alla Docg per la Barbera d’Asti (qualche lettore ricorderà il sondaggio promosso su questa stessa rivista). Da allora, e sono passati 10 anni abbondanti, si continua a cercare il giusto equilibrio per dare al rosso più prodotto in Piemonte la dignità che merita e soprattutto che meritano i suoi produttori. Quest’anno Coldiretti Asti celebrerà la diciottesima edizione dell’Anteprima Barbera d’Asti, il mega meeting di degustazioni organizzato per decretare la qualità dell’annata. A dirigere il pool di degustatori, oltre il centinaio, c’è sempre stato il professor Vincenzo Gerbi che ha rilevato: “nella prima edizione dell’Anteprima, fra i 20 campioni rappresentativi di tutte le zone vocate dell’Astigiano, ogni vino aveva dei difetti, nell’edizione 2018 abbiamo riscontrato solo tre vini con lievi imperfezioni e uno solo con un difetto”. Questo descrive bene quale sia oggi il livello della Barbera d’Asti Docg. La crescita qualitativa è dunque stata costante, anche grazie ad eventi come l’Anteprima a

Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti

Vincenzo Gerbi, Professore in Viticoltura ed Enologia

Diego Furia, direttore Coldiretti Asti

Filippo Mobrici, presidente Consorzio Barbera d’Asti

cui partecipano i produttori, ma purtroppo molto spesso il mercato non ha premiato di pari passo i vignaioli. Una decina di anni fa ci fu anche un vero e proprio tracollo, con uve pagate la miseria di 20/30 centesimi al chilogrammo. Fu allora che Coldiretti Asti lanciò un progetto che fin da subito fu ribattezzato “Barbera Amica” per gli evidenti benefici portati alla redditività dei viticoltori, grazie all’aggregazione dei viticoltori che si riunirono attorno al Consorzio Terre di Qualità trovando nella Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme il partner ideale per la vinificazione di qualità. Fu un primo step importante per dimostrare che lavorando con professionalità la qualità paga, anche su grandi quantitativi di prodotto. Nel frattempo Coldiretti Asti fece le opportune pressioni nei confronti della Camera di Commercio di Asti che “stancamente” ogni mercoledì

riuniva la Commissione per rilevare e divulgare il valore dei vini e, nel periodo della vendemmia, delle uve. Con non poco impegno si ottenne una nuova metodologia di rilevazione dei prezzi e, soprattutto, furono introdotte le cosiddette “forchette”, con un range fra il prezzo minimo e quello massimo. Questo è stato il primo passo concreto per affermare il concetto che non tutte le partite di vino sono uguali e quindi con una distintività specifica della qualità, anche all’interno della stessa Doc. Fra l’altro, fra gli elementi per dare valore aggiunto al vino, possiamo anche citare il riconoscimento, di gran parte dei vigneti della Barbera d’Asti, a essere ricompresi nel territorio delle colline riconosciute dall’Unesco. Ma veniamo ai giorni nostri. Due anni fa, durante il Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano, furono esposte alcune bottiglie di Bar-


Reggio – la strada è aperta, ma ancora impervia perchè non tutti gli interessi commerciali vanno in questa direzione. La prossima sfida sarà sicuramente la ridefinizione in tal senso del disciplinare di produzione della Barbera d’Asti”.

Ripristinata la licenza fiscale per chi vende alcolici

Valore della Barbera

verso il basso e fuori dalla garantita il vino di livello inferiore”. Solo così si darà la giusta dignità e il giusto valore alla Barbera d’Asti Docg, al suo territorio e ai suoi produttori. “Da questa storica vendemmia – conclude il presidente di Coldiretti Asti, Marco

Interessate le Cantine e gli Agriturismi

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Eliminata due anni fa, ora occorre integrare le comunicazioni più recenti e fare richiesta per le nuove attività Una nota dell’agenzia delle Dogane ha ripristinato la licenza fiscale obbligatoria per gli esercizi di vendita di prodotti alcolici. Il provvedimento di comunicazione di inizio attività da presentare allo Sportello unico delle attività produttive che equivale alla dovuta denuncia fiscale, era stato eliminato nel 2017. Restano comunque esenti dagli oneri amministrativi gli esercizi temporanei come le attività effettuate in ambito di sagre, fiere, mostre ed eventi similari a carattere temporaneo e di breve durata. I soggetti che hanno iniziato a operare nell’ultimo biennio, ossia dalla data della rimozione degli obblighi e quella della loro

reintroduzione, devono ora integrare la loro documentazione pubblica con la denuncia e ottenere la relativa licenza. Nello stesso modo dovranno ovviamente comportarsi anche quegli esercenti che, effettuata la comunicazione preventiva al Suap in data anteriore al 29 agosto 2017, non abbiano completato il procedimento tributario di rilascio della licenza per l’intervenuta soppressione dell’obbligo di denuncia. Diversamente, gli operatori in esercizio antecedentemente all’entrata in vigore della legge 124/2017 e in possesso della licenza fiscale non sono tenuti ad alcun ulteriore adempimento (salvo ovviamente eventuali cambi di gestione).

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bera d’Asti Docg vendute nei supermercati a meno di 2 euro. Erano vini degnissimi, senza difetti, ma che evidentemente andavano contro all’immagine che con tanti sforzi il comparto avrebbe voluto affermare. Analizzata a fondo tale situazione, sempre per dare dignità al vino e ai produttori, nel Forum Coldiretti dello scorso anno furono individuate le principali problematiche da affrontare. La più importante ed evidente è stata individuata nella riclassificazione verso il basso, cioè da Docg a Doc o vino rosso di ben 50000 ettolitri di Docg per un potenziale di oltre 7 milioni di bottiglie. Questo voleva dire un inflazione di prodotto e quindi un minor valore della Docg. Occorreva dunque, e occorre tuttora, serrare ulteriormente le file della qualità sulla “garantita”, per ridurne la disponibilità sul mercato e far crescere il valore e quindi il prestigio del vino. In tal senso possiamo considerare come storica la vendemmia 2019, sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia. “Il Consorzio della Barbera d’Asti, con l’assenso della Regione – spiega Furia – ha ottenuto per la prima volta lo stop all’arricchimento per la Barbera d’Asti Docg. La cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme, ha contestualmente deliberato l’innalzamento della gradazione minima a 19 gradi Babo per le uve atte a produrre Barbera d’Asti Docg”. Questo vuol dire che la “Barbera Amica” Docg dell’annata 2019 avrà una gradazione minima di 13 gradi, cioè di circa un grado superiore a quanto previsto dal disciplinare. “Noi dobbiamo puntare a questa soglia dei 13 gradi per garantire l’alta qualità della Barbera d’Asti Docg – afferma Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti – in modo da spingere


Stop all’arricchimento: un atto di coraggio Ci sono tanti interessi dietro all’immobilismo dell’enologia piemontese

Valore della Barbera

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obbiamo rimarcare come la decisione storica di dire basta all’arricchimento della Barbera d’Asti Docg sia arrivata con non pochi patemi. Andare a turbare lo status quo del comparto vinicolo piemontese non è mai facile, se non pericoloso. Lo dimostrano anche i principali passaggi storici (di una quarantina d’anni) che siamo riusciti a condensare nell’articolo nelle due pagine precedenti. Non è mai facile tradurre la realtà in atti politici utili a tutta la collettività, in modo particolare quando i dati e gli aspetti tecnici devono essere interpretati. Nel caso specifico il dato tecnico è l’innalzamento del grado delle uve e quindi della qualità della produzione. Secondo i rilevamenti, in questa vendemmia le uve hanno prodotto un grado alcolico medio di 14,60, contro i 14,03 dell’annata 2018. Sono anni che le gradazioni aumentano e questo fa verosimilmente aumentare la versatilità dei nostri vini, come la Barbera d’Asti la cui produzione sembrerebbe quasi fare da base per arricchire di prodotto il nostro Piemonte. Non dimentichiamo che a quanto pare (siamo costretti ad utilizzare il condizionale in quanto il segreto di Stato sulle importazioni dall’estero ci impedisce di avere dichiarazioni ufficiali) in Piemonte entra altrettanto vino forestiero quanto se ne produce dai nostri vigneti. Oggi parliamo della Barbera d’Asti, ma ragionamenti non troppo diversi si potrebbero probabilmente fare con il Moscato d’Asti e il “giro” dei cosiddetti “superi”. Ma tornando a noi, in queste poche righe vogliaomo rimarcare come l’eccellenza delle produ-

Giovanni Goria (a sinistra) e Paolo Desana (a destra) sono stati gli artefici delle leggi sulle Doc

BARBERA D’ASTI GRADO ALCOLICO MEDIO 2018

2019

14.03

14,60

zioni sia sempre legata all’eccellenza delle persone e al loro intelletto. Per dirla in modo che tutti la capiscano: sono sempre le persone a fare la storia. A loro modo lo fecero i vari Paolo Desana, Luciano Usseglio Tomasset, Mario Fregoni, Renato Ratti e Giovanni Goria, sicuramente ne dimentichiamo qualcuno, ma questi ci sembrano i principali. Oggi l’atto di coraggio, di dire stop all’arricchimento della Barbera d’Asti Docg, è venuto da Filippo Mobrici e dalle persone che compongono il Consorzio di tutela, da Alberto Cirio e dalla Regione Piemonte che ne ha accolto la richiesta. Questo anche grazie all’opera di divulgazione scientifica fatta in tanti anni dal professor Vincenzo Gerbi. Un altro bell’atto di coraggio è venuto anche dalla Cantina della “Barbera Amica”, la Sei Castelli di

Agliano Terme, dal direttore Enzo Gerbi, il presidente Andrea Ghignone e da tutti gli amministratori che hanno voluto innalzare il grado minimo per le uve Barbera d’Asti Docg a 19 babo.


iamo a 10 euro punto resa, è il prezzo medio della Nocciola tonda gentile trilobata annata 2019. “E’ un valore di tutto rispetto - rileva Luigi Franco, vicedirettore e responsabile dell’Area Economica di Coldiretti Asti - che compensa in parte la riduzione produttiva registrata quest’anno in vaste aree dell’Astigiano”. La prima quotazione ufficiale dell’annata è stata fissata dalla Camera di Commercio di Cuneo e prevede una forbice compresa fra 9,80 e i 10,20 euro punto resa. Il prezzo medio, quindi 10 euro, viene utilizzato ora per fissare il prezzo dell’accordo di filiera fra Coldiretti e l’azienda dolciaria Novi. “Questo è il prezzo di base – sottolinea Franco – al quale occorre aggiungere 15 euro per ogni quintale conferito, più un premio qualità “doppia raccolta” di 5 euro, sempre per ogni quintale. Questo si traduce in un prezzo attorno ai 500 euro al quintale per le partite migliori”. Il progetto Coldiretti-Novi coinvolge 220 corilicoltori, per una superficie di

circa 600 ettari di noccioleto, in pratica il 10% abbondante dell’intera superficie dell’Astigiano. Come detto quest’anno le rese produttive saranno probabilmente inferiori alla Il sito internet www.cuneoprezzi.it della Camera di Commercio di Cuneo pubblica il bolletttino ufficiale media e la resa dei prezzi delle nocciole Piemonte varietà tonda genqualitativa tile trilobata oscillerà verosimilmente fra tunatamente, l’accordo con la il 44 e il 46 per cento, le prime Novi, prevede il ritiro delle nocquotazioni garantiscono pertanciole direttamente in azienda to un valore che ricompreso fra i a carico del destinatario, quindi 460 e i 480 euro al quintale. non ci sono ulteriori aggravi”. “Se non fosse per la terribiInoltre, dopo questa prima quole tromba d’aria del 12 agosto tazione (per altro fissata dalla scorso – sottolinea Carlo Torrinnovata Commissione di valichio, segretario della zona Coldazione dei prezzi della CCIAA diretti di San Damiano - che ha di Cuneo, fortemente voluta compromesso parte del racda Coldiretti e formata dai rapcolto, ci sarebbe di che essere presentanti degli agricoltori, dei soddisfatti. Sicuramente in altre commercianti e degli industriali), zone dell’Astigiano, come ad il mercato sembra tendente al esempio la valle Bormida, la racrialzo e a fine campagna (verso il colta è stata più generosa. For-

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Quotazioni ufficiali CCIAA: € 10 punto resa; 20 € in più ai produttori Coldiretti della filiera Novi

Valore delle Nocciole

Prezzo nocciole: si va verso i 500 euro al quintale


ACCORDO COLDIRETTI-NOVI: 4 ANNI DI CRESCITA ANNATA PRODUTTORI

ETTARI*

RESA

PUNTO RESA

PREMIO**

PREZZO MEDIO**

PARTITE MIGLIORI**

2016

NR. 101

200

46,00 %

9,10 €

4€

422,00 €

450,00 €

2017

NR. 176

400

44,83 %

8,35 €

4€

379,00 €

410,00 €

2018

NR. 198

500

46,50 %

7,50 €

4€

353,75 €

380,00 €

2019***

NR. 220

600

45,00%

10,00 €

20 €

470,00 €

500,00 €

Valore delle Nocciole

*Non tutti ancora in produzione; ** Per ogni quintale di prodotto conferito alla Novi; *** Dati non definitivi

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15 maggio prossimo) i corilicoltori di Coldiretti si vedranno rivalutare al rialzo il loro valore delle nocciole, grazie all’accordo che prevede la media ponderata fra la prima e l’ultima quotazione, solo in caso di innalzamento del valore. “Il mercato – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti - sta premiando la ricerca di prodotto da parte degli acquirenti. Il dato più significativo è che non c’è stato l’effetto inflazione, come paventavano altre organizzazioni con l’entrata in produzione dei nuovi impianti. Gli speculatori possono quindi stare buoni e i contratti di filiera con riferimento al valore della

nocciola Turca, promossi, sempre dalle stesse note organizzazioni con la grande industria della crema spalmabile, per altro che non valorizzano la varietà piemontese, possono rimanere

nel cassetto”. “Abbiamo fatto e continueremo a fare molta attenzione – afferma il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – nella valutazione delle varie partite conferite dai nostri corilicoltori. La resa qualitativa effettiva, depurata dei frutti bacati, raggrinziti e “cimiciati”, viene eseguita dai tecnici secondo precise indicazioni eliminando ogni possibile contestazione. Siamo sicuri che in generale, anche quest’anno, seppure fra tante difficoltà, il bilancio delle aziende corilicole potrà essere positivo”.

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Fiera Città della Nocciola di Castellero La 37a Fiera Città della Nocciola a Castellero si svolgerà dal 10 al 13 Ottobre 2019. Anche quest’anno, durante la giornata di domenica, sono previsti un convegno corilicolo, la “Resa” della nocciola con l’assegnazione del premio Nocciola d’oro e il premio di 400 euro al primo classificato, la fiera delle macchine e attrezzature agricole specifiche per il settore, la “Marcia tra le Noccio-

le”, gara podistica che si snoda tra i noccioleti di Castellero, e il grande pranzo sotto al tendone. Non mancheranno serate musicali, mercatini dei prodotti tipici e il concorso per la miglior torta della Valtriversa. Coldiretti Asti

collaborerà con l’amministrazione comunale e l’unione dei comuni Valtriversa per la realizzazione della giornata di giovedì, 10 ottobre, quando dalle ore 15 si terranno le consuete prove in campo. Quest’anno, sempre attraverso dimostrazioni guidate, si approfondiranno la potatura, sia meccanica che manuale, le attrezzature da taglio alimentate a batteria, le macchine cimatrici “a pettine”, i sistemi innovativi di irrigazione e accumulo delle acque, la falciatrice con gruppo interfilare.


Si è tenuta con successo la Fiera della Nocciola di Settime Premi, prove tecniche in campo e degustazioni dei prodotti trasformati

F

Filiera Corilicola

Molto apprezzate le prove in campo alla Fiera della Nocciola di Settime

13 La premiazione alla Fiera della Nocciola di Settime

fatto degustare le loro produzioni: 4. Gianfranco Villata di Bric Bor1. Romeo Sannazzaro dell’aziendone di Villafranca; da SAMA di Refrancore; 5. Gigi Prunotto presidente della 2. Silvia Ciattino dell’azienda Cooperativa Le Ali di Costiagricola Bosco Mariangela di gliole; Settime; 6. Micaela Soldano dell’azienda 3. Daniela Sticca di Agrival di agricola Il Filorosso di VillaCastellero; franca. Per le migliori partite di nocciole presentate in Fiera, Paola Borgio, già sindaco di Settime, ha premiato: 1° Azienda agricola Tenutà Rilà con una resa di 45,5; 2° Cascina Tuetto dei fratelli Scofone con 44; 3° Azienda agricola Vanda Libera con una resa di 42,5. Bruno Gambarotta ha premiato le migliori torte di nocciole: 1° Danila Vacca; 2° Ramona Firrisi; 3° Vanda Libera. Dopo le premiazioni la sagra è proseguita con il pranzo “disnè a la moda d’na vota” preparato dalla organizzatissima pro loco di Settime.

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olta partecipazione di pubblico il 15 settembre scorso alla Fiera “Nocciole, sapori e dintorni” di Settime. C’era molta attesa fra i produttori per avere le prime indicazioni sull’annata, per un confronto sui quantitativi prodotti e sui prezzi che circolano sul mercato. “Sicuramente la produzione è in calo – sottolinea Carlo Torchio, segretario Coldiretti della zona di San Damiano – e i prezzi che si sentono sono in deciso aumento rispetto all’anno passato”. Anche perché, al momento dell’acquisto all’ingrosso, il valore della nocciola viene determinato in base al punto resa, ovvero il peso di un campione di frutti col guscio rapportato a quello senza guscio, il gariglio, e depurato dei frutti bacati, raggrinziti e “cimiciati”. La Fiera di Settime si è aperta di primo mattino, in un giovane noccioleto di frazione Meridiana, dove il tecnico dell’associazione Agrion, Claudio Sonnati, con i tecnici di Coldiretti Asti, ha illustrato i principali interventi agronomici per ottenere un corretto sviluppo delle piante e avere poi una buona produzione qualitativamente elevata. Circa 200 agricoltori hanno seguito con attenzione le indicazioni tecniche e assistito a un’aratura dimostrativa realizzata da Aldo Ravizza della ditta Moritz di Montechiaro d’Asti. A seguire, nella casa municipale, Bruno Gambarotta con la consueta ironia ha istituito una commissione per la valutazione dei campioni di nocciole e dei prodotti dolciari. Irma Brizio, direttore dell’Associazione nazionale Città della Nocciola, ha illustrato le qualità e le peculiarità della nocciola, mentre i seguenti corilicoltori e trasformatori hanno esposto, spiegato e


ESSERE IMPRENDITORI, CONOSCERE PER DECIDERE

Corsi professionali

CORSI DI FORMAZIONE GRATUITI PER OGNI ESIGENZA DEGLI AGRICOLTORI

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nipa Nordovest e Coldiretti Asti, oltre ai corsi di carattere obbligatorio (es. quelli legati alla sicurezza del lavoro, all’utilizzo degli agrofarmaci, all’autocontrollo igienico-sanitario, ecc.) propongono per il periodo autunno-invernale 2019-2020 tutta una serie di eventi di aggiornamento e formazione professionale, gratuiti per i partecipanti in quanto fi-

nanziati dal Programma di Sviluppo Rurale. Si tratta di corsi normalmente di breve durata ma di qualità molto alta e adeguata alle moderne imprese agricole, grazie ad un’organizzazione capillare e al coinvolgimento di docenti esperti e coinvolti quotidianamente con il mondo produttivo. Tutti gli interessati alle iniziati-

ve corsuali, avendo un numero massimo di partecipanti, sono invitati a contattare tempestivamente i tecnici Coldiretti responsabili di ciascun corso al fine di ricevere tutti i dettagli e procedere all’iscrizione. Progettazione e Coordinamento operativo - Antonio Bagnulo, antonio.bagnulo@ coldiretti.it, tel. 0141-380427

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RECUPERO ED ACCORPAMENTO FONDIARIO: NORMATIVA E STRUMENTI (39) In considerazione della situazione territoriale astigiana, con numerosi areali con agricoltura poco specializzata e spesso con aree marginali o non più coltivate, attraverso questa iniziativa formativa si intende stimolare i partecipanti a valutare nuove opportunità produttive e/o Sede del Corso: Asti Durata: 6 ore Responsabile: Giovanna Crosetti, Tel. 0141-380409

nuove attività aziendali, attraverso il recupero fondiario. L’altro elemento chiave di competitività che s’intende affrontare è l’obiettivo di accorpamento fondiario al fine di superare le difficoltà e le diseconomie determinate dalla polverizzazione fondiaria.


LEGISLAZIONE VITIVINICOLA (40) La produzione vitivinicola è soggetta ad una normativa molto articolata e a molteplici adempimenti che spesso possono scoraggiare le imprese viticole verso la produzione e commercializzazione del vino; sempre più vi è infatti l’esigenza dei produttori di uva di recuperare Sede del Corso: Asti Durata: 8 ore Responsabile: Pierpaolo Anziano, Tel. 0141-380429

valore aggiunto attraverso la trasformazione. Per tanto, avvicinare le imprese ad una migliore conoscenza della normativa e degli adempimenti può facilitare la propensione alla trasformazione aziendale e l’orientamento al mercato, un fattore di competitività appunto.

Il settore vitivinicolo professionale, pur con luci e ombre, è attualmente caratterizzato da ottimismo, dalla consapevolezza di dover puntare su prodotti di qualità, elaborati in modo eccellente e imbottigliati; con tali prodotti occorre puntare a mercati premianti, cercare i percorsi e gli interlocutori, conquistare lo spazio e la remunerazione economica Sede del Corso: Asti Durata: 8 ore Responsabile: Pierpaolo Anziano, Tel. 0141-380429

adeguata. La ricerca di tali spazi di mercato, però, non è semplice, sono tante le variabili e le conoscenze coinvolte, spesso questo può diventare u n freno alla competitività e altrettanto spesso può tradursi in esperienze negative che mortificano l’iniziativa delle nostre imprese.

ESPORTAZIONE VINO, NORMATIVA E PROCEDURE INTRA ED EXTRA UE (42) In considerazione dell’enorme interesse per il Made in Italy sui mercati esteri, sempre nuovi vitivinicoltori affinano le loro capacità produttive e la qualità dei prodotti, il packaging e l’etichettatura, e cercano possibilità e modalità per la collocazione all’estero Sede del Corso: Asti Durata: 8 ore Responsabile: Pierpaolo Anziano, Tel. 0141-380429

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COMMERCIALIZZAZIONE DEL VINO, I MERCATI ED IL MARKETING (41)

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del prodotto. Il settore vitivinicolo in generale e le transazioni import-export sono assediate di norme e adempimenti legati alla normativa e agli accordi internazionali, per tanto vi è da parte dei produttori agricoli una forte richiesta di formazione/aggiornamento.

Il crescente numero di imprese vitivinicole esportatrici di vino, fa emergere con forza quanto sia strategica la conoscenza delle lingue estere, in particolare dell’inglese, per potersi rapportare agilmente con gli interlocutori/operatori di mercato; inoltre, dalla parte del cliente/consumatore questo fattoSede del Corso: Canelli Durata: 16 ore Responsabile: Andrea Musso, Tel. 0141-823590

re di competitività è tanto più determinante se si considera lo stretto legame “prodotto- produttore-provenienza”, in questo senso diventa molto utile che la presentazione del prodotto sia effettuata il più possibile direttamente dall’imprenditore “vignaiolo”.

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L’INGLESE TECNICO PER MIGLIORARE LA PENETRAZIONE DEL VINO NEI MERCATI ESTERI (43)


AGRITURISMO: NORMATIVA, FISCALITA’ E TENDENZE (44) Il settore dell’agriturismo fa registrare un progressivo sviluppo, come numero di aziende agricole coinvolte, come n. di ospiti, come giro d’affari. L’azienda agricola quindi, attraverso l’attività agrituristica, ha una possibilità formidabile di diversificare la propria attività e di valorizzare le proprie Sede del Corso: Canelli Durata: 6 ore Responsabile: Sara La Vista, Tel. 0141-380436

risorse e prodotti; nello stesso tempo l’apertura e la gestione dell’attività agrituristica può avvenire solo nel rispetto di ben determinate condizioni e norme, fondamentali per preservare il valore e la risorsa di questo settore per l’agricoltura e per i cittadini.

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I PIATTI DELLA TRADIZIONE E L’ANALISI BENEFICI-COSTI (45)

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Nel quadro attuale di un forte sviluppo delle attività agrituristiche e di accoglienza enogastronomica, con sempre nuove aziende agricole interessate a impegnarsi in questo tipo di attività, si registra una crescente richiesta di formazione rispetto alla tradizionalità di Sede del Corso: Asti Durata: 8 ore Responsabile: Beatrice Tesino Nasini, Tel. 0141-380431

SOSTENIBILITA’ ED EFFICIENZA DELL’ALLEVAMENTO DI BOVINI DA CARNE (46) Il settore dei bovini da carne, in particolare quelli di razza bovina Piemontese, stanno attraversando una congiuntura piuttosto favorevole grazie alla risalita dei consumi e all’opportunità di valorizzazione con il neonato marchio IGP. D’altra parte, nelle aziende impegnate con questo tipo di allevamento, permane ancora molta approssimazione dal punto di vista dell’organizSede del Corso: Asti Durata: 8 ore Responsabile: Claudio Chizzini, Tel. 0141-380425

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piatti e ingredienti e rispetto al controllo economico dei piatti (costo degli ingredienti, dell’elaborazione, della somministrazione, ecc.) i n modo da rispondere alle esigenze dei consumatori e far crescere la cultura imprenditoriale dei partecipanti.

zazione aziendale, della capacità di coltivare ed elaborare le materie prime per il razionamento degli animali e, soprattutto, non è ancora adeguatamente cresciuto il livello imprenditoriale e culturale degli addetti in riferimento alla capacità di “fotografare” i processi aziendali e rielaborarli per compiere scelte aziendali economicamente più oculate e sostenibili.

STRUMENTI DI CONTROLLO E MIGLIORAMENTO GENETICO NELL’ALLEVAMENTO DEI BOVINI DA CARNE (47) In questo momento di rilancio nel consumo di carni bovine di qualità, con particolare riferimento alla pregiata razza bovina Piemontese e tenendo conto dell’entità numerica di capi piuttosto moSede del Corso: Villanova d’Asti Durata: 8 ore Responsabile: Mauro Monticone, Tel. 0141-380439

desta, risulta quanto mai fondamentale tutelare la variabilità genetica e fenotipica degli animali allevati affinché non vadano perse caratteristiche di pregio che possono garantire nel tempo la stabilità e la competitività di questi allevamenti.


VENDITA DIRETTA: OPPORTUNITA’ E NORMATIVA (48) La vendita diretta dei prodotti agricoli sta diventando una grande opportunità per gli agricoltori, tanto più se operanti in aziende di piccole e medie dimensioni, per valorizzare i propri prodotti agroalimentari e di “monetizzare” in tempo reale il corrispettivo economico. Questa modalità di commercializzazione Sede del Corso: Asti Durata: 4 ore Responsabile: Sara la Vista, Tel. 0141-380436

“Km zero” porta a significativi cambiamenti produttivi e organizzativi dell’azienda, per tanto considerato il n. crescente di aziende interessate attraverso questa iniziativa si farà il punto della situazione delle principali informazioni che l’agricoltore deve disporre.

Sede del Corso: Asti Durata: 6 ore Responsabile: Antonio Bagnulo, Tel. 0141-380427

facciano nuove applicazioni tecnologiche che anche solo attraverso un semplice smartphone permettono di disporre di strumenti sempre più importanti e tempestivi per le decisioni imprenditoriali e le azioni quotidiane. Per tanto risulta quanto mai utile fare il punto della situazione per orientarsi in questa “ricca giungla” di possibilità.

IL METODO DI AGRICOLTURA BIOLOGICA PER IL RILANCIO DELLE PRODUZIONI LOCALI (50) Il settore dell’agricoltura biologica sembra non conoscere crisi, anzi, è in progressiva espansione come n. di aziende, come variabilità di prodotti certificati, come canali di commercializzazione, a fronte di una progressiva e costante crescita dei consumi che testimoniano la sensibilità dei consumatori verso prodotti genuini e salubri. Questa crescita sta accadendo anche per tipoSede del Corso: Nizza Monferrato Durata: 8 ore Responsabile: Raffaella Mirandola, Tel. 0141-721117

logie di prodotti “di fascia alta”, come ad esempio i vini di pregio imbottigliati ed esportati, per i quali la certificazione biologica è diventata elemento di competitività e crescita di mercato. Con questa iniziativa formativa s’intende proprio affiancare gli imprenditori agricoli interessati ad entrare nel metodo di produzione biologica.

NUOVE CONOSCENZE E STRATEGIE PER L’ELEBORAZIONE DI VINI DI QUALITA’ (51) Gli imprenditori vitivinicoli sono sempre più orientati a produrre vino di alta qualità e a Denominazione di Origine, non sfuso ma imbottigliato e stabile. Per raggiungere tali traguardi, elementi di comSede del Corso: Asti Durata: 12 ore Responsabile: Roberto Gariglio, Tel. 0141-982475

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petitività e penetrazione sul mercato, vi è una crescente richiesta di conoscenza enologica specialistica ed è proprio in tale direzione a cui è orientato questo corso.

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Il tumultuoso sviluppo tecnologico e informatico, sta radicalmente cambiando il modo tradizionale di gestire l’attività dell’impresa agricola e i relativi adempimenti, basti pensare a tutto quello che è già successo sulle trattrici e attrezzature, sul controllo dei parametri di campo e meteorologici, sulla gestione automatizzata di determinati impianti (es. irrigazione); ma oggi si af-

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LA GESTIONE DELL’IMPRESA AGRICOLA: APPLICATIVI INFORMATICI A SUPPORTO (49)


ANALISI SENSORIALE E VALORIZZAZIONE DEI VINI (52) L’attuale sviluppo commerciale e l’aumento di conoscenze e consapevolezze nel mondo del consumo - sia nei rapporti con grandi operatori e intermediari di mercato e sia nei rapporti diretti con il consumatore finale (es. col turismo enogastroSede del Corso: Nizza Monferrato Durata: 8 ore Responsabile: Giorgio Nervi, Tel. 0141-721117

nomico, nella vendita diretta, ecc.) - mostrano sempre più la necessità che il produttore (o comunque chi propone il vino) abbia un’articolata capacità e professionalità nel presentare il prodotto.

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LA PRODUZIONE DI CONSERVE ALIMENTARI PER IL RECUPERO DI VALORE AGGIUNTO DEI PRODOTTI PRIMARI (53)

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Il crescente interesse da parte dei produttori di prodotti primari di trovare nuovi sbocchi di mercato, recuperare valore aggiunto e accorciare la filiera, sta portando ad una progressiva crescita nel numero di aziende agricole verso la produzione di Sede del Corso: Asti Durata: 12 ore Responsabile: Sara La Vista, Tel. 0141-380436

trasformati, tra i quali le conserve; opportunità interessante ma non priva di vincoli e criticità a livello autorizzativo, fiscale e igienico-sanitario. Per tali motivi s’intende affrontare in modo sistematico tutte queste problematiche attraverso il coinvolgimento di docenti esperti.

REGOLAMENTAZIONE FORESTALE, TRASFORMAZIONE DA BOSCO A COLTIVO, TECNICHE DI GESTIONE BOSCHIVA (56) Il bosco è un bene inestimabile sotto i diversi aspetti (ambientali, territoriali, economici, sociali) che va protetto e regolamentato nel suo utilizzo o trasformazione. La normativa cerca di recepire queste esigenze ed è in continua evoluzione per Sede del Corso: Vesime Durata: 6 ore Responsabile: Diego Mo, Tel. 0144-859801

tanto diventa importante informare/formare sulla normativa e sui vincoli/ adempimenti a cui sono soggetti gli agricoltori e gli operatori forestali, anche nell’applicazione dei fondamenti di gestione boschiva.

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NORMATIVA E REGOLAMENTAZIONE DI POLIZIA RURALE PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ (57) La biodiversità è un bene per tutti e per il territorio; verso di essa è progressivamente cresciuta la pubblica sensibilità e la normativa generale e territoriale ha cercato via via di codificare regole e vincoli per la sua tutela e per gestire le criticità. Sede del Corso: Asti Durata: 8 ore Responsabile: Giovanna Crosetti, Tel. 0141-380409

Attraverso questo corso s’intende fornire ai partecipanti, operatori agricoli, le necessarie informazioni sulla biodiversità e sulle fonti, le norme, i provvedimenti, anche di livello locale, ove poter chiarire gli aspetti d’interesse per la propria attività.


COLTIVAZIONE ECOCOMPATIBILE DI CEREALI MINORI (58) Un deciso interesse e ridiffusione stanno attraversando i cosiddetti cerali/seminativi minori e antichi; tra le motivazioni sicuramente vanno annoverate esigenze delle aziende cerealicole di diversificare i prodotti, creare filiere corte e specifiche, rispondere alle richieste del mondo del consumo (es. ricerca di novità, esigenze salutistiche, ecc.). Vi è un deciso rilancio Sede del Corso: Villanova d’Asti Durata: 9 ore Responsabile: Silvano La Rocca, Tel. 0141-946639

di vecchie varietà o tipologie di cereali e, a fianco a questi anche di altre colture quasi abbandonate. E’ un percorso molto interessante che se organizzato bene, dalla produzione al consumo, può rappresentare un’ottima possibilità di mantenimento della biodiversità agraria e di adeguati livelli di remunerazione economica.

L’allevamento di ovini e caprini ha spesso svolto un ruolo vero e proprio di presidio territoriale, contrastando con la loro presenza i crescenti fenomeni di abbandono territoriale, contribuendo alla conservazione del paesaggio. In generale questo tipo di allevamento è configurato come un’attività di natura tradizionale, basato sull’allevamento semi-estensivo e con modalità di gestione positive per l’ambiente. Le attività aziendali, quasi sempre a base familiare, sono spesso poggiate su solide reti fiduciarie con le comunità locali consentendo il recupero e la valorizzazione del territorio, di razze, di prodotti, di lavorazioni e saperi locali a rischio di abbandono. Proprio per queste caratteristiche ecologiche, Durata: 16 ore Sede del Corso: Asti (59) Responsabile: Antonio Bagnulo, Tel. 0141-380427 Sede del Corso: Vesime (60) Responsabile: Simone Bocchino, Tel. 0144-946631

economiche e socio-culturali, l’allevamento di ovini e caprini è pratica apprezzata e si sta affrancando da quello stereotipo che nel passato l’aveva connotata negativamente come attività povera ed arretrata. Nonostante le potenzialità, questi allevamenti stanno attraversando una serie di criticità. Nonostante i prodotti ed i servizi dell’allevamento di pecore e capre siano infatti sempre più riconosciuti ed apprezzati, la scarsa propensione all’innovazione rappresenta un po’ ovunque la principale preoccupazione per il futuro e la sostenibilità di queste attività; occorre, per tanto, fornire agli operatori strumenti e nuove conoscenze per sfruttare appieno le potenzialità del settore.

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ALLEVAMENTO OVICAPRINO: OPPORTUNITA’ ECONOMICA E RECUPERO DEL TERRITORIO (59) (60)

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Il settore delle piante officinali e aromatiche conosce un nuovo periodo di interesse, tanto più se prodotte a livello locale e con metodi ecocompatibili. La stessa normativa è in fase di cambiamento ed è auspicabile uno sviluppo di questo settore, non povero di grandi esempi di utilizzazione ad es. nel Sede del Corso: Asti Durata: 6 ore Responsabile: Antonio Bagnulo, Tel. 0141-380427

settore vini e liquori. La produzione di queste piante sicuramente è una possibilità interessante anche in talune aree marginali e ad agricoltura meno specializzata. S’intende con questa iniziativa formativa fare il punto della situazione e portare alcune esperienze promettenti.

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NUOVE OPPORTUNITA’ NEL SETTORE DELLE PIANTE OFFICINALI ED AROMATICHE (61)


STRATEGIE PER RIDURRE GLI IMPATTI AMBIENTALI NEGATIVI NELLA COLTIVAZIONE DEI SEMINATIVI (62) Spesso il settore delle grandi colture, e dei seminativi in particolare, è stato additato come responsabile di impatti ambientali negativi soprattutto rispetto alle falde acquifere. D’altra parte la normativa sull’uso dei fertilizzanti e, soprattutto, Sede del Corso: Cortanze Durata: 8 ore Responsabile: Giancarlo Magnino, Tel. 0141-691115

quella degli agrofarmaci sta profondamente cambiando, risulta quindi utile un percorso formativo per gli agricoltori per aggiornarsi sulle nuove strategie di gestione ecocompatibile della fertilizzazione e della difesa fitosanitaria.

Corsi professionali

GESTIONE NOCCIOLETO: FERTILITA’ E PREVENZIONE DISSESTO DEL SUOLO (64) (65)

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Di fronte al boom di nuovi impianti e nuovi corilicoltori, grazie ad una congiuntura di mercato molto favorevole alle nocciole negli ultimi anni, fatto positivo in termini economici e di recupero di terreni poco utilizzati, risulta quanto mai opporDurata: 8 ore Sede del Corso: Canelli (64) Responsabile: Maurizio Gucciardo, Tel. 0141-823590 Sede del Corso: Vesime (65) Responsabile: Enrico Garbarino, Tel. 0144-859801

GESTIONE VIGNETO: FERTILITA’ E PREVENZIONE DISSESTO DEL SUOLO (66) L’impoverimento progressivo di sostanza organica nei suoli, con i cambiamenti climatici in atto sempre più caratterizzati da eventi estremi (es. piogge torrenziali e periodi siccitosi), rendono sempre più difficile la gestione del suolo vitato di collina ed evitare il suo dissesto. Occorre a riguardo una rinnovata Sede del Corso: Asti Durata: 8 ore Responsabile: Marco Rosina, Tel. 0141-380436

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tuno chiarire le modalità di gestione delle piante, del cotico erboso e della fertilità del suolo, al fine di prevenire erosione e dissesto, tenuto conto anche degli eventi climatici sempre più estremi.

formazione nei viticoltori, soprattutto in riferimento ad aree collinari, rispetto a modalità e soluzioni per contrastare i fenomeni di dissesto del suolo e migliorare la gestione complessiva del vigneto. Le moderne tecniche di coltivazione propongono diversificate soluzioni che vanno conosciute ed adottate.


Durata: 12 ore Sede del Corso: Asti (67) Responsabile: Antonio Bagnulo, Tel. 0141-380427 Sede del Corso: Villanova d’Asti (68) Responsabile: Vittorio Ravizza, Tel. 0141-721117 Sede del Corso: Vesime (69) Responsabile: Diego Mo, Tel. 0144-859801

nologia oggi permette di attrezzare efficacemente le colture nel contrasto agli squilibri idrici, in particolare occorre ragionare in termini di costituzione di riserve idriche e di utilizzo razionale e localizzato delle stesse, in particolare per i momenti strategici di maggior fabbisogno delle colture. Unitamente alla disponibilità idrica occorre considerare anche la disponibilità e il rilascio degli elementi nutritivi in modo commisurato alle esigenze fenologiche della coltura.

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Di fronte al cambiamento climatico, con eventi e andamenti sempre più ricorrenti, opposti ed estremi, occorre far crescere una cultura della prevenzione per rendere le coltivazioni e i metodi di produzione resilienti. Una delle problematiche principali legate al cambiamento climatico e l’incostante disponibilità di acqua, con periodi molto piovosi alternati a periodi anche molto lunghi senza precipitazioni che mettono a dura prova anche coltivazioni tradizionalmente più resistenti, come ad es. la vite e il nocciolo. La tec-

Corsi professionali

ACCUMULO IDRICO, IRRIGAZIONE LOCALIZZATA DI SOCCORSO E FERTIRRIGAZIONE NELLE COLTURE AGRARIE (67) (68) (69)


Preadesioni ai corsi di formazione professionale

R

iportiamo nella tabella l’elenco dei corsi PSR, gratuiti per gli agricoltori partecipanti, entro i limiti di posti massimi previsti, che la Coldiretti di Asti e l’INIPA Nord-Ovest Interesse a partecipare (crocettare)

ha in programmazione per il periodo autunno-invernale 2019-2020. Gli interessati possono compilare il sottostante coupon di preadesione, per essere informati sull’avvio dei corsi di

proprio interesse, facendolo pervenire agli Uffici Coldiretti zonali. Per ulteriori informazioni: Antonio Bagnulo, 0141380427, 3357502061, antonio. bagnulo@coldiretti.it. Sedi di svolgimento

N. ore

Recupero ed accorpamento fondiario: normativa e strumenti

ASTI

6

Legislazione vitivinicola

ASTI

8

Commercializzazione del vino, i mercati ed il marketing

ASTI

8

Esportazione del vino, normativa e procedure intra ed extra Ue

ASTI

8

TITOLO CORSO

Corsi professionali

L’inglese tecnico per migliorare la penetrazione del vino nei mercati esteri

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CANELLI

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Agriturismo: normativa, fiscalità e tendenze

ASTI

6

I piatti della tradizione e l’analisi benefici - costi

ASTI

8

Sostenibilità ed efficienza dell’allevamento di bovini da carne

ASTI

8

VILLANOVA D’ASTI

8

Vendita diretta: opportunità e normativa

ASTI

4

La gestione dell’impresa agricola: applicativi informatici a supporto

ASTI

6

Il metodo di agricoltura biologica per il rilancio delle produzioni locali

ASTI

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Strumenti di controllo e miglioramento genetico nell’allevamento dei bovini da carne

Nuove conoscenze e strategie per l’elaborazione di vini di qualità Analisi sensoriale e valorizzazione dei vini La produzione di conserve alimentari per il recupero di valore aggiunto dei prodotti primari Regolamentazione forestale, trasformazione da bosco a coltivo, tecniche di gestione boschiva Normativa e regolamentazione di polizia rurale per la tutela della biodiversità Coltivazione ecocompatibile di cereali minori Allevmento ovicaprino: opportunità economica e recupero del territorio Strategie per ridurre gli impatti ambientali negativi nella coltivazione dei seminativi Gestione noccioleto: fertilità e prevenzione dissesto del suolo Gestione vigneto: fertilità e prevenzione dissesto del suolo Accumulo idrico, irrigazione localizzata di soccorso e fertirrigazione nelle colture agrarie

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Nuove opportunità nel settore delle piante officinali ed aromatiche

NOMINATIVO Indicare se trattasi di agricoltore, titolare, coadiuvante, dipendente Tel.

Cell.

Corso di interesse (Scrivere nello spazio oppure allegare la tabella crocettata)

E-mail:

ASTI

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NIZZA M.TO

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ASTI

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VESIME

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VILLANOVA D’ASTI

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VESIME ASTI

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CORTANZE

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VESIME NIZZA M.TO ASTI

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Le invasioni aliene costano mezzo miliardo all’agricoltura rosso che ha decimato le palme o il coleottero Aethina tumida a distruggere i raccolti. L’ultima arrivata, proveniente dalla Cina, è la “cimice marmorata asiatica” che è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta. A favorirne la diffusione è stato un anno particolarmente caldo: si tratta di insetti polifagi che dove si sono diffusi hanno decimato i raccolti, distruggendo meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni alle produzioni ed un pesante impatto occupazionale. Un autentico flagello è il batterio della Xylella che è stato introdotto con molta probabilità dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento dove quest’anno sono a n d a t e

perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 73% della produzione di olio di oliva che non sarà certamente recuperata nell’annata 2019 – 2020, secondo un’analisi elaborata da Coldiretti Puglia sulla base dei dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN). Dall’autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, in provincia di Bari. E danni sta facendo anche la Drosophila suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva soprattutto in Veneto. Le castagne hanno invece pagato un conto salatissimo per colpa del cinipide galligeno del castagno,

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L

’invasione di insetti e organismi alieni portati nelle campagne italiani dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi ha causato danni per oltre mezzo miliardo nell’ultimo anno con gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. E’ quanto emerge dal Rapporto Coldiretti su “Sos Clima per l’agricoltura italiana” diffuso al Villaggio Contadino di Bologna, dove è stata mostrata la teca degli orrori con le specie aliene arrivate in Italia con il surriscaldamento che hanno fatto strage nei campi coltivati in occasione del terzo sciopero mondiale per il clima, con giovani agricoltori giovani e studenti alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Dalla cimice asiatica al batterio della Xylella, dalla Popillia japonica alla Drosophila suzukii, dal cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni al punteruol o

Danni alle colture

Nei campi spopolano cimici asiatiche, popillia japonica, drosophila suzikii, cinipide galligeno


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il Dryocosmus kuriphilus, proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento. La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori è invece minacciata da due insetti killer, il calabrone asiatico (Vespa velutina) e il coleottero africano (Aethina tumida) che mangiano e rovinano il miele, il polline e, soprattutto, la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare. Ma c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus originario dell’Asia che ha fatto strage di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde pubblico e privato in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise. “Con il cambiamento climatico sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – denuncia il Presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini – che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti vari che provocano stragi nelle

Anche al Villaggio di Bologna i giovani hanno manifestato per la difesa della terra dai cambiamenti climatici

coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a

livello comunitario che nazionale – conclude Prandini – anche con l’avvio di una apposita task force”.

Contributi regionali per l’apicoltura

Domande per acquisto attrezzature entro il 15 novembre

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a Regione Piemonte ha attivato i bandi per la concessione dei contributi annuali all’apicoltura, come previsto dal dal Regolamento Ue 1308/2013. La Determinazione Dirigenziale regionale, per gli apicoltori sin-

goli o associati con sede legale in Piemonte prevede uno stanziamento di 250 mila euro per l’acquisto di attrezzature, comprese quelle per il nomadismo. Le domande devono essere presentate entro il 15 novembre prossimo.

Verso un nuovo assetto il Consorzio dell’Asti Andato in pensione il direttore, in scadenza tutti i dirigenti

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on una nota, del 13 settembre scorso, il Presidente e il Consiglio di Amministrazione del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg hanno comunicato che il Sig. Giorgio Bosticco ha lasciato la carica di Direttore dell’Ente avendo maturato i requisiti per avvalersi del trattamento di quiescenza. Giorgio Bosticco reggeva la direzione dal 2011. Il sodalizio, nato nel 1932, vedrà quest’anno anche la scadenza del Consiglio direttivo, formato da una rappresentanza delle Case

spumantiere e una della parte agricola, con in mezzo i rappresentanti della cooperazione che spesso hanno più interessi comuni con gli industriali che con gli agricoltori. In questo contesto occorre ancora distinguere fra gli interessi delle cantine che trasformano in proprio e producono il Moscato e quelli delle cantine che trasformano esclusivamente per le industrie. In totale il Consiglio è formato da 24 consiglieri più il presidente, 14 sono i rappresentanti delle Case spumantiere e 10 della parte agricola.


La fiera della zucca di Piea onora al meglio la qualifica nazionale Il 29 settembre si è tenuta la ventesima edizione, fra le più ricche di sempre

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La sindaca di Piea, Sara Rabellino, fra i premiati per le zucche più pesanti

la denominazione comunale nella varietà Delica, sono stati al centro dell’attenzione in una stagione che a dire il vero non è stata particolarmente agevole, soprattutto per

le condizioni climatiche in cui si è lavorato. In ogni caso la zucca più pesante è stata quella di Giustino Ferraris di Viarigi che al peso ha toccato i 289,5 chilogrammi.

Con l’autunno torna in primo piano il Gobbo di Nizza Purtroppo non è un’annata favorevole per il presidio dello “Spadone”

News

l piccolo paese di Piea è stato protagonista anche quest’anno con la ventesima edizione della Fiera della Zucca. Una ribalta che ha assunto, proprio da quest’anno, la ribalta nazionale, grazie al riconoscimento concesso dalla Regione Piemonte. Sara Rabellino, prima cittadina, e tutti i suoi abitanti sono stati impegnati per accogliere migliaia di visitatori e la pro loco guidata da Andrea Germano e da una cinquantina di volontari hanno servito oltre 500 pasti, tutti rigorosamente a base di zucca, dagli antipasti al dolce. Il concentrico è stato completamente occupato da decine di bancarelle variopinte e con zucche di tutti i tipi. Anche gli agricoltori, impegnati principalmente nel promuovere la loro zucca con

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della campagna, fra le problematiche principali di quest’anno registrate sulla coltura, c’è sicuramente l’elevata presenza di cimici che pungendo la foglia nella nervatura centrale danneggiano visivamente e qualitativamente il prodotto. Da no-

Le coltivazioni di “Spadone”, la varietà assoggettata al presidio

tare come le cimici fossero sia nostrane che forestiere, con una densità fino a 5/6 per ogni foglia.

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on il periodo autunnale, re incontrastato delle “bagne cauda”, torna in primo piano il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, coltivato lungo la valle Belbo nella varietà Spadone. Purtroppo il bilancio dell’annata per le aziende agricole non è totalmente positivo. Anche quest’anno, il segretario della zona Coldiretti di Nizza Monferrato, Giorgio Nervi, con il responsabile della condotta di Slow Food, ha provveduto al sopralluogo degli appezzamenti del cardo.Nonostante l’elevata remunerazione garantita sui mercati, alcuni produttori iscritti al presidio, hanno abbandonato o ridimensionato le coltivazioni e quindi si è ridotta la produzione. Fra le cause, l’elevato massiccio costo della manodopera nella fase finale della produzione. In merito all’andamento


Le agevolazioni dell’accordo filiera gasolio Stipulato fra Consorzio Agrario Nord Ovest e Giovani Impresa Coldiretti

Giovami Impresa

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ome avevamo annunciato sul numero precedente di questa stessa rivista, quest’anno, l’accordo per la filiera gasolio, sottoscritto dal Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest con Giovani Impresa Coldiretti, è stato rinnovato con alcune novità. Nel ricordare che i destinatari dell’accordo sono le aziende associate Coldiretti in cui sia presente un giovane (titolare o coadiuvante) under 35, riassumiamo di seguito gli aspetti principali. • Offerta “Gasolio Standard” – consente all’azienda di aderire e, a fine anno, a seconda dei volumi acquistati complessivamente dalle aziende della filiera ed a seconda del prezzo di mercato del gasolio, di beneficiare di una scontistica definita in base ai seguenti scaglioni: - Fino a 400.000 L a sconto base; - Oltre i 400.000 L a sconto base + ulteriore 10% dello sconto base; - Oltre i 600.000 L a sconto base + ulteriore 20% dello sconto base; - Oltre gli 800.000 L a sconto base + ulteriore 30% dello sconto base; L’offerta si concretizza in crediti o buoni sconto per altri acquisti presso il Cap. L’azienda aderente SEDILE MECCANICO OMOLOGATO CE 78/76A

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non deve garantire volumi minimi d’acquisto. Ricordiamo che l’accordo si rinnova tacitamente di anno in anno, salvo disdetta scritta da inviarsi a mezzo raccomandata A/R. • Offerta “Gasolio a Prezzo Fisso”: si tratta di un contratto di fornitura che consente all’azienda di fissare di comune accordo con il CAP il prezzo del gasolio per una quantità predefinita ed un periodo concordato (max 12 mesi); questa formula contribuisce a fare valore ai fini degli scaglioni dell’offerta standard e dunque gli aderenti beneficiano a fine anno anche della scontistica riservata con l’offerta standard • Offerta “Acquisto Lubrificanti”analogamente all’offerta gasolio standard, consente di beneficiare di una scontistica sull’acquisto

dei lubrificanti da calcolarsi a dicembre di ogni anno a seconda dei volumi acquistati complessivamente dagli aderenti alla filiera e del prezzo della materia prima, secondo i seguenti scaglioni: - oltre i 1.000 L a 3% sconto ad ogni singola azienda - tra 1.001 e 2.000 L a 4% di sconto ad ogni singola azienda - oltre i 2001 L a 5% di sconto ad ogni singola azienda L’offerta si concretizza in crediti o buoni sconto per altri acquisti presso il Cap. Anche in questo caso l’accordo si rinnova tacitamente di anno in anno, salvo disdetta scritta da inviarsi a mezzo raccomandata A/R. Presso gli uffici Coldiretti è disponibile la modulistica per aderire all’accordo. KIT RIPARAZIONE GANCI

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Come regolarizzare gli avvisi bonari dell’Inps

Riguardano i mancati o ritardati pagamenti dei contributi 2018

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Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione per fornire le informazioni ed i chiarimenti del caso.

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E’ opportuno sottolineare che il mancato pagamento anche solo di una parte dei contributi dovuti impedisce di fatto l’accredito di tale anno ai fini pensionistici per tutti i componenti il nucleo familiare; di conseguenza, il diritto a pensione viene differito a mesi o anni successivi in quanto non risultano comple-

tati i versamenti relativi ai contributi previdenziali; analogamente, per quanto riguarda il titolare dell’azienda, la mancata regolarità contributiva impedisce l’erogazione degli eventuali indennizzi per infortunio o malattia professionale da parte dell’INAIL.

Previdenza

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’INPS ha comunicato in questi giorni di aver emesso gli avvisi bonari per i coltivatori diretti, mezzadri, coloni ed imprenditori agricoli professionali, che nel corso del 2018 non hanno versato, in tutto o in parte, i contributi previdenziali dovuti, ovvero li hanno versati in ritardo rispetto alle scadenze previste. Coloro che sono interessati a tale situazione, possono reperire l’avviso bonario nel sito INPS all’interno del Cassetto Previdenziale Autonomi in Agricoltura, unitamente ai riferimenti per poter procedere alla compilazione del modello F24 utile a versare quanto dovuto. E’ possibile richiedere la rateizzazione degli importi dovuti, come anche l’annullamento totale o parziale laddove si sia già provveduto precedentemente al pagamento. L’INPS ha altresì comunicato che, qualora il soggetto interessato non dovesse ottemperare al pagamento entro il mese di novembre, l’importo dovuto verrà richiesto attraverso avviso di addebito esecutivo.


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

Le malattie cardiovascolari e le patologie

Possono riguardare le coronarie, le arterie e il sistema cerebrale

Sanità

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on il termine “patologie cardiovascolari” ci si riferisce generalmente alle malattie che interessano il cuore ed i vasi sanguigni. E’ coinvolto il sistema arterioso nel suo complesso e determina il restringimento progressivo delle arterie fino alla loro completa ostruzione. La malattia cardiovascolare può avere molteplici localizzazioni e può quindi essere responsabile di diverse patologie: se interessa le coronarie può provocare l’angina pectoris e l’infarto miocardico, se interessa il sistema cerebrovascolare, le carotidi in particolare, può provocare l’ictus, se coinvolge le arterie periferiche degli arti inferiori può essere responsabile della cosiddetta “claudicatio intermittens”, cioè del dolore durante la deambulazione. E’ importante considerare che questo processo patologico

è progressivo, può essere del tutto asintomatico per lunghi periodi e può essere scoperto solo quando è troppo tardi. Nei Paesi occidentali, le patologie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte e su di esse convergono i principali fattori di rischio del nostro tempo: in particolare e soprattutto l’alimentazione malsana, tipica dei paesi industrializzati,

con conseguenti dislipidemie, diabete, obesità e ipertensione. Poi ancora sedentarietà, stress e fumo, sono abitudini purtroppo ancora molto diffuse. E’ evidente, quindi, che senza regole preventive come l’adozione di un adeguato stile di vita associato a controlli periodici, lo stato di salute può essere gravemente compromesso.

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COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19


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Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione degli Annunci Economici sul periodico “Il Notiziario Agricolo”. In qualsiasi momento in base all’Art.13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti Asti, C.so F. Cavallotti n. 41 – 14100 Asti.

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