Il notiziario agricolo n. 8

Page 1

Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 8 Anno 2018 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

67° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

8

VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

AGOSTO 2018



Com’è l’annata 2018: variabile come il tempo Con l’abbondanza di piogge, ci sono più uve ma anche più costi

In ogni caso la qualità potrebbe risultare ottima se ci sarà bel tempo a settembre

vegetazione”. Per una valutazione complessiva, nostro malgrado, come ogni anno, occorre poi tenere in considerazione il danno, a macchia di leopardo, causato dal maltempo, non solo le grandinate, ma anche le cosiddette “bombe d’acqua”, veri e propri nubifragi con, in alcuni casi, danni pesanti causati dalle forti raffiche di vento. Questa variabilità del tempo, ha comunque garantito una produzione sopra la media specialmente per moscati, barbere, e dolcetti. Apparentemente potrebbe sembrare positivo, in realtà lo era un tempo, invece oggi, soprattutto per garantirsi vini di alta qualità, questo ha provocato ulteriori aggravi di spesa nella gestione dei vigneti. “Specialmente sui rossi – conferma Bosca - si sono dovute effettuare drastiche riduzioni delle rese produttive, procedendo a diradamenti manuali che inevitabilmente hanno fatto aumentare a dismisura le ore lavorate in vigneto”. Quindi, al

di là di tutte le variabili, laddove “si è provveduto a regolarizzare la produzione e si sono mantenute sane sia la vegetazione che le uve, ad oggi, la qualità può considerarsi per lo meno buona, se non ottima”. “Contiamo vivamente in un settembre meno variabile – confida il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - che porti le uve barbera a una maturazione ottimale in modo da derubricare anche quest’annata in linea con le eccellenti di questi ultimi anni. Sicuramente occorrerà combattere ancora sul giusto valore delle uve. E su questo mi sento di mettere le mani avanti: dal momento che i bilanci dei viticoltori sono sicuramente aggravati da costi superiori rispetto ad un’annata nella norma, nella formulazione dei prezzi delle uve, non credano, i soliti speculatori, di non considerare il lavoro suppletivo effettuato nei vigneti. Al di là della qualità, il valore delle uve deve comunque considerarsi in aumento”.

Date orientative di inizio vendemmia Uve base spumanti Uve per bianchi (Chardonnay) Moscato d’Asti Docg Prime uve a bacca nera Uve Barbera d’Asti Docg

10/14 agosto 28 agosto/01 settembre 01/03 settembre 10/12 settembre 20/23 settembre

Attualità

Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti

Scacchiatura, cimatura, si moltiplicano le operazione in verde per far fronte a una vegetazione esplosiva

3

numero 8 - 2018

C

ome spesso accade in questo periodo (mentre scriviamo siamo ormai a fine agosto) l’esito della vendemmia è un libro bianco tutto da scrivere. Ricordate l’anno passato di questi tempi? Dopo le terribili gelate e le grandinate, eravamo ad implorare (su queste stesse colonne della nostra rivista) la pioggia per attenuare lo stato siccitoso, quasi rassegnati ad un’annata povera di soddisfazioni. Proprio nell’imminenza della raccolta delle barbere la pioggia arrivò e l’annata si trasformò da pessima in memorabile. Difficile dunque fare previsioni, anche per l’annata in corso. Su una cosa possiamo già sbilanciarci, siamo in presenza di un’annata variabile, come il tempo che ha fatto dannare i viticoltori. “Le piogge persistenti - ci spiega il tecnico viticolo di Coldiretti Asti, Piero Bosca - hanno portato a una vegetazione esplosiva e così si sono dovute moltiplicare le operazione in verde, quali la scacchiatura e la cimatura, in più combattendo una vera battaglia con l’erba che sorgeva rigogliosa”. Da queste prime considerazioni si può capire come i nostri viticoltori non abbiano di certo potuto fare vacanze lunghe al mare e non abbiano passato giornate molte tranquille, se poi ci aggiungiamo gli interventi a difesa delle malattie della vite, allora ci rendiamo conto di quante possano essere le variabili per approdare a una più o meno buona vendemmia. “Peronospora, oidio e muffa grigia – specifica Bosca - hanno richiesto interventi puntuali e numerosi, anche per la difficoltà nel bagnare bene i grappoli a causa della folta


Ottima annata, cresce ancora il progetto “Barbera Amica” 200 ettari di vigneto per un valore delle uve di oltre due milioni di euro

Filiera viticola

S

numero 8 - 2018

4

esto anno di attuazione per il “Progetto Vino” di Coldiretti Asti, realizzato attraverso il Consorzio Terre di Qualità con la consulenza del Centro Studi Vini del Piemonte, e già ribattezzato progetto “Barbera Amica” per gli evidenti benefici portati alla redditività dell’uva più rappresentativa del nostro territorio. Il meccanismo è ormai perfettamente collaudato e, nonostante i tanti passi avanti fatti in questi anni dal comparto vitivinicolo, in primo luogo con il valore delle uve Barbera d’Asti mediamente attorno all’euro al chilogrammo, le adesioni continuano a crescere, sia in termini di produttori che di ettari coinvolti. Per la vendemmia 2018, la superficie coinvolta ha raggiunto i 200 ettari, i viticoltori aderenti sono 87 e il valore dell’uve andrà sicuramente ben oltre i 2 milioni di euro. Oltre alla Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme, partner ormai storico del progetto Coldiretti per averci creduto fin dall’inizio, e alla Terre Astesane di Mombercelli, da quest’anno entra a far parte di “Barbera Amica” anche la Cantina Sociale di Nizza Monferrato per quanto riguarda le uve biologiche. Come per le precedenti vendemmie, i viticoltori si sono e si stanno attenendo scrupolosamente al protocollo di produzione delle uve e quindi la qualità sarà sicuramente ottima anche quest’anno. D’altra parte non è ormai più un mistero che in media gli aderenti al progetto Coldiretti abbiano performance qualitative superiori rispetto ai colleghi fuori dal “Barbera Amica”. Oltre alle Barbera d’Asti, fanno parte del progetto anche le uve cortese, dol-

cetto, grignolino e freisa, fra cui la novità delle biologiche. Fra gli obbiettivi auspicati per questa vendemmia, oltre al mantenimento dell’alto tenore qualitativo, come sempre, si guarda al valore delle uve. L’annata 2017, ha visto mediamente liquidare per le Barbera d’Asti Docg importi superiori ai 90 centesimi al chilogrammo, con le Docg Barbera d’Asti superiore a 1,40 euro al chilogram-

mo. Sarebbe veramente importante riuscire ad abbattere completamente la soglia di 1 euro al chilogrammo per tutte le tipologie di Barbera d’Asti.

Stadio di maturazione delle uve

L

Un servizio del Centro studi vini del Piemonte

a fase finale di maturazione delle uve, impone una corretta definizione del momento ottimale di vendemmia. Per non incorrere in errori, in collaborazione con il laboratorio del Centro Studi Vini del Piemonte (CSVP), Coldiretti Asti annuncia che è possibile realizzare le analisi sull’andamento della maturazione, le cosiddette “curve di maturazione” . Le aziende interessate devono segnalare il proprio interesse al servizio di assistenza tecnica Coldiretti, che provvederà ad inol-

trare le richieste al CSVP. In linea generale, sulla base delle diverse epoche di maturazione dei vari vitigni, il primo campionamento deve essere posizionato in modo da permettere 3 prelievi a cadenza settimanale ed un ultimo prelievo a ridosso della vendemmia. Le analisi riguardano gli zuccheri riduttori, il grado Babo, l’alcol potenziale, l’acidità totale, il pH, l’acido malico e l’acido tartarico. Per informazioni si può contattare il numero telefonico 0141-982475.

Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 67° numero 8 - Agosto 2018 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949

Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana


Moscato e Asti: resa 85 quintali più 15 di riserva La Regione Piemonte ha fissato le riduzioni su esclusiva richiesta del Consorzio

sul Moscato, per un totale di di 43 milioni di bottiglie. Quindi con giacenze al 31 agosto 2017 a 413 mila ettolitri, l’ipotesi del Consorzio è di arrivare al 31 agosto 2018 a 309 mila ettolitri. Stando così la situazione, come detto, ci si poteva aspettare un ritocco verso l’alto delle rese e conseguentemente del reddito dei viticoltori, anche perchè oltre alla riduzione delle giacenze si spera possa smuovere i mercati anche l’Asti secco che partito in sordina ha comunque iniziato a movimentare vendite. Sempre che le industrie si decidano ad investire in tal senso, ovvero mettano in produzione maggiori quantitativi di Asti secco e che il Consorzio sia in grado di attivare adeguate azioni promozionali.

5

numero 8 - 2018

si sente che parlare di 108 euro al quintale. Sicuramente la parte agricola doveva e poteva aspettarsi qualcosa in più. La strategia indicata dal Consorzio di tutela andrebbe in ogni caso verso la volontà di ridurre ancora di ulteriori 60.000 ettolitri lo stoccato. Nel 2017 gli ettari interessati a Moscato sono stati 9.600, la produzione è stata di 736 mila quintali di uva con una resa media del 76,7 quintali ad ettaro, sono stati ottenuti 551.872 ettolitri di vino per un totale di 88 milioni di bottiglie (+ 2 milioni di bottiglie rispetto al 2016). I contrassegni Docg dal 1 gennaio al 19 luglio 2018 hanno fatto segnare un incremento del 6,7% sull’Asti e una riduzione 7,6%

Vendemmia 2018

D

efinitivamente archiviata la Commissione paritetica e qualsiasi tentativo di tavolo per un accordo strategico sul settore moscato che ricomprenda anche la contrattazione del prezzo e delle rese produttive, su indicazione esclusiva del Consorzio di tutela dell’Asti, il 23 agosto scorso, la Regione Piemonte ha emanato una Determina della Direzione Agricoltura con la definizione delle rese. Questa in sintesi la riduzione delle rese: ASTI: 8.5 T /Ha Docg + 1.5 T/Ha Docg Riserva Vendemmiale ASTI /METODO CLASSICO: 8 T/Ha Docg + 1.5 T/Ha Docg Riserva Vendemmiale MOSCATO D’ASTI: 8.5 T /Ha Docg + 1.5 T/Ha Docg Riserva Vendemmiale MOSCATO D’ASTI VENDEMMIA TARDIVA: 6 T /Ha Docg MOSCATO D’ASTI CANELLI: 8.5 T /Ha Docg + 1 T/Ha Docg Riserva Vendemmiale SCELTE VENDEMMIALI DA ISCRIZIONE ASTI DOCG A PIEMONTE MOSCATO: 10.50T /Ha Quindi per Asti e Moscato la resa produttiva di quest’annata sarà di 85 quintali, più 15 di riserva. Per il valore delle uve si va quindi alla libera contrattazione, anche se sinceramente l’impressione è che le industrie abbiano fatto cartello in quanto in tutte le direzioni non


Brachetto senza prezzo e rese irrisorie

Unici movimenti degni di nota (da fuori regione) sull’Acqui Rosè

Vendemmia 2018

S

6

i profila un’ulteriore triste vendemmia per il Brachetto d’Acqui. La proposta delle rese produttive avanzata dal Consorzio di tutela non si discosta dalle precedenti campagne e ripropone pari pari il contratto del triennio precedente per un successivo triennio con 36 quintali ad ettaro. Tutto tace anche su eventuali apprezzamenti delle uve. Praticamente la mortificazione del lavoro del viticoltore che infatti sta costantemente e irrimediabilmente abbandonando la coltivazione dell’uva. Gli unici spiragli di un malinconico ottimismo possono venire per i vinificatori che si stanno impegnando nella produzione dell’Acqui Rosè, unica novità degna di nota nell’universo Brachetto. Il 4 luglio scorso, in Regione, si è tenuto il secondo

incontro della filiera Brachetto alla presenza dell’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero. Il Presidente del Consorzio ha aggiornato il tavolo in merito agli sviluppi della modifica del disciplinare ed è stato chiarito che l’obbligo di produzione, nell’area di provenienza delle uve o nelle regioni limitrofe, riguarda fino alla presa di spuma, mentre la fase dell’imbottigliamento può essere effettuata anche al di fuori dei confini regionali. Il Consorzio entro il 20 luglio ha dunque ripresentato una modifica del disciplinare per

consentire di compiere l’elaborazione del prodotto anche in regioni confinanti il Piemonte e l’imbottigliamento in tutta Italia. Tale modifica potrebbe aprire scenari importanti in quanto diversi imbottigliatori hanno già dimostrato forte interesse per l’Acqui Rosé DOCG (l’unico rosé DOCG in Italia).

Proroga per i depositi fiscali vino Al 10 settembre la presentazione del bilancio di materia ed energetico

numero 8 - 2018

S

emplificazione burocratica per gli esercenti depositi fiscali di vino. Viene infatti unificata alla data del 10 settembre la presentazione del prospetto riepilogativo della produzione e lavorazione, del bilancio di materia e di quello energetico. Lo stabilisce la circolare del 26 luglio scorso dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che afferma di aver unificato le scadenze, spalmate su date diverse, per venire incontro alle richieste di alcune associazioni di categoria. Per il prospetto riepilogativo della

produzione e movimentazione dei prodotti l’adempimento era fissato al 31 luglio, data di chiusura dell’anno alla quale le norme Ue del settore vitivinicolo agricolo abbinano la rilevazione delle giacenze. Mentre per le giacenze il Regolamento di esecuzione Ue 2018/274 ha fissato la data del 10 settembre. L’intervenuta omogeneizzazione dei vari obblighi contabili e il completamento della rendicontazione in modalità telematica hanno consentito di stabilire un’unica data per i diversi adempimenti. La semplificazione era stata richie-

sta da tempo dalla Coldiretti che spiega “questo è solo il primo passo verso una completa eliminazione degli adempimenti stessi vista la previsione del decreto fiscale del 2016 non appena saranno a regime le funzionalità di interscambio tra registro telematico e dogane”.


VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

Vademecum Campagna Vitivinicola 2018/2019

1. Documenti di accompagnamento e Registri Il Registro telematico Con il DM n. 293 del 20 marzo 2015 sono state stabilite le modalità di tenuta dei registri in forma telematica nel settore vitivinicolo e delle relative registrazioni. A decorrere dal 1° gennaio 2017 il registro è tenuto in forma esclusivamente telematica. Con nota prot. n. 15528 del 16/12/20161 sono state fornite le istruzioni affinché le imprese specializzate diverse dai CAA, alle quali il

titolare dell’impresa vitivinicola abbia delegato la tenuta del registro telematico in via esclusiva, possano essere inserite nell’apposito elenco presente nel sistema informativo dell’ICQRF nonché operare sul registro medesimo, attraverso soggetti abilitati. I CAA (Centri autorizzati di assistenza agricola) sono soggetti autorizzati ai sensi dell’art. 3-bis del D.Lgs. n. 165/1999 e del DM 27 marzo 2008 e sono già presenti nel SIAN. Trasporto di prodotti vitivinicoli sfusi compresi le uve da tavola destinate alla trasformazione ed i prodotti da esse ottenuti. E’ confermato che per il trasporto delle uve da vino dal vigneto ai locali di vinificazione, anche nel caso della compravendita, non è richiesto il documento di accompagnamento vitivinico­lo, purché la distanza totale da percorrere su strada non sia superiore a 70 km e il trasporto sia effettuato esclusivamente all’interno del territorio nazionale. Invece, il trasporto delle uve da tavola destinate ad essere trasformate deve essere scortato dal documento di accompa­gnamento vitivinicolo, come anche precisato dal decreto 2 luglio 2013. Per un approfondimento sull’argomento si rinvia all’allegato 2, paragrafo 4, della circolare prot. n. 11289 del 26 luglio 20133.

Documento MVV elettronico Dal 13 aprile 2018, è possibile emettere il documento MVV in formato elettronico (MVV-E), mediante le funzionalità pre­senti sul portale SIAN, a seguito dell’emanazione del decreto dipartimentale del 13 aprile 2018, in attuazione dell’art. 16 del decreto del 2 luglio 2013. L’emissione del documento MVV-E è al momento facoltativa. In questa vendemmia, quindi, possono essere utilizzate tutte le tipologie di documenti vitivinicoli già in uso e valgono ancora le indicazioni fornite con i quadri sinottici della circolare n. 11289 del 26 luglio 2013 alle quali si aggiunge la possibilità di utilizzare l’MVV-E sia per i prodotti sfusi che confezionati, secondo le modalità indicate nel DD 13/04/2018. L’MVV-E è emesso solo dopo la sua validazione da parte del sistema, che appone il codice MVV e la marca temporale. Dopo la validazione i dati inseriti sul documento MVV-E non possono più essere modificati. Inoltre, sul documento è presente un QR code, che consente tramite un’applicazione di leggere le principali informazioni contenute nel documento MVV-E. Per l’emissione dell’MVV-E sono state introdotte delle im­portanti novità. - non sono previsti dei tempi per l’emissione e la validazione del do-

7

numero 8 - 2018

C

ome ogni anno l’ICQRF, in occasione dell’avvio della nuova campagna vitivinicola, emana il prezioso vademecum con opportuni chiarimenti e aggiornamenti su più argomenti da tenere in stretta considerazione proprio a partire dalla nuova vendemmia. Nel riassunto che pubblichiamo di seguito, trovate le indicazioni per realizzare al meglio i principali adempimenti previsti per il settore vitivinicolo: dai documenti di accompagnamento e i registri di cantina, dalle dichiarazioni di produzione, alle pratiche enologiche, dai sottoprodotti, ai prodotti non consentiti e gli stabilimenti promiscui.

Vendemmia 2018

Le indicazioni dell’ICQRF, da tenere in considerazione a partire dalla vendemmia


Vendemmia 2018

VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

numero 8 - 2018

8

cumento MVV-E, ma è obbligatoria l’indicazione della data e dell’ora di partenza, che non può essere antecedente alla data e all’orario di validazione. la partenza deve avvenire entro un’ora da quella indicata sul documento validato. Il trasporto dei prodotti vitivinicoli avviene con la scorta di: • un supporto cartaceo (la stampa dell’MVV-E o un documento commerciale recante i riferimenti all’MVV-E); • un supporto elettronico mobile (ad esempio lo smartphone)4 su cui è visualizzabile l’MVV-E. Il documento commerciale recante il riferimento all’MVV-E e il supporto mobile su cui è visualizzabile l’MVV-E, diversamente dalla stampa dell’MVV-E, possono essere utilizzati soltanto per scortare i trasporti circolanti esclusivamente sul territorio nazionale, compresi quelli destinati ad un Paese terzo con uscita da un Ufficio doganale dello Stato. Se il documento MVV-E è su smartphone (o su altri supporti elettronici mobili) esso è valido solo ai fini della normativa vitivinicola ed è reso disponibile al: - conducente mediante posta elettronica o direttamente sul cellulare; - destinatario mediante posta elettronica o tramite la funzio­ nalità telematica presente sul registro telematico ad uso del destinatario stesso. Se è debitamente compilata la casella 17l l’MVV-E può essere utilizzato anche come: - certificato della origine o della provenienza, della qualità e delle caratteristiche del prodotto vitivinicolo, dell’annata o delle varietà di uve da cui è ottenuto e, se

del caso, della DOP o dell’IGP di cui all’articolo 11, comma 1, del Reg. (UE) n. 2018/273 - certificazione per l’esportazione di cui all’articolo 12, comma 1, lettera a) del Reg. (UE) n. 2018/273. La certificazione è disponibile in 6 lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo e cinese). La certificazione non è obbligatoria, ma può essere richiesta dal Paese di destinazione. L’MVV-E contenente la certificazione va stampato e firmato dallo speditore e scorta il trasporto. L’MVV-E deve essere annullato: – per qualsiasi variazione relativa al trasporto che si verifichi dopo la validazione. Tuttavia nel caso di variazione del con­ducente e/o del mezzo e se il trasporto avviene con il supporto cartaceo, le variazioni possono essere aggiunte sul medesimo supporto cartaceo, in alternativa all’annullamento ed alla emissione di un nuovo MVV-E; – quando l’ora di inizio del trasporto indicata nell’MVV-E e l’orario effettivo di partenza differiscono di oltre un’ora. Nel caso di speditore soggetto alle procedure restrittive di cui art. 17 del Reg. 2018/2073 per aver commesso una violazione grave, la validazione del Documento è effettuata solo a seguito della convalida dell’Ufficio territoriale competente dell’ICQRF, secondo le prescrizioni stabilite da quest’ultimo. In tal caso lospeditore ai fini della validazione del documento dovrà spuntare il flag “Art. 17 del reg. (UE) n. 2018/273 - convalida Autorità” e il documento rimarrà “sospeso” fino alla validazione (o non validazione) dell’Ufficio ICQRF competente per il luogo di carico. Documenti di accompagnamento vitivinicoli “Mo­delli IT” L’articolo 8 del decreto ministeriale n. 293 del 20 marzo 2015 ha abrogato il decreto ministe-

riale n. 768/1994 a decorrere dal 1° gennaio 2017. Con nota prot. n. 16103 del 29/12/20165 sono state fornite istruzioni per l’utilizzo dei documenti vitivinicoli di cui all’art. 2 del decreto 768/1994 (modelli IT prestampati e prenumerati dalle tipografie autorizzate). Questi modelli, se timbrati entro il 31 dicembre 2016 dagli Uffici territoriali dell’ICQRF o dal Comune, possono continuare ad essere utilizzati per i trasporti nazionali, fino ad esaurimento scorte e fino a quando verrà disposto che il documento MVV deve essere emesso esclusivamente in modalità telematica. Documenti e-AD. Il trasporto di prodotti vitivinicoli sottoposti ad accisa, in regime di sospensione, è scortato dalla copia stampata del do­cumento e-AD6 o di un altro documento commerciale recante il codice ARC attribuito dal sistema telematico doganale (EMCS) (vds. Allegato 3, prospetti 1 e 2, della circolare prot. n. 11289 del 26 luglio 2013). Per la circolazione nazionale, compresi i trasporti dei vini destinati all’esportazione effettuati interamente sul territorio nazionale fino ad Ufficio doganale di uscita dello Stato, non vi è obbligo di emissione dell’e-AD, pertanto tale movimentazione potrà avvenire con la scorta del documento di accompagnamen­to vitivinicolo secondo le disposizioni contenute nel decreto ministeriale del 2 luglio 2013. Nel sottolineare l’importanza della corretta e completa desi­ gnazione dei prodotti vitivinicoli nei documenti di accompa­ gnamento, secondo le istruzioni riportate nell’allegato II del precitato decreto, si evidenzia che l’Agenzia delle Dogane ha precisato che il documento MVV è stato riconosciuto valido agli effetti fiscali nelle operazioni di


VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019 talune condizioni, anche l’adempimento della trasmissione del documento medesimo, previsto dal precitato art. 14 nonché dal DM 30 giugno 1995 e dal DM 19 dicembre 2000. Per i titolari di stabilimenti enologici con produzione annua pari o inferiore a 50 ettolitri con annesse attività di vendita di­retta o ristorazione, l’art. 58, comma 2, della legge n. 238/2016 prevede che l’obbligo di tenuta dei registri si considera assolto con la presentazione della dichiarazione di produzione e la dichiarazione di giacenza. Si evidenzia che la norma, in questione non vieta la possibilità per il titolare dello stabilimento di vendere anche ad altri operatori professionali. Per beneficiare della deroga, le condizioni necessarie e suffi­ cienti sono: • che la produzione annua sia pari o inferiore a 50 ettolitri, • che allo stabilimento enologico sia annessa attività di vendita e/o ristorazione.

Vendemmia 2018

avviate alla trasformazione e dei loro sottoprodotti Si evidenzia, tra l’altro, che per i prodotti sfusi destinati all’estero il sistema informativo imposta in automatico un flag in funzione dell’indirizzo del destinatario o, se del caso, del luogo di consegna. In tal caso il sistema informativo invia automaticamente un messaggio di notifica mediante posta elet­tronica all’Ufficio territoriale che, nei casi previsti dall’art. 14 del Reg (UE) 2018/273, inoltrerà l’MVV-E all’Autorità dello Stato membro competente per il luogo di scarico. Trasmissione e convalida dei documenti di accompagnamento mediante PEC Per quanto riguarda il documento MVV convalidato mediante PEC, il decreto dipartimentale prot. n. 1021 del 17 giugno 20147 ha previsto specifiche e dettagliate modalità operative. Con il decreto dipartimentale prot. 788 del 21 settembre 20158 è stato sostituito l’Allegato del predetto decreto, al fine di precisare le modalità di convalida e di trasmissione del documento di accompagnamento vitivinicolo MVV utilizzato per scortare il trasporto nazionale dei sottoprodotti della vinificazione verso una distilleria, qualora esso sia predisposto e numerato dall’operatore (art. 5, comma 4, lett. a), del DM 2 luglio 2013). In particolare, è stato disposto che, per la regolare effettuazione delle predette operazioni di convalida e trasmissione, deve essere utilizzato il codice univoco PEC MVV-DAV-02. Per un approfondimento sull’argomento si rinvia alla circolare prot. n. 11663 del 21 settembre 20159. Si evidenzia che, per i trasporti che si svolgono esclusivamente sul territorio nazionale, l’invio mediante PEC del documento ai fini della convalida assolve, a

9

2. Dichiarazione di giacenza - Dichiarazione di vendemmia e produzione vinicola Dichiarazione di giacenza, bilancio annuo e chiu­sura del registro telematico. Con decreto n. 7130 del 25 luglio 2018, in fase di registrazione presso la Corte dei Conti, sono state adottate le disposizioni nazionali concernenti alle dichiarazioni di giacenza dei vini e dei mosti, in attuazione dei Reg. (UE) n. 2018/2073 e Reg. n. 2018/274. Tali disposizioni si applicano a partire dalla campagna vitivinicola 2017-2018.

numero 8 - 2018

trasferimento di vino tra depositi fiscali nazionali nonché per le spedizioni intracomu­nitarie dei piccoli produttori di vino. Trasmissione dei documenti di accompagnamento vitivinicoli all’Ufficio ICQRF competente per il luogo di carico L’art. 14 del Reg. (UE) n. 2018/273 prevede l’obbligo a carico dello speditore, ad eccezione dei trasporti per i quali è stato emesso un e-AD (o, in sostituzione di esso, il documento emesso in procedura di riserva) di trasmettere all’autorità competen­te del territorio in cui è situato il luogo di carico copia del documento di accompagnamento, anche per i vini destinati a diventare DOP, per i vini destinati a diventare IGP, ovvero vino varietale o di annata nonché per i vini qualificati come DOP, IGP, di annata e varietali che sono trasportati sfusi per essere destinati al condizionamento. La copia del documento, fatti salvi i casi previsti nei § 1.6.1 e § 1.6.2, è trasmessa entro il primo giorno lavorativo successivo a quello della spedizione. Per i trasporti destinati ad altri Stati membri dell’UE la tra­smissione della copia del documento è effettuata al più tardi al momento della partenza del mezzo. Trasmissione dei documenti di accompagnamento nel caso di emissione dell’MVV-E Si evidenza che l’emissione del documento in formato elet­ tronico (MVV-E) assolve agli obblighi di trasmissione della copia del documento agli Uffici ICQRF competenti previsti: - dall’articolo 14 del Reg. (UE) n. 2018/273 (ex art. 29 del Reg. (CE) n. 436/2009) relativo all’invio del documento alle auto­rità di controllo per talune tipologie/ categorie di prodotto) - dal DM 30 giugno 1995 e DM 19 dicembre 2000, per gli stabilimenti di intermediazione uve ed i trasporti delle uve da tavola


Vendemmia 2018

VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

numero 8 - 2018

10

In particolare gli operatori interessati, per adempiere al loro obbligo, devono dichiarare la giacenza dei mosti e dei vini, esclusi i prodotti ottenuti da uve raccolte nell’anno incorso, presenti in cantina alla mezzanotte del 31 luglio 2018 presentando la dichiarazione nel periodo compreso tra il 1° agosto e il 10 settembre c.a., secondo le particolari modalità stabilite dall’Agea o, se del caso, secondo le modalità dettate dal competente organismo pagatore regionale. Gli operatori entro il 10 settembre, tramite un’apposita funzionalità disponibile nel sistema informatico, potranno effettuare il bilancio annuo e la chiusura del registro telematico al 31 luglio. Si sottolinea che dopo la chiusura del registro i dati delle operazioni effettuate fino al 31 luglio non potranno più essere modificati, né integrati. I saldi al 31 luglio verranno riportati al 1° agosto tramite una sequenza di operazioni GIIN generate in automatico dal sistema. Se l’operatore non effettua la chiusura del registro entro il 10 settembre, la stessa verrà eseguita in automatico dal sistema. Dichiarazione di vendemmia e produzione vinicola Con il decreto ministeriale n. 5811 del 26 ottobre 201512 sono state adottate le ”Disposizioni nazionali di attuazione del regolamento (CE) n. 436/2009 della Commissione del 26 maggio 2009 inerenti le dichiarazioni di vendemmia e di produzione vinicola.” Il decreto ha abrogato, a decorrere dal 1 agosto 2016, il de­creto ministeriale 8 ottobre 2004 nonché gli articoli 17 e 18, commi 2, 3 e 4, del decreto ministeriale

del 16 dicembre 2010 e, in applicazione degli articoli 8 e 9 del regolamento (CE) n. 436/2009 (oggi artt. 31 e 33 del Reg. (UE) n. 2018/273 e artt. 22 e 24 del Reg. (UE) n. 2018/274), ha previsto nuove modalità e termini per la presentazione delle dichiarazioni esclusivamente in forma telematica. Per una visione d’insieme, si rinvia all’Allegato 1 del decreto, recante per ciascuno dei soggetti obbligati alla presentazione delle dichiarazioni, i quadri che devono essere compilati nonché dei relativi termini di presentazione. Si evidenzia che non è più prevista la compilazione dei modelli relativi alle uve da tavola raccolte, ricevute o cedute (prima del 30 novembre), comunque destinate alla trasformazione in mosto per succhi d’uva, ed ai mosti da esse ottenuti, nonché del relativo attestato di consegna (modelli M2 ed F4, di cui, da ultimo, alla Circolare dell’AGEA Coordinamento prot. n. ACIU.2015.371 del 7 agosto 3. Pratiche enologiche L’art. 9 del Reg. (CE) n. 606/2009 precisa che le specifiche e i requisiti di purezza delle sostanze impiegate nell’ambito delle pratiche enologiche, se non sono individuati dal Reg. (CE) n. 1333/2008 13, sono quelli fissati e pubblicati nel Codex enolo­gico internazionale dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino. Gli enzimi ed i preparati enzimatici consentiti nelle pratiche e trattamenti enologici devono soddisfare le condizioni indicate dal regolamento (CE) n. 1332/2008. Sull’argomento, si evidenziano le novità apportate dalla legge n. 238/2016 puntualmente descritte nella circolare prot. n. 1522 del 30/12/201614. 3.1 Periodo vendemmiale e del-

le fermentazioni - verifica delle fermentazioni fuori dal periodo autorizzato (art. 10 della legge n. 238/2016) Il periodo delle fermentazioni e delle rifermentazioni, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della legge n. 238/2016, è fissato dal 1° agosto al 31 dicembre15. Derogano da questa previsione e, quindi, ai sensi dei succes­sivi commi 3 e 4, possono svolgersi in un periodo diverso da quello sopra menzionato, le fermentazioni e rifermentazioni che sono: - consentite dai disciplinari di determinati prodotti a DOP e IGP; in tal caso, tuttavia, l’effettuazione della fermentazione/ rifermentazione è subordinata ad una comunicazione da inviarsi immediatamente all’ufficio territoriale; - effettuate in bottiglia o in autoclave per la preparazione dei vini spumanti, dei vini frizzanti, del mosto di uve parzialmente fermentato con una sovrappressione superiore a 1 bar e dei vini con la menzione tradizionale «vivace», nonché quelle che si verificano spontaneamente nei vini imbottigliati; - poste in essere in relazione alla produzione di particolari vini, ivi compresi i vini passiti e i vini senza IG, che, tuttavia, dovranno essere individuati con decreto annuale del Ministro, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate; al momento, per effetto dell’art. 1, comma 2, del DM n. 6706 del 23/11/2017, è ancora possibile, fino al 31 agosto 2018, lo svolgimento delle fermentazioni e rifermentazioni dei prodotti atti a diventare la tipologia “Torchiato di Fregona” della DOCG “Colli di Conegliano”. 3.2 Operazioni di arricchimento Le operazioni di arricchimento sono svolte in conformità ai limiti ed alle prescrizioni stabilite


VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019 to a norma dell’art. 73, comma 3, della stessa legge. • utilizzo di MCR solido - per l’aumento del titolo alcolometrico si ritiene applicabile la risoluzione OIV OENO 4662012 relativa al metodo di analisi dell’O.I.V. “Valutazione del tenore zuccherino dei mosti, dei mosti concentrati e dello zucchero d’uva tramite rifrattometria” (OIVMA-AS 2-02). Infatti, la tabella III allegata a tale metodo riporta il contenuto in zuccheri espresso in g/l e in g/kg e il corrispondente titolo alcolometrico in % volume, ottenuto applicando il coefficiente di trasformazione 0,0594319; - per l’aumento di volume si può assumere che l’aggiunta di 1 kg di MCR solido determina un aumento in volume di circa 0,66 litri; • utilizzo di MC e MCR liquido - L’articolo 33, punto 3 del Reg. (CE) n. 555/08, è stato sop­ presso a seguito dell’eliminazione della misura sull’impiego dei MC e MCR prevista dall’OCM. Pertanto, è venuto a mancare anche il riferimento alla specifica tabella di corrispondenza da utilizzare per il calcolo del titolo alcolometrico potenziale dei MC e dei MCR di cui al Reg. (CE) n. 1623/2000. L’Ufficio competente della Direzione generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea ha fatto presente che la Commissione Europea non è intervenuta con atti di riferimento successivi, per cui per quanto concerne i MC e MCR liquidi, al solo fine dei calcoli di conversione, la suddetta tabella può ritenersi ancora valida e applicabile. • trasporti di MC/MCR

Vendemmia 2018

delle uve. In particolare, si evidenzia che non possono essere utilizzate denominazioni quali “Succo d’uva concentrato deio­ nizzato”, “Mosto concentrato rettificato ottenuto da uve da tavola da non destinare alla trasformazione in uno dei prodotti definiti dall’Allegato XI-ter del Reg. (CE) n. 1234/2007” (o equivalenti) oppure “Mosto concentrato rettificato” nel caso di prodotti le cui caratteristiche differiscono da quelle previste, rispettivamente, dal D.Lgs. n. 151/2004 o dagli artt. 80 e 81 e dall’Allegato VII, Parte II, punto n. (14) del Reg. (UE) n. 1308/2013. Per quanto riguarda l’utilizzo ed il trasporto dell’MCR, si fa presente quanto segue: • produzione di MC/MCR -ai sensi dell’art. 13, comma 7, della L. n. 238/2016 e del punto 2.1. dell’allegato al DM prot. n. 11294 del 25/09/201718 è previsto che l’acqua e le altre sostanze ottenute nei processi di concentrazione dei mosti o dei vini o in quello di rigene­razionedelle resine a scambio ionico sono denaturate all’atto dell’ottenimento, con cloruro di sodio; - tuttavia, ai sensi del successivo punto 2.2. del predetto decreto, è previsto che l’acqua destinata ad essere riutilizzata per scopi di preriscaldamento dei mosti o per rigenerare le resine o immessa direttamente nel sistema di smaltimento delle acque reflue non deve essere denaturata, fermo restando che la stessa non venga detenuta sfusa all’interno dello stabilimento, ma venga riutilizzata in modo automatico ed in cicli chiusi dall’impianto stesso di concentrazione/rettifica. - la detenzione delle sostanze sopra menzionate nelle cantine (o negli stabilimenti enologici), in difformità dalle richiamate disposizioni, integra la violazione dell’art. 15, comma 1, lett. e), della legge 238/2016, sanziona-

11

numero 8 - 2018

dall’Unione europea (Allegato VIII del Reg. (UE) n. 1308/2013 e Reg. (CE) n. 606/2009) e dal decreto ministeriale del 9 ottobre 2012 (concernente le “Dispo­ sizioni nazionali di attuazione del regolamento (CE) n. 1234/07 del Consiglio per quanto riguarda l’autorizzazione all’aumento del titolo alcolometrico volumico naturale di taluni prodotti vitivinicoli”), che prevede specifici adempimenti amministrativi. In particolare, gli operatori che procedono all’effettuazione della pratica di arricchimento mediante l’aggiunta di MC o di MCR oppure con il metodo della concentrazione parziale, compresa l’osmosi inversa, possono presentare una o più dichiarazioni preventive valide per più operazioni e per un determinato periodo, che comunque non può andare oltre il 31 dicembre. Da tale possibilità sono esclusi, tuttavia, taluni casi considerati più a rischio ed elencati nell’art. 4, comma 3, del citato decreto ministeriale, per i quali è necessario presentare la dichiarazione preventiva entro e non oltre il secondo giorno precedente a quello previsto per l’operazione di arricchimento. Mosto concentrato e mosto concentrato rettificato. Il Reg. (UE) n. 1308/2013, all’allegato VII, parte II, punto (14), lettera b), prevede la tipologia di mosto di uve concen­trato rettificato in forma solida (MCRs) ottenuto mediante cristallizzazione. Si precisa che l’MCRs è utilizzabile in enologia alle medesime prescrizioni e condizioni dell’MCR liquido, non essendo previste specifiche disposizioni in tal senso. Con la circolare prot. n. 7244 del 30 maggio 201617 sono stati forniti chiarimenti sulla denominazione del MCR, del MCRs e delle altre sostanze zuccherine ottenute dalla trasformazione


Vendemmia 2018

VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

numero 8 - 2018

12

- la deroga dell’esonero dall’emissione del documento di ac­ compagnamento, prevista dall’art. 9, paragrafo 1, lettera e), punto i), primo alinea, del Reg. (UE) n. 2018/273, è applicabile anche al MCRs, alle stesse condizioni di quello liquido; in tal caso la quantità di riferimento è di 5 kg; - per quantità trasportate superiori a 5 kg per il solido e 5 litri per il liquido, il prodotto dovrà essere accompagnato da un documento convalidato secondo le modalità previste dal DM 2 luglio 2013; - sul documento di accompagnamento dell’ MCRs, nei casi previsti dal Reg. (CE) n. 2018/273, sono riportati l’indicazionedell’indice rifrattometrico espresso dal titolo alcolometrico potenziale (allegato V - parte B, paragrafo 2.1., lettera. c), punto ii) e del tenore di zucchero in g/kg (allegato V - parte B, paragrafo 2.1., lettera. c), punto iv). Limiti di alcuni componenti contenuti nei vini, in applicazione dell’articolo 25 della legge 12 dicembre 2016, n. 238. È stato pubblicato sulla GURI n. 201 del 29 agosto 201721 il DM 10 agosto 2017, recante “Limiti di alcuni componenti contenuti nei vini, in applicazione dell’articolo 25 della legge 12 dicembre 2016, n. 238”. Con il citato decreto si è proceduto alla revisione delle sostanze, dei componenti dei vini e dei relativi limiti già previsti dal decreto 29 dicembre 1986 (contestualmente abrogato), anche in relazione alle sostanze, ai componenti dei vini ed ai relativi limiti già riportati nella citata legge n. 238/2016 e nella per­tinente normativa dell’Unione europea. Inoltre, è stato attuato un allineamento con i limiti massimi accettabili riportati nelle norme armonizzate dell’Organizzazione internazionale della vite e del vino.

In particolare, sono stati previsti, all’articolo 1, − comma 1, i limiti massimi di taluni componenti nei vini destinati al consumo diretto; − comma 2, i limiti minimi per l’estratto non riduttore e le ceneri nei vini destinati al consumo diretto diversi dai vini spumanti e dai vini aromatizzati; − al comma 3, i limiti minimi per l’estratto non riduttore e le ceneri nei vini spumanti e nei vini aromatizzati. Divieto dell’uso dei pezzi di legno di quercia nell’e­laborazione, nell’affinamento e nell’invecchiamento dei vini DOP italiani. Con il DM 21 giugno 2017, pubblicato nella GURI n. 190 del 16 agosto 2017, è stato previsto il “Divieto dell’uso dei pezzi di legno di quercia nell’elaborazione, nell’affinamento e nell’invecchiamento dei vini DOP italiani, si sensi dell’articolo 23 della legge 12 dicembre 2016, n. 238.” ed è stato abrogato il DM 2 novembre 2006. 4. Sottoprodotti L’art. 13, comma 3, della legge 238/2016, ha previsto che le distillerie e gli utilizzatori per scopi energetici possono istituire i centri di raccolta temporanei fuori fabbrica dei sottoprodotti della vinificazione previa una mera comunicazione preventiva, una tantum, al competente Ufficio territoriale dell’ICQRF. Per tali centri, l’Agenzia delle Dogane ha precisato, nella recente circolare 11/D, prot. n. 81267 R.U. / DCAFC 6° del 21 luglio 201722, che i registri C41 trovano, attualmente, impiego sia per il regime di vigilanza fiscale dell’Agenzia che per i controlli dell’ICQRF, al fine di soddisfare con un unico adempimento da parte dell’esercente la distilleria di cui il centro di raccolta costi­tuisce appendice, tutte le obbligazioni contabili di registrazione delle materie prime alcoligene previste dalle diverse discipline del settore. Pertanto, tenuto conto che l’art. 13, comma 3, della L. 283/2016, diversamente dall’art.

14, comma 3, della legge n. 82/2006 (abrogata), non prevede più lo specifico obbligo di tenuta dei registri vitivinicoli presso i suddetti centri di raccolta, nelle more dell’attuazione dell’obbligo di invio telematico dei dati contabili relativamente alle materie prime utilizzate dai produttori di alcole e di bevande spiritose, l’obbligo della tenuta del registro telematico vitivinicolo (previsto ai sensi dell’art. 147, paragrafo 2, del Reg. (UE) n. 1308/2013, del Capo V del Reg. (UE) n. 2018/273, del Capo IV del Reg. (UE) n. 2018/274 e dell’art. 2, comma 1, del DM n. 293 del 20 marzo 201523) deve ritenersi soddisfatto con la tenuta dei richiamati registri C41. Come già chiarito nella citata circolare prot. n. 1522 del 30 dicembre 201624, i richiamati centri di raccolta


Ai sensi dell’art. 16 del DM 2 luglio 2013, questi ultimi sono soggetti alle disposizioni del DM 27 novembre 2008, pertanto potranno essere destinati al ritiro sotto controllo, in alternativa alla distillazione. In proposito, posto che tali uve non possono essere vinificate si precisa che per le stesse non trovano applicazione né le prescrizioni concernenti il divieto di sovrappressione delle uve stesse, né i conseguenti obblighi relativi al quantitativo minimo di alcol che deve essere contenuto nei sottoprodotti (allegato VIII, parte II, sezione D, del Reg. (UE) n. 1308/2013, art. 14 del regolamento (CE) n. e. 606/2009 e art. 4 del DM 27 novembre 2008). Di conseguenza non trovano applicazione, nel caso della distillazione di tali sottoprodotti, il regime degli aiuti di cui all’articolo 52 Reg. (UE) n. 1308/2013 ed i connessi obblighi ed adempimenti. Si ricorda, infine, che, ai sensi del punto 1.2. dell’Allegato al DM n. 11294 del 25 settembre 2017, le fecce di vino destinate all’uso agronomico sono denaturate con l’aggiunta di solfato ferroso per uso agricolo, prima della loro estrazione dalla cantina e, comunque, entro i termini stabiliti ai sensi dell’art. 13, comma 1, secondo periodo, della legge n. 238/2016.

Vendemmia 2018

VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

13

5. Detenzione di mosti con titolo alcolometrico inferiore all’8% in volume L’Articolo 17 della legge n. 238/2016 vieta la detenzione negli stabilimenti enologici e nelle cantine dei vini e dei prodotti a monte del vino con titolo alcolometrico volumico totale inferiore a 8% vol non denaturati. Con il decreto ministeriale prot. n. 944 del 6 settembre 201729, è stata stabilita la disciplina della detenzione nelle cantine e negli stabilimenti enologici di mosti aventi un titolo alco-

numero 8 - 2018

non posso­no in nessun caso coincidere con una cantina/stabilimento enologico, a meno che nel predetto stabilimento siano, in via esclusiva, introdotti, detenuti o estratti prodotti sottoposti a denaturazionSi ricorda, inoltre, che la legge 238/2016 consente esplicita­mente la cessione di fecce e vinacce tra le distillerie autorizzate e tra gli utilizzatori dei sottoprodotti della trasformazione dei prodotti vitivinicoli a scopo energetico. Per quanto riguarda gli stabilimenti industriali detentori ed utilizzatori di vinacce destinate ad usi industriali diversi dalla distillazione, l’art. 13, comma 4, della legge n. 238/2016 ha confermato l’obbligo di presentare un’apposita comunicazio­ne all’ufficio territoriale, valida per una campagna vitivinicola; la predetta comunicazione deve pervenire anteceden-

temente alla prima introduzione di vinaccia e contenere l’indicazione dell’indirizzo dello stabilimento di detenzione delle vinacce e la quantità complessiva che si prevede di introdurre nel corso della campagna vitivinicola di riferimento. Per quanto riguarda le prescrizioni sui documenti dai accom­pagnamento per i sottoprodotti si fa presente che nel caso di trasporti di sottoprodotti della vinificazione che si svolgono interamente sul territorio nazionale l’articolo 18, comma 3, del decreto 2 luglio 2013 ha “prorogato” la vigenza dell’arti­colo 4, comma 6, del DM 27 novembre 2008 fino alla data di entrata in applicazione delle disposizioni relative al documento vitivinicolo elettronico. Tuttavia, come già illustrato nel paragrafo relativo al docu­mento MMV-E, poiché l’emissione di tale documento è una facoltà dell’operatore interessato, è ancora possibile scortare il trasporto della vinaccia e delle fecce di vino da un produt­tore ad una distilleria riconosciuta, utilizzando le bollette di consegna già istituite con il citato art. 4, comma 6, del DM 27 novembre 2008, redatte secondo le disposizioni ivi richiamate. Parallelamente è possibile utilizzare anche le bollette di con­segna di cui all’art. 4, commi 2 e 3 del decreto 2 luglio 2013, le cui modalità di redazione sono state illustrate nell’allegato 2, paragrafo 3, della circolare prot. n. 1128925 del 26 luglio 2013, sia il documento MVV. Quest’ ultimo, se predisposto e numerato dall’operatore (art. 5, comma 4, lett. a) del Decreto 2 luglio 2013), deve essere convalidato, anche mediante PEC (vds. § 2.5) mentre, se prestampato e prenumerato da tipografia autorizzata (art. 5, comma 4, lett. b) del Decreto 2 luglio 2013), può essere utilizzato come bolletta di consegna (Le bollette di consegna di cui sopra possono essere utilizzate anche per i sottoprodotti ottenuti dalla trasformazione delle uve da tavola (art. 15, comma 3, del decreto 2 luglio 2013).


Vendemmia 2018

VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

numero 8 - 2018

14

lometrico inferiore all’8% in volume, senza la prescritta denaturazione, (in applicazione dell’art. 15, comma 1, primo periodo e lettera g), nonché 17, comma 1, primo periodo, della L. n. 238/2016). Il decreto stabilisce specifiche modalità da osservarsi per la detenzione dei predetti mosti, in vista della loro definitiva destinazione obbligatoria alla produzione di succhi di uve e succhi di uve concentrati presso un diverso stabilimento, nel quale sia consentita ed effettivamente posta in essere la predetta trasformazione. I mosti aventi un titolo alcolometrico inferiore all’8 per cento in volume, qualora separatamente vinificati per l’invio alla distillazione, sono denaturati con l’aggiunta di cloruro di litio, all’atto dell’ottenimento, trovando applicazione il punto 3 dell’Allegato al DM n. 11294 del 25/09/2017. 6. Regime degli stabilimenti dove si effettuano lavorazioni promiscue L’articolo 14 della legge n. 238/2016 consente, nelle cantine e negli stabilimenti enologici, l’elaborazione di prodotti ottenuti con l’impiego di mosti e vini nonché di saccarosio, acquavite di vino, alcool e sostanze consentite dal regolamento (UE) n. 251/2014, a condizione che siano inviate apposite comuni­cazioni preventive all’Ufficio territorialmente competente di questo Ispettorato. Si ricorda che l’articolo 14 della legge n. 238/2016 conferma la possibilità introdotta dal D.L. n. 91 del 24 giugno 2104, relativa alla preparazione di bevande spiritose ottenute a seguito di una semplice miscelazione di materie prime e dei prodotti consentiti dal citato regolamento. Inoltre, l’articolo 15, comma 4, della legge sopra richiamata prevede che nei locali di un’impresa agricola che

produce mosti o vini sono consentiti anche la produzione degli alimenti e delle bevande di cui al comma 1, lettere b), c) e d), del me­desimo articolo e la detenzione e l’impiego degli alimenti e delle bevande di cui al medesimo comma 1, lettere a), b), c) e d), nonché degli aromi, degli additivi e dei coloranti, purché rientrino nell’ambito delle attività comunque connesse di cui all’articolo 2135 del codice civile. Tali imprese agricole non devono effettuare alcuna comuni­cazione preventiva all’Ufficio territoriale dell’ICQRF per l’effettuazione delle predette attività 7. Sostanze zuccherine L’articolo 60 della legge n. 238/2016 ha confermato l’obbligo della tenuta del registro delle sostanze zuccherine da parte dei produttori, confezionatori, grossisti e utilizzatori, già previsto dall’articolo 28 dell’abrogata legge n. 82/2006, ma ha apportato alcune importanti novità, illustrate nella citata circolare prot. n. 1522 del 30/12/2016,32 alla quale si rinvia per il dettaglio. In applicazione del precitato articolo 60 è stato emanato il DM prot. n. 945 del 6 settembre 201733 (che ha sostituito il DM n. 11 dell’8 gennaio 2015). Si segnala, in particolare, il contenuto dell’Allegato, nel quale sono precisate le esenzioni dall’obbligo della tenuta del registro telematico, le tipologie di sostanze zuccherine oggetto di registrazione nonché le semplificazioni delle modalità di registrazione. In particolare: - sono state individuate le categorie di soggetti esentati dalla tenuta del registro (farmacie, laboratori di analisi, …); - è stata prevista la registrazione riepilogativa giornaliera delle vendite di zucchero al minuto da parte dei grossisti; - è stata prevista la possibilità di effettuare le iscrizioni sul registro telematico entro trenta giorni dalla data dell’opera­zione, per le aziende che

hanno una contabilità computerizzata aggiornata e, nel contempo, altri documenti giustificativi; - sono state esonerate dalla tenuta del registro le microimprese agricole, in quanto assimilate ai laboratori artigiani, a condi­zione che utilizzino le sostanze zuccherine in locali diversi dalle cantine o stabilimenti enologici e dai locali ad essi annessi o intercomunicanti. Si precisa che per quanto riguarda le sostanze zuccherine estratte dall’uva (zucchero d’uva, glucosio d’uva, fruttosio d’uva e delle loro miscele): - la produzione deve essere annotata nel registro vitivinicolo; - la commercializzazione e l’utilizzazione deve essere annotata nel registro delle sostanze zuccherine. 8. Norme sul vino” biologico” Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 150/1 del 14 giugno u.s. è stato pubblicato Regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 “relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio”. Il predetto regolamento, tuttavia, troverà applica­zione a decorrere dal 1° gennaio 2021 ed i prodotti ottenuti in conformità del citato regolamento prima di tale data, potranno essere immessi sul mercato fino all’esaurimento delle scorte. Sono ancora applicabili, quindi, le disposizioni contenute nel citato Reg. (CE) n. 834/2007 e nel Reg. (CE) n. 889/2008, così come modificato dal Reg. (UE) n. 203/2012. Dal 28 giugno 2018 è entrato in vigore il DM 8 maggio 2018, “Disciplina dei prodotti vitivinicoli biologici, in applicazione dell’articolo 20, della legge 12 dicembre 2016, n. 238, recante: «Disciplina organica della coltivazione della vite e della produ­zione e del commercio del vino». Ai sensi delle disposizioni nazionali e comunitarie sopra menzionate, nella


9. Norme sugli allergeni Il Regolamento (UE) n. 579/2012 ha modificato il Reg. (CE) n. 607/2009 e, in particolare, ha sostituito l’articolo 51 e l’Allegato X dello stesso, prevedendo che nell’etichettatura dei prodotti vinicoli sia riportata l’indicazione obbligatoria degli allergeni che riguardano oltre i solfiti anche il latte, i prodotti a base di latte, le uova ed i prodotti a base di uova, con le men­zioni e con i pittogrammi relativi. Al riguardo, si evidenzia che i pittogrammi possono essere utilizzati facoltativamente ed in aggiunta alle menzioni obbligatorie. Di seguito si riportano le menzioni in lingua italiana degli allergeni ed i relativi pittogrammi: (ndr: v. in fondo alla pag.) Termini riguardanti Termini riguardanti Termini riguardanti i solfiti le uova e i prodotti a base di uova il latte e i prodotti a base di latte «solfiti» o «uovo», «proteina dell’uovo», «latte», «derivati del latte», «anidride solforosa» «derivati dell’uovo», «lisozima da uovo» «caseina del latte» o «ovoalbumina» o «proteina del latte» Si precisa che, comunque, l’obbligo di etichettatura degli allergeni concernenti derivati dal latte o delle uova è escluso nei vini per i quali: • gli ingredienti potenzialmente allergenici non sono stati utilizzati durante l’elaborazione degli stessi; • la presenza di allergeni non può essere rilevata nel prodotto

VADEMECUM CAMPAGNA VITIVINICOLA 2018/2019

finale, secondo i metodi di analisi di cui all’articolo 80 del Regolamento (UE) n. 1308/2013, vale a dire, ad oggi, quelli raccomandati e pubblicati dall’Organizzazione internazionale della vigna e del Vino (OIV). Al riguardo, si fa presente che le norme di cui trattasi sono applicabili ai vini ottenuti interamente o parzialmente da uve della vendemmia degli anni 2012 e successivi ed etichettati dopo il 30 giugno 2012. Si evidenzia, inoltre, che la Commissione UE con nota Ares (2015) 1813772 del 29/04/2015 37 ha fornito chiarimenti sull’uso nell’etichettatura e nella presentazione dei vini dell’in­dicazione ”senza solfiti aggiunti”.

Vendemmia 2018

in­trodotto ed utilizzato soltanto “mosto concentrato rettificato biologico” e non altre sostanze zuccherine provenienti dall’uva non corrispondenti a tale prodotto (vds. la circolare prot. n. 7244 del 30 maggio 2016 36).

15

numero 8 - 2018

produzione biologica di prodotti del settore vitivinicolo si applicano le disposizioni previste dai Reg. (CE) n. 606/2009 e Reg. (CE) n. 607/2009 e le relative disposizioni nazionali. Al riguardo, si evidenzia, tra l’altro, che nelle produzioni vitivinicole biologiche sono consentiti esclusivamente i pro­dotti e le sostanze elencate nell’allegato VIII bis del Reg. (CE) n. 889/2008, introdotto dal Reg. (UE) n. 203/2012, fatte salve le condizioni e restrizioni stabilite dal regolamento (UE) 1308/2013 e dal regolamento (CE) n. 606/2009. Inoltre, l’articolo 29 del Reg. (CE) n. 889/2008, così modifi­cato dal Reg. (UE) n. 203/2012, prevede restrizioni e divieti di talune pratiche e trattamenti enologici nonché disposizioni in materia di etichettatura delle produzioni in questione 34. Infine, l’art. 4 del DM 8 maggio luglio 2018 stabilisce che i prodotti biologici del settore vitivinicolo devono essere con­traddistinti dal termine “biologico” e che, in relazione agli obblighi sulla tenuta dei documenti contabili di cui all’art. 66 del Reg. (CE) n. 889/2008, gli operatori utilizzano i documenti ed i registri previsti dal Regolamento (CE) n. 436/2009 (oggi: art. 147, paragrafo 2, del Reg. (UE) n. 1308/2013, Capo V del Reg. (UE) n. 2018/273 e Capo IV del Reg. (UE) n. 2018/273). Si precisa che, se ne ricorrono le condizioni, solo il “mosto concentrato rettificato”, sia nella forma liquida che solida, può riportare riferimenti al metodo “biologico”, in quanto l’utilizzo di resine a scambio ionico in tale regime di qualità regolamentato è attualmente consentito solo per i prodotti vitivinicoli 35. Pertanto, se nell’elenco degli ingredienti di un prodotto alimentare è indicato lo “zucchero d’uva biologico”, il preparatore deve essere in grado di giustificare di aver


Documenti per il trasporto delle uve Da quest’anno c’è la semplificazione dell’esonero fino a 70 Km

F

inalmente, in tempo per questa vendemmia, c’è una semplificazione introdotta dal testo unico legge 238/16 del 12 dicembre e dal regolamento applicativo 2018/273. Il trasporto delle uve da vino può essere effettutao senza la compilazione di documenti, se effettuato entro 70 chilometri di distanza. Tecnicamente si tratta dell’esonero del Documento Vitivinicolo (MVV-IT), secondo le seguenti casistiche e modalità: • Trasporto da vigneto a cantina

Vendemmia 2018

DESTINAZIONE DELLE UVE

MODALITÀ DEL TRASPORTO

va anche questo documento deve comunque essere vidimato entro la partenza visto partire in comune). Le novità per questa vendemmia, sono pertanto le seguenti: • PASSAGGIO ESONERO DA 40 KM A 70 KM; • ESONERO AMMESSO CON QUALSIASI TIPOLOGIA DI TRASPORTO (AD OPERA DEL PRODUTTORE/DELL’ACQUIRENTE / VETTORE). Di seguito una tabella riassuntiva delle varie casistiche.

DOCUMENTI NECESSARI PER IL TRASPORTO UVE PRODUTTORE IN CON- PRODUTTORE ESONERATO TABILITÀ IVA IVA

CANTINA DELLO STESSO PRODUTTORE

16

ENTRO 70 KM OLTRE 70 KM

ENTRO 70 KM CANTINA COOPERATIVA OLTRE 70 KM

ENTRO 70 KM ACQUIRENTE VINIFICATORE OLTRE 70 KM

numero 8 - 2018

propria o verso cantina sociale (vinificazione in proprio o conferimento) esonero totale entro 70 km; • Trasporto da vigneto ad acquirente (vendita uva) esonero del documento vitivinicolo entro 70 km ma obbligo fiscale di emettere doc DDT seguito, entro i termini, da fattura; • Trasporto uve da vino oltre 70 km obbligo di documento vitivinicolo (MVV vidimato in comune ex visto partire oppure Doc. IT se ancora in carico all’azienda e vidimato entro il 31/12/16, vidimazione preventi-

LO STESSO PRODUTTORE

ESONERO DOCUMENTO

VETTORE/CONTO TERZISTA

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA (POSSIBILE ESONERO DDT)

ESONERO DOCUMENTO

LO STESSO PRODUTTORE

IT - MVV

VETTORE/CONTO TERZISTA

DOCUMENTO INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DOCUMENTO + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE

ESONERO DOCUMENTO

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DAL PRODUTTORE

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA (POSSIBILE ESONERO DDT)

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DALLA CANTINA COOP.

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA (POSSIBILE ESONERO DDT)

LO STESSO PRODUTTORE

IT - MVV

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DAL PRODUTTORE

DOCUMENTO INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DOCUMENTO + SCHEDA

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DALLA CANTINA COOP.

DOCUMENTO INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DOCUMENTO + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE

ESONERO DOCUMENTO

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DAL PRODUTTORE

SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA (POSSIBILE ESONERO DOCUMENTO)

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DALL’ACQUIRENTE

DOC. INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DOC. + SCHEDA (POSSIBILE ESONERO DOCUMENTO)

LO STESSO PRODUTTORE

IT - MVV

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DAL PRODUTTORE

SCHEDA DI TRASPORTO O IT-MVV INTEGRATO DATI SCHEDA

VETTORE/CONTO TERZISTA PAGATO DALL’ACQUIRENTE

SCHEDA DI TRASPORTO O IT-MVV INTEGRATO DATI SCHEDA

IT - MVV

ESONERO DOCUMENTO

IT - MVV

ESONERO DOCUMENTO

IT - MVV

UTILIZZO DEI DOCUMENTI PER LE CASISTICHE INDICATE IN TABELLA TRASPOSRTO UVE E SOTTOPRODOTTI VITIVINICOLI: - documento IT (utilizzabile fino a esaurimento scorte, solo se pre-convalidato entro il 31/12/2016) deve essere vidimato alla partenza dal Comune. - documento MVV prestampato da tipografia autorizzata non richiede convalida preventiva, ma deve essere vidimato alla partenza dal Comune. - documento MVV stampato direttamente in azienda deve essere preventivamente convalidato prima dell’utilizzo e vidimato dal Comune alla partenza. - documento MVV stampato direttamente in azienda e trasmesso tramite PEC per la relativa convalida, non richiede ulteriori vidimazioni nè convalide. Si precisa che le aziende agricole che come attività annessa effettuano occasionalmente il trasporto delle uve per conto terzi, non sono tenute ad iscriversi all’Albo dei trasportatori, quindi l’indicazione sulla scheda di trasporto interessa solo gli autotrasportatori. TRASPORTO SOTTOPRODOTTI DELLA VINIFICAZIONE (FECCIA/VINACCIA) UTILIZZO IN QUALSIASI CASO DEI DOCUMENTI “IT – DOCO” O “MVV”.


L’accordo Coldiretti-Novi sfonda i 500 ettari di noccioleti Crescono così a 198 i produttori dell’Astigiano aderenti, quasi 4 milioni di valore

to di un’eventuale qualità ancora superiore. “Da notare – rileva Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti - come l’annata precedente, la 2015/2016, sia stata ancora più performante, con una media di 75 centesimi al quintale in più, grazie a un punto resa di 9,10 euro (contro gli 8,35), e una media dal 46% (contro i 44,83)”. “Abbiamo fatto e continueremo a fare molta attenzione – afferma il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – nella valutazione delle varie partite conferite dai nostri corilicoltori. La resa qualitativa effettiva, depurata dei frutti bacati, raggrinziti e cimiciati, viene eseguita dai tecnici secondo precise indicazioni eliminando ogni possibile contestazione. Speriamo che anche quest’anno il bilancio possa essere positivo

e che l’andamento climatico alla fine non abbia penalizzato troppo le coltivazioni”. “Abbiamo anche ulteriormente migliorato l’aspetto logistico – rileva Ciotta – riorganizzando la raccolta che da qui a Natale vedrà almeno due carichi giornalieri. Per Coldiretti Asti è un impegno organizzativo molto pesante, ma che cerchiamo di svolgere senza aggravi ulteriori di costi per i nostri associati”. “Potenzialmente l’annata 2018 – evidenzia Reggio – potrebbe portare l’accordo tra Coldiretti Asti e Novi a conferimenti di nocciole del Monferrato per un valore di quasi 4 milioni di euro. In ogni caso e in soli tre anni, l’accordo Coldiretti/Novi, vale almeno il 10% dell’intera superficie corilicola dell’Astigiano, 500 ettari su un totale di 3.950”.

ACCORDO COLDIRETTI ASTI – NOVI ANNATA PRODUTTORI ETTARI

RESA

PUNTO RESA

2016

101

200

46%

9,10 Euro

2017

176

400

44,83%

8,35 euro + 4 euro premio qualità

2018

198

500

?

?

17

numero 8 - 2018

Il direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta, con a fianco il cavalier Repetto (patron di Novi), a Castellero per illustrare l’accordo di filiera con la Novi

Filiera nocciolo

C

ontinua a crescere il progetto corilicolo di Coldiretti Asti. Quest’anno hanno aderito all’accordo di filiera, stipulato col gruppo dolciario Novi-Elah-Dufour di Novi Ligure, ben 198 corilicoltori dell’Astigiano. La superficie interessata è di 100 ettari in più rispetto all’anno scorso, ovvero 500 ettari, per una produzione potenziale di 10 mila quintali di nocciole del Monferrato nella varietà più pregiata al mondo, la Tonda Gentile Trilobata. Ogni produttore, insieme all’accordo di filiera, ha sottoscritto un rigido protocollo produttivo con le indicazioni e gli impegni tecnici per raggiungere una qualità adeguata. Ed ogni corilicoltore si è attenuto con scrupolo a tali impegni, consapevole che la qualità paga, eccome se paga. Mediamente (proprio in base alla qualità), nell’ultima campagna le nocciole monferrine hanno spuntato un prezzo attorno ai 380 euro al quintale. Giunto al terzo anno, questo innovativo accordo di filiera, attuato da Coldiretti attraverso la cooperativa UeCoop “Monferrato Frutta” che coinvolge anche i corilicoltori dell’Alessandrino, ha introdotto importanti criteri di valutazione della qualità e quindi conseguentemente sulla metodologia di formazione del prezzo. Sempre facendo riferimento all’anno passato, ad esempio, la resa media ponderata che ha fissato il valore per tutti i 160 conferitori è stata del 44,83% che applicata al prezzo massimo registrato dai listini ufficiali della Camera di Commercio di 8,35 punto resa, ha portato ad aver garantito ogni corilicoltore un introito di 374,33 euro al quintale a cui sono poi stati aggiunti 4 euro di premio qualità per tutti, sempre al net-


Proroga per la ricetta elettronica veterinaria Grazie al decreto mille proroghe slitta da settembre al 1° dicembre

Filiera Zootecnia

L

numero 8 - 2018

18

a prescrizione dei medicinali veterinari su formato elettronico sarà obbligatoria dal 1° dicembre 2018. La proroga è contenuta nel Decreto legge 25 luglio 2018, n. 91 pubblicato in pari data in Gazzetta Ufficiale, serie generale n.171. La nuova ricetta veterinaria elettronica (Legge 20 novembre 2017, n. 167) si applicherà all’intero ciclo di gestione dei medicinali e dei mangimi medicati/ prodotti intermedi destinati all’uso in veterinaria, dalla prescrizione all’erogazione fino alla registrazione delle informazioni dei trattamenti effettuati. Coinvolgerà i medici veterinari, le farmacie e parafarmacie, i grossisti autorizzati alla vendita diretta, i mangimifici, i servizi veterinari delle Regioni/ASL, i proprietari e/o detentori di animali da produzione di alimenti

e i proprietari e/o detentori di animali da compagnia. Massimizzando la tracciabilità e la trasparenza, la nuova ricetta favorirà l’utilizzo corretto dei medicinali veterinari e ne rileverà il consumo reale, aumentando, di conseguenza la tutela della salute pubblica. Al tempo stesso il documento digitale renderà più efficiente l’attività di farmacosorveglianza e di analisi del

rischio sanitario. Infine, la prescrizione digitale ridurrà gli adempimenti e i costi, non solo per la pubblica amministrazione, ma anche per il cittadino proprietario di animali d’affezione e per l’allevatore. Eliminato l’obbligo di ricorrere alla versione cartacea, sarà molto più agevole per chiunque procedere all’acquisto di medicinali veterinari fornendo al proprio farmacista solo il codice fiscale ed il PIN a quattro cifre generato dal sistema informatizzato all’atto dell’inserimento della ricetta da parte del veterinario. PIN e codice fiscale identificano in modo univoco la ricetta elettronica che il farmacista, a sua volta, sarà in grado di visualizzare senza difficoltà. Se necessario o a richiesta, la ricetta veterinaria elettronica, una volta generata, potrà comunque essere stampata.

Contributi per l’apicoltura Stanziati dalla Regione 890 mila euro

L

a Regione Piemonte ha approvato i bandi per la concessione dei contributi all’apicoltura per il periodo 01/08/2018 – 31/07/2019. La dotazione finanziaria complessiva è di € 887.327,43 per le seguenti aree di intervento finanziabili: • Servizi di Sviluppo nel settore apistico. Dotazione finanziaria: € 572.830,00; Termine presentazio-

ne domande: 15 ottobre 2018; Beneficiari: associazioni o cooperative; • Investimenti (Attrezzature per apicoltura e/o per il nomadismo). Dotazione finanziaria: € 194.497,43. Termine presentazione domande: 15 gennaio 2019; Beneficiari: apicoltori singoli o associati con sede legale in Piemonte; • Valorizzazione. Dotazione finanziaria: € 100.000,00; Termine pre-

sentazione domande: 15 ottobre 2018; Beneficiari: Associazioni e cooperative apistiche o associazioni temporanee di scopo con sede legale in Piemonte; • Azioni di ricerca. Dotazione finanziaria: € 20.000,00. Termine di presentazione delle domande: 15 ottobre 2018. Beneficiari: Enti ed istituti di ricerca con esperienza specifica nel settore.

Ricambi Agricoli - Oleodinamica - Ferramenta - Giardinaggio NUOVO CONCESSIONARIO DI ZONA GOLDONI E HUSQUARNA

Loc. Cittadella - 15041 Altavilla M. (AL) - Tel./Fax 0142 926166 - www.ricambivergano.com • info@verganoferramenta.it


Arriva il Portale del Socio Coldiretti

Ora le pratiche e i principali servizi si possono fare on line

19

Il Presidente Marco Reggio al Villaggio Coldiretti di Torino nello stand dove veniva presentato il Portale del Socio Coldiretti

ANTICIPA IL FUTURO “Con il Portale del Socio Coldiretti si anticipa il futuro, dando una risposta alle esigenze manifestate dalle nostre imprese sul fronte della semplificazione, della qualità dei servizi e dell’utilizzo di nuove tecnologie informative – spiega il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo -. Uno strumento che facilita il lavoro in azienda ma consente anche un contatto quotidiano con gli uffici Coldiretti favorendo una consulenza sempre più mirata e puntuale”.

numero 8 - 2018

ai premi comunitari. Inoltre mette a disposizione strumenti in grado di gestire la produzione bio, i piani di fertilizzazione, la cartografia, le etichette e tutto ciò che è legato, in generale, alla produzione e alla normativa vigente. Sul Portale trovi anche il Digit - Fatturazione digitale che ti offre la gestione digitalizzata delle fatture e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini, clienti e fornitori, direttamente da pc, tablet o smartphone. Inoltre, avrai a disposizione fino a 200 fatture elettroniche (B2B). Grazie al collegamento integrato con Impresa Verde le tue fatture giungeranno automaticamente agli uffici Coldiretti, evitando file e facendoti guadagnare tempo per la tua attività. L’agenda on line gratuita e personalizzabile ti avvisa delle scadenze d’impresa mentre nella sezione Notizie hai in anteprima news e approfondimenti su normative e mercati. Il sito contiene anche informazioni sui bandi del Piano di sviluppo rurale (Psr) della tua regione, notizie, il meteo del tuo territorio, convenzioni riservate ai soci e molto altro. E ulteriori servizi sono in arrivo.

Impresa Verde

È

on line il Portale del Socio Coldiretti che rivoluziona il lavoro nelle aziende agricole, elimina le carte e facilita la vita d’impresa, in modo semplice e accessibile a tutti. Dal Quaderno di Campagna digitale alla fatturazione elettronica, il Portale del Socio mette a disposizione degli agricoltori uno strumento digitale innovativo che anticipa i nuovi orientamenti in materia di gestione aziendale con il vantaggio di essere perfettamente integrato con il sistema Coldiretti. COME REGISTRARSI Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo http://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale. COSA CONTIENE Con il Portale del Socio potrai avere il Quaderno di Campagna Digitale che ti permette di registrare i trattamenti direttamente in campo da smartphone e tablet oppure da Pc. Grazie alla perfetta integrazione con il fascicolo aziendale il programma diventa un prezioso strumento di lavoro consentendo di gestire il piano colturale, il magazzino degli agrofarmaci, i trattamenti, i diserbi, le fertilizzazioni (con controlli automatici e completi in tempo reale rispetto alle etichette e ai disciplinari) e tutte le lavorazioni, l’irrigazione, le macchine e molto altro. Ma il Quaderno di Campagna digitale rende più semplice anche la domanda Pac e riduce il rischio di sanzioni e tagli


FEASR

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

GIOVANI&INNOVAZIONE

P Misura 121

rosegue anche in questo numero de “Il Notiziario Agricolo” l’inserto “Giovani & Innovazione” della Misura 1, Operazione 1.2.1 del P.S.R. Vogliamo così mettere a fuoco alcune

tematiche di particolare interesse per il ricambio generazionale delle imprese agricole e la qualificazione dei giovani agricoltori. “Giovani & Innovazione” un binomio oggi imprescindibi-

le e un filo conduttore che lega queste pagine speciali, un’analisi, alcuni spunti di ragionamento per l’innovazione a livello gestionale, commerciale, produttivo e tecnologico.

GIOVANI&INNOVAZIONE

Metti un giovane in azienda

Per l’agroalimentare il loro apporto è strategico

20

Punto di forza nel marketing, l’innovazione tecnica nella tradizione familiare

numero 8 - 2018

L’integrazione dei giovani all’interno delle aziende in generale, e in particolare all’interno delle aziende agricole che rientrano nella filiera agroalimentare, è un processo talvolta lento, ma che può risultare strategico per la competitività economica. Abbiamo chiesto a Elisa Spada, esperta di marketing nei servizi per l’internazionalizzazione agroalimentare, quali possano essere le condizioni ideali affinchè un giovane possa essere inserito con successo nell’attività di un’azienda agricola tradizionale. Dal colloquio sono emerse 4 parole chiave (formazione, innovazione, export e territorio) che l’esperta ci riassume di seguito.

1)

FORMAZIONE

E’ la base a cui deve fare riferimento un Giovane che si approccia al mondo del lavoro agricolo e, del lavoro in generale, perché una nuova risorsa rappresenta sicuramente un investimento, un costo, per l’azienda e quindi ne deve corrispondere un’opportunità.

Formazione non fa’ necessariamente rima con competenza, in questo caso e in particolare per poter lavorare in ambito agricolo all’interno della filiera agroalimentare è necessario scegliere di frequentare delle scuole di settore, preferibilmente già dalla scuola secondaria, quali Istituti Agrari o per es. scuole superiori quali l’Enologica (scelta non difficilis-

sima se, come avviene nella maggior parte dei casi di aziende agricole, si tratta di azienda e una tradizione di famiglia unite ovviamente a una reale intenzione) e quindi possibilmente proseguire anche con una specializzazione universitaria presso la Facoltà di Agraria. La formazione didattica deve rappresentare il know how,


FEASR

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

2)

INNOVAZIONE

Parafrasando P. Kotler, uno dei massimi esperti di economia, di management e padre del Marketing moderno “Vi sono due tipi di aziende: quelle

che innovano/si rinnovano (pur mantenendo i capisaldi delle loro tradizione, aggiungerei a loro vantaggio) e quelle che scompaiono”. Come già anticipato nell’ambito formativo, indubbiamente ci si aspetta che i Giovani rappresentino e portino in azienda elementi di innovazione tecnica a livello di produzione ma anche a livello gestionale e di marketing propedeutico alla vendita, che alla fine rimane l’elemento finale ma di prioritaria importanza e che sempre più anche a livello B2B richiama gli interessi diretti dei consumatori finali. Tuttavia introdurre elementi di innovazione non è un fatto così automatico e semplice, soprattutto nel caso di lenti passaggi generazionali e quindi di cambi di vera e propria gestione e amministrazione

aziendale e questo a volte ha anche delle ripercussioni nell’immagine aziendale, sul posizionamento di prodotti/azienda e sulla vendita. Si ravvisa infatti a volte un vero e proprio rifiuto rispetto ad alcuni elementi di innovazione anche tecnici, visti come rischiosa sperimentazione. A tal proposito è giusto e, tra l’altro in questo momento anche profittevole per le richieste di mercato, cercare sempre di unire l’innovazione con la tradizione o proporre l’innovazione all’interno della continuità di una tradizione famigliare pur cercando di non rimanere ancorati a metodologie produttive e di trasformazione e di promozione o non promozione, anche perché non necessariamente qualità si traduce con tradizione né tantomeno si traduce necessariamente con “naturale”, termine a volte in modo arbitrario e un po’ rischioso più che altro

21

numero 8 - 2018

l’aggiornamento tecnico di settore e quindi tutti gli elementi di novità tecnica in primis a livello di produzione, ma possibilmente anche di innovazione gestionale. A questi elementi didattici è fondamentale e necessario unire la pratica sul campo, gli anni di lavoro, se possibile, la preziosa trasmissione famigliare delle esperienze pregresse al fine di integrarle in modo funzionale con i nuovi aggiornamenti per cercare di ottimizzare il più possibile la produzione e anche di sperimentare. Anche perché la formazione non si concluda con i cicli scolastici, ma continui sul campo, in primis, e attraverso aggiornamenti tecnici che sempre più vengono organizzati e forniti dalle Associazioni di categoria e anche da società di consulenza private di settore. A tutto questo è sempre caldamente consigliato aggiungere un aspetto, spesso sottovalutato, soprattutto negli ultimi tempi: l’impegno; è fondamentale che le nuove generazioni siano perfettamente consapevoli che il settore agricolo richiede un impegno sempre maggiore e non solo a livello di disponibilità temporale sul campo (con orari di un certo tipo e con la necessità di lavorare nei week end) ma anche e sempre più di impegno nello sviluppare competenze che siano orientate alla vendita e sempre più spesso una vendita all’estero.

Misura 121

GIOVANI&INNOVAZIONE


FEASR

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

Misura 121

GIOVANI&INNOVAZIONE

numero 8 - 2018

22

nella percezione da parte del consumatore. Pensiamo all’attuale richiesta e trend in Italia e in alcuni mercati esteri (Scandinavia, Benelux, alcune piazze tedesche, alcune aree in USA ecc.), relativo ai cosiddetti “vini naturali”. Piuttosto che alla diatriba, sempre in abito vitivinicolo, che ha visto contrapporsi ormai decenni fa i fautori di quella considerata come tradizione della botte grande rispetto ai “Modernisti” orientati maggiormente alla sperimentazione con le barrique, che è poi diventata quasi a sua volta una tradizione, che ha, in ogni caso, spesso in quel periodo permesso un inserimento all’interno di mercati quali quello USA e che vede ora un neo ritorno alla botte grande piuttosto che alla vasche di cemento o addirittura alle anfore di terracotta.. e qui addirittura è un fronteggiarsi di tradizioni fino ad arrivare, con quest’ultime, almeno ad epoca Romana. Ultimamente, sempre più, la parola innovazione fa però sicuramente il pari con la parola sostenibilità produttiva (metodi più sostenibili sul campo, in produzione), che si accompagna ogni giorno di più a una ricerca dell’alta qualità prodottuale a cui sono o dovrebbero essere sempre più attente le nuove generazioni presente in azienda, perché questo rappresenta il futuro. Di questo se ne ha un riscontro direttamente dai mercati, soprattutto per quanto riguarda i mercati più maturi, a partire da quello italiano in cui nel 2017 il valore delle vendite di prodotti agroalimentari certificati Bio è arrivato a superare i 3 miliardi di euro circa (con un tasso di penetrazione tra le famiglie italiane del 78%) e quindi

quelli del Nord e centro UE, ma anche USA, in cui aumenta la richiesta di prodotti di alta qualità a livello di resa ma soprattutto a livello di produzione e di sua tutela, con l’aumento e la tendenza alla crescita della richiesta e attenzione verso prodotti agroalimentari certificati Bio o non trattati o, per esempio, nel caso specifico dei vini, anche di vini senza solfiti aggiunti. Spesso questo rappresenta un vero e proprio valore aggiunto sfruttabile dalle piccole e medie aziende rispetto alle produzioni decisamente più orientate ai volumi delle grandi aziende, che comunque ad oggi cercano di creare dei possibili (e a volte improbabili) richiami alla tradizione, alla familiarità e alla garanzia di produzione, proprio perché rappresentano un veicolo di promozione e quindi di vendita.

3)

EXPORT

Si tratta di un aspetto collegato all’INNOVAZIONE e di ormai vitale importanza, data la sua crescita soprattutto negli ultimi anni e in particolare per alcune tipologie di prodotti fra quelli agricoli e in

generale di buona parte della filiera agroalimentare. Le sempre più diffuse statistiche sull’export agroalimentare Italiano e i numeri ormai parlano chiaro: l’esportazione agroalimentare verso Paesi Comunitari e/o Paesi Terzi negli ultimi anni è diventato un punto di forza, una grande opportunità (se preparata un po’ più strategicamente e non realizzata allo sbaraglio) ma, a suo modo, per alcune aziende agricole anche una necessità, che può essere favorita da alcuni finanziamenti resi disponibili dalla PAC e in particolare attraverso misure inserite all’interno del PSR piuttosto che nell’OCM. Le maggiori aziende agroalimentari lo fanno ormai da decenni, ma ora, anche per le piccole e medie aziende di settore, è diventato abbastanza imprescindibile orientarsi ai mercati esteri e se ne ha una visione piuttosto trasversale su tutti settori agricoli. Il comparto ortofrutticolo da decenni esporta in UE in primis ed Extra UE/Paesi Terzi, spesso grazie a delle agenzie, create da grossi gruppi/produttori, dedicate e poste a filtro, che seguono la collocazione sui vari mercati proponendone, e a volte subendone,


FEASR

il posizionamento dei prodotti e quindi dettando le regole della compravendita e del prezzo degli stessi alle aziende più piccole o di piccole-medie dimensioni. Nel corso degli ultimi dieci anni circa, l’esportazione di prodotti agroalimentari italiani è aumentato a ritmi sostenuti, e rispetto al totale delle esportazioni, i prodotti agricoli rappresentano circa il 18%. Tuttavia, ancora oggi nonostante la forte diffusione e la notorietà di cui godono i prodotti del Made in Italy agroalimentare, l’Italia si colloca soltanto al nono posto rispetto ai competitor esteri/ mondiali a livello di valore di esportazione agroalimentare (primi fra tutti gli USA, seguiti da Olanda, Germania e Cina). Nel 2017, le esportazioni complessive di prodotti agroalimentari hanno superato la soglia dei 41 miliardi di euro e ora ha di nuovo messo a segno una crescita del +4% nei primi 5 mesi dell’anno, un risultato raggiunto nonostante uno scenario di mercato poco favorevole agli scambi commerciali internazionali, tra inasprimento dei dazi, ritorno al protezionismo, accordi di libero scambio non ratificati e alla Brexit alle porte. Merito di dinamiche di crescita non solo nei mercati tradizionali (UE e USA) ma anche in quelli “emergenti” dell’Est Europa (Fonte: Ansa – www.ansa.it). In questo momento un esempio, e forse anche un modello di successo dell’export agroalimentare, è rappresentato dal comparto wine/vitivicolo, in cui anche le piccole e medie aziende che ne fanno parte negli ultimi 5/10 anni si sono mosse e si stanno muovendo strategicamente in questa direzione.

L’export agroalimentare rappresenta attualmente quindi una grande occasione e un’opportunità di inserimento lavorativo per i Giovani attraverso delle posizioni quali quelle degli Export Manager (inseriti direttamente in azienda o liberi professionisti che seguono più realtà aziendali) al momento richiesta e su cui sarebbe utile lavorare sulla formazione e sugli aggiornamenti rispetto agli andamenti dei mercati e alle migliore strategie di penetrazioni, attraverso l’organizzazione di corsi dedicati e aperti agli stessi produttori, come stanno già realizzando alcuni Consorzi Piemontesi grazie ai finanziamenti europei.

4)

TERRITORIO

Come si suol dire last but not least, l’aspetto più importante: il Territorio che rappresenta il punto di inizio e anche il punto di arrivo, l’elemento centrale, il perno attraverso cui si può partire e su cui si può lavorare nell’ambito della promozione, dell’innovazione, dell’esportazione. Il Territorio rappresenta nel suo insieme quel Valore Agricolo Italiano spesso citato e che ad oggi

è pari a circa 30 miliardi di euro, ponendosi negli ultimi anni come migliore Valore Agricolo all’interno delle principali economie europee (18,8% rispetto a quello complessivo UE). Il Territorio che nelle frammentate realtà aziendali agricole costituisce un punto di inizio e partenza generazionale, ma anche punto di arrivo per il consumatore finale (pensiamo all’aumento degli Incoming turistici di italiani e stranieri, per molte aziende e/o agriturismi). Allo stesso modo, rimanendo all’interno della stessa filiera/azienda, costituisce un punto di partenza anche per i Giovani che nell’innovazione ne rappresentano anche la continuità aziendale oppure che ne hanno avuto accesso tramite un vero e proprio ritorno all’agricoltura di cui si è rilevato e si sta rilevando tutt’ora un costante incremento, grazie a specifici programmi di finanziamento per la rilevazione di alcuni terreni e per la ri-valorizzazione di specifiche aree rurali e agricole, la cui continuità era purtroppo messa a rischio.

23

Articolo redatto in collaborazione con: Elisa Spada Servizi per l’internazionalizzazione agroalimentare www.elisaspada.it

numero 8 - 2018

GIOVANI&INNOVAZIONE

Misura 121

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”


FEASR

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

GIOVANI&INNOVAZIONE

Bando per l’assunzione di ricercatori in azienda Progetto Fai Lab per selezionare dottori di ricerca e innovazione nel settore agroalimentare

Misura 121

È

24

stato pubblicato un bando che selezionerà i soggetti ammessi a ricevere un incentivo per l’assunzione di dottori di ricerca da impiegare in progetti di ricerca e innovazione nel settore agroalimentare. Il bando segna l’avvio del progetto pilota Fai Lab-Cibo e sviluppo sostenibile: un’iniziativa finalizzata a sostenere la collocazione di personale altamente qualificato in un settore di punta per l’economia nazionale, con l’obiettivo di accrescere le leve strategiche a disposizione delle imprese e degli altri operatori della filiera per affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Il progetto, gestito su incarico del MIUR dalla Fondazione CRUI in partenariato con Coldiretti, prevede l’emanazione di due bandi: questo primo, è finalizzato a selezionare le imprese, ovvero le offerte di lavoro, da am-

mettere a cofinanziamento; il secondo permetterà la selezione dei dottori di ricerca candidati per una delle offerte ammesse. Le strutture selezionate dovranno stipulare un contratto di assunzione a tempo determinato, di almeno 3 anni, o indeterminato, dal costo lordo azienda di almeno 30.000 euro; Fai Lab offrirà un cofinanziamento di durata triennale, fino ad un massimo di 60.000 euro, a copertura parziale del costo lordo azienda. Il progetto rappresenta una opportunità di alto valore aggiunto per le strutture, non tanto per il sostegno economico al reclutamento di nuove risorse, quanto perché facilita l’accesso a competenze e conoscenze di qualità, strategiche per guardare a nuove occasione di ricerca e di business, ampliare gli orizzonti delle realtà imprenditoriali e produttive, per raggiungere

obiettivi di impresa talvolta percepiti come difficili da avvicinare. I dottori di ricerca, infatti, sono le figure professionali con il più alto livello di formazione universitaria: hanno acquisito standard e metodologie di lavoro internazionali, hanno maturato abilità organizzative sofisticate e possono immettere nella struttura un alto rigore scientifico capace di dare slancio ai processi di innovazione nel settore agroalimentare. Il bando rivolto alle strutture è scaricabile al link http//www.phdfailab.it/, dove sarà possibile inviare la propria candidatura, a partire dal 10 settembre e fino al 12 ottobre. Per maggiori informazioni, è a disposizione lo staff di Ager, la società di ricerca e consulenza di Coldiretti, raggiungibile all’indirizzo email failab. coldiretti@coldiretti.it o telefonicamente ai numeri 06.4682.308 e 06.4682.256.

Cina: frontiere aperte per l’erba medica made in Italy numero 8 - 2018

Raggiunta un’intesa tra il Mipaaf e le Dogane cinesi per l’export delle nostre aziende

F

rontiere aperte in Cina per l’erba medica italiana, una pianta strategica per l’allevamento. È stata infatti raggiunta un’intesa tra il Mipaaf e le Dogane cinese per avviare l’export delle aziende italiane in un mercato in costante crescita. Secondo dati del Ministe-

ro dell’Agricoltura cinese, resi noti dal Mipaaf, negli ultimi anni la domanda di erba medica in Cina è aumentata di quasi il 20% l’anno e sulla base delle previsioni dovrebbe arrivare nel 2020 a 6,9 milioni tonnellate. Il forte incremento nell’utilizzo di questo prodotto in Cina deriva dal sempre maggiore

impiego nell’allevamento di mucche da latte da parte dell’industria casearia. A fornire l’erba medica alla Cina nel 2017 sono stati soprattutto gli Stati Uniti con oltre 1,3 milioni di tonnellate l’anno, pari a 350 milioni di euro in valore, seguiti da Australia, Spagna e Canada.


FEASR

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

GIOVANI&INNOVAZIONE

Prodotti fitosanitari per utilizzatori non professionali

gior parte dei casi già pronti all’uso per limitare il rischio di avvelenamento e/o intossicazione dell’ operatore. Vengono così suddivisi: • PFnPO: utilizzabili unicamente per piante ornamentali d’appartamento, balcone e giardino domestico e per il diserbo di superfici all’interno del giardino domestico, comprendendo anche vialetti ed aree pavimentate; tra questi sono ammesse formulazioni ad azione fungicida ed insetticida/acaricida in miscela mentre non è consentita la miscela estemporanea con altri prodotti fitosanitari , fertilizzanti, corroboranti o altri prodotti per la cura delle piante. Taglia massima concessa 3 litri di preparato per i prodotti da miscelare e 1000 ml/200 gr per quelli pronti all’uso (estensione massima dell’impiego 500 m2). • PFnPE: utilizzabili su piante commestibili, destinate al consumo alimentare e per il diserbo delle aree all’ interno delle superfici coltivate non professionali (orti famigliari, frutteti famigliari ecc). Per il maggior ambito di impiego i prodotti PFnPE possono però essere utilizzati anche per le casistiche dei prodotti PFnPO, ovvero per le ornamentali. Taglia massima consentita con quantitativo per trattare massimo 500 m2 di orto e frutteto e/o 5000 m2 di vigneto, uliveto e cereali. Tutti i prodotti sopra descritti dovranno però presentare in etichetta la dicitura “prodotto fitosanitario destinato

agli utilizzatori non professionali), oltre ovviamente alle sigle sopra riportate (inserite dopo la denominazione commerciale). Chi acquista il prodotto e lo distribuisce è responsabile del trattamento e degli eventuali danni. Il prodotto acquistato deve essere conservato integro nel proprio contenitore, non travasato e conservato in luogo chiuso e non è consentita la miscela estemporanea con altri prodotti fitosanitari , fertilizzanti, corroboranti o altri prodotti per la cura delle piante. I contenitori vuoti non possono essere riutilizzati. Il rivenditore di questi prodotti è obbligato a fornire all’ acquirente tutte le informazioni sui dosaggi, sul corretto stoccaggio ed utilizzo e deve esporre tutte le cartellonistiche di pericolo previste dalla legge ed ovviamente tenersi costantemente informato sulla reale registrazione di questi prodotti per non professionali. La normativa prevede inoltre che i prodotti al momento registrati come utilizzabili per colture ornamentali da balcone, giardino, vaso, ecc., momentaneamente per 24 mesi possono essere considerati come PFnPO; con l’aggiunta in etichetta delle frasi sopra riportate e la data ultima di utilizzo. I prodotti al momento registrati con formulazioni, confezionamento o taglia adeguati all’utilizzo in ambito non professionale, sono provvisoriamente considerati PFnPE per: - 6 mesi: se si tratta di formulati compresi tra i 500 e i 1000 grammi in formulazione da utilizzare con aggiunta di acqua; - 24 mesi: se pronti all’uso oppure con quantità inferiore ai 500 grammi. Sempre con l’ aggiunta in etichetta delle frasi sopra riportate e la data ultima di utilizzo.

25

numero 8 - 2018

D

al 2 maggio è entrato in vigore il Decreto n. 33 del 22 gennaio 2018 “Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali”, secondo cui saranno consentiti per l’uso non professionale i prodotti autorizzati conformi ai requisiti di classificazione e di taglia previsti agli articoli 7 e 8 del Decreto. Lo stesso Decreto prevede che dal 16 agosto 2018 viene vietata la vendita dei prodotti che non recano in etichetta la dicitura “prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali” agli acquirenti che, in quanto utilizzatori non professionali, non sono dotati dell’abilitazione all’acquisto e all’utilizzo di cui all’art.9 del D.lgs. n 150/2012 (P.A.N). Con questo decreto si definiscono sia la posizione delle figure non professionali che i prodotti a loro dedicati, compresa la vendita, l’utilizzo e lo stoccaggio. La norma definisce utilizzatore non professionale “colui il quale utilizza prodotti fitosanitari per trattare piante, commestibili od ornamentali, in parte o integralmente, nel corso di un’ attività non professionale”. Per questo motivo un “non professionale” non necessità dell’ autorizzazione all’acquisto ed alla manipolazione di prodotti fitosanitari (“patentino”). I prodotti destinati a queste persone vengono definite PFnP (Prodotti Fitosanitari non Professionali) e sono esenti da classificazione di pericolo sull’etichetta. La formulazione, il confezionamento e la taglia di questi prodotti devono consentirne il trasporto, la conservazione domestica e una facile gestione anche in caso di rotture o perdite accidentali. Devono avere sapore sgradevole per animali e persone, colori non attraenti e per la mag-

Misura 121

Suddivisi in PFnP, per orti e frutteti familiari, e PfnPO per piante da balcone, giardino e vaso


FEASR

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

GIOVANI&INNOVAZIONE

Il ritorno dei voucher per l’agricoltura 2 giovani su 3 disposti a utilizzarli per vendemmia/raccolta frutta

Misura 121

I

numero 8 - 2018

26

voucher ritornano, dopo la loro abrogazione nel 2017 e l’inapplicabilità dello scorso anno, a quasi dieci anni della loro prima introduzione in Italia avvenuta nell’agosto 2008 con un decreto ministeriale che per la prima volta autorizzava la raccolta dell’uva attraverso voucher con l’obiettivo di ridurre la burocrazia, portare alla luce il lavoro dei pensionati tutelandone i diritti e certamente riconoscendo la specificità del lavoro agricolo. L’approvazione alla Camera del DL Dignità riapre le porte all’utilizzo dei voucher proprio a partire dalla vendemmia che resta l’attività agricola dove sono più utilizzati. Con i voucher circa 50mila posti di lavoro occasionale possono essere riportati in trasparenza nelle attività stagionali in agricoltura. Con il loro ritorno in agricoltura si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori, anche perché nelle campagne i beneficiari erano e restano sol-

A

tanto disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente, tra l’altro impiegati esclusivamente in attività stagionali. E’ importante assicurare al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva e disponibilità all’impiego e dall’altra sia capace di garantire forme di tutela dei lavoratori ed integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui se ne sente particolare bisogno. La riforma dello scorso anno è stata un vero flop in agricoltura dove ha fatto crollare del 98% in valore l’uso dei buoni lavoro per effetto in primis di un eccesso di burocrazia. Nel corso degli anni successivi all’introduzione del 2008 è stata allargata la possibilità di utilizzo alle altre attività non agricole ed a qualsiasi tipologia di prestatore ma il settore è rimasto fedele all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali

limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati) a differenza degli altri comparti produttivi. Non è un caso che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011 in avanti senza gli abusi che si sono verificati in altri comparti. In agricoltura sono stati venduti negli ultimi cinque anni prima dell’”abrogazione” poco più di 2 milioni di voucher all’anno, pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito cui hanno potuto beneficiare pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati ammonta a circa 22 milioni di Euro all’anno mentre la regione dove sono stati più impiegati è il Veneto con poco più di ¼ del totale agricolo. Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta.

AL VIA LA PROCEDURA INPS PER L’UTILIZZO

d oggi, per un’efficace accesso ai voucher, si aspettano ancora alcuni chiarimenti procedurali da parte dell’Inps. Nell’imminenza della vendemmia, è stata avviata la procedura INPS per consentirne l’utilizzo proprio a seguito delle modifiche introdotte dopo la conversione in legge del Decreto Dignità. Nei giorni scorsi, l’INPS ha apportato

una prima modifica al Portale, consentendo la possibilità di effettuare le comunicazioni per un

arco temporale di dieci giorni, non più di tre come prevedeva la normativa precedente. Ora è urgente un ulteriore intervento da parte dell’INPS per ultimare l’adeguamento dei sistemi informatici e dare le conseguenti istruzioni operative che, come previsto dalla nuova legge, devono essere improntate alla semplificazione evitando inutili intoppi burocratici.


FEASR

INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

GIOVANI&INNOVAZIONE

Nuove risorse per l’ammodernamento aziendale

L

a Giunta regionale ha approvato l’incremento di 18,5 milioni di euro sul bando 2017 della misura del PSR 4.1.1 che finanzia l’ammodernamento delle aziende agricole sul piano del miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità. Un provvedimento che offre la possibilità a 306 ulteriori aziende di utilizzare queste risorse per portare a termine gli investimenti pianificati in sede della presentazione del progetto di sviluppo aziendale. Un sostegno che assume una valenza sostanziale in un

momento di estrema importanza per il settore agricolo, stanti i cambiamenti che si prospettano in tema di scenari legati alla nuova Politica Agricola Comunitaria. Proprio alla luce di aspetti che introducono specifiche novità

per lo sviluppo rurale, finalizzate ad incentivare l’innovazione, la digitalizzazione e la modernizzazione del settore, è fondamentale focalizzarsi verso quelle realtà aziendali che rappresentano il futuro dell’agricoltura piemontese. Si tratta dei neo imprenditori che, attraverso l’attuale Psr, hanno avuto la possibilità di insediarsi; una risorsa essenziale per la quale occorre mantenere elevato il livello di attenzione anche in termini di sostenibilità finanziaria dei rispettivi piani aziendali, anche qualora, per specifiche necessità, siano già stati avviati.

Misura 121

PSR 4.1.1: approvato incremento di 18,5 milioni di euro sul bando 2017

27

Pubblicate le guide tecniche di produzione integrata

S

ono state pubblicate le seguenti Linee Tecniche 2018 di coltivazione sostenibile, realizzate da AGRION (Fondazione per la ricerca e l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese) in collaborazione con le strutture di assistenza tecnica agricola del territorio piemontese: 1. “FRUTTICOLTURA SOSTENIBILE”

2. “NOCCIOLO IN PIEMONTE” 3. “ORTAGGI, FRAGOLA, PICCOLI FRUTTI E CASTAGNO” Come ogni anno, le guide rappresentano uno strumento utilissimo per tecnici e agricoltori interessati a coltivare in modo integrato e sostenibile, per la molteplicità di argomenti e informazioni di tecnica colturale oltre ad una parte specifica per la difesa fitosanitaria. E’ possibile richiedere copia del-

numero 8 - 2018

Per frutticoltura, nocciolo, ortaggi, fragola, piccoli frutti e castagno

le pubblicazioni presso gli uffici tecnici della Coldiretti.


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

OSAS: Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno È una riduzione della saturazione d’ossigeno nel sangue con micro risvegli a livello cerebrale

L

Sanità

a Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), è una patologia caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, normalmente associati ad una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue ed a micro risvegli a livello cerebrale che la persona non avverte, ma che comportano la frammentazione del sonno. I sintomi principali di questa patologia sono rappresentati da:

28

Frequenti episodi di blocco della respirazione durante il sonno spesso riferiti dal partner; Russamento; Bocca asciutta al risveglio; Improvvisi Risvegli notturni con senso di soffocamento; Nicturia; Sudorazione notturna; Sonnolenza diurna; Ridotta capacità di memoria; Ridotta capacità di concentrazione. In Italia 1.600.000 persone, ovvero il 4% degli uomini ed il 2% delle donne, sono affette da questi disturbi, ma solo una piccola parte ricevono un trattamento adeguato. Le conseguenze di tale patolo-

gia sono molto rilevanti, perché i soggetti affetti da OSAS hanno un rischio elevato di complicanze cardiovascolari e cerebrovascolari (ictus), ipertensione arteriosa, deficit cognitivi. Inoltre le OSAS sono spesso causa di incidenti automobilistici (colpo di sonno alla guida) e sul lavoro. La diagnosi della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno si esegue con il Monitoraggio Cardiore-

spiratorio Completo (Polisonnografia), una misurazione che registra il flusso oronasale, i movimenti toracici ed addominali, la saturazione arteriosa, la frequenza cardiaca, il russamento e la posizione corporea. In pazienti affetti da Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno può essere necessaria una terapia che mantenga pervie le vie aeree, rendendo possibile la ventilazione senza occlusione delle vie aeree superiori. Questa terapia si effettua tramite un dispositivo notturno (CPAP) collegato ad una maschera nasale o naso-buccale, il cui principio di funzionamento è basato sull’erogazione di pressione nelle alte vie aeree, che ne consente la pervietà. La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno è stata inserita tra gli accertamenti medico legali previsti per il conseguimento e la conferma di validità della Patente di Guida a seguito del Decreto del 22 Dicembre 2015, con entrata in vigore il 28 Gennaio 2016.

numero 8 - 2018

COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19


Malattie professionali in agricoltura dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del

gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono o hanno svolto lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

29

numero 8 - 2018

N

el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Negli ultimi mesi grazie ad una qualificata consulenza medicolegale il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita. TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati o sono stati impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono o hanno svolto l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni

Previdenza

Consulenza medica gratuita all’EPACA


ANNUNCI A

VENDO TRATTORI – MOTOCOLTIVATORI - MOTORI

Vendo trattrice gommata lamborghini sprint 674-70 multispeed buono stato Tel. 349 39998640. Vendo motocoltivatore lombardini 12 cv Tel. 3472230017.

Annunci economici

B C

numero 8 - 2018

30

VENDO PICCOLI ATTREZZI A MOTORE VENDO ATTREZZATURA AGRICOLA

Vendo rimorchio monoasse, ribaltabile trilaterale, ditta Randazzo, q.li 60 a pieno carico, completo di sovrasponde, con frenatura idraulica e balestrato. Tel. 0141 961325. Vendo VALTRA 93H 100 cv, praticamente nuovo, concessione leasing prezzo a visione, Tel. 338 1230117. Vendo trincia per vigneto larghezza tot. 115, larghezza di lavoro 100, spostamento idraulico. Prezzo Euro 1200 trattabili, compreso set completo nuovo coltelli di ricambio. Tel. 0141 958535 ore pasti.

- Onoranze funebri dal 1959 - Reperibilità 24 ore su 24

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO

D

VENDO MATERIALE DA CANTINA

Vendo due botti d’acciaio in ottimo stato, una da 800 litri con sportello, una da 500 litri senza sportello, euro 300 trattabili. Tel. 0141 4081228 – 347 4247690. Vendo pigiadiraspatrice con pompa e tubi; damigiane come nuove capacità lt 54 ; botti semprepiene di diversa capacità sia in vetroresina che inox. Tel. 0141 35513 ore pasti o serali.

E F G

VENDO MATERIALE VARIO VENDO AUTO - FURGONI MOTO VENDO TERRENI - CASCINE ALLOGGI - CASE - FABBRICATI

Vendesi azienda agricola a nocciole, 20 giornate in un solo corpo, tra Asti e San Damiano, casa, capannone, attrezzature, lago ed impianto di subirrigazione. Tel. 3489285192. Villanova d’Asti, uscita autostrada

TO-PC, fronte strada, vendo terreno agricolo di 88.000 mq. Pianeggiante, ottima produttività. Libero vendo direttamente. Tel. 3395787978. Vendesi casa rurale libera su tutti i lati con annesso terreno e porticato in fr. ATTIVITÀ Savi Vilanova d’Asti completamente MANODOPERA recintata. Tel. 338 3887892. Cerco lavoro come addetto magazziniere/carrellista, automunito, disponibilità a trasferimenti. Telefonare al n. 331 9132807.

H

Per motivi familiari vendo negozio di alimentari in Montemagno. Richiesta 32.000 euro comprese scorte di magazzino. Vero affare. Tel. 333 8631571.

I L M N O

VENDO TERRENI

VENDO CERCO ANIMALI AFFITTO OFFRO E CERCO LAVORO CERCO MACCHINARI ATTREZZI

Via C. Botta, 4 - 14015 San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146

cell. 336.253369




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.