Il notiziario agricolo n 01 2014

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 1 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 63° numero 1 - 27 gennaio 2014* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

argomenti in evidenza

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Il 2014 sarà sicuramente un anno migliore

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Adunanza Ue.Coop Piemonte

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“In tv c’è l’Amico del Territorio”

Speciale Chi va in pensione

Uva barbera fino a 12 € al miria

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Risarcimenti tromba d’aria

Speciale Misura 111 -PSR: Pac: tutte le novità decise dall’UE; Il controllo delle riduzioni; Assicurazione agevolata 2014; Ristrutturazione e riconversione vigneti; Piano nazionale uso sostenibile dei fitofarmaci; Fitodepurazione dei reflui enologici; Voglio fare l’apicoltore; Verifica sicurezza attrezzature di lavoro

Sommario

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Il 2014 sarà sicuramente migliore Il nuovo Psr può dare opportunità di crescita di Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti rascorso forse uno degli anni meno belli per l’economia del nostro Paese ci accingiamo a vivere un 2014 verso il quale tutti nutriamo grande speranza. Ora, per quanto ci riguarda non sarà difficile immaginare un anno migliore del 2013, basta poco. Ma così come l’anno appena passato, anche il 2014 sarà un anno che ci vedrà ampiamente impegnati su più fronti sul territorio della provincia astigiana. Tante le questione sul tavolo che ci dovranno vedere ancora più impegnati di quanto non lo siamo stati nel recente passato. Innanzi tutto sarà il momento di scrivere le regole per il nuovo PSR della Regione Piemonte ovvero le opportunità di crescita e sviluppo delle imprese agricole piemontesi ed astigiane per il periodo 2014 - 2020. La Regione ha appena portato a casa un importante risultato ovvero una maggiorazione delle proprie disponibilità finanziarie di oltre 100 milioni che sommati a quelli messi a disposizione nella programmazione passata fanno sicuramente una cifra interessante. Il vero nodo però sarà capire come intendiamo investire queste risorse e verso chi, ovvero pretendere qualità della spesa e

Editoriale

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Puntiamo sui giovani, mettiamoci determinazione e coraggio, ma non aspettiamoci grandi aiuti dalle istituzioni

non solo la quantità. Imprese ed imprenditori attivi ed i giovani. Questi a mio modesto avviso le priorità assolute da tenere presente negli anni prossimi. La nostra agricoltura ha bisogno di rafforzarsi nei confronti del mercato e solo strutturando le imprese vere, quelle gestite da imprenditori agricoli attivi, si riuscirà a dare una congrua risposta. È sicuramente finito il tempo di finanziare tutti e tutto. La nostra agricoltura ha anche bisogno di trovare nuova linfa e nuove idee. Ciò sarà possibile se sapremo innestare una nuova classe imprenditoriale nel settore ovvero i giovani che molti indicatori socio economici ci descrivono come soggetti seriamente interessati a sviluppare un progetto imprenditoriale in agricoltura.

Se avremo la forza di non distogliere risorse e forze da questi obiettivi e se sapremo mettere in campo gli appropriati strumenti ciò sarà possibile. Non è difficile fare questo. Basta una buona dose di coraggio e determinazione da parte nostra e da parte delle istituzioni nazionali e regionali. Coldiretti c’è. Ci saranno anche le istituzioni? Qualche dubbio sinceramente alberga nei pensieri degli attenti osservatori della vita politico-istituzionale di questo Paese ed in particolare di questa regione. Già perché le istituzioni sembrano parecchio distratte da vicende legali che poco riguardano i cittadini bensì i partiti destando pochissima attenzione alle cose da fare per dare risposte concrete alle esigenze sociali ed economiche dei territori.

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Adunanza UeCoop Piemonte Si è tenuta a Torino il 24 gennaio scorso opo la prima convention nazionale dell’8 ottobre a Roma, si è tenuta a Torino il 24 gennaio scorso la prima adunanza regionale UeCoop. Praticamente è un ulteriore avvicinamento all’Assemblea nazionale che il prossimo 19 febbraio eleggerà gli organi dirigenziali. Quella di Torino è stata presieduta da Roberto Moncalvo, in qualità di delegato della Giunta Nazionale di Ue.Coop, con la partecipazione di Bruno Rivarossa, direttore regionale Coldiretti Piemonte e come relatori di Vincenzo Sette, segretario Nazionale di Uecoop e Vittorio Marabotto, segretario Regionale. Nutrita la delegazione astigiana guidata dal direttore provinciale Antonio Ciotta che praticamente ha visto rappresentate tutte le cooperative aderenti dell’Astigiano. Roberto Moncalvo ha ricordato le ragioni che stanno alla base della costituzione di Uecoop. ”Siamo nati per dare una risposta concreta alla crisi economica e politica del Paese. Abbiamo l’Italia nel cuore e stimoliamo le nostre realtà cooperative ad essere attori convinti nella ripresa economica del sistema Paese. Vogliamo essere la centrale che rappresenta il vero spirito cooperativo evitando, come successo recentemente per altre centrali, di legare la cooperativa associata alla centrale stessa solo con il tramite della revisione. Favoriamo con convinzione l’autonomia economica e gestionale delle cooperative aderenti”. Bruno Rivarossa, nel portare il saluto e gli auspici di buon lavoro da parte della Coldiretti Piemonte, ha evidenziato la necessità di una partecipazione attiva di tutti gli associati alla costituzione di Uecoop Piemonte, sottolineando che è im-

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Il tavolo dei relatori all’Assemblea UeCoop Piemonte tenutasi il 24 gennaio a Torino

portante il coinvolgimento di tutti i settori della cooperazione. Lo scenario economico piemontese si presenta molto difficile, alcuni tessuti sociali solo ora sentono il peso della crisi. Ha concluso “Con

Non solamente centrale cooperativa ma momento di aggregazione delle cooperative che credono nella solidarietà.

Cooperazione

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UE.Coop stiamo coronando un sogno che abbiamo costruito con la partecipazione di tutti, con concretezza e grande determinazione”. Vincenzo Sette ha evidenziato che è necessario riprendere un modello

Obbligo pagamento con bancomat on la pubblicazione in gazzetta ufficiale del 27/01/2014 del decreto interministeriale 24/01/2014 e con quanto stabilito nel decreto mille proroghe a decorrere dal 01/07/2014 per le aziende con volume d’affari superiore a 200.000,00 euro diventa operativo l’obbligo di accettare il pagamento con Pos (bancomat) per acquisti effettuarti da privati di importo superiore a 30,00

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euro di prodotti o servizi. Con successivo decreto verranno stabiliti nuovi limiti e decorrenze che sicuramente coinvolgeranno un maggior numero di aziende. Al momento non sono previste sanzioni per le aziende che non si adeguano all’istallazione dei Pos ma si consiglia le aziende che effettuano vendite a privati di attivarsi al più presto presso il proprio istituto di credito.

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Per le aziende con fatturato superiore a 200mila euro

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Cooperazione

Il direttore Antonio Ciotta ha guidato la delegazione astigiana all’Adunanza UeCoop di Torino

LE COOPERATIVE ADERENTI A UE.COOP PIEMONTE ASTI

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TORINO

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CUNEO

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ALESSANDRIA

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NO – VC – BI – VCO

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per ogni settore economico e sociale - di individuare non solamente le problematiche ma anche le soluzioni che possono essere proposte ed attuate dalle singole cooperative associate. Nell’ampio e articolato dibattito che è seguito alle relazioni, l’intervento

dei rappresentanti delle diverse province piemontesi hanno confermato la grande disponibilità al percorso individuato per Ue.Coop, auspicando che dai gruppi di lavoro emergano soluzioni concrete nell’interesse delle cooperative associate dell’intero Paese.

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di cooperazione “genuina” con la capacità di rispondere alla domanda di servizi indipendentemente dalla partecipazione finanziaria del pubblico. Soprattutto, occorre avere la capacità di interpretare i bisogni emergenti. Il primo problema è il credito, soprattutto per le cooperative a scarsa patrimonializzazione. La pressione fiscale è un secondo tema strategico che deve valorizzare l’azione delle vere imprese cooperative. Un forte impegno lo si pone per eliminare il carico burocratico. E inoltre necessario sviluppare la competitività in grado di affrontare l’internazionalizzazione, l’innovazione tecnologica, il credito solidale, il contratto di rete. Infine, Uecoop si ispira e condivide la posizione della Commissione Europea per riportare l’Europa e l’Italia sui binari della crescita e dell’occupazione, con un maggior numero di imprenditori che operano con i criteri della solidarietà e dell’onestà. Di qui il rilancio di un modello di sviluppo sostenibile, la promozione e la formazione dell’impresa cooperativa in un ambiente a questa favorevole per perseguire il benessere dei cittadini del Paese. Vittorio Marabotto ha ricordato che in Piemonte sono iscritte ad UE.Coop 285 cooperative, con un fatturato prossimo agli ottocento milioni di euro. Ma non si è fermato ai numeri, che sono certamente importanti, evidenziando come Uecoop Piemonte stia cercando - attraverso gruppi di lavoro specifici

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Uve barbera fino a 12 € al miria

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chetta “Amica” che distribuisce in occasione di incontri pubblici e in omaggio alle personalità. “In linea col nostro progetto di una Filiera agricola tutta italiana e Campagna Amica – sottolinea Roberto Cabiale, presidente provinciale Coldiretti – abbiamo cercato di trovare una via alternativa ai tradizionali canali di contrattazione dei prezzi delle uve. Con un gruppo di viticoltori associati al Consorzio Terre di Qualità aderente a “UeCoop” e presieduto da Franco Gallo ci siamo ritrovati per studiare un metodo per rivalutare il valore delle uve barbera. Nel 2011 abbiamo tenuto molti incontri in tutte le zone viticole della provincia, alla fine sono emersi 20 viticoltori che hanno deciso di saltare il passaggio dell’intermediazione delle uve e di procedere con la vinificazione associata. Praticamente – rivela Cabiale – abbiamo individuato, con il Centro Studi Vini del Piemonte coordinato da Secondo Rabbione, un protocollo di vinificazione per valorizzare l’aspetto qualitativo delle uve, abbiamo poi individuato nella Cantina “Barbera dei Sei Castelli” di Agliano Terme e nella grande professionalità del presidente Giuseppe Carbone e dell’enologo Enzo Gerbi, il vinificatore e quindi cercato lo sbocco sul mercato del vino. Il risultato è stato veramente sorprendente”. “È nata così la “Barbera Amica” sottolinea Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti - un esperimento che con la vendemmia 2013 si è ulteriormente consolidato. Non sappiamo ovviamente ancora quanto potranno rendere le uve di questa ultima vendemmia, semplicemente perchè dobbiamo attendere la collocazione del vino sul mercato, ma i 20 produttori

dell’anno precedente, sono diventati una quarantina e oltre alla Barbera abbiamo ora in cantina anche Grignolino, Dolcetto, Chardonnay e Cortese. Siamo passati da 1.716 quintali di uve barbera ritirate nel 2012 per una superficie viticola di 22 ettari, a oltre 70 ettari di vigneto per un totale di ben 7 mila quintali di uva vinificati nel 2013. “Come prevede il nostro importante e felice progetto nazionale di “Una filiera agricola tutta italiana” - sottolinea Roberto Cabiale – anche per il vino, come abbiamo fatto per gli ortaggi con l’accordo di fornitura alla F.lli Saclà, il nostro obbiettivo è stato di accorciare sempre più la filiera e di garantire ai produttori una maggiore redditività. I dati dimostrano che ci siamo riusciti”. Maggiore reddittività ai viticoltori, che in questo caso sono diventati vinificatori associati, vuole anche dire garantire una maggiore qualità ed accuratezza del prodotto. In pratica i viticoltori sono ora diventati vignaioli, sottolinea il presidente del Consorzio Terre di Qualità, Franco Gallo: “Abbiamo accorciato la filiera, qualificato il lavoro del viticoltore, creato nuove prospettive e smosso il valore del prodotto. Un bel segnale contro le speculazioni a cui gran parte del comparto spesso deve sottostare”. Nel corso della riunione di ieri sera i produttori hanno anche dichiarato all’unisono l’intenzione di proseguire nel progetto anche per la vendemmia 2014, anzi sono molti i viticoltori che chiedono di poter aderire e diventare vinificatori. “Se non avessi aderito al progetto vitivinicolo di Coldiretti – chiosa Moiso – avrei espiantato i vigneti, oggi sento che il mio lavoro può avere un futuro”.

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ra soddisfazione e stupore, da ieri c’è qualche certezza in più per i produttori di uve dell’Astigiano. Perchè 0,93 euro al chilogrammo per la Barbera d’Asti non li avevano mai visti prima. Ieri sera gli aderenti al progetto “Progetto Vino” di Coldiretti Asti si sono riuniti negli uffici dell’organizzazione in corso Cavallotti. Sembrava l’uovo di colonbo, passare dallo status di semplice produttore a quello di trasformatore e produttore di vino in forma associata, ma ha dato risultati che sanno del miracoloso. Il presidente provinciale Roberto Cabiale e il direttore Antonio Ciotta, coadiuvati dal responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, Secondo Rabbione, e dal responsabile economico, Luigi Franco, hanno ripercorso le tappe del progetto di trasformazione e vinificazione delle uve avviato due anni fa e, soprattutto, snocciolato i dati dei risultati raggiunti. 93 euro al quintali è il prezzo medio pagato ai produttori di barbera sulla vendemmia 2012, si va dagli 80 euro delle partite di minor pregio, fino a oltre 120 euro al quintale delle produzione qualitativamente più elevate. “Rispetto alle vendemmie precedenti - sottolinea Ermes Moiso, 43 anni di Viarigi, viticoltore produttore di Barbera d’Asti - ho più che raddoppiato il valore delle mie uve. Nel 2011 incassai neanche 30 centesimi al chilogrammo, due anni prima 18 centesimi. Mi vergognavo, ma grazie al progetto Coldiretti ho superato i 90 centesimi. Per me è stato quasi un miracolo”. La tanto vituperata barbera, lui l’ha ribattezzata “Barbera Amica”. Tantè che Coldiretti ne ha anche imbottigliato una partita con l’eti-

Progetto Vino

Grazie al Progetto Vino di Coldiretti Asti

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Uve di alta qualità da tutto l’Astigiano Con il protocollo di produzione e vinificazione e uve del “Progetto Vino” di Coldiretti Asti provengono dalle zone di Asti, Canelli, Moncalvo e Nizza Monferrato. Il Centro Studi Vini del Piemonte, con sede a San Damiano d’Asti, ha seguito l’intero iter qualitativo dalla vigna al vino. Ma vediamo con il responsabile del CSV, Secondo Rabbione, quali sono stati i passaggi più significativi per la produzione che ha consentito ai viticoltori di ricavare dalle loro uve 9,3 € al miriagrammo: “I controlli sull’idoneità dei vigneti e quelli su un apposito protocollo per le lavorazioni agronomiche studiate dal Centro Studi Vini, sono stati curati dal Servizio tecnico di Coldiretti Asti. L’assistenza tecnica ha previsto il controllo delle operazioni di potatura, legatura, potatura verde primaverile, cimatura, sfogliatura, difesa sanitaria e le lavorazioni del terreno. La produzione di uva, ove necessario, è stata ricondotta a 80 quintali ad ettaro, tramite diradamento dei grappoli, attraverso comunicazione della data di inizio del diradamento, seguito da controllo del tecnico e rilascio di dichiarazione di conformità. Per la scelta del periodo vendemmiale sono stati effettuati i controlli analitici sulla maturazione, cosiddette “curve di maturazione”, con la comunicazione agli aderenti della data e dell’orario dei conferimenti. La vendemmia è stata separata per vigneto con trasporto entro la giornata di raccolta impiegando rimorchi in acciaio o provvisti di teloni in materiale idoneo per alimenti, evitando di formare cumuli e schiacciamenti con ecces-

Progetto Vino

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Sopra: la riunione del 22 gennaio sul Progetto Vino; a lato: Ermes Moiso con l’assegno della vendita delle uve barbera del Progetto Coldiretti e Roberto Cabiale presidente provinciale Coldiretti.

sivo ammostamento delle uve. La raccolta - in base agli indici di maturazione - è eseguita compilando una scheda di valutazione per ogni singola partita con registrazione dei valori del grado Babo, indice di qualità fenolica (IQF), tonalità, pH, temperatura dell’uva, aspetto visivo e sanitario e igienico-sanitario dei mezzi di trasporto. “La Qualità si gestisce con i disciplinari di produzione ma questo non basta – sottolinea Secondo Rabbione che ha seguito dalla vigna alla bottiglia il progetto Coldiretti - i disciplinari devono essere applicati e fatti rispettare e tutte le conoscenze e gli interventi produttivi che possano migliorare la qualità devono essere ottimizzati. Il vino DOCG Barberamica ha raggiunto un buon livello qualitativo. Alle conoscenze e ai controlli manca una regola ed un crite-

rio fondante ed imprescindibile senza il quale l’economia del “Sistema di Gestione della Qualità” non produce effetti: la valorizzazione del prodotto e la giusta remunerazione del viticoltore. Queste in sintesi sono le forze messe in campo con Barberamica: regole, controlli, conoscenze, che da sole non servirebbero a nulla senza una giusta remunerazione del viticoltore. Si è stabilito un grado Babo minimo con interventi mirati in vigneto. Sono stati stabiliti premi qualità crescenti su più fasce di grado. A questi valori è stata aggiunta una premialità legata ad altri parametri ed indici di qualità (pH, temperatura, indice di qualità fenolica, tonalità di colore). Ciò ha permesso – conclude Rabbione - di ottenere una forbice di prezzi insolita che ha consentito di pagare le uve barbera, finalmente, in base al loro giusto valore”.

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Successo per la trasmissione “L’Amico del Territorio” Trasmissione Coldiretti Campagna Amica su Grp e Asti Tv di Cisterna, alla casa natale di San Giovanni Bosco, dal sotterramento del cardo, ai buoi giganti, dalle degustazioni in anteprima della barbera, alle antiche varietà di mele. Tanti spunti e tanti argomenti che non si esauriranno con il mese di gennaio ma che proseguiranno con altre 10 puntate, ogni domenica a partire dalle ore 12 su Grp canale 13 del digitale terrestre e su www.astitv.it dove si possono rivedere le puntate ion ogni momento e in ogni parte del mondo. LE PUNTATE 1a puntata 2a puntata 3a puntata

3 novebrembre: 10 novebrembre: 17 novebrembre:

4a puntata

24 novebrembre:

5a puntata 6a puntata 7a puntata 8a puntata 9a puntata 10a puntata 11a puntata

1 dicembre: 8 dicembre: 15 dicembre: 22 dicembre: 29 dicembre: 5 gennaio: 12 gennaio:

12a puntata 13a puntata 14a puntata

19 gennaio: 26 gennaio: 2 febbraio:

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GRP3 Piedmont canale 218 Lunedì ore 13:00 Lunedì ore 21:45 Web Asti Tv www.astitv.it dal lunedì alle ore 12:00 numero 1 – 2014

Gli orari di trasmissione GRP1 canale 13 Domenica alle ore 12:00 Domenica alle ore 20:45 Lunedì alle ore 7:00

La Barbera Amcia 1a puntata La Carne Bovina di Razza Piemontese Il Cardo Gobbo di Nizza M.to e la Bottega Campagna Amica Festa del Ringraziamento, Anteprima Barbera, Consuntivo Annata Il Grano tenero e i Cereali Il Moscato d’Asti Docg Il Cappone di San Damiano Sua Maestà il Bue Grasso Gli Agriturismo Terranostra e i menù di Capodanno Il Biologico, l’uva, il vino, la grappa Le Mele Golden di San Marzano e le antiche varietà di Vezzolano Il Cisterna Doc Il Cotto Monferrato e il Cordino Rosso Le Doc delle terre dei Santi

Campagna Amica

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ta riscuotendo un notevole successo di pubblico e molti apprezzamenti la trasmissione “L’Amico del Territorio” promossa da Coldiretti Asti in collaborazione con Fondazione Campagna Amica. Ogni domenica, dal 3 novembre scorso, Stefano Zunino percorre le principali peculiarità e tipicità del territorio. Isabella Schifone presenta la “ricetta della settimana” negli agriturismo dell’Astigiano. Secondo Rabbione offre a tutti il corso di degustazione dei vini. In questi mesi si è parlato dei principali progetti legati al progetto Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana”, dalla “Barbera Amica”, al progetto cereali, e dello sviluppo economico delle varie colture, dal cardo gobbo, alle mele golden delicious di San Marzano, fino all’allevamento, dai bovini di razza piemontese, al cappone San Damiano, al bue grasso di Moncalvo. Ovviamente è stato dedicato il giusto spazio ai vini, dal Cisterna, al Moscato, alla Malvasia, Freisa ed Albugnano. Per le produzioni trasformate si è parlato dei salumi, del Cotto Monferrato al Crudo del Cordino Rosso. Non è mancata una puntata ecologista” con l’applicazione dell’agricoltura biologica sull’uva, il vino e le grappe e con un accenno allo smaltimento delle acque con la fitodepurazione. Tanti spunti e tanti argomenti, non solo per gli addetti ai lavori ma anche per chi vuole passare un’ora di svago vedendo il meglio del nostro territorio. Non sono mancate anche tante curiosità e argomenti inediti, dai capponi che dormono sugli alberi, al fantastico museo delle arti e mestieri di un tempo

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Novità fiscali del 2014

Fisco

Alcune norme sono entrate in vigore ad inizio anno

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Elenco clienti/fornitori ditte esonerate L’Art. 21 del D. Lgs. 78/2010 introduce l’obbligo per le ditte agricole, che non tengono la contabilità IVA in quanto esonerate ai sensi dell’Art. 34 D.P.R. 633/72 inferiori a 7.000,00 euro, di inviare entro il 20/04/2014 l’elenco clienti/fornitori all’Agenzia delle Entrate con modalità telematiche. L’elenco in oggetto dovrà contenere i dati relativi a tutte le fatture ricevute per gli acquisti dell’ anno 2013 e a tutte le autofatture relative alle vendite effettuate nel 2013. Il mancato invio potrà essere sanzionato con un importo minimo di 258,00 euro. La norma viene introdotta per la tracciabilità delle merci e per un incrocio con le operazioni comunicate tramite l’elenco clienti/fornitori anche dalle ditte in contabilità. Gli uffici di zona e recapito Coldiretti sono a disposizione per gli adempimenti necessari. Rivalutazione aree edificabili Prorogati i termini previsti dalla legge 28 dicembre 2002 n. 448 che prevede la possibilità di affrancare il valore di un terreno edificabile tramite perizia asseverata e pagamento di un imposta sostitutiva pari al 4% . La nuova perizia può essere redatta entro il 30 giugno 2014 con valore dell’area al 1 gennaio 2014 e pagamento dell’imposta al 30 giugno 2014. La rivalutazione

è rilevante per evitare di pagare importi elevati di imposta sulla plusvalenza al momento della vendita delle aree edificabili. Per coloro che hanno già effettuato una perizia in passato e non hanno ancora venduto l’area potrebbe essere utile questa riapertura per effettuare anche una eventuale perizia più bassa della precedente qualora il valore del terreno si sia abbassato. Pagamento affitti di immobili uso abitazione Dal 1/1/2014 il pagamento degli affitti di alloggi/case uso abitativo dovrà essere effettuato con mezzi tracciabili (assegni – bonifici ). L’uso del denaro potrà essere pesantemente sanzionato, sia al proprietario che all’inquilino, con le sanzioni previste per l’antiriciclaggio che variano dall’1% al 40% dell’importo dell’affitto trasferito in contanti. Tale obbligo non riguarda gli affitti di fabbricati non abitativi e di terreni. Imposte di Registro Con decorrenza 1/1/2014 variano le imposte di registro per i trasferimenti a titolo oneroso di immobili siano essi fabbricati o terreni. - In tutti i casi in cui è prevista un imposta di registro in misura fissa dal 1/1/2014 si passa da 168,00 a 200,00 Euro. - I trasferimenti di fabbricati o di terreni edificabili saranno tassati con imposta di registro al 9% con un minimale

di 1.000,00 euro ed una imposta catastale di 50,00 euro ed una imposta ipotecaria di 50,00 euro. - I trasferimenti di fabbricati prima casa saranno tassati con imposta di registro al 2% con un minimale di 1.000,00 euro ed una imposta catastale di 50,00 euro ed una imposta ipotecaria di 50,00 euro. - I trasferimenti di terreni agricoli con acquirente NON iscritto inps quale CD/IAP saranno tassati con imposta di registro al 12% con un minimale di 1.000,00 euro ed una imposta catastale di 50,00 euro ed una imposta ipotecaria di 50,00 euro. - I trasferimenti di terreni agricoli con acquirente ISCRITTO INPS quale CD/ IAP saranno tassati con imposta di registro al 1% ed una imposta catastale di 200,00 euro ed una imposta ipotecaria di 200,00 euro. Resta quindi in vigore la tassazione con la PPC e i relativi vincoli di non vendita e conduzione con iscrizione Inps per i 5 anni successivi l’acquisto. Dal 1/1/2014 quindi non si posso più effettuare atti di acquisto terreno con i benefici del compendio unico, della legge sulla montagna o come IAP senza. I compendi unici per i quali non è stato ancora fatto l’atto di vincolo decennale di indivisibilità dovranno comunque essere chiusi entro il triennio dall’apertura.

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2014: chi può andare in pensione? Quando si raggiunge la “vecchiaia” e il diritto alla pensione anticipata

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Donne dipendenti settore privato

Donne autonome settore privato

Uomini Lavoratori dipendenti settore privato e autonomi

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63 anni e 9 mesi

64 anni e 9 mesi

66 anni e 3 mesi

Requisito contributivo per il pensionamento anticipato 2014

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Uomini

42 anni e 6 mesi

42 anni e 6 mesi

Donne

41 anni e 6 mesi

41 anni e 6 mesi

Con l’Epaca (Ente di patrocinio e assistenza per i servizi ai cittadini) vediamo le regole dettate dalla riforma Monti/Fornero per andare quest’anno in pensione

1°gennaio1996, inoltre, è richiesto che l’importo dell’assegno sia di almeno pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale, con delle eccezioni per chi raggiunge i 70 anni di età. PENSIONE ANTICIPATA Nel 2014, per accedere alla pensione anticipata, a prescindere dal raggiungimento dell’età anagrafica, dipendenti e autonomi dovranno lavorare un mese in più, sarà necessario quindi possedere un’anzianità contributiva di 42 anni e 6 mesi per gli uomini oppure di 41 anni e 6 mesi per le donne. La legge, come detto, non subordina il diritto a percepire la pensione anticipata al raggiungimento di un’età minima; tuttavia è previsto un sistema di incentivi e disincentivi finalizzato ad allungare la permanenza al lavoro

delle persone che potrebbero accedere al trattamento anticipato. In particolare, per chi matura l’anzianità contributiva necessaria e decide di accedere alla pensione anticipata prima dei 62 anni, con alcune eccezioni per chi perfeziona i requisiti entro il 31 dicembre 2017, si applica una riduzione di importo variabile dall’1 al 2% per ogni anno di anticipo. Per una consulenza personalizzata invitiamo gli interessati a contattare il Patronato E.P.A.C.A.: gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, con la verifica del raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente, con la formulazione della decorrenza e successivamente con l’invio telematico della domanda di pensione.

Previdenza

PENSIONE DI VECCHIAIA La pensione di vecchiaia si consegue al raggiungimento di un requisito minimo di età, che deve essere accompagnato anche da un requisito contributivo di almeno vent’anni. La legge stabilisce che a decorrere da quest’anno l’età richiesta è la seguente: 63 anni e nove mesi per le dipendenti del settore privato; 64 anni e nove mesi per le lavoratrici autonome; 66 anni e 3 mesi per gli uomini dipendenti del settore privato o autonomi. La legge, al riguardo, prevede che per tutti, uomini e donne, del settore pubblico e del privato, l’età della pensione di vecchiaia non potrà comunque essere inferiore a 67 anni dal 2021, anche qualora questo traguardo non fosse raggiunto tramite gli adeguamenti alla speranza di vita. La norma, come già precisato, non si limita a richiedere il raggiungimento di un’età anagrafica per la maturazione della pensione di vecchiaia. Il diritto alla pensione è subordinato anche al possesso di un’anzianità contributiva minima di venti anni e, per i lavoratori che hanno iniziato a versare dal

Requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia

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ediamo le novità principali di quest’anno: • Aumento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia per le donne del settore privato; • Aumento di un mese per le pensioni anticipate dei dipendenti ed autonomi; • Non sono previsti aumenti dei requisiti per la speranza di vita in quanto già adeguati nel 2013.

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Ma le donne possono anticipare la pensione Fino al 2015 possono andare con 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 le autonome)

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on tutti sanno che in via sperimentale, fino al 31 dicembre 2015, le donne possono ottenere la liquidazione della pensione di anzianità con almeno 35 anni di contributi e 57 anni di età, se lavoratrici dipendenti, o di 58 anni, se lavoratrici autonome. In presenza di tali requisiti occorre che le interessate acconsentano alla liquidazione della

pensione calcolata esclusivamente con il sistema “contributivo”. Tale sistema di calcolo potrebbe, in taluni casi rivelarsi svantaggioso, ma, per quanto riguarda le iscritte nelle fasce più basse o coloro che hanno redditi minimi da lavoro, si potrebbe realizzare la condizione di non perdere nulla sull’importo pensionistico ed anticipare notevolmente la decorrenza del-

la pensione ordinaria. Consigliamo a tutte le donne interessate che hanno già compiuto, o compiranno 57 o 58 anni prossimamente, di rivolgersi agli uffici Epaca dove potranno ottenere più ampie informazioni al riguardo e verificare il diritto e la convenienza ad usufruire di questa importante opportunità per ottenere la pensione in anticipo.

Assegno sociale temporaneo Previdenza

Opportunità per gli uomini non ancora pensionati

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La riforma pensionistica ha allontanato la decorrenza della pensione di vecchiaia, stabilendo che il pagamento non potrà avvenire prima del compimento di 66 anni incrementato delle speranze di vita (3 mesi) in presenza di 20 anni di contributi. Occorre tuttavia considerare che, al compimento dei 65 anni e tre mesi di età, esiste la possibilità di ottenere un assegno sociale temporaneo. La liquidazione dell’assegno – la cui decorrenza non

è attualmente soggetta ad alcuna “finestra”, ma solo all’effettiva presentazione della richiesta all’INPS – per il periodo intercorrente tra la data di compimento del 65° anno di età più tre mesi e la data di effettiva decorrenza della pensione di vecchiaia, consente di limitare gli effetti negativi e le penalizzazioni economiche. Consigliamo a tutti gli uomini interessati che hanno già compiuto, o compiranno 65 anni prossimamente, di rivolgersi agli uffici Epaca.

Controllo importi pensione

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Occorre verificare quanto si è percepito fin’ora

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PACA con tutti i suoi operatori è impegnata, come ogni inizio d’anno, ad effettuare un controllo sulla correttezza degli importi pensionistici che sono stati messi in pagamento dall’INPS. In particolare si procederà ad effettuare un’analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti. Le verifica in questione riguarda prevalentemente l’accredito di periodi di maternità o servizio militare, di periodi di lavoro effettuati succes-

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sivamente o precedentemente la decorrenza della pensione o semplicemente la trasformazione della pensione da invalidità o vecchiaia. L’iniziativa assume un valore considerevole e va a privilegiare una categoria quella dei pensionati coltivatori diretti che spesso gode di trattamenti pensionistici assai modesti. Per questo, è indispensabile rivolgersi agli sportelli EPACA per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale, tel. 0141.380.404 / 432.

Gli importi delle pensioni per il 2014 I trattamenti minimi con l’adeguamento del 1,2% vanno a 501,38 euro

Da quest’anno i trattamenti di pensione al minimo per gli autonomi passano da Euro 495.42 (importo 2013) a Euro 501,38 mensili. I trattamenti pensionistici sono stati adeguati al costo della vita nella misura dello 1,2%. I trattamenti 2014 Importi mensili Trattamento minimo 501,38 € Assegni Sociali 447,61 € DOMANDA PER OTTENERE LA DISOCCUPAZIONE AGRICOLA Le domande per le prestazioni di disoccupazione agricola devono essere presentate all’Inps entro e non oltre il 31/03/2014. L’Istituto da qualche anno non provvede più ad inviare la modulistica al domicilio dei lavoratori per la richiesta della prestazione, pertanto invitiamo gli operai agricoli aventi titolo all’indennità di disoccupazione a voler contattare i nostri Uffici per l’inoltro dell’istanza. I documenti necessari per la liquidazione sono i seguenti: fotocopia di un documento di identità personale e codice fiscale. Si ricorda che il 31 marzo è un termine perentorio, pertanto le domande presentate in data successiva non determineranno l’erogazione dell’indennizzo.

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Indennità di accompagnamento Requisiti, adempimenti, come ottenere il sussidio

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mo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’ accertamento sanitario dell’invalidità. Raccomandiamo a tutti i soggetti interessati di rivolgersi al Patronato Epaca per la presentazione della domanda di indennità di accompagnamento. Gli operatori Epaca forniranno l’assistenza necessaria, predisponendo tutta la documentazione per l’invio telematico dell’istanza all’Istituto previdenziale.

Riduzione dei contributi Chi compie 65 anni può pagare di meno

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a legge finanziaria 1997 aveva introdotto alcune innovazioni in materia di contribuzione per i lavoratori agricoli autonomi. In particolare era stato previsto per i coltivatori diretti già pensionati nelle gestioni INPS di età superiore a 65 anni, la facoltà di ottenere a richiesta la riduzione dell’importo del contributo previdenziale relativo alla sola quota di pertinenza della gestione pensionistica. La suddetta norma può essere applicata per tutti quei lavoratori autonomi pensionati (es. coltivatori, artigiani, commercianti) ancora regolarmente iscritti nella gestione che compiranno i 65 anni nel corso dell’anno 2014. Pertanto invitiamo tutti coloro che si trovino nella situazione sopradescritta a volersi presentare

presso il nostro ufficio Provinciale o Zonale per l’inoltro della richiesta di riduzione contributi all’INPS con la seguente documentazione: - libretto pensione - codice fiscale - modelli di pagamento dei contributi CD anno 2013 L’invito è rivolto solo a coloro che raggiungeranno i 65 anni nell’anno 2014, in quanto per coloro che hanno compiuto tale età nel 2013 e negli anni precedenti, la riduzione contributiva è già stata effettuata se inoltrata apposita istanza all’Inps.

Previdenza

sere corredata dal certificato del medico curante riportante – oltre alla descrizione delle patologie – la dicitura relativa all’incapacità a compiere gli atti quotidiani della vita. L’indennità di accompagnamento è corrisposta dall’Inps in caso di parere favorevole della Commissione medico-legale della Asl, integrata da un medico dell’Inps, e in presenza degli altri requisiti. Le provvidenze economiche decorrono dal pri-

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’indennità di accompagnamento è il sostegno economico che lo Stato riconosce a favore di quelle persone, che a causa delle gravi condizioni fisiche o psichiche, necessitano di un’assistenza continua.. L’indennità di accompagnamento viene erogata in 12 mensilità e non è condizionata a limiti di età. Il beneficio non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o autonoma; tuttavia, non è cumulabile con altre indennità similari erogate per cause di servizio, lavoro o guerra e non è reversibile (cioè non spetta agli eredi del titolare del diritto). Requisiti I requisiti necessari sono: riconoscimento di una invalidità totale e permanente del 100% accompagnata dalla impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore ovvero dall’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e conseguente necessità di un’assistenza continua; cittadinanza italiana e residenza in Italia. Hanno diritto all’accompagnamento anche i cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia. I cittadini extracomunitari possono usufruire della prestazione se muniti del permesso di soggiorno da almeno un anno. L’indennità decade in caso di ricovero in strutture pubbliche per più di un mese. Spetta, invece, in caso di ricovero a pagamento in strutture private. Come ottenere il sussidio La richiesta si presenta all’Inps (non più all’Asl) e solo in via telematica. La domanda deve es-

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Dichiarazioni di variazione e nuova iscrizione Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli

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l Patronato Epaca ricorda che la Legge 233/90 stabilisce che il termine entro il quale occorre effettuare l’obbligatoria dichiarazione di variazione per i coltivatori e gli imprenditori agricoli è fissato in 90 giorni dalla data della variazione. Si devono intendere come variazioni gli aumenti o diminuzioni delle superfici e delle colture praticate, nonché quelle relative alla posizione lavorativa dei componenti del nucleo familiare, riferite sia alle nuove iscrizioni, che alle cancellazioni dagli elenchi ai fini previdenziali INPS. Le dichiarazioni di variazione si possono presentare tramite il nostro Patronato e devono sempre essere

di una nuova iscrizione in qualità di titolare di azienda negli elenchi dei coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, occorre il rispetto dello stesso termine per non incorrere in analoghe sanzioni. In particolare è opportuno sottolineare per tutti coloro che richiedono la qualifica di IAP al Comune, che è sempre necessario, poiché obbligatorio, predisporre ed inoltrare denuncia aziendale anche all’INPS per il pagamento dei contributi previdenziali nella relativa gestione pensionistica. Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi agli uffici Epaca della Coldiretti di Asti.

Convenzione Terranostra

Rinnovata anche per quest’anno con il 15% di sconto

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firmate dal titolare d’azienda, insieme alla documentazione probante la decorrenza della variazioni, come ad esempio: copia rogiti acquisto o vendita terreni e/o contratti di affitto, certificazioni attestanti l’inizio o la cessazione di attività lavorative. Si sottolinea l’importanza del rispetto della scadenza, poiché in caso contrario è prevista l’applicazione di sanzioni. Nel caso in cui la variazione determini una maggiore contribuzione, con decorrenza retroattiva che va oltre i 90 giorni dalla data in cui è stata presentata l’istanza, oltre alle sanzioni, è previsto il recupero dell’intera contribuzione. Si ricorda altresì che anche in caso

nche quest’anno, gli operatori agrituristici, possono usufruire della convenzione Terranostra-SIAE per all’utilizzo di apparecchi videosonori, strumenti musicali e per spettacoli ed intrattenimenti vari. Secondo la legge, infatti, ogni utilizzo di musica tutelata che non avvenga nella stretta cerchia del privato deve essere autorizzata, pertanto chi utilizza per scopi proprii opere create ed ideate da altri deve chiedere il consenso per l’uso alla Società Italiana degli Autori e degli Editori. La musica che un agriturismo mette a disposizione direttamente o meno, dei suoi clienti rientra tra questi utilizzi, purchè sia fuori dalla stretta cerchia della famiglia. I compensi dovuti per le utilizzazioni pubbliche di opere musicali si calcolano secondo

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procedure e sulla base di tabelle di riferimento che tengono conto di tutte le possibili utilizzazioni. Le aziende associate a Terranostra si identificano solitamente con l’abituale residenza degli operatori e che gli apparecchi videosonori e strumenti musicali ivi installati vengono posti a disposizione del pubblico per la loro fruizione solo nei momenti in cui l’azienda svolge attività ricettiva agrituristica, si è convenuto di adeguare alla natura ed alle caratteristiche di utilizzazione un trattamento che consenta la semplificazione delle procedure di determinazione dei compensi dovuti per i diritti d’autore. Al fine di ottenere il trattamento tariffario previsto dal presente accordo le aziende agrituristiche devono munirsi all’atto dell’installazione degli apparecchi del

prescritto permesso, da richiedere all’ufficio periferico della SIAE ed effettuare il pagamento dei compensi in abbonamento. Si possono fare abbonamenti mensili, trimestrali e semplicemente specifici per l’occasione. Per la SIAE fare riferimento alle nuove tabelle ricordando che ad esse va applicata la riduzione prevista per Terranostra, pari al 15%. ORARI UFFICI COLDIRETTI ASTI Validi fino al 21 marzo 2014 mattino

pomeriggio

Lunedì

8,30 – 12,30 14,00 – 18,00

Martedì

8,30 – 12,30 14,00 – 18,00

Mercoledì

8,30 – 12,30 14,00 – 18,00

Giovedì

8,30 – 12,30 14,00 – 18,00

Venerdì

8,30 – 12,30 14,00 – 18,00

Sabato

Chiuso

Chiuso

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Invalidità civile, attenzione alle scadenze Come presentare istanze di revisione

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l verbale di visita degli invalidi civili ai quali è stato riconosciuto un certo grado di invalidità senza aver conseguito il diritto ad una prestazione economica oppure ai quali è stato riconosciuto lo stato di handicap, ma sempre senza benefici economici, frequentemente reca una data di scadenza entro la quale occorre effettuare visita di revisione. Per tali soggetti si ritiene necessario precisare che le attuali dispo-

sizioni Inps, prevedono che non vi sia più convocazione per revisione disposta dall’Istituto, ma dovranno essere direttamente gli interessati a inoltrare istanza per visita di revisione, prima della scadenza indicata sul verbale in loro possesso. In assenza della domanda di revisione i benefici di ogni natura che discendono dal verbale sanitario decadono a partire dalla data di scadenza della revisione. È quindi particolarmente importante la

verifica del verbale per accertare la presenza di una eventuale data di scadenza, per non perdere i diritti acquisiti nel caso in cui non sia stata presentata per tempo l’istanza di revisione. Si ricorda che per effettuare tali controlli è possibile presentarsi presso il Patronato Epaca Coldiretti, dove si potrà inoltrare anche eventuale istanza per via telematica per ottenere la convocazione a visita.

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Luzi nuovo presidente Epaca Coldiretti Guida un’organizzazione con 3 milioni di contatti annui

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te il quale ha vissuto da protagonista il progetto di rigenerazione che ha cambiato profondamente il volto dell’agricoltura marchigiana, mentre dal 2000 al 2001 e dal 2005 al 2009 ha ricoperto anche la carica di presidente di Coldiretti Pesaro Urbino. “Un impegno per il quale mi sento di ringraziare la Coldiretti e che si lega al rafforzamento di un percorso di successo del patronato nel quale accoglienza, per conoscere i bisogni; orientamento, per indirizzare i soci e i cittadini tutti verso la migliore soluzione ai problemi; consulenza,

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per dare riposte efficaci alle nuove esigenze rappresentano lo stile operativo proprio della nostra area sociale”.

• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.

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iannalberto Luzi è il nuovo presidente dell’Epaca, il patronato della Coldiretti per i servizi alla persona. Primo Patronato in Italia nel mondo del lavoro autonomo e per l’assistenza Inail, Epaca è una realtà che conta oltre tre milioni di contatti annui. Garantisce informazioni, consulenze e servizi in materia di previdenza e assistenza, diritto di famiglia e successione, mercato del lavoro, assistenza sanitaria, prestazioni sociali legate al reddito. Sposato con un figlio, laureato in lettere classiche, Giannalberto Luzi da sempre attento alle problematiche sociali è attualmente membro del Consiglio di Presidenza del Cnel. Ma Luzi è stato anche presidente nazionale del Consorzio 5R per la valorizzazione delle carni bovine e delle razze bianche pregiate e, dal 1988 al 2002, della Bovinmarche, con la quale ha avviato il primo sistema elettronico di tracciabilità delle carni “dalla stalla alla tavola”. Dal 2001 è presidente regionale di Coldiretti Marche, un periodo duran-

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Risarcimento danni per tromba d’aria del 29 luglio Si possono presentare le domande per le calamità subite fino al 26 agosto 2013

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ulla Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio è stato pubblicato il Decreto che ha dichiarato il carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi del periodo 29 luglio – 26 agosto 2013. Sono stati delimitati i seguenti Comuni per chiedere il risarcimento danni: Provvidenze di cui all’art.5 comma 3 - strutture rurali (fabbricati rurali, impianti di vigneti, frutteti e pioppeti abbattuti): BRUNO, BUBBIO, CALOSSO, CASSINASCO, CASTEL BO-

TIGLIONE, FONTANILE, MOMBARUZZO. I titolari di aziende agricole che hanno subito danni alle strutture aziendali superiori al 30 % della produzione lorda vendibile (comprese le produzioni zootecniche), formulando regolare domanda, potranno beneficiare delle provvidenze previste dall’art. 5 comma 3 del D.Lgs 102/04. Le domande di danni devono essere presentate entro il 4 MARZO. Info al n. 0141.380.403.

Registrazione affitti fondi rustici Si avvicina la scadenza per la presentazione l 28 febbraio 2014 scade il termine per la presentazione alla Agenzia delle Entrate della denuncia riepilogativa dei contratti di affitto stipulati o rinnovati nell’anno 2013. Si ricorda che tutti i contratti di affitto di immobili devono essere registrati indipendentemente dall’ammontare del canone di affitto. La denuncia annuale deve es-

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sere sottoscritta e presentata in doppio originale da una delle parti contraenti (proprietario o affittuario) dopo aver provveduto a versare l’imposta pari allo 0.50% sul totale dei canoni di affitto con un minimo di euro 67,00 . Si ricorda altresì che eventuali modifiche a contratti di affitto già registrati (ad esempio: rilascio anticipato di tutto o parte dei terreni, modifica del cano-

ne di affitto etc…) comportano il pagamento nuovamente dell’imposta e vanno comunicate alla Agenzia delle Entrate presso cui è stata fatta la denuncia iniziale. Si consiglia quindi a tutti gli interessati di rivolgersi tempestivamente ai nostri uffici per un esame della situazione affitti onde evitare di incorrere nelle sanzioni previste per l’omessa registrazione.

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GLIONE, CASTEL ROCCHERO, CASTELNUOVO BELBO, CESSOLE, CORTIGLIONE, FONTANILE, LOAZZOLO, MOMBARUZZO, MONASTERO BORMIDA, MONTALDO SCARAMPI, NIZZA MONFERRATO, OLMO GENTILE, ROCCAVERANO, ROCCHETTA PALAFEA, SAN GIORGIO SCARAMPI, SESSAME, VESIME. Provvidenze di cui all’art.5 comma 6 - infrastrutture rurali (strade interpoderali): ANTIGNANO, BRUNO, COR-

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Pensionati in assemblea ’erano anche quattro astigiani il 21 e 22 gennaio a Roma con altri circa quattrocento delegati, in rappresentanza degli oltre settecentomila pensionati della Coldiretti, all’Assemblea Generale che si è tenuta all’Ergife Palace Hotel. Sono state approvate le modifiche statutarie e deliberati i festeggiamenti per i 45 anni dell’Associazione. I delegati dell’Astigiano che hanno preso parte all’importante assise nazionale erano: il presidente provinciale e regionale, Bruno Porta, Pierangelo Balbo e Teresio Candelo, la segretaria provinciale Rosanna Porcellana. L’incontro è stato condotto dal Presidente confederale Roberto

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Moncalvo, dal Segretario Generale Vincenzo Gesmundo e, ovviamente, dal Presidente nazionale Federpensionati, Antonio Mansueto. Tra gli argomenti di maggiore attualità affrontati dall’Assemblea Federpensionati anche il rapporto tra generazioni con il ruolo dei nonni nel sostegno e la formazione delle famiglie, i presidi territoriali nelle aree rurali per una maggior fruibilità di servizi sanitari, socio-sanitari e alla persona, la famiglia e il territorio con livelli essenziali di assistenza a valore aggiunto, le iniziative e le esperienze con il ruolo attivo del pensionato quale modello di traino culturale, economico e solidale. Tutti temi figli del grande progetto

Coldiretti per un l’Italia che vogliamo. Anche al fine di valorizzare il ruolo attivo degli anziani, nel corso dell’Assemblea sono stati mostrati gli esempi di alcuni pensionati coltivatori, che hanno raccontato la loro esperienza di lavoro in un confronto sull’importanza del mantenimento del territorio e delle produzioni tipiche.

Viaggio a Roma con udienza papale Organizzato da Donne Impresa dal 18 al 20 marzo l Coordinamento Donne Impresa Coldiretti Asti organizza dal 18 al 20 marzo 2014 un viaggio a Roma con udienza del Santo Padre Francesco. Sarà il Consigliere Ecclesiastico provinciale, don Francesco Cartello, a guidare la comitiva

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con la responsabile e la coordinatrice provinciale, Paola Romanato e Chiara Franco. Oltre all’udienza del mercoledì 19, il programma prevede anche un’approfondita visita della basilica di San Pietro e della Capitale. Al martedì è invece prevista la

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Delegazione astigiana a Roma

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visita di Orvieto e al giovedì a Civita di Bagnoregio. La quota di partecipazione è fissata in € 380 compreso viaggio in pullman e hotel 4 stelle in pensione completa. Le adesioni dovranno pervenire entro inizio febbraio al numero 335.471.014.

Aperte le iscrizioni per l’Oscar Green 2014 ono ufficialmente aperte le iscrizioni all’VIII edizione di Oscar Green, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che esalta l’originalità, l’innovazione, la sostenibilità, la passione, le idee, la ricerca,

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la diversificazione ed i progetti di filiera delle imprese agricole italiane. Le domande dovranno essere inoltrate entro il 14 marzo 2014, compilando il modulo sul sito http://www.oscargreen. it.

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Premio per giovani imprese

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Pac: tutte le novità decise dalla Ue Se ne è parlato in un affollato incontro il 20 gennaio mportante momento di approfondimento il 20 gennaio, organizzato da Coldiretti Asti, sulla riforma della Politica Agricola Comune. Ad illustrare le novità decise dall’Unione Europea è stato il Professor Angelo Frascarelli, docente di Economia e Politica Agraria presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia, nonché membro del gruppo 2013. Una volta effettuata l’analisi dettagliata di quanto già deliberato in ambito Comunitario, gli oltre duecento imprenditori agricoli presenti all’incontro, si sono soffermati a riflettere sulle decisioni che dovrà assumere il Paese Italia nelle prossime settimane.

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Questo l’esito dell’incontro riassunto dal direttore provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta: “Unanime la richiesta di indirizzare la nuova politica agricola ai soli imprenditori attivi, intesi come coloro che realmente vivranno di agricoltura, avendo regolare posizione previdenziale nel settore. Unanime anche la consapevolezza che i fondi che deriveranno dalla nuova Politica Comunitaria non potranno sostituirsi al vero reddito di impresa, che comunque si matura da un confronto

con il mercato. Ecco perché è molto importante continuare a sviluppare e difendere il progetto economico della Filiera Agricola Italiana che vede come protagonista proprio Coldiretti in tutte le sue articolazioni”.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Ecco le regole transitorie per il 2014

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ai sensi del medesimo regolamento anteriormente al 1° gennaio 2014. L’articolo 1 del regolamento transitorio - utilizzo delle vecchie misure 2007-2013 per il 2014 – prevede che gli stati membri hanno la facoltà di continuare ad assumere nel 2014 nuovi impegni giuridici nei confronti dei beneficiari relativamente alle misure di cui all’articolo 20, ad eccezione della lettera a), punto iii), della lettera c), punto i) e della lettera d), e all’articolo 36 del regolamento (CE) n. 1698/2005, conformemente ai programmi di sviluppo rurale adottati in base a tale regolamento, anche dopo l’esaurimento delle risorse finanziarie del periodo di programmazione 20072013, purché la domanda di sostegno sia presentata prima dell’adozione del rispettivo programma di sviluppo rurale per il periodo di programmazione 2014-2020. La condizione «che si impegnano a proseguire un’attività agricola in una zona svantaggiata per almeno un quinquennio a decorrere dal primo pagamento dell’indennità compensativa» non si applica ai nuovi impegni giuridici assunti dagli Stati membri nel 2014 ai sensi dell’articolo 36, lettera a), punti i) e ii) (indennità compensative montagna ed aree svantaggiate) Le spese relative agli impegni giuridici nei confronti dei beneficiari, assunti nell’ambito delle misure di cui agli articoli

20 e 36 del regolamento (CE) n. 1698/2005 sono ammissibili al beneficio di un contributo del FEASR nel periodo di programmazione 2014-2020 nei casi seguenti: per i pagamenti effettuati tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2015, se la dotazione finanziaria per la misura interessata del rispettivo programma, adottato ai sensi del regolamento (CE) n. 1698/2005 è già esaurita; per i pagamenti da effettuarsi dopo il 31 dicembre 2015 Tale disposizione si applica anche agli impegni giuridici, nei confronti dei beneficiari, assunti nell’ambito delle corrispondenti misure di cui ai regolamenti (CE) n. 1257/1999, (CEE) n. 2078/92 e (CEE) n. 2080/92 che stiano ricevendo sostegno ai sensi del regolamento (CE) n. 1698/2005 (impegni di lungo periodo). Le spese sopra esposte sono ammissibili al beneficio di un contributo del Feasr nel periodo di programmazione 20142020, alle seguenti condizioni: che tale spesa sia prevista nel rispettivo programma di sviluppo rurale per il periodo di programmazione 2014-2020; b) che si applichi il tasso di partecipazione del Feasr alla misura corrispondente così come fissata nell’allegato I del presente regolamento nell’ambito del regolamento (UE) n. 1305/2013; che gli Stati membri assicurino che le corrispondenti operazioni transitorie siano chiaramente identificate mediante i propri sistemi di gestione e controllo.

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el mese di dicembre sono stati pubblicati tutti i regolamenti relativi alla riforma della Politica agricola comune. In attesa delle decisioni applicative, che dovranno essere adottate dall’Italia entro il primo agosto di quest’anno e che definiranno la Pac a partire dal 2015, il 2014 sarà un anno transitorio. Per questo motivo è stato pubblicato un apposito regolamento che definisce i pagamenti per l’anno in corso, oltre ad alcune norme sullo sviluppo rurale. L’articolo 72 sui pagamenti diretti prevede l’abrogazione del regolamento 73/2009 ma “tuttavia, esso continua ad essere applicato per quanto riguarda le domande di aiuto relative ad anni che hanno inizio anteriormente al 1° gennaio 2015”. Altre modifiche di rilievo riguardano gli anticipi, che saranno mantenuti anche nel 2014 fino al 50 per cento dei pagamenti diretti; l’adeguamento ai nuovi massimali della Pac per l’Italia 2014 (3 953 394 000 ) e la possibilità di modifica dell’articolo 68 e l’aumento percentuale degli aiuti accoppiati dal 3,5 per cento al 6,5 per cento . Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, il regolamento 1305/2013 (nuovo regolamento sviluppo rurale), che si applica a decorrere dal 1 gennaio 2014, abroga il vecchio 1698/2005. Quest’ultimo continua ad applicarsi agli interventi realizzati nell’ambito dei programmi approvati dalla Commissione

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Pubblicati i regolamenti Pac, siamo in attesa degli applicativi entro agosto

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Il controllo delle riduzioni Interventi per prevenire e contrastare la formazione di riduzioni nei vini

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li effetti delle riduzioni nei mosti e nei vini possono avere origini diverse. L’acido solfidrico in basse concentrazioni può contribuire all’aroma di lievito, mentre a concentrazioni superiori può causare evidenti sentori di ridotto, con l’inconfondibile odore di uova marce. Fino ad una concentrazione di 0,2 – 0,3 μg/L il prodotto viene definito “sano” mentre la sua soglia di percezione si colloca intorno ai 0,8 μg/L; i vini che ne contengono concentrazioni superiori, dell’ordine di 10 – 15 μg/L, manifestano un evidente sentore di ridotto; a concentrazioni intermedie si possono evidenziare connotati di “poca pulizia” anche definiti dai tecnici di “straccio bagnato o di “cane bagnato”. L’anidride solforosa, in condizioni di anaerobiosi, sia durante la fermentazione alcolica che in presenza di fecce fini che consumano ossigeno , si può ridurre ad acido solfidrico. In questi casi occorre intervenire tempestivamente per evitare che l’acido solfidrico formatosi possa reagire con l’alcol e dare origine a mercaptani che conferiscono odori e sapori agliacei, difficilmente eliminabili (questo può avvenire anche nell’arco di 24-48 ore). Si interviene con un piccola aggiunta di rame e con una MacrO (macro – ossigenazione o rimontaggi all’aria) abbi-

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Il controllo e la prevenzione delle riduzioni è fondamentale per preservare la qualità organolettica dei vini; la comparsa di sentori anomali è un rischio da prevenire con interventi volti a mantenere un equilibrio redox utile a preservare gli aromi.

nata ad una leggera solfitazione che ha lo scopo di spostare l’equilibrio dell’acido solfidrico trasformandolo in acqua e zolfo. Le cause che possono determinare la comparsa di riduzioni possono essere molteplici. I lieviti utilizzano le fonti di solforosa disponibili; i solfati vengono ridotti in solfiti durante la fermentazione (mediamente 20-30 mg/l); i solfiti vengono ridotti con la solfito-reduttasi prodotta dal lievito in solfuri; ciò può avvenire sia durante la fermentazione alcolica, sia durante la lisi. I solfuri vengono impiegati solo in parte per la biosintesi degli amminoacidi solforati (amminoacidi interni del lievito) quali cisteina e metionina necessari per la sintesi di peptidi e proteine. In condizioni di carenza di

APA (azoto prontamente assimilabile) e di alcuni fattori di crescita (piridossina e acido pantotenico), il patrimonio enzimatico del lievito si riduce e si interrompe la sintesi degli amminoacidi; lo ione solfuro non può essere metabolizzato dal lievito e quindi viene espulso nel mezzo con formazione di acido solfidrico e odori di ridotto. Un’altra via di formazione dell’acido solfidrico, sempre dovuta alla scarsa dotazione di APA, è dovuta all’impiego, da parte dei lieviti, degli amminoacidi solforati presenti nel mosto (amminoacidi esterni del mosto). In particolare la cisteina viene metabolizzata e convertita in acido solfidrico e acido piruvico; l’acido piruvico così prodotto contribuisce a combinare l’anidride solforosa libera presente.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

alla loro azione complessante, sia alla formazione di perossidi in grado di distruggere i tioli. Da esperienze effettuate l’uso di tannino di vinacciolo ha permesso di abbattere la concentrazione di etantiolo del 50% in circa due mesi. Nelle stesso periodo, un buon tannino ellagico di quercia ha ridotto la concentrazione di etantiolo del 86%. Per limitare l’accumulo di etantiolo durante la conservazione in vasca si può impiegare del tannino ellagico o di galla in dosi di 10 g/hl in due volte. Per eliminare la comparsa di odori di ridotto si consiglia l’aggiunta di tannini ellagici in dosi di 10 g/hl in una volta sola. Come detto, se non si interviene tempestivamente, con l’ossigeno e il rame, l’acido solfidrico prodotto reagisce con gli alcoli per dare origine a mercaptani . Si tratta principalmente di Metantiolo o Metil-mercaptano con odore di cavolo putrescente, di gomma bruciata e di Etantiolo o Etil-mercaptano con odore solfidrico, di cerino bruciato. Per eliminarli si possono impiegare in abbinamento all’os-

sigeno e al tannino i lieviti inattivi e le scorze di lievito. I polisaccaridi della parete del lievito e i tannini ellagici hanno azione adsorbente e complessante e sono in grado di legarsi alle molecole solforate e di eliminarle. Dopo il trattamento occorre eseguire rimontaggi per 3-4 giorni per favorire l’azione complessante e di assorbimento e degustare il vino con frequenza per verificare la soluzione del problema. Al termine occorre effettuare una filtrazione su cartoni o farina per rimuovere le scorze e i polisaccaridi, per evitare che i tioli vengano nuovamente rilasciati dalle mannoproteine e per evitare il rilascio di proteine. È buona norma in questi casi eseguire sui vini bianchi un ulteriore controllo di stabilità proteica a caldo.

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I composti tiolici delle pareti cellulari si liberano nel vino anche a seguito della decomposizione enzimatica delle medesime, che porta alla formazione delle mannoproteine. Quando le fecce si compattano i tioli possono degradare in composti maleodoranti; con il battonnage invece, l’ossigeno disciolto viene a contato con i composti tiolici e li ossida, evitando la formazione degli odori di ridotto. Senza agitazione si ha la compattazione delle fecce e l’ossigeno non può raggiungere i tioli che si formano con la glicolisi. Questo fenomeno porta alla riduzione del potenziale redox con formazione di acido solfidrico, disolfuri e mercaptani. Nella vinificazione in bianco, una defecazione carente (con valori di torbidità superiori a 250 NTU) determina un arricchimento di acidi grassi che provocano la produzione di metantiolo e di altri composti solforati “pesanti”. I polifenoli si possono legare ai composti solforati prodotti dai lieviti inattivandoli; questo tipo di reazione viene sfruttata con l’uso dei tannini commerciali. L’efficacia è dovuta sia

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Assicurazione agevolata 2014 Il nuovo piano assicurativo: vite entro marzo

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2. Le polizze assicurative devono essere sottoscritte entro i seguenti termini: - colture a ciclo autunno-primaverile: 31 marzo; colture permanenti: 31 marzo (vite, fruttiferi, ecc.); - colture a ciclo primaverile: 31 maggio; - colture a ciclo estivo, di secondo raccolto, trapiantate: 15 luglio; - colture a ciclo autunno-invernale: 31 ottobre. 3. Le strutture aziendali sono assicurabili anche per eccesso di pioggia (ad es. impianto di vigneto assicurabile per frana). 4. Non è prevista la deroga al Piano Assicurativo per consentire gli interventi compensativi ex-post del Fondo di Solidarietà Nazionale, di cui al D.lgs 102/04 e successive modifiche, in presenza di offerte di mercato insufficienti a coprire la domanda assicurativa

delle produzioni vegetali. 5. Le percentuali contributive massime sono variabili secondo la coltura e la tipologia della copertura assicurativa. 6. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Condifesa di Asti, tel. 0141.33224.

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l nuovo piano assicurativo: vite entro marzo Il Consorzio di Difesa delle Colture dalla Calamità Atmosferiche con sede in Asti Viale Alla Vittoria 103, rende noto che è stato approvato il Piano Assicurativo per la copertura dei rischi agricoli per l’anno 2014. Come ogni anno è possibile usufruire dell’assicurazione agevolata con il contributo pubblico per la copertura dei rischi di perdite economiche causate da avversità atmosferiche sui raccolti, da epizoozie negli allevamenti zootecnici, da malattie delle piante e da infestazioni parassitarie sulle produzioni vegetali. Vediamole principali novità di quest’anno: 1. La copertura assicurativa per le produzioni vegetali dovrà comprendere almeno tre avversità atmosferiche tra le “altre avversità” previste dal piano assicurativo ed eventualmente le fitopatie e gli attacchi parassitari attraverso la stipula di polizze pluririschio (come è noto non è più possibile stipulare polizze monorischio).

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Ristrutturazione e riconversione vigneti

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versa varietà di vite. • Sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo di età massima di 15 anni. 1. Ristrutturazione • Estirpazione e reimpianto del vigneto con la stessa varietà di vite: · con diversa collocazione in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche; · senza diversa collocazione ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite. • Reimpianto, con diritto in portafoglio o acquisito mediante trasferimento, mantenendo la stessa varietà di vite. • Reimpianto anticipato mantenendo la stessa varietà di vite : · in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche, · con modifiche al sistema di coltivazione della vite. 1. Miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti • Trasformazione delle forme di allevamento a vegetazione non assurgente in sistemazioni a controspalliera assurgente (guyot, cordone speronato). • Modifiche delle strutture di sostegno di un vigneto già esistente con l’esclusione della ordinaria manutenzione. La modifica del sistema di coltivazione della vite deve riguardare almeno una delle seguenti caratteristiche tecniche: forma di allevamento, densità di impianto (non in-

feriore al 10%) anche con modifiche del sesto di impianto, riorientamento della disposizioni dei filari. Per modifiche delle strutture di sostegno si intende la sostituzione migliorativa con materiale nuovo (pali, fili e accessori). Per ordinaria manutenzione delle strutture di sostegno si intende la sostituzione parziale delle stesse. Le superfici impiantate con il contributo di cui al presente provvedimento devono mantenere la destinazione di uso e pertanto non possono essere estirpate per almeno dieci anni a partire dalla data della dichiarazione di reimpianto, ad eccezione di presenza di Flavescenza dorata o di altre cause non preventivabili in cui è possibile l’estirpazione e il conseguente reimpianto a spese del richiedente ed il conseguente trasferimento del vincolo per gli anni mancanti alla nuova superficie vitata. In ogni caso l’ufficio istruttore si riserva la facoltà per tali fattispecie di escludere l’obbligo di reimpianto. La superficie minima oggetto della operazione di ristrutturazione e riconversione dei vigneti ammessa è fissata in 0,5 ettari. Per le aziende che hanno una SAU vitata inferiore o uguale a 1 ettaro la superficie minima di intervento è fissata in 0,3 ettari. In presenza di superfici con altitudine media superiore ai 500 metri sul livello del mare (di seguito 500 m) o terrazzati o ciglionati o con pendenza media superiore a 30% la superficie minima di intervento è fissata in 0,1 ettari. Gli interessati possono ricevere ulteriori dettagli presso gli uffici zonali delle Coldiretti.

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on D.G.R. n. 10-7027 del 20/01/2014, sono state approvate le disposizioni attuative per l’acceso ai contributi finalizzati alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, come previsto dal programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo 2014-2020 nell’ambito dell’Organizzazione Comune dei Mercati agricoli (OCM). La scadenza per la presentazione delle domande di contributo è stata stabilita al 28 febbraio 2014. I viticoltori devono segnalare il proprio interesse quanto prima agli uffici tecnici zonali della Coldiretti in modo da cominciare a predisporre la necessaria documentazione. La misura si applica sull’intero territorio regionale limitatamente alle aree delimitate dai disciplinari di produzione dei vini a denominazione di origine al fine di aumentarne la superficie iscritta ed ottenere un incremento qualitativo delle produzioni. Possono beneficiare gli imprenditori agricoli singoli, le cooperative agricole, le società di persone e di capitali, che esercitano attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del codice civile e che conducono superfici vitate, regolarmente iscritte allo schedario viticolo o detengono diritti di reimpianto, registrati sul sistema informativo agricolo Piemontese. Azioni ammissibili 1. Riconversione varietale • Estirpazione e reimpianto di una diversa varietà di vite sulla stessa superficie o su superficie diversa. • Reimpianto di una diversa varietà di vite utilizzando un diritto in portafoglio o acquisito mediante trasferimento. • Reimpianto anticipato di una di-

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Domande di contributo “Ocm Vino” entro il 2 febbraio

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Piano nazionale uso sostenibile dei fitofarmaci Approvato il 19 dicembre dalla Conferenza Stato Regioni

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a Conferenza Stato Regioni, nella seduta del 19 dicembre u.s., ha approvato il Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in attuazione di quanto previsto dalla dir. 2009/128/ CE. Al momento non sembra siano stati introdotti ulteriori emendamenti, quindi, la versione sulla quale è stata sancito l’accordo dovrebbe essere quella del 20 novembre 2013. Il Piano ha avuto una lunghissima gestazione. Il Ministero dell’ambiente, insieme alle altre amministrazioni competenti e, cioè, il Ministero delle Politiche Agricole, il Ministero della salute, il Ministero dello Sviluppo Economico e le Regioni ha iniziato ad elaborare la bozza del documento quando ancora la direttiva non era stata approvata. Paradossalmente, i tempi di discussione sono stati talmente lunghi, benché solo il MIPAAF abbia sentito il parere delle Organizzazioni Professionali Agricole, che il nostro Paese ha rischiato di vedere avviata la procedura d’infrazione da parte dell’UE. Il Piano che dovrà ora essere adottato con decreto interministeriale, parte quindi tra le perplessità ed i rilievi critici di Coldiretti che non può fare a meno di evidenziare come alla fine di questo lungo percorso, si sia arrivati ad approvare un provvedimento che, benché leggermente semplificato rispetto alla versione inziale, è il più complesso e penalizzante per le imprese agricole italiane, se paragonato ai Piani approvati dagli altri Stati membri UE. Una scelta politica paradossale,

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se si pensa che l’Italia è il primo paese al mondo per la gestione in termini di sicurezza e sostenibilità dei prodotti fitosanitari come dimostrano i dati dell’Istat che registrano un calo nell’utilizzo delle sostanza attive nel periodo 2002-2012, di 33 mila tonnellate (-19,8%) a fronte di un aumento della sola Danimarca del +35% nell’uso di fitofarmaci, solo nell’ultimo anno e del Ministero della salute, per cui il 99.7% degli alimenti italiani sono assolutamente in regola con la normativa sui residui degli antiparassitari. Il Piano, quindi, entra in vigore con più di un anno di ritardo a ridosso dell’obbligo previsto dalla dir. 2009/128/CE di conversione, a partire dal 1 gennaio 2014, di tutte le imprese agricole convenzionali alla difesa integrata. Dal momento che sarebbe assurdo che le imprese agricole che non state messe in grado di poter adempiere agli obblighi di formazione ed informazione per convertirsi alla difesa integrata siano passibili di sanzioni, è stato chiarito in via ufficiosa, che dal 1° gennaio gli obblighi che si richiedono agli agricoltori sono quelli di accesso alle informazioni sulla difesa integrata previsti al punto A.7.2.3. (Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari e le aziende agricole), ai sensi del quale gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari sulla base dei documenti e delle basi informative messi a disposizione delle Regioni e delle Province Autonome, “applicano i principi generali della difesa integrata obbligatoria di cui all’allegato III del decreto legislativo n. 150/2012.

A tal fine essi devono conoscere, disporre direttamente o avere accesso a: a) dati meteorologici dettagliati per il territorio di interesse, acquisibili anche attraverso collegamento in rete; b) dati fenologici e fitosanitari forniti da una rete di monitoraggio e, ove disponibili, dai sistemi di previsione e avvertimento descritti nei paragrafi A.7.2.1 e A.7.2.2; c) bollettini territoriali di difesa integrata per le principali colture; d) materiale informativo e/o manuali per l’applicazione della difesa integrata, predisposti e divulgati anche per via informatica dalle autorità competenti. Nel caso in cui non sia presente alcuna rete, ai fini del monitoraggio le aziende assolveranno a tale impegno ricorrendo ad un apposito servizio di consulenza, messo a disposizione dalle Regioni e dalle Province autonome, nell’ambito degli strumenti della PAC, così come previsto dal precedente paragrafo A.7.2.2, punto 3”. Ad ogni modo, poiché il Piano così approvato rimanda per tutta una serie di misure importanti quali quelle relative alla tutela delle acque ed all’impiego dei fitofarmaci nelle aree protette ed ai controlli sulle attrezzature a ulteriori decreti ministeriali che dovranno essere emanati in un periodo compreso tra uno e due anni, sarà quella la fase nella quale concretamente si dovranno stabilire gli impegni a carico delle imprese agricole che si auspica non vadano a creare un ulteriore gap concorrenziale con il resto dei paesi europei ed extraeuropei.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Fitodepurazione dei reflui enologici

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na di palude (Phragmites australis), Lenticchia d’acqua (Lemna minor) e Tifa (Typha latifolia L.). Un impianto di fitdepurazione è costituito da: un bacino di raccolta impermeabilizzato riempito di materiali inerti, il cui insieme prende il nome di medium, solitamente composti da ghiaia o zeolite su cui vengono piantate le specie acquatiche. Esistono diverse tipologie di impianto per la fitodepurazione, che possono essere utilizzati singolarmente o accoppiati: • Sistemi a flusso orizzontale: in cui il refluo è immesso a monte della vasca e l’attraversa in senso orizzontale per caduta. • Sistemi a flusso verticale: il refluo viene pompato e rilasciato verticalmente passando attraverso il medium. • Sistemi a flusso superficiale o libero: in cui il refluo resta esposto all’aria. Il ruolo delle piante è duplice: da un lato immettono ossigeno, fondamentale per la decomposizione batterica delle sostanze organiche presenti nei reflui, inoltre assorbono una buona parte delle sostanze inorganiche. Alla fine della stagione vegetativa le piante vengono gestite tramite potatura. Per la migliore efficienza dell’impianto è bene eliminare le specie infestanti che possono colonizzare il substrato. Il refluo, una volta depurato, viene scaricato nella rete fognaria oppure stoccato e riutilizzato da parte dell’azienda stessa. Il costo di realizzazione di un impianto di questo tipo è abbastanza variabile in funzione del loro dimensionamento: mediamente un impianto completo può variare tra i 100 e i 250

€/m2. Tuttavia i costi di manutenzione sono irrisori: non si superano i 4-6 €/m2 anno. La fitodepurazione è un sistema molto interessante per la depurazione dei reflui in quanto: presenta un basso costo di gestione permettendo nello stesso tempo il raggiungimento dei parametri minimi previsti dalla legge anche per aziende vitivinicole distanti da depuratori. Effettuato il trattamento le acque reflue possono essere utilizzate per scopi agricoli, come irrigazione e trattamenti fitosanitari, consentendo un notevole risparmio di acqua. Ultimo, ma non meno importante, si tratta di una tecnica a basso impatto ambientale con buone ricadute di immagine per chi la utilizza, fondamentale soprattutto per chi esporta vini all’estero, in particolare in Paesi dove è alta la sensibilità ambientale. Per tali motivazioni la Coldiretti di Asti, in collaborazione con l’INIPA Piemonte, ha programmato il 1820-24 febbraio la realizzazione di un corso di aggiornamento professionale per vitivinicoltori con a tema proprio la fitodepurazione, nei suoi aspetti tecnici, economici e progettuali. Il corso è gratuito in quanto finanziato dal Programma Regionale di Sviluppo Rurale; gli interessati possono richiedere ulteriori informazioni e iscriversi telefonando a Matteo Marchisio: 0141-380418, 335-7502076.

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l consumo di acqua rappresenta un problema notevole per le aziende vitivinicole. In media una cantina consuma 4-5 hL di acqua per ogni hL di vino prodotto. Uno dei sistemi per ridurre il consumo di acqua è quello di effettuare la depurazione dei reflui di cantina per il loro riutilizzo nell’ambito dell’azienda vitivinicola. I reflui di cantina sono sostanzialmente diversi da quelli di altre aziende del settore agro-alimentare. Innanzitutto il loro volume e le loro caratteristiche variano molto con la stagionalità; più del 50% del consumo di acqua avviene durante il periodo vendemmiale e il carico inquinante dei reflui (misurato come COD, consumo di ossigeno disciolto) è quintuplicato in questi mesi. Il refluo enologico è caratterizzato da pH acido, che si attesta tra 4 e 4,5, presenza di zuccheri, polifenoli, acidi organici e a seconda delle pratiche di cantina, dalla presenza di residui di fecce più o meno grossolane. Il testo unico ambientale incentiva il sistema della fitodepurazione in quanto permette di sopportare forti variazioni del carico idraulico e organico, presenta contenuti costi di gestione e inoltre è tra i sistemi meno impattanti a livello di inquinamento. La depurazione delle acque reflue di cantina può avvenire con diverse tecniche, ma una di quelle che si adatta meglio alle aziende di dimensioni medio-piccole è la fitodepurazione. Quest’ultima è basata sulla costituzione di aree umide artificiali, in cui vengono stoccati momentaneamente i reflui, dove il processo di depurazione è favorito da particolari essenze coltivate: in particolare Can-

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Corso di formazione per vitivinicoltori il 18-20-24 febbraio

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Voglio fare l’apicoltore professionale Corso di formazione Coldiretti e Aspromiele

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oldiretti Asti e Aspromiele Piemonte organizzano un corso di formazione per aspiranti apicoltori. Vediamo, di seguito, dettagli ed orari. CORSO FORMAZIONE: PRIMO LIVELLO – PRINCIPIANTE

GIORNO

ARGOMENTO

Lun 27/1 – h. 20/23

Anatomia e fisiologia dell’ape

Lun 3/2 – h. 20/23

Materiali in apicoltura

Lun 10/2 – h. 20/23

Tecnica apistica I

Lun 17/2 – h. 20/23

Tecnica apistica II

Lun 24/2 – h. 20/23

Patologia apistica I

Lun 3/3 – h. 20/23

I prodotti dell’alveare

Lun 10/3 – h. 20/23

Patologia apistica II SERATE DI APPROFONDIMENTO

GIORNO

ARGOMENTO

Lun 17/3 – h. 20/23

Metodi di formazione nuclei

Lun 24/3 – h. 20/23

Blocco estivo della covata

Lun 31/3 – h. 20/23

Adempimenti normativi in apicoltura

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CORSO DI FORMAZIONE PRATICA IN APIARIO GIORNO

ARGOMENTO

Merc 2 aprile

Conduzione apiario

Merc 16 aprile

Prevenzione sciamatura

Merc 7 maggio

Controllo sciamatura

Merc 21 maggio

Apiario in produzione

Merc 4 giugno

Formazione sciami artificiali

Merc 18 giugno

Produzione polline

Merc 9 luglio

Blocco della regina

Iscrizione obbligatoria via mail (ulderica.grassone@aspromiele.it) indicando dati anagrafici, codice fiscale e recapito telefonico. Contributo per partecipante: 10 € (corso cofinanziato dalla L. R. 20/98). Sede corso: Asti, corso F. Cavallotti 41 (sede Coldiretti)

scrizione obbligatoria via mail (ulderica.grassone@aspromiele.it) indicando dati anagrafici, codice fiscale e recapito telefonico. Contributo per partecipante: 10 € (corso cofinanziato dalla L. R. 20/98). Sede corso: Asti, corso F. Cavallotti 41 (sede Coldiretti)

Orario visite: h. 14/18. Iscrizione obbligatoria via mail (ulderica.grassone@aspromiele.it) indicando dati anagrafici, codice fiscale e recapito telefonico. Contributo per partecipante: 10 € (corso cofinanziato dalla L. R. 20/98). Sede corso: da definirsi (presso apiari di apicoltori soci). Per la partecipazione è necessario essere muniti di tuta, guanti e scarponcini.

Per ogni ulteriore informazione rivolgersi a: Ulderica Grassone (Aspromiele), cell. 335-7024802, ulderica.grassone@aspromiele.it, www.aspromiele.it

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Verifica sicurezza attrezzature di lavoro

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cuparsi di: • classificare le attrezzature e definirne la periodicità di verifica • verificare la completezza documentale • inviare la richiesta di verifica al soggetto titolare • valutare la conformità dell’attrezzatura (in assenza di dichiarazione CE) • verificare l’attrezzatura e rilasciare relativo verbale. La prima Verifica Periodica è finalizzata ad accertare: - la conformità alle modalità di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d’uso; - lo stato di manutenzione e conservazione; - il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante e specifiche dell’attrezzatura di lavoro; - l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo. La Verifica Successiva alla Prima è fina-

lizzata ad accertare: - lo stato di manutenzione e conservazione; - il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante e specifiche dell’attrezzatura di lavoro; - l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.

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(in collaborazione con Franco Raviola - Boreas srl)

Iscrizione banca dati ortofrutta Il numero identificativo deve essere riportato sulle etichette

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e aziende ortofrutticole, come noto, devono essere iscritte alla banca dati nazionale operatori ortofrutticoli (BDNOO), a meno che non facciano esclusivamente vendita diretta al consumatore finale o conferiscano tutto a cooperativa o Organizzazione di Produttori o centro di condizionamento o all’industria per la trasformazione o abbiano un volume di vendite inferiore ai 60.000 Euro (IVA esclusa). Chi fosse iscritto o fosse nella condizione di non avere più i requisiti per l’iscrizione o avesse variato alcuni dati aziendali (ragione sociale, sede, cessazione, etc.) deve comunicarlo entro 60 giorni agli organismi preposti,

pena il rischio di sanzioni pecuniarie. Sulle etichette e sui documenti di accompagnamento (fatture o documenti di trasporto) deve essere riportato il numero di iscrizione alla banca dati nazionale degli operatori ortofrutticoli o, nel caso, la dicitura “ESONERATO AI SENSI DEL DM 03/08/2011 N. 5462, ART. 5, COMMA 2” per i soggetti che non hanno l’obbligo di iscrizione alla citata banca dati. I dati in questione, numero di iscrizione o dicitura di esonero, non sono necessari in caso di vendita diretta al consumatori finale. In caso di smarrimento del documento di iscrizione alla BDNOO, è possibile fare richiesta di copia/duplicato.

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on il 29 aprile 2011 è stato pubblicato il Decreto, di cui al comma 13 dell’art. 71 del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza), che consente ai Soggetti Privati Abilitati di affiancarsi agli Enti Pubblici nell’esecuzione delle verifiche periodiche obbligatorie degli apparecchi di sollevamento e delle attrezzature in pressione (di cui all’Allegato VII del D.Lgs. 81/08). L’elenco dei Soggetti Privati Abilitati per tali verifiche è rilevabile sul sito INAIL competente per territorio. Articolo 71, comma 11, D.Lgs 81/08 e smi, recita testualmente “….il datore di lavoro sottopone le attrezzature di lavoro riportate in allegato VII a verifiche periodiche volte a valutarne l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini di sicurezza…..”. Le attrezzature coinvolte sono: • Apparecchi di sollevamento materiali con capacità superiore a 200 kg (paranchi, carriponte, gru, etc…) • Recipienti in pressione gas (vapore, aria compressa, azoto,..) • Scale aree ad inclinazione variabile • Carrelli semoventi a braccio telescopico • Ponti sospesi e ponti mobili sviluppabili • Tubazioni gas, vapori e liquidi, Idroestrattori a forza centrifuga • Generatori di vapore e acqua surriscaldata • Recipienti in pressione per liquidi • Generatori di calore con potenzialità superiore a 116 kW Si ricorda che è indispensabile per il Datore di Lavoro essere in regola con la documentazione dell’attrezzatura che deve essere verificata (fascicolo tecnico, manuale d’istruzione, dichiarazione di conformità) e provvedere alla valutazione della rispondenza ai requisiti di sicurezza in caso di mancanza della marcatura CE. I Soggetti Privati Abilitati possono oc-

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Apparecchi di sollevamento e impianti a pressione

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Agriturismo in Fiera

Successo a Milano dello stand Terranostra anno incontrato migliaia di persone e spiegato come si vive in campagna a tantissimi bambini. L’Associazione Terranostra con gli Agriturismo di Campagna Amica del Piemonte ha partecipato IL 25 e 26 gennaio a Milano ad Agriturismoinfiera. Sono stati allestiti e animati due stand da parte di alcuni agriturismo piemontesi, in rappresentanza dei soci del territorio. Si è trattato della seconda edizione della manifestazione nazionale che è stata dedicata al turismo rurale e destinata al pubblico dei consumatori, che hanno potuto conoscere direttamente in fiera l’associazione, i suoi operatori, le strutture con i servizi e i prodotti offerti. Lo spazio Piemonte è stato animato dagli Agriturismo

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MondoArancio di Bubbio, C’era una Volta di Agliano Terme e La Quercia Rossa di Moncalvo dell’Astigiano; Le Piagge, Ra Mansena e Cascina Galeazzo della provincia di Alessandria, Il Morsetto di Cuneo, Sale in Zucca della provincia di Torino. La delegazione astigiana, guidata dalla vice presidente di Terranostra Asti, Erika Arancio, e dal segretario Luigi Franco. Per tutto il week end gli agriturismo del Piemonte hanno proposto degustazioni, promosso

tour nel Monferrato e attirato l’attenzione dei visitatori con la fattoria didattica che ha proposto dimostrazioni su come fare il pane e su come eseguire composizioni floreali. Un buon viatico in vista di Expo 2015.

“Linea Verde Orizzonti” ha fatto tappa a Nizza M.to Il 28 dicembre Federico Quaranta ha parlato del cardo gobbo

na troupe di Rai Uno ha passato un pomeriggio all’azienda agricola “Colle San Michele” di Nizza Monferrato per registrare un approfondimento sul Cardo Gobbo che è poi andato in onda il 28 dicembre 2013 nella trasmissione Linea Verde Orizzonti. Fabrizio Tomasi con sua mamma Rosanna Cancellara e suo papà Lino sono stati intervistati dal conduttore Federico Quaranta genovese ma di origini cuneesi, noto anche come giurato della Prova del Cuoco e conduttore della fortunata trasmissione radiofonica di Radio 2 “Decanter”.

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