Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 1 - Anno 2015. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
64° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
ASTI
COLDIRETTI
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23 gennaio 2015
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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Anno nuovo, sfide vecchie
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Ecco la legge sulle biodiversità agricola
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Il business delle Agromafie
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Principali novità fiscali del 2015
Presto le norme “anticementificazione”
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2015 chi può andare in pensione?
Speciale Misura 111 -Investimenti in cantina; La difesa dei vini dalle ossidazioni; Impianti vigneti: dai diritti alle autorizzazioni; Vini: nuovi disciplinari produttivi; Come rilanciale l’Apicoltura; Uso sostenibile degli agrofarmaci; Manuale Coldiretti per la vandita diretta; Tagli boschivi: come, dove e quando; corsi
Sommario
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 64° numero 1 - 23 gennaio 2015* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale
argomenti in evidenza
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“Vino nuovo in otri nuovi” Verità evangelistiche nella Lettera pastorale del Vescovo proiettata al futuro
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di don Francesco Cartello*
untuale al quindicesimo appuntamento il nostro vescovo, padre Francesco, nel giorno del primo settembre, festa della nostra Patrona, la Madonna del Portone, ci ha regalato anche per questo anno la sua Lettera pastorale. Il titolo non deve trarre in inganno: “Vino nuovo in otri nuovi” non ci porta trattazioni enologiche, ma verità evangeliche, rivolte alla vita della comunità cristiana di Asti. Dopo il titolo, la frase riportata da Matteo compare nel testo solo più a conclusione, per rafforzare e sintetizzare le varie considerazioni volte a mettere la nostra diocesi in “stato di novità”, capace cioè di creare oggi “otri nuovi”, vale a dire nuovi modi di pensare, di programmare, di agire, rispondenti alle novità che il mondo contemporaneo, e in particolare il nostro mondo, ci pongono davanti. Ripercorrerne brevemente gli spunti più significativi, anche per una realtà come Coldiretti, che della sua adesione alla vita della Chiesa e alla sua dottrina sociale ha fatto già dalle origini un punto fermo, è sicuramente utile, ed attinente alle nostre tradizioni e ai nostri impegni. Come all’inizio la sottolineatura sulla sensibilità ai problemi umani ma anche alla cura dell’ambiente: “…siamo chiamati a comprendere e affrontare il tempo che stiamo vivendo, caratterizzato da timori non infondati per la pace del mondo, da una crisi economica che non accenna a diminuire e da tante situazioni di povertà, palesi e nascoste …In questo contesto si rivela importante il messaggio
della giornata per la salvaguardia del creato, un’iniziativa voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana in sintonia con le altre comunità ecclesiali europee, che consiste in una giornata annuale dedicata a riaffermare l’importanza, anche per il cristiano, della sensibilità ambientale, con tutte le sue implicazioni etiche e sociali. Per quest’anno il messaggio è quello di educare alla custodia del creato per la salute dei nostri paesi e delle nostre città e sarà un’ottima occasione per intensificare la collaborazione tra il mondo ecclesiale e le persone interessate alla cura dell’ambiente.” Naturale anche il richiamo ad un evento che ci tocca da vicino, come astigiani e come agricoltori, rivivendo nei duecento anni dalla nascita la figura del nostro conterraneo Don Bosco, contadino da piccolo e in predicato di essere proposto come patrono dei vignaioli. L’esame poi della nostra realtà, non più riconoscibile come socialmente cristiana, e con problematiche legate alla diminuzione dei sacerdoti che non possono più garantire una presenza capillare nei nostri paesi anche piccoli, ci deve spingere a nuove strade da percorrere, insieme, e
nella certezza che il Vangelo ci dona anche oggi quel “vino nuovo” che ci fa capaci di affrontare le sfide dell’oggi. Anche per il nostro mondo agricolo queste parole si rivelano come un invito di attualità piena, tenendo conto delle trasformazioni e delle aperture che invitano, soprattutto i giovani, a guardare al futuro con progettualità e fiducia. Le parole di Gesù del vangelo di Matteo rimandano certo a tempi passati, quando il vino non si metteva ad invecchiare, ma era bevuto giovane e spumeggiante. Nella vita quotidiana lo si conservava in anfore, ma lo si portava appresso negli otri di pelle, che a motivo della fermentazione si indebolivano, e non potevano sostenere la pressione del vino nuovo. Ecco perché dice: “Nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri e si spanderà…”. Senza dimenticare il passato, anzi conservandone le lezioni di tecnica e soprattutto di vita, il mondo agricolo deve aprirsi con fiducia alle innovazioni, tentare vie nuove, lasciare che i giovani diventino con la loro fantasia, il loro coraggio, ma anche la loro preparazione, i protagonisti che sanno portare una parola nuova, una fedeltà rinnovata alle fatiche e al coraggio dei loro vecchi. Se poi invece che otri useranno botti, barriques o altri contenitori metallici, in modo da poter gustare e far gustare un grande vino vecchio, va benissimo: anche questo è un modo per essere “nuovi”… *Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Asti
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di Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti
i siamo oramai approcciati ad un nuovo anno, il 2015. Un ulteriore percorso di attività e di azioni che continuano ad avere al centro delle nostre attenzioni le imprese agricole. Molto è stato fatto in questo anno appena passato e molto ci sarà da fare per il 2015. Molti i problemi da affrontare ed almeno altrettante le importanti opportunità da far cogliere alle imprese dell’Astigiano. Il 2015 sarà il primo anno di applicazione della nuova Politica Agricola Comune, oramai attesa da diverso tempo dalle imprese. In essa riscontriamo positività ma anche negatività che dovranno essere comprese ed affrontate con lo spirito giusto. Ciò accade tutte le volte che ci troviamo davanti ad un cambiamento importante, come quello che ci apprestastiamo ad affrontare. L’anno 2015 sarà anche l’anno del nuovo Piano di Sviluppo Rurale, o
perlomeno, noi ci auguriamo che ciò avvenga. Già, perché i tempi tecnici per l’approvazione definitiva del prossimo PSR sembrano purtroppo spostarsi ancora più in là, verso la fine dell’anno. Siamo tutti consapevoli, però, della straordinaria importanza che esso ha avuto ed avrà per la crescita e lo sviluppo del sistema agricolo del nostro territorio. Sapere, che ancora per diversi mesi, il nuovo Psr non sarà a disposizione del tessuto imprenditoriale, non è certo favorevole. Ma l’anno 2015 dovrà essere soprattutto l’anno di una ulteriore crescita dei nostri progetti di filiera. Coldiretti Asti in questi ultimi anni ha lavorato molto su diversi comparti agricoli, da quello vitivinicolo a quello cerealicolo così come a quello orticolo, ottenendo senza alcun dubbio importanti esiti favorevoli. Non possiamo però fermarci a godere dei risultati raggiunti, ma dobbiamo senza indugio porci ulteriori traguardi, su tutte e tre le filiere sopra citate; oltre a ciò bisognerà trovare
le giuste energie per concretizzare progetti di filiera anche in altri comparti. La nostra stessa base sociale ci invita con grande determinazione a continuare questo percorso, pur sapendolo molto irto e difficile ma comunque l’unico praticabile. Come sempre, anche nel 2015 avremo bisogno del massimo contributo di idee e di stimoli da parte delle nostre imprese e, per l’appunto, gli incontri territoriali che faremo a breve in ogni Zona, rappresentano importantissimi momenti di confronto. Anche per il 2015 dobbiamo saper dimostrare di essere una vera forza sociale del territorio astigiano.
Editoriale
Anno nuovo, sfide vecchie
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Nuova composizione della Giunta Coldiretti Asti Entra Franco Serra, Andrea Rabino nominato vice presidente
A sinistra: Andrea Rabino è stato nominato vice presidente di Coldiretti Asti; a destra: Franco Serra è stato nominato componente della giunta esecutiva di Coldiretti Asti;
degli incarichi finora assunti a causa dei crescenti impegni aziendali, ha preferito lasciare il posto a coloro che possano dedicare il giusto tempo all’organo esecutivo. Parena rimane comunque nel Consiglio Provinciale e manterrà la carica di Presidente di Zona di Montechia-
ro-Montiglio. Il Consiglio ha espresso un sentito ringraziamento per il contributo dato in questi anni da Parena e contestualmente ha fatto i migliori auguri di buon lavoro a Franco Serra ed Andrea Rabino per le nuove responsabilità assunte all’interno degli organi della Federazione.
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l Consiglio Provinciale di Coldiretti Asti, nell’ultima riunione tenutasi lo scorso 17 dicembre 2014, ha inteso eleggere Franco Serra, Presidente di zona di Castelnuovo Don Bosco nonché Presidente Associazione Provinciale Allevatori, come componente di Giunta. Allo stesso tempo, il Consiglio ha eletto Andrea Rabino, già componente della Giunta, alla carica di Vice Presidente Provinciale. Tale ricomposizione della Giunta Provinciale si è resa necessaria sulla base delle dimissioni da Vice Presidente e componente di Giunta di Piero Parena. Quest’ultimo, riconoscendo l’impossibilità di proseguire nella gestione
Modificata l’applicazione della Cosap Da gennaio sono esentati i terreni agricoli e ridotti del 50% i canoni delle abitazioni
Provvedimenti
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Non è mai bello crogiolarsi sugli allori, ma questa volta non possiamo esimerci dal dire che per Coldiretti è un risultato importante, raggiunto contro una malsana burocrazia che a volte vuole prendersi tutto e se ne infischia di chi lavora veramente”. Questo il commento del presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale, con l’entrata in vigore il 1° gennaio scorso della nuova regolamentazione del Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche (Cosap). Il provvedimento segue l’attesa decisione del Consiglio Provinciale, che nella sua ultima seduta del 16 dicembre, ha approvato le modifiche del regolamento e deliberato la riapertura dei termini fino al 31 marzo 2015 per il versamento del canone 2014, dando quindi agli utenti la possibilità di pagare senza incorrere in sanzioni. A decorrere dal 1° gennaio 2015 sono esentati dal pagamento del canone gli accessi ai terreni agricoli. Rimangono assoggettate le abitazioni dei coltivatori diretti, che però godono dell’agevolazione per la destinazione agricola (50% in meno della tariffa al metro quadro). Secondo le modifiche approvate dal Consiglio, diventa inoltre possibile regolarizzare il proprio accesso o accessi esistenti, posto che si provveda al pagamento dei canoni arretrati, tramite la compilazione di un apposito modulo, che è stato ulteriormente semplificato. L’applicazione al settore agricolo della Cosap da parte della Provincia di Asti, tenacemente voluta dai burocrati provinciali e avallata dall’ex Commissario dell’ente, si è dunque rivelata un fallimento. Era il 15 ottobre 2013, quando almeno 80 Sindaci dell’Astigiano si riunirono presso la sede di Coldiretti esprimendo il loro totale dissenso alla nuova tassa. Nell’occasione i primi cittadini decisero anche di approvare in ogni Comune una delibera chiedendo al Commissario straordinario dell’amministrazione provinciale la rivisitazione dell’impianto di istituzione della tassa. Nonostante tutte queste rimostranze e la palese inapplicabilità della tassa,
Sopra: Fabrizio Brignolo, presidente Provincia di Asti; in alto a destra: Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti.
i vertici della Provincia rimasero sordi ed inermi ad ogni altra sollecitazione. Ora la nuova amministrazione ha saputo riportare giustizia. “Dobbiamo ringraziare il presidente Fabrizio Brignolo – rivela Cabiale - per la sensibilità dimostrata e tutta la sua giunta per aver cercato fin da subito una soluzione che potesse riparare a quanto accaduto nella fase commissariale della Provincia”. “L’unico vero rammarico - sottolinea Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti – è l’aver verificato come l’apparato burocratico abbia in tutti i modi “giocato” sulle spalle degli agricoltori e, nonostante tutte le buone volontà, causa l’aver messo a suo tempo addirittura a bilancio un introito sproporzionato a qualsiasi più rosea previsione, non si sia riusciti in alcun modo ad evitare il pagamento del canone 2014. A nostro avviso, come per altro avevamo più volte rimarcato l’anno passato, questo è stato un atto di estrema arroganza, dettato unicamente dalla volontà di mantenere alcuni privilegi. A volte si pensa che la casta della burocrazia possa essere una prerogativa a noi lontana, in realtà la vicenda della Cosap è la dimostrazione che tutta la pubblica amministrazione ne è ormai impregnata”. Ad ogni buon conto, anche grazie all’assessore al Bilancio della Provincia, Luca Quaglia, ora è stato setacciato dal primo all’ultimo cavillo burocratico messo in atto dalla diabolica macchina burocratica provinciale per porre rimedio alla situazione, come precisa la con-
Come previsto e denunciato da Coldiretti, la tassa si è rivelata un fallimento, ma causa i conti disastrosi della Provincia, ora non è più possibile evitare il pagamento dell’annualità 2014. Ci sarà comunque tempo fino al 31 marzo per regolarizzare ogni posizione senza versare sanzioni sigliera provinciale Angela Quaglia: “Abbiamo valutato l’opportunità di instaurare con i Comuni e le Associazioni di categoria un confronto per ricercare strategie comuni di semplificazione della dichiarazione degli accessi carrai non ancora regolarizzati e, di conseguenza, per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di pagare il canone. Riteniamo fondamentale la collaborazione con i Comuni, per ridurre la percentuale dell’attuale evasione”. “Non dimentichiamo – dichiara il presidente Fabrizio Brignolo – la vocazione agricola del nostro territorio: per questo dedichiamo una grande attenzione agli operatori di questo importante settore produttivo, già interessato dalle recenti modifiche normative in tema di imposizione fiscale. D’altro canto, per poter far fronte alle ingenti spese di manutenzione della rete stradale da un lato e alla mancanza ormai strutturale di trasferimenti di risorse da parte dello Stato e della Regione, dall’altro lato, ci troviamo nella necessità di chiedere ai cittadini l’assolvimento del canone dovuto e previsto dalla legge”.
IMU: Il Governo mantiene gli impegni Esenzione anche per il 2014 ai Cd e ai montani
COMUNE
AGLIANO TERME ALBUGNANO ANTIGNANO ARAMENGO ASTI AZZANO BALDICHIERI D’ASTI BELVEGLIO BERZANO S. PIETRO BRUNO BUBBIO BUTTIGLIERA D’ASTI CALAMANDRANA CALLIANO CALOSSO CAMERANO CASASCO CANELLI CANTARANA CAPRIGLIO CASORZO CASSINASCO CASTAGNOLE LANZE CASTAGNOLE M.TO CASTELBOGLIONE CASTEL ROCCHERO CASTELL’ALFERO CASTELLERO CASTELLETTO MOLINA CASTELLO D’ANNONE CASTELNUOVO BELBO CASTELNUOVO CALCEA CASTELNUOVO D. B. CELLARENGO CELLE ENOMONDO CERETTO CERRO TANARO CESSOLE CHIUSANO CINAGLIO CISTERNA D’ASTI Fonte: Coldiretti Asti
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Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti
25% x 135), e con un’aliquota dello 0,76% l’Imu dovuta (3.375,00 x 0,76 %) è pari a 26 euro. L’assoggettamento ad IMU dei terreni comporta l’esclusione dalla tassazione IRPEF, nella dichiarazione redditi, del Reddito Domenicale.
COMUNE
COAZZOLO COCCONATO D’ASTI CORSIONE CORTANDONE CORTANZE CORTAZZONE CORTIGLIONE COSSOMBRATO COSTIGLIOLE D’ASTI CUNICO DUSINO S. MICHELE FERRERE FONTANILE FRINCO GRANA GRAZZANO BADOGLIO INCISA SCAPACCINO ISOLA D’ASTI LOAZZOLO MARANZANA MARETTO MOASCA MOMBALDONE MOMBARUZZO MOMBERCELLI MONALE MONASTERO BORMIDA MONCALVO MONCUCCO T.SE MONGARDINO MONTABONE MONTAFIA MONTALDO SCARAMPI MONTECHIARO D’ASTI MONTEGROSSO D’ASTI MONTEMAGNO MONTIGLIO M.TO MORANSENGO NIZZA M.TO OLMO GENTILE
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PENANGO PIEA PINO D’ASTI PIOVA’ MASSAIA PORTACOMARO QUARANTI REFRANCORE REVIGLIASCO D’ASTI ROATTO ROBELLA ROCCA D’ARAZZO ROCCAVERANO ROCCHETTA PALAFEA ROCCHETTA TANARO SAN DAMIANO D’ASTI S. GIORGIO SCARAMPI SAN MARTINO ALFIERI SAN MARZANO OLIVETO SAN PAOLO SOLBRITO SCURZOLENGO SEROLE SESSAME SETTIME SOGLIO TIGLIOLE D’ASTI TONCO TONENGO VAGLIO SERRA VALFENERA VESIME VIALE D’ASTI VIARIGI VIGLIANO D’ASTI VILLA SAN SECONDO VILLAFRANCA D’ASTI VILLANOVA D’ASTI VINCHIO
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Legenda Comuni Esenti Imposte 2014 e 2015 per terreni agricoli: N.M. = Non Montano Nessuno Esente T.M. = Totalmente Montano Tutti Esenti P.M. = Parzialmente Montano Esenti solo i Cd/Iap
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nibile, cui si applica l’aliquota Imu decisa dal singolo Comune Esempio: un terreno con reddito dominicale di 20 euro ha una base imponibile di 1.875 euro ( 20 x 25% x 75), e con un’aliquota dello 0,76% l’Imu dovuta (1.875,00 x 0,76 %) è pari a 14 euro. Altri: reddito dominicale (si trova sul rogito o su visura catastale) aggiornato del 25% e moltiplicato per 135 = base imponibile, cui si applica l’aliquota Imu decisa dal singolo Comune Esempio: un terreno con reddito dominicale di 20 euro ha una base imponibile di 3.375 euro (20 x
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Dopo tanto caos finalmente la parola fine Chi ha perso l’esenzione totale o parziale deve versare entro il 10 febbraio 2015. Il Governo, con un Consiglio dei Ministri straordinario del 23 gennaio 2015, ha risolto il problema dell’Imu agricola montana, fissando nuovi criteri altimetrici per il pagamento con esenzione. I contribuenti, che NON rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015. La soluzione è definitiva e strutturale per quanto riguarda l’Imu sui terreni montani. Chi deve pagare e chi non deve versare l’Imu Vedasi la tabella per i comuni della provincia Asti. Con il decreto legge finalmente si chiarisce chi deve pagare e chi non deve pagare l’Imu sui terreni montani sia 2014 che 2015. Bisogna fare riferimento, per l’Imu 2015 (che si pagherà a giugno e dicembre 2015), alla colonna R dell’elenco dell’Istat dei comuni italiani. La sigla T significa totalmente montano (quindi esenzione per tutti, indipendentemente dall’altitudine); la sigla P significa parzialmente montano, quindi paga solo chi non è coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale; la sigla NM significa non montano e quindi pagano tutti. Per l’Imu 2014, la cui scadenza è il 10 febbraio 2015, si fa riferimento alle stesse regole ma con una specie di clausola di salvaguardia che funziona così: chi risultava esente in base al Dm del 28 novembre 2014 continua a esserlo, anche se solo per l’Imu 2014. Il calcolo dell’imposta si fa così: Coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali: reddito dominicale (si trova sul rogito o su visura catastale) aggiornato del 25% e moltiplicato per 75 = base impo-
Il business delle “Agromafie” Vale almeno 15 miliardi e cresce sul Web. La mafia gestisce franchising e 5 mila ristoranti
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a Barbera rumena, il Barolo confezionato in Canada, la mortadella prodotta negli Usa dove si vende addirittura il kit per preparare il Parmigiano, ma anche il Chianti bianco svedese sono alcuni degli orrori che possono essere acquistati con il commercio on line. È quanto emerge dal terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare presentato il 15 gennaio a Roma. Il business dell’agromafia è aumentato del 10 per cento in un anno, raggiungendo nel 2014 i 15,4 miliardi di euro. Tra gli alimenti per i quali si riscontrano frodi più frequenti ci sono i prodotti tipici della tradizione locale e regionale (32%), i prodotti Dop e Igp (16%) e i semilavorati (insaccati, sughi, conserve, ecc. - 12%). Tra le categorie contraffatte il primato negativo spetta ai formaggi Dop; seguono le creme spalmabili e i salumi. I Nuclei Antifrodi dei Carabinieri hanno individuato 70 diverse tipologie di prodotti alimentari contraffatti in vendita sulla Rete. Il rapporto evidenzia che lo scorso anno l’incremento dell’e-commerce nel nostro Paese è stato del 17% rispetto all’anno precedente, per un volume economico pari a 13,2 miliardi di euro, con il settore agroalimentare che si colloca, forse a sorpresa, al secondo posto, tra quelli che pesano maggiormente sulle vendite online con una quota del 12%. Oggi osserviamo un’ulteriore e ancora più pericolosa evoluzione del fenomeno criminale con il money dirtying che è esattamente speculare al riciclaggio
In occasione della presentazione del rapporto di Coldiretti-Eurispes Agromafie 2015 è stato evidenziato il ruolo dell’ecommerce anche nell’acquisto di falso made in Italy o di prodotti che danneggiano l’immagine dell’Italia nel mondo
nel quale i capitali sporchi affluiscono nell’economia sana; per contro, nel money dirtying sono i capitali puliti ad indirizzarsi verso l’economia sporca. Attraverso meccanismi di money dirtying, almeno un miliardo e mezzo di euro transita sotto forma di investimento dall’economia sana a quella illegale ovvero circa 120 milioni di euro al mese, 4 milioni di euro al giorno. Le organizzazioni criminali stanno in questi anni approfittando della crisi economica per penetrare in modo sempre più massiccio e capillare nell’economia legale. Quello della ristorazione è uno dei settori maggiormente appetibili. In alcuni casi la mafia possiede addirittura franchising, forti dei
Il terzo rapporto Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla Criminalità Agroalimentare: oggi osserviamo un’ulteriore e ancora più pericolosa evoluzione del fenomeno criminale agromafioso con il money dirtying capitali assicurati dai traffici illeciti collaterali, queste attività aprono in breve tempo decine di filiali in diversi paesi del mondo. Sono almeno 5.000 i locali della ristorazione nelle mani della criminalità organizzata nel nostro Paese. Attività “pulite” che si affiancano a quelle “sporche”, avvalendosi degli introiti delle seconde. All’incontro, coordinato dal presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, dopo l’introduzione a cura del magistrato della Corte dei Conti e vice presidente del Comitato Scientifico sull’Osservatorio per la Criminalità in Agricoltura e nell’Agroalimentare, Andrea Baldanza, hanno preso parte anche l’ assessore regionale
renza sleale a tutte le imprese agricole. Ecco perché nel convegno di Torino avevamo avuto la piena adesione dei Consorzi Agra-
ri Piemontesi quale momento economico organizzato che non possono operare su un mercato drogato dall’illegalità e dai falsi prodotti Dop e Igp”.
ORARI UFFICI COLDIRETTI ASTI Mattino
Pomeriggio
Lunedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Martedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Mercoledì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Giovedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Venerdì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Sabato
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Validi dal 5 gennaio al 5 aprile 2015
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• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.
AGRI AUTO Pratiche di Immatricolazione e Volture Prenotazione revisioni per autoveicoli e ciclomotori Per informazioni rivolgersi agli uffici Coldiretti AGRI AUTO SRL C.so F. Cavallotti 41 - 14100 ASTI - Tel. 0141.380.417
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all’agricoltura, Giorgio Ferrero, in rappresentanza del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio per la Criminalità Agricoltura e Agroalimentare Giancarlo Caselli e il generale comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute – Nas, Cosimo Piccinno. Presente anche il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello. “Già nel novembre scorso - rileva Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte – organizzammo un analogo incontro dal titolo “Legalità, difesa e valore aggiunto per il vero agroalimentare italiano” riscontrando la piena adesione alle nostre battaglie della regione Piemonte che tramite Chiamparino e Ferrero. Parimenti la presenza del presidente di Union Camere, Dardanello, ha significato la volontà del sistema camerale di combattere con Coldiretti e le altre Istituzioni una piaga della nostra economia. Se si pensa che a fronte dei 30 milioni di esportazioni dell’agroalimentare italiano altri 60 provengono dall’italian sounding e da attività illecite, è evidente che il fenomeno non è relegato a qualche regione o in alcune parti d’Italia, ma coinvolge tutta l’economia agroalimentare del Paese generando rischi alimentari, disaffezione dei consumatori verso il vero made in italy, ma soprattutto una concor-
A marzo il forum “anti tarocchi” Annunciato dal Ministro, avrà carattere internazionale; bene la riforma sui reati
Notizie
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importante che questa straordinaria occasione di valorizzazione del Made in Italy agroalimentare rappresentato dall’Expo sia accompagnata da misure per rafforzare controlli, tutela e contrasto alle agromafie e ai reati agroalimentari. È quanto ha affermato il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, apprezzando gli impegni annunciati dagli esponenti di Governo che hanno partecipato alla presentazione del terzo rapporto Agromafie 2015. Dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina è venuto l’importante annuncio, ha detto
Moncalvo, di un grande forum a marzo con gli Enti di controllo europei e internazionali per costruire un maggiore coordinamento di tutte le agenzie che lavorano per combattere un fenomeno come quello dell’italian sounding che sottrae 60 miliardi di euro all’anno al vero Made in Italy agroalimentare. Secondo il presidente Coldiretti è estremamente positiva è anche la volontà del Ministro della Giustizia Andrea Orlando di costituire di un gruppo di lavoro per la revisione della normativa sugli illeciti agroalimentari. Una esigenza per supportare lo straordinario lavoro di tutte le for-
ze impegnate nel contrasto alla criminalità nel settore che garantiscono all’Italia il primato europeo nell’attività di controllo come risulta dall’audit condotto dalla Commissione Europea nella valutazione dei sistemi di controllo a livello di mercato con riguardo a Dop/Igp e Stg.
Presto le norme “anticementificazione”
10 Il Piemonte accelera sulla tutela del suolo agricolo e dei tereni vergini
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ei prossimi mesi sarà varato un apposito provvedimento legislativo per tutelare il suolo agricolo e quello vergine, in modo che non possa più diventare oggetto di speculazioni edilizie”. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero, l’8 gennaio scorso al termine della riunione della Giunta regionale del Piemonte. “Oggi tutelare il suolo”, aggiunge Ferrero, “non significa solo difendere il settore agricolo e il peso che ha nell’economia piemontese. Significa anche salvaguardare il paesaggio, un atto necessario per tutelarne la bellezza, il suo immenso valore estetico, ma anche un volano turistico;
Giorgio Ferrero, Assessore regionale all’Agricoltura
significa poi svolgere una funzione positiva, di prevenzione, di fronte al dissesto idrogeologico che colpisce anche la nostra Regione, i cui principali
responsabili sono la cementificazione e la speculazione edilizia” “In Piemonte si è già costruito troppo. Di fronte alle migliaia di edifici rimasti inutilizzati, sarebbe sbagliato far finta di nulla e continuare nella corsa alla cementificazione. Cominciamo innanzitutto a riutilizzare gli immobili inutilizzati. Servirà a non lasciarli abbandonati, garantendone il valore, e a rilanciare l’utilizzo agricolo dei terreni, la loro salvaguardia, la tutela del suolo e dell’equilibrio idrogeologico, insieme a quello del paesaggio e della sua bellezza. Sono valori su cui il Piemonte deve scommettere se vuole costruire un futuro capace di rispondere alle sfide in atto”.
Ecco la legge sulla biodiversità agricola nità del cibo, mette in campo azioni concrete per la tutela delle risorse, l’educazione e la sostenibilità ambientale. “Ritengo che con questa legge siamo in grado di connettere la qualità intrinseca dei prodotti con il territorio e la sua storia agraria- ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero- in questo modo riconosciamo il valore del nostro patrimonio e lo tuteliamo in un percorso che, arricchito anche degli strumenti dell’agricoltura sociale, dà valore alle specificità locali, alle produzioni tipiche e al paesaggio. Credo sia un altro importante
tassello in vista del confronto che apriremo sul tema del cibo a Expo Milano 2015.”
Da maggio Expo 2015: viaggio tra i sapori L’esposizione universale dal tema: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita
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xpo Milano 2015 è un’Esposizione Universale con caratteristiche assolutamente inedite e innovative. Non solo una rassegna espositiva, ma anche un processo partecipativo che intende coinvolgere attivamente numerosi soggetti attorno a un tema decisivo: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un evento unico che incar-
na un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore. Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, 184 giorni di evento, oltre 130 Paesi Partecipanti, un Sito Espositivo sviluppato su una superficie di un milione di metri quadri per ospitare gli oltre 20 milioni di visitatori previsti. I visitatori, coinvolti in prima persona in percorsi tematici
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e approfondimenti sul complesso mondo dell’alimentazione, hanno l’opportunità di compiere un vero e proprio viaggio intorno al mondo attraverso i sapori e le tradizioni dei popoli della Terra. Expo Milano 2015 sarà ricordata soprattutto per il contributo al dibattito e all’educazione sull’alimentazione, sul cibo, sull’utilizzo sostenibile delle risorse a livello planetario.
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dicembre è stata approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati la Legge per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare. Con questa legge si istituisce un sistema nazionale di tutela e valorizzazione che prevede, insieme all’istituzione dell’anagrafe nazionale, la definizione di una rete e di un portale e di un comitato permanente per la biodiversità agraria e alimentare. L’obiettivo è costruire un circolo virtuoso che, partendo dal riconoscimento della figura dell’agricoltore e dell’allevatore custode, attraverso la creazione di comu-
Notizie
Un modo per tutelare il nostro patrimonio, un altro tassello in vista di Expo
Principali novità fiscali del 2015 Entrano in vigore alcune norme di rilievo
Fisco & Tributi
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Limite uso del contante: Si ricorda che dal 2012 i pagamenti in contante sono possibili fino a 999,00 euro per operazione. Le sanzioni per l’uso del contante oltre tale limite sono pesantissime. A tal fine sono considerate come unica operazione anche operazioni frazionate e la somma di acconti e saldi. Elenco clienti/fornitori ditte esonerate: Dal 2013 anche le aziende agricole che hanno una partita iva in regime di esonero ( ovvero con volume d’affari inferiore ai 7.000,00 euro) devono presentare un elenco clienti/ fornitori. Per le fatture e/o autofatture 2014 l’ elenco clienti/fornitori è da inviare all’Agenzia Entrate entro il 20 Aprile 2015. La norma è stata introdotta per la tracciabilità delle merci e per un incrocio con le operazioni comunicate tramite l’elenco clienti/ fornitori anche dalle ditte in contabilità. Rivalutazione aree edificabili: La Legge di stabilità 2015 Art 1 comma 626/627 proroga i termini per affrancare il valore di un terreno edificabile tramite perizia asseverata e pagamento di un imposta sostitutiva pari al 8%. La nuova perizia può essere redatta entro il 30 giugno 2015 con valore dell’area al 1 gennaio 2015 e pagamento dell’imposta al 30 giugno 2015. La rivalutazione è rilevante per evitare di pagare importi elevati di imposta
sulla plusvalenza al momento della vendita delle aree edificabili. Per coloro che hanno già effettuato una perizia in passato e non hanno ancora venduto l’area potrebbe essere utile questa riapertura per effettuare anche una eventuale perizia più bassa della precedente qualora il valore del terreno si sia abbassato compensando quanto già versato al 4% ma versando la differenza in quanto quest’anno l’imposta sostitutiva è stata portata all’ 8%. Acquisti/Vendite intracomunitari: Si ricorda che per di effettuare acquisti o vendite con fornitori o clienti che esercitano attività di impresa in stati della comunità europea occorre essere iscritti nel VIES. Le ditte non ancora iscritte al VIES NON possono fare operazioni senza iscriversi. A partire dal 2015 l’iscrizione è immediata per cui si potranno effettuare operazioni intracomunitarie a partire dal giorno successivo l’iscrizione. Le aziende
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Utilizzo del contante; Elenco clienti/fornitori ditte esonerate; Rivalutazione aree edificabili; Acquisti/Vendite intracomunitari; Reverse charge: cessione energia, gas e grande distribuzione; Split payment; Dichiarazioni Intento; Operazioni Paesi black list; Fatturazione Elettronica; Proroga tassazione cessione energia
che risultano iscritte ma che per 4 trimestri consecutivi ( ovvero un anno ) non hanno effettuato operazioni intracomunitarie riceveranno una comunicazione di cancellazione dall’ elenco VIES e per effettuare nuove operazioni intracomunitarie dovranno nuovamente iscriversi. Reverse charge cessione energia e gas: Dal 1° gennaio e per un periodo di quattro anni (fino al 2018 compreso), il reverse charge è esteso ad alcune operazioni del settore energetico. Si tratta dei trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra nonché delle cessioni di gas e di energia elettrica ai soggetti passivi-rivenditori, de-
fattura in formato elettronico ( obbligo già in vigore per alcuni istituti scolastici ). Quindi, tutte le fatture emesse nei confronti di Comuni, Provincia, Scuole o altri Enti Pubblici a decorrere dal 31/03/2015 dovranno essere emesse con una numerazione su un sezionale specifico, rispetto a quelle emesse precedentemente, quindi con numerazione progressiva che riparte da 01. Le fatture non potranno più essere consegnate a mano ma dovranno essere inviate telematicamente in formato elettronico. Proroga tassazione cessione energia: Il Dl 192 del 31/12/2014 art 12 ha prorogato al 2016 la tassazione della cessione di energia elettrica da biogas per la parte della tariffa incentivante . Ha inoltre prorogato al 2015 la franchigia già in essere nel 2014 di energia prodotta non tassabile ( 260.000 kh per il fotovoltaico e 2.400.000 kh per il biogas ). In sostanza gli impianti che producono energia dovranno portare a tassazione nelle imposte 2014 ed ora anche 2015 il 25% dell’importo fatturato per le cessioni da fotovoltaico superiore a 260.000 Kh annui e per le cessioni da biogas superiori a 2.400.000 Kh annui.
Fisco & Tributi
relativa ricevuta di presentazione presso l’Agenzia. Pertanto, eventuali dichiarazioni d’intento inviate nel corso del 2014 o dopo il 1° gennaio 2015, laddove riferite ad operazioni effettuate successivamente all’11 febbraio 2015, dovranno essere rifatte ed effettuate secondo le modalità indicate dalla nuova disciplina. Pesanti sanzioni sono in capo al cedente che fattura in esenzione iva senza aver ricevuto preventivamente dall’acquirente copia del’avvenuta presentazione della dichiarazione d’intento all’agenzia entrate. Sarà possibile verificare telematicamente l’invio effettuato ed i dati riportati prima dell’emissione di fatture in esenzione iva. Operazioni Paesi black list: La nuova disposizione semplifica tale disciplina, prevedendo che i dati relativi ai rapporti intercorsi con Paesi black list siano forniti telematicamente all’agenzia entrate con cadenza annuale ed elevando ad euro 10.000 la soglia di valore complessivo, acquisti più cessioni, delle operazioni da comunicare. Fatturazione Elettronica: Con il 31 marzo 2015 scatta l’obbligo di inviare a tutte le Pubbliche Amministrazioni la
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Registrazione affitti fondi rustici Entro il 28 febbraio la comunicazione all’Agenzia delle Entrate
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l 28 febbraio 2015 scade il termine per la presentazione alla Agenzia delle Entrate della denuncia riepilogativa dei contratti di affitto stipulati o rinnovati nell’anno 2014. Si ricorda che tutti i contratti di affitto di immobili devono essere registrati indipendentemente dall’ammontare del canone di affitto. La denuncia annuale deve essere sottoscritta e presentata in doppio originale da una delle parti contraenti (proprietario o affittuario) dopo aver provveduto a versare l’imposta pari allo 0.50% sul totale dei canoni di affitto con un
minimo di euro 67,00 .Si ricorda altresì che eventuali modifiche a contratti di affitto già registrati(ad esempio :rilascio anticipato di tutto o parte dei terreni , modifica del canone di affitto etc…)comportano il pagamento nuovamente dell’imposta e vanno comunicate alla Agenzia delle Entrate presso cui è stata fatta la denuncia iniziale. Si consiglia quindi a tutti gli interessati di rivolgersi tempestivamente ai nostri uffici per un esame della situazione affitti onde evitare di incorrere nelle sanzioni previste per l’omessa registrazione.
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finiti dall’articolo 7-bis, comma 3, lettera a) del Dpr 633/72 (lettera d-quater). Pertanto le fatture emesse nei confronti del GSE non conterranno esposta l’iva che non verrà incassata e versata dal cedente ma sottoposta al regime di reverse charge. Reverse charge: grande distribuzione La Legge di Stabilità 2015 stabilisce che il reverse charge verrà utilizzato anche per le cessioni di beni effettuate nei confronti di ipermercati (codice attività 47.11.1 superficie superiore a 2.500 metri quadri), supermercati (codice attività 47.11.2 superficie superiore a 400 metri quadri) e discount alimentari (codice attività 47.11.3 superficie tra i 200 e i 1.000 metri quadri). L’applicazione della norma è però subordinata all’autorizzazione da parte del Consiglio dell’Unione europea. Split payment: La legge di stabilità 2015 introduce anche lo split paymant, cioè una particolare modalità di pagamento dell’IVA relativa alle operazioni effettuate nei confronti della Pubblica Amministrazione. In particolare si stabilisce che: per le cessioni di beni e per le prestazioni di servizi effettuate nei confronti dello Stato, degli organi dello Stato, degli enti pubblici territoriali, delle camere di commercio, degli istituti universitari e delle aziende sanitarie locali la fattura viene emessa con l’iva esposta ma l’ente paga il solo corrispettivo imponibile al fornitore mentre l’iva viene versata direttamente dall’ente all’erario. La fattura dovrà essere annotata sui registri iva vendite ma non sarà calcolata in liquidazione iva. Pur in assenza di un decreto applicativo la norma si applica già per le fatture emesse dall’1/1/2015. Dichiarazioni Intento: A decorrere dal 1° gennaio 2015, la procedura per l’invio e la consegna delle lettere d’intento è radicalmente modificata. Infatti, l’esportatore è tenuto a trasmettere telematicamente la dichiarazione d’intento all’Agenzia delle Entrate, che rilascia apposita ricevuta telematica. Successivamente l’esportatore curerà la consegna al fornitore – o in Dogana - della dichiarazione di intento e della
2015: chi può andare in pensione?
Previdenza
Quando si raggiunge la “vecchiaia” e il diritto alla pensione anticipata
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PENSIONE DI VECCHIAIA La pensione di vecchiaia si consegue al raggiungimento di un requisito minimo di età, che deve essere accompagnato anche da un requisito contributivo di almeno vent’anni. La legge stabilisce che l’età richiesta è la seguente: 63 anni e nove mesi per le donne dipendenti del settore privato; 64 anni e nove mesi per le donne lavoratrici autonome; 66 anni e 3 mesi per gli uomini dipendenti del settore privato o autonomi. La legge, al riguardo, prevede che per tutti, uomini e donne, del settore pubblico e del privato, l’età della pensione di vecchiaia non potrà comunque essere inferiore a 67 anni dal 2021, anche qualora questo traguardo non fosse raggiunto tramite gli adeguamenti alla speranza di vita. Per i lavoratori che hanno iniziato a versare dal 1°gennaio1996, inoltre, è richiesto che l’importo dell’assegno sia di almeno pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale, con delle eccezioni per chi raggiunge i 70 anni di età. PENSIONE ANTICIPATA Nel 2015, per accedere alla pensione anticipata, a prescindere dal raggiungimento dell’età anagrafica, sarà necessario possedere un’anzianità contributiva di 42 anni e 6 mesi per gli uomini e di 41 anni e 6 mesi per le donne. Per una consulenza personalizzata invitiamo gli interessati a contattare il Patronato E.P.A.C.A.: gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, con la verifica del raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente, con la formulazione
Con l’Epaca (Ente di patrocinio e assistenza per i servizi ai cittadini) riepiloghiamo le regole per poter andare quest’anno in pensione: situazione praticamente invariata rispetto all’anno passato
Requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia
Donne dipendenti settore privato
Donne autonome settore privato
Uomini lavoratori dipendenti settore privato e autonomi
2015
63 anni e 9 mesi
64 anni e 9 mesi
66 anni e 3 mesi
Requisito contributivo per il pensionamento anticipato 2015 Uomini
42 anni e 6 mesi
Donne
41 anni e 6 mesi
della decorrenza , con l’importo di pensione e successivamente
con l’invio telematico della domanda.
Gli importi delle pensioni per il 2015 I trattamenti minimi con l’adeguamento del 0,3% sono stati elevati a 502,39 euro
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a quest’anno i trattamenti di pensione al minimo passano da Euro 501.38 (importo 2014) a Euro 502,39 mensili. I trattamenti pensionistici sono stati adeguati al costo della vita nella misura dello 0.3% da apposito decreto ministeriale.
Considerata l’eseguità di tale aliquota, risulta quindi praticamente impercettibile l’aumento rispetto all’anno 2014. I trattamenti 2015 Importi mensili: - Trattamento minimo 502.39 Euro - Assegni Sociali 448.52 Euro.
Ma le donne possono anticipare la pensione Fino al 2015 possono andare con 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 le autonome)
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on tutti sanno che in via sperimentale, fino al 31 dicembre 2015, le donne possono ottenere la liquidazione della pensione di anzianità con almeno 35 anni di contributi e 57 anni di età, se lavoratrici dipendenti, o di 58 anni, se lavoratrici autonome. In presenza di tali requisiti occorre che le interessate acconsentano alla liquidazione della pensione
calcolata esclusivamente con il sistema “contributivo”. Tale sistema di calcolo potrebbe, in taluni casi rivelarsi svantaggioso, ma, per quanto riguarda le coltivatrici dirette iscritte nelle fasce più basse di contributi o coloro che hanno redditi minimi da lavoro, si potrebbe realizzare la condizione di non perdere nulla sull’importo pensionistico ed anticipare notevolmente la decorrenza della
pensione ordinaria. Consigliamo a tutte le donne interessate che hanno già compiuto, o compiranno 57 o 58 anni prossimamente, di rivolgersi agli uffici Epaca dove potranno ottenere più ampie informazioni al riguardo e verificare il diritto e la convenienza ad usufruire di questa importante opportunità per ottenere la pensione in anticipo.
Opportunità per gli uomini non ancora pensionati
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a riforma pensionistica ha allontanato la decorrenza della pensione di vecchiaia, stabilendo che il pagamento non potrà avvenire prima del compimento di 66 anni incrementato delle speranze di vita (3 mesi) in presenza di 20 anni di contributi. Occorre tuttavia considerare che, al compi-
mento dei 65 anni e tre mesi di età, esiste la possibilità di ottenere un assegno sociale temporaneo. La liquidazione dell’assegno – la cui decorrenza non è attualmente soggetta ad alcuna “finestra”, ma solo all’effettiva presentazione della richiesta all’INPS – per il periodo intercorrente tra la data
di compimento del 65° anno di età più tre mesi e la data di effettiva decorrenza della pensione di vecchiaia, consente di limitare gli effetti negativi e le penalizzazioni economiche. Consigliamo a tutti gli uomini interessati che hanno già compiuto, o compiranno 65 anni prossimamente, di rivolgersi agli uffici Epaca.
Previdenza
Assegno sociale temporaneo
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Controllo importi pensione
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PACA con tutti i suoi operatori è impegnata, come ogni inizio d’anno, ad effettuare un controllo sulla correttezza degli importi pensionistici che sono stati messi in pagamento dall’INPS. In particolare si procederà ad effettuare un’analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti. Le verifica in questione riguarda
prevalentemente l’accredito di periodi di maternità o servizio militare, di periodi di lavoro effettuati successivamente o precedentemente la decorrenza della pensione o semplicemente la trasformazione della pensione da invalidità o vecchiaia. L’iniziativa assume un valore considerevole e va a privilegiare una categoria quella dei pensionati coltivatori diretti che spesso gode di
trattamenti pensionistici assai modesti. Per questo, è indispensabile rivolgersi agli sportelli EPACA per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale, tel. 0141.380.404 / 432.
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Occorre verificare quanto si è percepito fin’ora
Riduzione contributi Chi compie 65 anni può pagare di meno
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Previdenza
a legge finanziaria 1997 aveva introdotto alcune innovazioni in materia di contribuzione per i lavoratori agricoli autonomi. In particolare era stato previsto per i coltivatori diretti già pensionati nelle gestioni INPS di età superiore a 65 anni, la facoltà di ottenere a richiesta la riduzione dell’importo del contributo previdenziale relativo alla sola quota di pertinenza della gestione pensionistica.
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La suddetta norma può essere applicata per tutti quei lavoratori autonomi pensionati (es. coltivatori, artigiani, commercianti) ancora regolarmente iscritti nella gestione che compiranno i 65 anni nel corso dell’anno 2015. Pertanto invitiamo tutti coloro che si trovino nella situazione sopradescritta a volersi presentare presso il nostro ufficio Provinciale o Zonale per l’inoltro della richiesta di riduzione contributi all’INPS con la se-
guente documentazione: - libretto pensione - codice fiscale - modelli di pagamento dei contributi CD anno 2014 L’invito è rivolto solo a coloro che raggiungeranno i 65 anni nell’anno 2015, in quanto per coloro che hanno compiuto tale età nel 2014 e negli anni precedenti, la riduzione contributiva è già stata effettuata se inoltrata apposita istanza all’Inps.
Dichiarazioni di variazione e nuova iscrizione Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli
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l Patronato Epaca ricorda che la Legge 233/90 stabilisce che il termine entro il quale occorre effettuare l’obbligatoria dichiarazione di variazione per i coltivatori e gli imprenditori agricoli è fissato in 90 giorni dalla data della variazione. Si devono intendere come variazioni gli aumenti o diminuzioni delle superfici e delle colture praticate, nonché quelle relative alla posizione lavorativa dei componenti del nucleo familiare, riferite sia alle nuove iscrizioni, che alle cancellazioni dagli elenchi ai fini previdenziali INPS. Le dichiarazioni di variazione si possono presentare tramite il nostro Patronato e devono sempre essere firmate dal titolare d’azienda, allegando la documentazione probante la decorrenza della variazioni, come ad esempio: copia rogiti acquisto o vendita terreni e/o contratti di affitto, certificazioni attestanti l’inizio o la cessazione di attività lavorative. Si sottolinea l’importanza del ri-
spetto della scadenza, poiché in caso contrario è prevista l’applicazione di sanzioni. Nel caso in cui la variazione determini una maggiore contribuzione, con decorrenza retroattiva che va oltre i 90 giorni dalla data in cui è stata presentata l’istanza, oltre alle sanzioni, è previsto il recupero dell’intera contribuzione. Si ricorda altresì che anche in caso di una nuova iscrizione in qualità di titolare di azienda negli elenchi dei coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, occorre il
rispetto dello stesso termine per non incorrere in analoghe sanzioni. In particolare è opportuno sottolineare per tutti coloro che richiedono la qualifica di IAP al Comune, è sempre necessario, poiché obbligatorio, predisporre ed inoltrare denuncia aziendale anche all’INPS per il pagamento dei contributi previdenziali nella relativa gestione pensionistica. Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi agli uffici Epaca della Coldiretti di Asti.
Domande per ottenere la disoccupazione agricola
Le domande per le prestazioni di disoccupazione agricola devono essere presentate all’Inps entro e non oltre il 31/03/2015. L’Istituto da qualche anno non provvede più ad inviare la modulistica al domicilio dei lavoratori per la richiesta della prestazione, pertanto invitiamo gli operai agricoli aventi titolo all’indennità di disoccupazione a voler contattare i nostri Uffici per l’inoltro dell’istanza. I documenti necessari per la liquidazione sono i seguenti: fotocopia di un documento di identità personale e codice fiscale. Si ricorda che il 31 marzo è un termine perentorio, pertanto le domande presentate in data successiva non determineranno l’erogazione dell’indennizzo.
Indennità accompagnamento to permanente di un accompagnatore ovvero dall’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e conseguente necessità di un’assistenza continua; cittadinanza italiana e residenza in Italia. Hanno diritto all’accompagnamento anche i cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia. I cittadini extracomunitari possono usufruire della prestazione se muniti del permesso di soggiorno da almeno un anno. L’ indennità decade in caso di ricovero in strutture pubbliche per più di un mese. Spetta, invece, in caso di ricovero a pagamento in strutture private. Come ottenere il sussidio La richiesta si presenta all’Inps (non più all’Asl) e solo in via telematica. La domanda deve essere corredata dal certificato del medico curante riportante – oltre alla descrizione delle patolo-
gie – la dicitura relativa all’incapacità a compiere gli atti quotidiani della vita. L’indennità di accompagnamento è corrisposta dall’Inps in caso di parere favorevole della Commissione medicolegale della Asl, integrata da un medico dell’Inps, e in presenza degli altri requisiti. Le provvidenze economiche decorrono dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’ accertamento sanitario dell’invalidità. Raccomandiamo a tutti i soggetti interessati di rivolgersi al Patronato Epaca per la presentazione della domanda di indennità di accompagnamento. Gli operatori Epaca forniranno l’assistenza necessaria, predisponendo tutta la documentazione per l’invio telematico dell’istanza all’Istituto previdenziale.
Casalinghe alla cassa Il 31 gennaio 2015 scade il pagamento del premio all’INAIL
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ntro il 31 gennaio 2015 le casalinghe assicurate presso l’Inail devono versare il premio all’Istituto assicuratore. Durante lo scorso mese di dicembre le assicurate hanno ricevuto a domicilio una comunicazione dall’ Inail contenente il bollettino per adempiere all’obbligo di legge ed ottenere la copertura e tutela assicurativa prevista, in caso di infortuni domestici per il 2015. È utile ricordare con l’occasione, per tutte le casalinghe (e i casalinghi) che rivestano i requisiti previsti e non fossero ancora iscritti, quali sono le previsioni della legge: Chi deve assicurarsi: la legge 493/99 stabilisce che obbligatoriamente devono assicurarsi contro gli infortuni in ambito domestico tutti coloro che si dedicano come unica attività (non retribuita), alla cura dei componenti della famiglia e della casa, e abbiano un’età
compresa tra i 18 e i 65 anni. Misura del premio: il premio annuo dovuto è molto contenuto, pari ad Euro 12,91, (fiscalmente deducibile). La legge prevede anche l’esonero dal pagamento di tale premio, ma solo se il reddito personale non supera i 4.648,11 Euro annui e quello familiare non ecceda i 9.296,22 Euro, tuttavia in tali casi è comunque necessario inoltrare all’Inail la relativa istanza di iscrizione, accompagnata da una certificazione attestante il non superamento dei limiti reddituali. La tutela assicurativa: l’assicurazione interviene per gli infortuni che si verificano nell’ambiente domestico (abitazione), equiparando all’abitazione anche il luogo ove vengono trascorse le vacanze. Vengono tutelate non solo le attività rivolte alla cura della famiglia, ma anche quelle connesse, come ad esempio la cura di animali domestici,
e gli interventi di piccola manutenzione (idraulica, elettricità ecc.) che non richiedono una specifica preparazione tecnica. Si ha diritto alle prestazioni economiche se l’inabilità permanente riconosciuta è pari o superiore al 27% o se l’infortunio ha avuto come conseguenza la morte. Le prestazioni economiche consistono nella liquidazione di una rendita vitalizia mensile proporzionata al grado di invalidità riconosciuto. In caso di infortunio mortale la rendita viene liquidata ai superstiti aventi diritto (coniuge – figli), in aggiunta ad un assegno funerario. Importante sottolineare che le prestazioni vengono liquidate dall’Inail solo se l’assicurato, alla data dell’infortunio risulta in regola con il pagamento del premio. Per maggiori informazioni ed eventuali istanze di iscrizione gli interessati possono rivolgersi agli uffici del Patronato EPACA Coldiretti.
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’indennità di accompagnamento è il sostegno economico che lo Stato riconosce a favore di quelle persone, che a causa delle gravi condizioni fisiche o psichiche, necessitano di un’assistenza continua.L’indennità di accompagnamento viene erogata in 12 mensilità e non è condizionata a limiti di età. Il beneficio non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o autonoma; tuttavia, non è cumulabile con altre indennità similari erogate per cause di servizio, lavoro o guerra e non è reversibile (cioè non spetta agli eredi del titolare del diritto). Requisiti I requisiti necessari sono: riconoscimento di una invalidità totale e permanente del 100% accompagnata dalla impossibilità di deambulare senza l’aiu-
Previdenza
Requisiti, adempimenti, come ottenere il sussidio
Invalidità civile, attenzione alle scadenze Come presentare istanza di revisione
Previdenza
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l verbale di visita degli invalidi civili ai quali è stato riconosciuto un certo grado di invalidità senza aver conseguito il diritto ad una prestazione economica oppure ai quali è stato riconosciuto lo stato di handicap, ma sempre senza benefici economici, frequentemente reca una data di scadenza entro la quale occorre effettuare visita di revisione. Per tali soggetti si ritiene necessario precisare che le attuali disposizioni Inps, prevedono che non vi sia più convocazione per revisione disposta dall’Istituto, ma dovranno essere direttamente gli interessati a inoltrare istanza per visita di revisione, prima della scadenza indicata sul verbale in loro
possesso. In assenza della domanda di revisione i benefici di ogni natura che discendono dal verbale sanitario decadono a partire dalla data di scadenza della revisione. È quindi particolarmente importante la verifica del verbale per accertare la presenza di una eventuale data di scadenza, per non perdere i diritti acquisiti nel caso in cui non sia stata presentata per tempo
l’istanza di revisione. Si ricorda che per effettuare tali controlli è possibile presentarsi presso il Patronato Epaca Coldiretti, dove si potrà inoltrare anche eventuale istanza per via telematica per ottenere la convocazione per la visita.
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Investimenti in cantina
cato per commercializzazione prodotti vitivinicoli, riattamento di strutture per la vendita diretta dei prodotti vitivinicoli, fabbricato per stoccaggio conservazione prodotti vitivinicoli, riattamento di strutture per la conservazione prodotti vitivinicoli, attrezzature per commercializzazione prodotti vitivinicoli, attrezzature per conservazione prodotti vitivinicoli, attrezzature per trasformazione prodotti vitivinicoli, attrezzature per vendita diretta prodotti vitivinicoli, impianto trasformazione, conservazione, commercializzazione vino. In ogni caso l’investimento, per essere ammissibile, dovrà rispettare i principi di ragionevolezza della spesa, di seguito definiti: • per gli IAP, l’importo massimo della spesa ammissibile non potrà essere superiore al quadruplo del “Reddito netto integrato aziendale da utilizzare per la verifica della redditività” oppure, in alternativa, sarà necessario produrre una dichiarazione da parte di un Istituto di credito attestante l’esistenza di una linea di credito aperta a favore dell’azienda pari almeno all’ammontare della spesa ammissibile; • per le imprese agroindustriali, l’importo massimo della spesa ammissibile non potrà essere superiore al 20% dei “ricavi delle vendite e delle prestazioni” di cui alla voce A1 del conto economico, con riferimento
all’ultimo bilancio approvato. Localizzazione degli investimenti Gli investimenti devono essere localizzati nel territorio della Regione Piemonte, pena la non ammissibilità degli stessi. Inizio e decorrenza degli investimenti ammissibili Sono ammessi al contributo gli investimenti avviati dopo la data di presentazione della domanda di aiuto. I contratti o le ordinazioni di lavori e di forniture possono anche essere antecedenti alla data ammessa, purché l’effettivo inizio dei lavori o la consegna dei beni sia avvenuta dopo la data di presentazione della domanda di aiuto. Le fatture, eventuali documenti di trasporto ed i pagamenti delle spese ammissibili dovranno essere successive alla data di presentazione della domanda di aiuto, pena la non ammissibilità della spesa al finanziamento. Il pagamento delle spese deve avvenire tramite bonifico, Ri.Ba. o carta di credito collegata al conto corrente indicato nella domanda; solamente nel caso in cui la fattura sia di importo inferiore a 200 euro, è sufficiente la quietanza (cioè l’originale della fattura deve riportare la dicitura “pagato” con il timbro della ditta che l’ha emessa, la data e la firma del fornitore). Per gli importi a partire da 200 euro non è ammesso il pagamento tramite assegno, vaglia postale o in contanti.
Entro il 16 febbraio i contributi vigneti Da fine gennaio è stato prorogato al 16 febbraio prossimo il termine per presentare le domande ed accedere ai contributi previsti con il bando regionale “Misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti”. Le imprese agricole, presentando regolare domanda attraverso il Centro di Assistenza Agricola (C.A.A.) Coldiretti, possono finanziare gli estirpi e i reimpianti di vigneti, sovrainnesti su impianti con meno di 20 anni, modifiche delle strutture di sostegno dei vigneti, trasformazione delle forme di allevamento a controspalliera assurgente (guyot, cordone speronato). Da sottolineare come tali contributi, relativi alle domande di aiuto della campagna vitivinicola 2014/2015, saranno erogati entro il 15 ottobre.
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ueste le scadenze: 6 marzo 2015 per il rilascio telematico della domanda; 11 marzo 2015 per la consegna cartacea della domanda; 1 luglio 2015 per il completamento dell’investimento e il rilascio telematico della domanda di pagamento. Presentazione della domanda di aiuto Le imprese iscritte all’anagrafe possono presentare una sola domanda di aiuto per campagna viticola, in forma singola. Per la campagna 2014/2015 sono ammissibili solo progetti annuali, per cui non è possibile presentare progetti biennali. Pertanto, è necessario indicare, come modalità prescelta in domanda, il pagamento a collaudo dei lavori. Investimenti ammissibili Gli investimenti ammissibili sono di seguito riportati: 1. realizzazione e/o ammodernamento di punti vendita aziendali purché non ubicati all’interno delle unità produttive di trasformazione e conservazione, comprensivi di sale di degustazione: investimenti materiali per l’esposizione e la vendita dei prodotti vitivinicoli, compresa la degustazione; 2. acquisto di recipienti e contenitori in legno per l’invecchiamento dei vini; 3. realizzazione e/o ammodernamento delle strutture aziendali nonché acquisto di attrezzature per la produzione, trasformazione, commercializzazione e conservazione del prodotto: cantina, cantina fuori terra, cantina interrata, fabbricato per trasformazione prodotti vitivinicoli, riattamento di strutture per la trasformazione aziendale prodotti vitivinicoli, fabbri-
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Contributi “OCM Vino” domande entro il 6 marzo
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La difesa dei vini dalle ossidazioni La freschezza e la conservazione degli aromi fermentativi e dei caratteri varietali
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e ossidazioni nel vino sono da collegare agli enzimi ossidanti che catalizzano l’ossidazione a carico delle sostanze polifenoliche. La distinzione tra un’ossidazione enzimatica e un’ossidazione chimica potrebbe essere così sintetizzata: • con l’ossidazione chimica, catalizzata da metalli (ferro e rame principalmente), l’azione diretta dell’ossigeno con la solforosa e le sostanze ossidabili è molto lenta; l’ossidazione avviene tramite composti cosiddetti intermedi (ad es. i tannini) che producono sostanze ossidanti (perossidi) che reagiscono in un secondo tempo con la solforosa; • con l’ossidazione enzimatica, catalizzata dagli enzimi del gruppo delle polifenolossidasi (tirosinasi e laccasi), l’ossigeno molecolare agisce direttamente sulle sostanze ossidabili ed in particolare con gli acidi cinnamici dei mosti formando prodotti di ossidazione chiamati chinoni. La solforosa libera, in particolare la frazione molecolare, agisce direttamente sulle ossidasi, denaturandone la struttura proteica. Difatti, l’azione della solforosa libera contro l’ossidazione enzimatica è dovuta alla sua duplice azione sia indiretta riducente: con la protezione della sostanza colorante; sia diretta antiossidasica: con la distruzione dell’enzima ossidante. I tannini utilizzati come coadiuvanti di vinificazione sono in grado di limitare gli effetti degli enzimi ossidanti sui polifenoli del vino.
I preparati a base di tannini condensati risultano i più efficaci; i preparati a base di gallo ed ellagitannini si dimostrano meno efficaci, per cui occorre aumentare le dosi del 50-100% rispetto ai tannini condensati. La tirosinasi è una perossidasi endogena, sempre presente nell’uva ma non nel vino. La sua presenza si riduce con la maturazione: i vitigni più sensibili all’ossidazione sono naturalmente più ricchi di tirosinasi. Nel mosto si trova in parte solubilizzata e in parte legata alle particelle di torbido: aumenta con le operazioni meccaniche e la torchiatura. Scompare nel corso della fermentazione ad opera dei tannini e a fine fermentazione la sua azione è quasi nulla. Essa viene disattivata con il riscaldamento, con la bentonite, i tannini, con l’aggiunta di 50 mg/L di solforosa, con bassi valori di pH e dall’alcol. La laccasi (perossidasi esogena), attacca e distrugge la sostanza colorante. Essa è molto più pericolosa della tirosinasi perché è più stabile ed ha bassa specificità (ossida molti composti fenolici). È completamente solubile nei mosti; si ritrova nei vini; è più resistente ai valori di pH e alla bentonite. L’inibizione completa della laccasi è possibile solo con la solfitazione al termine della fermentazione alcolica, perché essa è efficace solo nella forma libera. L’azione della vitamina C o acido ascorbico è interessante per la grande velocità di reazione, in particolare quando ci si aspetta
un’ossidazione di origine enzimatica. L’azione residua nel tempo della vitamina C è però controproducente, in quanto l’acido deidro-ascorbico che ne deriva si può nuovamente ridurre ad acido ascorbico, ossidando gli accettori che trova nel mezzo. L’ossidazione dell’acido ascorbico provoca alterazioni molto più intense di quelle che l’ossigeno provocherebbe in assenza di acido ascorbico; per questo motivo viene sempre abbinato alla solforosa o su vini con almeno 20-30 mg/L di solforosa libera, che reagisce con i perossidi prodotti formando acido solforico e solfati. Esso determina valori di rH molto bassi che facilitano la conservazione dei profumi e la conservazione dei vini freschi e giovani. Viene impiegato soprattutto all’imbottigliamento: l’aggiunta di 22 mg/L di ac. ascorbico bloccano i 2 mg/L di ossigeno che vengono disciolti con l’imbottigliamento. Per prudenza vengono impiegate dosi superiori a 30 mg/L.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA
Solo una corretta tecnica enologica con un utilizzo corretto della solforosa in vinificazione durante la conservazione e l’impiego di altri coadiuvanti specifici permettono di mantenere più a lungo le caratteristiche aromatiche e varietali dei vini Le reazioni ossidative, chimiche ed enzimatiche, possono evolversi nella “maderizzazione” con la quale sono coinvolti diversi componenti del vino. Tra essi gli zuccheri; gli amminoacidi (contenuti superiori a 200 mg/L aumentano i rischi di maderizzazione; per questo la bentonite può avere effetto antimaderizzante); l’acetaldeide; l’acido galatturonico in presenza di tenori elevati di metalli; gli ellagitannini ceduti dal legno che al pH del vino si idrolizzano in composti facilmente ossidabili (ac. gallico ed ellagico) e che partecipano all’imbrunimento dei vini bianchi conservati in legno. I vini dolci, con un residuo di zuccheri e quelli più ricchi di azoto maderizzano più facilmente. Influiscono molto i valori di ossi-
geno disciolto e la temperatura del vino. La maderizzazione è determinata quindi da serie complessa di reazioni: ossidazione di polifenoli: reazioni catalitiche (enzimatiche) ed autocatalitiche (chimiche), di chinoni con catechina libere; chinoni che reagiscono con il gruppo amminico di amminoacidi e ne provocano la desaminazione con formazione di amminochinoni; gli amminochinoni polimerizzazione con altri amminochinoni con formazione di pigmenti bruni; l’amminoacido si degrada in aldeide e anidride carbonica che conferisce gusto di rancido; l’acido galatturonico in presenza di metalli (anche nell’ambiente riducente della bottiglia) dà origine a colorazioni brune; gli zuccheri reagiscono con altri amminoacidi con formazione di melanine. Un uso corretto della solforosa in vinificazione e durante la conservazione e l’impiego di altri coadiuvanti specifici (ac. ascorbico, combinazione di tannini ellagici e condensati, coadiuvanti specifici contenenti glutatione) permettono di conservare più a lungo le caratteristiche aromatiche e varietali dei vini, assicurandone la freschezza ed escludendo la formazione di altri composti che creano tampone aromatico.
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Non viene impiegato durante l’affinamento. Nei vini allo stato sfuso ha una efficacia di poche settimane. Nei vini bianchi la laccasi può catalizzare ossidazioni enzimatiche sugli acidi cinnamici (specialmente quelli legati all’acido tartarico, quali il p-cumariltartarico, il caffeiltartarico o caftarico e il feruriltartarico), con la formazione di chinoni. I chinoni degli acidi cinnamici reagiscono prima con il glutatione che è il più forte riducente presente naturalmente nel mosto con formazione di una sostanza, 2-S glutationil-caffeiltartarico, detto GRP (Grape Reaction Product), che può interrompere il ciclo di ossidazione evitando la successiva ossidazione di catechine e proantocianidine. Generalmente il Glutatione si trova in quantità insufficiente per evitare l’ossidazione di altri composti. In sua carenza i chinoni degli acidi cinnamici reagiscono con catechine, antociani ed altri composti ossidabili e successivamente ancora con le catechine e procianidine portando alla formazione di polimeri bruni. Ai fini della resistenza dei mosti e dei vini bianchi all’ossidazione è quindi molto importante conoscere il rapporto tra acidi cinnamici e glutatione.
Misura 111-1B
ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
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Impianti vigneti: dai diritti alle autorizzazioni È l’ultimo anno del vecchio sistema: cosa cambierà dal 2016
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ome noto il sistema dei diritti di reimpianto dei vigneti terminerà il 31 dicembre 2015. Dal 1° gennaio 2016, data di entrata in vigore del nuovo sistema comunitario di gestione del potenziale produttivo basato sulle autorizzazioni agli impianti e ai reimpianti, i diritti detenuti dai produttori potranno solamente essere convertiti in autorizzazioni e non potranno più essere ceduti a terzi a titolo oneroso. Sebbene il quadro normativo comunitario sull’argomento non sia ancora del tutto completo (siamo in attesa di un regolamento comprendente gli atti delegati e quelli di esecuzione per la fine di marzo) alcuni aspetti sembrano ormai assodati. La Commissione ha chiaramente detto che non sarà possibile continuare a trasferire i diritti di reimpianto a partire dal 2016 e che, venendo meno il sistema, non ci saranno più né riserve regionali né eventuali diritti in esse giacenti. Sul fronte delle riserve regionali quasi tutte le Regioni hanno provveduto o stanno provvedendo con uno o più bandi ad assegnare i diritti da riserva entro quest’anno. In Italia ci sarebbero però circa 40.000 ettari di diritti di reimpianto “dormienti”, ovvero detenuti da produttori da più di 4 anni che presumibilmente non avrebbero intenzione di impiantare e che se non ceduti potrebbero andare persi. Per altri versi si rileva un sostanziale interesse ad aumentare le superfici vitate in talune zone d’Italia (in particolare in Veneto e Friuli V.G.) dove tra l’altro c’è difficoltà a reperire diritti di reimpianto. Per facilitare la possibilità di trasferimento di questi diritti il Mipaaf ha proposto un decreto che eliminasse il divieto di trasferimento fuori regione, ma
Non si potranno più trasferire i diritti di reimpianto; in Italia ci sono circa 40 mila ettari di diritti “dormienti” questo decreto più volte bloccato in Conferenza Stato Regioni è in attesa di adozione con la procedura di approvazione in seno al Consiglio dei Ministri.Attualmente i diritti di reimpianto acquistati sono utilizzati anche ai fini dell’aiuto per riconversione vigneti ma un aspetto che sta destando qualche preoccupazione è legato alla effettiva durata degli stessi. Infatti molte Regioni a prescindere dalla data in cui è avvenuto l’espianto del vigneto che lo ha generato attribuiscono come data di scadenza il 31 dicembre 2015. Questo aspetto sta creando incertezze e fenomeni speculativi sulla cessione degli stessi oltre che disincentivando ulte-
riormente i possibili trasferimenti.Su questo punto Coldiretti ha sostenuto e continua a chiedere al Mipaaf la necessità di fissare con decreto nazionale la durata dei diritti in almeno otto campagne dalla data di avvenuto espianto a prescindere dalla data oggi riportata sul diritto stesso. Infine occorre soffermarsi sulla sostanziale differenza tra le future autorizzazione e gli attuali diritti di reimpianto rispetto alla possibilità di accedere alla contributo per ristrutturazione e riconversione dei vigneti. I servizi della Commissione infatti hanno fatto notare che le nuove autorizzazioni agli impianti, che saranno rilasciate dagli stati membri a partire dal 2016 fino all’1% della superfice vitata nazionale, si configurano come incremento del potenziale produttivo e non potranno essere oggetto di aiuto mancando il presupposto della ristrutturazione o della riconversione di un vigneto esistente.
Più chiarezza su etichette vino Dop e Igp È ora consentito indicare la provincia dove è ubicata la cantina
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i può tranquillamente indicare la regione o la provincia di produzione di un Dop o Igp sulle etichette dei vini. Con una circolare del Ministero delle Politiche Agricole, fortemente sollecitata da Coldiretti, è stata chiarita la possibilità di utilizzo dei nomi geografici dei vini e l’aggiunta nelle etichette di brochure o siti internet di nomi geografici più ampi, quali Piemonte, nella descrizione aziendale o di elementi storico-
culturali del vino presentato. La circolare prevede che i disciplinari di produzione dei vini a Dop e Igp possano stabilire a priori con lista positiva le condizioni per l’impiego di nomi geografici più ampi, ma stabilisce da subito che in assenza di queste indicazioni puntuali, minimizzando i caratteri di stampa, ed evitando forme ingannevoli o descrittive enfatiche o evocative, si possa comunque aggiungere il territorio la provincia o la regione di appartenenza.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Vini: nuovi disciplinari produttivi disciplinare del “Nizza” d.o.c.g. Le disposizioni avranno valenza facoltativa per i produttori interessati, pertanto coesisterà la vigenza del disciplinare di produzione della d.o.c.g. Barbera d’Asti e della relativa sottozona “Nizza”, finchè non sarà definita la procedura a livello comunitario. DOC “PIEMONTE” Approvate anche le modifiche e le nuove tipologie nell’ambito della denominazione Doc PIEMONTE. Il Ministero ha pubblicato sul sito ufficiale il Decreto di etichettatura transitoria in attesa dell’accoglimento della richiesta di modifica da parte della Commissione U.E. Il Decreto datato 29/12/14 (prot. 93421) riguarda appunto le modifiche e le nuove tipologie introdotte nel disciplinare dei vini a d.o.c. PIEMONTE applicabili nei confronti delle produzioni provenienti dalla campagna vendemmiale 2014/2015. Le nuove tipologie di seguito riportate potranno essere rivendicate in conformità delle indicazioni del disciplinare di produzione. Vini spumanti: “Piemonte” rosso; “Piemonte” rosato; “Piemonte” con specificazione di due vitigni a bacca bianca (Cortese, Chardonnay, Sauvignon nelle loro combinazioni). “Piemonte” con specificazione di due vitigni a bacca nera (Barbera, Dolcetto, Freisa, Bonarda, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Pinot nero nelle loro combinazioni). Vini passiti: “Piemonte” rosso passito (nelle categorie: vino, vino ottenuto da uve appassite, vino di uve stra-
mature); “Piemonte” bianco passito (nelle categorie: vino, vino ottenuto da uve appassite, vino di uve stramature); “Piemonte” barbera passito (nelle categorie: vino, vino ottenuto da uve appassite, vino di uve stramature); “Piemonte” Moscato passito (nelle categorie: vino ottenuto da uve appassite, vino di uve stramature); “Piemonte” Brachetto passito (nelle categorie: vino ottenuto da uve appassite, vino di uve stramature). DOC “CASORZO” L’11 dicembre il Comitato vini nazionale ha approvato le seguenti modifiche al disciplinare di produzione: - le operazioni di vinificazione e spumantizzazione dei vini appartenenti alla denominazione potranno avvenire su tutto il territorio regionale; - i vini a denominazione di origine controllata “Casorzo” o “Malvasia di Casorzo” o “Malvasia di Casorzo d’Asti ” all’atto dell’immissione al consumo potranno essere caratterizzati alla stappatura del recipiente da una sovrapressione dovuta allo sviluppo di anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione, non superiore a 2.5 bar riferita ai 20°gadi centigradi; - i vini appartenenti alla denominazione dovranno essere immessi al consumo in recipienti corrispondenti ai tipi previsti dalle norme nazionali e comunitarie e chiusi con sistemi di tappatura aventi caratteristiche previste dalla normativa vigente in materia.
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DOCG “NIZZA” Con l’approvazione e separazione, dal disciplinare del Barbera d’Asti, della d.o.c.g. NIZZA le classificazioni saranno possibili a partire dalla vendemmia 2014. Nell’attesa dell’accoglimento delle richieste di protezione della d.o.c.g “Nizza” e della modifica della d.o.c.g “Barbera d’Asti”(dove non sarà più presente la sottozona NIZZA) da parte della Commissione U.E., il Ministero con due Decreti entrambi del 18/12/14 autorizza “l’etichettatura transitoria”: -Decreto prot. 92085 che autorizza l’etichettatura transitoria dei vini a d.o.c.g. NIZZA. Le disposizioni entrano in vigore dalla data di pubblicazione del Decreto sul sito internet del Ministero, e sono applicabili nei confronti delle produzioni provenienti dalla campagna vendemmiale 2014/2015. -Decreto prot. 92082 che autorizza l’etichettatura transitoria dei vini a d.o.c.g. BARBERA D’ASTI. Le disposizioni entrano in vigore dalla data di pubblicazione del Decreto sul sito internet del Ministero, e sono applicabili nei confronti delle produzioni provenienti dalla campagna vendemmiale 2014/2015. In particolare, nel caso del NIZZA, le stesse produzioni qualificate come Barbera d’Asti Superiore Nizza, a partire dalla vendemmia 2014, potranno essere riclassificate nella nuova d.o.c.g. “Nizza” e come tali rivendicate, a condizione che le produzioni rispondano ai requisiti tecnicoproduttivi e qualitativi stabiliti dal
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Approvati dal Comitato vitivinicolo nazionale sulle denominazioni
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Tagli boschivi: come, dove e quando Fuori da aree protette e natura 2000. Iscrizioni al corso
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er effettuare tagli boschivi è necessario rispettare le norme definite dal Regolamento forestale di attuazione dell’articolo 13 della Legge Regionale 10 febbraio 2009 N. 4 (Gestione e promozione economica delle foreste). In base alle diverse caratteristiche del bosco e del singolo intervento sono previste differenti procedure che possono prevedere la predisposizione di una: Comunicazione semplice, Comunicazione con relazione tecnica (redatta da un tecnico forestale), Autorizzazione con progetto di intervento (redatta da un tecnico forestale). Per interventi di piccole dimensioni finalizzati ad ottenere legna per uso famigliare (nello specifico su superfici minori di 5000 mq e un massimo di dieci piante d’alto fusto all’anno per proprietà non contigue) la comunicazione semplice è facoltativa. In alcuni casi è necessaria l’operazione di martellata effettuata da un tecnico forestale ed in particolare nei tagli di utilizzazione dei boschi d’alto fusto in cui sono abbattute più di 10 piante, nei tagli di utilizzazione dei boschi d’alto fusto al di sopra dei 5000mq e negli interventi in bosco misto su superfici superiori ad 1 ettaro (10.000 mq). La martellata si esegue sugli esemplari che ad 1,30 metri di altezza hanno un diametro superiore ai 27,5 cm (classe diametrica 30).
Regolamento forestale, Art. 18: periodi di taglio dei boschi cedui fino a 600 metri slm fra 600 e 1000 metri slm olre 1000 metri slm Periodi di taglio Gli interventi in fustaia, nella componente a fustaia dei boschi a governo misto e nei robinieti puri (art 55 regolamento) possono essere eseguiti durante tutto l’anno mentre per i boschi cedui è invece necessario rispettare un calendario: Le operazioni di concentramento nei tagli in boschi cedui devono essere portate a termine nei 30 giorni consecutivi alle operazioni di taglio, l’esbosco può, invece, essere eseguito tutto l’anno. Possono essere eseguiti tutto l’anno: - Interventi in fustaia e nella componente a fustaia dei boschi a governo misto - tagli intercalari in tutti i boschi tagli di avviamento a fustaia - interventi di ripristino dei boschi danneggiati o distrutti - ripuliture - abbattimento e sgombero di piante morte o schiantate da eventi atmosferici. Divieto di taglio raso Nella Legge Forestale regionale 10 febbraio 2009 n. 4, all’articolo 20, nonché nel Regolamento Forestale, viene posto divieto di “taglio raso” inteso
Dal 1° ottobre al 15 aprile Dal 15 settembre al 30 aprile Dal 1° settembre al 31 maggio come quel trattamento selvicolturale che prevede il taglio contemporaneo di tutti gli alberi presenti finalizzato alla rinnovazione non naturale del bosco. Tale tipo di divieto si estende ad ogni tipo di bosco, indipendentemente dal governo: ceduo, fustaia o misto. Bosco Secondo la normativa regionale vigente (art.3, l.r. 4/2009): “per bosco si intendono i terreni coperti da vegetazione forestale arborea associata o meno a quella arbustiva di origine naturale o artificiale, in qualsiasi stadio di sviluppo, con estensione non inferiore a 2.000 m2 e larghezza media non inferiore a 20 m e copertura non inferiore al 20%, con misurazione effettuata dalla base esterna dei fusti.” Sono assimilati a bosco: - i fondi gravati dall’obbligo di rimboschimento per le finalità di difesa idrogeologica del territorio, qualità dell’aria, salvaguardia del patrimonio idrico, conservazione della biodiversità, protezione del paesaggio e dell’ambiente in generale; - le aree forestali temporaneamente prive di copertura ar-
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA
della Rete Natura 2000, prevede all’articolo 7, le procedure da seguire. In assenza di pianificazione approvata per le aree protette non comprese nei Siti della Rete Natura 2000 si applicano le misure di conservazione previste dall’art. 30. Per gli interventi in Siti della Rete Natura 2000 si applicano, invece, le misure di conservazione D.G.R. 7 Aprile 2014, n. 54-7409 previste dalla L.r. 19/2009 “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita’”, art. 40. Misure di Conservazione per la tutela dei siti della Rete Natura 2000 del Piemonte. Approvazione. In tutti i boschi compresi in queste aree possono essere, quindi, fatti interventi ma nel rispetto di alcune accortezze
e procedure. Per informazioni dettagliate è possibile contattare direttamente gli Enti di gestione di tali aree. Corso di aggiornamento sulla gestione boschiva Coldiretti Asti, in collaborazione con l’INIPA Piemonte, allo scopo di presentare le norme e le procedure che regolano la gestione dei boschi, nonché le norme di sicurezza e l’uso delle attrezzature in bosco, organizza uno specifico corso di aggiornamento per agricoltori, che si terrà a breve termine presso la sede Coldiretti di Asti. Siccome il corso è a numero chiuso, gli interessati devono iscriversi quanto prima, rivolgendosi agli uffici zonali della Coldiretti oppure telefonando al 0141-380426.
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borea e arbustiva a causa di utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche, eventi accidentali, incendi. Boschi di neoformazione: in caso di abbandono di terreni la vegetazione arbustiva o arborea che si sviluppa spontaneamente è bosco quando il processo è in atto da almeno 10 anni. Entro 30 anni dall’inizio della colonizzazione spontanea può essere scelta la forma di governo, in seguito i boschi di neoformazione di acero, frassino, faggio e rovere devono essere gestiti a fustaia. Tagli boschivi nel rispetto delle norme in aree protette e Siti Rete Natura 2000 Il Regolamento Forestale, per quanto riguarda i boschi ubicati in aree protette o in Siti
Misura 111-1B
ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER IMPRENDITORI AGRICOLI - CORSI GRATUITI FINANZIATI DAL PSR anno 2014 - Misura 111.1.A
Misura 111-1B
PROPOSTE ANNO 2014/2015
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Corso per il conseguimento del “patentino” valido per l’acquisto, il trasporto e l’utilizzo dei fitofarmaci Sede: Asti - Canelli - Nizza M.to - S. Damiano d’Asti - Vesime Incaricato per l’attività di primo soccorso in azienda di Gruppo “B” Sede: Asti - Canelli - Nizza M.to Addetto alla prevenzione e lotta antincendio in azienda di Gruppo “B” Sede: Asti - Canelli - Nizza M.to Il lavoro negli ambienti confinati o sospetti di inquinamento Sede: Asti - Canelli Corso di aggiornamento per l’incaricato all’attività di primo soccorso in aziende di Gruppo “B” Sede: Asti - Canelli Corso di aggiornamento per addetto alla prevenzione e lotta antincendio in azienda di Gruppo “B” Sede: Asti - Canelli - Nizza M.to Formazione generale e specifica dei lavoratori in agricoltura Sede: Asti - Canelli - Nizza M.to - Villanova d’Asti Corso per l’accreditamento regionale per operatori di fattorie didattiche - Sede: Asti
20 ore
La degustazione del vino come strumento di miglioramento qualitativo - Sede: San Damiano d’Asti
9 ore
Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari con l’uso delle moderne tecnologie informatiche Sede: Asti Presentazione guidata del vino in pubblico - Sede: Asti
18 ore
Dalla vite al vino secondo i dettami dell’agricoltura integrata - Sede: Asti
16 ore
Gestione boschiva in sicurezza e preservazione del territorio - Sede: Asti
12 ore
La sicurezza del lavoro negli allevamenti bovini - Sede: Asti
6 ore
Gestione vendita diretta - Sede: Asti
8 ore
Gestione dell’attività ricettiva nel settore agrituristico - Sede: Asti
12 ore
12 ore 8 ore 16 ore 6 ore 6 ore 12 ore 60 ore
12 ore
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numero 1 – 2015
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Il nuovo regime dei pagamenti diretti Nella Pac è il più importante con i nuovi titoli sulla domanda unica al 15/5 Precisazioni
1. Essere agricoltore attivo
La definizione di agricoltore attivo è stata decisa dallo Stato membro entro il 1° agosto 2014
2. Presentare una domanda di assegnazione di titoli
La domanda di assegnazione di titoli va presentata entro il 15 maggio 2015
3. Avere presentato una domanda di aiuto per il 2013
Aver diritto a percepire pagamenti in relazione ad una domanda di aiuto per pagamenti diretti nel 2013. Non è sufficiente una domanda nell’ambito del PSR.
Deroghe per l’agricoltore che non possiede il requisito del 2013
Precisazioni
1. Ortofrutticoli, patate da consumo, patate da seme, piante ornamentali
Agricoltori che, al 15 maggio 2013, producevano ortofrutticoli, patate da consumo, patate da seme, piante ornamnetali su una superficie minima.
2. Vigneti
Agricoltori che, al 15 maggio 2013, coltivavano vigneti.
3. Riserva nazionale
Agricoltori a cui vengono assegnati titoli dalla riserva nazionale nel 2014.
4. Prove verificabili
Agricoltori: - che non hanno mai avuto titoli in proprietà o in affitto; e - che forniscono prove verificabili che, al 15 maggio 2013, esercitavano attività di produzione e/o allevamento
potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale; • all’anno di domanda 2019, nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore unitario nazionale al 2019, a meno che ciò dia luogo a perdite superiori al 30% per gli agricoltori che “finanziano” il meccanismo; in tal caso il valore unitario minimo sarà fissato al livello necessario al rispetto della soglia del 30%. Il MiPAAF stima che il valore unitario nazionale sarà compreso tre 168 e 192 euro. La nuova PAC ridimensiona l’elenco degli aventi diritto ai pagamenti diretti: nella lista nera degli esclusi dalla categoria di
agricoltore attivo finiscono aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, banche e finanziarie, persone fisiche e giuridiche che svolgono attività di intermediazione commerciale e la PA, ad eccezione degli enti che effettuano formazione e sperimentazione in campo agricolo e quelli che gestiscono gli usi civici. Agricoltore attivo è quindi, in Italia, chi possiede l’iscrizione all’INPS come CD, IAP, colono o mezzadro oppure il possesso della P. IVA attiva in campo agricolo, con dichiarazione annuale IVA a partire dal 2016 per le aziende non ubicate prevalentemente in montagna e/o zone svantaggiate. Inoltre,
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numero 1 – 2015
T
ra i pagamenti diretti, quello base è il più importante poichè solo gli agricoltori che ne hanno diritto possono accedere alle altre tipologie di pagamento, ad eccezione di quello accoppiato. I titoli storici sono scaduti il 31/12/2014 e lasciano il posto ai nuovi titoli, assegnati sulla base della domanda unica al 15/05/2015. Potranno accedere ai nuovi titoli gli agricoltori che abbiano ricevuto pagamenti diretti o aiuti nazionali in relazione ad una domanda di aiuto nel 2013 e siano agricoltori attivi. Pur in mancanza del requisito 2013, possono richiedere la prima assegnazione gli agricoltori che producevano ortofrutticoli, patate da consumo, patate da seme, piante ornamentali su una superficie minima di 5.000 mq o coltivavano vigneti, quelli che hanno avuto assegnati titoli dalla riserva nel 2014 e gli agricoltori che non hanno mai avuto titoli né di proprietà né in affitto e sono in grado di dimostrare che al 15/05/2013 esercitavano attività di produzione e/o allevamento. Il passaggio dal vecchio a nuovo sistema di pagamento seguirà, in Italia, il modello di convergenza “irlandese”, in base al quale, per il pagamento di base: • gli agricoltori che ricevono meno del 90% del valore unitario nazionale otterranno un aumento graduale, pari ad 1/3 della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore unitario nazionale nel 2019; • i titoli di ogni agricoltore non
Requisiti
Politica Agricola Comunitaria
REQUISITI ACCESSO PAGAMENTO BASE
GLI IMPIEGHI DEL GREENING
Diversificazione colturale
Politica Agricola Comunitaria
Mantenimento prati permanenti
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Aree di interesse ecologico
Aziende
Superfici e colture
Deroghe ed esenzioni
Aziende con superfici a seminativo > 10 ha
Seminativi tra 10-30 ha: presenza di almeno 2 colture, con la principale fino al 75% della superficie; seminativi > 30 ha: alemno 3 colture con la principale < 75% e le due principali fino a 95%.
Escluse superfici con più del 75% a foraggio, prato permanente e con colture sommerse (riso) per una parte significativa dell’anno.
Aziende con prati permanenti e pascoli.
Aziende con superfici a seminativo > 15 ha
Il mantenimento è obbligatorio in aree designate dagli Il rapporto tra prato perma- Stati membri, considerate nente e superficie agricola ecologicamente sensibili ai sensi delle direttive sulla totale non deve diminuire di oltre il 5% a livello azien- conservazione degli habitat naturali e sulla conservadale o nazionale, zione degli uccelli.
Il 5% della superficie a seminativo deve essere destinata a fini ecologici (7% dal 2017).
Equivalenza
Agricoltura biologica e pratiche equivalenti degli impegni agro-climaticoambientali e dei sistemi nazionali o regionale di certificazione ambientale (se danno un equivalente o maggiore beneficio per il clima e l’ambiente).
Escluse superfici con più del 75% a foraggio, prato permanente e con colture sommerse (riso) per una parte significativa dell’anno; escluse superfici con più del 75% con foraggio, coltivazioni di leguminose.
Fonte: Inea - Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura, 2013
sono attivi quegli agricoltori che nell’anno precedente hanno percepito pagamenti diretti inferiori a € 5.000, per aziende ubicate in montagna o zone svantaggiate, e € 1.250 nelle altre zone. Il pagamento ecologico, c.d. greening, è concesso solo ai beneficiari del pagamento base che sono tenuti all’applicazione congiunta, su tutti gli ettari ammissibili, delle tre pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente (diversificazione delle colture, mantenimento dei prati permanenti e presenza di un’area di interesse ecologico) o delle pratiche equivalenti. Sono esenti da tali obblighi gli agricoltori biologici, per la parte di azienda sulla quale si pratica l’agricoltura biologica; gli agricoltori che aderiscono al regime semplificato per i piccoli agricoltori; gli agricoltori che, a seguito dell’adesione a misure agro-climatico-ambientali dei PSR, adottano pratiche
che danno benefici equivalenti o maggiori rispetto a quelli del greening. Gli agricoltori le cui aziende sono situate in tutto o in parte nelle zone rientranti nelle direttive Habitat, Acqua e Uccelli, hanno diritto al greening, purché applichino le pratiche agricole benefiche nella misura in cui esse siano compatibili con gli obiettivi di tali direttive. Secondo la nuova PAC sono giovani gli agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda o che si siano già insediati nei 5 anni precedenti la prima presentazione di una domanda per aderire al regime del pagamento di base; non hanno più di 40 anni. Il pagamento per i giovani sarà calcolato moltiplicando il numero di titoli attivati dall’agricoltore per il 25% del valore medio dei titoli detenuti in proprietà o in affitto dall’agricoltore stesso. L’incremento si applica su una superficie massima
di 90 ettari. Il sostegno è concesso per un massimo di 5 anni, calcolati a partire dal primo anno di insediamento. Al pagamento per i giovani è destinato l’1% del massimale nazionale, aumentabile al 2% attraverso la riserva nazionale. Al sostegno accoppiato l’Italia destinerà l’11% del massimale nazionale, pari a circa 429 milioni di euro per il 2015, distribuiti tra 3 macro settori (zootecnia, seminativi e olivicoltura), 10 settori produttivi e a 17 misure di intervento. Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.
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