Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 2 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
ASTI
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28 febbraio 2014
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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Maria Letizia Gandoni: nuovo leader dei giovani
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Avvicendamento ai vertici di Coldiretti Piemonte
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Un codice etico per le cooperative italiane
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“Voglia di crescere per un’agricoltura in crescita”
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È pugliese il primo presidente di UeCoop
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L’attività delle aziende agrituristiche
Speciale Misura 111 -SPECIALE PAC: La Riforma della Politica Agricola Comune; Pagamenti diretti; Modificato l’articolo 68 della Pac per il 2014
Sommario
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argomenti in evidenza
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Mettere un tetto all’accoglienza o accogliere sotto il nostro tetto?
Editoriale
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di don Francesco Cartello
opo il referendum che in Svizzera, seppure per uno scarto minimo, ha decretato di fissare un tetto all’immigrazione, il problema dell’accoglienza torna ad agitarsi, coinvolgendo riflessioni politiche, valutazioni economiche, questioni antropologiche, rigurgiti razzisti… Potremmo tornare su tutti questi elementi, e tentare di capirci qualcosa in più con un cuore sgombro da preconcetti, paure, ricordi. Penso però sia bene mettere in testa a tutte le considerazioni una ulteriore componente, quella della coscienza. E trattandosi, per l’Italia in buona parte, per gli amici Coldiretti penso nella totalità, di una coscienza plasmata nei secoli da un preciso messaggio, da una Parola che non svanisce, metterei accanto al punto di vista dell’economia o della politica anche quello della fede, e della fede cristiana, che finisce per configurarsi anche come fiducia. E allora la prima parola la trovo nel vangelo di Matteo, al capitolo 10, quando Gesù dice chiaro chiaro: “Chi accoglie voi, accoglie me…”. A quei tempi un inviato era considerato e trattato veramente come il suo re o padrone. E per non pensare che Gesù possa riferirsi a qualcuno che, se anche non di primaria importanza, riveste comunque un ruolo di eccellenza sociale, e va quindi rispettato, ecco che le stesse parole le troviamo nel vangelo di Marco al capitolo 9 a riguardo non di un ambasciatore pieno di decorazioni, ma di un bambino, vale a dire di un essere umano che era proprio all’ultimo scalino della società: “Chi nel mio nome accoglie uno di questi bambini accoglie me, e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato…”.
E nel caso i discepoli non avessero ancora ben capito (erano anche loro duri di orecchi, ma soprattutto di cuore…), scenderà nello specifico: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare…sete e mi avete dato da bere… forestiero e mi avete ospitato…”. Dall’averlo o non averlo riconosciuto e accolto dipenderà, nel giudizio finale, se saremo accolti noi nel suo regno. È chiaro quindi che un cristiano potrà pensare alle modalità migliori di accoglienza del fratello, del piccolo, del povero, ma non potrà nemmeno un momento dubitare che quella è la via da percorrere, come individui, come comunità, come società. L’accoglienza non deve essere il gesto di un minuto, ma solo l’inizio e la condizione per una relazione nuova che porta vita nuova. Il Samaritano della parabola, che si ferma accanto al povero giudeo (un incontro tra “diversi” che più diversi allora non si poteva pensare…), non si limita al “primo soccorso”, ma “se lo carica” letteralmente addosso, su quel suo giumento che li porterà entrambi alla più vicina locanda. Non si lascia impaurire dal rischio che i ladroni siano ancora nelle vicinanze e che lui possa rimetterci, anzi “ci rimette”, “paga di persona” coscientemente. Potremmo addirittura prenderlo per un “perfezionista dell’accoglienza”, che non si accontenta e non vuole lasciare le cose a metà: salda il conto con l’oste, e gli dice: “…continua tu, e al mio ritorno pagherò quel che manca…”. Oltre che “compagno di viaggio” ci viene da pensare che quello straniero si diventato per lui “compagno di vita”. E la sua vita si sarà certamente arricchita, come sempre accade quando sappiamo prima accogliere e poi integrarci con culture e usi diversi. È ancora Lui, il maestro, che ci dice che “c’è più gioia”, quindi più
successo, più felicità, “nel dare che nel ricevere”. Purtroppo i nostri cuori stentano ad aprirsi a queste prospettive, e ben comprendiamo le parole di papa Francesco: “La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro”. Voglia il Signore che mai permettiamo a questa “globalizzazione dell’indifferenza” di mettersi di traverso al nostro bisogno dell’altro per essere più compiutamente noi stessi, come persone, come popoli… È ancora il vangelo che ci offre una traccia potente e inquietante di riflessione: Giovanni, in apertura del suo scritto, dice di Gesù, il Verbo di Dio: “Venne tra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Non possiamo considerare nessuno “figlio di un dio minore”: se non lo accoglieremo come nostro fratello, saremo noi a non riuscire ad essere figli di Dio. *Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Asti
Il 25% degli occupati in agricoltura è straniero Sono in 320 mila, provenienti da 168 paesi, a lavorare nelle campagne
Polonia 20.423, Bulgaria 15.100, Tunisia 12.445, Slovacchia 9.893, Macedonia 9.235, Senegal 5.738, Moldavia 5.478, Ucraina 4.722). A livello provinciale - conclude la Coldiretti - le prime 15 provincie per numero di lavoratori stranieri assorbono il 50,6 per cento della totalità degli stranieri operanti in agricoltura (Foggia 6,4 per cento, Bolzano 5,7 per cento, Verona 5,3 per cento, Trento 4,2 per cento, Latina 4,0 per cento, Ragusa 4,0 per cento, Cuneo 3,3 per cento, Cosenza 2,8 per cento, Salerno 2,7 per cento, Ravenna 2,6 per cento, Reggio Calabria 2,2 per cento, Forlì-Cesena 2,0 per cento, Matera 1,9 per cento, Brescia 1,8 per cento, Ferrara 1,8 per cento.
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primati del Made in Italy alimentare nel mondo su un territorio dove va assicurata la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano una ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale. I lavoratori immigrati impegnati in agricoltura – precisa la Coldiretti - hanno una età media di 35 anni e mezzo e per ben il 72 per cento sono di sesso maschile. I primi 12 paesi di provenienza rappresentano l’87,2 per cento del totale dei lavoratori stranieri (Romania 117.240, India 27.789, Marocco 26.220, Albania 24.624,
Occupazione
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prodotti dell’agricoltura italiana passano nelle mani dei lavoratori stranieri che rappresentano circa il 25 per cento del numero complessivo di giornate di occupazione del settore. è quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della presentazione del XXIII Rapporto Immigrazione 2013 di Caritas Migrantes con il ministro Cecilie Kyenge. Sono 320mila gli immigrati, provenienti da ben 168 diverse nazioni, impegnati regolarmente nelle campagne italiane – sottolinea la Coldiretti - per un numero complessivo annuale di giornate di occupazione di 25.598.449 nel 2012 (26.190.884 del 2011), pari al 25 (23% nel 2011). Gli stessi distretti produttivi di eccellenza del Made in Italy possono sopravvivere solo grazie al lavoro degli immigrati, dalle stalle del nord dove si munge il latte per il Parmigiano Reggiano alla raccolta delle mele della Val di Non, dal pomodoro del meridione alle grandi uve del Piemonte. I lavoratori stranieri - continua la Coldiretti - contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i
Maria Letizia Gardoni: nuovo leader dei giovani È stata nominata dall’assemblea Coldiretti di Roma del 25 febbraio
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Maria Letizia Gardoni il nuovo leader dei giovani agricoltori italiani. Venticinque anni di Osimo (Ancona) dove coltiva ortaggi con metodo macrobiotico, è stata eletta dall’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di oltre 40mila giovani. All’assise nazionale, tenutasi il 25 febbraio a Roma, hanno preso parte anche il delegato provinciale di Asti, Danilo Merlo, e la coordinatrice Sara Mazzolo. La neodelegata, che ha ricevuto le congratulazioni “in diretta” dal nuovo ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, presente all’Assemblea, guiderà un esecutivo nazionale composto per il 50 per cento da donne e per il 50 per cento da uomini: Maria Serena Minunni, Erika Pedrini, Valentina Binno, Elena Tortoioli, Ignazio Gibiino, Paolo Giorgi, Daniele Perrone, Andrea Barbetta. Un esempio dei tanti ragazzi che hanno scelto la professione di agricoltori portando nel lavoro quel contributo di innovazione che rappresenta oggi la chiave del successo imprenditoriale. Maria Letizia Gardoni ha raccolto il testimone di Vittorio Sangiorgio. “Costruiamo oggi il futuro” è stato il titolo dell’assemblea nazionale, prendendo spunto dalla presentazione della prima Indagine Coldiretti/Ixè su “Crisi: i giovani italiani e il lavoro” che ha to una inedita fotografia di come i giovani riescano a sopravvivere nonostante una disoccupazione record, attraverso compromessi a cui devono sottostare, sacrifici da accettare e una corsa ad ostacoli alla ricerca del lavoro. Nonostante tante difficoltà l’entu-
Maria Letizia Gardoni eletta nuova presidente nazionale dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo (a destra) e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina (a sinistra), al suo primo impegno pubblico alla guida del Dicastero
siasmo di tanti giovani, in agricoltura ha portato a molte esperienze curiose ed innovative che hanno contrastato la crisi e creato opportunità di lavoro, come quelle presentate all’Assemblea con dimostrazioni pratiche nell’ambito dell’Open Space sul “Il lavoro possibile nel tempo della crisi”, dall’agritata all’agriscultore, dal muratore ecologico all’erborista 2.0, dal tutor dell’orto in città al tintore naturale di tessuti anallergici, dall’affinatore di formaggi fino a chi ha recuperato la canapa in tutte le sue molteplici possibilità di impie-
go. L’agricoltura può offrire oggi straordinarie opportunità ai giovani che vogliono intraprendere ma anche a chi cerca occupazione nella pausa scolastica o semplicemente un lavoro alternativo lontano dalla città. Sempre nell’ambito dell’Assemblea è stata presentata la prima banca dati delle aziende agricole che assumono “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere centinaia di migliaia di giovani che in Italia aspirano ad una esperienza di vita in campagna.
Un codice etico per le cooperative italiane L’esempio di UeCoop dopo lo scandalo del Consorzio del Parmigiano
fatto che venga ritenuto eticamente normale che il presidente di un Consorzio partecipi anche indirettamente a società che producono imitazioni del prodotto che dovrebbe tutelare, non sono gli unici casi di mancato rispetto dei valori della cooperazione che forse anche per questo nel 2014 vedrà il 20 per cento delle cooperative tagliare il livelli occupazionali, solo il 10 per cento aumentarli e il 70 per cento mantenerli secondo la prima analisi congiunturale dell’Alleanza delle Cooperative (Agci-Confcooperative-Legacoop) sugli ultimi quattro mesi 2013 e il primo quadrimestre di quest’anno. La nascita di UECOOP rappresenta un elemento di discontinuità per rilanciare in Italia un sistema cooperativo che rispetti le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza al servizio dei soci e della comunità in cui le cooperative operano quotidianamente.
La nuova centrale cooperativa si presenta con il suo codice etico, facendo impallidire il vecchio sistema che vede sprechi nei finanziamenti pubblici e vendite di marchi storici del Made in Italy, senza parlare della vergogna di Lampedusa Con l’adozione del codice si prevede, tra l’altro, ogni soggetto aderente a UeCoop si impegna a conformare la propria condotta al rispetto dei diritti fondamentali degli individui in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU, dei lavoratori e dei consumatori, astenendosi dal compiere azioni che possano minare la credibilità, l’etica e l’immagine del movimento cooperativo. In linea con tali precetti UECOOP ha posto il divieto di conferire cariche amministrative o incarichi gestionali a coloro che abbiano riportato condanne definitive o patteggiate con ammissione di colpa, tra l’altro, per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione ponendo altresì il divieto di elargire attribuzioni economiche, regali o altre utilità a partiti, movimenti o gruppi politici ovvero a candidati a qualsiasi elezione, per poter concretamente garantire l’indi-
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Nella fotografia l’Assemblea nazionale UeCoop del 19 febbraio a Roma a cui hanno preso parte ben 1583 delegati delle cooperative del territorio
Associazionismo
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una crisi etica oltre che economica, quella attraversata dalla cooperazione italiana. Dalla vergogna di Lampedusa, con i migranti trattati da una cooperativa di accoglienza come prigionieri di un campo dI lavoro del Nordcorea, fino al secondo arresto del direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, voluto e riconfermato dal presidente Giuseppe Alai che ammette candidamente di avere propri interessi, attraverso un complesso meccanismo di partecipazione societarie, presso l’impresa ungherese Magyar, produttrice di formaggi di imitazione che fanno concorrenza sleale al Re dei formaggi italiani. È quanto è emerso dalla prima Assemblea elettiva (tenutasi il 19 febbraio a Roma) della nuova centrale e cooperativa UECOOP a cui aderiscono oltre quattromila cooperative con circa mezzo milione di associati, dalla quale è stato annunciata la presentazione di un libro nero sulla cooperazione, dallo spreco dei finanziamenti pubblici alla vendita dei marchi storici del Made in Italy, dal mancato rispetto dei diritti di soci e lavoratori fino ai guai giudiziari di amministratori e rappresentanti che rimangono sempre al loro posto nel maneggiare anche risorse pubbliche. Una situazione preoccupante che ha portato la nuova centrale cooperativa ad adottare il primo codice etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione. L’augurio è che il rigore etico rivendicato da UECOOP sia condiviso anche dalle altre centrali cooperative dimostrando di voler concretamente prendere le distanze da condotte riprovevoli. Purtroppo il vergognoso lavaggio all’aperto dei migranti o il
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pendenza del movimento cooperativo dalla rappresentanza politica. Il codice etico regolamenta nel segno della trasparenza anche i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Ogni soggetto aderente a Ue Coop si deve astenere dal promettere, richiedere, offrire o ricevere a/da pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio o dipendenti in genere della Pubblica Amministrazione o di soggetti comunque concessionari di servizi pubblici o partecipati, in qualsiasi misura, da soggetti pubblici, vantaggi sotto qualsiasi forma. È fatto divieto, nei rapporti con pubblici ufficiali e/o incaricati di pubblico servizio, di attribuire regali o beneficio gratuito, promesso, richiesto, offerto o ricevuto, che possa essere interpretata come eccedente le normali pratiche commerciali o di cortesia, o comunque rivolta ad acquisire trattamenti di favore nella conduzione di qualsiasi operazione riconducibile all’attività sociale.
Ecco perchè il sistema è vecchio... Dall’Alleanza chiacchiere, ma è muta sullo “scandalo Parmigiano”
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i aspettavamo un atteggiamento responsabile mentre dall’Alleanza delle cooperative arrivano solo chiacchiere generiche, ipocrisie e dissimulazioni per non rispondere nel merito a scandali veri come quelli del Parmigiano Reggiano in cui il presidente del Consorzio Giuseppe Alai, loro esponente, ammette candidamente di aver partecipato attraverso società in un articolato sistema di scatole cinesi all’impresa ungherese Magyar, produttrice di formaggi di imitazione.
Cosa che il presidente dichiara addirittura compatibile con la carica!! è quanto afferma UECOOP che, grazie al codice etico contro la mala cooperazione approvato in Assemblea, non potrà mai permettersi il “lusso” e la sfrontatezza di avere come qualche centrale cooperativa un vicepresidente vicario che è stato arrestato per poi patteggiare la condanna. Ma con questi precedenti - chiede UECOOP - è possibile mantenere una carica nazionale e forse eventualmente maneggiare ingenti risorse di denaro pubblico?
È pugliese il primo presidente di UeCoop Nominato il 19 febbraio alla guida della centrale promossa da Coldiretti Losapio guiderà la nuova centrale cooperativa promossa da Coldiretti che in un solo anno ha visto l’adesione di 4 mila cooperative con mezzo milione di soci
rigoroso rispetto dei principi costituzionali e normativi alla base della mutualità, sarà la barra cui ancorare l’agire di UE.COOP. “L’etica che si chiede alla politica e alla Pubblica Amministrazione deve essere innanzitutto etica di impresa - ha precisato Losapio – nel sottolineare che la brutta cooperazione non ha fatto male a se stessa meno di quanto non ne abbia fatto al sistema intero”. La cooperazione deve fare dell’innovazione una pillar strategy non semplicemente con l’introduzione di nuove tecnologie ma introducendo nei processi organizzativi un approccio permanente di apertura a ciò che è nuovo, in altre parole, ha precisato Losapio, fare cooperazione deve significare “saper fare cose antiche in modo nuovo. La cooperazione a cui penso – ha continuato Losapio - è quella che neanche si concepisce al di fuori del rapporto col suo territorio di riferimento e che sa ri-connettersi alle nuove generazioni. Il passaggio dal welfare state al welfare community di questi anni, che ha tagliato del 75 per cento le risorse, si è consumato a suon di tagli del governo centrale, sulla pelle degli enti locali e in ultima grave violenta battuta sulla pelle
dei cittadini, in particolare di quelli esclusi e in povertà che sono saliti a 5,8 milioni. Cade di fatto l’universalità dei diritti costituzionalmente sanciti (scuola di qualità, sanità, sicurezza, tutele, assistenza), mentre esistono varchi enormi di spreco e inefficienza dei sistemi, pubblico e privato. Ciascuno dovrà predisporsi a fare la sua parte (Istituzioni pubbliche, mercato, società, non profit) perché il come si sostiene il welfare del futuro sarà la cifra della tenuta del tessuto democratico e del futuro stesso del nostro paese. UE.COOP – ha concluso Losapio - ha il dovere di costruire un pensiero lungo su questo e disegnare possibili scenari per ricostruire il filo della fiducia sociale, senza la quale alcuna attività è possibile (economica, politica, sociale, ecc.)”. Come detto UE.COOP, Unione Europea delle Cooperative, si è costituita il 21 febbraio 2013 ed è stata riconosciuta e autorizzata in data 24 aprile 2013 con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, quale Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n.220.
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Nella foto: il nuovo presidente di UeCoop Giampietro Losapio eletto dall’Assemblea nazionale dell’Unione europea delle Cooperative.
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ianpietro Losapio di 43 anni impegnato professionalmente da oltre 15 anni nel mondo della cooperazione sociale è stato eletto, il 19 febbraio scorso dall’Assemblea nazionale, presidente di UECOOP, l’Unione Europea delle Cooperative. La nuova centrale cooperative, nata il 21 febbraio 2013, in un anno ha raggiunto la appresentanza di oltre 4.000 cooperative che operano in tutti i settori cooperativi (agricoltura, pesca, produzione lavoro, sociale, abitazione, cultura, turismo, sport, ecc.). In totale a UeCoop fanno capo oltre mezzo milione di soci presenti in tutte le regioni. Losapio ricopre attualmente il ruolo di Presidente della Coop. Soc. Comunità Oasi 2 San Francesco onlus, attiva in Puglia sin dal 1986 e di Direttore del Consorzio nazionale di coop. sociali NOVA onlus, una delle realtà italiane maggiormente impegnate sui temi dell’innovazione nel campo delle politiche sociali e del welfare comunitario. Sposato con due figli ha ricoperto incarichi come fundraiser in primarie organizzazioni nazionali e come project manager di azioni comunitarie, nazionali e regionali sui diversi temi del sociale, con esperienze anche nel campo della gestione di servizi pubblici locali. “Rivoluzionare una rappresentanza fatta tutta di quantità, numeri, crescita a tutti i costi, con l’ansia di occupare e coprire spazi per l’auto mantenimento che ha spesso dimenticato i principi alla base della mutualità e della cooperazione”. È questo uno degli obiettivi del neo presidente di UECOOP Gianpietro Losapio enunciati al momento dell’elezione nell’annunciare la promozione di un Codice Etico di autoregolamentazione, ispirato al
Avvicendamento ai vertici di Coldiretti Piemonte De Concilio direttore, Bruno Rivarossa capo area organizzazione della Confederazione
Struttura Organizzativa
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cambiata la struttura organizzativa Coldiretti a livello nazionale e conseguentemente anche a livello regionale. Dopo l’elezione a Presidente nazionale, Roberto Moncalvo ha ratificato la nomina a Segretario Generale di Vincenzo Gesmundo che avrà competenze di assistenza agli Organi confederali nella definizione e nell’attuazione delle linee di politica sindacale e generale della Confederazione. Oltre a ciò, come si legge nell’articolo 23 del nuovo statuto, “programma, dirige e coordina l’attività delle Aree ed esercita, proponendone l’articolazione, il potere di indirizzo e vigilanza sulle strutture territoriali, per l’attuazione delle deliberazioni degli Organi Confederali, rispondendone al Presidente, ma svolgerà anche funzione di coordinamento e di indirizzo per le strutture nazionale e territoriali”. Il Presidente e la Giunta confederale hanno condiviso la proposta del Segretario Generale di affidare i vertici dell’Area Organizzazione e Servizi e dell’Area Economica rispettivamente a Bruno Rivarossa e Gianluca Lelli. Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte e della Federazione provinciale di Cuneo, è dunque stato nominato, dalla Giunta della Confederazione Nazionale Coldiretti, su proposta del segretario Generale
Da sinistra; Antonio De Concilio, Vincenzo Gesmundo, Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa.
Enzo Gesmundo, capo dell’ Area organizzativa e servizi in sostituzione dello stesso Gesmundo nominato segretario generale di Coldiretti. Sarà anche amministratore del Consorzio Servizi che raggruppa le Imprese Verdi (le società di Servizio di Coldiretti che operano a livello regionale), resterà presidente di Bluarancio, la società informatica interamente partecipata da Coldiretti, farà parte del Consiglio di Amministrazione del CAI (Consorzio Agrario d’Italia) e continuerà a fare parte del consiglio del CAA (Centro Assisten-
za Agricola). L’11 febbraio scorso, proprio alla presenza di Bruno Rivarossa, del presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, è stato nominato dal Consiglio regionale di Coldiretti Piemonte, su proposta della Confederazione nazionale, il nuovo direttore: è Antonio De Concilio, Salernitano, nato il 14 febbraio 1957, sposato con tre figli ed un nipote, proveniente dalla direzione di Coldiretti Puglia. A tutti il migliore augurio di proficuo lavoro.
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LAVORAZIONE DEI NOCCIOLETI • Conto terzi Manuali e/o Meccaniche • RACCOLTA MECCANICA • Realizzazione nuovi impianti SPECIALE FORMULA ANNUALE: dalla potatura alla raccolta Disponibilità stipula contratto di affitto
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Un progetto che vale 100.000 milioni di euro il Mulino Marino per una produzione di 1000 quintali di prodotto all’anno. Con la Barilla il Consorzio Agrario ha sviluppato anche un accordo di fornitura di 1500 quintali di prodotto. Sono 130.000 quintali di sorgo da granella che annualmente vengono avviati ai Biodigestori in sostituzione dell’insilato di mais. Con la cooperativa Fagiolcoop è in essere un accordi di filiera con Montello che condiziona i fagioli in sacchetti e scatole ed è stato stipulato un accordo con il gruppo Dimar. Nel settore risicolo è stata concretizzata la F.I.R. (Filiera italiana Riso) che partecipa alla filiera agricola italiana s.p.a. per valorizzare il prodotto nazionale. Per la carne bovina sono in corso progetti di valorizzazione della razza piemontese con Coalvi e Fai per la produzione di hamburger nei Mcdonald’s italiani, si sta realizzando attraverso la cooperativa Lolacoop la valorizzazione delle vacche frisone a fine carriera mentre è in fase di definizione una collaborazione con Coop Italia per la fornitura di carni fresche. 120 quintali all’anno di polline commercializzato dalla cooperativa Piemonte miele subiscono il processo di deumidificazione a freddo. Questo vale anche per la frutta con la cooperativa Albifrutta e l’azienda agricola di Giuliano Fina. Sul fronte dell’acquisto dei mezzi tecnici è stata costituita la società cooperativa “Amica” che si occupa dell’acquisto di bottiglie di vetro per vino, succhi di frutta, latte, dell’acquisto di vasi e barattoli per conserve alimentari miele e yogurth nonché capsule per barattoli, sementi.
Vengono effettuati anche acquisti collettivi per la sicurezza degli operatori agricoli nonché le trappole cromotropiche e diffusori per la lotta biologica. In sintesi il progetto economico di Coldiretti Piemonte realizzato negli anni della Direzione di Rivarossa vale oltre 100.000 milioni di euro e coinvolge oltre mille imprese agricole private e cooperative. Altri progetti sono in cantiere come la fornitura di succhi per l’industria di trasformazione; nel suinicolo vi è un progetto sul suino medio leggero mentre dopo la costituzione di Cap sinergie che mette in rete i consorzi agrari del Piemonte occorrerà ora dare concretezza all’ampia progettualità. Attenzione anche alle problematiche sociali Il direttore Rivarossa è stato il promotore di Uecoop in Piemonte, operando in sintonia con il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. La nuova centrale cooperativa che fa riferimento all’organizzazione agricola ha anche sviluppato una forte presenza nel sociale dando una serie di servizi soprattutto nelle aree di periferia. Di qui l’ideazione delle agritate e degli agriasilo, della collaborazione con il coinvolgimento del patronato Epaca con i consorzi socio - assistenziali sino all’ apertura presso gli uffici dell’organizzazione di sportelli per le prenotazioni delle visite specialistiche, dei prelievi e la consegna dei referti in accordo con la Regione e con le Asl. Una Coldiretti quindi che agisce in un’ottica non corporativistica diventando sempre più forza sociale di riferimento per la società.
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on la nomina di Bruno Rivarossa a capo dell’ Area organizzativa e servizi della Confederazione nazionale Coldiretti, un altro piemontese raggiunge i vertici della nostra organizzazione. Negli anni di direzione di Coldiretti Piemonte, Rivarossa è stato l’ideatore e il coordinatore dell’importante progetto economico con la fattiva collaborazione dei dirigenti e dei direttori delle Federazioni Provinciali piemontesi. Il polverizzatore di Inalpi-Ferrero, la costituzione della cooperativa Compral Latte, l’adozione del prezzo indicizzato del latte vede oggi 320 imprese agricole coinvolte per una produzione di 1,3 milioni di quintali di latte. L’Accordo di filiera per la nocciola del Piemonte IGP stipulato dalla cooperativa Corilanga e dalla cooperativa San Giorgio con Sebaste, Pernigotti e Novi vede la lavorazione industriale di 3.300 quintali di prodotto all’anno. Il contratto di filiera tra la cooperativa Orto Piemonte e la Saclà e la Galfrè antipasti d’Italia vede la lavorazione di diecimila quintali di ortaggi all’anno provenienti da Alessandria, Torino, Asti e Cuneo. Nel settore del vino l’accordo con la Diageo che vede protagoniste sei cantine sociali e trentadue aziende vitivinicole per 4000 ettolitri di vino. Nel campo dei cereali, con il coordinamento del Consorzio Agrario vengono conferiti alla Barilla, alla distilleria Sacchetto e al molino Gabutti ben 200.000 quintali di prodotto ogni anno. Inoltre è in essere un contratto di filiera per la fornitura di grano biologico con il Molino Sobrino,
Strategie
In questi anni il direttore di Coldiretti Piemonte ha coordinato le iniziative economiche
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
La riforma della Politica Agricola Comune Le nuove norme sui pagamenti diretti verranno attuate dal 2015
Misura 111-1B
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on diverse riunioni, a livello provinciale, regionale e nazionale, i tecnici e i funzionari di Coldiretti si accingono, attraverso una intensa attività di studio ed aggiornamento, ad affrontare il nuovo corso della PAc che, come è noto, scadrà nel 2020. L’obbiettivo è di soddisfare le vere esigenze di sviluppo dell’agricoltura, in un’ottica di impresa agricola che garantisca la tracciabilità, la trasparenza, la salubrità e la salvaguardia del territorio. Le misure agro ambientali, infatti, devono diventare un aiuto vero a quanti, come i residenti nelle zone montane e pedemontane, esercitano attività di presidio del territorio. “È necessario garantire la giusta sussidiarietà nella definizione della figura dell’agricoltore attivo nella riforma della politica agricola comune per sostenere il modello di sviluppo agricolo di ogni singolo Paese”. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in una recente dichiarazione sulla materia: “In questa fase di definizione degli atti delegati relativi alla riforma della Pac, ha rivelato Moncalvo, è necessario mantenere fede agli impegni assunti in sede di riforma della stessa. Inoltre abbiamo bisogno di un Ministero e di una giunta regionale piemontese forti e determinati per mandare in porto la riforma. In un contesto di risorse limitate, è fondamentale che le risorse stesse vadano riorientate, premiando chi vive e lavora di agricoltura e all’attività rivolta alla produzione di cibo e alla sostenibilità ambientale. Per questo, è necessaria una corretta definizione della figura di agricoltore attivo per evitare il permanere di insostenibili rendite fondiarie”. Grazie al Servizio Economico Regionale di Coldiretti, di seguito vi propo-
niamo un’interpretazione della nuova struttura adottata dalla Pac approvata definitivamente il 16 dicembre 2013. Dopo il placet da parte del Parlamento europeo, anche il Consiglio agricolo dell’Unione Europea, di cui fanno parte i Ministri nazionali dell’agricoltura, ha dato il via libera finale. Sono stati tre anni di intensi negoziati per svolgere il lungo iter di approvazione della riforma. Ora gli uffici della Commissione europea sono al lavoro per elaborare gli atti delegati, che l’esecutivo intende pubblicare all’inizio di marzo. Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea n. L 347 del 20 dicembre 2013 sono stati pubblicati i testi dei regolamenti della riforma della Politica Agricola Comune. In particolare si tratta dei seguenti regolamenti: - Pagamenti diretti; - OCM unica; - Finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC; - Sviluppo rurale. Inoltre, slittando di un anno (dal 1°gennaio 2014 al 1°gennaio 2015) la piena applicazione della riforma, é stato approvato anche un regolamento che prevede misure transitorie sia per i pagamenti diretti che per lo
Dopo tre anni di mediazione, il 20 dicembre l’approvazione definitiva. Nel 2014 rimarranno le attuali regole, ma con il nuovo budget. sviluppo rurale. In pratica le regole rimarranno ancora le stesse per il 2014. Il dibattito è ormai entrato nel vivo a livello nazionale, in quanto è stata concessa un’ampia autonomia decisionale agli stati membri, soprattutto su alcuni aspetti. Sui pagamenti diretti l’Italia dovrà decidere sulla ripartizione delle risorse (convergenza, regionalizzazione, ecc.) ma sopratutto sulla definizione di “agricoltore attivo”. Quest’ultimo sarà un passaggio fondamentale per orientare le risorse verso chi lavora e vive realmente di agricoltura. Nei prossimi sette anni (periodo 2014-2020) alle campagne italiane arriveranno a vario titolo fondi europei per 33,4 miliardi di euro a cui si aggiungeranno quelli del cofinanziamento nazionale. Vediamo nel dettaglio alcune disposizione che verranno introdotte per i pagamenti diretti dal 2015.
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Pagamenti diretti La nuova formulazione per il periodo 2015-2020
IL PAGAMENTO DI BASE Il pagamento di base è legato a titoli trasferibili, attivati su terreni ammissibili. Il pagamento di base è riservato agli agricoltori che: • possiedono i titoli all’aiuto; • sono agricoltori attivi. I titoli del nuovo pagamento di base sostituiscono i titoli storici, che scadranno il 31 dicembre 2014. Un agricoltore può ottenere titoli all’aiuto: • per “prima assegnazione” il 15 maggio 2015; • per assegnazione dalla riserva nazionale (in qualunque anno); • per trasferimento (affitto o compravendita di titoli, in qualunque anno). La prima assegnazione
OPZIONE PER GLI STATI MEMBRI
DISTRIBUZIONE FONDI
CONDIZIONI
Pagamento di base obbligatorio
18% - 68%
Condizionalità base
Pagamento ridistributivo
max 30%
Per i primi max 30 ettari
Pagamento obbligatorio ecologico (greening)
30%
Pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente
Pagamento per le zone con vincoli naturali
facoltativo
max 5%
Localizzazione in aree con vincoli naturali
Pagamento per i giovani agricoltori
obbligatorio
max 2%
Età < 40
Pagamento accoppiato
facoltativo
max 15%
Specifiche produzioni, escluso tabacco e patate.
Pagamento dei piccoli agricoltori
facoltativo
max 10%
Piccolo agricoltore
facoltativo
Per quanto riguarda la prima assegnazione i nuovi titoli saranno assegnati agli agricoltori attivi sulla base della domanda unica al 15 maggio 2015. Il numero dei titoli sarà pari al numero di ettari ammissibili. Le superfici ammissibili sono: seminativi, colture permanenti legnose, prati e pascoli permanenti. Gli Stati membri possono: • assegnare un numero di titoli all’aiuto pari al numero di ettari ammissibili dichiarati dall’agricoltore nella domanda del 2013; • applicare un coefficiente di riduzione per i prati e pascoli permanenti in zone montane o declivi; • includere le superfici a vigneti e/o serre nel 2013. La scelta della prima assegnazione sulla base della domanda al 15 maggio 2015 genera una importante con-
seguenza in merito all’affitto dei terreni, che in Italia supera il 30% della SAU. Per evitare che i proprietari assenteisti (non agricoltori) potessero andare alla caccia dei titoli, il regolamento prevede due requisiti per ricevere i titoli: • che gli agricoltori abbiano ricevuto pagamenti diretti o aiuti nazionali in relazione ad una domanda di aiuto nel 2013; • che siano agricoltori attivi. È facoltà degli Stati membri concedere titoli all’aiuto agli agricoltori che non hanno ricevuto pagamenti diretti nel 2013, se: • coltivavano ortofrutticoli, patate, piante ornamentali e vigneti, al 15 maggio 2013; • hanno ricevuto titoli da riserva nel 2014; • presentano elementi di prova verificabili che, al 15 maggio 2013, hanno
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PAGAMENTI DIRETTI
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partire dal 2015 scatteranno le nuove disposizioni della Riforma. Potranno essere 7 le nuove componenti dei pagamenti diretti, rispetto alle 2 attuali. La decisione di quante e quali saranno, e sopratutto quanto peseranno singolarmente in termini di risorse, spetterà ad ogni stato membro. Di seguito la tabella delle 7 componenti e le condizioni minime fissate dall’Unione europea a cui ogni stato membro dovrà attenersi. L’Italia, oltre alle 3 obbligatorie pare orientata ad attivare anche il pagamento redistributivo e quello accoppiato. Mentre é probabile che non venga inserito il pagamento per le aree svantaggiate (misura anch’essa facoltativa) per evitare una sovrapposizione con l’attuale indennità compensativa prevista dal PSR. • 6 pagamenti disaccoppiati e 1 pagamento accoppiato; • 5 pagamenti ad ettaro, 1 pagamento accoppiato alla quantità (superficie, capi) e 1 pagamento ad azienda.
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coltivato prodotti agricoli o hanno allevato bestiame.
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Regionalizzazione e convergenza Il pagamento di base dei pagamenti diretti è soggetto alla regionalizzazione e alla convergenza.
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Regionalizzazione • Regionalizzazione = aiuti per ettaro uniformi a livello «regionale». • Gli Stati membri definiscono tali «regioni» secondo criteri oggettivi e non discriminatori, quali le loro caratteristiche agronomiche e socio-economiche e il loro potenziale agricolo regionale e la propria struttura istituzionale o amministrativa. Convergenza interna • Convergenza interna = avvicinare gli aiuti per ettaro a livello «regionale». • Processo per avvicinare progressivamente il valore dei pagamenti diretti tra «regioni» nell’ambito di uno stesso Stato Membro. In pratica è uno strumento attraverso il quale gli Stati membri, che ancora oggi hanno aiuti basati sul criterio storico come nel caso dell’Italia, avvinare il valore degli aiuti verso pagamenti per ettaro più omogenei. Regionalizzazione e convergenza sono perciò strettamente correlate: la scelta della tipo di «regione», infatti, influenzerà gli effetti del processo di convergenza. La regionalizzazione rappresenta il traguardo da raggiungere (l’aiuto uniforme o solo più omogeneo) mentre la convergenza rappresenta il metodo attraverso il quale raggiungere il traguardo, diluendo nel tempo l’effetto redistributivo della regionalizzazione. Spetterà allo Stato membro decidere quale tipo di convergenza da applicare. Seppure il dibattito sulla PAC sia ancora tuttora aperto e non vi sia ancora una posizione definitiva, riguardo alla regionalizzazione, sembra che l’Italia sia orientata ad applicare una regionalizzazione unica a livello na-
zionale e quindi un unico valore medio dei pagamenti diretti. Mentre il tipo di convergenza interna che più quotato sembra essere quella detta anche “modello irlandese”, cioè una convergenza parziale al 2019: lo stato membro stabilisce il valore unitario iniziale al 2015 e determina gli step annuali di convergenza, senza raggiungere lo stesso valore dei titoli nel 2019. La convergenza interna parziale Gli agricoltori che ricevono meno del 90% della media regionale/nazionale otterranno un aumento graduale, pari ad un terzo della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore dell’unità nazionale o regionale nel 2019. Gli Stati membri dovranno garantire che all’anno di domanda 2019 nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore medio nazionale/regionale al 2019. Gli Stati membri potranno disporre che nessun titolo potrà diminuire di
oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale. La transizione dal valore unitario iniziale al 2015 al valore unitario finale al 2019 avverrà secondo criteri oggettivi e non discriminatori stabiliti dagli Stati membri. IL PAGAMENTO REDISTRIBUTIVO Non era previsto nelle proposte iniziali della Commissione. Nel corso del negoziato è stato proposto un pagamento per i primi ettari, facoltativo, definito “redistributivo”, per gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base. Gli Stati membri possono destinare a questo pagamento fino al 30% del massimale nazionale o regionale. Il pagamento redistributivo riguarda un numero di ettari fino a 30 o superiore se la dimensione media nazionale è superiore (l’Italia, 30 ettari, visto che la dimensione media è 8 ettari).
GLI ANNI DI RIFERIMENTO ANNI
DESCRIZIONE
2013
Gli agricoltori ottengono l’assegnazione dei nuovi titoli, se hanno presentato una domanda di aiuto nel 2013.
2014
Il trascinamento dei titoli storici tiene conto dei pagamenti ricevuti o del valore dei titoli detenuti dall’agricoltore per il 2014.
2015
I nuovi titoli saranno assegnati agli agricoltori sulla base delle superfici agricole dichiarate nella Domanda Unica 2015.
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Mantenimento prati permanenti • Gli Stati membri designano i prati permanenti ecologicamente sensibili. • Gli agricoltori non possono convertire o arare tali prati permanenti. • Gli Stati membri assicurano che la proporzione della superficie a prato permanente in relazione alla superficie agricola totale non diminuisce di oltre il 5% rispetto al 2015. • Qualora uno Stato membro accerti che il rapporto è diminuito di oltre il 5%, deve prevedere obblighi per i singoli agricoltori di convertire terreni a prato permanente.
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Diversificazione colturale Interessa solo le superfici a seminativo e si applica in funzione della superficie a seminativo: • fino a 10 ettari a seminativo, nessun obbligo di diversificazione; • da 10 a 30 ha di seminativo: obbligo di due colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75%; • oltre i 30 ha di seminativo: obbligo di tre colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75% e le due principali al massimo il 95%. Sono escluse dall’obbligo di diversificazione, le aziende in cui: • le superfici interamente investite a colture sommerse per una parte significativa dell’anno (riso); • i seminativi investiti per più del
75% a foraggio e/o a maggese, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; • le superfici agricole investite per più del 75% a prato permanente, foraggio, a colture sommerse per una parte significativa dell’anno (riso), a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; • i seminativi interamente coltivati nell’anno precedente con una coltura diversa, se tali seminativi non sono stati dichiarati per più del 50% nella stessa domanda di aiuti nell’anno precedente;
15 Aree a valenza ambientale (o EFA Ecological Focus Area) Si applicano solo alle superfici a seminativo; non si applica alle colture permanenti e ai prati e pascoli permanenti. Questa è una grande novità del ne-
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IL PAGAMENTO ECOLOGICO (GREENING) Gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base sono tenuti a rispettare su tutti gli ettari ammissibili i seguenti impegni ambientali, fissati per tutte l’Ue: • Diversificazione colturale • Mantenimento prati permanenti • Aree a valenza ambientale I requisiti e l’impatto del greening, rispetto alla proposta iniziale della Commissione, sono stati notevolmente ridimensionati durante il negoziato. Si configura più come una “supercondizionalità” o una “condizionalità rafforzata”.
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goziato perché esclude dall’obbligo le colture permanenti (vigneti, oliveti, frutteti, ecc.). Le EFA sono obbligatorie per le aziende con più di 15 ettari di seminativi, per almeno il 5% della superficie a seminativo. La soglia del 5% può essere aumentata al 7% nel 2018, a seguito di una relazione della Commissione entro il 31 marzo 2017 e ad una proposta legislativa. Gli Stati membri decidono quali delle seguenti aree sono considerate aree di interesse ecologico (terreni lasciati a riposo, ecc. ) Le pratiche equivalenti del greening Gli agricoltori biologici hanno diritto automaticamente al pagamento ecologico sulle superfici a produzione biologica. Inoltre per evitare di penalizzare quanti già adottano sistemi di sostenibilità ambientale, l’accordo prevede un sistema d’”equivalenza d’inverdimento” in base al quale si considera che le prassi favorevoli all’ambiente già in vigore sostituiscano gli obblighi del greening. Rientrano nelle pratiche equivalenti: • regimi agroambientali dei PSR che adottano misure equivalenti; • sistemi di certificazione ambientale nazionali o regionali • per evitare il “doppio finanziamento” di queste misure, i pagamenti nell’ambito dei PSR devono tener conto dei requisiti d’inverdimento di base. PAGAMENTO PER I GIOVANI AGRICOLTORI Gli Stati membri concedono un pagamento aggiuntivo ai giovani agricoltori integrando il pagamento di base al loro primo insediamento del 25% per i primi cinque anni di attività. Beneficiari sono giovani agricoltori (età < 40 anni) che si insediano per la prima volta in qualità di capo azienda o insediato negli ultimi 5 anni • Adeguate competenze professionali
(secondo criteri degli SM). Il pagamento sarà annuale per un periodo massimo di 5 anni e si aggiunge alle altre misure a disposizione dei giovani agricoltori nel quadro dei PSR. PAGAMENTO ACCOPPIATO La misura è facoltativa e gli Stati membri possono versare aiuti accoppiati per una larga gamma di prodotti: • cereali, semi oleosi, colture proteiche, legumi da granella, lino, canapa, riso, frutta a guscio, patate da fecola, latte e prodotti lattiero-caseari, sementi, carni ovine e caprine, carni bovine, olio d’oliva, bachi da seta, foraggi essiccati, luppolo, barbabietola da zucchero, canna da zucchero e cicoria, prodotti ortofrutticoli, bosco ceduo a rotazione rapida. L’obiettivo della misura è quello di concedere un sostegno accoppiato a quei settori o a quelle regioni in cui determinati tipi di agricoltura o determinati settori agricoli che: • si trovano in difficoltà; • rivestono una particolare importan-
za per ragioni economiche, sociali o ambientali. Forma del sostegno: per superficie o per capo. Finanziamento: • fino al 8% del massimale nazionale o fino al 13% per quei Paesi che nel 2010-2014, hanno utilizzato più del 5% per i pagamenti accoppiati ai sensi del Reg. 73/2009. Per l’Italia, quindi fino al 13%. • possibilità di aumentare del 2%, quindi fino al 15%, per sostenere la produzione di colture proteiche (pisello proteico, fave, favino, lupino dolce). L’importo a disposizione dell’Italia è di 585 milioni di euro (15% del massimale dei pagamenti diretti nel 2015) che scende a 555 milioni di euro (15% del massimale dei pagamenti diretti nel 2019); oggi l’articolo 68 prevede pagamenti accoppiati per 251,95 milioni di euro (escluse le assicurazioni). IL REQUISITO FONDAMENTALE PER ACCEDERE AI PAGAMENTI DIRETTI: ESSERE AGRICOLTORE
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degressività può rappresentare uno strumento per ottenere gli stessi risultati del capping. Tale percentuale di riduzione viene applicata sull’importo del pagamenti diretti ad esclusione del greening, previa deduzione dei costi del lavoro. È facoltà di uno stato membro, qualora decida di applicare il pagamento redistributivo per i primi ettari ad un livello minimo del 5% del massimale nazionale, di non applicare la degressività.
DEGRESSIVITÀ E CAPPING Il capping é il tetto massimo per i pagamenti diretti. In base all’ultimo accordo del 24 settembre 2013 tra Consiglio e Parlamento europeo non verrà inserito. Verrà invece introdotto il meccanismo della degressività per cui gli stati membri dovranno introdurre la riduzione dei pagamenti diretti di almeno del 5% per gli importi a partire da 150.000 euro. Ogni stato membro può decidere volontariamente di applicare percentuali di regressività superiori al 5%, anche del 100%. Di conseguenza, la
LE MISURE TRANSITORIE PER IL 2014 Per i pagamenti diretti 2014 sono previste alcune modifiche rispetto all’attuale regime di pagamento, quali: • il regolamento Ce 73/2009 e di conseguenza i TITOLI DELLA PAC continua ad essere applicato; • adeguamento dei massimali PAC 2014; • possibilità di modifica dell’articolo 68 del Regolamento Ce 73/2009 della PAC, aumentandone le risorse e le misure; • anticipi PAC.
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ATTIVO Come previsto dal regolamento i pagamenti diretti saranno riservati agli agricoltori attivi. L’obiettivo è quello di ridurre la platea dei beneficiari della PAC, riservando i pagamenti diretti a chi fa agricoltura sul serio e non come estrazione di rendita, anche in considerazione della graduale riduzione delle risorse della PAC destinate ai pagamenti diretti è opportuno che i beneficiari del futuro pagamento unico siano, prioritariamente, i veri agricoltori. La Commissione aveva proposto una definizione di “agricoltore attivo” poco convincente. L’accordo si è chiuso con la definizione di una lista nera (black list) e con una forte delega agli Stati membri. Sono esclusi, a priori, dai pagamenti diretti gli agricoltori che appartengono alla black list (aeroporti, ferrovie, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti). Gli Stati membri possono: • ampliare ulteriormente la “lista nera”
sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori; • escludere dai pagamenti diretti, i soggetti le cui attività agricole sono una parte irrilevante delle loro attività economiche globali e il cui scopo sociale non consiste nell’esercizio di attività agricola. La definizione di agricoltore attivo non si applica agli agricoltori che hanno ricevuto pagamenti diretti non superiore ad un determinato importo nell’anno precedente (comunque non superiore a 5000 euro), a discrezione degli Stati membri. A livello nazionale due sono le possibili soluzioni: • optare per una selettività forte ovvero destinare i pagamenti diretti solamente agli agricoltori che si occupano principalmente di attività agricola - Coltivatore diretto e IAP-Imprenditore Agricolo Professionale; - Iscrizione alla CCIAA e/o all’INPS. • optare per una selettività debole: - utilizzare la deroga dei 5.000 euro o lasciarla solo per la montagna; - utilizzare un criterio di reddito più debole dello IAP; - utilizzare il metodo della Commissione PD/R < 5% (pagamenti diretti inferiori al 5% dei proventi totali ottenuti da attività non agricole). Si tratta perciò di un aspetto fondamentale per l’applicazione della nuova PAC.
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Modificato l’articolo 68 della Pac per il 2014 Ultima ora: via libera della Conferenza Stato Regioni
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a Conferenza Stato Regioni del 20 febbraio scorso ha dato il via libera al decreto di modifica dell’articolo 68 per l’anno 2014 con novità per i settori delle patate, dello zucchero e del tabacco. Ora il testo passerà alla firma del Ministro per la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Queste le modifiche previste dal decreto Mipaaf a partire dal 2014: inserimento di una nuova misura dedicata al miglioramento della qualità delle patate da industria (3 milioni di euro) e delle patate DOP e IGP (700 mila euro, compreso il riconoscimento transitorio); aumento del massimale destinato al miglioramento della qualità del tabacco rispettivamente da 20,5 milioni a 22,5 milioni per i gruppi varietali 01,02,03 e 04; e da 1 a 2 mi-
lioni al tabacco da fascia per sigari delle varietà Kentucky e Nostrano del Brenta; incremento dell’importo unitario destinato al miglioramento della qualità della barbabietola da zucchero. L’importo massimo unitario ad ettaro è aumentato a 500 euro. La modifica è importante anche in vista della riforma della Politica agricola comune, perché nel caso di scelta dell’Italia del pagamento 2014 (l’alternativa è il valore dei diritti detenuti dall’agricoltore nel 2014, vedi articolo 26 paragrafi 2 e 3 reg. 1307/2013) quale storico per il calcolo del valore iniziale del titolo base (VUI) nel 2015, l’art. 26 paragrafo 6 del regolamento 1307/2013 prevede che “ai fini dei metodi di calcolo di cui al presente articolo, a condizione che i settori pertinenti non ricevano il sostegno
accoppiato facoltativo di cui al titolo IV del presente regolamento, gli Stati membri possono tenere conto anche del sostegno concesso per l’anno civile 2014 nell’ambito di uno o più dei regimi previsti all’articolo 52, all’articolo 53, paragrafo 1, e all’articolo 68, paragrafo 1, lettere a) e b), del regolamento (CE) n. 73/2009 nonché, per quanto riguarda gli Stati membri che abbiano applicato il regime di pagamento unico per superficie ai sensi del regolamento (CE) n. 73/2009, previsti all’articolo 68, paragrafo 1, lettera c), e agli articoli 126, 127 e 129 di tale regolamento”. In sostanza l’Italia, potrebbe scegliere (da decidere entro 1 agosto 2014) di utilizzare anche i premi dell’articolo 68 percepiti nel 2014 per calcolare il valore del titolo base iniziale nel 2015.
“Voglia di crescere per un’agricoltura in crescita” I progetti economici di Coldiretti rivitalizzano il settore
Riunioni zonali
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19 l’economia agricola, in ogni comparto di riferimento”. “Infatti al di là delle varie problematiche burocratico-amministrative che coinvolgono le imprese – sottolinea Roberto Cabiale – il maggiore interesse dei nostri associati si focalizza proprio sullo stato dell’arte del progetto economico di Coldiretti che si sta sviluppando e radicando sempre più in tutta l’Italia. Ad esempio il marchio FAI, la filiera Firmata dagli Agricoltori Italiani, si sta diffondendo sempre più e comincia ad incidere seriamente sul valore complessivo dei prodotti agricoli. Sommando a questo il grande lavoro portato avanti per l’affermazione delle Botteghe di Campagna Amica, la grande distribuzione ordinaria comincia a ridiscutere seriamente il posizionamento sulla qualità e, ovviamente, sui prezzi. Non dimentichiamo che
Come ogni anno, sono in svolgimento le riunioni zonali di Coldiretti Asti, in totale nove incontri nei maggiori centri della provincia. È l’occasione per un aggiornamento professionale e per tracciare nuovi obbiettivi, soprattutto accordi di filiera e rivalutazione del valore delle produzioni il comparto agricolo è stato l’unico ad aver chiuso il 2013 con un trend in crescita. Secondo i dati Ismea il bilancio complessivo dell’anno appena trascorso ha visto le quotazioni dei prodotti chiudere con un incremento medio del 4,7 per cento rispetto al 2012”.
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ono iniziati il 7 febbraio scorso con Montiglio Monferrato gli incontri territoriali della Coldiretti Asti. Come ogni anno, il periodo fra febbraio e marzo è il più indicato per incontrare tutta la base associativa della provincia. Il calendario prevede ben altri otto incontri fino al 6 marzo prossimo: Asti, Castelnuovo Don Bosco, Nizza Monferrato, Moncalvo, Canelli, Vesime, San Damiano e Villanova. Le nove riunioni dedono il coinvolgimento di almeno un migliaio di dirigenti, il presidente provinciale, Roberto Cabiale, e il direttore, Antonio Ciotta, coordinano il tour nei maggiori centri della provincia coinvolgendo i presidenti e i segretari delle zone, nonchè i responsabili dei vari servizi, dall’economico al sindacale, dal fiscale al previdenziale, fino all’assistenza tecnica. Numerosissimi e di grande interesse per le imprese agricole gli argomenti affrontati nel corso delle riunioni, “come ad esempio – sottolinea Antonio Ciotta - le importanti novità in materia fiscale e la nuova Politica Agricola Comune. Inoltre sarà dedicato il giusto tempo all’analisi del progetto economico Coldiretti nelle diverse articolazioni presenti sul territorio della provincia di Asti. Dai progetti oramai consolidati, ovvero quello nel settore vitivinicolo e quello orticolo, a quelli che stanno muovendo i primi passi, come quello sulla filiera grano di qualità in partnership con il Consorzio Agrario del Nord Ovest”. Il confronto con la propria base associativa è sempre un momento fondamentale per Coldiretti, la forza sociale maggiormente rappresentativa del territorio: “è proprio da questi momenti di confronto – rileva Ciotta - che arrivano puntualmente buoni suggerimenti ed ottime proposte per far crescere
IMU + TARI + TASI = IUC La nuova tassa è una “service tax” composita
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a IUC (Imposta Comunale Unica ) istituita con la legge di stabilità 2014 è composta da più parti: • L’imposta IMU sul possesso di immobili (fabbricati, terreni agricoli ed edificabili) ad esclusione delle abitazioni principali e dei fabbricati rurali strumentali, • La tariffa TARI sulla produzione di rifiuti • La tariffa TASI, che copre i servizi comunali indivisibili (illuminazione, pulizia strade ecc..) con una quota anche a carico dei locatari. La IUC è dunque una Service Tax composita, che si paga sia rispetto al possesso di un immobile sia alla sua locazione, applicabile tanto ai proprietari quanto agli inquilini e va a sostitui-
re la vecchia IMU e la TARSU. L’ IMU 2014 è calcolata sul possesso di immobili siano essi fabbricati o terreni ad esclusione di prime abitazioni e di fabbricati rurali strumentali. La base imponibile da utilizzare per il calcolo dell’imposta è la stessa già stabilita per il 2012 e 2013 ma il coefficiente per i terreni agricoli posseduti e condotti da CD/IAP iscritti Inps passa, nel 2014, da 110 a 75 permanendo le stesse detrazioni per la conduzione e le esenzioni per i terreni in comuni montani e svantaggiati. La TASI, copre i servizi comunali indivisibili quali, ad esempio, illuminazione e pulizia strade, con una quota anche a carico dei locatari, e viene calcolata sulla base imponibile utilizzata per il calcolo IMU. Ancorché
esenti IMU pagheranno la TASI nella misura massima dell’ 1 x mille dell’imponibile i fabbricati rurali e nella misura massima del 2,5 x mille (per il 2014 già elevato al 3,30 x mille) le abitazioni principali. Non sono tassabili ai fini della TASI i terreni agricoli, così come definiti dal piano regolatore comunale. Dovranno pagare la TASI le aree edificabili anche se possedute e condotte da IAP o CD iscritto Inps. La TARI verrà calcolata sui metri dei fabbricati e andrà a coprire i costi sulla produzione di rifiuti I Comuni delibereranno le aliquote da applicare alle singole imposte rimanendo in fasce di aliquote minime e massime previste dalla normativa nazionale e potranno applicare determinate assimilazioni e detrazioni.
Obbligo pagamento con bancomat Dal 1 luglio per le aziende con più di 200 mila euro
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on la pubblicazione in gazzetta ufficiale del 27/01/2014 del decreto interministeriale 24/01/2014 a decorrere dal 01/07/2014 per le aziende con volume d’affari superiore a 200.000,00 euro diventa operativo l’obbligo di accet-
tare il pagamento con Pos (bancomat) per acquisti effettuarti da privati di importo superiore a 30,00 euro di prodotti o servizi. Con successivo decreto verranno stabiliti nuovi limiti che dovrebbero decorrere da fine anno e che sicuramente coinvolgeranno un
maggior numero di aziende. Al momento non sono previste sanzioni per le aziende che non si adeguano all’istallazione dei Pos ma si consiglia le aziende che effettuano vendite a privati di attivarsi al più presto presso il proprio istituto di credito.
Assicurazione agevolata 2014 • 30 Giugno 2014 per le altre produzioni. Per poter beneficiare dei contributi pubblici 2014 occorre che l’agricoltore presenti, come negli anni scorsi, la domanda di contributo comunitario (domanda OCM Vino per l’uva da vino e domanda unica PAC per tutte le altre colture) presso il proprio CAA. I contributi pubblici massimi sui premi assicurativi sono i seguenti: Polizze pluririschio a 3 avversità: - fino al 65% della spesa ammessa; Polizze pluririschio a 4 avversità: - fino al 70% della spesa ammessa; Polizze multirischio sulle rese contro tutte le avversità: fino all’80% della spesa ammessa. Presso le sedi di Impresa Verde, società di servizi di Coldiretti Asti, grazie a Green Assi-
21 curazioni è possibile richiedere tutte le informazioni, il fascicolo informativo sulle condizioni di polizza, le tariffe, una specifica consulenza e sottoscrivere direttamente le polizze. Per informazioni telefoniche si può chiamare ai numeri 0141.380.438 – 346.60.86.180; posta elettronica email: gianluca.stradella@coldiretti.it.
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numero 2 – 2014
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l Consorzio di Difesa delle Colture dalla Calamità Atmosferiche con sede in Asti Viale Alla Vittoria 103, rende noto che è stato approvato il Piano Assicurativo per la copertura dei rischi agricoli per l’anno 2014. Come ogni anno è possibile usufruire dell’assicurazione agevolata con il contributo pubblico per la copertura dei rischi di perdite economiche causate da avversità atmosferiche sui raccolti, da epizoozie negli allevamenti zootecnici, da malattie delle piante e da infestazioni parassitarie sulle produzioni vegetali. La nuova Campagna grandine, prevede le seguenti tipologie di polizze: • Polizze Pluririschio; • Polizze Multirischio sulle rese. I termini di accettazione assunzione dei certificati sono i seguenti: • 31 Marzo 2014 per le colture permanenti (uva, frutta, ecc), e cereali (frumento, orzo, colza, ecc.); • 30 Maggio 2014 per le colture a ciclo primaverile (mais, girasole, soia, sorgo, ecc.);
Piano assicurativo
La nuova campagna grandine: vite entro marzo
Arriva banca dati aziende agricole che assumono 68% giovani vorrebbe partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta
Lavoro
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rriva la banca dati di aziende agricole che assumono alla quale potrà accedere il 68 per cento dei giovani italiani che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, nel 2014 vorrebbe lavorare in agricoltura, dalla vendemmia alla raccolta della frutta, perché ama la campagna o semplicemente per raggranellare un po’ di soldi, magari nella pausa scolastica. La presentazione è avvenuta nel corso dell’Assemblea elettiva di Giovani Impresa Coldiretti durante la quale è stato aperto il portale della Coldiretti “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in corso di autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro (vedesi a pagina 6 di questa stessa rivista). È stato predisposto un sistema informatico che opera attraverso un apposito sito web nazionale nel quale verranno acquisite, archiviate e rese disponibili in forma pub-
blica tanto le richieste di manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori. Il servizio peraltro non si limita comunque all’impresa, ma è rivolto anche al sistema della famiglia che potrà essere assistito nella ricerca di colf o badanti, al giovane che ricerchi la possibilità di effettuare uno stage aziendale, allo studente a caccia di un’occupazione durante il periodo delle vacanze estive o invernali attraverso un’offerta di lavoro occasionale accessorio (voucher) e al pensionato che voglia integrare il proprio reddito da pensione sempre tramite i buoni lavoro. Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e sportello territoriale della struttura Coldiretti con personale qualificato che provvede anche a rendere un vero e proprio servizio di accompagnamento ed assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di ca-
ricamento e aggiornamento dei dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. È infatti previsto che tale fase di incontro tra impresa e lavoratori non sia gestita in automatico dal sistema, ma sia accompagnata e guidata dai servizi Coldiretti che provvederanno a segnalare all’impresa l’esistenza nell’archivio del sistema web di candidature compatibili con le necessità espresse provvedendo, se di interesse dell’impresa, ai necessari contatti con i candidati. “Si tratta di una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani (e non solo) che desidera fare una esperienza di lavoro in campagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “in agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione lontano dalla città”.
Credito agrario in ripresa numero 2 – 2014
Ma purtroppo aumentano le sofferenze
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’ultimo bollettino statistico 2013 di Banca d’Italia evidenzia un monte affidamenti nel settore agricolo pari a quasi 44 miliardi di euro, circa 130 milioni in più rispetto al dato registrato esattamente un anno fa dalla nostra Banca Centrale. Un credito agrario che ha ricominciato a crescere (+0.3
per cento rispetto al 2012), ma che evidenzia anche un forte aumento delle sofferenza pari a circa 4, 4 miliardi di euro con una incidenza del 10 per cento sull’ammontare dei finanziamenti concessi alle Pmi operanti in agricoltura, silvicoltura e pesca. Sofferenze a doppia cifra in capo a oltre 17 mila imprese
con un debito medio incagliato di 258 mila euro per singola impresa. Sebbene in un contesto economico e finanziario di grande difficoltà, l’attività di CreditAgri Italia a sostegno delle imprese prosegue con forte dinamismo, segnando anche nel 2013 una crescita del 12 per cento rispetto ai volumi dello scorso anno.
Terranostra Asti promuove la raccolta dei tappi Il ricavato andrà alla cascina di Moncalvo confiscata alla mafia
Notizie
tiva è stato fornito un Box in cartone con i loghi di Campagna Amica e Terranostra dove riporre i tappi di sughero. Periodicamente il Box sarà svuotato e i tappi in sughero raccolti per il conferimento ad una fabbrica di materiali isolanti utilizzati in edilizia. Il ricavato previsto e con il contributo della società Amorim (ditta produttrice di tappi) di 1.000,00 €/ tonnellata, sarà quindi utilizzato esclusivamente per la ristrutturazione di “Cascina Graziella” in Moncalvo. Per ulteriori informazioni si può contattare la segreteria di Terranostra Asti al numero telefonico 0141.380.403, oppure all’email luigi. franco@coldiretti.it .
Corso di cottura e cucina
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Ha preso il via alla scuola alberghiera
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ome si sa la scuola alberghiera ha avuto in questi anni una funzione importante per la crescita qualitativa dell’offerta degli agriturismo dell’Astigiano. Avere un istituto scolastico ad indirizzo specifico “sotto casa” ha permesso a molte aziende agricole e ai titolari di aziende agrituristiche di indirizzare appropriatamente i corsi di studi dei propri figli, e talvolta dei propri nipoti. È così che molte attività di ristorazione degli agriturismo sono state “prese in mano” da giovani motivati e preparati ad offrire il meglio della nostra tradizione culinaria. In questo senso deve essere accolto con favore il nuo-
vo corso di tecniche di cottura e cucina iniziato in questi giorni alla scuola AFP Colline Astigiane. In questo caso, vi partecipano, giovani e meno giovani impegnati nelle aziende agrituristiche di Terranostra Campagna Amica della provincia diAsti. La collaborazione tra la Scuola alberghiera astigiana e le aziende agrituristiche di Teranostra Campagna Amica Asti fa parte di un più ampio progetto
di sviluppo del territorio e di trasferimento e miglioramento delle conoscenze messe a servizio dei turisti e dei clienti delle strutture agrituristiche.
numero 2 – 2014
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a sezione astigiana di Terranostra ha attivato un’iniziativa destinata a fare del bene recuperando un rifiuto. Saranno infatti ricuperati e rivenduti i tappi di sughero utilizzati nelle aziende agrituristiche dell’Astigiano. Il ricavato sarà utilizzato per la ristrutturazione di “Cascina Graziella”, l’azienda agricola di Moncalvo sequestrata alla mafia e destinata alla sede di un centro di recupero per donne in difficoltà. La lodevole iniziativa è stata possibile grazie alla proposta e all’accordo sottoscritto con l’Associazione “Libera” di Asti che si occupa dei beni confiscati alle mafie. Agli agriturismo interessati all’inizia-
Terranostra Piemonte su bookingpiemonte.it Siglato un accordo conveniente con il noto portale web
CampagnaAmica
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er promuovere e valorizzare gli agriturismo del territorio, ma soprattutto per offrire ai propri associati nuove opportunità imprenditoriali, l’Associazione regionale Terranostra – Agriturismi di Campagna Amica del Piemonte ha siglato un importante accordo con Turismo Piemonte, che permetterà ai propri associati di aderire, a condizioni vantaggiose, al nuovo portale web BookingPiemonte.it, una piattaforma istituzionale per le prenotazioni turistiche online, recentemente attivata dalla Regione Piemonte. “Si tratta di una nuova opportunità imprenditoriale che offriamo ai nostri associati – spiega Stefania Grandinetti presidente di Terranostra Piemonte -. La vacanza in agriturismo è quella più scelta, sia da connazionali che dai turisti stranieri,
perché permette di vivere a contatto con la natura e di apprezzare le peculiarità del territorio, dalla buona tavola, con i cibi genuini e a km zero, ai servizi pensati e formulati per le famiglie o per l’outdoor: la visibilità offerta da questo portale web, attualmente in otto lingue, permetterà agli utenti di scegliere e prenotare tutti i servizi offerti dagli operatori, dalla degustazione enogastronomica al soggiorno completo e di combinare insieme diversi prodotti turistici in un pacchetto personalizzato, su misura per ogni esigenza”. Terranostra regionale, confluita nel grande progetto Coldiretti di Campagna Amica, grazie anche al nuovo portale tarato esclusivamente sul Piemonte, avrà l’opportunità di valorizzare ulteriormente innanzitutto i “veri” agriturismo, ma soprattutto i
propri operatori con le loro attività, i loro servizi, il loro territorio, nonché l’appartenenza al marchio Campagna Amica, specificatamente segnalato sul portale. BookingPiemonte, riconoscendo all’Associazione un importante elemento di qualità e professionalità delle strutture ricettive ha offerto ai Soci Terranostra condizioni di adesione vantaggiose: Terranostra si propone, infatti, come interlocutore di riferimento, nei confronti di Turismo Piemonte, per il settore agrituristico piemontese. Aderire al portale significa per le aziende aprirsi una nuova vetrina internazionale, in vista anche di Expo2015, nonché, per i fruitori del servizio, godere di un punto di incontro privilegiato per parametrare le proprie esigenze con i servizi offerti dagli Agriturismi che fanno parte del circuito Terranostra.
L’attività delle aziende agrituristiche L’incontro fra gli operatori di Campagna Amica Terranostra Asti
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l 4 febbraio scorso, alla Coldiretti, si è tenuto un incontro fra tutte le aziende agrituristiche aderenti a Campagna Amica Terranostra di Asti. Hanno preso parte all’incontro le presidenti Terranostra, regionale Stefania Grandinetti, e provinciale Giovanna Soligo, il direttore Coldiretti Asti, Antonio Ciotta, i segretari Terranostra, regionale Maria Chiara Bellino, e provinciale Luigi Franco. È stata pianificata l’attività dell’associazione Terranostra per l’anno 2014 e sono stati discussi gli argomenti di stretta attualità, fra cui l’impasse in Regione della nuova legge sull’attività agrituristica attesa da anni. Nell’oc-
casione è stata ufficialmente avviata una collaborazione con Cascina Graziella Campagna di Moncalvo, l’azienda agricola gestita dall’Associazione Libera e sequestrata alla mafia, per il riciclo dei tappi in sughero delle bottiglie di vino. In pratica,
ogni agriturismo dell’Astigiano, raccoglierà i tappi in un apposito contenitore che saranno poi venduti in forma collettiva ed il ricavato sarà offerto per la ristrutturazione della cascina destinata ad ospitare giovani donne vittime di violenza.
Salgono a 3 milioni le presenze in agriturismo Il 2013 ha anche visto il boom di nuove aperture, + 47% in 10 anni l’offerta degli agriturismo si è molto differenziata, non solo mangiare con le aziende autorizzate alla ristorazione (in totale sono 10.144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi. Sono infatti ben 11.982 gli agriturismo che offrono altre attività, come l’escursionismo (3.324), la mountain bike (2.785), i corsi di cucina, orto, cucito o altro (2.009), l’equitazione (1.489), il trekking (1.821), le fattorie didattiche per i più piccoli (1.251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione.
Equaliter presente alle Sagre Invernali A Palazzo Enofila con i vini della Luna di Marzo
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uest’anno Coldiretti Asti tramite il Consorzio Equaliter sarà presente al Festival delle Sagre Invernali, in programma a Palazzo Enofila di Corso Cavallotti ad Asti dal 28 febbraio al 23 marzo. Per la rassegna gastronomica con le pro loco dell’Astigiano, Equaliter sarà addetta alla mescita del vino (Barbera d’Asti e Moscato d’Asti) nei giorni 14, 15 e 16 marzo 2014. Le de-
gustazioni costeranno soli 50 centesimi e potranno essere abbinate ai piatti proposti dalle pro loco di Isola d’Asti, San Marzanotto, Castello di Annone, Cunico, San Damiano e Revignano. Il Festival delle Sagre Invernali, sempre a Palazzo Enofila dall’8 marzo, vedrà in contemporanea lo svolgimento della quarta edizione della Fiera dei Vini della Luna di Marzo.
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multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento). Fra le decisioni di scegliere una vacanze in campagna c’è la necessità di ottimizzare il tempo e le disponibilità economiche con vacanze flessibili, tranquille e più vicine a casa. Alla sostanziale stabilità delle presenza nazionali si contrappone un aumento degli stranieri anche se la durata media del soggiorno è ormai ridotta a pochi giorni. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo, è la qualità più apprezzata dagli ospiti. Negli anni
Motorino avviamento per trattori
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anno superato i 3 milioni gli arrivi in agriturismo nel 2013. Il settore tiene bene facendo segnare un bel +2,5 per cento e si consolida tra le mete preferite delle vacanze in Italia. Le aziende agricole autorizzate a svolgere l’attività agrituristiche sono salite alla cifra record di 20.474, con un aumento del 47 per cento negli ultimi dieci anni. Tra i riscontri interessanti quello dei giovani, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè il 54 per cento dei ragazzi, oggi, preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una
Expo 2015, Coldiretti in squadra con Padiglione Italia L’obiettivo è di far conoscere le distintività ed i primati dell’agroalimentare
Progetti
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a Coldiretti nazionale entra a far parte della squadra di Padiglione Italia. È stato firmato il protocollo che consentirà all’organizzazione di diventare partner di contenuto del Padiglione durante l’Expo che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. L’accordo prevede che Coldiretti sia presente all’Esposizione Universale, nel Padiglione Italia anche con l’organizzazione di un calendario di eventi per tutti i sei mesi, con l’obiettivo di far conoscere le distintività ed i primati dell’agroalimentare Made in Italy. La collaborazione della più importante organizzazione agricola europea con Padi-
glione Italia è di straordinaria importanza per il successo dell’Esposizione del 2015 sia perché Coldiretti è in sintonia con il racconto di un’Italia che affonda le proprie radici in un’identità contadina, sia perché il protocollo prevede per Coldiretti un ruolo di impulso e promozione del Padiglione Italia. “Coldiretti è la prima grande associazione di categoria che firma un’intesa con Padiglione Italia, e questo ci fa molto piacere - afferma Diana Bracco, Commissario generale di Sezione del Padiglione Italia per la sua rilevanza nell’ambito dell’agricoltura europea e la sua straordinaria capillarità. “Il Settore Agroalimentare italiano
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• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.
- ha aggiunto poi Diana Bracco - rappresenta una eccellenza assoluta nella gestione del prodotto ‘dal campo alla tavola’ e il nostro paesaggio unico al mondo forma un binomio indissolubile con la tradizione agricola italiana. Del resto la “cultura” di un Popolo nasce e trae linfa proprio dalla sua “coltura” e dalla sua terra. Nel Padiglione Italia racconteremo tutto questo in modo attraente e didattico usando anche “storie” emblematiche della millenaria tradizione alimentare italiane, ricca di influenze tra gruppi sociali con un mix di alimenti ricchi e poveri, nobili e villani e scambi con i popoli del mondo”. “L’Expo deve sostenere la riscossa delle campagne italiane e presentare al mondo il nostro modello di sviluppo agricolo, la qualità delle nostre produzioni e le grandi potenzialità del cibo e di tutto il Made in Italy”, ha affermato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’agroalimentare italiano è il più apprezzato, ma anche il più copiato nel mondo e l’Expo è una storica opportunità per far conoscere le nostre produzioni autentiche che nascono da un territorio unico ed inimitabile”.
Malattie professionali in agricoltura Quando il lavoro ne costituisce la causa diretta e determinante
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miatrice semovente; malattie da sovraccarico degli arti superiori: tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ecc. Sono comunque indennizzabili dall’Inail anche le malattie non presenti nella tabella di Legge: in tal caso, però, il lavoratore deve dimostrarne l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto. Data la complessità della materia è necessario che in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato EPACA. Gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad inviare tempestivamente la denuncia all’Inail, al fine di evitare la perdita dei benefici economici e offrendo al contempo un servizio gratuito di consulenza medico legale qualificata.
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mente ai contributi previdenziali. Le malattie di origine professionale riconosciute dalla Legge in agricoltura sono elencate in una apposita tabella e sono associate a una o più attività o lavorazioni. Se la malattia denunciata rientra in questo elenco il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo indennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasionale una delle attività che in base alla tabella espongono al rischio di quella malattia. Rientrano ad esempio nell’elenco delle malattie professionali in agricoltura: le malattie causate da esposizione a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni solari, per le lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare causata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: trattori, mietitrebbia, vendem-
Patronato
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coltivatori diretti coloni e mezzadri sono assicurati obbligatoriamente all’Inail, quindi sono tutelati non solo se subiscono un infortunio sul lavoro, ma anche se contraggono una malattia a causa e nell’esercizio del lavoro svolto o dei materiali utilizzati (es. esposizione a sostanze dannose, rumore, ecc.). Le malattie professionali si differenziano dagli infortuni sul lavoro in quanto sono originate da una causa lenta e prolungata nel tempo (es. il lento processo di assorbimento di sostanze tossiche da parte dell’organismo), al contrario dell’infortunio sul lavoro che si caratterizza per una causa violenta e improvvisa (es. una caduta dall’alto). Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. In ogni caso, per i coltivatori diretti le prestazioni economiche e sanitarie sono condizionate alla regolare iscrizione negli elenchi Inps e, per i titolari di azienda, anche al regolare versamento della contribuzione Inail, la cui riscossione è affidata all’Inps, unita-
L’Amico del Territorio e le sue ricette Le tante curiosità dell’ormai popolare trasmissione televisiva
Territorio
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ono numerosi gli attestati di apprezzamento dell’iniziativa televisiva “L’Amico del Territorio” in onda su Grp, Asti Tv e sui principali social media. Sono già state programmate ben diciannove puntate di cui, ad oggi, diciasette già andate in onda. La formula della trasmissione è molto apprezzata, soprattutto perchè vengono portate alla ribalta, grazie a Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, le peculiarità del nostro Monferrato e della Langa astigiana. Via via stanno emergendo le tante qualità della nostra agricoltura, accostate alle curiosità e alle visite dei siti di interesse turistico della loro zona di provenienza. “Girando la trasmissione – sottolinea il conduttore Stefano Zunino – stiamo riscoprendo anche noi il grande valore delle produzioni agricole e le
PUNTATA DATA
peculiarità del territorio. Grazie al volano economico della nostra agricoltura e alla sua lunga storia, abbiamo anche capito come tante persone siano profondamente legate al territorio e portino avanti iniziative culturali con un grande spirito di volontariato. Ad esempio abbiamo visitato con piacere i musei delle contadinerie di Cisterna d’Asti e di Castell’Alfero, il museo del generale Badoglio di Grazzano, oppure le sagre del Cappone San Damiano e di Sua Maestà il Bue Grasso di Moncalvo. Abbiamo poi voluto dare spazio alle piccole doc, come il Cisterna, l’Albugnano, il Calosso e il Loazzolo, che grazie al loro stretto legame con la tradizione portano alla ribalta micro territori creando un forte valore aggiunto, sia economico che culturale”. Particolarmente efficaci risultano anche le
due rubriche inserite settimanalmente in trasmissione. Con “In vino Veritas” Secondo Rabbione traduce alla “portata di tutti” gli astrusi termini che solitamente si sentono nei commenti televisivi dei vini. Un vero e proprio corso di degustazione che incontra i favori dei telespettatori. Con l’altra rubrica “La Ricetta della Settimana” Isabella Schifone e gli agriturismo di Terranostra Campagna Amica traducono quanto visto durante la puntata in succulenti piatti. Tanti spunti e tanti argomenti dunque, non solo per gli addetti ai lavori ma anche per chi vuole passare un’ora di svago vedendo il meglio del nostro territorio, ogni domenica a partire dalle ore 12 su Grp canale 13 del digitale terrestre e su www.astitv.it dove si possono rivedere le puntate ion ogni momento e in ogni parte del mondo.
ARGOMENTO
RICETTA
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3 novebrembre
La Barbera Amica
Coniglio con uva Barbera, la Cugnà e la Crostata all’uva; Agriturismo “C’era una volta”
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10 novebrembre
La Carne Bovina di Razza Piemontese
Arrosto – Agriturismo “La Valle” di Bosco Andrea
3a
17 novebrembre
Il Cardo Gobbo di Nizza M.to e la Bottega di Campagna Amica
Flan con cardo gobbo e fonduta su un letto di bagna cauda – Agriturismo “I salici ridenti”
4a
24 novebrembre
Festa del Ringraziamento, Anteprima Barbera, Consuntivo Annata
Il pane – Agriturismo “Ca’ ‘d Pinot”
5a
1 dicembre
Il Grano tenero e i Cereali
La polenta con il cavolo nero – Agriturismo “I tre tigli”
6
8 dicembre
Il Moscato d’Asti Docg
Anatra al moscato – Agriturismo “Cascina Bo”
7a
15 dicembre
Il Cappone di San Damiano
Il cappone lesso con il fieno maggengo – Agriturismo “Bric dell’usignolo”
8a
22 dicembre
Sua Maestà il Bue Grasso
Il bollito con il bue grasso – Agriturismo “Cascina Moncucchetto”
9a
29 dicembre
Gli Agriturismo Terranostra e i menù Il vitello tonnato, la battuta di carne di fassone – la torta di nocciodi Capodanno le – Agriturismo “Cascina San Nazario”
10a
5 gennaio
Il Biologico, l’uva, il vino, la grappa
Gli gnocchi di farro – Agriturismo “Le rondini”
11
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12 gennaio
Le Mele Golden di San Marzano e le antiche varietà di Vezzolano
La torta di mele – Agriturismo “Il girasole”
12a
19 gennaio
Il Cisterna Doc
Gli agnolotti con il Cisterna – L’arrosto con il Cisterna – Agriturismo “Le verne”
13a
26 gennaio
Il Cotto Monferrato e il Cordino Rosso
Il cotechino con la purea e le friciule con i salumi astigiani – Agriturismo “Cascina Borio”
14a
2 febbraio
Le Doc delle terre dei Santi
Lo stracotto con l’Albugnano e la panna cotta con la riduzione di Malvasia – Agriturismo “Alle tre colline”
15a
9 febbraio
La nocciola del Piemonte
I biscotti nodini
16
a
16 febbraio
Il Ruchè e il Grignolino
Pere caramellate con zabaione al Ruchè
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a
La pasta fresca con i cavolfiori
a
23 febbraio
Ortaggi e zafferano
18a
2 marzo
Il Loazzolo, moscato vendemmia tardiva Il tiramisù con il Loazzolo e la granella di nocciole
19a
7 marzo
Il Calosso e la “gamba di pernice”
Il risotto con il Calosso
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