Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 3 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
ASTI
COLDIRETTI
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21 marzo 2014
m m a r i o
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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I progetti economici Coldiretti al centro delle attenzioni
La grande realtà di Campagna Amica, anche nell’Astigiano
Una vera rivoluzione a portata di click
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In Piazza Statuto il nono mercato di Campagna Amica
Si inaugura una nuova Agrimacelleria
Corsi formativi per i futuri imprenditori agricoli
Misura 111 -La sensazione acida del vino; Pac: in arrivo nuove regoel per i vigneti; Misure Agroambientali 2014; Gli interventi primaverili su grano e orzo; La Canapa, una risorsa sostenibile; Ortofrutta: autocontrollo igienico sanitario
Sommario
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 63° numero 3 - 21 marzo 2014* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale
argomenti in evidenza
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numero 3 – 2014
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La giustizia e la carità “includono” Dall’inequità nasce l’esclusione
Riflessioni
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di don Francesco Cartello
on è un errore, avete letto bene: qui si parla di “in-equità” che, come nelle parole introdotte da “in”, significa “mancanza”. È parente stretta di “iniquità”, ma pone l’accento sulla mancanza di equità, cioè di giustizia, mentre noi definiamo iniqua ogni cosa e ogni comportamento genericamente cattivo. È questo il termine che papa Francesco usa nella sua Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium” dello scorso novembre: “Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. Sul numero scorso del “Notiziario” abbiamo parlato della “accoglienza”, come primo momento della solidarietà verso persone e popoli, che per un cristiano equivale a riconoscere nel fratello più piccolo e più povero la presenza stessa di Gesù, se non vogliamo sentirci dire un giorno: “…avevo fame, avevo sete, ero senza casa e senza lavoro e non mi avete accolto…”. Potremmo dire che per accogliere non basta aprire la porta, bisogna far entrare…Il contrario di “far entrare” è “tenere fuori”, magari sull’uscio di casa ma senza invitare ad oltrepassare la soglia. Nella parabola delle “vergini sagge e stolte” le ragazze che avevano avuto l’accortezza di fornire di olio la loro lampada per fare corteo allo sposo vengono fatte entrare alla festa, e “la porta fu chiusa”: le altre, che sono andate a rifornirsi, vengono chiuse fuori, e cioè “escluse”. Il contrario di escludere è “includere”, accogliere e far partecipare alla festa… Sappiamo che l’insegnamento della parabola mira a farci riempire la vita di bontà, di carità, di giustizia, e ci dice che se saremo esclusi sarà per scelta nostra, ma sappiamo anche da un’altra parabola che tutti sono invitati al banchetto del Figlio del re, anche se non tutti rispondono di sì. Ecco perché papa Francesco,
allargando il discorso da un contesto personale ad una dimensione sociale, dice: “No a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Questo è in equità… Abbiamo dato inizio alla cultura dello“scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”...”. Già nello storico viaggio a Lampedusa aveva gridato forte il pericolo che stiamo correndo, e qui riprende: “…gli esclusi continuano ad aspettare. Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza. Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete. La cultura del benessere ci anestetizza…”. La sua analisi prosegue lucida e decisa mettendo in risalto le cause di questa mentalità, come l’idolatria del denaro: “In questo sistema, che tende a fagocitare tutto al fine di accrescere i benefici, qualunque cosa che sia fragile, come l’ambiente, rimane indifesa rispetto agli interessi del mercato divinizzato, trasformati in regola assoluta. No a un denaro che governa invece di servire…”. Tutto ciò che è “fragile”, come l’ambien-
te, e il lavoro medesimo, e chi è fragile, come l’immigrato o il nuovo povero, corre davvero il rischio di essere “mangiato”, e questo Lui non lo può ammettere: “Il Papa ama tutti, ricchi e poveri, ma ha l’obbligo, in nome di Cristo, di ricordare che i ricchi devono aiutare i poveri, rispettarli e promuoverli. Vi esorto alla solidarietà disinteressata e ad un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano. No all’inequità che genera violenza…”. Lo sguardo del Papa si posa poi su tutta la realtà del creato, e per chi fa del lavoro sulla terra e con la terra la propria ragione di impegno, la sua parola diventa invito ad “includere” anche questo aspetto del nostro mondo in crisi nel suo interesse: “Ci sono altri esseri fragili e indifesi, che molte volte rimangono alla mercé degli interessi economici o di un uso indiscriminato. Mi riferisco all’insieme della creazione. Come esseri umani non siamo dei meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha unito tanto strettamente al mondo che ci circonda, che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno, e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione. Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e quella delle future generazioni… Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come san Francesco d’Assisi, tutti noi cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo…”. *Consigliere ecclesiastico Coldiretti Asti
I progetti economici Coldiretti al centro delle attenzioni
i è appena concluso, c o n l ’ i n c o n t ro d i g i o v e d ì 6 m a r z o a Vi l l a nova d’Asti, il consueto g i ro d i i n c o n t r i z o n a l i c h e l a d i r i g e n z a d i C o l d i re t t i A s t i o rg a n i z z a t u t t i g l i anni. M o l t o n u m e ro s a l a p a rtecipazione, dovuta sicuramente all’importanza p e r l e i m p re s e a g r i c o l e d i a l c u n i a rg o m e n t i t r a t t a t i , ma anche per un’ampia c o n d i v i s i o n e d e l l a p ro gettualità sull’economico p o r t a t a a v a n t i d a l l ’ o rg a nizzazione. Dopo una prima parte d e l l ’ i n c o n t ro dedicato alla spiegazione delle novità fiscali e di quella che p o t re b b e e s s e re l a n u o v a politica agricola comunitaria per il periodo 2014 – 2 0 2 0 , i l c o n f ro n t o s i è incentrato sullo sviluppo d e i s i n g o l i p ro g e t t i e c o nomici operativi sul territ o r i o p ro v i n c i a l e e re g i o nale. P a r t i c o l a re a t t e n z i o n e è stata riservata agli svilupp i s u l p ro g e t t o v i n o . I n i z i a t o n e l 2 0 1 2 , i l p ro g e t t o h a v i s t o , p ro p r i o p e r l e uve di quell’annata, una liquidazione di 93 centesimi al chilogrammo per i p ro d u t t o r i d e l l a “ B a r b e r a m i c a ” . N e l 2 0 1 3 i l p ro g e t t o v i n o h a i n t e re s s a t o b e n 7000 q.li di uva, non più solo di barbera. Piena condivisione sulla b o n t à d e l p ro g e t t o è s t a t a e s p re s s a d a d i v e r s i v i t i -
c o l t o r i p re s e n t i e l ’ a u s p i c i o è c h e i n f u t u ro s i p o s s a n o c o i n v o l g e re a n c o r a p i ù p ro d u t t o r i e p ro d o t t o . M o l t o i n t e re s s e è s t a t o m a n i f e s t a t o p e r i l p ro g e t to economico sulla filiera d e i c e re a l i , a n c o r a a l p r i mo anno di esperienza. Molte sono infatti le aspettative per una filiera molto importante per l a n o s t r a p ro v i n c i a e p e r d i v e r s e i m p re s e a g r i c o l e . P a r t n e r d e l p ro g e t t o è il Consorzio Agrario del N o rd O v e s t c h e , g i à i n a l t re p ro v i n c e p i e m o n t e si, da anni, mette in atto p ro g e t t u a l i t à s i m i l i c o n r i sultati ritenuti molto soddisfacenti da parte delle i m p re s e p a r t e c i p a n t i . Chiuso il terzo anno di esperienza per quanto rig u a rd a i l p ro g e t t o s u l l a
filiera degli ortaggi con la S a c l à , s i è p ro n t i a p ro g r a m m a re e d o rg a n i z z a re il quarto anno di attività. P ro g e t t u a l i t à q u e s t a c h e ha visto coinvolte ben q u a t t ro p ro v i n c e p i e m o n t e s i c o n b e n 9 re f e re n z e p e r u n t o t a l e d i c i rc a 1 0 . 0 0 0 q u i n t a l i d i p ro d o t to all’anno. Come poter meglio svil u p p a re i l p ro g e t t o d i C a m p a g n a A m i c a s u l t e rr i t o r i o d e l l a p ro v i n c i a d i Asti è stato discusso in tutte le riunioni zonali. L’ e s p e r i e n z a d e l l e b o t t e g h e , d e i m e rc a t i e d e i punti vendita di Campag n a A m i c a s t a s e m p re più coinvolgendo e conv i n c e n d o n u o v e i m p re s e agricole operanti nei div e r s i s e t t o r i p ro d u t t i v i . Risultati positivi si sono riscontrati non solo dal punto di vista economico bensì anche in termini di p ro m o z i o n e e d i d i v u l g a zione. I l p ro d u t t o re c h e h a f a t t o d e l l a v e n d i t a d i re t t a l a sua impostazione aziendale è di fatto il miglior testimonial della grande s t r a o rd i n a r i e t à d e i n o s t r i p ro d o t t i e i l t e s t i m o n e d e l grande a p p re z z a m e n t o dei consumatori della filiera tutta agricola e tutta italiana. * D i re t t o re C o l d i re t t i A s t i Nelle pagine seguenti uno “Speciale” con g l i a p p ro f o n d i m e n t i s u l p ro g e t t o Campagna Amica
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di Antonio Ciotta
Editoriale
È emerso dagli incontri con la base associativa della provincia di Asti
Immigrazione: ci vogliono subito 10 mila stagionali Approvata la procedura di semplificazione per i permessi di soggiorno
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Occupazione
a positiva approvazione della procedura di semplificazione per le domande di soggiorno dei lavoratori immigrati deve essere al più presto accompagnata dall’autorizzazione all’ingresso di almeno diecimila lavoratori stagionali extracomunitari. È quanto afferma la Coldiretti che, in riferimento alle misure di semplificazione approvate dal Governo, sottolinea l’urgenza della pubblicazione del Decreto del Presidente del Con-
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siglio dei Ministri per la definizione delle quote di ingresso per lavoro stagionale. L’andamento stagionale anomalo ha anticipato i processi di maturazione e le prossime campagne di raccolta primaverile rischiano di saltare in assenza dell’indispensabile manodopera extracomunitaria. Considerati i tempi tecnici, pubblicare al più presto il Decreto per autorizzare le assunzioni in tempi brevi ed attraverso procedure trasparenti, veloci e sem-
L’agricoltura italiana in “mani” straniere Un quarto delle ore lavorate nel settore è opera di “forestieri”
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prodotti dell’agricoltura italiana passano nelle mani dei lavoratori stranieri che rappresentano circa il 25 per cento del numero complessivo di giornate di occupazione del settore. Sono 320mila gli immigrati, provenienti da ben 168 diverse nazioni, impegnati regolarmente nelle campagne italiane per un numero complessivo annuale di giornate di occupazione di 25.598.449 nel 2012 (26.190.884 del 2011), pari al 25% (23% nel 2011). I lavoratori immigrati im-
pegnati in agricoltura hanno una età media di 35 anni e mezzo e per ben il 72 per cento sono di sesso maschile. I primi 12 paesi di provenienza rappresentano l’87,2 per cento del totale dei lavoratori stranieri: Romania 117.240, India 27.789, Marocco 26.220, Albania 24.624, Polonia 20.423, Bulgaria 15.100, Tunisia 12.445, Slovacchia 9.893, Macedonia 9.235, Senegal 5.738, Moldavia 5.478, Ucraina 4.722. A livello provinciale le prime 15 provincie per numero di lavora-
PNEUMATICI
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plificate, premia - sottolinea la Coldiretti - la virtuosità delle imprese regolari e viene a costituire, come dimostrato dai fatti, un importante “volano” di legalità sul territorio. Uno strumento di discrimine tra la volontà di esercitare attività di impresa in piena legittimità ed un agire irregolare od anche criminale trincerato da scusanti pretestuose quale appunto la mancata o ritardata pubblicazione del decreto sui flussi di ingresso.
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La grande realtà di Campagna Amica, anche nell’Astigiano Punti vendita, Fattorie di Eccellenza, Distributori di Latte, Mercati e Biobotteghe, una storia iniziata 20 anni fa
mente sulle 100 piazze d’Italia il “Patto” fra agricoltori e consumatori. La strada aperta da Coldiretti Asti, si tradusse quindi in una linea ben precisa di tutta l’organizzazione che avviò subito dopo il progetto “Campagna Amica” con i mercati, i punti vendita e le botteghe. Questo dette impulso ad un ulteriore affermazione della linea tracciata che in cinque anni, ha visto cotruire una rete fatta di 1017 mercati di Campagna Amica in Italia e 9 nell’Astigiano, 6144 Punti Vendita Campagna Amica in Italia e 131 nell’Astigiano, 133 Botteghe di Campagna Amica di cui 2 nell’Astigiano. Ed ancora le Fattorie di Ec-
cellenza, quelle Didattiche, gli Agriturismo di Campagna Amica, le Botteghe Italiane, i Ristoranti “Campagna Amica nel Piatto” e le Ristobotteghe. All’inizio erano molti ad ironizzare sulle intenzioni di Coldiretti, sul patto con il consumatore e sui mercati di “Campagna Amica”, ora il progetto è sempre più elaborato e sta dando impulso all’economia. Sono passati vent’anni, ed è di questi giorni la notizia che anche altre organizzazioni di categoria hanno “sposato” la linea Coldiretti, proponendosi per la realizzazione di nuovi mercati per fare la spesa e di un nuovo modo di promuovere il settore primario (Sic!). Meglio tardi che mai.
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Il progetto Coldiretti passato dal “Patto” con il Consumatore del Duemila, nell’Astigiano nacque 20 anni fa ed è approdato, nell’ultimo lustro, a numeri da capogiro
Campagna Amica
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oldiretti Asti precorse i tempi e capì quale potesse essere la strada per la completa valorizzazione della nostra agricoltura. Era l’inizio degli anni Novanta, quando nell’ambito della Giornata provinciale del Ringranziamento, fu proposto l’“Incontro fra Città e Campagna”. Consisteva nell’aprire ai consumatori le cantina, gli allevamenti e tutte le imprese agricole del territorio per instaurare un rapporto di fiducia e di scambio di opinioni. Contestualmente fu formato un gruppo di produttori aperti al contatto diretto con i consumatori, grazie a una fortunata trasmissione televisiva nacque il Gruppo Tipico Monferrato che si propose poi anche in mercati e mercatini, fiere e sagre. Tipico Monferrato, che diventerà successivamente un consorzio fra produttori agricoli, partecipò alla Fiera di Asti ideando la sezione enogastronomica, aderì alle Fiere di Primavera e inaugurò al Festival delle Sagre Astigiane la Cascina di Tipico Monferrato che poi venne anche “esportata” all’Assedio di Canelli e ad “Arti e Mercanti”. Furono istituiti i primi mercati dei produttori agricoli, fra cui in piazza Alfieri la prima edizione prese il nome di “Genuina”, promozionarono le produzioni in tante iniziative come ad esempio il Raduno Nazionale degli Alpini di Asti con la sistemazione in piazza Libertà dei produttori di vino. Per quasi un decennio susseguirono svariate iniziative fino a quando la Confederazione nazionale Coldiretti, sancì ufficial-
Una vera rivoluzione a portata di click Sul sito www.campagnamica.it si trovano tutte le offerte dei produttori agricoli
Campagna Amica
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a “rivoluzione” attuata da Coldiretti con Campagna Amica ha dato ai consumatori tanti spunti ed occasioni per reperire i prodotti agricoli. Oltre a poter scegliere il luogo più comodo dove acquistare ad un prezzo equo i prodotti agroalimentari di qualità, il sito internet www.campagnamica.it offre anche la possibilità di una ricerca del ventaglio di offerte per ogni singolo prodotto o servizio garantito da ogni impresa agricola. Giornalmente nuove imprese agricole stanno ancora aderendo al progetto Coldiretti che comunque già oggi possiamo dire abbia riscritto l’intera mappatura dell’offerta commerciale nazionale. Nell’invitare tutti i lettori desiderosi di avere altre informazioni in merito a rivolgersi a Coldiretti Asti, tel. 0141.380.400, di seguito riportiamo tutte le offerte del circuuito Campagna Amica. Fattorie di Campagna Amica Sono oltre 6144 i produttori in tutta Italia ad aver aderito ai “Punti Vendita Campagna Amica”. L’elenco completo si trova nel sito www.campagnamica.it. Ogni azienda espone all’ingresso l’apposita targa “Punto Campagna Amica” ed offre prodotti agricoli e trasformati di alta qualità ad un prezzo equo che tuteli l’ambiente ed i consumatori: -30% rispetto al servizio SMS consumatori per i prodotti generici confrontabili. Con la vendita diretta in azienda, non ci sono intermediari e si evita l’aumento esponenziale lungo la catena di distribuzione. Sul sito internet, www.campagnamica.it, si trova la mappa completa, con indirizzi e prodotti offerti, di tutte le imprese agricole italiane che hanno già aderito ai punti vendita. I “Punti Campagna Amica” che attualmente
LA RETE CAMPAGNA AMICA
ASTI
PIEMONTE
ITALIA
Punti
131
663
6.144
Agriturismo 37
186
1.682
Mercati
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110
1.017
Botteghe
2
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in provincia di Asti sono 131, propongono dai prodotti primari, frutta, verdura, fiori, a quelli trasformati, vini, formaggi, mieli ecc…, con la possibilità di acquistarli direttamente in azienda a prezzi agevolati. Sul sito internet si possono trovare tutte le produzioni agricole e trasformate, dalla frutta, alla verdura, dal miele alla carne, dai formaggi, ai vini ecc... Il tutto è diviso sotto 50 voci facilmente consultabili. Mercati di Campagna Amica Una sezione apposita del portale ospita i “Mercati di Campagna Amica”, in provincia di Asti questa nuova tipologia di vendita organizzata è ormai una realtà che tocca 9 location. Vedesi articolo di seguito di questa stessa rivista sull’inaugurazione del nuovo mercato di piazza Statuto. Botteghe di Campagna Amica Nelle Botteghe è possibile acquistare i prodotti a marchio Campagna Amica (ovvero agricoli e italiani) oltre ai prodotti artigianali a marchio FAI-Firmati dagli Agricoltori Italiani, fatti solo con materie prime agricole italiane, tracciate e controllate da un Ente Terzo di Certificazione. Le Botteghe sono gestite da imprese agricole – singole o associate – che vendono i propri prodotti e quelli di altri agricoltori di Campagna Amica.
Per questo, pur non essendoci la presenza fisica costante di tutti i produttori (come nei mercati), si possono comunque ritrovare tutti i vantaggi della vendita diretta in città: prodotti freschi, sani, sicuri, di origine italiana certificata, a prezzi sostenibili. La Bottega Italiana di Campagna Amica È un negozio in città in cui è possibile acquistare i prodotti a marchio FAI – Firmato Agricoltori Italiani –, fatti solo con materie prime agricole italiane, tracciate e controllate da un ente terzo di certificazione. Qui si trovano sempre i valori di Campagna Amica: italianità, freschezza, sostenibilità e protagonismo agricolo. Campagna Amica nel piatto È la Rete della ristorazione italiana che valorizza la Filiera agricola del nostro Paese. Fondazione Campagna Amica promuove una speciale sinergia tra produttori agricoli italiani di Campagna Amica e le imprese della ristorazione, che privilegiano l’impiego di materie prime di esclusiva provenienza nazionale di origine controllata. La grande cucina italiana torna ad essere così veramente italiana. Grazie a questo progetto, i consumatori avranno a disposizione un nuovo strumento, semplice e leggibile, per
Agriturismo di Campagna Amica Terranostra è l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio promossa da Coldiretti per sostenere e diffondere l’esercizio dell’agriturismo e la valorizzazione dell’ambiente rurale. Rappresenta un punto di riferimento importante sia per consumatori che per le imprese; con la sua attività si propone di promuovere l’accoglienza di qualità, nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente e della tipicità dei prodotti. Gli agriturismi di Campagna Amica sono riconoscibili da una targa gialla e dal codice identificativo di iscrizione all’Albo Nazionale di Campagna Amica. In Italia, ad oggi, ci sono 1.682 agriturismo accreditati Campagna Amica, 37 nell’Astigiano.
Associazionismo
Gruppi di Offerta Campagna Amica Particolarmente innovativi sono poi i gruppi di offerta indicati sul sito di Campagna Amica. Un Gruppo di acquisto (Ga) è costituito da persone che acquistano all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, che poi ridistribuiscono tra loro. Questi gruppi diventano solidali (Gas) quando i membri basano il fatto di raggrupparsi su ragioni prevalentemente etiche. Quelli ideati da Coldiretti sono
Gruppi d’offerta regionali: la lista con contatti dei fornitori di gruppi d’acquisto che sono preparati a soddisfare le diverse necessità logistiche.
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capire se i piatti offerti sono davvero preparati con prodotti Made in Italy. Per i produttori, il progetto è una sfida che li porterà a servire nuovi clienti esigenti e appassionati della qualità. Per i ristoratori, è un’occasione di visibilità e distinzione in un settore che si rivolge spesso a forniture scarsamente qualificate e di origine incerta. Per i consumatori, è l’occasione per un acquisto sano, consapevole e responsabile anche in occasione dei pasti fuori casa.
In Piazza Statuto il nono Mercato di Campagna Amica Sarà inaugurato il 1° aprile da una decina di produttori Coldiretti
Campagna Amica
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n nuovo Mercato di Campagna Amica sarà inaugurato il 1° aprile nel centro di Asti. Una decina di produttori Coldiretti sistemeranno i loro gazebo gialli in piazza Statuto ed offriranno a tutti i consumatori i loro prodotti di alta qualità. Tutti i martedì pomeriggio, dalle 14 alle 19, arricchiranno quella che un tempo era la piazza delle erbe, con un’ampia offerta di frutta, verdura, carne, salumi, formaggi, conserve e confetture, più alcune sorprese che varieranno di settimana in settimana. Si tratta del decimo Mercato di Campagna Amica presente nell’Astigiano. Ad Asti il Moi, presso il mercato ortofrutticolo all’ingrosso, in piazza Saragat, è attivo ogni mercoledì e sabato dalle 7,30 alle 11. Sempre ad Asti di fronte all’Ospedale Cardinal Massaia si tiene il mercato settimanale al lunedì dalle 7 alle 12. A Bubbio il mercato si svolge ogni sabato pomeriggio nella centrale via Roma e, naturalmente, offre una “specializzazione” per i formaggi ed i prodotti caseari. A Calamandrana il mercato di terra amica è sempre al sabato, ma in mattinata. A Castelnuovo don Bosco, il mercato di vendita diretta del contadino, è in fun-
zione ogni domenica mattina. A Cortazzone il mercato si svolge due volte al mese, alla prima e alla terza domenica. Ad Asti c’è anche un mercato mensile, i produttori di Campagna Amica si ritrovano, ogni seconda domenica del mese, nella rassegna agroalimentare sotto i portici di piazza Alfieri. Infine ancora ad Asti in piazzale De Andrè di fronte all’Università, dopo la pausa invernale, riaprirà al venerdì dalle 7 alle 13,30, il Mercato di Campagna Amica in Borgo Santa Maria Nuova. Ci sono poi altri mercati dove è forte la presenza di produttori di Campagna Amica come a Canelli, tutte le prime domeniche del mese, o a Nizza Monfer-
rato, nell’ambito del Mercatino dell’Antiquariato, ogni terza domenica del mese. In fine, segnaliamo, una presenza costante dei produttori astigiani di Campagna Amica, in molti mercati gestiti da Coldiretti fuori provincia. Ad esempio, domenica 23 marzo, al mercato di Campagna Amica in piazza Bodoni a Torino, dalle ore 9 e fino alle 18, erano presenti, fra gli altri, anche l’azienda agricola “Il filo rosso”, di Villafranca d’Asti con il ricercatissimo zafferano, l’azienda agricola di Silvia Castagnero, di Agliano Terme con la birra agricola, l’azienda agricola “La Tizianella”, di Tiziana Maria Bertolin, di Costigliole d’Asti con i formaggi di capra.
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GESTIONE VIGNETI • Conto terzi Manuali e/o Meccaniche • VENDEMMIA MECCANICA con vendemmiatrice trainata Alma SPECIALE FORMULA GESTIONE ANNUALE: dalla potatura alla vendemmia Lavorazioni stagionali consigliate: - trinciatura rive adiacenti ai vigneti e sistemazione capezzagne con scavatore 75 quintali
Azienda Agricola Sillano Fabrizio
Cell. 333.30.29.097 - E-mail: sillano.fabrizio@tiscali.it
Da Campagna Amica è stato creato il FAI Con le Botteghe di Campagna Amica è anche nata la unica vera alternativa alla Grande Distribuzione Organizzata, infatti la rete degli agricoltori può garantire il chilometro zero e tutti gli altri prodotti reperibili dai propri colleghi. Per fare un esempio, nel mese di dicembre nelle Botteghe di Campagna Amica si possono reperire tanto i Cardi Gobbi di Nizza Monferrato, quanto le arance di Sicilia. A tutto questo si aggiungono i prodotti trasformati direttamente dagli agricoltori in forma associata. I primi sono stati il latte, il riso, l’olio e la pasta, ma stanno crescendo e sono destinati ad aumentare sem-
pre più. Il marchio FAI, la filiera Firmata dagli Agricoltori Italiani, organizza e promuove sui mercati le produzioni delle Filiere Agroalimentari Italiane garantendo la tracciabilità, la sostenibilità ambientale e l’equa distribuzione del valore tra gli attori delle filiere. FAI si sta diffondendo sempre più e comincia ad incidere seriamente sul valore complessivo dei prodotti agricoli. Sommando a questo il grande lavoro portato avanti per l’affermazione delle Botteghe di Campagna Amica, l’intero commercio comincia a ridiscutere seriamente il posizionamento sulla qualità e, ovviamente, sui prezzi.
Si inaugura una nuova Agrimacelleria All’Azienda Agricola Negro di Calamandrana il punto Campagna Amica
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abato prossimo, 29 marzo sarà inaugurata una nuova Agrimacelleria punto vendita Campagna Amica. Si trova a Calamandrana, in frazione Garbazzola n. 3 presso l’allevamento di Francesco Negro giovane trentenne, componente di Giovani Impresa Coldiretti Asti, che dal 2009 ha preso in mano la storica azienda agricola di famiglia. Il Punto Campagna Amico “Agrimacelleria Negro” proporrà carni bovine e suine provenienti dall’allevamento che cura in modo particolare gli animali di razza Piemontese nutriti esclusivamente con foraggi, mais e orzo prodotti in azienda, e l’integrazione di altri prodotti naturali come fave, crusca, soia e sali minerali. Il metodo di allevamento è dunque tradizionale, senza l’utilizzo di nuclei composti e grassi. L’azienda agricola di Francesco Negro, in questi ultimi anni è molto cresciuta, ed è un bell’esempio di
impresa multifunzionale, oltre ai 40 capi bovini esclusivamente di razza bovina piemontese e alcuni suini, vengono coltivati pregiati vigneti su una superfice di 8 ettari, noccioleti per un totale di un ettaro e mezzo, foraggere e cereali per 10 ettari. “Per me è un’idea, un sogno, che si realizza – sottolinea Francesco Negro -. Mi insediai nell’azienda di famiglia, dei nonni materni Giuseppe e Marcella nell’autunno 2009 utilizzando i fondi europei di per i giovani in agricoltura. Da allora ho iniziato un costante ampliamento: sono statiprima ho acquisito nuovi vigneti, estirpato e reimpiantato quelli più vecchi, poi ho affittato terreni a seminativo, per i cereali e le foraggi funzionali allalevamento, e quindi ho ingrandito la stalla. Ora è il momento dell’Agrimacelleria. Con-
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Francesco Negro nel suo allevamento di Calamandrana con il nonno Giuseppe e il segretario zona di Nizza Monferrato Fabio Teodo.
to di avere un giusto riscontro da chi conosce me e la mia famiglia e da tutti coloro che vogliono vedere cosa c’è oltre il piatto in cui si mangia”. Dal 29 marzo la nuova Agrimacelleria Francesco Negro punto Campagna Amica di Calamandrana sarà aperta al pubblico tutti i venerdì e sabato dalle 9 alle 19,30 e alla domenica mattina dalle 9 alle 13.
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ualcuno ricorderà sorrisini ironici quando Coldiretti presentò il progetto di Campagna Amica. Soprattutto i primi mercati degli agricoltori, inizialmente, destarono atteggiamenti ilari, specialmente da chi aveva interesse nel mantenere lo status quo di quando le filiere agricole dovevano essere inevitabilmente lunghe per mantenere rendite di posizione di coloro che guadagnavano senza fare nulla. Il disegno di Coldiretti, oltre ad offrire ai consumatori i prodotti a chilometro zero, era quello di organizzare l’offerta per eliminare tutte quelle intermediazioni che possiamo, appunto, definire parassitarie.
Campagna Amica
Il marchio della filiera Firmata dagli Agricoltori Italiani
46 Punti Campagna Amica con carni, salumi e formaggi La zootecnia dell’Astigiano guarda sempre più al consumatore
Campagna Amica
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ra le centinaia di punti vendita Campagna Amica nell’Astigiano sono sempre più numerosi quelli specializzati nella zootecnia. Nelle loro cascine fra il Monferrato, la Langa e il Roero, hanno allestito dei moderni ed attrezzati punti per la vendita diretta ai consumatori, assumendo chi la qualifica di Agriturismo, chi di Agrimacelleria, chi di Agrilatteria o Agrisalumeria, fino al top dell’offerta agroalimentare rappresentata dalle Botteghe di Campagna Amica. In totale sono 46, un numero veramente cospicuo per una provincia relativamente piccola come quella di Asti, una truppa che solo un paio di anni fa era nettamente inferiore che fa dunque riflettere sull’intraprendenza del settore zootecnico e, soprattutto, su come è cambiata l’offerta verso i consumatori. “In effetti – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – è un fenomeno sorprendente, soprattutto se pensiamo all’immobilità dell’economia in tutti gli altri settori. Per noi però è un fenomeno ancora in piena espansione e in
continua evoluzione. In particolare ci stiamo concentrando sulle Botteghe di Campagna Amica, veri e propri farmers market che sono destinati a riscrivere gran parte del rapporto fra i produttori e i consumatori. Nelle Botteghe di Campagna Amica si possono trovare tutte le tipicità del territorio, dalla frutta alla verdura, alla carne ai formaggi, fino a tutti i trasformati. Ogni Bottega fa parte di un circuito a cui hanno aderito produttori di tutta l’Italia e quindi, sempre con il concetto di chilometro zero, si possono trovare anche le tipicità di altre regioni non presenti sul territorio”. In pratica se uno vuole la Robiola di Roccaverano, la potrà trovare sia nelle Botteghe dell’Astigiano, come in quelle della Sicilia, proprio perchè il nostro prodotto della Langa astigiana è inimitabile. “Dobbiamo anche sottolineare – dice Cabiale – come in questo momento gli allevatori stiano, comunque, attraversando un periodo molto difficile per gli aumenti dei costi di produzione e per la poca trasparenza della
filiera. In particolare i vecchi canali di distribuzione continuano a proporre carne e derivati di scarsa qualità e prevalentemente senza garanzie sull’origine dei prodotti. Nei supermercati si trovano, quasi sempre, esclusivamente carni e formaggi importati dall’estero, senza le doverose indicazioni sui sistemi di allevamento e di alimentazione degli animali. In pratica – rileva il presidente Coldiretti - la competizione dei nostri allevatori con la grande distribuzione è impari e solo grazie all’affermazione della qualità del prodotto, dell’etichettatura e della certificazione delle garanzie produttive, si può spiegare ai consumatori quali sono i cibi buoni, sani e genuini, quelli che ti fanno stare bene e vivere meglio. In questo senso la vendita diretta, le Agrimacellerie, le Agrisalumerie, le Agrilatterie e le Botteghe di Campagna Amica, in attesa che le lobby dell’agroalimentare vengano sottoposte a regole e normative chiare e trasparenti, sono l’unica strada per avere un rapporto con i consumatore ed ottenere la giusta redditività”.
AGRI AUTO Pratiche di Immatricolazione e Volture Prenotazione revisioni per autoveicoli e ciclomotori Per informazioni rivolgersi agli uffici Coldiretti AGRI AUTO SRL C.so F. Cavallotti 41 - 14100 ASTI - Tel. 0141.380.417
Agrimacelleria. Az. Agr. Adorno Sandro, Vesime, Agrimacelleria Az. Agr. La Dimitana di Atanasov Toni, Bubbio, Agrimacelleria e Formaggi. Cascina Campagna di Gaboardi Roberto, Vesime, Formaggi di pecora. Az. Agr. Cavallero Luisella, Loazzolo, Formaggi Latte Yogurt. Az. Agr. Abrile Giuseppe, Roccaverano, Robiola di Roccaverano. Az. Agr. Buttiero e Dotta di Buttiero Adelaide, Roccaverano, Robiola di Roccaverano. Cascina Rocchino di Santo Loredana, Serole, Robiola di Roccaverano. Az. Agr. Diotti Giuseppe, Vesime, Formaggi Caprini. Az. Agr. Ferrero Bruno, Serole, Formaggi Caprini. Az. Agr. Ghione Enrica Franca, Roccaverano, Robiola di Roccaverano. Az. Agr. Blengio Giuliano, Monastero Bormida, Robiola di Roccaverano. Az. Agr. Rossello Enrico, Roccaverano, Formaggi Caprini. Az. Agr. Nervi Gianfranco, Roccaverano, Formaggi Caprini. Az. Agr. Musolino Giuseppa, Roccaverano, Formaggi Caprini. Az. Agr. Amaltea di Saglietti Daniela, Roccaverano, Robiola di Roccaverano. Az. Agr. Birello Paolo, Serole, Formaggi Caprini. Az. Agr. Pistarino Daniela, San Giorgio Scarampi, Robiola di Roccaverano. Az. Agr. Ca’ del Ponte Rizzolio & Catalano di Rizzolio Pinuccia, Monastero Bormida, Robiola di Roccaverano. Az. Agr. Taschetti Mariolina, Cessole, Formaggi caprini. Cascina Perfumo, Nizza Monferrato, Bottega di Campagna Amica. Il Ciabot di Robino Luca, Baldichieri, Salumi. Az. Agr. Colombaro Giuseppe, Costigliole d’Asti, Agrimacelleria.
CONSORZIO SMALTIMENTO RIFIUTI DI ORIGINE ANIMALE (CO.SM.AN.) Costituito ai sensi L.R. n. 11 del 25.05.2001 – Registro Imprese di Torino REA n°1013880 Palazzo della Regione, Corso Stati Uniti 21, 10121 Torino CONVOCAZIONE ASSEMBLEE ai sensi degli artt. 11÷18 dello Statuto sono convocate le seguenti assemblee: A) Le Assemblee Parziali dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: 1) Discussione materie oggetto dell’Assemblea Generale; 2) Nomina dei delegati partecipanti all’Assemblea Generale; 3) Illustrazione dei programmi e delle attività del Consorzio. Ai sensi dell’art. 17 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati. La delega deve essere accompagnata da fotocopia della carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato. Le Assemblee Parziali avranno luogo: 1. Lunedì 14 APRILE 2014, (alle ore 20.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 21.00, a
CARMAGNOLA (To), presso la Sala Comunale “Monviso”, Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales n. 188, per i consorziati della Provincia di Torino; 2. Martedì 15 APRILE 2014, (alle ore 20.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 21.00, a SAN MICHELE Frazione di ALESSANDRIA (Al), presso la Sala della Parrocchia (uscita autostrada Alessandria Ovest) per i consorziati delle Province di Al, At, Bi, No, Vb, Vc; 3. Giovedì 17 APRILE 2014, (alle ore 20.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 21.00, a FOSSANO (Cn), presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario, per i consorziati della Provincia di Cuneo. B) L’Assemblea Generale dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: 1) Approvazione Bilancio Consuntivo 2013, della Relazione del Presidente e del Collegio Sindacale; 2) Approvazione del Bilancio Preventivo 2014 e della Relazione Previsionale; 3) Approvazione del Regolamento Consortile; 4) Nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione;
5) Nomina dei componenti il Collegio Sindacale; 6) Nomina della Società di Revisione; 7) Determinazione dei compensi, indennità e rimborsi spese ai Consiglieri, Sindaci e Revisori; 8) Varie ed eventuali. L’Assemblea Generale è convocata in prima convocazione per il giorno martedì 29 Aprile 2014 alle ore 9.30 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE MERCOLEDI’ 30 APRILE 2014, alle ore 9.30, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione - Torino. Il termine per la presentazione delle liste è fissato alle ore 16,00 del 22 Aprile 2014 presso la sede del Consorzio. Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi agli uffici del Consorzio, Tel. 011/432.60.84, Fax 011/432.60.85, e-mail info@cosmanpiemonte.it. Si rende noto che lo Statuto ed il Regolamento Consortile sono disponibili sul sito www.cosmanpiemonte.it. Torino 13/03/2014 Il Presidente Chiaffredo Ceirano
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Az. Agr. Bosco Andrea, Serravalle d’Asti, Agrimacelleria. Az. Agr. Ferrero Emilio, Buttigliera d’Asti, Agrimacelleria. Az. Agr. Bergandino di Stura Pierantonio, Buttigliera d’Asti, Agrisalumeria. Az. Agr. Robba Renzo, Cassinasco, Latte crudo. Az. Agr. Glauco di Sadak Hapegyul Nedzhib, Castelnuovo Don Bosco, Formaggi caprini. Az. Agr. Gallino Valter, Cisterna d’Asti, Agrimacelleria. Cascina Anziano di Gozzellino Rita, Costigliole d’Asti, Agrimacelleria. Az. Agr. Ronzano Giovanni, Costigliole d’Asti, Agrimacelleria. Az. Agr. La Tizianella di Bertolin Tiziana, Costigliole d’Asti, Formaggi. Agrisalumeria Luiset di Casetta Mauro, Ferrere d’Asti, Agrisalumeria. Az. Agr. Sepello Alessandro, Mombercelli, Agrimacelleria. Cooperativa San Salvatore, Monale, Formaggi caprini e vaccini. Az. Agr. Monfrin di Micco Carlo & C., Moncalvo, Agrimacelleria. Az. Agr. Cascina Valeggia di Bollito Alan, Moncalvo, Bottega Campagna Amica. Az. Agr. Forno Mauro, Montaldo Scarampi, Agrisalumeria. Az. Agr. Germano Bruno, Piea, Agrisalumeria. Az. Agr. Vecchio Salvatore, Portacomaro, Agrisalumeria. Az. Agr. Allegretti Renzo, Rocca d’Arazzo, Agrimacelleria. Az. Agr. Il Bricco Gallo di Granzino Marco, Tigliole, Agrimacelleria. Az. Agr. Il Tonchese di Artuffo Agostino, Tonco, Carni avicole. Agrilatteria del Pianalto di Molino Piero, Valfenera, Agrilatteria. Cascina Capello F.lli, Villanova d’Asti, Agrimacelleria. Az. Agr. Agrituristica Merlo Aurelio, Monastero Bormida, Bottega Campagna Amica. Az. Agr. Diotto Roberto, Serole,
Campagna Amica
Ecco i fantastici 46 della zootecnia astigiana:
In Italia c’è la farmers market mania Gli acquisti nei mercati degli agricoltori sono cresciuti del 67%
Consumi
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umentano del 67 per cento gli acquisti degli italiani nei mercati degli agricoltori, i cosiddetti farmers market, in netta controtendenza con l’andamento negativo dei consumi alimentari, in calo del 4 per cento nel 2013 a causa della crisi. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del rapporto elaborato dalla fondazione di Campagna Amica, dopo che il premier Matteo Renzi ha impegnato il Governo “ad ascoltare i mercati rionali e non solo quelli finanziari”. Nei mercati degli agricoltori hanno fatto la spesa nel 2013 ben 15 milioni di italiani con un aumento del 25 per cento in un solo anno ma ad aumentare notevolmente è stato anche il valore medio degli acquisti. La vendita diretta dai produttori agricoli è dunque l’unica forma di distribuzione commerciale in crescita sostenuta nel tempo della crisi, con un fatturato complessivo stimato in 1,5 miliardi di euro nel 2013. Sono oltre 1200 mercati in tutte le regioni grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti che ha realizzato la più vasta e capillare rete di vendita realizzata dagli agricoltori del mondo che può contare su fattorie, botteghe e mercati che coinvolgono 28mila agricoltori con prodotti coltivati su circa 280mila ettari, in aumento del 40 per cento nel 2013. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. I mercati degli agricoltori promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti, ma anche la filosofia del km zero, con i cibi in vendita
che non devono percorrere lunghe distanze, riducendo le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a tutto ciò, svolgono una importante azione di recupero di varietà a rischio di estinzione. Si stima che almeno 100 varietà vegetali definite minori, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 30 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sbocco nell’attuale rete di mercati e delle botteghe degli agricoltori. I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori sono la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve
di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agricosmetici. “I nostri mercati degli agricoltori stanno creando nuove economie e nuova occupazione rappresentando nel contempo un formidabile strumento di coesione sociale, animazione sociale ed educazione alimentare, perché ricreano un legame profondo tra consumatore e produttore, tra il luogo di consumo e il luogo di produzione, tra città e campagna”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “oltre all’ottimo rapporto prezzo/qualità il segreto del successo sta nella sincera volontà di un numero crescente di cittadini di aiutare con i propri atti di acquisto il lavoro e l’economia nazionale e di comportarsi in modo sostenibile per la società e l’ambiente”.
Corsi formativi per i futuri imprenditori agricoli Organizzate due serate e degustazioni da Giovani Impresa Asti
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Danilo Merlo delegato di Asti, con la neo delegata nazionale Giovani Impresa, Maria Letizia Gardoni, e Luca Beltrando delegato di Cuneo, Bruno Mecca Cici delegato di Torino, Valentina Binno delegata di Alessandria e delegata regionale.
regionale e provinciale; non ultimo della nostra federazione i progetti Barbera Amica, Filiera Orticola e Grano Tenero. Infine con Giorgio Nervi, nel secondo appuntamento, si sono approfondite le opprtunità che CreditAgri offre alle aziende in materia di accesso al credito; argomento molto importante in questo periodo di difficoltà economica dove gli istituti bancari hanno drasticamente limitiato l’erogazione di finanziamenti. La formazione prosegue ora con la collaborazione di Secondo Rabbione, vice-direttore di Coldiretti Asti, attraverso il corso di degustazio-
ne che si svolgerà presso il laboratorio del Centro Studio Vino del Piemonte a San Damiano d’Asti dalle 21 alle 23 nelle seguenti date: • giovedì 27 marzo • giovedì 03 aprile • mercoledì 09 aprile Il corso vuole fare conoscere le caratteristiche dei vini del nostro territorio e vuole far crescere il concetto e l’importanza del bere bene e responsabilmente. Per chi volesse aggregarsi al gruppo contattare la segretaria di Giovani Impresa Sara Mazzolo al numero telefonico: 333-4313160.
Occupazione giovanile
li scorsi 12 e 18 febbraio si è svolto, presso la federazione provinciale, il corso di formazione dedicato ai ragazzi di Giovani Impresa dal titolo “Agricoltuta custode del territorio: metodi sostenibili di produzione e strategie di filiera”. Durante la prima sera del corso il gruppo ha incontrato Maria Chiara Bellino, segretaria regionale di Giovani Impresa e Donne Impresa, che ha illustrato ai ragazzi le opportunità e l’importanza che l’agricoltura sociale offre al paese e alle aziende attraverso alcuni progetti come l’agriasilo, l’agritata e il progetto transalpino di assistenza agli anziani. Nella seconda parte dell’incontro Luigi Franco, responsabile economico di Coldiretti Asti, ha aggiornato i ragazzi in materia della futura PAC 2014-2020 mentre durante il secondo appuntamento si è affrontato il progetto economico che Coldiretti ha messo in piedi in questi anni; partendo dai Punti Coldiretti, i Mercati e le Botteghe di Campagna Amica che alla base hanno lo spirito del Km 0 e arrivando ai progetti di filiera nazionali,
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Lavori: 20 porte in faccia per ogni giovane
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giovani che si sono dati alla ricerca attiva del lavoro hanno ricevuto in media venti porte sbattute in faccia durante l’ultimo anno. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè in riferimento ai dati Istat sulla disoccupazione giovanile che a gennaio ha raggiunto il tasso più alto dal 1977. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la grande maggioranza del 41 per cento ha presentato un numero di domande di lavoro compreso da 1 a 5 nell’arco di un intero anno, ma non va sottovalutata la presenza di una minoranza
del 14 per cento di giovani che durante l’anno ha ricevuto oltre 50 risposte mancanti o negative, di fronte alla richiesta di lavoro. Una situazione che ha sicuramente spinto una percentuale del 44 per cento di giovani a non presentare alcuna domanda di assunzione o lavoro. Da sottolineare il fatto che - continua la Coldiretti - l’80 per cento dei giovani fino a 34 anni dichiari di conoscere qualcuno che ha trovato lavoro grazie alle raccomandazioni che gli scandali e le difficoltà economiche non hanno fatto venir meno. “In un Pa-
ese vecchio come l’Italia, il mancato inserimento dei giovani nel mondo del lavoro è una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere”, ha affermato il presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “negli ultimi cinque anni in Italia sono aumentati percentualmente, tra gli occupati, gli over 55 mentre sono calati i lavoratori più giovani a differenza di quanto è avvenuto in tutti gli altri Paesi industrializzati secondo il rapporto “Global Employment Trends 2014”.
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Da 37 anni non si registra un tasso di disoccupazione così alto
Agricoltura, un modello positivo per il Paese Coldiretti incontra il ministro del Lavoro
Notizie
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l presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo con il segretario generale Vincenzo Gesmundo hanno incontrato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti sul progetto della Coldiretti per lo sviluppo del Made in Italy con l’agricoltura che è stato l’unico settore che negli ultimi anni ha mantenuto l’occupazione con lo sviluppo di nuove opportunità. Un modello positivo per il Paese perché - sottolineato Moncalvo - ha saputo puntare sulle distintività territoriali e sulla creatività con la valorizzazione del vero Made in Italy dal campo alla tavola che genera occupazioni in Italia senza de
localizzare e con nuove esperienze imprenditoriali di successo, dalla vendita diretta alle fattorie didattiche fino all’agricoltura sociale. Dalla stabilizzazione occupazionale agli incentivi per le start up agricole ma anche un ruolo nuovo per i soci delle cooperative sono anche delle tematiche sollevate dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che nel corso dell’incontro ha anche candida-
to l’agricoltura a giocare un ruolo importante nell’attuazione della youth guarantee a condizione di una revisione dei tirocini che oggi sono di fatto non applicabili al settore agricolo.
Il SuperEuro frena l’export italiano
16 Dopo il record del 2013 si inverte la tendenza nell’agroalimentare
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frenare le esportazioni Made in Italy nel 2014 ha contribuito il rialzo dell’Euro nei confronti del dollaro che ha reso meno competitive le merci nazionali sui mercati esteri fuori dall’Unione Europea. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel sottolineare che la situazione potrebbe peggiorare nei mesi successivi a gennaio rilevato dall’Istat con
i dati sul commercio estero. Le difficoltà nelle esportazioni - sottolinea la Coldiretti - potrebbero essere un ostacolo alla ripresa economica in una situazione difficile per i consumi sul mercato interno. Il 2014 inizia infatti con una preoccupante inversione di tendenza per l’agroalimentare che dopo avere messo a segno il record nelle esportazioni nel 2013 con un valore di 33,4 mi-
liardi a seguito di un aumento el 5 per cento nel primo mese del 2014 - precisa la Coldiretti – risulta in calo dello 0,.5 per cento. Tra i prodotti del Made in Italy a subire maggiormente gli effetti dell’andamenti dell’euro è il vino con un valore delle esportazioni che - conclude la Coldiretti - ha superato il miliardo di euro nel solo mercato statunitense nel 2013.
Contributi alle imprese dell’Astigiano Riservati a chi investe attraverso la garanzia di CreditAgri Italia
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on l’obiettivo di incentivare la realizzazione di investimenti ed agevolare l’accesso al credito, in un periodo in cui appare sostanziale sostenere la ripresa del tessuto economico-imprenditoriale, la Camera di Commercio, Industria, Artigiano ed Agricoltura di Asti, in collaborazione con CreditAgri Italia, ha promosso uno specifico intervento. L’iniziativa è rivolta all’intero comparto produttivo, comprese le im-
prese agricole, e prevede il riconoscimento di un contributo in conto capitale a favore delle aziende astigiane che intendono realizzare investimenti produttivi, attraverso la stipula di un finanziamento bancario (della durata minima di 18 mesi) assistito dalla garanzia rilasciata da CreditAgri Italia. L’agevolazione (rientrante nell’ambito del regime del “de minimis”) è pari al 6% del valore dell’investimento effettuato e finanziato, entro l’im-
porto massimo di €uro 6.000,00. Per accedere al bando e richiedere il riconoscimento del contributo all’Ente Camerale (la scadenza è fissata al 31 dicembre 201), i soggetti interessati devono rivolgersi direttamente a CreditAgri Italia. Per maggiori informazioni è possibile contattare la sede provinciale di Asti (tel. 388 8920723 – e mail: isabella. vivaldi@creditagri.com) o collegarsi al sito www.at.camcom.it – sezione: Finanziamenti alle imprese astigiane.
Notizie
Cresce l’attesa per Expo 2015
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l cibo è il vero motore dell’economia. La pensano così il 54% degli italiani che, sulla base dell’indagine Coldiretti/Ixè, vede di buon grado l’Expo 2015 per attivare la ripresa economica del Paese. L’Expo rappresenta l’occasione per raccontare l’eccellenza di un modello di sviluppo che è partito dall’agricoltura e che investe tutto l’agroalimentare. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della
presentazione del Protocollo di intesa per la partecipazione dell’Agroalimentare italiano all’Expo 2015 con il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. “La sfida vera - sottolinea Moncalvo - è cosa fare da qui all’Expo, andando a vedere cosa stiamo perdendo in termini di posti di lavoro e possibilità di futuro per un supporto informativo insufficiente e ingannevole in etichetta che consente di vendere come italiano quello che non lo è. Abbiamo
alcune norme attuate a metà, come quella sull’etichettatura che è un elemento fondamentale per scegliere consapevolmente. Dobbiamo fare in modo che l’Expo sia l’occasione in cui come sistema Paese dimostriamo di aver fatto quelle pochissime cose che si possono fare a costo zero che ci consentono finalmente di portare avanti il vero Made in Italy che - ha concluso Moncalvo - è quello che coinvolge la filiera agroalimentare a 360 gradi a partire dall’agricoltura”.
“Superstar” al Teatro Alfieri Il 16 maggio lo spettacolo pro Lilt
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l 16 maggio lo spettacolo pro Lilt Il 16 maggio al Teatro Alfieri di Asti si terrà lo spettacolo di beneficenza “Superstar”. I fondi raccolti saranno devoluti a favore del progetto “Rigenia” della LILT – Lega Italiana
Lotta Tumori - che prevede l’ampliamento dei servizi offerti ai cittadini e, in particolare, l’implementazione di test genetici per la prevenzione e la valutazione del rischio oncologico. Anche Coldiretti Asti contribuisce
alla promozione dell’evento. Il costo del biglietto è di 20 €, con inizio dello spettacolo alle ore 21. Nel cast anche Roberto Cervini nei panni di Gesù.
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Secondo gli italiani aiuterà la ripresa economica
Quotazione dei vini: Barbera a 1,30 al litro Rilevati dalla Cciaa di Asti dopo la pausa invernale
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on la primavera arriva il vino nuovo, l’annata 2013, e si rivitalizza il mercato. Dopo la pausa invernale, le ultime rilevazione di rilievo risalivano al dicembre dello scorso anno, è tornata a riunirsi, il 12 marzo scorso, alla Camera di Commercio di Asti, la Commissione Vini. Praticamente la commissione ha rilevato il listino dei prezzi all’ingrosso dei vini. Le quotazioni a dire la verità non si discostano granchè da quelle dello scorso dicembre con un lieve ribasso per alcune tipologie di vini rossi. Sono stati confermati i prezzi massimi della Barbera d’Asti DOCG Superiore (2 euro/litro) e della Barbera d’Asti DOCG (1,30 euro/litro), mentre si abbassano lievemente i
prezzi minimi che si attestano rispettivamente ad euro 1,40 e 0,80 al litro. In lieve calo anche il prezzo della Barbera del Monferrato DOC (0,751,00 euro/litro con una riduzione da 15 a 5 centesimi al litro). Restano invariate le quotazioni del Piemonte Barbera DOC (da 0,65 a 0,80 euro il litro), del Dolcetto d’Asti DOC (0,80-0,95 euro al litro), del Freisa d’Asti DOC (0,90-1,30 euro /litro), del Grignolino (da 0,90 a 1,40 euro/ litro) e del vino rosso di 11-13 gradi (0,50-0,70 euro/litro). Trovano conferma anche i prezzi dei vini bianchi: Cortese dell’Alto Monferrato DOC: da 0,75 a 0,90 euro al litro; Piemonte Cortese DOC: 0,700,85 euro/litro; Piemonte Chardon-
nay DOC: 1,00-1,30 euro/litro; Piemonte DOC bianco: 0,70-1,10 euro/ litro; Monferrato bianco DOC: 0,801,20 euro/litro. Il vino bianco di 1112 gradi si attesta a 0,60-0,75 euro al litro e fa registrare un incremento di 50 centesimi. Restano invariati i prezzi delle “piccole Doc” come il Cisterna d’Asti (1,20-1,80 euro/litro) la Malvasia (1,45-1,60 euro/litro) la Bonarda (1,00-1,00 euro/litro). L’Albugnano, per partite inferiori a 50 hl, viene quotato da 1,70 a 1,90 euro il litro. Il prezzo del Ruchè si attesta a 2,30-3,00 euro il litro e perde trenta centesimi sulla quotazione massima. Ovviamente, per Brachetto e Moscato si confermano i prezzi fissati dagli accordi interprofessionali.
Internet: sui vini gli Usa alla prova dei fatti
18 Come saranno regolamentati i domini “.vin” e “.wine”?
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l banco di prova della svolta statunitense sarà a fine marzo nella battaglia che divide gli Stati Uniti dall’Unione Europea sui domini internet per l’attribuzione dei nuovi domini web “vin” e “wine” che i produttori di vino italiani ed Europei vorrebbero regolamentare per tutelare le produzioni ad indicazione geografica doc e docg dai falsi e dalle imitazioni. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’annuncio del governo degli Stati Uniti che entro il 2015 non intende avere più il ruolo centrale nella gestione di Icann, l’agenzia no profit che dal 1998 è il regolatore globale di Internet. La riunione dell’Icann nel novembre scorso a Buenos Aires è fallita – riferisce la Coldiretti - proprio per l’intransigenza degli Stati Uniti nel voler sostenere la li-
bertà assoluta in rete per difendere la propria industria del vino mentre l’Europa chiede il rispetto della proprietà intellettuale dei vini “doc” e quindi una regolamentazione del web. Dopo la svolta statunitense si guarda con ottimismo alla prossima
riunione che - conclude la Coldiretti - si terrà a fine marzo a Singapore in cui verrà presentato un parere legale sulla protezione delle indicazioni geografiche per tentare di avanzare nelle trattative e trovare un soluzione di compromesso.
• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.
Per produrre energia ci vuole la materia prima In questi giorni è in corso un vivace dibattito a Mombercelli
Attualità
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per la comunità locale, realizzare un’installazione che deve costantemente essere rifornita con materiali provenienti da chilometri di distanza con mezzi su gomma che consumo gasolio ed emettono agenti inquinanti. Come dire, produrre energia sprecandone molta altra e inquinando l’ambiente. In sostanza un eventuale nuovo impianto deve uti-
lizzare materia prima locale, anche in conformità al regolamento provinciale che impone la prevalenza del suo reperimento entro il raggio circoscritto alla Comunità Collinare. Qualsiasi impresa che voglia dunque costruire un impianto a biomassa deve pertanto premurarsi preventivamente di stipulare accordi di fornitura con le filiere locali dei produttori.
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Mombercelli, è piuttosto vivace in questi giorni il dibattito su un presunto nuovo insediamento di un impianto per la produzione di energia. Come spesso ultimamente accade nei nostri paesi rurali, che ormai fanno del territorio il veicolo principale per promuovere la loro economia, si tratta di un momento delicato che rischia di intervenire pesantemente sull’impatto ambientale. Per ora in Comune non è stata depositato nessun progetto ufficiale, ma una società avrebbe prospettato, in primo momento, la volontà di realizzare un grande pirogassificatore per la produzione di energia elettrica, diventato, dopo aver raccolto le proteste unanime dei cittadini, un impianto (o forse più impianti) a biomassa con l’impiego di pellet e cippato vegetale. Sia come sia, Coldiretti intende ribadire, ancora una volta, come queste tipologie di installazioni sul territorio è bene vengano sottoposte ad un’attenta analisi preventiva del futuro impatto ambientale, quindi sul dimensionamento, sull’estetica della struttura oltre ovviamente sull’assoluta assenza di emissioni, ed ancora, sulla reale sostenibilità dell’impianto in merito al reperimento in loco della materia prima per il suo funzionamento. Quest’ultimo aspetto parte dal principio che è totalmente controproducente
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La sensazione acida del vino Correlazione con alcuni parametri analitici che la condizionano
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l sapore acido è sicuramente il più importate del vino. Un vino potrà essere più o meno amarognolo o più o meno dolce, ma sarà sempre acido. Il gusto acido è avvertibile lungo tutto il bordo della lingua su di una superficie abbastanza ampia ed è dovuto all’azione sinergica di tutti gli acidi del vino e all’azione sinergica di tutti gli altri composti che possono rinforzare o attutire l’acidità. Il gusto acido è dovuto agli acidi ma non tutti sono capaci di fornire stimoli. Il parametro strumentale che esprime meglio di ogni altro il dato sensoriale dell’acidità del vino è l’acidità totale. Nel vino sono presenti alcuni composti che ne mantengono inalterato il valore di pH quando si verificano diluizioni, aggiunte di sostanze alcaline, aggiunte di sostanze acide. Queste sostanze vanno a determinare il cosiddetto potere tampone del vino stesso. In particolare, tale situazione (di potere tampone) si verifica quando in una soluzione sono presenti acidi deboli e sali di questi acidi con basi forti, come ad esempio nel vino con l’acido tartarico ed il bitartrato di potassio. Per questo motivo la sensazione acida di un vino dipende, oltre che dal suo valore di pH, anche dal suo potere tampone. Un vino che presenta un elevato potere tampone aumenta la sensazione di acidità in quanto, alla degustazione, si oppone fortemente al potere neutralizzante della saliva, ed oppone resistenza al cambiamento del valore di pH. Il pH indica la quantità di idrogenioni che gli acidi nel vino sono in grado di mandare in soluzione; Il pH di un vino dipende quindi dalla quantità di acidi dissociabili presenti.
Questo grado di dissociazione cambia anche in funzione delle diluizioni; con più diluizioni si ha maggiore dissociazione. Esso Influisce sul colore del vino, sul punto isoelettrico dei colloidi e quindi sulla loro stabilità, sul potenziale di ossido-riduzione, sui microorganismi e sullo stato di dissociazione della solforosa, condizionandone la frazione molecolare presente. Sotto il profilo biochimico gli acidi deboli risultano più aggressivi: attraverso le papille gustative penetrano principalmente gli acidi indissociati e non entrano gli acidi forti; a parità di pH un acido debole risulta più aggressivo perché riesce a penetrare le papille gustative. Ogni acido in soluzione si dissocia fino a raggiungere un determinato equilibrio “K”. Il pK indica il rapporto tra la parte dissociata e la parte indissociata dell’acido: più basso è questo valore e più forte è l’acido. Quando il valore del pH di un mosto o di un vino coincide con il valore di pK della funzione acida di un determinato acido (supponiamo dell’acido malico) le forme libere e salificate di tale funzione acida risultano in equilibrio. Quando il valore del pH del mosto o del vino è superiore al valore del pK della funzione acida di un determinato acido, tale funzione si trova prevalentemente salificata. Quando il valore del pH del mosto o del vino è inferiore al valore del pK della funzione acida di un determinato acido, tale funzione si trova prevalentemente in forma libera. L’acidità titolabile viene espressa in g/l di acido tartarico o in meq/L. Essa esprime la quantità di funzioni acide libere e quindi titolabili. L’alcalinità delle ceneri o acidità sali-
L’equilibrio, l’armonia e la gradevolezza vengono determinate dall’insieme delle cosiddette sensazioni tattili di un vino. Il senso di calore ed in particolare la sensazione acida contribuiscono in modo fondamentale all’equilibrio e alla gradevolezza di un vino. La conoscenza di alcune dinamiche chimiche legate all’acidità del vino risulta importante per la produzione di vini armonici e di qualità. A cura del Centro Studi Vini del Piemonte ficata esprime le funzioni acide salificate. Essendo gli acidi inorganici salificati, nel vino il gusto acido è dato dagli acidi organici salificabili. L’acidità salificata non influisce sul valore del pH ma lo influenza: se si acidifica un vino con acido tartarico e lo si stabilizza con la refrigerazione si sostituiranno funzioni salificate dell’acido con funzioni libere. Come detto, gli acidi di un vino si trovano nella forma libera o nella forma salificata in dipendenza del pK della funzione acida dell’acido considerato e del pH del vino, La sensazione acida del vino sarà determinata pertanto dalla quantità di funzioni acidi libere e quindi titolabili e sarà condizionata dal valore del pH (in relazione alla forza acida degli acidi presenti e quindi delle funzioni acide che gli stessi sono in grado di liberare ) e dal potere tampone del vino stesso.
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L’export del vino traina tutto l’agroalimenatre quisti dal pesce fresco (-20 per cento) alla pasta (-9 per cento), dal latte (-8 per cento) all’olio di oliva extravergine (- 6 per cento), dall’ortofrutta (- 3 per cento) alla carne (-2 per cento), mentre aumentano solo le uova (+2 per cento), sulla base dei dati Ismea relativi al primi undici mesi 2013 che evidenzia un calo medio del 4 per cento. Il prodotto Made in Italy più esportato è il vino, ma rilevanti sono anche le spedizioni all’estero di ortofrutta, quelle di pasta e di olio di oliva. I 2/3 del fatturato realizzato all’estero si ottiene con l’esportazione di prodotti agroalimentari verso i paesi dell’Unione Europea, ma il
Made in Italy va forte anche nelle Americhe e nei mercati emergenti come quelli asiatici.
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’aumento record del valore delle esportazioni di vino (+7%) traina l’intero agroalimentare Made in Italy che all’estero raggiunge la cifra record di 33,4 miliardi di euro (+5 per cento). È quanto emerge da una analisi sulla base dei dati Istat dalla quale si evidenzia che il vino è la principale voce delle esportazioni agroalimentari con un fatturato realizzato all’estero che per la prima volta ha raggiunto i 5 miliardi. L’andamento positivo sui mercati esteri compensa solo parzialmente il forte calo nei consumi che si è verificato in Italia con le famiglie che, nel 2013, hanno tagliato gli ac-
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Ha fatto registrare un +7% raggiungendo 33,4 miliardi di Euro
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Pac: in arrivo nuove regole per i vigneti Il 2015 sarà l’ultimo anno dei diritti di impianto
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seguito del grande interesse dimostrato dai produttori su questo argomento di seguito riportiamo i punti fondamentali tenendo conto che la discussione sulle nuove regole del potenziale vitivinicolo verrà conclusa nei prossimi mesi. Nell’ambito della riforma della Pac, approvata a Bruxelles, sono state definite importanti novità anche per il settore vitivinicolo. L’aspetto più rilevante è senza dubbio la definizione di un nuovo sistema di gestione del potenziale produttivo che, a partire dal 1 ° gennaio 2016 e fino al 2030, metterà fine al sistema dei diritti di impianto dei vigneti con l’obbiettivo di assicurare una maggiore flessibilità alle imprese ma senza i rischi della temuta liberalizzazione. Vediamo nel dettaglio cosa prevedranno le nuove regole dell’unione europea. Dal 1° gennaio 2016 gli impianti e i reimpianti di vigneti sono consentiti solo previa concessione, ai produttori interessati da parte degli Stati membri, di una autorizzazione che sarà
gratuita, espressa in ettari e legata ad una specifica superficie; tale autorizzazione potrà essere rilasciata per un nuovo impianto richiedendo l’ autorizzazione per nuovo impianto oppure per il classico rinnovo di un vigneto tramite estirpo e reimpianto. Dovrebbe essere mantenuta anche la formula già attuata in questi ultimi anni dell’impianto anticipato rispetto all’estirpo del vigneto esistente che dovrà comunque essere estirpato entro la fine del 4 anno dalla data in qui sono state impiantate le nuove viti. Il nuovo concetto introdotto dalla riforma riguarda la possibilità per gli Stati membri di concedere nuove autorizzazioni d’impianto fino all’uno per cento annuo della superficie vitata nazionale (su questo punto non è ancora chiaro se verrà preso in considerazione per il calcolo dell’uno percento, il potenziale suddiviso per Regione salvaguardando il potenziale viticolo regionale o quello nazionale come comunque previsto del regolamento comunitario ), gli stati membri hanno
la facoltà di ridurre questa percentuale e limitarne il rilascio in zone specifiche (denominazioni bloccate ) tenendo conto delle raccomandazioni dei Consorzi di tutela e/o delle Organizzazioni professionali. Sia la riduzione che le limitazioni non possono azzerare le autorizzazioni concedibili e devono essere giustificate (es. rischio di offerta eccedentaria o svalutazione dei prodotti a Denominazione), al fine di contribuire ad un aumento ordinato degli impianti vitati. Concessione autorizzazioni derivanti dall’uno percento del potenziale vitivinicolo: gli Stati membri nell’ambito della concessione delle autorizzazioni fissano criteri di ammissibilità obiettivi e non discriminatori (es. disponibilità di superficie, capacità e competenze professionali, rischio appropriazione della notorietà delle denominazioni, età del richiedente, riordino fondiario dell’azienda, uno o più dei criteri di priorità). Se gli ettari richiesti sono inferiori alla percentuale fissata le richieste di autorizzazione con-
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siderate ammissibili sono tutte accettate. Se invece le richieste ammissibili sono superiori alla percentuale fissata le autorizzazioni sono concesse in proporzione e/o in base a criteri di priorità (giovani produttori, requisiti ambientali, ricomposizione fondiaria, sostenibilità economica, incremento della competitività aziendale e di territorio, incremento della qualità dei prodotti a Denominazione aumento della dimensione di aziende piccole e medie). L’autorizzazione è utilizzata esclusivamente nella stessa azienda in cui avviene l’estirpazione; ad oggi (anche se ancora in discussione e comunque in base al regolamento comunitario) tale autorizzazione ottenuta tramite estirpo aziendale non potrà essere ceduta a terzi e può essere vincolata al reimpianto della stessa Denominazione di provenienza. Le autorizzazioni concesse ai
produttori dovranno essere utilizzate entro un termine ben preciso, tale termine è ancora in discussione in quanto il regolamento comunitario prevede un termine di soli tre anni dalla concessione, introducendo anche un regime sanzionatorio per il mancato utilizzo dell’autorizzazione. Per questi due punti, come Coldiretti, si sta portando avanti la richiesta di allungare i tempi di utilizzo e il solo sanziona mento per mancato utilizzo delle autorizzazioni concesse come nuovi impianti nell’ambito dell’ uno percento del potenziale ,per il mancato utilizzo sono comunque previsti casi di forza maggiore. Sono inoltre previsti alcuni principi per la gestione transitoria dei diritti di impianto ancora validi, detenuti al 31 dicembre 2015, che possono essere convertiti in autorizzazioni su presentazione di istanza del produttore fino al 2020. Le au-
torizzazioni generate dai diritti in portafoglio scadono al più tardi il 31 dicembre 2023. Anche le superfici concesse per diritti detenuti in portafoglio non concorrono al raggiungimento della citata clausola di salvaguardia. Il nuovo sistema di autorizzazioni continua a prevedere che gli Stati membri debbano tenere sotto controllo gli impianti viticoli e detengano inventario e schedario viticolo. Come nel sistema dei diritti di impianto sono considerati illegali gli impianti di vigneto effettuati senza le specifiche autorizzazioni e c’è l’obbligo di estirpazione per gli impianti non autorizzati. Il rispetto delle regole deve essere assicurato dagli Stati membri che impongono sanzioni e accertano che le superfici vitate provenienti da impianti non autorizzati non beneficiano di misure di sostegno da parte della Ue.
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Misure Agroambientali 2014
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’Assessorato Regionale Agricoltura ha reso noto che: La Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, il 10/03/2014 ha deliberato il provvedimento che consente di dare continuità all’attuazione della misura 214 “Pagamenti agroambientali” del Psr 2007/2013 nell’anno di transizione al nuovo periodo di programmazione 2014/2020. Mediante approvazione di delibera si è stabilito per l’anno 2014 il prolungamento facoltativo degli impegni pluriennali scaduti
nel 2013, la prosecuzione degli impegni non ancora scaduti e la possibilità di presentare nuove domande di manutenzione (collegate alla misura 216 “Investimenti non produttivi”). L’operazione è consentita dal regolamento comunitario, il quale prevede per la misura 214, nel caso siano state impegnate tutte le risorse assegnate dal Psr 2007/2013 e i cui pagamenti verranno completati nel corso del 2014/2015, di applicare il regime di transizione tra i due periodi di programmazione. L’importo necessario per far
fronte al prolungamento e alla prosecuzione degli impegni pluriennali inerenti la misura 214 è stimato in 38, 54 milioni di euro, suddiviso tra le quote comunitaria, statale e regionale (quest’ultima di poco superiore ai 6,5 milioni di euro). La Direzione Agricoltura Regionale procederà all’avvio delle procedure necessarie per poter rendere possibile la conclusione della presentazione delle domande entro il 15 maggio 2014. Per ogni dubbio e approfondimento è possibile rivolgersi agli uffici tecnici della Coldiretti.
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Prolungamento e prosecuzione degli impegni pruriennali
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Gli interventi primaverili su grano e orzo Malattia, diserbo e concimazione azotata
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’inverno appena trascorso è stato caratterizzato da temperature tendenzialmente miti e da copiose piogge che da una parte hanno favorito il corretto sviluppo delle plantule di frumento ma che dall’altra potrebbero facilitare lo sviluppo del mal del piede e di malattie fungine fogliari. Nella generalità delle situazioni, viste le attuali condizioni pedoclimatiche, indicativamente con l’applicazione del diserbo, sarebbe opportuno posizionare un fungicida in grado di limitare, per quanto possibile, lo sviluppo del mal del piede. IL MAL DEL PIEDE DEI CEREALI LA MALATTIA Il mal del piede è una malattia complessa, favorita da inverni umidi ed eccessivamente piovosi, da terreni pesanti e dall’attacco di diversi patogeni fungini che colpiscono l’apparato radicale e/o la porzione basale del culmo, dal colletto al secondo internodo, causando imbrunimenti diffusi e marcescenze in grado di determinare la morte della pianta o significativi danneggiamenti dei culmi, compromettendo la stabilità della pianta e le produzioni. SINTOMI La malattia si manifesta con zone necrotiche a forma di occhio, dette “ocellature”, di colore bruno ed allungate in senso longitudinale e con margini
di colore marrone scuro, localizzate nella parte basale della lamina fogliare ed alla base del culmo in corrispondenza del suolo. Le radici, generalmente non soggette ad attacchi, possono talvolta manifestare alterazioni necrotiche. Le lesioni sono più facilmente distinguibili dopo l’accestimento, anche se in taluni casi possono comparire anche sulle piantine più giovani. A seguito degli attacchi fungini, si determina l’arresto dello sviluppo dei culmi di accestimento e quindi la riduzione del numero di spighe per metro quadro di superficie; nei casi in cui i culmi affetti arrivano a formare la spiga, questi si disseccano precocemente sbiancandosi; inoltre la spiga resta vuota di granelli o con granelli piccoli e striminziti. FATTORI PREDISPONENTI Il mal del piede viene favorito dai seguenti fattori: • monosuccessione: il mal del piede rappresenta la più importante conseguenza negativa del ringrano che favorisce lo sviluppo delle infezioni; • semine su sodo; • ristagni d’acqua: la malattia si rileva, con diversa intensità, in punti diversi dello stesso campo; • lavorazioni con terreni non in tempera e non appropriate; • semine troppo anticipate; • densità eccessive di semina; • cattivo stato nutrizionale: una razionale concimazione azotata rappresenta un poten-
te mezzo di prevenzione. CONTROLLO Contro il mal del piede non esistono cure efficaci o varietà resistenti; infatti quelli agronomici solo gli unici mezzi in grado di ridurre i fattori scatenanti della malattia. Tra questi ricordiamo l’interramento delle stoppie, la sistemazione dei terreni al fine di favorire un adeguato sgrondo delle acque, la concimazione azotata equilibrata, l’avvicendamento con colture diverse dai cereali (rotazione), le semine ritardate nei casi di terreni a rischio, la concia del seme. La lotta chimica sortisce effetti altalenanti non sempre soddisfacenti e non può assolutamente prescindere da una lotta agronomica integrata. A tal fine, tra i prodotti fitosanitari e fficaci, si sono contraddistinti quelli contenenti imidazolo (prochloraz) da solo od in miscela con i triazoli (ciproconazolo, propiconazolo, ecc…). EPOCA D’INTERVENTO I trattamenti devono essere tempestivi e devono tenere in considerazione diversi aspetti, quali l’andamento climatico, l’epoca di comparsa della malattia, l’intensità d’infezione ed il reale danno economico. Valutando attentamente le attuali condizioni pedo-climatiche, il periodo ottimale d’intervento dovrebbe corrispondere con la fase fenologica di metà fine accestimento, generalmente in concomitanza con il diserbo.
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IL DISERBO Un efficace ed affidabile controllo delle malerbe nei campi seminati con frumento si può ottenere solo grazie all’utilizzo del diserbo chimico, anche se questo non significa che debbano essere trascurati i mezzi di difesa di tipo indiretto volti a ridurre l’entità delle infestazioni, quali le già citate rotazioni colturali, le lavorazioni appropriate del terreno e l’impiego di semente di qualità. Il post emergenza precoce rappresenta l’intervento più praticato e razionale, purché venga applicato a ragion veduta e dopo aver ispezionato con tempestività e diligenza gli appezzamenti. Al fine di ottenere un effetto ottimale è però indispensabile valutare i seguenti aspetti: • verificare se l’infestazione è di gravità tale da giustificare economicamente il trattamento diserbante; • identificare precocemente le specie di erbe infestanti, sia
quelle già sviluppate sia quelle nascenti; • intervenire in presenza d’infestanti in fase attiva di crescita, concentrandosi nei primi stadi di sviluppo, con terreno umido ed alta umidità relativa dell’aria; • non diserbare in presenza di colture che manifestano situazioni di stress o di sofferenza da siccità, in quanto l’assorbimento potrebbe essere compromesso; • non diserbare in presenza di repentini ritorni di freddo, gelate tardive o bruschi sbalzi termici in quanto potrebbero sorgere problemi di fitotossicità; • non diserbare in presenza di vento; • intervenire con attrezzature opportunamente tarate e con prodotti specifici a seconda delle infestanti presenti in campo; • infestazione di sole dicotiledoni facilmente debellabili; • infestazione di sole dicotiledoni di difficile controllo; • infestazione mista di dicotiledoni e graminacee; • infestazione di sole graminacee con elevata presenza di avena selvatica. LA CONCIMAZIONE AZOTATA La concimazione azotata dei cereali vernini è di fondamentale importanza; questa deve essere adeguata alle effettive esigenze nutritizionali e varietali e dev’essere eseguita in modo da garantire la disponibilità di azoto assimilabile nelle fasi di maggior assorbimento. La sperimentazione ha dimostrato come sia conveniente il frazionamento dell’intervento in tre momenti distinti: acce-
stimento, inizio levata e spigatura. Per i frumenti di forza il fabbisogno fisiologico di azoto corrisponde a circa 3 kg per ogni quintale di granella prodotta, compresa della paglia relativa. Effetti positivi dell’azoto Gli effetti positivi dell’azoto possono essere così riassunti: • concimazione all’accestimento/viraggio: favorisce l’emissione di radici e germogli promuovendo il numero di spighe per m2 e la morfogenesi delle infiorescenze che quindi presentano più spighette e più fiori; • concimazione alla levata: determina il potenziale di assimilazione («source») della pianta, aumentando la quantità di clorofilla, lo sviluppo della superficie fogliare e la durata funzionale delle foglie; • concimazione alla fioritura/ granigione: favorisce la fecondazione e riduce l’aborto degli ovuli, determinando un aumento del numero di cariossidi per spiga, migliorando il tenore proteico e le caratteristiche merceologiche della granella. L’apporto complessivo di azoto può essere indicativamente suddiviso secondo le seguenti percentuali: 30% in accestimento, 45% in levata e 25% in botticella. Qualora un andamento stagionale avverso rendesse problematici gli interventi di concimazione, potrebbe risultare utile intervenire con concimi a lenta cessione; la distribuzione di questi concimi deve però essere effettuata in tempi utili, indicativamente entro e non oltre la metà della fase di accestimento (si consideri che il periodo medio di attività di un concime a lenta cessione
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In questa fase occorre soprattutto proteggere i culmi secondari sviluppatisi con l’accestimento e l’apparato fogliare in via di formazione. Un corretto e tempestivo intervento fungicida potrebbe mantenere verde l’apparato fogliare a lungo, aumentandone la capacità fotosintetica, l’assorbimento dell’azoto e la produzione di elaborati della fotosintesi. Qualora per motivi diversi ci si orientasse su un unico trattamento, occorre concentrarsi su quello indirizzato a proteggere le ultime due foglie e la spiga del grano, così come emerso dai dati sperimentali degli ultimi anni.
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dura circa 80 – 90 giorni). Di fondamentale importanza risulta inoltre la corretta valutazione dello stato della coltura all’uscita dell’inverno; qualora non ci si trovi nelle condizioni ottimali, occorre intervenire tempestivamente con nitrato ammonico ed in un secondo tempo con un concime a lenta cessione. Al fine di evitare eccessi di azoto con conseguenti fenomeni di allettamento, lussureggiamento e predisposizione ad attacchi fungini, sarebbe buona prassi impostare per tempo un corretto piano di concimazione; al tal fine occorre tener conto di diversi aspetti quali la presenza di azoto organico proveniente da eventuali apporti con reflui zootecnici, la forza vecchia presente nel terreno, le concimazioni già effettuate, la varietà e soprattutto lo stato della coltura. In merito alla dose da somministrare si consiglia in ogni caso di interpellare il proprio tecnico. Le aziende che aderiscono alle misure agroambientali o che ricadono in zone vulnerabili da nitrati (ZVN) dovranno rigorosamente rispettare i limiti imposti dai rispettivi regolamenti. La scelta delle diverse forme
di azoto non è determinante; ad ogni modo, dal punto di vista economico, la più conveniente risulta essere l’urea. Nei casi invece in cui sia necessario apportare velocemente azoto a pronto effetto, si consiglia di intervenire con nitrato ammonico. In considerazione delle condizioni pedo climatiche che caratterizzano il periodo attuale, si consiglia di intervenire non appena possibile, con terreno in tempera ed evitando la formazione delle classiche “rotaie”, con nitrato ammonico, dosando gli apporti in base allo stato colturale, alla varietà, alla fittezza di semina ed alla forza vecchia presente nel terreno. REGOLAMENTO CEE 214.1 TRATTAMENTI E DISERBI Alle aziende che aderiscono al P.S.R. si ricorda che su orzo è ammesso un trattamento fungicida (a base di Azoxystrobin; Picoxystrobin; Procloraz; Propiconazolo) da posizionarsi allo stadio fenologico di botticella - emissione foglia bandiera; esclusivamente su frumento sono previsti due interventi fungicidi utilizzando i principi attivi ammessi; infatti,
oltre al trattamento nei confronti della fusariosi della spiga, è anche possibile trattare contro la septoria od il mal del piede. I principi attivi ammessi sono i seguenti: Azoxistrobin, Ciproconazolo, Ciproconazolo + Procloraz, Flutriafol, Picoxystrobin, Piraclostrobin, Procloraz, Propiconazolo, Tebuconazolo, Tetraconazolo e Triadimenol. A parità di principio attivo devono essere impiegati i prodotti commerciali appartenenti alla classe tossicologica inferiore. Relativamente ai diserbi è assolutamente indispensabile attenersi ai principi attivi ed alle dosi previste da disciplinare. Si consiglia di monitorare frequentemente la coltura in campo; poiché in natura le variabili sono tantissime, risulta fondamentale recarsi sul campo frequentemente per valutare le diverse situazioni. Per ogni eventuale approfondimento contattare gli uffici tecnici zonali della Coldiretti. (Articolo redatto in collaborazione con l’Agenzia 4 A di Cuneo)
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La canapa, una risorsa sostenibile
PRODUZIONE DI PAGLIE Semina: preparazione del terreno come per i cereali, con seminatrice da frumento; distanza tra le file 15/20 cm, densità 50 kg/ha; profondità 2-3 cm. Periodo: da marzo (Sud) ad aprile (Nord). Raccolta: con barra falciante a denti, a ciclo vegetativo completato (fine luglio/agosto); essiccazione e premacerazione in campo per 30/40 giorni; andanatura e pressatura a settembre (rotoballe o balle prismatiche); stoccaggio in azienda (come per la paglia) e successivo conferimento all’impianto di prima trasformazione, con umidità non superiore al 13% per garantirne la conservazione. Produzione media: da 80 a 130 q/ha. Varietà consigliate: Futura 75 (monoica), Carmagnola (dioica). Prezzo di acquisto delle pa-
glie di canapa: 15 €/q. Contratto acquisto paglie: Assocanapa srl, primo trasformatore autorizzato che stipula contratti di acquisto delle paglie secondo i propri programmi di sviluppo, riservandosi la cessione di tali contratti ad altri impianti di prima trasformazione autorizzati più vicini alla zona di produzione. PRODUZIONE DI SEME ALIMENTARE Semina: preparazione del terreno come per la produzione di paglie; densità di semina 35 kg/ ha. Periodo: da metà marzo (Sud) a metà maggio (Nord). Raccolta: fine settembre/inizio ottobre con mietitrebbia (preferibile con battitore assiale) con barra da frumento e successiva immediata asciugatura conessiccatoio a bassa temperatura. Produzione media: da 7 a 10 q/ha. Varietà consigliate: Futura 75, Felina 32 (precoce ma limitata disponibilità). Prezzo di acquisto del seme alimentare: 150 €/q convenzionale, 180 €/q certificato biologico. Contratti acquisto del seme per impieghi alimentari: Assocanapa srl secondo i propri programmi di sviluppo stipulacontratti di acquisto del seme di canapa privilegiando quasi esclusivamente le produzioni biologiche certificate. CONSUNTIVO ANNATA 2013 L’annata agraria 2013 è stata caratterizzata dalle avversità atmosferiche primaverili che hanno condizionato le semine, risultate difficoltose nella preparazione del terreno e tardive nel periodo di semina, ma che grazie alla caratteristica della canapa di “pian-
ta versatile”, tranne alcuni isolati casi in terreni molto compatti, non hanno compromesso lo sviluppo e la produzione che è consistita in produzione di paglie per l’impiego “tecnico” e seme ad uso “alimentare”. Rese medie riscontrate: a) Filiera alimentare: 6-8 q.le /ha di seme + 30-50 q.li/ha di paglie residue autunnali (ad uso tecnico). b) Filiera tecnica: 70-140 q.li/ha di paglie di canapa estive. Ricordiamo che la canapa è coltivazione poco esigente, è «autodiserbante» e necessita di una tecnica semplificata. Non ha bisogno di antiparassitari, di diserbanti, di irrigazione. È praticamente biologica. È una pianta rinnovatrice per eccellenza, preferisce i terreni sciolti, patisce il ristagno d’acqua, adatta anche in zone collinari non troppo in pendenza. Consigliata per la rotazione colturale e la diversificazione, con cereali, leguminose, foraggere (ottima per colture biologiche e per l’avvicendamento nelle misure agro-ambiente), adatta per la concimazione organica con il compost. CONDIZIONIPER LA PAC 2014 La canapa, come per gli altri seminativi è eleggibile a contributo della PAC, ai sensi dei regolamenti europei a condizione che il coltivatore: - coltivi un campo vero e proprio; - indichi la coltivazione di canapa nella Domanda Unica (denuncia PAC); - conservi la fattura di acquisto delle sementi e il cartellino cucito sul sacco del seme, per dimo-
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a canapa è risorsa rinnovabile per un’agricoltura naturale ed innovativa, fornisce un aiuto efficace all’ambiente, contrasta l’inquinamento dell’ecosistema, migliora i terreni, favorisce la rotazione colturale, difende la biodiversità, riduce i costi energetici, riduce il consumo d’acqua e l’impegno lavorativo dell’agricoltore. Opportunità per l’agricoltura, molto adattabile, la canapa è una coltura poco esigente che rende il massimo nei terreni sciolti e fertili ma si adatta bene anche nelle aree marginali. Con un’emergenza veloce soffoca tuttele infestanti, non patisce le gelate tardive, in genere non è attaccata da parassiti e non richiede irrigazione, soffre il ristagno di acqua (specie nel primo stadio di vegetazione).
Misura 111-1B
Breve guida a questa poliedrica coltura agricola
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA
Misura 111-1B
ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
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strare di avere acquistato seme e coltivato canapa certificata di varietà iscritta nel Registro Europeo, a tenore di THC inferiore allo 0,2%; - abbia stipulato un contratto di conferimento/vendita delle paglie ad un primo trasformatore autorizzato. La dimostrazione viene fornita con il contratto sottoscritto da Assocanapa srl; - entro 30 giorni comunichi l’avvenuta semina ed emergenza alla stazione delle Forze dell’ordine più vicina ai terreni coltivati (Carabinieri o Guardia di Finanza o Corpo Forestale o Polizia diStato). Il fac-simile della comunicazione è a disposizione sul sito www.
assocanapa.org. Non occorrono specifiche autorizzazioni, non occorre recintare i campi o che si espongano cartelli. Varietà da seminare Per prima esperienza di coltivazione si consiglia l’impiego di una varietà monoica; sulla base delle esperienze fatte in Italia la varietà monoica consigliata per la produzione di paglie di canapa o di paglie eseme è la varietà Futura 75. La varietà più adatta per la produzione di paglie di canapa è la varietà dioica Carmagnola ma, per impegni già assunti, la disponibilità di seme di questa varietà è ridotta. Il seme di canapa certificato è in confezioni da 25 kg. In
Italia è reperibile presso Assocanapa srl, autorizzata come ditta sementiera. Il prezzo di vendita applicato da Assocanapa srl è attualmente di 5,50 €/kg per la varietà Futura 75 e di 7,00 €/kg per la varietà Carmagnola + IVA 10% + spese di trasporto. Per l’acquisto delle sementi è possibile prenotare ed ordinare direttamente presso Assocanapasrl scrivendo a assocanapasrl@gmail.com o telefonando al numero 011-9715898. Per contatti e info tecnico-agronomiche: Cesare Quaglia, AssoCanapa - Coordinamento Nazionale per la Canapicoltura mail: cesarequaglia@libero.it tel. + 39 3465790191.
Ortofrutta: autocontrollo igienico sanitario
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utte le aziende agricole produttrici di frutta e ortaggi, che vendono i loro prodotti in azienda, al mercato rionale, all’ingrosso, ecc., hanno l’obbligo di possedere, compilare e aggiornare il Manuale di Autocontrollo Aziendale (HACCP), oltre al consueto Registro
dei trattamenti fitosanitari (ex. Quaderno di campagna). Inoltre, i produttori che hanno iniziato l’attività dopo il 2007 devono essere in possesso di Autorizzazione Sanitaria per i locali impegnati per l’ortofrutta. Gli obblighi sopra accennati sono contemplati dalla vigen-
te normativa igienico-sanitaria che, in caso di inadempienze, prevede sanzioni da 500 a 6000 Euro. Per maggiori informazioni contattare la Dott.ssa Tiziana Saba presso l’ufficio provinciale Coldiretti, tel. 0141-380439 oppure al 335-7502087.
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Sicurezza macchine agricole
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a un recente rapporto sul fenomeno degli incidenti sul lavoro emerge che, in campagna, nel 2013 salgono a 208 gli infortuni con decesso, il 46% del totale nazionale. Le vittime in prevalenza sono agricoltori di età avanzata. MORTI BIANCHE IN ITALIA NEL 2013: n. 453 totali, n. 208 in agricoltura (di cui: 101 con almeno 60 anni di età; 119 a causa del ribaltamento del trattore).
In continuità con gli obiettivi dell’Assessorato all’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, relativamente alla tematica dell’uso in sicurezza delle macchine agricole, è stato necessario aggiornare la pubblicazione “QUADERNI DELLA REGIONE PIEMONTE – AGRICOLTURA N. 71” edita nel novembre 2010, dedicata alle nuove regole per l’immissione sul mercato delle macchine e per le verifiche di sicurezza di macchine agricole usate. L’aggiornamento
ha interessato sia i contenuti che il materiale icongrafico ed inoltre è stata ampliata con le parti dedicate alle motoagricole, ai motocoltivatori e alle motozappatrici, non trattate nella precedente edizione. Questa pubblicazione completa così la collana di sei pubblicazioni dal titolo “Le macchine agricole usate – Analisi e procedure di adeguamento”. Tutte le pubblicazioni sono in distribuzione gratuita presso gli sportelli informativi della Coldiretti.
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