Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 5 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
ASTI
COLDIRETTI
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5 maggio 2014
m m a r i o
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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1000 stagionali per il Piemonte
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Positiva la manovra Renzi per la campagna
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La battaglia di Coldiretti contro le lobby
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On line i nuovi elenchi degli operatori biologici
Renzi e Martina “si accollano” la battaglia Coldiretti
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Infortuni sul lavoro
Misura 111 -Come si percepisce l’acidità dei vini; Utilizzo sostenibile dei fitofarmaci; Vite: in anticipo di una decina di giorni; Nuova legge Sabatini; “Raccolti a perdere” al Sud del Tanaro; Stoccaggio del gasolio agricolo.
Sommario
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 63° numero 5 - 5 maggio 2014* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale
argomenti in evidenza
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Stop all’“orgia dei buontemponi” per lasciare spazio alla giustizia
Riflessioni
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di don Francesco Cartello uel grande fuoriclasse che è stato Michel Platini disse un giorno che, se anche mangi con una forchetta d’oro, te ne basta una, perché non hai due bocche da riempire. Più che la sottile ironia francese ci piace sentire nelle parole del tre volte Pallone d’oro la saggezza della campagna piemontese, novarese per la precisione, da dove era partito suo papà per emigrare in Francia. Eppure c’è qualcuno, oggi come ieri, che sembra avere sette teste e sette bocche come i mostri mitologici, vista la “fame” che ha sempre di più. Naturalmente senza curarsi o preoccuparsi se attorno a lui qualcuno la bocca, sua e dei suoi familiari, proprio non riesce a riempirla… È di questi giorni la storia di un alto dirigente che minaccia di “emigrare” all’estero se gli tagliano quel milioncino di euro che annualmente percepisce, o l’ira degli “sforbiciati” che intascano più del capo dello Stato. Per non parlare di aragoste e champagne, mutande e pasticcini, che non fanno parte di uno stipendio ma sono comunque a carico di tutti i cittadini… Se vogliamo parlare allora di “giusta retribuzione”, incominciamo con dire che può essere “ingiusta” in due direzioni, per eccesso e per difetto. Ingiuste per eccesso sono le posizioni sopra ricordate, quando non si vogliono mettere limiti ai propri guadagni, finendo per identificare sé e gli altri in base a quello che si ha, e non a chi si è. Per difetto la retribuzione è ingiusta quando non tiene conto prima di tutto della necessità, e poi se vogliamo anche del merito. Al riguardo filosofi e sociologi hanno accumulato nei secoli montagne di teorie, che hanno finito per guidare o
C’è qualcuno, oggi come ieri, che sembra avere sette teste e sette bocche come i mostri mitologici, vista la “fame” che ha sempre di più. Naturalmente senza curarsi o preoccuparsi se attorno a lui qualcuno la bocca, sua e dei suoi familiari, proprio non riesce a riempirla… ispirare governi e padroni. Nella dottrina sociale della Chiesa il tema è da sempre affrontato, seppure visto nella chiave storica del momento, ma fin da subito mettendo in primo piano la dignità della persona e non il dominio dell’economia. Così è stato nel 1891, con la “Rerum novarum” di Leone XIII, un vero “colpo di fulmine” nella fine del secolo, dove, trattando il tema del salario si afferma che il principio ispiratore di tutta la questione sociale è l’inalienabile dignità della persona umana. L’uomo, infatti, deve essere riconosciuto tale anche quando è retribuito e deve avere, quindi, una quantità di salario che gli permetta il giusto sostentamento per sé e per la sua famiglia: è, quindi, mezzo per lo sviluppo della persona umana ed esecuzione della volontà di Dio. Saranno i documenti successivi ad affrontare in termini sempre più chiari il problema, fino alla “Caritas in veritate” dove Benedetto XVI spiega che “lavoro decente” vuol dire: «un lavoro che, in ogni società, sia
l’espressione della dignità essenziale di ogni uomo e di ogni donna; un lavoro scelto liberamente, che associ efficacemente i lavoratori, uomini e donne, allo sviluppo delle loro comunità; un lavoro che, in questo modo, permetta ai lavoratori di essere rispettati al di fuori di ogni discriminazione; un lavoro che consenta di soddisfare la necedell’arpa, si pareggiano a David negli strumenti musicali; bevono il vino in largstrade nuove alla famiglia. Non si tratta quindi di un rapporto stretto padrone-dipendiretti operatori, per poter creare un benessere che rifluisce su tutti. *Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Asti
1000 stagionali per il Piemonte Lo prevede il “decreto flussi” per il 2014
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Antonio De Concilio, direttore regionale Coldiretti
Occupazione
È
stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il D.P.C.M. 12 marzo 2014 concernente la “programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro stagionale e altre categorie per l’anno 2014”. Pertanto, per gli imprenditori agricoli che intendono assumere manodopera stagionale, è possibile inviare le domande di flusso stagionale. Il Decreto prevede una quota massima di ingressi pari a 15.000 cittadini stranieri residenti all’estero ripartiti tra le seguenti nazionalità: Albania, Algeria, Bosnia Herzegovina, Egitto, Repubblica delle Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Repubblica ex Jugoslava di Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina, Tunisia. Lo stesso Decreto prevede, inoltre, nell’ambito della quota di 15.000 unità, una quota di 3.000 unità per i lavoratori per i quali, avendo fatto ingresso per almeno due anni consecutivi, venga richiesto il nulla osta per lavoro stagionale pluriennale. Da quest’ultimo provvedimento, è esclusa la regione Piemonte. Il Ministero del Lavoro ha provveduto alla ripartizione territoriale assegnando al Piemonte una quota di 975 nulla osta stagionali. “Si tratta di una possibilità offerta alle imprese agricole che assumono manodopera stagionale – dice Antonio De Concilio direttore Coldiretti Piemonte -. L’obiettivo è di garantire manodopera che si è qualificata nel tempo. Infatti, le quote assegnate tengono conto delle esigenze manifestate dalle imprese, di cui Coldiretti si è fatta portavoce presso il Governo”.
La battaglia di Coldiretti contro le lobby Chiesto a tutti i Comuni di sostenere una proposta di legge
Organizzazione
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oldiretti è la più importante e grande forza sociale del territorio e in quanto tale ha il dovere di farsi carico di risolvere anche ingiustizie che apparentemente non hanno un tornaconto diretto. Per altre associazioni ed organizzazioni, più aduse al business fine a se stesso e all’accondiscendenza verso lobby malcelate, le azioni di Coldiretti a tutela del bene collettivo sono quasi sempre incomprensibili e, comunque, sono talvolta da ostacolare. È il caso di due questioni attualmente in ballo. Una l’abbiamo già annunciata sul precedente umero della nostra rivista con il titolo “I 3 mila furbetti della casta dei campi” e vuole scardinare gli “intoccabili” che senza sudare sui campi si insaccocciano il 15% di tutte le le risorse Pac pur rappresentando solo lo 0,2% dei beneficiari. L’altra questione, che lanciata ora anche nell’Astigiano, è la richiesta di appoggio di tutti i Comuni ad una proposta di legge per innalzare il contenuto di frutta minimo nei succhi e nelle bevande analcoliche dal 12 al 20%. Anche in questo caso, ci sono bieche lobby che tramano contro l’agricoltura e lavorano per avere il sopravvento sulla logica
Antonio Ciotta e Roberto Cabiale, il direttore e il presidente provinciale Coldiretti hanno scritto a tutti i Sindaci dell’Astigiano sollecitando l’approvazione di un ordine del giorno per l’innalzamento della percentuale di frutti nei succhi
della salute e della qualità. Infatti recentemente la Commissione Politiche dell’Ue della Camera ha bocciato l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad incrementare la percentuale minima di frutta nei succhi e nelle bevande, dopo che la Commissione Agricoltura ne aveva sollecitato l’approvazione.
Dobbiamo scardinare gli “intoccabili”, “i 3 mila furbetti della casta dei campi” che senza sudare sui campi si insaccocciano il 15% di tutte le le risorse Pac pur rappresentando solo lo 0,2% dei beneficiari.
La decisione del Parlamento ha denunciato il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, “getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore”. La contro mossa di Coldiretti
Ci sono bieche lobby che tramano contro l’agricoltura e lavorano per avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità. Chiediamo l’appoggio di tutti i Comuni alla proposta di legge per innalzare il contenuto di frutta minimo nei succhi e nelle bevande analcoliche dal 12 al 20%.
Organizzazione
Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti
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in questa sacrosanta battaglia è quindi ora di cercare l’alleanza di chi vive a contatto diretto con l’opinione pubblica, ovvero i Sindaci e tutte le amministrazioni locali. In una missiva inviata a tutti i Comuni si chiede di approvare in Giunta o in Consiglio Comunale un ordine del giorno per l’innalzamento del contenuto succo di frutta nelle bibite analcooliche, vendute con il nome di frutta a succo, a tutela del “Made in Italy” agroalimentare, della trasparenza delle etichettature e della equità delle filiere. Si chiede inoltre ai Comuni di sollecitare il Parlamento ad approvare un apposito emendamento diretto a rendere effettivo l’innalzamento della percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%, nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di concorrenza.
Blocchiamo i tre mila “furbetti della Pac” Basta danneggiare il settore primario: “Campolibero”
Progetti
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l presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha espresso vivo apprezzamento per il progetto “#Campolibero” che raccoglie, ha detto, una parte delle nostre proposte e può rappresentare l’occasione per cambiare verso all’agricoltura. “#Campoliberodarendite” di cui godono grandi gruppi industriali, assicurativi, bancari ed enti di diversa natura che non vivono certo di agricoltura ma che fanno parte di una elite intoccabile dei primi tremila beneficiari di contributi comunitari che ricevono un importo di oltre mezzo miliardo di euro mentre si chiedono sacrifici a tutti gli italiani a partire dagli agricoltori. La gran parte di questi soggetti non contribuiscono alla previdenza agricola mentre altri nelle
pieghe dell’attuale legislazione hanno creato società Spa ed Srl ad hoc per godere furbescamente di agevolazioni sull’Imu, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e anche sulle bioenergie facendo così - continua la Coldiretti - concorrenza sleale al reddito e all’attività dei veri agricoltori. “La semplificazione amministrativa, il sostegno all’ingresso dei tanti giovani che oggi vogliono investire in agricoltura e l’attuazione della legge sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta rappresentano obiettivi del piano che apprezziamo” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “vanno accompagnati dalla lotta a tutte le rendite con un impegno per concentrare le poche risorse
I furbetti non contribuiscono alla previdenza agricola e con Spa e Srl create a hoc usufruiscono di agevolazioni sull’Imu, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e anche sulle bioenergie
Dietro a queste “furbate” che sfruttano il mondo agricolo, si celano grandi gruppi industriali, assicurativi, bancari ed enti di diversa natura disponibili ai chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge per il Paese”.
Renzi e Martina si “accollano” la battaglia Coldiretti Chiara presa di posizione del premier e del ministro contro i soliti noti Il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina: “L’Italia toglierà i contributi agricoli a banche, assicurazioni, società immobiliari ed enti pubblici”.
Attualità
Il premier Matteo Renzi ha annunciato per il 15 maggio il deciso cambiamento nella programmazione nazionale dei fondi comunitari: non andranno più ai “soliti noti che prendono sempre i soliti soldi”
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discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità sociale per troppo tempo negati. “In questo momento difficile per il Paese - ha concluso il presidente Moncalvo - è inaccettabile mantenere questi insoste-
nibili privilegi e siamo ansiosi di collaborare per concentrare le poche risorse disponibili a chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge a beneficio di tutti”.
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ondividiamo e sosteniamo la volontà di dire basta alle rendite di una casta di intoccabili che non vive certo di agricoltura annunciata dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che in un’intervista al quotidiano “La Stampa” ha sottolineato che “L’Italia toglierà i contributi agricoli a banche, assicurazioni, società immobiliari ed enti pubblici. Si tratta di circa 3000 soggetti che rappresentano lo 0,2% della platea dei beneficiari ma che in questi anni hanno assorbito il 15% del sostegno all’agricoltura”. È quanto ha affermato il presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’intervento fa seguito alle positive dichiarazioni del premier Matteo Renzi che ha annunciato per il 15 maggio il deciso cambiamento nella programmazione nazionale dei fondi comunitari che non devono piu’ andare ai “ soliti noti che prendono sempre i soliti soldi”. La lotta a tutte le rendite sembra finalmente rientrata nell’agenda della buona politica e di questo Coldiretti se ne compiace perchè sono necessarie grandi
TAR boccia il ricorso sugli Ogm Confermato il divieto di coltivazione in Italia
Filiera
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l Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente. La sentenza conferma definitivamente il divieto di coltivazione in Italia. L’agricoltura italiana - sottolinea la Coldiretti - resta dunque libera dagli Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci (76 per cento ) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati dell’agricoltura in Italia. “Un risultato ottenuto grazie alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori, cooperatori riuniti nella coalizione Liberi da Ogm” ha affermato il coordinatore Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti nel chiedere al Governo di “chiarire quali siano le sanzioni da applicare nel caso di violazione del divieto di messa a coltura in modo da evitare situazioni analoghe a quanto accaduto nella scorsa estate in Friuli Venezia Giulia, che hanno portato alla contaminazione di terreni confinanti con quelli illegalmente coltivati con mais MON810, come accertato dalle indagini del Corpo Foresta-
le dello Stato”. Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura – continua Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Nell’Unione Europea - con-
clude la Coldiretti - nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari).
Anche il Governo è “No Ogm” Presa di posizione del Ministro Martina
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a sentenza del Tar del Lazio che di fatto blocca le coltivazioni Ogm in Italia, è venuta dopo l’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per difendere il territorio italiano dai rischi di contaminazione da biotech. Il Ministro del dicastero agricolo, in accordo con i colleghi del governo, Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, aveva preso un impegno chiaro ad impedire eventuali coltivazioni biotech qualora la sentenza del Tar avesse annullato il decreto sul divieto in essere La difesa del territorio nazionale dalla contaminazione da Ogm è un obiettivo condiviso dalla grande maggioranza degli italiani e quindi anche dall’attuale governo nazionale.
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Positiva la manovra Renzi per le campagne Confermata l’esenzione Imu, taglio sull’Irap, resta il gasolio agricolo
lavoro. È prevista infine l’equiparazione a fini delle imposte sui redditi alle altre attività connesse della produzione di energie rinnovabili effettuata dalle imprese agricole, attraverso l’applicazione ai relativi proventi di un coefficiente forfetario del 25 per cento.
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le imprese agricole. Sarà ridefinito l’elenco dei terreni collinari e montani ai fini dell’applicazione delle relative agevolazioni con la possibilità di diversificare a favore degli imprenditori agricoli professionali (Iap o cd iscritti alla previdenza) per i quali il terreno rappresenta uno strumento di
Economia
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iente Imu sui fabbricati rurali ad uso strumentale e taglio dell’Irap del 10 per cento. Sono alcune delle novità che interessano il settore agricolo contenute nel decreto legge “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale – Per un’Italia coraggiosa e semplice”, approvato dal Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Matteo Renzi. Oltre a confermare l’esclusione dei fabbricati dal pagamento dell’Imposta municipale unica, il provvedimento introduce un taglio del cuneo fiscale per quanto riguarda l’aliquota Irap, che passa dall’1,9 all’1,7 per cento. Il decreto mantiene anche le agevolazioni per il gasolio agricolo, l’esenzione Ires per le cooperative agricole e di piccola pesca e il regime speciale dell’Iva per
Campagna Amica protagonista nel centro di Asti Successo per i due agrimercati di piazza Statuto e piazza De Andrè
Campagna Amica
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oddisfatti i consumatori, felici i produttori agricoli. Stanno riscuotendo sempre più consensi i due Mercati di Campagna Amica attivati nel centro del capoluogo proviciale. In piazza Statuto, quella che un tempo fu la piazzetta delle Erbe, adiacente alla piazza del Municipio e del Santo patrono di Asti, dal 1° aprile scorso, otto produttori agricoli associati a Coldiretti, hanno sistemato i loro gazzebo glialli e propongono le loro tipicità. Formaggi, vini, piante ornamentali e tanta frutta e verdura di stagione sono le peculiarità del mercato dei produttori, attivo ogni martedì pomeriggio. Dopo un’edizione straordinaria giovedì 1° maggio, riprende la sua consueta cadenza settimanale di venerdì l’agrimercato di piazzale De Andrè, fronte corso Alfieri e davanti alla sede universitaria. Anche in questo caso è molto bello il colpo d’occhio con la frutta e la verdura di stagione, alcuni produttori sono gli stessi che espongono in piazza Statuto. Prezzi abbordabili e qualità indiscutibile, sono questi gli elementi distintivi di entrambi i mercati. Ovviamente al Mercato di Campagna Amica, partecipano esclusivamente i produttori agricoli iscritti a Coldiretti che si impegnano a vendere solo i loro prodotti agricoli provenienti dalle loro imprese agricole. “Sono agrimercati – sottolinea Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – dove si segue attentamente la stagionalità dei prodotti. Si accorcia così la filiera e per tutti i consumatori è un’occasione per fare una
spesa sostenibile, acquistando prodotti agricoli selezionati con cura, sempre freschi e di origine controllata e garantita”. Oltre alla salubrità dei prodotti, da non sottovalutare, in un momento di ristrettezze economiche come l’attuale, il vantaggio di acquistare a prezzi decisamente inferiori alla media in rapporto alla qualità. “Sono mercati dinamici – ha rilevato Luigi Franco, responsabile Campagna Amica Asti - dove ogni settimana potranno aggiungersi o ruotare nuovi produtto-
Dal 1° aprile è attivo ogni martedì il mercato di piazza delle erbe, ogni venerdì i produttori si ritrovano fronte corso Alfieri davanti all’Università ri per presentare una gamma di prodotti completa e sempre fresca. Intendiamo anche ospitare produttori partecipanti a mercati di Campagna Amica di altre province e regioni per avere tipicità di altri territori”.
Produttori e prodotti del Mercato di Campagna Amica in piazza Statuto (tutti i martedì pomeriggio, dalle 14 alle 18.30): Tiziana Bertolin Carlo Fungo Francesco Maccario Coop. sociale “Senza Confini” Franco Rabino Luca Robino Antonella Vecchiattini Kettou Zora
formaggi; asparagi e fragole; verdure e mieli; piante ornamentali e fiori; frutta; salumi e vini; verdure e trasfornati; verdure.
Produttori e prodotti del Mercato di Campagna Amica in piazza Dè Andrè (tutti i venerdì mattina, dalle 8.00 alle 13.30):
Az. Agr. Vecchiattini Antonella Az. Agr. Maccario Francesco Az. Agr. Bechis Mauro La Casa del Lillà di Kettou Zohra Az. Agr. Fungo Carlo Az. Agr. il Ciabot di Robino Luca Senza Confini Soc. Coop.
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On line i nuovi elenchi degli operatori biologici regionali o gli albi pubblici regionali. Nel sito Sinab il link è disponibile in Home page nell’area “Aziende biologiche in Italia Trova”. Presente anche il documento contenente i links agli elenchi degli operatori biologici certificatidocumento contenente i links agli elenchi degli operatori biologici certificati dei diversi Stati Membri. Tale documento è stato predisposto dalla Commissione UE sulla base delle indicazioni fornite dagli Stati Membri. Le informazioni consentono di perfezionare il processo di trasparenza e rintracciabilità della filiera dell’agricoltura biologica ed è utile anche al fine di prevenire comportamenti fraudolenti garantendo la massima divulgazione delle imprese attualmente accreditate in Italia ed in Europa. Il Ministero delle Politiche agricole ha, inoltre, emanato una nota in merito alle modalità di rilascio delle autorizzazioni all’importazione ai sensi dell’art. 19 del reg.
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CE 1235/2008 dal momento che il termine ultimo è fissato per il 1° luglio 2014. Gli uffici competenti ministeriali rilasciano le autorizzazioni fino al 30 giugno 2014, ma le richieste di autorizzazione saranno accettate solo fino al 31 maggio 2014 al fine di avere i tempi necessari per l’esame dell’istanza. Per ottenere il rinnovo di autorizzazioni con scadenza successiva alla data del 30 giugno 2014 è necessario inviare l’apposita modulistica al competente ufficio ministeriale che dovrà riceverla entro il 31 maggio 2014 e la nuova autorizzazione avrà validità 30 giugno 2014 – 29 giugno 2015.
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È
disponibile on-line il nuovo Elenco degli Operatori Biologici Italiani che deriva dalla funzionalità del Sib il Sistema Informativo del Biologico, realizzata sul Sian. La lista contiene le informazioni previste all’art. 92 ter del Reg. (CE) n. 889/08 ed è costantemente aggiornata sulla base delle notifiche ritenute valide dagli Organismi di Controllo, dalle Regioni e pubbliche amministrazioni e dal Ministero nel Sistema Informativo del Biologico. Per ciascun operatore è possibile visualizzare il Documento Giustificativo e, per coloro che commercializzano i prodotti biologici, anche l’Attestato di Conformità rilasciati dall’Organismo di Controllo. È inoltre possibile la consultazione “storica” al fine di verificare la presenza degli operatori negli elenchi relativi alle annualità precedenti. (2009 – 2010 – 2011 – 2012). Le informazioni complete relative agli operatori che hanno effettuato notifica nei Sistemi Informativi delle Regioni Veneto, Umbria, Piemonte,Toscana ed Emilia Romagna non sono complete e possono essere consultate contattando i Sistemi Informativi
Biologico
Costantemente aggiornati; le novità sulle autorizzazioni all’import
Embargo russo su maiali L’Unione Europea ricorre al Wto; Italia invasa dai tedeschi
Consumi
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’Unione Europea ha avviato il ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) contro il divieto imposto dalla Russia sulle importazioni di carni di maiale provenienti dall’Ue. Le discussioni bilaterali Bruxelles-Mosca non hanno dato risultati e l’Ue ora ha deciso di ricorrere alle procedure di composizione delle controversie del Wto chiedendo consultazioni formali con la Russia. “Per l’Italia oltre al danno diretto dovuto alle mancate esportazioni si sta verificato un danno indiretto – è il commento di Coldiretti - perché i maiali tedeschi che normalmente vengono
spediti in Russia ora arrivano in Italia con danni per gli allevatori ma anche per i consumatori perché carne e derivati del maiale vengono spesso spacciati come Made in Italy perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta”. “L’Europa difenderà i suoi produttori e a questo riguardo non ha ormai nessun’altra scelta se non quella di portare il caso al Wto”, ha sottolineato da parte sua il commissario Ue al commercio Karel De Gucht, ricordando che l’Unione ha subito preso le misure necessarie dopo il paio di casi di cinghiali infetti da febbre suina provenienti dalla Bielorussia ritrovati al confine
con Lituania e Polonia. Mosca, tra l’altro continua ad importare carne suina dalla stessa Bielorussia e non ha mai chiuso completamente il suo mercato nazionale nonostante casi di febbre suina sul suo stesso territorio.
Il piano per le piante officinali Approvato dalla Conferenza Stato-Regioni in effetti di quattro documenti che hanno il pregio di organizzare razionalmente i dati disponibili, favorendo la valutazione delle diverse opzioni imprenditoriali che potrebbero essere sviluppate. I documenti sono: il Piano di Settore della Filiera delle Piante Officinali (il piano vero e proprio); il rapporto Ismea-Osservatorio della Filiera delle Piante Officinali (una analisi economica del settore), l’Allegato Tecnico al Piano (l’analisi tecnica alla base del piano), il Glossario (riporta le definizioni di alcuni termini utilizzati nel settore).
Giornata regionale del Pensionato
Prenotazioni entro maggio per la 17a edizione di Vicoforte
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ntro il mese di maggio occorre prenotarsi per prendere parte all’annuale Giornata regionale dei pensionati Coldiretti, chiamando la segreteria dell’Associazione al n. 0141.380.400. Giunta alla diciassettesima edizione, giovedì 12 giugno sarà il Santuario di Vicoforte di Mondovì ad ospitare gli associati in pensione, i loro amici, parenti e chi ha fatto parte dell’organizzazione nella sua vita lavorativa. La quota di partecipazione individuale è stata fissata a 30 euro.
Naturalmente anche da Asti sarà organizzata la trasferta in pullman e si prevede una massiccia partecipazione. Come di consueto il comitato regionale dell’Associazione Pensionati Coldiretti guidato dall’astigiano Bruno Porta, ha fatto le cose per bene ed ha organizzato una giornata di sicuro interesse e di divertimento. Il ritrovo dei partecipanti è previsto a Vicoforte alle 10 per la colazione, a seguire si terrà la solenne celebrazione eucaristica officiata dal Vescovo della diocesi di Mondovì Mons. Lu-
Notizie
Si auspica che dopo un lavoro così importante, il Legislatore nazionale e quelli regionali colgano l’occasione per dotarsi di strumenti normativi ed economici per sviluppare questo settore in continua evoluzione.
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ciano Pacomio. Alle 12 è programmato il saluto dei dirigenti nazionali, regionali e provinciali. Quindi il pranzo presso il Chiostro di Casa Regina Montis Regalis e l’intrattenimento di Sonia De Castelli e la sua band.
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o scorso 10 aprile la Conferenza Permanente Stato-Regioni ha approvato il Piano di settore della filiera delle piante officinali. Il settore delle piante officinali risulta particolarmente interessante per la costante crescita dei consumi, a fronte di una produzione/raccolta nazionale che copre soltanto il 30 per cento del fabbisogno. A parte quelle piante non coltivabili in Italia, resta da verificare se ci possano essere le condizioni per costruire delle filiere italiane, riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni. Il Piano approvato si compone
14 giugno: “Colletta straordinaria” Emergenza alimentare: italiani senza cibo, + 10% nel 2013
Solidarietà
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ono 4,1 milioni gli italiani che nel 2013 sono stati costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10 per cento sullo scorso anno e del 47 per cento rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in più negli ultimi 3 anni. È quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Agea, nel commentare l’allarme lanciato dal presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, circa il fatto che il 66 per cento dei separati dichiara di non riuscire a provvedere all’acquisto di beni di prima necessità. Una situazione drammatica che - rileva la Coldiretti - rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa. In termini generali si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, tipologia di sostegno spesso
prediletta proprio dai separati, ovvero da chi è rimasto solo, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative delle famiglie le quali per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. E non è tutto, infatti, per le Associazioni più impegnate negli aiuti alimentari ai più poveri, nei prossimi mesi si esauriranno le ultime scorte di cibo del Programma europeo FEAD (AGEA) che costituivano circa la metà di quanto la Rete Banco Alimentare ha distribuito alle Strutture Caritative convenzionate. Il nuovo Programma FEAD ed il Piano Nazionale tardano a partire. Quindi per una parte delle famiglie italiane – le più fragili e in povertà alimentare – il grave rischio è quello di non ricevere
aiuto, con le note conseguenze umane e sociali. Di fronte a questa grave situazione, la Fondazione Banco Alimentare Onlus, ha programmato una Colletta Straordinaria per Emergenza Alimentare il prossimo 14/06/2014 presso i negozi di alimentari e supermercati. Condividendo le motivazioni di emergenza invitiamo tutti ad aderire facendo una tantum la spesa per i più poveri oppure donando un po’ del proprio tempo per l’organizzazione e la realizzazione di questo gesto di carità popolare. Tutti gli alimenti raccolti in provincia di Asti saranno distribuiti ai poveri tramite le Strutture caritatevoli convenzionate del nostro territorio. Per ogni eventuale informazione e adesioni è possibile contattare presso la Coldiretti di Asti: Antonio Bagnulo, 0141-380427, 335-7502061, antonio. bagnulo@coldiretti.it.
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Come si percepisce l’acidità dei vini (intesa come sensazione tattile oltre ad essere anche il sapore più importante); il volume in bocca (anche detto rotondità, morbidezza) determinato dal contenuto in polisaccaridi (pectine, mannoproteine) e glicerina; l’intensità tannica, la rugosità e l’astringenza. La sensazione di calore è vigorosa ed è dovuta all’alcol, essa impressiona per prima in ordine di tempo il palato ed è definita di “pseudo – calore” perché non è accompagnata dall’innalzamento della temperatura. La stimolo trasmesso è condizionato dall’acidità. Generalmente se nel rapporto alcolacidità prevale l’alcol si ha sensazione di calore; se prevale l’acidità si ha sensazione di freschezza. La scala di valori riferita alla sensazione di calore è la seguente: vino bruciante, forte, caldo, fresco, povero, debole, freddo. La sensazione di volume determinata dal contenuto in polisaccaridi (pectine, mannoproteine) e glicerina, anche detta di rotondità e morbidezza, viene spesso definita nel linguaggio degli enologi come tessitura, spessore, grasso. La carenza di magnesio nei vini pare comportare la riduzione della sensazione di “grasso” anche dovuta al ruolo di questo elemento nel meccanismo di elaborazione dei polisaccaridi. L’impiego eccessivo del sol-
Il gusto acido, oltre a rappresentare il sapore più importante nel vino, entra a far parte delle percezioni gustative di tipo tattile che condizionano l’equilibrio, l’armonia e la gradevolezza dei vini. Negli interventi di correzione dell’acidità occorre pertanto ricercare un giusto rapporto ed equilibrio tra sensazioni tattili e l’acidità del vino. fato di rame nei vini, essendo il medesimo un potente ossidante, può generare perdita di volume e di rotondità. I vini bianchi affinati in legno e sottoposti a continue solfitazioni possono accumulare acido solforico che fa perdere in morbidezza, modificando sia l’acidità totale che il pH. Per questo motivo occorre, in taluni casi, abbreviare il tempo di permanenza in legno. L’astringenza in eccesso determina un impressione di secchezza e rugosità. La rugosità è determinata dai prodotti di ossidazione dei tannini e trasmette generalmente stimoli negativi. L’anidride carbonica presente può rinforzare la sensazione di rugosità dovuta al tannino. L’astringenza è un fenomeno irreversibile dovuto alla formazione di legami idrogeno tra i flavani e le proteine della sali-
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ei numeri precedenti abbiamo parlato diffusamente del contributo dell’acidità sia sotto l’aspetto sensoriale che chimico. In questo articolo ci soffermeremo principalmente sul contributo sensoriale sottolineando le interazioni dell’acidità dei vini con le altre sensazioni gustative di tipo tattile o corporeo. Va detto innanzitutto che gli interventi di correzione dell’acidità dei vini devono essere sempre bilanciate in funzione dei valori di acidità totale, di pH e potere tampone riscontrati all’analisi e soprattutto dell’alcol. L’acidità è correlata e condizionata inoltre da alcuni contributi sensoriali che formano le sensazioni tattili o corporee dei vini; occorre pertanto ricercare un giusto rapporto ed equilibrio tra sensazioni tattili di un vino e l’acidità. La sensazione tattile si verifica quando il vino in bocca trasmette stimoli che interessano il tessuto epidermico centrale della lingua e della cavità orale. Nel linguaggio corrente tali percezioni vengono anche definite percezioni corporee. Si tratta di sensazioni importanti da mettere in relazione con molteplici fattori quali l’origine varietale, lo stato di maturazione, il sistema di vinificazione, ecc. Le sensazioni tattili sono la sensazione di calore e l’acidità
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Equilibrio, armonia e gradevolezza sono determinati dalle sensazioni gustative, tattili e corporee
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va. I polifenoli causano la coagulazione della mucina (proteina e lubrificante salivare) che determina la riduzione del potere lubrificante della saliva ed il disseccamento delle mucose della cavità orale con perdita di acqua a causa del contatto con le sostanze astringenti. Sull’astringenza si possono fare le seguenti considerazioni: un tenore elevato di sostanze astringenti aumenta l’intensità della percezione ma non la durata; quando l’astringenza è legata a composti in forma monomera viene mascherata la percezione di acidità. La percezione dell’astringenza e del sapore amaro hanno la tendenza ad aumentare effettuando assaggi consecutivi; spesso si abbinano in una sensazione di acidità e di asprezza; anche esperti assaggiatori possono confondere il sapore amaro con la sensazione di astringenza; una leggera astringenza ed una sfumatura amara possono risultare accettabili; esse costituiscono il patrimonio sensoriale di molti vini. I tannini svolgono un ruolo importante nella persistenza gustativa dei vini rossi. Nel linguaggio enologico vengono spesso suddivisi in classi in funzione delle caratteristiche sensoriali che possiedono: tannini vegetali, rugosi, acidi, amari, dolci e nobili. Tannini vegetali: provenienti da uve non perfettamente mature. Tannini rugosi: di elevata astringenza, avvertibiIi nei vini giovani e nei torchiati. Tannini acidi: si tratta sempre di tannini rugosi avvertiti come acidi su vini smagriti, spigolosi ed aggressivi, che interagisco-
no con l’acidità. Tannini amari: si tratta sempre di tannini rugosi avvertibili come amari per scarsa compensazione con il dolce o la morbidezza o per scarsa acidità del vino (la sensazione dei tannini amari si manifesta particolarmente su vini mal strutturati e poco equilibrati). Tannini dolci, nobili: derivanti dalla buona maturazione degli acini che non prevaricano le altre sensazioni e determinano impressione di armonia, equilibrio, morbidezza. Un giusto ed equilibrato rapporto tra le sensazioni tattili di morbidezza e sensazione di calore e di astringenza e sensazione acida definiscono l’equilibrio o armonia o gradevolezza di un vino. L’equilibrio, anche se è la risultante di un complesso di fattori, rappresenta all’assaggio un dato molto oggettivo. Nei vini bianchi l’equilibrio
viene riferito alla morbidezza, all’acidità ed alla sensazione di calore: secondo la scala di valori dei vini bianchi un vino si può definire muto, piatto, equilibrato, fresco, vivace, nervoso, acido. Nei vini rossi esistono invece diverse scale di valori riferite all’equilibrio e gradevolezza. Una di queste si riferisce alla morbidezza ed intensità tannica secondo cui un vino può essere definito: molto vellutato, vellutato, morbido, leggermente tannico, rugoso, tannico, astringente, allappante, ruvido. Un’altra scala di valori si riferisce alla morbidezza e sensazione di calore secondo la quale un vino può essere definito: leggero, equilibrato,comune, pesante, grossolano, disarmonico. Una terza scala di valori per i vini rossi viene riferita all’acidità.
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Utilizzo sostenibile dei fitofarmaci “ingolfamento 2015” di richieste sui corsi di primo rilascio, chiediamo agli agricoltori che ne sono ancora sprovvisti di segnalarcelo quanto prima, presso i nostri uffici zonali, in modo che possiamo inserirli già nei corsi che Coldiretti e Inipa Piemonte organizzano durante il corrente anno. Per ulteriori informazioni: 0141-380426; isabella.schifone@coldiretti.it. DIFESA INTEGRATA OBBLIGATORIA DAL 01/01/2014 La difesa integrata obbligatoria (base line) prevede (a) l’applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestazioni, delle infezioni e delle infestanti; (b) l’utilizzo dei mezzi biologici di controllo dei parassiti; (c) il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate; (d) l’uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra quelli disponibili per lo stesso scopo. La difesa integrata obbligatoria non sarà incentivata tramite i Programmi di Sviluppo Rurale regionali in quanto viene considerata la “base line”, il livello base di impegno, che l’agricoltore professionale deve sempre rispettare. I contributi pubblici potranno essere erogati solo per livelli più impegnativi (difesa integrata volontaria), similmente a quanto accaduto fino ad oggi per chi ha beneficiato dell’Azione 214.1 del PSR. È compito della Regione (a) potenziare servizi d’informazione e comunicazione per assicurare l’applicazione della difesa integrata da parte degli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari; (b) predisporre e diffondere materiale informativo sulle tecniche per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, nonché sugli obblighi definiti dal Piano; (c) assicurare una rete di monitoraggio sullo svilup-
po delle principali avversità e l’applicazione, ove possibile, dei sistemi di previsione e avvertimento sullo sviluppo delle avversità; nonché bollettini che, sulla base dei risultati delle elaborazioni dei modelli previsionali e delle reti di monitoraggio, forniscono informazioni sull’applicazione della difesa integrata. Tali bollettini devono avere le seguenti caratteristiche: • cadenza periodica, in base alle esigenze di difesa fitosanitaria nei riguardi delle principali avversità; • valenza territoriale; • riportare informazioni sull’andamento meteorologico; • riportare indicazioni operative sulle principali colture, relativamente a: fase fenologica, situazione epidemiologica delle principali avversità, indicazioni sul momento più opportuno in cui effettuare eventuali trattamenti ed eventuali raccomandazioni sui prodotti fitosanitari utilizzabili; • riportare orientamenti operativi, sulle principali colture, relativamente all’adozione dei principi generali di difesa integrata, richiamati nell’allegato III del decreto legislativo n. 150/2012; • promuovere l’assistenza tecnica e la consulenza agli utilizzatori professionali sulla difesa fitosanitaria integrata, anche attraverso l’eventuale attivazione di apposite strutture territoriali di coordinamento. Gli utilizzatori professionali (agricoltori) devono applicare i principi generali della difesa integrata obbligatoria, di cui all’allegato III del decreto legislativo n. 150/2012 ed al par. A 7.2.3 del PAN; inoltre, devono conoscere, disporre direttamente o avere accesso a: a) dati meteorologici dettagliati per il territorio di interesse, acquisibili anche attraverso collegamento in rete;
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on il 01/01/2014 è entrato in vigore il PAN, Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, percorso iniziato con la Direttiva Comunitaria 128/2009 che è stata recepita dall’Italia attraverso il D.Lgs. 150/2012; attualmente le Regioni stanno via via definendo le modalità di recepimento sul proprio territorio nel rispetto delle varie tappe e scadenze previste. Il PAN definisce obiettivi, misure, modalità e tempi per ridurre i rischi e gli impatti dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari su salute umana, ambiente e biodiversità. Promuove lo sviluppo e l’i ntroduzione della difesa fitosanitaria integrata e biologica. Richiede un aggiornamento formativo ogni 5 anni. Vediamo in modo schematico alcune fondamentali scadenze sull’attuazione di questo provvedimento, sulle quali avremo modo di ritornare via via sulle pagine di questa rivista: • 01/01/2014: difesa integrata obbligatoria. • 26/11/2015: tutti gli utilizzatori professionali dovranno essere forniti dell’autorizzazione all’acquisto dei fitofarmaci (patentino); i corsi avranno una durata di 20 ore; i patentini rilasciati con le modalità attuali (corsi di 16 ore) saranno validi fino alla loro scadenza; • 26/11/2015: rilascio dei nuovi certificati per la vendita dei fitofarmaci e dei certificati per poter effettuare consulenze in materia. • 26/11/2016: entro tale data tutte le attrezzature professionali per la distribuzione dei fitofarmaci devono essere state sottoposte almeno una volta al controllo funzionale presso Centri abilitati. Per quanto riguarda il PATENTINO per gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, prevedendo un
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Prime tappe e scadenze del Piano nazionale
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b) dati fenologici e fitosanitari forniti da una rete di monitoraggio e, ove disponibili, dai sistemi di previsione e avvertimento; c) bollettini territoriali di difesa integrata per le principali colture; d) materiale informativo e/o manuali per l’applicazione della difesa integrata, predisposti e divulgati anche per via informatica dalle autorità competenti. Nel caso in cui non sia presente alcuna rete, ai fini del monitoraggio le aziende DEVONO ricorrere ad un apposito servizio di consulenza, messo a disposizione dalle Regioni e dalle Province autonome, nell’ambito degli strumenti della PAC. A causa del ritardo con il quale è stato approvato il PAN, non avendo potuto le Regioni realizzare il sistema di formazione e consulenza che prelude alla conversione delle imprese agricole convenzionali alla difesa integrata, l’obbligo di ricorso alla difesa integrata a partire dal 1 gennaio 2014 secondo le indicazioni del MIPAAF deve essere interpretato nel senso che le imprese agricole sono tenute a rispettare gli obblighi di conoscenza ed accesso alle informazioni sopra elencate (par. A 7.2.3 del PAN). Non viene, quindi, richiesta la conversione immediata dell’azienda, ma la conoscenza delle informazioni necessarie per avviare la conversio-
ne. Inoltre, per quest’anno l’obbligo della difesa integrata obbligatoria non ricade nel regime di condizionalità degli aiuti, infatti “il Reg. CE 1310/2013 che stabilisce alcune disposizioni transitorie sul sostegno allo sviluppo rurale, nel modificare alcuni regolamenti sulle risorse e la loro distribuzione in relazione all’anno 2014, stabilisce che la difesa integrata non rientra tra i criteri di gestione obbligatori del regime di condizionalità. Pertanto, secondo il Ministero delle Politiche Agricole, l’unico adempimento del Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci che per quest’anno viene richiesto alle imprese agricole è l’obbligo di dimostrare di conoscere, disporre direttamente o avere accesso ai dati metereologici dettagliati per il territorio d’interesse, acquisibile anche attraverso collegamento in rete, secondo quanto previsto dal punto 7.2.3, lett. a) del Piano, servizio che dovrebbe essere messo a disposizione da ciascuna Regione. Qualora l’impresa agricola operi in una Regione nella quale l’amministrazione competente non abbia provveduto a garantire tale servizio, l’imprenditore agricolo deve dimostrare di essersi avvalso quanto meno del servizio di consulenza previsto dal Piano stesso. T ali obblighi, pur non essendo al momento oggetto di sanzioni, è necessario che siano rispettati in quanto
preludono ad un’attuazione della difesa integrata che resta pur sempre un adempimento obbligatorio ai sensi della dir. 2009/128/CE.” NB, BOLLETTINI: è bene sottolineare che nella nostra Regione e Provincia è ormai da anni strutturato un servizio di informazione e di assistenza tecnica agroambientale che può rispondere in modo soddisfacente a quanto il PAN prescrive. Come Coldiretti Asti, siamo dotati in tutti i nostri uffici Zonali di almeno uno sportello informativo ai sensi dell’Azione 111-1B del PSR, con personale tecnico specializzato in materia di difesa integrata, con bacheche in cui è possibile consultare i bollettini di difesa integrata. Inoltre, gli agricoltori che ne fanno richiesta, possono ricevere gratuitamente i bollettini per il settore di proprio interesse, via e-mail / SMS / posta ordinaria. Altra modalità di informazione rapida è consultare direttamente i bollettini sul sito internet di Coldiretti Asti, www.asti.coldiretti. it>informazioni>bollettini produzione integrata. NB, DATI METEO: per quanto riguarda i dati meteo l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, tramite i propri esperti del Settore Fitosanitario Regionale, sta mettendo a punto una modalità on-line di consultazione dei dati in modo che chiunque ne può avere accesso.
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Vite: in anticipo di una decina di giorni Andamento e situazione attuale fenologico-fitosanitaria
21 periodo si può ancora effettuare la pulizia di gerbidi e incolti, evitando rischi di infestazioni dei vigneti da parte dello Scaphoideus titanus. Per ogni eventuale dubbio sulle sintomatologie contattare i tecnici Coldiretti di Zona oppure telefonare al 33357502076.
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to interventi prima delle piogge con prodotti di copertura, che oltre a proteggere dalla Peronospora, hanno svolto anche una certa azione contro l’Escoriosi, fitopatia sempre più diffusa nei nostri vigneti. Tipici sintomi di escoriosi su germoglio In questa stagione si possono notare sintomi precoci di fitoplasmi, quali mancato germogliamento o germogliamento stentato, tralci gommosi e disseccamento delle infiorescenze, per cui è bene intervenire eliminando la vegetazione di viti sospette prima dello sviluppo dello scafoideo vettore. Per lo stesso motivo, in questo
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fine aprile, dal punto di vista fenologico, è possibile ritenere che la campagna 2014 viaggi con circa 10 giorni di anticipo rispetto alla media, con molta difformità in vigneto sia a causa degli sbalzi di temperatura che si sono registrati, che per gli attacchi di nottue e geometridi che hanno attaccato in quasi tutti gli areali dell’astigiano con danni variabili da zona a zona. La notte tra il 16 e 17 aprile ci sono stati degli importanti abbassamenti termici; le temperature sono andate anche al di sotto dello zero in certi vigneti di fondovalle, con conseguenti danni da gelate primaverili, con allessamento dei germogli e comparsa di macchie brune necrotiche sulle foglie. Fortunatamente i danni, nella maggioranza dei casi sono limitati. Danni da freddo su Freisa Il 19 aprile sono caduti in media circa 25-35 mm di pioggia, sufficienti a far partire l’infezione primaria, tuttavia le temperature medie si sono mantenute inferiori ai 10°, al di sotto del limite teorico di sviluppo della peronospora, tuttavia si è dovuto intervenire tempestivamente in quei vigneti meglio esposti o comunque più anticipati. Alcune aziende hanno fat-
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Nuova Legge Sabatini
Al via gli investimenti per i beni strumentali
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a preso avvio nei giorni scorsi l’applicazione della “Nuova Sabatini”, intervento coordinato dal Ministero per lo Sviluppo Economico che eroga agevolazioni per l’acquisto di impianti, attrezzature, hardware e software. Due i principali obiettivi: accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. È rivolto alle micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. Possono accedere le imprese (non solo agricole), che alla data di presentazione della domanda hanno una sede operativa in Italia e sono regolarmente iscritte nel Registro delle imprese e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. La misura sostiene gli
investimenti per acquistare (anche mediante leasing) macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali. I beni devono essere nuovi. Sono esclusi l’acquisto di terreni e fabbricati. Per accedere agli aiuti occorre stipulare, con un istituto bancario, un finanziamento per la somma che serve all’acquisto del macchinario (è possibile effettuare l’acquisto di più macchinari con lo stesso finanziamento). L’investimento può essere assistito fino all’80% dell’importo da un Fondo di garanzia e deve essere di durata non superiore a 5 anni. L’importo dell’investimento deve essere compreso tra 20.000 euro e 2 milioni di euro. Il Ministero dello Sviluppo Economico concede un contributo che consi-
ste in un “rimborso”dell’ammontare complessivo degli interessi calcolati su un finanziamento al tasso del 2,75% (sostanzialmente il finanziamento consiste nell’abbattimento del 2,75% degli interessi pagati dall’impresa alla banca o alla società di leasing), I fondi disponibili sono complessivamente 2,5 miliardi di euro. Non ci sono bandi o scadenze: i contributi saranno concessi fino a esaurimento dei fondi. Le domande possono essere presentate esclusivamente per via informatica, ed inviate mediante PEC dell’azienda. Devono essere firmate con firma digitale. Per informazioni rivolgersi agli uffici Coldiretti. L’ammontare del contributo sugli interessi è soggetto alla normativa in regime di “de minimis” per il settore agricolo.
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“Raccolti a perdere” al Sud del Tanaro
Torna il contributo dell’Atc per alimentare la selvaggina
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il 31 Agosto 2014. Ad esse si dovrà allegare copia della planimetria catastale dell’appezzamento oggetto di domanda e copia della visura camerale (iscrizione registro imprese C.C.I.A.A.) del richiedente. L’ATC provvederà all’accoglimento della domanda previo eventuale sopralluogo e garantendo l’uniformità territo-
riale degli interventi all’interno del territorio provinciale a sud del Tanaro. La data di presentazione della domanda presuppone inoltre titolo preferenziale in caso di fondi insufficienti a garantire l’evasione di tutte le domande pervenute. I risarcimenti saranno elargiti in base alle disponibilità di bilancio.”
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’Ambito Territoriale di Caccia “A.T.C. AT 2 Sud Tanaro” rende noto che, per garantire alcune zone di supporto all’alimentazione della fauna, ha reintrodotto il provvedimento denominato “Raccolti a perdere”. È un progetto tendente a realizzare aree caratterizzate da colture annuali idonee al rifugio ed all’alimentazione della fauna. Uno studio elaborato dal Dipartimento Produzioni Animali dell’Università di Torino indica quali sono le colture più idonee a fornire cibo alla selvaggina. Agli interessati, coltivatori diretti/imprenditori agricoli, potranno essere riconosciuti Euro 0,035 al mq, fino ad un massimo di 5000 mq, a condizione di: • mantenere la coltura dal 20 agosto 2014 al 20 aprile 2015; • non impiegare fitofarmaci, erbicidi, concimi chimici; • non asportare il raccolto o effettuare interventi colturali senza il consenso dell’ATC. Inoltre gli appezzamenti dovranno avere le seguenti caratteristiche: • superficie minima di 2000 mq e massima di 5000 mq; • non essere in Zona di Riserva, di Ripopolamento e Cattura, Oasi di protezione, ma trovarsi in terreno libero da divieti di caccia; • essere ad una distanza superiore a 50 metri da ferrovie, strade statali, provinciali, comunali asfaltate, insediamenti produttivi. Verranno privilegiati i transetti siti in aree ad agricoltura intensiva senza incolti frapposti. Le domande per istituire raccolti a perdere dovranno essere presentate all’ATC-AT 2 “Sud Tanaro” entro
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Stoccaggio del gasolio agricolo
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Ad ottobre entreranno in vigore le nuove norme “antincendio”
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DEPOSTI FUORI TERRA In base al D.P.R. 151/2011 a partire dal 7 ottobre 2014 tutte le Ditte dovranno presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) sulle nuove attività tra cui l’installazione di depositi di gasolio agricolo di capacità inferiore a 9000 litri. Con la SCIA, redatta da un tecnico abilitato, si denuncia l’esistenza del deposito di gasolio e si dichiara la conformità alla normativa vigente in materia di sicurezza antincendio. La pratica deve essere presentata, con versamento dei diritti di segreteria, al Comando dei Vigili del fuoco che ne valuta i contenuti ed eventualmente effettua sopralluoghi di controllo entro 60 giorni dalla presentazione. Per quanto riguarda invece i depositi con capacità complessiva superiore ai 9000 litri è prevista una pratica più articolata rispetto alla SCIA, viene infatti elaborata da un tecnico incaricato una RICHIESTA DI ESAME CON PROGETTO al competente Comando dei Vigili del Fuoco che, a sua volta, a seguito di istruttoria provvederà a svolgere eventuale visita di controllo in relazione alla categoria del deposito presente; al termine verrà rilasciato il Certificato di Prevenzione Incendi. La nuova scadenza non solleva comunque le aziende dagli obblighi già in essere: - si possono utilizzare solo per combustibili di classe c, vale a dire, gasolio e oli minerali; - il contenitore deve essere provvisto di dichiarazione di conformità al tipo approvato; - deve essere presente la tar-
ghetta di identificazione punzonata alla struttura; - deve essere presente un bacino di contenimento a terra, per una capacità corrispondente almeno alla metà del serbatoio, che va mantenuto pulito. - sopra il serbatoio deve esserci una copertura di materiale incombustibile per la protezione dagli eventi atmosferici; - il serbatoio deve essere collegato ad una messa a terra; - l’area dove viene collocato deve essere completamente sgombra e priva di vegetazione che possa costituire pericolo d’incendio per una distanza minima di 3 metri; - devono essere presenti nelle vicinanze almeno tre estintori portatili da 6 kg di polvere, con capacità estinguente non inferiore a 39A 1448-C, idonei anche all’utilizzo su apparecchi sotto tensione elettrica; gli estintori vanno mantenuti in efficienza e periodicamente revisionati; - il collegamento per eventuale alimentazione elettrica deve essere realizzato da installatore qualificato dietro regolare rilascio di dichiarazione di conformità; - l’installazione è vietata in rampe carrabili, su terrazze e comunque su aree sovrastanti locali chiusi e inoltre non possono essere collocati nei ricoveri di trattori. Nota bene: - Ogni serbatoio di gasolio munito di un qualsivoglia sistema per il rifornimento di un veicolo è configurato come un DISTRIBUTORE DI GASOLIO e rientra nelle attività di prevenzione incendi. - Le aziende possono evitare la
segnalazione SCIA se installano contenitori, non distributori, di capacità inferiore a 1000 litri. VASCHE DA INTERRO - Per quanto riguarda i serbatoi da interro secondo la normativa vigente devono essere a doppia parete, con intercapedine in pressione controllabile in continuo. - I serbatoi da interro vanno posizionati a cm 50 dal muro del fabbricato, cm 100 dal confine di proprietà, cm 20 di profondità dal piano di calpestio alla generatrice superiore del serbatoio (cm 70 se il piano è carrabile). - Per una corretta modalità di interro è necessario predisporre un letto di sabbia perfettamente piano da 15-20 cm di altezza; posizionare la cisterna e successivamente ricoprirla con materiale fine, avendo cura di non porre a contatto della lamiera o resina sassi appuntiti che la possano danneggiare. - Fissare il cavo di messa a terra dell’impianto ad un bullone del boccaporto. - Per l’interro non serve l’autorizzazione dei Vigili del Fuoco ma è sufficiente la DIA (Denuncia di Inizio Attività) o il Permesso di costruire del Comune. CAPANNONI AGRICOLI Per quanto riguarda i capannoni, considerabili autorimesse per il rimessaggio di mezzi agricoli, in precedenza erano esonerati fino alla presenza limite di 9 mezzi. A partire dal 7 ottobre 2014 i nuovi limiti diventano: • fino a 300 mq: esonero. • da 301 a 1000 mq: il titolare
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In arrivo i contributi Pac
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ramite Delibera della Giunta Regionale, del 7 aprile 2014, la regione ha autorizzato l’Arpea ad erogare l’anticipo del contributo PAC anche per il 2014. L’organismo pagatore regionale potrà utilizzare i fondi degli aiuti di stato per erogare, entro il 31 luglio 2014, un primo anticipo del contributo spettante per la domanda unica; tali aiuti verranno caricati sul plafond “de minimis” previsto per di ciascuna azienda, tale regime prevede un’erogazione massi-
ma di 15.000 € per triennio per azienda. L’anticipo verrà erogato tenendo presente il registro titoli al lordo delle anomalie territoriali, fatta eccezione per aziende con debiti appositamente comunicati ad Arpea relativi a pubblici servizi regionali o altri blocchi amministrativi. All’atto dell’erogazione del premio da parte della UE, le somme già liquidate a titolo di anticipo saranno portate in detrazione su contributo totale spettante.
Giù a marzo i prezzi agricoli (+5%), male vino e ortofrutta
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ilancio negativo a marzo per i prezzi agricoli. Secondo le ultime rilevazioni di Ismea, le quotazioni fanno segnare un calo complessivo del 5 per cento rispetto allo scorso anno, con una diminuzione più accentuata per le coltivazioni (-10,3 per cento). Male, soprattutto, i vini (-20 per cento) e flessioni a due cifre anche per gli ortaggi (-13,3 per
cento) e la frutta (-10,9 per cento), in un mercato ben rifornito grazie alle favorevoli condizioni climatiche. In calo, sempre nel confronto tendenziale, anche i prezzi alla produzione dell’olio di oliva (-8,2 per cento) e dei cereali (-7,7 per cento), nonché dei semi oleosi (-8,2 per cento). In crescita il solo tabacco (+3,7 per cento). Migliore la situazione nel com-
parto zootecnico, con le quotazioni che segnano un più 1,1 per cento su base annua. A sostenere i listini è stata però unicamente la componente lattiero-casearia (+7,3 per cento). Giù conigli (-16,7 per cento), avicoli (-4 per cento), ovini e caprini (-13,7 per cento), uova (-5,6 per cento). Male anche la carne bovina (-1,5 per cento) e quella suina, salumi compresi, (-0,9 per cento).
Commercio estero, a febbraio + 4% export agroalimentare
L
’aumento del 4 per cento dall’inizio dell’anno delle esportazioni agroalimentari rispetto allo scorso anno fa segnare un nuovo record per il periodo e traina la crescita dell’intero Made in Italy all’estero. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base
dei dati Istat sul commercio estero relativi a febbraio 2014. Prosegue anche quest’anno per l’agroalimentare italiano il trend positivo fatto segnare nel 2013 con un valore di 33,4 miliardi di euro mai registrato prima. Una situazione che compensa parzialmente la crisi dei
consumi sul mercato interno che ha colpito anche i prodotti della tavola. A preoccupare è però l’andamento dei cambi con il rafforzamento dell’euro che potrebbe provocare criticità su alcuni mercati importanti per il cibo nazionale come quello degli Stati Uniti.
Misura 111-1B
La Regione ha autorizzato l’anticipazione 2014
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dell’azienda presenterà una pratica di SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) redatta da un tecnico abilitato al Comando dei Vigili del Fuoco competente. • da 1001 a 3000 mq: il titolare dell’azienda presenterà una pratica di SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) redatta da un tecnico abilitato e relativo progetto al Comando dei Vigili del Fuoco competente. • oltre 3000 mq: il titolare dell’azienda seguirà il percorso della vecchia normativa con la presentazione di un progetto ai Vigili del Fuoco, redatto da un tecnico abilitato. Dopo la visita in azienda dei Vigili del Fuoco, con esito positivo, sarà rilasciato il Certificato di Prevenzione Incendi.
Proroga dell’esenzione ticket per reddito Disposta dalla Regione Piemonte fino al 31 marzo 2015
Patronato
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a Regione Piemonte ha prorogato sino al 31 marzo 2015, per evitare disagi agli utenti, la validità dei certificati di esenzione per reddito, già rilasciati dalle Aziende sanitarie regionali. La proroga riguarda tutti i cittadini per i quali non sono variate le condizionipreviste dalla legge- per usufruire dell’esenzione per reddito. Le categorie interessate sono: • cittadini con meno di 6 o più di 65 anni, con reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro- codice E01; • cittadini titolari, o a carico di altro soggetto titolare, di assegno (ex pensione) sociale- codice E03; • cittadini titolari, o a carico di altro soggetto titolare, di pensione al minimo con più di 60 anni e reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico- codice E04; • cittadini di età superiore ai 6 anni e inferiore a 65 anni, facenti parte di nuclei familiari con reddito complessivo lordo inferiore a 36.151,98 euro- codice E05, ovvero esenzione per reddito dal ticket sui farmaci.
I cittadini in possesso del certificato di esenzione con il codice E02,(disoccupati e lavoratori in mobilità), dovranno recarsi alla propria Asl di riferimento per l’eventuale rinnovo del certificato. Considerata l’estrema variabilità della
condizione, la proroga non è automatica. La comunicazione è stata inoltrata oggi a tutte le Aziende sanitarie regionali, ai Presidi e alle Case di Cura e Strutture sanitarie accreditate con il Servizio sanitario nazionale.
Infortuni sul lavoro Entro dieci anni, in caso di ricaduta, si può comunque inoltrare all’Inail la richiesta di revisione. Per i coltivatori diretti, le prestazioni economiche a carico dell’Inail sono condizionate alla regolare iscrizione dell’infortunato negli elenchi Inps e, per i titolari di azienda, anche al regolare versamento della contribuzione dovuta all’Inail (“regolarità contributiva”), la cui riscossione è affidata all’Inps, unitamente ai contributi previdenziali. Qualunque sia il grado di menomazione riconosciuto, in caso di successivo aggravamento, verificatosi entro 10 anni dalla data dell’infortunio (o 15 anni in caso di malattia professionale) si può chiedere: - l’indennizzo in capitale, se la menomazione originariamente inferiore al minimo indennizzabile si è aggravata, raggiungendo o superando il grado del 6%; - l’adeguamento dell’indennizzo in capitale già erogato; - la liquidazione della rendita se la menomazione si è aggravata raggiungendo postumi di grado pari o superiore al 16%. Per i casi di infortunio o malattia professionale avvenuti prima del 25 luglio 2000, vige una disciplina differente. Ricordiamo che in tutti i casi di infortunio sul lavoro con prognosi superiore a tre giorni è comunque sempre obbligatoria la denuncia di in-
Nella fotografia la responsabile dell’Epaca di Asti e provincia, Rosanna Porcellana
fortunio, da parte del titolare di azienda o datore di lavoro, indipendentemente da ogni valutazione circa la ricorrenza degli estremi di Legge per l’indennizzabilità da parte dell’Inail. Data la complessità della materia è necessario che in caso di infortunio sul lavoro o sospetta malattia professionale, gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato Epaca. Gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad inviare la denuncia all’Inail, offrendo al contempo un servizio gratuito di consulenza medico-legale qualificata.
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coltivatori diretti, coloni, mezzadri e gli operai agricoli che subiscono un infortunio sul lavoro che comporti conseguenze di carattere permanente possono ottenere, a domanda e in presenza di determinate condizioni, un risarcimento economico da parte dell’Inail. In particolare, al termine del periodo di inabilità temporanea e a seguito di una visita medico-legale, l’Inail deve valutare se in conseguenza dell’infortunio o della malattia professionale, il lavoratore presenta dei danni permanenti (c.d. postumi indennizzabili). Il risarcimento in tal caso non è limitato alle sole conseguenze che derivano dalla diminuzione della capacità lavorativa, ma comprende anche la valutazione del cosiddetto danno biologico, inteso come danno alla salute, vale a dire la menomazione dell’integrità psico-fisica della persona interamente considerata, a prescindere dall’attività svolta e dalla retribuzione percepita. L’indennizzo riconosciuto dall’Inail varia in base alla gravità e, quindi, al grado della menomazione: 1. dal 6% al 15%: indennizzo in capitale (una tantum) 2. dal 16% al 100%: rendita mensile che tiene conto anche delle conseguenze patrimoniali delle menomazioni. Per gradi di invalidità inferiori al 6% non spetta nessun indennizzo (c.d. franchigia).
Patronato
Obbligatoria la denuncia se la prognosi supera i 3 giorni
Silvio Laiolo in Giappone con la principessa Serata di gala per beneficenza con la Barbera d’Asti Piancanelli
Notizie
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restigiosa partecipazione il 7 marzo scorso in Giappone di Cascina Piancanelli di Loazzolo. Silvio Laiolo ha preso parte al “BirdLife Gala dinner 2014”. Tenutosi presso il lussuoso l’Hotel Okura di Kobe, l’evento è stato organizzato e patrocinato da Sua Altezza Imperiale Principessa Takamado, presidente onorario della BirdLife International Asia Division, ed ha visto la presenza della principessa alla cena con 423 persone dell’high society giapponese. Tra gli ospiti d’onore, il console italiano Marco Lombardi, il direttore di Armani Japan Francesco Formiconi, gli ambasciatori di USA, Canada e Brasile. Fra questi anche Silvio Laiolo ha presenziato al tavolo con Sua Altezza Imperiale ed al “Vip Cocktail”. Durante la cena è stato servito il Barbera d’Asti 2012 della Cascina Piancanelli. Lo scopo della serata di gala era la raccolta di fondi per continuare a
proteggere i vari ecosistemi a rischio tutelati da BirdLife. Dopo la cena è stata organizzata un’asta con dieci lotti e vari oggetti; l’ultimo e più prestigioso lotto, offerto dalla Cascina Piancanelli, consisteva in una grande bottiglia di Barbera d’Asti Docg 2011 da 12 litri dedicata a Domenico Laiolo l’indimenticato fondatore della casa vinicola. La bottiglia è stata venduta
per 1.500.000 yen pari a circa 11.500 euro. L’evento è avvenuto nella parte finale del viaggio di lavoro in Giappone che ogni anno compie Silvio Laiolo, nello specifico l’itinerario 2014 ha previsto la partenza da Sapporo nell’isola di Hokkaido (la più settentrionale), trasferimento a Tokyo e partecipazione alla fiera Foodex, trasferimento a Osaka ed infine Kobe.
Prosegue l’iter di riforma della Pac numero 5 – 2014
Anche il Consiglio Agricolo Ue approva gli Atti delegati
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l Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Ue (Consiglio Agricolo) ha approvato a Lussemburgo i primi 10 atti per applicare la nuova Politica agricola comune, senza i quali non è possibile mettere in opera la riforma della PAC. L’approvazione dei ministri giunge pochi giorni dopo il via
libera agli stessi provvedimenti da parte della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Nel primo pacchetto di Atti delegati c’é l’importante provvedimento sui pagamenti degli aiuti Ue agli agricoltori. La Commissione europea ha annunciato l’intenzione di proporre una
seconda fase di atti attuativi della PAC dopo la pausa elettorale del Parlamento europeo. In allegato uno schema riassuntivo degli atti delegati con gli ambiti interessati e la dichiarazione vincolante dell’impegno a modificare l’atto delegato sui pagamenti diretti come richiesto dall’Europarlamento.
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