Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 8 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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ASTI
COLDIRETTI
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10 luglio 2014
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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Tornano i falò sulle colline
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Incontro con l’Assessore all’Agricoltura Ferrero
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La notte degli Oscar Green
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Varroa: autorizzato un nuovo prodotto
“Patrimonio dell’Umanità”
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Al via il Coordinamento per la riforma del Catasto
Misura 111 -Campagna viticola 2014; Lieviti selezionati nella vinificazione; Innovazione in orticoltura; Aggiornamento professionale per imprenditori agricoli; Impianti elettrici: requisiti di sicurezza; Scatta l’obbligo del Pos; Il “Diritto di Prelazione”; Le servitù di passaggio dei proprietari.
Sommario
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 63° numero 8 - 10 luglio 2014* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale
argomenti in evidenza
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Tornano i falò sulle colline “Si rende giustizia alla letteratura pavesiana”
Normative
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opo anni di sollecitazioni e richieste, contravvenzioni e contenziosi, finalmente si potranno eliminare i sarmenti direttamente nei vigneti. È un provvedimento che nell’Astigiano riguarda migliaia di viticoltori fin’ora costretti a smaltire i cosiddetti tralci derivanti dalla potatura delle viti. Una norma contenuta in una nuova legge, fortemente sollecitata da Coldiretti Piemonte, permette la combustione controllata del materiale agricolo e forestale derivante da sfalci di potature o ripuliture, sul luogo di produzione delle stesse. La nuova disposizione, contenuta nel pacchetto “#campolibero”, che accoglie molte delle proposte sostenute da Coldiretti, riconosce la sostanziale differenza tra le attività di gestione dei rifiuti e le consuetudinarie pratiche agricole di gestione sul luogo di produzione di piccoli quantitativi di scarti vegetali. “Con questo provvedimento – commenta Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti e vice presidente di Coldiretti Piemonte - viene finalmente ricondotta a ragionevolezza la normativa che, assimilando la bruciatura del materiale di potatura o gli sfalci allo smaltimento di rifiuti
Da sinistra: Antonio Ciotta, Roberto Cabiale, rispettivamente direttore e presidente Coldiretti Asti e Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Piemonte
su suolo agricolo, aveva reso inattuabile una pratica millenaria, peraltro spesso raccomandata quando si voglia contrastare la diffusione di pericolose malattie delle piante. Non va inoltre trascurato il fatto che la trinciatura meccanica dei sarmenti di potatura in collina e su appezzamenti caratterizzati da elevata pendenza, può costitu-
Dopo anni di attesa, prevale il buon senso e si possono bruciare i sarmenti. Accolte le richieste di Coldiretti. La combustione controllata del materiale agricolo e forestale non è più un reato.
ire un rischio rilevante per l’operatore”. “Grazie alla costante azione svolta da Coldiretti – evidenzia il direttore regionale Antonio De Concilio - si è trovato un punto di equilibrio tra la necessità di prevenire gli incendi, la lotta allo smaltimento abusivo dei rifiuti e l’innegabile necessità del mondo agricolo di provvedere,
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Normative
sul luogo di produzione di residui vegetali”. Con l’emanazione del Decreto Legge 91, il Governo ha praticamente escluso, dal campo di applicazione delle sanzioni in materia di gestione e combustione illecita di rifiuti, le attività di combustione in loco di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture. Con le ordinanze dei sindaci, sia gli agricoltori che i semplici possessori di orti o
giardini, potranno eliminare il materiale superfluo. “Alcuni Sindaci hanno già recepito l’importanza di questo provvedimento – sottolinea il direttore provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta – contiamo, date le necessità delle imprese agricole dell’Astigiano, che tutti i 118 Comuni della nostra provincia provvedano all’applicazione della nuova legge”. “Ha prevalso finalmente il buon senso – conclude Ciotta -. Era a tutti evidente come i costi di smaltimento, compresi eventuali inquinamenti ambientali, potessero essere inferiori in caso di auto eliminazione in loco, rispetto alla consueta gestione dei rifiuti. Mi permetto di dire che si fa anche giustizia alla letteratura pavesiana. Un falò su una collina inquina meno che far girare un camion, ed è tutta un’altra poesia”.
LO STERO
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Lo “stero”, a cui fa riferimento il decreto 91, e a cui dovranno riferirsi le delibere dei Sindaci, è un’unità di misura di volume apparente usata per il legno ed equivalente ad un metro cubo vuoto per pieno. Lo stero è un metro cubo di blocchi di legno accatastati (tratto da Wikipedia)
LAVORAZIONE DEI NOCCIOLETI numero 8 – 2014
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in molte situazioni, allo smaltimento sul posto di prodotti vegetali derivanti da normali pratiche agricole. Ora appare indispensabile ed urgente che i Comuni elaborino le ordinanze per disciplinare a livello locale le corrette modalità di gestione di tali attività”. Precisa Franco Parola Responsabile Servizio Ambiente e Territorio di Coldiretti Piemonte: “La norma dispone che è consentita la combustione in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiore a tre metri steri per ettaro nelle aree, periodi ed orari individuati con apposita ordinanza del Sindaco competente per territorio. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata”. Dopo l’approvazione decreto, il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale, ha fatto spedire ai Sindaci dell’Astigiano una lettera per dare avvio alla possibilità di bruciare in loco il materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture. “Al fine di permettere ai nostri agricoltori di riprendere al più presto – ha scritto Cabiale ai primi cittadini - una pratica agricola millenaria, sperando di farLe cosa gradita e con l’intenzione di dare un nostro contributo, inviamo una bozza di Ordinanza Sindacale in materia di combustione controllata
La notte degli Oscar Green Consegnati i riconoscimenti regionali
Giovani Impresa
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giovani imprenditori agricoli piemontesi di Coldiretti hanno vissuto l’8 luglio una intensa notte degli Oscar. È stato il prestigioso Teatro Regio di Torino, ad ospitare le finali regionali del concorso Oscar Green i premi all’innovazione che vedranno in novembre a Roma le finalissime patrocinate dalla presidenza della Repubblica. Nel foyer del Toro di piazza Castello, alla presenza della leader nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, sono stati consegnati i sei “Oscar Green” della selezione regionale, la menzione speciale per il “Paese Amico” e il premio “Massimiliano De Concilio”. I vincitori regionali di Oscar Green 2014 sono risultati: Paolo Corda di Villafranca d’Asti con la riscoperta della coltivazione dello zafferano; Gianpaolo Laiolo di Vinchio per aver esportato i suoi vini, con il territorio e la cultura locale dall’Europa, all’Asia, all’Africa. Sergio Gerardi di Piasco provincia di Cuneo per aver creato, con la cooperativa sociale il Casolare, posti di lavoro per soggetti svantaggiati e preclusi dal mondo lavorativo tradizionale. Roberto Adda di Pavone Canavese per la capacità di reinventarsi, affiancando alla più tradizionale impresa zootecnica di famiglia, numerose attività innovative fra cui l’agri compleanno e la produzione di torte con il cake desing. Renato Icardi di Mombarcaro per aver valorizzato la patata dell’alta valle Belbo ed aver fatto rete con la cooperativa “7 VIE DEL BELBO”. Matteo Moro di Borghetto di
Due astigiani vincitori, Paolo Corda di Villafranca e Giampaolo Laiolo di Vinchio A destra: la delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa, Maria Letizia Gardoni.
Borbera Alessandria per la peculiarità dell’indirizzo produttivo aziendale con la produzione di trasformati dell’allevamento suinicolo Marco Barboni di Roasio Vercelli per l’impegno nel promuovere anche verso realtà molto lontane la conoscenza del prodotto riso. In fine grande soddisfazione per Davide Carlo Almondo dell’impresa “AMICO ORTO” di Venaria Reale che accederà alla finalissima di Roma nella categoria Campagna Amica, per la creatività avendo messo a disposizione di tutti orti urbani ed aver proposto ai ristoratori la coltivazione diretta.
L’accesso alla finale di Roma per la “MENZIONE SPECIALE PAESE AMICO” è stato assegnato a Gianni Bonelli in rappresentanza dell’ ASL Cuneo 1 per il grande impegno nella promozione di servizi innovativi, per aver evidenziato il valore del km 0 e per aver promosso la sana alimentazione. Il premio alla memoria del dipendente Coldiretti, Massimiliano De Concilio, è stato assegnato a Michela Rossi di Nebbiuno Novara per aver recuperato e diffuso una antica varietà di mele molto particolare tipica del lago Maggiore.
Tre giorni di intensa attività Le giornate piemontesi di Giovani Impresa Coldiretti
Paolo Corda riceve l’Oscar
Oscar Green
sfazioni alle imprese agricole dell’Astigiano. La nostra provincia, nonostante un’estensione territoriale limitata rispetto alle altre, nelle precedenti edizioni ha già ottenuto ben sette riconoscimenti. L’anno passato abbiamo anche avuto una amministrazione pubblica, il Comune di Canelli, vincitrice nella categoria “Paese Amico”. Per la categoria “Esportare il territorio” si portò invece a casa l’Oscar Annalisa Bocchino grazie al Moscato di Canelli. Oltre all’importante e prestigioso riconoscimento, per le aziende l’Oscar Green rappresenta anche un ottimo veicolo promozionale, grazie alla risonanza mediatica riscossa ogni anno dal premio.
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Giampaolo Laiolo ha appena ricevuto l’Oscar
L’Albo d’Oro degli astigiani Anno 2010 e 2011 Consorzio TRIMILLII nella categoria “Esportare il territorio”; Anno 2010 Laiolo Guido Reginin di Laiolo Gianpaolo nella categoria “Sostieni il clima”; Anno 2011 Az. Agr. C. Bianca di Cavallero Luisella nella categoria “Sostieni lo sviluppo”; Anno 2012 Az. Agr. San Desiderio Merlo Aurelio nella categoria “Non solo agricoltura”; Anno 2013 Annalisa Bocchino nella categoria “Esportare il Territorio”; Anno 2013 Comune di Canelli nella categoria “Paese Amico”. Anno 2014 Paolo Corda di Villafranca Anno 2014 Giampaolo Laiolo di Vinchio
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ll’evento del Regio di Torino hanno preso parte, fra gli altri, la delegata nazionale Giovani Impresa Coldiretti, Maria Letizia Gardoni e il segretario Carmelo Troccoli. Danilo Merlo, delegato provinciale e la segretaria Sara Mazzolo hanno guidato la delegazione astigiana che ha raggiunto il capoluogo piemontese in pullman. “L’edizione regionale 2014 di “Oscar Green” – ha sottolineato Danilo Merlo – è stata ancora più coinvolgente. Prima dell’appuntamento al Teatro Regio, abbiamo avuto un importante confronto a livello regionale con la riunione del Comitato Piemonte al lunedì mattina. Nel pomeriggio siamo andati a visitare due imprese agricole, una nel Torinese e una nel Cuneese. Martedì mattina è poi toccato a noi astigiani ricevere la delegata nazionale, Maria Grazia Grandoni. Ci siamo ritrovati a Villafranca d’Asti presso l’azienda agricola “La Rondine” di Andrea Rabino e poi a Cisterna d’Asti all’azienda agricola Tenute la Pergola di Alessandra Bodda. Abbiamo così vissuto un momento importante di confronto con i nostri vertici nazionali che ci hanno illustrato le future strategie della nostra organizzazione”. Tornando agli “Oscar Green”, seppur di recente istituzione, il Concorso ha già dato grandi soddi-
La consegna del premio “De Concilio”
Finaliste Oscar Green Piemonte
Concorso
Le motivazioni dei riconoscimenti assegnati l’8 luglio
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Per la categoria “IDEANDO” finalista regionale è: Corda Paolo dell’ “AZIENDA AGRICOLA CORDA PAOLO” – Asti Motivazione: Per la grande passione grazie alla quale l’azienda ha creduto nel recupero della coltivazione dello zafferano delle produzioni aziendali di spezia storicamente presente nella nostra regione. Per la voglia di sfidare se stessi e il mercato con un prodotto di qualità, estremamente caratteristico e di valore quale lo zafferano. Per l’originalità del prodotto e per la creatività di chi nell’azienda ha creduto. Per la categoria “CAMPAGNA AMICA” finalista regionale è: Davide Carlo Almondo dell’ impresa “AMICO ORTO” – Torino Motivazione Per l’ impegno e la creatività dedicati nel sostenere e valorizzare la cultura agricola attraverso la realizzazione di orti urbani, nonché per l’aver saputo creare sinergia fra la il mondo della ristorazione e l’azienda agricola, dove la coltivazione diretta dei prodotti poi proposti nei menù dei locali, riduce al massimo la filiera e valorizza le produzioni locali Per la categoria “NON SOLO AGRICOLTURA” finalista regionale è: Sergio Gerardi dell’ impresa “IL CASOLARE SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE A.R.L.” – Cuneo Motivazione Per la spiccata sensibilità e predisposizione all’accoglienza della cooperativa, la quale in collaborazione con i servizi socio assistenziali, gli enti locali e le ASL da tempo si impegna con importanti esperienze di agricoltura sociale, creando posti di lavoro per soggetti svantaggiati e preclusi dal mondo lavorativo classico. Per la categoria “STILE E CULTURA D’IMPRESA” finalista regionale è: Adda Roberto dell’ “Azienda Agricola la Cascinassa di Adda
Roberto” – Torino Motivazione Per la capacità di reinventarsi, affiancando alla più tradizionale conduzione dell’ impresa zootecnica di famiglia, la vendita diretta dei prodotti, arrivando poi, con l’inserimento della moglie in azienda, a nuove attività innovative nelle attività, ultima nata quella del cake desing contribuendo così alla valorizzazione delle risorse e del potenziale dell’ impresa. Per la categoria “IN FILIERA” finalista regionale è: Renato Icardi dell’ impresa “7 VIE DEL BELBO Società Agricola Cooperativa” – Cuneo Motivazione Per la grande capacità di valorizzazione e recuperare prodotti d’ elevata qualità, caratteristici del proprio territorio. Per la lungimiranza imprenditoriale nel saper colloquiare con altri soggetti della filiera e per la forza di fare rete attraverso il sistema cooperativistico. Per la categoria “ESPORTARE IL TERRITORIO” finalista regionale è: Gianpaolo Laiolo dell’ impresa “AZ. AGR. LAIOLO GUIDO REGINI DI LAIOLO GIANPAOLO” – Asti Motivazione Per la straordinaria capacità imprenditoriale, per l’eccellenza raggiunta nelle produzioni e l’importante investimento nell’esportazione del Made in Italy di qualità a livello internazionale, in particolare nei mercati di Svizzera, Germania, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Ucraina, Perù, Giappone e Costa d’ Avorio, nonché per la capacità di avvicinare la cultura vinicola a quella artistica. Per la categoria “MENZIONE SPECIALE PAESE AMICO” finalista regionale è: Gianni Bonelli dell’ “ASL CN1” - Cuneo Motivazione Per il grande impegno nella promozione di servizi innovativi a favore della popolazione all’ interno di un sistema che vede l’ ente pubbli-
co fattivamente interagire con l’ utenza. Per la lungimiranza nell’aver compreso l’importante valore del km 0, come meccanismo di identificazione della vera italianità. Per l’attenzione e la sensibilità nel promuovere la sana alimentazione come importante leva per benessere della cittadinanza “Menzione Speciale” Per la categoria STILE E CULTURA D’IMPRESA a: Moro Matteo Dell’ Azienda Agricola da Pina di Stefano Moro di Borghetto di Borbera – Alessandria Motivazione Per la peculiarità dell’indirizzo produttivo aziendale, ovvero l’allevamento di suinicolo e la conseguente produzione di trasformati che coniugano la tradizione legata all’ esperienza tramandata da generazioni alla produzione di trasformati effettuata con le più moderne tecniche di lavorazione. Tutto ciò come imprescindibili strumenti di commercializzazione di qualità e del vero Made in Italy “Menzione Speciale” Per la categoria IN FILIERA a: Barboni Marco Dell’ Azienda Agricola La Ronda di Barboni Lodovico – Vercelli Motivazione Per l’impegno nel promuovere la conoscenza del prodotto riso, spesso e nel far conoscere le sue peculiari caratteristiche, con origini in realtà lontane, collaborando fattivamente all’ attività di esportazione del vero Made in Italy nel mondo. Premio Massimiliano De Concilio viene assegnato a Michela Rossi dell’ Azienda Agricola Rossi Michela – Novara Motivazione Per l’ impegno profuso nel recupero una antica varietà di frutta tipica del territorio, per la capacità di rimodulare le proprie produzioni aziendali alla luce delle richieste della società e del mondo del consumo coniugandole con la tradizione del territorio e della propria impresa.
Giovani Impresa Coldiretti Asti Un comitato molto unito e sempre all’opera tato è impegnato, fra le altre cose, nella realizzazione della prima banca dati delle aziende agricole che assumono “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere centinaia di migliaia di
giovani che in tutta l’Italia aspirano ad una esperienza di vita in campagna. In fine segnaliamo, in fase di organizzazione, l’assemblea provinciale che sarà incentrata sulla sicurezza alimentare, la tracciabilità dei cibi e l’etichettatura.
Danilo Merlo di Monastero Bormida, Delegato Provinciale; Claudia Assoro di Cellarengo; Davide Bellero di Tonco; Andrea Rabino di Villafranca; Dario Ronco di Villanova; Federico Tanino di Cinaglio; Pinuccia Rizzolio di Monastero Bormida; Marco Rabezzana di Tigliole;
Simone Perfumo di Nizza M.to; Claudio Ollino di Mongardino; Matteo Nespolo di Frinco; Francesco Negro di Calamandrana; Federico Merlino di Canelli; Daniele Majalis di Moransengo; Carlo Gallo di Montabone; Alberto Bersano di Moransengo; Francesco Maccario di Castelnuovo don Bosco.
Il Comitato
I componenti del Comitato Giovani impresa Coldiretti Asti:
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ominato il 27 giugno 2013, il Comitato Giovani Impresa Coldiretti Asti, che rappresenta i giovani agricoltori astigiani di età compresa fra i 18 e i 30 anni, sotto la guida del ventiduenne di Monastero Bormida, Danilo Merlo, si sta distinguendo per la notevole laboriosità e vivacità. Oltre alle immancabili esperienze oltre confine alla scoperta delle agricolture degli altri, il Comitato nel suo primo anno di attività ha organizzato numerosissimi incontri e partecipato a tutte le varie fasi assembleari dell’organizzazione. Fra le iniziative più riuscite anche un corso di degustazione dei vini che ha aperto le porte anche a giovani impegnati per la prima volta nella vita associativa Coldiretti. In questo ultimo periodo, il Comi-
“Patrimonio dell’Umanità” 22 giugno: una data storica per la viticoltura
Territorio
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l via libera all’iscrizione dei “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte, avvenuto a Doha in Quatar, “è un atteso riconoscimento al lavoro di intere generazioni di agricoltori che hanno realizzato nel tempo un territorio unico ed inimitabile di una bellezza straordinaria, ma capace anche di esprimere produzioni da primato conosciute ed apprezzate in tutto il mondo”, così il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, all’indomani del via libera dell’Unesco. Gli fa eco il direttore di Coldiretti Piemonte, Antonio De Concilio, “Il riconoscimento Unesco ai territori di Langa, Roero e Monferrato rappresenta la risposta concreta all’esigenza di tutelare e valorizzare i territori della nostra regione. Ma serve anche a porre alla società intera l’inquietante interrogativo sul consumo di suolo. Ancora oggi, nonostante le campagne di sensibilizzazione, si consumano nel nostro Paese 70 ettari al giorno di terreno fertile, un bene non riproducibile”. Si consolida il primato mondiale dell’Italia nel turismo enogastronomico che da solo vale 5 miliardi ed è in continua crescita, ma una spinta determinate viene anche per l’insieme della vacanza Made in Italy con un terzo (32,7 per cento) del budget destinato da italiani e stranieri all’acquisto di prodotti alimentari o ai pasti consumati in ri-
È il 50° sito italiano Unesco; La dicitura esatta è: “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: LangheRoero e Monferrato”
storanti o trattorie. “Le ricadute positive del riconoscimento potrebbero portare tra l’altro - evidenzia De Concilio - ad una crescita del turismo di circa il 30% nei primi cinque anni, sulla base degli effetti sui siti promossi in passato”. Monferrato, Langhe e Roero coprono il 90 per
cento della produzione vinicola del Piemonte, che è complessivamente pari a circa tre milioni di ettolitri di vino l’anno con un fatturato sui 335 milioni di euro, con il 60 per cento dell’intera produzione che è esportato in Germania, Gran Bretagna, Francia, Svizzera e Stati Uniti.
Le motivazioni dell’Unesco e Monferrato costituiscono inoltre un esempio eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale: grazie ad una lunga e costante evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si è realizzato il miglior adattamento possibile dei vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, tanto da diventare un punto di riferimento internazionale. I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano l’archetipo di paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità estetica”. Il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha commentato: “Il merito del risultato va a tutto il territorio di LangheRoero e Monferrato che ha saputo costruire e mantenere nel tempo un paesaggio culturale, legato al mondo del vino, eccezionale e unico nel suo valore ed espressione della altissima qualità della produzione vitivinicola della nostra regione. La proclamazione di oggi rappresenta un tassello fondamentale della strategia turistica complessiva dalle amministrazioni che si sono succedute alla guida della Regione Piemonte: ritengo che sia un punto di partenza e non di arrivo, perch é da questo momento in avanti che bisognerà lavorare per sfruttare al
meglio, con progetti e idee innovative, il ritorno di questo riconoscimento”. Alla seduta di Doha ha partecipato la delegazione italiana, composta dall’Ambasciatore italiano a Doha, dai rappresentanti dei Ministeri per iBeni e le Attività Culturali e del Turismo, delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari e degli Enti che hanno promosso la candidatura: la Regione Piemonte, le Province di Alessandria, Asti e Cuneo, l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli e il SiTI - Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione (istituto di ricerca senza scopo di lucro, costituito da Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo, che ha partecipato attivamente alla stesura dei documenti tecnici utili alla presentazione ufficiale della candidatura).
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a data storica è quella del 22 giugno 2014, quando il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, riunito a Doha (Qatar) per la 38 a sessione, ha riconosciuto ufficialmente l’eccezionale valore universale dei paesaggi vitivinicoli piemontesi, iscrivendo il sito “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” nella Lista del Patrimonio Mondiale, confermando così i contenuti del parere espresso da ICOMOS, organo tecnico che, su incarico dell’UNESCO, ha analizzato il dossier di candidatura. Il territorio di Langhe-Roero e Monferrato, dopo anni di lavoro condiviso, ha ottenuto l’importantissimo riconoscimento di “paesaggio culturale”. Si legge nella motivazione: “I paesaggi culturali vitivinicoli del Piemonte di Langhe-Roero e Monferrato sono una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino. La loro storia è testimoniata dalla presenza di una grande varietà di manufatti e architetture legate alla coltivazione della vite e alla commercializzazione del vino. I vigneti di Langhe-Roero
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Formulate dal Comitato per il Patrimonio Mondiale
I Territori
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l sito si trova entro i confini amministrativi della Regione Piemonte. Le sei componenti che costituiscono il sito seriale ricadono all’interno di tre territori provinciali, ovvero le Province di Alessandria (AL), Asti (AT) e Cuneo (CN). In particolare, ciascuna componente comprende interamente o in parte differenti territori comunali: 1 “La Langa del Barolo”: Barolo (CN); Serralunga d’Alba (CN); Casti-
glione Falletto (CN); La Morra (CN); Monforte d’Alba (CN); Novello (CN); Diano d’Alba (CN). 2 “Il Castello di Grinzane Cavour”: Grinzane Cavour (CN). 3 “Le Colline del Barbaresco”: Barbaresco (CN); Neive (CN). 4 “Nizza Monferrato e il Barbera”: Montegrosso (AT); Mombercelli (AT); Agliano (AT); Castelnuovo Calcea (AT); Vinchio (AT); Vaglio Serra
(AT); Nizza Monferrato (AT). 5 “Canelli e l’Asti spumante”: Santo Stefano Belbo (CN); Calosso (AT); Canelli (AT). 6 “Il Monferrato degli Infernot”: Cella Monte (AL); Ozzano Monferrato (AL); Sala Monferrato (AL); Rosignano Monferrato (AL); Ottiglio (AL); Olivola (AL); Frassinello Monferrato (AL); Camagna Monferrato (AL); Vignale Monferrato (AL).
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l riconoscimento Unesco arriva dunque dopo un iter durato 11 anni, tra le aree rientranti nella cosiddetta “core zone” anche le colline del Sud Astigiano nel cuore della produzione della Barbera d’Asti docg “Nizza”, precisamente nei territori dei comuni di Nizza Monfer-
rato, Vinchio, Vaglio Serra, Mombercelli, Agliano e Castelnuovo Calcea. “Essere inseriti nell’elenco dell’Unesco - ha commentato Filippo Mobrici, neo presidente del Consorzio Tutela Barbera Vini d’Asti e del Monferrato - vuol dire riconoscere l’eccezionale valore mondiale del terri-
torio piemontese, della sua storia, della sua identità, della gente che vive qui. È un premio ai contadini, agli uomini e alle donne, che hanno tutelato nei decenni paesaggio e ambiente. È un grande motivo d’orgoglio. Adesso solo una parola: responsabilità”.
Canelli e l’Asti Spumante
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artendo dal margine urbano settentrionale di Santo Stefano Belbo, il perimetro Ovest della componente segue verso Nord Via Tinella. Da qui prosegue Carfagna, via Bionzo e si ricollega a via Sant’Anna. All’incrocio con via Agliano imbocca quest’ultima in direzione S, poi via Gherzo, via Rodofiglia, via Valcalosso. Su strade interpoderali che seguono il fianco collinare si im-
posta su regione Serra Masio, Regione San Giovanni, Regione Sant’Antonio. Da qui il confine prosegue verso il centro di Canelli, includendo dapprima le pertinenze del castello, chiudendosi su via Villa Nuova, costeggiando l’abitato a oriente e entrando in centro su via Roma fino a incrociare Corso Libertà. Da qui, superando il fiume Belbo si includono le sedi delle cantine Bosca e Gancia,
per poi ritornare verso nord, costeggiando il centro storico (Zona A), allungandosi su via Alba per includere le cantine Coppo e ritornando su strada san Michele per poi tornare a Nord per Regione Castellazzi. Dopo una serie di strade secondarie che seguono la morfologia del fondovalle Belbo, il confine si riallaccia a Località Bauda in Santo Stefano Belbo, per chiudersi in Località san Maurizio.
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Incontro con l’Assessore all’agricoltura Ferrero Al centro la riforma della Pac 2014-2020
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Una recente fotografia di Giorgio Ferrero scattata agli Oscar Green di Coldiretti Piemonte.
snellire le procedure e non penalizzare in termini di pagamento le imprese che hanno chiesto i contributi PAC. Infine, aderendo ad una richiesta di Coldiretti Piemonte, Ferrero ha ricordato la necessità di una sostanziale modifica del regolamento per l’erogazione dei fondi strutturali che debbono privilegiare le imprese condotte dai giovani e quelle che hanno avviato concreti contratti di filiera. Numerosi gli interventi da parte dei presidenti e direttori delle Coldiretti provinciali del Piemonte. Le conclusioni le ha tirate il direttore regionale Antonio De Concilio: “Coldiretti si è molto impegnata a livello propositivo sia a livello comunitario sia nazionale per una nuova PAC che eviti ogni forma speculativa ed eroghi gli aiuti agli
imprenditori attivi, nonché a coloro che, soprattutto nelle zone montane e svantaggiate, pur non essendo imprenditori, svolgono attività agricola. Inoltre, Coldiretti si batte affinché, gli aiuti alla zootecnia vengano erogati all’allevamento tradizionale e non in funzione della sola macellazione. Lo abbiamo fatto – ha concluso De Concilio - nell’interesse non solamente dell’impresa, ma dell’intera economia agroalimentare piemontese”. Ora la regione Piemonte deve preparare ed inviare le norme applicative della prima versione del PSR all’Unione Europea entro il prossimo 22 luglio. Tempi strettissimi che l’assessore Ferrero si è impegnato a impiegare al meglio.
Attualità
a giunta regionale di Coldiretti Piemonte, riunita il 16 giugno scorso, ha affrontato la riforma della PAC 2014 - 2020. Lo ha fatto alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, invitato dal presidente Roberto Moncalvo. “Non si è trattata di una riunione formale, anche se abbiamo voluto esternare a Giorgio Ferrero tutta la nostra stima e manifestare la più ampia disponibilità alla collaborazione. Lo abbiamo fatto nel giorno dell’insediamento della Giunta Chiamparino poiché siamo consapevoli dell’importanza del momento attuale che vede la Regione Piemonte impegnata ad elaborare il nuovo Programma di Sviluppo Rurale sulla base dell’accordo Stato–Regioni, avvenuto la scorsa settimana”: ha dichiarato Roberto Moncalvo. Giorgio Ferrero ha evidenziato l’impegno suo e della Giunta regionale per un programma di sviluppo rurale che fornisca risposte concrete alle imprese agricole piemontesi oggi alle prese con il mercato globale, sempre più complesso. Ha anche evidenziato l’impellente necessità di riformare Arpea, l’organismo pagatore al fine di
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Olivero Vice Ministro
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oldiretti Piemonte, nell’apprendere la nomina a vice ministro dell’Agricoltura dell’attuale sottosegretario piemontese e cuneese Andrea Olivero da parte dei Consiglio dei Ministri ha formulato i migliori auguri di buon lavoro auspicando una sua azione all’insegna della continuità con gli impegni assunti con l’Organizzazione ad ogni suo livello, in particolare la condivisione delle battaglie intraprese da Coldiretti a tutela delle frodi alimentari, ul-
tima delle quali quella del vino. “Ma anche una forte azione di governo a difesa della salubrità e della qualità delle nostre produzioni. La recente scoperta di mais alla diossina proveniente dall’estero rappresenta un insulto allo straordinario lavoro svolto dai nostri cerealicoltori ed allevatori dice Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte -, così come è inammissibile che la nostra vitivinicoltura, che produce annualmente 35 milioni di ettolitri di vino e contri-
buisce per 600 milioni di euro l’anno alle esportazioni, paladina del made in Italy nel mondo, venga messa in difficoltà da azioni che sono estranee al proprio modo di lavorare ed intendere l’economia agroalimentare.” Relativamente al settore vitivinicolo, il senatore Andrea Olivero si è anche fortemente impegnato per la lotta alla sburocratizzazione condividendo con Coldiretti il documento nazionale scaturito anche dal fattivo contributo dello stesso territorio piemontese.
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Buon lavoro a tutela del Made in Italy
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Campagna viticola 2014 L’andamento alla chiusura del grappolo
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l mese di giugno è stato interessato da svariate perturbazioni temporalesche caratterizzate da violente piogge localizzate e che per fortuna hanno portato pochi danni da grandine e trombe d’aria e che comunque hanno richiesto una accurata difesa contro le malattie fungine quali peronospora, oidio e botritis cinerea. L’abbassamento delle temperature e le svariate perturbazioni hanno rallentato parzialmente le fasi fenologiche della vite trasformando un’annata da molto precoce in precoce. La produzione è attualmente piuttosto abbondante anche se non uniforme sul territorio, non comunque come l’annata 2013, e si presenta molto bella dal punto di vista qualitativo. I funghi fino ad oggi non hanno
ancora creato eccessivi problemi, si cominciano a vedere i primi attacchi di oidio sui grappoli in concomitanza dell’inizio del periodo di maggiore pericolosità . Nelle aree già normalmente interessate dal fenomeno si è dovuto intervenire sulla tignoletta della vite a causa di un forte volo della seconda generazione. Il problema principe della stagione e che riguarda tutto il territorio provinciale rimane comunque la flavescenza dorata,che dopo l’aumento dei sintomi nella campagna 2013 non sembra alla stato attuale in regressione ma piuttosto stabile in generale ed in aumento nella zona moscato. Sicuramente queste rimangono impressioni derivate dalle osservazioni e si limitano a questo periodo dove si inziano appena a
fare le prime valutazioni. Per quanto riguarda il prosieguo della stagione sarà importante un andamento climatico regolare , caldo e asciutto, continuare una buona protezione sanitaria soprattutto per quanto riguarda l’oidio e a partire da inizio inviatura regolarizzare la produzione in rapporto ai carichi di uva tramite eventuali diradamenti.
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MERCATI DI CAMPAGNA AMICA ASTI - Piazza Statuto, ogni martedì pomeriggio ASTI - Piazza De Andrè, Mercato in borgo Santa Maria Nuova, venerdì dalle 7 alle 13,30 ASTI - Fronte all’Ospedale Cardinal Massaia si tiene il mercato settimanale al lunedì dalle 7 alle 12 BUBBIO - Mercato della vendita diretta, ogni sabato pomeriggio in Via Roma CALAMANDRANA - Mercato di Terra Amica ogni sabato mattina CASTELNUOVO D. B. - Mercato di vendita diretta del contadino, ogni domenica mattina CORTAZZONE - Mercato Comunale, Prima e terza domenica del mese I produttori di Campagna Amica sono poi massicciamente presenti in altre tre rassegne agroalimentare: ad Asti, sotto i portici di piazza Alfieri, ogni seconda domenica del mese; a Canelli, tutte le prime domeniche del mese; a Nizza Monferrato, nell’ambito del Mercatino dell’Antiquariato, ogni terza domenica del mese.
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Lieviti selezionati nella vinificazione
I lieviti selezionati si distinguono tra di loro per le molteplici proprietà fermentative ed enologiche. In funzione del vitigno e degli obiettivi della vinificazione si possono impiegare ceppi tecnici specifici, lieviti varietali ed aromatici. Articolo redatto a cura di Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte con sede a San Damiano d’Asti
Le caratteristiche dei LSA si possono suddividere in due principali categorie: le proprietà fermentative e le proprietà enologiche. La scelta del lievito in vinificazione deve essere orientata in base alle proprietà particolari che il lievito possiede ed in funzione del vitigno. Tra le proprietà fermentative occorre ricordare la durata del periodo di latenza e quindi la capacità di avviare in tempi rapidi la fermentazione alcolica; la resa in alcol (rapporto zuccheri consumati e alcol prodotto); il potere alcoligeno, ovvero la capacità di fermentare ad elevati gradi alcolici, considerando che gli arresti di fermentazione sono principalmente dovuti alle concentrazione di alcol intracellulare che determinano una maggiore rigidità della membrana del lievito. Un’altra importante proprietà fermentativa è la resistenza
all’alcol o alcol tolleranza che si esprime con la capacità di espellere l’alcol prodotto e di evitare che ritorni all’interno della cellula; ciò dipende dalla ricchezza di steroli e di acidi grassi insaturi della membrana cellulare la quale deve essere in grado di difendersi da agenti esterni prodotti dagli stessi lieviti (alcol etilico ed acidi grassi saturi), o da agenti esogeni quali l’anidride solforosa; l’alcol prodotto inibisce inoltre il trasporto del glucosio all’interno della cellula. Tra le proprietà fermentative annoveriamo ancora la resistenza all’anidride solforosa, la resistenza ai fitofarmaci, specialmente agli antibotritici; la resistenza alla pressione osmotica e soprattutto il vigore fermentativo, ovvero la velocità con cui il lievito selezionato prende il sopravvento sulla flora indigena e porta a termine la fermentazione. Alle proprietà fermentative occorre aggiungere le proprietà
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metodi di selezione dei lieviti del commercio sono molteplici. I lieviti selezionati possono essere impiegati allo scopo di ottenere gli effetti desiderati durante la vinificazione e successivamente con la lisi durante l’affinamento. Con la selezione clonale si effettua l’isolamento di ceppi di lieviti da zone pregiate viticole; da questi ceppi si otterranno delle colture pure. Per ottenere ceppi con caratteristiche enologiche specifiche si ricorre a diverse metodiche tra cui il miglioramento genetico, attraverso incroci e reincroci tra ceppi dotati di particolari caratteristiche, con l’ibridazione interspecifica, tra specie diverse del genere Saccharomyces e ricorrendo ad altre metodiche utili per eliminare alcuni caratteri indesiderati. Questi metodi non consentono l’introduzione di caratteri diversi da quelli della specie. I lieviti secchi attivi (LSA) vengono prodotti impiegando continuamente aria sterile e con concentrazioni zuccherine inferiori a 100 g/L. Il metabolismo aerobico del lievito favorisce la moltiplicazione e la produzione di molta biomassa (10 volte superiore al metabolismo anaerobico), molto più ricca di steroli ed acidi grassi insaturi che permettono di arrivare senza stress alla fase stazionaria della fermentazione alcolica; dopo la fase stazionaria l’arieggiamento consentirà di ripristinare gli steroli e di completare la fermentazione.
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Le loro proprietà fermentative ed enologiche
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enologiche del lievito (alcune positive ed alcune negative), determinate in particolare dalla tipologia e dalla concentrazione di alcuni prodotti secondari della fermentazione. Ricordiamo la purezza fermentativa, collegata alla produzione di acidità volatile; la produzione di acido solfidrico; la produzione di piccole quantità di solforosa che deriva, come avviene anche per l’acido solfidrico, dalla riduzione dei solfati; non esiste una correlazione tra la produzione di solforosa e di acido solfidrico (nella selezione dei lieviti si ricerca una produzione massima di solforosa compresa tra i 10-20 mg/L); in contemporaneamente viene prodotta acetaldeide che blocca la solforosa. Tra le altre proprietà enologiche ricordiamo ancora le seguenti caratteristiche: - la produzione di acetaldeide: nella selezione si ricercano ceppi bassi produttori di aldeide acetica (non più di 70-80 mg/L per 10 g/hL di solforosa); - la produzione di aromi secondari di fermentazione; - l’attività proteolitica sulle proteine; - l’attività esterasica sugli aromi di fermentazione floreali e fruttati; i lieviti di contaminazione possiedono enzimi esterasici che riducono precocemente il fruttato durante la conservazione (si ricercano pertanto i ceppi di lieviti a bassa attività esterasica e a ridotta produzione di acetato di etile); - la produzione di esteri volatili; - la produzione di acetoino: i lieviti ne possono produrre intorno ai 10-15 mg/L; alcuni ceppi possono arrivare anche a 100150 mg/L; da esso derivano poi altri composti come il 2.3 buti-
lenglicole ed il diacetile; - la liberazione di precursori specifici da parte dei lieviti cosiddetti varietali: i lieviti che producono glicosidasi sono pochi; la loro attività glicosidasica dipende molto dal ceppo ed è influenzata in particolare dal pH, dalla temperatura, dal tenore in glucosio e dalla presenza di alcuni metalli che sono forti inibitori dell’attività glicosidasica del lievito (Ca2+, Mg2+, Fe2+, Fe3+, Cu 2+); - la capacità di riversare l’enzima all’esterno; - il potere demalicante: oltre agli Schizosaccharomyces, alcuni ceppi di Saccharomyces bayanus criotolleranti possiedono un elevato potere demalicante sui mosti con tenori elevati di malico e bassi valori di pH; possono facilitare in tal modo il successivo sviluppo dei batteri lattici; altri ceppi di S. bayanus possono produrre acido malico anziché fermentarlo; tale azione si manifesta con bassi valori di malico mentre con valori di 3-4 g/L si ha fermentazione maloalcolica; - la produzione di glicerina: è proporzionale alla concentrazione di zuccheri e dipende dal ceppo di lievito: alcuni ceppi di Saccharomyces bayanus criotolleranti ne producono una quantità superiore; essa conferisce rotondità, volume e morbidezza; - il potere autolisogeno: riguarda la produzione e la liberazione di polisaccaridi che conferiscono rotondità e morbidezza; vengono prodotti sia con la fermentazione che durante la conservazione sulle fecce; il rilascio è favorito dalle alte temperature (>35°C) e dalla rimessa in sospensione frequente delle fecce; le mannoproteine prodotte contribuiscono alla stabilità proteica e tartarica
ed alla stabilità del complesso antociano-tannino; i polisaccaridi parietali hanno anche la proprietà di adsorbire gli antociani; - lo sviluppo polverulento: si tratta della capacità dei lieviti di aggregarsi in grumi compatti che sedimentano: questa proprietà viene ricercata nella spumantizzazione con il metodo classico; - la temperatura massima di fermentazione: l’elevata temperatura ha un effetto indiretto sui lieviti nel senso che aumenta l’effetto inibitore e sterilizzante dell’alcol; per fermentazioni a basse temperature si impiegano i lieviti criofili, per fermentazioni ad elevate temperature si impiegano i lieviti termoresistenti, mentre per fermentazioni con tassi elevati di alcol si impiegano i S. bayanus; - la produzione di schiuma e l’aumento dei volumi di mosto; alcuni ceppi di lieviti aderiscono all’anidride carbonica e quando sono in superficie fondono le bolle e danno origine alle schiume; in questi casi si può avere maggiore produzione di acidi-
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della proteina killer ma resistenti al suo effetto); la bentonite può essere impiegata per adsorbire la proteina killer prima del reinoculo. Nel caso di fermentazioni alcoliche su mosti con elevate ac. totali si impiegano i cosiddetti lieviti disacidificanti. Nel caso di fermentazioni alcoliche con mosti ricchi di precursori aromatici si impiegano i lieviti dotati di enzimi idrolitici. Ultimamente vengono sempre più utilizzati alcuni ceppi specifici ed altri ceppi cosiddetti varietali in grado di soddisfare diverse esigenze. I ceppi specifici sono utili nella vinificazione in rosso, ad esempio per la decomposizione dell’acido malico o per la capacità di adsorbire limitate quantità di materia colorante. Nella vinificazione in bianco si ricerca invece la capacità fermentare a basse temperature, la produzione di aromi secondari e la limitata produzione di composti solforati. Ai ceppi varietali si richiede in particolare la capacità di produrre enzimi che liberano gli aromi dai loro precursori, esaltando le caratteristiche tipiche del vitigno. Sulla base delle suddette considerazioni possiamo distinguere le proprietà fermentative ed enologiche dei lieviti nelle seguenti categorie:
- lieviti aromatici per vini bianchi e per vini rossi (per vini di pronta beva in cui si ricercano particolarmente gli aromi di fermentazione); - lieviti varietali per vini rossi (adatti per vini da affinamento e per l’affinamento sui lieviti, che possiedono l’enzima glicosidico); - lieviti varietali per vini bianchi e rossi aromatici (che possiedono l’enzima in grado di liberare l’aglicone aromatico); - lieviti varietali ed aromatici nello stesso tempo, che producono esteri di fermentazione e possiedono enzimi idrolitici per l’affinamento; - lieviti varietali del secondo gruppo per vini bianchi ( che possiedono enzimi in grado di liberare nel mosto la componente tiolica aromatica del vitigno, impiegabili ad esempio su vitigni di sauvignon, chardonnay, pinot grigio, riesling e trebbiano); - lieviti tecnico-varietali (trattasi di lieviti varietali provvisti di particolari requisiti specifici, ad es. potere demalicante, elevato potere alcoligeno, produttori di glicerina, ecc.); - lieviti per vini frizzanti e spumanti (lieviti dotati di caratteristiche specifiche per la produzione di vini frizzanti e spumanti).
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tà volatile per moltiplicazione di batteri acetici in superficie; la quantità di schiuma è legata alla ricchezza dei mosti di prodotti ad azione tensioattiva (lipidi, proteine, gomme) e dal ceppo di lievito. Una proprietà enologica importante è rappresentata dal cosiddetto fattore killer: alcuni ceppi definiti killer producono tossine proteiche o “glicoproteine” letali nei confronti di altre specie sensibili; la tossina esplica generalmente un’attività solo sui lieviti in fase di crescita mentre le cellule in fase stazionaria risultano più resistenti. I lieviti che presentano il fattore killer possono essere impiegati per l’avvio di fermentazioni in situazioni di competizione con alte concentrazioni di lieviti indigeni. Il fattore killer può riguardare fenomeni di antagonismo tra diversi ceppi di lievito ma anche tra lieviti e batteri lattici. Ci sono situazioni in cui ceppi diversi di lievito iniziano tra di loro una sorta competizione ed una lotta di sopravvivenza che provoca l’esaurimento dei fattori di crescita ed arresti di fermentazione; da queste situazioni ne possono trarre vantaggio i batteri. Nel caso di arresti fermentativi si impiegano i lieviti killer o neutri (ossia lieviti non provvisti
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Innovazione in orticoltura A Valgera si è svolta una giornata dimostrativa
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l 27 giugno si è svolta un’interessante iniziativa presso la Società Agricola Longo Paolo, Luigi e Marco, mirata ad agricoltori, tecnici e privati consumatori, con l’obiettivo di mostrare come l’innovazione tecnico-produttiva e organizzativa sia amica del produttore, del consumatore e dell’ambiente. L’iniziativa è scaturita dalla stretta collaborazione tra il servizio di assistenza tecnica orticola di Coldiretti Asti e le Ditte Arpa Speciali, Bioplanet, Rijk Zwaan e Triumph. I partecipanti hanno potuto prendere visione delle tecniche innovative ed ecocompatibili di produzione applicate dall’Azienda Longo, allo scopo di ottenere ortaggi di qualità e privi di residui di prodotti chimici. In particolare sono stati esaminati sistemi di fertirrigazione miranti a fornire alle piante solo i nutrienti strettamente necessari, evitando sprechi e inquinamenti. Altre tecnologie messe in atto ormai a regime sono l’uso sistematico degli
insetti e acari utili (in sostituzione degli agrofarmaci), l’uso delle soluzioni derivanti dalla sperimentazione sulle piante della famiglia brassicacee (con i sovesci e i pellet biocidi, i formulati liquidi per trattamenti radicali e fogliari) che producono una nutrizione e una difesa naturale delle colture trattate. Non da meno, va ricordato
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Sopra: i fratelli Marco, Paolo e Luigi Longo. Nella pagina accanto e sotto: alcune immagini delle prove dimostrative e il buffet organizzato per l’occasione.
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l’uso di varietà orticole non ogm, selezionate per la qualità organolettica e la resistenza ai parassiti. Inoltre, sempre allo scopo di ridurre l’utilizzo della chimica, è stato possibile osservare la prima serra idroponica, per la produzione di ortaggi a foglia, sistema che esclude il ricorso a disinfestanti del terreno, diserbanti e fungicidi chimici, senza rischi di perdita di concimi nel terreno e nella falda acquifera. Il percorso di visita guidata ha dimostrato come sia possibile coniugare produzioni d’avanguardia con i nuovi metodi ecocompatibili, rispettosi della salute e dell’ambiente; un percorso, quindi, perfettamente integrato con la conversione totale dell’azienda Longo alla vendita degli ortaggi direttamente ai privati consumatori, tramite un agile sistema on-line di prenotazione e il successivo ritiro degli assortimenti in azienda. Tutto ciò consolida sempre più un rapporto di fiducia tra chi produce e chi consuma, con una non secondaria e reciproca convenienza economica, con ortaggi eccellenti anche dal punto di vista di qualità, freschezza, stagionalità e sicurezza alimentare. Per tale motivo, l’azienda Longo è entrata a far parte della rete di CAMPAGNA AMICA, iniziativa nazionale di Coldiretti, che annovera anche nell’astigiano una fitta rete di aziende agricole e botteghe ove i consumatori possono acquistare a prezzi competitivi le eccellenze agroalimentari del proprio territorio. Per approfondimenti contattare il servizio tecnico della Coldiretti di Asti, tel. 0141-380427.
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Aggiornamento professionale per imprenditori agricoli Corsi gratuiti finanziati dal Psr anno 2014 - Misura 111.1.A MODULO PGQ02.01.07 - GESTIONE DELLA QUALITÀ I.N.I.P.A. - CODICE: PGQ19.01.01 PROPOSTE ANNO 2014/2015
ORE
PROPOSTE ANNO 2014/2015
CORSO PER IL CONSEGUIMENTO DEL “PATENTINO” VALIDO PER L’ACQUISTO, IL TRASPORTO E L’UTILIZZO DEI FITOFARMACI Sede: Asti – Canelli – Nizza M.to – S. Damiano d’Asti - Vesime
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NORME IGIENICO/SANITARIE DI CANTINA ED ETICHETTATUTURA Sede: Asti- Canelli o Nizza M.to
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NORME IGIENICO/SANITARIE PER LA SOMMINISTRAZIONE E 9 LA MANIPOLAZIONE DEI PRODOTTI NELLE AZIENDE AGRICOLE Sedi: Asti
DATORE DI LAVORO CON INCARICO DIRETTO R.S.P.P. – RISCHIO MEDIO 32 Sede: Asti – Canelli – Nizza M.to
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INCARICATO ATTIVITA’ DI PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA GRUPPO “B” 12 Sede: Asti – Canelli – Nizza M.to
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ADDETTO ALLA PREVENZIONE E LOTTO ANTINCENDIO IN AZIEN- 8 DE GRUPPO “B” Sede: Asti – Canelli – Nizza M.to IL LAVORO IN AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO Sede: Asti – Canelli – Nizza M.to – Villanova d’Asti
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CORSO DI AGGIORNAMENTO PER DATORE DI LAVORO CON INCA- 10 RICO DIRETTO R.S.P.P. – RISCHIO MEDIO Sede: Asti CORSO DI AGGIORNAMENTO PER L’INCARICATO ALL’ATTIVITA’ DI 6 PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA DI GRUPPO “B” Sede: Asti – Canelli CORSO DI AGGIORNAMENTO PER ADDETTO ALLA PREVENZIONE 6 E LOTTA ANTINCENDIO IN AZIENDE GRUPPO “B” Sede: Asti – Canelli FORMAZIONE GENERALE E SPECIFICA DEI LAVORATORI IN AGRI- 12 COLTURA Sede: Asti – Canelli – Nizza M.to – Villanova d’Asti CORSO PER L’ACCREDITAMENTO REGIONALE PER OPERATORI DI 60 FATTORIE DIDATTICHE Sedi: Asti LA DEGUSTAZIONE DEL VINO COME STRUMENTO DI MIGLIORA- 9 MENTO QUALITATIVO Sede: San Damiano d’Asti
I METODI BIOLOGICO/DINAMICO PER LE COLTIVAZIONI MINORI Sede: Asti
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VALORIZZAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI 18 AGROALIMENTARI CON L’USO DELLE MODERNE TECNOLOGIE INFORMATICHE Sedi: Asti PRESENTAZIONE GUIDATA DEL VINO IN PUBBLICO Sede: Asti
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DALLA VITE AL VINO SECONDO I DETTAMI DELL’AGRICOLTURA 16 INTEGRATA Sede: Asti MODERNE TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO IDRICO E LA NUTRI- 12 ZIONE DELLE COLTURA Sede: Asti GESTIONE BOSCHIVA IN SICUREZZA E PRESERVAZIONE DEL TER- 12 RITORIO Sede: Asti LA CONDIZIONALITA’ PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE Sede: Asti
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LA SICUREZZA DEL LAVORO NEGLI ALLEVAMENTI BOVINI Sede: Asti
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TECNICA DELLA NUTRIZIONE DEL VIGNETO Sede: Asti
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TECNICHE FUORI SUOLO PER L’ORTICOLTURA PROTETTA Sede: Asti
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GESTIONE DELL’ATTIVITA’ RICETTIVA NEL SETTORE AGRITURISTI- 12 CO Sede: Asti
RICHIESTA PRE – ISCRIZIONE RAG. SOCIALE AZIENDA…………………………………………………….…………….. .............. PARTITA IVA ………………………………………………………………
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ALLIEVO COGNOME E NOME ………………………………………………………………………………………………………………………………………………….... COD. FISCALE ……………….…….…………………………………………………………………… RUOLO IN AZIENDA………………………………………………. Domicilio in Via/Loc…………………………….……...………...…………………....n………….. C.A.P…………….Comune ………………...…....……...……………… Tel. ………………….………… Cell………………………………….. Fax………………………………. E-mail:………………………………………………..………… Chiede di essere informato circa l’avviamento dei corsi contrassegnati. Ai sensi dell’art. 13 D.Lgs 196/2003, il sottoscritto a conoscenza dell’informativa, autorizza l’INIPA Piemonte alla raccolta, elaborazione e diffusione di tutti i dati personali necessari all’inoltro della domanda presentata e allo svolgimento del servizio richiesto.
Data…………………………………. Firma ………………………………………………..……………………………………………. INFORMAZIONI COLDIRETTI ASTI: Tel. 0141/ 380426 - Fax 0141 - 355138 - E-mail: isabella.schifone@coldiretti.it
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Impianti elettrici: requisiti di sicurezza
Verifiche periodiche – Impianti elettrici di protezione dai fulmini (D.lgs 81/08 – Art. 86) Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini, siano periodicamente sottoposti a controllo, secondo le indicazioni delle norme di
buona tecnica e la normativa vigente, per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza. L’esito dei controlli deve essere verbalizzato e tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza. Procedure - Installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti elettrici di messa a terra, nuovo impianto (DPR 462/01) - Installatore: • Esegue la prima verifica dell’impianto • Redige e rilascia la dichiarazione di conformità - Datore di lavoro: invia entro 30 giorni dalla messa in esercizio la dichiarazione di conformità a: • ISPESL • ARPA • Oppure Comune o Comuni associati dove è attivato lo sportello unico - ISPESL: • Effettua d’intesa con la Regione, con criteri di priorità, la prima verifica a campione del nuovo impianto • Trasmette il verbale all’Arpa Il Datore di lavoro deve inoltre effettuare regolare manutenzione dell’impianto e si rivolge ogni cinque anni per la verifica periodica all’Arpa o ad Organismi abilitati dal Ministero delle attività produttive. L’Arpa o l’Organismo abilitato effettuano la verifica rilasciando verbale al datore di lavoro. IMPRESE ABILITATE (DM. 37/2008 – Art. 3) Impianti elettrici - Impianti di
protezione dai fulmini - Impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere Gli impianti in oggetto possono essere installati solo da imprese ove l’imprenditore individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico è in possesso di requisiti professionali specifici. L’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti deve essere progettata da un professionista, per impianti complessi, oppure dal responsabile tecnico della Ditta installatrice, per impianti semplici. Al termine dei lavori l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione di conformità, e l’attestazione di collaudo ove previsto, si riferiranno alla sola parte degli impianti oggetto dell’opera di rifacimento, ma terranno conto della sicurezza e funzionalità dell’intero impianto. Assenza della dichiarazione di conformità La dichiarazione di conformità è sostituita per gli impianti eseguiti prima del 27/03/2008 da una dichiarazione di rispondenza, resa da un professionista. Il committente è sempre tenuto ad affidare ad imprese abilitate i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti. Per approfondimenti è possibile contattare il Servizio Sicurezza del Lavoro di Coldiretti Asti: tel. 0141-380418.
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e nuove indicazioni procedurali per i servizi di vigilanza delle ASL, prevedono l’applicazione del Titolo III del D.Lgs 81/2008 e la nuova direttiva macchine (D.Lgs 17/2010). I destinatari interessati sono tutti i lavoratori autonomi, componenti dell’impresa familiare, coltivatori diretti del fondo, soci delle società semplici, operanti nel settore agricolo, artigiani e piccoli commercianti. Per tanto, anche i lavoratori componenti dell’impresa familiare (di cui all’art. 21 del D.Lgs 81/2008) non possono utilizzare impianti elettrici non conformi, dovendo sempre rispettare gli obblighi previsti da D.M. 37 del 2008 che sono applicabili agli impianti posti a servizio di tutti gli edifici indipendentemente dalla loro destinazione d’uso. Per quanto riguarda gli aspetti sanzionatori, in caso di situazioni di rischio legate agli impianti elettrici degli ambienti dove operano i lavoratori di cui all’art. 21, si applica il D.M. 37/08.
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Le nuove regole Asl per gli edifici rurali
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Scattato l’obbligo del Pos Per gli agriturismo e per la vendita diretta
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a questa settimana, per gli importi superiori a 30 euro, tutte le imprese, a prescindere dal fatturato dichiarato nell’anno precedente, devono garantire ai loro clienti la possibilità di effettuare pagamenti tramite Pos. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio che viene ovviamente ad interessare anche chi fa agriturismo e vendita diretta. I soggetti obbligati sono tutti gli esercenti di attività economiche e cioè le imprese o i professionisti beneficiari di un pagamento da parte di consumatori o utenti da intendersi come i privati, persone fisiche,
che acquistano beni e servizi al di fuori all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta. Per i soggetti obbligati è quindi venuta meno la fase transitoria di prima applicazione, prevista dal regolamento, che limitava l’operatività della disposizione sino al 30 giugno 2014, unicamente alle imprese ed ai professionisti con fatturato superiore a 200mila euro nell’anno precedente a quello del pagamento. Tuttavia nessuna sanzione è prevista per le imprese che decideranno di non adeguarsi. Gli agriturismi dovranno attivarsi per valuta-
re con gli istituti bancari i costi effettivi del servizio Pos (canone, commissioni, ecc.). A tale proposito c’è la possibilità per quelli associati a Terranostra di usufruire della convenzione attivata a suo tempo attraverso Creditagri.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Il “Diritto di Prelazione”
ma 1 e nelle forme ivi previste, offre condizioni uguali a quelle comunicategli dal locatore. 4. Nel caso in cui il locatore entro i sei mesi successivi alla scadenza del contratto abbia concesso il fondo in affitto a terzi senza preventivamente comunicare le offerte ricevute secondo le modalità e i termini di cui al comma 1 ovvero a condizioni più favorevoli di quelle comunicate al conduttore, quest’ultimo conserva il diritto di prelazione da esercitare nelle forme di cui al comma 3 entro il termine di un anno dalla scadenza del contratto non rinnovato. Per effetto dell’esercizio del diritto di prelazione si instaura un nuovo rapporto di affitto alle medesime condizioni del contratto concluso dal locatore con il terzo. “ Quando si applica Il diritto di prelazione in caso di riaffitto si applica a tutti i rapporti di affitto sia verbali che non stipulati sia tra privati sia tra un privato e un ente ammi-
nistrativo (es.Comune) . Quando è escluso Ai rapporti diversi dall’affitto (es: il comodato) A chi spetta All’affittuario ancora insediato sul fondo e all’ex affittuario nei sei mesi successivi alla scadenza del rapporto di affitto. A chi non spetta Il diritto di prelazione non si applica quando sia lo stesso affittuario a disdire il rapporto di affitto o si renda inadempiente agli obblighi previsti dalla legge 203/82. Rimedi quando non è rispettato: Nel caso in cui un proprietario abbia stipulato un nuovo contratto di affitto senza avvisare di tale intenzione il precedente conduttore, quest’ultimo ,qualora interessato, deve entro un anno, dalla scadenza del contratto non rinnovato,mandare una lettera racc.a.r. sia al concedente che al nuovo affittuario con cui esercita il diritto di prelazione.
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Definizione La prelazione di affitto di terreno agricolo è il diritto di essere preferiti ad altri a parità di condizioni stabilite dal proprietario concedente in caso di affitto del fondo. Normativa La prelazione sull’affitto è prevista dall’articolo 4 bis della legge n.203 del 3/05/1982 : “1. Il locatore che, alla scadenza prevista dall’articolo 1, ovvero a quella prevista dal primo comma dell’articolo 22 o alla diversa scadenza pattuita tra le parti, intende concedere in affitto il fondo a terzi, deve comunicare al conduttore le offerte ricevute, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, almeno novanta giorni prima della scadenza. Le offerte possono avere ad oggetto anche proposte di affitto definite dal locatore e dai terzi al sensi del terzo comma dell’articolo 23 della legge 11 febbraio 1971, n. 11, come sostituito dal primo comma dell’articolo 45 della presente legge. 2. L’obbligo di cui al comma 1 non ricorre quando il conduttore abbia comunicato che non intende rinnovare l’affitto e nei casi di cessazione del rapporto di affitto per grave inadempienza o recesso del conduttore ai sensi dell’articolo 5. 3. Il conduttore ha diritto di prelazione se, entro quarantacinque giorni dal ricevimento della comunicazione di cui al com-
Misura 111-1B
Come comportarsi in caso di affitto di un terreno
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Le servitù di passaggio dei proprietari Il possesso di fondi e fabbricati implica anche doveri
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Parte I: Tipi di impianti
mpianti di comunicazione elettronica (D.lgs.259/2003) Per gli impianti di pubblica utilità (pubblici o privati dichiarati di pubblica utilità per decreto) i fili ed i cavi possono passare - anche senza il consenso del proprietario - sia sopra proprietà pubbliche o private (terreni e non) sia davanti ai lati degli edifici dove non vi siano finestre od altre aperture. Anche nel caso di condominio, il proprietario/condomino non può opporsi all’appoggio di antenne o sostegni, al passaggio di condutture, fili o qualsiasi altro impianto nella parte del proprio immobile occorrente per soddisfare le richieste di utenza del condominio, stante il fatto che l’installazione non deve impedire l’uso dell’immobile. Il proprietario deve anche rendere possibile il passaggio nell’immobile di sua proprietà del personale che deve installare, riparare o comunque mantenere in buon uso l’impianto di comunicazione. Nel particolare caso degli impianti a fibra ottica, il personale che si occupa dell’installazione può accedere a tutte le parti comuni degli edifici, anche nel caso fossero non abitati e di nuova costruzione. Nel compenso deve anche essere garantito al condominio il ripristino delle parti condominiali coinvolte dai lavori a spese dell’operatore di comunicazione che procede all’installazione. Impianti elettrici (C.c.art.1056) ed elettrodotti (Rd 1775/1933) “Ogni proprietario e’ tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle con-
dutture elettriche, in conformità alle leggi in materia”.Le servitù di elettrodotto consentono di: - collocare ed usare condutture sotterranee od appoggi per conduttori aerei e far passare conduttori elettrici su terreni privati e su vie e piazze pubbliche, impiantare cabine di trasformazione o di manovra necessarie all’esercizio delle condutture; - infiggere supporti ed ancoraggi per conduttori aerei all’esterno dei muri o facciate delle case rivolte verso le vie o piazze pubbliche, a condizione che vi si acceda dall’esterno e che i lavori siano eseguiti con tutte le precauzioni necessarie sia per garantire la sicurezza e l’incolumità, sia per arrecare il minimo disturbo agli abitanti. Di tali servitù sono esenti le case, salvo le facciate verso le vie e piazze pubbliche, i cortili, i giardini, i frutteti e le aie delle case attinenti; - tagliare rami degli alberi che si trovano in prossimità dei conduttori aerei e che quindi possano, con caduta, causare corti circuiti od arrecare inconvenienti al servizio o danni alle condutture; - far accedere lungo il tracciato delle condutture il personale addetto alla sorveglianza e manutenzione degli impianti e a compiere i lavori necessari. Impianti idrici (C.c. art.1033) “Il proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle acque di ogni specie che si vogliono condurre da parte di chi ha, anche solo temporaneamente, il diritto di utilizzare per i bisogni della vita o per usi agrari o industriali.” Per gli interventi di cui sopra non è necessario il consenso del proprietario del fondo o dell’immobile in quan-
to presupposto delle stesse è la pubblica utilità. il gestore del servizio (gestore telefonico, elettrico, idrico) che intende agire anche senza accordi, quindi senza sottoscrivere una servitù contrattuale/volontaria, deve munirsi però di un’autorizzazione dell’autorità competente (amministrativa o giudiziaria) che imponga la servitù e determini l’indennità dovuta al proprietario. Il proprietario ha facoltà di opporsi alle servitù imposte,laddove ritenga che non vi siano i presupposti, facendo ricorso al Tar, tenendo comunque in considerazione i vincoli di legge. Per agire contro il gestore, invece, è competente il giudice ordinario. Il contenuto dell’atto che disciplina la servitù è determinante per capire quali siano i vincoli a cui e’ sottoposto il proprietario e, conseguentemente, le sue facoltà di azione rispetto ad essi.
Parte II: spostamenti impianti Lo spostamento dell’impianto è strettamente legato alla servitù esistente sui terreni.Le servitù rappresentano, per il proprietario dell’immobile o del fondo, un vincolo al proprio diritto di godimento del bene, vincolo che però non deve diventare gravoso. A tale proposito il codice civile prevede : - la servitù deve essere eseguita in modo da soddisfare il bisogno del titolare del diritto (in questo caso il gestore), con il minor aggravio del fondo servente (c.c.art.1065). - il titolare del diritto (in questo caso il gestore) non può fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente. Per contro il proprietario del fondo servente non può
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA (c.c.art.1068) - il trasferimento del luogo dell’esercizio della servitù può essere disposta anche dall’autorità giudiziaria (c.c.art.1068). - il gestore titolare della servitù può fare tutte le opere necessarie alla conservazione della stessa, ma deve scegliere il tempo e il modo meno scomodi per il proprietario del fondo servente. Tali opere sono a sue spese, salvo che sia diversamente stabilito dalla servitù stessa o dalla legge (c.c. art.1069). Dalla normativa sopra esposta consegue che : a) per gli spostamento eseguiti su iniziativa del gestore il proprietario deve consentire accesso all’immobile/fondo, mettendosi d’accordo sui tempi e le modalità di esecuzione dei lavori. Al proprietario, a meno che la servitù non dica diversamente o a meno che
non vengano eseguite opere che giovano al fondo servente, non va addebitata alcuna spesa. b) per gli spostamenti chiesti dal proprietario del fondo dipende dall’atto e/o provvedimento di costituzione della servitù e dal motivo per cui si chiede lo spostamento. Se ad esempio il proprietario chiede lo spostamento nell’ambito di una ristrutturazione per la quale esso è inevitabile, con successivo ricollocamento il gestore deve provvedere a proprie spese (sentenza Tribunale Lecce n.271/2013). Diversamente, se il proprietario chiede la rimozione o lo spostamento per motivi “estetici” e senza che vi sia una necessita’ concreta, o semplicemente perché la collocazione degli impianti non gli va più bene, allora il costo dei lavori grava su di lui.
Sbloccati i fondi Ue per gli agricoltori 81,5 milioni per la Pac; importi ingenti per gli allevamenti
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o sblocco dei finanziamenti dovuti agli agricoltori rappresenta un risposta adeguata alle nostre continue sollecitazioni nei ripetuti incontri con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al quale va un sincero ringraziamento, così come è positivo l’ottimo inizio per il neo Commissario dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) Stefano Antonio Sernia. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’annuncio del completamento delle attività di controllo sulle domande grazie al quale Agea ha disposto il pagamento agli agricoltori di 81.5 milioni di euro di fondi della Politica agricola comune. Nel frattempo, Coldiretti Piemonte sta lavorando al Programma di Sviluppo Rurale (PSR) piemontese con un gruppo di dirigenti e tecnici esperti del settore per
concretizzare un adeguato sostegno alla Regione ed in particolare all’Assessorato all’Agricoltura, per rispettare le prossime imminenti scadenze. C’è soddisfazione per il risultato positivo conseguito in conferenza Stato - Regioni dove il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, alla sua prima “uscita Istituzionale”, ha condiviso ed adottato pienamente la posizione Coldiretti sull’attuazione nazionale della riforma della Pac, soprattutto in relazione alle misure concernenti gli aiuti diretti. I Presidenti delle Regioni, hanno espresso parere favorevole sul documento approvato dal MIPAAF e dagli Assessori Regionali all’Agricoltura, con la sola eccezione del Veneto. Afferma il direttore di Coldiretti Piemonte, Antonio De Concilio “Abbiamo chiesto ed ottenuto, che importanti risorse venissero destinate alla
zootecnia, che attua il ciclo completo dell’allevamento della fattrice, all’ingrasso dei vitelli secondo la nostra consolidata tradizione zootecnica. Sarebbe stato un errore premiare ulteriormente la macellazione penalizzando chi ha investito in anni di selezione che hanno consentito alla razza bovina Piemontese in particolare, di potenziare la qualità e la redditività delle nostre imprese zootecniche”. Per questo motivo Coldiretti ha sostenuto l’innalzamento di premialità aggiuntive. Ora è necessario accelerare il percorso per ottenere l’IGP per le carni Piemontesi. Coldiretti Piemonte auspica che la posizione del Veneto rientri, nei prossimi giorni, per approdare a un provvedimento importante per il futuro agroalimentare italiano condiviso da tutte le Regioni. Questo rafforzerebbe anche la posizione del nostro paese in Europa.
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compiere atti che tendano a diminuire l’esercizio della servitù o a renderlo più scomodo (c.c.art.1067). - il proprietario legato dalla servitù non può trasferire l’esercizio della stessa in un luogo diverso da quello nel quale è stata stabilita originariamente, a meno che tale vincolo non sia diventato gravoso per il fondo servente o se impedisce l’esecuzione di lavori, riparazioni, miglioramenti. In tal caso il proprietario può offrire un luogo diverso ed egualmente comodo per l’esercizio della servitù, e la controparte non può rifiutare (c.c.art.1068). - al pari, il trasferimento del luogo di esercizio della servitù può avvenire su iniziativa della parte dominante (il gestore che ha installato gli impianti, nel caso), senza che ciò comporti danni nè svantaggi al fondo servente
Misura 111-1B
ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Varroa: autorizzato un nuovo prodotto Si potrà ora cercare di combattere la malattia
Apicoltura
È
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stato autorizzato dal Ministero della Salute, con DM n. 63 del 5 giugno 2014, il medicinale veterinario “Strisce per alveare per api mellifere” (nome del formulato commerciale MAQS 68,2 g, a base di acido formico. A fronte di un numero limitatissimo, sul mercato italiano, di strumenti di difesa per la lotta alla varroa della api, Coldiretti si è interessata perché fosse accelerata la procedura di autorizzazione amministrativa dell’immissione in commercio di tale farmaco veterinario al fine di consentirne l’impiego a breve. A seguito dell’emanazione del decreto, infatti, il prodotto sarà in vendita già i primi del mese di luglio. Il farmaco la cui procedura di
registrazione è stata avviata in Gran Bretagna è ora disponibile in Italia grazie all’applicazione della norma sul mutuo riconoscimento. Durante il periodo di 7 giorni in cui viene impiegato per il trattamento della varroa, l’apicoltore non deve procedere alla raccolta del miele. Come evidenziato da numerosi studi, l’infestazione degli alveari da parte dell’acaro Varroa destructor rappresenta la principale minaccia alla loro sopravvivenza a causa sia della sua azione di danneggiamento diretta nei confronti della covata e delle api adulte sia di agente predisponente nei confronti dell’azione lesiva di
altri agenti come ad esempio i virus. Inoltre, a distanza di più di trent’anni dalla sua comparsa in Italia, come peraltro registrato in tutto il mondo con la sola eccezione dell’Australia che ad oggi è ancora indenne, una volta insediatosi, non è stato possibile eradicarlo, ma solo sviluppare tecniche e strategie di intervento per il suo contenimento.
Via libera: pacchetto agricoltura “#campolibero” Previste numerose agevolazioni a partire dai giovani e il lavoro con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio di 1/3 della retribuzione lorda. LAVORO Saranno concesse deduzioni Irap per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato di almeno 3 anni e per almeno 150 giornate all’anno. Si prevede un importo pari a 3.750 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente impiegato nel periodo di imposta, aumentato a 6.750 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni. Il 50 per cento dei contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori assunti con il contratto a tempo determinato avente le caratteristiche indicate sopra. Istituita inoltre una rete del lavoro agricolo di qualità contro il sommerso e per promuovere la regolarità delle imprese agricole, certificandone l’attività. SEMPLIFICAZIONE Sul fronte semplificazioni, il Consiglio dei Ministri ha approvato l’estensione della diffida prima delle sanzioni amministrative pecuniarie e semplificazioni nel settore vitivinicolo. INNOVAZIONE Nell’ambito dell’innovazione d’impresa, via libera al credito d’imposta per innovazione e sviluppo di prodotti e tecnologie al 40% degli investimenti
Detrazioni sugli affitti per gli under 35; tre anni di deduzioni Irap per le assunzioni; semplificazioni per il settore vitivinicolo; credito d’imposta del 40% sugli investimenti innovativi
fino a 400mila euro; credito d’imposta per nuove reti d’impresa di produzione alimentare al 40% degli investimenti e fino a 400mila euro; credito d’imposta per l’e-commerce di prodotti agroalimentari al 40% degli investimenti e fino a 50mila euro. Sono inoltre previsti provvedimenti anche su sicurezza, con il rafforzamento azioni nella Terra dei fuochi con possibilità di ampliare i controlli e Organismi geneticamente modificati, con l’introduzione di sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia e rafforzamento degli strumenti per assicurare l’effettività del divieto sul territorio nazionale. Altri interventi di Campolibero come i mutui a tasso zero per nuove imprese agricole under 40, l’apertura società agricola in 60 giorni e il registro unico dei controlli aziendali confluiscono nel Collegato Agricoltura alla Legge di Stabilità.
Sviluppo
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L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del pacchetto “#campolibero” a favore dell’agricoltura rappresenta un significativo passo in avanti per lo sviluppo del settore”, è questo il commento positivo del presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo. “Ora c’è bisogno di un maggiore impegno sul piano della semplificazione a sostegno delle imprese come ad esempio con il registro unico dei controlli”. Le misure a favore dei giovani rappresentano una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani che desidera fare esperienza di lavoro in campagna per intraprendere con idee innovative o trovare una occupazione lontano dalla città. Positivo è anche l’impegno per la tutela della tipicità e della distintività delle produzioni agricole con Introduzione di sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia e rafforzamento degli strumenti per assicurare l’effettività del divieto sul territorio nazionale. Ecco nel dettaglio le misure contenute nel provvedimento. GIOVANI Sono previste detrazione per l’affitto dei terreni al 19% per coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni e incentivi all’assunzione di giovani
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Prima uscita astigiana del direttore regionale
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l 27 giugno, il direttore regionale Coldiretti, Antonio De Concilio, ha incontrato i dirigenti astigiani dell’organizzione in occasione della riunione del Consiglio provinciale. Si è trattato della prima trasferta in terra astigiana del neo direttore che ha anche voluto fare una puntata a San Damiano d’Asti per visitare il
Centro Studi Vini del Piemonte. Nel corso della riunione si è parlato della recente convention di Milano, ovviamente degli importanti sviluppi del progetto Coldiretti e della definizione della Politica Agricola Comunitaria, anche con alcuni retroscena molto apprezzatti dai dirigenti Coldiretti Asti.
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Antonio De Concilio ha incontrato i dirigenti di Coldiretti Asti
Al via il Coordinamento sulla riforma del Catasto Sono 15 le associazioni partecipanti al nuovo progetto
Riforme
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uindici organizzazioni, rappresentanti le diverse realtà associative, si sono riunite il 7 luglio, nella sede di Coldiretti Asti per dar vita al Coordinamento Provinciale dell’Astigiano per la Riforma del Catasto. Replicando quanto già avvenuto a livello nazionale, il coordinamento organizzerà un piano d’azione con la raccolta dei dati inerenti valori e canoni del triennio 2011-2013 necessari alla messa a punto del nuovo sistema. La nuova aggregazione si adopererà inoltre per l’elaborazione di proposte per un’equa attuazione della riforma catastale. Le organizzazioni partecipanti al progetto (che interessa tutti i settori dell’economia) sono: Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria, Consiglio nazionale del notariato e Fiaip. La revisione del Catasto dei fabbricati porterà ad attribuire a ciascuna unità immobiliare un valore patrimoniale e una rendita. A tal fine si procederà a determinare il valore patrimoniale
medio ordinario e la rendita media ordinaria delle unità immobiliari. In questo quadro, le quindici organizzazioni di categoria hanno deciso di effettuare, in modo coordinato e capillare, un monitoraggio sui valori di compravendita e sui canoni di locazione delle unità immobiliari e a tal fine si attiveranno, anche a livello territoriale, per la raccolta di dati che potranno poi essere confrontati con i valori e i redditi (rendite) dell’Agenzia delle entrate. “Lo svolgimento di un’azione comune e coordinata delle associazioni – sottolinea Pierluigi Musso, responsabile del Coordinamento - consentirà di condividere e utilizzare tutte le informazioni, conoscenze ed esperienze che ciascuna organizzazione possiede in relazione al singolo settore di propria competenza. Si approderà così sicuramente all’acquisizione di una consistente e qualificata mole di dati e documentazione per ogni possibile tipologia di immobile oggetto della revisione
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