Il notiziario agricolo n 11 2014

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 11 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

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20 settembre 2014


Come funziona “Job in Country” All’indirizzo internet http://lavoro.coldiretti.it Job in country è la struttura di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro della Confederazione Nazionale Coldiretti che offre ad imprese e lavoratori uno

strumento ed un luogo di incontro.

Job in country, autorizzata al servizio di intermediazione della manodopera dal Ministero del Lavoro, si pone l’obiettivo di far incontrare nei singoli territori i bisogni delle aziende in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta

trasparenza e legalità. È un servizio che accorpa, ad un efficiente sistema informatizzato, un accompagnamento ed assistenza personalizzata all’utenza.

L’attività è svolta direttamente nelle singole provincie attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio.

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m m a r i o

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Moscato: una filiera da ristrutturare

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Una cerealicoltura a doppia velocità

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All’estero più della metà della vendemmia 2014

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Ecco la nuova agricoltura sociale”

Offrire e cercare lavoro è più facile

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Castello d’Annone vince il premio Coldiretti

Misura 111 -Nocciolo, interventi autunnali; Enzimi per la vinificazione e l’affinamento; Biologico deroga per sementi tradizionali; Nuova Pac e rotazione colturali; Nuovo commissario Ue all’agricoltura; Api: allarme per un nuovo parassita; Falso Made in Italy

Sommario

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 63° numero 11 - 20 settembre 2014* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale

argomenti in evidenza

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Moscato: una filiera da ristrutturare Dopo le inutili tensioni per l’accordo sulle uve

Interprofessione

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Una estenuante trattativa per giungere ad un accordo che si sarebbe potuto concludere mesi addietro, senza creare tensioni in una filiera già sufficientemente stressata da difficoltà produttive ed a condizioni più corrette per i produttori agricoli. ”Questo il primo commento del presidente provinciale e vicepresidente regionale Coldiretti Roberto Cabiale. ”È stata una maratona, nella quale l’Assessore ha mostrato una disponibilità straordinaria ma non tutti hanno saputo mostrare senso di responsabilità. Anche nella parte agricola c’è stato chi ha rappresentato e continua a dichiarare posizioni in contrasto con i veri interessi della produzione e della filiera tutta”. L’industria aveva inizialmente proposto un accordo triennale, così di seguito articolato. per l’anno 2014: 110 q.li di resa per ettaro + 5q.li di blocage/deblocage (possibilità di andare oltre tale resa) ad un prezzo per l’uva di 105,5 €/q.le; 2015:100 q.li di resa a 106,5 €/q.le; 2016: 100 q.li di resa a 107,5 €/q.le per i produttori. La mediazione dell’Assessore Giorgio Ferrero con perseveranza ha condotto le parti ad incontrarsi su di un accordo biennale che prevede per il 2014 una resa di 107 q.li/ha più 8 di blocage/deblocage con un prezzo di 106,5 euro/quintale di uva, mentre per il 2015 una resa di 100 q.li ha (secondo disciplinare di produzione) ed un prezzo ai viticoltori di 107 euro/q.le. Un risultato che sconfessa clamorosamente gli accordi sottobanco che nelle settimane scorse erano saltati fuori con l’avallo degli industriali-imbottigliatori e di chi evidentemente nel resto della rappresentanza agricola e del-

Nella foto accanto: Roberto Cabiale, Presidente Coldiretti Asti

la cooperazione non ha interesse ad evitare la mortificazione del lavoro dei viticoltori. Il prezzo delle uve è rimasto quello dell’anno 2013 ma grazie alle rinunce delle trattenute da parte della Produttori Moscato e del Consorzio di Tutela ed alla perseveranza della Coldiretti, forte di un mandato ben specifico ricevuto dalla propria base nei diversi incontri fatti sul territorio, ai viticoltori arriveranno 2 milioni di euro in più rispetto all’anno 2013. “La filiera del Moscato che ha una valenza straordinaria ed ha una enorme capacità di penetrazione sui mercati internazionali - sottolinea Antonio De Concilio Direttore di Coldiretti Piemonte - non può essere regolata da riti anacronistici che alterano gli equilibri all’interno della filiera stessa - continua De Concilio- i viticoltori sono un anello troppo debole che andrà rinforzato attraverso una profonda revisione di questo

meccanismo, i cui effetti negativi sono stati limitati dal senso di responsabilità dell’Assessore Ferrero, di Coldiretti, della Produttori Moscato e dei non molti industriali dotati di buon senso. Sarà anche necessario recuperare il vero ruolo dei momenti di aggregazione di una produzione che negli ultimi anni si è attestata sui 100 milioni di bottiglie ed il cui valore economico delle sole uve, tra DOCG e mosti parzialmente fermentati, supera i 125 milioni di euro”.


All’estero più della metà della vendemmia 2014 La crisi frena i consumi interni e apre nuovi mercati per i nostri vini

prime valutazioni

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5 La vendemmia in Italia coinvolge 650mila ettari di vigne, dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt e oltre 200mila aziende vitivinicole dalle quali si attiva un motore economico che genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino, realizzato per oltre la metà all’estero. Una ricaduta occupazionale stimata complessivamente in 1,25 milioni di persone che riguarda sia quelle impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si at-

tivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.Nei primi sei mesi del 2014 gli acquisti delle famiglie italiane di vino e spumanti sono risultati in valore in calo rispetto allo scorso anno (-2,9 per cento) in un quadro di calo complessivo dei consumi alimentari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea, mentre le esportazioni in quantità sono aumentate dell’uno per cento nel primo trimestre.

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ltre la metà del vino italiano ottenuto con la vendemmia 2014 sarà bevuto all’estero per effetto della crisi che ha tagliato i consumi nazionali mentre le bottiglie esportate sono in leggero aumento nel 2014. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della divulgazione dei dati Ismea Uiv sulla vendemmia in Italia nel 2014 che confermano la stima Coldiretti per una produzione di vino a livello nazionale attorno a 41 milioni di ettolitri. L’Italia perderà quindi quest’anno il primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia dove le stime per il 2014 danno una produzione di 47 milioni di ettolitri, secondo l’Istituto del Ministero dell’agricoltura d’oltralpe. Dal punto di vista qualitativo la stagione è stata fortemente influenzata dalla piovosità che ha alimentato incertezza e impegnato notevolmente gli agricoltori nella difesa dei grappoli, ma se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.


Offrire e cercare lavoro è più facile Grazie al nuovo portale “Job in Country”

Progetti

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a oggi, con Job in Country, è più facile ricercare manodopera disponibile. Il nuovo servizio di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro, è stato attivato da Coldiretti per offrire ad imprese e lavoratori uno strumento ed un luogo di incontro. Un’opportunità in più per i produttori, specie per chi non ha bisogno solo di manodopera per le operazioni colturali in campo ma anche di aiuto per le attività di vendita diretta, come quelli accreditati a Campagna Amica. Per utilizzare il portale basta collegarsi al sito web http://lavoro.coldiretti.it. Il primo passo è quello di registrarsi, così da poter inserire la propria vacancy (offerta di lavoro) con indicazione delle specifiche prerogative professionali del lavoratore ricercato e al contempo dichiarare le condizioni relative all’offerta occupazionale. Andando nella sezione “Cerco collaboratori” si potranno inoltre trovare tutti i curriculum vitae inseriti, con la possibilità di selezionarli sulla base della zona e delle competenze. Registrazione necessaria anche per le persone in cerca di lavoro. In questo modo potranno inserire il proprio curriculum, con la possibilità di aggiornarlo e valutare le offerte di lavoro presenti sul portale. Il servizio Job in country è disponibile anche per smartphone e tablet grazie alla App scaricabile da Apple e da Google Play. Oltre a ciò, potrete trovarlo anche su Facebook e Twitter. “Job in country, autorizzata al servizio di intermediazione della manodopera dal Ministero del Lavoro, si pone l’obiettivo di far incontrare nei singoli territori i bisogni delle aziende in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità – sottolinea

Coldiretti ha attivato il sito internet http://lavoro.coldiretti.it, accessibile anche da smartphone e tablet, si possono trovare le offerte e le proposte di lavoro, un servizio specializzato nel settore primario a cui ambiscono molti giovani. il presidente Roberto Moncalvo -. È un servizio che accorpa, ad un efficiente sistema informatizzato, un accompagnamento ed assistenza personalizzata all’utenza”. L’attività è svolta direttamente nelle singole provincie attraverso le Società di

Roberto Moncalvo Presidente Nazionale Coldiretti

servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali di Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio. Per richiedere ulteriori informazioni e conoscere i dettagli del progetto basta contattare la sede Coldiretti più vicina.


Record di assunzioni in agricoltura La crescita del secondo trimestre ha toccato + 5,6%

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tore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati. Un segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche dall’aumento del numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 che nel secondo trimestre sono salite a 48.620 unità con un aumento del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente. “Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha affermato il presidente del-

la Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”. Quello che ancora manca ha concluso Moncalvo - è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell’informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati.

Occupazione

Il trend positivo dell’agricoltura è il risultato di una crescita record del 27,6 per cento nel nord Italia; un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura ha meno di 40 anni.

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a nascita del portale Coldiretti “Job in country” è anche supportata dalla crescente richiesta di lavoratori specializzati in agricoltura, dalla volontà di molti giovani di avvicinarsi alla campagna e allontanarsi dai ritmi frenetici della città, dalla necessità di disporre di manodopera, anche attraverso i voucher, per la raccolta dei prodotti. La crescita record delle assunzioni in agricoltura, è un segnale chiaro della vitalità della nostra agricoltura. È il settore a far registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 5,6 per cento. Il dato emerge da una analisi di Coldiretti relativa ai dati Istat del secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il trend positivo dell’agricoltura è il risultato di una crescita record del 27,6 per cento al nord e del 28,6 per cento al centro mentre si registra un calo nel sud Italia (- 8,3 per cento). Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavora-


Successo per le fiere della Razza Piemontese A San Giorgio Scarampi con il “castrato”

Manifestazioni

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’erano oltre 160 capi il 24 agosto a San Giorgio Scarampi per la tredicesima edizione della Rassegna del Bovino Castrato di Razza Piemontese. In pratica, ha sottolineato con orgoglio il Sindaco Marco Listello “qui a San Giorgio Scarampi abbiamo più bovini che abitanti”. Una battuta significativa che dimostra quanto gli organizzatori della rassegna, in un paese con 150 abitanti, abbiano lavorato per far crescere la manifestazione. Possiamo dire che oggi, insieme alla fiera zootecnica di Tigliole e quella del Bue Grasso di Mon-

calvo, la rassegna di San Giorgio sia il riferimento principale per gli allevatori e i macellai che cercato carne di qualità. È stata un’occasione molto importante per far conoscere il bellissimo territorio della Langa Astigiana, i prodotti locali e la forma di allevamento tradizionale dal quale proviene l’ottima carne della “Piemontese” ineguagliabile in tutto il mondo. Un ottimo pranzo, preparato dal catering Cantamessa di Govone, a base di carne bovina ha coronato una bellissima giornata.

A Roccaverano per i caprini

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ltrettanto successo di pubblico ha riscosso l’undecima edizione della Mostra Caprina di Roccaverano. Si è trattata della terza edizione regionale tenutasi domenica 7 settembre a Roccaverano. Nel “ring” sono stati sistemati ed individuati i migliori esemplari fra gli oltre cento presenti alla rassegna. Fra i migliori esemplari, naturalmente,

quelli della Camosciata delle alpi e l’autoctona di Roccaverano, anticamente molto diffusa in questo territorio, ma per anni a rischio di estinzione. Fra gli obiettivi dichiarati di questa fiera c’è anche il recupero della razza Roccaverano per scongiurarne l’estinzione. Sia la fiera di San Giorgio che quella di Roccaverano hanno visto una fat-

tiva collaborazione nell’organizzazione anche dell’Associazione Provinciale Allevatori presieduta da Franco Serra.

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Gasolio agevolato: nuova dotazione Causa il maltempo si può chiedere una dotazione supplementare

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a Provincia di Asti ha autorizzato un’assegnazione supplementare di carburante agricolo agevolato. Per ottenere l’agevolazione ogni impresa agricola deve dimostrare di aver effettuato un certo numero di lavorazioni sui

terreni coltivati. Faranno fede le operazioni validate nel fascicolo aziendale. Ovviamente anche i relativi macchinari impiegati devono essere iscritti sull’apposito libretto di controllo Uma. Per ottenere una nuova for-

nitura di carburante agricolo a prezzo agevolato ci si può pertanto rivolgere agli uffici di Coldiretti per la compilazione dell’apposito modulo di richiesta. Per informazioni contattare il numero 0141.380.417.


Tutti all’istituto agrario, crolla ragioneria L’alberghiero conquista il secondo posto, dietro solo al liceo scientifico LE ISCRIZIONI AL PRIMO ANNO DELLE SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI 2014/15 DISTRIBUZIONE PERECENTUALE LICEI

49,8

ISTITUTI TECNICI

30,8

ISTITUTI PROFESSIONALI

19,4

TOTALE

100

che raggiunge ben il 9,3 per cento delle iscrizioni sul totale nazionale e si posiziona al secondo posto, dopo lo scientifico, fra i più richiesti in Italia. La tendenza a privilegiare l’alimentazione come sbocco lavorativo è confermata anche dal sondaggio Coldiretti/Ixe’ secondo il quale il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento). Ed anche che il 50 per cento degli italiani ritengono che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro. Per questo l’88 per cento degli italiani afferma che il sistema di formazione nazionale andrebbe riqualificato anche con un corso specializzato all’Università sulla valorizzazione del Made in Italy. D’altra parte il numero di lavoratori dipendenti in agricoltura ha fatto registrare un incremento record del 5,6 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in controtendenza al calo fatto registrare nelle grandi imprese, secondo una analisi della Coldiretti sulla base degli ultimi dati Istat a giugno. Si stima peraltro - precisa la Coldiretti - che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente

su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati. Un segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche - continua la Coldiretti - dall’aumento del numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 che nel secondo trimestre sono salite a 48620 unità con un aumento del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente. “Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’ esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”. Quello che ancora manca - ha concluso Moncalvo - è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell’informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati.

Istruzione

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Miur

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a crisi ridisegna le figure professionali del futuro e crollano gli iscritti alle prime classi degli istituti tecnici di amministrazione, finanza e marketing che sono scelti da appena 45531 giovani con un calo del 4 per cento rispetto allo scorso anno e per la prima volta nella storia educativa del Paese c’è il sorpasso dai giovani che hanno optato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera che sono stati ben 48867, in aumento del 5 per cento. È quanto è emerso dallo studio presentato con l’inizio dell’anno scolastico alla prima Summer School sul Made in Italy, promossa da Coldiretti Giovani Impresa in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare dal quale si evidenzia peraltro che gli istituti agrari con un aumento record del 12 per cento sono quelli che fanno segnare il maggior incremento nel numero di iscrizioni per il 2015 rispetto allo scorso anno. Complessivamente sono 537.242 gli studenti che si sono iscritti al primo anno delle superiori e di questi oltre 267.534 hanno scelto un indirizzo liceale (pari al 49,8 per cento), con un incremento rispetto allo scorso anno. Più di 165.000 ragazzi hanno invece scelto un Istituto tecnico, pari al 30,8 per cento del totale nazionale mentre gli Istituti professionali raccolgono il 19,4 per cento delle iscrizioni paria oltre 104.000 ragazzi. Il leggero calo delle iscrizioni a tecnici e professionali è in realtà il risultato di profondi cambiamenti. Tra i tecnici calano pesantemente le iscrizioni all’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing e volano quelle all’’alberghiero ed enogastronomia


Una cerealicoltura a doppia velocità Perdita di prodotto e prezzi in ribasso per il grano, ma c’è chi spunta 20€ al quintale

Progetto Coldiretti Asti

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entre non c’è ancora un verdetto definitivo sulla vendemmia, di certo il maltempo non ha risparmiato la campagna cerealicola 2014-2015. Un’annata balorda ma che per alcuni cerealicoltori dell’Astigiano ha aperto nuove prospettive e ha avuto un bilancio comunque positivo. Ma andiamo per ordine, analizziamo prima le tante negatività del mercato. Secondo un’analisi di Coldiretti formulata sulla base delle stime del Ministero delle Politiche agricole e di dati Istat, siamo in presenza di una diminuzione complessiva del 6 per cento nel confronto con la stagione passata. Per il grano duro la produzione dovrebbe attestarsi sui 3,76 milioni di tonnellate, il sette per cento in meno rispetto al 2013, nonostante la tenuta delle superfici coltivate (1.270.000 ha). In calo anche il raccolto di grano tenero, atteso a quota 3,37 milioni di tonnellate. Qui gli ettari seminati (605.000 ha) sono rimasti sui livelli passati ma ciò non è bastato ad evitare la diminuzione di prodotto (-3 per cento). Nel comparto mais c’è stata, invece, una riduzione negli investimenti produttivi: da 808.000 ettari nel 2013 si è passati a circa 737.000 nel 2014. Male anche l’orzo, che scende a quota 748mila tonnellate contro le 885mila tonnellate della passata stagione, con un segno negativo che ha riguardato anche le superfici coltivate (213.000 ha). Per quanto concerne i prezzi di mercato, si registra, infine, una sostanziale tenuta del gra-

no duro mentre nel tenero e nel mais le quotazioni restano al ribasso. Ed ora passiamo alle positività. Le prime proiezioni sulla qualità evidenziano che gli agricoltori sono sono riusciti a limitare i danni, vista la pessima stagione in campo. Fra questi ci sono un centinaio di produttori cerealicoli dell’Astigiano che hanno aderito al “Progetto Grano Tenero” attuato da Coldiretti Asti e il Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest: il prodotto conferito gli renderà 20 € al quintale. Una cifra nettamente superiore alla media, spuntata grazie all’applicazione di un disciplinare produttivo predisposto da Coldiretti Asti che ha permesso la produzione di grani di alta qualità collocati dal Cap Nord Ovest nella fascia alta di mercato. “Questa nostra iniziativa – sottolinea Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – proprio

in un momento difficile per i mercati, è la dimostrazione che grazie ad appositi accordi di filiera tra le aziende agricole e le industrie di trasformazione è possibile valorizzare il grano prodotto in provincia di Asti. Il mercato chiedeva garanzie sulla qualità e i nostri produttori hanno saputo offrirle”. Un obbiettivo raggiunto soprattutto accorciando la filiera, in questo senso è strategica la sinergia con i Consorzi Agrari. “Il CAP Nord Ovest con il “Progetto Grano Tenero” dei produttori dell’Astigiano – sottolinea il vice presidente Adriano Cavallito – si è fatto garante dell’operazione ed ha fornito tutta la logistica. Abbiamo fornito le giuste sementi e gli altri prodotti per la coltivazione ed abbiamo così potuto garantire la piena tracciabilità della filiera”. I cerealicoltori hanno poi fatto il resto, mettendo a dimora due specifiche varietà di grano: il “Bologna Qualità” e il “Grain-


La cerealicoltura ha perso il 6% del prodotto e i prezzi sono molto bassi, chi ha aderito al “Progetto grano tenero” di Coldiretti Asti ha invece salvato la stagione

dare maggiore valore aggiunto alle produzioni. Continueremo su questa strada incrementando ulteriormente gli accordi con le industrie molitorie e di trasformazione, ma non dimentichiamo che la provincia di Asti ha anche un altro forte valo-

re aggiunto sulla cerealicoltura: la filiera della carne con la pregiata razza bovina Piemontese. L’alimentazione degli animali è un altro importante sbocco della nostra produzione e su cui in futuro si potrà sicuramente lavorare molto, e bene”.

L’85% degli italiani vuole un Expo senza Ogm In Europa scendono da 28 a 5 le nazioni che coltivano biotech

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econdo l’85 per cento degli italiani all’Expo deve essere valorizzata l’agricoltura di qualità senza Ogm che l’Italia ha fatto giustamente la scelta di non coltivare insieme alla stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione. È quanto emerge da una indagine Ipr marketing divulgata dalla “Task force per una Italia libera da Ogm” che conferma la contrarietà al biotech nei campi nazionali di quasi 8

italiani su 10 (76 per cento). Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura secondo la Task force non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Nell’Unione Europea secondo la task force nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm,

nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810) nonostante le promesse sulle proprietà miracolistiche.

Progetto Coldiretti Asti

Antonio Ciotta, Direttore provinciale Coldiretti

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dor Qualità”. Il valore è stato poi determinato in base alle caratteristiche molitorie di ogni singola partita conferita al Consorzio, fissando come riferimento la media delle quotazioni massime del listino della Borsa di Bologna rilevate tra la prima quotazione del raccolto 2014 ed il primo mercato di agosto 2014 e rapportando il prezzo ai parametri qualitativi. “Il Progetto Grano Tenero – conclude Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti – si inserisce nell’ampia progettualità Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana” che sta dando tante soddisfazioni a tutti gli agricoltori. Abbiamo così dimostrato che anche per i cereali, contrariamente a quanto molti pensavano, è possibile avviare importanti contratti di filiera e


Ecco la nuova agricoltura sociale Approvato dalla Camera il disegno di legge

Iniziative

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a Camera dei Deputati ha votato e approvato, il 15 luglio, il testo unificato di una Proposta di Legge in materia di Agricoltura sociale. Il provvedimento, che ora è al vaglio del Senato, nelle sue linee generali promuove pratiche e attività realizzabili dagli imprenditori agricoli, permettendo di ampliare il settore di intervento delle loro aziende anche all’ambito assistenziale, e dalle cooperative sociali che sviluppano la loro attività nel campo agricolo. Praticamente vengono fissati i termini dell’agricoltura sociale, intendendo come tale le azioni finalizzate a realizzare interventi e servizi sociali, socio-sanitari ed educativi. In particolare essa coinvolge attività praticate in am-

bito socio riabilitativo e terapeutico a vantaggio di soggetti deboli (come ad esempio portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti e anziani), le quali si sviluppano grazie al concorso di molteplici figure professionali e tramite attività ortoculturali e svolte con animali (pet-therapy, ippoterapia, onoterapia). Fra i deputati più attivi nella definizione del disegno di legge, l’astigiano, primo firmatorio della legge, Massimo Fiorio, il piemontese Mino Taricco, l’onorevole Covello in qualità di relatrice e l’On. Oliverio capo gruppo del Pd in Commissione agricoltura. “Con questo provvedimento – ha commenta l’On. Fiorio - la fattoria rinnova il proprio simbolo arcaico di solidarietà e sostegno dando

l’opportunità a molte persone, attraverso il lavoro, di passare dalla condizione di assistito a quella di soggetto attivo. L’agricoltura diviene uno strumento innovativo di welfare, recupero, riscatto e inclusione sociale.
Mi auguro che il Senato possa discutere al più presto la legge, migliorandola ulteriormente ma assicurando anche un iter certo per la sua approvazione definitiva”.


Annata positiva per le nocciole Quotazioni oltre i 400 euro al quintale

striamo la piena soddisfazione da parte dei produttori, sia in termini quantitativi che qualitativi e, soprattutto, la giusta redditività

Sostegno ai produttori di pesche e nettarine Il nuovo provvedimento europeo ha risorse insufficienti

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a nuova proposta di regolamento presentata dalla Commissione Europea, con misure eccezionali di carattere temporaneo a favore dei produttori ortofrutticoli per far fronte ai problemi di mercato conseguenti l’embargo dalla Russia, prevede che l’Italia sarebbe il secondo Paese dell’Unione Europea beneficiario degli aiuti per 80.000 tonnellate di frutta. Coldiretti esprime un giudizio positivo sulla suddivisione dei quantitativi tra i diversi Stati. “Si tiene conto della presenza storica dei produttori sul mercato russo - commenta Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti – ma è necessario alzare le indennità per adeguarle ai costi di produzione reali dei singoli Paesi ”. Oltre all’Italia, potranno beneficiare degli aiuti, la Spagna, il

Belgio, la Grecia, la Francia, l’ Olanda, la Polonia, Cipro, la Germania, la Croazia, il Portogallo, l’Ungheria e la Danimarca. La pubblicazione del regolamento è prevista per l’inizio della prossima settimana. “Come si ricorderà, il primo provvedimento della Commissione Europea, a ristoro dei danni subiti dai produttori a seguito dell’embargo russo delle nostre pesche – evidenzia Antonio De Concilio, Direttore Coldiretti Piemonte – venne sospeso a causa di richieste esagerate e dubbie della Polonia che aveva impegnato l’87 % dei fondi europei. Come Coldiretti Piemonte abbiamo anche scritto una lettera all’Assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero sottoponendo due questioni: una riferita alla crisi di mercato dell’ortofrutta e l’altra agli aiuti comuni-

Mercati

ricca di quella precedente dal punto di vista quantitavo, il valore della trilobata è cresciuto ulteriormente. Un andamento positivo anche per la contrazione della produzione registrata in Turchia e in Spagna. L’andamento stagionale è stato favorevole senza particolari problemi con le infestanti. Nonostante qualche problemino registrato al momento dell’essiccazione a causa dell’umidità, le rese sono state soddisfacenti. Una volta tanto, dunque, regi-

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tari sull’embargo operato dalla Russia. Per entrambe si è chiesto alla Regione di svolgere un’azione sinergica nei confronti del Ministero delle politiche agricole all’interno della conferenza Stato-Regioni in quanto riteniamo che gli interventi previsti siano insufficienti e tardivi. Inoltre le pesche e le nettarine non debbano essere escluse dalle produzioni per le quali è possibile accedere agli indennizzi previsti per il contro–embargo ad opera della Russia”.

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n quest’annata particolarmente tribolata per le colture agricole, registriamo un settore totalmente in controtendenza. Per la corilicoltura è molto positivo il trend di mercato registrato al termine della raccolta. Le quotazioni, rilevate il 25 agosto alla Fiera della Nocciola di Castagnole delle Lanze, sono partite molto alte, fra i 375 e i 395 euro al quintali. Nelle settimane successive, seppure l’annata è risultata più


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Nocciolo, interventi autunnali

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Dopo la raccolta occorre procedere con mirati inerventi agronomici

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CONCIMAZIONE Nella fase compresa tra il post raccolta e la ripresa vegetativa è consigliata la distribuzione di reflui di origine animale (es. letame) oppure degli ammendanti compostati o dei concimi misto organici. Per le aziende che in questa fase intendessero distribuire urea, che favorisce la decomposizione del materiale vegetale e l’accrescimento radicale, si ricorda che: • L’azoto viene messo in riserva a fine estate per essere mobilizzato nella stagione successiva alla ripresa vegetativa. • L’urea, se vi sono condizioni di temperatura e di umidità adeguate, viene prima scissa in azoto ammoniacale ed anidride carbonica dai batteri presenti nella matrice organica del suolo; in seguito l’azoto ammoniacale verrà trasformato in forma nitrica, quella che sarà assorbita dalla pianta. Tenendo in considerazione il quantitativo di azoto fornito nelle precedenti applicazioni, si consiglia di somministrare 100 kg/ha di urea per non eccedere il limite di unità previste dalle Norme Tecniche di Produ-

zione Integrata del Piemonte. Per le aziende aderenti al PSR si ricorda che l’apporto massimo annuale di unità di azoto per ettaro è pari a 70. Al fine di calcolare le unità di azoto/ha apportate, basta moltiplicare i kg di urea/ha distribuiti. Esempio 100 per il suo titolo 46% :(100*0,46)= 46. Per chi ha già concimato in un’altra finestra (primavera) si consiglia di apportare urea fino al raggiungimento delle 70 unità. Per ottimizzare l’effetto delle concimazioni ed evitare perdite per volatilizzazione o azione abbattente della pioggia, è buona norma provvedere all’interramento del concime con una leggera fresatura o erpicatura. In ultimo sono sconsigliate concimazioni fogliari con microelementi es. boro e zinco, che oltre a non essere utili in questa fase del ciclo colturale, sono anche scarsamente assorbi-

ti dall’apparato fogliare delle piante che si avviano al riposo vegetativo. BATTERIOSI Terminata la raccolta è tempo di iniziare a programmare interventi preventivi contro la necrosi batterica del nocciolo (Xanthomonas corylina pv corylina) che recentemente comparsa in diversi corileti piemontesi. Attacchi di questo batterio sono stati riscontrati specialmente in noccioleti posti in posizioni non del tutto vocate alla coltivazione, quali zone di fon-


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Nell’ultimo triennio la malattia si è diffusa in areali di media ed alta collina, manifestandosi con particolare gravità in quest’annata agraria. Considerati la diffusione dell’attacco e l’azione sistemica del principio attivo Tiofanate metile utilizzato per il contenimento, si consiglia di effettuare il trattamento entro una decina di giorni dal completamento della raccolta e comunque prima della caduta foglie.. bassa collina, un numero crescente di foglie che manifestavano macchie necrotiche a “goccia” che progressivamente decoloravano e seccavano. Articolo redatto in collaborazione con CRESO-Sezione Corilicoltura

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150-300 g/hl di ossicloruro tetraramico (la dose è variabile in funzione della concentrazione di rame nel prodotto). Alla completa caduta foglie utilizzare poltiglia bordolese oppure ossicloruro di rame alla dose piena di etichetta. Esempio 1000 g/hl di poltiglia bordolese al 20%, oppure 300500 g/hl di ossicloruro tetraramico. In presenza di malattie del legno (es. cancri rameali e citospora) è consigliato addizionare, all’ultimo trattamento con rameici e per completare la difesa la s.a. zolfo (per il dosaggio si faccia riferimento a quanto riportato in etichetta). GLEOSPORIOSI Il decorso piovoso nel periodo primaverile-estivo ha favorito la diffusione di questa avversità fungina un pò in tutti gli areali di coltivazione. Già poco dopo l’inizio della differenziazione degli amenti, era stato possibile osservare, non solo nelle aree di coltivazione pianeggianti e di

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dovalle, o di pianure eccessivamente fertili. I trattamenti preventivi sono consigliabili in noccioleti con queste caratteristiche, ed in particolare dove sono stati osservati sintomi ascrivibili alla necrosi batterica. La profilassi preventiva è basata sull’utilizzo di prodotti rameici. Si ricorda che ossicloruri e poltiglie sono caratterizzati da una maggior persistenza d’azione, mentre gli idrossidi di rame hanno azione più pronta, ma meno duratura. Si consigliano 3 trattamenti posizionati in questo modo: • Inizio-metà caduta foglie (1 trattamento) • Completa caduta foglie ( 2 trattamenti) Ad inizio-metà caduta foglie trattare con poltiglia bordolese oppure con ossicloruri di rame utilizzando la dose di etichetta più bassa contro le batteriosi. Esempio: 500g/hl di poltiglia bordolese 20%, oppure


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Enzimi per la vinificazione e l’affinamento I preparati in commercio per ogni obiettivo enologico di Secondo Rabbione responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte che ha sede a San Damiano d’Asti

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moderni preparati enzimatici del commercio vengono prodotti in modo da contenere bassissimi tenori di “pectasi” per non liberare alcol metilico nei mosti e nei vini; le nuove formulazioni sono inoltre più adattabili ai valori di pH del mosto. Alcuni preparati enzimatici contenenti pectinasi sono dotati di specifiche attività secondarie cellulasiche, emicellulasiche, proteasiche ed intervengono sulla struttura della buccia, agevolando l’estrazione del colore. Vengono impiegati nella vinificazione per rompere le catene di acido galatturonico delle pectine e di conseguenza migliorare la resa in mosto, favorire in taluni casi l’estrazione del colore, aumentandone la stabilità e l’intensità (in questo caso si aggiungono durante la pigiatura). Quindi, l’uso di composti enzimatici alla pigiatura nella vinificazione in rosso, genera effetti positivi sulle caratteristiche organolettiche, permettendo una veloce e completa estrazione del colore, preservandone la stabilità ed incrementando la resa in mosto durante la pressatura. Inoltre l’attività protesica specifica di alcuni enzimi agevola le fermentazioni, le chiarifiche, la filtrabilità, la stabilità proteica, la stabilità del colore e riduce i problemi di schiuma dei mosti. L’azione degli enzimi viene generalmente rallentata a temperature inferiori a 15°C, con bassi valori di pH (l’attività e favorita con valori

di pH superiori a 3,5) e ad elevati tenori alcolici (con tenori di alcol superiori a 14-15 gradi vengono decisamente inibiti). Per tali motivi prima una eventuale refrigerazione o acidificazione debbono essere effettuate successivamente al trattamento enzimatico (dopo almeno 2 ore) ed occorre impiegarli sempre prima che si innalzi il grado alcolico, preferibilmente sui mosti. Gli enzimi, essendo di natura proteica, vengono inattivati dai tannini, dalla bentonite e dal sol di silice e per questo il trattamento con tali coadiuvanti non deve mai essere eseguito in contemporanea con l’enzima. Generalmente si aumentano le dosi d’impiego in caso di uve ricche di tannini, valori di pH inferiori a 3,3 e con temperature inferiori a 15°C. La solforosa, fino a concentrazioni di 80 - 100 mg/L non produce effetti negativi sugli enzimi. Esiste in commercio una vasta gamma di enzimi utilizzabili per esigenze specifiche e nelle varie fasi della vinificazione e dell’affinamento. Gli Enzimi pectolitici cosiddetti di chiarifica agiscono sul mosto e in vinificazione per rompere le catene di acido galatturonico delle sostanze pectiche. Agiscono sulle pectine contenute nel materiale in sospensione del mosto che conferisce torbidità e viscosità: essi provocano l’idrolisi delle pectine delle pareti cellulari della buccia. L’azione dell’enzima e la riduzione della viscosità avviene mediamente nell’arco di 1-2 ore. Segue la flocculazione dei residui

pectici con le proteine e la successiva precipitazione del torbido. Nella vinificazione in rosso servono soprattutto per l’illimpidimento dei vini di pressa molto ricchi di pectine. I vini trattati presentano tenori generalmente superiori di alcol metilico, di acido galatturonico (con maggiore sensibilità all’ossidazione e all’incupimento di colore), maggiore potere di combinazione con la solforosa e concentrazioni di calcio leggermente superiori, per la lisi del pectato di calcio. Essi permettono di ridurre i tempi di sfecciatura, limitare i rischi di avvio della fermentazione da parte dei lieviti indigeni, ridurre il volume delle fecce, facilitare l’inoculo dei lieviti. La sedimentazione delle particella consente di ridurre i composti che conferiscono gusti erbacei (esanali – esenoli). Chimicamente si possono suddividere gli enzimi di chiarifica in base al loro effetto specifico. Le Poligalatturonasi o pectolasi o pectinasi (PG), che scindono


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I diversi preparati enzimatici si distinguono in base alle loro caratteristiche specifiche. In funzione dell’obiettivo enologico da ottenere si possono impiegare enzimi di chiarifica, di macerazione, di estrazione, enzimi pectolitici con attività glicosidasica o altri enzimi specifici per la demolizioni di glucani ed altri polisaccaridi..

• nella estrazione dei complessi tannini-polisaccaridi della parete delle cellule - sostanze tanniche meno astringenti ed amare (estrazione lenta operata da cellulasi ed emicellulasi), • nella estrazione dei complessi tannini proteine della membrana dei vacuoli (estrazione lentissima operata dalle proteasi presenti). Non svolgono azione estrattiva sui tannini dei vinaccioli perché questi sono ricoperti da uno strato lipidico che li rende impermeabili. La loro efficacia è legata come negli altri casi ai tempi di azione, al dosaggio, alla tempera-

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tempo limitare l’estrazione di sostanze ossidabili (catechine e proantocianidine ) che conferiscono gusti erbacei sgradevoli. È possibile regolarne gli effetti agendo su temperatura di estrazione, dose e durata della macerazione. L’aggiunta può essere fatta irrorando le uve nella tramoggia di scarico, nella pressa in fase di riempimento o nel contenitore della macerazione pellicolare. Un terzo gruppo è rappresentato dagli enzimi pectolitici cosiddetti di estrazione che possiedono una specifica attività di estrazione del colore, degli aromi e dei precursori di aromi. Essi agiscono dall’interno verso l’esterno liberando il liquido dalle cellule più grandi e resistenti più esterne della polpa e della buccia ricche di sostanze coloranti, aromatiche e precursori di aromi. Oltre alla pectinasi, per demolire la parete cellulare e permettere la fuoriuscita del succo vacuolare, sono arricchiti in cellulasi ed emicellulasi Gli enzimi di estrazione agiscono sulle cellule della buccia dell’acino in tre direzioni: • nella estrazione degli antociani e tannini liberi del vacuolo (estrazione rapidissima),

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il legame tra due unità di ac. galatturonico non metilate; esse si dividono in esoPG: che agiscono sulle unità esterne della catena ed endoPG che rompono le catene internamente provocando una rapida riduzione della viscosità del mezzo, aumentandone la filtrabilità. Le Pectin - liasi (PL) che agiscono tra due unità di acido galatturonico metilate provocando una rapida riduzione della viscosità del mezzo, aumentandone la filtrabilità. Le Pectin – metilesterasi (pectasi) – (PME) che sono presenti nelle uve in particolare nella buccia; difatti con la macerazione si ottengono vini molto più ricchi di metilico. Esse idrolizzano il gruppo metossilico dell’acido galatturonico delle pectine, rendendo disponibile nuovo substrato per le PG.I moderni preparati enzimatici del commercio non contengono pectasi e non liberano alcol metilico. Un secondo gruppo è rappresentato dai cosiddetti enzimi di macerazione. Essi agiscono maggiormente dall’interno verso l’esterno dell’acino e vengono impiegati con la macerazione pellicolare per l’estrazione di aromi e dei loro precursori: occorre nelle stesso


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tura dei mosti, allo stato di maturazione, allo stato sanitario delle uve. Occorrono almeno 2-3 ore di azione a 20° C ed almeno 6-10 ore di azione con temperature inferiori ai 15°. Aumentando la dose ed il tempo di azione si estraggono maggiormente le frazioni a lenta cessione: prima i tannini della polpa, poi i tannini liberi e gli antociani della buccia, poi i tannini legati con i polisaccaridi della buccia; seguono i tannini dei vinaccioli ed i tannini dei vacuoli legati alle proteine. Generalmente raddoppiando la temperatura di estrazione si raddoppia anche l’estrazione (+ 10°C = doppia estrazione) La loro attività si riduce con la formazione dell’alcol in quanto i tannini più aggressivi si legano alle proteine dell’enzima e lo denaturano. Alcune sostanze quali gli arabinogalattani e i galattani liberati con l’enzimaggio hanno una funzione organolettica molto importante. Un quarto gruppo di enzimi impiegabili nella vinificazione è rappresentato dalle- glucanasi. Tali enzimi vengono impiegati per la demolizione del glucano (prodotto dalla botrite) e dei composti polisaccaridi quali arabani e arabinogalattani; nella lisi dei lieviti e la liberazione delle mannoproteine (con i batonnage) e per l’estrazione dei precursori aromatici. Tale trattamento enzimatico deve essere effettuato a fine fermentazione alcolica - essendo l’enzima fortemente inibito dai lieviti. Le-glucanasi sviluppano il massimo di attività con temperature di 40°C, ma sono ancora abbastanza attive a 20-30°C; la temperatura deve essere comunque superiore ai 15°C; in assenza di alcol, anche se sono ancora attive con gradazioni superiori ai 14 gradi alcolici (riduzione attività del

10-15% con 10-11 gradi alcolici e del 50% oltre i 14 gradi); con bassi tenori di polifenoli (elevate concentrazioni nei vini rossi riducono la loro attività e può essere utile un preliminare trattamento con gelatina); necessitano di periodici rimontaggi per rimettere in sospensione le fecce. Un quinto gruppo è rappresentato dagli enzimi pectolitici con attività glicosidasica (per liberare l’aglicone aromatico) Essi sono impiegabili a fine fermentazione, sui vini secchi in quanto sensibili e inibiti dal glucosio. Inoltre, se si lavora in ambiente ossidante è bene rimandare l’enzimaggio al termine del ciclo di affinamento mantenendo gli aromi come precursori (es. affinamento in legno); si esegue quindi l’enzimaggio come ultimo trattamento per preservare gli aromi dall’ossidazione difendendoli con la solforosa. I precursori di aromi risultano in forma combinata in cui l’aglicone aromatico è combinato con il glucosio, che a sua volta è legato ad un altro zucchero: (ramnosio, arabinosio). Essi non sono volatili e si rendono volatili con idrolisi enzimatica che libera l’aglicone; tale idrolisi avviene prima con l’intervento della esoglicosidasi (ramnosidasi, arabinosidasi e apiosidasi) che scinde il legame con lo zucchero e successivamente della -glucosidasi che scinde il legame tra il glucosio e l’aglicone rendendolo volatile. Le glicosidasi possono avere origine dall’uva, dai lieviti cosiddetti varietali, dalla botrite, oppure di origine commerciale. Le glicosidasi naturali dell’uva non sono molto efficaci in quanto vengono inattivate dal glucosio a concentrazioni superiori a 10 g/L, dal pH con valori < a 4 e la loro posizione nelle cellule della buc-

cia ne rende difficile l’estrazione e la solubilizzazione. Le glicosidasi derivanti dai lieviti varietali, nel vino, sono generalmente insufficienti per idrolizzare completamente i precursori. I ceppi di lieviti cd varietali che producono-glicosidasi sono pochi; la loro attività glicosidasica dipende molto dal ceppo ed è influenzata dal pH, dalla temperatura, dal tenore in glucosio, da alcuni metalli (che sono forti inibitori dell’attività glicosidasica del lievito) e dalla loro capacità di riversare l’enzima all’esterno. Le glicosidasi secrete dalla botrite sono più attive ma vengono inibite da altri inibitori prodotti dal fungo stesso. Le glicosidasi di origine fungina impiegate in enologia, estratte dall’Aspergillus niger, risultano molto più efficaci rispetto a quelle dell’uva o del vino, soprattutto quando il contenuto di zuccheri è inferiore a 50 g/L. A tal fine si possono impiegare gli enzimi pectolitici d’estrazione con attività collaterale -glicosidasica. Il trattamento di effettua sul vino secco, il vino non deve essere stato trattato con bentonite, la temperatura deve essere superiore ai 15°, il loro il tempo di azione minimo deve essere di almeno 30 giorni. Sui vini bianchi devono essere sempre asportati impiegando bentonite anche a dosi minime, mentre nei vini rossi più ricchi di polifenoli si può evitare il trattamento. L’uso dell’enzima sui vini bianchi non ha controindicazioni; Nei vini rossi esso può provocare la liberazione delle antocianidine (agliconi) meno stabili degli antociani, con perdita di colore anche conseguente al trattamento con bentonite necessaria per eliminare l’enzima. Questa attività può essere eliminata (al pari di quella


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le enzimatico che si libera naturalmente durante la lisi. Questo permette anche di assemblare le partite con più calma nella ricerca del migliore equilibrio aromatico possibile. Per questa ragione, l’azione enzimatica sarà da eseguirsi sempre prima dell’aggiunta di stabilizzanti (gomma arabica), in modo da permettere un’eventuale chiarifica con bentonite. In alcuni casi si tende a trattare soltanto una frazione della massa, dell’ordine del 30-40%, per bilanciare meglio gli aromi mediante il successivo taglio. L’intervento con bentonite sarà

anche limitato alla frazione trattata, evitando di dover ritrattare tutta la partita di vino. Quindi, in caso di impiego diglicosidasi sui vini bianchi si dovrebbe agire in anticipo per non dover ritrattare il vino con bentonite; il trattamento con enzima deve essere effettuato con almeno 30 giorni di anticipo rispetto alle normali operazioni preliminari all’imbottigliamento chiarifica/stabilizzazione proteica – filtrazione, refrigerazione, filtrazione, (con trattamenti troppo precoci si rischia infatti di perdere in aromi volatili).

CONSULENZA ETICHETTATURA In previsione della nuova campagna di vinificazione ed imbottigliamento/confezionamento vini, si ricorda che presso la sede provinciale di Coldiretti Asti è operativo un Servizio Etichettatura presso il quale è possibile verificare la conformità delle etichette alla normativa vigente. Per informazioni: Dott.ssa Tiziana Saba, tel. 0141-380439.

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cinnamo-esterasica) impiegando preparati con elevata purezza. Nei vini bianchi, diversamente dai vini rossi, il trattamento con bentonite è sempre da eseguire proprio per fermare l’azione enzimatica al risultato voluto, evitando sviluppi aromatici fuori controllo successivi all’imbottigliamento. L’enzima ad attività glicosidasica è presente come attività collaterale delle preparazioni pectolitiche; impiegato in fase di affinamento aiuta la liberazione dei terpeni e dei norisoprenoidi presenti in forma glicosidata e inodore. In funzione del preparato enzimatico può variare la concentrazione dei terpeni o di altre sostanze volatili efficaci a basse concentrazioni. È da escludere l’azione enzimatica in bottiglia. L’operazione va fatta sotto controllo e il vino deve essere ricontrollato per quanto riguarda la stabilità proteica prima dell’imbottigliamento. Normalmente, il suo impiego viene eseguito durante l’affinamento sui lieviti, integrando il potenzia-

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ASTI - Piazza Statuto, ogni martedì pomeriggio ASTI - Piazza De Andrè, Mercato in borgo Santa Maria Nuova, venerdì dalle 7 alle 13,30 ASTI - Fronte all’Ospedale Cardinal Massaia si tiene il mercato settimanale al lunedì dalle 7 alle 12 BUBBIO - Mercato della vendita diretta, ogni sabato pomeriggio in Via Roma CALAMANDRANA - Mercato di Terra Amica ogni sabato mattina CASTELNUOVO D. B. - Mercato di vendita diretta del contadino, ogni domenica mattina CORTAZZONE - Mercato Comunale, Prima e terza domenica del mese I produttori di Campagna Amica sono poi massicciamente presenti in altre tre rassegne agroalimentare: ad Asti, sotto i portici di piazza Alfieri, ogni seconda domenica del mese; a Canelli, tutte le prime domeniche del mese; a Nizza Monferrato, nell’ambito del Mercatino dell’Antiquariato, ogni terza domenica del mese.

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MERCATI DI CAMPAGNA AMICA


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Biologico deroga per sementi tradizionali Placet del Ministero per le varietà tutelate a scopi di conservazione

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l Ministero delle Politiche Agricole con apposita circolare del 31/07/2014 giustifica la concessione di deroga all’utilizzo di sementi biologiche (nel rispetto delle consuete procedure) per le varietà tutelate a scopi di conservazione. A tal proposito il Ministero ritiene di particolare interesse la tutela e la diffusione di varietà tradizionali e locali, infatti, il comparto delle produzioni biologiche considera la biodiversità un elemento essenziale dei sistemi coltura-

li sostenibili. Si ritiene per tanto che tutte le varietà direttamente riconducibili all’elenco dei prodotti agro-alimentari tradizionali (ultima revisione contenuta nel Decreto del 05/06/2014) siano da considerarsi d’interesse nazionale e come tali tutelabili per scopi di conservazione. Analogamente, il Ministero considera varietà d’interesse per la conservazione tutte quelle iscritte ai repertori / registri regionali delle varietà autoctone e le varietà iscritte come

varietà da conservazione alla specifica sezione del catalogo nazionale.

Semplificazione per bruciare i residui vegetali

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on la recente e definitiva approvazione del Decreto Legge n. 91 del 24 giugno 2014 (“campo libero”), si evidenzia che in materia di residui vegetali agricoli l’originaria disposizione consentiva la combustione in piccoli cumuli dei materiali agricoli e forestali derivanti da sfalci, potature o ripuliture “nelle aree, periodi e orari individuati con apposita ordinanza del Sindaco competente per territorio”. La modifica apportata alla Ca-

mera, in sede di conversione, elimina il riferimento alle ordinanze dei Sindaci e considera le attività di raggruppamento e abbruciamento dei materiali vegetali suddetti, compresa la paglia, quali “normali pratiche agricole consentite per il reimpiego come sostanze concimanti o ammendanti, e non attività di gestione dei rifiuti”. Si tratta di un’ulteriore esemplificazione nella risoluzione di questo annoso problema, fermo

restando le quantità massime giornaliere per ettaro, pari a 3 metri steri (cubi), e la sospensione nel periodo di massimo rischio incendi. Inoltre, nel cumulo deve esserci solo materiale di provenienza agricola/forestale; gli eventuali altri materiali sono considerati rifiuti per cui, in fase di controllo da parte degli Enti ispettivi, il responsabile è punito severamente in conformità al vigente codice ambientale.

Corsi obbligatori di formazione professionale Per patentini agrofarmaci e sicurezza negli ambienti confinati

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ono in fase di organizzazione i seguenti corsi di formazione professionale obbligatori: • N. 5 edizioni del corso di primo rilascio del PATENTINO

AGROFARMACI, presso le sedi Coldiretti di Asti, Canelli, Nizza M.to, San Damiano, Vesime. • N. 1 edizione del corso di sicurezza del lavoro in AMBIEN-

TI CONFINATI. Gli interessati possono ricevere ulteriori informazioni e iscriversi rivolgendosi agli uffici Zonali di Coldiretti oppure a Isabella Schifone, tel. 0141-380426


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Nuova Pac e rotazioni colturali

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n attesa della pubblicazione del decreto di applicazione delle nuova Politica Agricola gli agricoltori sono alle prese con le scelte colturali; infatti, nonostante l’avvio del regime dei pagamenti diretti si avrà a partire dal 2015, in realtà per l’agricoltore i tempi risultano molto più stretti, soprattutto per quanto riguarda il greening e le nuove misure agroambientali. Già con l’avvio dell’annata agraria, con le imminenti semine autunnali, l’agricoltore dovrà prevedere cosa inserire nel piano colturale per potersi poi trovare in regola con le nuove regole. GREENING: consiste di pratiche che l’agricoltore deve seguire per poter usufruire del pagamento. In particolare abbiamo: diversificazione delle colture, mantenimento dei prati perma-

nenti, aree di interesse ecologico. In alternativa gli agricoltori possono decidere di applicare le pratiche equivalenti, cioè quelle pratiche che apportano gli stessi benefici per il clima e l’ambiente e che sono elencate nel testo di base. Per gli agricoltori che praticano l’agricoltura biologica, invece, il greening si considera già rispettato. NUOVE MISURE AGROAMBIENTALI: l’avvicendamento colturale è sempre considerata una pratica agronomica importante in un’ottica di buone pratiche agricole tale da consentire il contenimento dell’inoculo dei patogeni terricoli, migliorare le caratteristiche fisiche del terreno ed ottimizzare l’efficacia dei mezzi di lotta contro le erbe infestanti e gli insetti dannosi. Ai fini del rispetto della rotazione

colturale sono considerate coltivazioni principali quelle inserite nella domanda PAC presentata per lo stesso anno. Mentre gli impegni tecnici delle nuove Misure Agroambientali devono ancora essere definiti, in previsione delle imminenti semine autunnali un criterio generale in tema di rotazioni colturali è bene ricordarlo per evitare di precludersi i nuovi benefici; in particolare si consiglia di cambiare coltura, tenendo presente che tutti i cereali autunno vernini sono considerati colture analoghe ai fini della successione colturale. Considerata l’enorme variabilità delle situazioni aziendali e l’attuale discussione normativa in atto, si consiglia di contattare i nostri uffici tecnici Coldiretti prima di effettuare ogni scelta.

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Attenzione a greening e agroambiente

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Nuovo commissario Ue all’agricoltura

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’irlandese Phil Hogan sarà il prossimo commissario all’agricoltura. Lo ha deciso il futuro
presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. Cinquantaquattro anni, membro del governo conservatore nel suo paese, il neo-commissario dovrà ricevere l’ok del Parlamento. Attualmente ricopre la carica di Ministro dell’Ambiente in Irlanda. “Siamo abituati a misu-

rare le persone con i fatti – ha commentato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -, la Commissione Europea ha un ruolo fondamentale, quindi sarà importante che agisca guardando agli interessi veri di agricoltori da un lato e dei consumatori europei dall’altro”. Moncalvo auspica anche che la nuova Commissione possa lavorare con una maggiore relazione con le decisioni degli

eurodeputati, “perché più volte abbiamo visto proprio il Parlamento essere piu’ vicino agli agricoltori nelle proprie scelte con la Commissione invece più frenata”. Secondo il presidente della Coldiretti, infine, un elemento su tutti sul quale la nuova Commissione Agricoltura dovrà lavorare è la velocità molto maggiore nel prendere le decisioni.

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È l’irlandese Phil Hogan


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Api: allarme per un nuovo parassita Controllare tutti gli alveari per l’invasione di una larva esotica

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stato diramato dal CraApi, il Consiglio per la ricerca in agricoltura, un comunicato con il quale si avverte che è stato identificato un focolaio di Aethina tumida in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di un coleottero della famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla fine degli anni ‘90 provocando ingenti danni al patrimonio apistico, con livelli di infestazione (diverse centinaia di larve e di adulti) mai riscontrati in Africa, sua zona di origine. L’Università di Reggio Calabria, che ha rilevato la presenza del parassita esotico, ha avvertito il Ministero della Salute ed il Ministero per le Politiche Agricole affinché vengano attivate le procedure necessarie per circoscrivere ed eradicare eventuali ulteriori altri focolai nonché impedire la diffusione del parassita sul territorio nazionale. Secondo il CraApi, data la gravità dell’evento, è opportuno che tutti gli apicoltori dell’area interessata procedano ad un’attenta e sistematica osservazione dei propri alveari. Al fine di identificare gli eventuali sintomi della presenza del parassita, sul sito del Centro è consultabile la documentazione contenente alcune chiavi di identificazione, già preparata nel 2005, quando ne sembrava imminente l’arrivo a causa di un ritrovamento in Portogallo. Il rischio di introdurre questo coleottero in Italia è legato principalmente all’importazione di materiale apistico (regine, api, favi) dalle zone in cui ne è stata segnalata la presenza. L’unica

Immagini tratte da www.google.it

misura in grado di ridurre le probabilità della sua introduzione è il divieto di importare materiale apistico dalle zone in cui è stata segnalata la sua presenza. La diagnosi si basa su un attento esame visivo dei favi diretto ad evidenziare la presenza delle forme larvali e degli adulti. Si fa presente che, oltre alla doverosa ed obbligatoria denuncia

di sospetto da inoltrare all’autorità veterinaria locale, è attivo il servizio Spia della rete BeeNet. Per qualsiasi chiarimento, sopralluogo od approfondimento in materia, rivolgersi alla propria Associazione di settore oppure contattare la Dott.ssa Ulderica Grassone (cell. 335-7024802) in Coldiretti Asti il mercoledì mattino, tel. 0141-380407.


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Sorveglianza sanitaria dei lavoratori ste dall’Art. 25, comma 1 del D.Lvo 81/08, tra le quali vi sono: • Collaborazione alla valutazione di rischio anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, all’attività di informazione e formazione all’organizzazione del primo soccorso aziendale. • Partecipazione alla riunione periodica inerente la prevenzione e protezione dai rishci comunicando per iscritto i risultati anonimi e collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata. • Effettuazione della sorveglianza sanitaria prevista. • Istituzione e aggiornamento delle cartelle sanitarie. • Informazione ai la-

voratori sul significato degli accertamenti sanitari fatti. • Informazione ai lavoratori sui risultati della sorveglianza sanitaria. • Effettuazione almeno una volta all’anno del sopralluogo negli ambienti di lavoro. • Espressione di giudizi di idoneità specifica alla mansione, effettuazione delle visite mediche richieste dal lavoratore se correlate al rischio professionale o alle sue condizioni di salute se suscettibili di peggioramento a causa della attività lavorativa svolta. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Servizio Sicurezza del Lavoro di Coldiretti Asti, tel. 0141-380418.

Falso Made in Italy

Danni importanti anche per l’agroalimentare piemontese

A

lla chiusura del primo ciclo di lezioni della prima Summer School Giovani Impresa Coldiretti, possiamo nell’occasione denunciare nuovamente le molte dannosissime imitazioni di prodotti simbolo della dieta mediterranea, come l’improbabile Pomarola brasiliana o la scamorza Salerno canadese. Al prestigioso programma di lezioni di esperti del sistema agroalimentare, professori universitari, imprenditori, magistrati, manager hanno partecipato, tra i trenta giovani laureati eccellenti da tutta Italia, anche tre rappresentanti il Piemonte, Antonio Giovannitti, Lunetta Lo Cacciato e Mattia Quaglia. Al termine del loro percorso universitario negli atenei della Regione hanno avuto la possibilità di prendere parte a questa importante iniziativa che ha avuto sede ad Acciaroli, luogo simbolo poiché lì visse Ancel Keys, scienziato americano del Minnesota definito padre della dieta mediterranea.

L’ambizioso obiettivo della Summer School sul Made in Italy, promossa da Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare - sottolinea Valentina Binno, delegata regionale Giovani Impresa Piemonte - è la formazione e individuazione di nuove figure professionali che, partendo dalle diverse competenze universitarie, possano contribuire a far evolvere il brand Made in Italy, in quanto asse strategico su cui deve basarsi un nuovo modello di sviluppo del territorio e dell’economia. Ma gli inganni internazionali coinvolgono anche le prestigiose produzioni piemontesi, primo fra tutti il vino. Anche il nostro Barolo è stato preso di mira da falsificazioni e sofisticazioni a livello internazionale con il wine kit, pessimo vino fatto in casa. – puntualizza il direttore Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio – Così si mortifica il lavoro di chi trasferisce nel bicchiere sapori e profumi di una

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terra difficile da coltivare, ma generosa produttrice di eccellenze. Anche nel settore lattiero caseario le falsificazioni non mancano - continua il direttore De Concilio – dal Gorgonzola grattugiato made in U.S.A. al Parmesan, brutte imitazioni di formaggi prestigiosi, che generano confusione tra i consumatori. La lotta alla contraffazione è una battaglia di civiltà che Coldiretti continuerà a combattere nell’interesse dei consumatori, per tutelare il lavoro onesto dei produttori piemontesi e preservare il valore del nostro territorio.

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L

a valutazione del Rischio Sanitario e del relativo protocollo sanitario è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi che il Datore di lavoro è tenuto a redigere ai sensi del Decreto Legislativo 81/2008; per effettuare tale valutazione è richiesta la nomina del Medico Competente, così come definito dall’Art. 38 comma 1 del D.Lvo 81/2008, al quale il Datore di lavoro è tenuto ad assicurare le condizioni necessarie per lo svolgimento di tutti i suoi compiti garantendone l’autonomia. Il Medico Competente è chiamato a svolgere le attività previ-

Misura 111-1B

È parte integrante del “Documento di valutazione rischi”


Modello F24 obbligo pagamento telematico Dal 1° ottobre l’estensione anche a chi non ha la partita Iva

Adempimenti

P

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24

er effetto delle disposizioni introdotte dall’art. 11 del D.L. 66/2014, dal 1° ottobre 2014, la delega di pagamento F24 in formato cartaceo (da presentare presso banche, Poste italiane) potrà essere utilizzata solo dai soggetti non titolari di partita iva, che devono versare un saldo pari o inferiore a 1.000,00 euro, senza che sia effettuata alcuna compensazione. Per tutte le altre situazioni sarà necessario utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline) o quelli delle banche/Poste (home banking o Cbi). Inoltre, i servizi telematici di banche o poste non saranno utilizzabili qualora il modello F24 presenti un saldo a “zero” per effetto di compensazioni: in questi casi dovranno essere utilizzati esclusivamente i canali Entratel o Fisconline. Pertanto, a partire dal 1° ottobre, il pagamento con F24 dovrà essere effettuato in via telematica anche dai soggetti senza partita Iva, tranne i casi in cui il pagamento risulti pari o inferiore a 1.000,00 euro. I soggetti titolari di partita Iva sono tenuti, invece, già a partire dal 2007, a presentare i modelli F24 con modalità telematiche. Più in dettaglio, a seguito delle suddette novità, si vengono a determinare le seguenti casistiche. Modello F24 a “zero” per effetto di

compensazioni Sia per i soggetti con partita Iva che per quelli senza partita Iva i modelli F24 a “zero” dovranno essere trasmessi esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’ Agenzia delle entrate. (Entratel o Fisconline) Cio’ significa che non sarà più possibile presentare i modelli F24 a zero in formato cartaceo presso banche/Poste o in via telematica avvalendosi dei sistemi di home/remote banking offerti dagli istituti di credito o dalle Poste. (home banking o Cbi) Modello F24 con importo a debito con effettuazione di compensazioni I modelli F24 con un importo finale a debito e la presenza di compensazioni dovranno essere presentati telematicamente anche da parte dei soggetti senza partita Iva. In questi casi, dove gli importi a debito indicati nel modello F24 sono superiori agli importi a credito, la presentazione della delega di pagamento può essere effettuata non solo tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate (Entratel o Fisconline), ma anche attraverso quelli degli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa, (home banking o Cbi). Modello F24 con debito maggiore di 1.000,00 euro senza compensazioni Anche in questo caso, l’obbligo di presentazione dei modelli F24 con modalità telematiche è stato esteso

ai soggetti non titolari di partita Iva. Come nella situazione precedente, qualora il modello F24 evidenzi un importo a debito superiore a 1.000,00 euro oppure comprenda più importi a debito che, sommati, danno un saldo finale superiore a 1.000,00 euro, la presentazione della delega di pagamento potrà essere effettuata sia attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate (Entratel o Fisconline) che tramite quelli degli intermediari della riscossione convenzionati con la stessa, (home banking o Cbi). Modello F24 cartaceo Il modello F24 cartaceo potrà essere utilizzato soltanto dai soggetti non titolari di partita iva e solo se lo stesso presenta un saldo – senza alcuna compensazione – pari o inferiore a 1.000,00 euro. Il contribuente che deve versare un F24 telematico deve essere titolare o contitolare di un conto corrente bancario o postale su cui appoggiare la delega da versare dovendo esserci corrispondenza tra il codice fiscale riportato in delega F24 con quello riportato sul conto corrente. I nostri uffici sono a disposizione, previa acquisizione di delega, ad effettuare gli invii utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate (Entratel o Fisconline).

AGRI AUTO Pratiche di Immatricolazione e Volture Prenotazione revisioni per autoveicoli e ciclomotori Per informazioni rivolgersi agli uffici Coldiretti AGRI AUTO SRL C.so F. Cavallotti 41 - 14100 ASTI - Tel. 0141.380.417


TASI, imposta sui servizi indivisibili per mille.
Su questo impianto normativo si innestano alcune modifiche introdotte dal D.L. 16/2014.
In particolare, viene previsto che, per il 2014, possono essere superati i limiti stabiliti di cui sopra, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali ed alle unità immobiliari ad esse equiparate, detrazioni d’imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all’Imu relativamente alla stessa tipologia di immobili.
 Le aliquote per il 2014 sono le seguenti:
• aliquota standard: 1 per mille (e cioè, 0,1%);
• aliquota massima: 2,5 per mille (e cioè, 0,25%)
• maggiorazione comunale : 0,8 per mille (e cioè 0,08%). Tutto ciò, per un’aliquota complessiva che può arrivare ad un massimo di 3,3 per mille (0,33%)
Il cumulo massimo d’imposta Tasi - Imu, per il 2014 potrà essere il seguente:
• abitazioni principali : 0,33% (0,25% di aliquota massima + 0,08% di eventuale maggiorazione;
• altri immobili : 1,14% (1,06% di tetto massimo Imu - Tasi + 0,08% di eventuale maggiorazione).
Resta invece confermato che per i fabbricati rurali ad uso strumentale, l’aliquota massima della Tasi non può comunque eccedere il limite dell’1 per mille (cioè 0,1%). Il versamento della prima rata è fissato entro il 16 giugno ed il versamento della rata a saldo

dell’imposta dovuta per l’intero anno dovrà essere eseguito entro il 16 dicembre. Per il 2014, però, sono previste alcune deroghe contenute in una disposizione a parte.
Il versamento della prima rata della TASI va effettuato entro il 16 ottobre sulla base delle deliberazioni pubblicate nel sito del Ministero delle Finanze entro la data del 18 settembre 2014, con obbligo per i comuni di deliberazione entro il 10 settembre 2014.
 Se a quest’ultima data non risultano inviate le delibere, i contribuenti saranno tenuti a versare l’imposta in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2014. Inoltre, viene previsto che se la delibera non viene inviata entro la predetta data del 10 settembre ovvero in mancanza di approvazione della delibera, la Tasi dovuta dall’occupante è calcolata nella percentuale del 10% dell’ammontare complessivo del tributo. IMU terreni agricoli montani o collinari Non viene, invece, confermata l’esenzione per il 2014, prevista per l’IMU, sui terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina svantaggiata. Con decreto del Ministero Finanze da emanare entro fine anno saranno nuovamente individuati i comuni ESENTI IMU, probabilmente ricadenti in particolari aree montane oltre i 700 metri di altitudine, mentre tutti gli altri terreni agricoli ora ricadenti in comuni svantaggiati si troveranno a versare l’IMU per tutto il 2014 con la rata di saldo al 16 dicembre.

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È

la nuova imposta sui servizi indivisibili (illuminazione, manutenzione delle strade, sicurezza e così via) che si applica sui fabbricati, compresi i rurali strumentali, l’abitazione principale, e sulle aree fabbricabili, così come definiti ai fini Imu. Non si applica sui terreni agricoli in qualsiasi comune collocati. La base imponibile si determina con le stesse regole dell’Imu. Sono soggetti passivi possessori e detentori (anche inquilini/affittuari) degli immobili. Questi ultimi, in misura compresa tra il 10 e il 30 per cento, secondo quanto decide il comune. La norma istitutiva dell’imposta ha previsto un’aliquota di base pari all’1 per mille.
Però il Comune, con deliberazione del Consiglio comunale, può:
• ridurre l’aliquota fino all’azzeramento anche solo su alcune fattispecie di immobili;
• determinare l’aliquota rispettando in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu per ciascuna tipologia di immobile non sia superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per il 2014, l’aliquota massima non può eccedere il 2,5 per mille. Per i fabbricati rurali ad uso strumentale, l’aliquota massima della Tasi non può comunque eccedere il limite dell’1

Adempimenti

La scadenza del versamento è fissata al 16 ottobre


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Al via la campagna Red 2014 zioni relative alla campagna RED 2012, per coloro i cui dati reddituali trasmessi dall’Agenzia delle Entrate per l’anno 2011 non sono risultati sufficienti per consentire la verifica di tutte le prestazioni; • modelli di dichiarazione per i titolari di provvidenze economiche di invalidità civile, relativamente ad eventuali periodi di ricovero gratuito/frequenza e all’eventuale svolgimento di attività lavorativa. Ogni richiesta reca la data entro la quale deve essere restituita la dichiarazione. • Residenti in Italia: intermediari abilitati - In coda a ciascun modello inviato ai residenti in Italia è stato inserito il relativo codice a barre, da utilizzare per la trasmissione delle dichiarazioni tramite gli intermediari abilitati, che forniscono assistenza gratuita e provvedono ad acquisire e trasmettere all’Inps in formato elettronico le informazioni richieste.

• Residenti all’estero – Tenuto conto delle peculiarità normative della verifica dei redditi per i soggetti residenti all’estero, i codici a barre non sono riportati nei modelli RedEst. Il modulo può essere trasmesso all’Inps avvalendosi dell’assistenza gratuita di un Ente di Patronato riconosciuto dalla legge, oppure compilato e spedito, insieme alla documentazione richiesta, alla sede Inps che gestisce la pensione. Ogni richiesta reca la data entro la quale deve essere restituita la dichiarazione, quando si riceve la comunicazione dell’Inps i soggetti interessati alla verifica devono contattare il CAF Coldiretti per l’invio telematico dei dati richiesti dall’Istituto. Occorre sottolineare come l’Inps, qualora le informazioni non vengano trasmesse, provvederà alla sospensione della pensione e successivamente alla revoca.

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L

’Inps ha dato inizio alla campagna 2014 per la verifica dei redditi e del diritto alle prestazioni assistenziali, con l’invio del cosiddetto “Bustone” per la richiesta delle dichiarazioni relative alla situazione reddituale e/o delle dichiarazioni di responsabilità riguardanti la sussistenza dei requisiti per il diritto alle prestazioni assistenziali. Il plico contiene, a seconda delle situazioni personali e delle dichiarazioni richieste, i seguenti documenti: • lettera di presentazione, diversificata per i residenti in Italia e all’estero, con una breve informativa sui servizi online a disposizione del cittadino; • modello RED italiano o modello RED estero, con le relative istruzioni per la compilazione; • modello 503 AUT, per i residenti in Italia le cui pensioni siano assoggettabili alla trattenuta per lavoro autonomo; • richiesta di integrazione delle informa-

Previdenza

Verifica dei redditi e del diritto alle prestazioni assistenziali


Castello d’Annone vince il premio Coldiretti Alla pro loco i 1000€ elargiti al Festival delle Sagre Astigiane

Rintracciabilità del piatto

C

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on le “Lasagnette della vigilia” condite in bagna cauda, la pro loco di Castello di Annone si è aggiudicata il 14 settembre la tredicesima edizione del Concorso “Garantiamo l’Origine” istituito da Coldiretti Asti in collaborazione con Fondazione Campagna Amica, nell’ambito del Festival delle Sagre Astigiane. Il premio, di mille euro, intende valorizzare lo sforzo compiuto negli anni dalle pro loco astigiane per dare risalto al territorio e ai suoi prodotti di eccellenza. La giuria di esperti nominata per l’occasione, ha analizzato con attenzione i piatti concorrenti al premio, riscontrandone in ogni caso la buona tracciabilità e qualità delle materie prime utilizzate nella preparazione. Nel caso del piatto proposto dalla pro loco di Castello di Annone, in particolare sono state valutate con il massimo dei giudizi, la completezza della documentazione presentata al concorso e, soprattutto, i contenuti espressi nel dossier di presentazione con particolari riferimenti alla filiera corta. “Le proposte gastronomiche in gara – ha affermato il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – sono state tutte di ottimo livello e le documentazioni presentateci dalle pro loco partecipanti al concorso per certificare l’origine delle materie prime, sono state molto curate e dettagliate. Questa è anche la dimostrazione dell’altissimo livello qualitativo raggiunto in generale dalla manifestazione. Complimenti,

Il piatto vincitore dell’edizioe 2014 del Festival delle Sagre

ALBO D’ORO DEL CONCORSO

dunque, ai presidenti delle pro loco e ai tanti volontari, per il prezioso lavoro svolto anche a favore della promozione dei prodotti tipici della nostra agricoltura”. Le premiazioni del Festival delle Sagre, come da tradizione, si terranno quest’inverno alla Camera di Commercio di Asti con una celebrazione ufficiale.

2002: Moncalvo
 2003: Isola d’Asti
 2004: Cessole
 2005: Cellarengo
 2006: Moncalvo
 2007: Castagnole Monferrato
 2008: San Damiano d’Asti
 2009: Azzano 2010: Villafranca d’Asti 2011: Cellarengo 2012: Isola d’Asti 2013: Costigliole d’Asti 2014: Castello di Annone


ANNUNCI

A

VENDO TRATTORI – MOTOCOLTIVATORI - MOTORI

C

VENDO ATTREZZATURA AGRICOLA

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO

E D

VENDO MATERIALE DA CANTINA

VENDO MATERIALE VARIO

F G

VENDO AUTO FURGONI VENDO ALLOGGI - CASE FABBRICATI

S. Damiano Cisterna Celle Enomondo Ferrere

Via C. Botta, 4 - 14015

San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146

cell. 336.253369

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ANNUNCI

VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO

I

VENDO TERRENI (diritti reimpianti)

O Annunci

N

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H

VENDO ATTIVITÀ MANODOPERA

CERCO MACCHINARI ATTREZZI

CERCO MANODOPERA

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CERCO ACQUISTO VARIE


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