Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 12 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
ASTI
COLDIRETTI
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15 ottobre 2014
m m a r i o
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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A Bruno la Giornata del Ringraziamento
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Un’impresa agricola su tre è rosa
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PAC: ci si gioca il futuro dell’agricoltura
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Spese di gruppo, anche per gli Astigiani
Gestire al meglio gli imminenti investimenti
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La squadra Coldiretti - Terranostra alla Douja d’Or
Misura 111 -L’impiego dell’ossigeno nell’affinamento dei vini rossi; Gestione del vigneto: i lavori dopo vendemmia; La filiera grano di quaità conviene; Da dicembre le nuove etichettature; Sgravi per i depositi carburante; Sicurezza ed attrezzature; Riconosciute nuove malattie professionali
Sommario
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 63° numero 12 - 15 ottobre 2014* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale
argomenti in evidenza
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So
Pensionati Coldiretti in assemblea L’11 novembre importanti modifiche statutarie
L
’ultimo consiglio direttivo dell’Associazione provinciale Pensionati Coldireti di martedì scorso, 14 ottobre, ha deliberato la convocazione di un’assemblea straordinaria. La riunione dei vertici dei pensionati consterà di un doppio appuntamento martedì 11 novembre: nella parte straordinaria alle ore 10 saranno proposte le modifiche statutarie, nella parte ordinaria alle ore 11 si terrà il rinnovo delle cariche sociali.
L’Assemblea dell’Associazione presieduta da Bruno Porta (è anche presidente regionale) che rappresenta ben 5.871 pensionati aderenti a Coldiretti Asti, adeguerà il proprio statuto con quello di tutte le altre associazioni d’Italia, facendo così coincidere nell’anno 2018, dopo il rinnovo dell’11 novembre appunto, le prossime consultazioni elettorali. L’Assemblea dell’11 novembre si terrà presso la sede di Coldiretti ad Asti in corso Cavallotti 41
Bruno Porta presidente provinciale e regionale dell’Associazione Pensionati Coldiretti
News
Bocciata l’etichetta a semaforo
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L’applicazione in Gran Bretagna penalizza il Made in Italy
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’avvio della procedura di infrazione da parte dell’Ue contro il semaforo in etichetta varato dagli inglesi salva le esportazioni Made in Italy, dai formaggi ai salumi tipici. A fare giustizia è una lettera di messa in mora annunciata dalla Commissione Europea per “presunta violazione del principio di libera circolazione delle merci” a carico del nuovo sistema di etichettatura nutrizionale adottato dal Regno Unito, con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di nutrienti critici per la salute. In pratica il provvedimento del Regno Unito rende più difficile l’accesso al mercato per determinate categorie di merci. L’obiettivo del semaforo era quello di diminuire il consumo di grassi, sali e zuccheri ma, non basandosi sulle quantità effettivamente consumate ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti come l’olio extravergine d’oliva e promuovere, al contrario,
le bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale. Il semaforo rosso penalizza, infatti, la presenza di materia grassa superiore a 17,5 grammi, quello giallo tra 17,5 grammi e 3 grammi e il verde fino a 3 grammi. Una scelta che è già stata adottata in molti supermercati in Gran Bretagna a danno di alcuni settori cardine dell’export Made in Italy e, più in generale, dell’intero trend di consumo nel Regno Unito del cibo italiano, che
nel 2013 ha fatto segnare un aumento del 6 per cento, per un valore di 2,8 miliardi. Non a caso l’Italia e altri paesi europei hanno messo in rilievo come il sistema del semaforo avrà un impatto negativo sul commercio, con la possibile presenza di barriere tra Stati membri, e quindi una violazione all’articolo 34 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, senza dimenticare l’irregolarità di inserire la presenza di un claim sulla nutrizione di tipo “non benefico”.
A Bruno la Giornata del Ringraziamento Si terrà domenica 16 novembre; il 19 novembre il “Consuntivo dell’Annata”; il 27 “Anteprima Barbera 2014”
Domenica 16 novembre la “Giornata provinciale del Ringraziamento”, ore 11 a Bruno, Chiesa Parrocchiale; Mercoledì 19 novembre “Consuntivo dell’Annata Agraria”, ore 10 ad Asti; Giovedì 27 novembre “L’Anteprima della Barbera d’Asti”, ore 17 ad Asti, Palazzo Enofila. Sabato 29 novembre Coldiretti aderisce alla “Colletta Alimentare”, per tutto il giorno nei principali supermercati dell’Astigiano.
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ne del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2013-2014”, con l’esposizione di tutti i dati e un’analisi critica suddivisa per ogni settore produttivo, sarà ampliata ai soggetti interessati ai progetti di filiera stipulati da Coldiretti. Al centro delle iniziative, il presidente provinciale e il direttore, Roberto Cabiale e Antonio Ciotta, metteranno i grandi sviluppi registrati dal progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana”.Queste le date e i luoghi delle iniziative:
Eventi
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uest’anno si terrà a Bruno la Giornata provinciale del Ringraziamento. L’appuntamento annuale itinerante organizzato da Coldiretti per suggellare la fine della stagione agraria, riunire la base associativa in un momento di festa aperto anche alla cittadinanza e proporre spunti e riflessioni sul presente e sul futuro del settore primario. Quest’anno ci saranno importanti novità sugli altri due appuntamenti solitamente legati alla Giornata del Ringraziamento. Il “Consuntivo dell’Annata Agraria” e “L’Anteprima della Barbera d’Asti DOCG 2014” si terranno nel capoluogo provinciale, con una nuova formula, riadattata alle esigenze del progetto Coldiretti. Il Meeting di degustazione in collaborazione con il Centro Studi Vini del Piemonte rivolto a giornalisti, tecnici ed operatori del settore, oltre ad una prima analisi delle caratteristiche e potenzialità della nuova annata, proporrà anche un resoconto dell’annata precedente. La Conferenza Stampa di presentazio-
Pac: ci si gioca il futuro dell’agricoltura È destinata ad incidere sull’economia nazionale fino al 2020
Speciale Nuova Pac
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a nuova Politica Agricola Comunitaria influenzerà e disegnerà i lineamenti che l’agricoltura italiana assumerà nei prossimi sette anni. L’imponente badget a disposizione per il periodo 2014 - 2020 impone una seria riflessione sull’orientamento da tenere nell’imminenza dell’approvazione definitiva. Ci si gioca il futuro dell’agricoltura e una buona fetta dell’economia nazionale. Il lungo processo di riforma della Pac ha confermato in questi ultimi mesi l’impianto generale attuato attraverso due pilastri e finalizzato a fronteggiare le sfide dell’agricoltura con obiettivi di carattere economico, ambientale e territoriale. Le parole d’ordine sono diventate: il miglioramento della competitività con il rafforzamento delle filiere produttive, in risposta alla crescente volatilità dei prezzi e alla compressione dei margini; l’uso sostenibile delle risorse e la preservazione della qualità del suolo e dell’acqua; il riequilibrio dei territori rurali caratterizzati da ridotti livelli di sviluppo economico e sociale. La riforma introduce anche alcune innovazioni in termini di strumenti di sostegno nel primo e nel secondo pilastro con una maggiore
Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti
influenza delle scelte nazionali nell’orientare gli aiuti. Da un lato c’è la convergenza dei pagamenti diretti a livello europeo, dall’altro è consentito agli Stati membri di scomporre gli aiuti in diverse “componenti”, alcune obbligatorie e altre facoltative. Fondamentale, in questo senso, l’introduzione della figura dell’agricoltore in attività, quale beneficiario dei pagamenti. La sfida attuale, è quella di creare regole più semplici ed agevoli, anche per far arrivare agli imprenditori i premi comunitari nei tempi dovuti. Coldiretti nel difficile percorso di negoziazione sulla Pac, ha puntato a dire “basta alle rendite”, ottenendo uan “black list” di soggetti che non potranno
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L’impianto generale con i due pilastri è definito, ora si tratta di attuare quanto negoziato con tanta fatica. Fondamentale la figura dell’agricoltore in attività, quale beneficiario dei pagamenti. Occorre applicare regole semplici ed agevoli, anche per far arrivare agli imprenditori i premi comunitari nei tempi dovuti e vigilare sulla “black list” dei soggetti adusi alle rendite che non potranno più accedere ai contributi comunitari. Fondamentale tutelare il vero made in Italy agroalimentare più accedere ai contributi comunitari, ma anche contribuire così a tutelare il vero made in Italy agroalimentare. Nel frattempo, ad inizio ottobre, la Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo si è espressa sul nuovo Commissario europeo alla Pac e allo sviluppo rurale. Con un voto a grande maggioranza, i favori sono andati all’irlandese Phil Hogan che presto sarà dunque nominato.
Nuove opportunità per i giovani Secondo quanto scelto dall’Italia, il pagamento è calcolato annualmente moltiplicando il numero di diritti attivati dall’agricoltore per il 25 per cento del valore medio dei diritti all’aiuto, di proprietà o in affitto, detenuti dall’agricoltore. L’Italia ha optato per questo metodo in quanto è quello che consentirebbe il maggior uso delle risorse. Il numero massimo di ettari ammissibili al pagamento è stato fissato pari a novanta. In merito al massimale, l’Italia ha scelto di destinare al pagamento per i giovani l’1 per cento delle risorse, corrispondente alla quantità di risorse che presumibilmente verranno utilizzate con il metodo scelto (circa 1,02 per cento del massimale nazionale). In questo modo si eviterebbe una sottoutilizzazione delle risorse, che altrimenti tornerebbero nelle casse comunitarie. In caso di fabbisogni maggiori all’1 per cento, si potrà accedere alla riserva nazionale per destinare al sostegno un ulteriore 1 per cento del massimale nazionale. In questo modo è comunque garantita la disponibilità massima di risorse per i giovani agricoltori. Il sostegno più importante, però, resta comunque quello previsto dal secondo pilastro, in fase di definizione da parte delle Regioni
ed operativo non prima del marzo/ giugno del prossimo anno. Anche nel secondo pilastro il giovane agricoltore viene identificato nelle persone fisiche di età non superiore ai 40 anni al momento della presentazione della domanda, che si insedia in qualità di capo azienda e che, in aggiunta a quanto previsto nel primo pilastro, possiede adeguate qualifiche e competenze professionali. Inoltre per poter accedere al sostegno, il giovane agricoltore deve presentare un piano di sviluppo aziendale la cui attuazione deve iniziare entro 9 mesi dalla data di decisione di concedere l’aiuto. Per il sostegno ai giovani è inoltre necessario soddisfare il requisito di agricoltore attivo previsto nel primo pilastro. Tale requisito dovrà essere soddisfatto entro 18 mesi dalla data di insediamento. La Regione Piemonte individuerà l’importo del premio. L’importo potrà essere erogato in almeno due rate nell’arco di un periodo massimo di 5 anni. Le suddette rate possono essere decrescenti e il versamento dell’ultima rata è subordinato alla corretta attuazione del piano aziendale. Gli uffici territoriali di Coldiretti sono a disposizione per ulteriori approfondimenti.
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n’importante novità nella programmazione 20142020 della nuova Pac è l’inserimento nel primo pilastro di un sostegno obbligatorio ai giovani agricoltori in aggiunta al pagamento di base. In particolare, potrà essere destinato a tale sostegno dell’ 1 per cento del massimale nazionale previsto per i pagamenti diretti, corrispondente a 75 milioni di euro nel periodo 2015-2020. I soggetti che potranno usufruire del sostegno sono le persone fisiche che non hanno più 40 anni, che si insediano per la prima volta in un’azienda in qualità di capo dell’azienda o che si siano già insediate nei cinque anni che precedono la prima presentazione di una domanda per aderire al regime del pagamento di base. Il sostegno è previsto per un periodo di cinque anni. Se l’insediamento è avvenuto precedentemente al 2015, il periodo in cui il beneficiario potrà ricevere il pagamento sarà proporzionalmente ridotto (se l’insediamento è avvenuto nel 2013, il giovane potrà ricevere il pagamento solo per tre anni). Da come è stato strutturato si evince chiaramente che si tratta di un sostegno volto ad accompagnare la fase iniziale della vita della nuova azienda.
Speciale Nuova Pac
Gli under 40 avranno incentivi sia sul primo che secondo pilastro
Gestire al meglio gli imminenti investimenti Certezze ed aspettative con la riforma della politica agricola
Speciale Nuova Pac
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on il seminario del 10 ottobre scorso, organizzato da Coldiretti Piemonte al Gam di Torino, sembra ormai definitivamente delineata la strada intrapresa con la riforma della Politica Agricola Comunitaria. La nuova Pac segnerà il destino degli agricoltori a partire già da quest’anno e fino all’anno 2020. Non a caso la sala Conferenze della Galleria d’Arte Moderna era gremita all’inverosimile. Le intenzioni di Coldiretti, in un passaggio storico per il settore primario, sono quelle di riuscire a governare la riforma tra alcune criticità e anche importanti opportunità. Un ruolo importante dunque per la forza sociale maggiormente rappresentativa del territorio, ribadito in un video messaggio dal presidente nazionale Roberto Moncalvo e avallato dal direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio rimarcando la necessità di una PAC semplificata ed accessibile senza troppa burocrazia nonché la facilitazione dell’accesso al credito per la parte a carico delle imprese agricole. L’Assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero ha voluto evidenziare il lavoro svolto da Coldiretti con le sue rappresentanze nazionali e regionali per giungere ad una Pac con risposte positive per le aziende piemontesi. La relazione del professor Angelo Frascarelli della Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia è scesa nel dettaglio delle istruzioni d’uso della nuova Pac. E’ così emersa una grande sintonia tra le aspettative generate dalla riforma della Pac nel mondo agricolo ed è stata evidenziata l’importanza strategica ed economica dei fondi che giungeranno in Piemonte con la Pac. Di qui la ferma volontà, come più volte ribadito da Coldiretti, di destinare le
risorse alle imprese agricole professionali e di vigilare affinchè la black-list, ovvero l’ elenco di quanti non possono accedere ai fondi Pac, non sia aggirata o, peggio ancora, non rispettata. Tra le novità annunciate durante il convegno, la bozza del DM presentata alla Conferenza Stato-Regioni del 25 settembre non approvata per l’opposizione del Veneto. Le modifiche, dopo le osservazioni della Commissione europea, sono: l’esclusione dalla black list delle pubbliche amministrazioni che hanno in gestione gli usi civici (articolo 3), e la modifica del guadagno insperato (comma 2, articolo 10). Il testo, trascorsi 30 giorni dal mancato accordo nella Conferenza Stato-Regioni (25 ottobre), andrà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione. Un’importante novità nella programmazione 2014-2020 della nuova PAC è l’inserimento nel primo pilastro di un sostegno obbligatorio ai giovani agricoltori in aggiunta al pagamento di base. In particolare, sarà destinato a tale sostegno l’1% del massimale nazionale previsto per i pagamenti diretti, corrispondente a 75 milioni di euro nel periodo 2015-2020. Il sostegno è previsto per un periodo di 5 anni. Da come è stato strutturato si evince chiaramente che si tratta di un sostegno volto ad accompagnare
In dirittura d’arrivo la nuova Pac: il 25 ottobre il Consiglio dei Ministri varerà le norme applicative. Inserito un sostegno obbligatorio ai giovani agricoltori in aggiunta al pagamento di base. Potrà essere destinato fino all’1% del massimale nazionale per un periodo di 5 anni la fase iniziale della vita della nuova azienda. Sempre per i giovani, occorre sottolineare come il sostegno più importante resta quello previsto dal secondo pilastro (Piano di Sviluppo Rurale). Anche nel secondo pilastro il giovane agricoltore viene identificato nelle persone fisiche di età non superiore ai 40 anni al momento della presentazione della domanda, che si insedia in qualità di capo azienda e che, in aggiunta a quanto previsto nel primo pilastro, possiede adeguate qualifiche e competenze professionali. Ma di questo se ne riparlerà fra marzo e giugno del prossimo anno, in ogni caso le ultime novità fanno risaltare l’attenzione riservata ai giovani agricoltori sui quali Coldiretti e il sistema agroalimentare piemontese poggiano le basi per il futuro.
Autorizzati gli anticipi Pac per il 2014
agli Organismi pagatori e comunicate poi ad Agea coordinamento. Questi gli importi unitari sui quali calcolare gli anticipi: • Premio per avvicendamento: 81,31 euro per ettaro; • Premio per Danae racemosa: 5.665,72 euro per ettaro; • Premio per la barbabietola da zucchero: 386,42 euro per ettaro. L’anticipo sarà pari al 50 per cento dell’importo unitario previsto per ogni premio (Premio per avvicendamento: anticipo pari a 40,65 euro per ettaro). Ai pagamenti della campagna 2014 si applica unicamente la disciplina finanziaria. Gli anticipi possono essere erogati senza tener conto delle riduzioni derivanti dall’applicazione della disciplina finanziaria; tali riduzioni saranno applicate in fase di saldo dei pagamenti.
GESTIONE VIGNETI • Conto terzi Manuali e/o Meccaniche • VENDEMMIA MECCANICA con vendemmiatrice trainata Alma SPECIALE FORMULA GESTIONE ANNUALE: dalla potatura alla vendemmia Lavorazioni stagionali consigliate: - trinciatura rive adiacenti ai vigneti e sistemazione capezzagne con scavatore 75 quintali
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In ogni caso non sarà pagato l’anticipo, distintamente per ogni regime di sostegno previsto, qualora in una domanda di aiuto vi sia una discordanza superiore al 20 per cento tra il dichiarato e quanto effettivamente determinato/accertato. Se la discordanza è inferiore o pari al 20 per cento, l’anticipo è calcolato, distintamente per ciascun regime di sostegno suindicato, sulla base di quanto determinato/ accertato e le eventuali sanzioni saranno applicate al pagamento del saldo. In merito al Pagamento unico, date le difficoltà riscontrate da alcuni Organismi pagatori nel calcolo della percentuale di riduzione da applicare ai diritti all’aiuto assegnati, l’anticipo potrà essere pari massimo al 45 per cento del valore dei diritti all’aiuto. Relativamente al Sostegno specifico, per ogni tipologia di premio soggetto ad anticipo, sono stati determinati gli importi unitari sulla base dei quali calcolare l’anticipo. Tali importi unitari sono stati definiti in relazione alle superfici dichiarate complessivamente nelle domande uniche presentate nel 2014
RIFLESSO
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n seguito alle difficoltà economiche in cui versano numerose aziende, anche a causa dei problemi causati dal maltempo e dal blocco delle importazioni dei prodotti agricoli disposto dalla Russia, ad Agea è stato richiesto di stabilire le procedure necessarie al pagamento degli anticipi a partire dal 16 ottobre 2014, così come previsto all’articolo 6 del Reg. 1320/2013 (regolamento transitorio). Secondo quanto stabilito nel regolamento gli anticipi possono ammontare fino al 50 per cento dei pagamenti. I settori che potranno essere soggetti al pagamento dell’anticipo sono il pagamento unico e l’articolo 68 con: premio per avvicendamento, premio per Danae racemosa e il premio per la barbabietola da zucchero (sono quindi esclusi i premi per il miglioramento della qualità e le assicurazioni). L’erogazione degli anticipi è subordinata alla verifica delle condizioni di ammissibilità. Di conseguenza, dovranno essere completati i controlli amministrativi ed informatici sul 100 per cento delle domande di aiuto e dovranno essere effettuati i controlli in loco, al fine di evitare pagamenti eccessivi. La Regione Piemonte ha già erogato un anticipo pari al 19,4%.
Speciale Nuova Pac
Stabilito in Piemonte il premio unico e articolo 68 al 45%
Greening e Efa: ecco le aree di interesse ecologico Le aziende con più di 15 ettari dovranno destinare il 5% dei seminativi
Speciale Nuova Pac
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ome ormai noto, una delle novità più importanti della nuova Pac è rappresentata dal greening che impone come obblighi, oltre alla diversificazione e al mantenimento dei prati permanenti, la presenza di aree di interesse ecologico (Efa). In particolare, l’obbligo dovrà essere rispettato dalle aziende con superficie a seminativo superiore a 15 ettari. L’obbligo consiste nel destinare almeno il 5% dei seminativi (nel 2017 la Commissione potrà aumentare tale quota al 7%) ad aree di interesse ecologico. Sono escluse dall’obbligo le seguenti fattispecie: - Aziende con superficie inferiore o pari a 15 ettari; - Aziende i cui seminativi sono utilizzati per più del 75%per la produzione di erba o di piante erbacee da foraggio, per terreni lasciati a riposo, investiti a colture leguminose o sottoposti ad una combinazione dei suddetti usi, purché la restante superficie a seminativo non destinata a tali utilizzi non superi i 30 ettari; - Aziende nelle quali più del 75% della superficie agricola ammissibile è costituita da prato permanente, utilizzata per la produzione di piante erbacee da foraggio o per la coltivazione di colture sommerse (riso) o sottoposta ad una combinazione di tali utilizzi, purché la restante superficie a seminativo non destinata a tali utilizzi non superi i 30 ettari. Nell’atto di base sono indicate le superfici che potranno essere considerate nel calcolo delle aree di interesse ecologico. Tali superfici, ulteriormente dettagliate e definite
dall’atto delegato, sono: a. Terreni lasciati a riposo; b. Terrazze; c. Elementi caratteristici del paesaggio, compresi gli elementi adiacenti ai seminativi dell’azienda, tra cui possono rientrare elementi caratteristici che non sono inclusi nella superficie ammissibile (tra cui le siepi o le fasce alberate di larghezza massima pari a 10 metri, gruppi di alberi le cui chiome si toccano e si sovrappongono, e boschetti, su una superficie massima di 0,3 ettari per entrambi i casi, ecc); d. Fase tampone, comprese le fasce tampone occupate da prati permanenti, purché queste siano distinte dalla superficie agricola ammissibile adiacente; e. Ettari agroforestali che ricevono o hanno ricevuto un sostegno dai PSR; f. Fasce di ettari ammissibili lungo le zone periferiche delle foreste; g. Superfici a bosco ceduo a rotazione rapida senza impego di concimi e/o prodotti fitosanitari; h. Superfici oggetto di imboschimento, ai sensi dei PSR; i. Superfici con colture intercalari o manto vegetale ottenuto mediante l’impianto o la germinazione di sementi; j. Superfici con colture azotofissatrici. L’Italia ha deciso di considerare come aree di interesse ecologico tutte le superfici elencate ad eccezione delle superfici con colture intercalari. Le aree di interesse ecologico, ad eccezione delle superfici a bosco ceduo a rotazione rapida e delle superfici oggetto di imboschimento,
per poter essere considerate tali devono essere situate sui seminativi dell’azienda. Deroga a tale regola è prevista per gli elementi caratteristici del paesaggio e per le fasce tampone; entrambi possono essere considerate Efa anche se adiacenti al seminativo. Esempio 1: un seminativo con adiacente una siepe che rientra tra gli elementi caratteristici del paesaggio perché di larghezza inferiore a 10 metri, può essere considerata Efa; l’adiacenza si deve avere sul lato lungo della siepe, in caso contrario non si può considerare adiacente, e non vi devono essere interruzioni tra i due elementi. Esempio 2: la semina di piante azoto – fissatrici o di erba medica rientra a pieno titolo tra le pratiche ad interesse ecologico Efa, soddisfando le regole del greening. Al fine di favorire una semplificazione e per tenere conto delle diverse caratteristiche delle Efa (sia in termini di unità di misura, sia in termini di valore ecologico) è prevista l’applicazione di coefficienti di conversione e di coefficienti di ponderazione; i primi sono utilizzati per trasformare la misurazione delle Efa in ettari, mentre i secondi sono utilizzati per la trasformazione del valore ecologico in ettari. Un’importante novità deriva dall’innalzamento del fattore di ponderazione delle colture azotofissatrici da 0,3 a 0,7, consentendo di considerare una superficie maggiore nel calcolo delle EFA (Regolamento delegato 1001/2014 della Commissione del 18 luglio 2014).
Nella tabella 1 sono riportati i fattori di conversione e di ponderazione, mentre nella tabella 2 è riportato un esempio di applicazione dei due fattori. Tabella 1: coefficienti di conversione e di ponderazione ELEMENTI CARATTERISTICI
U.M.
FATTORE DI CONVERSIONE (m/albero/mq)
FATTORE DI PONDERAZIONE
EFA (SE SI APPLICANO ENTRAMBI I FATTORI)
Terreni lasciati a riposo (per mq)
mq
n.p.
1
1
Terrazze
ml
2
1
2
a) Siepi/fasce tampone
ml
5
2
10
b) Alberi isolati
v.a.
20
1,5
30
c) Alberi in filari
ml
5
2
10
d) Gruppi di alberi/boschetti
mq
n.p.
1,5
1,5
e) Bordi dei campi
ml
6
1,5
9
f) Stagni
mq
n.p.
1,5
1,5
g) Fossati
ml
3
2
6
h) Muretti
ml
1
1
1
i) Altri elementi caratteristici del paesaggio adiacenti ai seminativi
mq
n.p.
1
1
Fasce tampone
ml
6
1,5
9
Ettari agroforestali
mq
n.p.
1
1
Fasce di ettari ammissibili lungo I bordi forestali Senza produzione
ml
6
1,2
7,2
Con produzione
ml
6
0,3
1,8
Superfici con bosco ceduo a rotazione rapida
mq
n.p.
0,3
0,3
Superfici oggetto di imboschimento
mq
n.p.
1
1
Superfici con colture intercalari o manto vegetale
mq
n.p.
0,3
0,3
Superfici con colture azotofissatrici
mq
n.p.
0,7
0,7
Speciale Nuova Pac
Elementi caratteristici del paesaggio
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ELEMENTI CARATTERISTICI
AREA DI INTERESSE ECOLOGICO RILEVATA
FATTORE DI CONVERSIONE (m/albero/mq)
FATTORE DI PONDERAZIONE
EFA (SE SI APPLICANO ENTRAMBI I FATTORI)
SUPERFICIE EFA
Coltura azotofissatrice (m2)
50.000
n.p.
0,7
0,7
35.000
Fascia tampone (ml)
500
5
2
10
5.000
Fossati (ml)
2.500
3
2
6
15.000
Alberi isolati (per albero)
50
20
1,5
30
1.500
TOTALE
56.500 5,65 ettari
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Tabella 2: Esempio di applicazione dei fattori di conversione e dei fattori di ponderazione
I nuovi impegni della Condizionalità Come comportarsi: già da quest’anno i principali cambiamenti
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le zone montane e delle zone caratterizzate da svantaggi naturali (diverse dalle zone montane), indennità Natura 2000 e indennità connesse alla Direttiva 2000/60/ CE, ai pagamenti agroambientali, ai pagamenti per il benessere animale; - per i terreni forestali, per l’imboschimento, per l’indennità Natura 2000, per i pagamenti silvo-ambientali; - beneficiari del pagamento del premio di estirpazione vigneti, del pagamento nell’ambito dei programmi di sostegno per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, dei programmi di sostegno per la vendemmia verde - beneficiari dei pagamenti delle Misure agroambientali, per quanto concerne i requisiti minimi per l’uso dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari Gli elementi di novità della condizionalità 2014 Il 22 agosto scorso Agea Coordinamento ha emanato la Circolare relativa ai controlli condizionalità 2014 (con protocollo ACIU.2014.529), definendo gli impegni, gli elementi di verifica e i punteggi degli indicatori in termini di portata, gravità e durata necessari per calcolare l’esito del controllo. Come noto, la Cir-
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ome verificatosi dal 2005, primo anno di applicazione della Riforma Fischler, i beneficiari dei pagamenti diretti devono rispettare gli impegni della condizionalità, vale a dire gli impegni dei Criteri di Gestioni Obbligatori (CGO) e quelli delle Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA). I primi si esplicitano negli Atti, mentre i secondi con le Norme o Standard. L’introduzione degli impegni relativi ai Criteri di Gestione Obbligatori è stata graduale fino al 2007, mentre dal 2008 gli impegni sono rimasti invariati, salvo alcune modifiche ed integrazioni, quale ad esempio tra le più importanti l’introduzione delle fasce tampone nel 2012. Vediamo allora chi sono i beneficiari, quali sono gli elementi di novità relativi al 2014 e, infine, cosa accadrà nel 2015. Gli interessati sono: “Ogni agricoltore beneficiario di pagamenti diretti ottempera ai criteri di gestione obbligatori elencati nell’allegato II e alle buone condizioni agronomiche e ambientali …”, ovvero i seguenti soggetti: - beneficiari dei pagamenti diretti - beneficiari delle indennità e pagamenti: - per i terreni agricoli, a favore degli agricoltori del-
Ricambi Agricoli - Oleodinamica - Ferramenta - Giardinaggio
colare del Coordinamento dovrà essere recepita dagli Organismi Pagatori con propri provvedimenti. Gli elementi di novità contenuti nella Circolare Agea riguardano principalmente gli aspetti di seguito elencati. 1. Modifica dell’ATTO A1 “Conservazione degli uccelli selvatici” all’interno del quale stati inseriti i seguenti impegni: - divieto di uccidere o catturare o disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli, in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza ; - divieto di distruggere o danneggiare volontariamente nidi e uova delle specie protette di uccelli, fatte salve le attività previste dalla legge 152/92 e smi, oppure asportare deliberatamente i nidi e raccogliere uova nell’ambiente naturale; - divieto di distruzione degli habitat degli uccelli selvatici rappresentati da siepi, alberi isolati o in filari, senza espressa autorizzazione delle autorità competenti. A tal proposito Agea precisa che l’ambito di applicazione è rappresentato da tutti i terreni aziendali interni ed esterni alle Zone di Protezione Speciale (ZPS), quin-
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elementi di verifica previsti per lo Standard 5.3 risultano gli stessi che erano stati disposti per l’Atto A2. La condizionalità nel 2015 La Riforma della Pac 2014-2020 ha confermato, con qualche modifica, la prosecuzione del regime della condizionalità. Il Regolamento di riferimento, emanato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, è il 1306 del 17 dicembre 3013 che al Titolo VI definisce la condizionalità. All’Allegato II dello stesso regolamento sono sintetizzate le regole di condizionalità, suddivise in 13 Criteri di Gestione Obbligatori e 7 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali. Tali disposizioni saranno applicate a partire dal 2015 a livello nazionale mediante l’emanazione di specifici provvedimenti da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di Agea Coordinamento e a seguire degli Organismi Pagatori.
Speciale Nuova Pac
fitosanitari e alla sicurezza alimentare. Il periodo temporale per il quale è necessario conservare presso l’azienda il registro dei trattamenti effettuati e, per i prodotti fitosanitari appartenenti alle categorie “molto tossici”/“tossici” e “nocivi”, le fatture nonché la copia dei moduli di acquisto, è stato prolungato a tre anni (mentre nel DPR 290/2011 era di un anno). 5. Inserimento dello Standard 5.3 relativo alla “Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento: divieto di scarico diretto nelle acque sotterranee e misure per prevenire l’inquinamento indiretto delle acque sotterranee attraverso lo scarico nel suolo e la percolazione nel suolo delle sostanze pericolose elencate nell’allegato della direttiva 80/68/CEE nella sua versione in vigore l’ultimo giorno della sua validità, per quanto riguarda l’attività agricola. Si segnala che gli
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di non soltanto quelli che ricadono all’interno delle ZPS. 2. Modifica dell’ATTO A5 “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” all’interno del quale è stato aggiunto il seguente impegno: divieto di tagliare, estirpare o distruggere deliberatamente piante selvatiche protette. L’Agea precisa che l’ambito di applicazione è rappresentato da tutti i terreni aziendali interni ed esterni ai Siti di Interesse Comunitario (SIC), quindi non soltanto quelli che ricadono all’interno dei SIC. 3. Stralcio dell’Atto A2 relativo alla “Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose”. L’impegno è stato trasferito all’interno dell’Obiettivo 5 delle BCAA – Standard 5.3, di seguito esaminato. 4. Modifica dell’ATTO B 9 e dell’atto B 11 relativi rispettivamente all’uso dei prodotti
Legge sulla semplificazione burocratica Un primo passo verso trasparenza e snellimento delle procedure
Economia
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ono diversi gli aspetti contenuti nella Legge approvata dal Consiglio Regionale sulla Semplificazione Amministrativa che Coldiretti valuta positivamente. Di particolare interesse l’obbligo di motivazione dei provvedimenti, la definizione dei termini per la conclusione certa dei procedimenti che, comunque, non possono essere superiori ai novanta giorni. Vi è anche un positivo ricorso allo strumento della conferenza di servizi. “Si tratta di una prima importante risposta che la Regione Piemonte dà ai cittadini ed alle imprese. Una richiesta che, a suo tempo, Coldiretti aveva presentato nel documento elettorale a tutti i candidati, rispetto alla quale il Presidente della Giunta Regionale Sergio Chiamparino, ha ulterior-
mente ribadito il proprio impegno, con una recente lettera inviata alle associazioni imprenditoriali piemontesi nei giorni scorsi” riferisce il vice Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Cabiale. Vi sono tuttavia alcuni aspetti che Coldiretti aveva già evidenziato in occasione della consultazione svolta nelle fasi preparatorie del provvedimento, che ancora nella legge approvata non hanno trovato accoglimento, soprattutto per quanto concerne la valorizzazione di forme virtuose di sussidiarietà orizzontale, con il proficuo utilizzo del patrimonio di informazioni detenuto dai centri di assistenza agricola, come peraltro già sancito dallo stesso Consiglio Regionale con la legge n. 10 del luglio 2011. “Siamo certi che il Presidente
Roberto Cabiale, Presidente Coldiretti Asti
Chiamparino darà massima efficacia a quanto scaturirà dal gruppo di lavoro sulla semplificazione amministrativa, il cui coordinamento è stato affidato al vice Presidente Reschigna - evidenzia il direttore regionale di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio - Noi contribuiremo al massimo delle nostre possibilità per fornire proposte in termini di procedimenti e procedure che possano essere semplificati”.
Contributi per la creazione di imprese extragricole A Fondo perduto, finanziamento a tasso zero e agevolazioni
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a Regione Piemonte, in attuazione dell’art. 42 dell’art. 42 della LR 34/2008 e nell’ambito del Piano Straordinario per l’Occupazione, ha stanziato fondi per la concessione di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese extragricole (Ditte individuali, Società di Persone, Società di Capitali e Professionisti) sul territorio regionale con il provvedimento DGR n. 25-7442 del 15.04.2014. Sono previsti, per le Ditte individuali e società che hanno dato avvio all’attività dopo il: 01.01.2014 contributi in conto esercizio a fondo perduto per l’importo di €.3.000,00 per il titolare e per ciascuno dei soci della neo-impresa (fino a un massimo di tre soci) a
questi si aggiungerà un ulteriore contributo a fondo perduto di €.1.000,00 destinato al titolare e a ciascuno dei soci, nel caso in cui questi risultino essere donne e/o giovani di età non inferiore ai 18 anni e non superiori a 35 anni. Inoltre, per la realizzazione di investimenti in macchinari,attrezz ature,arredi,adeguamento dei locali e attivazione degli impianti tecnici, la Legge prevede la concessione di un finanziamento a tasso agevolato per un importo non inferiore a €. 10.000,00. Relativamente agli inoccupati,disoccupati, in auto impiego, con lavori discontinui,in mobilità, sottoposti a misure restrittive della libertà, titolari di Partita Iva in tutti i settori merceologici e professionali (compresi quelli privi di Albo o Ordine
Professionale) e che gli stessi presentano domanda entro 24 mesi dalla data di attribuzione della Partita Iva, sono previsti contributi forfettari a fondo perduto in conto esercizio per la fase di avvio dell’attività ,pari a Euro 2.000,00 lordi per il titolare di Partita Iva; Inoltre per gli stessi, sono previsti finanziamenti a tassi agevolati per un importo compreso tra i 5.000,00 e 60.000,00 Euro per il 50% a tasso zero e per il restante 50% a tasso agevolato. Per le donne è previsto un finanziamento di importo compreso tra i 5.000,00 e 50.000,00 euro, per il 60% a tasso zero e per il restante 40% a tasso agevolato. Informazioni presso i nostri Uffici di Impresa Verde Asti – C.so Felice Cavallotti n.41 ad Asti. Tel. 0141-380.434.
Si scoprono nuove frodi dei vini con la denominazione Nobile di Montepulciano Docg. Il prodotto era completamente privo di documenti che ne attestassero l’origine. A Benevento, invece, sono state rintracciate e sequestrate 80.000 bottiglie di vino importate dalla Bulgaria. Sono risultate commercializzate con delle etichettature di marchi come Falanghina e Aglianico Beneventano Igp, totalmente contraffatte. Gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull’inganno e colpisce soprat-
tutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo. Occorre comunque distinguere la burocrazia buona che tutela produttori e consumatori da quella cattiva che serve solo a stampare carte dietro le quali si nascondono i troppi furbetti del bicchiere, a danno dei veri produttori. L’opera delle forze dell’ordine sarebbe comunque più facile se fosse finalmente applicato lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero.
Le contraffazioni “fatturano” 1 miliardo di € Urge estendere l’etichettatura a tutti i prodotti alimentari
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a contraffazione “fattura” oltre un miliardo in Italia nell’alimentare dove al danno economico ed occupazionale si aggiungono i rischi per la salute. Per sette cittadini su dieci (71 per cento) le contraffazioni a tavola sono quelle più temute perché hanno pericolosi effetti anche sulla salute ma anche perché spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti taroccati avviene sempre all’insaputa dell’acquirente. I prodotti taroccati, molto spesso sono a basso costo dietro i quali quasi sempre si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alter-
nativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza. Per questo occorre studiare a fondo il fenomeno per supportare l’ottima e costante attività delle forze dell’ordine e stringere le maglie larghe della legislazione nazionale e comunitaria, con l’estensione a tutti i prodotti dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime impiegate negli alimenti. Per questo sempre più consumatori si rivolgono direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica oppure cercano sulle confezioni il caratteristico logo Dop o Igp caratteristico del made in Italy.
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ORARI UFFICI COLDIRETTI ASTI Validi fino al 31 dicembre 2014 Mattino
Pomeriggio
Lunedì
8,30–13,30
Chiuso
Martedì
8,30–12,30 14,00–18,00
Mercoledì 8,30–12,30 14,00–18,00 Giovedì
8,30–12,30 14,00–18,00
Venerdì
8,30–12,30 14,00–18,00
Sabato
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Chiuso
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all’inizio della crisi sono più che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102 per cento del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate. Si tratta di un danno incalcolabile, soprattutto per il vino, il prodotto agroalimentare Made in italy più esportato. Una situazione che emerge da una analisi Coldiretti dopo i sequestri effettuati dal Corpo forestale dello Stato il 6 e il 7 ottobre scorso. In un’azienda vitivinicola del comune di Montepulciano, sono stati sequestrati 312 ettolitri di vino, commercializzati anche
Giustizia
Occorre distinguere fra burocrazia buona e cattiva
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L’impiego dell’ossigeno nell’affinamento dei vini rossi Negli ultimi anni il rapporto vino-ossigeno è stato riconsiderato di Secondo Rabbione responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte che ha sede a San Damiano d’Asti
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egli ultimi anni il rapporto vino-ossigeno è stato ampiamente riconsiderato, per le implicazioni positive che la presenza dosata di ossigeno può comportare nella vinificazione e nell’affinamento, sull’evoluzione organolettica, del colore e della struttura dei vini. In passato l’ossigeno veniva considerato quasi solo negativamente per le alterazioni chimiche, enzimatiche ed organolettiche che poteva comportare. La quantità di ossigeno disciolto in un vino dipende da diversi fattori tra i quali la temperatura, la presenza di altri gas in soluzione, lo stato di turbolenza e di agitazione che aumentano l’esposizione all’aria del vino. A basse temperature il vino consuma meno ossigeno e ne discioglie una dose maggiore. A temperature elevate il vino discioglie meno ossigeno e ne consuma di più. La dose di ossigeno da somministrare ai mosti ed ai vini viene definita come Macro-ossigenazione (MacrO) e Micro-ossigenazione (MicrO). La Macrossigenazione si esprime il mg/L/giorno e si attua somministrando ossigeno in un’unica soluzione e in un intervallo ridotto di tempo. La stessa si riferisce a dosi di circa di 5, 10, 12 mg/L e può essere realizzata nel corso della fermentazione e della macerazione, oppure nella prima fase
della fermentazione malolattica. La Microssigenazione, che si esprime invece in mg/L/mese, riguarda la somministrazione di ossigeno nel vino in modo continuo (dopo la fermentazione malolattica ed in affinamento) in dosi ben definite al fine di non superare la sua la capacità di consumo. La dose da somministrare viene calcolata in modo molto preciso in base alle caratteristiche chimiche ed organolettiche del vino in esame. Nei vini rossi la micro ossigenazione viene gestita mantenendo il valore dell’ossigeno disciolto ad un livello paragonabile a quello dei vini conservati in botti piccole. Durante l’affinamento, l’assenza di ossigeno può far rimanere per lungo tempo i vini tannici, astringenti, poco colorati e non completamente armonici. Al contrario, in caso di eccesso di ossigeno, gli stessi vini possono perdere profumo, possono appiattirsi ed assumere tonalità più aranciate. Inoltre, durante la maturazione e l’affinamento, un consumo dosato di ossigeno consente di evitare fenomeni di eccessiva riduzione con la comparsa di composti solforati indesiderati. Con la microossigenazione è possibile conservare a lungo il vino sulle fecce in contenitori di acciaio o di cemento senza incorrere in riduzioni o in difetti organolettici vegetali. Difatti, la somministrazione di ossigeno in piccole dosi è utile per esaltare le tipicità ed i caratteri varietali del prodotto, man-
La macroossigenazione è un aspetto importantissimo da considerare durante la vinificazione; in seguito, con l’induzione della malolattica e l’affinamento, servono piccole dosi di ossigeno da stabilire in funzione di alcuni parametri fisico-chimici quali la temperatura, il quadro poilifenolico, la solforosa libera, la quantità di fecce fini e del risultato enologico che si intende perseguire..
tenendo un potenziale redox più favorevole alla sua apertura ed evoluzione aromatica ed evitando deviazioni organolettiche indesiderate. Durante l’affinamento occorre degustare con frequenza il vino e controllare l’evoluzione degli antociani, dei tannini, l’acidità volatile, l’anidride solforosa libera, la possibilità di alterazioni batteriche e di sviluppo di Brettanomyces. Occorre inoltre mantenere un buon livello di solforosa libera che non deve mai scendere sotto i 15 mg/L. La Microssigenazione in contenitori di acciaio o in cemento viene spesso abbinata all’affinamento sui lieviti per riprodurre quanto succede naturalmente nelle botti piccole, con l’evoluzione e la stabilizzazione del colore, l’ammorbidimento organolettico con apporto di polisaccaridi e l’assorbimento di ossigeno
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tione può reagire con altri tannini con formazione di composti ambrati (meno astringenti); lo stesso carbocatione può reagire con gli antociani con formazione di composti di colore più scuro, più stabili e meno astringenti, non influenzabili dalle variazioni del pH e della solforosa: questa è la condizione ottimale per l’affinamento dei vini rossi. Alla colorazione gialla e mattonata dei vini rossi concorrono anche i chinoni, formati dall’ossidazione delle catechine, essi possono a loro volta reagire con gli antociani producendo composti incolori e riducendo l’intensità colorante; per questo durante l’affinamento e l’invecchiamento si possono avere sia aumenti che riduzioni del colore. L’ossigeno interviene anche sulle sensazioni di ruvidezza e di secchezza dei tannini, con formazione di polimeri che si legano ai polisaccaridi formando composti con elevato peso molecolare che conferiscono sensazioni di volume, di grasso e pastosità alla degustazione. La microossigenazione cosiddetta di finitura può essere inoltre impiegata al termine del periodo di affinamento, almeno 20
giorni prima dell’imbottigliamento, sul vino stabile e brillante per favorire l’apertura aromatica ed un migliore equilibrio organolettico. Come comportarsi durante l’affinamento Il corretto monitoraggio della microssigenazione Durante la MicrO tutto l’ossigeno somministrato deve essere consumato dal vino e non si deve accumulare. La temperatura non deve scendere sotto i 12-13°C; al diminuire della temperatura si accumula ossigeno in quanto si riduce il suo consumo nel vino mentre aumenta la sua solubilità; l’ossigeno disciolto può essere causa di fenomeni ossidativi e microbiologici indesiderati. Con basse temperature occorre quindi ridurre o interrompere la microossigenazione. Viceversa, le temperature elevate possono provocare un eccessivo consumo di ossigeno con pericolo di ossidazioni. Dosi elevate di ossigeno provocano un’eccessiva formazione di perossidi derivanti dai fenoli, che ossidano l’alcol producendo dosi elevate di acetaldeide; questa non viene più utilizzata
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da parte delle cellule morte di lievito. Va tenuto presente che il consumo biochimico di ossigeno da parte della biomassa è molto più elevato rispetto al consumo chimico da parte dei processi di polimerizzazione dei fenoli e una dose insufficiente di ossigeno può determinare una stabilizzazione molto lenta del colore. La quantità di ossigeno da somministrare in affinamento va generalmente rapportata a diversi fattori tra i quali la quantità di fecce fini, la loro età (nel senso che deve decresce con l’evolversi dell’affinamento), alla struttura del vino e al suo corredo polifenolico. Si tenga presente che in una barrique da 225 litri penetrano in un anno da 20 a 30 mg/L di ossigeno, in funzione del suo stato d’uso. Nei recipienti di legno l’ossigeno dell’aria reagisce con i tannini ellagici dando origine ad ossigeno atomico, molto reattivo, che genera perossidi ed ossida l’alcol etilico ad aldeide acetica. L’aldeide acetica (etanale) reagendo con un tannino da origine ad un carbocatione: il carboca-
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dalle reazioni di polimerizzazione dei tannini e quindi si accumula; l’ossidazione può interessare altri composti tra cui gli antociani liberi e i composti aromatici varietali. Durante la microssigenazione deve essere monitorata con frequenza la solforosa libera per la sua elevata affinità con l’acetaldeide che la combina, aumentando i rischi di sviluppo di microorganismi dannosi. La dose di solforosa libera (post malolattica), non deve mai scendere sotto i 15 mg/L (20 mg/L nei vini affinati in legno o con derivati di legno), in modo da avere tenori di molecolare mai inferiori a 0,6 – 0,8 mg/L. Quando si nota un abbassamento della solforosa libera, occorre ripristinarla e ridurre l’erogazione di ossigeno. Per un corretto dosaggio dell’ossigeno è fondamentale conoscere il quadro polifenolico del vino in flavonoidi totali, antociani totali e in pigmenti antocianici
polimerizzati non sensibili alla solforosa ed alle variazioni di pH (dTAT) espressi in % sull’assorbanza alla DO 520. Con un vino strutturato e ricco di flavonoidi cresce il fabbisogno di ossigeno e si può allungare il periodo della microossigenazione; su un vino poco strutturato si accorcia il periodo e si riduce il dosaggio per non incorrere in problemi di ossidazione e sensazioni di secchezza tannica. Il colore del vino non è determinato tanto dalla quantità di pigmenti quanto dal loro stato di combinazione. Con una corretta somministrazione di ossigeno si dovrebbe assistere alla riduzione degli antociani totali, degli antociani liberi e dei pigmenti sensibili alla solforosa (dAT) e all’aumento continuo degli antociani polimerizzati non sensibili alla solforosa e al pH (dTAT). I valori dell’intensità colorante (misurati alla lunghezza d’onda DO 420+520+620) si riducono meno rispetto ad un testimo-
ne non trattato; ciò è dovuto in buona parte all’incremento della DO a 620, colorazione viola o malva tipica dei pigmenti polimeri che si formano in presenza di ossigeno. All’analisi sensoriale olfattiva si riduce il carattere erbaceo e, dopo una prima fase di leggera riduzione, si assiste all’incremento dei sentori fruttati e varietali; al gusto deve aumentare la sensazione di volume e si deve ridurre l’astringenza e secchezza dei tannini, insieme alla riduzione dei tannini amari. Quando la somministrazione di ossigeno è troppo prolungata si può generare una sensazione di secchezza con la comparsa di caratteri propri dell’ossidazione. L’ossigeno favorisce in generale lo sviluppo di microorganismi aerofili contaminanti, quali batteri acetici, Brettanomyces, lieviti filmogeni Pichia e Candida, con pH elevati e quindi con tenori bassi di solforosa molecolare.
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MERCATI DI CAMPAGNA AMICA ASTI - Piazza Statuto, ogni martedì pomeriggio ASTI - Piazza De Andrè, Mercato in borgo Santa Maria Nuova, venerdì dalle 7 alle 13,30 ASTI - Fronte all’Ospedale Cardinal Massaia si tiene il mercato settimanale al lunedì dalle 7 alle 12 BUBBIO - Mercato della vendita diretta, ogni sabato pomeriggio in Via Roma CALAMANDRANA - Mercato di Terra Amica ogni sabato mattina CASTELNUOVO D. B. - Mercato di vendita diretta del contadino, ogni domenica mattina CORTAZZONE - Mercato Comunale, Prima e terza domenica del mese I produttori di Campagna Amica sono poi massicciamente presenti in altre tre rassegne agroalimentare: ad Asti, sotto i portici di piazza Alfieri, ogni seconda domenica del mese; a Canelli, tutte le prime domeniche del mese; a Nizza Monferrato, nell’ambito del Mercatino dell’Antiquariato, ogni terza domenica del mese.
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Gestione del vigneto: i lavori dopo la vendemmia Il diserbo, la concimazione, l’eliminazione delle piante infette
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pianta migliorano la struttura del terreno (soprattutto il letame ) e sono utili per mantenere o ricostruire la fertilità; inoltre, un buon apporto di sostanze nutritive aiuta la pianta a sopportare meglio la fase invernale, oltre ad una buona ripresa vegetativa in primavera. Vista la ricorrente difficoltà a reperire e distribuire il letame si possono utilizzare concimi organici di cui esiste un ampia scelta. Eliminazione piante In questo periodo devono essere tolte dal vigneto le piante ammalate di Flavescenza dorata (la parte verde doveva già essere stata eliminata alla comparsa dei sintomi) o le piante morte per malattie del legno (es. mal dell’esca), cercando di eliminare il più possibile i residui delle radici e lasciando la buca aperta per tutta la stagione invernale, eliminando le fallanze con l’impianto di nuove barbatelle a primavera. Le nuove piantine è bene proteg-
gerle con shelter, per evitare danni da fauna selvatica, aiutare lo sviluppo vegetativo e facilitando le operazioni di diserbo sulla fila. Gestione del terreno Nella maggior parte dei vigneti ormai si pratica l’inerbimento dell’interfilare; con le frequenti piogge degli ultimi mesi, il maggior passaggio dei mezzi meccanici a causa dell’aumento dei trattamenti e delle operazioni colturali (trinciature e cimature), specialmente nei terreni pesanti può avere favorito il compattamento degli stessi. Per tanto possono rendersi necessarie operazioni come la rippatura, per areare il terreno, o comunque una rottura della cotica erbosa anche a filari alterni. Per maggiori dettagli e per verificare situazione per situazione le operazioni più opportune da realizzare è possibile contattare i servizi tecnici zonali della Coldiretti.
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on la conclusione della vendemmia 2014 è tempo di programmare i lavori preparatori in vigneto per la prossima campagna agraria. Dopo avere effettuato l’eventuale terzo trattamento contro l’insetto vettore della Flavescenza dorata occorre valutare le operazioni autunnali quali il diserbo sulla fila, la concimazione e l’eliminazione delle piante ammalate di flavescenza dorata o quelle morte a causa di malattie del legno (esca, apoplessia ecc.). Diserbo autunnale Il diserbo autunnale può essere una scelta aziendale per arrivare a primavera con la fila pulita e ritardare al massimo la crescita di erbe infestanti in vigneto. Per effettuare questa pratica si usano gli stessi principi attivi del diserbo primaverile con la particolare attenzione di non avere ricacci o polloni presenti vicino al ceppo che potrebbero trasportare il principio attivo nelle sostanze di riserva e creare notevoli problemi alla pianta al momento del germogliamento. Questa pratica inoltre va effettuata prima della caduta foglie per migliorare il raggiungimento delle infestanti da parte della soluzione irrorata. Concimazione Dopo un’annata così fresca e piovosa occorre sicuramente ripristinare le sostanze utilizzate dalla pianta per la produzione. La concimazione autunnale diventa ideale utilizzando concimi a lenta cessione o ancora meglio utilizzando dei concimi organici che oltre ad apportare le sostanze necessarie al nutrimento della
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La filiera grano di qualità conviene Tutti possono aderire alla campagna 2014/2015
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a campagna 2013-2014 per il frumento tenero non è stata esaltante, considerando le condizioni climatiche generalmente avverse che si sono verificate soprattutto nella fase di fine inverno e in quelle di granigione e mietitura. L’inverno mite è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni fino ad inizio marzo; successivamente, fino a tutto aprile-maggio, le condizioni sono state decisamente favorevoli ad una buona ripresa e sviluppo vegetativo. L’inizio giugno ha fatto registrare qualche impennata delle temperature mai problemi veri sono iniziati con la ripresa delle precipitazioni nella seconda metà di giugno, proseguite poi per tutto il mese di luglio, rendendo difficoltose le operazioni di raccolta e spesso pregiudicando la qualità delle partite. In questo quadro, con la campagna 2013-2014, ha preso avvio anche nell’Astigiano il progetto Coldiretti-Consorzio Agrario Nord Ovest per una filiera GRANO DI QUALITÀ che a livello regionale vede coinvolte 300 imprese agricole che producono 400.000 quintali di grano destinato a mulini e aziende di estrazione dell’amido e del glutine attraverso il coordinamento organizzativo e commerciale del CAP Nord Ovest; al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità, la Coldiretti ha supportato il progetto con la sua capillare rete di assistenza tecnica. Sicuramente occorre perseguire questo passaggio,
dalla logica delle “commodities” a quella delle produzioni speciali “specialities”, per consente alle imprese di ricavare valore aggiunto dalla coltivazione del grano, cereale che negli ultimi vent’anni ha vissuto una fase di forte recessione. Nell’Astigiano il progetto si è sviluppato attorno alla varietà Graindor con la quale sono stati raggiunti ottimi risultati in termini quantitativi e qualitativi, portando alla trebbiatura e alla formazione di una partita unica di grano di categoria panificabile. Il prezzo riconosciuto è stato di 20 €/q+IVA, quotazione decisamente superiore alle medie di mercato del panificabile, premiando gli sforzi fatti dai produttori per ottenere un buon prodotto finale e nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli. Dal punto di vista colturale, tra i principali impegni a cui si sono
sottoposti i cerealicoltori va ricordata la difesa fitosanitaria, quando necessaria, e il frazionamento della concimazione azotata in copertura, fattore fondamentale per esprimere le potenzialità della varietà e tendere agli obiettivi di qualità tecnologica prefissati. La soddisfazione per i buoni risultati raggiunti dal progetto, incoraggia Coldiretti e CAP Nord-Ovest a proseguire l’intesa anche per la campagna granaria 2014-2015 per la quale le nuove proposte di contratto comprendono varietà di grano panificabile, di grano biscottiero e di orzo, soluzioni interessanti per le diverse situazioni di fertilità e di tecnica agronomica messa in atto. I cerealicoltori possono prendere visione ed eventualmente aderire alle nuove proposte rivolgendosi agli uffici zonali della Coldiretti di Asti.
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Da dicembre le nuove etichettature tuativi), sia – più in generale – come misura di informazione volontaria ai consumatori. Altre novità riguardano: la “denominazione di vendita” (riferita al prodotto finito) verrebbe sostituita, entro il regolamento, dalla “denominazione dell’alimento” (riferibile invece anche a ingredienti); la designazione dello stato fisico dell’alimento o del trattamento subito (ad esempio, liofilizzato), che in precedenza in Italia non era obbligatoria, dovrebbe divenire invece cogente; l’esenzione dell’elenco degli ingredienti in caso di bevande con contenuto alcolico oltre 1,2% (in precedenza invece, solo alcune categorie beneficiavano dell’esenzione ovvero mosti, vini, acqueviti e distillati, vini spumanti e frizzanti, vini liquorosi e birre); in base all’interpretazione del Mise, inoltre, le disposizioni su vendite a distanza (reg. 1169) non contrastano con quelle del d.lgso 109 circa le vendite tramite distributori automatici, che verranno mantenute, con obbligo di riportare in etichetta tutte le informazioni rilevanti, e semmai con gli allergeni evidenziati prima della vendita stessa. È bene comunque sottolineare che il regolamento 1169 consente numerosi spazi di intervento per le autorità nazionali, a patto che questi non ostacolino la libera circolazione delle merci e non siano in contrasto con la normativa Ue più ampia. Vediamo allora quali novità sono contemplate dal regolamento: la denominazione dell’alimento, l’elenco degli ingredienti, qualsiasi ingrediente o coadiuvanti tecnologico, elencato nell’allegato II o derivato da una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato, che provochi allergie o intolleranze usato nella
fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata; la quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti; la quantità netta dell’alimento; il temine minimo di conservazione o la data di scadenza; le condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni di impiego; il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare di cui all’art. 8 paragrafo 1; il Paese d’origine o il luogo di provenienza ove previsto all’articolo 26; per le bevande che contengono più di 1,2 per cento di alcol in volume, il titolo alcolometrico volumico effettivo; la dichiarazione nutrizionale. L’art. 19 stabilisce poi che l’elenco degli ingredienti non è richiesto per alimenti quali: ortofrutticoli freschi, comprese le patate, che non sono stati sbucciati o tagliati; acque gassificate dalla cui descrizione risulti tale caratteristica; gli aceti di fermentazione provenienti esclusivamente da un solo prodotto di base, purchè non siano stati aggiunti altri ingredienti; i formaggi , il burro il latte le e creme di latte fermentatiti, purchè non siano stati aggiunti ingredienti diversi dal latte; alimenti che comprendono un solo ingrediente a condizione che la denominazione dell’alimento sia identica alla denominazione dell’ingrediente. Per quanto riguarda il Paese di origine o il luogo di produzione, già nella normativa vigente è prevista in alcuni prodotti alimentari quali: carne bovina, pesce, frutta e verdura, miele, olio extravergine di oliva. Con il regolamento viene esteso l’obbligo di fornire questa indicazione anche alle carni fresche e congelate della specie suina, ovina, caprina e avicola.
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al prossimo dicembre 2014 sarà obbligatorio conformarsi ai requisiti del regolamento 1169/2011 dell’Unione “Informazione Alimentare ai Consumatori”, che entra in vigore in buona parte proprio dal 13 dicembre. Fanno eccezione alcune disposizioni (etichettatura nutrizionale dal 13 dicembre 2016, e dal 13 dicembre 2014, le diciture per le carni macinate; o ancora, dal 1° aprile 2015 per l’indicazione di origine di alcune carni, come da reg. dell’Unione 1337/2013). Scopo primario del regolamento è armonizzare tutte le norme nazionali garantendo al consumatore la massima chiarezza e trasparenza per ciò che riguarda le informazioni sugli alimenti. Nonostante il regolamento Ue sia direttamente applicativo nei territori dell’Unione, si attende a breve la ricezione dello stesso, con adeguamento della normativa italiana (il d.lgso 109/92). Seguirà il quadro sanzionatorio, pure esso rinnovato rispetto all’attuale, cui sta lavorando il Ministero per lo Sviluppo economico. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato una nota informativa, dal mero valore interpretativo (e non giuridico), che sottolinea come oggi il dibattito tutto italiano verte sulla possibilità di mantenere alcuni aspetti specifici, quali: la sede di stabilimento. Formalmente decaduta con il regolamento, potrà essere però evidenziata in modo volontario, a patto di non sostituirsi a informazioni obbligatorie; il lotto: formalmente decaduto con il regolamento, è parere comune degli esperti che potrà continuare a essere indicato, sia come ricezione della Direttiva 2011/91 (pure in attesa di decreti at-
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Armonizzate le norme per maggiore chiarezza e trasparenza
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Sgravi per i depositi carburanti Fino a 6 metri cubi non si applica la prevenzione incendi
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elle imprese agricole, i depositi di carburante fino a 6 metri cubi, sono stati esonerati dal controllo di prevenzione incendi da parte dei competenti comandi provinciali dei Vigili del Fuoco. In pratica non dovranno sottostare alla segnalazione certificata di inizio attività, alla asseverazione, a firma di un professionista abilitato, corredata da una specifica relazione tecnica di riferimento. La positiva
semplificazione è stata inserita con la Legge 11 agosto 2014, n. 116. È stato così stabilito che “Ai fini dell’applicazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di prodotti petroliferi di capienza non superiore a 6 metri cubi, anche muniti di erogatore… non sono tenuti agli adempimenti previsti dal regolamento di cui al DPR 151/2011”.
Sicurezza ed attrezzature Attenzione alle responsabilità del datore di lavoro
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on sentenza n. 38955 del 23 settembre 2014, la IV Sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che in caso di infortunio sul lavoro, dovuto all’utilizzo di un macchinario non sicuro, è il datore di lavoro, insieme al costruttore del macchinario,
a rispondere del reato di lesioni personali; ciò in quanto non presenti, in maniera sufficiente, le cautele previste dalla legge ed indipendentemente dal comportamento tenuto dal lavoratore. (Fonte: Corte di Cassazione)
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Riconosciute nuove malattie professionali rientra in questo elenco il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo indennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasionale una delle attività che in base alla tabella espongono al rischio di quella malattia. Dal 27 settembre scorso questo elenco è stato aggiornato con il riconoscimento di nuove malattie tra cui quelle determinate da agenti fisici con riferimento alle patologie muscolo scheletriche. Sono comunque indennizzabili dall’Inail anche le malattie non presenti nella tabella di Legge: in tal caso, però, spetta al lavoratore dimostrarne l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto. Rientrano ad esempio tra le malattie
professionali in agricoltura: le malattie causate da esposizione a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni solari, per le lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare, le protusioni, causata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: uso di trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente, ecc…; malattie da sovraccarico degli arti superiori: tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ecc. Per maggiori informazioni, data la complessità della materia è necessario che in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato Epaca.
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e malattie professionali si differenziano dagli infortuni sul lavoro in quanto sono originate da una causa lenta e prolungata nel tempo (es. il lento processo di assorbimento di sostanze tossiche da parte dell’organismo), al contrario dell’infortunio sul lavoro che si caratterizza per una causa violenta e improvvisa (es. una caduta dall’alto). Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. Le malattie di origine professionale riconosciute dalla Legge sono elencate in una apposita tabella e sono associate a una o più attività o lavorazioni. Se la malattia denunciata
Misura 111-1B
Si può chiedere l’indennizzo anche per le patologie muscolo scheletriche
Un’impresa agricola su tre è rosa Si è tenuto a Roma il sessantesimo anniversario di Donne Impresa Coldiretti
Donne Impresa Coldiretti
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n occasione del 60esimo anno dalla nascita del movimento Donne Impresa Coldiretti che è stato ricordato a Roma con un convegno e con la prima mostra sul business della tradizione con le innovazioni, provenienti da tutte le Regioni, che hanno trasformato i ricordi del passato in moderne idee imprenditoriali, la Coldiretti del Piemonte era presente con una qualificata delegazione composta dal coordinamento regionale del Movimento guidato da Graziella Boveri. Con lei le segretarie, regionale Maria Chiara Bellino, provinciale Chiara Franco Bosca, le delegate provinciali Delia Revelli, Daniela Bruno e Michela Rossi insieme alle altre segretarie provinciali del movimento. Graziella Boveri delegata regionale di Donne impresa Coldiretti: ”La presenza innovativa delle donne è maggiormente diffusa nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell’agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino al protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino”. “Dall’analisi di Coldiretti Donne Impresa sui dati
Unioncamere relativi al secondo trimestre del 2014, l’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana – precisa Antonio de Concilio direttore di Coldiretti Piemonte – è stato favorito dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali. Sono salite a 220.079 le imprese agricole guidate da donne in Italia ( circa 22.000 in Piemonte). Ormai nelle campagne quasi una azienda agricola su tre (28,9 per cento) è rosa anche grazie all’allargamento delle attività che è
stato recentemente riconosciuto anche nel ricalcolo del Pil.” Conclude la segretaria del Movimento piemontese Maria Chiara Bellino “È stata molto apprezzata la mostra allestita in sala stampa dove sono state presentate le opportunità di business legate alla tradizione. L’azienda piemontese che produce agridetergenti nell’azienda Erbe di Brillor di Alice Superiore in provincia di Torino, condotta da Paola Polce ha riscosso un notevole successo sia per l’originalità dell’attività svolta che per il ruolo di rispetto del territorio e dell’ambiente con la coltivazione di essenze che dopo la macerazione danno origine ai prestigiosi agri detersivi”
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Crescono le imprese guidate dalle donne Rappresentano il 30% di tutte le attività agricole
mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e olio. “Questa multifunzionalità, che è la caratteristica principale delle aziende agricole condotte da donne, genera più occupazione perchè sviluppa attività particolari che si affiancano a quella principale per fornire un prodotto o un servizio particolare”, afferma Lorella Ansaloni, responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti. La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell’ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere conclude Ansaloni - è una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne.
Economia
quello in cui la presenza femminile è maggiore tra le diverse attività economiche. L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana – precisa la Coldiretti – è stato favorito dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali. La presenza innovativa delle donne è infatti più diffusa nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell’agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino al protagonismo delle donne nei
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algono a 220.079 le imprese agricole guidate da donne in Italia dove ormai nelle campagne quasi una azienda su tre (28,9 per cento) è rosa anche grazie all’allargamento delle attività che è stato recentemente riconosciuto anche nel ricalcolo del Pil. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti donne impresa sui dati Unioncamere relativi al secondo trimestre del 2014, in occasione del 60esimo anno dalla nascita che è stato ricordato con la prima mostra sul business della tradizione con le innovazioni (provenienti da tutte le regioni) che hanno trasformato i ricordi del passato in moderne idee imprenditoriali. Dopo quello del commercio il settore agricolo è - sottolinea la Coldiretti -
Il 51% dei giovani pronti ad emigrare Solo all’estero possono trovare lavoro
Occupazione
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a maggioranza dei giovani italiani (51 per cento) è pronta ad emigrare per motivi di lavoro. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ in occasione della presentazione dal Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fondazione Migrantes, Il motivo principale che spinge i giovani a lasciare l’Italia è il fatto che il 19 per cento consideri il Paese fermo in cui non si prendono mai decisioni, una percentuale del 18 per cento punta il dito sulle tasse e il 17 per cento chiama in causa la mancanza di lavoro a pari merito con la mancanza di meritocrazia. La percentuale di chi è disposto a lasciare il proprio Paese è più alta per gli under 35 anni maschi (57 per
cento) rispetto ai giovani maschi alle giovani donne (45 per cento) e raggiunge il picco massimo del 59 per cento tra i 18-19 anni. La percentuale sale anche con il grado di istruzione e raggiunge il 55 per cento per i livelli alti. “In un Paese vecchio come l’Italia la prospettiva di abbandono evocata dalla maggioranza dei giovani italiani è una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “negli ultimi cinque anni in Italia sono aumentati percentualmente, tra gli occupati, gli over 55 mentre sono calati i lavoratori
Il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo
più giovani a differenza di quanto è avvenuto in tutti gli altri Paesi industrializzati secondo il rapporto Global Employment Trends 2014”.
Come funziona “Job in Country” All’indirizzo internet http://lavoro.coldiretti.it Job in country è la struttura di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro della Confederazione Nazionale Coldiretti che offre ad imprese e lavoratori uno
strumento ed un luogo di incontro. Job in country, autorizzata al servizio di intermediazione della manodopera dal Ministero del Lavoro, si pone l’obiettivo di far incontrare nei singoli territori i bisogni delle aziende in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta
trasparenza e legalità. È un servizio che accorpa, ad un efficiente sistema informatizzato, un accompagnamento ed assistenza personalizzata all’utenza. L’attività è svolta direttamente nelle singole provincie attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio.
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Spese di gruppo, anche per gli astigiani In crescita costante, i Gas sono 2 mila in tutta Italia
la qualità della spesa. Da una analisi Coldiretti emerge che sono circa 2000 i gruppi di acquisto solidale (Gas) strutturati e presenti lungo tutto il territorio nazionale nel 2014. Un bilancio a venti anni dall’arrivo in Italia nel 1994 di questa formula innovativa che si è diffusa in tutto il territorio ma con una maggiore concentrazione si segnala proprio nel nostro Piemonte e in Lombardia, Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna. Accanto a realtà che dispongono di una vera e propria struttura organizzativa come quella di Terre di Qualità, si contano decine di migliaia di iniziative spontanee che “nascono” e “muoiono” in continuazione nei palazzi, nei posti di lavoro, nei centri sportivi e ricreativi sulla base di semplici accordi verbali. Un fenomeno di rilievo che secondo un’analisi Coldiretti/ Censis ha contagiato il 18,6% degli italiani con quasi 2,7 milioni di persone che fanno la spesa con questo sistema in modo regolare. Nell’Astigiano l’offerta dei tre Gas citati è molto ampia, si va dalla frutta e verdura, alle
Consumi
Venti anni fa l’arrivo dei gruppi di acquisto solidale (Gas) in Italia. Anche nell’Astigiano operano tre Gruppi di offerta di Campagna Amica, sono in costante crescita: ogni settimana garantiscono agli astigiani frutta e verdura fresca, carne e fomaggio di alta qualità.
Il sito www.campagnamica.it dedica un’intera sezione ai gruppi d’acquisto Gas: come si possono creare all’interno della rete Campagna Amica.
carni, sia rosse che bianche, al vino e il miele, dal pane al latte e i latticini, fino a tutti i trasformati alimentari. “La spesa settimanale – sottolinea Daniele Longo, responsabile del gruppo di offerta Terre di Qualità – varia da ogni consumatore, ma andiamo dai 25 ai 70 euro a testa. Il sistema è molto semplice: ogni settimana mandiamo una mail agli aderenti con l’elenco dei prodotti disponibili e che si possono prenotare per il mercoledì pomeriggio. Il ritiro avviene o all’ospedale Cardinal massaia oppure agli uffici di Coldiretti Asti”. Info al n. 0141 380412 Email daniele. longo@coldiretti.it.
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n controtendenza al calo dei consumi provocato dalla crisi, sono aumentati del 400 per cento a partire dal 2008 in Italia i gruppi di acquisto formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici. Anche ad Asti, il Consorzio “Terre di Qualità”, la cooperativa “San Salvatore” e l’Associazione “Val Rilate” sono un punto di riferimento per centinaia di persone che settimanalmente vogliono avere i prodotti freschi, salubri e di alta qualità. Questi tre Gruppi di Offerta Campagna Amica operano esclusivamente con prodotti a chilometro zero, attraverso gli associati a Coldiretti Asti. Ad esempio il Consorzio Terre di Qualità, raccolte le richieste del gruppo di acquisto formatosi presso l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, ogni mercoledì mattina riceve dai produttori, direttamente presso l’ospedale, i prodotti che vengono poi suddivisi in singole confezioni e consegnati nel pomeriggio ai dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale. Parallelamente, sempre Terre di Qualità segue un altro gruppo di acquisto formatosi presso gli uffici di Coldiretti Asti in corso Felice Cavallotti 41; anche in questo caso gli agricoltori consegnano i prodotti al mercoledì mattina e la consegna ai consumatori (dipendenti, parenti, conoscenti ed amici) avviene nel pomeriggio. Praticamente sono sempre di più le persone che scelgono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma soprattutto per garantirsi
La squadra Coldiretti Terranostra alla Douja d’Or Ha organizzato il pranzo dei premiati e la serata del 20 settembre
Eventi
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nche quest’anno la squadra Coldiretti, Terranostra e Campagna Amica ha fatto una gran bella figura alla Douja d’Or. Centinaia di piatti tipici abbinati con la Barbera “Amica”, sono stati distribuiti nell’apposito spazio riservato alle associazioni. Sabato 20 settembre sono stati serviti una fantastica “Salciccia con peperonata” e i dolci di gran classe preparati dall’Agriturismo “Cascina S. Nazario” di Montechiaro d’Asti.. Il sabato precedente, 13 settembre, come ormai consuetudine, Coldiretti Asti ha preparato un succulento pranzo ai premiati del Concorso nazionale Douja d’Or.
Crisi pesche e susine Attivati i crediti di conduzione
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a Provincia di Asti ha attivato i crediti di conduzione per arginare la crisi che ha colpito gli imprenditori agricoli produttori di pesche e susine. Dal 13 ottobre al 13 novembre prossimo si possono presentare le domande per accedere ai finanziamenti di importi di 4.000 euro per ogni ettaro di “superficie utilizzata” destinata alla coltivazione del pesco e/o del susino fino al massimo di 50.000 euro. Sarà il fascicolo aziendale di ogni richiedente a certificare l’effettiva “superficie utilizzata” destinata alla coltivazione del pesco e/o del susino uguale o superiore a un ettaro. Il contributo per l’abbattimento degli interessi applicati dagli
istituti di credito risulta nella misura del 2%; in caso di garanzia Confidi, il contributo è aumentato dello 0,5 %. Per maggiori informazioni e per presentare le domande di contributo gli interessati possono rivolgersi agli uffici Coldiretti.
Soggiorno invernale a Spotorno
Organizzato da Coldiretti Donne Impresa dall’8 al 22 gennaio Anche quest’anno Coldiretti Donne Impresa organizza un soggiorno invernale per gli associati e i loro familiari. La località marina prescelta è Spotorno, bella cittadina fra Finale e Savona. Il soggiorno si svolgerà dall’8 al 22 Gennaio 2015. È stata predisposta l’ospitalità in hotel tre stelle fronte mare. Il costo del soggiorno è di 37 € al giorno per ogni persona in camere doppie, il supplemento per la camera singola è di € 16. Per tutti i 14 giorni la quota comprende la pensione completa. Chi interessato può prenotare entro il 30 novembre alla coordinatrice di Coldiretti Donne Impresa, Chiara Franco, al numero di telefono: 335.471.014.
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numero 12 – 2014
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P
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