Il notiziario agricolo n 12 dicembre 2017

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 12 Anno 2017 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

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66° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

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retti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano. Come ogni anno trovate anche (e come sempre in omaggio) il Calendario di Coldiretti Asti. Per l’edizione 2018 del nostro gadget abbiamo voluto inserire le fotografie del nostro meraviglioso territorio. Abbiamo voluto

GENNAIO Andrea Pesce, Nizza M.to Tel. 329 8525078 FEBBRAIO PhotoArt Viviana Martoccia, Villanova d’Asti - Tel. 0141 946567 MARZO Foto Giò di Ferretti Giorgio, Montegrosso d’Asti Tel. 0141 951795 APRILE Riccardo Brondolo, Vesime – Tel. 0144 89079 MAGGIO Omar Pistamiglio, Canelli 335 6029467 GIUGNO Busto A., Castelnuovo don Bosco - Tel. 328 4796372

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chiedere ai principali fotografi di ogni zona della nostra provincia, una fotografia paesaggistica. In totale sono 12 fotografi, con una fotografia per ognuno, quindi una per mese del nostro calendario. Questo l’elenco dei bravissimi fotografi, suddiviso per mese, e

LUGLIO Silvano Stella, Coazzolo Tel. 339 6484802 AGOSTO Aldo Foto di Toso Ezio, San Damiano d’Asti Tel. 333 1683929 SETTEMBRE Giulio Morra, Asti Fr. Montemarzo, Tel. 347 2640456 OTTOBRE Dagherrotipia, Costigliole d’Asti - Tel. 0141 966158 NOVEMBRE Manuela Crosetti, Corsione Tel. 338 384 9084 DICEMBRE Andrea Baseggio, Moncalvo Tel. 3478610460

che vogliamo ringraziare vivamente per la preziosa collaborazione e per le bellissime immagini che sanno trasmetterci forti emozioni attraverso la loro arte fotografica. Lasciamo ai lettori l’abilità di individurare le zone esatte in cui sono state scattate le fotografie.

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llegato a quest’ultimo numero dell’anno della nostra rivista trovate la seconda parte del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2016/17”, così come esposto il 30 novembre scorso al Palco 19 di Asti nel corso del secondo Forum Coldi-

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Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 66° numero 12 - Dicembre 2017 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949

Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 20,00

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Calendario 2018

In allegato in omaggio con la seconda parte del Consuntivo dell’Annata Agraria

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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COSA VORREMMO DAL NUOVO ANNO...

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perando di lasciarci presto alle spalle i danni economici causati dalle bizze del tempo che ci ha riservato l’anno 2017, entrando nell’anno nuovo vogliamo porre alcune riflessioni sul passato per farne tesoro in prospettiva di un futuro migliore. Ci piace l’idea di poter ripartire, comunque, su basi solide e per questo abbiamo stilato, anche grazie all’ormai consueto sondaggio empirico di fine anno fra la classe funzionariale provinciale di Coldiretti, un elenco di fatti che ci sono piaciuti e che non ci sono piaciuti in questo anno. Tutti avvenimenti destinati, in ogni caso, nel bene come nel male, a segnare il destino del nostro futuro, o comunque ad essere ricordati nel tempo. Nell’elencarli qui di seguito da pagina 8, non può mancare una nota in merito: solo il tempo dirà quale sarà l’effettiva incidenza dei principali accadimenti di quest’anno. In questo senso, possiamo però partire facendo un breve bilancio di quanto avevamo detto, e sperato, un anno fa, proprio in questi giorni, con l’ultimo numero dell’anno 2016 de “Il Notiziario Agricolo”. Dall’anno 2017 chiedevamo, e speravamo, un prezzo più adeguato per la Barbera d’Asti. Avremmo voluto che il valore massimo dato alla Barbera d’Asti dalle rilevazioni effettuate durante il 2016 dalla Camera di Commercio di Asti, diventasse, nel corso del 2017, il valore minimo. Un desiderio al limite fra sogno, realtà e provocazione, che però dopo un anno di lavoro,

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I nostri

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grandi desideri

possiamo rivendicare come un obbiettivo a vista. Infatti l’ultimo bollettino della Camera di Commercio di Asti ha rilevato il valore massimo della Barbera d’Asti a 2,50 euro al litro, iva esclusa, franco cantina. Un prezzo che quando il presidente Roberto Cabiale invocò, circa due anni fa, ci furono polemiche, ritorsioni e critiche, soprattutto da parte di coloro che sulla nostra rivista definimmo i “furbetti della filiera”, quelli che compravano il vino a poco per rivenderlo per niente. Oggi possiamo dire che il nostro Presidente aveva ragione e che, anche grazie al suo coraggio, alla sua perseveranza e al lavoro di tutta la Coldiretti di Asti, i vitivinicoltori ricavano un reddito più adeguato dal loro lavoro. Non è tutto, recentemente la CCIAA di Asti ha anche modificato il sistema di rilevazione dei prezzi dei vini all’ingrosso, un ulteriore segnale che non eravamo visionari, ma concretamente decisi a portare avanti le istanze dei nostri associati. Ecco quindi che questo

augurio del valore massimo dei vini che diventi il minimo, formulato un anno fa, può essere un traguardo sempre più concreto per il nuovo anno. Anzi, così come lo stesso presidente Cabiale ha rilanciato nel corso del Forum Coldirett i del 30 novembre scorso: “Siamo felici dei prezzi dei vini, ma non siamo di certo ancora soddisfatti”. Sempre un anno fa Coldiretti, dalle colonne di questa stessa rivista, titolava: “Moscato: chiamatelo come volete, ma dateci il secco”. Non è stato semplice, ma quest’anno l’obbiettivo è stato raggiunto. L’Asti secco è una realtà, anche se non deve essere un traguardo raggiunto ma una partenza per una ulteriore valorizzazione del sistema Moscato d’Asti. In questo senso, ci auguriamo che sia finalmente superato il cronico immobilismo degli attori del moscato, da sempre attenti più alle poltrone che agli effettivi interessi dei viticoltori. Seppure sia persistente la crisi del settore cerealicolo, con valori irrisori delle produzioni, si inizia ad intravvedere una flebile luce in fondo al tunnel con la presentazione del

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MAI PIU’ BOTTIGLIE DI BARBERA D’ASTI A 2 EURO Così come emerso in seguito all’Anteprima della Barbera d’Asti, tenu-

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“Pane 100% Astigiano”, avvenuta al Forum Coldiretti, proprio a distanza di un anno da quando ci auguravamo di poter avviare un progetto di questo genere. Certo, c’è ancora tanta strada da fare, ma insieme alla presentazione della prima “Birra del Monferrato” che apre nuove possibilità per la col- tura dell’orzo, si muovono i primi passi per legare la cerealicoltura al territorio. Iniziat i v e tese anche a valor i z z a r e il nostro territorio, così come auspicato un anno fa, quando, al durante il suo Forum, Coldiretti sollecitò la costituzione di una “Cabina di Regia” per la valorizzazione del Monferrato. Una Tavolo di lavoro che, ad essere sinceri, non è mai decollato, ed è un rammarico. Non è però un dramma perchè forse così si è capito che, ancora una volta, è meglio che il mondo agricolo faccia da sé, che porti avanti i suoi progetti partendo dal basso, dai propri associati, da quel tessuto economico e sociale che è l’unico in grado di sollecitare una progettualità. Ecco quindi, di seguito, i desiderata del nuovo anno. tasi il 23 novembre scorso al Palco 19, per far crescere ulteriormente quel valore minimo della Barbera d’Asti Docg, Coldiretti Asti intende chiedere alcune modifiche al disciplinare produttivo del vino.

L’obbiettivo è di eliminare dal mercato le cosiddette “Barbere degli equivoci”, cioè quelle Barbera d’Asti vendute nei supermercati a 2 Euro alla bottiglia e anche a meno, così come emerso il 30 novembre

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scorso nel corso del Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano. Verosimilmente, intervenendo sulla gradazione minima e sulla riclassificazione della Barbera d’Asti, dovrebbero ricadere nella Doc Piemonte quei vini di minor pregio, facendo così accrescere ulteriormente il valore, e il prestigio, della Barbera d’Asti Docg.

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PROMUOVERE E DARE PIÙ VALORE AL MOSCATO D’ASTI Ora che si ha l’Asti secco, il mondo del moscato non può pensare di aver risolto i problemi, ammesso che il vecchio establishment si sia mai effettivamente accorto che ci siano problemi. Occorre effettuare azioni promozionali adeguate e vigilare sull’effettiva qualità del prodotto, pronti eventualmente ad introdurre altre novità. Ad esempio non è pensabile immaginare un unico marchio, sia per il metodo charmat che per il classico che effettivamente viene proposto, con non pochi sacrifici, da alcune Case spumantiere. RIVENDICAZIONE DEFINITIVA DELL’EQUAZIONE PER I CEREALI Le prime pagnotte di “Pane 100% dell’Astigiano”, la prima “Birra del Monferrato”, sono i primi tentativi di dare ai consumatori produzioni strettamente legate alla produzione cerealicola del nostro territorio. Pane astigiano e birra del Monferrato per tutti, sono però un obbiettivo ancora lontano da raggiungere. A questo ci aggiungiamo un’alimentazione degli animali allevati in Piemonte con i cereali locali e un’azione di rivendicazione dei marchi con riferimenti al nostro territorio dei prodotti da forno, a cominciare dai grissini, in modo che entri effettivamente in funzione quella che abbia-

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mo definito “l’equazione

per i cereali”. L’equazione è molto semplice: legare le farine locali alle Deco, ai Pat e alle tante nostre tipicità. 2.000 ETTARI DA INVESTIRE NELLA ZOOTECNIA Dalle considerazioni che nell’Astigiano, nell’ultimo decennio, sono stati persi oltre 4.000 ettari di terreno coltivato per l’abbandono di vigneti e seminativi, che di questi ne siano stati ricuperati circa 2.000 con nuovi impianti di noccioleti, Coldiretti propone di investire nella zootecnia per non rischiare di trasformare in incolti permanenti gli oltre 2.000 ettari mancanti all’appello. La speranza per il nuovo anno è che possa avviarsi una progettualità tendente ad incentivare l’alleva-

mento semibrado, intervenendo su tre punti di debolezza di un settore comunque in espansione: l’allevamento dei capi da ristallo, riducendo le importazioni dall’estero attraverso la linea vacca vitello; una politica meno stringente dei Piani Regolatori Comunali che praticamente spesso impediscono la possibilità di costruire adeguati ricoveri per gli animali; lo studio di un sistema che incentivi le aree pascolabili. A questo aggiungiamo l’augurio che possano decollare definitivamente, l’Igp Vitellone Piemontese della Coscia e, sotto le ali del costituendo Consorzio degli Allevatori Caprini del Piemonte, la carne di Capretto allevato sotto la madre.

LA FILIERA ITALIA, FILIERA ASTI Nel corso del nuovo anno contiamo vivamente che le imprese buone possano fare sempre più “quadrato” attorno al territorio. Stiamo parlando di imprese agricole ed agroindustriali, insieme, aziende virtuose, che possano ripercorrere sempre più il percorso già tracciato a livello locale con i progetti orticolo (con Saclà Spa), corilicolo (con Novi), vino “Bar-

bera Amica” (Cantine Sociali). Quello stesso percorso che ora si è concretizzato anche a livello nazionale con la recente costituzione di “Filiera Italia”, un patto, un’associazione, per difendere l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza, valorizzando e sostenendo il Made in Italy e il territorio in cui si opera: “Filiera Asti”.

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Un importante lavoro di squadra Con l’obiettivo di dare valore alle produzioni degli associati Coldiretti

attuali dirigenti, è doveroso un ringraziamento sentito e sincero al presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale, e con lui a tutti gli altri dirigenti provinciali, per aver sempre fornito al direttore provinciale, Antonio Ciotta, e a tutto il personale dipendente della Federazione, tutti gli strumenti necessari per sviluppare al meglio l’attività lavorativa e organizzare importanti passi per cercare di gestire, per quanto possibile, il futuro del settore agricolo dell’Astigiano. Potrebbe sembrare sconta-

Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti

to, in realtà è bene ricordare come Presidente, Giunta, Consiglio e tutti i dirigenti della Federazione, così come Direttore, Vice Direttori, Responsabili di Settore e tutto il personale dipendente, lavorino ogni giorno con un unico obbiettivo: dare valore alle produzioni agricole degli associati a Coldiretti Asti, attraverso un’attività efficace di sindacato imprenditoriale di filiera. E questo sarà, anche nel 2018, l’unico e imprescindibile presupposto di Coldiretti Asti.

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Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti

Sindacato di filiera

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e progettualità che abbiamo modo di far emergere in queste pagine de “Il Notiziario Agricolo”, sono il frutto delle risultanze di un lungo lavoro che ogni anno Coldiretti porta avanti giorno per giorno. Un lavoro che parte ad inizio anno con l’organizzazione degli incontri territoriali con i propri associati e che prosegue quotidianamente con lo sviluppo dei progetti di filiera. Centinaia di incontri e riunioni per cercare di dare valore alle produzioni, in un’ottica di una nuova Coldiretti, sempre più sindacato imprenditoriale di filiera. Un’attività che “al San Martino”, al termine della stagione agraria, da almeno vent’anni riesce a sintetizzarsi in tre eventi: l’Anteprima della Barbera d’Asti Docg, il Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano (già Consuntivo dell’Annata Agraria) e la Festa Provinciale del Ringraziamento. Anche quest’anno, e forse più degli altri anni, anche in considerazione dell’imminente termine di mandato degli

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L’Andamento climatico ha fortemente condizionato le colture, interessando trasversalmente tutte le coltivazioni. Dalla siccità, alla grandine, alla gelata nera, sono stati ingenti i danni economici provocati. Uniche, e poche, eccezioni la dolcezza della frutta e la qualità dell’uva in alcuni zone. Natura matrigna.

Bilancio annuale

L’Abolizione dei Voucher

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è stata la solita sceneggiata all’italiana: per toglierli a qualcuno che probabilmente ne abusava, alla fine, li hanno eliminati tutti, anche all’agricoltura che ne ha sempre fatto un utilizzo adeguato alle esigenze. Il risultato è stato un forte disorientamento e un danno economico per tutti, per le imprese e per i lavoratori. Anche le casse dello Stato, alla fine, non ci hanno guadagnato: harakiri. I Danni provocati dalle calamità naturali le chiamiamo ancora calamità naturali, ma in alcuni casi, verosimilmente, le responsabilità degli uomini sono da condividere con madre natura. Alluvioni, trombe d’aria, gelate, grandinate, siccità... ad ogni evento rimane sempre l’incognita se e quando si avranno dei risarcimenti. Diventa difficile fare impresa. Nel frattempo dobbiamo constatare come, nonostante le alluvioni e le siccità, non si mettono comunque in sicurezza i fiumi e non si provvede alla regimazione delle acque anche attraverso gli invasi. Tutti lavori che dovrebbero essere effettuati in estate, ma ormai siamo in inverno... Mancanza di lungimiranza. Il Piano di Sviluppo Rurale come ormai accade sempre più sovente, nella gestione del PSR dobbiamo registrare una eccessiva invadenza della pubblica amministrazione che determina il destino altrui, talvolta prevaricando anche la politica stessa. Il Piano di Sviluppo Rurale si sta rive-

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COSA NON È PIACIUTO lando uno strumento che non guida, né determina, il futuro delle imprese agricole. In gran parte il Psr si è uno strumento che non risponde alle reali esigenze di innovazione delle imprese. Inutilmente complicati. I Registri vitivinicoli dematerializzati le difficoltà iniziali, soprattutto informatiche, hanno un po’ raffreddato l’entusiasmo per una novità che sicuramente porterà a un significativo sgravio burocratico. Per la serie: quante fatiche occorre fare per conquistarsi il paradiso. Speriamo in bene. La Gestione degli animali selvatici danni ingenti, mancati risarcimenti e, soprattutto, una regolamentazione inadeguata con rapporti sempre più tesi fra agricoltori e cacciatori e loro rispettivi organi di rappresentanza. Ecco forse sono le rappresentanze e la politica da mettere in discussione. Dilettanti allo sbaraglio. La Flavescenza dorata della vite il mondo agricolo è sicuramente abituato a lottare e a difendere la propria terra e le proprie colture, la storia della Flavescenza dorata della vite è però stancante e sinceramente sfiancan-

te. Nonostante i tanti dibattiti, anche quest’anno non si vedono grandi progressi all’orizzonte per debellare questo flagello. Santa pazienza. La Lentezza della riforma della P.A. tutti la promettono, ma questa benedetta riforma della pubblica amministrazione va veramente a rilento. E anche il mondo agricolo sa quanto ce ne sarebbe bisogno. Andatura da lumaca. Le Mancate etichettature la prima etichettatura portata a casa da Coldiretti fu la conseguenza dello scandalo “mucca pazza”. Una strada che apparentemente potrebbe sembrare liscia come l’olio, ma che in realtà si è sempre rivelata particolarmente irta ed impegnativa. Mancano ancora all’appello etichettature per produzioni per noi molto importanti, come il pane e i salumi. Continueremo a pedalare... L’Accordo di libero scambio con il Canada è destinato ad avere un pesante impatto sull’economia, sulla salute, sul lavoro e sull’ambiente del nostro Paese. Solo aspetti negativi, ma una buona parte del Governo e del Parlamento lo vuole ratificare. Strategie sbagliate, danni enormi.

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che grazie al nostro impegno, si concretizza quella sburocratizzazione in cui crediamo fermamente. Non possiamo che ribadire: speriamo in bene. L’Etichettatura

COSA È PIACIUTO

a piccoli passi e con tenacia anche quest’anno sono state ottenute le etichettature obbligatorie per importanti produzioni: latte, pasta, riso e passata di pomodoro. Restiamo al servizio anche di tutti i consumatori.

per il secondo anno di attuazione del progetto corilicolo, Coldiretti Asti ha incrementato da 101 a 176 i conferenti all’azienda dolciaria “Novi”. Un risultato importante, anche frutto della sinergia con diversi attori del territorio, a cominciare dai sindaci dei comuni delle nocciole. Nel frattempo cresce sempre più la professionalità dei corilicoltori e l’adeguamento tecnologico delle loro aziende agricole. Valore aggiunto. Il Valore delle uve e del vino Barbera d’Asti da anni Coldiretti combatte per un giusto valore delle uve e conseguentemente delle uve. Nel 2017 il valore delle uve Barbera d’Asti Docg, ha superato di slancio l’euro al chilogrammo e il vino ha toccato la quotazione massima di 2,50 euro al litro. Anche la Camera di Commercio di Asti ha modificato di Asti ha modificato i criteri per le rilevazioni dei prezzi. Traguardo, di tappa, raggiunto. E pensare che ci davano per matti. L’IGP Vitellone Piemontese della coscia è finalmente legge l’istituzione dell’Indicazione Geografica Protetta per la razza bovina Piemontese. Un traguardo importante, inseguito per anni, e doveroso

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per la profonda tradizione, tramandata di generazione in generazione, sul nostro territorio. Ovviamente ora occorre valorizzarla sempre più. Doveroso. Il Costituendo Consorzio Allevatori Caprini Piemonte ormai è tutto pronto e con l’anno nuovo entrerà sicuramente in funzione il nuovo Consorzio degli Allevatori Caprini del Piemonte. Un progetto nato e sviluppatosi nell’Astigiano, grazie ai produttori della Robiola Roccaverano che cercano comunque uno sbocco anche per la carne dei loro animali allevati sotto la madre. Nuove strategie e unione d’intenti. L’Asti Secco dopo decenni di immobilismo, finalmente, il mondo del Moscato d’Asti, ha proposto un’innovazione. L’Asti Secco, nonostante i mille detrattori, è ufficialmente un vino da gustare come aperitivo e pasti leggeri. Una bella chance per un comparto molto importante. Da sfruttare fino in fondo. I Registri vitivinicoli dematerializzati li abbiamo messi anche fra le cose non piaciute, per le troppe difficoltà nell’avvio. Vogliamo metterli anche nelle cose positive perchè nonostante tutto, e an-

si è concretizzato un percorso alternativo per dare valore ai cereali. All’orzo con la produzione della prima Birra del Monferrato e al grano con il Pane 100% dell’Astigiano. Appare un po’ di luce in fondo al tunnel. Il Patto fra le imprese è un rinnovato impegno per il futuro di tutto il territorio, il patto siglato fra le imprese, quelle buone, che vogliono dividere i successi con tutti gli attori delle filiere produttive. Per una filiera tutta italiana e tutta astigiana.

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La Mensa dell’Ospedale di Asti dopo alcuni anni ha riaperto le forniture ai prodotti a “chilometro zero” delle imprese agricole, anche se, considerato come procede la fornitura, si dubita ci sia la consapevolezza di ciò che effettivamente significhi trattare prodotti sempre freschi e di qualità. Pochi raggi fra le nuvole. Le Delibere contro l’accordo di libero scambio con il Canadda effettuate da tantissimi Comuni su sollecitazione di Coldiretti, certificano come possa essere trasversale la battaglia per annullare il cosiddetto Ceta. Gli effetti sarebbero devastanti, sia per l’economia nazionale che per i consumatori. Avanti gli uomini di buona volontà.

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La Valorizzazione della filiera corilicola

Bilancio annuale

La prima Birra del Monferrato e il Pane 100% dell’Astigiano

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Un rinnovato protagonismo agricolo

Imprese verso una storica svolta, mentre crescono i giovani onostante i gravi danni causati dalla siccità e dal maltempo in un anno poco felice dal punto di vista produttivo, nel 2017 emergono dati strutturali importanti per l’agricoltura italiana con i numeri dei registri camerali che evidenziano segnali positivi da non sottovalutare. Quello più evidente è rappresentato dal fenomeno del ritorno in campagna da parte dei giovani. Secondo il rapporto Agrosserva di Ismea, le imprese agricole under 35 a settembre 2017 hanno sfiorato le 53.500 unità con una crescita del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, arrivando a rappresentare il 7% del totale delle imprese del settore. Un trend su base annua che era nato a partire dalla seconda metà del 2016 ed è proseguito con un +9,3% nel primo trimestre 2017, e un +7,6% nel secondo. In crescita anche l’imprenditoria agricola straniera, pur se ancora limitata (rappresenta il 2% del totale del setttore). Nel 2016 e nel 2017, lo stock aumenta ininterrottamente su base annua a un ritmo compreso tra il 4% e il 5% nel settore primario. Se guardiamo, invece, al totale delle imprese agricole presenti nel Registro camerale, queste ammontano a quasi 755.000 unità (12% del totale). Il numero è rimasto sostanzialmente stabile nei tre trimestri del 2017, mentre solo nel confronto con l’anno precedente si evidenzia una leggera flessione (0,5%). Considerato il trend delle imprese giovani e quello, seppur ancora limitato, delle straniere, si stanno creando i presupposti per una epocale inversione di rotta che nei prossimi anni potrebbe vedere le aziende agricole tornare a crescere dopo decenni di calo ininterrotto. Un trend nel segno di un rinnovato protagonismo agricolo il quale ha già trovato una leva importante nel nuovo ruolo di rappresentanza di Coldiretti come sindacato imprenditoriale di filiera, che ha portato al progetto Filiera Italia promosso assieme all’industria alimentare italiana d’eccel-

Economia

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Imprese attive iscritte C.C.I.A.A. Asti

Classi di età - titolari di azienda INPS

lenza per la realizzazione di accordi economici concreti finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola nazionale. CRESCITA CONFERMATA NELL’ASTIGIANO Anche nell’Astigiano si conferma il fenomeno del ritorno in campagna da parte dei giovani. Le imprese agricole condotte da under 30 sono 217 e rappresentano il 5% del totale, l’anno passato rappresentavano solo il 3%, erano infatti 112. Un dato che è anco-

ra più eclatante se si considerano i titolari di impresa agricola con meno di 40 anni di età: in provincia di Asti sono infatti 432 e rappresentano l’11% del totale delle aziende agricole. In totale, al settembre 2017 iscritte alla Camera di Commercio di Asti, erano 6.233 (6 in più rispetto all’anno passato). L’insieme delle imprese agricole hanno però un peso molto maggiora nella nostra provincia rispetto al gran parte del resto d’Italia, rappresentano infatti il 29% di tutte le imprese iscritte alla Camera di Commercio.

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GRAZIE SIGNORE

La testimonianza di fede del mondo agricolo

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no. Col “Ringraziamento” suggelliamo così la fine dell’annata agraria, attraverso i principi e i valori religiosi a cui siamo profondamente legati e a cui Coldiretti fa riferimento, fin dalla sua costituzione”. “Per me è un momento bello e di gioia – ha testimoniato S. Ec. Il Vescovo di Casale, Mons. Gianni Sacchi, al termine della celebrazione eucaristica del Ringraziamento – che mi permette di incontrare tutte le comunità e le realtà del territorio”. Nell’omelia, il Vescovo, ha fatto riferimento al periodo di “Avvento” e alla necessità che i cristiani ricerchino e trovino la via del Signore. Ha anche lanciato un monito in prospettiva alla natività: “Noi rischiamo, se non facciamo attenzione – ha detto il Vescovo – di partecipare ripetutamente e abitudinariamente a celebrazioni che poi non dicono niente alla nostra vita, e allora è compito nostro di suscitare nel cuore delle persone le domande profonde: perchè sto vivendo questa domenica? Dove mi porta questo tempo? Che senso ha per

la mia vita?”. E una pronta risposta c’è stata da questa Giornata del Ringraziamento: “Oggi – conferma Mons. Sacchi - abbiamo avuto la testimonianza che la religiosità, legata ai cicli della natura e delle stagioni, è nel cuore di chi vive e lavora la terra”. Importanti parole di apprezzamento anche da parte del Sindaco della città di Moncalvo, Aldo Fara: “Abbiamo chiuso col migliore dei modi, un trittico di manifestazioni bellissime e irripetibili per la nostra città, la Fiera del Tartufo, quella del Bue Grasso di mercoledì scorso ed ora il Ringraziamento di Coldiretti. Moncalvo è sicuramente molto legata al mondo agricolo e ai valori che bene rappresenta Coldiretti”. In effetti la celebrazione religiosa è stata impreziosita da sentite testimonianze, soprattutto in occasione delle intenzioni recitate direttamente dagli agricoltori della zona, fra le altre: “Preghiamo per tutti noi, perché in questo giorno della festa di Cristo Re dell’universo accogliamo il richiamo a vivere

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hiesa di “San Francesco” gremita per la Giornata provinciale del Ringraziamento, organizzata, da Coldiretti, domenica 10 dicembre a Moncalvo. Agricoltori, autorità, moltissimi sindaci e cittadini consumatori si sono stretti attorno ai valori del mondo rurale. La Santa Messa ha avuto il privilegio di una delle prime uscite del nuovo Vescovo diocesano, Mons. Gianni Sacchi, con la concelebrazione del Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Asti, don Francesco Cartello, e del titolare della parrocchia, don Giorgio Bertola. “Siamo veramente soddisfatti per la partecipazione – ha affermato Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti –, io poi sono particolarmente felice perchè quest’anno siamo stati a Moncalvo, la città in cui vivo e lavoro. Abbiamo voluto questa celebrazione spirituale, dopo i due importanti eventi tenutisi al Palco 19 di Asti, l’Anteprima della Barbera d’Asti e il Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigia-

Evento

A Moncalvo una sentita e partecipata celebrazione del “Ringraziamento”

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Evento

Al centro il Vescovo, Mons. Gianni Sacchi, in primo piano il Consigliere Ecclesiastico Coldiretti, don Francesco Cartello, insieme al titolare della parrocchia, don Giorgio Bertola

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nella quotidianità la nostra appartenenza a questo regno che è popolo di Dio, e ad essere coerenti con le verità in cui professiamo di credere”. Così come quando sono stati portati all’altare, direttamente nelle mani del Vescovo, i frutti della terra, ricreando il momento più suggestivo dell’intera cerimonia religiosa. Alcuni associati Coldiretti hanno voluto offrire cesti di frutta e ortaggi, di vini, pane, salumi, miele, latte e formaggi. Ma non solo questi beni materiali, anche lo statuto della Federazione provinciale Coldiretti e due mani vuote, proprio a testimoniare il frutto del lavoro. Dopo la solenne celebrazione Eucaristica del Ringraziamento, di fronte alla chiesa,

Il presidente della sezione Coldiretti di Penango, Gianni Biletta, ha portato all’altare la bandiera Coldiretti

dove, fra l’altro, erano stati sistemati alcuni mezzi agricoli, il Vescovo ha provveduto alla benedizione degli operatori delle macchine e delle attrezzature agricole. Al termine della parte religiosa, il “Ringraziamento” ha completato la festa con il pranzo sociale preparato dall’organizzatissima pro loco di Moncalvo.

D M deambrosis maurizio PNEUMATICI

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È stata molto suggestiva l’offerta all’altare dei doni della terra

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Alla riscoperta del patrimonio della biodiversità Interessantissimo incontro di Giovani Impresa Coldiretti a Cortanze l terzo incontro territoriale per la serie “Giovani imprese crescono... Volti e strumenti al servizio dell’imprenditoria giovanile”, organizzato il 12 dicembre scorso a Cortanze da Giovani Impresa Coldiretti Asti, ha destato profondo interesse e una partecipazione oltre ogni previsione. Al centro del “dibattito”, come momento di approfondimento e confronto, le esperienze nei comparti cerealicolo e zootecnico, tenendo sempre presente il filo conduttore della biodiversità, quale patrimonio prezioso per il nostro territorio. Ospite della serata è stato il Delegato di Giovani Impresa Coldiretti Cremona, Carlo Maria Recchia, ventiquatrenne che ha raccontato il suo sogno imprenditoriale e la sua storia che gli ha cambiato la vita, quando per una ricerca scolastica è incappato in un’antichissima varietà di mais. Già noto ai Maya, il mais Corvino, è stato riscoperto dal Recchia recuperando ben 40 semi alla banca del seme del Polo Nord. Ed oggi il giovane Carlo ha creato una linea di prodotti che spazia dalla farina ai biscotti, dal panettone alla birra, dalla pizza, fino alla pasta, dimostrando che si può portare innovazione anche tramite il recupero della tradizione. In ambito zootecnico, anche Danilo Merlo, Delegato provinciale di Giovani Impresa Coldiretti ha raccontato la sua esperienza nel progetto “SuiNet”, una nuova rete di allevatori e trasformatori del suino nero piemontese, ibrido rustico e ben adattabile anche alle aree abbandonate o marginali, che replica le ca-

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L’IMMENSA BIODIVERSITÀ ITALIANA

Da sinistra Beatrice Tesino Nasini, Danilo Merlo e Carlo Maria Recchia

ratteristiche della razza autoctona di Cavour. “Con 55.600 specie animali, pari al 30% di tutte quelle presenti in Europa, e 7.636 specie vegetali, il nostro Paese – ha sottolineato Danilo Merlo - ha il più grande e prezioso patrimonio mondiale di biodiversità”. “E’ un valore immenso – gli ha fatto eco Beatrice Tesino Nasini, Segretaria di Giovani Impresa Coldiretti Asti - che deve però essere tutelato e rivalorizzato. Questa sera abbiamo capito come in ognuna delle nostre aziende ci sia un “Mais Corvino”, un fiore all’occhiello da scoprire, coltiva-

7636

specie vegetali

533

varietà di olive contro 70 varietà in Spagna

Dibattito

55.600 specie animali (30% di quelle europee)

504

varietà iscritte al registro delle viti, contro le 278 in Francia

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PRODOTTI A DENOMINAZIONE 4965 prodotti alimentari tradizionali, di cui 367 in Piemonte 415 vini DOC/DOCG, di cui 59 in Piemonte e 22 nell’Astigiano fra cui 7 DOCG 60.000 aziende biologiche re con amore e far crescere. Le idee imprenditoriali, la passione, l’ingegno ed il saper trasformare prodotti di alta qualità, sono la chiave per guardare al futuro della nostra agricoltura”.

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S. Damiano Cisterna Celle Enomondo Ferrere

Il folto pubblico dell’incontro di Giovani Impresa Coldiretti tenutosi a Cortanze

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INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

Psr: aperto il bando”Diversificazione attività agricole” Misura 6.4.1 per agriturismo, fattorie didattiche, ospitalità per salariati

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a Regione Piemonte, nell’abito delle Misure del P.S.R. ha aperto il bando per le domande sulla misura 4.4.1 “diversificazione attività agricole” Le domande potranno essere presentate fino al giorno 28.02.2018 termine ultimo perentorio. Il limite minimo di spesa è di euro 25.000,00, ridotto a 15.000,00 per le aree di montagna. Contributo del 40% del costo dell’investimento ammissibile, elevata al 50% per i giovani agricoltori e per le zone montane. Gli investimenti ammissibili per il bando sono i seguenti: . Agriturismo o dell’ospitalità rurale secondo le disposizioni di cui alla legge regionale in materia di agriturismo ed ai Regolamenti di attuazione. . Gli investimenti ammissibili sono: interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo di edifici (con eventuale ampliamento massimo del 10% in superficie limitato a volumi accessori quali ad esempio servizi igienici, accessi privi di barriere architettoniche, centrali termiche, scale e simili) per una superficie massima complessiva di metri quadri 100; impianti elettrici / idrici / termici e simili possono rappresentare al massimo il 40% della spesa totale. Attrezzature fisse per la preparazione dei pasti (con esclusione di mobili, corredi e materiale minuto) per un importo massimo di spesa pari al 30% della spesa. b) Agricoltura sociale, ai sensi

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della legge 18 agosto 2015. n. 141 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”: b.1) Fattorie didattiche. Investimenti ammissibili: - ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo di edifici facenti parte della azienda agricola (con eventuale ampliamento massimo del 10% in superficie limitato a volumi accessori quali ad esempio servizi igienici, accessi privi di barriere architettoniche, centrali termiche, scale e simili) per una superficie massima complessiva); - eventuali impianti elettrici / idrici / termici e simili possono rappresentare al massimo il 40% della spesa totale richiesta; - attrezzature specifiche per lo svolgimento della attività didattica per un importo massimo di spesa pari al 30% b.2) Ospitalità per salariati agricoli stagionali avventizi, (limitatamente ad aziende agricole operanti nei settori produttivi frutticolo e/o viticolo). Le aziende richiedenti, devono documen-

tare l’effettivo impiego a partire dall’anno 2015 di salariati agricoli stagionali avventizi per un minimo di 200 giornate lavorative annue. Interventi ammissibili: Ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo (per la realizzazione di locali di caratteristiche adeguate all’impiego quali dormitori a camerata, refettori, sale multifunzionali e servizi igienici collettivi, (con eventuale ampliamento massimo del 10% in superficie limitato a volumi accessori quali ad esempio servizi igienici, accessi privi di barriere architettoniche, centrali termiche, scale e simili) per una superficie massima complessiva (compreso l’eventuale ampliamento massimo del 10%) di metri quadri 100. Eventuali impianti elettrici / idrici / termici e simili possono rappresentare al massimo il 40% della spesa totale richiesta in domanda. Il limite indicato di superficie massima di metri quadri 100 è da ritenersi complessivo per domanda nel caso di richiesta di sostegno che riguardi più

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di un ambito di intervento tra quelli sopra indicati ai punti a), b.1) e b.2). Gli interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo degli edifici; gli interventi saranno valutati con riferimento al vigente prezzario regionale; Le attività in funzione delle quali viene concesso il sostegno dovranno essere effettivamente svolte fino alla scadenza del vincolo di destinazione delle opere, pena revoca del contributo. Non sono costi ammissibili: - l’acquisto o acquisizione di macchine e/o attrezzature usate; - l’acquisto di fabbricati e di terreni;

- la realizzazione di investimenti riferiti ad abitazioni per uso del richiedente o famigliari; - la realizzazione di investimenti riferiti ad adeguamento a norme obbligatorie; - la realizzazione di investimenti di manutenzione ordinaria e straordinaria; - l’acquisto di materiale di consumo o di beni non durevoli (compresi mobilio, teleria, stoviglie e simili); i lavori realizzati con prestazioni lavorative volontarie dell’imprenditore e dei suoi familiari (cd. lavori in economia); - la sistemazione di aree esterne (cortili, giardini, parcheggi e simili);

- la realizzazione di piscine; - la ristrutturazione, riattamento ed adeguamento di fabbricati rurali per la realizzazione la realizzazione di aree benessere (cosiddette SPA) e/o l’acquisto / acquisizione delle relative attrezzature; - la realizzazione di strutture per la vendita diretta e/o degustazione dei prodotti agricoli e/o l’acquisto / acquisizione di autocarri attrezzati come negozi ambulanti. Non potranno essere ammesse a contributo spese effettuate prima della presentazione della domanda. Info: 0141-380403 e presso tutti gli uffici di Coldiretti Asti.

La prelazione nella locazione urbana

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’inquilino ha diritto di essere informato dal locatore che intende vendere l’immobile al fine di esercitare il diritto di prelazione. Il diritto di prelazione gli consente di essere preferito ad eventuali altri acquirenti a parità di prezzo offerto. Significa che se il conduttore intende acquistare l’appartamento, deve offrire un corrispettivo non inferiore a quello offerto da altri interessati. Il diritto di prelazione spetta sia nel caso di locazione a uso abitativo che nella locazione a uso diverso da abitativo. Prelazione nella locazione a uso abitativo La prelazione nelle locazioni ad uso abitativo è regolata dalla legge n,.431/98. All’inquilino spetta il diritto di essere preferito nella vendita dell’immobile solo se:

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1. il locatore/proprietario intende, alla prima scadenza del contratto, vendere l’immobile a terzi e non è proprietario di altri immobili ad uso abitativo oltre a quello eventualmente adibito a propria abitazione. 2. Il conduttore deve essere preferito anche rispetto ai coeredi nel caso di immobile caduto in comunione ereditaria. La prelazione però non vale nel caso cui la vendita sia effettuata in favore del coniuge del proprietario o di parenti entro il secondo grado del medesimo. 3. La prelazione invece non spetta: 4. quando il locatore trasferisce l’immobile al coniuge o ai suoi parenti entro il secondo grado o quando è un coe-

5. 6.

7. 8.

rede che intende alienare la sua quota di eredità o parte di essa e nella quota stessa è compresa la locazione immobiliare: in tal caso infatti il diritto di prelazione spetta ai coeredi; per gli atti di trasferimento diversi dalla vendita; in caso di vendita dell’immobile a terzi successivamente alla prima scadenza contrattuale; in caso di conferimento dell’immobile in una società; se il proprietario intende vendere in blocco l’intero edificio nel quale sia ubicata l’unità locata, salvo che il conduttore dimostri che il locatore ha simulato una vendita in bloc-

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Tutte le regole per l’uso abitativo ed extra abitativo commerciale 19

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co al solo fine di eludere il diritto di prelazione. 9. Se il locatore, alla prima scadenza della locazione (ad esempio dopo i primi 4 anni nel contratto 4+4), intende vendere la proprietà dell’immobile locato, all’inquilino spetta il diritto di prelazione sull’acquisto del bene. Egli, cioè, deve essere preferito a parità di condizioni di vendita rispetto ad altri soggetti anch’essi interessati a diventare i nuovi proprietari dell’appartamento. Nel contratto di locazione non può essere inserita (e se inserita è nulla) una clausola in virtù della quale il conduttore rinuncia al diritto di prelazione; così come non ha effetto la clausola che preveda l’automatica risoluzione del contratto di locazione in caso di vendita dell’immobile, al solo scopo di non rendere operativo il diritto di prelazione. Tuttavia, è sempre possibile che il conduttore rinunci a tal diritto una volta che sia venuto in essere. Il che può essere anche messo per iscritto una volta verificatisi i presupposti per l’esercizio della prelazione, ma non già prima. Il locatore che non rispetti il diritto di prelazione dell’inquilino o la procedura imposta dalla legge per consentire a quest’ultimo di scegliere se acquistare o meno l’immobile, o se comunica un prezzo di vendita superiore a quello invece concordato con il terzo interessato all’acquisto, commette un illecito che può essere fonte di responsabilità e risarcimento del danno in favore dell’inquilino. In ogni caso il conduttore che non ha potuto esercitare la prelazione ha diritto di riscattare la

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casa nei confronti del terzo acquirente entro il termine di decadenza di 6 mesi dalla trascrizione del contratto stipulato tra il locatore e terzo. Resta fermo il diritto in capo a quest’ultimo di rivalersi poi contro il venditore che non ha rispettato la prelazione. Una volta esercitato il riscatto, il conduttore deve pagare al terzo il prezzo (che è quello indicato nell’atto tra il locatore e il suo immediato avente causa) entro il termine di 3 mesi. Per rispettare la prelazione, è necessario seguire una determinata procedura: 1. il locatore deve comunicare al conduttore l’intenzione di vendere l’immobile; lo deve fare con notifica mediante ufficiale giudiziario.; 2. in tale comunicazione deve essere indicato il prezzo e le altre condizioni del trasferimento, oltre all’invito ad esercitare o meno il diritto di prelazione. 3. il conduttore, entro 60 giorni dal ricevimento di tale comunicazione, deve dichiarare la propria scelta se esercitare o meno la prelazione. Tale dichiarazione va notificata al proprietario a mezzo di ufficiale giudiziario. 4. Se l’inquilino dichiara di voler esercitare il diritto di prelazione, le parti hanno l’obbligo di stipulare il contratto definitivo davanti al notaio entro 30 giorni decorrenti dal 60° giorno successivo a quello dell’avvenuta notificazione della comunicazione del locatore. Prelazione nella locazione a uso diverso da abitativo La prelazione nella locazione a uso commerciale è regolata dalla legge n.392/78 .

Se il locatore vuol vendere l’immobile locato, deve osservare la seguente procedura. • Comunicarlo all’inquilino con atto notificato a mezzo di ufficiale giudiziario. Nella comunicazione deve indicare il prezzo e le altre condizioni della vendita nonché l’invito ad esercitare o meno il diritto di prelazione. • Il conduttore deve comunicare al locatore se intende esercitare il diritto di prelazione entro sessanta giorni dalla ricezione della comunicazione. Così come l’offerta, anche la comunicazione di accettazione deve essere inviata con l’ufficiale giudiziario. • Nei 30 giorni successivi (decorrenti dal sessantesimo giorno successivo a quello dell’avvenuta notificazione della comunicazione da parte del proprietario) l’inquilino deve pagare il prezzo di acquisto, salvo diversa condizione indicata nella comunicazione del locatore. Il prezzo va comunque versato contestualmente alla stipulazione del contratto di compravendita o del contratto preliminare. Se il proprietario dell’immobile non comunica all’acquirente la sua intenzione di vendere e ciò nonostante cede a terzi l’immobile, non consentendo l’esercizio del diritto di prelazione, l’inquilino può, entro sei mesi dalla trascrizione del contratto, riscattare l’immobile dall’acquirente e da ogni altro successivo acquirente. In tal caso egli dovrà versare il prezzo entro i tre mesi che decorrono, quando non vi sia opposizione al riscatto, dalla prima udienza del relativo giudizio, o dalla ricezione dell’atto notificato con cui l’acquirente o successivo avente causa comunichi prima di tale udienza di non opporsi al riscatto.

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Via libera alla revisione della politica agricola Tutte le novità: greening, Efa, riposo e gestione del rischio l via libera alla revisione della Pac (proposta del pacchetto legislativo Omnibus) che entrerà in vigore dal primo di gennaio 2018 è un risultato importante per le imprese agricole. È stato scongiurato il rischio di un rinvio che avrebbe fatto perdere agli agricoltori italiani l’opportunità di applicare le nuove regole. L’accordo prevede importanti novità per la gestione del rischio. Le novità riguardano anche le regole del mercato introducendo nuovi elementi per rafforzare riequilibrare la posizione contrattuale degli agricoltori nella filiera e per aumentare la tempestività degli interventi pubblici in caso di crisi di mercato. Per le regole del greening si introducono elementi di semplificazione rivedendo l’applicazione della diversificazione e delle Aree di interesse ecologico adattandole maggiormente alle esigenze delle aziende agricole senza comprometterne la funzione ambientale. Proviamo ad entrare nel merito di alcune novità applicative per la PAC 2018. Greening Alle aziende che investono oltre il 75% della loro superficie a colture sommerse come il riso, non si applicano i limiti normalmente previsti dal greening e la seconda coltura può ricoprire fino al 75% della rimante superficie aziendale. Inoltre, sono esentate dalla diversificazione colturale tutte le aziende che investono oltre il 75% della loro superficie a colture leguminose come erba medica e le aziende che lasciano a riposo

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equivalenti alle Efa con fattore di conversione 1,50 (in attesa del decreto che identifica le piante mellifere). Inserita la possibilità di considerare come azotofissatrici anche i miscugli di leguminose con altre colture, purché le prime siano predominanti (almeno il 51%). Terreni a riposo come Efa Per i terreni a riposo il decreto nazionale riduce da 8 a 6 mesi il periodo di ritiro dalla produzione. Il periodo è fissato dal 1° gennaio al 30 giugno dell’anno di domanda. Se il terreno a riposo viene abbinato alle superfici ecologiche (dette “Efa”), sono vietati lo sfalcio e ogni altra operazione nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 giugno di ogni anno (prima era il 30 luglio). Gestione del rischio Per le assicurazioni, il sostegno pubblico arriva al 70% (prima era il 65%) del premio per coloro che hanno perso più del 20% (invece del 30% come era fino a quest’anno) del prodotto.

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oltre il 75% della loro superficie o lo investono a colture erbacee e/o sommerse, inclusi riso e leguminose. Queste vengono esentate anche dall’obbligo delle aree di interesse ecologico. Aree di interesse ecologico (Efa) Divieto di utilizzo dei prodotti fitosanitari per le EFA produttive (terreni a riposo, colture azotofissatrici, bordi forestali) È stato chiarito dal Mipaaf che il divieto di utilizzo dei trattamenti coincide con la durata dell’azotofissatrice utilizzata ai fini EFA. Pertanto la durata del divieto, nel caso delle azotofissatrici, coincide con il loro naturale ciclo vegetativo che, nel caso delle specie annuali, va dalla semina alla raccolta. Viene aumentato il fattore di conversione per le aree di interesse ecologico messe a produzione, dall’attuale 0,70 a 1 per le colture azotofissatrici. Le aree lasciate a riposo con piante mellifere ricche di polline e nettare saranno considerate

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Pre-iscrizioni corsi 2018 Coldiretti Asti in collaborazione con il proprio ente di formazione, INIPA Piemonte, invita alla partecipazione dei seguenti corsi di aggiornamento/

formazione professionale. Per ricevere maggiori informazioni, compilare la parte sottostante e consegnarla agli uffici Coldiretti oppure telefonare alla

Segreteria INIPA di Asti (0141- 380426) oppure inviare fax (0141-355138) oppure inviare una e-mail a isabella.schifone@coldiretti.it

COGNOME…………………………………………………… NOME.........…………….................................................... Ruolo aziendale (titolare o coadiuvante o dipendente o privato)................................................................................ Rag. soc. Az. Agr.................................................................................COD. FISCALE ……………….…….…………… Indirizzo.…………………….……...………...……………n………C.A.P……………Comune ………………...………...… Tel. ………………….………… Cell…………………………………E-mail:…………………………………………..…… Chiede di essere informato circa l’avviamento dei corsi contrassegnati. Ai sensi dell’art. 13 D.Lgs 196/2003, il sottoscritto a conoscenza dell’informativa, autorizza l’INIPA Piemonte alla raccolta, elaborazione e diffusione di tutti i dati personali necessari all’inoltro della domanda presentata e allo svolgimento del servizio richiesto.

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Data…………………………… Firma ………………………………………………..…………………………………………….

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TITOLO

ORE

Addetto alla conduzione di Trattori agricoli su gomma – chi non dimostra di avere una esperienza pregressa di 2 anni (negli ultimi 10 anni acquisita al 31.12.2017)

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Addetto alla conduzione di Trattori agricoli cingolati – chi non dimostra di avere una esperienza pregressa di 2 anni (negli ultimi 10 anni acquisita al 31.12.2017)

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Addetto alla conduzione di Trattori agricoli su gomma e cingolati – chi non dimostra di avere una esperienza pregressa di 2 anni (negli ultimi 10 anni acquisita al 31.12.2017)

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Addetto alla conduzione di PLE (piattaforme lavoro elevabile) con stabilizzatore

8

Addetto alla conduzione di PLE senza stabilizzatore

8

Addetto alla conduzione di PLE con o senza stabilizzatore

10

Addetto alla conduzione di Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli industriali semoventi (es. muletto)

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Addetto alla conduzione di Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli semoventi a braccio telescopio (es. Merlo)

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Addetto alla conduzione di Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi

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Addetto alla conduzione di Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli industriali semoventi, carrelli semoventi a braccio telescopico e carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi

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Addetto alla conduzione di Gru per autocarro

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Datore di lavoro con incarico diretto R.S.P.P.- RISCHIO MEDIO – Formazione

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Datore di lavoro con incarico diretto R.S.P.P.- RISCHIO MEDIO – Aggiornamento

10

Incaricato per l’attività di primo soccorso in aziende di gruppo “B” - Formazione

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Incaricato per l’attività di primo soccorso in aziende di gruppo “B” - Aggiornamento

4

Addetto alla prevenzione e lotta antincendio in aziende di gruppo “B” - Formazione

8

Addetto alla prevenzione e lotta antincendio in aziende di gruppo “B” –Aggiornamento

5

Norme igienico/sanitarie di cantina - HACCP

9

Norme igienico/sanitarie per la trasformazione dei prodotti - HACCP

9

Norme igienico/sanitarie per la produzione primaria e mercati - HACCP

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Corso per il conseguimento del patentino valido per l’acquisto, il trasporto e l’utilizzo dei fitofarmaci-Formazione

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Corso per il conseguimento del patentino valido per l’acquisto, il trasporto e l’utilizzo dei fitofarmaci-Aggiornamento

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Gestione dei rischi del lavoro agricolo e le modalità di prevenzione (SOLO per agricoltori under 40) – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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Gestione d’impresa (SOLO per agricoltori under 40) – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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Innovazione in agricoltura e orientamento al mercato (SOLO per agricoltori under 40) – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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La valorizzazione dei prodotti e del territorio attraverso il web – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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L’analisi sensoriale dei vini e l’abbinamento ai piatti della tradizione – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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Trasformazione uva in vino: nuovi protocolli enologici – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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Valutazione e valorizzazione delle caratteristiche dei vini – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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La biodiversità dei foraggi e il loro corretto utilizzo nella razione dei bovini da carne – corso finanziato dal PSR Mis. 1 Op. 1.1.1 Az.1

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INIZIATIVA FINANZIATA AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE - MISURA 1 - OPERAZIONE 1.2.1 - AZIONE 1: “ATTIVITÀ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”

Come prevenire l’inquinamento delle acque sotterranee

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filtri e batterie esauste, al fine di evitare la diffusione di sostanze pericolose per percolazione nel suolo o nel sottosuolo. 2. per le aziende con scarichi di acque reflue non assimilabili a quelli domestici: - l’autorizzazione allo scarico di sostanze pericolose rilasciata dagli Enti preposti, per la quale saranno verificate, oltre la presenza, la congruità e la completezza; - il rispetto delle condizioni di scarico contenute nell’autorizzazione. In riferimento al punto 1, gli elementi di verifica sono ad esempio i seguenti: • i contenitori e distributori di carburanti devono essere a perfetta tenuta. Nel caso dei contenitori di carburanti, perché siano considerati a perfetta tenuta è necessario che il contenitore/distributore sia provvisto di bacino di contenimento e tettoia di protezione dagli agenti atmosferici realizzata in materiale non combustibile, mentre i contenitori di carburante posti su mezzi mobili devono essere omologati; • gli oli lubrificanti, i prodotti fitosanitari o veterinari, nelle proprie originarie confezioni, devono essere stoccati in un locale o contenitore chiuso o protetto e posto su di un pavimento impermeabilizzato, al fine di evitare la diffusione di so-

stanze pericolose per percolazione nel suolo o sottosuolo; •i depositi o accumuli di lubrificanti usati, filtri e batterie esauste, involucri e contenitori vuoti di prodotti fitosanitari o veterinari, o altri prodotti contenenti sostanze pericolose, devono avere adeguata protezione dagli agenti atmosferici ed essere posti su pavimenti impermeabilizzati; • le carcasse di trattori, automobili o altri mezzi, ancora non smaltite, devono essere adeguatamente ricoverate sotto coperture che le proteggano dagli eventi atmosferici e su pavimenti impermeabilizzati, al fine di prevenire la contaminazione dei suoli, in quanto assimilabili ad una fonte di sostanze pericolose; • i contenitori di carburante posti su mezzi mobili devono essere omologati. In riferimento al punto 2, ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 si definisce scarico qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega in modo continuo il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. Si evidenzia che tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati, fatto salvo per le acque reflue domestiche o assimilate recapitanti in reti fognarie per le quali non è necessaria l’autorizzazione allo scarico. Si definiscono acque reflue domestiche le acque reflue provenienti da in-

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er la protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento, le aziende agricole devono provvedere alla corretta gestione degli scarichi e alla corretta gestione delle sostanze a livello di ordinaria attività agricola. A tal fine, tutte le aziende che utilizzano sostanze pericolose o che convogliano acque reflue in corpi idrici superficiali, nelle reti fognarie o destinate al riutilizzo devono rispettare gli adempimenti contenuti nella norma Bcaa 3. Le sostanze sono o possono essere contenute in prodotti o mezzi di produzione ordinariamente in uso presso le aziende agricole. L’uso corretto di tali prodotti o mezzi di produzione non genera pericoli di inquinamento, mentre la dispersione incontrollata o lo smaltimento scorretto dei loro residui può causare l’inquinamento delle falde. Pertanto, le aziende devono assicurare che i propri depositi, occasionali o permanenti di sostanze, mezzi di produzione o i sottoprodotti derivanti dal loro uso, che contengano sostanze pericolose, siano realizzati in maniera da evitare ogni dispersione su suolo o sottosuolo e la conseguente contaminazione delle falde acquifere. Sono da considerare fonte di possibile dispersione di sostanze pericolose anche gli accumuli o i depositi dei residui dell’uso di tali sostanze o mezzi di produzione. Gli impegni da rispettare sono i seguenti: 1. per tutte le aziende: - l’assenza di dispersione di combustibili, oli di origine petrolifera e minerali, lubrificanti usati,

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Condizionalità 1: le regole a cui devono sottostare le aziende agricole

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sediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche. Le aziende con scarichi assimilabili a quelli domestici sono quelle dedite: a) esclusivamente alla coltivazione del terreno e/o alla silvicoltura; b) all’allevamento di bestiame; c) alle attività indicate ai punti a) e b) che esercitano anche attività di trasformazione o

di valorizzazione della produzione agricola, inserita con carattere di normalità e complementarietà funzionale nel ciclo produttivo aziendale e con materia prima lavorata proveniente in misura prevalente dall’attività di coltivazione dei terreni di cui si abbia a qualunque titolo disponibilità. È vietato lo scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, fatta eccezione per

insediamenti, installazioni o edifici isolati che producono acque reflue domestiche. Al di fuori di questa ipotesi, gli scarichi sul suolo esistenti devono essere convogliati in corpi idrici superficiali, in reti fognarie ovvero destinati al riutilizzo in conformità alle prescrizioni fissate. È sempre vietato lo scarico diretto nelle acque sotterranee e nel sottosuolo.

Le sostanze vietate nelle produzioni animali Misura 121

Condizionalità 2: come devono comportarsi gli allevamenti

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ell’ambito della condizionalità le aziende devono rispettare gli adempimenti ed i divieti relativi all’utilizzo di talune sostanze nelle produzioni animali (ai sensi del Decreto legislativo n. 158 del 16.03.2006). Tali impegni sono contenuti nel Criterio di Gestione Obbligatorio (CGO) identificato con il numero 5. In particolare, gli allevamenti di bovini, bufalini, suini, ovi-caprini, equini, avicoli, conigli, selvaggina d’allevamento e/o i produttori di latte, uova, miele devono rispettare, salvo deroghe ed esclusioni, le seguenti prescrizioni: - divieto di somministrazione agli animali d’azienda di sostanza ad azione tireostatica, estrogena, androgena o gestagena, di stilbeni e di sostanze beta-agoniste nonché di qualsiasi altra sostanza ad effetto anabolizzante. Alcune di queste sostanze possono tuttavia essere impiegate a scopo terapeutico o zootecnico, purché ne sia in questo caso controllato l’uso sotto prescrizione medico-veterinaria con limitazione della possibilità di somministrazione solo da parte di un medico veterinario ad animali chiaramente identificati;

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- divieto di destinare alla commercializzazione animali o prodotti da essi derivati (latte, uova, carne, ecc.) ai quali siano stati somministrati, per qualsiasi via o metodo, medicinali veterinari contenenti sostanze tireostatiche, stilbeni, prodotti contenenti tali sostanze o loro derivati oppure siano state somministrate illecitamente sostanze beta-agoniste, estrogene, androgene e gestagene, oppure, in caso di trattamenti con sostanze beta-agoniste, estrogene, androgene e gestagene effettuati nel rispetto delle disposizioni previste per l’utilizzo terapeutico o zootecnico per i quali non sia rispettato il tempo di sospensione.

Data la natura estremamente specializzata dei controlli da effettuare per determinare il rispetto degli impegni del presente Criterio, al fine di stabilire la posizione aziendale per la condizionalità, sono tenuti in considerazione i soli esiti dei controlli effettuati dai Servizi Veterinari. L’infrazione commessa intenzionalmente, con decurtazione stabilita in questo caso al 20% del totale degli aiuti comunitari, si ha nei casi di contestazioni di reati penali che identifichino responsabilità dirette da parte delle aziende agricole oggetto di controllo.

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Tagli boschivi nelle aree protette dell’Astigiano

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mento riguarda sia il parco naturale di Rocchetta Tanaro che le due riserve (Valle Andona, Valle Botto, Valle Grande e Val Sarmassa) e i quattro siti di interesse comunitario di Asti e Rocchetta, con una particolare attenzione a quello situato a Valmanera. “Qui - conferma Carlo Carbonero, responsabile della vigilanza del Parco Paleontologico - ci sono diversi boschi di pregio, che andranno seguiti con molta attenzione, soprattutto nei casi in cui i proprietari intendano effettuare i tagli”. Per informare sulle procedure da adottare e sul funzionamento dello Sportello, i guardiaparco hanno affisso volantini nelle vicinanze del SIC (bar, trattorie, negozi, ecc.). Il sopralluogo preliminare servirà anche ad accertare che le dichiarazioni del privato sulla natura del bosco da tagliare corrispondano effettivamente alla realtà. “Queste procedure, che potrebbero sembrare eccessive, consentono di tenere sotto controllo le operazioni forestali ribadisce Carbonero -. Il bosco n o n è un magazzino di legname pronto all’uso in qualunque m o -

mento dell’anno, ma un’entità viva in equilibrio che necessita di cure e attenzioni. Le specie di alberi non sono tutte uguali: ce ne sono di più pregiate e altre che lo sono molto meno, di autoctone, esotiche o addirittura infestanti e dannose. Poi c’è il sottobosco che ha una sua precisa funzione. Insomma servono indirizzi precisi e controlli a volte anche severi”. L’attività di consulenza dello Sportello, che può accogliere e trattare le richieste per l’intero territorio regionale, è gratuita. I privati concorderanno con i guardiaparco la data del sopralluogo e al momento della presentazione della “comunicazione semplice” dovranno portare con sé alcuni specifici documenti (per saperne di più: www.astipaleontologico.it). Nel caso in cui il taglio boschivo, disciplinato dal regolamento regionale, sia stato avviato in assenza della “comunicazione semplice”, i proprietari saranno invitati a sospendere temporaneamente l’intervento e a provvedere immediatamente alla regolarizzazione della pratica.

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l Parco Paleontologico ricorda ai proprietari dei terreni che, prima di consegnare la cosiddetta “comunicazione di taglio” e procedere all’abbattimento del bosco ceduo o di eventuali piante ad alto fusto, è obbligatorio rivolgersi allo Sportello Forestale regionale, attivo a Palazzo del Michelerio, per concordare preliminarmente con i guardiaparco il sopralluogo nelle aree su cui s’intende intervenire. Lo Sportello funziona, in corso Alfieri 381, ogni martedì dalle 8.30 alle 12.30 (tel. 0141.592091). “Il nostro ente - ricorda Gianfranco Miroglio, presidente del Parco Paleontologico - è gestore diretto delle aree protette e ha la responsabilità di conservare e tutelare il patrimonio boschivo, consentendo al contempo lo svolgimento delle attività economiche dei proprietari dei terreni. Per questo motivo, e per avere sempre sotto controllo la situazione, abbiamo previsto un’uscita preventiva nei boschi coinvolti dagli abbattimenti”. Il provvedi-

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Occorre contattare preventivamente lo Sportello Forestale di Asti

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Biologico in crescita, nuove regole dal 2021 I controlli saranno estesi a tutti gli operatori della filiera

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LA NORMATIVA

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L’agricoltura biologica è regolamentata a livello europeo dal Reg. CE 834/2007, che ha sostituito il Reg. CE 2092/1991, successivamente integrato dal Reg. CE 889/2008 (norme attuative). Tale regolamento ha rivisto le norme relative alla produzione vegetale e animale, alla trasformazione, alla commercializzazione, alla etichettatura ed al sistema di controllo dei prodotti biologici, estendendo il campo di applicazione del metodo biologico anche al settore dell’acquacoltura, dei lieviti e delle alghe marine. L’importazione di prodotti biologici da Paesi Terzi è normata dal Reg. CE n. 1235/08 s.m.e.i., applicativo degli artt. 32 e 33 del Reg. CE 834/07, che ha riconosciuto che le norme di produzione biologica e i sistemi di controllo adottati da alcuni Paesi non aderenti all’Unione Europea sono equivalenti a quelli in vigore all’interno dell’Unione Europea (allegato III). Per esempio possono essere importati prodotti biologici dagli Stati Uniti, dall’Argentina, dal Canada e dall’Australia. Gli importatori devono registrarsi presso l’autorità o l’organismo di controllo riconosciuti del Paese Terzo interessato e tutte le spedizioni di prodotti biologici devono essere accompagnate da un certificato di ispezione. La normativa di riferimento a livello nazionale fa capo al D.M. 18354/2009. CHI CONTROLLA La Comunità Europea ha intro-

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dotto un rigoroso sistema di controllo di ogni fase della filiera produttiva biologica al fine di garantire il rispetto delle norme di produzione e delle regole previste dalla normativa vigente. Le imprese biologiche o in conversione, gli importatori nonché tutti i soggetti che operano nel settore e che utilizzano il logo e l’etichettatura biologica europea sono sottoposti almeno una volta all’anno ad un’ispezione da parte di un “Organismo di Controllo”. Tali controlli assicurano al consumatore finale l’acquisto di prodotti biologici effettivamente rispondenti alle specifiche caratteristiche previste. GLI ORGANISMI DI CONTROLLO L’attività di controllo è svolta da specifici enti privati o da autorità pubbliche designate da ciascun Stato membro dell’Unione Europea. In Italia tali organismi sono riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; essi svolgono la loro attività ispettiva sul territorio nazionale mediante visite di sorveglianza, ordinarie o straordinarie volte a: • Verificare la corretta e continua applicazione del metodo di produzione biologico nelle aziende

“bio” nonché il rispetto dei requisiti di “conversione” delle imprese durante il loro periodo di transizione dall’agricoltura non biologica a quella biologica; • Certificare le produzioni biologiche autorizzando l’uso del logo europeo; • Comunicare regolarmente i risultati dei controlli effettuati all’autorità competente o, qualora emergano, le incongruenze riscontrate. A ciascun ente di controllo è attribuito un codice di identificazione che deve figurare obbligatoriamente sull’etichetta di ogni prodotto biologico dell’azienda sottoposta alla sua ispezione. Sui prodotti importati tale codice risulta obbligatorio solo se viene utilizzato il logo biologico europeo. Il codice è così composto: AB-CDE-999 Dove: • AB è il codice ISO del Paese in cui viene effettuato il controllo; • CDE è un termine riferito al me-

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INFRAZIONI E IRREGOLARITA’ Nel caso in cui un operatore commetta irregolarità o infrazioni, a seconda della gravità e dell’entità, l’Organismo di Controllo può vietare l’immissione sul mercato e la commercializzazione dei prodotti identificati come biologici. SITUAZIONE DEL SETTORE E NOVITÀ ALL’ORIZZONTE

al 31/12/2015

al 31/12/2016

Variazione %

Superfici (Ha)

34.136

45.732

34%

Operatori (n.)

2.308

2.803

21,40%

(Dati SINAB da: “Bio in cifre 2017”) Un successo dettato soprattutto dall’interesse dimostrato dai consumatori, come dimostra la crescita costante, dell’ordine del 20%, dei prodotti bio venduti nella grande distribuzione ed un’incidenza dei prodotti biologici sul complessivo dell’agroalimentare italiano del 3% (dati SINAB 2017). Una fiducia nel comparto che avrebbe forse meritato maggiore attenzione da parte dell’UE nell’ambito del nuovo regolamento approvato dal Consiglio Ue con il quale si sarebbero potuti aumentare gli standard qualitativi richiesti e l’incisività dei controlli. Ma vediamo alcune delle principali novità che le nuove norme introdurranno a partire del 2021: • I controlli verranno estesi a tutti gli operatori della filiera mentre parallelamente viene introdotto un meccanismo di semplificazione che prevede controlli non più annuali ma

biennali per i soggetti che, per tre anni consecutivi, dimostrano di essere in regola • Paesi extra UE per esportare nella Comunità prodotti bio dovranno conformarsi agli standard europei (verranno quindi ridiscussi gli attuali accordi di “equivalenza” • Restano valide molte delle attuali “deroghe” a partire dalla possibilità di utilizzare sementi convenzionali (ciò almeno fino la 2035) • Verranno inoltre fissati valori limite di “contaminazione accidentale” di prodotti fitosanitari non autorizzati per il bio validi per tutta l’UE (fatta salva la possibilità per i paesi che, come il nostro, già oggi dispongono di proprie soglie, di mantenerle ma senza limitare il libero scambio con gli altri paesi UE che ne sono privi).

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[Articolo redatto in collaborazione con l’Associazione Produttori Biologici Terramica di Cuneo]

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Cresce il settore dell’agricoltura biologica in Europa, Italia e Piemonte. È il nostro Paese, insieme a Spagna e Francia, che vanta la crescita maggiore: sia in termini di superfici i che di numero di aziende e fatturato. Incrementi a due cifre per la nostra regione con un + 34% per ciò che riguarda le superfici ed un + 21,4% per gli operatori.

Periodo

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todo di produzione biologica (es. bio, org, eko,ecc.); • 999 è il numero di riferimento assegnato dall’autorità competente all’ente di controllo. Per esempio in Italia un possibile codice è IT BIO 004.

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Inaugurata la nuova Agrimacelleria Allegretti

Ad Asti, carne di razza Piemontese, dal produttore al consumatore stata inaugurata il 16 dicembre ad Asti, in via Giobert n. 36, la nuova Agrimacelleria Allegretti, Punto Campagna Amica che è stata spostata da Rocca d’Arazzo. Si trova ora in locali più moderni e ben rifiniti, dove il grande bancone mette in bella mostra i tagli migliori della razza bovina Piemontese. Tutti gli animali provengono dall’azienda agricola Renzo Allegretti di Castell’Alfero frazione Callianetto. Il rinnovato Punto Campagna Amica è gestito direttamente da Renzo Allegretti e dalla sua famiglia, la moglie Paola Romanato e i due figli Federica e Stefano, per proporre direttamente al consumatore i migliori tagli di carne bovina piemontese a un costo agevolato. L’Agrimacelleria Renzo Allegretti affianca al marchio Cam-

Eventi

È

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La nuova Agrimacelleria Allegretti si trova in Via Giobert n. 36 all’angolo con Via Natta

Renzo Allegretti di fronte alla nuova Agrimacelleria inaugurata il 16 dicembre scorso, l’insegna conserva il nome storico di questa antica macelleria aperta tantissimi anni fa dalla famiglia Rosso

pagna Amica anche quello dell’allevamento Coalvi, con tutte le ga-

ranzie offerte dal Consorzio degli allevatori di razza piemontese. La famiglia Allegretti segue un rigido disciplinare produttivo, in grado di ottenere carne di indiscussa qualità con bassissimo tenore di grassi, succosa e particolarmente saporita. Per informazioni e prenotazioni telefonare al n. 347 9184628 – 349 6846150.

Un nuovo laboratorio per la lavorazione delle farine Il “Tulipan” è stato inaugurato ad Antignano da Elisa Montrucchio stato inaugurato, domenica 3 dicembre, ad Antignano, in via Perosini, un nuovo laboratorio per la trasformazione delle farine. Elisa Montrucchio, titolare dell’azienda agricola a principale indirizzo cerealicolo e corilicolo, ha voluto dare il nome di “Tulipan” al nuovo laboratorio che è anche Punto Campagna Amica.

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Annunci economici numero 12 - 2017

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PUBBLICAZIONE ANNUNCIO ECONOMICO Gli annunci sono riservati agli Associati Coldiretti in regola con il Tesseramento, per i non tesserati è necessario associarsi con tessera da € 15,00. TESTO ANNUNCIO:

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Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione degli Annunci Economici sul periodico “Il Notiziario Agricolo”. In qualsiasi momento in base all’Art.13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti Asti, C.so F. Cavallotti n. 41 – 14100 Asti.

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