Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 13 - Anno 2014. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
ASTI
COLDIRETTI
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30 novembre 2014
m m a r i o
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Una “Giornata” particolarmente suggestiva
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Falso agroalimentare: costa 300 mila posti di lavoro
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L’agricoltura, l’unico settore che crea lavoro
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I 7 vincitori degli Oscar Green
Ma guarda un pò la Barbera 2014
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È rimasta a Isola d’Asti la borsa di studio Vastadore
Misura 111 -2,5 milioni di italiani allergici ai cibi; Riforma Pac, il vino e la nuova Politica agricola; Olio: in vigore l’obbligo del tappo antitruffa; Regime di pagamento unico; Supplemento di carburante agricolo; Denuncia degli alveari; la riforma della Pac e la riserva nazionale.
Sommario
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argomenti in evidenza
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Una “Giornata” particolarmente suggestiva Il “Ringraziamento” Coldiretti celebrato il 16 novembre a Bruno
Evento
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olta partecipazione, il 16 novembre, a Bruno per la Giornata del Ringraziamento organizzata da Coldiretti Asti. Erano presenti tutte le principali autorità provinciali, gran parte dei Sindaci dell’Astigiano accolti dal primo cittadino di Bruno, Manuela Bo, il presidente della Provincia, Fabrizio Brignolo, il presidente della Camera di Commercio, Mario Sacco, la consigliera regionale, Angela Motta, l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, il parlamentare Massimo Fiorio, i rappresentanti di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato, il rappresentante del Governo, il Prefetto di Asti, Dr. Pier Luigi Faloni. Con in testa la bandiera Coldiretti, portata da Marco Reggio, e a seguire gli altri gonfaloni, un lungo corteo ha attraversato il centro storico del paese per fermarsi ai piedi del monumento ai Caduti dove il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale, ha deposto un mazzo di fiori. A seguire, in una chiesa gremita, si è tenuta una suggestiva funzione religiosa celebrata dal Consigliere ecclesiastico Coldiretti don Francesco Cartello e dal Vescovo diocesano, Mons. Pier Giorgio Micchiardi.“Il Signore, pur affidando la terra e tutto il creato a noi e alla nostra intraprendenza – ha detto il Vescovo nell’omelia – è pur sempre Lui il Dio provvidente che si interessa a noi e benedice i nostri sforzi. Diciamo grazie e chiediamo anche la forza nel continuare a svolgere bene il nostro lavoro. Chiediamo anche la benedizione delle nostre fatiche quotidiane e, soprattutto, il dono di un cuore grande capace di superare chiusure ed egoismi, ricordando sempre chi è in difficoltà”. E proprio i doni della terra, frutto del sapiente lavoro degli agricolto-
A Sinistra: Offerta doni a Don Cartello e Monsignor Micchiardi; A destra: Mario Barbarino ha aperto l’offertorio
Marco Reggio con la bandiera Coldiretti ha aperto il lungo corteo
ri, sono stati portati all’altare con il commento di don Francesco Cartello. “Per primo lo Statuto della Federazione provinciale Coldiretti – ha detto don Cartello – affinchè il Signore benedica e consacri i principi e i propositi che guidano nel vivere insieme la realtà del lavoro, per il bene nostro, delle nostre famiglie e di tutti”. A seguire i cesti di ortaggi, vino, pane, salumi, miele, latte e formaggi, fiori. Infine un coltivatore si è presentato all’offertorio semplicemente a mani vuote: “Eccoci Signore davanti a Te – ha sottolineato il Consigliere ecclesiastico Coldiretti – con le nostre mani. Esse sono, assieme al cuore e alla
mente, lo strumento che ci dai per continuare nel tempo l’opera della tua creazione. Sono mani aperte e vuote, per dirti che abbiamo ancora e sempre bisogno di Te e dei tuoi doni”. Una bella manifestazione, resa ancora più suggestiva dai canti dell’apprezzata corale. Al termine della Messa ha fatto seguito la benedizione degli operatori delle macchine ed attrezzature agricole, portate sul piazzale della chiesa dagli agricoltori. “È stata una Giornata del Ringraziamento molto sentita – ha sottolineato il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale – in un piccolo paese, ma che ha una gran-
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oldiretti, la più grande forza sociale del territorio, quest’anno ha celebrato nel piccolo paese di Bruno la Giornata del Ringraziamento. Fra le atmosfere rilassanti del paesino fra la valle Belbo, l’Alto Monferrato e la Langa Astigiana, si sono ricreate le condizioni ideali per riflettere, in chiave cristiana, della situazione dell’agricoltura e delle condizioni in cui operano i suoi addetti. Proprio sulle piccole comunità rurali, nell’epoca e in risposta alla globalizzazione, fa leva il progetto di Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana”, affermatosi, in questi ultimi cinque anni, come l’unico vero progetto economico in risposta alla grave crisi attraversata dal Paese. Dalle piccole comunità rurali, è ripartito un agroalimentare sempre più glocal e destinato all’affermazione planetaria. Non a caso Coldiretti parla di “Made in Italy”. Certo, con 60 miliardi di falso prodotto ancora per il mondo, rimane molta strada da fare. La via però è tracciata: solo con ben definiti, rigidi e inflessibili accordi di filiera, sarà possibile proseguire verso un futuro sicuro. Per questi motivi i tanti esempi di accordi stipulati dai produttori Coldiretti a livello locale diventano fondamentali. Ripartendo dalle comunità rurali, dove esiste una maggiore socialità che si traduce in un più attento controllo e vigilanza sull’etica del lavoro, Coldiretti ha saputo riaffermare antichi principi sulla ridistribuzione dei profitti, riuscendo prima ad individuare e quindi a poco a poco a scardinare una casta che opera parassitariamente nel settore primario. Concetti dapprima un po’ astratti ai nostri governanti, ma resi sempre più nitidi da Coldiretti con la chiara difesa del “Made in Italy” che si sono tradotti, ad esempio, nell’applicazione della nuova Politica Agricola Comunitaria dicendo “basta alle rendite” con la composizione di una “black list” di soggetti che non potranno più accedere ai contributi comunitari. Oppure con i tanti accordi di filiera, sul latte, sul grano e la pasta, sulla carne, e su tanti altri prodotti che garantiscono il vero “Made in Italy” partento proprio dalla più remota delle campagne. L’uomo il suo sapere, la sua intraprendenza, il suo lavoro, il suo benessere, tornano al centro dell’attenzione e allontanano il profitto fine a se stesso, pianificato su scala industriale e sospinto dalla finanza.
Evento
L’uomo, il suo sapere, la sua intraprendenza
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Il corteo lungo il centro storico di Bruno
Il Sindaco di Bruno durante il suo discorso
cato il direttore provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta - abbiamo riscontrato una crescente sensibilità delle istituzioni e dell’opinione pubblica nei confronti del nostro settore. La presenza e la vicinanza dimostrataci nel corso della Giornata provinciale del Ringraziamento testimoniano come Coldiretti sia sulla strada giusta, una strada intrapresa con il progetto di una Filiera agrico-
la tutta italiana e che oggi possiamo dire abbia già dato ottimi frutti. C’è sicuramente ancora tanto cammino da fare, ma tutto questo ci sprona ad andare avanti sul percorso intrapreso”. La Giornata si è conclusa in allegria con il pranzo sociale presso il Circolo Amici di Bazzana di Mombaruzzo con l’impeccabile fritto misto alla piemontese.
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de tradizione agricola e, mi piace sottolineare, anche una grande tradizione nell’organizzare questa manifestazione, infatti ogni anno a Bruno si tiene una Giornata del Ringraziamento a livello locale. Questo soprattutto grazie all’unità e all’affiatamento della comunità rurale guidata da Mario Barbarino”. “Io ricordo fin da piccola – ha sottolineato il Sindaco di Bruno, Manuela Bo – come questa giornata fosse particolarmente sentita, non solo dagli agricoltori ma da tutta la comunità, oggi per noi è stata una giornata memorabile ed anche molto emozionante perchè non siamo abituati ad avere una partecipazione così importante con molte autorità e molte persone che arrivano da tutta la provincia”.“Anche con la manifestazione di oggi – ha rimar-
Bruno Porta riconfermato alla guida dei Pensionati Coldiretti Nella riunione dell’Assemblea elettiva tenutasi l’11 novembre
Associazionismo
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oppio appuntamento, l’11 novembre scorso, per gli aderenti all’Associazione Pensionati Coldiretti Asti. Si è riunita l’Assemblea straordinaria alle ore 10 per approvare alcune modifiche statutarie, e alle ore 11, nella parte ordinaria, per il rinnovo delle cariche sociali. Bruno Porta di Montemagno è stato confermato alla presidenza dell’Associazione. Per i prossimi quattro anni guiderà l’aggregazione maggiormente rappresentativa dei pensionati coltivatori diretti della provincia di Asti. L’Assemblea, composta dai delegati di tutti i comuni dell’Astigiano, rappresentativa di ben 5.465 pensionati aderenti a Coldiretti Asti, ha provveduto anche alla nomina di due vicepresidenti: Pierangelo Balbo di Bubbio e Vincenzo Satragni di Mombaruzzo. Il nuovo consiglio direttivo è completato dai seguenti rappresentanti risultati eletti dall’Assemblea: Gino Boido, Teresio Candelo, Luigi Cerrato, Carlo Emilio Ciocca, Giuseppe Faccio, Marisa Faccio, Agnese Fasano, Guido Gemello, Piero Massano, Oreste Saracco, Alfa Torchio, Gianfranca Verzello, Giuseppina Zandrino, Gisella Zuccone.
Bruno Porta Presidente Ass. Pensionti Coldiretti
Un momento dell’assemblea dell’11 novembre
“Ringrazio tutto il Consiglio – ha commentato il riconfermato presidente dell’Associazione Pensionati che ricopre anche lo stesso incarico a livello regionale, Bruno Porta – per la fiducia nei miei confronti: il lavoro da svolgere in difesa dei pensionati è davvero tanto. In primo luogo saremo chiamati a difendere le conquiste ottenute negli ultimi anni, considerato anche il momento di crisi economica, che si riflette inevitabilmente sulle condizioni di vita dei pensionati. Intendiamo
lavorare non solo per difendere i diritti acquisiti in tema socio assistenziale e sanitario, ma anche per chiedere al nuovo Governo Regionale la riconferma degli impegni rispetto all’assistenza domiciliare. Continueremo poi a lavorare per il progetto “Una Filiera agricola tutta italiana”, promosso con forza dalla nostra Organizzazione. Il nostro compito principale rimane, comunque, quello di affiancare i giovani nella conduzione delle imprese agricole, mettendo loro discretamente a disposizione la nostra esperienza e i nostri saperi”. Nella parte straordinaria dell’Assemblea, alla presenza di un Notaio, sono state apportate le modifiche allo statuto dell’Associazione, adeguandolo con quello di tutte le altre associazioni d’Italia, facendo così coincidere nell’anno 2018, dopo questo rinnovo appunto, le prossime consultazioni elettorali. All’Assemblea hanno anche relazionato sull’attività della Federazione Coldiretti Asti, il presidente Roberto Cabiale e il direttore Antonio Ciotta, facendo, tra l’altro, il punto della situazione sull’importante progetto Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana”.
L’agricoltura, l’unico settore che crea lavoro Dal Consuntivo dell’Annata del 26 novembre, è emerso come il “primario” sia in espansione
Fabrizio Brignolo con Giorgio Ferrero e Roberto Cabiale al Consuntivo dell’Annata Coldiretti
7 Il Presidente Cabiale e il Direttore Ciotta nel corso del dibattito
ettolitri a 850 mila, così come il numero degli animali allevati, per i bovini si è passati da 44.089 del 2013 a 43.162 capi. È anche diminuito il valore del frumento, passato da 198 euro alla tonnellata a 183, come quello del mais da 195 a 156”. numero 13 – 2014
passando dalla produzione, alla trasformazione e quindi alla vendita ai consumatori direttamente in azienda. Questo vuol dire che siamo in presenza di un settore dinamico, innovativo e in continua trasformazione che non si ferma di fronte alle difficoltà, ma che anzi sa andare a cercare e creare maggiore valore aggiunto”. “Purtroppo, però - ha sottolineato Luigi Franco, il responsabile dell’area economica di Coldiretti Asti che ha esposto i dati del Consuntivo - causa l’andamento climatico sfavorevole e la congiuntura economica negativa, l’annata non può considerarsi delle più felici. È diminuita la produzione vinicola, da 980 mila
Bilancio dell’annata
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ur diminuendo il numero delle imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio (6.690 nel 2014 contro le 6.913 del 2013) il settore agricolo in provincia di Asti non è in contrazione, ma in espansione. Infatti, complessivamente, aumentano gli occupati in agricoltura, da 10.880 del 2013 a 11.140, ai quali bisogna aggiungere le prestazioni effettuate dalle numerose cooperative di manodopera agricola sorte in questi ultimi anni e le ore di lavoro impiegate con i cosiddetti voucher durante la raccolta. È quanto è emerso il 26 novembre scorso, a Palazzo Enofila, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/2014 organizzato da Coldiretti Asti. “Praticamente è in atto – ha sottolineato Roberto Cabiale, presidente di Coldiretti Asti – una sorta di “ricomposizione fondiaria” dove le imprese agricole diminuiscono, ma aumentano di superficie e impiegano più lavoratori. Nel solo settore zootecnico abbiamo inoltre contato 49 imprese agricole che in questi ultimi anni hanno trasformato la loro attività in agrimacelleria, agrisalumeria o agrilatteria,
Bilancio dell’annata numero 13 – 2014
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Nonostante i valori generalmente negativi, grazie ad alcuni progetti di filiera realizzati da Coldiretti Asti, per alcune imprese agricole l’annata è stata più proficua. E’ il caso di chi ha aderito al “Progetto Vino”, dove alcuni viticoltori hanno comunque ottenuto mediamente 85 euro al quintale dalle loro uve barbera, alcuni con punte attorno ai 100 euro, praticamente triplicandone il valore rispetto alla vendemmia 2010. Con il “Progetto Grano di Qualità”, cento cerealicoltori hanno ottenuto mediamente 20 € al quintale dal grano tenero, praticamente 2/3 euro in più rispetto ai mercati. Anche il “Progetto Orticolo” ha garantito il ritiro di circa 7 mila quintali di prodotto dalla “F.lli Saclà”. Tutti esempi di come il progetto nazionale Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana”, calato sulla nostra realtà provinciale, abbia saputo dare buoni frutti. Con l’esposizione dei dati e l’elaborazione di un approfondito dossier consegnato ai giornalisti di fronte ai principali protagonisti dell’economia, ai rappresentanti dei principali enti dell’Astigiano fra cui il presidente e il direttore del Consorzio dell’Asti, Gianni Marzagalli e Giorgio Bosticco, il direttore dello Spresal, Roberto Zanelli, il direttore di Confesercenti, Gioacchino Falcone, il direttore del Settore Agricoltura della Provincia di Asti, Paolo Guercio, il dirigente della Cassa di Risparmio di Asti, Francesco Degiovanni, il presidente dell’Ambito di Caccia, Antonello Murgia, e molte autorità con in testa il Prefetto di Asti, Dr. Pier Luigi Faloni, Coldiretti ha anche voluto aprire un dibattito sul futuro del settore primario. Hanno esposto il loro intervento l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il presidente della Provincia di Asti, Fabrizio Brignolo, il presidente del Con-
Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Michele Maggiora durante il suo intervento
Luigi Franco, Responsabile Area Economica Coldiretti Asti, mentre espone i dati del Consuntivo
Filippo Mobrici ha parlato delle grandi potenzialità della Barbera d’Asti
Al dibattito sono anche intervenuti Franco Serra, Danilo Merlo e Adriano Cavallito qui tra il pubblico
sorzio dei Vini d’Asti e del Monferrato, Filippo Mobrici, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Michele Maggiora, il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco, il direttore dell’Associazione regionale allevatori, Tiziano Valperga, il presidente provinciale degli allevatori, Franco Serra, il vice presidente del Consorzio Agrario Nord Ovest, Adriano Cavallito, il consigliere provinciale con delega all’agricoltura, Francesco Marengo. Dal dibattito è emerso come sia necessario “fare sistema”, tutti insieme, per creare nuove prospettive al settore primario. Per il settore vitivinicolo si è parlato di come valorizzare il riconoscimento Unesco, di come creare un’identità territoriale forte legando il vino alla cultura, di come combattere la flavescenza dorata. Su questo ultimo punto l’assessore Ferrero ha annunciato
la realizzazione, in primavera, di un seminario internazionale sulla malattia della vite, mentre il presidente Maggiora ha garantito ulteriori finanziamenti. Per la zootecnica si punta alla definitiva valorizzazione del marchio Igp Vitellone Piemontese e all’affermazione della linea vacca-vitello, così come inserito nella nuova Politica Agricola Comunitaria. Per i seminativi si amplieranno le possibilità di affermazione delle produzioni di qualità per il frumento e si cercheranno nuove vie a maggiore valore aggiunto per gli altri cereali. Sull’ortofrutta, oltre all’accordo con la F.lli Saclà, si cercherà di rinnovare l’area del mercato ortofrutticolo, come ha sottolineato Fabrizio Brignolo, e si dovrà governare il settore corilicolo, il settore ad aver registrato un vero e proprio boom con il valore delle nocciole Piemonte schizzato a 5 euro al chilogrammo.
In agricoltura gli occupati crescono del triplo con gli istituti agrari che fanno segnare quest’anno un aumento record del 39 per cento dall’inizio della crisi nel 2007/2008. Non a caso, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento) mentre 4 genitori su 10 consiglierebbero al figlio di fare l’agricoltore. “Le campagne - spiega il presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo - possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative e per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. L’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”. Ora la sfida è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività”.
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ni, secondo una elaborazione Coldiretti sugli effetti del protocollo d’intesa firmato dalla Conferenza delle Regioni, dal Ministero delle Politiche Agricole, l’Ismea, l’Anci e l’Agenzia del Demanio che prevede la cessione ai giovani dei terreni agricoli che fanno capo a regioni ed enti locali. Si tratta secondo il Dossier della Coldiretti di oltre 140mila ettari di superficie agricola utilizzata censiti dall’Istat per i quali il programma di dismissione è già in atto per il Demanio e per le Regioni che in molti casi hanno già creato le “‘banche della terra” dove censire i terreni pubblici disponibili ma in alcuni casi anche i terreni incolti dei privati. Nel dettaglio sono ben otto le Regioni (Abruzzo, Campania, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria,Veneto e Lombardia) che hanno approvato leggi per favorire l’accesso ai terreni pubblici dei giovani imprenditori agricoli mentre in altre cinque sono in itinere (Calabria, Lazio, Marche e Molise). Le potenzialità del settore agricolo sono confermate anche nelle scuole secondarie
RIFLESSO
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’ agricoltura fa registrare un incremento record dell’1,5 per cento nel numero di occupati, che è pari al triplo del valore medio totale di tutti i settori, nonostante le pesanti difficoltà registrate a seguito del maltempo. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al terzo trimestre del 2014 divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat su occupati e disoccupati in Italia. Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante, è il risultato di una crescita dell’1,4 per cento al nord e del 12,6 per cento al centro mentre una leggera flessione dell’1,4 per cento si registra al sud. Ad aumentare in campagna sono il numero di lavoratori indipendenti (+3,6 per cento) mentre si riducono in misura contenuta, quelli dipendenti (-0,4 per cento). La situazione potrebbe evolvere ancora più positivamente grazie alla vendita o dall’affitto dei terreni agricoli pubblici che potranno far nascere oltre diecimila nuove imprese agricole condotte da giova-
Occupazione
I dati Istat esaltano il primario e sono impietosi rispetto agli altri settori
Ma guarda un pò la Barbera 2014 Sembrava un’annata compromessa ed invece è eccellente
Anteprima Barbera
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uesta volta la notizia è veramente buona e per i più inaspettata: l’annata 2014 della Barbera d’Asti Docg tende all’eccellenza. È quanto emerso il 27 novembre, nel corso della tredicesima edizione dell’Anteprima della Barbera d’Asti Docg organizzata da Coldiretti al Palazzo Enofila di Asti. “Dopo tanti anni di “Anteprima Barbera” - ha sottolineato il professor Vincenzo Gerbi dell’Università di Torino, uno dei maggiori esperti mondiali in campo enologico – aspettavo con impazienza l’esito di questa annata per poter annunciare, contro le previsioni dei più, di come la produzione 2014 possa annoverarsi fra le migliori dal punto di vista qualitativo. L’andamento climatico stagionale aveva fatto pensare al peggio, ma la perizia dei viticoltori e l’abilità dei vignaioli invece hanno fatto sì che anche quest’anno avremo eccellenti Barbera d’Asti”. Un giudizio lusinghiero, sentenziato dopo una degustazione da record: 18 campioni di Barbera d’Asti Docg, più uno della nuovissima denominazione “Nizza”. Una maratona per il professor Gerbi e per gli oltre 200 partecipanti alla serata, per lo più produttori di vini, enologi, i responsabili di cantine, giornalisti e alcuni rappresentanti di enti e associazioni che hanno collaborato all’iniziativa o semplicemente hanno voluto provare questa esperienza. Fra questi Antonella Bosso dell’Istituto sperimentale per l’Enologia con cinque ricerca-
La maxi degustazione in Anteprima della Barbera a Palazzo Enofila di Asti
Il Direttore Regionale Coldiretti Antonio De Concilio
Il Presidente Coldiretti Roberto Cabiale e il Professor Vincenzo Gerbi
tori del Centro di Ricerche Applicate, i responsabili del laboratorio della scuola Enologica di Alba, il direttore del Consorzio Agrario Nord Ovest, Vanni Valevano, il responsabile Colture Agrarie della Regione Piemonte, Gualtiero Freiburger, il presidente dell’Associazione Produttori Moscato, Giovanni Satragno, il presidente dell’Associazione Produttori Nizza, Gianluca Morino, il presidente del Consorzio Vini d’Asti, Filippo Mobrici, il presidente e il direttore CNA, Guido Migliarino e Giorgio Dabbene, il presidente e il direttore Confartigianato, Biagio Riccio e Giansecondo Bossi, il direttore Confesercenti, Gioacchino Falcone. I campioni di vino presi in esa-
me, rigorosamente anonimi col la sola indicazione della zona di provenienza, sono stati prima valutati dal punto di vista analitico. Infatti ogni degustatore aveva difronte una scheda tecnica, predisposta dal Centro Studi Vini del Piemonte, con la gradazione alcolica, il contenuto di zuccheri ridotti, glucosio e fruttosio, l’alcol potenziale, acidità totale, il pH, l’acido malico, lattico e tartarico, l’estratto totale, l’E.N.R. e l’E.S.N., l’anidrite solforosa e libera, l’aldeide acetica, l’A420 e A520, l’intensità di colore I.C. e T.C., gli antociani, i flavonoidi totali e catechina, i flavonoidi non antociani (tannini) e il rapporto tannini/antociani. I vini erano rappresentativi di tutto il territorio provinciale:
Anteprima Barbera
Una parte del personale Coldiretti che ha reso possibile la realizzazione della serata
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Momenti delle degustazioni organizzate da Coldiretti a Palazzo Enofila
presidente Coldiretti Asti – per i risultati ottenuti dai nostri vignaioli in un’annata comunque molto difficile, con poco sole e molte piogge. Ogni anno la nostra Anteprima registra una crescente professionalità da parte di tutta la filiera del vino e, sono sicuro, che questo si tradurrà in un ulteriore apprezzamento da parte dei mercati”.
Gli aspetti più interessanti dell’iniziativa, ha commentato il direttore regionale Coldiretti, Antonio De Concilio che ha voluto partecipare alle degustazioni in anteprima, sono proprio le indicazioni e i suggerimenti che si possono cogliere, anche dal punto di vista dei consumatori e degli amanti dei vini: l’annata 2014 della Barbera sarà eccezionale”.
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Agliano, Albugnano, Asti, Bubbio, Calosso, Canelli (2 campioni), Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato (2 campioni), Castel Boglione, Moncalvo, Montegrosso (2 campioni), Nizza Monferrato (3 campioni), San Damiano, Vesime. La Barbera con la gradazione alcolica più elevata proveniva da Vesime con 15,31% volume. “Quest’anno causa le condizioni atmosferiche avverse – ha sottolineato Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte – la vendemmia è stata tardiva e anche i vini sono ancora in una fase evolutiva. Proprio per questo i produttori presenti all’Anteprima hanno potuto raccogliere informazioni e suggerimenti per procedere a un completo e corretto affinamento del prodotto. Fin da ora, in ogni caso, si sono potute apprezzare le grandi potenzialità dell’annata 2014, sia sotto l’aspetto dell’intensità di colore, dei profumi che ovviamente del gusto”. L’Anteprima della Barbera d’Asti Docg di quest’anno ha anche vissuto un’ulteriore appendice. Il professor Gerbi e l’ampia platea hanno anche analizzato cinque Barbera dell’annata 2013, già prese in considerazione l’anno passato. Il loro decorso di affinamento, seppure non ancora da considerarsi ultimato, sta dando risultati importanti: “Nella mia personale scala di valori – ha rilevato Gerbi – uno è a 4 stelle, due sono a 4 stelle e mezza e due a cinque stelle, quindi decisamente eccellenti”. In somma le stelle brillano sia per l’annata 2013 che per la 2014, ci sarà dunque da divertirsi nello scovare le Barbera d’Asti Docg migliori. “Non possiamo che essere particolarmente orgogliosi – ha commentato Roberto Cabiale,
Falso agroalimentare: costa 300 mila posti di lavoro
La criminalità organizzata si concentra sul riciclaggio dei prodotti
Legalità
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Legalità, difesa e valore aggiunto per il vero agroalimentare italiano” è il titolo del convegno organizzato a Torino il 28 novembre scorso da Coldiretti Piemonte. Dopo l’introduzione a cura del magistrato della Corte dei Conti Andrea Baldanza e vice presidente del Comitato Scientifico sull’Osservatorio per la Criminalità in Agricoltura e nell’Agroalimentare, il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha aperto la discussione, che ha visto impegnati l’ assessore regionale all’ agricoltura Giorgio Ferrero in rappresentanza del presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio per la Criminalità Agricoltura e Agroalimentare Giancarlo Caselli e il generale comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute – Nas, Cosimo Piccinno. Presente anche il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello. La regia dell’interessante convegno è stata curata dalla moderatrice, Maura Fassio, giornalista della Rai del Piemonte. “Siamo di fronte a una drammatica escalation con i sequestri che hanno già raggiunto nel 2014 il valore di circa mezzo miliardo nell’agricoltura e nell’alimentare, diventate aree prioritarie di investimento della criminalità organizzata, che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrare in modo capillare la società civile e condizionare la via quotidiana delle imprese e delle persone”. È quanto ha denunciato il presidente Roberto
Il procuratore Caselli al convegno di Coldiretti Piemonte sulla legalità alimentare: si teme il riciclaggio di denaro sporco (“italian laundering”). Già 32 miliardi di euro di merce sequestrata nei primi otto mesi dell’anno
Moncalvo. “La tendenza in atto – ha evidenziato Moncalvo - è destinata a far salire il volume d’affari complessivo della criminalità organizzata che, secondo il rapporto Agromafie Coldiretti/Eurispes, aveva raggiunto circa 14 miliardi di euro nel 2013, con un aumento record del 12 per cento rispetto a due anni fa, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese, perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi. Per questo, le mafie hanno già imposto il proprio controllo sulla produzione e la distribuzione di generi alimentari del tutto eterogenei tra loro. Controllano in molti territori la distribuzione e talvolta anche la produzione del latte, della carne, della mozzarella, del caffé, dello zucchero, dell’acqua minerale,
della farina, del pane clandestino, del burro e, soprattutto, della frutta e della verdura”.Caselli e Baldanza hanno poi evidenziato nei loro articolati interventi che, quando si parla di contraffazione e falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy, non si possono non citare i costi a carico dell’Italia: 300.000 posti di lavoro. Il rapporto “Agromafie” dice che il fatturato del fraudolento Made in Italy, nel solo settore agroalimentare, ha oltrepassato i 60 miliardi di euro, quasi il doppio del fatturato delle esportazioni nazionali degli stessi prodotti originali. A tale proposito, il Ministro Martina ha già predisposto l’organizzazione a Milano, in vista dell’Expo, di un Forum internazionale di contrasto alla contraffazione e di studio dell’Italian sounding e dell’ancora più pericoloso Italian laundering, un mix ben confezio-
deve tutto alle Imprese che hanno creato eccellenze agroalimentari e che stanno generando un grande momento economico ed occupazionale, non possa non dare il proprio contributo a chi tenta di contrastare fenomeni speculativi alle spalle di produttori e consumatori”. Conclude Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte: “Ci aspettiamo il concreto sostegno delle istituzioni pubbliche e private. Siamo pronti ad accogliere il contributo di tutti in questa battaglia di civiltà. La repressione delle frodi inizia a dare i
suoi frutti anche in Europa, come ad esempio per l’olio falsamente etichettato Igp Toscano, sospeso dalla commercializzazione nei magazzini Harrod’s di Londra. Abbiamo voluto affrontare questo problema anche in Piemonte, terra dalle eccellenze produttive, dove spesso gli imprenditori corretti ed onesti subiscono una concorrenza sleale generata da fenomeni illegali che rischiano di creare danni irreversibili alla reputazione di tali eccellenze e, quindi, economici ed occupazionali per i nostri territori”.
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Relatori convegno Torino legalità 28 novembre
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nato di pubblicità e prodotti ingannevoli, sofisticazioni, scadente qualità, possibile lavaggio di danaro sporco. Come rispondere a questa situazione che, anziché fermarsi, è in costante aumento? L’audit della Commissione Europea sulle strutture nazionali di controllo promuove quelli italiani su Dop e Igp. Esistono 266 marchi registrati di cui, 161 Dop, 103 Igp e 2 Stg. Sono già stati effettuati 60 mila controlli ad opera di organismi di controllo come Icqrf, Nac, Corpo Forestale, Guardia Costiera, con oltre 32 milioni di euro di sequestri nei primi otto mesi dell’anno. Nel prendere la parola l’Assessora Giorgio Ferrero ha voluto sostanziare l’apprezzamento della Giunta Regionale per l’iniziativa di Coldiretti: “Il Presidente Chiamparino mi ha pregato di annunciare questa nostra volontà di adesione alla Fondazione che sarà presto portata in Giunta, poiché riteniamo che una Regione che
Il riconoscimento Unesco per tutelare il Made in Italy
Petizione Coldiretti per iscrivere nella lista l’”arte della pizza napoletana”
Made in Italy
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opo il riconoscimento Unesco del 22 giugno ai “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte”, l’Italia si arricchisce di un ulteriore sito nella prestigiosa Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità. La vite ad alberello di uve Zibibbo che caratterizza l’isola di Pantelleria ha infatti avuto il via libera Unesco e si aggiunge all’Etna (2013), alla dieta mediterranea (2010) e a nove zone delle dolomiti (2009). Adesso bisogna lavorare per l’iscrizione dell’“arte della pizza napoletana” nella lista Unesco dei patrimoni immateriali dell’umanità e tutelarne così l’identità, anche per fare definitivamente chiarezza sull’origine italiana degli ingredienti e sulle modalità di preparazione per garantire le condizioni igienico e sanitarie ottimali. La pizza napoletana dal 4 febbraio 2010 è stata ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea, ma ora l’obiettivo è quello di arrivare ad un riconoscimento internazionale di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell’identità.Per questo Coldiretti collabora alla petizione lanciata sulla piattaforma Change.org insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde per garantire pizze realizzate a regola d’arte con prodotti genuini e provenienti esclusivamente dall’agricoltura italiana e combattere anche l’agropirateria internazionale. In pochi giorni, ancheda Coldiretti Asti, sono state raccolte centinaia di firme. Chi volesse sottoscrivere la petizione può
recarsi agli uffici Coldiretti. Si vota on line per sostenere l’etichetta d’origine Basta collegarsi al Ministero delle Politiche agricole e rispondere ad 11 domande. Una consultazione pubblica on line per sostenere a livello europeo la necessità di rendere le etichette più trasparenti con l’indicazione dell’origine del prodotto agricolo. Per votare basta collegarsi al Ministero delle Politiche agricole che ha aperto sul propriosito internet un questionario rivolto a tutti gli italiani. Un’iniziativa sostenuta dalla Coldiretti con l’invito a tutti a partecipare, per sostenere l’importanza della tracciabilità dei prodotti agroalimentari e, con esse, l’attuazione della legge sull’etichettatura con l’indicazione obbligatoria dell’origine italiana. I consumatori, i produttori e gli operatori potranno esprimere il proprio punto di vista, rispondendo alle 11 domande del questio-
nario. I risultati saranno utilizzati come supporto e rafforzamento delle scelte nazionali che l’Italia farà sul tema dell’etichettatura, che verranno presentate a Bruxelles, in attuazione del nuovo Regolamento sull’etichettatura che entrerà in vigore il 13 dicembre. L’iniziativa fa parte delle misure di Campolibero della Legge Competitività e ha l’obiettivo di coinvolgere la collettività su una questione decisiva come la trasparenza delle informazioni sugli alimenti. Non si tratta dunque di un questionario puro e semplice, ma di uno strumento di condivisione con i consumatori degli indirizzi politici su una materia che incide sulla vita di ogni giorno. L’etichettatura è uno strumento importante per il patrimonio agroalimentare italiano, così come la valorizzazione dell’origine, che per il Made in Italy è fondamentale.
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Nuove etichette “anti allergeni” vede il divieto di indicazioni forvianti e una dimensione minima delle etichette per renderle più facilmente leggibili. Il nuovo regolamento prevede modalità diverse di indicazione delle sostanze allergeniche - che saranno evidenziate nella lista degli ingredienti per consentire al consumatore di individuarle più facilmente nei prodotti alimentari. Le nuove regole stabiliscono inoltre che le informazioni sugli allergeni dovranno essere fornite anche per i cibi non im-
ballati, ad esempio quelli venduti nei ristoranti o nelle mense. Con il nuovo regolamento anche il contenuto energetico e le percentuali di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, dovranno essere indicate sull’imballaggio in una tabella comprensibile, insieme e nel medesimo campo visivo. Tutte le informazioni dovranno essere espresse per 100g o per 100ml e potranno, inoltre, essere espresse anche in porzioni.
Sottoscritto il piano salva stalle
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Saranno riviste le zone vulnerabili da nitrati
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stata salvata circa 1/3 della produzione nazionale di prosciutti e formaggi Made in Italy a denominazione di origine, dal Parmigiano al Grana dal prosciutto di Parma a quello San Daniele messi a rischio da una scorretta definizione delle zone vulnerabili ai nitrati che avrebbe fatto chiudere migliaia di stalle. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’evidenziare gli effetti del “piano salva stalle” siglato dal Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e dai ministri all’Agricoltura Maurizio Martina e all’ambiente Gian Luca Galletti nell’ambito del forum “Made in Italy dopo Expo 2015” promosso dal Presidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini. Il piano salva stalle” prevede che entro 45 giorni il Governo emetta un decreto per la ridefinizione delle zone vulnerabili, dopo il
quale le Regioni avranno 30 giorni per disegnare la nuova mappa di gestione degli effluenti da allevamento. Le zone vulnerabili da nitrati – inizialmente designate dalle Regioni per fronteggiare la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea per l’incompleto recepimento della direttiva comunitaria – risultano pari a circa 4 milioni di ettari che si concentrano nelle aree di pianura e rappresentano quasi il 31,8% della superficie agricola utilizzabile secondo una mappa vecchia di oltre 20 anni che rischiava di mettere in ginocchio gli allevamenti del nord Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) con migliaia di aziende destinate a chiudere e la conseguente perdita di posti di lavoro.
“L’accordo per la revisione è dunque un passo determinante per salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurare la produzione di salumi e formaggi Made in Italy” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “la revisione è giustificata dagli studi recenti dell’Ispra che hanno chiarito come il coinvolgimento della fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile o minimo mentre assume un forte rilevanza il contributo di altre sorgenti in particolari minerali”. L’agricoltura – conclude la Coldiretti - ha un impatto di appena il 10 per cento sulle falde, tutto il resto deriva da scarichi industriali e residenziali che si sono moltiplicati per l’espansione urbanistica.
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ono saliti a 2,5 milioni gli italiani che soffrono di allergie alimentari interessati alle nuove norme europee sull’etichettatura degli alimenti. È quanto stima la Coldiretti nel commentare l’entrata in vigore il 13 dicembre del regolamento comunitario sulle informazioni alimentari ai consumatori che introduce l’obbligo di indicare informazioni nutrizionali fondamentali e di impatto sulla salute, impone l’evidenziazione della presenza di allergeni, pre-
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Sono obbligatorie le informazioni alimentari ai consumatori
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Normativa nitrati Regolamento 10R Reflui Periodi di divieto allo spandimento nella stagione invernale deroga 2014 IN ZONA VULNERABILE REFLUO
PERIODO VIETATO
DURATA (gg)
Letame con tenore di sostanza secca maggiore uguale al 20%, se distribuito su prati permanenti o avvicendati
15dic - 15 gen
30
Altri letami; materiali assimilati ai letami*
15 nov - 15 feb
90
Ammendante compostato con tenore di N totale inferiore al 2,5% (sul secco), di cui non oltre il 15% come N ammoniacale
15 dic - 15 gen
30
Altri ammendanti organici
15 nov - 15 feb
90
Deiezioni di avicunicoli essiccate con processi rapidi a tenori disostanza secca oltre il 65%
1 nov - 28 feb
120
Concimi contenenti azoto (minerali e di sintesi)
15 nov - 15 feb
90
1 dic - 28 feb
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1 nov - 28 feb
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Materiali palabili
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Materiali non palabili Liquame, se distribuito su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) oppure terreni con residuicolturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata NB PERIODO VALIDO ESCLUSIVAMENTE PER IL CORRENTE ANNO - STAGIONE 2014/2015 Altri liquami; materiali assimilati ai liquami **; acque reflue del settore agro-alimentare NB sono compresi i digestati.
FUORI ZONA VULNERABILE REFLUO Materiali palabili (letami* ecc.)
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Materiali non palabili (liquami** ecc.) NB sono compresi i digestati.
PERIODO VIETATO DURATA (gg) nessuno 1 dic - 31 gen
60
* Materiali assimilati ai letami =lettiere esauste degli allevamenti avicunicoli; deiezioni avicunicole anche non mescolate a lettiera rese palabili da processi di disidratazione (naturali o artificiali, svolti all’interno o all’esterno de ricoveri); frazioni palabili risultanti dal trattamento dei reflui zootecnici (compresi la seprazione solido/liquido,la disidratazione e il compostaggio). ** Materiali assimilati ai liquami = liquidi di sgrondo dei materiali paabili e dei foraggi; deiezioni avicunicole non mescolatea lettiera; frazioni non palabili risultanti dal trattamento dei rifiuti zootecnici (compresa la separazione solido/liquido);acque di lavagio di strutture, attrezzature ed impianti zootecnici, se mescolate ad effluenti zootecnici e qualora destinate ad utilizzo agronomico. NB sono compresi i digestati. SI RICORDA INOLTRE CHE SU TUTTO IL TERRITORIO È VIETATO SPANDERE QUALSIASI TIPO DI REFLUO: SUI TEERENI GELATI, INNEVATI, CON FALDA ACQUIFERA AFFIORANTE, CON FRANE IN ATTO E TERRENI SATURI D’ACQUA.
ULTIM’ORA NITRATI La Giunta Regionale ha disposto uno slittamento di 15 giorni della decorrenza del blocco invernale agli spandimenti di liquame zootecnico in Zona Vulnerabile. Pertanto il divieto decorre dal 1 dicembre 2014 al 28 febbraio 2015
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Riforma: il vino e la nuova Politica agricola lia non ha ancora stabilito la suddetta percentuale che potrebbe essere ridotta in alcuni territori a denominazione. Per il rilascio delle autorizzazione lo Stato membro fissa criteri di ammissibilità basati sulla disponibilità di superfice, sulle conoscenze e competenze professionali e sul rischio di una significativa svalutazione di una denominazione. Se le richieste di autorizzazione ammissibili risultano inferiori alla percentuale fissata nell’ambito della clausola di salvaguardia, queste sono tutte accettate, altrimenti sono concesse in proporzione e/o in base a criteri di priorità (giovani produttori, requisiti ambientali, ricomposizione fondiaria, sostenibilità economica, incremento della competitività aziendale e territoriale, incremento della qualità dei prodotti a denominazione di origine e indicazione geografica e aumento della dimensione dei piccoli vigneti). Il reimpianto nella stessa azienda
Il reimpianto nella stessa azienda rappresenta un altro aspetto importante nel nuovo sistema di gestione. Ai produttori che estirpano un vigneto dopo il 1̊ gennaio 2016 lo Stato membro garantisce automaticamente l’autorizzazione e tali autorizzazioni non sono conteggiate ai fini della clausola di salvaguardia. L’autorizzazione al reimpianto può, inoltre, essere concessa prima dell’estirpazione, purché questa avvenga entro quattro anni dalla data del nuovo impianto. È bene precisare che, contrariamente a quanto avveniva in precedenza, i diritti di reimpianto non possono essere più trasferiti in quanto l’autorizzazione deve essere utilizzata nella stessa azienda in cui avviene l’estirpazione e puo’ essere vincolata al reimpianto della stessa Do/Ig. Se il vigneto estirpato non era stato autorizzato, l’autorizzazione al reimpianto non sarà concessa. I diritti in portafoglio Ai viticoltori che detengono al 31
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a nuova programmazione dell’Ocm Unica prevede lo smantellamento del sistema delle quote che coinvolgerà anche il sistema dei diritti di impianto dei vigneti. L’abolizione del vecchio ordinamento è prevista dal 31 dicembre 2015. Dal 1° gennaio 2016, i diritti di impianto saranno sostituiti da un regime di autorizzazioni che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2030. Con il nuovo sistema gli impianti e i reimpianti saranno consentiti solo previa autorizzazione, concessa su richiesta dei produttori, espressa in ettari e legata ad una specifica superficie. Le autorizzazioni hanno una durata massima di tre anni e, in caso di non utilizzo da parte dell’agricoltore successivamente al rilascio, è prevista una sanzione. Per evitare un eccesso di offerta lo Stato membro, attraverso l’applicazione della clausola di salvaguardia, concede autorizzazioni fino all’1 per cento annuo della superficie vitata nazionale. L’Ita-
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Dal 1° gennaio 2016 i diritti di impianto saranno sostituiti da un regime di autorizzazioni
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dicembre 2015 diritti di impianto ancora validi è data la possibilità, fino al 2020, di convertire tali diritti in autorizzazioni. Le autorizzazioni così ottenute scadono il 31 dicembre 2023 e le superfici concesse a partire da diritti in portafoglio non concorrono al raggiungimento della clausola di salvaguardia. Gli impianti non autorizzati: cosa fare Gli impianti vitivinicoli devono essere monitorati dagli Stati membri i quali devono continuare a detenere inventario e schedario viticolo. I vigneti impiantati senza l’autorizzazione prevista nel nuovo sistema sono considerati illegali e, in quanto tali, dovranno essere obbligatoriamente estirpati a proprie spese dal produttore; se il produttore non rispetta l’obbligo di estirpazione incorrerà in una sanzione e inoltre non potra’ usufruire delle misure di sostegno previste dall’Unione. Il nuovo regime dei pagamenti diretti: diritti all’aiuto anche ai viticoltori, ma senza greening
Secondo quanto previsto nel nuovo regime dei pagamenti diretti, potranno presentare domanda anche i viticoltori, ai quali verranno riconosciuti diritti all’aiuto. Un importante vantaggio, derivante dall’attività di negoziazione e fortemente sostenuto da Coldiretti, consiste nell’esclusione delle superfici vitate dall’applicazione delle pratiche benefiche per il clima e l’ambiente (greening). Con
questa esclusione è stato di fatto riconosciuto il ruolo ambientale delle coltivazioni viticole, non solo dal punto di vista della biodiversità e della tutela dei paesaggi, ma anche e soprattutto l’importante ruolo sulla prevenzione del rischio idrogeologico che oggi preoccupa la maggior parte del territorio nazionale. Gli uffici del Caa Coldiretti sono a disposizione per ulteriori informazioni.
L’anticipo Comunitario Pac sale al 50% Ad inizio novembre è stato liquidato un ulteriore 30% Su proposta dell’Assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero, la Giunta regionale guidata dal Presidente Sergio Chiamparino ha adottato una delibera che autorizza l’Arpea al pagamento degli anticipi comunitari PAC fino ad un massimo del 50%. Dopo l’anticipo regionale di fine luglio pari a circa il 20%, le aziende agricole piemontesi hanno ricevuto entro la prima metà di novembre, ulteriori risorse fino al 30% del contributo spettante. Le risorse a disposizione dell’Organismo pagatore ammontano a circa 60 milioni di euro.
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Olio: in vigore l’obbligo del tappo antitruffa anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto. Va detto, anche che le modifiche introdotte nel corpo della cosiddetta legge salva-oli ne assicurano ora la più ampia operatività richiedendo a tutti gli organi di polizia giudiziaria un rafforzato impegno su tutti i fronti, dal controllo del traffico di perfezionamento attivo a quello delle modalità di vendita sottocosto. In una situazione in cui la produzione nazionale è crollata quest’anno del 35 per cento a circa 300mila tonnellate, occorre adottare tutte le misure necessarie per garantire trasparenza negli scambi, combattere i rischi di frodi e assicurare la possibilità di fare una scelta di acquisto consapevole ai consumatori italiani”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel chiedere di mettere a punto “una task force coordinata di controllo per l’im-
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mediata attuazione delle norme contenute nella legge “salva olio” approvata dal Parlamento”. Il richiamo in particolare, è alle norme sul funzionamento del mercato e della concorrenza: dalla previa autorizzazione del Ministero delle Politiche agricole all’ammissione al regime di perfezionamento attivo nel caso di acquisto dai Paesi extra Ue di miscele di olio fino alla disciplina contro il segreto, che contempla l’accesso ai documenti degli uf-
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ontro le truffe, è entrato in vigore l’obbligo del tappo antirabbocco per tutti i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti nei pubblici esercizi, secondo quanto previsto dalla legge europea 2013 bis approvata dal Parlamento e pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261. Si tratta di una misura di trasparenza per evitare che le vecchie oliere in bar, mense, ristoranti e pizzerie vengano riempite o allungate con prodotti stranieri spacciati per italiani, come purtroppo spesso avviene in una situazione in cui sono aumentate del 45 per cento le importazioni nei primi sette mesi del 2014. Secondo il provvedimento, gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. La legge prevede anche sanzioni per chi non usera’ oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista
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La norma a tutela per il prodotto Made in Italy, vale anche per gli agriturismo
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA
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fici di sanità marittima, aerea e di frontiera delle informazioni detenute attraverso collegamenti a banche dati elettroniche. L’Italia è il primo importatore mondiale di oli di oliva che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Sotto accusa è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è qua-
per poter scegliere consapevolmente. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato il consiglio di Coldiretti è quello di guardare con più attenzione le etichette ed acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. L’Italia può contare su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.
Regime di pagamento unico La percentuale di taglio per il 2014
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si impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento
n seguito alla riduzione di risorse previste per l’anno 2014 rispetto alle risorse indicate nell’allegato VII del Reg. 73/2009 per lo stesso anno, il Regolamento transitorio (Reg. (UE) 1310/2013) ha modificato il massimale nazionale per il 2014 portandolo da 4.379.985.000 euro a 3.953.394.000 euro. Al fine di rispettare il nuovo massimale l’Italia dovrà procedere ad un taglio lineare del valore totale dei diritti all’aiuto assegnati, prima del pagamento del saldo della domanda unica 2014. La percentuale di taglio è stata stabilita da Agea pari all’8,41 per cento sulla base della riduzione del massimale e dei dati forniti dagli Orga-
nismi pagatori relativamente alle domande di accesso alla riserva nazionale per l’anno 2014. Appare quindi evidente che i titoli riferiti alla domanda 2014 subiranno una riduzione pari all’8,41 per cento. In merito agli anticipi, il cui pagamento è stato autorizzato da Agea lo scorso 8 ottobre, il pagamento del saldo sarà eseguito considerando il nuovo valore dei titoli derivanti dalla riduzione. Inoltre, secondo quanto stabilito nel Regolamento di esecuzione (UE) N. 1227/2014 della Commissione del 17 novembre 2014, i pagamenti diretti di valore superiore a 2.000 euro da versare agli agricoltori in relazione alla domanda 2014
sono ridotti dell’1,302214 per cento. Di conseguenza, per il 2014, i pagamenti diretti di valore superiore a 2.000 euro, oltre al taglio derivanti dall’adattamento al nuovo massimale (-8,41 per cento), subiranno anche il taglio relativo alla disciplina finanziaria (-1,3 per cento), con una riduzione complessiva pari al 9,71 per cento. Tuttavia, si ricorda che nel 2013 ai pagamenti di importo superiore a 5.000 euro si applicava la modulazione con un taglio pari al 10 per cento, con una riduzione maggiore rispetto a quella prevista per il 2014. I centri Caa Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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Supplemento di carburante agricolo Concesso per l’essiccazione del mais nella misura di 50 litri per ettaro
Denuncia degli alveari Da presentare entro dicembre
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nche per il 2014 gli apicoltori astigiani (sia produttori professionali che amatoriali) entro il 31 dicembre dovranno presentre alla Provincia di Asti la denuncia degli alveari detenuti. Ad imporre l’adempimento burocrati è la Legge Regionale n. 20/98, capo V, articolo 12, che prevede, in caso di omissione della denuncia, il pagamento di una sanzione amministrativa da 155 a 465 euro. Nell’Astigiano ope-
rano ben 263 apicoltori, con quasi 14.000 alveari. Ricordiamo che la denuncia deve essere presentata alla Provincia nel cui territorio si trova l’apiario. Gli uffici degli Assessorati Provinciali Agricoltura rilasceranno un codice identificativo all’apicoltore che dovrà riportare, in maniera ben visibile, in ognuno degli apiari posseduti, per mezzo di un cartello (dimensioni di 10 cm di altezza per 20 cm di lunghezza).
essiccare, la superficie che deve risultare da fascicolo aziendale e il grado di umidità del prodotto alla raccolta. Inoltre per l’essiccazione dovranno essere utilizzati esclusivamente essiccatoi iscritti su libretto di controllo Uma. Per ottenere l’agevolazione, gli interessati possono rivolgersi agli uffici Coldiretti. Info: 0141.380.413.
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nel recente periodo così come stabilito dell’assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte. In questo modo si andrà incontro alle esigenze delle aziende agricole che si trovano a dover utilizzare maggiori quantitativi di carburante per poter essiccare il raccolto. Nella domanda per ottenere il supplemento occorre indicare la quantità di mais da granella da
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l Servizio Agricoltura della Provincia di Asti rendo noto che è concesso un supplemento di carburante agricolo agevolato per le operazioni di essiccazione della granella di mais, pari a 50 litri per ettaro. L’intervento aggiuntivo – ha spiegato il dirigente del Servizio Agricoltura della Provincia, Paolo Guercio – è stato assegnato per le frequenti precipitazioni intervenute sul territorio
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La riforma della Pac e la riserva nazionale Nel primo anno l’Italia destinerà il 3 per cento del massimale base
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osì come avveniva nella vecchia programmazione, anche nel nuovo regime dei Pagamenti diretti è stata data la possibilità allo Stato membro di istituire una riserva nazionale. Nel primo anno di applicazione l’Italia ha scelto di destinare alla riserva nazionale il 3 per cento del massimale previsto per il pagamento di base, corrispondente all’1,74 per cento del massimale nazionale previsto per il finanziamento di tutti i pagamenti diretti. La riserva nazionale dovrà essere utilizzata in via prioritaria per l’assegnazione di titoli ai giovani agricoltori e ai nuovi agricoltori che iniziano la loro attività agricola. Tra gli ulteriori utilizzi previsti dal regolamento, l’Italia destinerà la riserva nazionale alle seguenti priorità: a) coprire il fabbisogno per il pagamento dei giovani agricoltori per arrivare al 2 per cento in caso di necessità; b) assegnare titoli agli agricoltori per evitare che le terre siano abbandonate, comprese le zone soggette a programmi di ristrutturazione connessi ad un intervento pubblico; c) assegnare titoli agli agricoltori al fine di compensarli per svantaggi specifici; d) assegnare titoli agli agricoltori ai quali è stata negata l’assegnazione di titoli per cause di forza maggiore o di circostanze eccezionali; e) praticare un aumento lineare del valore dei titoli su base permanente, se la pertinente riserva nazionale supera lo 0,5 per cento del massimale nazionale previsto per il pagamento di base, ferme restando le disponibilità per i giovani, per chi
inizia l’attività agricola, per le assegnazioni previste ai precedenti punti a) e b) e per gli agricoltori che hanno diritto ad un aumento a seguito di una decisione giudiziaria definitiva o un provvedimento amministrativo definitivo; Possono presentare domanda alla riserva nazionale le persone fisiche e giuridiche di età compresa tra 18 e 65 anni e unicamente gli agricoltori attivi. L’assegnazione dovrebbe essere fatta (si attendono ancora le istruzioni ministeriali) sulla base del valore unitario nazionale dei titoli nell’anno di assegnazione, pari a circa 180 euro/ha, a cui si aggiungono circa 93 euro/ha per il pagamento greening; pertanto i pagamenti spettanti agli agricoltori che accedono alla riserva nazionale potrebbero essere di circa 273 euro/ha. Nell’allegato I del decreto ministeriale sono illustrati i criteri di priorità in caso di richiesta eccessiva e superiore alla dispo-
nibilità dei fondi della riserva. In particolare, i criteri di priorità sono: l’età del richiedente: il punteggio maggiore spetta ai soggetti di età inferiore o uguale a 40 anni; la zona altimetrica in cui ricade l’azienda: alle aziende di montagna spetta il punteggio maggiore rispetto alle aziende situate in collina o pianura; la professione o il livello di istruzione del richiedente: i punteggi maggiori spettano ai soggetti con contribuzione previdenziale in agricoltura e ai soggetti con laurea specialistica o vecchio ordinamento; per i richiedenti donna è previsto un punteggio aggiuntivo. Quindi un giovane agricoltore donna con laurea specialistica o vecchio ordinamento oppure con contribuzione previdenziale in agricoltura, la cui azienda ricade in montagna riceverà il punteggio massimo (100 punti) in caso di applicazione dei criteri di priorità.
Nuovi Segretari a San Damiano e Villanova Nominati Responsabili di Zona Carlo Torchio e Giorgio Nervi
Giorgio Nervi Segretario Zona Villanova
giore efficienza organizzativa che sicuramente si ripercuoterà
positivamente sull’efficacia dei servizi offerti agli associati.
Le rosse del Cavallino incontrano la Barbera Raduno Ferrari lungo le colline del Monferrato
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ran successo per il 2° ritrovo Ferrari organizzato il 28 settembre scorso dall’amministrazione comunale di Castelnuovo Belbo. Alla manifestazione hanno partecipato ben 36 Ferraristi provenienti da varie parti di Piemonte, Lombardia e Liguria e anche due dalla Svizzera. I fantastici dodici cilindri del Cavallino hanno rombato fin dal mattino lungo le colline del Monferrato, prima a Castelnuovo Belbo, poi a Mombaruzzo nelle frazioni di Bazzana e Casalotto, quindi a Fontanile per località Gianola fino a Nizza Monferrato. Nel pomeriggio la “carovana” ha raggiunto Castelnuovo Calcea in visita all’Azienda agricola Marco Reggio dove sono state scattate le fotografie pubblicate in questa pagina. I Ferraristi hanno potuto
partecipare ad una degustazione di vini, abbinati alle crostate fatte in casa dalla signora Elsa, moglie del titolare. Ad ogni ospite è stata omaggiata una confezione
di nocciole Tonda Gentile. Particolarmente apprezzato è stato quindi l’incontro fra le Rosse del Cavallino e la Rossa della Barbera d’Asti.
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Carlo Torchio Segretario Zona San Damiano
Notizie
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a zona di San Damiano e Villanova, retta fino ad ora da una sola segreteria, su decisione del direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta e ratifica della giunta esecutiva della Federazione, è stata sdoppiata, ottenendo pertanto piena autonomia. Conseguentemente, il 1° novembre scorso, il Direttore ha individuato i due nuovi responsabili, nominando Carlo Torchio Segretario della Zona di San Damiano d’Asti e Giorgio Nervi Segretario della Zona di Villanova d’Asti. La decisione è stata presa per garantire alle due importanti zone una mag-
I 7 vincitori dell’Oscar Green Tante idee: le api antinquinamento, le microalghe, le chips di pane, le fragole volanti
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e api con i loro preziosi alveari come vere e proprie centraline antinquinamento, la stravagante coltivazione di microalghe molto apprezzate in cosmesi, in campo salutistico e in agricoltura, le prime chips di pane leggere e gustose, la canapa con stupefacenti virtù culinarie, ma utile anche nella bioedilizia, il pecorino anticolesterolo amico del cuore, le fragole volanti con la carta d’identità e il carcere di Capanne a Perugia che ridona dignità e voglia di vivere ai detenuti sono i vincitori del concorso “Oscar Green” 2014, il premio per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti dei premi “Oscar Green” sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica. Essere particolarmente attenti alla tutela dell’ambiente oggi è fondamentale, soprattutto in una zona tristemente nota come quella della Terra dei fuochi, tanto da far vincere un Oscar, quello della Coldiretti assegnato nella categoria non solo agricoltura a Salvatore Sorbo. Il giovane apicoltore della Coldiretti ha, infatti, messo le sue arnie a disposizione di “Cara Terra” un virtuoso progetto di biomonitoraggio dell’ambiente, nella terra dei fuochi, attraverso le api. Questo ambizioso progetto che prevede la collaborazione dell’’università di Napoli e quella del Molise ha lo scopo di trasformare gli alveari e le arnie delle api in vere e proprie centraline di biomonitoraggio (ognuna delle quali controlla 7 chilometri quadrati del territorio) per rilevare il grado di inquinamento presente sul territorio. Le api, infatti, si sa, non mentono mai, volano, si cibano di nettare e acqua che sgorga dalle falde, catturano le polveri
Un momento della premiazione degli Oscar Green 2014 con il Presidente Nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo
sottili (il noto pm10) e trasmettono le informazioni raccolte, ogni giorno, al loro alveare. Nella categoria Esportare il territorio invece l’Oscar va alla brillante idea di Domenico D’Ambrosio che ha inventato la prima chips di pane sfruttando l’idea di un gesto antico, quello di strappare la corteccia del pane che ad Altamura in Puglia si compie da secoli per consuetudine. Da qui infatti nasce l’intuizione di creare una vera e propria sfoglia di semola di grano duro ai mille sapori dall’extravergine al formaggio di cui se ne può tranquillamente fare una scorpacciata senza temere per la linea perché risulta leggera e altamente digeribile. L’Oscar green nella categoria stile e cultura d’impresa se lo aggiudica invece la geniale idea di Pasquale Polosa che in Basilicata, dopo i suoi studi universitari, individua un antico canapaio, dove probabilmente in passato veniva prodotta la canapa e mette in coltura 10 ettari di canapa (cannabis sativa), di quelle a basso contenuto di principio attivo e ad alto contenuto di proprietà terapeutiche. Ecco i trasformati: un olio incredibile per le sue potenzialità da impiegare nella medicina e nella nutrizione umana, farine e biscotti, pasta e
cioccolato, ma anche fibra, tessuti e materiale per la bioedilizia oltre a pannelli fonoassorbenti. E ancora nella categoria Ideando viene premiato l’entusiasmante modello imprenditoriale di Matteo Castioni che ha invece sperimentato con successo la stravagante idea di coltivare in Veneto le microalghe della specie Spiruline e Haematococcus che risultano essere davvero portentose. Le microalghe di Matteo infatti non solo vengono ampiamente nel utilizzate nel mondo della cosmesi e consigliate come integratori e ricostituenti nelle diete ipocaloriche perché particolarmente ricche di proteine sali minerali e antiossidanti naturali, ma sono molto utili anche in agricoltura perché risultano essere ottimi fertilizzanti naturali. Per la categoria Campagna Amica l’Oscar va invece a Guglielmo Stagno D’Alcontres che a pochi passi dal centro di Milano ha creato delle vere e proprie serre spaziali riscaldate con pannelli fotovoltaici dove vengono coltivate delle straordinarie fragole in orti sospesi. Tutto il prodotto poi viene sapientemente distribuito in tutta la città con delle Apecar insieme a confetture, succhi di frutta, piantine per arricchire i
TUTTI I VINCITORI DI OSCAR GREEN 2014 PER CIASCUNA CATEGORIA CATEGORIA IDEANDO LE MICROALGHE ELISIR DI LUNGA VITA Veneto - Matteo Castioni Le microalghe della specie Spiruline e Haematococcus prodotte da Matteo sono davvero portentose. Non solo vengono ampiamente nel utilizzate nel mondo della cosmesi e consigliate come integratori e ricostituenti nelle diete ipocaloriche perché particolarmente ricche di proteine sali minerali e antiossidanti naturali ma sono molto utili anche in agricoltura. Le microalghe infatti grazie a recenti studi scientifici, servono anche come ottimi fertilizzanti naturali (approvati dalla U.E. per l’agricoltura biologica e biodinamica) e come sistema di difesa da funghi, batteri e virus che spesso colpiscono le piante (basti pensare che con soli 5 grammi di microalghe si fertilizza un ettaro di terreno). La prossima frontiera di Matteo? Creare impianti per la produzione delle alghe fai da te, ognuno a casa sua. CATEGORIA ESPORTARE IL TERRITORIO LE PRIME CHIPS DI PANE CHE PIACCIONO A GRANDI E PICCINI Puglia - Domenico D’Ambrosio Leggere, croccanti, ai mille sa-
pori, dall’extravergine al formaggio. Si può fare una scorpacciata senza temere per la linea perché le chips di grano sono leggere e altamente digeribili. E’ proprio questo il segreto del successo di Domenico D’Ambrosio che sfruttando una lunga tradizione di panificazione di famiglia ha saputo ricavare una brillante idea imprenditoriale. Da un gesto antico (quello di strappare la corteccia del pane che ad Altamura si compie da secoli per consuetudine) nasce l’intuizione della “panatina” una vera e propria sottilissima sfoglia di semola di grano duro. La particolare chip di grano è pensata per tutti, per chi ha problemi di alimentazione e per chi tiene alla linea, per essere gustata come una semplice patatina o per accompagnare dei fantastici aperitivi. Molto presto le chips di Domenico sbarcheranno in America e approderanno alla Bottega Italiana di cui Domenico è gestore per essere proposte al mercato estero, dove i prodotti del Panettiere di Altamura sono già ben noti. CATEGORIA STILE E CULTURA D’IMPRESA DALLA CANAPA STUPEFACENTI SORPRESE CULINARIE Basilicata Pasquale Polosa Pasquale dopo i suoi studi universitari individua un antico canapaio, dove probabilmente in passato veniva prodotta la canapa e mette in coltura 10 ettari di canapa (cannabis sativa), di quelle a basso contenuto di principio attivo e ad alto contenuto di proprietà terapeutiche. Ecco i trasformati: un olio incredibile per le sue potenzialità da impiegare nella medicina e nella nutrizione umana, farine e biscotti, pasta e cioccolato, ma anche fibra, tessuti e materiale per la bioedilizia oltre a pannelli fonoassorbenti. CATEGORIA NON SOLO AGRICOLTURA LE API CENTRALINE ANTIN-
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della terra, che producono qualità da mettere nel cestino della spesa, pensando ai bambini e alle famiglie che stanno a casa. “I nostri giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee” dichiara il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.
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balconi dei palazzi, ma soprattutto macedonie e frullati preparati sul momento per deliziare i palati dei turisti. Certificazione e qualità l’azienda Stagno non conoscono rivali: basta una foto al QR code e di quella fragola conosci chi l’ha raccolta, a che ora e in quale centimetro quadrato di orto sospeso è stata piantata. È qui che viene prodotta ogni giorno energia pulita per 5mila persone, oltre tutta quella che serve per gli impianti dell’azienda. Nella categoria in filiera viene invece premiato Carlo Santarelli che in Toscana ha deciso di produrre con grande successo un pecorino anticolesterolo. Si tratta di uno straordinario progetto scientifico realizzato dal caseificio di Carlo, in collaborazione con l’Università di Pisa e di Cagliari, che ha caratteristiche davvero sorprendenti perché il pecorino anticolesterolo viene realizzato semplicemente modificando le abitudini alimentari delle greggi e cambiando i loro pascoli. Mille campioni, 24 prove di caseificazione, cento formaggi sotto analisi e i risultati sono sorprendenti. E per finire la menzione speciale per Paese Amico viene assegnata, a Bernardina Di Mario, grazie al progetto dell’orto amico dei detenuti nel Carcere di Capanne a Perugia. In questo carcere la vera libertà è nell’orto, è nei dodici ettari di terra, con frutteto, oliveto, quattro serre, ma anche ortaggi in pieno campo e un allevamento di polli, con tanto di macello aziendale. Lavorare campi, la gioia di vedere i prodotti crescere, la bellezza di sentirsi cambiati, utili, positivi serve come spinta per restituire ai detenuti la voglia di vivere. Nel carcere di Capanne c’è persino chi ha scontato la pena e potrebbe uscire, ma ha fatto richiesta di rimanere. È un oasi di pace dove è davvero possibile pagare gli errori e riconquistare la dignità, quella di essere lavoratori
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QUINAMENTO DELLA TERRA DEI FUOCHI Campania - Salvatore Sorbo Salvatore Sorbo è un giovane apicoltore che ha messo le sue arnie a disposizione di “Cara Terra” un virtuoso progetto di biomonitoraggio dell’ambiente, nella Terra dei fuochi, attraverso le api. Questo ambizioso progetto che prevede la collaborazione dell’’università di Napoli e quella del Molise ha lo scopo di trasformare gli alveari e le arnie delle api in vere e proprie centraline di biomonitoraggio (ognuna delle quali controlla 7 chilometri quadrati del territorio) per rilevare il grado di inquinamento presente sul territorio. Le api, infatti si sa non mentono mai.. volano, si cibano di nettare e acqua che sgorga dalle falde, catturano le polveri sottili (il noto pm10) e trasmettono le informazioni raccolte, ogni giorno, al loro alveare. E così ogni giorno un esercito di 10 milioni di giubbe gialle raccontano qual è il grado di inquinamento dell’acqua di cui si abbeverano e le particelle di inquinamento presenti nell’aria. Il loro lavoro ammette Salvatore, è l’indagine più attendibile che possa esistere. Più di quanto gli strumenti classici di rilevamento possano raccontare. I prodotti di Salvatore vengono poi commercializzati insieme ad altri prodotti di suoi colleghi apicoltori, che aderiscono sempre al virtuoso progetto di biomonitoraggio ambientale, dalla cooperativa CoNaProA che per ora, fortunatamente, non ha subito danni diretti dalla triste vicenda della Terra dei fuochi. CATEGORIA CAMPAGNA AMICA LE FRAGOLE VOLANTI CON LA CARTA D’IDENTITÀ Lombardia - Guglielmo Stagno D’Alcontres A pochi passi dal centro di Mi-
lano nell’azienda di Guglielmo ci sono delle serre spaziali riscaldate con pannelli fotovoltaici dove vengono coltivate delle straordinarie fragole in orti sospesi. Tutto il prodotto poi viene sapientemente distribuito in tutta la città con delle Apecar insieme a confetture, succhi di frutta, piantine per arricchire i balconi dei palazzi ma soprattutto macedonie e frullati preparate sul momento per deliziare i palati dei turisti. Certificazione e qualità l’azienda Stagno non conoscono rivali: basta una foto al QR code e di quella fragola conosci chi l’ha raccolta, a che ora e in quale centimetro quadrato di orto sospeso è stata piantata. È qui che viene prodotta ogni giorno energia pulita per 5mila persone, oltre tutta quella che serve per gli impianti dell’azienda. CATEGORIA IN FILIERA PECORINO ANTICOLESTEROLO IL MIGLIORE AMICO DEL CUORE Toscana - Carlo Santarelli Si sa che a chi ha il colesterolo alto è assolutamente vietato mangiare del buon pecorino, ma oggi, grazie alla brillante intuizione di Carlo Santarelli, non solo lo si può gustare, ma addirittura è consigliato per contrastare l’atavico nemico del cuore.Si tratta di uno straordinario progetto scientifico realizzato dal caseificio di Carlo, in collaborazione con l’università di Pisa e di Cagliari che ha un aspetto davvero sorprendente ossia che il pecorino anticolesterolo viene realizzato semplicemente modificando le abitudini alimentari delle greggi e cambiando i loro pascoli. Mille campioni, 24 prove di caseificazione, cento formaggi sotto analisi e i risultati sono sorprendenti. Questo formaggio arricchito di omega 3 e Cla (un acido grasso che appartiene al gruppo degli Omega-6) che risulta assolutamente inodore e insapore e quindi non altera le caratteristiche organolettiche del Pecorino, non fa soltanto bene all’uomo,
ma per ottenerlo si nutrono le pecore in modo sano, migliorando anche la loro salute. Insomma le pecore al pascolo brucano il lino, e in stalla lo mangiano dell’ottimo foraggio arricchito col olio di soia producendo così un latte naturale di altissima qualità tutto l’anno. È talmente richiesto che il consorzio è a caccia di allevatori che nutrano i propri animali con queste. Ecco come rinasce l’agricoltura. Scienza e natura a servizio della salute. MENZIONE SPECIALE” PAESE AMICO” LA LIBERTÀ È NELL’ORTO DEL CARCERE Umbria - Bernardina Di Mario Nel carcere di Capanne a Perugia la vera libertà è nell’orto è nei dodici ettari di terra, con frutteto, oliveto, quattro serre, ma anche ortaggi in pieno campo e un allevamento di polli, con tanto di macello aziendale. Lavorare campi, la gioia di vedere i prodotti crescere, la bellezza di sentirsi cambiati, utili, positivi serve come spinta per restituire ai detenuti la voglia di vivere. Nel carcere di Capanne c’è persino chi ha scontato la pena, potrebbe uscire ma ha fatto richiesta di rimanere. È un oasi di pace dove è davvero possibile pagare gli errori e riconquistare la dignità, quella di essere lavoratori della terra, che producono qualità da mettere nel cestino della spesa, pensando ai bambini e alle famiglie che stanno a casa. A Perugia sono motivo di vanto e di orgoglio. I cittadini fanno la fila al mercato perché vogliono quegli ortaggi lì, quelli dei detenuti. E in tantissimi chiedono che gli vengano portati a casa. «Finalmente riesco a mandare la mia paghetta guadagnata onestamente col sudore, a mia moglie e ai miei figli» dice uno dei reclusi . Ecco la cifra di un cambiamento vero. Se carcere vuol dire rieducazione, metti un orto nella cella e l’obiettivo è a portata di mano.
Nella green economy c’è lavoro per i giovani +14% under 35 assunti in agricoltura nel 2014; agraria al top per crescita matricole IL BOOM DEI GIOVANI LAVORATORI IN AGRICOLTURA Giovani dipendenti agricoli Variazione su II under 35 nel II trimestre 2014 trimestre 2013
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iscrizioni. Non a caso, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento) mentre 4 genitori su 10 consiglierebbero al figlio di fare l’agricoltore. La crescita del numero di giovani lavoratori agricoli è sicuramente in parte il frutto di una maggiore difficoltà a trovare lavoro in altri settori dell’economia come l’industria e il commercio a causa della crisi ma anche di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con la natura da parte delle nuove generazione. Non è un caso che più di due giovani italiani su tre (68 per cento) dichiarano di partecipare volentieri alla vendemmia e alla raccolta della frutta secondo Indagine Coldiretti/ ixe’. Un’opportunità resa possibile dal sistema dei voucher che durante l’estate possono servire per remunerare anche i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi. Un ulteriore incentivo viene dalla pubblicazione della circolare Inps e dalla definizione delle istruzioni operative che dal 10 novembre 2014 permettono di accedere alle misure di agevolazione previste dal Decreto “Campolibero” per le assunzioni di “giovani lavoratori agricoli”. E un nuovo segnale in-
+14% +19% +39% +2% coraggiante per battere la disoccupazione viene anche dal fatto che nel secondo trimestre 2014 c’è stato un aumento del 2,6 per cento nel numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 per un totale di 48.620 unità produttive. “Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha spiegato Moncalvo nel sottolineare che “l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”. Ora la sfida - ha aggiunto Moncalvo - è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività””. “In un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno la stessa idea che l’industria possa dare a tutti un posto, con le situazioni drammatiche cui stiamo assistendo – ha concluso il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Maria Letizia Gardoni - l’agricoltura moderna e multifunzionale consente oggi ai giovani di avviare un’attività imprenditoriale nella quale esprimere le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura”.
Occupazione
Italia Nord Centro Sud
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resce in controtendenza alla disoccupazione giovanile il numero di under 35 assunti nelle campagne, che ha fatto registrare un incremento record del 14 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. È quanto è emerso da una analisi di Coldiretti Giovani Impresa nel Dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar Green”, i premi per l’innovazione con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Le opportunità di lavoro nel settore agricolo – rileva Coldiretti - riguardano l’intero territorio nazionale ma è più evidente nelle regioni del Centro Italia, dove si registra una crescita boom del 39 per cento, mentre al Nord i giovani occupati sono in salita del 19 per cento. Più limitato, ma ugualmente positivo, il risultato del Mezzogiorno dove l’aumento è del 2 per cento. Numeri confermati – evidenzia Coldiretti - anche dalle scelte universitarie dei giovani, con una crescita del 72 per cento dall’inizio della crisi per le Facoltà di Scienze agrarie, forestali ed alimentari, che conquistano il primo posto in termini di aumento delle immatricolazioni nell’intero panorama universitario. La svolta green negli Atenei nazionali emerge dalla classifica Datagiovani delle facoltà che guadagnano o perdono più immatricolati nel 2013/2014 rispetto all’inizio della crisi nel 2007/2008. Una tendenza confermata - continua la Coldiretti - anche nelle scuole secondarie con gli istituti agrari che fanno segnare un aumento record del 39 per cento nello stesso periodo e il maggior incremento nel numero di
È rimasta ad Isola d’Asti la borsa di studio Vastadore Consegnata domenica 26 ottobre, allo studente isolano Stefano Graziano
Avvenimenti
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Quest’anno è rimasta nel paese di Paolo, ad Isola d’Asti, la Borsa di studi istituita in sua memoria. Ed è stata una bellissima giornata, molto partecipata e sentita, a testimonianza di come sia sempre vivo il ricordo di Paolo Vastadore fra i suoi amici e colleghi. Così il direttore provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta, in ricordo della giornata del 26 ottobre, per la commemorazione del giovane tecnico Coldiretti, tragicamente scomparso, il 19 gennaio 2010, all’età di 27 anni, in un incidente stradale mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. “Una commemorazione – sottolinea Ciotta - arricchita dallo spessore del giovane che ha ricevuto l’assegno di studi, Stefano Graziano, che non solo è un isolano e il migliore del suo corso di studi, ma è anche un figlio di agricoltori e già impegnato in prima persona nell’impresa agricola di famiglia”. Ancora più suggestiva la cerimonia di quest’anno, spostata dalla chiesa del capoluogo alla chiesa parrocchiale di San Pietro ad Isola Villa, con la celebrazione eucaristica officiata del Consigliere ecclesiastico provinciale Coldiretti, don Fran-
I vincitori delle 5 edizioni: 2010 2011 2012 2013 2014
Daniele Longo di San Marzanotto Fabio Tinelli di Cortanze Giovanni Picollo di Costigliole d’Asti Valentina Candelo di Villanova d’Asti Stefano Graziano di Isola d’Asti
Paolo Vastadore a cui è intitolata la Borsa di Studio.
cesco Cartello, alla presenza di numerosissime persone, familiari, amici, colleghi di lavoro, autorità e moltissimi concittadini. A seguire, presso il Centro Congressi Comunale (in Via Valtiglione), si è tenuta la consegna della Borsa di Studi a Stefano Graziano, risultato lo studente più meritevole dell’Istituto I.I.S. “G. Penna” di Asti diplomatosi con il miglior risultato all’esame di maturità. Un’iniziativa voluta dai familiari di Paolo Vastadore insieme a Coldiretti Asti, sotto il patrocinio del Comune di Isola d’Asti, e con il contributo delle asso-
ciazioni di volontariato del paese, di tanti amici e colleghi. A Stefano sono stati consegnati i 1.000 euro messi a disposizione da Coldiretti Asti. Otre al direttore di Coldiretti Asti e i familiari di Paolo Vastadore, sono poi intervenuti, coordinati dal professor Erildo Ferro, anche il Sindaco di Isola, Fabrizio Pace, l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, il vice preside dell’Istituto Penna, Prof.ssa Monticone, l’assessore provinciale Barbara Baino, il dirigente dell’Istituto comprensivo scolastico Claudio Thoux.
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Privato vende in Piovà Massaia casale rustico composto da 3 camere, un bagno ed un locale sgombero al piano terra, al primo piano cucina, 2 camere 1 bagno. Grande balcone, cantina interrata. Orto molto ampio e frutteto. Proprietà libera subito, posizione centralissima, possibilità di ristrutturazione con creazione di unità abitativa bifamiliare. Mq 300, richiesta Euro 40.000,00. Tel. 349 6145967 oppure 333 8271705. Vendo noccioleto, mq 8000 e bosco ceduo mq 13000 siti nel comune di Montafia. Tel. ore pasti 011 9424193 oppure 338 3461712. Vendesi a Cinaglio 2.000 mq. di terreno con piante da frutto, orto, cisterna d’acqua e ricovero attrezzi. Distanza dal concentrico
numero 13 – 2014
VENDO - COMPRO - AFFITTO - CERCO - LAVORO
Perito agrario 26 enne cerca lavoro in Asti e dintorni. Automunito, pat A B C E. esperienze lavorative precedenti nel settore alberghiero, edile e manutenzione parchi – giardini. Esperienze in campo elettrico e termoidraulico. Tel. 366 4122911. Agritata, servizio di assistenza alle famiglie per l’asilo dei bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età, presso le aziende agricole, Tel. 334.653.88.66.
I
VENDO TERRENI (diritti reimpianti)
Vendo diritti di reimpianto vigneti di barbera/grignolino per mq. 11.880. Pregasi contattare 334 6956654. Vendo diritti di reimpianto vigneti per mq 5000 circa. Vendo terreni coltivati a vigneto (freisa d’asti doc) per una superficie di ha 7,00. Tel. 338 8926244.
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CERCO MANODOPERA
Azienda agricola periferia di Asti cerca coppia (anche pensionati) per lavori saltuari in agricoltura. Telefonare al numero 333 7534263. Società di servizi editoriali cerca giovane da avviare alla posizione di responsabile commerciale. Telefonare al numero 340 7059710. Cercasi persona amante cani per allevamento amatoriale, zona asti est. Offresi stipendio ed abitazione, possibilità di lavoro continuativi per coppia. Inutile presentarsi se non già esperti e referenziati. Tel. 334 6580034.
O
CERCO MACCHINARI ATTREZZI Cerco attrezzi per trattore 70 Hp, ripper, trincia, ecc. Tel. 0141 934566.
P
CERCO TERRENI - CASE
Azienda qualificata cerca vigneti in affitto nelle zone astigiano, roero e langa. Varietà bacca nera: barbera grignolino bonarda dolcetto e nebbiolo. Varietà bacca bianca: arneis chardonnay, cortese e moscato. Tel. 339 2603188. Acquisto terreno agricolo esclusivamente nel comune di Asti. Tel. 0141 216611 oppure 335 5236895 oppure 347 3351404. Cerco azienda agricola o vigneto in affitto / eventuale acquisto zona Nizza – Canelli o dintorni. Tel 329 3640290. Cerco in affitto noccioleti in buone condizioni, vicinanze Nizza Monferrato e paesi limitrofi. Canone di affitto dal 15 al 25 % della produzione. Massima serietà. Tel. 366 7426888.