Il notiziario agricolo n 15 2014

Page 1

notiziario 15-2014.indd 1

Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 15 - Anno 2014. Contiene I.P. - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

63° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

15 ASTI

COLDIRETTI

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 20a13/14 2 parte

23 dicembre 2014

17/12/14 13:05


notiziario 15-2014.indd 2

17/12/14 13:05


All’Istituto Penna c’è il laboratorio Vastadore Alla memoria di Paolo sono stati dedicati i rinnovati locali

I

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 63° numero 15 - 23 dicembre 2014* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale

Il direttore Coldiretti, Antonio Ciotta

‘aula magna del “Penna” stipata per la presentazione dei nuovi laboratori

Ciotta, il segretario della Zona di Nizza Monferrato dove lavorava Paolo, Fabio Teodo, l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, e il presidente della Provincia di Asti, Fabrizio Brignolo.

Iniziative

l 13 dicembre scorso, l’Istituto I.I.S. “G. Penna” di Asti ha intitolato i suoi laboratori all’ex allievo Paolo Vastadore. Ancora oggi, Paolo viene ricordato come un brillante studente diplomatosi nel 2001 e stimatissimo agrotecnico, rimasto vittima di un incidente stradale all’età di 27 anni mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Una toccante cerimonia ha unito nel ricordo gli ex insegnanti e i compagni di scuola, testimoniando alla famiglia (ed anche alla Coldiretti) il profondo affetto che lega ancora il ricordo di Paolo. Molti dei presenti hanno anche voluto contribuire con una donazione all’ammodernamento degli strumenti dei laboratori dell’Istituto scolastico. La figura di Paolo Vastadore è stata elevata ad esempio per gli allievi della scuola, sia dal dirigente Renato Parisio che dal provveditore Alessandro Militerno. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il direttore provinciale Coldiretti, Antonio

3

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

“... ora, scusate, io vado a mangiare” “...ora, scusate, io vado a mangiare” è la battuta con cui Isabella Schifone, coconduttrice con Stefano Zunino della fortunata trasmissione “L’Amico del Territorio”, andata in onda su Astitv.it e Grp, era solita chiudere l’esposizione della ricetta settimanale realizzata negli agriturismo Terranostra di Campagna Amica. Da oggi “...ora, scusate, io vado a mangiare” è il titolo di un pratico volumetto contenente tutte le

notiziario 15-2014.indd 3

ricette illustrate in trasmissione che trovate in omaggio allegato a questo numero de “Il Notiziario Agricolo”. In totale sono 31 piatti, ben suddivisi fra antipasti, primi, contorni e dolci, più il pane declinato in due versioni. Ogni ricetta è descritta in una paginetta formato A5 con le indicazioni dell’Agriturismo, gli ingredienti e una curiosità riferita al piatto in questione. In calce al ricettario sono esposti tutti i recapiti degli agriturismo

Te r r a n o s t r a , anche quelli che non hanno voluto esporre la loro ricetta e una pratica cartina della provincia di Asti per individurarne l’ubicazione. Alla realizzazione del “ricettario”, sotto la supervisione del direttore Antonio Ciotta, hanno collaborato, con Stefano Zunino e Isabella Schifone, Luigi Franco e Beatrici Tesino Nasini.

numero 15 – 2014

Allegato in omaggio, con le ricette della trasmissione “L’Amico del Territorio”

17/12/14 13:05


Collaborazione tra Coldiretti e l’Università di Torino Siglato il 2 dicembre un importante accordo con il dipartimento di economia

Nuovi progetti

I

4

l 2 dicembre scorso a Torino è stato presentato l’accordo quadro di collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino e la Federazione Regionale Coldiretti del Piemonte. “Nasce un laboratorio di intese programmatiche - ha dichiarato il Direttore del Dipartimento Professor Valter Cantino - in cui realizzeremo progetti comuni, nell’ambito di programmi di sviluppo e ricerca a livello regionale, nazionale ed internazionale”. “L’attività sarà rivolta alla promozione ed alla valorizzazione dei risultati delle ricerche – ha tenuto a sottolineare il Direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio - oltre che alla coprogettazione di bandi nel settore agroalimentare ed infine a svolgere attività di formazione rivolta a studenti universitari per l’approfondimento di tematiche agricole, curata da Coldiretti Piemonte, ed a condividere con l’Università attività formativa nei confronti dei giovani imprenditori agricoli, con percorsi finalizzati all’ottimizzazione

Il Presidente Coldiretti, Roberto Cabiale

Il Direttore Regionale Coldiretti Antonio De Concilio sottoscrive l’accordo con l’Università di Torino

della gestione aziendale”. Con una platea d’eccezione, gli studenti impegnati nell’ultima giornata del corso di “Strumenti e Tecniche per la Qualità Agroalimentare-I nuovi drivers dell’Agroalimentare”, si è svolto il primo seminario sul tema: “Coldiretti: Campagna Amica ed il Progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana”. L’argomento ha visto relatori lo stesso Direttore De Concilio e Giovanni Peira, Professore del Dipartimento di Economia.

La convenzione prevede anche partnership in progetti di sviluppo nell’agroalimentare, attività di ricerca e stages dedicati agli studenti, quale momento di confronto con l’impresa agricola ed agroalimentare piemontese. In conclusione, ad ulteriore suggello del patto, gli studenti hanno voluto con la propria firma sostenere la petizione di Coldiretti, per l’iscrizione della Pizza nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

D M deambrosis maurizio

numero 15 – 2013

PNEUMATICI

CASORZO (AT) Cascine S. Pietro, 15 Tel. 0141.92.92.13 Fax 0141.92.94.45 maurizio.deambrosis@tin.it

sostituzione batterie

I migliori pneumatici per la tua macchina agricola vettura - garden - veicolo industriale - trasporto Officina mobile per il cambio dei tuoi pneumatici agricoli direttamente a casa tua

notiziario 15-2014.indd 4

17/12/14 13:05


Ristrutturazione e riconversione vigneti

notiziario 15-2014.indd 5

to di riconoscimento; - dichiarazione di assenso del proprietario o comproprietario (per i vigneti condotti in affitto o in comproprietà) conforme a quanto disposto da AGEA; - copia fronte retro del documento di riconoscimento in corso di validità del proprietario o comproprietario (per i vigneti condotti in affitto o in comproprietà) - copia cartacea del progetto che riassume le caratteristiche tecniche dell’intervento, utilizzando il modello disponibile nella sezione Modulistica; - copia cartacea delle comunicazioni correlate, relative alla gestione del potenziale viticolo (estirpoe/o reimpianto ecc) e copia della relativa documentazione di corredo. Il contributo potrà essere erogato sia in forma di pagamento anticipato del sostegno che a collaudo. I beneficiari che richiedono il pagamento anticipato dell’aiuto dovranno produrre agli Uffici delle Amministrazioni Provinciali competenti Settore Sviluppo delle Produzioni vegetali, la seguente documentazione: - una fideiussione stipulata a favore dell’Organismo Pagatore, pari al 120% dell’aiuto ammissi-

bile; - la dichiarazione di inizio dei lavori. Non è possibile trasformare una domanda con pagamento anticipato dell’aiuto in domanda con pagamento a collaudo. Gli interventi ammessi sono i seguenti: -Estirpazione e reimpianto di una diversa varietà di vite sulla stessa superficie o su superfici diversa; -Reimpianto di una diversa varietà di vite utilizzando un diritto in portafoglio o acquisito mediante trasferimento; -Reimpianto anticipato di una diversa varietà di vite; -Sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo di età massima di 20 anni; -Estirpazione e reimpianto del vigneto con la stessa varietà di vite con diversa collocazione in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni; Climatiche, oppure senza diversa collocazione ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite; -Reimpianto, con diritto in portafoglio o acquisito mediante trasferimento, mantenendo la stes-

• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.

5

numero 15 – 2014

S

econdo quanto disposto con Deliberazione della Giunta Regionale (D.G.R.) 22-426 del 13 ottobre 2014, attuata dalla determinazione Regionale n° 930 del 7 novembre 14, sono aperte le domande di contributo per la campagna 2014/2015 “Misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti nell’ambito delle disposizioni attuative della Regione Piemonte per il periodo 2014 -2015”. Le richieste di contributo dovranno essere predisposte e presentate utilizzando la procedura informatizzata di compilazione predisposta dalla Regione Piemonte nell’ambito del SIAP accessibile attraverso la sezione Sistema Piemonte. La presentazione della domanda di contributo comporta la costituzione di un fascicolo aziendale presso un Centro di Assistenza Agricola (C.A.A.) e l’iscrizione dell’azienda agricola all’Anagrafe agricola del Piemonte . I termini di presentazione fissati dalla (DGR )sono i seguenti: - entro 31 gennaio 2015, ore 24.00, invio per via telematica delle domande; - entro il 9 febbraio 2015, ore 12.00, tali domande dovranno essere presentate agli Uffici delle Amministrazioni Provinciali competenti per territorio anche in forma cartacea, utilizzando la stampa fornita dal SIAP, pena la non ricevibilità delle domande stesse. Come data di presentazione fa fede la data trasmissione telematica sul portale SIAP. Le domande dovranno essere corredate dalla seguente documentazione : - copia fronte retro del documen-

Contributi

Riaperte le domande di contributo fino al 31 gennaio 2015

17/12/14 13:05


Notizie numero 15 – 2013

6

sa varietà di vite; -Reimpianto anticipato mantenendo la stessa varietà di vite in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico,sia per l’esposizione che per ragioni climatiche, oppure con modifiche al sistema di coltivazione della vite; -Trasformazione delle forme di allevamento a vegetazione non assurgente in sistemazioni a controspalliera assurgente (guyot, cordone speronato); -Modifiche delle strutture di sostegno di un vigneto già esistente con l’esclusione della ordinaria manutenzione. Interventi non ammissibili: -Il regime di aiuto non si applica alle superfici vitate oggetto di aiuti legati alla lotta della Flavescenza Dorata e alle superfici vitate, legate a limitazioni di incremento produttivo per le quali esistono determinazioni dirigenziali della Direzione Sviluppo dell’Agricoltura, nell’ambito della Regione Piemonte; -Il rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del loro ciclo di vita naturale, intendendosi in tal senso il rimpianto sulla stessa particella con la stessa varietà secondo lo stesso sistema di allevamento della vite; -Negli impianti viticoli che nei dieci anni precedenti alla presentazione della domanda abbiano beneficiato di aiuti comunitari, nazionali, regionali per interventi di ristrutturazione e riconversione. Modalità di pagamento: I contributi relativi alle domande di aiuto della campagna vitivinicola 2014/2015 verranno erogati entro il 15 ottobre 2015.

S. Damiano Cisterna Celle Enomondo Ferrere

notiziario 15-2014.indd 6

Vino: cosa cambia con l’etichetta Ue Rimane la normativa in vigore con alcune piccole modifiche

C

ome noto i prodotti vitivinicoli sono da anni assoggettati a disposizioni comunitarie specifiche (Reg. 1308/2013 e Reg.607/09) per quanto riguarda l’etichettatura. Il reg. 1169/11, relativo alla fornitura di informazioni per il consumatore entrato in vigore il 13 dicembre all’art. 1 comma 4, riporta testualmente che “… si applica fatti salvi i requisiti di etichettatura stabiliti da specifiche disposizioni della Ue per particolari alimenti” quindi gran parte degli aspetti contenuti nel regolamento risultano già normati dai vari regolamenti vitivinicoli. Qualora l’indicazione “contiene solfiti ecc.” non sia riportata in caratteri di almeno 1,2 mm e nella lingua comprensibile al consumatore per prodotti commercializzati in UE almeno una delle tre lingue ufficiali (Tedesco-Inglese o Francese) le etichette dovranno essere adeguate. L’indicazione allergenica andrà inoltre riportata anche sulle confezioni / recipienti utilizzate in caso di vendita allo stato sfuso “in questo caso tale indicazione indicata sul serbatoio dovrà comunque essere ripetuta sul recipiente del cliente consumatore privato nell’ambito delle vendite dirette” punti vendite aziendali. Con il nuovo regolamento viene ribadita la trasparenza e l’individuazione del responsabile del processo produttivo quindi nell’ambito delle indicazioni del luogo di produzione viene ribadita l’importanza dell’incazione del comune, da sempre indicato completato dall’indirizzo completo dello stabili-

mento/cantina. La normativa vitivinicola consente per i prodotti DO-IG di omettere l’Indicazione della denominazione dell’alimento (oggi molte etichette non riportano il termine “vino” ecc.). La Commissione ha confermato che per quanto riguarda questo aspetto si continuerà ad applicare la norma vitivinicola e non l’ Art. 17 del 1169. Come noto il reg. 607 consente che si possa utilizzare qualsiasi delle lingue ufficiali della Ue (Francese –Tedesco o Inglese). La commissione ha confermato che tale regola, per quanto riguarda le informazioni obbligatorie, è conforme a quanto fino ad ora previsto, se non per l’indicazione degli allergeni come già detto al punto 1. IMBALLAGGI-CARTONI-CASSE IN LEGNO con l’entrata in vigore del regolamento reg. 1169 (art. 2 comma 2 lettera j) tutti gli imballaggi dovranno riportare: imballaggio utilizzato solo per trasporto: nome del produttore/commerciante/importatore completato dall’indicazione del prodotto contenuto nello stesso. imballaggio venduto direttamente al consumatore: nome del produttore/ commerciante/importatore completato dall’indicazione del prodotto contenuto nello stesso con tutte le indicazioni di legge contenute nell’etichetta del prodotto. Le nuove regole si applicano comunque alle partite confezionate dopo l’entrata in vigore del regolamento 1169/11 del 13 dicembre 2014.

Via C. Botta, 4 - 14015 San Damiano d’Asti Tel. & Fax 0141.975146 cell. 336.253369

17/12/14 13:05


Vigneti: chiuso il piano operativo di allineamento

D

opo quasi tre anni di lavoro derivanti dal piano operativo concordato con le organizzazioni agricole di riallineamento del potenziale viticolo Piemontese, a seguito delle misurazioni Gis previste dall’Unione Europea, sono finalmente stati riassegnati gli ettari di reimpianto alle aziende derivanti dal riallineamento alle nuove misurazioni. La Giunta Regionale, nella seduta del 31 marzo 2014 aveva licenziato, su proposta dell’Assessore Regionale all’Agricoltura , la delibera di “Approvazione dello schedario viticolo regionale aggiornato e l’assegnazione dei diritti di reimpianto” che concludeva il lavoro del piano operativo, concordato nel 2011 con le organizzazioni agricole (Dgr del 4 luglio 2011): tale piano

prevedeva, a fronte dell’obbligo emanato dall’Unione Europea di allineare le superfici vitate al Gis (sistema foto interpretativo), un percorso atto al recupero dei diritti di reimpianto eventualmente persi con la rideterminazione delle superfici da parte delle aziende agricole, riassegnando il diritto all’azienda stessa. Tale decisione è stata presa all’epoca a seguito delle forti pressioni delle organizzazioni agricole per evitare alle aziende di perdere diritti maturati in passato tramite misurazioni certificate dalle pubbliche amministrazioni e per scongiurare la perdita di parte del potenziale vitivinicolo Piemontese. Il lungo e complesso lavoro di allineamento è proseguito per quasi tre anni ed ha permesso di generare diritti “in portafoglio azienda-

le “ tali diritti sono stati riassegnati alle aziende agricole direttamente sul proprio fascicolo aziendale con l’ultima determina regionale 915 del mese di novembre approvando l’elenco positivo delle aziende beneficiarie e le modalità operative di applicazione. Ad ogni azienda con diritti derivanti dal riallineamento sarà inviata la comunicazione della Regione tramite posta certificata sulla possibilità di utilizzare i diritti maturati, tali diritti potranno essere utilizzati tramite l’impianto di nuovi vigneti nell’ambito aziendale oppure essere ceduti tramite trasferimento. Entro 60 giorni dalla comunicazione si potranno comunque inviare osservazioni richiedendo il ricalcolo dei diritti assegnati.

Normative

Finalmente riassegnati gli ettari di reimpianto alle aziende piemontesi

7

Castello d’Annone ritira il premio Coldiretti

L

’8 dicembre scorso, alla Camera di Commercio di Asti, la pro loco di Castello d’Annone ha ritirato il premio Coldiretti del Concorso “Garantiamo l’Origine” istituito nell’ambito del Festival delle Sagre Astigiane. Il piatto le “Lasagnette della vigilia” condite in bagna cauda, distribuito in piazza il 13 e 14 settembre scorso ha consentito alla pro loco di sbaragliare tutti dimostrando la migliore tracciabilità e qualità delle materie prime utilizzate nella preparazione. Su delega del

notiziario 15-2014.indd 7

presidente Roberto Cabiale, Michelino Rovero ha consegnato nelle mani della presidente della pro loco, Rita Scandurra, l’assegno di 1.000 euro. Per altro, già il 29 novembre la pro loco di Castello d’Annone aveva organizzato una serata speciale dedicata al premio Coldiretti. Complimenti dunque alla signora Rita, al direttivo della

pro loco e a tutti quanti hanno collaborato, sia al Festival delle Sagre che alla bellissima serata del 29 alla quale ha preso parte il segretario di Zona, Renzo Turello.

numero 15 – 2014

Consegnati l’8 dicembre i 1000 € conquistati al Fesival delle Sagre

17/12/14 13:05


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Settore zootecnico

Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Razza Piemontese: si aspetta l’Igp per il Vitellone

numero 15 – 2014

8

COMPARTO BOVINO Il 2014 è stata nuovamente un’annata critica per il settore bovino. Il mercato ha manifestato, ancora una volta, tutte le sue difficoltà e contraddizioni, legato ancora ad un sistema commerciale tradizionale condizionato ancora fortemente da figure di intermediazione, le quali uniscono domanda e offerta, senza tuttavia apportare alcun valore aggiunto alla filiera. Nel corso dell’annata i prezzi si sono mantenuti su livelli medio bassi, anche se occorre evidenziare che tali effetti sono stati parzialmente attutiti da una parziale riduzione dei costi delle materie, in particolare del mais per l’alimentazione degli animali. Solo a partire da dopo la stagione estiva si è notato un lieve incremento del prezzo dei vitelloni piemontesi da macello .A livello astigiano si contrae il numero di allevamenti ma sostanzialmente rimane stabile il numero di capi allevati. La razza da carne per eccellenza è la Piemontese, la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati. E proprio per la Piemontese si sta cercando di portare alla conclusione l’iter di approvazione dell’IGP Vitellone Piemontese della Coscia, attualmente in sede di esame presso la Commissione europea. Se si riuscirà a raggiungere questo importante obiettivo, si potrà finalmente contare su uno strumento concreto di valorizzazione per gli allevamenti della nostra Regione. Oltre alla Piemontese, diffusi sono anche importanti allevamenti da ingrasso di Blonde d’Aquitaine, Limousine e Charolaise. Nota positiva per il settore arriva invece dalla riforma della PAC: a livello nazionale l’Italia ha scelto di man-

notiziario 15-2014.indd 8

tenere un sostegno accoppiato per l’allevamento dei bovini da carne, a conferma della sua importanza strategica sopratutto per la premialità prevista per le vacche nutrici. Annualmente, fino al 2020, verranno destinati oltre 100 milioni di euro, suddivisi tra premi per la vacche nutrici e per i vitelloni macellati. COMPARTO LATTIERO-CASEARIO Anche se sono poche le aziende produttrici di latte sono comunque di notevoli dimensioni e professionalità. Per questo settore l’annata 2013/2014, registra una produzione rimasta per il quinto anno consecutivo al di sotto della quota nazionale complessiva (Quantitativo Nazionale di Riferimento), evitando ancora una volta lo sforamento delle quote/latte. Non altrettanto si può dire invece delle campagna in corso (2014/2015), infatti gli ultimi dati diffusi da Agea confermano che la produzione italiana e piemontese si attestano su livelli superiori rispet-

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

to alla scorsa campagna, col serio rischio di sforare la quota nazionale. Un beffa se si considera che la campagna in corso sarà l’ultima in cui verrà applicato il regime delle quote latte. In proposito il ministro dell’agricoltura Martina ha inviato una lettera/invito ai produttori invitandoli a contenere la produzione di latte di ogni singola azienda nei propri limiti per evitare lo sforamento delle quote. Infatti dal 1°aprile 2015, dopo oltre 30 anni, cesserà il regime delle quote latte UE e si passerà al libero mercato. Proprio per monitorare questa transizione la Commissione europea, con l’emanazione di un recente regolamento, ha stabilito che gli Stati membri dovranno comunicare all’esecutivo comunitario, tramite i dati forniti mensilmente dai primi acquirenti, la produzione nazionale. Prosegue anche per qualche realtà astigiana lo sviluppo del progetto “Polvere di latte” da destinare alla torre di sprayatura della azienda Inalpi di Moretta,

17/12/14 13:05


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

notiziario 15-2014.indd 9

tatura possa sortire effetti positivi sul prodotto made in Italy, valorizzando e distinguendo tutti quei tagli che oggi, non certificati con DOP o IGP, sono presenti sul mercato in modo indifferenziato. In particolare il prosciutto cotto, che da solo rappresenta più del doppio dei volumi commercializzati dai rinomati crudi di Parma e San Daniele. COMPARTO AVICUNICOLO Settore poco sviluppato nell’astigiano, di norma completamente in mano a soccidanti che nulla hanno a spartire con il mondo agricolo per cui è interesse mantenere basso il prezzo delle carni per pagare poco chi deve provvedere all’allevamento. Anche la carne avicola potrà beneficiare del nuovo regolamento UE sull’etichettatura. Per quanto riguarda la produzione di uova, si é pressoché confermato l’andamento del 2013 per buona parte dell’annata. Il settore aveva iniziato l’annata con quotazioni molto elevate, addirittura nell’ordine dei 14,50 – 15 centesimi,

Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

9

a conferma della scarsità di prodotto. Nel corso dell’annata le quotazioni sono gradualmente calate e si sono assestate tra di 12,50 – 13,50 centesimi/uovo a seconda della Borsa merci di riferimento. Il settore della uova può inoltre contare su un sistema di tracciabilità che permette di etichettare, con la stampigliatura, il singolo uovo. L’astigiano è una delle poche realtà produttive nel settore che registra la presenza di aziende che hanno strutturato anche la vendita diretta sui mercati o con la consegna a piccoli negozi creandosi una rete commerciale propria.

numero 15 – 2014

4

la quale fornisce prevalentemente la Ferrero di Alba. Con la consegna alla coop Compral-latte attraverso il meccanismo del prezzo indicizzato si paga ogni produttore sulla base delle qualità del proprio latte. Inoltre, dall’inizio dell’attuale campagna, sono state riviste le premialità a favore dei soci, rendendo ulteriormente interessante la remunerazione del latte. Allo stato attuale, mancando a livello regionale un prezzo ufficiale, di fatto il principale riferimento del prezzo del latte a livello regionale rimane proprio la Compral-latte. Nella realtà astigiana rimane importante e significativa la realtà dell’allevamento di capre per la produzione di latte e successiva trasformazione in formaggi. Attività che come tutti sanno è strategica ed importante in Valle bormida per la produzione della Robiola di Roccaverano DOP, ma che si sta sviluppando ed ampliando anche nel resto della provincia astigiana . Infatti i terreni di collina, specie quelli abbandonati dai vigneti, ben si prestano a questo tipo di allevamento che quasi sempre è legato alla trasformazione in piccoli caseifici aziendali offrendo così una buona possibilità di reddito. COMPARTO SUINICOLO Per il comparto suinicolo l’annata 2014 non è stata particolarmente esaltante in termini di mercato con oscillazioni delle quotazioni, seppur in leggera diminuzione rispetto all’anno passato. Le cause delle continue oscillazioni dei prezzi non trovano giustificazioni dovute all’offerta di suini, in quanto anche a livello nazionale si sta assistendo ad una graduale riduzione dei capi. Con una generale diminuzione di capi allevati in Italia ci si sarebbe aspettati un mercato indirizzato al rialzo, ma così non è stato, o almeno si è verificato solamente in modo parziale e per un breve periodo nel mese di agosto. Infine si auspica che il nuovo regolamento (UE) 1169/2011 sull’etichet-

17/12/14 13:05


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Settore corilicolo

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Annata eccezionale: si è passati da 280 a 500 € al quintale

numero 15 – 2014

10

ispetto alle due annate precedenti il settore corilicolo ha vissuto un anno con buone produzioni, anche nei corileti di pianura e fondovalle dove la pioggia e l’umidità dei precedenti inverni non avevano agevolato la fioritura delle piante. Gli interventi fitosanitari contro l’eriofide del nocciolo sono stati effettuati con regolarità a partire dalla prima decade di aprile, nonostante i non pochi problemi per le piogge primaverili. Sono aumentati gli interventi di difesa contro la cocciniglia, le cui ovature sulla vegetazione sono state rilevate in quasi tutti gli areali della provincia; vista la particolare pressione del parassita si è consigliato di intervenire anche dopo la raccolta in modo da contenerne la diffusione l’anno venturo. In collaborazione con il CRESO ed in considerazione del servizio di consulenza specialistica fornita agli agricoltori aderenti alla Mis. 114 del PSR, sono stati eseguiti nei mesi di giugno e luglio i frappage nelle differenti aree della provincia per valutare la presenza delle cimici e del balanino: i principi attivi utilizzabili contro quest’avversità sono davvero pochi e la loro efficacia è limitata a pochi giorni di azione. Occorre pertanto monitorare costantemente il corileto in questa fase particolarmente a rischio al fine di collocare con precisione l’intervento insetticida nel momento più opportuno. La cascola a terra dei frutti è iniziata tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, generalmente in linea con i parametri medi stagionali. Particolare attenzione è stata dedicata alla fase di post-raccolta, in particolare quest’anno in considerazione dell’estate piovosa è stato consigliato un intervento specifico

R

notiziario 15-2014.indd 10

contro la Gleosporiosi. A completa caduta foglie si prevedono i classici interventi autunnali sia di carattere agronomico che fitosanitario: si ricorda come la potatura del nocciolo sia consigliata nelle ultime fasi verdi della pianta e prima del completo riposo vegetativo. Tale periodo consente alla pianta di riequilibrare il suo carico vegetativo prima dell’inverno e affrontare un risveglio primaverile con una produzione di linfa non superiore al suo fabbisogno, evitando così fenomeni di abrasione della corteccia. Per quanto concerne la difesa fitosanitaria del periodo un intervento a base di rame e zolfo favorisce la prevenzione della comparsa di cancri rameali sul legno. Per la nostra provincia la coltura del nocciolo si sta rivelando sempre più interessante, sia come alternativa al vigneto (sempre più insidiato dal dilagare della flavescenza dorata, soprattutto nelle aree viticole meno specializzate), sia per un buon andamento della redditi-

vità, al di là del prezzo 2014 decisamente sopra la media: basti pensare che il valore delle nocciole un anno fa in questo periodo si aggirava intorno ai 280 €/q (5,8 € al punto resa), mentre il valore attuale per alcune partite supera i 500 euro (oltre 10 € al punto resa). Secondo gli analisti, questa situazione straordinaria è legata ad un calo circa del 30% dell’offerta mondiale di prodotto, 300.000 tonnellate mancanti soprattutto dalla Turchia, Paese nel quale si concentrano quasi i tre quarti della produzione mondiale e in cui nel 2014 il maltempo e le gelate primaverili hanno causato perdite eccezionali per danni alle coltivazioni in piena fioritura. Ma oltre alla Turchia, anche in Italia e negli altri Paesi le cose non sono andate bene per cui non ci sono state possibilità di compensazioni. Inoltre, per l’Italia, l’altro elemento condizionante è che delle circa 45.000 tonnellate (dato 2013) di nocciole provenienti dall’estero il 70% arrivano dalla Turchia.

17/12/14 13:05


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Settore frutticolo l 2014 ha avuto un inizio di ripresa vegetativa pressoché in linea con le medie delle varie annate, con la ripresa degli interventi fitosanitari a partire dalla fine di febbraio sulle drupacee e proseguire con i trattamenti su pomacee dai primi di marzo. L’instabilità meteorologica del 2014 ha causato alcune difficoltà negli interventi fitosanitari primaverili, in particolare per la ticchiolatura del melo; i produttori hanno dovuto intervenire con anticrittogamici anche a distanze ravvicinate tra i trattamenti in modo da contenere lo sviluppo delle patologie fungine. In forza delle esperienze degli anni precedenti gli interventi di lotta all’afide grigio e alla Pandemis sono stati decisamente ridotti, così come quelli per il contenimento di afidi e cemiostoma. Negli ultimi anni il metodo di confusione sessuale liquida, contro la carpocapsa

I

del melo, è stato sostituito dalla tecnica del disorientamento sessuale, i cui erogatori sono stati applicati tra la fine della prima e l’inizio della seconda generazione dell’insetto. La preferenza del disorientamento è stata dettata da un costo ad ettaro decisamente inferiore e la comodità di non dover intervenire al ripristino della stessa a cadenza quindicinale, ma all’installazione una tantum degli erogatori nel corso dell’annata. Considerata la pressione del lepidottero, contrastata anche da tempestivi e mirati interventi insetticidi, gli erogatori distribuiti hanno permesso di arrivare alla raccolta con una pressoché totale assenza di frutti bacati. Considerate le nuove revisioni in materia di agrofarmaci, la progressiva riduzione del numero di principi attivi impiegabili e l’obbligo del rispetto dei principi della lotta integrata per tutti gli agricoltori, è

Settore florovivaistico

opportuno utilizzare fin da subito sistemi di contenimento alternativi agli agrofarmaci. La raccolta delle mele è iniziata attorno ai primi giorni di settembre per quanto riguarda il gruppo GALA (salvo alcune varietà precoci raccolte alla fine di luglio, per proseguire intorno alla metà di settembre per le Golden e terminare ai primi di ottobre con le Fuji. La produzione presenta una buona colorazione della buccia, con sfaccettature aranciate per la varietà Golden Delicious (cultivar di eccellenza della melicoltura astigiana), un’ottima concentrazione di zuccheri e un’ottima pezzatura nei meleti opportunamente diradati in post-fioritura. L’anomalo andamento climatico 2014 ha comunque costretto a maggiori cure e interventi colturali da parte dei frutticoltori, facendo lievitare sensibilmente i costi di produzione.

Rappresenta il 5% della produzione agricola totale l florovivaismo comprende il segmento dei fiori e fronde recise, delle piante in vaso da interno ed esterno e di quelle utilizzate per gli spazi verdi; questo comparto, anche nella nostra realtà provinciale e regionale, risente della pesante ristagnazione economica generale, con progressiva maggior penetrazione di prodotti esteri a basso prezzo. La produzione delle aziende florovivaistiche rappresenta quasi il 5% della produzione agricola totale (in contrazione rispetto al quinquennio 2008-2012, quando era del 6%) e deriva per il 50% dai comparti fiori e piante in vaso e il restante 50% da piante, alberi e arbusti destinati alle sistemazioni di spazi verdi. L’importanza del settore è dovuto al fatto che comprende sia a monte sia a valle una serie di attività collegate. A monte vi sono i costitutori e i moltiplicatori di materiale di produzione, le industrie che producono i fattori di produzione intermedi (vasi, terricci, fattori chimici ecc.), le industrie che producono serre, impiantistica e macchinari di vario genere; a valle i grossisti e altri tipi di intermediari, le industrie che

I

notiziario 15-2014.indd 11

producono materiali per il confezionamento (carta, tessuti, materiali inerti ecc.) e la distribuzione al dettaglio. Quest’ultima è caratterizzata da un alto numero di ambulanti e chioschi, da fioristi, centri di giardinaggio (Garden Center), centri del “Fai da Te” e G.d.O. e D.O. (grande distribuzione organizzata e distribuzione organizzata). Altre figure complementari al comparto sono i paesaggisti, e quindi l’attività di progettazione, realizzazione e manutenzione del verde ornamentale e forestale. Si deve anche considerare il giardinaggio amatoriale e tutta l’industria di riferimento. Negli ultimi anni è visibile una contrazione del numero di aziende per la riduzione dei margini di redditività e per l’aumento dei costi di produzione. In generale, la produzione si è dovuta orientare verso specie coltivabili in serra fredda o in pieno campo, a basso utilizzo di manodopera, talvolta anche di nicchia come per esempio il cavolfiore ornamentale reciso o il ramo d’ortensia. Per le piante da interno, con i cambiamenti negli stili di vita (appartamenti di superfici ridotte e minor tempo trascorso a casa) e con

Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Sono aumentati i costi produttivi, ma la qualità è buona

11 il peggiorare della situazione economica dell’ultimo quinquennio è aumentata a dismisura la domanda dei vasi medio-piccoli. I principali effetti del periodo di crisi si sono tradotti in una forte concorrenza dei prodotti esteri con un calo dei prezzi che ha interessato quasi tutte le tipologie di prodotto. In generale si è verificato un migliore posizionamento sul mercato, soprattutto di piante, alberi e arbusti di provenienza olandese, danese, spagnola, reso possibile dalla migliore organizzazione produttiva, logistica e nelle operazioni di marketing a discapito delle aziende italiane. Negli ultimi anni il comparto ha risentito in misura evidente della minore disponibilità di spesa delle famiglie, per cui sia i fiori recisi sia le piante, alberi e arbusti già dal 2009 hanno subito una decurtazione delle spesa pro-capite. Gli acquisti hanno registrato per l’intero aggregato di fiori, piante, alberi e arbusti flessioni più o meno significative, in linea con quanto accaduto per la spesa media annua per acquirente che nel periodo tra il 2008 e il 2012 passa dagli oltre 87 euro agli 80 euro.

numero 15 – 2014

4

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

17/12/14 13:05


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Settore orticolo

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

C’è maggiore professionalità, cresce la vendita diretta

numero 15 – 2014

12

ell’astigiano possiamo annoverare sia un crescente numero di aziende orticole indirizzate alla vendita diretta al consumatore finale (in azienda o su pubblici mercati rionali) o impegnate su nicchie particolari (es. Cardo gobbo di Nizza Monferrato), sia un significativo numero di aziende orticole professionali e storicamente orientate alla vendita a operatori commerciali intermedi o alla Distribuzione Organizzata, magari con precisi accordi di fornitura. Per l’orticoltura locale, nel 2014 si è verificato un andamento climatico un po’ diverso rispetto al 2013 in quanto ad essere state penalizzate dalle anomalie climatiche sono state soprattutto le produzioni del secondo semestre; le ricorrenti piogge da fine giugno in avanti, la minore radiazione solare e quindi la minore quantità di calore unitamente alla maggiore umidità dei suoli e dell’aria, hanno determinato molte perdite di prodotto o compromissione della qualità, nel contempo gli orticoltori hanno avuto maggior dispendio di energie, cure colturali, utilizzo di mezzi tecnici, tanto che il 2014 non può che confermare un trend insostenibile di crescita dei costi di produzione (energia, carburanti, concimi, attrezzature, manodopera, ecc.). Dal punto di vista dei prezzi, anche nel 2014 sono stati rispettati i consueti “riti” legati al rapporto tra domanda e offerta, ma la vera differenza la fa l’organizzazione della vendita/filiera: le lamentele sui prezzi alla produzione arrivano non da chi cura direttamente la vendita agli interlocutori finali (siano essi operatori commerciali, dettaglianti, consumatori) ma da chi affida i propri prodotti “in conto vendita” ad altri operatori/intermediari, è qui che si celebrano grandi speculazioni con aumenti considerevoli della

N

notiziario 15-2014.indd 12

forbice di prezzo tra campo e tavola. Per quanto riguarda il mercato, la concorrenza con altre aree di produzione è un problema storico per la nostra orticoltura, per diversificate motivazioni legate ad esempio alla polverizzazione aziendale e alla mancanza di economie di scala nell’organizzazione commerciale. Gli ortaggi di provenienza estera sicuramente “fanno male” alla nostra orticoltura ma, sempre più, fanno male quelli di provenienza nazionale a prezzi spesso “impossibili” e “inspiegabili”. Dal punto di vista dei consumi, l’effetto del maltempo ha fatto aumentare i prezzi di vendita compromettendo ulteriormente i consumi, in un anno già difficile a tal riguardo, con gli acquisti familiari di frutta e verdura crollati di oltre il 20 per cento negli anni della crisi e che nel solo 2014 sono scesi al disotto dei 320 chili all’anno.Ci preme infine evidenziare ancora due criticità: la mancata indicazione dell’origine dei prodotti e il mancato rispetto della stagionalità. 1. In Italia vengono importati oltre 3 miliardi di chilogrammi di prodotti ortofrutticoli delle più svariate provenienze che, però, molto spesso perdono la loro identità, la loro origine. Un flusso di frutta e verdura che rischiano di aumentare come conseguenza dell’embargo russo. Sono prodotti che possiamo definire “clandestini” non perché siano importati illegalmente, ma perché sempre più raramente viene esplicitata al dettaglio la loro provenienza che diventa, ovviamente, tutta italiana. Purtroppo la situazione di mercato è andata via via peggiorando e aumenta sempre di più il rischio che prodotti di importazione vengano spacciati per nazionali. I prodotti possono non essere confezionati o presentati nell’imballaggio, dove ci deve essere l’etichetta, e quindi

essere esposti e venduti allo stato sfuso, purché il rivenditore al minuto apponga sulla merce messa in vendita un cartello sul quale figurino in caratteri molto chiari e leggibili le indicazioni previste dalle norme relative alla varietà, all’origine del prodotto ed alla categoria. 2. Anche quest’anno si notano sugli scaffali dei punti vendita, piccoli e grandi, prodotti ortofrutticoli che arrivano da molto lontano. Non si tratta solamente delle cosiddette primizie, che sembrano una tentazione irrefrenabile per alcuni consumatori, ma soprattutto per la distribuzione, che pare non poter fare a meno di proporre prodotti fuori stagione e provenienti da lontano, dal sapore acerbo, insufficiente, rovinando, inutilmente, il mercato e la bocca dei consumatori prima dell’arrivo del prodotto nazionale/ locale. Non solo primizie, si diceva, ma anche prodotti importati solo per poter abbattere il prezzo al di sotto di ogni buon senso, con il paradosso che in alcuni punti vendita non c’è neppure la scelta tra il prodotto nazionale e quello di importazione, ma c’è solo quello di importazione. Fino a quando si andrà avanti con questo malcostume, fino a quando si continuerà a credere che il calo dei consumi sia dovuto solo alla crisi economica e non anche alle poche soddisfazioni in termini di gusto legate a prodotti staccati acerbi o insufficientemente maturi per poter arrivare prima degli altri sul mercato o per poter resistere più facilmente a lunghi trasporti? Fino a quando si crederà che basti dire che l’ortofrutta fa bene, senza preoccuparsi del fatto che sia anche buona? Fino a che punto si può spingere la gara al ribasso dei prezzi, senza che questo si rifletta sulla qualità e sulla sicurezza degli alimenti?

17/12/14 13:05


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Settore apicoltura Andamento generale Il 2014 può essere definito, a memoria di apicoltore,il peggior anno nella storia dell’apicoltura. Se, infatti, una o più produzioni negativepossono essere ricorrenti,altrettanto non può dirsi per un andamento complessivo con tali e tante negativitàa livello italiano, europeo e addirittura globale. Ad aggravare la situazione, purtroppo, è statoil proporsi di tante criticità a seguito di due annate precedenti nel complesso già poco soddisfacenti. Rispetto al 2013, anno in cui le scarse produzioniavevano riguardato principalmente l’acacia, il 2014 si è rivelato una pessima annata per tutta la Penisola, da Nord a Sud, senza distinzioni fra produzioni primaverili o estive. Le negatività sono riconducibili soprattutto alle condizioni meteorologiche negative, che hanno colpito nella generalità tutte le regioni italiane,mantenendo le temperature ampiamente sotto le medie stagionali, con piogge abbondanti e venti durante tutti i periodi di potenziale raccolto: il risultato è stato una riduzione drasticadell’attività di bottinatura delle api e ostacolo non indifferente alle visite e alle attività di gestione degli apiari. Produzioni Dopo gli scarsi o quasi inesistenti raccolti primaverili, nonostante una fioritura anticipata e all’apparenza bella delle acacie, il clima freddo, piovoso e ventoso ha nuovamente e fortemente compromesso i raccolti. Nel territorio della provincia di Asti si sono registrate produzioni generalmente di 3-5-kg di miele di acacia ad alveare, con saltuarie punte massime locali comunque inferiori a 10 kg. La

notiziario 15-2014.indd 13

stagione estiva non è poi proseguita meglio. Le produzioni di miele di castagno e di tiglio sono risultate difficoltose, con risultati a macchia di leopardo e comunque nuovamente particolarmente scarsi. Per quanto riguarda le produzioni di alta montagna, il freddo intenso registrato nel corso di tutta l’estate ha compromesso in modo drastico i raccolti e esposto le colonie al rischio concreto di morte per fame. Per finire, il raccolto di melata, nonostante una massiccia presenza di Metcalfa e afidi sia su incolti che su coltivi, ha tardato moltissimo ad arrivare: si è assistito ad una intensificazione dell’attività di bottinatura sulle melate solo a partire dalla prima decade di agosto, in concomitanza con l’inizio del periodo dei trattamenti contro la varroa. Sanità Dal punto di vista sanitario le colonie in Piemonte sono uscite dall’inverno 2013/2014 in grande forma. Purtroppo, però, tanta energia e popolosità delle famiglie non è stato possibile

sfruttarle adeguatamente a causa della combinazione meteo climatica particolarmente sfavorevole, come visto poc’anzi. Per lo stesso motivo, nel corso della stagione estiva si è assistito ad un progressivo deterioramento dell’aspetto e della forza delle api, in parte recuperata sul finire dell’estate grazie all’importazione, seppur non abbondante, di miele di melata e di polline da fioriture spontanee tardive. Come è stato possibile verificare già nei mesi di luglio e agosto, i livelli di infestazione da varroa sono estremamente elevati e talvolta oltre il limite di guardia. La possibilità di raccolto di miele di melata giunta tardivamente a fine estate ha indotto diversi apicoltori a trascurare l’elemento sanità degli alveari, procrastinando troppo l’inizio dei trattamenti estivi. Se da un lato questo comportamento potrà sfociare nella maggior perdita invernale di questi alveari trattati tardivamente, dall’altro è da sottolineare che ha interferito non poco con il lavoro di pulizia di coloro che hanno operato per tempo.

Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

L’anno peggiore di tutti: solo negatività

13

numero 15 – 2014

4

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

17/12/14 13:05


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Settore biologico

Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Consuntivo dell’Annata Agraria 2013/14

Gli operatori aumentano del 5,2%; exploit dei Gas sponibili sono carenti a causa della recente normativa sull’etichettatura avvenuta nel 2012 con il Reg. CE n. 203 che sancisce la dicitura “vino biologico” in sostituzione di “vino ottenuto da uve da agricoltura biologica”. Ciò premesso, ad oggi l’apprezzamento per il vino biologico italiano sembra in crescita sia sul mercato nazionale sia su quello estero. Nonostante la crisi economico-finanziaria, il mercato italiano del bio continua a crescere, confermando una dinamica positiva in atto dal 2005. Sulla base delle elaborazioni Ismea, nei primi cinque mesi del 2014 gli acquisti domestici di biologico confezionato presso la GDO sono aumentati del 17,3% in valore rispetto ai primi cinque mesi del 2013. Tale crescita dipende da una serie di fattori che possono essere così riassunti: • Aumento del numero di referenze dei prodotti bio nella GDO • Introduzione nella GDO di nuove linee di prodotto che negli anni passati non erano presenti (es.pasta ) • Introduzione di nuovi prodotti anche nei discount Attualmente si può ravvisare una vera e propria rinascita del settore dopo anni di crisi, un approccio maturo al bio, con un occhio rivolto al futuro.

Infatti il settore bio è più giovane, mediamente (il 22,2 per cento contro il 9,9 per cento delle aziende agricole ordinarie è gestito da giovani fino a 39 anni), più istruito (con il 16,8 per cento di laureati, contro il 6,2 per cento delle aziende convenzionali), più “tecnologico e connesso” (le aziende informatizzate sono il 15,6 per cento delle bio e il 3,8 per cento delle ordinarie). Nell’ultimo anno le aziende bio sono cresciute del 3 per cento, mentre addirittura del 12 per cento quelle zootecniche. Inoltre le aziende biologiche presentano una superficie agricola utilizzata (Sau) di 47,5 ettari, contro i 33 di quelle convenzionali ed un reddito migliore. Il segreto? Costi correnti più bassi (32 per cento sulla produzione lorda vendibile, contro il 38 per cento delle aziende normali) e ricavi maggiori (67,9 per cento contro 61,8 per cento). In definitiva, un modello che risparmia sia sull’ambiente che sul portafogli, diventando una fonte non solo di reddito aggiuntivo, ma pure di minori costi. Ma anche i canali di vendita bio hanno visto dal 2005 una vera e propria esplosione: raddoppiate le aziende che vendono direttamente i propri prodotti, o ancora le mense e gli agriturismi; addirittura quadruplicati i Gruppi di acquisto solidale (Gas).

numero 15 – 2014

14

D

all’analisi dei dati elaborati dal SINAB (Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) in Piemonte gli operatori sono così distribuiti: Produttori esclusivi 1324 Preparatori esclusivi: 383 Produttori/preparatori: 255 Importatori: 36 Totale operatori 1998 Il totale del numero degli operatori rapportato all’anno precedente (n. 1899 ) dimostra un incremento dello 5,2%. Riguardo la distribuzione delle superfici e delle principali colture al primo posto risultano le colture foraggere compresi i prati-pascoli (15276 ha) seguite dai cereali (6530 ha), frutta in guscio (1614 ha), frutta compresi i piccoli frutti (1429 ha), vite (1254 ha ), ortaggi comprese le fragole (782 ha). Riguardo il n. di aziende biologiche con produzione zootecnica si è passati a 343 con un incremento dello 1,5%. Invece per quanto riguarda il settore viticolo, va evidenziato che la superficie viticola convertita al biologico ha una dinamica positiva anche per il crescente interesse da parte delle Cantine Sociali ad acquisire uve biologiche e a differenziare il prodotto vino. Sulla trasformazione delle uve bio in vino biologico, i dati ad oggi di-

notiziario 15-2014.indd 14

17/12/14 13:05


4

notiziario 15-2014.indd 15

17/12/14 13:05


notiziario 15-2014.indd 16

17/12/14 13:05


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.