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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 7 - Anno 2015 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
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64° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 64° numero 7 - 18 giugno 2015* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.092036 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
argomenti in evidenza
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Il Giubileo straordinario di papa Francesco
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Pensioni dal 1° del mese
Le Eccellenze dell’Astigiano protagoniste a Expo
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Giovedì 9 luglio tutti a San Damiano
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Toccare, vedere, mangiare, parlare
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E gli allevatori rispondono: presenti!
Speciale Misura 111 Utilizzo del legno per l’affinamento dei vini; Operazioni in verde; L’usurcapione: quando e come si verifica; Cause della cascola dei frutticini di nocciolo; Lotta alla Flavescenza Dorata; Nuova classificazione per gli agrofarmaci; Dispositivi di protezione individuale.
Sommario
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ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA Le tappe principali del Giubileo di Papa Francesco
Segno “Giubilare” del Santo Padre: testimonianza delle opere di misericordia.
Evento
Aprile 2015 Sabato 11 aprile 2015 Vigilia della domenica della Divina Misericordia Lettura della Bolla di indizione del Giubileo.
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Dicembre 2015 Martedì 8 dicembre 2015 Solennità dell’Immacolata Concezione Apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. Domenica 13 dicembre 2015 III domenica di Avvento Apertura della Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano e nelle Cattedrali del Mondo. Gennaio 2016 Venerdì 1 gennaio 2016 Solennità di Maria Santissima Madre di Dio Giornata mondiale per la pace. Apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore. Martedì 19 gennaio - giovedì 21 gennaio 2016 Giubileo degli Operatori dei Santuari. Lunedì 25 gennaio 2016 Festa della Conversione di San Paolo Apertura della Porta Santa della Basilica di San Paolo fuori le mura. Febbraio 2016 Martedì 2 febbraio 2016 Festa della Presentazione del Signore e Giornata della Vita Consacrata Giubileo della Vita Consacrata e chiusura dell’Anno della Vita Consacrata. Mercoledì 10 febbraio 2016 Mercoledì delle Ceneri Invio dei Missionari della Misericordia nella Basilica di San
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Il Giubileo voluto da Papa Francesco sarà l’anno della Misericordia. Nell’immagine iconica della virtù morale della tradizione cristiana, Luca Della Robbia, Cristo conforta un poveruomo, 1493 ca, Museo del Louvre (da Wikipedia)
Pietro. Lunedì 22 febbraio 2016 Cattedra di San Pietro Giubileo della Curia Romana e Governatorato.
dinario Giubileo dei Giovani. Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia.
Marzo 2016 Venerdì 4 e sabato 5 marzo 2016 “24 ore per il Signore” con celebrazione penitenziale a San Pietro nel pomeriggio di venerdì 4 marzo. Domenica 20 marzo 2016 Domenica delle Palme A Roma la Giornata diocesana dei Giovani.
Settembre 2016 Domenica 4 settembre 2016 XXIII Domenica del Tempo Ordinario Memoria della Beata Teresa di Calcutta - 5 settembre Giubileo degli operatori e volontari della misericordia. Domenica 25 settembre 2016 XXVI Domenica del Tempo Ordinario Giubileo dei catechisti
Aprile 2016 Domenica 3 aprile 2016 Domenica della Divina Misericordia Giubileo per quanti aderiscono alla spiritualità della Divina Misericordia. Domenica 24 aprile 2016 V Domenica di Pasqua Giubileo dei ragazzi e ragazze (13-16 anni) Professare la fede e costruire una cultura di misericordia. Maggio 2016 Domenica 29 maggio 2016 Corpus Domini in Italia Giubileo dei diaconi. Giugno 2016 Venerdì 3 giugno 2016 Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù Giubileo dei sacerdoti. 160 anni dall’introduzione della festa, introdotta nel 1856 da Pio IX. Domenica 12 giugno 2016 XI Domenica del Tempo Ordinario Giubileo degli ammalati e delle persone disabili. Luglio 2016 Martedì 26 - domenica 31 luglio 2016 Fino alla XVIII Domenica del Tempo Or-
Ottobre 2016 Sabato 8 e domenica 9 ottobre 2016 Sabato e domenica dopo la festa della Beata Vergine Maria del Rosario Giubileo mariano Novembre 2016 Martedì 1 novembre 2016 Solennità di Tutti i Santi Santa Messa del Santo Padre in memoria dei fedeli defunti. Domenica 6 novembre 2016 XXXII Domenica del Tempo Ordinario Giubileo dei carcerati in San Pietro. Domenica 13 novembre 2016 XXXIII Domenica del Tempo Ordinario Chiusura della Porta Santa nelle Basiliche di Roma e nelle Diocesi. Domenica 20 novembre 2016 Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo Chiusura della Porta Santa a San Pietro e conclusione del Giubileo della Misericordia.
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Il Giubileo Straordinario di Papa Francesco
Indetto l’11 aprile, si aprirà l’8 dicembre e chiuderà il 20 novembre 2016
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Il logo e il motto del Giubileo Il logo e il motto offrono insieme una sintesi felice dell’Anno giubilare. Nel motto Misericordiosi come il Padre (tratto dal Vangelo di Luca, 6,36)
Sabato 11 aprile 2015, davanti alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha pubblicato la Bolla Misericordiae Vultus indicendo ufficialmente il Giubileo della Misericordia;
si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura (cfr. Lc 6,37-38). Il logo – opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik – si presenta come una piccola summa teologica del tema della misericordia. Mostra, infatti, il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito, recuperando un’immagine molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo, e lo fa con amore tale da cambiargli la vita. Un particolare, inoltre, non può sfuggire: il Buon Pastore con estrema misericordia carica su di sé l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità e il futuro che lo attende, contemplando nel Suo sguardo l’amore del Padre. La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.
Evento
straordinario verso la salvezza. Le Porte Sante delle altre basiliche verranno aperte successivamente all’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. Anticamente, presso gli Ebrei, il Giubileo era un anno dichiarato santo che cadeva ogni 50 anni, nel quale si doveva restituire l’uguaglianza a tutti i figli d’Israele, offrendo nuove possibilità alle famiglie che avevano perso le loro proprietà e perfino la libertà personale. Ai ricchi, invece, l’anno giubilare ricordava che sarebbe venuto il tempo in cui gli schiavi israeliti, divenuti nuovamente uguali a loro, avrebbero potuto rivendicare i loro diritti. La Chiesa cattolica ha iniziato la tradizione dell’Anno Santo con Papa Bonifacio VIII nel 1300. Bonifacio VIII aveva previsto un Giubileo ogni secolo. Dal 1475 - per permettere a ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo - il Giubileo ordinario fu cadenzato con il ritmo dei 25 anni. Un Giubileo straordinario, invece, viene indetto in occasione di un avvenimento di particolare importanza. Gli Anni Santi Ordinari dal 1300 Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi sono 26. L’ultimo è stato il Giubileo del 2000. La consuetudine di indire Giubilei straordinari risale al XVI secolo. Gli ultimi Anni Santi straordinari sono stati quelli del 1933, indetto da Pio XI per il XIX centenario della Redenzione, e quello del 1983, indetto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione. Maggiori informazioni si possono reperire sul sito ufficiale del Giubileo all’indirizzo internet http://www.iubilaeummisericordiae.va.
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l Giubileo straordinario è stato indetto l’11 aprile scorso, l’Anno Santo, ha annunciato Papa Francesco, “inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016”. “Sono convinto – ha aggiunto - che tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo. Lo affidiamo fin d’ora alla Madre della Misericordia, perché rivolga a noi il suo sguardo e vegli sul nostro cammino”. Questo l’annuncio del Papa: “Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: siate misericordiosi come il Padre”. Non sarà come il Giubileo del Duemila, sarà vissuto anche in tutte le parrochie e forse sarà meno spettacolare, ma sono significative le riccorrenze. Il Giubileo straordinario di papa Francesco cade a 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II e nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, che si concluse nel dicembre 1965. Il significato del Giubileo è insito nel perdono generale, nell’indulgenza aperta a tutti, e nella possibilità di rinnovare il rapporto con Dio e il prossimo. Così l’Anno Santo diventa un’opportunità per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana. Il rito iniziale del Giubileo è l’apertura della Porta Santa. Si tratta di una porta che viene aperta solo durante l’Anno Santo, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una Porta Santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Il rito di aprire la Porta Santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un percorso
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Le eccellenze dell’Astigiano protagoniste a Expo Grazie a Coldiretti, l’1 e 2 giugno, 20 produttori hanno rappresentato il territorio ono stati due giorni molto intensi, quelli vissuti dalle imprese agricole dell’Astigiano che hanno avuto la possibilità, grazie a Coldiretti, di prendere parte ad Expo 2015. Inserite nel calendario organizzato da Coldiretti Piemonte sotto lo slogan “PiemontiAMO”, voluto per dare risalto al legame tra cibo e territorio, la delegazione astigiana ha avuto la giornata di lunedì 1° giugno completamente a disposizione per presentare le proprie eccellenze. Nel padiglione Coldiretti e Campagna Amica, dislocato lungo il “Cardo”, è stata proposta una “Merenda Sinòira No Stop” dal mattino fino a sera. Le degustazioni sono state numerosissime e all’insegna della tradizione con il salame Crudo e Cotto Monferrato, la Robiola di Roccaverano, le conserve, il Miele di acacia, le confetture e la distribuzione di ciliegie. L’offerta ha visto al centro del paniere i grandi vini dell’Astigiano a denominazione di origine controllata e garantita: Barbera, Moscato, Grignolino, Ruchè di Castagnole Monferrato, Terre Alfieri, Loazzolo, Freisa, Malvasia, Cisterna, Albugnano, Albarossa, Brachetto. Erano presenti: Azienda Agricola Bocchino Giuseppe di Annalisa Bocchino di Canelli, Azienda Agricola Gallo Giovanni di Montabone, Tenuta San Mauro di Mauro Bianco di Castagnole Lanze, Azienda Agricola Cà del Ponte di Pinuccia Rizzolio di Monastero Bormida, Azienda Agricola “San Desiderio” di Aurelio Merlo di Monastero Bormida, Azienda Agricola “Borgo Maragliano” di Loazzolo, Azienda Agricola Silvia Castagnero di Agliano Terme, Azienda Agricola Piero Torchio di San Damiano, Azienda Vitivinico-
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L’Expo ha apprezzato le eccellenze dell’Astigiano, come si può vedere dalla fotografia scattata nel padiglione Coldiretti il 1 giugno
La distribuzione delle ciliegie
Gli Sbandieratori di San Damiano hanno animato il pubblico dell’Expo di fronte al padiglione Coldiretti
la Franco Giachino di Costigliole, Azienda Agricola Pierfrancesco Gatto di Castagnole Monferrato, Azienda Agricola “Bubot” di Paola Eleonora Bregola di Albugnano, Azienda Agricola Giacomo Sizia di Bubbio e in rappresentanza del
Nel padiglione Coldiretti grande successo della “Merenda Sinòira No Stop” con Crudo e Cotto Monferrato, la Robiola di Roccaverano, le conserve, il Miele di acacia, le confetture, la distribuzione di ciliegie e i grandi Doc e Docg dell’Astigiano Consorzio Terre di Qualità le Aziende Agricole Dario Biletta di Grazzano Badoglio, Pescaja di Cisterna, Mario Barbarino di Bruno, Valter Bosticardo di Calosso. Nella giornata di martedì 2 giugno altri quattro produttori dell’Asti-
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Toccare, vedere, mangiare, parlare L’Expo in parte affascina e in parte angoscia
A Il drink Moscato e fragola ha suscitato interesse e molto apprezzamento da parte del pubblico dell’Expo
giano hanno preso parte alla manifestazione organizzata direttamente da Coldiretti Piemonte. Hanno offerto le loro degustazioni le seguenti Aziende Agricole: Giuliano Blengio di Monastero Bormida, Lorenzo Domenico Cavallero di Vesime, Cascina Perfumo di Marco Perfumo di Nizza Monferrato e Massimo Marengo di Castagnole Monferrato. All’ingresso del padigliole Coldiretti è stato offerto un inedito drink al Moscato d’Asti Docg con fragole frullate, molto apprezzato dai visitatori di Expo. “Abbiamo potuto dare la possibilità a molti produttori di essere protagonisti ad Expo 2015 – ha rilevato Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti - presentando nella sua globalità il nostro meraviglioso territorio e le sue tipicità”. Tutto questo anche perchè, come
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recitava l’enorme scritta “No farmers no party” sulla facciata del padiglione Coldiretti, gli imprenditori agricoli si impegnano quotidianamente per cercare di garantire cibo per tutti e tutelare la qualità e la sicurezza ambientale. Non c’è Expo, non c’è cibo e non c’è vita senza il duro lavoro nelle campagne. “Ad un certo punto ci siamo accorti – rileva Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti - che tutti parlavano di Expo, ma poi alla fine risultavano pochi i produttori veramente protagonisti. Coldiretti ha così riequilibrato la situazione, portando i produttori e facendo degustare i loro prodotti”. Essere presenti in prima persona per costruire un contatto diretto, vivo e concreto con i visitatori di Expo è stata una formidabile occasione per promuovere il territorio e motivo di orgoglio per le imprese
d Expo 2015, là dove si incrociano il “Decumano” e il “Cardo”, fra piazza Italia e l’ingresso Sud, all’inizio del grande padiglione Italia c’è lo spazio allestito da Coldiretti. Lì, così come hanno fatto gli astigiani il 1° giugno scorso, dall’apertura dell’Esposizione Universale e fino alla chiusura del 31 ottobre prossimo, i produttori Coldiretti hanno offerto, offrono ed offriranno degustazioni e hanno dialogato, dialogano e dialogheranno con i visitatori. L’interazione con i visitatori dell’Expo non è una banalità, anzi, è un segno di distintività rispetto a quanto si può vedere (molto), toccare (poco) e mangiare (a caro prezzo) all’Expo di Milano. D’accordo siamo nell’era digitale, ma la virtualità di questo Expo, in via generale, sta angosciando i visitatori. Ci sono padilgioni bellissimi dal punto di vista architettonico, c’è molta multimedialità, ma sono rarissimi i rapporti umani. Il successo del padiglione Coldiretti sta proprio nel fatto che i visitatori possono chiedere informazioni e dialogare con i produttori e in più possono degustare senza cadere nel business fine a se stesso visto nei blasonati padiglioni di note catene anche Made in Italy.
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Il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, con il ministro Maurizio Martina
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Il presidente Coldiretti Asti, Roberto Cabiale e il direttore Antonio Ciotta con le ciliegie di Giacomo Sizia
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agricole dell’Astigiano. Nella giornata della Festa della Repubblica, grazie all’invito di Coldiretti, erano anche presenti gli sbandieratori e musici di San Damiano d’Asti che hanno entusiasmato il pubblico, in massima parte straniero, formatosi a capannelli lungo il Cardo. Inoltre nel pomeriggio Coldiretti ha preso parte alla spettacolare e sentita “Sfilata Orgoglio Italia”, organizzata per la ricorrenza del 2 giugno con un corteo di oltre 600 persone rappresentanti i soggetti italiani che hanno partecipato alla realizzazione dell’evento universale. Lungo il Decumano e il Cardo, la sfilata in abiti che riproducevano il Tricolore è arrivata fino all’Albero della Vita per un brindisi alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole con delega all’Expo, Maurizio Martina, del commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, e del presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo. Visto il successo dell’iniziativa, da qui ad ottobre, Coldiretti Asti ha in serbo di organizzare altre giornate a Expo 2015.
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I produttori dell’Astigiano a Expo 2015
Maria CatalanoRizzolio di Cà del Ponte di Monastero Bormida ha portato a Milano le pregiate Robiole di Roccaverano, indispensabili per una Merenda Sinoira che si rispetti
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Beppe Guido di Pescaja di Cisterna ha fatto conoscere la “giovane” Doc Terre Alfieri Arneis e la Barbera
Massimo Marengo, nella fotografia con la figlia, ha proposto il molto apprezzato Ruchè di Castagnole Monferrato
Danilo e Luca con i nonni coniugi Merlo di Monastero Bormida sono stati i protagonisti della Merenda Sinoira servita all’Expo con una gamma completa di salumi fra cui spiccavano il salame Crudo e Cotto Monferrato
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Carlo Gallo di Montabone ha portato ad Expo il Brachetto, il Moscato e la Barbera
Mauro Bianco con i figli di Tenuta San Mauro di Castagnole Lanze ha fatto degustare Moscato e Barbera
Carlo Galliano con il figlio Giovanni di “Borgo Maragliano” di Loazzolo hanno esposto e fatto degustare il prezioso Loazzolo e il Moscato d’Asti
Giovanni Castagnero dell’Azienda Agricola Silvia Castagnero di Agliano Terme ha proposto la Barbera d’Asti e la birra artigianale
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Annalisa Bocchino di Canelli ha presentato il Moscato e la Barbera
9 Oriana Veiluva dell’Azienda Agricola Piero Torchio di San Damiano ha offerto degustazioni di Barbera d’Asti e Terre Alfieri
Loris Giachino dell’Azienda Vitivinicola Franco Giachino di Costigliole ha svelato ai visitatori di Expo le proprietà della sua Barbera d’Asti Superiore e dell’Albarossa
Paola Eleonora Bregola dell’Azienda Agricola “Bubot” di Albugnano ha svelato all’Expo le sue confetture e conserve, fra queste l’inedita crema di porri e menta
Dario Biletta di Grazzano Badoglio ha portato la sua molto apprezzata Malvasia di Casorzo
Mario Barbarino di Bruno, nella fotografia con il figlio Christian, ha visto l’apprezzamento del pubblico di Expo per l’ultima Docg nata nell’Astigiano “Nizza” e il suo Brachetto
Valter Bosticardo di Calosso ha portata alla ribalta di Expo il vino che prende il nome dal paese dell’alto Monferrato “Calosso” e la Barbera
Giuliano Blengio di Monastero Bormida, nella fotografia con la moglie, ha portato in degustazione al pubblico del 2 giugno le Robiole di Roccaverano
Giacomo Cavallero di Vesime ha deliziato i palati dell’Expo con il Moscato, l’Asti e la Barbera
Marco Perfumo di Nizza Monferrato, nella fotografia ritratto con la moglie, ha messo in degustazione la sua Barbera d’Asti Superiore “Nizza” annata 2012 e il Cortese dell’Alto Monferrato
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Pierfrancesco Gatto di Castagnole Monferrato ha portato alla ribalta dell’Expo Milano il Ruchè, vino particolarmente apprezzato dagli stranieri
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La Sinoira si aggirava per l’Expo Apprezzatissima dal pubblico la singolare merenda proposta da Coldiretti Asti oldiretti Asti, il 1° giugno scorso, ha presentato ad Expo la “Merenda Sinòira”. Tutti i visitatori sono stati attratti e affascinati da questa antica merenda, da un modo tutto italiano, e in questo caso piemontese ed astigiano, di intendere il nutrimento, la cultura del cibo e del vivere bene. Spiegare il significato e l’origine della “Merenda Sinòira” non è semplice. Tecnicamente sarebbe un pasto pomeridiano che, per l’abbondanza, tende a sostituire la cena. “Sinòira” verosimilmente deriverebbe da “sin-a” che in dialetto astigiano significa cena. Ma è sul suffisso “-ira” oppure “-oira” che i linguisti non hanno ancora raggiunto una versione condivisa. Potrebbe essere un riferimento all’orario inusuale per una cena, o forse più propriamente potrebbe essere una semplice modifica morfologica. Di sicuro il tutto rende molto elegante la merenda, illustrando efficacemente la nobiltà di questa azione. Per altro non esiste termine simile in nessuna parte del mondo. Potrebbe essere un’apericena ante litteram oppure la mamma di tutti i lunch, brunch e altri modi impropri per definire i vari pseudo aperitivi sostanziosi proposti dai locali più alla moda. Ad ogni buon conto la Merenda Sinòira nasce nelle campagne dell’Astigiano per rifocillare i contadini dopo le fatiche del primo pomeriggio e prima di affrontare i lavori verso il tramonto. La si consumava quindi verso le 17 ed era molto abbondante rispetto alla scodella di pane e latte che si consumava in luogo della cena. In sostanza, la Merenda Sinòira era l’abc del dietologo, in quanto veniva consumata prima dell’attività fisica
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Potrebbe essere un’apericena ante litteram oppure la mamma di tutti i lunch, brunch e altri modi impropri per definire i vari pseudo aperitivi sostanziosi proposti dai locali più alla moda e non induceva così all’assunzione di troppe calorie prima del riposo notturno. “Se ci pensiamo bene – sottolinea Roberto Cabiale, presidente provinciale Coldiretti - ricercando nella nostra tradizione si trovano stili di vita molto più salutari di quelli di oggi e, a ben vedere anche più moderni di quanto si possa immaginare”. Per questo, ad Expo 2015, la “Meranda Sinòira” ha avuto successo.
La traduzione dell’elegante Merenda Sinòira Come detto, la locuzione Merenda Sinòira ha tratti eleganti e nobili, che evocano ben altre sensazioni rispetto ad una semplice cena o pranzo. Se volessimo tradurre dal piemontese all’italiano, la versione più verosimile potrebbe essere: un pasto alla maniera della cena, un convivio cenatorio, una merenda cenatoria. La conferma ci viene dal nuovo dizionario etimologico piemontese in via di pubblicazione, che riporta: Sinòira [sinóyra] agg. f. ‘detto di pasto effettuato prima della cena che comprenda anche la merenda’. Dall’aggettivo latino CENATORIAM ‘relativo alla cena’, continuato soltanto in Piemonte. Sottolineiamo inoltre i mutamenti diacronici: per quanto riguarda la radice CE > SI; per il suffisso grammaticale ORIAM > OIRA(M).
Come si dice “merenda” nel mondo
Non esiste al mondo una situazione simile alla “Merenda Sinòira”, anzi, in molti casi la merenda viene derubricata come un semplice spuntino: Albanese meze e lehtë Austriaco jause Cinese , si scrive traslitterato “kuài cān” Danese snack Finlandese välipala Francese goûter Hindi , si scrive traslitterato “bhaag” Inglese snack Islandese snarl Macedone chek Nederlandese snack Norvegese snack Polacco przekąska Portoghese lanche Romeno zacuscă Russo закуска Spagnolo merienda Svedese mellanmål Tedesco Imbiss Turco aperatif
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Expo più per adulti che per giovani Il 70% degli italiani vuole visitarlo, 58% i giovani Nel primo mese di apertura l’Expo ha fatto registrare 2,7 milioni di visitatori. Si prevede una decisa accelerazione di presenze nei prossimi mesi ricerca della società specializzata in indagini sul turismo Jfc che ha analizzato le aspettative dei turisti stranieri. In fine è destinato al cibo un terzo del budget che spenderanno i turisti stranieri durante il soggiorno in Italia per l’Expo, una cifra che supera nettamente quella per l’alloggio.
Lavorare sulla sovranità alimentare Moncalvo dal Forum Internazionale dell’agricoltura
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UTTO APERTO ETSE IL M DI AGOSTO
occasione del Forum internazionale dell’agricoltura, sottolineando che “l’Expo è una enorme occasione per ripensare a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo e perseguire un modello di sviluppo sostenibile che garantisca un sistema di tutela sociale ed economica, in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi più poveri.
È necessario - sostiene Moncalvo – lavorare sulla sovranità alimentare con politiche ed investimenti dei Governi volti a favorire la crescita delle agricolture dei diversi Paesi e regole commerciali rispettose e consapevoli del valore del cibo ma anche promuovere azioni di riequilibrio all’interno della catena alimentare che contribuiscano alla valorizzazione e alla remunerazione delle produzioni agricole”. RIFLESSO - ASTI
La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella delle regole, ha delegittimato il cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, con gli effetti che vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole, al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, il cosiddetto land grabbing”. Lo ha detto il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, in
Ricambi Agricoli - Oleodinamica - Ferramenta - Giardinaggio
Vasta gamma di macchine agricole e forestali
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l’Expo i residenti al centro, in totale il 4% in più dei residenti al sud e nelle isole. Agli italiani si aggiungono peraltro i turisti stranieri che in tanti hanno di deciso di accoppiare la visita dell’esposizione universale con le vacanze in Italia nei mesi estivi e dopo la chiusura delle scuole. Proprio dagli stranieri ci si attende un forte impatto positivo anche fuori dell’area espositiva. Coloro che giungeranno in Italia per l’Expo dedicheranno il 67% del loro tempo per visitare “altro”, manifestando chiaro interesse per percorsi e visite in Toscana, Lombardia, Lazio, Veneto ed Emilia Romagna, secondo la
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l 70% degli italiani, nei prossimi mesi, è interessato a visitare l’Expo. Tale interesse cresce al 75% fra gli adulti e gli anziani e scende al 58% tra i giovani. È quanto rivela Coldiretti sulla base dell’indagine “Ipr Marketing” sui dati di affluenza all’Esposizione Universale. Nel primo mese di apertura l’Expo ha fatto registrare 2,7 milioni di visitatori. L’indagine fotografa un interesse diffuso tra le differenti aree territoriali e le diverse classi di età della popolazione e fa prevedere una decisa accelerazione delle presenze nei prossimi mesi. In particolare, sono interessati maggiormente a visitare
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Nel mondo uno su tre lavora in agricoltura
Sono 2,5 miliardi le persone impegnate quotidianamente nelle campagne
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no su tre nel mondo lavora in agricoltura o nella pesca, con 2,5 miliardi di persone impegnate quotidianamente a sfamare il pianeta. Molto spesso però, loro malgrado, vivono in condizioni di povertà in quanto manca un adeguato riconoscimento sociale ed economico del lavoro effettuato nei campi. Lo studio presentato da Coldiretti all’Expo, in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura, evidenzia come lo sfruttamento e la speculazione sul cibo alimenti
il paradosso della presenza di molti agricoltori tra le oltre 800 milioni di persone che soffrono la fame, secondo la Fao. Sono 570 milioni le aziende agricole presenti nel mondo delle quali ben l’88 per cento di tipo familiare, la stragrande maggioranza, sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Di queste ben il 35 per cento si trova in Cina, il 24 per cento in India e solo il 7 per cento in Asia Centrale ed in Europa. La nostra Italia si presenta all’Expo con
155mila imprese in meno rispetto all’inizio della crisi nel 2007 e non può permettersi dl perdere l’opportunità di rilancio offerta dalla grande esposizione universale. Oggi, secondo lo studio Coldiretti, per ogni euro speso dai consumatori italiani per l’acquisto di prodotti alimentari appena 15 centesimi arrivano agli agricoltori ed in alcuni casi i compensi non sono neanche sufficienti a coprire i costi di produzione o a dare da mangiare agli animali allevati, come nel caso del latte.
Notizie
Paese che vai, prezzo del pane che trovi
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Serve più trasparenza sulla determinazione del valore
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l prezzo del pane raddoppia tra Napoli, dove costa 1,90 euro al chilo, e Bologna dove si spende 3,98 euro al chilo. Una incredibile variabilità tra le diverse città con valori che oscillano tra i 3,57 euro al chilo a Milano, 2,67 a Torino, 2,72 euro al chilo a Palermo, 2,50 a Roma e 2,81 a Bari. Emerge da una analisi Coldiretti su dati Osservatorio prezzi relativi ad aprile 2015 all’Expo dove al Padiglione Coldiretti, dove è stata allestita la più ampia rassegna delle specialità tradizionali delle diverse regioni, dalla grissia Monferrina, al Pane di Cerchiara della Calabria, dal pane di Lariano del Lazio fino al Miccone della Lombardia. La forte variabilità è una evidente dimostrazione
di come l’andamento del prezzo del pane dipenda solo marginalmente dal costo del grano che è fissato a livello internazionale al Chicago Board of Trade e non mostra quindi differenze tra le diverse città. Peraltro negli anni della crisi è crollato del 27 per cento il prezzo del grano riconosciuto agli agricoltori, ma quello del pane ha continuato ad aumentare con un incremento del 6 per cento dal 2007. Oggi un chilo di grano tenero è venduto a circa 21 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 2,75 euro al chilo, con un rincaro di tredici volte, tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale
si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito. In fineda non sottovalutare come le importazioni di grano tenero siano aumentate del 17 per cento nel 2014 rispetto all’anno precedente ed oggi coprano più della metà del fabbisogno italiano. IL PREZZO DEL PANE IN ALCUNE REGIONI Napoli 1,90 euro al chilo Bologna 3,98 euro al chilo Milano 3,57 euro al chilo Torino 2,72 euro al chilo Palermo 2,50 euro al chilo Bari 2,81 euro al chilo Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Osservatorio prezzi - Aprile 2015
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Occupati in agricoltura: 10 volte la media Record di assunzioni: più 20,3% nelle campagne del Nord
prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “una spinta positiva all’agroalimentare Made in Italy puo’ venire dall’ Expo in una situazione in cui le esportazioni di prodotti agricoli e di alimenti e bevande trasformati sono scresciute in valore del 6,2% su base annua nel periodo gennaio-marzo 2015, dopo il record di 34,4 miliardi fatto registrare nel 2014”.
Ecosostenibile, piace anche se costa di più Il 78 per cento dei cittadini, nonostante la crisi, è disposto a spendere di più per prodotti e servizi eco-sostenibili. C’è stata una vera esplosione di attività imprenditoriali attente all’ambiente, tanto che si calcola in Italia la presenza nel 2015 di oltre 3 mln i “green jobs”. Riforma Bio, l’Ue chiede le priorità Individuare le priorità nel campo della Ricerca e dell’Innovazione in agricoltura biologica. È l‘obiettivo che si è dato la Commissione Ue, nell’ambito della conferenza organizzata in occasione dell’Expo di Milano.
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Si usano sempre meno fitofarmaci L’ultimo rapporto della European Crop Protection, relativo all’utilizzo dei fitofarmaci, evidenzia che l’Italia, con 39.707 kg di sostanze attive vendute, è scesa al terzo posto in Europa. Informazioni sul cibo, pista “elettronica” Un’informazione semplificata sulle etichetta del cibo, da fornire anche tramite supporti tecnologici (QRcode, codici, riferimenti web). Questa l’apertura che la Commissione europea ha portato avanti nella sua “Better Regulation Agenda”.
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per cento) con un record assoluto del 20,3 per cento al Nord. In generale, tra dipendenti ed indipendenti, l’occupazione nei campi fa segnare un aumento del 16,1 per cento al nord, un calo dell’11,5 per cento ed un aumento del 44,4 per cento al sud. L’aumento dell’occupazione nelle campagne è accompagnato nel trimestre dall’andamento positivo del valore aggiunto del settore che ha fatto registrare un aumento dello 0,2 per cento rispetto all’anno precedente. “Le campagne possono offrire
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’ agricoltura fa registrare un incremento record del 6,2 per cento nel numero di occupati, che è dieci volte superiore al valore medio totale di tutti i settori, per un totale di 27mila occupati in più nelle campagne rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al primo trimestre del 2015 sulla base dei dati Istat. Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante ed è il risultato di una crescita sia del numero di lavoratori indipendenti (+7,4 per cento) ma anche di quelli dipendenti (+4,9
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Importi contributi CDCM Resi noti dall’Inps per l’anno 2015
Epaca
Contribuzione IVS Il calcolo dei contributi I.V.S., dovuti dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri ed imprenditori agricoli professionali, si basa sulla classificazione delle aziende nelle quattro fasce di reddito convenzionale, indicate nella “Tabella D”, allegata alla legge 2 agosto 1990, n. 233, rimodulate a partire dal 1° luglio 1997 dal decreto legislativo 16 aprile 1997, n. 146 e convertite in euro, come da circolare n. 83 del 23 aprile 2002. Come é noto, ciascuna azienda è inclusa annualmente nella fascia di reddito convenzionale corrispondente al reddito agrario dei terreni condotti e/o a quello determinato dall’allevamento degli animali. La contribuzione dovuta è determinata, ai sensi dell’art. 7 della legge 233/90, moltiplicando il reddito medio convenzionale - stabilito annualmente con Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla base della media delle retribuzioni medie gior-
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naliere degli operai agricoli - per il numero di giornate indicate nella citata “Tabella D”, in corrispondenza della fascia di reddito convenzionale in cui è inserita l’azienda e applicando al risultato le aliquote percentuali come di seguito riepilogate. Con decreto del Direttore Generale per le Politiche Previdenziali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato determinato il reddito medio convenzionale, per l’anno 2015, in Euro 55,05. Le aliquote da applicare al suddetto reddito sono state rideterminate dal Decreto Legge 201/2011 convertito in Legge 214/2011 che all’art. 24, comma 23 ha previsto che, a partire dal 1° gennaio 2012, le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento dei lavoratori coltivatori diretti, mezzadri e coloni ed anche, a partire dal 2013, per gli Imprenditori Agricoli Professionali iscritti alla relativa gestione autonoma dell’INPS, sono quelle di seguito riportate:
ZONA NORMALE
Maggiore di 21 anni Minore di 21 anni
Maggiore di 21 anni
2012 2013 2014 2015 2016 2017 Dal 2018
21,6% 22,0% 22,4% 22,8% 23,2% 23,6% 24,0%
18,7% 19,6% 20,5% 21,4% 22,3% 23,2% 24,0%
Pertanto per l’anno 2015 le aliquote da applicare ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali comprensive del contributo addizionale del 2%, previsto dall’art.12, ultimo comma, della legge 2 agosto 1990, n. 233 sono le seguenti: 1. 22,8 % (ridotta a 21,8% per i soggetti di età inferiore a 21 anni) per la generalità delle imprese; 2. 21,4% (ridotta a 19,5% per i soggetti di età inferiore ai 21 anni) per le imprese ubicate in territori montani o in zone svantaggiate. Si precisa, inoltre, che l’importo
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19,4% 20,2% 21,0% 21,8% 22,6% 23,4% 24,0%
del contributo addizionale, di cui al comma 1, art. 17 della legge 3 giugno 1975, n. 160, per effetto del meccanismo di adeguamento periodico previsto dall’art. 22 della stessa legge, è pari, per l’anno 2015, a € 0,66 a giornata.
Gestione speciale dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni e, ai sensi dell’articolo 66 del D. Lgs. 26 marzo 2001, n. 151 (T.U. sulla maternità) per gli imprenditori agricoli professionali.
Contribuzione di maternità Anche per l’anno 2015 il contributo annuo, dovuto ai fini della copertura degli oneri derivanti dall’erogazione dell’indennità giornaliera di gravidanza e puerperio, è fissato nella misura di € 7,49. Tale contributo è dovuto, per ciascuna unità attiva iscritta nella
Contribuzione INAIL Essendo stato raggiunto l’aumento dei contributi, previsto dall’art. 28 del decreto legislativo n. 38 del 23 febbraio 2000 per il quinquennio 2001 - 2005, il contributo dovuto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni, per l’anno 2015 resta fissato nella
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misura capitaria annua di: 1. € 768,50 (per le zone normali) 2. € 532,18 (per i territori montani e le zone svantaggiate). Riduzione contributiva per pensionati ultra65enni A decorrere dal 1 gennaio 1998, il contributo previdenziale dovuto dai lavoratori autonomi agricoli ultra65enni, già pensionati presso le gestioni dell’INPS, può essere,
a richiesta, applicato nella misura della metà. Ai sensi della medesima disposizione il supplemento di pensione erogato ai lavoratori per i quali la pensione è liquidata, in tutto o in parte, con il sistema retributivo è corrispondentemente ridotto della metà. Modalità di pagamento La riscossione avverrà tramite l’in-
vio agli interessati di comunicazione dell’importo da versare in quattro rate. I termini di scadenza per il pagamento sono il 16 luglio, il 16 settembre, il 16 novembre 2015 e il 18 gennaio 2016. Per procedere al versamento degli importi dovuti, invitiamo tutti i titolari d’azienda prima della scadenza della rata a volersi presentare presso gli uffici Epaca /Coldiretti per le modalità di pagamento.
Gita a Saint Paul de Vence e Mentone
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l Coordinamento Donne Impresa Coldiretti Asti, guidato da Paola Romanato, organizza per martedì 21 luglio una gita a Saint Paul de Vence e Mentone. In mattinata si visiterà la cittadina Saint Paul de Vence, nella regione francese Provenza – Alpi - Costa Azzurra, ha
soli 2800 abitanti (di cui 380 vivono tra le sue mura), che riceve ogni anno oltre 2.5 milioni di visitatori. Praticamente è al terzo posto fra i luoghi più visitati di Francia, dopo il Mont Saint Michel e il Castello di Versailles. Nel pomeriggio è poi prevista la visita di Mentone, nota
come “la perla della Francia”. Il pranzo potrà essere consumato al sacco oppure al ristorante di Saint Paul de Vence al prezzo convenzionato di 25 euro. La quota di partecipazione alla gita è invece di € 35.00. Iscrizioni e informazioni al numero 0141.380.420 - 335471014.
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Pensioni al 1° del mese
Da giugno l’Inps ha unificato tutti i pagamenti
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a giugno 2015 tutte le pensioni vengono pagate dall’Inps a partire dal primo giorno del mese. È quanto stabilito dal decreto legge n. 65 del 21 maggio 2015, contenente “Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR”. A partire dal primo giugno, quindi, tutti i pagamenti dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagna-
mento pagate agli invalidi civili, oltre che delle rendite vitalizie dell’Inail, sono unificati, permettendo così a quei pensionati che hanno più di una pensione in differenti gestioni, che prevedevano fino ad oggi il pagamento in giorni diversi, di incassarle nello stesso giorno. Nel caso in cui il primo del mese sia un giorno festivo, oppure non “bancabile”, il pagamento avverrà nel primo giorno utile immediatamente
successivo. Per ulteriori informazioni si può contattare il patronato Epaca, tel. 0141.380.400.
Malattie professionali muscoloscheletriche Previdenza
L’EMG (elettromiografia) valuta le alterazioni di nervi e muscoli
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disturbi muscoloscheletrici (DMS) coprono un’ampia gamma di disturbi della salute. Il gruppo principale è costituito da dolori alla schiena e lesioni dorsali, e dai disturbi degli arti superiori e inferiori. Sovente sono disturbi legati all’attività lavorativa. I DMS rappresentano un problema in modo particolare per i lavoratori del settore agricolo, forestale e ittico che
corrono il rischio maggiore di accusare disturbi degli arti superiori per la tipologia all’attività lavorativa. La valutazione diagnostica di tali disturbi può essere effettuata tramite l’EMG (elettromiografia) che valuta la presenza di alterazioni dei nervi e dei muscoli che possono essere di interesse sia ortopedico, che neurologico, che internistico. L’elettromiografia è un esame in-
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COLTIVA LA TUA SALUTE Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19
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dispensabile per diagnosticare alcune patologie molto frequenti, quali la sindrome del tunnel carpale, o le patologie del rachide (lombo-sciatalgie da ernia discale, canale stretto lombare), per consentire allo Specialista, in associazione agli esami neuroradiologici (RM o TC), di consigliare un trattamento chirurgico o conservativo fisioterapico. Sostanzialmente l’elettromiografia consiste nella stimolazione elettrica dei nervi ed eventualmente nell’infissione di un piccolo ago nei muscoli per valutare l’entità della contrazione. Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. I lavoratori che accusano le patologie sopra indicate, in quanto frequentemente legate all’attività lavorativa, sono invitati a prendere contatto tempestivamente con gli uffici del Patronato EPACA. Gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad inviare tempestivamente la denuncia all’Inail, al fine di evitare la perdita dei benefici economici e offrendo al contempo un servizio gratuito di consulenza medico legale qualificata. Informazioni al n. 0141/380.404/432.
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Giovedì 9 luglio, tutti a San Damiano
Si tiene la prima Giornata provinciale dei pensionati Coldiretti Asti
Bruno Porta Presidente Regionale Pensionati Coldiretti; Parrocchia di San Vincenzo a S. Damiano d’Asti
alle ore 11 con l’arrivo dei partecipanti nel piazzale antistante la chiesa parrocchiale di San Vincenzo, in via Baluardo Montebello 7. Alle 11,15 avrà inizio la Santa Messa officiata dal Vescovo di Asti, Mons. Francesco Ravinale, con la concelebrazione del Consigliere ecclesiastico provinciale Coldiretti, don Franco Cartello, e del parroco, padre Giuseppe Bologna. Dalle 12,15 sono previsti gli interventi di benvenuti da parte del presidente
Bruno Porta e dei dirigenti di Coldiretti Asti, a seguire il pranzo presso la Società Bocciofila di San Damiano in Via Luigi Einaudi n. 7. Dopo il pranzo si potrà usufruire dei campi da bocce e concludere la giornata in allegria. La quota di partecipazione individuale è di € 30. Per l’adesione o per ulteriori informazioni si possono contattare la Segreteria provinciale al n° 0141.380.431 oppure i Segretari di Zona.
Giornata Provinciale dei Pensionati
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i ritroveranno tutti a San Damiano d’Asti, giovedì 9 luglio, i pensionati Coldiretti Asti. L’Associazione provinciale pensionati, in stretta collaborazione con Coldiretti Asti e l’Epaca, organizza la prima Giornata provinciale. Sono invitati tutti gli agricoltori pensionati, amici e simpatizzanti dell’aggregazione presieduta da Bruno Porta. “Sulle ali del successo riscosso con la stessa iniziativa a livello regionale – sottolinea il presidente provinciale e regionale dell’Associazione – in molti ci chiedevano di organizzare la Giornata provinciale. Lo facciamo volentieri, consapevoli che queste iniziative creano affiatamento e spirito aggregativo, sollecitano voglia di fare e di costruire percorsi di tutela per gli anziani e di aiuto per le loro famiglie”. La giornata di San Damiano d’Asti avrà inizio
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E gli allevatori rispondono: presenti! Nonostante il maltempo, hanno partecipato alla Fiera di Tigliole
Eventi
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l 14 giugno scorso, nonostante il maltempo, gli allevatori di Tigliole, non si sono intimoriti ed hanno arricchito con la presenza di una cinquantina di mastodontici bovini di razza piemontese la 64esima edizione della Fiera Zootecnica. Presenti i principali operatori del settore e i rappresentanti di tutte le istituzioni del territorio, dal parlamento alla regione, dalla provincia a numerosi sindaci, fra cui il primo cittadino di Montvendre, paese francese di mille abitanti situato nel dipartimento della Drôme della regione del Rodano-Alpi, legato da rapporti anche commerciali con gli allevatori tigliolesi. Dopo l’esposizione degli animali, dal dibattito fra i presenti sono emerse le strategie per valorizzare sempre più la pregiata carne della razza piemontese e il lavoro degli allevatori. Si punta sulla qualità e sulla intrapredenza dei giovani, in attesa dell’agognata Igp Vitellone Piemontese. Sollecitato dal sindaco di Tigliole, Massimo Strocco Merlone, regista con la pro loco della manifestazione, è anche intervenuto il direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta, che ha sollecitato le istituzioni ad una rapida apertura dei bandi del Piano di Sviluppo Rurale. In definitiva, anche quest’anno la 64esima edizione della Fiera zootecnica di Tigliole, ha testimoniato, nonostante la congiuntura economica negativa, come gli allevamenti della razza piemontese siano molto dinamici e propopensi a un continuo miglioramento e rinnovamento.
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Alcuni capi esposti alla Fiera di Tigliole il 14 giugno
Da un indagine di Coldiretti Asti è infatti emerso come in pochi anni molti allevatori, forti dell’indiscussa qualità del loro prodotto, abbiano affrontato il mercato con la vendita diretta
dal produttore al consumatore. Oggi in Provincia di Asti, fra Agrimacellerie e Agrisalumerie, il circuito di Campagna Amica Coldiretti conta una cinquantina di punti vendita.
Vinissage 2015
Si è tenuta ad Asti la rassegna del vino bio
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l 23 e 24 maggio Asti è stata la capitale del vino biologico, biodinamico e naturale. Giunta alla nona edizione, la manifestazione Vinissage ha visto la partecipazione di 107 vignaioli, provenienti da 16 regioni diverse, più 19 produttori bio con altri generi alimentari come formaggi e salumi. Una manifestazione cresciuta negli anni che sta cercando di attirare sempre più estimatori
del vino biologico a cui i produttori dell’Astigiano partecipano volentieri. La location di Palazzo Enofila è molto comoda, ci si aspetterebbe una maggiore partecipazione di addetti ai lavori e bayer.
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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Utilizzo del legno per l’affinamento dei vini - 3
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In questa terza parte trattiamo le sostanze volatili che determinano il carattere boisé del vino in affinamento possono derivare direttamente dal legno o dal procedimento di lavorazione, di curvatura e tostatura. Il vino si arricchisce in caratteristiche aromatiche in funzione del tipo di legno, della capacità del recipiente, delle caratteristiche del vino e della temperatura e durata di conservazione. A cura di Secondo Rabbione, Resp. Centro Studi Vini del Piemonte zione della porosità del legno e per esaurimento delle sostanze aromatiche da estrarre. Tra le sostanze estraibili e cedibili vi sono innanzitutto i fenoli volatili che in sinergismo tra di loro conferiscono al vino un piacevole sentore di affumicato, di spezie, di legno. Essi derivano dalla degradazione pirolitica della lignina e per questo sono maggiormente presenti con il riscaldamento e la tostatura del legno. Singolarmente non manifestano alcuna nota aromatica particolare; in sinergismo tra loro conferiscono invece piacevoli sentori di affumicato, di spezie e di legno. Con la fermentazione di vini bianchi in barrique si ha l’attenuazione del carattere di legno per effetto dell’assorbimento da parte delle pareti cellulari dei lieviti di alcuni fenoli volatili. In
particolare durante la fermentazione alcolica e la conservazione sulle fecce i lieviti in lisi cedono quantità non indifferenti di glicoproteine che sono in grado di variare la volatilità e quindi la soglia di percezione dei composti volatili. I vini bianchi così ottenuti presentano note di legno attenuate rispetto a quelli affinati ma non fermentati in barrique. Tra di essi annoveriamo la presenza di eugenolo o 4 allil guaiacolo che conferisce odore speziato e chiodi di garofano. Esso è abbondante nel legno americano, si trova anche nel legno non tostato, il suo tenore aumenta generalmente con la tostatura mentre con una tostatura forte tende a ridursi. Segue il guaiacolo che conferisce il classico sentore di affumicato ed aumenta la sua concentrazione con l’aumentare della tostatura. Il 4-metil-guaiacolo conferisce sentori di affumicato tendenti al bruciato e come l’eugenolo il suo tenore aumenta con la tostatura ma con una tostatura forte si riduce. Il siringolo e il 4 metil-siringolo aumentano la loro presenza con l’aumentare della tostatura. Il 4-allil-siringolo si comporta generalmente come il 4 metil guaiacolo e l’eugenolo; il suo tenore aumenta con la tostatura mentre con una tostatura forte si riduce. Segue il gruppo dei vinil fenoli rappresentati dal 4-vinil-guaiacolo e dal 4-vinil-fenolo. I vinil fenoli in bassa concentrazione, contribuiscono alla nota
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on i numeri precedenti abbiamo iniziato un percorso dedicato all’affinamento ed invecchiamento dei vini in contenitori di legno; si è parlato in particolare dei vari tipi di legno impiegabili, delle specie botaniche e delle zone geografiche di provenienza, delle sue caratteristiche e composizione. Tra le caratteristiche di un buon contenitore di legno occorre annoverare la sua capacità di rilasciare sostanze (c.d. sostanze estraibili o cedibili) che in funzione della loro natura e concentrazione, possono influire sulle caratteristiche sensoriali del vino. Sul numero scorso abbiamo già parlato di sostanze cedibili non volatili, in particolare tannini e polisaccaridi; in questo articolo tratteremo più diffusamente delle sostanza cedibili volatili (fenoli volatili ed aldeidi fenoliche), capaci di influenzare i caratteri olfattivi del vino. Le sostanze volatili che determinano il carattere boisé del vino in affinamento possono derivare direttamente dal legno o dal procedimento di curvatura e tostatura. Il vino si arricchisce in caratteristiche aromatiche in funzione del tipo di legno, della capacità del recipiente (rapporto superficie interna e volume del recipiente), dei caratteri intrinseci del vino e della temperatura e durata di conservazione. Le cessioni sono molto rapide e consistenti nelle barrique nuove (nei primi anni di impiego); in seguito si abbassano per ridu-
Misura 111-1B
Gli effetti caratterizzanti della cessione di sostanze volatili
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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA
Misura 111-1B
ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
speziata e floreale dei vini; se la loro concentrazione supera certi valori (di norma circa 700 μg/L) il vino assume sentore di medicinali, di farmacia e di vernice. Tra gli etil fenoli annoveriamo il 4-etil fenolo e 4-etil guaiacolo; nei vini rossi a concentrazioni inferiori a 550-600 μg/L essi apportano note fiorali e speziate. A concentrazione superiori apportano odore definito fenolico, farmaceutico, di scuderia, di stalla e sudore di cavallo. Il contenuto e l’estrazione di etil fenoli nel vino aumenta con l’invecchiamento del legno ma la loro presenza è da attribuire soprattutto ai lieviti contaminanti Brettanomyces che trasformano gli acidi ferulico e paracumarico contenuti principalmente del vino ma derivanti anche dalla lignina, con comparsa di odori di cuoio, sudore,
farmacia. Un altro gruppo di sostanze volatili è rappresentato dalle aldeidi fenoliche aromatiche tra cui la principale è l’aldeide vanillica o vanillina che possiede la più bassa soglia di percezione pari a circa 0,32 mg/L nei bianchi e 0,40 mg/L nei rossi. Derivano anch’esse dalla degradazione pirolitica della lignina. Il loro tenore aumenta con la tostatura fino ad un certa soglia oltre la quale si riduce. La degradazione può avvenire con la tostatura o in ambiente acido-alcolico a contatto del vino (bassi valori di pH accompagnati da gradazioni alcoliche elevate). Per questo nelle botti vecchie si continua ad avere un’elevata estrazione di vanillina. Esse si distinguono in aldeidi cinnamiche (aldeide coniferili-
ca, aldeide sinapica) ed aldeidi benzoiche (aldeide siringica ed aldeide vannillica). Il contenuto di vanillina è superiore nella quercia americana (quercus alba). Durante la fermentazione di vini bianchi in barrique, gli aromi di natura aldeidica (aldeidi fenoliche, aldeidi furaniche) vengono ridotti nei rispettivi alcoli con l’attenuazione dell’aroma di legno e di tostato. In particolare si ha la riduzione da parte del lievito dell’aldeide vanillica, fortemente aromatica in alcole allilico, poco odoroso. Spesso l’aumento di alcuni composti dipende anche dalla cessione in precursori (questo succede anche con l’uso di chips) e ciò è dimostrato dall’arricchimento in vanillina e in lattoni anche dopo la separazione dei frammenti di legno dal vino.
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lare evitando la parte esposta a sud. Le macchine per la sfogliatura possono essere di vari tipi, ad aspirazione e successivo taglio delle foglie, pneumatiche che con getto d’aria lacerano le foglie, termiche che con una piastra riscaldata “lessano le foglie”. In particolare le macchine ad aria possono essere usate molto precocemente (fine fioritura – allegagione) e con la loro azione effettuano un’operazione di pulizia del grappolo dai residui fiorali. Evitare comunque sempre sfogliature troppo drastiche. Una buona sfogliatura può rendere sicuramente più efficaci gli interventi che tendono alla pulizia del grappolo (antioidici, contro le tignole, antibotrici ) perché i prodotti fitosanitari raggiungono meglio a tutto il bersaglio. In alcune annate una buona sfoglia-
tura può anche essere alternativa al trattamento antibotritico. CIMATURA Anche questa operazione è ormai abituale nel vigneto ed è ormai quasi completamente meccanizzata. Operazione che si effettua più volte nel corso dell’annata, in base alla vigoria del vigneto e all’andamento climatico. Si ricorda di effettuare sempre tagli leggeri e mai drastici e sempre partendo da un livello superiore del precedente lasciando comunque sempre una buona parete fogliare La cimatura rende più ordinato e gestibile i vigneto si raccomanda però di interrompere questa pratica circa sessanta giorni prima della vendemmia e comunque al massimo ad inizio inviatura per non pregiudicare l’accumulo degli zuccheri.
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SFOGLIATURA E CIMATURA DEL VIGNETO La sfogliatura e la cimatura nel vigneto sono ormai due operazioni abituali nel vigneto e molto delicate che possono incidere notevolmente sulla qualità finale delle uve. SFOGLIATURA Consiste nell’eliminazione delle foglie presenti nella zona grappolo così da favorire l’arieggiamento, un microclima ideale un buon irradiamento luminoso ed il massimo dell’efficienza dei trattamenti fitosanitari. La sfogliatura è un intervento che si può effettuare sia manualmente che meccanicamente con i limiti del primo che richiede molto tempo ed il secondo che all’alto costo dei macchinari che richiedono ampie superfici abbina comunque la necessità di una rifinitura manuale. Partendo dal presupposto che per operare bisogna partire da un vigneto con uno sviluppo vegetativo equilibrato, questo è un intervento che va eseguito precocemente e rifinito più volte durante la stagione. La sfogliatura precoce rende l’acino più forte è più resistente alle scottature da sole anche se è consigliabile di non esporre mai completamente i grappoli alla luce diretta, ma piuttosto che arrivi a loro una luce diffusa. Al limite si consiglia di effettuare la sfogliatura da una sola parte del fi-
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Operazioni in Verde
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L’usucapione: quando e come si verifica
La cessione, più o meno volontaria, del diritto di proprietà
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’usucapione (dal latino uso-capere, prendere con l’uso) è un modo di acquisto della proprietà, o di un diritto reale di godimento, che si realizza mediante il possesso di un bene protratto per un certo periodo di tempo. L’usucapione (a favore di un terzo) con conseguente perdita della proprietà (da parte dell’intestatario del bene)si verifica se ricorrono le seguenti condizioni: a) qualcun altro si impossessa del nostro bene; b) l’impossessamento deve essere avvenuto senza il nostro consenso; c) noi dobbiamo essere a conoscenza dell’altrui impossessamento; d) nonostante siamo a conoscenza dell’altrui impossessamento del nostro bene, non dobbiamo mai aver sollevato alcuna opposizione nei confronti del possessore; e) l’impossessamento deve protrarsi, in modo continuato pubblico e ininterrotto, per un certo tempo fissato dalla legge. Termini per usucapione Il periodo di tempo necessario affinché chi possieda un bene altrui ne diventi proprietario a tutti gli effetti dipende dalla tipologia del bene: – per i beni immobili (esempio un terreno, un fabbricato etc.): si va da un massimo 20 anni ad un minimo di 10; – per i beni mobili registrati (esempio: un veicolo): da un massimo di 10 anni ad un minimo di 3 anni. Il tempo necessario per l’acqui-
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sto della proprietà con l’usucapione da parte di chi possiede un bene non proprio dipende, inoltre, dal “motivo del possesso”. In particolare, il tempo necessario per l’acquisto della proprietà è più lungo per chi era consapevole di possedere un bene altrui (cioè per chi era in malafede) perché in tal caso, per esempio, nel caso di proprietà di immobile, si parla di 20 anni. Il termine è invece più breve per chi non sapeva che il bene era di altri (era in buona fede) o addirittura era convinto di avere legittimamente ricevuto il bene dal vero proprietario (che poi non si è rivelato tale) in base a un atto che appariva valido (per esempio, quando si riceve un bene con un contratto di acquisto ) Tipi di beni usucapibili Possono essere oggetto di usucapione i beni immobili, i beni mobili registrati e non, le universalità di mobili. Sono beni immobili gli edifici, le abitazioni, i terreni, le strade private, i capannoni e quant’altro sia incorporato al terreno. Sono beni mobili tutti gli altri beni. Cioè tutti quei beni che si possono spostare. Infine sono beni mobili registrati le automobili, i motocicli e tutti quei mezzi che devono essere iscritti in pubblici registri come il PRA. Non si possono usucapire i beni demaniali dello Stato, i beni dei Comuni (si pensi a una strada per chi parcheggia sempre l’auto su uno spazio specifico del marciapiedi) e delle ex province, soggetti al regime dei beni
demaniali, i beni indisponibili, gli edifici pubblici di culto. I diritti usucapibili Possono essere usucapiti la proprietà, le servitù apparenti (di cui vi appaia traccia), l’uso, l’abitazione. Anche l’enfiteusi può essere usucapita purché oltre al pagamento del canone vi sia l’apporto di miglioramenti che accrescano il valore del fondo. Non sono usucapibili i diritti reali di garanzia (es: ipoteca) né i diritti personali (es: affitto). L’usucapione per le servitù è subordinata al requisito dell’apparenza, che non consiste solo nell’esistenza di opere visibili e permanenti, ma richiede che queste siano, in pari tempo, una manifestazione non equivoca del peso imposto sul fondo servente, in modo da far presumere che il proprietario di questo ne sia a conoscenza. Ai fini dell’usucapione della servitù è necessario anche l’elemento psicologico consistente nella volontà del possessore di comportarsi e farsi considerare come titolare del relativo diritto reale che può essere desunto dalle concrete circostanze del caso. È stata ritenuta usucapibile la servitù di passaggio pur se esercitata attraverso un sentiero formatosi naturalmente purché contraddistinta dal requisito dell’apparenza; non invece il passaggio sul fondo del vicino a titolo di concessione precaria e retribuita. Non sono usucapibili le servitù non apparenti, perché lo prevede la legge.
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Cause della cascola dei frutticini di nocciolo
Col monitoraggio si impostano le giuste strategie di difesa
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Impianto di nocciolo particolarmente fitto
La conferma arriva anche da prove biennali svolte dal CReSO che prevedevano l’applicazione di formulati ad azione fungicida (due trattamenti: maggio e luglio) per prevenire
la cascola. I risultati ottenuti hanno sottolineato l’assenza di differenze significative sulla produzione di nocciole tra tesi trattate e tesi non trattate.
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MONITORAGGIO INSETTI NOCCIOLO Anche per questa campagna 2015, in collaborazione con il CRESO, viene realizzata un’estesa attività di monitoraggio degli insetti del nocciolo in modo da impostare corrette strategie di difesa. La tecnica del frappage (per scuotimento della vegetazione) permette di monitorare la presenza in campo dei principali insetti dannosi (cimici, agrilo e balanino) consentendo di intervenire quando è strettamente necessario e al superamento della soglia. Alcuni suggerimenti per campionare correttamente: • campionare all’alba (5.00-6.00 a.m.) su 4-8 semi-chiome (2-4 piante) stendendo un telo in plastica nell’interfila campionata. • perché il campione sia rappresentativo, soprattutto con appezzamenti di grandi dimensioni, campionare in più punti del noccioleto (seguendo la linea della diagonale). • raccogliere il materiale in sacchetti di plastica e conservarlo in freezer se non viene consegnato subito al tecnico. Per maggiori dettagli è possibile rivolgersi agli uffici tecnici Coldiretti.
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a cascola difficilmente dipende da un unico fattore, ma è il risultato di più concause. Fenomeni di cascola si possono verificare a carico delle gemme miste (gennaio-marzo), delle infiorescenze (fino alla metà di giugno) e in seguito delle infruttescenze o dei singoli frutti. In parte la responsabilità è da attribuire al polline e alla sua funzionalità (di qui l’importanza di prevedere un adeguato numero di impollinatori nella realizzazione di nuovi impianti di nocciolo). Tuttavia, non solo la fase di impollinazione può giocare un ruolo di rilievo nel determinare il fenomeno. I fattori che intervengono sono molteplici: • genetici: la debolezza dei fiori femminili legati alla varietà; • nutrizionali: carenze o squilibri idrici e di sostanza organica; • meteorici: gelate invernali o ritorni di freddo primaverili; • patogeni: attacchi di insetti o parassiti fungini; • umani: scelta non idonea dell’ambiente di coltura. • tecnica colturale: scarsa potatura con impianti troppo fitti (fig.1) nei quali l’illuminazione, soprattutto nelle parti interne e più basse del cespuglio, è ostacolata. Alla luce di questi elementi si conferma che effettuare trattamenti fungicidi per ridurre la cascola NON sia giustificabile da un punto di vista patologico ed economico.
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Lotta alla Flavescenza dorata Azioni contro lo Schaphoideus Titanus
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Come rilevare la presenza dell’insetto vettore
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La conoscenza dell’entità della popolazione di scafoideo, cicadellide vettore della Flavescenza dorata, è fondamentale per calibrare al meglio i trattamenti obbligatori. Occorre sistemare in vigneto le trappole gialle con i seguenti accorgimenti: 1) Le trappole cromotattiche sono fogli di plastica di colore giallo con colla, 25 x 30 cm circa, da posizionare all’altezza della vegetazione prevalente: nei vigneti allevati a spalliera poco sopra la fascia grappolo. 2) Devono essere posizionate a fine giugno e sostituite quando hanno perso la capacità incollante o comunque ogni 20 giorni circa. 3) Per ogni vigneto occorre collocarne un numero variabile in base alla dimensione del campo: 3 per ogni vigneto con dimensioni di 0,5 ettari, posizionando le trappole secondo una diagonale, una al centro, le altre ai confini del vigneto verso l’esterno in presenza di situazioni critiche quali vigneti trascurati, fondi valle, zone più fresche e ombrose; oltre 0,5 ettari posizionare una trappola in più ogni 3000 mq. 4) La lettura della trappola, registrando il numero di adulti di Scaphoideus titanus, deve avvenire con frequenza settimanale al fine di facilitare la decisione per eventuali interventi insetticidi d’urgenza e eccezionali quali ad esempio un trattamento ravvicinato per una zona di confine che ha rappresentato un rifugio per il vettore o un trattamento contro reinfestazioni dall’esterno. 5) La data della lettura e il numero di insetti rilevato devono essere regi-
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strati per ogni trappola sulla scheda “Scheda per la registrazione del numero di adulti di Scaphoideus titanus catturati con le trappole cromotattiche” che deve essere tenuta presso l’azienda a disposizione per eventuali controlli. 6) Le trappole sostituite devono essere conservate, per un anno te-
nendole separate da pellicola trasparente a disposizione per eventuali controlli. I viticoltori interessati ad effettuare il monitoraggio nei propri vigneti possono ricevere ulteriori informazioni e collaborare con il proprio tecnico Coldiretti di Zona, in modo da migliorare l’efficacia della difesa fitosanitaria attuata.
SALVAGUARDIA DELLE API E DEGLI INSETTI PRONUBI Con il mese di giugno si entra definitivamente nella fase più delicata e importante per il controllo diretto dell’insetto vettore di Flavescenza dorata su vite, occorre pertanto tenere ben presente le norme regionali che tutelano le api e gli altri pronubi. Il primo trattamento insetticida è il più strategico per il contenimento dello scafoideo; il suo ciclo biologico, va dunque monitorato attentamente a livello locale: in base ad esso, in aree più fredde si può posticipare il trattamento rispetto al periodo di riferimento indicato dal Settore Fitosanitario Regionale, mentre in aree più calde può essere necessario anticiparlo, avendo comunque sempre cura che la fioritura sia terminata e che ci si trovi ad allegagione avvenuta. Le date dei trattamenti insetticidi contro Scaphoideus titanus possono variare di anno in anno a seconda del decorso stagionale e del ciclo biologico dell’insetto vettore; in ogni caso il primo trattamento deve comunque essere effettuato soltanto al termine della fioritura della vite ad allegagione avvenuta. Ai sensi dell’art. 17 della L.R. n. 20 del 03/08/1998, al fine di salvaguardare l’azione pronuba delle api, sono vietati i trattamenti con prodotti fitosanitari (insetticidi, erbicidi e fungicidi) tossici per le api durante il periodo di fioritura della vite. I trattamenti sono vietati anche se sono presenti secrezioni nettarifere extrafiorali; in presenza di eventuali fioriture spontanee nella vegetazione sottostante le viti, occorre eliminare la vegetazione stessa tramite sfalcio e appassimento o asportazione. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva. Devono essere evitati i trattamenti in presenza di melata nei mesi di luglio, agosto e settembre. L’inosservanza di tali norme può essere causa di gravi danni all’apicoltura e all’ambiente.
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Nuova classificazione per gli agrofarmaci
Attenzione ai trattamenti con prodotti fitosanitari “CLP”
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Con la nuova classificazione tossicologica viene presa in esame anche la tossicità cronica, l’impatto sull’ambiente (aria, acqua e suolo), la persistenza, la quantità dei residui, l’azione dell’ecosistema e in particolare sulla fauna utile e sugli organismi non bersaglio; vengono considerati, oltre alla sostanza attiva, anche gli eventuali prodotti coadiuvanti e coformulanti che pos-
sono concorrere ad aumentare il rischio di tossicità, nonché il tipo di formulazione con cui il prodotto fitosanitario è messo in commercio. Con le nuove norme entrano definitivamente in vigore i nuovi pittogrammi, esposti sulle etichette, a forma di DIAMANTE (rombo) ROSSO CON SFONDO BIANCO che sostituiscono i vecchi simboli quadrati di colore arancione.
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on il 01/06/2015 è entrato definitivamente in vigore il nuovo sistema armonizzato di classificazione dei prodotti chimici, come stabilito dal Regolamento 1272/2008 (detto CLP) che riguarda tutti coloro che fabbricano, importano, fanno uso o distribuiscono sostanze chimiche o miscele, inclusi i biocidi ed i prodotti fitosanitari. Per tanto, tutti gli agrofarmaci che saranno registrati a partire dal 1 giugno 2015 dovranno obbligatoriamente avere l’etichetta CLP. La norma prevede un periodo transitorio di due anni per smaltire le scorte degli agrofarmaci, immessi in commercio prima di giugno 2015 con la vecchia etichetta, che potranno essere commercializzati dai rivenditori ed utilizzati dagli agricoltori fino al 31 maggio 2017; potranno quindi essere reperibili sul mercato, per lo stesso prodotto, confezioni con etichetta conforme alla normativa precedente (DPD) e confezioni con etichetta conforme al nuovo regolamento (CLP).
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Dispositivi di protezione individuale Negli interventi di difesa fitosanitaria
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Su questo numero de Il Notiziario Agricolo prosegue la nostra analisi dei dispositivi di protezione individuale nella somministrazione trattamenti fitosanitari. Affrontiamo le disposizione in materia di tute, guanti, occhiali, maschere, filtri, caschi, stivali e cabine.
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Le tute La tuta deve garantire la protezione anche della testa (tute con cappuccio) ed essere integrata con altri dispositivi (guanti, casco, stivali, occhiali, ….) in modo da consentire la protezione di tutto il corpo dell’operatore. Sono disponibili sul mercato tute in materiale speciale, impermeabili a polveri, liquidi e gas, ma che nel contempo permettono una buona traspirazione all’operatore. Occorre evitare l’utilizzo di tute non certificate in quanto potrebbero consentire il contatto del prodotto con la pelle. Le normali tute da lavoro in cotone consentono la traspirazione della pelle, ma non risultano impermeabili all’acqua ed alle soluzioni trattanti.
Per le tute esistono sei differenti tipi in funzione dello stato fisico del prodotto chimico utilizzato (gassoso, liquido o solido), alla quantità utilizzata e alla pressione di utilizzo. A numerazione massima corrisponde una protezione minore. Il tipo 3 abbinato ai tipo 4, 5 e 6 garantisce la tenuta dai liquidi ed
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e utilizzabile in tutte le più comuni pratiche fitoiatriche. I tipi 1 e 2 abbinati a autorespiratori sono particolarmente idonei per i trattamenti con gas tossici o all’interno di ambienti chiusi come le serre. In ogni caso si deve utilizzare la tuta più adatta alla propria attività in base all’esposizione ed al prodotto impiegato.
I guanti I guanti utilizzati per la manipolazione dei prodotti fitosanitari devono essere resistenti alla permeazione ed alla penetrazione delle sostanze. I materiali più utilizzati dai fabbricanti sono neoprene, gomma nitrilica o butilica. Devono essere resistenti all’abrasione e specifici per la manipolazione delle sostanze chimiche pericolose (3a categoria EN 347-1/2/3). I guanti da lavoro in pelle o stoffa non garantiscono alcuna protezione dall’azione delle sostanze presenti nei prodotti fitosanitari, come anche quelli in lattice di gomma che possono inoltre provocare sensibilizzazione della cute. Devono essere utilizzati dal momento dell’apertura della confezione del prodotto per tutto la durata delle operazioni che comportano il rischio di contatto con il prodotto fitosanitario; al temine della lavorazione vanno sempre adeguatamente lavati, ancora indossati, con acqua e sapone
I guanti monouso non devono mai essere riutilizzati e quelli non monouso devono comunque essere sostituiti periodicamente, anche se non lacerati, in base alla frequenza di utilizzo. Esistono tipologie di guanto formate da strati di due differenti materiali, uno esterno di colore scuro resistente all’azione dei prodotti chimici ed il secondo interno in colore chiaro e in materiale più leggero. Questo permette di notare l’eventuale degradazione/lacerazione del materiale resistente al prodotto chimico in modo di sostituire il guanto. Gli stivali Devono essere in gomma e modellati in modo da essere indossati sotto la tuta. Devono assicurare resistenza alla permeazione, penetrazione e degradazione relativamente agli agenti chimici. Anche gli stivali vanno adeguatamente lavati ancora indossati e sostituiti in caso di rottura o logoramento.
Le maschere Le maschere o respiratori a filtro si suddividono in facciali filtranti e semimaschere.
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In tutti i casi per verificare la tenuta della maschera e possibile fare un test di corretto funzionamento: chiudendo con il palmo della mano il coperchio della valvola di esalazione, durante l’espirazione, si dovrà osservare il rigonfiamento del facciale e l’assenza di perdite di aria. Esistono anche altri test come il sistema in depressione ed il fit test (ancora più affidabile). Si
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rammenta che nel caso di operatori con barba o baffi e sconsigliato l’utilizzo di questo tipo di dispositivi per la difficoltà nel fare aderire la maschera al volto. Per mantenere in efficienza le maschere e necessario, dopo ogni uso, svitare il filtro a lavare la parte portante, sostituendo i filtri in base alle indicazioni riportate nelle schede tecniche degli stessi. Le maschere non garantiscono pero una sufficiente protezione in ambienti chiusi come le serre. Si ribadisce che le normali mascherine di tessuto filtrante non forniscono protezione relativamente all’azione dei prodotti fitosanitari. I filtri Le caratteristiche dei filtri, necessari per il corretto funzionamento di tutti i dispositivi di protezione delle vie respiratorie dai prodotti fitosanitari (maschere a pieno facciale, semimaschere, casco, cabina pressurizzata), dipendono dal tipo di dispositivo utilizzato, dalla durata dell’esposizione, dall’attività lavorativa e dalle caratteristiche tossicologiche del preparato utilizzato. I filtri montati sui dispositivi possono essere antipolvere, antigas o combinati, sono contraddistinti con lettere abbinate a colori che ne identificano i tipi e con numeri relativi alle classi di protezione. Generalmente per la protezione da prodotti fitosanitari si utilizzano filtri combinati antiparticolato o antipolvere (lettera P) con antigas o antivapori organici (lettera A colore marrone). La classe dei filtri di colore marrone per la captazione dei vapori organici esprime la capacita di captazione a parità di efficienza filtrante ovvero
la quantità di contaminante che il filtro e in grado di adsorbire (che deve essere sempre del 100%): • classe 1 = bassa (capacità del filtro di 100 cc.); • classe 2 = media (capacità del filtro di circa 250 - 400 cc.); • classe 3 = alta (capacità del filtro di oltre 400 cc.). Quindi, a parità di condizioni di lavoro, il filtro A1 adsorbe una quantità inferiore di sostanza organica rispetto alle altre due classi e in conseguenza la sua saturazione avviene in tempi più brevi (necessita di sostituzioni più frequenti). Per i filtri antipolvere di colore bianco le classi forniscono l’indicazione dell’efficienza filtrante totale minima: • classe 1 = 78% • classe 2 = 92% • classe 3 = 98% Sui filtri combinati, da utilizzare per la protezione delle vie respiratorie durante l’uso di prodotti fitosanitari, saranno riportati due colori e entrambe le lettere e classi di protezione, avremo quindi un filtro con la dicitura AnPn di colore bianco e marrone. Colori distintivi dei filtri: • Marrone: antigas efficace contro i vapori organici • Bianco: antipolvere • Marrone – bianco: combinati per aerosol e polveri (il filtro bianco antipolvere deve essere posto verso l’esterno in modo da incontrare per primo il flusso dell’aria in ingresso)
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In entrambi i casi, abbinate a filtri, permettono la protezione cutanea del viso o di parte di esso, delle vie inalatorie e digestive. I facciali filtranti, anche chiamati maschere a “pieno facciale”, permettono la protezione dal contatto con gli agenti chimici dell’intero volto, degli occhi, naso e bocca. Sono solitamente costituite da uno schermo panoramico (visore) e da una mascherina interna aderente al volto che garantisce la tenuta. Le caratteristiche da valutare nella scelta di questi dispositivi sono l’ampiezza del campo visivo, l’aderenza del bordo di tenuta e la resistenza a urti e graffi dello schermo esterno. Esistono anche facciali filtranti elettroventilati con sistema di filtraggio utili in caso di concentrazioni di prodotto nell’aria molto elevate. Le semimaschere limitano la loro azione protettiva alle sole vie respiratorie e richiedono quindi l’utilizzo abbinato di DPI per occhi e capo. Anche in questo caso e fondamentale che il dispositivo aderisca in modo perfetto alla conformazione del volto dell’operatore.
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Vista la variabilità dei componenti
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presenti nelle differenti miscele fitoiatriche si consiglia l’utilizzo di filtri combinati A1P2 o A2 P2, fermo restando quanto indicato nella scheda di sicurezza del prodotto specifico e nei risultati della valutazione del rischio chimico effettuata. È di fondamentale importanza la sostituzione del filtro alla scadenza o una volta esaurito secondo le indicazioni del fabbricante, tenendo conto che la sua durata dipende dalla concentrazione della miscela di sostanze chimiche nell’aria, dal diametro delle particelle, dall’umidità dell’aria e dalle ore di lavoro. In caso di uso saltuario e consigliabile comunque sostituirli una volta all’anno, non superando mai la data di scadenza. Dopo ogni uso i filtri devono esser svitati dal dispositivo e posti in un contenitore che li protegga dall’umidità; il supporto del dispositivo deve essere accuratamente lavato. L’errata manutenzione del DPI su cui e inserito il filtro ne compromette l’efficacia.
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Il casco/sistema elettroventilato integrale Questo permette un riparo completo della testa dell’operatore (cuoio capelluto, viso, mucose oculari, vie inalatorie e ingestive) garantendo una buona protezione delle vie aeree. Sono costituiti da una calotta portante in materiale plastico, con schermo visivo panoramico in plexiglas e “collare” che ripara anche le spalle dell’operatore .
È importante controllare la tenuta a livello della cerniera della visiera
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per evitare infiltrazioni dalla calotta all’interno del casco. Funzionano a circolazione forzata di aria essendo forniti, oltre al gruppo filtrante, anche di un generatore d’aria con portata compresa tra 120 a oltre 200 l/min (EN 12941 non inferiore a 120 l/min), l’impiego del casco e particolarmente indicato in caso di trattamenti in serre non provviste di impianto di irrorazione automatico e obbligatorio in caso di operatori con barba o baffi poiché la maschera non garantirebbe una adesione perfetta alla pelle. Le batterie possono essere incorporate nel casco, portate dall’operatore o può essere utilizzata la batteria del trattore. Caratteristiche importanti sono l’ottimale tenuta (corretto contatto sulle spalle e funzionamento della guarnizione della visiera), la vestibilità e la leggerezza (uniforme distribuzione dei pesi), la visibilità anche laterale. Gli occhiali Vanno indossati nei casi in cui non si disponga di casco, maschera con facciale completo o visiera; devono essere a perfetta tenuta anche laterale. Devono adattarsi alla conformazione del volto dell’operatore e, per questo, devono avere una montatura realizzata con materiali morbidi. Al termine dei trattamenti e necessario lavarli con acqua e sapone.
Cabina pressurizzata La cabina pressurizzata costituisce la migliore ed più importante misura di protezione collettiva per l’impiego dei prodotti fitosanitari.
Il funzionamento è assimilabile a quello del casco in quanto l’operatore è isolato dall’esterno con l’immissione di aria precedentemente filtrata (filtri antipolvere, meccanico, carboni attivi posti in questa sequenza). Durante l’utilizzo per l’irrorazione dei prodotti fitosanitari le porte della cabina devono rimanere sempre chiuse per permettere che l’aria penetri soltanto attraverso il filtro, analogamente a quanto accade per gli elettrorespiratori e si deve avere l’accortezza di controllarne le guarnizioni. Quando la trattrice viene impiegata per scopi diversi dai trattamenti, il filtro deve essere tolto e riposto in un apposito contenitore impermeabile. Resta fermo l’obbligo di utilizzo dei DPI per tutte le fasi che possono comportare contatto con la miscela, come la preparazione e le operazioni di pulizia delle attrezzature.
In generale, per tutti i DPI, è consigliabile tenere una registrazione aggiornata delle inerenti operazioni di acquisto, manutenzione, sostituzione, al fine di avere sempre sotto controllo la loro efficienza, anche ai fini di eventuali controlli ispettivi da parte degli Enti preposti. Per eventuali approfondimenti è possibile consultare la Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari della Regione Piemonte oppure rivolgersi al servizio tecnico Coldiretti.
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Telefonare al n.
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numero 7 – 2015
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COSTO DELL’INSERZIONE € 5,00, l’annuncio sarà pubblicato per 1 uscita. Il pagamento può essere effettuato presso qualsiasi ufficio Coldiretti Asti. La pubblicazione degli Annunci de “Il Notiziario Agricolo” è riservata esclusivamente per le compravendite fra privati, non si pubblicano annunci di carattere commerciale. L’annuncio verrà pubblicato a partire dal primo numero utile, in caso di mancanza di spazio le pubblicazioni slitteranno sui numeri successivi. L’editore non è responsabile di quanto pubblicato negli annunci, il presente modulo vale come dichiarazione che quanto richiesto di pubblicare corrisponde al vero.
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