Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 10 Anno 2019 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
68° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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ASTI
COLDIRETTI
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OTTOBRE 2019
A San Damiano la Giornata del Ringraziamento Domenica 24 novembre a S. Vincenzo, poi il Forum e l’Anteprima Barbera
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Queste le iniziative della Festa del Ringraziamento Domenica 24 novembre “Giornata provinciale del Ringraziamento”, ore 10 a San Damiano d’Asti, chiesa di San Vincenzo Venerdì 29 novembre
Coldiretti Asti aderisce alla Colletta Alimentare Tra le iniziative collegate alla Festa annuale del Ringraziamento, Coldiretti partecipa in modo significativo alla realizzazione della ventitreesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, sabato 30 novembre presso i principali supermercati della provincia di Asti. I ragazzi di Giovani Impresa Coldiretti sono già tutti mobilitati per prestare volontariamente un po’ del proprio tempo e raccogliere gli alimenti.
“Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano”, ore 9,30 ad Asti Via Carducci 22 - Centro Culturale Cittadino San Secondo Sabato 30 novembre Coldiretti aderisce alla “Colletta Alimentare”, per tutto il giorno nei principali supermercati dell’Astigiano
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dicembre. Saranno due incontri di alto livello. Il “Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano”, ricomprenderà la Conferenza Stampa di consuntivo dell’annata agraria, e traccerà una rinnovata progettualità dell’intero settore primario, con l’analisi delle principali filiere produttive e le prospettive di sviluppo, promozione e valorizzazione del sistema agroalimentare dell’Astigiano. L’”Anteprima Barbera” sarà un vero e proprio meeting di degustazioni rivolto ai tecnici, agli operatori del settore, compresi (per la prima volta) i ristoratori e gli enotecari, con lo scopo di avere una prima analisi delle caratteristiche e potenzialità della nuova annata, anche per lanciare e promuovere il vino principale del territorio. La serata sarà condotta da Vincenzo Gerbi docente del Disafa dell’Università di Torino e Secondo Rabbione responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte e con la partecipazione straordinaria del presidente nazionale Assoenologi Riccardo Cotarella. Per informazioni e prenotazioni per la Festa Provinciale del Ringraziamento, si può contattare la segreteria di Coldiretti Asti al numero telefonico 0141.380431 oppure l’ufficio Zona di San Damiano al numero 0141.971000.
Lunedì 9 dicembre
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“L’Anteprima della Barbera d’Asti DOCG 2019”, ore 17 ad Asti - Via Carducci 22 - Centro Culturale Cittadino San Secondo
Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 68° numero 10 - Ottobre 2019 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949
Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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’annuale Giornata provinciale del Ringraziamento si tiene quest’anno a San Damiano d’Asti. L’appuntamento itinerante, organizzato per suggellare la fine della stagione agraria, riunire la base associativa in un momento di festa aperto anche alla cittadinanza e proporre spunti e riflessioni sul presente e sul futuro del settore primario, sarà celebrato nella chiesa di San Vincenzo, domenica 24 novembre. Il programma prevede alle ore 10 il ritrovo dei coltivatori, delle autorità e dei sindaci dell’Astigiano in piazza Libertà. Alle 11,15 la solenne celebrazione Eucaristica del Ringraziamento presieduta dal Vescovo di Asti, Mons. Marco Prastaro, con la concelebrazione di don Antonio Cherio, titolare della parrocchia. Seguirà la benedizione degli operatori delle macchine e delle attrezzature agricole in piazza Vittorio Alfieri. Come ormai da tradizione, la giornata si concluderà con il pranzo sociale presso il nuovo Foro Boario (in piazza 1275). La Festa provinciale del Ringraziamento, come ogni anno, oltre all’importante appuntamento spirituale, sarà completata da due altri interessanti approfondimenti e riflessioni, uno sulle strategie future di valorizzazione del settore primario e uno sulle qualità della nuova annata vitivinicola. Entrambi gli appuntamenti si terranno al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” di Via Carducci 22 ad Asti, il primo, il “Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano”, è programmato per venerdì 29 novembre, il secondo, l’”Anteprima della Barbera d’Asti Docg” è fissato per lunedì 9
Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano
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Venerdì 29 novembre, Coldiretti propone un focus attorno al turismo agroalimentare
enerdì 29 novembre, al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” ad Asti in via Carducci 22, a partire dalle ore 9,30, si terrà il quarto Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano. “Quest’anno con il Forum – rileva Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti – vorremmo rimettere al centro, dell’ampio dibattito in corso sul turismo locale, il primario e l’agroalimentare. Occorre sottolineare come la particolarità del Forum Coldiretti sia di riunire competenze per fare un “percorso all’incontrario”, ovvero partendo dalle esigenze dei consumatori, dall’agroalimentare, da quanto c’è o ci dovrebbe essere al mercato al dettaglio, per approdare al primario, percorrere la filiera a ritroso e vedere quanto effettivamente viene premiato chi ha generato tutto, l’agricoltore”. “Nel caso del turismo – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - questi nostri “discorsi all’incontrario” vogliono rimarcare come tutto quanto si sviluppa attorno al nostro territorio, per altro patrimonio Unesco, abbia origine dal settore primario”. Il Forum prende forma dal “Consuntivo dell’Annata Agraria”, proposto ogni anno da Coldiretti Asti per esporre i dati dell’annata agraria e per individuare i punti di forza e di
Nella foto in alto un’immagine del Forum Coldiretti dell’anno passato, anche quest’anno si tiene al Centro Culturale San Secondo di Via Carducci ad Asti venerdì 29 novembre alle ore 9,30. Sopra, da sinistra: Marco Reggio e Diego Furia, rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Asti
debolezza dell’agroalimentare. “Ci concentreremo poi anche sull’analisi critica dei dati a nostra disposizione – aggiunge Furia – sia sul turismo che sui settori produttivi, a cominciare dal vitivinicolo, in modo da individuare le problematiche delle filiere e di cercare alleanze con la parte buona della nostra economia, con le imprese dell’Astigiano che operano per il bene del territorio e contrastare così quelli che abbiamo definito i “furbetti della filiera”, personaggi che in molti casi guadagnano sulle spalle dell’agricoltura, senza fare niente di buono”.
Come ogni anno saranno “ribaltate” le filiere, con gli ormai famosi “discorsi all’incontrario”
“Ci siamo accorti – sostiene Reggio - come determinati obbiettivi raggiunti in questi anni, siano stati il frutto di strategie ben precise e predeterminate, andando fuori dagli schemi tradizionali dell’economia. Per avere successo nel comparto corilicolo, così come per raggiungere un migliore valore per le uve e il vino barbera, ad esempio, abbiamo dovuto intraprendere progettualità con chi operava al di fuori degli schemi consolidati della filiera, dove purtroppo si annidano le anzidette “sacche parassitarie”. Con il Forum, Coldiretti Asti vuole attrarre
Un approfondito dossier al San Martino 2019 Sarà distribuito in occasione del Forum Coldiretti con tutti i dati statistici sull’annata
dell’ambiente, all’etica nella gestione aziendale, dall’attenzione verso il benessere delle persone e degli animali, fino al rispetto della cultura e delle tradizioni. Individuando, attraverso l’esaltazione di tale primato, una metodologia per ottenere un maggiore valore aggiunto attraverso una immagine positiva del territorio dell’Astigiano, dal Monferrato alla Langa dell’Astigiano”. Il Forum di quest’anno sarà strutturato su un focus principale, il turismo, da cui dipanare alcuni ragionamenti ed individuare pre-
Coldiretti Asti è diventato infatti da tempo un ottimo strumento informativo per gli operatori del settore, i media, gli studenti e tutti coloro che si occupano di economia e di lavoro, per analizzare con una pubblicazione sintetica, ma completa, la realtà agricola provinciale. I rilievi e le analisi di mercato, anche con le elaborazioni Coldiretti con Ixè, suddivisi per ogni settore produttivo agricolo, rappresentano uno strumento statistico importante anche per impostare al meglio le strategie e gli interventi futuri, nel medio e lungo termine, da parte degli imprenditori agricoli. cisi obbiettivi e azioni concrete a favore dell’agroalimentare locale. Nel corso del Forum Coldiretti Asti sarà anche assegnato il “Premio Novi” per le partite di nocciole astigiane di migliore qualità consegnate all’azienda dolciaria novese. L’invito, per venerdì 29 novembre al Centro Culturale Cittadino San Secondo di Asti, è dunque esteso a tutti coloro che hanno a cuore l’agricoltura e che lavorano per l’economia dell’Astigiano. Info e prenotazioni al n. 0141.380.400 oppure 335.471.017.
forumcoldirettidell’economia agroalimentaredell’astigiano Venerdì 29 novembre alle ore 9,30 ASTI - Centro Culturale Cittadino San Secondo
Via Giosuè Carducci, 22
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Anche quest’anno, in occasione del Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano, sarà distribuito il “Consuntivo dell’Annata Agraria”, un articolato dossier suddiviso per i principali comparti produttivi agricoli della provincia di Asti, con le considerazioni dei tecnici di Coldiretti Asti relativamente all’andamento della campagna agraria 2018/2019. Ai presenti al Forum sarà consegnato l’ambito dossier, particolarmente ricco di documentazioni, con relazioni, grafici e dati definitivi dell’annata. Il “Consuntivo” divulgato da
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sull’agroalimentare le migliori risorse a disposizione nella provincia”. In effetti si tratta di un lungo percorso di sollecitazione della filiera agroalimentare dell’Astigiano tendente a dare il giusto valore alle produzioni agricole e alla massimizzazione della sinergia fra territorio ed economia. In questi anni, Coldiretti ha sperimentato importanti azioni di collaborazione fra vari attori delle filiere, primi fra tutti il Progetto Vino che ha visto la nascita del brand “Barbera Amica” attuato con la società cooperativa Terre di Qualità e il Progetto Corilicolo nato dall’intesa con Novi-Elah-Dufour per la trasformazione delle Nocciole Piemonte. Solamente queste due iniziative, nella campagna agraria appena conclusa, hanno coinvolto oltre 700 ettari di vigneti e noccioleti della provincia di Asti per un valore di almeno 6 milioni di euro. E questo è solo il valore del prodotto primario, destinato a moltiplicarsi una volta destinato alla trasformazione. “Forte di queste esperienze – rimarca Furia - il Forum vuole intensificare i rapporti fra i soggetti che lungo la filiera riconoscono il primato dell’agricoltura tendente alla migliore qualità possibile delle produzioni alimentari. Qualità massima intesa non solo come proprietà intrinseca del prodotto, ma anche come organizzazione ed attuazione dei sistemi produttivi: dalla salvaguardia
Info: 0141.380400
Termine dell’annata e inizio della nuova campagna Perchè tutto finisce e ricomincia al San Martino? Cos’è l’estate di novembre?
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a sempre l’anno lavorativo dei contadini terminava agli inizi di novembre, dopo la il periodo delle semine. Per consuetudine e per convenzione San Martino è il momento iniziale delle affittanze agrarie. Il giorno di San Martino, l’11 novembre, non è dunque un giorno qualunque per il mondo agricolo. Questa data, da cui decorrono i contratti agrari, segna la fine di un’annata e l’inizio di un’altra. Coldiretti organizza da 68 anni la Giornata del Ringraziamento nazionale (quest’anno si tiene a Pisa) e nelle due settimane adiacenti se ne organizzano almeno una per ogni provincia. In questi giorni si chiudono quindi i bilanci dell’annata passata e si preventivano quelli della nuova. Un tempo erano anche i giorni in cui si chiudevano i conti fra proprietari e mezzadri. In linea generale sono sempre stati giorni di riflessioni, ma anche giorni di festa perché circolava più denaro. Questo periodo, e precisamente dall’11 al 13 novembre, coincide con la cosiddetta “Estate di San Martino”. Come ci spiegano i redattori di “Meteo & Radar” (una applicazione informatica specializzata in meteorologia), per estate di San Martino si intende tradizionalmente un periodo di tempo atmosferico contraddistinto da condizioni climatiche piuttosto miti a ridosso di questi tre giorni e più in generale nelle prime due settimane del mese. Questo breve periodo dell’anno, nell’emisfero boreale, è caratterizzato spesso da una situazione generale di alta pressione, con la quasi assenza di precipitazioni e con giornate piuttosto calde e soleggiate. Scientificamente non vi sono spiegazioni precise in merito a tale fenomeno, ma dal punto di vista meteorologico, proprio in questo periodo dell’anno, si possono verificare anticicloni, che insieme al fattore geologico che vede la Terra
ancora tiepida dopo la stagione estiva, apportano una situazione di bel tempo e un immediato innalzamento delle temperature. Dall’analisi delle statistiche climatiche emerge in realtà un quadro tutt’altro che estivo. Secondo Nel quadro del pittore Jacopo da Ponte, olio su tela del la situazione me1580, San Martino dona il proprio mantello al povero teorologica attuacon Sant’Antonio Abate le, l’Italia dovrà fare i conti con un fronte depressionario proveniente e precipitazioni nevose sui rilievi aldall’Atlantico, che porterà con sé pini, con apice proprio nei giorni fra rovesci su gran parte della Penisola l’11 e il 13 novembre.
L’antica leggenda e il culto di San Martino L’Estate di San Martino è legata alla leggenda del Santo, San Martino da Tours. Martino era un legionario romano il quale, durante una spedizione militare, in una rigida giornata invernale, divise in due il suo mantello per donarlo a un mendicante seminudo e infreddolito, incontrato per strada. Una volta donato il mantello, il cielo improvvisamente si fece sereno e l’aria divenne più mite. La leggenda narra, che in quella stessa notte, Martino sognò Gesù che gli restituiva la parte del suo
mantello. Quando l’indomani al suo risveglio trovò il suo mantello intatto, Martino decise immediatamente di convertirsi al cristianesimo e di lasciare l’esercito romano. La tradizione popolare cristiana vuole dunque che ogni anno, in concomitanza con l’anniversario della sua morte l’11 novembre, si verifichi una interruzione dei primi freddi autunnali, anche se ciò non vuol dire che dal punto di vista meteorologico si realizzi effettivamente, come di fatto per l’anno in corso.
L’estate di San Martino e le sue tradizioni Martino, castagne e vino! Come recita il detto, l’11 novembre in Italia è tradizione mangiare caldarroste e degustare un buon bicchiere di vino novello. San Martino è una figura storica molto amata anche al di fuori dei nostri confini. In molti Paesi europei, in suo onore, vengono celebrati diversi riti e tradizioni, come quella che vede protagonisti i bambini del Nord Europa, con le loro coloratissime lanterne, mentre recitano poesie o cantano canzoni in processione.
Anteprima della Barbera d’Asti Docg 2019
Lunedì 9 dicembre, con il meeting di degustazioni Coldiretti valuta l’annata
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Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi
gia. L’annata viticola della barbera è stata caratterizzata da un andamento climatico molto diversificato anche rispetto a territori uniformi e attigui, addirittura su uno stesso vigneto con lunghi filari si sono ottenute uve con caratteristiche diverse. Una particolarità che potrebbe trasformarsi in un ulteriore appeal per i consumatori che sanno apprezzare la versatilità del vino più prodotto in Piemonte. I vini si preannunciano quindi particolarmente interessanti
Secondo Rabbione, responsabile Centro Studi Vini del Piemonte.
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n evento esclusivo, unico e che ha ormai raggiunto la maggiore età. Torna per il diciottesimo anno consecutivo l’”Anteprima della Barbera d’Asti Docg”. Il meeting di degustazioni, organizzato da Coldiretti Asti, si terrà lunedì 9 dicembre al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” di Asti in via Carducci 22, a partire dalle ore 17. E per festeggiare al meglio i 18 anni, si fa anche un regalo, con un ospite d’eccezione, esperto di caratura mondiale, il presidente nazionale degli enologi Riccardo Cotarella. Ma come si preannuncia l’annata 2019? Come potrà accoglierla il consumatore? Quali potranno essere le strategie vincenti sui mercati? Con l’annuale “Anteprima della Barbera d’Asti Docg”, Coldiretti Asti e il Centro Studi Vini del Piemonte (con sede e laboratorio analisi accreditato a San Damano d’Asti) cercheranno di rispondere a queste domande insieme ai maggiori esperti in enolo-
Il Prof. Vincenzo Gerbi, del Disafa Università di Torino e tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale, condurrà l’incontro-degustazione
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con gradazioni notevoli e caratteristiche tutte da scoprire di zona in zona. “Non possiamo nascondere evidenzia il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – anche la nostra personale curiosità di capire, attraverso il raffronto fra diverse zone produttive, quale possa essere l’effettiva consistenza di quest’annata. In questi ultimi anni, anche grazie al progetto “Barbera Amica” e a una serie di annate particolarmente fortunate, Coldiretti ha dimostrato come la qualità possa dare la giusta remunerosità ai viticoltori. La mia impressione – rileva Reggio – è che con quest’annata saranno particolarmente premiati i vignaioli che hanno saputo lavorare bene in vigneto, scegliere le uve migliori e che ora non stanno lasciando nulla al caso nella vinificazione”. La regia dell’iniziativa sarà dell’enologo Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, che svolgerà le analisi chimicofisiche ed organolettiche dei campioni di vino da portare all’Anteprima: “Anche per questa edizione – rileva Rabbione – l’Anteprima Barbera sarà una
grande occasione di confronto fra le varie zone dell’Astigiano. Ovviamente non si tratta di una competizione, ma dell’occasione di esplorare i confini territoriali per avere una visione maggiormente chiara sulle peculiarità di questo importante vino. Questa possibilità è data grazie alle consulenze eseguite dal Centro studi vini”. L’Anteprima Barbera si svolge nel momento topico della vinificazione, per avere i giusti indizi nell’ultima fase di affinamento nelle cantine. Non mancheranno quindi gli spunti di discussione fra i tecnici, gli stessi vignaioli, gli operatori del settore e i giornalisti invitati al meeting di degustazione. “Quest’anno – rivela Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – saremo onorati dalla partecipazione del presidente nazionale di Assoenologi e avremo anche l’altra importante novità della partecipazione di alcuni ristoratori e enotecari che potranno così arricchire le proprie conoscenze sull’annata e orientare meglio i consumatori”. Naturalmente i vini presi in considerazione per l’”Anteprima” riguarderanno, a campione, il territorio delle denominazio-
2019 18a edizione
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COLDIRETTI ASTI
Anteprima della
Barbera d’Asti docg
Lunedì 9 dicembre alle ore 17 ad ASTI in Via Giosuè Carducci, 22 Posti limitati, prenotare al n. 0141.982475
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Mongardino
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Nizza Monferrato
2004
Cisterna d’Asti Castello
2005
Moncalvo
2006
Asti Camera di Commercio
2007
Torino alla MOLE ANTONELLIANA con replica alla CCIAA di Asti
2008
Nizza Monferrato
2009
Castagnole Lanze
2010
Rocchetta Tanaro
2011
San Damiano Cantina Sociale
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Vesime
2013
Asti Palazzo Enofila
2014
Asti Palazzo Enofila
2015
Asti Palazzo Enofila
2016
Asti Palco 19
2017
Asti Palco 19
2018
Asti Centro Culturale San Secondo
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Asti Centro Culturale San Secondo – Lunedì 9 dicembre ore 17
Questo permetterà di esemplificare il percorso di vinificazione a tutto vantaggio dei vignaioli.
Per prendere parte all’Anteprima Barbera contattare gli uffici Coldiretti (Tel. 0141.380.400).
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Sedi delle 18 edizioni dell’Anteprima Barbera
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ni di origine e potranno essere messi a confronto con l’esperienza maturata in 17 edizioni. L’incontro-degustazione sarà condotto dal Prof. Vincenzo Gerbi del Disafa Università di Torino tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale, con il contributo di Secondo Rabbione e Ricardo Cotarella. L’iniziativa sarà sicuramente molto coinvolgente, potendo contare, oltre ai consueti campioni della nuova annata, anche in un confronto a consuntivo dell’annata precedente. I campioni dei vini annata 2019 saranno una ventina, tutti rigorosamente proposti anonimi all’assaggio, ovvero senza indicare il produttore, ma con la sola zona di provenienza, facendo un raffronto con quanto evidenziato dall’Anteprima Barbera dell’anno passato e verificare così se le aspettative siano state effettivamente confermate.
Traguardo storico: raccolte 1 milione e 100 mila firme
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on quasi 20.000 firme raccolte in provincia di Asti, Coldiretti e gli astigiani hanno offerto un importante apporto per la validazione della petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo). “Per chiedere alla Commissione dell’Unione Europea di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti – spiega il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – erano necessarie 1 milione di sottoscrizioni. Lo storico obbiettivo è stato centrato con 100 mila firme in più, raccolte in tutta Europa, ma con la decisiva mobilitazione degli italiani che hanno portato l’85% delle firme”. Da notare come la petizione promossa da Coldiretti sia appena la settima a raggiungere l’obbiettivo del milione di firme, rispetto alle 48 presentate in 12 anni, cioè da quando l’Ice (Iniziativa dei Cittadini Europei) è stata istituita. Un traguardo tutt’altro che facile poiché, oltre a raccogliere il numero di sottoscrizioni prefissato, per essere valida la petizione deve anche superare una soglia minima di adesioni in almeno sette Paesi dell’Unione. Raggiungere l’obbiettivo è stato possibile anche grazie al sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco di Coldiretti e di Fondazione Campagna Amica: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde, a Gaia (associazione degli agricoltori greci) a Green protein (Ong svedese), alle quali se ne sono poi aggiunte mol-
Stop cibi falsi, 20.000 sottoscrizioni dall’Astigiano, verso l’etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti
Il maxi assegno rappresentativo dell’oltre milione di firme raccolte per la campagna “Stop Cibo Falso”.
te altre. La consegna del maxi assegno che vediamo nella fotografia è avvenuta in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e
dell’Alimentazione di Cernobbio da parte del presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, e della delegata nazionale dei giovani agricolto-
L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI
Cibi con l’indicazione di origine Carne di pollo e derivati Carne bovina Frutta e verdura fresche Uova Miele Extravergine di oliva Pesce Derivati del pomodoro e sughi pronti (*) Latte/Formaggi (*) Pasta (*) Riso (*) Tartufi e funghi spontanei
Cibi ancora senza origine Salumi Carne di coniglio Carne trasformata Marmellate, succhi di frutta, etc. Fagioli, lenticchie, piselli in scatola, etc. Pane Insalate in busta (IV° gamma), sott’oli Frutta e verdura essiccata
ri, Veronica Barbati, direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. La raccolta firme è durata esattamente un anno, infatti l’iniziativa dei cittadini europei (Ice) era stata autorizzata dalla stessa Commissione con la Decisione Nr. 2018/1304 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 244 del 28 settembre 2018 a firma del vice presidente Franz Timmermans. “E’ stato creato – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - un vero e proprio fronte per la trasparenza. Ora, con la consapevolezza del milione di firme raccolte in tutti i Paesi, l’Unione Europea non potrà più tenere un atteggiamento incerto e contraddittorio sull’etichettatura, come ha fatto finora, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli
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todi di trasformazione, con lo scopo di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare. D’altra parte le indagini rilevano come questo obiettivo sia condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall’82% di quelli italiani che ritiene necessario superare le attuali politiche comunitarie sull’origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro all’anno nel mondo. “Già oggi – conclude Reggio - grazie al continuo pressing esercitato da Coldiretti, l’Italia è all’avanguardia in Europa per aver introdotto l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di molti prodotti, mentre a livello europeo si è ancora fermi alla sola carne bovina, all’ortofrutta fresca, alle uova, al miele e ai funghi e tartufi spontanei”.
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ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero”. L’obbiettivo di Coldiretti, ora suffragato dall’iniziativa di oltre un milione di cittadini, si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Unione Europea, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche. “L’etichettatura – rileva Furia - deve valere soprattutto per gli alimenti trasformati, con l’origine obbligatoria anche per gli ingredienti principali se hanno una provenienza diversa dal prodotto finale”. La petizione chiede inoltre di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione per la produzione e i me-
Etichettatura
(*) grazie a norme nazionali Fonte: Elaborazioni Coldiretti
Alla pro loco di Serravalle d’Asti il premio “Garantiamo l’Origine” Per avere dimostrato, con il “Tonno di Coniglio”, la migliore rintracciabilità al Festival delle Sagre
Rintracciabilità
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l “Tonno di Coniglio” della pro loco di Serravalle d’Asti è il piatto vincitore del premio Coldiretti “Garantiamo l’Origine” fra tutti quelli preparati al “Festival delle Sagre Astigiane”. Alla pro loco della frazione di Asti andranno così i 1.000 euro previsti. La giuria di esperti nominata per l’occasione, ha analizzato con attenzione i piatti concorrenti al premio, riscontrandone in ogni caso la buona tracciabilità e qualità delle materie prime utilizzate nella preparazione. Nel caso del piatto proposto dalla pro loco di Serravalle d’Asti, sono state valutate con il massimo dei giudizi la completezza della documentazione presentata al concorso e, soprattutto, i contenuti espressi nel dossier di presentazione. Quest’anno a fare la differenza è stata la tradizione e la particolare preparazione del piatto, segno distintivo rispetto a tutti gli altri piatti presentati al concorso. “La partecipazione alla diciottesima edizione del concorso “Garantiamo l’Origine” – ha affermato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – è stata decisamente superiore rispetto alle ultime edizioni, con molte pro loco che hanno presentato dossier dettagliati, dimostrando come sia ulteriormente accresciuta la sensibilità verso la rintracciabilità dei piatti. Siamo quindi particolarmente soddisfatti del livello delle proposte gastronomiche in gara e voglio segnalare come tutte le pro loco si impegnino costantemente per impiegare materie prime del nostro territorio, accuratamente selezionate. Devo rimarcare come tutte le proposte gastronomiche in gara abbiano ottenuto un giudizio veramente alto, direi eccellente”. “Il livello dei piatti è stato sicuramente molto alto – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – non a caso a premiare Serravalle rispetto alle altre pro loco concorrenti è an-
Lo stand di Serravalle d’Asti al Festival delle Sagre di quest’anno
La preparazione del piatto vincitore all’interno dello stand al Festival
che stata la maggiore complessità nella preparazione del piatto rispetto ad altri. Un fatto non trascurabile per una pro loco di una frazione, proprio perchè presuppone un maggiore impegno e sicuramente un’organizzazione che impiega più persone. E’ stato veramente difficile assegnare il premio a una sola pro loco, per altro essendo giunti ormai alla diciottesima edizione del concorso, sappiamo come l’attenzione verso la rintracciabilità delle materie prime sia un aspetto generalizzato fra tutte le 41 pro loco che quest’anno hanno preparato ben 75 piatti”. Le premiazioni del Festival delle Sagre, come da tradizione, si terranno nel mese di dicembre alla Camera di Commercio di Asti con una celebrazione ufficiale.
ALBO D’ORO DEL CONCORSO 2002: Moncalvo 2003: Isola d’Asti 2004: Cessole 2005: Cellarengo 2006: Moncalvo 2007: Castagnole Monferrato 2008: San Damiano d’Asti 2009: Azzano 2010: Villafranca d’Asti 2011: Cellarengo 2012: Isola d’Asti 2013: Costigliole d’Asti 2014: Castello di Annone 2015: Cellarengo e Isola d’Asti (ex-aequo) 2016: Valenzani 2017: Castellero 2018 Moncalvo e Villanova (exaequo) 2019 Serravalle d’Asti
Più sicurezza per la carne: Igp verso l’etichettatura Approvato il piano dei controlli per i Vitelloni Piemontesi della Coscia
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sono attivi 340 allevamenti di razza bovina Piemontese, con 20.929 capi complessivi con un buon numero di animali liberi di circolare allo stato semi brado. In tutto in Italia sono presenti 350 mila capi nelle 6 mila aziende agricole impegnate nell’allevamento. Annualmente sono impiegati oltre 15 mila addetti per un fatturato che, per il solo allevamento, vale oltre 500 milioni di Euro e per l’intera filiera, comprendente la logistica, il trasporto, la produzione di mangimi, la macellazione ed il sezionamento, raggiunge 1 miliardo e 30 milioni di Euro. “Non viene, dunque, solo difesa una razza ed una tipologia di allevamento
Coldiretti aveva sollecitato il Ministero – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio - ma anche una tradizione alimentare unica, oltre ad essere tutelato un grande patrimonio dal punto di vista della biodiversità, dell’ambiente e dell’economia”. Soddisfazione all’avvio del Piano è stata espressa anche da Carlo Gabetti, presidente del Coalvi che è l’Ente proponente dell’Igp, a capo del Comitato che raggruppa tutte le maggiori associazioni del settore zootecnico piemontese.
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Avremo presto sulle nostre tavole la battuta al coltello di Vitellone Piemontese della Coscia Igp
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l Ministero delle Politiche Agricole ha dato il via libera al Piano dei controlli per il Vitellone Piemontese della Coscia Igp. Un obbiettivo raggiunto, anche grazie all’impegno di Coldiretti, che porta a compimento il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta avvenuto nel dicembre 2016. E’ l’ultimo atto formale di un lungo lavoro cominciato dieci anni fa e che consentirà l’utilizzo del marchio IGP sull’etichetta dei pregiati tagli di carne bovina di razza Piemontese. “Con questo ultimo tassello – sottolinea Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti - viene completato l’insieme delle attività previste dal disciplinare della denominazione Igp per il Vitellone Piemontese dalla Coscia. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento, si potranno iniziare i controlli nelle aziende e questo significa garantire al consumatore qualità e sicurezza alimentare”. La bovina Piemontese è la razza autoctona più allevata in Italia e gli allevamenti sono in gran parte concentrati nella nostra regione. Rappresenta una fetta importante anche per l’economia del nostro territorio. In provincia di Asti
Bubbio: i 20 anni di Comune “antitransgenico” La delibera del piccolo Comune ebbe grande risonanza mediatica e fece la storia
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orreva l’anno 1999 quando deflagrò una vera e propria bomba mediatica in un piccolo comune della Langa dell’Astigiano. Il Sindaco dell’epoca, Stefano Reggio (che è lo stesso di oggi), e la sua giunta, su proposta dell’agricoltore Gianfranco Torelli, emanarono una delibera dichiarando Bubbio e il suo territorio “Comune Antitransgenico”. Fu la prima delibera in tal senso in Italia e i media ripresero la notizia a gran voce. La Rai, con Beppe Rovera, fece una diretta in loco della trasmissione “Ambiente Italia” e gran parte del Paese si scoprì contro gli organismi geneticamente modificati. In pochi mesi, seguirono la strada aperta da Bubbio, altri 1.800 Comuni italiani. Il 26 ottobre scorso nell’ex chiesa dei “Battuti” i bubbiesi hanno voluto celebrare la ricorrenza del ventennale dalla famosissima delibera, Torelli e Reggio hanno invitato Beppe Rovera e con il giornalista Filippo Larganà è stata ripercorsa la vicenda proiettando la storica puntata di “Ambiente Italia”. Ospite d’onore il presidente regionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, proprio per testimoniare un passaggio storico che ha visto protagonista anche l’associazione degli agricoltori. “Subito dopo aver promulgato la delibera nell’agosto 1999 – ha confessato Torelli – ci rendemmo conto di aver anticipato i tempi. Scoppiò il finimondo, soprattuto quando Rovera arrivò a Bubbio con la troupe della Rai. La nostra fortuna fu che Coldiretti mandò da Roma un giovane e illuminato funzionario, Rolando Manfredini, che dichiarò in diretta tv la sua contrarietà agli Ogm”. “Si consolidò così – ha detto il presidente Moncalvo una nuova stagione anche nella più grande organizzazione degli agricoltori d’Europa, esplicitata con un patto con i consumatori sulla sicurezza
Le celebrazioni del ventennale di Bubbio Comune antitransgenico hanno meritato anche la mostra “Colori di Riviera, colori di Langa” con le ceramiche di Roby Giannotti e gli acquerelli di Francesca Giannotti, nella foto di sabato scorso il taglio del nastro
Il folto pubblico che ha preso parte il 26 ottobre scorso alla ricorrenza
alimentare e sulla tutela ambientale del territorio”. Possiamo anche affermare che la delibera del Comune di Bubbio si rileverà comunque molto utile anche per la Regione Piemonte, presieduta dal forzista Enzo Ghigo, quando nel 2003, spalleggiata proprio da Coldiretti Piemonte presieduta da Giorgio Ferrero, fece distruggere i primi campi di mais Ogm impiantati sul territorio in provincia di Torino. “Seppure la questione Ogm non sia ancora oggi definitivamente archiviata – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – possiamo dire che Bubbio si è schierata fin da subito dalla parte giusta,
scrivendo una pagina importante nella storia dell’affermazione dell’eccellenza agroalimentare di cui oggi l’Italia è grande protagonista in Italia e nel mondo”. Sicuramente se questo piccolo Comune non avesse avviato per primo l’offensiva contro gli Ogm, oggi l’agroalimentare e il primario italiano sarebbero diversi da come sono e probabilmente non avrebbero tutti i
Gianfranco Torelli mentre illustra la sua “Storia a fumetti del primo vino bio”
sgenico venne a Gianfranco Torelli, vice presidente di Coldiretti Asti, vignaiolo e detentore del primo certificato su un vino biologico in Italia, un Moscato d’Asti Doc annata 1992. E proprio in occasione del ventennale dell’antitransgenico, l’azienda agricola Gianfranco Torelli ha presentato “La storia a fumetti del primo vino
bio”, edita da “ArabaFenice”, scritta dallo stesso Torelli con i disegni di Roby Giannotti, fra l’altro storico fumettista della Gazzetta dello Sport. Per la cronaca le prime stampe di questo bel volume, ricco di citazioni storiche, sono state molto apprezzate dai tanti bubbiesi presenti andando presto in esaurimento.
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Il presidente regionale Coldiretti Roberto Moncalvo durante l’incontro
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primati europei e mondiali sulle denominazioni di origine e sulla sicurezza alimentare. “Il no agli Ogm – ha detto il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – è un no storico, non è esclusivamente ideologico, ma motivato anche da aspetti concretamente economici e dal volere degli stessi consumatori. Per altro, dopo vent’anni è ormai chiaro che sono inutili, anche dove sono stati introdotti stanno scomparendo, semplicemente perchè non sono produzioni economicamente sostenibili. Per quanto ci riguarda è una questione di precauzione, siamo sempre stati contro gli Ogm perchè il consumatore non li vuole e noi dobbiamo e vogliamo produrre secondo le esigenze del consumatore. Diciamo la verità, fortunatamente oggi la questione Ogm è molto più semplice di quanto possa essere sembrato in passato. E questo anche grazie al Comune di Bubbio”. Forse non a caso l’intuizione di dichiarare Bubbio comune antitran-
“Abbiamo ridato pieni poteri agli allevatori” Franco Serra, vicepresidente vicario dell’A.R.AP., parla del futuro della “Piemontese”
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a quest’estate l’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte, A.R.A.P., ha rinnovato il suo Consiglio direttivo e assunto il suo assetto definitivo dopo un lungo processo di ristrutturazione iniziato nel 2016 con l’incorporazione delle A.P.A. (Associazioni provinciali allevatori) di Cuneo, Asti e Vercelli, proseguita nel 2017 con quella di Torino e l’anno scorso con l’unificazione dell’A.R.A. della Liguria. Il presidente Roberto Chialva ha voluto al suo fianco come vicepresidente vicario Franco Serra, allevatore di Aramengo, che abbiamo incontrato per fare il punto della situazione, soprattutto sul comparto bovino di razza Piemontese. “Nato per motivi di “forza maggiore” – ci spiega Franco Serra, senza tanti giri di parole -, cioè a causa della riduzione dei contributi pubblici, il processo di riorganizzazione delle associazioni di Piemonte e Liguria ha ridato, in pratica, pieni poteri a noi allevatori. Purtroppo negli anni passati, alcune circostanze politiche, la crisi economica e quindi i tagli pubblici, e anche le ambizioni personali di alcuni personaggi, si era un po’ persa la vera missione associativa degli allevatori. Grazie all’impegno di tutti gli allevatori e i loro dirigenti, a cominciare dal presidente Chialva e dal direttore Tiziano Valperga, possiamo dire che sono stati rimessi a disposizione degli allevatori tutti gli strumenti per poter svolgere al meglio la nostra attività. Oggi l’Arap è un’associazione sana, con 6.398 associati, 7 sezioni territoriali, una sede con un laboratorio analisi, 150 dipendenti molti dei quali “controllori tecnici” deputati alle visite in allevamento, in pratica è la più grande d’Italia”. Ma perchè è importante avere un’associazione “forte”, quali
Franco Serra, allevatore di Aramengo, è il Vice Presidente Vicario dell’Arap, con lui siede nel consiglio direttivo anche Domenico Viarengo di Variglie
ALLEVATORI DELL’ASTIGIANO ASSOCIATI ALL’A.R.A.P.
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sono i suoi compiti? “L’attività di Arap – spiega Serra - si suddivise in due campi principali. Un’attività Istituzionale che comprende la tenuta delle Anagrafi zootecniche (non solo la bovina di razza Piemontese, ma anche le altre razze, comprese quelle da latte, l’equina e l’ovicaprina), la gestione dei controlli funzionali e la tenuta dei “Libri Genealogici”, la rilevazione dei dati produttivi e la compartecipazione alle manifestazioni zootecniche. Ci sono poi le attività accessorie e commerciali che comprendono la consulenza tecnica, l’assistenza tecnica sul territorio, la ricerca e lo sviluppo, il laboratorio di analisi e il recapito commerciale. Tutto questo – chiosa Serra - permette all’Italia di avere un grande primato mondiale: quello dell’autocontrollo volontario degli
allevatori lungo la filiera. La nostra carne è la più controllata e quindi la più sicura al mondo. Possiamo affermare senza presunzione che l’Arap e ai suoi allevatori associati abbiano come obbiettivo principale da perseguire la qualità e la sicurezza sanitaria della carne che va sulle tavole dei consumatori. Perchè solo così l’attività di allevamento può garantire un reddito adeguato”. A proposito di redditività e di impegno degli allevatori, questo non è un lavoro come un altro, vero? “Diciamo che per tutti i lavori, per svolgerli al meglio, ci vuole la passione. E nel nostro caso la passione è quasi come una fede. L’impegno per gestire degli animali è pressoché totale, 24 ore su 24, tutto l’anno. Per questo motivo risulta anche difficile poter quantificare economicamente la nostra attività e diventa così fondamentale l’associazionismo per poter innovare e sviluppare la ricerca. E’ il caso dell’utilizzo delle nuove tecnologie che possono essere importanti per farci vivere meglio, noi e i nostri animali. Certe soluzioni se non fossero state proposte e sperimentate grazie all’Arap, oggi non sarebbero applicabili alla nostra realtà. Pensiamo ad esempio a tutto il lavoro fatto per poter gestire allevamenti allo stato semi brado, di cui gli allevatori dell’Astigiano sono stati pionieri”. Quindi cosa manca in questo momento all’allevamento e alla razza bovina Piemontese in particolare? “Serve solamente credere di più, e tutti, nelle potenzialità del settore – conclude Franco Serra -, soprattutto nella nostra competitività nei confronti dei prodotti stranieri. Basta comunicare tutti insieme le nostre peculiarità, dall’estero arriva solamente prodotto a basso costo perché di scarsa qualità”.
Il bue incontra il cappone e nascono le “Giornate del Bollito” Città di Nizza Monferrato e San Damiano d’Asti e del Comune di Vesime. Non è mai facile riuscire a unire le forze per la valorizzazione del territorio, i tre comuni ci sono riusciti e quindi ci complimentiamo con i sindaci che ci hanno creduto: Simone Nosenzo di Nizza Monferrato, Davide Migliasso di San Damiano e Pierangela Tealdo di Vesime”. Il progetto mira anche ad agevolare i due tipi di allevamento, tanto prestigiosi quanto impegnativi per gli allevatori e sicuramente
meno redditizi di altre attività più massificate. L’iniziativa ha anche un aspetto culturale e didattico: le voliere con i migliori esemplari di cappone saranno esposte non solo alle due fiere del cappone di San Damiano e Vesime, ma anche alla fiera del bue e del manzo di Nizza Monferrato, arricchendo così la manifestazione per la gioia di grandi e piccini. Ma è sicuramente la specificità dell’eccellenza gastronomica a creare l’interesse maggiore. Sarà riproposta l’altissima qualità dell’antica ricetta del gran bollito misto dove, tra i sette ammennicoli, figurerà dunque il cappone anziché la gallina. L’intenzione è dunque quella di risvegliare l’attenzione - attualmente un po’ assopita - dei cittadini che accanto a visitatori e turisti di ogni dove animeranno le vie dei centri storici dei tre paesi, desiderosi di gustare il prelibato cibo e l’ottimo vino prodotto nella zona. Il programma completo delle Giornate del Gran Bollito Misto si può trovare sul sito internet www.mangiofuori. com unitamente ai menù proposti durante tutta la rassegna.
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l bue incontra il cappone. Per la prima volta una grande eccellenza piemontese incontra un altrettanto grande eccellenza, per fare ancora più grande un piatto simbolo della nostra regione: il Gran Bollito Misto di Razza Piemontese. Con questi presupposti nascono “Le Giornate del Gran Bollito Misto”. L’iniziativa è stata presentata da Coldiretti Asti, Ara Piemonte e tre amministrazioni comunali dell’Astigiano che organizzano altrettante fiere storiche: la Fiera del Bue e del Manzo di Nizza Monferrato del 1 dicembre, la Fiera storica del Cappone di San Damiano d’Asti dell’8 dicembre e la Fiera del Cappone di Vesime del 14 dicembre. “Le giornate del Gran Bollito Misto: il Bue incontra il Cappone” approderanno anche negli agriturismi Terranostra Campagna Amica e nei ristoranti aderenti per una rassegna che andrà dall’1 al 15 dicembre. “Per la prima volta – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio un unico progetto di valorizzazione e promozione viene messo a punto per volontà di trovare una sinergia tra queste tre manifestazioni, in modo da incrementare le potenzialità territoriali ed enogastronomiche delle
Rassegna
Dall’1 al 15 dicembre negli agriturismo e maxi pranzi a San Damiano, Nizza e Vesime
Blitz in Parlamento contro i danni dei cinghiali Agire con tempestività, sono a rischio la sicurezza dei cittadini e il patrimonio agroalimentare
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0.000 incidenti stradali all’anno, causati da animali selvatici, con 13 morti nei primi nove mesi del 2019 (contro gli undici dell’anno precedente). E’ tragico e impietoso quanto emerge da una stima di Coldiretti su dati Regioni e Osservatorio Asaps, resa nota in occasione del blitz contro l’invasione dei cinghiali e degli animali selvatici davanti a Montecitorio. Nella sola provincia di Asti, da gennaio a settembre di quest’anno, i sinistri stradali, rilevati dalle Forze di Polizia e causati dalla fauna selvatica sono stati 112, dei quali due con feriti, da attribuirsi prevalentemente allo scontro con cinghiali e caprioli. A Roma, arrivata da Asti in pullman, c’era anche una nutrita delegazione di agricoltori e rappresentanti dei comuni astigiani, insieme ad altri migliaia di agricoltori, allevatori, cittadini, esponenti istituzionali, sindaci e ambientalisti. “Alla manifestazione di fronte al Parlamento – dichiara il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – c’è stata una forte presenza di parlamentari, sindaci e amministratori, sia di maggioranza sia di minoranza, a testimonianza di quanto la tematica sia sentita ed importante sui territori. Abbiamo chiesto di fare presto di affrontare una volta per tutti una problematica che opprime le imprese agricole e che danneggia e preoccupa tutti i cittadini”. Fra glia agricoltori dell’Astigiano presenti a Roma anche il giovane agricoltore Carlo Gallo di Montabone: “Per le nostre aziende è un
Numerosi sindaci erano presenti alla manifestazione di Roma, qui la vicesindaco di Villafranca d’Asti Anna Rabino con il direttore provinciale Diego Furia e il delegato confederale per il Piemonte Bruno Rivarossa
La delegazione di astigiani presente il 7 novembre a Roma
vero flagello – ha dichiarato -, il danno dei “selvatici” è subdolo e sempre pesante da sopportare. Per fare un esempio è un po’ come se in un ufficio, tutte le sere, dopo una giornata di lavoro, entrasse un estraneo e mettesse tutto a soqquadro, strappando tutte le carte”. Al fianco degli agricoltori si sono schierati esponenti delle istituzioni, sindaci con i gonfaloni e i rappresentanti dei sindacati, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, dell’ambientalismo e delle associazioni dei consumatori come Symbola, Terranostra, Federparchi, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Centro Consumatori Italia, Apab e Legambiente che ha condiviso le preoccupazioni
alla base dell’iniziativa. Tra gli altri, presenti anche il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, il leader della Lega, Matteo Salvini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, dei M5S e Luca Ciriani, presidente del gruppo di FdI al Senato. Una vera e propria emergenza nazionale che mette a rischio la sicurezza e la salute degli automobilisti e che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, porta 3 italiani su 4 (72,7%) a considerare un pericolo per la circolazione la presenza di animali selvatici e di cinghiali. Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato del 81% sulle strade provinciali nel periodo 20102018 secondo l’analisi Coldiretti su dati del rapporto Aci Istat. Oltre 8
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delle produzioni tipiche nazionali e mette in seria difficoltà l’attiva delle imprese. Secondo Coldiretti responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che, con coraggio, continuano a presidiare anche i territori più isolati e a garantire la bellezza del paesaggio e il futuro del Made in Italy. La tutela dell’ambiente non deve fare dimenticare la sicurezza stradale, per questo serve agire con tempestività su tutti i territori. “Proprio nelle aree collinari come le nostre – concludono Reggio e Furia - dove l’agricoltura è più difficoltosa, proprio a causa dei selvatici, si è già persa oltre il 50% della superficie coltivabile”.
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italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. E’ quanto emerge dal primo Dossier Coldiretti/Ixe’ sull’emergenza animali selvatici in Italia. In Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti causati dalla fauna selvatica con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno, ma con la tendenza ad aumentare. “L’impegno congiunto degli intervenuti – rileva Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti - è di modificare, già nell’attuale legge di bilancio, la legge 157 sulla caccia, proprio perché si sta assistendo ad un aumento continuo dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano, purtroppo, vittime. Occorre, innanzitutto, semplificare la normativa attuale responsabilizzando gli enti locali ad effettuare interventi per il contenimento del numero dei cinghiali che abbiano anche un impatto positivo sull’ambiente”. Si assiste infatti alla incontrollata proliferazione degli animali selvatici, il solo numero dei cinghiali è salito a 2 milioni in Italia. Oltretutto molti non denunciano neanche gli incidenti poiché scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni. L’eccessiva presenza dei selvatici rappresenta un rischio per il nostro agroalimentare visto che proprio nei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti si concentra il 92%
Cimice asiatica: 80 milioni nella legge di bilancio Moratoria sui mutui e altri provvedimenti allo studio per sostenere le imprese colpite
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0 milioni di euro nella legge di bilancio in favore delle imprese colpite dal flagello della cimice asiatica. E’ quanto ha annunciato la ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, che si è anche impegnata a studiare la possibilità di una moratoria sui mutui. “E’ un primo passo importante per aiutare le imprese agricole colpite dal flagello della cimice asiatica che ha fatto strage di raccolti e frutteti”. E’ quanto afferma il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, commentando l’inserimento degli 80 milioni di euro nella legge di bilancio in favore delle imprese danneggiate
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e l’impegno del Ministro di studiare la possibilità di una moratoria dei mutui. “Un atto di responsabilità per una vera e propria calamità che si è ormai estesa a tutte le regioni del nord Italia danneggiando le produzioni di noccioli, meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni alle produzioni ed un pesante impatto occupazionale”. Gli interventi per l’emergenza vanno ora accompagnati da misure strutturali per superare i ritardi burocratici nella lotta all’insetto killer con la rapida introduzione della vespa samurai, il nemico naturale della cimice venuta dall’oriente.
Occorre anche individuare modalità di intervento automatico a livello comunitario di fronte al moltiplicarsi dell’arrivo di parassiti alieni favoriti dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi. In questo contesto serve soprattutto un cambio di passo nelle misure di prevenzione a livello Comunitario dove una politica europea troppo permissiva consente troppo spesso l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati in altri paesi.
Fiera Città della Nocciola di Castellero
Macchine innovative, premi ai corilicoltori e mercato di Campagna Amica
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nche quest’anno, per la sua 37a edizione, il Comune di Castellero ha fatto le cose per bene organizzando una partecipatissima e interessante Fiera Città della Nocciola. Giovedì 10 ottobre, in collaborazione con Coldiretti Asti, si è tenuta una giornata dimostrativa in campo, presentando gli ultimi ritrovati tecnici. Il dottor Antonio Bagnulo, responsabile del servizio di assistenza tecnica di Coldiretti e il dottor Claudio Sonnati hanno anche illustrato varie tecniche di gestione al meglio dei corileti. Alla domenica il sindaco Roberto Campia ha condotto un dibattito a cui hanno preso parte i vertici dell’associazione nazionale Città della Nocciola presieduta da Rosario D’Acunto. Nell’occasione è stata conferita la nocciola d’oro ai produttori del concorso che premia la resa migliore. Primo classificato Mauro Mellana di Viarigi, secondo Italo Raso e terzo Cesare Trombetta entrambi di Castellero. In totale sono
Il dibattito che si è tenuto a Castellero a cui hanno partecipato i vertici dell’associazione nazionale Città della Nocciola
I premiati al concorso della Nocciola d’Oro a Castellero
stati 15 i premiati con nocciole di altissima qualità. Nel corso della fiera è stato partico-
larmente apprezzato il mercato di Campagna Amica con i produttori di Coldiretti Asti.
“Patentino” per trasporto animali vivi Un corso alla Coldiretti di Asti il 22 e il 29 novembre, aggiornamento il 6 dicembre sportano equidi domestici o animali domestici della specie bovina, ovina, caprina, suina o pollame, che devono obbligatoriamente acquisire il certificato di idoneità in conformità all’Art.6 paragrafo 5 Regolamento CE 1/2005.
I corsi si terranno nelle seguenti date: CORSO RILASCIO “PATENTINO” Venerdì 22 novembre dalle ore 08:30 alle ore 13:00 e dalle ore 15:30 alle ore 17:30 Venerdì 29 novembre dalle ore 08:30 alle ore 12:30 e dalle ore 14:00 alle ore 16:00
“Abbruciamenti”: ridurre urgentemente il periodo di divieto Con lo stop dall’1/11 al 31/3 sono a rischio le produzioni agricole e il patrimonio naturale
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odificare urgentemente il periodo degli “abbruciamenti” di materiale vegetale. E’ quanto sostiene Coldiretti essendo entrato in vigore il divieto dal 1 novembre fino al 31 marzo. Un arco temporale decisamente troppo ampio ed ingiustificato che provoca diverse problematiche alle imprese agricole che caratterizzano determinate aree del territorio piemontese, in particolare quelle collinari e montane. “Il periodo di divieto va ridotto – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale modificandolo dal 15 dicembre al 31 marzo. Attualmente è troppo ampio e non permette di eseguire interventi volti a mantenere puliti i boschi ed i terreni come, invece, sarebbe necessario, oltre a consentire lo svolgimento di pratiche utili soprattutto per determinati ambiti produttivi quali, ad esempio, la castanicoltura, la viticol-
Formazione
CORSO DI AGGIORNAMENTO Venerdì 6 dicembre dalle ore 08:15 alle ore 13:00
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Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
tura, la corilicoltura e la frutticoltura. Gli assessori Marnati e Protopapa continuano a ignorare la problematica che abbiamo già fatto presente in vari modi, fin dall’insediamento della nuova Giunta regionale. Purtroppo, notiamo come pur cambiando regia in Regione, non cambi nulla nel concreto: il 2019/2020 è il secondo anno di applicazione di un provvedimento che ha forti impatti sulle produzioni agricole e sulle imprese che caratte-
rizzano numerose aree rurali del territorio piemontese e che costituiscono un’importante fonte di reddito per l’intera regione. Solo grazie al lavoro ed alla presenza costante delle nostre aziende, è possibile preservare i territori dall’abbandono, svolgendo un insostituibile presidio rispetto all’assetto idro-geologico dell’intera regione, e mantenere un patrimonio naturale che ha una grande valenza turistica ed ambientale”.
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oldiretti Asti e Inipa NordOvest (sede operativa Asti) organizzano, in collaborazione e con il patrocinio Asl AT e Servizio veterinario Asti, un corso di rilascio e un corso di rinnovo per formazione conducenti/guardiani di veicoli per trasporto animali vivi. Si tratta dell’unico corso di questo genere attuato a livello regionale, indispensabile per poter spostare dall’azienda agricola gli animali allevati. I corsi sono indirizzati a conducenti e guardiani di veicoli che tra-
Eni, BF S.p.A. e Coldiretti firmano accordo di cooperazione per l’Africa Progetti congiunti di diversificazione delle economie locali attraverso tecniche di agricoltura sostenibile
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l Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l’Amministratore Delegato di BF S.p.A., Federico Vecchioni, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 13 ottobre scorso, durante il Forum di Cernobbio, hanno firmato un accordo di cooperazione per l’avvio di attività di valutazione su specifiche iniziative all’estero, e in particolare in Africa, relative a progetti di sviluppo delle economie locali attraverso l’applicazione di tecniche agricole innovative e sostenibili nel pieno rispetto degli ecosistemi di riferimento. L’accordo è stato definito a seguito e in linea con lo spirito della partnership sottoscritta il 5 luglio scorso tra Confederazione Nazionale Coldiretti ed Eni, che stabilisce aree di collaborazione nell’ambito dell’economia circolare, con particolare riguardo al settore energetico, agricolo, agroalimentare e zootecnico, mediante l’individuazione di specifiche iniziative. BF S.p.A., l’unico gruppo agro industriale italiano quotato in borsa, metterà a disposizione la propria capacità di generare valore e qualificare i territori tramite tutte le proprie aziende attive nel comparto sementiero, della tecnologia applicata, fino alla produzione di cibo di qualità, per la creazione di filiere integrate a elevato contenuto di innovazione e sostenibilità. Eni condividerà la propria esperienza nella realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile delle comunità locali, nell’ambito dell’economia circolare e delle energie rinnovabili, favorendo il trasferimento di conoscenze e stimolando lo sviluppo di sistemi imprenditoriali. Nell’ambito dell’accordo, Eni, BF S.p.A. e Coldiretti intendono valutare, in via prioritaria, una prima
Da sinistra: il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo, l’amministratore delegato di Eni Claudio De Scalzi, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, e l’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni
collaborazione applicabile in Ghana (Progetto Ghana). “L’obiettivo è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali, sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo, minacciati dalla
distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza e l’emarginazione” ha sottolineato il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.
16 miliardi di cibo spazzatura
Lo spreco di alimenti nelle case degli italiani è di circa 30 kg all’anno procapite
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n Italia sono finiti nel bidone alimenti e bevande per un valore di 16 miliardi di euro nell’ultimo anno. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il rapporto sullo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2019 (Sofa) presentato dalla Fao. Particolarmente rilevanti a livello nazionale sono gli sprechi domestici che rappresentano in valore ben il 54% del totale e sono superiori a quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%). Non si tratta solo di un problema etico ma che determina anche effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negati-
vo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. La crescente sensibilità sul tema ha però portato oltre sette italiani su dieci (71%) a diminuire o annullare gli sprechi alimentari adottando nell’ultimo anno strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della “doggy bag” al ristorante e la spesa a chilometri zero dal campo alla tavola con prodotti più freschi che durano di più. Lo spreco di cibo nelle case degli italiani ammonta ancora a circa 36 kg all’anno procapite e vede tra gli alimenti più colpiti verdura e frutta fresca, seguiti da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi.
Firmato il primo accordo “stoppa falsi” nella Ue Sottoscritto all’Anuga di Colonia: basta falsi made in Italy nelle fiere di tutto il mondo
È
canismi di tutela delle produzioni agricole italiane ed europee contro la diffusione di prodotti Italian Sounding. “Nel mondo più due prodotti agroalimentari Made in Italy su tre sono falsi senza alcune legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese ” ha affermato il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta di un fenomeno che “rischia di essere alimentato dalle nuove misure protezionistiche degli Stati uniti ma anche dagli stessi accordi di libero s cambio siglati dall’Unione Europea che hanno di fatto liberalizzato l’uso del termine Parmesan e di altre importanti denominazioni”. “La lotta al falso cibo italiano anche all’estero per noi è fondamentale - ha affermato nel suo messaggio di apertura la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova -, per questo esprimo apprezzamento per l’intesa di Parmero Vecchio con bandiera italiana, formaggio prodotto da un’azienda olandese
Daya Food, pizza con ingredienti Parmesan Style
oggi a tutela delle Indicazioni geografiche italiane, che ci aiuta ad informare meglio il consumatore sull’origine, la provenienza e le reali caratteristiche dei prodotti alimentari. Il Ministero che ho l’onore di guidare è particolarmente impegnato a salvaguardare l’autenticità dei prodotti agroalimentari italiani ed a contrastare, in Europa e nel mondo, quelle pratiche commerciali scorrette che colpiscono ingiustamente il ‘Made in Italy’ e le eccellenze dei nostri territori, come dimostrano gli oltre 3.200 interventi di protezione attivati dal nostro Ispettorato Repressione Frodi all’estero e sul web. Nessuno fa più di noi su questo fronte. Nessun Paese europeo fa il numero di controlli sul Food che fa l’Italia: una garanzia in più per i consumatori mondiali ha detto Stefano Vaccari, direttore generale ICQ - per proteggere la nostra reputazione l’ICQRF esegue migliaia di controlli all’estero e sul web. Scegliere il vero cibo italiano è scegliere il top di sicurezza e qualità. La convenzione tra i produttori italiani e Anuga è uno strumento importante per rafforzare la tutela dei consumatori esteri e la reputation dei nostri prodotti”.
Italian Sounding
Speck Igp Alto Adige, falso con etichetta ingannevole che richiama un Igp
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stato presentato a Colonia, il 6 ottobre nel corso della Fiera Anuga, il protocollo d’intesa contro l’Italian Sounding a sostegno della diffusione del vero Made in Italy, firmato da Filiera Italia, Coldiretti, Fiera di Colonia e ICE. Rapporti sulla diffusione del fake italian nelle principali fiere mondiali di settore, attivazione di un help desk dedicato agli operatori internazionali che vogliono approfondire i valori del vero Made in Italy, supporto legale in caso di rilevazione di concorrenza sleale, attività di sensibilizzazione e supporto per i partner che vogliono partecipare a fiere all’estero, messa in atto di attività in collaborazione con ICE per aumentare i visitatori internazionali e professionali alle fiere e renderli consapevoli dei valori di autenticità e distintività del cibo italiano grazie all’apporto di tutta la filiera, a cominciare dal campo. Un accordo “stoppa falsi” necessario in un momento in cui le nostre eccellenze sono sempre più sotto il tiro incrociato di nuovi protezionismi e della tarocco-mania che vale nel mondo 100 miliardi di euro. Per non parlare degli ultimi dazi imposti dall’amministrazione Trump, che prendono di mira anche le nostre eccellenze come il Parmigiano Reggiano, e che, sotto la spinta dell’industria alimentare statunitense, rischiano addirittura di fare arrivare in Europa le imitazioni dei prodotti Made in Italy più tipici, richiesta che va respinta al mittente e contrastata rafforzando i mec-
23esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare Anche ad Asti il 30 novembre con i volontari di Giovani Impresa Coldiretti
Solidarietà
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catoloni, scotch, etichettatrici, pettorine, buste gialle...è quasi tutto pronto per la Colletta Alimentare di sabato 30 novembre! Organizzata da Fondazione Banco Alimentare Onlus, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è ormai giunta alla 23a edizione ed è diventata un importante momento di coinvolgimento e sensibilizzazione al problema della povertà alimentare, un gesto concreto di gratuità e di condivisione: donare la spesa a chi è povero. Anche i ragazzi di Giovani Impresa Coldiretti Asti, guidati dal loro leader Danilo Merlo, anche quest’anno contribuiranno fattivamente alla buona riuscita dell’iniziativa con il supporto di tanti amici agricoltori. Nel 2018, 5.5 milioni di italiani hanno donato in un solo giorno, in tutta Italia, l’equivalente di 16 milioni di pasti. Ecco la forza di questo grande spettacolo di solidarietà umana. In Piemonte nel 2018 abbiamo raccolto l’equivalente di oltre 1.5 milioni di pasti grazie alla partecipazione di oltre 12.000 volontari e 1.200 punti vendita. E quest’anno vorremmo f a r e a n cora di più!
DI QUALI PRODOTTI C’È BISOGNO? • Alimenti per l’infanzia • Riso • Sughi e pelati • Tonno in scatola • Legumi • Olio di oliva • Biscotti
COME PUOI AIUTARCI? • Diventa Volontario (per l’Astigiano ne servono oltre 600) • Fai la spesa nei negozi di alimentari e supermercati aderenti (circa 120 nell’astigiano) • Per ogni informazione e adesione puoi contattare: 3209260681 - 3357502061
Condividere i bisogni per condividere il senso della vita
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on il Messaggio per la III Giornata mondiale dei poveri, papa Francesco ci aiuta ricordandoci che “I poveri acquistano speranza vera quando riconoscono nel nostro sacrificio un atto di amore gratuito […] Certo, i poveri si avvicinano a noi anche perché stiamo distribuendo loro il cibo, ma ciò di cui hanno veramente bisogno va oltre il piatto caldo o il panino che offriamo. I p o veri hanno bisogno delle nostre mani per essere risollevati, dei nostri cuo-
ri per sentire di nuovo il calore dell’affetto, della nostra presenza per superare la solitudine. Hanno bisogno di amore, semplicemente. […] Per un giorno lasciamo in disparte le statistiche; i poveri non sono numeri a cui appellarsi per vantare opere e progetti. I poveri sono persone a cui andare incontro”. Perciò andiamo incontro a chi è più povero impegnandoci per “rafforzare in tanti la volontà di collaborare fattivamente affinché nessuno si senta privo della vicinanza e della solidarietà”.* Proponiamo a tutti di partecipare alla Colletta Alimentare, gesto semplice di straordinaria solidarietà e carità. *(dal messaggio di Papa Francesco per la III Giornata mondiale dei poveri 2019.
Interessante partecipazione alla Fiera di Lombriasco Organizzata dalle scuole agrarie salesiane di tutto il mondo
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Danilo Merlo durante il suo intervento in Fiera
terventi di Danilo Merlo e Guido Gallo, al workshop organizzato da Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. Oltre alle scuole salesiane agrarie italiane, alla fiera hanno preso parte le scuole di Argentina, Ghana, Fran-
cia, Irlanda. Grazie all’evento fieristico si sono sviluppati interessanti scambi culturali, formativi, sociali, con collaborazioni tecnico-scientifiche e nuove opportunità imprenditoriali.
Ricorrenza: 25 anni dalla tragica alluvione
News
i è svolta, dal 3 al 6 ottobre scorso, a Lombriasco, la prima Fiera internazionale “AgriCultura“, un incontro tra le scuole agrarie salesiane del mondo. Una manifestazione ideata e organizzata dall’istituto agrario salesiano locale, con l’Associazione Plaza Argentina, Pro Loco, Comune e Bcc. Il tema è stato “Agricoltura giovanile tra presente e futuro“, con la possibilità per gli studenti di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi su più argomenti, con lo scopo di generare una rete internazionale di giovani agricoltori che, nello spirito di Don Bosco, possano contribuire a un futuro sostenibile dell’agricoltura, nel rispetto della natura, della terra e dei popoli. All’evento hanno preso parte anche i ragazzi di Giovani Impresa Coldiretti Asti, fornendo un contributo importante, grazie agli in-
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Il 5 e 6 novembre 1994 l’Astigiano fu devastato dalle piene di fiumi e torrenti
Belbo, Bormida e dei torrenti Borbore, Tinella, Triversa. Solamente per ripristinare le serre ci vollero 50.000 metri di ferro zincato scatolato per centine, 50.000 metri di ferro zincato cilindrico, 750 quintali di film plastico, 350.000 metri di
corde per tunnel, 150.000 metri di manichette per irrigazione a goccia. L’ufficio zona Coldiretti di Canelli andò completamente distrutto, non ripristinato e trasferito in altri locali. La solidarietà fu clamorosa e intervennero aiuti da tutta l’Italia.
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Senza casa, senza lavoro, senza vita” titolava così “Il Notiziario Agricolo”, all’indomani della tragica alluvione del 5 e 6 novembre 1994. I morti furono sei, due coniugi di Canelli sorpresi dalla piena nella loro cantina e quattro per “stress cardiaco” concausa dell’evento alluvionale. I comuni identificati come gravemente alluvionati furono 33, ma i danneggiamenti furono praticamente su tutto il territorio, ricomprendendo frane, smottamenti vari e esondazioni di canali minori. I danni in provincia di Asti furono ricompresi in un range fra i 500 e i 1.000 miliardi di lire, fu particolarmente colpita l’orticoltura lungo le pianure dei fiumi Tanaro,
Ad uno studente di Villafranca la Borsa di studi Paolo Vastadore Simone Cisi ha ricevuto l’assegno Coldiretti di 1.000 euro elargito alla memoria del giovane tecnico
Ricordo
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Paolo era una grandissima persona e oggi dovrebbe essere preso da esempio per tutti i giovani. Vive ancora con noi quotidianamente e continueremo a ricordarlo con grande affetto”. Con queste parole, il 26 ottobre scorso, all’Istituto Tecnico “G. Penna” di Asti, il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia, ha ricordato Paolo Vastadore, tragicamente scomparso, il 19 gennaio 2010, all’età di 27 anni, in un incidente stradale mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Per ricordare il giovane tecnico Coldiretti e valoroso studente all’Agraria, anche quest’anno è stata assegnata allo studente più meritevole la Borsa di Studi alla sua memoria. Per aver superato la maturità di agrotecnico con 100/100, Simone Cisi di Villafranca d’Asti ha ritirato l’ambito riconoscimento dalle mani dei familiari di Paolo consistente in un assegno di 1.000 euro elargito da Coldiretti Asti. “Il ricordo di Paolo celebrato oggi nella sua scuola – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, consegnando l’assegno a Simone – vuole essere anche un messaggio di fiducia per i giovani studenti di oggi, perchè essi, come ha saputo fare Paolo con ottimi risultati, saranno i futuri tecnici agrari di cui il settore primario ha bisogno, dalle aziende agricole, alla stessa struttura Coldiretti, fino a tutto il nostro territorio”. La cerimonia di consegna delle Borse di studi, ha visto la funzione religiosa celebrata dal Vescovo Emerito di Asti, Monsignor Francesco Ravinale, ovviamente alla presenza della famiglia Vastadore, con l’intervento della sorella Serena, e i ricordi del presidente e del direttore provinciali Coldiretti, Marco Reggio e Diego Furia, del preside dell’istituto scolastico, Renato Parisio, dell’assessore regionale Marco Gabusi, della Vice Presidente della Provincia di Asti
Autorità intervenute alla consegna della Borsa
Francesca Ragusa, del Sindaco di Isola d’Asti (paese di Paolo) Michael Vitello e dell’assessore del Comune di Asti Elisa Pietragalla. E’ stata una mattinata piena di sentimenti, come riecheggiato nelle parole del Vescovo Monsignor Ravinale e di Erildo Ferro, professore di Paolo alle medie, che ha coordinato gli interventi durante la cerimonia di consegna della Borsa di studi. A dieci anni dalla prematura scomparsa, il ricordo di Paolo è ancora ben presente anche fra i suoi colleghi, i suoi compagni di scuola, i suoi amici e fra tutti coloro che l’hanno conosciuto e che sabato hanno affollato l’aula magna dell’istituto. L’augurio è che Simone Cisi, che si è fatto onore nel suo percorso scolastico, possa avere altrettanto successo in un eventuale ulteriore percorso formativo e nella vita lavorativa. “Paolo Vastadore era un ragazzo estremamente intelligente – ha ricordato Ferro - e che nonostante la sue grandi doti e capacità sapeva relazio-
Simone Cisi
narsi con grande umiltà e disponibilità. Mi permetto quindi di suggerire agli attuali studenti di affrontare il loro futuro con la stessa umiltà, perchè la giusta umiltà sarà l’unico strumento per contrastare le tante difficoltà che inevitabilmente incontreranno durante la vita lavorativa”. La cerimonia di consegna della Borsa di Studi, come per altro vorrebbe lo stesso Paolo, ogni anno è anche l’occasione per portare alle cronache l’Istituto Penna, la scuola Agraria degli astigiani che in questi anni è ulteriormente cresciuta adeguando l’offerta formativa al cambiamento dei tempi e assumendo una dimensione regionale, come rileva il preside Renato Parisio: “Attualmente sono operative 15 classi all’istituto tecnico agrario della sede di Asti e 12 classi a San Damiano d’Asti per i corsi di studio legati ai servizi per l’enogastronomia e per l’ospitalità alberghiera. Recentemente abbiamo attivato un corso serale per l’enogastronomia e un corso serale per l’agrario, in più abbiamo aperto un corso professionale per l’agricoltura al carcere di Asti. Per il nuovo “Piano di dimensionamento” abbiamo chiesto di poter istituire, sempre presso il carcere, una sezione di enogastronomico”.
Malattia professionale: come ottenere l’indennizzo Inail
TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in
ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.
to di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, gli interessati possono rivolgersi al Patronato Epaca di Coldiretti Asti dove il personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso, Tel. 0141 380 400.
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PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimen-
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er diverse attività lavorative, come ad esempio quella dell’agricoltore, sono purtroppo ricorrenti alcune malattie professionali che col passare del tempo diventano debilitanti. Per questo motivo è possibile effettuare una richiesta di indennizzo all’INAIL. Presso gli uffici di Coldiretti Asti, eventualmente anche attraverso una consulenza medica completamente gratuita, è possibile effettuare una valutazione dell’eventuale indennizzo spettante. Come prima azione per vedersi riconoscere l’indennizzo occorre comunque verificare se la propria malattia è inserita nell’apposita tabella dell’Inail che proprio recentemente è stata ampliata. Le elenchiamo di seguito:
Previdenza
Consulenza gratuita per tutti i lavoratori agli uffici Epaca di Coldiretti Asti
RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.
Cos’è e come si manifesta l’anemia
Scatta col calo di emoglobina, spesso con la riduzione dei globuli rossi
Sanità
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’anemia è una condizione clinica caratterizzata dalla diminuzione della quantità totale di emoglobina (Hb) trasportata dai globuli rossi. La funzione principale dell’emoglobina è quella di trasportare le molecole di ossigeno a tutte le cellule del corpo per poi raccogliere il prodotto di scarto (anidride carbonica) che sarà definitivamente smaltito durante il transito del globulo rosso nei polmoni, dove il ciclo ricomincia. La riduzione del contenuto di Hb spesso è associata alla diminuzione del numero di globuli rossi. Esistono diverse forme di anemia, ciascuna causata da fattori diversi e anche la sua gravità può variare molto, passando dai casi di lieve entità a quelli molto gravi. In generale è più esposto al rischio di anemia chi soffre di carenze vitaminiche (in particolare di vitamina B12 o di acido folico) o di insufficienza di ferro, di
disturbi intestinali (celiachia inclusa), di mestruazioni troppo abbondanti, di malattie croniche come l’insufficienza epatica o renale e chi ha familiari che soffrono dello stesso problema. Anche durante la gravidanza è più facile andare incontro a un’anemia da carenza di ferro. Livelli bassi di globuli rossi possono inoltre essere legati a problemi relativi alla loro produzione o alla loro degradazione, a emor-
ragie, a difetti genetici (come l’anemia falciforme e le talassemie) o ad altre malattie (dall’artrite reumatoide alla leucemia). L’anemia può essere inizialmente asintomatica, ma l’aggravarsi del problema porta alla comparsa di sintomi come stanchezza, pallore, battiti cardiaci irregolari o accelerati, affanno respiratorio, dolori al petto, vertigini, problemi cognitivi e mal di testa.
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COLTIVA LA TUA SALUTE
Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19
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numero 10 - 2019
Cerco terreni - cascine alloggi - case fabbricati - affitti
C Vendo attrezzatura agricola
D
E
Vendo materiale da cantina
L
Vendo materiale vario
M
Vendo o cerco animali
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G
Vendo auto, furgoni e moto
P
Cerco macchinari trattori - attrezzature varie
Cerco terreni e case
H
Offro e cerco lavoro Vendo terreni, - Attività cascine, alloggi, manodopera case e fabbricati
Q Cerco/acquisto regalo e varie
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santo stefano belbo (cn)
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