Il Notiziario Agricolo n.2 - Febbraio 2019

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 2 Anno 2019 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

68° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

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FEBBRAIO 2019



PROGETTO “Barbera Amica” Cresce la qualità, cresce il valore dell’uva, ottime prospettive per il futuro

Filiera vitivinicola

Conferimenti Barbera Amica alla Cantina Sei Castelli di Agliano

Conferimenti Barbera Amica alla Cantina Terre Astesane di Mombercelli

teriormente cresciuto. Nell’ultima vendemmia sono state interessate tre cantine cooperative, la Cantina Barbera Sei Castelli di Agliano Terme, partner ormai

Da 8,10 a 10,10 euro al miriagrammo, il valore delle uve liquidate nell’annata 2017; in questi giorni sarà consegnato l’acconto sull’annata 2018 di oltre il 30%

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storico del progetto Coldiretti, la Cantina Terre Astesane di Mombercelli e la Cantina Sociale di Nizza Monferrato per le uve biologiche. Le aziende Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 68° numero 2 - Febbraio 2019 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949

Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

numero 2 - 2019

Ci avviciniamo sempre più verso la soglia psicologica dell’euro al chilogrammo per le uve Barbera d’Asti e, anzi, molti produttori l’hanno già sfondata due anni fa ed ora la manterranno sicuramente senza problemi”. E’ con un certo orgoglio che il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, stila un bilancio dell’annata 2017 del progetto vitivinicolo, ormai noto col nome di “Barbera Amica”. “La media ponderata è stata di 0,96 centesimi al chilogrammo su un range che parte da 0,81 centesimi ma che va oltre l’euro”, gli fa eco il suo predecessore, Roberto Cabiale, che fra l’altro con Reggio si è alternato anche alla guida del Consorzio Terre di Qualità, l’aggregazione che riunisce gli associati Coldiretti aderenti al progetto. “La vendemmia 2017 – rileva Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti - ha confermato quanto di buono si è costruito in questi anni. Col nostro progetto, i viticoltori che hanno saputo impegnarsi sulla qualità delle uve sono stati premiati oltremodo se si valuta come le uve Barbera d’Asti Docg selezionate abbiano garantito un valore oscillante fra1,20 e 1,40 euro al chilogrammo. Questo è un risultato estremamente significativo nel decennale dell’istituzione della Docg”. L’accordo di filiera sulle uve è ul-


Filiera vitivinicola numero 2 - 2019

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aderenti sono state 91 per una superficie vitata complessiva di 180 ettari. Nonostante l’annata non particolarmente significativa dal punto di vista qualitativo, i quintali di uve rientranti nell’accordo sono stati quasi 16 mila. Dal punto di vista qualitativo, anche grazie alla consulenza del Centro Studi Vini del Piemonte (ha sede a San Damiano d’Asti), è significativo il grado babo medio di 21 realizzato dai viticoltori di Coldiretti. “E’ ulteriormente cresciuta la qualità – evidenzia Reggio – è cresciuto anche il valore delle uve, è sicuramente un bene per il nostro territorio e per l’economia dell’Astigiano”. “D’altra parte nel dicembre scorso – sottolinea Cabiale - nella riunione del Consorzio Terre di Qualità, quando abbiamo liquidato il saldo dell’annata 2017, era palpabile la soddisfazione da parte di tutti per quanto maturato in termini economici”. Mentre proprio in questi giorni sarà consegnato l’acconto della vendemmia 2018 che oscillerà oltre il 30%, alla Coldiretti guardano già all’annata 2019. “Il nostro obbiettivo –evidenzia Ciotta - è di crescere ulteriormente in termini di quantitativi conferiti, per dare ulteriore massa critica a chi persegue l’alta qualità. Siamo convinti che più cresce la qualità delle uve e più circola vino d’alta gamma, più vengono emarginati i prodotti che squalificano il mercato. Le uve Barbera d’Asti a un euro al chilogrammo sono ormai la realtà e anche il vino corrispondente sta rivalutando l’intero territorio”. Quest’anno sarà l’ottava vendemmia della “Barbera Amica”, il progetto Coldiretti era partito quando le uve avevano toccato il minimo storico di 20/30 centesimi, senza distinzione sull’effettiva qualità. Ora la “Barbera Amica” sta facendo da traino anche

Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti

Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti

Roberto Cabiale, presidente Terre di Qualità

alle altre uve, a cominciare dalle Chardonnay e dalle Grignolino che sono ricomprese nel progetto

Coldiretti. Tutti i produttori possono quindi contattare gli uffici Coldiretti per aderire al progetto.


Proseguono con successo gli incontri territoriali Tra gli argomenti più seguiti, i progetti di filiera, il portale del socio e il futuro Psr

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Incontri Territoriali

Ad aprire il tour del territorio è stato San Damiano il 12 febbraio scorso

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L’incontro di San Damiano d’Asti si è tenuto nel rinnovato foro Boario

Si è tenuta il 19 febbraio la riunione di Canelli numero 2 - 2019

roseguono con una partecipazione superiore alle attese, gli incontri territoriali organizzazti da Coldiretti Asti. Iniziati il 12 febbraio a San Damiano d’Asti sono poi proseguiti nel mese di febbraio a Canelli, Asti e Nizza Monferrato e si concluderanno nel mese di marzo con gli associati dei comuni di Vesime, Villanova, Cortanze e Moncalvo. A tutti gli incontri partecipa anche il presidente provinciale, Marco Reggio, sottolineando come “avere una rappresentanza di oltre il 70% delle aziende agricole, ci responsabilizza nel cercare di trovare sempre nuove soluzioni alle problematiche e iniziative che aiutino a rivalutare i redditi degli associati e di tutte le popolazioni rurali”. Queste consultazioni sono una sorta di stati generali dell’agricoltura e servono anche per definire la linea sindacale dell’organizzazione. A cominciare dai progetti di filiera attuati nell’Astigiano, come quello sulle nocciole con l’industria sdolciaria “Novi” o quello sulle uve già ribattezzato “Barbera Amica”, sicuramente fra gli argomenti più seguiti durante gli incontri. Tra le varie tematiche affrontate nel corso delle riunioni, particolare attenzione stanno anche destando la fatturazione elettronica e il “Portale del Socio Coldiretti” e le prospettive della Politica Agricola Comunitaria e dei Piani di Sviluppo Ru-

Il vicedirettore Luigi Franco, nel corso della riunione di Canelli mentre illustra le ultime novità sulla Pac e sul Psr

Il direttore Ciotta, il presidente Reggio e il presidente di zona Gallo


Incontri Territoriali

L’incontro della zona di Asti si è tenuto il 21 febbraio scorso

Il presidente dI zona di Asti Alessandro Porcellana con il segretario zona Bruno Mirano

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Il folto pubblico dell’incontro di Asti

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Il folto pubblico che ha partecipato all’incontro di Asti

La postazione allestita a Canelli per aderire alla petizione Stop Cibo Anonimo

rale. Vengono poi affrontate tutte le novità fiscali introdotte dai recenti provvedimenti governativi, comprese le novità previdenziali a partire da “quota 100” e tutte le possibilità per andare quest’anno in pensione e presentata l’intensa attività del

Centro Studi Vini del Piemonte. Infine gli incontri territoriali sono anche l’occasione, per chi non l’avesse ancora fatto, per aderire alla petizione europea “Stop cibo anonimo”. Gli incontri sono coordinati dal direttore provinciale, Antonio Ciotta, che

Il responsabile del servizio fiscale e tributario, Pier Luigi Musso, durante la riunione di Asti

ha chiamato i vari responsabili della struttura a relazionare sulle varie tematiche: i vicedirettori Luigi Franco e Secondo Rabbione, il capo area fiscale e tributario Pierluigi Musso e naturalmente i segretari delle relative zone.


Domande PAC e PSR 2019, scadenza 15 maggio Presentazione tardiva al 10 giugno con la decurtazione dell’1% al giorno

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ono state pubblicate le disposizioni per la presentazione 2019 della Domanda Unica (PAC) e delle Domande di pagamento per le Misure 10 e Misure 214 del PSR. Anche quest’anno il termine è stato fissatoal 15 maggio. Più in dettaglio, le scadenze fissate sono il 15 maggio per le domande iniziali, il 31 maggio per quelle di modifica. La comunicazione del ritiro delle domande può essere inoltrata fino al momento in cui l’Organismo pagatore comunica l’irregolarità.

Il termine ultimo della presentazione tardiva è il 10 giugno 2019, in questo caso l’importo assegnato all’agricoltore viene decurtato dell’1% per ogni giorno lavorativo di ritardo. L’agricoltore, tra l’altro, deve dichiarare nel piano di coltivazione le modalità di mantenimento delle superfici. Al fine di verificare la propria situazione aziendale e aggiornare il fascicolo, gli interessati devono recarsi quanto prima presso gli uffici tecnici zonali Coldiretti per i necessari adempimenti.

Previsto un contributo su un finanziamento della durata di 5 anni tuiti da impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali, software e tecnologie digitali. Sono esclusi terreni e fabbricati. Inoltre i

beni ammessi devono rispettare il requisito dell’autonomia funzionale e devono essere correlati all’attività svolta dall’impresa.

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AIUTI “DE MINIMIS” ELEVATI A 25.000 EURO Aumenta, da 15 mila a 20 mila euro, il “de minimis” nell’arco del triennio. Grazie al via libera della Commissione Ue, si possono quindi rivedere i massimali dell’aiuto alle aziende agricole. Con questa modifica, ora le autorità nazionali possono utilizzare il sostegno agli agricoltori senza l’approvazione preventiva della commissione. Lo prevede il Regolamento (UE) 2019/316 della Commissione del 21 febbraio 2019. Per questo tipo di aiuti, ciascuno Stato membro dispone di un massimale che non può essere superato; ciascun massimale nazionale sarà fissato all’1,25% della produzione agricola annua del Paese nell’arco di un triennio (rispetto all’1 % previsto dalle norme in vigore), pari ad un incremento del 25%. Se la spesa di uno Stato membro non supera il 50% del totale della dotazione nazionale destinata agli aiuti in un particolare settore agricolo, questo può aumentare ulteriormente gli aiuti “de minimis” fino a 25.000 euro per azienda agricola e il massimale nazionale fino all’1,5% della produzione annua. Per gli Stati membri che optano per il massimale più elevato, le nuove norme prevedono l’obbligo di creare registri centrali a livello nazionale che consentiranno di tenere traccia degli aiuti concessi al fine di semplificare e migliorare l’erogazione e il monitoraggio degli aiuti “de minimis”. L’aumento dei massimali entrerà in vigore il 14 marzo 2019.

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e piccole e medie aziende, anche agricole, possono presentare le domande per gli incentivi previsti dalla “Nuova Sabatini”. Rifinanziata con 480 milioni di euro dalle Legge di Bilancio 2019, la legge ha ora una dotazione programmata fino al 2023 e quindi saranno accolte fin da subito le prenotazioni inviate a dicembre 2018 e che non hanno ottenuto finanziamenti per esaurimento delle risorse. Le nuove domande possono essere presentate già dal 7 febbraio scorso. La Sabatini prevede un contributo su un finanziamento della durata di 5 anni a un tasso pari al 2,75% annuo sugli investimenti ordinari che viene maggiorato del 30% (3,575%) per investimenti in tecnologie digitali. Il finanziamento deve essere deliberato da una banca/intermediario finanziario aderente alla convenzione ed avere un importo compreso tra i 20 mila e 2 milioni di euro. Sono finanziabili beni nuovi costi-

Novità

Legge Sabatini: si possono presentare le domande


Vino: contributi al 50% delle spese promozionali all’estero Le cantine possono manifestare alla Coldiretti il proprio interesse a partecipare

Filiera vitivinicola

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ue progetti di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi, presentati dalla Confederazione nazionale Coldiretti, attraverso l’associazione Vigneto Italia, hanno guadagnato le prime due posizioni nella graduatoria, stilata con decreto del Mipaaft. Per promuovere la cosiddetta internazionalizzazione, questi progetti finanzieranno le iniziative delle aziende vitivinicole con contributo fino al 50% delle spese sostenute per le azioni di valorizzazioni all’estero dei propri vini Doc, Docg e Igt. Gli interventi spaziano dalla partecipazione a fiere, eventi e seminari alla realizzazione di materiale promozionale sia cartaceo che digitale, dall’advertising e attività di Pr fino a tasting e degustazioni. Le spese finanziabili sono i costi di partecipazione, realizzazione, trasferta, promozione e organizzativi. Anche per questa annualità dell’OCM vino, Coldiretti promuove quindi una o più iniziative a livello nazionale e/o a livello delle singole regioni e, ove attivati, in progetti Multiregionali. I due progetti della Confederazione si concentreranno, il primo verso gli Stati Uniti, con produttori tutti “nuovi beneficia-

ri”, il secondo verso Cina, Giappone, Russia e Svizzera con i produttori che intendono svolgere azioni promozionali verso un “nuovo Paese terzo”. In ogni caso altri paesi target saranno individuati sulla base delle manifestazioni di interesse raccolte. La fase istruttoria e progettuale non prevedrà costi per le aziende e, come detto, in ogni caso, tutte le attività che le aziende decideranno di realizzare saranno finanziate fino al 50%. Le quote di adesione al progetto saranno dimensionate secondo le necessità delle aziende nei singoli mercati. È importante che le aziende non partecipino direttamente o in altri raggruppamenti per la campagna OCM in corso a valere sull’annualità 2019/2020 con altri progetti sui medesimi paesi target. Di seguito si riporta l’elenco delle principali azioni su cui possono essere articolati gli investimenti da parte delle aziende e delle principali tipologie di spese finanziabili. Azioni  Partecipazione a fiere ed eventi  Tasting e degustazioni  Seminari ed eventi informativi  Promozione sui punti vendita

(Ho.Re.Ca e GDO)  Advertising (carta stampata e web)  Realizzazione di materiale promozionale (cartaceo e digitale)  Attività di incoming  Attività di PR e brand ambassador  Digital PR e social network Tipologie di spesa finanziabili  Costi di partecipazione  Costi di realizzazione  Costi di trasferta (viaggio, vitto, alloggio)  Costi di promozione  Costi organizzativi Ogni azienda vitivinicola interessata è pregata di comunicare il suo interesse, utilizzando la seguente scheda da consegnare al Segretario Zona di Coldiretti Asti al fine di valutare insieme la strategia più corretta per ogni singola azienda. Le aziende interessate saranno costantemente aggiornate sullo sviluppo delle progettualità, l’apertura dei bandi e non appena disponibile (a seguito di apertura dei bandi) sarà inviata tutta la documentazione necessaria per la predisposizione del progetto e l’adesione definitiva.

MANIFESTAZIONE DI INTERESSE Area Economica – Ufficio Vitivinicolo - OCM vino Promozione - Manifestazione di interesse Il sottoscritto - Cognome _____________________________ Nome ________________________nato a ___________________il __________________ e residente a _______________________________________Cap ____________in Via / Fraz. ___________________________________________ Codice Fiscale ___________________________ _______________________________ In qualità di legale rappresentante della dell’azienda ______________________________________

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con sede in _______________________________________ (_________) CAP_________ Via________________________________ C.F.__________________________ P.IVA______________________Tel.________________________________ e-mail _____________________________ con la presente manifesta il proprio interesse alla partecipazione dei progetti di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi finanziati nell’ambito dell’OCM vino annualità 2019/2020 di cui si farà promotrice Coldiretti. A tale fine segnala di proprio interesse la partecipazione ai progetti per i seguenti Paesi Terzi e (se già noti) azioni e importi che prevede di inserire a contributo: Paese Terzo_____________________ Azione ________________________Importo____________ Paese Terzo_____________________ Azione ________________________Importo____________ Paese Terzo_____________________ Azione ________________________Importo____________ Vini a Do/Ig oggetto di Promozione e relativi quantitativi prodotti: Vino Do/IG_______________________________________________ Produzione HL_______________ Vino Do/IG _______________________________________________ Produzione HL_______________

Scheda da compilare, ritagliare, spedire o consegnare a: Coldiretti Asti Ufficio Vitivinicolo C.so F. Cavallotti 41 14100 ASTI

Firma_________________________________


Pronti ad investire in nuovi vigneti

Entro il 31 marzo i viticoltori possono formalizzare richiesta

SUPERFICI DISPONIBILI per singolo produttore in ogni regione (in ettari) Valle d’Aosta

50

Toscana

30

Piemonte

20

Umbria

25

Lombardia

2

Lazio

25

Trento

10

Abruzzo

10

Bolzano

0,3

Campania

10

Friuli Venezia Giulia

1

Puglia

20

Veneto

1

Basilicata

5

Liguria

5

Calabria

5

Emilia Romagna

3

Sicilia

5

Marche

10

Sardegna

5

tutte le richieste). Una volta formalizzate le richieste, l’assegnazione della superficie vitata sarà effettuata dalla Regione Piemonte a tutti i produttori presenti nell’elenco fornito dal MiPAAF attraverso una determinazione dirigenziale la cui pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale avrà valore di comunicazione agli stessi produttori beneficiari. In caso di accoglimento di una superficie inferiore al 50% della richiesta, il produttore potrà rinunciare entro 30 giorni da tale comunicazione. Si ricorda che, anche al fine di scongiurare fenomeni elusivi, la superficie deve essere realizzata nella stessa regione in cui si fa domanda, anche se il produttore dispone di superfici agricole libere in più regioni; l’impianto deve essere mantenuto per almeno 5 anni altri-

menti l’estirpazione non darà origine ad una autorizzazione al reimpianto. Scorrendo le disponibilità stabilite da ogni singola Regione a favore dei propri produttori di uve, si può notare come il Piemonte sia fra le regioni con maggiore disponibilità con 20 ettari di superficie disponibile per ogni singola azienda viticola. Questo lascia intuire come sul nostro territorio possano esserci possibilità di nuovi investimenti in un settore che comunque in questi ultimi anni si è distinto per l’affermazione crescente dei propri vini. Certo, probabilmente si ha più la predisposizione ad investire nella trasformazione delle uve, più che nella produzione. Ma non dimentichiamo che senza le uve non si può fare il vino, almeno quello buono. Info: 0141 380 400.

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nche quest’anno i viticoltori possono programmare i loro investimenti provvedendo alla realizzazione di nuovi impianti di vigneti. Coldiretti Asti ha predisposto un servizio specifico per l’inoltro delle domande all’Agea che sarà attivo fino al prossimo 31 marzo. Come è noto, dal 2016 e fino al 31 dicembre 2030, gli impianti e i reimpianti possono essere realizzati solo se è stata concessa una autorizzazione a coloro che hanno presentato domanda all’autorità competente. Le autorizzazioni hanno una validità di 3 anni dalla data del rilascio. Sono esclusi gli impianti sperimentali o gli impianti i cui prodotti sono destinati al consumo familiare dei produttori. Ogni anno la superficie nazionale da destinare a nuovi impianti è costituita dall’1% della superficie vitata su ripartizione proporzionale regionale, più eventuali superfici che provengono da rinunce della campagna precedente. In Piemonte è stata confermata la regolamentazione dello scorso anno. In pratica, si applica la distribuzione proporzionale alla superficie richiesta, con una superficie massima per domanda di 20 ettari e una superficie minima garantita di 0,5 ettari (nel caso in cui gli ettari non soddisfino pienamente

Filiera vitivinicola

fino ad un massimo di 20 ettari


Si festeggiano i 10 anni della Docg Barbera Il Consorzio organizza un evento il 2 marzo al Castello di Costigliole

Filiera vitivinicola

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l Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato festeggia i dieci anni dall’ottenimento della DOCG della Barbera d’Asti, denominazione che rappresenta il vino più diffuso in Piemonte. L’appuntamento è per sabato 2 marzo al castello di Costigliole d’Asti, dove si ritroveranno i produttori, i professionisti del settore, gli appassionati di vino. Durante l’evento, con inizio alle ore 10.00, ci sarà una presentazione condotta dal Presidente del Consorzio Filippo Mobrici con la divulgazione dei dati di imbottigliamento relativi all’ultima vendemmia e del piano di comunicazione 2019. Interverranno, fra gli altri, Nicola Lucifero, Professore di Diritto agrario e Diritto agroalimentare dell’Università di Firenze, che

parlerà di vini di qualità e di denominazione di origine, Michele Antonio Fino, Professore Associato di Fondamenti di Diritto europeo e Direttore del Master in Wine Culture Communication and Management dell’Università di Scienze Gastronomiche Pollenzo, che introdurrà un ragionamento circa le prospettive per il disciplinare del futuro, Mario Fregoni, Presidente onorario dell’OIV che affronterà alcune tematiche inerenti l’evoluzione della viticoltura mondiale e delle varietà coltivate, Vincenzo Gerbi, Professore ordinario di Enologia dell’Università di Torino che parlerà di innovazione e tradizione per il progresso delle DO, Giorgio Calabrese, Presidente del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (C.N.S.A.) del Ministero

Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti

della Salute, che tratterà il vino come elemento liquido parte fondamentale della dieta mediterranea. Al termine della giornata è prevista una degustazione verticale che comprenderà le annate dei 10 anni della Docg Barbera d’Asti condotta da Ian d’Agata.

2019 proclamato anno del Dolcetto Il vitigno storico piemontese con 3 DOCG e 9 DOC

L

a Regione Piemonte ha proclamato il 2019 l’anno del Dolcetto. Insieme ai Consorzi di tutela, le Enoteche regionali e le Botteghe del vino sarà così promosso con tutte le eccellenze vitivinicole piemontesi. Attualmente sul territorio regionale il dolcetto è titolare di 3 DOCG e 9 DOC, le cui prime denominazioni di origine sono state certificate nel lontano 1972. Le diverse “declinazioni” del Dolcetto si caratterizzano per il vitigno storico e l’area di produzione che si estende tra il Monferrato, le Langhe e il Torinese: dalle terre collinari delle produzioni piemontesi nelle aree vocate del Cuneese e Astigiano, ai vitigni tra Ovada e Acqui Terme, fino al Pinerolese, in provincia di Torino, passando da vitigni convenzionali collinari a quelli definiti “eroici”, con le coltivazioni a terrazzamenti in aree più impervie. Nel 2018 in Piemonte gli ettari coltivati a Dolcetto sono stati oltre 3.800 per la produzione delle 12 D.O: Dogliani DOCG, Dolcetto di Diano d’Al-

ba o Diano D’Alba DOCG, Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada DOCG, Dolcetto d’Alba DOC, Dolcetto d’Asti DOC, Dolcetto d’Acqui DOC, Colli Tortonesi Dolcetto DOC, Langhe Dolcetto DOC, Monferrato Dolcetto DOC, Pinerolese DOC Dolcetto, Dolcetto di Ovada DOC e il Piemonte Dolcetto DOC. “La Regione Piemonte - spiega Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte – intende sensibilizzare produttori e consumatori per valorizzare al meglio un’eccellenza vinicola che ha la stessa dignità dei vini piemontesi già affermati sui mercati esteri. Una produzione su cui puntare per la qualità e l’autenticità, perché in Italia e nel mondo siamo oggi i principali produttori. Insieme ai Consorzi di tutela e agli operatori del settore occorre far conoscere a livello internazionale il Dolcetto come vino del Piemonte”. “Il dolcetto è uno dei vitigni che meglio rappresenta il Piemonte vitivinicolo - dichiara Filippo Mobrici, Presidente di Piemonte

Land of Perfection - simbolo perfetto della biodiversità che contraddistingue la nostra regione. Per questo riteniamo indispensabile come Piemonte Land contribuire a tutti gli eventi di valorizzazione del nostro patrimonio vitivinicolo, specialmente quando sono realizzati in dei mercati storicamente rilevanti, come è quello torinese. Un ringraziamento particolare va alla Regione Piemonte, da sempre impegnata nella promozione del vigneto Piemonte”. A confermare la storicità del dolcetto in Piemonte e il legame con la nostra tradizione è l’ampelografa Anna Schneider, ricercatrice del CNR, Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante. Il dolcetto viene menzionato in parecchi documenti storici, i primi dei quali a cavallo tra XVI e XVII secolo e viene indicato come coltura tradizionale del Piemonte meridionale, oltre alla Liguria Occidentale. Al di fuori dal Piemonte e della Liguria storicamente sono citate alcune colture in Oltrepò Pavese e in Sardegna.


L’agricoltura si conferma un settore ambìto delle imprese agricole. Proprio in questi giorni la Regione Piemonte ha previsto la riapertura di due nuovi bandi del Piano di Sviluppo Rurale. Entro il prossimo mese di marzo, dovrebbero essere operative le misure operazione 6.1.1 “Premio per l’insediamento di giovani agricoltori” e l’operazione 4.1.1 “Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole”. Per contro sono bandi a cui non si può decidere di aderire a cuor leggero, sia per le implicazioni future della nuova strada intrapresa, sia per l’effettiva difficoltà di capire non solo le dinamiche dei mercati, ma anche, e talvolta soprattutto, i risvolti burocratici che implicano questo tipo di iniziative, sia in fase di presentazione che di rendicontazione delle domande stesse. Per questi motivi è bene che una valutazione, se aderire o meno a un bando del Psr, sia effettuata con oculatezza e con i tempi necessari, quindi fin da ora, per essere preparati al momento dell’apertura del bando e in questo caso già dal mese di marzo. Gli uffici Coldiretti sono già operativi e a disposizione di tutti g l i

imprenditori agricoli, e dei giovani aspiranti, per valutare attentamente le singole posizioni, gli eventuali investimenti consentiti e la predisposizione della domanda. A questo riguardo, pur mancando ancora l’esatta dotazione finanziaria messa a disposizione dalla Regione e i dettagli ufficiali della regolamentazione applicativa dei bandi, Coldiretti rende noti i principali criteri di selezione abbozzati che saranno verosimilmente applicati per l’attribuzione dei punteggi alle domande. Per quanto riguarda l’Operazione 4.1.1 “Miglioramenti” si prevedono una riduzione dei punteggi per gli investimenti collettivi e per i progetti integrati, a favore dell’aumento dei punteggi riguardanti gli interventi con una ricaduta positiva in termini ambientali, occupazionali e di miglioramento della qualità delle produzioni. Il punteggio minimo da raggiungere per ogni domanda dovrebbe rimanere invariato a 14 punti. Per l’Operazione 6.1.1 “Insediamenti giovani” la Regione sarebbe orientata a una riduzione del punteggio di priorità riguardante i progetti integrati, per agevolare l’incremento dei punteggi sul miglioramento dell’impatto ambientale e dell’occupazione. Anche in questo caso il punteggio minimo rimarrebbe invariato a 10 punti. Per presentare le domande di contributo sul Psr ci si può rivolgere agli uffici di Coldiretti Asti, Tel. 0141 380 400.

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onostante la congiuntura economica non favorevole, in questi ultimi anni l’agricoltura si è distinta per una vivacità sicuramente superiore rispetto a tutti gli altri settori, pressochè in declino rispetto ai fasti del passato. I principali indici di crescita sono stati sostanzialmente positivi per il settore primario e anche nell’ultimo anno la tendenza rimane comunque favorevole. Ad esempio, rileva l’Osservatorio del ministero dell’Economia e delle Finanze nel bilancio relativo allo scorso anno, le nuove partite Iva agricole, si sono mantenute sostanzialmente stabili. Tra i settori produttivi l’agricoltura si conferma al terzo posto con una quota del 10,8%, preceduta dal commercio e dalle attività professionali. Analizzando il complesso delle nuove partite Iva l’Osservatorio rileva che la maggior parte delle nuove aperture è da attribuire a persone fisiche (70%) e in questa categoria il 46,8% è riconducibili a giovani fino a 35 anni. In aumento anche i soggetti che hanno aderito al regime forfetario (+6% rispetto al 2017). I bandi del Piano di Sviluppo Rurale negli anni sono stati sicuramente uno dei principali strumenti nel contribuire all’apertura di nuove attività agricole. Soprattutto per l’inserimento dei giovani nel settore primario e per l’amm o d e rnamento e lo sviluppo

Psr Insediamenti & Miglioramenti

A marzo nuovi contributi per i giovani e miglioramenti aziendali


Tutti pazzi per le birre artigianali Ormai siamo un popolo di consumatori e di produttori, anche nell’Astigiano

Filiera cerealicola

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el corso dell’ultimo anno, per la prima volta, gli acquisti di birra in Italia hanno raggiunto la cifra record di un miliardo di euro. Il consumo pro capite medio è così salito a 32 litri. Al “Beer Attraction”, la fiera di settore che si è chiusa il 19 febbraio a Rimini, si palpava una vivacità mai vista prima, anche grazie alle esportazioni che sfiorano il valore di 200 milioni di euro con un aumento di ben l’11% nell’ultimo anno. A spingere questa inaspettata crescita – sottolineano in Coldiretti - sono soprattutto i birrifici artigianali che in Italia sono più che quadruplicati negli ultimi dieci anni, passando da poco più di 200 a oltre 860. La loro produzione annuale è ora stimata in 55 milioni di litri. Un fenomeno favorito anche dall’ultima manovra del governo nazionale dove è stata approvata una norma, per altro sostenuta da Coldiretti, che riduce le accise del 40% ai birrai artigianali, ovvero per chi produce fino a 10mila ettolitri/anno. Anche nell’Astigiano si prevedono ulteriori sviluppi al settore. Grazie soprattutto al consolidamento della “Malteria Monferrato” di Villafranca d’Asti, una delle poche in Italia a maltare l’orzo locale. Nata da un paio di anni per iniziativa di Davide Monastra, Malteria Monferrato fornisce già numerosi i birrifici artigianali fra cui molti “birrifici agricoli” che possono così giocare la carta della produzione propria anche dell’orzo che una volta maltato a regola d’arte è la base principale per fare la birra. La nascita di nuove attività propone una forte diversificazione dell’offerta per un consumo che – spiega Coldiretti – è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole, con la ricerca di varietà particolari e numerosi esempi di innovazione, dalla birra aromatizzata alla canapa a quella con vino a base moscato e

La Malteria Monferrato di Villafranca d’Asti è la più grande del nord ovest

Massimo storico di consumo pro capite (32 litri); attivi 860 birrifici artigianali; una malteria a Villafranca d’Asti; Ideate nell’Astigiano le birre alla canapa e al moscato numerossisime altre varianti. Oltre a contribuire all’economia, la birra artigianale rappresenta anche una forte spinta all’occupazione soprattutto tra gli under 35 che sono i più attivi nel settore con profonde innovazioni, oltre alla certificazione dell’origine a chilometri zero e al legame diretto con le aziende agricole, esistono già produzioni di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati

degli agricoltori di Campagna Amica. Stanno nascendo anche nuove figure professionali – rileva Coldiretti – come il “sommelier delle birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne pregi e difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali con i cibi. La birra è sempre più bevanda di degustazione con richiami al territorio e al Made in Italy, come piace a Coldiretti.

TENDENZA: APRIRSI UN BIRRIFICIO CON BREWPUB Sono in aumento non solo i birrifici artigianali, ma anche i “Brewpub”. I brew pub sono le cosiddette birrerie nate direttamente dove viene prodotta la birra, quindi i locali di mescita e vendita all’interno dello stesso birrificio. In pratica sono sempre più gli appassionati che aspirano ad aprire un birrificio, magari a supporto di un’azienda agricola e col supporto del brewpub. Secondo i pareri degli esperti, aprire un birrificio artigianale può richiedere un investimento iniziale di 150/180 mila euro. Il solo impianto di produzione vero e proprio costa circa 100 mila euro, poi sono indispensabili la linea di imbottigliamento (circa 30 mila euro) e quella di infustamento (20 mila), a questo occorre ovviamente aggiungere una serie di attrezzature come ad esempio un frigorifero e l’adeguamento dei locali per la produzione.


Nel 2018 è scattato un allarme alimentare al giorno Nella black list anche le nocciole turche, il pesce spagnolo e il pollo brasiliano

Rintracciabilità

N

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le arachidi dall’Egitto, le nocciole turche e quelle dell’Azebaijan per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene, il manzo ed il pollo provenienti dal Brasile e le cozze dalla Spagna infestati dal batterio Escherichia Coli.

Dai risultati sono quindi evidenti le maggiori garanzie di sicurezza dei prodotti nazionali mentre preoccupazioni vengono soprattutto dalle importazioni. Il motivo è spiegato dalla storica relazione della Corte dei Conti Europea del 15 gennanumero 2 - 2019

el 2018 in Italia è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea durante l’anno. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf) divulgate in occasione della presentazione delle nuove norme sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti con il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il Vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Sul totale dei 398 allarmi che si sono verificati in Italia nel 2018, solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole, oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%). I pericoli maggiori per l’Italia sono infatti venuti dal pesce spagnolo con alto contenuto di mercurio e infestato dal verme Anisakis, dalle ostriche vive francesi con Norovirus, che provoca vomito e diarrea, e dal pollo polacco contaminato dalla salmonella enterica, i quali salgono sul podio del rischio. Ma nella black list alimentare ci sono anche il pesce francese sempre per l’anisakis,


Rintracciabilità numero 2 - 2019

14

io scorso sui “pericoli chimici negli alimenti che consumiamo”, in cui si parla di tolleranze all’importazione e si chiede alla Commissione Europea di spiegare “quali misure intende adottare” per mantenere lo stesso livello di garanzia per gli alimenti importati rispetto a quelli prodotti nella Ue. Infatti il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari è stato pari al 4,7% rispetto alla media Ue dell’1,2% e ad appena lo 0,4% dell’Italia secondo le elaborazioni Coldiretti sulle analisi relative alla presenza di pesticidi rilevati sugli alimenti venduti in Europa effettuata dall’Efsa. In altre parole i prodotti extracomunitari sono 4 volte più pericolosi di quelli comunitari e 12 volte di quelli Made in Italy. In questo contesto, in caso di allarme alimentare le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. “L’esperienza di questi anni dimostra l’importanza di una informazione corretta con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “va anche tolto in Italia il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero per consentire interventi mirati in situazioni di emergenza sanitaria che si ripetono sempre più frequentemente”. Nonostante i passi in avanti com-

LA BLACK LIST CIBI PIÙ PERICOLOSI 1. Pesce dalla Spagna per mercurio (24 notifiche) e infestazione di Anisakis (14) 2. Ostriche vive dalla Francia per Norovirus (23) 3. Pollo dalla Polonia per Salmonella enterica (8)

L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI Cibi con l’indica- Cibi ancora zione di origine senza origine Carne di pollo Salumi e derivati Carne Carne bovina di coniglio Frutta e verdura Carne fresche trasformata

4. Pesce dalla Francia per Anisakis (8)

Uova

Marmellate, succhi di frutta, etc.

5. Nocciole dalla Turchia per aflatossine (7)

Miele

Fagioli, lenticchie, piselli in scatola, etc.

Extravergine di oliva

Pane

Pesce

Insalate in busta (IV° gamma), sott’oli

6. Cozze dalla Spagna per Escherichia Coli (7) 7. Arachidi dall’Egitto per aflatossine (6) 8. Manzo refrigerato dal Brasile per Escherichia Coli-Shigatoxin (6)

Derivati del poFrutta e verdumodoro e sughi ra essiccata pronti (*)

9. Nocciole da Azerbaijan per aflatossine (6)

Latte/Formaggi (*)

10. Pollo dal Brasile per Escherichia Coli-Shigatoxin (6)

Riso (*)

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su allarmi alimentari in Italia nel 2018 (RASSF)

piuti negli ultimi anni a livello comunitario e nazionale fino ad oggi circa 1/4 della spesa degli italiani resta comunque anonima. “Di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca, ma non per i succhi, per il miele ma non per lo zucchero, l’Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie”, sottolinea Prandini nel precisare

Pasta (*) Tartufi e spontanei

funghi

(*) grazie a norme nazionali Fonte: Elaborazioni Coldiretti

che “in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti”. Per spingere l’Unione Europea a completare il percorso di trasparenza è nata la petizione europea per dire “Stop al Cibo Anonimo”. La raccolta firme per difendere l’agroalimentare italiano e chiedere più trasparenza sull’etichettatura d’origine prosegue al sito internet: http://www.sceglilorigine.coldiretti.it.


Acquisti alimentari, la filiera corta convince di più marchiati è la fama del prodotto in sé a prescindere dal fatto che abbiano una certificazione di qualità comunitaria. Diverso è il caso, invece, dei prodotti acquistati da circuiti locali e brevi. Perché di tali prodotti si conosce l’origine e il produttore con cui il consumatore può interloquire, andando a creare una relazione di fiducia. Ciò è particolarmente vero nelle aree rurali e per i consumatori coinvolti in iniziative come ad esempio i gruppi di acquisto solidali. Sulla base delle risposte fornite dalle famiglie intervistate, è stata costruita una sorta di gerarchia della fiducia che mette in cima la conoscenza diretta del produttore, le filiere corte e i prodotti locali, seguiti poi dai prodotti biologici (non certificati Ue), marchi privati e schemi di qualità nazionali, quindi i marchi etici e il biologico certificato Ue e infine i marchi Dop e Igp. Risulta invece praticamente sconosciuto agli intervistati il marchio Stg (Specialità tradizionale garantita) che è un marchio di origine introdotto dalla Unione europea volto a tutelare

produzioni specifiche che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali. Lo studio, sebbene sia stato condotto su un numero esiguo di consumatori e per questo le conclusioni non siano generalizzabili, evidenzia, quindi, un bisogno di informazioni soddisfatto dal rapporto diretto con il produttore. Un bisogno che si sostanzia anche nella richiesta alle autorità pubbliche, da parte dei partecipanti all’indagine, di organizzare campagne promozionali e informative sugli schemi di qualità europei, di promuovere programmi di educazione alimentare e di sostenere azioni capaci di rafforzare il potere contrattuale dei produttori nei confronti della Grande Distribuzione Organizzata.

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F

iliere corte, prodotti locali, conoscenza diretta del produttore sono i fattori che più influenzano la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti alimentari. È quanto emerge da uno studio etnografico, condotto nell’ambito del progetto di ricerca H2020 denominato Strength2Food, a cui aderisce Coldiretti, con il supporto di Ager, volto ad indagare come gli schemi di qualità influenzino le scelte dei consumatori. La ricerca - che è frutto di un ampio lavoro di indagine sulla conoscenza, la percezione, la fiducia che i consumatori hanno nei confronti dei marchi di qualità Europei, nazionali e locali e nei confronti delle filiere corte - ha analizzato l’approccio di famiglie, provenienti da sette diversi Paesi europei, verso Indicazioni Geografiche (Dop, Igp, Stg), prodotti locali (Filiera Corta), schemi di qualità nazionali e regionali, altri marchi come il biologico, il commercio equo e solidale, schemi salutistici. Lo studio evidenzia che i consumatori hanno poca familiarità con i marchi di certificazione comunitaria, come Dop e Igp, anche se prodotti con tali marchi rientrano nel paniere alimentare familiare; a condizionare l’acquisto di tali prodotti

Campagna Amica

Il rapporto diretto con il consumatore è il vero valore aggiunto del produttore


Fasce tampone per contrastare il ruscellamento Come si dispone un’adeguata vegetazione in grado di trattenere i sedimenti

Assistenza Tecnica

P

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roviamo ad affrontare questo argomento della difesa delle acque superficiali dai rischi di inquinamento, tema sicuramente molto complesso e articolato su cui avremo modo di ritornare in queste pagine, consapevoli che il nostro modello di agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e della salute dell’uomo, non può prescindere da continuo miglioramento e attenzione. Per avvicinarci a questo tema prendiamo spunto da un importante progetto internazionale che ha affrontato il tema delle buone pratiche agricole; si tratta del progetto TOPPS-Prowadis, sviluppato grazie all’autorevole contributo e collaborazione tra diverse Istituzioni di ricerca appartenenti a 7 Paesi dell’Unione Europea. Per l’Italia hanno preso parte due unità operative del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino. I contenuti che seguono, vogliono facilitare un primo avvicinamento e sono tratti dalla pubblicazione del progetto TOPPS-Prowadis “Buone Pratiche Agricole per la mitigazione della contaminazione da agrofarmaci delle acque superficiali”. Nel caso del rischio di contaminazione delle acque superficiali, es. per il ruscellamento che veicola con le particelle terrose anche le sostanze chimiche ad esse aderenti (es. elementi nutritivi, agrofarmaci, ecc.) , il progetto ha permesso di mettere a fuoco diverse misure di contrasto tra cui la realizzazione delle FASCE TAMPONE VEGETATE. “Le fasce tampone vegetate sono misure infrastrutturali, rappresentate da fasce erbacee poliennali, siepi e fasce boschive, in grado di favorire l’infiltrazione delle acque

di ruscellamento, di rallentare il flusso delle acque superficiali attraverso un’adeguata vegetazione, di trattenere i sedimenti erosi con il flusso d’acqua e di incrementare la biodiversità. L’azione delle fasce tampone è strettamente dipendente dal loro posizionamento e dimensionamento oltreché dalla loro gestione. Le fasce tampone devono essere preferibilmente lo-

calizzate vicino all’origine dei flussi di ruscellamento e dimensionate sulla base del regime idrico delle acque superficiali, della permeabilità e saturazione del suolo, della lunghezza del pendio e della pendenza del versante. Le fasce impiegate per trattenere le particelle di suolo erose possono avere dimensioni ridotte rispetto a quelle destinate ad intercettare acque

di ruscellamento e contaminanti. Più di altre misure di mitigazione, la scelta e il posizionamento delle fasce tampone devono essere effettuati dopo aver eseguito un’attenta diagnosi per determinare il rischio di ruscellamento. Il principale aspetto da tenere in

considerazione durante la fase di posizionamento delle face tampone è il regime idrico delle acque superficiali, rappresentato dalle principali vie di deflusso dell’acqua, dalle vie preferenziali di scorrimento, dai volumi e dalla frequenza di ruscellamento, dalla


PRIMI ASPETTI NELLA DIFESA FITOSANITARIA IN FRUTTETO

A

vvicinandosi la primavera, in queste prime fasi, le operazioni in frutticoltura, dal punto di vista fitosanitario, sono principalmente i monitoraggi di alcuni parassiti, funghi e batteri, responsabili di problemi chiave per le varie colture. Attualmente sul melo e pero si controlla la presenza della Psilla; altra problematica importante è rappresentata dalla Carpocapsa, per la quale oltre alla lotta convenzionale con i tradizionali insetticidi si sta sempre più diffondendo l’utilizzo del disorientamento sessuale la cui applicazione va fatta prima dell’inizio del volo (maggio/giugno). Per quanto riguarda la Bolla del pesco, occorre fare atten-

zione alle condizioni meteo favorevoli e intervenire solo a seguito di bagnature superiori alle 12 ore con temperature oltre i 5 °C. Per il susino e l’albicocco occorre porre attenzione alla Batteriosi che si può combattere con prodotti rameici prima di eventuali piogge. Riguardo all’actinidia si nota la presenza dei primi essudati biancastri relativi alle infezioni di batteriosi autunnali, si consiglia un trattamento prima di una precipitazione. Per i dettagli e i bollettini fitosanitari è possibile aderire al Servizio Informazioni Rapide della Coldiretti (SMS o/e E-MAIL) oppure contattare direttamente il tecnico frutticolo, Vittorio Ravizza: 0141-721117.

Assistenza Tecnica

Interventi su melo, pero, pesco, susino, albicocco e actinidia

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velocità dell’acqua, oltre che dalle caratteristiche pedo-climatiche dell’area. … Idealmente, le fasce tampone devono essere collocate prima di qualsiasi formazione di ruscellamento concentrato, nella parte a monte del versante. … Per rendere massima l’efficacia delle fasce tampone devono essere considerati anche parametri quali la permeabilità e la saturazione del suolo, la lunghezza e la pendenza del versante. Nelle aree e nei periodi dell’anno in cui il suolo si trova in condizioni di saturazione, l’efficacia della fasce tampone è generalmente bassa in quanto il suolo saturo ostacola l’infiltrazione dell’acqua in eccesso. … Le tipologie di fasce tampone adottabili sono principalmente rappresentate da fasce erbacee, siepi, combinazione di fasce erbacee e siepi, boschi e prati, ognuna della quali presenta vantaggi specifici. Le aree boschive e le zone ripariali, caratterizzate spesso da una vegetazione arbustiva e/o arborea, presentano le migliori condizioni di infiltrazione dell’acqua nel suolo, a seguito del notevole sviluppo degli apparati radicali della vegetazione legnosa. La presenza di una fitta vegetazione erbacea garantisce invece, oltre l’infiltrazione dell’acqua nel suolo, anche un efficace rallentamento del flusso d’acqua superficiale e la trattenuta delle particelle erose di suolo. Per garantire un’elevata efficacia delle fasce, l’altezza del manto erboso dovrebbe essere mantenuta a circa 10 cm con regolari operazioni di sfalcio (uno o più sfalci ogni anno), in relazione ai periodi di semina e fioritura delle piante, evitando in ogni caso di superare i 25 cm. Con l’eccessivo sviluppo, infatti, le foglie delle piante erbacee sono maggiormente soggette a ripiegamento e la fascia risulta meno efficace nel rallentare il flusso d’acqua e nel trattenere i sedimenti di suolo…”.


Preadesioni ai corsi di formazione professionale 2019

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iportiamo nella tabella l’elenco dei corsi PSR, gratuiti per gli agricoltori partecipanti, entro i limiti di posti massimi previsti, che la Coldiretti di Asti e l’INIPA

Corsi di Aggiornamento

Interesse a partecipare (crocettare)

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Nord-Ovest ha in programmazione per il 2019. Gli interessati possono compilare il sottostante coupon di preadesione, per essere informati sull’avvio dei corsi di proprio inte-

resse, facendolo pervenire agli Uffici Coldiretti zonali. Per ulteriori informazioni: Antonio Bagnulo, 0141380427, 3357502061, antonio.bagnulo@coldiretti.it.

Sedi di svolgimento

N. ore

Recupero ed accorpamento fondiario: normativa e strumenti

ASTI

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Legislazione vitivinicola

ASTI

8

Commercializzazione del vino, i mercati ed il marketing

ASTI

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Esportazione del vino, normativa e procedure intra ed extra Ue

ASTI

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L’inglese tecnico per migliorare la penetrazione del vino nei mercati esteri

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Agriturismo: normativa, fiscalita’ e tendenze

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I piatti della tradizione e l’analisi benefici - costi

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Sostenibilità ed efficienza dell’allevamento di bovini da carne

ASTI

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VILLANOVA D’ASTI

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Vendita diretta: opportunità e normativa

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La gestione dell’impresa agricola: applicativi informatici a supporto

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Il metodo di agricoltura biologica per il rilancio delle produzioni locali

ASTI

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TITOLO CORSO

Strumenti di controllo e miglioramento genetico nell’allevamento dei bovini da carne

Nuove conoscenze e strategie per l’elaborazione di vini di qualità Analisi sensoriale e valorizzazione dei vini La produzione di conserve alimentari per il recupero di valore aggiunto dei prodotti primari Regolamentazione forestale, trasformazione da bosco a coltivo, tecniche di gestione boschiva Normativa e regolamentazione di polizia rurale per la tutela della biodiversità Coltivazione ecocompatibile di cereali minori Allevmento ovicaprino: opportunità economica e recupero del territorio strategie per ridurre gli impatti ambientali negativi nella coltivazione dei seminativi Gestione noccioleto: fertilità e prevenzione dissesto del suolo Gestionr vigneto: fertilità e prevenzione dissesto del suolo Accumulo idrico, irrigazione localizzata di soccorso e fertirrigazione nelle colture agrarie

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Nuove opportunità nel settore delle piante officinali ed aromatiche

NOMINATIVO Indicare se trattasi di agricoltore, titolare, coadiuvante, dipendente Tel.

Cell.

Corso di interesse (Scrivere nello spazio oppure allegare la tabella crocettata)

E-mail:

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NIZZA M.TO

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ASTI

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VESIME

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VILLANOVA D’ASTI

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VESIME ASTI

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ASTI VESIME

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VESIME NIZZA M.TO ASTI

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Corsi di formazione, convegno sull’agricoltura sociale, soggiorni

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Ma vediamo, di seguito, i dettagli delle iniziative.

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Nelle fotografie in alto e sopra il corso di formazione organizzato a Torino da Giovani Impresa di tutto il Piemonte

GIOVANI IMPRESA Con un doppio appuntamento, il 6 e il 13 febbraio, Giovani Impresa Coldiretti Piemonte ha organizzato un corso di formazione dal titolo “La forza del gruppo e gli scenari economici – attività, riflessioni e nuovi stimoli”.

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roseguono intensamente le attività di base di giovani, donne e anziani. Giovani Impresa Coldiretti Asti, su sollecitazione del Comitato regionale, guidato dall’astigiano di Monastero Bormida, Danilo Merlo, ha vissuto una due giorni di formazione, così come Donne Impresa Coldiretti Asti, ha inviato una delegazione tutta astigiana guidata dalla sua leader provinciale, Micaela Soldano, a una analoga tre giorni incentrata sui sistemi di marketing e comunicazione digitale. Anche l’Associazione provinciale pensionati Coldiretti, presieduta da Mario Raviola, sta valutando la partecipazione al due soggiorni di svago, uno in programma per la prossima primavera e l’altro il prossimo autunno.

Attività di base

Attività di giovani, donne e anziani Coldiretti

Danilo Merlo


Attività di base 20

In rappresentanza del Comitato astigiano hanno partecipato i componenti più giovani (leve del 1995-97-98) ovvero Riccardo Corino di Canelli, Alberto Finotto di Roatto, Cristina Viarengo di Asti e Alessandro Caruso di Castelletto Molina, oltre naturalmente al Delegato Provinciale e Regionale Danilo Merlo e alla segretaria Beatrice Tesino Nasini. I temi trattati sono stati molteplici: in ambito socio - economico, un excursus sui progetti economici di Coldiretti e sulle filiere Made in Piemonte, ragionando su evoluzioni e prospettive future. Particolarmente apprezzati dai ragazzi anche alcuni strumenti motivazionali in tema di rappresentanza, come rileva il delegato Danilo Merlo: “Attraverso una formazione specifica, ma anche alcuni momenti di confronto e discussione, il gruppo esce più unito e sicuramente affiatato, pronto per affrontare le crescenti sfide del settore”.

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DONNE IMPRESA Corso di formazione anche per il Comitato di Donne Impresa Coldiretti Piemonte. Tre giorni riservati alle imprenditrici piemontesi, esattamente il 4, l’11 e il 18 febbraiom per discutere di “Leadership al femminile e scenari economici – attività, riflessioni e nuovi stimoli”. Durante il corso ci sono stati diversi momenti di approfondimento, sia rispetto alle prospettive economiche ed ai progetti di filiera in essere, che rispetto ad alcuni importanti strumenti di gestione aziendale come il digital marketing come strumento di promozione aziendale, il

Micaela Soldano

public speaking e la gestione del tempo. “La ricetta per condurre al meglio un’azienda, parte da una corretta gestione del tempo e dalla capacità di saper organizzare il lavoro, ma non solo.

Mario Raviola

Le imprenditrici di oggi devono saper comunicare sia attraverso i social, che personalmente, mettendoci la faccia, per raccontare ai consumatori come nascono i prodotti agricoli, frutto di amore e sacrifici” afferma Beatrice


L’ 11 marzo all’Agriturismo “Il Buon Seme” si tie-

L’incontro è ovviamente aperto a tutte le aziende (a conduzione femminile e non) che possano avere

interesse ad approfondire questa tematica. ASSOCIAZIONE PENSIONATI Direttamente dall’Associazione regionale pensionati Coldiretti, sono stati organizzati due soggiorni da tenersi in primavera e in autunno e a cui tutti i soci e simpatizzanti possono partecipare. Dal 5 al 7 aprile è previsto il tour alla scoperta della Valtellina e di Livigno. Dal 6 al 13 ottobre il tour del Cilento e della costiera Amalfitana. Per aderire a una o entrambe le iniziative si può contattare la segreteria dell’Associazione provinciale pensionati Coldiretti al n. 0141380400.

Attività di base

CONVEGNO AGRICOLTURA SOCIALE

ne l’incontro “Agricoltura Sociale: quali opportunità e prospettive nel territorio astigiano”. Organizzato da Donne Impresa Coldiretti Asti, i lavori prevedono, a partire dalle 9,30, gli interventi di Micaela Soldano, Responsabile Donne Impresa Coldiretti Asti, e di Stefania Fumagalli (Coldiretti Torino) che presenterà le opportunità nell’ambito dell’agricoltura sociale, e di tre aziende “testimoni”, che attraverso la degustazione dei prodotti, racconteranno le loro esperienze.

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Tesino Nasini, coordinatrice Donne Impresa di Asti. “Il nostro ruolo è dinamico, non siamo più solo produttrici, ma anche manager, comunicatrici capaci di guardare al futuro e tracciare traiettorie innovative”, continua la Responsabile Provinciale Donne Impresa, Micaela Soldano. La partecipazione astigiana ha visto la presenza di Eleonora Ronco di Villanova, Chiara Locatelli di Grazzano Badoglio e Monica Monticone di Asti, oltre che la responsabile Micaela Soldano.

Le locandine con le modalità di partecipazione ai “soggiorni-tour” organizzati dall’Associazione regionale Pensionati Coldiretti Piemonte


Spetta al presidente Coldiretti Grenzi la guida del Cupla Il coordinamento unitario nazionale autonomi che rappresenta 5 milioni di pensionati

Associazione Pensionati

G

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iorgio Grenzi, presidente di Federpensionati Coldiretti, è stato chiamato a guidare il Coordinamento nazionale del Cupla, il Comitato unitario del lavoro autonomo, composto da Anap Confartigianato, Anpa Confagricoltura, 50&Più Confcommercio, Cna Pensionati, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Fnpa Casartigiani, Anp-Cia. “Raccogliamo con grande senso di responsabilità l’eredità di Cna Pensionati che ringraziamo per il lavoro svolto – ha commentato Grenzi – consci che il Cupla rappre-

Giorgio Grenzi

senta una fetta molto importante dei pensionati italiani, persone che hanno dato un apporto produttivo pesante al nostro Paese, mettendo a disposizione ogni giorno creatività, ma anche sacrificio e sudore”. Negli ultimi anni il Cupla è diventato l’interlocutore unitario dei governi che si sono succeduti, dando voce a oltre 5 milioni di pensionati del lavoro autonomo e contribuendo al varo della quattordicesima per i pensionati al minimo, all’aumento della no tax area, alla rinnovata centralità della questione dei

Tieniti informato sui siti internet ufficiali di Coldiretti:

www.coldiretti.it - www.asti.coldiretti.it Aggiornati con il giornale settimanale dedicato alle imprese del sistema agroalimentare:

www.ilpuntocoldiretti.it Scegli i servizi dedicati sul Portale del Socio

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Coldiretti: www.socio.coldiretti.it

Cerca le eccellenze delle fattorie dell’Astigiano su:

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• Ci si appresta a diffondere maggiormente Comitati dei pensionati del lavoro autonomo (Cupla) a livello regionale che dialogheranno e si coordineranno con il livello nazionale. • Sul fronte della salute, tenendo presente che le attuali generazioni hanno una traiettoria di vita di oltre venti anni maggiore delle precedenti, si chiederanno politiche attente alla prevenzione dell’autonomia personale e della non autosufficienza. • Nel programma del nuovo Coordinamento anche il tema dei servizi di assistenza alla persona che andranno migliorati e implementati in collaborazione con i Cupla regionali. • Sul tema della sicurezza la proposta è quella di una Legge che inasprisca le pene a chi compie furti, frodi, violenze nei confronti di persone vulnerabili come gli anziani. I pensionati autonomi, del resto, vivono spesso in zone remote dove le forze dell’ordine non riescono a arrivare con tempestività e quindi si trovano in stato fragilità. • Sul tema dei livelli reddituali l’idea è insistere sull’adeguamento delle pensioni basse al costo della vita. Gli assegni minimi dovranno superare le soglie di pover-

• Non ultimo, infine, il tema dell’invecchiamento attivo, messo al centro dell’azione politica del Cupla già da negli scorsi anni e che andrà condiviso con altre organizzazio-

ni come Age Platform Italia “Ci preme infine annunciare - conclude Grenzi - che presenteremo un nuovo Manifesto da far sottoscrivere alle forze politiche che si presenteranno alle prossime elezioni Europee di Maggio. Obiettivo: ottenere migliori diritti e dignità per i pensionati e gli anziani”.

Associazione Pensionati

Ecco quindi le linee guida del programma di azione per i prossimi anni presentate al nuovo coordinatore Grenzi:

tà per area geografica e seguendo i livelli medi dei Paesi europei (dai 700-800 euro in su).

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LEA - i livelli essenziali di assistenza - e soprattutto al tema dell’invecchiamento attivo.


Boom di domande “pensione quota 100” In sole due settimane 148 astigiani hanno fatto richiesta all’INPS, 42 mila in tutta Italia

Previdenza

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oom di domande di pensione, in questi giorni, presentate dagli astigiani agli uffici Epaca Coldiretti Asti. Alle ore 13 del 13 febbraio scorso, quindi in sole due settimane, dall’Astigiano sono state inoltrate all’Inps ben 148 domande. In totale in Italia le adesioni a quota 100 risultavano oltre 42 mila persone, 2161 in Piemonte. Ricordiamo che alla «pensione quota 100» è possibile accedere al raggiungimento, nel periodo compreso fra il 2019 e il 2021, di un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e di un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni, anche cumulando i periodi assicurativi non coincidenti presenti in due o più gestioni fra quelle indicate dalla norma ed amministrate dall’Inps. La decorrenza è diversificata per i lavoratori privati e pubblici. Per i privati la prima finestra trimestrale mobile di 3 mesi si aprirà il 1° aprile prossimo, se i contributi sono stati maturati nel 2018. Per i pubblici la prima finestra semestrale mobile di 6 mesi si aprirà il 1° agosto; per gli insegnanti la decorrenza è unica al 1° settembre. Oltre a quota 100 ci sono però altre 9 possibilità per andare in pensione quest’anno. 1. Pensione di vecchiaia, con 67 anni di età e 20 di contributi; 2. Pensione anticipata, con 41 anni e 10 mesi di contributi (un anno in più per gli uomini); 3. Cumulo dei contributi, di più gestioni, per andare in anticipata o di vecchiaia; 4. Opzione donna, con 58 anni di età per le dipendenti e 59 anni per le autonome (con 35 anni di contributi al 31/12/2018);

FASCIA D’ETÀ Fino a 63 Anni di Età Da 63 A 65 Anni di Età Oltre 65 Anni di Età Totale Italia

ITALIA DOMANDE INVIATE 13.851 19.848 8.698 42.397

5. Lavori usuranti, 61 anni e 7 mesi di età, più 35 anni di contributi; 6. Isopensione, 7 anni prima dell’anticipata o della vecchiaia (accordo col datore di lavoro); 7. Ape volontaria, con 63 anni di età e 20 anni di contributi (mutuo ventennale); 8 Ape sociale, con 63 anni di età e 30/36 anni di contributi (lavoratori in difficoltà); 9. Lavoratori precoci, con 41 anni di contributi. CONSULENZA GRATUITA Per una consulenza personalizzata gli interessati possono contattare il Patronato E.P.A.C.A., gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, per la verifica del raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente, per la

148 DOMANDE QUOTA 100 NEI PRIMI 14 GIORNI (alle ore 13 del 13/2/2019)

PIEMONTE VERCELLI VERBANO C.O BIELLA ASTI NOVARA ALESSANDRIA CUNEO TORINO Totale Piemonte

92 92 112 148 168 256 273 1.020 2.161

conseguente formulazione della decorrenza e per definire l’importo presuntivo di pensione. Gli operatori provvederanno successivamente all’invio telematico della domanda all’INPS. Info ai numeri telefonici: 0141.380.404 – 0141.380.432.


Richiesta di disoccupazione agricola Presentare domanda entro il 31 marzo

non determineranno l’erogazione dell’indennizzo.Info: 0141.380.404 – 0141.380.432.

Controllare l’importo della pensione Occorre verificare quanto si è percepito fin’ora

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PACA con tutti i suoi operatori è impegnata, come ogni inizio d’anno, ad effettuare un controllo sulla correttezza degli importi pensionistici che sono stati messi in pagamento dall’INPS. In particolare si procederà ad effettuare un’analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti. Le verifica in

questione riguarda prevalentemente l’accredito di periodi di maternità o servizio militare, di periodi di lavoro effettuati successivamente o precedentemente la decorrenza della pensione, la trasformazione della pensione da invalidità o vecchiaia, la quattordicesima mensilità ed eventuali maggiorazioni sociali. L’iniziativa assume un

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valore considerevole e va a privilegiare una categoria quella dei pensionati coltivatori diretti che spesso gode di trattamenti pensionistici assai modesti. A tal proposito invitiamo tutti i pensionati a contattare gli sportelli EPACA per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale. Tel. 0141.380.404 / 432.

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da che il 31 marzo è un termine perentorio, pertanto le domande presentate in data successiva

Previdenza

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e domande per le prestazioni di disoccupazione agricola devono essere presentate all’Inps entro e non oltre il 31/03/2019. L’Istituto da qualche anno non provvede più ad inviare la modulistica al domicilio dei lavoratori per la richiesta della prestazione, pertanto invitiamo gli operai agricoli aventi titolo all’indennità di disoccupazione a voler contattare i nostri Uffici per l’inoltro dell’istanza. I documenti necessari per la liquidazione sono i seguenti: fotocopia di un documento di identità personale, codice fiscale ed i dati per le modalità di pagamento della prestazione (banca o posta).Si ricor-


Comunicare le variazioni Inps entro 90 giorni Per non incorrere in decurtazioni delle pensioni è bene verificare la posizione

Previdenza

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coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali che sono iscritti nelle relative gestioni previdenziali, sono tenuti, ai sensi di quanto stabilito dalla legge n. 233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite terreno; • affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto. Tali situazioni, infatti, possono incidere notevolmente sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali. Com’è noto, a decorrere dal 1° luglio 1990, tutti coloro che sono iscritti nella Gestione speciale dei coltivatori diretti, mezzadri, coloni ed imprenditori agricoli sono stati anche inquadrati in una specifica fascia di reddito agrario (dalla 1^ alla 4^) sulla base della quale vengono calcolati i contributi da versare annualmente dal punto di vista aziendale e la pensione che verrà erogata al raggiungimento dei re-

quisiti previsti dalle normative in materia di anzianità e vecchiaia. Tali variazioni devono essere tempestivamente segnalate all’INPS entro 90 giorni dal loro verificarsi. Invitiamo pertanto tutti coloro le cui situazioni si sono modifica-

te o si modificheranno entro il 31.12.2018 a presentarsi quanto prima presso gli uffici di zona e recapito Coldiretti, dove gli operatori del Patronato Epaca provvederanno a trasmettere tali variazioni entro il prossimo 31 marzo 2019

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el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Grazie ad una qualificata consulenza medico-legale, il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita. Queste le malattie professionali riconosciute: Sindrome del tunnel carpale; Diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica); Tendiniti (spalla, gomito, polso, mano; Patologie del ginocchio (borsiti, meniscopatie, tendinopatie del quadricipite). Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

La foniatria valuta i deficit nel linguaggio Il foniatra è uno specialista che interviene prima del logopedista

Sanità

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iene definita come Foniatria la branca della medicina che si occupa della fisiopatologia della comunicazione umana. In questo ambito svolgono la loro opera i foniatri, medici specialisti, e i logopedisti, operatori sanitari in possesso di un diploma universitario o, in anni più recenti, di un titolo di laurea breve. La foniatria valuta da un lato le fisiologiche tappe evolutive di acquisizione del linguaggio, dall’altro tutte le possibili variazioni patologiche, o nel senso di un mancato o ritardato sviluppo, o nel senso di una perdita di capacità già acquisite. Sono di pertinenza della foniatria numerose sindromi che possono interessare l’età evolutiva o l’adulto. • Il ritardo o la mancata acquisizione del linguaggio verbale, anche in presenza di ritardi multi sistemici (paralisi cerebrali infantili, autismo); • Alterazioni della pronuncia di alcuni fonemi (dislalie), anche come conseguenza di persistenza di deglutizione infantile o di patologie meccaniche periferiche (palatoschisi); • Alterazioni qualitative e quantitative della voce (disfonia), più fre-

quentemente da scorretto utilizzo o abuso vocale, ma anche a seguito di interventi più o meno demolitivi sulla laringe o su altri organi del collo (es. tiroide); • Alterazioni della voce cantata (disodia); • Alterazioni dell’articolazione della parola (disartria), spesso presenti in patologie di tipo neurologico (es. Morbo di Parkinson); • Alterazioni della fluenza verbale (balbuzie, disfluenza); • Disturbi della produzione verbale (afasia), conseguenti a patologie neurologiche o insulti cerebrali (ictus, emorragie cerebrali, varie forme di demenza); • Disturbi sensoriali (sordità); • Disturbi dell’apprendimento (di-

slessia, disortografia, discalculia); • Alterazioni della deglutizione (disfagia), conseguenti a patologie neurologiche o ad alterazioni degli organi effettori periferici. Il Medico Foniatra si trova quasi sempre a operare in multidisciplinarietà con altri Medici Specialisti: Otorinolaringoiatri, Neurologi, Odontostomatologi, Neuropsichiatri Infantili, Fisiatri, ma anche con figure professionali non mediche, quali insegnanti di scuola e maestri di canto. La valutazione foniatrica non può che partire da un’accurata e approfondita anamnesi in quanto il linguaggio non è che l’espressione di processi cognitivi e organici complessi che coinvolgono molti sistemi. Segue una valutazione obiettiva che, a seconda dei casi e delle patologie, può o meno prevedere delle indagini di tipo strumentale. Qualora vi sia l’indicazione a un trattamento, il Medico Foniatra invia il Paziente al Logopedista che, a seguito di stesura di un accurato bilancio logopedico, provvede alla presa in carico terapeutica attraverso cicli di sedute di durata variabile a seconda del grado di complessità della sintomatologia.

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COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19


Ma quanto è utile il Portale del Socio Coldiretti!

COME REGISTRARSI Registrarsi al Portale del Socio

Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” occorre inserire il numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla propria posta elettronica si riceverà contestualmente una mail che permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale. COSA CONTIENE Con il Portale del Socio si può disporre del Quaderno di Campagna Digitale che permette di registrare i trattamenti direttamente in campo da smartphone e tablet oppure da Pc. Grazie alla perfetta integrazione con il fascicolo aziendale il programma diventa un prezioso strumento di lavoro consentendo di gestire il piano colturale, il magazzino degli agrofarmaci, i trattamenti, i diserbi, le fertilizzazioni (con controlli automatici e completi in tempo reale rispetto alle etichette e ai disciplinari) e tutte le lavorazioni, l’irrigazione, le macchine e molto altro. Ma il Quaderno di Campagna digitale rende più semplice anche la domanda Pac e riduce il rischio di sanzioni

e tagli ai premi comunitari. Inoltre mette a disposizione strumenti in grado di gestire la produzione bio, i piani di fertilizzazione, la cartografia, le etichette e tutto ciò che è legato, in generale, alla produzione e alla normativa vigente. Il Digit - Fatturazione digitale che si trova sul portale del socio, come detto, offre la gestione digitalizzata delle fatture e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini, clienti e fornitori, direttamente da pc, tablet o smartphone. Inoltre, si hanno a disposizione fino a 200 fatture elettroniche (B2B). Grazie al collegamento integrato con Impresa Verde le fatture giungeranno automaticamente agli uffici Coldiretti, evitando file e facendo guadagnare tempo per la propria attività. L’agenda on line gratuita e personalizzabile avvisa delle scadenze d’impresa mentre nella sezione “Notizie” si hanno in anteprima news e approfondimenti su normative e mercati. Il sito contiene anche informazioni sui bandi del Piano di sviluppo rurale (Psr) della propria regione, notizie, il meteo del proprio territorio, convenzioni riservate ai soci e molto altro. E ulteriori servizi sono in arrivo.

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ta diventando un vero e proprio must il Portale del Socio Coldiretti. Nei giorni scorsi, una giovane associata partecipante a una riunione territoriale, ha commentato: “Ma quanto è “figo” questo protale del socio. Commenti positivi e apprezzamenti per aver istituito un sistema che per certi versi rivoluziona il lavoro nelle aziende agricole, elimina le carte e facilita la vita d’impresa, in modo semplice e accessibile a tutti. Oltre alla fatturazione elettronica, facile ed intuitiva, ad esempio si può fare direttamente online il Quaderno di Campagna, gestendo direttamente da casa col Pc o in ogni dove con lo smartphone o il tablet, tutte le pratiche collegate al proprio fascicolo aziendale, dai vari aggiornamenti obbligatori all’impostazione delle pratiche Pac e Psr. Il Portale del Socio mette a disposizione degli agricoltori uno strumento digitale innovativo che anticipa i nuovi orientamenti in materia di gestione aziendale con il vantaggio di essere perfettamente integrato con il sistema Coldiretti.

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Tutte le pratiche, i principali servizi e le fatturazioni si possono realizzare on line


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Vendesi frigorifero latte, munito di agitatore, capacità 320 litri, in acciaio inox. Tel. 320 9260681, 335 7502061.

Cercasi vigneti in affitto (moscato e barbera) zona di Canelli e comuni limitrofi. Tel. 333 2738478 oppure 3355345423.

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PUBBLICAZIONE ANNUNCIO ECONOMICO

Gli annunci sono riservati agli Associati Coldiretti in regola con il Tesseramento, per i non tesserati è necessario associarsi con tessera da € 15,00. TESTO ANNUNCIO:

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COSTO DELL’INSERZIONE € 5,00, l’annuncio sarà pubblicato per 1 uscita. Il pagamento può essere effettuato presso qualsiasi ufficio Coldiretti Asti. La pubblicazione degli Annunci de “Il Notiziario Agricolo” è riservata esclusivamente per le compravendite fra privati, non si pubblicano annunci di carattere commerciale. L’annuncio verrà pubblicato a partire dal primo numero utile, in caso di mancanza di spazio le pubblicazioni slitteranno sui numeri successivi. L’editore non è responsabile di quanto pubblicato negli annunci, il presente modulo vale come dichiarazione che quanto richiesto di pubblicare corrisponde al vero.

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Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione degli Annunci Economici sul periodico “Il Notiziario Agricolo”. In qualsiasi momento in base all’Art.13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti Asti, C.so F. Cavallotti n. 41 – 14100 Asti.

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