Il Notiziario agricolo n. 10 - 2018

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 10 Anno 2018 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

67° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

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OTTOBRE 2018



Torna ad Asti la Giornata del Ringraziamento Fissata la data per domenica 18 novembre in Cattedrale

Coldiretti Asti aderisce alla Colletta Alimentare Tra le iniziative collegate alla Festa annuale del Ringraziamento, Coldiretti partecipa in modo significativo alla realizzazione della ventiduesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, sabato 24 novembre presso i principali supermercati della provincia di Asti. I ragazzi di Giovani Impresa Coldiretti sono già tutti mobilitati per prestare volontariamente un po’ del proprio tempo e raccogliere gli alimenti.

Queste le iniziative della Festa del Ringraziamento Domenica 18 novembre “Giornata provinciale del Ringraziamento”, ore 9,30 ad Asti in Cattedrale Sabato 24 novembre Coldiretti aderisce alla “Colletta Alimentare”, per tutto il giorno nei principali supermercati dell’Astigiano Venerdì 30 novembre “Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano”, ore 10 ad Asti - Via Carducci 22 - Centro Culturale Cittadino San Secondo Mercoledì 5 dicembre

Eventi

primario e uno sulle qualità della nuova annata vitivinicola. Entrambi gli appuntamenti si terranno al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” di Via Carducci 22 ad Asti, il primo, il “Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano”, è programmato per venerdì 30 novembre, il secondo, l’”Anteprima della Barbera d’Asti Docg” è fissato per mercoledì 5 dicembre. Saranno due incontri di alto livello. Il “Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano”, ricomprenderà la Conferenza Stampa di consuntivo dell’annata agraria, e traccerà una rinnovata progettualità dell’intero settore primario, con l’analisi delle principali filiere produttive e le prospettive di accordi fra i vari attori del sistema agroalimentare dell’Astigiano. L’”Anteprima Barbera” confermerà la sua formula del Meeting di degustazione rivolto ai tecnici e agli operatori del settore, per una prima analisi delle caratteristiche e potenzialità della nuova annata. La serata sarà condotta da Vincenzo Gerbi docente del Disafa dell’Università di Torino e Secondo Rabbione responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte. Per informazioni e prenotazioni per la Giornata Provinciale del Ringraziamento, si può contattare la segreteria di Coldiretti Asti al numero telefonico 0141.380431 oppure l’ufficio Zona di Asti al numero 0141.380423.

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“L’Anteprima della Barbera d’Asti DOCG 2016”, ore 17 ad Asti - Via Carducci 22 Centro Culturale Cittadino San Secondo

Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 67° numero 10 - Ottobre 2018 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949

Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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opo alcuni anni di assenza, la Giornata provinciale del Ringraziamento di Coldiretti Asti, torna nella città capoluogo. L’appuntamento annuale itinerante, organizzato per suggellare la fine della stagione agraria, riunire la base associativa in un momento di festa aperto anche alla cittadinanza e proporre spunti e riflessioni sul presente e sul futuro del settore primario, si terrà in Cattedrale domenica 18 novembre. Il programma prevede alle ore 9,30 il ritrovo dei coltivatori, delle autorità e dei sindaci dell’Astigiano nella Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e San Gottardo. Alle 10,30 la solenne celebrazione Eucaristica del Ringraziamento presieduta dal Vescovo di Asti, Mons. Marco Prastaro, con la concelebrazione di don Francesco Cartello, Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Asti, e dal parroco don Paolo Carrer. Seguirà la benedizione degli operatori delle macchine e delle attrezzature agricole. Come ormai da tradizione, la giornata si concluderà con il pranzo sociale, a cura della Agenzia di Formazione Professionale Colline Astigiane, presso la sede di Asti (ingresso in Via Mazzini 14). La Festa provinciale del Ringraziamento, come ogni anno, oltre all’importante appuntamento spirituale, sarà completata da due altri interessanti approfondimenti e riflessioni, uno sulle strategie future di valorizzazione del settore


Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano Venerdì 30 novembre, Coldiretti propone i suoi “disccorsi all’incontrario”

Eventi

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enerdì 30 novembre, al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” ad Asti in via Carducci 22, a partire dalle ore 10, si terrà il terzo Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano. “Quest’anno con il Forum – rileva Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti – proseguiremo il percorso intrapreso per dare valore alle produzioni agricole. La particolarità del Forum Coldiretti è di riunire competenze per fare un percorso all’incontrario, ovvero partendo dalle esigenze dei consumatori, dall’agroalimentare, da quanto c’è o ci dovrebbe essere al mercato al dettaglio, per approdare al primario, percorrere la filiera a ritroso e vedere quanto effettivamente viene premiato chi ha generato tutto, l’agricoltore. Questi nostri “discorsi all’incontrario” sono particolarmente importanti e molto utili per definire il valore delle produzione agricole e verificare le eventuali storture lungo la filiera”. Il Forum prende forma dal “Consuntivo dell’Annata Agraria”, proposto ogni anno da Coldiretti Asti per esporre i dati dell’annata agraria e per individuare i punti di forza e di debolezza dell’agroalimentare. “Anche l’analisi critica dei dati a nostra disposizione – aggiunge Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti – correlata in molti casi ai rilevamenti statistici elaborati da Coldiretti con Ixè, ci consente di individuare le problematiche delle filiere e di cercare alleanze con la parte buona della nostra economia, con le imprese dell’Astigiano che operano per il bene del territorio e contrastare così quelli che abbiamo definito i “furbetti della filiera”, personaggi che in molti casi guadagnano sulle spalle dell’agricoltura, senza fare niente di buono”. “Ci siamo accorti – sostiene Reggio - come determinati obbiettivi raggiunti in questi anni, siano stati il

Un’immagine della passata edizione del Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano

frutto di strategie ben precise e predeterminate, andando fuori dagli schemi tradizionali dell’economia. Per avere successo nel comparto corilicolo, così come per raggiungere un migliore valore per le uve e il vino barbera, ad esempio, abbiamo dovuto intraprendere progettualità con chi operava al di fuori degli schemi consolidati della filiera, dove purtroppo si annidano le anzidette “sacche parassitarie”. Con il Forum, Coldiretti Asti, vuole attrarre sull’agroalimentare le migliori risorse a disposizione nella provincia”. In effetti si tratta di un lungo percorso di sollecitazione della filiera agroalimentare dell’Astigiano tendente a dare il giusto valore alle produzioni agricole e alla massimizzazione della sinergia fra territorio ed economia. In questi anni, Coldiretti ha sperimentato importanti azioni di collaborazione fra vari attori delle filiere, primi fra tutti il Progetto Vino che ha visto la nascita del brand “Barbera Amica” attuato con la società cooperativa Terre di Qualità e il Progetto Corilicolo nato dall’intesa con NoviElah-Dufour per la trasformazione delle Nocciole Piemonte. Solamente queste due iniziative, nella campagna agraria appena conclusa, hanno convolto oltre 700 ettari di vigneti e noccioleti della provincia di Asti per un valore di almeno 6 milioni di euro. E questo è solo il valore del

prodotto primario, destinato a moltiplicarsi una volta destinato alla trasformazione. “Forte di queste esperienze – rimarca Ciotta - il Forum vuole intensificare i rapporti fra i soggetti che lungo la filiera riconoscono il primato dell’agricoltura tendente alla migliore qualità possibile delle produzioni alimentari. Qualità massima intesa non solo come proprietà intrinseca del prodotto, ma anche come organizzazione ed attuazione dei sistemi produttivi: dalla salvaguardia dell’ambiente, all’etica nella gestione aziendale, dall’attenzione verso il benessere delle persone e degli animali, fino al rispetto della cultura e delle tradizioni. Individuando, attraverso l’esaltazione di tale primato, una metodologia per ottenere un maggiore valore aggiunto attraverso una immagine positiva del territorio dell’Astigiano, dal Monferrato alla Langa dell’Astigiano”. Il Forum di quest’anno sarà strutturato in tre focus: uno sul valore della nocciola; uno sulla vera identità della Barbera d’Asti Docg; uno sull’allevamento della razza bovina Piemontese. L’invito, per venerdì 30 novembre al Centro Culturale Cittadino San Secondo di Asti, è dunque esteso a tutti coloro che hanno a cuore l’agricoltura e che lavorano per l’economia dell’Astigiano. Info e prenotazioni al n. 0141.380.400 oppure 335.471.017.


Anteprima della Barbera d’Asti Docg 2018 organolettiche dei campioni di vino da portare all’Anteprima: “Anche per questa edizione – rileva Rabbione – l’Anteprima Barbera sarà una grande occasione di confronto fra le varie zone dell’Astigiano. Ovviamente non Il Professor Gerbi Conduce Anteprima Barbera 2017 si tratta di una – come quest’anno possa essere un competizione, ma dell’occasione di appuntamento ancora più coinvolesplorare i confini territoriali per avegente, proponendo, oltre ai consuere una visione maggiormente chiara ti campioni della nuova annata, un sulle peculiarità di questo importanconfronto a consuntivo dell’annata te vino. Questa possibilità è data precedente ”. grazie alle consulenze eseguite dal I campioni dei vini annata 2018 saranCentro studi vini”. no una ventina, tutti rigorosamente Vista la stagione della raccolta delle proposti anonimi all’assaggio, ovvero uve piuttosto ritardata rispetto agli senza indicare il produttore, ma con ultimi anni, gli organizzatori hanno la sola zona di provenienza. Saranno posticipato la consueta data dell’Anpoi messi in degustazione anche 5 teprima, per avere i campioni di vino campioni dell’annata 2017, facendo nel momento più opportuno per il un raffronto con quanto evidenziadefinitivo affinamento nelle cantine. to dall’Anteprima Berbera dell’anno Non mancheranno quindi gli spunti passato e verificare così se le aspetdi discussione fra i tecnici, gli stessi tative siano state effettivamente convignaioli, gli operatori del settore e i fermate. “Questo permetterà precisa giornalisti invitati al meeting di deguCiotta - di esemplificare il percorso stazione. di vinificazione che riteniamo possa Naturalmente i vini presi in consideessere molto utile per i presenti”. Per razione per l’”Anteprima” riguardeprendere parte all’Anteprima Barberanno, a campione, il territorio delle ra contattare gli uffici Coldiretti (Tel. denominazioni di origine e potran0141.380.400) o del Centro Studi Vini no essere messi a confronto con del Piemonte (ha sede a San Damial’esperienza maturata in 17 ediziono d’Asti), i poni. L’incontro-degustazione sarà sti sono limicondotto dal Prof. Vincenzo tati. Gerbi del Di.Va.P.R.A. Industrie Agrarie Università di Torino tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale e da Secondo Rabbione. “Possiamo anticipare – sottolinea Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti

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orna per il diciassettesimo anno consecutivo l’”Anteprima della Barbera d’Asti Docg”. Il meeting di degustazioni, organizzato da Coldiretti Asti, si terrà mercoledì 5 dicembre al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” di Asti in via Carducci 22, a partire dalle ore 17. Come si preannuncia l’annata 2018? Come potrà accoglierla il consumatore? Quali potranno essere le strategie vincenti sui mercati? Se lo chiede Coldiretti Asti, insieme ai maggiori esperti in enologia, con l’annuale “Anteprima della Barbera d’Asti Docg”. L’annata viticola della barbera è stata piuttosto singolare, afine agosto la qualità sembrava compromessa, poi un’improvvisa inversione climatica ha quasi d’incanto rilanciato le sorti del vino più prodotto in Piemonte. I vini si preannunciano particolarmente interessanti con gradazioni notevoli e forti diversificazioni di zona in zona. “Non possiamo nascondere - evidenzia il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – anche la nostra personale curiosità di capire, attraverso il raffronto fra diverse zone produttive, quale possa essere l’effettiva consistenza di quest’annata. In questi ultimi anni, anche grazie al progetto “Barbera Amica” e a una serie di annate particolarmente fortunate, Coldiretti ha dimostrato come la qualità possa dare la giusta remunerosità ai viticoltori. La mia impressione – rileva Reggio – è che con quest’annata saranno particolarmente premiati i vignaioli che hanno saputo lavorare bene in vigneto e che ora non stanno lasciando nulla al caso nella vinificazione”. La regia dell’iniziativa sarà dell’enologo Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, che proprio in questi giorni sta svolgendo le analisi

Eventi

Mercoledì 5 dicembre, con il meeting di degustazioni Coldiretti valuta l’annata


Due eventi per DARE il giusto VALORE alle produzioni AGROALIMENTARI

forumcoldirettidell’economia agroalimentaredell’astigiano Venerdì 30 novembre alle ore 10 ASTI - Centro Culturale Cittadino San Secondo

Via Giosuè Carducci, 22 Info: 0141.380400

17a edizione

2018

COLDIRETTI ASTI

Anteprima della

Barbera d’Asti docg

Mercoledì 5 dicembre alle ore 17 ad ASTI in Via Giosuè Carducci, 22 Posti limitati, prenotare al n. 0141.982475


Conferimenti “Barbera Amica”: bilancio molto positivo Alle cantine di Agliano e Mombercelli consegnati almeno 15 mila quintali di uve Docg

Marco Reggio e Antonio Ciotta, presidente e direttore Coldiretti Asti

di Coldiretti Asti. Nella fotografia la segretaria della Zona di Canelli, Sara Mazzolo, alla Cantina di Agliano mentre registra il conferimento di una associata.

Una “Barbera Amica” per il nuovo Vescovo

Il “Benvenuto” a Monsignor Marco Pràstaro dai vertici di Coldiretti Asti

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er salutare la venuta del nuovo Vescovo di Asti, la settimana scorsa Coldiretti Asti ha voluto omaggiare Monsignor Marco Pràstaro di un magnum “Barbera Amica”. Il vino è una selezione di Barbera d’Asti Docg dei viticoltori aderenti all’importante progetto che ha ottenuto lusinghieri risultati sul valore delle uve. L’etichetta è personalizzata con la scritta “Benvenuto” e la data dell’insediamento ufficiale: 21 ottobre 2018. Nella settimana precedente era invece stato consegnato un magnum simile ma con la scritta “Amala”, a Monsignor Francesco Ravinale, dopo i suoi 18 anni di guida della Diocesi. “Un pensiero non casuale – ha detto il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – con le dediche “Amala” e “Benvenuto” per testimoniare il legame col nostro territorio. Così come l’episcopato di Padre Francesco è stato segnato da un rapporto importante con Coldiretti e il mondo agricolo che noi rappresentiamo, con-

tiamo che il nostro gesto sia di buon auspicio per il nuovo Vescovo e per noi un impegno ad onorare la volontà di tenere sempre vivo il rapporto fra la comunità cattolica e la nostra organizzazione che per altro ha nelle sue fondamenta la dottrina sociale della Chiesa. Tra l’altro – ha annunciato Reggio durante l’incontro col Vescovo - abbiamo deciso, anche in omaggio a Monsignor Prastaro e Monsignor Ravinale, che la prossima Giornata provinciale del Ringraziamento si tenga ad Asti”. Le buone intenzioni di Coldiretti Asti sono state subito ricambiate da Monsignor Prastaro con l’assenso a presiedere la funzione religiosa. Erano 16 anni che la Giornata Provinciale

Attualità

Ciotta. Infatti non deve essere stato semplice organizzare il calendario con le consegne delle uve: tutti i conferimenti degli associati sono stati seguiti da un incaricato

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Monsignor Marco Pràstaro

del Ringraziamento non faceva tappa sul capoluogo provinciale, il Vescovo in accordo col Presidente di Coldiretti Asti ha quindi fissato la data per domenica 18 novembre prossimo, ovviamente in Cattedrale.

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Siamo veramente soddisfatti”, annuncia il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, nel stilare un primo bilancio sull’annata del progetto vino attuato con le cantine sociali di Agliano, Mombercelli e Nizza (per le solo uve biologiche). “Dovremmo essere attorno ai 15 mila quintali di uve Barbera d’Asti Docg”. In totale i conferenti sono stati 87 per una superficie interessata di oltre 200 ettari. Un volume veramente considerevole per l’economia dell’Astigiano. “E’ stato uno sforzo organizzativo non indifferente per Coldiretti Asti”, ha sottolineato il direttore Antonio


Astigiani protagonisti al grande Villaggio Coldiretti di Roma

Manifestazione

Vendite record per le robiole, il salame cotto e nocciole del Monferrato

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Oltre un milione di visitatori con in mostra i prodotti “Sigillo” dell’Astigiano; Reggio: E’ stato un successo senza precedenti

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ltre un milione di persone, dal 5 al 7 settembre scorso, hanno visitato il Villaggio Coldiretti a Roma. Da Asti, Coldiretti ha organizzato alcuni pullman portando al Circo Massimo oltre 200 persone. Dislocato su ottantamila metri quadrati, i visitatori hanno potuto apprezzare oltre 400 stand con il grande mercato degli agricoltori, il cibo di strada contadino e i piatti di altissima qualità con i menu preparati dagli agrichef di Campagna Amica con le ricette della tradizione degli agriturismi. Accattivanti per i cittadini le visite a stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, laboratori, trattori d’epoca e nuove tecnologie. Impegnati direttamente a Roma con due stand, c’erano i produttori del Consorzio Terre di Qualità in collaborazione con le aziende agricole “Rosso Zafferano” di Moncalvo (creme ed erbe aromatiche), Giuseppa Musolino di Roccaverano (formaggi), Elisa Montrucchio di Antignano (torte, biscotti e altri prodotti trasformati con le nocciole),

Agrisalumeria “Luiset” di Ferrere (col Salame Cotto Monferrato e altri insaccati tipici). Nella “Oleoteca”, per la prima volta nella storia, fra i grandi oli di oliva, faceva bella mostra anche l’olio extra vergine dell’azienda agricola Veglio Piero di Moncalvo. “L’esito della tre giorni – sottolinea Luigi Franco, vice direttore di Coldiretti Asti - è stato esaltante, sono andate in esaurimento le Robiole Roccaverano Dop, i Salumi del Monferrato (particolarmente apprezzato il Salame Cotto), le Nocciole Piemonte Igp e lo zafferano. Abbiamo anche assistito a una promozione senza precedenti per tutti i prodotti tipici e in generale per quanto riguarda gli agriturismo di Campagna Amica e le fattorie didattiche”. A capitanare la delegazione astigiana il presidente Marco Reggio, il direttore Antonio Ciotta e il delegato provinciale e regionale Giovani Impresa Coldiretti Danilo Merlo. Quest’ultimo ha seguito i lavori nel “Villaggio delle Idee” confrontandosi con i colleghi di tutta Italia: “E’ stata un’esperienza bellissima – rile-

Lo stand “Rossozzafferano” al Villaggio di Roma

Lo stand del Consorzio “Terre di Qualità” al Villaggio di Roma

va Danilo Merlo - abbiamo condiviso tante esperienze e sono nate tantissime progettualità, molte incentra-


europeo e mondiale: nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare”. “Il Villaggio Coldiretti – rileva Antonio Ciotta – ha quindi rappresentato una grande opportunità da offrire a tutti i cittadini e per noi un motivo di confronto importante, sia con le istituzioni, sia al nostro interno per cogliere fino in fondo le tante peculiarità del nostro Paese. Siamo veramente felici di essere riusciti a portare a Roma anche 200 astigiani e di aver dato loro questa possibilità di arricchimento”. Alla tre giorni del Villaggio Coldiretti con il presidente nazionale Roberto Moncalvo e il segretario generale Vincenzo Gesmundo non sono mancate le personalità, dal Vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini al Vicepremier e Ministro del lavoro Luigi Di Maio dal Ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio alla sindaca di Roma Virginia Raggi, fino all’attrice Maria

Manifestazione

Nella “Oleoteca” del Villaggio, per la prima volta nella storia, fra i grandi oli di oliva, spiccava l’olio extra vergine dell’azienda agricola Veglio Piero di Moncalvo

9 La Federazione Coldiretti di Asti ha permesso ad oltre 200 associati di partecipare al grande Villaggio di Roma. La trasferta è stata affrontata in pullman granturismo e particolarmente apprezzata è stata la cena durante il viaggio di ritorno in un ottimo ristorante di Modena. Nelle fotografie tre scatti di una delle allegre comitive al ristorante

Grazia Cucinotta e ai popolari presentatori tv Elisa Isoardi, Sveva Sagramola e Jimmy Ghione. numero 10 - 2018

te sul tema della biodiversità di cui la nostra provincia annovera primati non indifferenti”. Non a caso al Villaggio sono stati presentati i prodotti “Sigilli” di Campagna Amica, ovvero la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia. Sono i prodotti della biodiversità agricola italiana che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli di Campagna Amica allevano con passione. Fra i “Sigilli” di Campagna Amica per la provincia di Asti c’erano: il Cardo Avorio di Isola, il Cardo Gobbo di Nizza, la Cipolla Bionda e Rossa Astigiana, il Sedano dorato, la Capra di Roccaverano, il Peperone di Capriglio. “E’ stato un successo senza precedenti – sottolinea Marco Reggio – come evidentemente solamente la capitale d’Italia poteva offrire. Infatti all’imponente riscontro mediatico ha risposto un altrettanto successo di pubblico in una location, il Circo Massimo, che credo sia fra le più grandi, imponenti ed importanti del mondo. Solamente la nostra categoria può effettivamente far parlare e discutere di fatti concreti, a partire dal cibo e i prodotti tipici, che tutti hanno potuto assaggiare. Il successo di questa iniziativa è anche la testimonianza dell’enorme crescita della sensibilità degli italiani verso stili di vita sani e in equilibrio con la natura. Tutto questo ci aiuta a ricordare come la nostra agricoltura possa offrire importanti primati a livello

Al Villaggio di Roma c’era un’ampia area con tutti i prodotti “Sigillo”. Sono i prodotti della biodiversità agricola italiana che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione oppure che sono indissolubilmente legati a territori specifici. Il Piemonte è ricco di prodotti sigilli, fra i quali spiccavano quelli dell’Astigiano: il Cardo Avorio di Isola, il Cardo Gobbo di Nizza, la Cipolla Bionda e Rossa Astigiana, il Sedano dorato, la robiola di Capra di Roccaverano, il Peperone di Capriglio


Il nuovo disciplinare della Doc Monferrato Contiene le caratteristiche della grande novità Nebbiolo

Legislazione

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ome avevamo preannunciato sull’ultimo numero della nostra rivista, il territorio dell’Astigiano ha ottenuto finalmente il giusto riconoscimento della Monferrato Doc Nebbiolo. n traguardo importante che va a colmare una carenza legislativa che i produttori di uve nebbiolo chiedevano da tempo. Di seguito pubblichiamo il disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata dei vini «Monferrato», così come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Art. 1 Denominazione e vini 1. La denominazione di origine controllata «Monferrato» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie, specificazioni aggiuntive o menzioni: Vini bianchi: «Monferrato» bianco; «Monferrato» Casalese Cortese. Vini rosati: «Monferrato» Chiaretto o Ciaret. Vini rossi: «Monferrato» rosso, anche Novello; «Monferrato» Dolcetto, anche Novello; «Monferrato» Freisa, anche Novello; «Monferrato» Nebbiolo anche Superiore. Art. 2. Base ampelografica 1. La denominazione di origine controllata «Monferrato» senza alcuna specificazione è riservata al vino bianco o rosso ottenuto da uve provenienti da vigneti composti da uno o più vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte, iscritti nel Registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare. 2. La denominazione di origine controllata «Monferrato» seguita da una delle specificazioni di cui appresso, è riservata ai vini ottenuti da uve di vigneti aventi, rispettivamente, la seguente composizione varietale: Chiaretto o Ciaret: Barbera e/o Bonarda e/o Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Dolcetto e/o Freisa e/o Grignolino e/o Pinot nero e/o Nebbiolo, da soli o congiuntamente per almeno I’85%; possono concorrere, per un massimo del 15% altri vitigni non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte; Dolcetto: vitigno Dolcetto per almeno I’85%; possono concorere, per un massimo del 15% altri vitigni a bacca rossa non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Pie-

monte; Freisa: vitigno Freisa per almeno l’85%; possono concorrere, per un massimo del 15% altri vitigni a bacca rossa non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte; Nebbiolo: vitigno Nebbiolo per almeno il 90%; possono concorrere, per un massimo del 10% altri vitigni a bacca rossa non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte. 3. La denominazione di origine controllata «Monferrato» accompagnata dalla menzione geografica «Casalese» e seguita dalla specificazione Cortese è riservata al vino ottenuto da uve provenienti dai vigneti composti per almeno l’85% dal vitigno Cortese; possono concorrere, per un massimo del 15% altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte. Art. 3. Zona di produzione delle uve 1. Le uve per l’ottenimento dei vini atti ad essere designati con la denominazione di origine controllata «Monferrato» bianco, «Monferrato» rosso, «Monferrato» Chiaretto o Ciaret, «Monferrato» Dolcetto, «Monferrato» Freisa, «Monferrato» Nebbiolo, dovranno essere prodotte nelle zone sotto indicate: Provincia di Alessandria: l’intero territorio dei seguenti comuni: Acqui Terme, Alfiano, Natta, Alice Bel Colle, Altavilla Monferrato, Basaluzzo, Bassignana, Belforte Monferrato, Bergamasco, Bistagno, Borgoratto Alessandrino, Bosio, Camagna, Camino, Capriata d’Orba, Carentino, Carpeneto, Canosio, Cartosio, Casaleggio Boiro, Casale Monferrato, Cassine, Cassinelle, Castelletto d’Erro, Castelletto d’Orba, Castelletto Merli, Castelletto Monferrato, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Cellamonte, Cereseto, Cerrina, Coniolo, Conzano, Cremolino, Cuccaro Monferrato, Denice, Francavilla Bisio, Frascaro, Frassinello Monferrato, Fubine, Gabiano, Gamalero, Gavi, Grognardo, Lenna, Lu, Malvicino, Masio, Melazzo, Merana, Mirabello

Monferato, Molare, Mombello Monferrato, Moncestino, Montaldeo, Montaldo Bonnida, Montecastello, Montechiaro d’Acqui, Morbello, Momese, Morsasco, Murisengo, Novi Ligure, Occimiano, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Orsara Bomida, Ottiglio Monferrato, Ovada, Ozzano, Pareto, Parodi Ligure, Pasturana, Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Pomaro Monferrato, Pontestura, Ponti, Ponzano, Ponzone, Prasco, Predosa, Quargnento, Ricaldone, Rivalta Bomida, Rivarone, Roccagrimalda, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, San Cristoforo, San Giorgio Monferrato, San Salvatore Monferrato, Serralunga di Crea, Serravalle Scrivia, Sezzadio, Silvano d’Orba, Solonghello, Spigno Monferrato, Strevi, Tagliolo Monferrato, Tassarolo, Terruggia, Terzo, Treville, Trisobbio, Valenza Po, Vignale Monferrato, Villadeati, Villamiroglio, Visone. Provincia di Asti: l’intero territorio dei seguenti comuni: Agliano, Albugnano, Antignano, Aramengo, Asti, Azzano d’Asti, Baldichieri d’Asti, Belveglio, Berzano San Pietro, Bruno, Bubbio, Buttigliera d’Asti, Calamandrana, Calliano, Calosso, Camerano Casasco, Canelli, Cantarana, Capriglio, Casorzo, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato, Castel Boglione, Castell’Alfero, Castellero, Castelletto Molina, Castello d’Annone, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castelnuovo Don Bosco, Castel Rocchero, Celle Enomondo, Cerreto d’Asti, Cerro


vini le proprie peculiari caratteristiche. 2. La resa massima dell’uva in vino superiore a: Tipologie “Monferrato” rosso “Monferrato” bianco “Monferrato” Chiaretto o Ciaret “Monferrato” Dolcetto “Monferrato” Casalese Cortese “Monferrato” Freisa “Monferrato” Nebbiolo “Monfenato” Nebbiolo superiore

Resa uva/vino

Produzione max di vino

70%

7.700

70%

7.700

70%

7.700

70%

6.300

70%

7.000

70%

6.650

70%

6.300

70%

5.600

Eventuali eccedenze di resa, possibili sino ad un massimo del 5%, non avranno diritto alla denominazione di origine controllata. Ulteriori eccedenze comporteranno la perdita del diritto alla denominazione di origine controllata per tutto il prodotto interessato. 3. I seguenti vini devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento appresso indicato:

Tipologie

t./ha

Titolo alcolometrico volumico naturale minimo %

“Monferrato” rosso “Monferrato” bianco “Monferrato” Chiaretto o Ciaret “Monferrato” Dolcetto “Monferrato” Casalese Cortese “Monferrato” Freisa “Monferrato” Nebbiolo “Monfenato” Nebbiolo superiore

11,0

10,00

11,0

9,50

11,0

10,00

9,0

10,50

Tipologie

Durata mesi

Decorrenza a partire dal:

10,0

10,00

12

9,5

10,00

«Monferrato» Nebbiolo

1° novembre dell’anno di raccolta delle uve

9,0

11,50

8,0

12,00

Nelle annate particolarmente abbondanti, i quantitativi di uve da destinare alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Monferrato» devono essere riportati nei limiti di cui sopra purché la produzione globale non superi del 20% i limiti medesimi, fermi restando i limiti resa uva/ vino per i quantitativi di cui trattasi. 4. La possibilità di destinare alla rivendicazione della DOC «Monferrato» i superi di produzione delle DOC e DOCG insistenti nella stessa area di produzione, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, è subordinata a specifica autorizzazione regionale su richiesta del Consorzio di tutela e sentite le organizzazioni di categoria. Art. 5. Norme per la vinificazione 1. Le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nell’interno della zona delimitata dall’art. 3. Tuttavia tenuto conto delle situazioni tradizionali di produzione è consentito che tali operazioni siano effettuate nell’intero tenitorio delle Province di Asti, Alessandria, Cuneo e Torino. Nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche atte a conferire ai

di cui «Monferrato» 18 1° novembre almeno Nebbiolo dell’anno di 6 mesi Superiore in legno raccolta delle uve

Art. 6. Caratteristiche al consumo 1. I vini di cui all’art. 1 all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche: «Monferrato» rosso: colore: rosso; odore: vinoso, gradevole; sapore: asciutto, fresco, talvolta vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. «Monferrato» rosso Novello: colore: rosso rubino con sfumature violacee; odore: fruttato, persistente; sapore: armonico, fresco titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. «Monferrato» bianco: colore: giallo paglierino; odore: caratteristico, intenso, gradevole; sapore: fresco, secco, talvolta vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.

Legislazione

culiari dell’uva e del vino. I vigneti oggetto di nuova iscrizione o di reimpianto dovranno essere composti da un numero di ceppi ad ettaro, calcolati sul sesto di impianto, non inferiore a 3.300; forme di allevamento e sistemi di potatura: quelli tradizionali (forme di allevamento: la controspalliera con vegetazione assurgente; sistemi di potatura: il Guyot, il cordone speronato basso e/o altre forme comunque atte a non modificare in negativo la qualità delle uve); è vietata ogni pratica di forzatura; è consentita l’irrigazione di soccorso. 3. Le rese massime di uva ad ettaro di vigneto in coltura specializzata per la produzione dei vini di cui all’art. 1 ed i titoli alcolometrici volumici naturali minimi delle relative uve destinate alla vinificazione, devono essere rispettivamente le seguenti:

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Tanaro, Cessole, Chiusano d’Asti, Cinaglio, Cisterna d’Asti, Coazzolo, Cocconato, Colcavagno, Corsione, Cortandone, Cortanze, Cortazzone, Cortiglione, Cossombrato, Costigliole d’Asti, Cunico, Dusino San Michele, Ferrere, Fontanile, Frinco, Grana, Grazzano Badoglio, Incisa Scapaccino, Isola d’Asti, Loazzolo, Maranzana, Maretto, Moasca, Mombaldone, Mombaruzzo, Mombercelli, Monale, Monastero Bormida, Moncalvo, Moncucco Torinese, Mongardino, Montabone, Montafia, Montaldo Scarampi, Montechiaro d’Asti, Montegrosso d’Asti, Montemagno, Montiglio, Moransengo, Nizza Monferato, Olmo Gentile, Passerano Marmorito, Penango, Piea, Pino d’Asti, Piovà Massaia, Portacomaro, Quaranti, Refrancore, Revigliasco d’Asti, Roatto, Robella, Rocca d’Arazzo, Roccaverano, Rocchetta Palafea, Rocchetta Tanaro, San Damiano d’Asti, San Giorgio Scarampi, San Martino Alfieri, San Marzano Oliveto, San Paolo Solbrito, Scandeluzza, Scurzolengo, Serole, Sessame, Settime, Soglio, Tigliole, Tonco, Tonengo, Vaglio Serra, Valfenera, Vesime, Viale , Viarigi, Vigliano d’Asti, Villafranca d’Asti, Villa San Secondo, Vinchio. 2. Le uve per l’ottenimento dei vini atti ad essere designati con la denominazione di origine controllata «Monferrato» Casalese Cortese, dovranno essere prodotte nelle zone sotto indicate: «Monferrato» Casalese: Provincia di Alessandria: l’intero territorio dei seguenti comuni: Alfiano Natta, Altavilla Monferrato, Bosio, Camagna, Camino, Casale Monfenato, Castelletto Merli, Cellamonte, Cereseto, Cenina, Coniolo, Conzano, Cuccaro, Frassinello Monferrato, Gabiano, Lu Monferrato, Mombello Monferrato, Moncestino, Murisengo, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Ottiglio Monferrato, Ozzano, Parodi, Pontestura, Ponzano, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, San Cristoforo, San Giorgio Monferrato, San Salvatore, Serralunga di Crea, Solonghello, Tenuggia, Treville, Vignale Monferrato, Villadeati, Villamiroglio. Art. 4. Norme per la viticoltura 1. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini di cui all’art. 1 devono essere quelle tradizionali delle zone di produzione e, comunque, atte a conferire alle uve ed ai vini le specifiche caratteristiche di qualità. 2. In particolare le condizioni di coltura dei vigneti devono rispondere ai requisiti esposti ai punti che seguono: terreni: argillosi, limosi, sabbiosi e calcarei, nelle loro combinazioni; giacitura: esclusivamente collinare. Sono esclusi i terreni di fondovalle, quelli umidi e quelli non sufficientemente soleggiati; esposizione: adatta ad assicurare un’idonea maturazione delle uve; densità d’impianto: quelle generalmente usate in funzione delle caratteristiche pe-


Legislazione numero 10 - 2018

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«Monferrato» Chiaretto o Ciaret: colore: rosato o rosso Albino chiaro; odore: vinoso, delicato, gradevole; sapore: asciutto ed armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l. «Monferrato» Dolcetto: colore: rosso Albino; odore: vinoso, caratteristico, gradevole; sapore: asciutto, gradevolmente amarognolo, di discreto corpo, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l. «Monferrato» Dolcetto Novello: colore: rosso rubino con sfumature violacee; odore: fruttato, persistente; sapore: armonico, fresco titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l. «Monferrato» Freisa: colore: rosso Albino, talvolta tendente al granato; odore: caratteristico, delicato; sapore: asciutto ed amabile, amarognolo, talvolta vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. «Monferrato» Freisa Novello: colore: rosso Albino con sfumature violacee; odore: fruttato, persistente; sapore: armonico fresco titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. «Monferrato» Nebbiolo e Monferrato Nebbiolo Superiore: colore: rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; odore: fruttato e caratteristico; sapore: secco, armonico, caratteristico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol., con la menzione Superiore: 12,50% vol.; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l, con la menzione Superiore: 24,0 g/l . «Monferrato» Casalese Cortese: colore: paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino; odore: caratteristico, delicato, molto tenue ma persistente; sapore: asciutto, armonico, sapido, gradevolmente amarognolo; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol; acidità totale minima: 5,0 g/l; estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l. 2. In relazione all’eventuale conservazione in recipienti di legno, l’odore ed il sapore dei vini può evidenziare

lieve sentore di legno. Art. 7. Etichettatura, designazione e presentazione 1. Nella designazione e presentazione dei vini a denominazione di origine controllata «Monferrato» è vietata l’aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle previste dal presente disciplinare di produzione, ivi compresi gli aggettivi «extra», «fine», «naturale», «scelto», «selezionato», «riserva», «vecchio» e similari. 2. Nella designazione e presentazione dei vini di cui all’art. 1 è consentito I’uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi privati, purché non abbiano significato laudativo, e non traggano in inganno il consumatore. 3. Nella designazione e presentazione l’indicazione della menzione «Casalese» dovrà figurare in caratteri di dimensione inferiore o uguale a quelli utilizzati per indicare la denominazione «Monferrato», con obbligo di uguaglianza per tipo di carattere, colore, indice colorimetrico. 4. Nella designazione e presentazione dei vini a denominazione di origine controllata «Monferrato» bianco e rosso la specificazione del colore è facoltativa. 5. Ai vini a denominazione di origine controllata «Monferrato» rosso, «Monferrato» bianco, «Monferrato» Freisa è consentito utilizzare in etichetta la menzione «vivace». Art. 8. Confezionamento 1. Per le tipologie «Monferrato» rosso e «Monferrato» bianco è consentito I’uso di tutti i contenitori previsti dalla vigente normativa comunitaria e nazionale, relativamente al tipo di materiali idonei a venire a contatto con gli alimenti ed alle capacità. 2. Per tutte le altre tipologie previste dall’art. 1, «Monferrato» Dolcetto, «Monferrato» Freisa, «Monferrato» Nebbiolo, «Monferrato» Casalese Cortese e «Monferrato» Chiaretto o Ciaret le bottiglie nelle quali vengono confezionati i vini per la commercializzazione devono essere di vetro, di forma e colore tradizionale, di capacità consentita dalla vigente normativa comunitaria e nazionale, ma comunque non inferiori a litri 0,187 e con l’esclusione del contenitore da litri 2. 3. Per la chiusura delle bottiglie dei vini «Monferrato» di cui all’art. 1 è previsto l’utilizzo dei dispositivi ammessi dalla vigente normativa comunitaria e nazionale, con esclusione del tappo a corona. Art. 9. Legame con I’ambiente geografico A) Informazioni sulla zona geografica. II Monferrato è una regione storica del Piemonte. II suo territorio, quasi esclusivamente di natura collinare, è compreso principalmente all’intemo delle Province di Alessandria e Asti e si estende verso sud a partire dalla destra idrografica del Po sino a giungere ai piedi dell’Appennino ligure sul confine con la Provincia di Genova e la Provincia di Savo-

na. La natura collinare del territorio, lo rende particolarmente vocato per la viticoltura, che si esprime attraverso la coltivazione e produzione di svariate qualità di uve, da cui derivano numerosi vini bianchi e rossi. La base ampelografica costituita per le tipologie generiche rosso e bianco da tutti i vitigni autorizzati porta alla produzione di diverse tipologie di vini: Rosso, Bianco, Chiaretto, o Ciaret, Dolcetto, Freisa e casalese Cortese. B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico. La matrice dei terreni è calcarea, alcalina, piuttosto povera di nutrienti, con tessitura variabile, argillosa, limosa, sabbiosa, nelle varie combinazioni, tipica dei suoli della zona di produzione, caratterizza, ricchi di note fruttate, che si ottengono da questo particolare «terroir». C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B). Questa doc offre la possibilità di utilizzare le uve nel modo migliore, senza rigidità eccessive, diversificando i vini in base alle scelte vendemmiali e alle richieste del mercato. In questo modo si è aperta la via a sperimentazioni enologiche oltre la tradizione, che hanno prodotto nuovi vini, spesso i vini di punta aziendali, ottenuti assemblando uve provenienti da vitigni autoctoni e da vitigni internazionali. Per il Monferrato Rosso, i vitigni autoctoni più utilizzati sono il Barbera e il Nebbiolo; tra gli internazionali il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Pinot Nero. Il Monferrato Bianco si ottiene dagli autoctoni Cortese e Favorita, assemblati agli internazionali Chardonnay, Sauvignon e a volte Muller Thurgau o altri. Art. 10 Riferimenti alla struttura di controllo Valoritalia S.r.l. - Sede legale: Via Piave, 24 00187 Roma. Tel. +3906-45437975 - mail: info@valoritalia. it Sede operativa per l’attività regolamentata: Via Valtiglione, 73 - 14057 Isola d’Asti (AT). La Società Valoritalia è l’organismo di controllo autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi dell’art. 64 della legge n. 238/2016, che effettua la verifica annuale del rispetto delle disposizioni del presente disciplinare, conformemente all’art. 25, par. 1, 1° capoverso, lettera a) e c), ed all’art. 26 del reg. CE n. 607/2009, per i prodotti beneficianti della DOP, mediante una metodologia dei controlli combinata (sistematica ed a campione) nell’arco dell’intera filiera produttiva (viticoltura, elaborazione, confezionamento), conformemente al citato art. 25, par. 1, 2° capoverso. In particolare, tale verifica è espletata nel rispetto di un predeterminato piano dei controlli, approvato dal Ministero, conforme al modello approvato con il decreto ministeriale 14 giugno 2012, pubblicato nella Garetta Ufficiale n. 150 del 29 giugno 2012.


Monferrato protagonista a Lione

Grazie alla collaborazione fra agrichef e ristoratori

I

Le agrichef Giovanna Soligo e Paola Arpione, con lo chef Enrico Pivieri, impegnate a Lione

valorizzare le eccellenze territoriali del cibo italiano (Prodotti DOP, IGP, STG e IG) in stretta collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Lione (F), l’Istituto Italiano di Cultura e la Camera di Commercio Italiana di Lione, i territori le Regioni Italiane ed i migliori Cuochi italiani.

“Italia in cucina incontra il Monferrato” di Lione ha ottenuto un notevole riscontro e, soprattutto, ha aperto nuove prospettive di collaborazione per altre iniziative promozionali, anche all’estero, fra agrituristi, ristoratori e altri soggetti anche istituzionali.

Cardi alti oltre 1 metro e mezzo

Ottima annata per il “Gobbo” di Nizza Monferrato

G

razie alle abbondanti piogge, quest’anno la produzione di Cardo Gobbo di Nizza Monferrato è ottima e abbondante, con esemplari rigogliosi e alti oltre i 150 centimetri. La coltura, praticata in terreni freschi e pianeggianti, rappresenta un’ottima opportunità di reddito per le aziende agricole, infatti con una densità di circa 8.000 piante ad ettaro, e un valore medio di 3,00 €

l’una, risulta una delle coltivazioni più redditizie di tutto il comparto agricolo. Anche quest’anno, a Nizza Monferrato, nelle 15 aziende iscritte al presidio di Slow Food, si è ripetuto il consueto sopralluogo per la valutazione e il conteggio dei cardi. Realizzato collaborazione tra il comune di Nizza ed il rappresentante di Slow Food, con la presenza delle

associazioni di categoria, il sopralluogo avviene prima della legatura e l’interramento, ed è finalizzato a determinare la vigoria e la purezza. “In questo modo – commenta il segretario della Zona Coldiretti di Nizza, Giorgio Nervi, presente all’iniziativa - i bollini del Presidio potranno essere apposti su ogni cardo, esclusivamente sulla varietà “Spadone” e non sulla varietà “Bianco Avorio”.

Promozione

l 1° ottobre scorso, in Francia, a Lione, su invito della locale Camera di Commercio italiana, si è tenuta l’iniziativa “Italia in cucina incontra il Monferrato”. Le agrichef Giovanna Soligo di Montechiaro d’Asti e Paola Arpione di Bubbio, unitamente allo chef Enrico Pivieri, hanno presentato i piatti tipici e il territorio a cui sono legati. In particolare le agrichef si sono concentrate sulla Robiola Roccaverano Dop, sulla carne di Vitellone Piemontese della Coscia Igp e sulla nocciola delle colline del Monferrato. L’iniziativa faceva parte di un programma più ampio dal titolo “L’Italia in cucina”, un evento istituzionale promosso dal Ministero degli Affari Esteri per

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L’annuncio il 30 settembre quando si è tenuta la diciannovesima rassegna

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opo il consueto successo della diciannovesima edizione tenutasi il 30 settembre scorso, la Fiera regionale della Zucca di Piea, dal prossimo anno assumerà la qualifica di fiera nazionale. L’annuncio è stato dato direttamente alla fiera dalla Sindaca Sara Rabellino, che anche quest’anno ha curato la manifestazio-

In primo piano la zucca più grande vincitrice del concorso

ne nei minimi particolari. Una diversa dislocazione del palco, ha permesso di avere un mercato ancora più ricco, partecipato e frequentato: c’erano molti espositori, tante zucche e tantissimi visitatori. Anche la pro loco, come ogni anno, ha preparato un succulento menù tutto a base di zucca, introducendo anche un piatto nuovo.

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La Fiera della Zucca di Piea diventerà nazionale


Nuove grandi alleanze, affermeranno la nuova agricoltura

Il Ministro Matteo Salvini è intervenuto alla 17a edizione del Forum di Cernobbio

“Ciò che è buono per i nostri agricoltori, è buono per l’Italia e l’Europa intera”

Cernobbio

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Cernobbio, Coldiretti ha tenuto la diciassettesima edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione. Fra i partecipanti anche l’astigiano Danilo Merlo, in qualità di delegato provinciale e regionale di Giovani Impresa Coldiretti. L’assisse, partecipata dai vertici governativi nazionali ed europei, ha segnato la leadership mondiale della nostra agricoltura, non solo in termini di qualità e sicurezza alimentare, nel numero di giovani impegnati nel settore e del primato nel patrimonio della biodiversità, ma anche nel modello vincente. Una nuova agricoltura, fortemente tracciata e voluta da Coldiretti, basata sulla modernità e su progetti concreti e che dimostra di sopraffare la vecchia agricoltura attraverso principi e regole che tutelano l’ambiente, combattono l’inquinamento e garantiscono le persone, i lavoratori e tutti i consumatori. In questi anni, Coldiretti ha saputo dimostrare come la sostenibilità etica e ambientale possa essere appagante, sia in termini occupazionali, di crescita economica e di miglioramento degli stili di vita. Un modello che ha portato il cibo italiano ad essere il più apprezzato, ricercato e anche imitato nel mondo. Con la modernità e l’innovazione Coldiretti ha saputo trovare e tracciare una strada alternativa per l’affermazione dell’agricoltura nazionale. In Europa, tutto questo, già oggi,

Coldiretti inaugura l’asse Italofrancese e l’alleanza “EatORIGINal” fra organizzazioni di agricoltori e consumatori di Francia, Italia, Spagna, Grecia, Polonia, Svezia e Belgio Il Presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo

consente a Coldiretti di trovare nuove a grandi alleanze, (fino a poco tempo fa inimmaginabili) e perseguire così il contrasto ai vari accordi internazionali (Ceta, America Latina, Nuova Zelanda) che svendono la biodiversità della nostra agricoltura e danneggiano consumatori e agricoltori. Come ha affermato il presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo: “Ciò che è

buono per i nostri agricoltori, è buono per l’Italia e l’Europa intera”. In un momento storico in cui le vie politiche e diplomatiche europee sono molto confuse, Coldiretti ha già dimostrato di aver trovato la strada giusta per l’agricoltura. In tal senso, pubblichiamo di seguito un breve resoconto su due importanti azioni intraprese a Cernobbio da Coldiretti.


Christiane Lambert Presidente di Fnsea

degli interessi economici, nel rispetto delle persone e dell’ambiente”. Il patto contrasterà il sistema commerciale multilaterale dell’Unione europea che prevede accordi commerciali squilibrati che penalizzano l’agricoltura europea attraverso la legittimazione di regole di produzione non sostenibili sia dal punto di vista ambientale che sul fronte dei diritti dei lavoratori. Ne sono un esempio il Ceta, l’accordo di libero scambio con il Canada, che prevede l’ingresso in Europa di prodotti agricoli trattati con molecole risalenti agli anni ’70 e vietate in Europa da almeno 20 anni, come l’utilizzo della streptomicina, un antibiotico per la lotta alla batteriosi di alcune

Fronte europeo contro i cibi anonimi

L

a corsa alla globalizzazione sta creando un commercio di prodotti che non rispettano le norme minime di produzione, ambientali, sociali e sanitarie, circolano liberamente a prezzi non concorrenziali che mettono in ginocchio i nostri agricoltori. L’eccessiva lunghezza dei tempi di attivazione della clausola di salvaguardia è un ostacolo che necessita una riflessione a livello UE su strumenti più rapidi di blocco delle importazioni nel caso di rischi per la salute dei consumatori e dei lavoratori o per la salvaguardia dell’ambiente. La mancanza di trasparenza che di fatto legittima l’anonimato del cibo che arriva sulle tavole dei consumatori, grazie all’assenza di legislazione europea che obblighi ad indicare l’origine degli alimenti per permettere ai

consumatori scelte informate, vanifica gli sforzi dei nostri agricoltori per produrre cibi sani e di qualità. L’iniziativa europea dei cittadini “EatORIGINal” (un’alleanza di organizzazioni di agricoltori e consumatori di Francia, Italia, Spagna, Grecia, Polonia, Svezia e Belgio), è stata appena registrata dalla Commissione e testimonierà la forte mobilitazione in materia. Il primo atto è la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia. L’obbiettibo è un milione di firme per smascherare una volta per tutte le “fake” nel carrello della spesa, dove un prodotto alimentare su

colture. L’accordo commerciale con l’Australia sta negoziando l’ingresso in Europa di diversi prodotti agricoli ottenuti con largo uso di atrazina e altri erbicidi e insetticidi vietati nel vecchio continente. Il Brasile sta negoziando, in ambito Mercosur, un accordo con l’UE che agevolerebbe l’entrata in Europa di diversi prodotti agricoli brasiliani, nonostante nel Paese la tracciabilità della carne non sia garantita, e vi siano stati scandali recenti quali ad esempio l’operazione “Carne Fraca”. C’è poi la cecità verso i contadini sfruttati: in Birmania (gode del regime EBA), con le esportazioni in Europa di riso a dazio zero; in Brasile, che negozia con l’Unione europea, in ambito Mercosur, un contingente di esportazione di carne bovina a dazio agevolato; in Vietnam che ha raggiunto un accordo commerciale con l’UE, in attesa di adozione, che prevede un contingente di esportazione di riso a dazio zero; in Messico che ha raggiunto un accordo commerciale preliminare con l’UE, che prevede un contingente di esportazione per lo zucchero.

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L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI Cibi con l’indicazione di origine Carne di pollo e derivati Carne bovina Frutta e verdura fresche Uova Miele Extravergine di oliva Pesce

Cibi ancora senza origine Salumi Carne di coniglio Carne trasformata Marmellate, succhi di frutta, etc. Fagioli, lenticchie, piselli in scatola, etc. Pane Insalate in busta (IV° gamma), sott’oli Frutta e verdura essiccata

Derivati del pomodoro e sughi pronti (*) Latte/Formaggi (*) Pasta (*) Riso (*) Tartufi e funghi spontanei (*) grazie a norme nazionali Fonte: Elaborazioni Coldiretti

quattro non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini.

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lleanza italo francese contro le importazioni in Europa di prodotti che non rispettano i diritti umani e dei lavoratori, mettendo a rischio l’ambiente e la salute dei consumatori. L’accordo fra Coldiretti e Fnsea (la maggiore associazione di rappresentanza degli agricoltori francesi) è stato firmato in occasione della presentazione della tavola della vergogna al Forum di Cernobbio. “Non possiamo accettare – hanno spiegato Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti e Christiane Lambert Presidente di Fnsea - che la liberalizzazione del commercio mondiale porti ad accordi asimmetrici, fondati su un modello omologante e non trasparente, che non riconosce la diversità, che non valorizza la qualità, e che non difende gli standard ambientali, il rispetto del lavoro, i diritti delle persone. Caratteristiche esaltate dal modello produttivo europeo, non solo agricolo. Al protezionismo e al liberismo senza regole proponiamo un’alternativa che promuova un equilibro tra la necessaria apertura al mercato e la protezione

Cernobbio

Patto Italia Francia contro la vergogna a tavola


L’Unione Europea danneggia il cibo Made in Italy

Secondo gli italiani comandano gli altri paesi e l’alta finanza

Tendenze

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ono un buon indice per misurare il termometro delle sensibilità sociali del nostro paese nei confronti dell’Unione Europea i due sondaggi, realizzati con Ixè e presentati da Coldiretti al Forum internazionale di Cernobbio. Nel primo sondaggio, secondo due italiani su tre (63 per cento) le politiche dell’Unione Europea sul cibo danneggino il Made in Italy a tavola, mentre solo il 10% crede che l’agroalimentare tricolore stia beneficiando delle scelte comunitarie. Risulta anche che per il 18% degli intervistati le norme europee non pesano sul settore alimentare. La netta maggioranza degli italiani ritiene dunque che la regolamentazione comunitaria e le recenti scelte in materia di trattati internazionali non siano adeguate a garantire la qualità, la sicurezza ma anche il rispetto delle tradizioni enogastronomiche della penisola. Per quasi sei italiani su dieci (58%) l’Unione Europea tratta l’Italia peggio degli altri Paesi mentre solo una sparuta minoranza del 7% ritiene che l’Ue abbia un occhio di riguardo per il Belpaese. Nel secondo sondaggio emerge il desiderio di rivalsa nei confronti della UE. Quasi la metà degli italiani (46%) è convinta di essere in credito rispetto alle politiche di Bruxelles, con una percentuale ben superiore di chi ritiene di essere in debito (19%) e a chi considera che il rapporto tra dato e ricevuto sia in pari (26%). A convincere poco gli italiani sono le politiche Ue che per un 43% sono orientate dai Paesi più forti, mentre per un 37% a decidere sono soprattutto le lobby finanziarie ed economiche. Non manca chi addebita le contraddizioni dell’Unione alla burocrazia (12%), mentre appena il 3% è convinto che a contare in Europa siano i cittadini. Nonostante ciò, solo un italiano su quattro vorrebbe uscire dall’euro.

GLI ITALIANI E LE POLITICHE UE SUL CIBO Le politiche attuali dell’Ue sui prodotti alimentari: Danneggiano il Made in Italy

63%

Sono indifferenti

18%

Favoriscono il Made in Italy

10%

Non risponde

9%

Fonte: rapporto Coldiretti/Ixe’

L’ATTEGGIAMENTO DEGLI ITALIANI VERSO L’UNIONE EUROPEA All’interno della Ue l’Italia è tratta meglio o peggio degli altri Paesi? E’ trattata peggio

58%

E’ trattata meglio

7%

E’ trattata come gli altri

29%

Non risponde

6%

L’Italia è in credito o in debito con l’Unione Europea? In credito

46%

In debito

19%

Pari

26%

Non risponde

9%

Chi influisce nelle decisioni della Ue? I Paesi più potenti

43%

Le lobby finanziarie

37%

La burocrazia

12%

I cittadini

3%

Non risponde

5%

Se si facesse un referendum sull’euro cosa farebbe? Voterei di restare nell’euro

61%

Voterei di uscire dall’euro

22%

Sono indeciso

16%

Non risponde

1%

Quanta fiducia ha nell’Unione Europea? Molta

11%

Abbastanza

40%

Poca

36%

Nessuna

12%

Non risponde

1%

Fonte: rapporto Coldiretti/Ixe’


Gestione dipendenti: ci pensa il Portale del Socio Coldiretti

zione (piano colturale, portafoglio titoli, ecc.) e tenere traccia di tutti i pagamenti ricevuti, rendendo più semplici e sicuri i rapporti con gli enti che erogano i fondi comunitari. Il Fascicolo aziendale on line è al momento disponibile per gli agricoltori delle regioni “di competenza” dell’Organismo Pagatore Agea (Lazio, Puglia, Sicilia, Campania, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sardegna e Val d’Aosta) ma presto sarà esteso anche alle aziende delle regioni che si avvalgono di un proprio Organismo Pagatore Regionale. Tutti i servizi del Portale I due nuovi servizi vanno ad aggiungersi a quelli già disponibili, facendo del Portale del Socio Coldiretti un vero e proprio “cruscotto” per la gestione della propria azienda dal telefonino o dal

pc. Si va dal Quaderno di Campagna, che ti permette di registrare i trattamenti direttamente in campo, alla fatturazione digitale che ti offre la gestione digitalizzata delle fatture e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini, clienti e fornitori, direttamente collegato con le Imprese Verdi. Ma sul Portale ci sono anche l’agenda on line gratuita e personalizzabile che avvisa delle scadenze d’impresa, le notizie in anteprima e le informazioni sui nuovi bandi del Psr, il meteo, convenzioni riservate ai soci e molto altro. Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti. it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.

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ul Portale del Socio Coldiretti arriva il servizio di Gestione presenze, la nuova applicazione che permette di gestire in maniera semplice il lavoro dei dipendenti dell’azienda. Attraverso il servizio si possono registrare on line, sia da pc che da telefonino, le presenze e giustificare le eventuali assenze di ogni lavoratore. In particolare il software annoterà giorno per giorno il numero di ore effettuate da ciascun lavoratore subordinato, l’indicazione delle ore di straordinario e le eventuali assenze dal lavoro. Il tutto grazie a un meccanismo guidato, semplice e veloce. Per attivarlo bisogna registrarsi al portale del socio e rivolgersi poi al proprio ufficio Coldiretti per la personalizzazione. Controlla on line la tua domanda Pac Ma per gli agricoltori il portale del Socio Coldiretti offre da oggi anche il Fascicolo aziendale on line, un servizio totalmente gratuito, grazie alla collaborazione con Agea. Chi si registrerà sul portale del socio potrà monitorare lo stato di avanzamento delle domande Pac e Psr presentate, consultare tutti i dati relativi alla propria azienda così come conosciuti dalla Pubblica Amministra-

Applicazione

Il nuovo servizio “Gestione Presenze” è attivo sulla piattaforma online


Riso da amare, per il bene della Birmania e dell’Italia

“Rise to love”, Coldiretti Piemonte ha presentato il documentario denuncia

Iniziative

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l Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, Coldiretti Piemonte ha presentato il documentario denuncia per raccontare, attraverso le testimonianze dirette, la verità sulla situazione risicola della Birmania da dove, nell’ultimo anno, insieme alla Cambogia, sono arrivati in Italia 22,5 milioni di chili di riso. Un’anticipazione di “Rice to love” è stata mostrata davanti a una grande platea composta da un numeroso parterre di istituzioni, imprese e giornalisti e alla presenza del Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo. Il documentario nasce da un’idea e con il contributo di Coldiretti Piemonte ed è realizzato dal giornalista e regista Stefano Rogliatti con lo scopo di raccontare, attraverso le testimonianze dei protagonisti, il mondo della risicoltura in Birmania dove il riso è il comune denominatore che gioca un ruolo fondamentale sia come risorsa alimentare sia come merce di scambio. I 22,5 milioni di chili di riso Birmano e Cambogiano sono arrivati in l’Italia nonostante il nostro Paese sia il primo produttore europeo con 1,50 milioni di tonnellate, pari a circa il 50% dell’intera produzione continentale. Questo riso importato in Europa proviene da soprusi, violenze e sofferenze generate da interessi politici ed economici delle multinazionali: da qui il desiderio di indagare e scoprire cosa stia avvenendo veramente in Birmania. “Ho sposato l’idea di Coldiretti Piemonte ed il mio viaggio, nello scorso mese di luglio, è partito, grazie al supporto della Moses Onlus di Bologna, dall’est della Birmania – racconta Stefano Rogliatti – nel IDP camp (Internally Displaced People Camp) dove trovano rifugio i profughi del popolo Karen che da anni sta combattendo la propria guerra

Grazie a un finanziamento di Coldiretti, il regista Rogliatti è rimasto in Birmania, documentando, in modo anche rischioso e con oltre 10 ore di registrazione, la verità di quei luoghi e della situazione generata alle popolazioni dalle multinazionali e dai governi per l’indipendenza. Nella ex capitale Yangoon ho incontrato Matt Walton direttore del programma in Modern Burmese Studies al St Antony’s College dell’università di Oxford che mi ha parlato della situazione politica in Myanmar. Ultima tappa la città di Sittwe, nello stato del Rakhine: qui sono arrivato al confine con il Bangladesh, zona di estese coltivazioni di riso. Purtroppo, in Birmania non esiste

nessuna democrazia e l’esercito birmano ha distrutto interi villaggi appropriandosi dei terreni e lasciando la popolazione in estrema povertà e difficoltà poiché la loro unica fonte di sostentamento è proprio il riso”. “La risicoltura italiana sta vivendo un momento di grande crisi a causa delle importazioni a dazio zero dall’est asiatico ed il Piemonte, che è la regione italiana che ha i numeri maggiori a livello produttivo con 8 milioni di quintali di produzione, 117 mila ettari e quasi 1900 aziende, sta vivendo una situazione ormai insostenibile – commentano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Per questo è ora di denunciare concretamente cosa sta succedendo nei paesi dai quali proviene questo riso e il nostro documentario non si fermerà solo tra i confini nazionali, ma verrà inviato alla Commissione europea a Bruxelles proprio perché l’Unione Europea deve rendersi conto della situazione e smettere di favorire, con le importazioni, la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale. Tramite, anche, questo documento importantissimo continueremo le nostre battaglie per la difesa dell’economia dei nostri territori e delle nostre imprese del comparto risicolo”.

Contributi per l’apicoltura

Aperto il bando per attrezzature e nomadismo

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i sarà tempo fino al 15 gennaio 2019, per aderire al bando regionale per la concessione dei contributi all’apicoltura. Si possono pianificare e investimenti per attrezzature per l’apicoltura e/o per il nomadismo. Possono

partecipare al bando si gli apicoltori singoli che associati che abbiano sede legale in Piemonte. La dotazione finanziaria è di € 194.497,43. Per ulteriori informazioni contattare gli uffici di Coldiretti Asti, tel. n. 0141 380400.


55MILA GIOVANI AGRICOLTORI, 8 italiani su 10 ITALIA LEADER UE Un’immagine dell’Assemblea di Giovani Impresa Coldiretti Asti tenutasi nell’aprile scorso che testimonia la partecipazione giovanile

stodi che hanno salvato 311 prodotti e razze animali dal rischio di estinzione grazie ai sigilli di Campagna Amica che è under 40. Il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Lo dimostra il fatto che oltre otto italiani su dieci (82,1%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura con la percentuale che sale addirittura all’86,2% se si considerano i soli genitori laureati, secondo un’analisi Coldiretti/Censis, dalla quale emerge anche che appena il 5,4% delle mamme e dei papà sarebbe contrario a vedere il figlio in campagna mentre il restante 12,5% non prende posizione. Non è un caso se questo profondo mutamento culturale si sia tradotto anche nelle scelte relative

al percorso scolastico. Negli ultimi sette anni, gli studenti italiani hanno preso d’assalto la facoltà di Agraria che fa registrare un aumento del 14,5% delle iscrizioni, in netta controtendenza nello stesso periodo al calo generale del 6,8% degli universitari che sono scesi costantemente negli anni fino ad arrivare ad appena 1,67 milioni nel 2017/18, secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’Anvur, l’Istituto nazionale deputato alla valutazione della ricerca scientifica e dell’università italiana. Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita accanto al numero crescente di quanti hanno scelto di raccogliere il testimone dei genitori, la vera novità rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione. Secondo una analisi della Coldiretti/Ixè, tra queste new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima.

Tendenze

n controtendenza alla disoccupazione giovanile, cresce del 5% nel 2018, il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35. Evidentemente cercano e vedono, nel Made in Italy, nuove ed interessanti prospettive di futuro, dai campi alla tavola, portando l’Italia al vertice in Europa per numero di aziende condotte da giovani. Il dato emerge da un’analisi di Coldiretti, relativa al primo semestre 2018, presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio dove è stato aperto il “Salone della creatività Made in Italy” in occasione della consegna dei premi per l’innovazione Oscar Green che evidenzia la forte attrattività del settore per le nuove generazioni. L’Italia, con 55mila imprese agricole condotte da under 35, è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna, dove il 70 per cento delle imprese giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Senza dimenticare l’impegno a difesa della biodiversità con il 25% degli agricoltori cu-

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sognano per i figli un futuro in campagna


Gli Oscar dell’agricoltura italiana Tante novità: pelati di mare, agri-bibite, case di paglia e tappeti green per amici a quattro zampe

Concorso

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opo la fantastica notte degli Oscar piemontesi, con i due astigiani Marco Francesconi di Moasca e Maria Paola Merlo di Agliano protagonisti, nell’incantevole cornice del Forum di Cernobbio, si sono tenute le finali nazionali del premio Oscar Green. Da chi ha lanciato il Beewellness l’esperienza unica di essere un’ape e trascorrere momenti indimenticabili tra le cellette dell’arnia a chi ha inventato il primo pomodoro sottomarino adagiando i San Marzano in vasetti riempiti di acqua di mare, da chi costruisce vere e proprie case di paglia bio di grano Senatore Capelli a chi produce il primo aceto di kaki realizzato ad arte secondo la tradizione millenaria dell’estremo oriente o ha inventato la rivoluzionaria idea del tappeto green per gli amici a quattro zampe. ECCO TUTTI I VINCITORI DEGLI OSCAR 2018 Di seguito, suddivisi per le varie categorie, tutti i finalisti nazionali di Oscar Green 2018, fra questi anche Maria Paola Merlo di Agliano Terme, con la sua biocosmesi allo squalene, un estratto dagli scati della birra prodotta nell’azienda agricola della mamma, Silvia Castagnero.

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CATEGORIA SOSTENIBILITA’ • LA CASA DI PAGLIA di Luisa Cabiddu - Sardegna • IL TAPPETO GREEN A QUATTRO ZAMPE di Enrico e Luca de Marchi Friuli Venezia Giulia • IL NUOVO BUSINESS DELLA CANAPA di Claudio Natile - Puglia CATEGORIA CREATIVITA’ • ARRIVA IL PRIMO ACETO DI KAKI

Matteo Andreatti con il Bee wellness

Matteo Bacci, la Bio cosmetica antispreco

Maria Paola Merlo nel suo laboratorio

Il Pomodoro sottomarino di Paolo Ruggiero

Marco Francesconi nell’azienda agricola di Moasca

di Eleonora Farinazzo - Veneto • COLORI NATURALI ANTI ALLERGIE di Sandra Quarantini - Marche • L’AGRI BIBITA DI CLEMENTINE di Glauco Gallo - Calabria CATEGORIA IMPRESA3. TERRA • IL BEEWELLNESS CONTADINO di Matteo Andreatti - Trentino Alto Adige • IL CONTADINO IN CASA di Giorgia Pontetti – Lazio • IL GRANDE FRATELLO DELLE LUMACHE di Nicola Urciuolo – Campania CATEGORIA CAMPAGNA AMICA • L’AGRIBIRRA TERREMOTATA di Claudio Lorenzini – Lazio • ARRIVA IL PRIMO POMODORO SOTTOMARINO di Paolo Ruggiero Campania

• SALSICCE FAI DA TE di Davide Nava – Lombardia CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE • SFUGGE A TERRORISTI PER L’ARCA DI NOE’ di Jeffery Eromosele Osoiwanlan - Marche • IL VINO FATTO IN PARADISO, LA VITA CONTINUA di Alvaro PecorariFVG • LA VELA SOCIALE SOLCA LA LAGUNA di Sibylle Righetti - Veneto CATEGORIA FARE RETE • LA BIOCOSMETICA ANTISPRECO DEL TENORE di Matteo Bacci – Toscana • IL PORCETTO E L’AGNELLO ANTICRISI di Emanuele Salis – Sardegna • BIOLIO PER CAPELLI DA SCARTO BIRRA di Maria Paola Merlo - Piemonte


Il Wi-Fi nell’agricoltura di precisione: la piattaforma iXemWine

L’agricoltura moderna è caratterizzata da un’evoluzione comune ad altri processi produttivi: trae beneficio dall’innovazione tecnologica per introdurre maggiore precisione e ottimizzare le risorse lavorative. Rispetto ai settori manifatturiero e terziario, in quello primario l’introduzione di tecnologia non si traduce solo in meccanizzazione di produzione e standardizzazione di prodotto, ma anche in maggiore padronanza delle pratiche colturali. In effetti, la conoscenza delle esigenze biologiche, chimiche, fisiche delle piante e del suolo, trova declinazione in una più pervasiva sostenibilità del processo e naturalità del bene. In questo contesto, l’agricoltura di precisione rappresenta la declinazione in campo di un insieme di pratiche colturali tecnologicamente avanzate. L’ingegneria meccatronica e la robotica contribuiscono a questa scienza con macchine a guida autonoma e strumenti per applicazioni e dosaggi selettivi, con conseguente maggiore efficacia dei processi. L’ingegneria informatica e delle telecomunicazioni contribuiscono con nuovi e sempre più avanzati dispositivi per la raccolta e trasmissione dei dati, attraverso il telerilevamento, la sensoristica, l’Internet delle cose, aumentando la capillarità e fruibilità della conoscenza. Di conseguenza, la tecnologia genera informazioni utili per comprendere il processo produttivo, interpretare i fenomeni alla base dello sviluppo, e pianificare le azioni colturali, sia nella fase di conduzione quotidiana, sia nella gestione delle emergenze. La raccolta di dati è aiutata da sensori sempre più piccoli, efficienti e a basso consumo energetico, da droni e da satelliti dai costi sempre più accessibili. L’interpretazione è facilitata

Il dispositivo sensore sviluppato dagli iXem Labs

dalla possibilità di memorizzare le informazioni su Internet e di elaborarle con strumenti di simulazione avanzata. La pianificazione colturale è resa efficiente e sostenibile dalla possibilità di meccanizzare i processi applicativi. Telecomunicazioni e agrome-teorologia Da anni l’agrometeorologia rappresenta lo strumento più efficace per la pianificazione della lotta fitosanitaria e la prevenzione dei danni generati dai cambiamenti climatici. Conoscere i dati meteorologici significa avere la possibilità di effettuare previsioni microclimatiche, fondamentali per prevedere con sufficiente anticipo l’insorgenza di malattie e di agenti infettivi. Questo permette azioni più efficaci e soprattutto mirate alle sole zone interessate dalle infezioni. Un tempo l’acquisizione dei dati meteo avveniva mediante centraline meccaniche, statiche, di grandi dimensioni e soprattutto non connesse. Una volta raccolti, i dati venivano elaborati mediante carte sinottiche, sulla base delle quali si costruivano le previsioni. Successivamente si sono adottati sistemi di acquisizione robusti, certificati e durevoli, dotati di trasmissione autonoma verso un server remoto, dove lo stesso dato era memorizzato e analizzato da mo-

delli matematici abbinati a potenti sistemi di calcolo. Purtroppo l’inserimento della componente trasmissiva ha aumentato i consumi energetici, per cui le centraline meteo tradizionali sono cresciute di dimensioni e complessità, dotate di modem con schede telefoniche, alimentati da sistemi energetici autonomi formati da pannelli solari e batterie. Ulteriore criticità è rappresentata dal divario digitale in cui versa la campagna, dove la disponibilità di copertura radiotelefonica non è sempre garantita. Inizialmente la tecnologia delle telecomunicazioni ha risposto a questa esigenza dematerializzando la centrale meteorologica tradizionale, prevedendo la possibilità di staccare i sensori dal corpo principale, collegandoli con reti Wi-Fi. A questo modo era possibile posizionare il corpo centrale in zone dove il segnale telefonico era presente, demandando la raccolta dati dai sensori a collegamenti locali, pur limitati a una distanza massima di 500-800 metri in linea di vista. Ogni singolo sensore doveva purtroppo essere dotato di pannello solare e batteria autonomi, pur di dimensioni ridotte rispetto a quello del corpo a monte.

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Il progetto iXemWine: nuove frontiere nell’Internet delle Cose Negli ultimi due anni diversi tentativi sono stati fatti per superare le criticità precedentemente descritte. Parleremo qui del progetto accademico iXemWine, rappresentativo di un’applicazione tecnologica che si sta diffondendo, in relazione alla necessità di superare il divario digitale che affligge le campagne. La piattaforma iXemWine, sviluppata dagli iXem Labs del Politecnico di Torino, fa uso dell’innovativo paradigma “Low-Power-Wide-AreaNetwork” (LP-WAN), che consiste

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L’agricoltura di precisione

Tecnologie applicate

Gli iXem Labs del Politecnico di Torino propongono collegamenti radio multi chilometrici


Tecnologie applicate numero 10 - 2018

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nell’utilizzo di dispositivi in grado di effettuare collegamenti radio multi chilometrici e caratterizzati da consumi energetici bassissimi. Il sistema sfrutta frequenze radio non licenziate, quindi non presenta i costi dettati dalla necessità di usare schede telefoniche integrate negli apparati. I primi esperimenti, eseguiti nelle campagne del Monferrato, hanno da subito dimostrato la fattibilità del progetto, arrivando ad ottenere, collocando il ricevitore in punti strategici, collegamenti radio stabili anche a 40 Km di distanza. Queste prestazioni sono dovute all’uso di apparati radio estremamente sensibili, in grado di operare anche in assenza di linea di vista. L’unica limitazione è data dalla bassa quantità di dati trasportabili nei collegamenti radio (bit rate), che tuttavia risulta essere assolutamente compatibile ed in linea con gli standard delle tipiche applicazioni di Internet delle Cose, in particolar modo in ambito agricolo. Utilizzando dispositivi caratterizzati dalle prestazioni descritte, è stato possibile costruire una rete indipendente dalle reti tradizionali, dove un numero limitato di punti di ascolto (chiamato Gateway nella terminologia delle reti LP-WAN) sono sufficienti per raccogliere dati da microsensori (Fig. 1). I sensori risultano così estremamente compatti, facili da spostare a seconda delle necessità, economici e addirittura in grado di operare per tre anni usando due comuni batterie stilo. Non necessitando di particolare manutenzione, possono essere collocato direttamente in vigna offrendo la possibilità di misurare diversi parametri ambientali: • Bagnatura fogliare (su entrambi i lati della foglia) • Temperatura e umidità dell’aria • Temperatura e umidità del suolo • Quantità di piogge cadute al suolo • Direzione e velocità del vento • Intensità della radiazione solare I punti di ascolto si occupano quindi di inviare tutto il traffico su Internet, il quale verrà finalmente memorizzato e processato dalla piattaforma cloud iXemWine.

La piattaforma Web è caratterizzata da un’interfaccia grafica sviluppata nell’ottica dei principi di usabilità e accessibilità del software, con lo scopo di risultare il più semplice possibile da usare e al contempo essere fruibile anche su dispositivi mobile. Gli utenti del sistema possono accedere allo storico completo delle misure e le analisi effettuate dai propri dispositivi, oltre che alle svariate funzionalità accessorie offerte dalla piattaforma in costante evoluzione,

senza essere obbligati a pagare nessun tipo di abbonamento. Un classico caso d’uso dell’applicazione consiste nel monitoraggio della bagnatura delle foglie, la cui conoscenza risulta strategica ai fini della prevenzione dalle fitopatologie come la Peronospora e l’Oidio. Di seguito nella Fig. 2 si può vedere l’andamento della bagnatura rilevata nel campo sperimentale allestito presso i Poderi Boscarelli a Montepulciano durante l’arco di una giornata.

Fig. 2 - Grafico di Bagnatura Fogliare misurata in Montalcino

Il grafico mostra, con relativa percentuale, il periodo di tempo trascorso durante il quale la foglia risultava bagnata. Di notevole interesse risulta anche

osservare il diverso andamento della bagnatura sui due lati della foglia, potenziale vettore di infezione, in quanto spesso il lato inferiore rimane bagnato per più

Fig. 3 - Grafico di correlazione tra temperatura e punto di rugiada misurati in Montalcino


Per cercare di abbattere ulteriormente il divario digitale, la piattaforma promuove un’economia di rete tra le aziende limitrofe, permettendo agli utenti iscritti di visualizzare non solo le rilevazioni effettuate dai propri sensori, ma anche entro certi limiti, i dati più recenti di tutti i sensori delle aziende vicine.

Questo risulta utile, ad esempio, nel caso in cui si voglia consultare un pluviometro installato nelle immediate vicinanze, oppure dividere l’acquisto di un nuovo apparato tra due aziende confinanti. In aggiunta, l’accesso a dati di sensori di altre aziende, consente di monitorare i parametri anche a livello più comprensoriale per determinare la differenza di condizioni tra due punti d’ascolto all’interno della stessa zona di produzione. In effetti, il sistema risulta altamente scalabile e flessibile, permettendo ad ogni utente di scegliere la configurazione che meglio si applica alla propria situazione.

tecnologia ha raggiunto il mondo dell’agricoltura, rispetto ad altri settori, si registra, soprattutto in ambito ICT, un crescente interesse, trasversale ad ogni ambito produttivo. La presa di coscienza che questo tipo di tecnologia possa offrire un effettivo valore aggiunto sia per la qualità del prodotto finale, sia per l’ottimizzazione dei processi produttivi, ha fatto sì che il mercato si mostri estremamente recettivo in merito a tali argomenti.

Conclusione A dispetto del ritardo con cui la

Articolo redatto da: Paolo Cielo, Giovanni Paolo Colucci, Mattia Poletti, Daniele Trinchero, “iXem Labs – DET Politecnico di Torino”

Coldiretti Asti ha predisposto un servizio per la diffusione delle notizie in tempi rapidi e puntuali. Per essere sempre informati sugli adempimenti, le scadenze, le opportunità inerenti l’attività delle imprese agricole, Coldiretti divulgherà le notizie tramite e-mail e/o SMS telefonici. Si tratta di un’opportunità per essere sempre aggiornati e tenere sotto controllo la propria azienda, dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico. Per aderire all’iniziativa e ricevere quindi le notizie è sufficiente compilare e restituire il presente modello agli uffici Coldiretti.

Tecnologie applicate

La sperimentazione in Montepulciano è stata condotta per tutta la durata della stagione 2018, permettendo di accumulare una quantità di dati, che potrà anche essere studiata in futuro per cercare di meglio comprendere l’andamento delle stagioni passate, e creare una base di conoscenza dei singoli vigneti utile a definire strategie vincenti per la lotta alle fitopatologie.

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Io sottoscritto ___________________________________________Indirizzo_____________________________________ Settore produttivo di interesse______________________________________ desidero ricevere l’invio delle informazioni divulgate da Coldiretti Asti inerenti i vari argomenti di interesse per la propria impresa agricola, tramite:

e-mail all’indirizzo:-________________________________________

SMS al telefono di cellulare: _______________________________

esprime il consenso

nega il consenso

al trattamento dei dati personali nei limiti e nei modi previsti dall’informativa specificatamente ai punti 1, 2 lettera B) dell’informativa (somministrazione del servizio richiesto; esecuzioni degli obblighi correlati al servizio erogato). Ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679, l’interessato, ricevuta e letta l’informativa,

esprime il consenso

nega il consenso

al trattamento dei dati personali nei limiti e nei modi previsti dall’informativa specificatamente al punto 3 lettera B) dell’informativa (invio informazioni ,tecnico burocratico economico aziendale riguardante settore agricolo, erogate da Coldiretti Asti). Letto, confermato e sottoscritto. _______________________, lì ____/____/_____

Firma

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Sottoscrivendo il presente documento dichiara di essere consapevole che la sottoscrizione del modulo di adesione al servizio informativo sopra citato costituisce per Coldiretti Asti, in qualità di Titolare, autorizzazione al trattamento per fini istituzionali dei dati personali e degli eventuali dati particolari, previsti dall’art. 9, paragrafo 1, del Reg. (CE) 27 aprile 2016, n. 2016/679, in essa contenuti o acquisiti. Coldiretti Asti garantisce la massima riservatezza sui dati forniti, che saranno esclusivamente utilizzati per comunicazioni sui servizi offerti, comunicazione agli Enti competenti e per le elaborazioni amministrative, anche in forma automatizzata. L’informativa fornita da Coldiretti ai sensi dell’art. 13 Reg. (CE) 27 aprile 2016, n. 2016/679 è anche disponibile e consultabile presso la segreteria. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679, l’interessato, ricevuta e letta l’informativa,


Spandimento dei liquami zootecnici in ZVN Occhio al bollettino emesso ogni lunedi e giovedi sulle pagine web della Regione

Zone vulnerabili ai Nitrati

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Regione Piemonte, con la Determinazione Dirigenziale n. 1055/2016, in relazione al divieto della durata complessiva di 90 giorni (di cui 60 giorni consecutivi a decorrere dal 01 dicembre e ulteriori 30 giorni, anche non continuativi, da applicarsi nei mesi di novembre e febbraio) riguardante lo spandimento di liquami e materiali ad esso assimilati nelle zone designate come vulnerabili da nitrati (di cui al Regolamento 10/R del 2007), ha introdotto un sistema che attraverso la pubblicazione di un bollettino bisettimanale consente di superare parzialmente tale limitazione; il bollettino viene emesso ogni lunedì e giovedì sulle pagine web regionali. Nello specifico viene prevista la possibilità, sulla base dell’andamento climatico e delle condizioni pedologiche, di interrompere il periodo di divieto nel corso dei mesi di novembre e febbraio (divieto della durata complessiva di 30 giorni

anche non continuativi). Anche quest’anno dal 1° novembre, in ZVN, riparte il bollettino per lo spandimento dei liquami zootecnici. Il bollettino, che permette alle aziende una buona flessibilità gestionale nel rispetto dei suoli e delle risorse idriche, opera nei mesi di novembre e febbraio, ed è valido per i soli liquami zootecnici e i materiali assimilati come definiti dal Regolamento regionale 10/R/2007 (tra cui i digestati classificati reflui), quando sono distribuiti sui terreni con coltura in atto oppure sui residui colturali; la valutazione della possibilità o meno di distribuire viene svolta due volte alla settimana dagli uffici regionali per grandi macroaree, sulla base delle caratteristiche dei suoli, del grado di saturazione idrica raggiunto e delle previsioni meteo. Il bollettino non è valido per il digestato classificato sottoprodotto, per il quale vige un divieto fisso allo

spandimento tra il 1 novembre e il 28 febbraio. Sull’intero territorio regionale è in ogni caso vietato l’utilizzo agronomico di qualsiasi matrice non palabile nel periodo dal 1 dicembre al 31 gennaio. Il bollettino segnala inoltre se in uno o più Comuni siano attivi i vincoli del protocollo antismog, che in caso di ripetuti superamenti dei valori di polveri sottili prescrive tra l’altro anche un divieto allo spandimento in campo delle matrici organiche non palabili (attività che generando perdite di ammoniaca è tra le fonti di PM10). Si ricorda che, anche con semaforo antismog attivato, è sempre possibile procedere alle distribuzioni in campo qualora si utilizzino macchine interratrici o, sulle superfici inerbite, distributori rasoterra in bande. Si riporta il prospetto riassuntivo sui vincoli allo spandimento durante il periodo invernale, stagione 2018/2019.

PERIODI DI SOSPENSIONE DELLO SPANDIMENTO VIGENTI NELLA STAGIONE INVERNALE 2018/2019 IN ZONA VULNERABILE

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Refluo Materiali Palabili Letame distribuito sui prati (permanenti o avvicendati) Ammendante compostato (N totale < 2.5% sul secco, N ammoniacale max 15%) Letame distribuito su altri terreni; Materiali assimilati ai letami * Concimi contenenti azoto Altri ammendanti organici; Digestato classificato sottoprodotto Pollina essiccata (> 65% ss) Materiali non palabili Liquami, Materiali assimilati ai liquami **, Acque reflue - distribuiti su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) oppure su terreni con residui colturali ed in preparazione di una seminaprimaverile anticipata

Periodo vietato

Durata del divieto (gg)

15 dic-15 gen

30

15 nov-15 feb

90

1 nov – 28 feb

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sulla base di bollettni bisettmanali:1 – 30 nov, e dal 1 feb in poi, fino acompletamento di 30 gg. totali 1 dic – 31 gen 1 nov – 28 feb

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Liquami, Materiali assimilati ai liquami **, Acque reflue - distribuiti su suolo nudo 120 Digestato classificato sottoprodotto *materiali assimilati ai letami= lettere esauste degli allevamenti avicunicoli; deiezioni avicunicole anche non mescolate a lettera rese palabili da processi di disidratazione (naturali o artificiali,svolti all’interno o all’esterno dei ricoveri); frazioni palabili risultanti dal trattamento dei reflui zootecnici; digestati palabili assimilati ai reflui zootecnici ai sensi della DGR 64-10874 del 2009. **materiali assimilati ai liquami= liquidi di sgrondo dei materiali palabili e dei foraggi insilati; deiezioni avicunicole non mescolate a lettera; frazioni non palabili risultanti dal trattamento dei reflui zootecnici; digestati non palabili assimilati ai reflui zootecnici ai sensi della DGR 64-10874 del 2009; acque di lavaggio di strutture, attrezzature ed impianti zootecnici, se mescolate ad efluenti zootecnici e qualora destinate ad utilizzo agronomico. FUORI ZONA VULNERABILE Refluo Periodo vietato Durata del divieto (gg) Materiali palabili nessuno 0 Materiali non palabili 1 dic – 31 gen 60


Cimice asiatica: ospite non gradito È pronto a svernare nelle nostre abitazioni. Come comportarsi?

che ha consentito di allertare tempestivamente gli operatori e di intervenire nei periodi di massimo rischio, riducendo così i danni a livelli accettabili. Infatti la lotta diretta con insetticidi per la protezione delle colture, se non opportunamente mirata in base anche all’osservazione diretta o con l’ausilio di trappole di monitoraggio, non risulta agevole né risolutiva sia per il fatto che non tutte le sostanze attive risultano efficaci sia per la necessità di rispettare gli intervalli di sicurezza dei formulati usati e infine per la elevata mobilità degli adulti e anche degli stadi giovanili di questa specie. È inoltre possibile che un certo ruolo per il suo contenimento lo possano giocare sia il graduale adattamento di limitatori naturali presenti nel nostro territorio che, seppur lentamente, imparano a riconoscere e quindi ad alimentarsi a spese di questo insetto, sia le condizioni climatiche stagionali sfavorevoli che si possono verificare nel periodo di fuoriuscita dai ricoveri invernali. Cosa fare? Considerato che si tratta di un insetto particolarmente dannoso, oltre che per le colture agrarie, anche per orti e frutteti famigliari, è utile eliminare gli adulti che cercano riparo negli edifici proprio in questo periodo. Ogni femmina che sopravvive all’inverno può,

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coltivazioni Come risulta innocua per le persone o gli animali domestici, al contrario la cimice arreca ingenti danni a quasi tutte le colture arboree ed erbacee; infatti oltre alle vistose deformazioni che provoca sui frutti, l’immissione della sua saliva conferisce un sapore sgradevole alla parte colpita. In Piemonte i danni maggiori sono segnalati su alcune varietà di pero e sul nashi (pero giapponese), su nettarine e ciliegie, diverse varietà di mele e anche su actinidia. In alcune aree corilicole gli attacchi determinano alti livelli di cimiciato nelle nocciole. In campo orticolo i danni interessano soprattutto le coltivazioni di peperone, mentre tra le colture estensive i danni maggiori si registrano su soia e in minor misura su mais di secondo raccolto. Su giovani pioppi si registrano fessurazioni corticali. Nei comparti sopracitati in alcuni casi i danni possono essere molto ingenti determinando a volte la perdita dell’intero prodotto. Come già accennato, nel corso del 2018 si è assistito, almeno per le specie orticole e frutticole, a una presenza inferiore rispetto all’anno precedente. Questo grazie anche al grande sforzo comune messo in atto dalle diverse strutture Uno spiegamento di forze

Assistenza tecnica

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in dal 2013, anno della prima segnalazione dell’insetto nell’areale piemontese, abbiamo dovuto nostro malgrado rassegnarci a condividere le nostre abitazioni, per tutto il periodo invernale, con un ospite non gradito: la cimice asiatica (Halyomorpha halys). Si sperava che la minor presenza in campo registrata nel 2018, che ha determinato fortunatamente un conseguente minor danno alle colture, si traducesse in una ridotta presenza della popolazione nei ricoveri invernali. Invece nella prima decade di ottobre si è assistito ad una vera invasione dell’insetto che ha nuovamente occupato le zone più inattese delle abitazioni come mansarde e sottotetti, cassonetti delle tapparelle, ripostigli e così via: infatti proprio in questi ambienti protetti la cimice trascorre la stagione fredda, allo stadio di adulto. In primavera, al primo innalzamento termico, abbandona questi rifugi per portarsi sulla nuova vegetazione dove si alimenta e si riproduce, continuando così il suo ciclo biologico. Da anni eravamo abituati a osservare in autunno le intrusioni nelle abitazioni della cimice verde (Nezara viridula), ma ormai questa specie è stata ampiamente superata per numero di esemplari e territori colonizzati da questa nuova cimice esotica. Spesso questi insetti a partire dall’autunno si ritrovano in numero elevato sia sulle pareti esterne degli edifici, soprattutto se esposte a sud, sia dentro le abitazioni, formando a volte ammassi di centinaia o migliaia di esemplari, in modo particolare in ambienti riparati come verande, sottotetti, ecc. Non sono pericolosi per le persone, ma arrecano fastidio se presenti in numero elevato ed inoltre emanano un odore particolarmente sgradevole se vengono disturbati o schiacciati. I danni della cimice asiatica alle


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nell’anno successivo, deporre qualche centinaio di uova da cui si svilupperanno gli stadi della nuova generazione. Per tale ragione tutte le azioni svolte anche dal singolo individuo e finalizzate al controllo di questo insetto possono, sommate fra loro, condurre ad una riduzione della popolazione, arrecando un beneficio per la stagione successiva. A tale scopo, prima che la cimice entri nelle abitazioni, risulta efficace collocare dei pannelli di legno o cartone sui quali spalmare della colla in modo che l’insetto resti intrappolato (l’eventuale aggiunta di un feromone ne amplifica ulteriormente l’azione: vedi foto), o semplicemente, per prevenire l’invasione delle abitazioni, allestendo dei ricoveri artificiali da posizionare all’esterno degli edifici utilizzando scatole di cartone con stracci oppure coperte, sacchi di juta o cartone ondulato. Nel caso invece le cimici si trovassero già all’interno dell’abitazione, si potrà procedere alla loro cattura tramite un aspirapolvere, provvedendo poi a un corretto smaltimento del sacchetto con gli esemplari raccolti. A scopo preventivo si possono apporre alle finestre zanzariere o sigillare eventuali fessure in modo da

impedire l’accesso alle abitazioni. Nel caso invece si trovassero in edifici non adibiti ad abitazione, come magazzini e garage, è possibile utilizzare insetticidi autorizzati per disinfestazioni in ambito domestico e civile. Per ogni informazione e segnalazione rivolgersi a: • piemonte.fitosanitario@regione.piemonte.it • amministrazione@agrion.it

Questo articolo è un sunto di una nota dell’ottobre 2018 redatta dalla Regione Piemonte, Assessorato Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca - Direzione Agricoltura - Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici, e da Agrion, Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese

Piante da premio ai Vivai Roveta di Bubbio 200 mila piantini varietà tonda trilobata a disposizione dei clienti

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’azienda agricola vivaistica “Vivai Roveta” di Bubbio ha ottenuto un prestigioso riconoscimento nell’ambito del Flormart, il Salone Internazionale del Florovivaismo, Architettura del Paesaggio e Infrastrutture Verdi, tenutosi dal 19 al 21 settembre a Padova. Su centinaia di concorrenti, Ernesto Roveta, titolare di Vivai Roveta e da sempre impegnato nella produzione di piantini certificati di nocciola tonda gentile trilobata, ha ottenuto la menzione speciale del Premio Flormart 2018 per la sezione Vivaismo e Floricoltura. Nella fotografia Ernesto Roveta con il premio ricevuto, esposto nel corso della recente fiera di Castellero.

AGEVOLAZIONE PIANTINI Oltre al premio di Padova, i Vivai Roveta potrebbero avere anche un altro primato, quello della disponibilità immediata di piantini nella pregiata varietà Tonda gentile trilobata di cui Ernesto Roveta alleva partendo dalla certificazione del DNA. Nei vivai di Bubbio sono infatti disponibili in pronta consegna ben 200.000 piante, di uno, due e tre anni, anche in vaso (fitocella) per l’impiantamento meccanico in ogni periodo dell’anno. Tra l’altro, Ernesto Roveta vende a condizioni particolarmente agevolate, come ad esempio il versamento della sola Iva al ritiro dei piantini con dilazioni fino a tre anni senza interessi.

Ernesto Roveta con il premio Flortmart 2018 esposto alla recente fiera di Castellero


Borsa di studio Vastadore: 4 premiati Ad ognuno l’assegno Coldiretti di 750€ per aver ottenuto il diploma con 100/100

mio con umiltà e di affrontare il loro futuro con la stessa umiltà, perchè la giusta umiltà sarà l’unico strumento per contrastare le tante difficoltà che inevitabilmente incontreranno durante la vita lavorativa”. La cerimonia di consegna delle Borse di studi, ha visto la funzione religiosa celebrata dal Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Asti, don Francesco Cartello, ovviamente alla presenza della famiglia Vastadore, con l’intervento della sorella Serena, e i ricordi del presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio, del preside dell’istituto scolastico, Renato Parisio, della vice presidente del Consiglio regionale, Angela Motta, del Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, e del Vice Sindaco di Isola d’Asti, Mirko Grieco.

Nel coordinare gli interventi il professore Erildo Ferro ha anche sottolineato come questa borsa di studi possa rappresentare una bellissima testimonianza per i giovani affinchè possano lasciare un’impronta nel loro percorso scolastico e nella loro vita, come per altro ha lasciato Paolo nella sua intensa ma tragicamente breve esistenza. Molti apprezzamenti anche per la costante crescita (anche in termini di iscritti) dell’Istituto Penna e dei sui ragazzi. Per i primi sette anni la Borsa di Studi Vastadore è andata a un solo studente, poi in questi ultimi due anni c’è stato un salto di qualità: l’anno passato furono assegnate tre borse di studi e quest’anno addirittura quattro studenti hanno superato i 100 centesimi.

I vincitori delle 9 edizioni: 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Daniele Longo di Asti Fabio Tinelli di Cortanze Giovanni Picollo di Costigliole d’Asti Valeria Candelo di Villanova d’Asti Stefano Graziano di Isola d’Asti Debora Marucco di Piea Ilaria Poncini di Calliano

2017 2018

Vittoria Vallana di Asti Letizia Laustra di Castell’Alfero Simone Matta di San Paolo Solbrito Simona Rabino di Roatto Alessia Zappa di Asti Umberto Bosso di Cunico Diego Venturi di Portacomaro

Ricorrenza

I vincitori della Borsa di Studi, Simona Rabino di Roatto, Alessia Zappa di Asti, Umberto Bosso di Cunico, Diego Venturi di Portacomaro, con il preside Renato Parisio, il presidente Coldiretti Marco Reggio, la sorella e la mamma di Paolo Vastadore

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Sono i fantastici 4, ad aggiudicarsi la Borsa di Studi Paolo Vastadore, per aver superato la maturità di agrotecnico con 100/100”, ha presentato così, Erildo Ferro professore alle medie dell’indimenticato tecnico Coldiretti cui è stata dedicata per il nono anno consecutivo la borsa di studi. Sabato scorso all’Istituto Tecnico “G.Penna” di Asti, Simona Rabino di Roatto, Alessia Zappa di Asti, Umberto Bosso di Cunico, Diego Venturi di Portacomaro, hanno ricevuto, ognuno, da parte di Coldiretti Asti, un assegno di 750 euro. Un ottimo viatico per il proseguimento della loro formazione scolastica e il migliore dei modi per onorare anche quest’anno la memoria di Paolo Vastadore, già studente del Penna e tragicamente scomparso, il 19 gennaio 2010, all’età di 27 anni, in un incidente stradale mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. “Per me, che ho potuto apprezzare Paolo come tecnico nella mia azienda agricola – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – è una giornata piena di sentimenti, anche perchè il suo ricordo è ancora ben presente anche fra i suoi colleghi, i suoi compagni di scuola, i suoi amici e fra tutti coloro che l’hanno conosciuto. Voglio augurare a questi quattro giovani che si sono fatti onore nel loro percorso scolastico, di avere altrettanto successo nel loro eventuale ulteriore percorso formativo e nella vita lavorativa. Voglio, però, anche sottolineare come Paolo Vastadore fosse un ragazzo estremamente intelligente e che nonostante la sue grandi doti e capacità sapesse relazionarsi con grande umiltà e disponibilità. Mi permetto quindi di suggerire ai nostri quattro ragazzi di ritirare questo pre-


24 novembre: dona la spesa a chi è povero I giovani Coldiretti aderiscono alla 22a Colletta Alimentare

Solidarietà

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entiamo come rivolto anche a noi e al nostro operare il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale dei Poveri 2018. Per questo lo proponiamo come strumento di riflessione a tutti coloro che parteciperanno alla Colletta Alimentare, che si svolgerà il 24 novembre in tutti i supermercati d’Italia: “Che cosa esprime il grido del povero se non la sua soff erenza e solitudine, la sua delusione e speranza? La risposta è una partecipazione piena d’amore alla condizione del povero. Probabilmente, è come una goccia d’acqua nel deserto della povertà; e tuttavia può essere un segno di condivisione

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to personale di quanti ascoltano il loro grido. Il grido del povero è anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato”. Facendo nostro questo invito di

papa Francesco, la giornata della Colletta Alimentare intende essere un gesto concreto per sostenere la speranza dei poveri.

UN APPELLO PER SABATO 24 NOVEMBRE

i svolgerà anche sul territorio astigiano sabato 24/11/2018, con il coinvolgimento di circa 120 negozi e supermercati, con un fabbisogno di almeno 600 volontari e 30 automezzi. Giornata impegnativa che può accadere

numero 10 - 2018

per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello o di una sorella. Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimen-

solo con l’adesione delle persone che si recano nei negozi e decidono di donare alimenti, ma anche con una capillare e organizzata presenza di volontari e automezzi ! Facciamo un appello a tutti di considerare la possibilità di par-

tecipare, come volontari (anche solo per un’ora), come trasportatori con automezzo, oppure più semplicemente acquistando alimenti a lunga scadenza da consegnare ai volontari presso uno dei supermercati aderenti.

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Pensione supplementare alla vecchiaia o all’anzianità raggiunto il diritto ad una pensione principale (di vecchiaia o anzianità), possono anche usufruire di una seconda pensione calcolata con criteri di natura contributiva per i versamenti effettuati presso la Gestione separata INPS; il diritto a tale ulteriore pensione si matura anche avendo versato un solo mese di contribuzione al compimento dell’età pensionabile per la vecchiaia. La decorrenza della pensione supplementare è fissata per legge dal mese successivo a quello di presentazione della domanda per cui diviene particolarmente importante verificare preventivamente il diritto al fine di non perdere alcuna mensilità.

Gli operatori del Patronato Epaca hanno da tempo approfondito le questioni attinenti tali pratiche e sono in grado di valutare, calcolare e consigliare nel migliore dei modi i soggetti interessati dopo aver visualizzato l’estratto contributivo sul sito internet dell’INPS. A seguito dello sviluppo di una specifica procedura informatica, l’operatore Epaca è in grado di indicare in anticipo l’esatta cifra che sarà liquidata dall’ente previdenziale. Invitiamo tutti i soggetti interessati a rivolgersi agli uffici di zona e provinciali della Coldiretti dove troveranno personale qualificato del Patronato Epaca in grado di fornire la miglior consulenza possibile in materia.

Malattie professionali in agricoltura Consulenza medica gratuita all’EPACA

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el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Grazie ad una qualificata consulenza medico-legale, il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare

richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che riten-

gono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita. Queste le malattie professionali riconosciute: Sindrome del tunnel carpale; Diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica); Tendiniti (spalla, gomito, polso, mano; Patologie del ginocchio (borsiti, meniscopatie, tendinopatie del quadricipite). Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

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e normative previdenziali in continuo cambiamento e la maggior flessibilità nel mondo del lavoro hanno reso maggiormente problematico per i lavoratori e pensionati la conoscenza dei diritti in materia previdenziale. Una delle situazioni che è maggiormente sconosciuta è quella relativa al diritto di coloro che hanno versato pochi contributi presso la Gestione separata INPS (in qualità di co.co.pro., collaboratori, amministratori di società o liberi professionisti) di poter usufruire di una pensione supplementare oltre a quella relativa alla gestione o cassa principale in cui si è versato. In pratica tutti coloro che hanno già

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