Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 11 Anno 2018 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
67° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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ASTI
CONTIENE I.P.
COLDIRETTI
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NOVEMBRE 2018
L’agricoltura prima di tutto minano la competitività dell’Italia e ora anche di risalire lungo le strade dell’Europa e dell’intero continente per combattere quelle ingiustizie politiche, economiche e finanziarie che creano concorrenza sleale, ingiustizia, ricchezza per pochi e povertà per tanti. Non a caso, sempre Prandini al “Corriere”, ha sottolineato come “Siamo di fronte a una finta globalizzazione se il valore è concentrato nelle mani di pochi e il ceto medio è svilito”. Da notare come proprio i villaggi Coldiretti siano “glocal”, ovvero partano dal locale, dalle produzioni tipiche, per raggiungere una dimensione globale. Sempre Prandini: “ Dobbiamo posizionare l’agroalimentare sul mercato mondiale come se fosse un prodotto di nicchia e farci pagare le nostre eccellenze”. Da queste considerazioni sono partite le grandi battaglie Coldiretti e oggi abbiamo la dimostrazione provata che siano battaglie che vanno nella direzione giusta: obbligo di indicazione dell’origine, accordi commerciali come il Ceta, l’italian sounding... Anche Coldiretti Asti, nel riproporre quest’anno il Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano, è riuscita, ancora una volta, a tracciare una mappatura precisa della nostra agricoltura e ha individuato diversi percorsi per dare
maggiore valorizzazione alle produzioni agricole. Nelle pagine seguenti trovate gli approfondimenti per le nocciole del Monferrato, per la Docg della Barbera d’Asti e per lo sviluppo della razza bovina Piemontese. In allegato alla rivista, oltre al Calendario 2019, trovate anche la prima parte del Consuntivo dell’annata 2017/18.
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Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 67° numero 11 - Novembre 2018 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949
Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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ome ogni anno, con il penultimo numero della nostra rivista trovate il “Calendario Coldiretti”. Per il 2019 abbiamo scelto le immagini dei grandi “Villaggi” realizzati quest’anno a Torino, Milano, Roma, Bari e Napoli. Vogliamo rappresentare così, la “forza” della Coldiretti, e quindi la centralità dell’agricoltura italiana oggi. Perchè oggi, come ha sottolineato Ettore Prandini, alla sua prima intervista da presidente nazionale Coldiretti al “Corriere della Sera”, giocando sull’«America first» di Donald Trump: “l’agricoltura prima”. L’agricoltura viene prima di tutto, perchè può essere “portatrice sana” di cibo e quindi della salute delle persone. Perchè l’agricoltura, in questi ultimi anni, ha saputo dimostrare come si fa economia, come si contribuisce seriamente al bene del Paese. D’altra parte, anche il presidente Roberto Moncalvo, nel suo commiato all’incarico nazionale (lasciato per scelta, rimarrà comunque in giunta Confederale e a rappresentare Coldiretti in Europa) e nella sua investitura da presidente del Piemonte, ha sottolineato come “Coldiretti in questi anni si è sempre più radicata come vera forza sociale ‘Amica del Paese’ e ha vinto grandi battaglie proprio grazie al lavoro di tutti”. E dopo i grandi successi registrati quest’anno, possiamo affermare senza ombra di smentita che i grandi Villaggi Coldiretti rappresentino questa forza e questo primato della nostra nostra agricoltura. Dai villaggi è emersa la capacità dell’agricoltura di compattare le filiere, di combattere quelle sacche parassitarie che
Editoriale
In allegato, in omaggio, il “Calendario 2019” e il Consuntivo 2017/18
Ettore Prandini eletto presidente nazionale “Agricoltura e made in Italy sono risorse strategiche per il Paese”
Assemblea Nazionale
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ttore Prandini, 46 anni, lombardo con tre figli, è il nuovo presidente nazionale di Coldiretti. E’ stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei delegati di tutte le regioni, riunita il 7 novembre a Palazzo Rospigliosi a Roma, sede della maggiore organizzazione di imprese agricole d’Italia con 1,6 milioni di associati. Laureato in giurisprudenza, Ettore Prandini guida un’azienda zootecnica di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Dal 2006 è alla guida della Coldiretti Brescia mentre dal 2012 è al vertice della Coldiretti Lombardia. Dal 2013 è inoltre vice presidente dell’Aia, Associazione italiana allevatori e presidente dell’Istituto sperimentale italiano “L. Spallanzani. Prandini è stato eletto presidente nazionale di Coldiretti dopo aver ricoperto per quattro anni la carica di vice presidente nazionale. Ettore Prandini ha detto: «In un momento così importante con sfide e cambiamenti per il nostro Paese, l’agroalimentare Made in Italy rappresenta una certezza da cui partire per far crescere economia ed occupazione ma anche per tutelare l’ambiente, il territorio e la sicurezza dei cittadini. Gli agricoltori stanno facendo la loro parte ma possiamo e dobbiamo dare di più creando le condizioni per garantire reddito alle imprese, rilanciando un sistema in grado di offrire prezzi più giusti alla produzione, meno burocrazia e maggiore competitività, a partire da una politica di accordi di libero scambio che non penalizzino i nostri prodotti a livello internazionale fino a una legge comunitaria per l’etichettatura d’origine che garantisca vera trasparenza e libertà di scelta ai consumatori». Ettore Prandini prende il timone di una organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole
La nuova formazione della giunta confederale scaturita dalle elezioni del 7 novembre scorso
Il torinese Roberto Moncalvo componente della giunta nazionale alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con le fattorie, i mercati, e le botteghe di Campagna Amica ed il progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana. La Coldiretti, fondata nel 1944, conta su 1,6 milioni di associati ed è una grande forza sociale che rappresenta la maggioranza assoluta delle imprese che operano nell’agricoltura italiana che la rendono la più grande organizzazione agricola italiana ed europea a cui fanno capo circa il 70 per cento degli iscritti alle Camere di commercio tra le organizzazioni di rappresentanza. La Coldiretti è anche la prima organizzazione agricola datoriale come numero di imprese che assumono manodopera. La sua diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 95 federazioni interprovinciali e provinciali, 853 Uffici di Zona e 4.143 sezioni comunali. In pratica, l’organizzazione è presente in quasi ogni comune del nostro Paese. Del sistema Coldiretti fa parte, tra l’altro, Creditagri Italia, la prima “banca” degli agricoltori italiani e la Fondazione Campagna Amica
Ettore Prandini è il nuovo presidente nazionale Coldiretti
della quale fanno parte 7.502 fattorie, 1.187 mercati, e 2.352 agriturismi ai quali si aggiungono botteghe, ristoranti e orti urbani, per un totale di oltre 8.200 punti vendita. Ettore Prandini sarà affiancato dalla nuova giunta confederale composta dai tre vice presidenti Nicola Bertinelli (Emilia Romagna) e David Granieri (Lazio) e Gennaro Masiello (Campania) oltre che da Maria Letizia Gardoni (Marche), Francesco Ferreri (Sicilia), Daniele Salvagno (Veneto), Savino Muraglia (Puglia) e Roberto Moncalvo (Piemonte) che, terminati i cinque anni di mandato alla presidenza nazionale, ha assunto la presidenza di Coldiretti Piemonte. Per Coldiretti si tratta della giunta più giovane di sempre, con un’età media di 41 anni e 9 mesi, poco superiore a quella media dei presidenti delle Federazioni Coldiretti sul territorio che è di 43 anni e 10 mesi, anch’essa la più bassa della storia.
Marco Reggio è vicepresidente di Coldiretti Piemonte Con la nomina alla presidenza di Roberto Moncalvo, sono stati riscritti i vertici
dallo Statuto, modificato ad inizio mandato per volontà sua e di tutta la Giunta, per favorire e garantire il rinnovamento. Mantiene, invece, l’impegno a livello internazionale con la carica di vice presidente del Copa Cogeca, l’organizzazione di rappresentanza degli agricoltori e delle loro cooperative a livello europeo. Roberto Moncalvo afferma: «Torno in Piemonte con l’orgoglio e la determinazione di restituire, almeno in parte, quanto mi è stato donato e l’esperienza accumulata in questi anni. Coldiretti in questi anni si è sempre più radicata come vera forza sociale ‘Amica del Paese’ e ha vinto grandi battaglie proprio grazie al lavoro di tutti. I progetti economici e gli accordi di filiera, la valorizzazione delle produzioni del territorio attraverso Campagna Amica, l’export del Made in Piemonte, l’attenzione al sociale e ai giovani che sempre di più scelgono questo settore sono solo alcune delle tematiche su cui
continueremo a lavorare». “Fin dai nostri primi colloqui – precisa Reggio – il presidente ha espresso il desiderio di voler fare squadra, perchè soltanto insieme potremo portare avanti grandi progetti. Da parte di Coldiretti Asti quindi auguro un buon proseguimento di lavoro a Roberto Moncalvo, a beneficio di tutti gli agricoltori”. “Quando ho iniziato il mio mandato nazioanale - ha poi affermato Roberto Moncalvo difronte al Consiglio Nazionale del 7 novembre scorso sapevo soltanto che i cinque anni successivi sarebbero serviti per preparare la strada a una migliore Coldiretti e a chi sarebbe venuto dopo di me, ma mai avrei immaginato che sarebbero stati così ‘straordinari’. A 33 anni sono diventato il fortunato ‘capitano’ di una formidabile squadra che è andata a cogliere una molteplicità di successi. Oggi lascio una Coldiretti più forte ed una agricoltura più autorevole nella società”.
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Il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, con i due vicepresidenti, alla sua destra l’astigiano Marco Reggio e alla sua sinistra il torinese Fabrizio Galliati
Assemblea Regionale
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oberto Moncalvo è il nuovo presidente di Coldiretti Piemonte. E’ stato eletto dall’Assemblea regionale della principale organizzazione agricola europea per il prossimo quinquennio, durante il quale sarà affiancato da due vice presidenti, l’astigiano Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti, e il torinese Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino. “Penso – commenta Marco Reggio – che tutti gli agricoltori piemontesi ed astigiani possano essere orgogliosi per la nomina di Roberto Moncalvo alla guida di Coldiretti Piemonte. Per me l’incarico di vicepresidente è la dimostrazione dell’importanza che la nostra agricoltura provinciale riveste a livello regionale”. Nato l’8 agosto 1980 e residente a Settimo Torinese, Roberto Moncalvo da neolaureato in Ingegneria al Politecnico di Torino, ha preferito impegnarsi nell’azienda agricola familiare con innovazioni tecniche, gestionali e di orientamento produttivo. Un lungo percorso in Coldiretti intrapreso nel 1996 in Piemonte quando entra a far parte del Movimento Giovanile e dal 2003 al 2007 è delegato provinciale del Movimento Giovanile di Coldiretti Torino. Dal 2005 è membro componente dell’Esecutivo nazionale Giovani Impresa e, dal 2007 al 2011, vice presidente di Coldiretti Torino. Nel 2009 è eletto delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. A dicembre del 2011 diviene presidente di Coldiretti Torino ed il 3 dicembre 2012 è eletto presidente di Coldiretti Piemonte. Dal gennaio 2013 è membro di giunta della Confederazione nazionale di Coldiretti ed il 15 novembre 2013 viene eletto, all’età di 33 anni, presidente nazionale di Coldiretti. Carica che ha appena lasciato, dopo cinque anni, come previsto
Il futuro dell’agricoltura a misura di “Millennials”
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Le nuove strategie emerse dal Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano
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uove strategie e tante novità, proposte dai giovani e da una nuova e moderna agricoltura, sono emerse dal Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano, tenutosi il 30 novembre scorso al Centro Culturale Cittadino San Secondo di Asti. Come ogni anno nel corso del Forum sono stati esposti da Luigi Franco, vice direttore e responsabile del settore economico di Coldiretti Asti, i dati del Consuntivo dell’Annata Agraria con l’individuazione dei punti di forza e di debolezza dell’agroalimentare. Il Forum di quest’anno è stato incentrato su tre settori principali: la corilicoltura e il progetto Coldiretti – Novi; la viticoltura e l’identità della Barbera d’Asti Docg; la zootecnia e le profonde trasformazioni in atto. “Abbiamo cercato di fare sintesi – rileva Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti – di un lungo percorso di sollecitazione della filiera agroalimentare dell’Astigiano, tendente a dare il giusto valore alle produzioni
Il Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano si è tenuto il 30 novembre scorso al Centro Culturale Cittadino San Secondo di Asti
agricole e alla massimizzazione della sinergia fra territorio ed economia. E oggi abbiamo percorso concretamente tre settori importanti della nostra agricoltura arrivando a proporre soluzioni per un’affermazione definitiva delle nostre nocciole che sono indiscutibilmente le migliori, ma che stentano ad avere il giusto riconoscimento economico, per individuare una strategia che dia un’identità ben precisa alla Barbera d’Asti Docg, per con-
Luigi Franco, vice direttore e responsabile del settore economico di Coldiretti Asti
motivi, all’ingresso della sala, il forum è stato arricchito dall’allestimento di un open space con l’esposizione delle “Barbera d’Asti dei Millennials”, la
nocciola “migliore” al mondo, i nebbioli del Monferrato e la battuta al coltello di Igp Vitellone della Coscia preparata dalle agrimacellerie. In un corner dedicato sono stati presentati i prodotti innovativi di alcuni giovani imprenditori agricoli dell’Astigiano. Al termine del dibattito, le conclusioni del presidente regionale Roberto Moncalvo, hanno fatto sintesi sull’intera manifestazione: “Avanti con l’accordo con la Novi che sta garantendo un percorso serio di valorizzazione della nostra nocciola; positive le proposte dei giovani per un adeguamento dei parametri qualitativi della Barbera d’Asti Docg; chiediamo alle istituzioni di sintonizzare le azioni politiche alle esigenze degli allevatori, sia per quanto riguarda gli incentivi alla linea vacca vitello, sia per la valorizzazione dell’Igp, imponendo alle mense pubbliche di inserire questa priorità nei loro appalti”.
Evento
do, come ha rilevato in questi giorni il nostro presidente Reggio, che i nostri ragionamenti partano dall’incontrario, ossia cerchiamo prima di capire quali sono le esigenze dei consumatori, per risalire poi la filiera produttiva ed approdare a una strategia che adegui la produzione primaria proprio a questi desiderata”. E oggi, come è giusto che sia, Coldiretti guarda ai gusti dei millennials, intesi sia come consumatori che come produttori. Anche per questi
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cretizzare un percorso di affermazione dell’allevamento della razza bovina Piemontese”. “Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato il direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta -, abbiamo avuto presenze molto qualificate e anche il pubblico si è dimostrato attento e interessato”. In platea numerosi sindaci, autorità e giovani agricoltori, con gli interventi del presidente regionale Roberto Moncalvo, del professore Giovanni Peira, docente dell’Università di Torino, del presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e dei vini del Monferrato Filippo Mobrici, del patron di “Novi” cavalier Flavio Repetto, dell’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero. “La presenza del presidente Moncalvo – sottolinea Ciotta – è stata da stimolo per tutti e pensiamo di aver individuato, anche con il suo importante contributo, percorsi concreti da perseguire per dare il giusto valore alle produzioni agricole. Fermo restan-
BARBERA MAT, NOCCIOLA BOYS, COWBOYS
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ai “Barbera Mat”, ai “Nocciola Boys” e fino ai “Cowboys”, la provincia di Asti si scopre ricca di giovani e intraprendenti agricoltori che vogliono fortemente essere artefici del proprio destino. E’ quasi una rivelazione, quella vissuta il venerdì 30 novembre, al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” di Asti, da circa duecento partecipanti al Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano. Se è intuibile come i cowboys siano gli allevatori, e i nocciola boys i corilicoltori, più articolata la spiegazione sui “Barbera Mat”. La parola “Mat”, dal dialetto piemontese, in italiano, può essere
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I Barbera Mat intervenuti al Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano insieme ai vertici di Coldiretti e ai relatori
il diminutivo (o talvolta il plurale) di “Matot”, ossia ragazzi, ma può anche avere un significato più esteso di ragazzi “incoscienti”, coraggiosi, un po’ matti, pazzerelli. E’ per
questo che al Forum, almeno una ventina di giovani vignaioli con meno di 25 anni di età, hanno presentato la loro cantina, denominata “Cantina dei Millennials”.
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Alla ricerca della vera identità della Barbera d’Asti La Docg è quasi sempre un prodotto “premium”, ma certe bottiglie rovinano il mercato
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Nostra indagine: Nella GDO la media è di 5 €, nell’enoteca del territorio (con un ricarico minimo) è di 10 €, mentre a sorpresa il web è quello che vende meglio
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Il dibattito sull’identità della Docg Barbera d’Asti, tenutosi al Forum Coldiretti, è stato particolarmente seguito dal pubblico
Da sinistra: Giorgio Ferrero, Assessore all’Agricoltura; Filippo Mobrici, presidente del Consorzio di Tutela della Barbera d’Asti; Prof. Giovanni Peira, docente dell’Università di Torino
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el corso del Forum Coldiretti è emersa la volontà dei “Barbera Mat” di portare alle istituzioni preposte alcune modifiche legislative per adeguare la produzione di Barbera d’Asti Docg verso le loro esigenze e quella dei loro coetanei consumatori. Il tutto suffragato dall’intervento del professore Giovanni Peira, docente dell’Università di Torino, che ha profilato il consumatore della generazioni “Y” e “Z”, giungendo alla conclusione che si va sempre più verso un consumo consapevole del vino e che quindi si cercano sempre più prodotti cosiddetti “Premium”, di alta gamma. D’altra parte, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, “se da un lato le aziende vitivinicole di questi nostri giovani (ma anche molte altre nostre associate) devono ricavare da una bottiglia di Barbera d’Asti Docg almeno fra 5,50 e 10 euro per avere un sano bilancio aziendale, ancora oggi nella grande distribuzione si trovano bottiglie della stessa tipologia, e talvolta anche con l’affinamento “Superiore”, a meno di 2 euro al litro e comunque mediamente attorno ai 5 euro”.
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Un problema di identità per la Docg, se si pensa come nelle enoteche online la media di vendita delle Barbera d’Asti Docg è di 15 euro, ha rilevato Coldiretti Asti con una propria indagine su tredici siti e-commerce. A suffragare la fondatezza delle esigenze dei “Barbera Mat” c’è anche la media di vendita della Barbera d’Asti Docg nell’enoteca regionale di Nizza Monferrato che, applicando un ricarico minimo, è oltre i 10 euro a bottiglia. In pratica i produttori vorrebbero alzare ulteriormente l’asticella della qualità, avendo individuato, così come confermato nel suo intervento dal presidente del Con-
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QUANTO VALE LA BARBERA D’ASTI DOCG NELLE 13 PRINCIPALI ENOTECHE ON-LINE
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meno di 5 € 1 (4,19 €)
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da 5 a 10 €
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da 10 a 20 €
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oltre i 100 €
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sorzio di tutele della Barbera d’Asti, Filippo Mobrici, un quantitativo elevato di prodotto Docg in circolazione. “Ci sono almeno 7 milioni di bottiglie di Docg – ha spiega-
C’è una discrasia sul mercato: bottiglie da 100 euro e altre da 2
MONFERRATO DOC NEBBIOLO, C’E’
tri due vini Doc dell’Astigiano prodotti con uve nebbiolo si chiamano infatti Albugnano Doc e Terre Alfieri Doc Nebbiolo.
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Facevano bella mostra al centro della parete in fondo alla sala del Centro Culturale San Secondo, dove si è tenuto il Forum Coldiretti, tre bottiglie dei tre nebbioli Doc dell’Astigiano. L’approvazione del Monferrato Doc Nebbiolo, ha messo fine a una profonda ingiustizia: quella di un territorio che da sempre ha coltivato uve nebbiolo e prodotto vino nebbiolo, ma che non poteva indicarlo con il suo nome sulle etichette. Gli al-
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to Luigi Franco, vice direttore di Coldiretti Asti, esponendo con dati e grafici i dati dell’annata – che vengono riclassificate verso le denominazioni di ricaduta”. Ecco quindi la necessità di intervenire con opportune modifiche tecniche che i “Barbera Mat” individuano in una diversa riclassificazione del vino e nelle opportune modifiche al disciplinare produttivo della Docg. “Il problema – ha detto Mobrici – nasce quando è stata istituita la Docg senza aumentare i parametri qualitativi”.
Altro che prezzo Turco, qui c’è la nocciola migliore del mondo Al Forum Coldiretti è stato intenso il dibattito sul ricompattamento della filiera corilicola
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Reggio: E’ incomprensibile come qualcuno cerchi di svilire il nostro prodotto facendo riferimento al prezzo delle nocciole turche
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urante il Forum Coldiretti del 30 novembre scorso è stata proiettata un’intervista del presidente nazionale delle Città delle Nocciole, Rosario D’Acunto, rilasciata nel corso della Fiera Città della Nocciola di Castellero, in cui faceva appello all’Europarlamentare del territorio Alberto Cirio, affinché si intervenisse sulle massicce importazioni dalla Turchia di nocciole di bassa qualità. Solo quest’anno le importazioni di nocciole turche in Italia sono in aumento del 30%, mentre in Europa, svela Coldiretti, sempre da inizio anno, sono già scattati 17 allarmi per le aflatossine delle nocciole arrivate dalla Turchia. “La qualità della Nocciola Piemonte Igp – ha detto Reggio – è di gran lunga superiore e i nostri produttori sono impegnati sempre più nel mantenerne alto il li-
Il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, durante il Forum esprime i timori per i troppi “furbetti” che girano attorno alla nocciola del Monferrato
vello. Ciò nonostante, quando inizia il mercato della nocciola, inspiegabilmente si prende come riferimento la nocciola turca con tutti i suoi problemi di natura sanitaria”. Il dibattito è aperto, mentre dovrebbe invece essere riconsiderato quello di chiedere
Sulla querelle Langhe, tutti auspicano un ricompattamento con il Monferrato; Nosenzo: devono spiegarmi quale è la differenza fra le due nocciole
Simone Nosenzo, Sindaco di Nizza Monferrato
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Moncalvo: ottimo lavoro qui ad Asti con il progetto di filiera con Novi-Elah-Dufour
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L’intervento del patron di Novi, Flavio Repetto: tutti parlano a sproposito e in pochi fanno fatti concreti
una menzione Langhe nell’ambito dell’Igp Piemonte. In questo senso, mentre D’Acunto auspica un ricompattamento verso la semplice Igp Piemonte, il Sindaco di Nizza Monferrato, Simone Nosenzo, ha evidenziato la totale contrarietà nel frammentare il territorio: se proprio si deve aggiungere una zona all’Igp si faccia un’area più ampia aggiungendo la parola Monferrato su tutto il territorio Unesco, anche perchè stiamo aspettando che qualcuno ci spieghi la differenza fra la nocciola del Monferrato e quella della Langa”. Tesi e richieste suffragate anche dal Cavalier Flavio Repetto, patron del gruppo NoviElah-Dufour con cui Coldiretti ha stipulato un contratto di filiera che solo nell’Astigiano assorbe il 10% delle nocciole. “Tutti parlano a sproposito delle nocciole, ma sono pochi a fare i fatti, noi con Coldiretti Asti da tre anni garantiamo un apporto
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concreto all’economia di questo territorio. Non ci vogliono divisioni, io utilizzo solo nocciole del Piemonte e in Piemonte sono tutte buone. Le nostre nocciole sono le migliori e molti non si rendono conto del patrimonio che abbiamo in mano e, anzi, cercano di svilirne le proprietà”. Repetto ha anche fatto un appello, per altro prontamente raccolto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, affinché le istituzioni lavorino compatte a favore del settore corilicolo piemontese, e non “facciano il gioco di certi furbetti” che si insinuano lungo la filiera. Uno dei fatti concreti, verso l’alta qualità, è sicuramente il “Premio Novi”, assegnato dall’azienda dolciaria novese alle partite migliori (di almeno 30 quintali) consegnate dai corilicoltori dell’Astigiano. Nel corso del Forum, Flavio Repetto e il Sindaco di Castellero Roberto Campia, hanno consegnato i premi ai primi quattro classificati: Moreno Nicola di Belveglio con una resa di 49,2 ha ritirato un assegno
Il Cavalier Flavio Repetto, patron del gruppo Novi-Elah- Dofour con il sindaco di Nizza Monferrato, Simone Nosenzo
Maurizio Porta ritira il primo premio dalle mani del Cav. Flavio Repetto
di 1.000 euro, Corrado Bizzano di Cessole e Giampiero Maiocco di Scurzolengo entrambi con una resa di 49,4 hanno ritirato un assegno ciascuno di 1.000 euro; Maurizio Porta di Montemagno, è risultato il primo classifico e, grazie a una resa di 49,5, ha ritirato un assegno di 1.500 euro. Nelle sue conclusioni, il presidente regionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha evidenziato il progetto di filiera con la Novi. “Fa scuola il lavoro fatto da Coldiretti, qui ad Asti, con la Novi del
Cavalier Repetto – ha detto il presidente Moncalvo – questa è la strada giusta, perchè si valorizza, con il giusto prezzo, il lavoro fatto dai nostri corilicoltori in termini di qualità e di sicurezza. Coldiretti
non può accettare che si firmino accordi legati a un prezzo turco, noi abbiamo delle peculiarità tali per cui dobbiamo premiare chi, come Novi, sta percorrendo la giusta strada di valorizzazione e
anche lo sforzo dei nostri agricoltori per una coltivazione, quella della nocciola, che sta assumendo grande importanza non solo per l’Astigiano, ma per tutto il Piemonte”.
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I produttori corilicoli monferrini cercano ogni anno di migliorare la qualità delle loro nocciole che non sono certamente seconde a nessuno
Al termine del Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano i convenuti hanno potuto gustare, in un raffinato buffet, i gustosi piatti preparati negli agriturismi di Terranostra dagli Agrichef di Campagna Amica. Nella fotografia la presidente di Terrranostra Asti, Giovanna Soligo, con altre due agrichef, Paola Colombo e Alessia Bodrito, e il presidente regionale Coldiretti Roberto Moncalvo. Con loro il delegato Giovani Impresa Coldiretti Asti e Piemonte, Danilo Merlo, il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio, e la coordinatrice di Donne Impresa e Giovani Impresa Asti, Beatrice Tesino Nasini che ha collaborato fattivamente con Marco Chiesa (responsabile organizzazione di Coldiretti Asti) alla buona riuscita del Forum.
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Modernità e innovazione nella tradizione Giovani astigiani protagonisti al Forum Coldiretti
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n un corner dedicato sono stati presentati al Forum Coldiretti i prodotti innovativi di alcuni giovani imprenditori agricoli dell’Astigiano. Hanno così ricevuto l’ammirazione dei partecipanti all’importante assise e hanno dimostrato come anche una piccola provincia come quella di Asti possa esprimere importanti talenti e dare sfogo a un rinnovato entusiasmo dal punto di vista economico e territoriale. Questi i protagonisti: - Marco Francesconi di Moasca, vincitore del premio Oscar Green regionale 2018, ha presentato il suo YoIce, il ghiacciolo/gelato allo yogurt con latte di capra; - Paolo Novara di Capriglio, vincitore del premio Oscar Green regionale 2017, ha presentato la sua invenzione del prosciutto di coniglio Piemonte; Silvia Sannazzaro di Refrancore, vincitore del premio Oscar Green regionale 2017, ha presentato la sua invenzione della cialda per pasticceri della Nocciola Piemonte Igp; - Massimo Serra di Aramengo, ha presentato le sue incredibili coltivazioni di peperoncini con oltre 600 varietà e gradazioni di piccante; - Paolo Corda del “Filorosso” di Villafranca ha presentato il suo zafferano e i nuovi prodotti derivati; - Cesare Quaglia di Variglie, Assocanapa e la neo nata “Agricoltura Indigena”, hanno presentato i prodotti di canapa e derivati; - Davide Monastra di Malteria Monferrato di Villafranca, con il neonato brand “Dall’ombra dell’orzo”, ha presentato birre e prodotti al malto d’orzo del Monferrato. Inoltre in un’apposita postazione Giulia Micco dell’Agrimacelleria
Nell’elegante open space del Forum sono stati presentati i prodotti più innovativi
Cesare Quaglia fra i prodotti a base di canapa
Micco di Moncalvo, ha rappresentato tutti gli allevatori che in questi anni hanno saputo rinnovarsi e avviare questa nuova forma di vendita diretta, tanto impegnativa quanto a valore aggiunto. Con una dimostrazione, effettuata “in diretta” e a regola d’arte, Giulia ha potuto dimostrare come l’abilità nel realizzare una battuta al coltello con la carne bovina di razza Piemontese, sia una prerogativa anche femminile.
Paolo Corda de “Il Filorosso” con i prodotti allo zafferano
Massimo Serra di Aramengo ha presentato la sua infinita “collezione” di peperoncini, anche nella foto in basso a destra sopra allo zafferano
Paolo Novara ha ideato e commercializzato il prosciutto di coniglio Piemonte con cui ha anche vinto l’Oscar Green regionale nel 2017
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La famiglia Monastra ha presentato i prodotti al malto d’orzo della Malteria Monferrato di Villafranca col marchio “Dall’Ombra dell’Orzo”
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Romeo Sannazzaro, la sorella Silvia l’anno scorso ha vinto l’Oscar Green regionale con la cialda di nocciole ideata per le pasticcerie
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Marco Francesconi, Oscar Green regionale 2018, gestisce il caseificio della zia Alessandra Vigliani a Moasca, ed ha inventato “Yo-Ice”
Le scommesse della Razza Bovina Piemontese Nonostante il periodo positivo, si può fare di più: linea vacca-vitello, Igp e stato brado
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on Danilo Merlo, delegato di Giovani Impresa Coldiretti di Asti e del Piemonte e l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, il presidente Reggio ha affrontato il terzo focus del Forum 2018: la scommessa della “Piemontese”. Ovviamente per piemontese si intende la pregiata razza bovina che sta vivendo un periodo particolare. Da un lato il mercato premia gli allevatori, dall’altro l’alta senilizzazione degli addetti, i vincoli imposti dai piani regolatori comunali, le difficoltà nell’utilizzo delle nuove tecnologie e l’abbondono dei territori, ostacolano la crescita del settore. In particolare il forum si è concentrato su due aspetti, il primo l’assoluta necessità di avviare una seria politica incentivante il ripristino degli allevamenti con la linea vacca-vitello. “Siamo in presenza del paradosso – ha detto Reggio – che il mercato cresce e gli allevamenti da ristallo hanno difficoltà negli approvvigionamenti”. “Stiamo tentando il recupero delle zone incolte dell’Astigiano – ha rilevato Danilo Merlo - ma la legislazione non favorisce di certo l’allevamento semi brado di cui la nostra
Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura e Danilo Merlo, delegato di Giovani Impresa Coldiretti Asti e Piemonte
Numerose autorità hanno presenziato il 30 novembre scorso al Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano
provincia è stata pionieristica”. Il secondo aspetto emerso dal forum è stato quello di sollecitare la concreta applicazione dell’Igp Vitellone Piemontese della Coscia e di estendere a
tutta la produzione piemontese l’alimentazione dei bovini con produzioni locali. Quest’ultimo aspetto anche per contribuire al rilancio del settore cerealicolo. L’assessore Ferrero ha garantito
Gli allevatori si aspettano il lancio definitivo dell’Igp Vitellone Piemontese della Coscia
C’è richiesta ma mancano i vitellini: occorre incentivare la linea vacca-vitello Per il ricupero delle aree abbandonate occorre agevolare lo stato semi brado
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Giorgio Ferrero
19 la messa a disposizione di tutti i mezzi in possesso della Regione per raggiungere gli obbiettivi emersi nel corso del forum, sottolineando la validità del percorso intrapreso già da anni dalla zootecnia dell’Astigiano incentrata sulla qualità della Piemontese e sul semi brado. Obbiettivi che, nonostante le difficoltà, non paiono poi così irraggiungibili se è vero che il comparto, in questi ultimi anni, ha saputo ritrasformarsi e adattarsi alle rinnovate esigenze dei consumatori, lanciando alla ribalta una cinquantina fra agrimacellerie e le agrisalumerie. Non a caso in sala erano presenti una serie di giovani titolari di agrimacellerie con una dimostrazione di carne battuta al coltello.
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Danilo Merlo
“È stato un Forum concreto e propositivo” Le considerazioni del presidente regionale Coldiretti, Roberto Moncalvo
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stata una delle sue prime uscite da presidente regionale, dopo aver vissuto cinque anni da leader nazionale, quella di Roberto Moncalvo al Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano. E’ stata innanzitutto l’occasione per rassicurare i dirigenti della federazione astigiana che il suo impegno per l’organizzazione continuerà ad essere al centro della sua vita. Lui che ha voluto inserire nello statuto della Confederazione nazionale il limite di un solo mandato “l’ho fatto subito, quando sono divento presidente nazionale – ha detto alla platea del Forum – per non essere indotto in tentazione e rischiare di ancorarmi alla poltrona. E’ stata un’esperienza faticosa ma bellissima e che mi ha molto arricchito. Ora metterò a disposizione quest’esperienza anche degli agricoltori piemontesi, sia all’interno della giunta confederale che nella rappresentanza europea”. Il presidente Moncalvo ha seguito attentamente tutte le tematiche
affrontate nel corso del Forum, esprimendosi con parole di elogio nei confronti del direttore provinciale, Antonio Ciotta, e di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazio-
NOCCIOLA PIEMONTE IGP. “Fa scuola il lavoro fatto da Coldiretti, qui ad Asti, con la Novi del Cavalier Repetto – ha detto il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo – questa è la strada giusta, perchè si valorizza, con il giusto prezzo, il lavoro fatto dai nostri corilicoltori in termini di qualità e di sicurezza. Coldiretti non può accettare che si firmino accordi legati a un prezzo turco, noi abbiamo delle peculiarità tali per cui dobbiamo premiare chi, come Novi, sta percorrendo la giusta strada di valorizzazione e anche lo sforzo dei nostri agricoltori per una coltivazione, quella della nocciola, che sta assumendo grande importanza non solo per l’Astigiano, ma per tutto il Piemonte. Abbiamo la coda di industriali che vogliono fare accordi di filiera sulla nocciola, ma non possiamo accettare chi propone varietà diverse dalla Piemonte e prende a riferimento il prezzo delle nocciole turche. Questo è demenziale”.
ne. Ha anche rimarcato la concretezza nell’affrontare le tre tematiche principali, riprendendole una ad una nel suo intervento finale e tirando così le conclusioni che riassumiamo di seguito.
BARBERA D’ASTI DOCG. Sulle proposte dei “Barbera Mat”, il presidente Moncalvo è stato molto esplicito: “Sono proposte molto concrete che ancora una volta vanno sulla strada positiva che la storia dell’enologia ci insegna: più investiamo sulla qualità, più investiamo sul legame che abbiamo con il nostro territorio, più abbiamo la possibilità di conquistarci spazi di mercato anche nei contesti internazionali. Con la Barbera è giusto ricuperare alcuni errori fatti nel passato, tornando a reinvestire in modo chiaro su questi concetti. E i giovani sicuramente potranno essere i primi protagonisti di questi cambiamenti”.
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IGP VITELLONE PIEMONTESE DELLA COSCIA. “I giovani dell’Astigiano hanno sicuramente colto qual è l’essenza dell’Igp. Dobbiamo promuoverla – ha detto Moncalvo – e, soprattutto, dobbiamo avere la consapevolezza che il futuro di questa razza dipende dalla possibilità di garantire il giusto numero di animali. Quindi occorre tornare ad investire sulla linea vacca vitello: abbiamo bisogno di un Piano di Sviluppo Rurale regionale che veicoli risorse nuovamente in tal senso, a favore degli allevatori che intraprendano questa strada che è molto difficile. E poi abbiamo anche bisogno di creare le condizioni affinché l’allevamento semibrado, che è tradizione storica nell’Astigiano, possa riprendere quota in modo chiaro, togliendo tutti quegli elementi burocratici che bloccano questa attività”.
“Esiste il cibo più buono e sicuro del mondo – ha concluso il presidente Moncalvo al Forum di Coldiretti Asti -, e questo cibo è quello italiano. Lo dicono i numeri della sicurezza alimentare, della qualità, della soste-
nibilità ambientale, del rispetto dei principi etici e dei lavoratori. Tutto questo va perseguito e dobbiamo essere consapevoli della nostra forza, figlia della capacità dei nostri agricoltori. I giovani sono stati i primi ad aver
colto tutto questo, non a caso l’Italia, oggi, è il paese d’Europa con il numero più alto di giovani agricoltori alla guida di imprese agricole e il Piemonte e l’Astigiano, ovviamente, non sono da meno”.
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IL CIBO PIU’ BUONO E SICURO AL MONDO
Ringraziamento in Cattedrale Dopo 16 anni è tornato ad Asti Una partecipatissima celebrazione della
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giornata provinciale
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rano sedici anni che la Giornata provinciale del Ringraziamento di Coldiretti Asti, non faceva tappa nella città capoluogo. E la risposta è stata di una forte e sentita partecipazione. Domenica 18 novembre la Cattedrale di Asti era gremita, al punto che anche il Vescovo, Mons. Marco Prastaro, nel corso dell’omelia ha evidenziato la forte presenza di autorità, sindaci e agricoltori. Lo ha fatto ringraziando il presidente Marco Reggio, il direttore Antonio Ciotta e rilevando, a meno di un mese dalla sua venuta ad Asti, di come “questo territorio sia particolarmente incline all’associazionismo e al volontariato. Per me, ha detto il Vescovo – è stata una vera rivelazione”. La Santa Messa è stata onorata dalla concelebrazione del vescovo uscente, Mons. Francesco Ravinale, del Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Asti, don Francesco Cartello, e del titolare della parrocchia, don Paolo Carrer. Come ogni anno Coldiretti ha messo al centro della celebrazione l’offerta all’altare, direttamente nelle mani di Mons. Prastaro, dei frutti della terra, ricreando così il momento più suggestivo dell’intera cerimonia religiosa. Alcuni associati Coldiretti hanno voluto offrire cesti di frutta e ortaggi, di vini, pane, salumi, miele, latte e formaggi. Ma non solo questi beni materiali, anche lo statuto della Federazione provinciale Coldi-
retti e due mani vuote, a testimoniare il frutto del lavoro. D’altra parte, nel corso dell’omelia, lo stesso monsignor Prastaro ha sottolineato come “anche negli stravolgimenti climatici e nei cataclismi, troviamo la parola di Dio e scopriamo, nelle difficoltà, che il Signore non è estraneo e non ci ha abbandonati. C’è sempre un germoglio, una testimonianza che qualcosa di buo-
tutti coloro che sono impegnati nel settore primario”. Dopo la solenne celebrazione eucaristica del Ringraziamento, di fronte alla Cattedrale, dove, fra l’altro, erano stati sistemati alcuni trattori, il Vescovo ha provveduto alla benedizione degli operatori delle macchine e delle attrezzature agricole. Al termine della parte religiosa, il “Ringraziamento” ha completato la festa con il pranzo sociale preparato dagli allievi della Scuola Alberghiera. “Siamo veramente soddisfatti per la partecipazione – ha affermato il direttore Antonio Ciotta – Asti ha risposto alla grande, ora
siamo già proiettati verso due altri appuntamenti inseriti della Festa del Ringraziamento, il Forum dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano e l’Anteprima della Barbera d’Asti Docg annata 2018”.
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Prima della celebrazione religiosa, sul sagrato della Cattedrale, è stata servita agli associati intervenuti una ricca colazione
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no verrà, che poi raccoglieremo i frutti della terra. Per questo ringraziamo. E il modo migliore per ringraziare, è ricambiare di quanto ci è stato donato”. E forse non a caso, al termine della celebrazione, don Carrer ha subito disposto che i doni, portati all’altare dagli agricoltori, fossero messi in vendita attraveso i volontari del “Banco Alimentare”. Un gesto che ha ulteriormente nobilitato la Giornata del Ringraziamento Coldiretti, proprio lo stesso giorno della Giornata mondiale dei Poveri. Il presidente provinciale di Coldiretti Asti, Marco Reggio, nel sottolineare la disponibilità del Vescovo Marco Prastaro e del Vescovo emerito Francesco Ravinale, ha evidenziato quanti hanno voluto rendere indimenticabile questa giornata, da tutte le autorità, ai tantissimi sindaci, ai dipendenti della federazione, fino ai dirigenti e agli associati che hanno recitato le letture. “Voglio anche evidenziare – ha detto Reggio, ricevendo dalla platea un fragoroso applauso – che questa è comunque la festa di tutti gli agricoltori, di
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Anche Canelli ha detto grazie Sentita celebrazione l’11 novembre a Sacro Cuore
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Foto di gruppo con i dirigenti e alcuni associati della zona Coldiretti di Canelli, dopo la funzione religiosa
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Padre Pinuccio, al termine della celebrazione del Ringraziamento, ha provveduto alla benedizione degli operatori, delle macchine e attrezzature agricole
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nche la zona di Canelli ha voluto celebrare la sua Giornata del Ringraziamento. Si è tenuta l’11 novembre nella Parrocchia Sacro Cuore. Molto sentita la celebrazione eucaristica, presieduta da Padre Pinuccio, con la partecipazione del Presidente della Sezione Coldiretti di Canelli, Sandro Santi, assieme ad altri associti e di Sandra Laneri componente del coordinamento di Donne Impresa Coldiretti Asti e Riccardo Corino componente del comitato Giovani Impresa Coldiretti Asti. Sono stati particolarmente apprezzati da tutti i partecipanti, il gesto dell’offerta all’altare dei doni della terra durante la Santa Messa e la benedizione degli operatori delle macchine e delle attrezzature agricola all’uscita della chiesa.
Scatta l’obbligo della fatturazione elettronica Come mettersi in regola non è un problema con il “Portale del Socio”
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Novità
al 1° gennaio 2019 entra in vigore per tutte le imprese, comprese quelle agricole, l’obbligo della fatturazione elettronica. Si tratta, in pratica, di un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che va a sostituire integralmente quelle cartacee.
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Come emettere le fatture dal 1° gennaio Per agevolare il passaggio e mettersi in regola il Portale del Socio Coldiretti https:///socio.coldiretti.it mette a disposizione il servizio “Fatturazione dogitale”. Tale servizio offre la gestione digitalizzata delle fatture integrata con l’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa facilitata da un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini e clienti direttamente da pc, tablet o smartphone. Grazie al collegamento integrato con Impresa Verde le tue fatture giungeranno automaticamente agli uffici Coldiretti, evitando file e facendoti guadagnare tempo per la tua attività. Dovrai conoscere il codice destinatario o l’indirizzo Pec del tuo cliente da indicare in fattura per il corretto recapito della stessa. Un’altra possibilità è quella di recarsi negli uffici Coldiretti di Impresa Verde
Anche le imprese agricole, dal 1° gennaio dovranno emetetre le fatture elettroniche, il “Portale del Socio Coldiretti” risolve agevolmente il problema.
che erogherà il servizio di emissione (e conseguentemente la conservazione) delle fatture attive. Anche in tal caso dovrai conoscere il codice destinatario o l’indirizzo Pec del proprio cliente da indicare in fattura. L’operatore di Impresa Verde effettuerà l’invio della fattura al Sistema di interscambio (il cosiddetto Sdi). La contabilizzazione sarà sempre a cura di Impresa Verde. Come ricevere le fatture elettroniche Per garantirti, invece, la ricezione delle fatture elettroniche, puoi delegare Impresa Verde alla gestione per tuo conto delle stesse. In tal caso le fatture emesse dai tuoi fornitori verranno recapitate direttamente sulla piattaforma gestita da Impresa Verde grazie al codice destinatario telematico che è già disponibile (5W4A8J1) e che tutti i soci che aderiscono al
servizio dovranno comunicare ai loro fornitori al fine della ricezione della fatturazione elettronica a partire dal 1° gennaio 2019. Impresa Verde non appena riceverà le fatture passive ne darà comunicazione ai soci secondo modalità da concordare. Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https:///socio.coldiretti. it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.
Scegli il tuo corso di formazione per il 2019
Si possono presentare le preadesioni ai percorsi formativi gratuiti
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iportiamo nella tabella l’elenco dei corsi PSR, gratuiti per gli agricoltori partecipanti, entro i limiti di posti massimi previsti, che la Coldiretti di Asti e l’INIPA
Nord-Ovest ha in programmazione per il 2019. Gli interessati possono compilare il sottostante coupon di preadesione, per essere informati sull’avvio dei
corsi di proprio interesse, facendolo pervenire agli Uffici Coldiretti zonali. Per ulteriori informazioni: Antonio Bagnulo, 0141380427, 3357502061, antonio.bagnulo@coldiretti.it.
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