Il Notiziario Agricolo n. 10/2013

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 10 - Anno 2013. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

62° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

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18 settembre 2013



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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Benedizioni e maledizioni del mondo agricolo

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Accordo Moscato: “Utile per affrontare il futuro”

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Nuovo laboratorio per il Centro Studi Vini

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L’Assemblea dei Pensionati Coldiretti

Ecco le prime bottiglie della barbera “Amica”

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La squadra Coldiretti - Terranostra alla Douja d’Or

Speciale Misura 111 -PSR: I lieviti e la nutrizione azotata dei lieviti; Vinificazione in rosato; Nuovi bandi per giovani agricoltori; Sicurezza luoghi di lavoro; Semplificazione per le emissioni in atmosfera; Lavori in “Ambienti confinati”; Noccioleti: problematiche ed interventi; Corsi sicurezza sul lavoro.

Sommario

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 62° numero 10 - 18 settembre 2013* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale

argomenti in evidenza

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Diplomate due nuove “Agritata” Gabriella Domini di Calosso e Sabrina Bernardi di Passerano Marmorito

Agricoltura sociale

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on la seconda edizione del corso “Tecniche di assistenza all’infanzia in ambito domiciliare” in provincia di Asti si sono diplomate due nuove “Agritata”. Gabriella Domini di Calosso e Sabrina Bernardi di Passerano Marmorito garantiranno un servizio di assistenza in ambito domiciliare e rurale, accogliendo ed accudendo nelle loro aziende agricole i bimbi dai tre mesi ai tre anni di età. Ideato da Coldiretti, questo innovativo servizio di alla prima infanzia, fa parte di un progetto sperimentale triennale della Regione Piemonte, svolto in collaborazione con gli assessorati alle Politiche Sociali, all’Agricoltura e alla Formazione Lavoro. Le Agritata hanno seguito 400 ore di lezione, suddivise in 260 ore di teoria e 140

Da sinistra: Gabriella Domini di Calosso e Sabrina Bernardi di Passerano Marmorito, le due nuove agritata diplomate con la seconda edizione del corso.

di stage. Il progetto Agritata mira a rispondere ad una richiesta di assistenza infantile, molto sentita sul territorio. Nell’Astigiano il servizio è già in funzione da oltre un anno, con una forte domanda soprattutto nelle zone che non garantiscono sufficienti servizi all’infanzia. Grazie al supporto gestionale della Cooperativa Linfa Solidale, oltre a Gabriella Domini di Calosso e Sabrina Bernardi di Passera-

no Marmorito operano le seguenti Agritata: Laura Ambrosio di Aramengo, Maria Paola Ceretti di Monastero Bormida, Genoveffa Mingolla di San Paolo Solbrito, Federica Lisa di Villanova d’Asti e Maria Francesca Lovisolo di Buttigliera d’Asti. Per usufruire del servizio i genitori possono contattare la coordinatrice pedagogica al numero telefonico: 334.653.88.66.


Imu agricola: una battaglia vinta Nell’interesse delle imprese agricole piemontesi agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera. Grande soddisfazione quindi di Coldiretti, che ringrazia in particolare il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo che, nonostante le oggettive difficoltà politiche ed economiche, ha mantenuto l’impegno sottoscritto nel patto per l’agricoltura davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea di Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese”.

Vendite libere in fiere e sagre Importante novità per la cessione dal produttore al consumatore

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ra da tempo un ostacolo alla vendita diretta dei prodotti delle aziende agricole al consumatore finale, ma grazie alla tenacia di Coldiretti, è stato modificato l’articolo 4 della legge 228 del 2001. Ora non è più richiesta la comunicazione di inizio attività (la cosiddetta Scia) per la vendita diretta da parte delle aziende

agricole in occasione di sagre, fiere e manifestazioni pubbliche. L’ostacolo burocratico è anche stato superato per le superfici all’aperto nella disponibilità dell’azienda agricola, in pratica, ad esempio, non occorrono autorizzazioni o comunicazioni per vendere i propri prodotti su banchetti sistemati sui propri terreni, nelle aie, nei cortili e in qualsia-

Attualità

sazione degli immobili e della fiscalità locale dei comuni, prevedendo una service-tax che ingloberà anche la tassa sui rifiuti e servizi. Dicono Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte: “Come già dichiarato dai vertici Nazionali della nostra Confederazione, che ha seguito direttamente il complesso iter, che ha portato all’approvazione dell’atteso provvedimento, si tratta di una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra

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si luogo all’aperto facente parte dell’azienda agricola. Con la modifica dell’articolo 4 è inoltre anche consentito il consumo immediato da parte dei consumatori dei prodotti anche trasformati, già in commercializzazione nei punti vendita aziendali già istituiti, esempio Punti Campagna Amica, tramite somministrazione non assistita.

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l Governo ha annunciato l’abolizione definitiva della prima rata dell’IMU 2013. La sospensione operata a giugno, diviene quindi cancellazione, sia per l’abitazione principale che per i terreni agricoli e i fabbricati rurali. Lo stesso Governo ha preso l’impegno di cancellare anche il saldo, mediante un prossimo intervento della Legge di Stabilità di ottobre, con la quale verranno definite le coperture necessarie alla cancellazione definitiva per tutto il 2013. Con tale provvedimento, verrà ridefinita la tas-


Benedizioni e maledizioni del mondo agricolo Riflessioni da uno straordinario manoscritto ritrovato a Mombercelli

Riflessioni

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el patrimonio della religiosità popolare delle nostre campagne, legato ad antiche tradizioni ma anche ad una fede basata sulla fiducia nella potenza e nella benevolenza di Dio, spiccavano, fino agli ultimi decenni del secolo scorso, le “Rogazioni”. Una prima solenne celebrazione avveniva nel giorno di San Marco, il 25 aprile, e poi vi erano le tre processioni mattutine che il lunedì, martedì e mercoledì prima della Festa dell’Ascensione, portavano i fedeli in tre luoghi diversi del territorio parrocchiale, con canti e preghiere rivolti soprattutto al buon andamento dei lavori agricoli, con opportune benedizioni, ma anche “maledizioni”. Chiacchierando sull’argomento con il nostro Direttore e gli amici della redazione del “Notiziario”, siamo venuti a parlare di un pregevole manoscritto, esistente nella Sacrestia della parrocchia di San Biagio di Mombercelli. Si tratta di un fascicolo in grandi pagine, redatto con una abilità grafica di altri tempi da un sacerdote mombercellese cento anni fa, datato 1914 ma scritto “secondo la consuetudine (che poteva variare di parrocchia in parrocchia) e secondo il libro del Prevosto Torreani del 1857”, quindi risalente ben più indietro. È dedicato “al Rev.do Don Ettore Rampone, prevosto Vicario Foraneo” dall’“affezionato e riconoscente Don Emilio Cavalletto”. Era questi a quel tempo quarantenne, parroco a Rocca d’Arazzo, da dove sarebbe poi passato ad Asti, costruendo la nuova chiesa parrocchiale di San Pietro, concludendo poi il suo ministero come Vicario generale della Diocesi. Oltre che finissimo calligrafo, tanto che il testo in caratteri gotici può apparire stampato, era anche un buon

musico. Spiegando l’andamento processionale e le preghiere che si facevano nelle “stazioni”, cioè nelle fermate in vari punti della campagna, sorse l’interrogativo se non ci fosse qualche formula adatta per emergenze ancora attuali, quali le malattie della vite o la presenza di altri inconvenienti per il lavoro dei campi. Visto l’interesse manifestato dal Direttore Antonio Ciotta, traduco per lui, e come “assaggio” delle tante cose gustose contenute nel libro per tutti gli amici, quanto nella “terza stazione” si pregava a riguardo degli animali. Preghiamo O Signore, ti supplichiamo, esaudisci nella tua clemenza le nostre preghiere, e noi, che per i nostri peccati siamo giustamente afflitti, e soffriamo questa persecuzione da parte degli uccelli, dei vermi, o dei topi, o delle locuste, o di altri animali, fa che per la gloria del tuo nome siamo da questa persecuzione misericordiosamente liberati, affinché, cacciati lontano dalla tua potenza, non possano nuocere a nessuno, e abbandonino in tranquillità questi campi, terreni coltivati, vigne, e le acque, fino a quando dalla sorgente possano servire alla tua maestà e venire in aiuto alla nostra necessità. Per Cristo nostro Signore

È una preghiera, secondo l’uso, di un solo periodo, molto articolato, e come se non bastasse, segue un più preciso Esorcismo Io vi esorcizzo, vermi pestiferi, uccelli, o locuste, o altri animali che in qualunque modo siete infestanti o nocivi per i nostri terreni o i loro frutti, per


Don Francesco Cartello, consigliere ecclesiastico Coldiretti Asti

Un bell’esorcismo agli ungulati

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ggi stupirsi di un qualcosa è veramente difficile. Grazie alle nuove tecnologie, siamo ormai abituati a ricevere ogni sorta di notizia, avvenimento, ingegno o stranezza, praticamente in tempo reale, proveniente da ogni parte del mondo. Ecco allora che forse, solo scavando nel passato dell’umanità, come ha fatto con sagacia don Francesco Cartello cogliendo l’importanza del manoscritto ritrovato a Mombercelli, possiamo vedere con ammirazione gesta e pensieri ormai inediti ai giorni nostri. Seppur un fatto desueto ed anacronistico, in effetti, questa preghiera al Signore per intercedere dalla persecuzione di animali dannosi, trova ancora oggi molte analogie e la stessa esigenza da parte degli agricoltori di essere “misericordiosamente liberati”, soprattutto dagli ungulati che continuano a martoriare le nostre campagne e le nostre colture. Nonostante tutti i tentativi fin’ora esperiti dai cacciatori e nonostante la volontà delle istituzioni e, potremmo dire, anche con l’utilizzo di tutti i ritrovati della scienza, forse, a cent’anni di distanza, in questo terzo millennio potrebbe sicuramente avere più efficacia (almeno per l’animo di tutti gli agricoltori) una richiesta spirituale affinchè i cinghiali siano “cacciati lontano dalla tua potenza, non possano

nuocere a nessuno, e abbandonino in tranquillità questi campi, terreni coltivati, vigne, e le acque, fino a quando dalla sorgente possano servire alla tua maestà e venire in aiuto alla nostra necessità”. Proseguendo su questa falsa riga e considerando i danni pesantissimi subiti dagli agricoltori, nonché le fatiche tremende vissute da anni dai cacciatori nel tentativo di fermare questi diavoli di cinghiali, sarebbe certamente più appropriato e consigliabile aggiungere alla preghiera un bell’esorcismo: “affinché immediatamente vi allontaniate da questi campi, o vigne, (...) e diventando più pochi, fino a quando in nessun luogo si trovino più tracce di voi, se non per quel che è necessario...”. Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti

Riflessioni

Non c’è che dire, le espressioni sono piuttosto forti, come si usa nel linguaggio degli esorcisti, che sanno di avere a che fare con forze potenti, e con il Nemico sempre pronto, dietro ad ogni entità “maligna” come finiscono per essere considerati animali o fenomeni naturali, come il freddo e la grandine, nocivi all’uomo attraverso epidemie, tempeste, infestazioni, malattie varie… È da notare però un sano senso “ecologico” già presente: via insetti e animali nocivi, ma il Signore conservi ciò che è “necessario per la salute e il consumo umano. A presto altre “preghiere”…

Servirebbe anche oggi...

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Dio Padre onnipotente – per Gesù Cristo suo figlio – e per lo Spirito Santo che procede da entrambi, affinché immediatamente vi allontaniate da questi campi, o vigne, o acque, e non torniate più ad abitarvi, ma ve ne andiate in quei luoghi dove non possiate più nuocere a nessuno, da parte di Dio onnipotente, e di tutta la Curia Celeste, e della Chiesa Santa di Dio che vi maledice e dovunque andiate siate maledetti, venendo a mancare di giorno in giorno e diventando più pochi, fino a quando in nessun luogo si trovino più tracce di voi, se non per quel che è necessario per la salute e il consumo umano, e ciò conceda colui che verrà a giudicare i vivi e i morti, e il mondo presente con il fuoco. Amen.


Nuovo laboratorio per il Centro Studi Vini A San Damiano d’Asti i nuovi locali di 200 metri quadrati

Centro Studi Vini

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l 15 settembre scorso il Consiglio direttivo di Coldiretti Asti si è eccezionalmente riunito a San Damiano d’Asti, per visitare i nuovi locali del Centro Studi Vini del Piemonte. La nuova sede si trova in via Dante n. 6, invariati i recapiti telefonici: Tel. 0141.982475 Fax 0141.980397. Il trasferimento da corso Roma nei nuovi locali, di ben 200 metri quadrati, è stato indispensabile per consentire una implementazione sia delle attrezzature di laboratorio che dei servizi offerti agli associati Coldiretti. Diretto da Secondo Rabbione, il Centro Studi Vini dal giorno di inizio attività (era il 26 gennaio 2011) ha effettuato migliaia di consulenze e di analisi ed ha raccolto dati in una preziosa banca dati indici indispensabili per individuare e percorrere soluzioni nuove a sostegno e a miglioramento delle produzioni di qualità delle cantine vinicole piemontesi. Grazie alle analisi dei vini e delle uve, alla banca dati, a tutta l’attività del Centro Studi Vini del Piemonte ed alla rinovata struttura di San Damiano d’Asti, il settore vitivinicolo ha ora a disposizione nuove strategie di mercato per una migliore valorizzazione di tutte le nostre DOC. Il Centro Studi Vini del Piemonte persegue, in particolare, i seguenti obiettivi: • realizzare un servizio di analisi

Secondo Rabbione, direttore Centro Studi Vini di San Damiano

I nuovi locali situati in centro a San Damiano, in Via Dante n. 6, permettono un’implementazione del laboratorio di analisi dei vini e di consulenza professionale e tempestivo; • avviare un percorso di studio e caratterizzazione dei vini piemontesi, in collaborazione con gli enti preposti alla ricerca e alla sperimentazione; • creare i presupposti per costruire un “progetto economico vino”, attraverso strategie condivise. Su quest’ultimo punto, l’impegno del Centro Studi è stato fondamentale per approdare con successo all’imbottigliamento, avvenuto proprio in questi giorni, della “Barbera Amica”, vedasi articolo in questa stessa pagina. Per quanto riguarda invece l’attività di analisi di laboratorio, il

C.S.V. rileva quotidianamente sui vini i parametri di controllo generale (quadri acidi, analisi di stabilità proteica e tartarica, analisi microbiologiche), il colore e le sostanze polifenoliche (intensità e tonalità di colore, antociani, dTAT, flavonoidi e polifenoli totali), i metalli ed i controlli igienico sanitari. In fine segnaliamo, anche per questa vendemmia, le numerosissime analisi sulle curve di maturazione delle uve. Da sottolineare come un accurato sistema organizzativo permetta ai vitivinicoltori la possibilità di consegnare i campioni delle uve e dei vini in recapiti sparsi in tutto il Piemonte e comodi alla loro sede aziendale.


Ecco le prime bottiglie della barbera “Amica” L’eccezionale vino frutto di un progetto attuato da Coldiretti Asti

Per la scelta del periodo vendemmiale sono stati effettuati i controlli analitici sulla maturazione, cosiddette “curve di maturazione”, con la comunicazione agli aderenti della data e dell’orario dei conferimenti, in tutto 38. La vendemmia è stata separata per vigneto con trasporto entro la giornata di raccolta impiegando rimorchi in acciaio o provvisti di teloni in materiale idoneo per alimenti, evitando di formare cumuli e schiacciamenti con eccessivo ammostamento delle uve. La raccolta - in base agli indici di maturazione - è stata eseguita compilando una scheda di valuta-

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I viticoltori associati aderenti al progetto hanno saltato tutte le intermediazioni e, diventando vinificatori, hanno più che raddoppiato il valore delle loro uve zione per ogni singola partita con registrazione dei valori del grado Babo, indice di qualità fenolica (IQF), tonalità, pH, temperatura dell’uva, aspetto visivo e sanitario e igienico-sanitario dei mezzi di trasporto. Alla fine, con un grado Babo medio di 21,90, un apposito protocollo di vinificazione ha consentito di ottenere uva atta a produrre Barbera d’Asti Docg ora diventata la barbera Amica. Con l’imbottigliamento inizia ora la commercializzazione, per informazioni contattare il Consorzio Terre di Qualità, tel. 0141.380.400.

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Il presidente Cabiale mostra la prima bottiglia della Barbera Amica

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cco le prime bottiglie della barbera “Amica”. È andato a giusto compimento il primo anno del “Progetto Vino” istituito da Coldiretti Asti. La Barbera d’Asti Docg di 14,5 gradi si presenta con un’elegante scritta gialla su sfondo nero, è un’”Amica” in tutti i sensi, per i consumatori che potranno apprezzare l’alta qualità del prodotto, per i 20 viticoltori associati al Consorzio Terre di Qualità che grazie all’iniziativa di Coldiretti Asti, attuata con il Centro Studi Vini del Piemonte, hanno potuto più che raddoppiare l’introito delle proprie uve rispetto all’annata precedente. La Barbera “Amica” è il frutto della raccolta di 1.716 quintali di uve Barbera d’Asti docg annata 2012, ritirate su una superficie viticola di 22 ettari situati fra le zone di Asti, Canelli, Moncalvo e Nizza Monferrato. Il Centro Studi Vini del Piemonte, con sede a San Damiano d’Asti, ha seguito l’intero iter qualitativo dalla vigna al vino, effettuando i controlli sull’idoneità dei vigneti e quelli su un apposito protocollo per le lavorazioni agronomiche curato dal Servizio tecnico di Coldiretti Asti. L’assistenza tecnica ha previsto il controllo delle operazioni di potatura, legatura, potatura verde primaverile, cimatura, sfogliatura, difesa sanitaria e le lavorazioni del terreno. La produzione di uva, ove necessario, è stata ricondotta a 80 quintali ad ettaro, tramite diradamento dei grappoli, attraverso comunicazione della data di inizio del diradamento, seguito da controllo del tecnico e rilascio di dichiarazione di conformità.


Ed ora si lavora per la barbera Amica 2013 Per questa vendemmia entrano anche altre uve nel progetto

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nche con l’immissione sul mercato della prima “Barbera Amica” annata 2012, il “Progetto Vino” di Coldiretti Asti va avanti e rilancia la sfida. Per questa vendemmia, il Consorzio Terre di Qualità ha ricevuto ulteriori consensi ed adesioni da parte dei viticoltori ed oltre alle uve Barbera saranno vendemmiate e portate alla vinificazione uve Grignolino d’Asti, Chardonnay e Cortese Monferrato. In totale il progetto interesserà 70 ettari di vigneto e quindi ci si aggirerà attorno a 7 mila quintali di uva. “Come prevede il nostro importante e felice progetto nazional di “Una filiera agricola tutta italiana” - sottolinea Roberto Cabiale, presidente provinciale Coldiretti – anche per il vino, come abbiamo fatto per gli ortaggi con l’accordo di fornitura alla F.lli Saclà, il nostro obbiettivo è quello di accorciare sempre più la filiera e di garantire ai produttori una maggiore redditività”. Maggiore reddittività ai viticoltori, che in questo caso sono diventati vinificatori associati, vuole anche dire garantire una maggiore qualità ed accuratezza del prodotto. “Stando alle degustazioni e ai primi riscontri dei consumatori della prima “Barbera Amica” - rileva

Oltre alla Barbera saranno vinificati Grignolino, Chardonnay e Cortese, per un totale di 70 ettari Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – l’obbiettivo è stato sicuramente centrato, questo grazie anche al Centro Studi Vini del Piemonte e al Consorzio Terre di Qualità aderente a Ue.Coop. Continuando a fare sinergia in ambito di tutto il sistema Coldiretti, contiamo anche con la vendemmia in corso di ottenere ottimi vini e di dare ulteriori soddisfazioni ai produttori e ancor più gusto e qualità ai consumatori”.

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Accordo Moscato: “Utile per affrontare il futuro” Anche quest’anno, nonostante le difficoltà, garantito il reddito ai viticoltori

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to eccezionale, pari a 1 € al quintale sarà destinato al Consorzio che lo riserverà alle attività istituzionali. Concludono Rivarossa e Cabiale: “Abbiamo preferito mantenere la prudenza nel determinare la resa. La relativa lunga storia di questo accordo insegna che trattandosi di un prodotto con fortissima vocazione a girare il mondo si alternano situazioni di euforia, come le ultime due campagne, a fasi di calma. L’accordo 2013 contiene i presupposti e gli impegni tra le parti utili ad affrontare le sfide future sempre più difficili in un clima di concorrenza con prodotti che non hanno il plusvalore del territorio come l’Asti DOCG e della sua qualità, ma cavalcano le mode avvantaggiandosi dell’assenza di regole produttive e quindi di costi inferiori. Il successo è comunque legato alle future decisioni che dovranno vedere coinvolte sempre di più la parte agricola, quella industriale ed il Consorzio di Tutela, sotto ogni profilo”.

L’Accordo Moscato 2013, in sintesi Prezzo Il prezzo viene confermato in 10,65 euro al miriagrammo, al lordo delle trattenute e pari al prezzo della vendemmia 2012. Rese Resa di 95 quintali ad ettaro più 5 quintali di blocage/déblocage per un totale di 100 Q/Ha Impegno dell’industria, in particolare della Martini&Rossi, di chiedere lo sblocco dei 5 quintali il più presto possibile in base all’andamento delle scorte, dell’imbottigliato, delle vendite e del fabbisogno della parte industriale. Trattenute Sono previsti 10 centesimi di trattenuta a favore del Consorzio di Tutela per il ricompattamento e la copertura delle passività che dovrebbe favorire il rientro della Martini&Rossi nel Consorzio. Ulteriori 3 centesimi di trattenuta sono destinati a integrare il reddito dei “surì”. Un ulteriore trattenuta di 7 centesimi a favore delle associazioni firmatarie dell’accordo.

Interprofessione

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’intesa siglata nella notte fra mercoledì e giovedì sul Moscato, dopo le intense trattative, garantiranno al comparto, anche quest’anno, una redditività certa ai viticoltori. “È importante che l’accordo sia stato raggiunto per tutelare le aziende in un momento in cui era quanto mai necessario, a ridosso della vendemmia” evidenziano Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte. L’impegno dell’Organizzazione, di salvaguardare le imprese agricole, ha permesso di ottenere un accordo che nonostante le lunghe trattative, è stato chiuso in tempo utile”. “L’accordo prevede per il 2013 una resa di 95 quintali per ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 5 quintali – spiega Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti e componente di giunta regionale con delega al settore vitivinicolo –. Nello specifico, i 5 quintali di blocage potranno essere sbloccati con il parere favorevole e vincolante delle organizzazioni ed associazioni professionali agricole nell’ambito della Commissione Paritetica, sulla base di apposita richiesta del Consorzio di Tutela corredata di dati oggettivi di imbottigliamento e vendita”. Guardando al contenuto dell’intesa: il prezzo delle uve è stato fissato a euro 106,50 lordi. Il netto è 104,50 € al quintale: l’accordo prevede un contributo di 1,00 €/ quintale per il fondo di parte agricola, di cui 0,70 € sono indirizzati alle associazioni di produttori per la gestione dell’accordo e 0,30 € ai vigneti con difficoltà di coltura individuati dalla Commissione (sorì); inoltre, un contributo, in via del tut-


Un’ottima vendemmia in vigna e sul mercato L’export verso il traguardo storico dei 5 miliardi

Nuova Annata

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a vendemmia 2013 attualmente in corso si festeggia con un brindisi all’aumento in valore del 10 per cento nelle esportazioni. Se l’attuale trend di crescita sarà mantenuto, alla fine dell’anno il vino Made in Italy toccherà il record storico di 5 miliardi di spedizioni all’estero. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativo al primo quadrimestre del 2013. Nel frattempo la vendemmia in corso viene giudicata all’unanimità di qualtà più che buona. La produzione stimata da Assoenologi varia dai 42 ai 44,5 milioni di ettolitri. Rispetto agli scarsi raccolti del 2012 si prevedono aumenti fino al 5 per cento per Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio e Umbria, fino al 10 per cento per Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, fino al

15 per cento per Trentino Alto Adige, Campania e Puglia ed una punta fino al 20 per cento in Abruzzo. Per contro è previsto un calo della produzione nel Friuli Venezia Giulia del 5 per cento. L’Italia, con la vendemmia 2013, retrocederebbe al secondo posto mondiale nella produzione di vino, dietro ai cugini d’Oltralpe dove si stima una produzione di 46 milioni di ettolitri. In pratica in Francia si segnerebbe un aumento produttivo dell’11 per cento rispetto allo scorso anno. Al terzo posto tra i Paesi produttori si classifica la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina che è in forte crescita anche nei consumi. I buoni risultati sui mercati esteri, dove oramai si realizza oltre la metà del fatturato del vino italiano, sono stati accompagnati da un aumento del valore delle vendite anche a livello nazionale dove nel primo quadrimestre del 2013 si è verificato un

aumento dell’8,4 per cento degli acquisti familiari secondo l’Ismea. Un risultato determinato dagli aumenti dei prezzi medi poiché i consumi nazionali in quantità sono scesi a minimo storico dall’Unità d’Italia ad appena 22,6 milioni di ettolitri nel 2012, inferiori addirittura ai 29 milioni di ettolitri bevuti negli Stati Uniti (+2 per cento) e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia che detiene saldamente il primato mondiale. A livello mondiale ad aumentare è soprattutto la domanda in Cina con 18 milioni di ettolitri (+9 per cento) mentre in Europa i consumi crescono un poco in Francia e sono invece stabili in Germania, Portogallo e Grecia mentre calano, oltre che in Italia, anche in Spagna. il risultato è stato un aumento dei consumi mondiali che hanno raggiunto 245,2 milioni di ettolitri nel 2012 (+0,6 per cento) secondo l’Oiv.

Brachetto: non avalliamo l’accordo Troppo basse le rese per l’Acqui Docg e il Piemonte Doc

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oldiretti Piemonte non ha siglato l’accordo interprofessionale per il Brachetto d’Acqui DOCG e per il Piemonte Brachetto DOC in quanto ritiene inaccettabile la limitazione della resa ad ettaro per le due denominazioni. Dice Roberto Cabiale, componente di giunta regionale con delega al settore vitivinicolo: “Dal confronto con la nostra base associativa è emersa in forma chiara e palese che la riduzione della resa ad ettaro proposta dalla parte industriale penalizza in maniera eccessiva la parte produttiva. Nonostante i numerosi incontri,

sia con le cantine cooperative che con le case industriali, non è mai emersa da entrambe le parti la voglia di rilanciare veramente un prodotto che ormai da anni necessita di un vero piano di rilancio. Le nostre imprese vivono sulla loro pelle tutti i giorni difficoltà e rischi che in tal modo non vengono riconosciuti. Dubitiamo che l’accordo firmato possa avere valenza e, se le nostre imprese lo richiederanno, Coldiretti sarà pronta a portare avanti le loro istanze in ogni sede preposta”. In breve il “non accordo” prevede

per il Brachetto d’Acqui DOCG tipologia spumante una resa di 37q/ha e per il tappo raso 65q/ ha al prezzo di 135 €/q. Per il Piemonte Brachetto DOC tipologia spumante la resa è fissata in 40q/ ha e per il tappo raso 72q/ha al prezzo di 120 €/q. Per entrambe le denominazioni sono previsti 10 €/q di trattenute destinati in parte al declassamento delle giacenze 2010-2011 delle cantine (6,5 €/q), in parte alla promozione (2,5 €/q) e in parte alle case industriali che hanno vigneti e che consumano tutto il prodotto derivante dai loro vigneti (1€/q).


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

I lieviti e la nutrizione azotata dei mosti Apporti eccessivi possono modificare e deprezzare l’aroma dei vini con minor produzione di alcoli superiori e dei loro esteri. L’azoto ammoniacale viene impiegato rapidamente nella fase di moltiplicazione dei lieviti, specialmente nelle buone annate, con una buona maturazione. La sua presenza è molto importante per un rapido avvio della fermentazione alcolica e per evitare la formazione di composti tiolici, acido solfidrico ed odori di ridotto.

Azoto ammoniacale L’azoto ammoniacale è la forma più facilmente assimilabile dai lieviti. Lo ione ammonio attraversa facilmente la parete cellulare dei lievito per essere utilizzato nella biosintesi degli amminoacidi. All’invaiatura l’azoto ammoniacale rappresenta circa l’80% dell’azoto totale. Dopo l’invaiatura diminuisce sensibilmente con il processo di proteosintesi che porta alla formazione di composti azotati sempre più complessi quali amminoacidi, peptidi, polipeptidi e proteine. A maturazione l’azoto inorganico rappresenta circa il 3/10% dell’azoto totale ed è presente nel mosto in concentrazioni che possono variare tra i 50 e i 150 mg/l. L’aggiunta di azoto in vinificazione è indispensabile quando il tenore di ammonio risulta all’analisi inferiore a 25 mg/l e si considera utile quando è inferiore a 50 mg/l.

Impiego di sali ammoniacali Nella pratica enologica viene consentito l’uso dei sali ammoniacali quali fosfato o solfato ammonico. Presentano un rapporto in azoto di 1/5 (resa del 21% per entrambi i sali) e mediamente vengono utilizzati dai 10 ai 30 g/hl ( 20/60 mg/l di azoto). Il fosfato biammonico è uno degli alimenti più completi in quanto apporta anche il fosforo che stimola l’attività degli enzimi che regolano la fermentazione. L’ aggiunta di sali va effettuata dopo 48/72 ore dall’avvio della fermentazione, generalmente dopo che sono stati fermentati circa 1/3 degli zuccheri, si sono sviluppati circa 3 gradi di alcol, si è giunti al termine della crescita esponenziale dei lieviti e sono stati utilizzati buona parte degli amminoacidi presenti. In questa fase l’aggiunta di sali serve per stimolare la ripresa dell’attività produttiva, la formazione di nuove cellule ricche di steroli e di membrane molto per-

La conoscenza del patrimonio azotato dei mosti (azoto ammoniacale, azoto amminico, azoto prontamente assimilabile) è un requisito importante per garantire un regolare svolgimento della fermentazione e per controllare i fenomeni chimici e biologici che possono condizionare la qualità del vino. La nutrizione azotata deve essere gestita in funzione del ceppo di lievito utilizzato e delle caratteristiche del prodotto che si intende ottenere.

meabili e per assicurare il normale decorso della fermentazione. Aggiunte precoci provocano l’eccessiva moltiplicazione dei lieviti con aumenti di temperatura e sviluppo di agenti patogeni. Un impiego sistematico di sali come pure un’aggiunta precoce sono sempre sconsigliabili: provocano la riduzione di alcoli superiori ed esteri dovuta al fatto che i lieviti non sono stimolati all’utilizzo degli amminoacidi; provocano l’aumento del fabbisogno di acidi grassi e steroli la cui carenza stimola la produzione di acido acetico. Risulta molto efficace l’aggiunta combinata di ossigeno e azoto tramite la macrOssigenazione del mosto. in particolare al termine della crescita esponenziale dei lieviti (dopo 48-72 ore di fermentazione).

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ei mosti l’azoto totale è presente in concentrazioni molto variabili di cui circa il 40% in forma inorganica ed il 60% in forma organica. I mosti provenienti da vigneti inerbiti sono più poveri di azoto; i vigneti lavorati sono mediamente due volte più ricchi di azoto. I vini rossi contengono mediamente il doppio di azoto rispetto ai bianchi ( dovuto alle temperature di macerazione e all’autolisi dei lieviti).

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Nella fermentazione è un elemento fondamentale per la qualità


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Azoto amminico L’azoto amminico è la forma più facilmente assimilabile dai lieviti dopo l’azoto ammoniacale, ad eccezione della prolina. L’azoto amminico può essere impiegato sotto forma di attivanti a base di scorze, di lisati e di lieviti inattivi: in questi casi l’apporto di azoto è abbastanza limitato (il rapporto è pari a 1/10 in caso di scorze e 1/20 in caso di lisati e lieviti inattivi). Gli amminoacidi aumentano con il progredire della maturazione; nel mosto si trovano una trentina di amminoacidi che arrivano in media a 200-400 mg/l mentre nel vino ne rimangono qualche centinaio di mg di cui il 50% è rappresentato dalla prolina. Il metabolismo azotato dei lieviti porta alla desaminazione (perdita del gruppo amminico) e decarbossilazione degli amminoacidi con formazione di alcoli superiori ed acido succinico; tale processo influisce molto sul bouquet dei vini. Gli amminoacidi a differenza degli zuccheri sono oggetto di trasporto attivo da parte del lievito, essendo la loro concentrazione nella cellula più elevata rispetto all’esterno; la formazione dell’alcol durante la fermentazione ne limita fortemente l’assimilazione. Il lievito li accumula all’interno dei vacuoli all’inizio della fermentazione e li impiega successivamente quando l’assimilazione esterna si riduce per effetto dell’alcol; per tale motivo risulta importante un corretto apporto di amminoacidi nel mosto all’inizio del processo fermentativo. Con il progredire della fermentazione, oltre i 9 gradi alcol, i lieviti prediligono l’azoto amminico, mentre l’azoto ammoniacale può accumularsi nel mosto. Tale fenomeno è importante nel caso

vengano impiegati ceppi di lieviti secchi aromatici che producono in prevalenza aromi di fermentazione. L’azoto amminico è molto più costoso dell’azoto ammoniacale. In carenza di azoto ammoniacale i lieviti assimilano direttamente amminoacidi dall’esterno con formazione di acido succinico e acido glutammico. I lieviti sono in grado di sintetizzare e formare gli amminoacidi autonomamente per il loro sviluppo, (sintesi delle proteine) utilizzando l’azoto ammoniacale presente del mosto. In caso di scarsi valori di azoto, l’assimilazione eccessiva degli amminoacidi solforati del mosto porta alla formazione di solforosa e di acido solfidrico. La cisteina viene metabolizzata e convertita in acido solfidrico e acido piruvico: quest’ultimo andrà a combinare l’anidride solforosa. I lieviti utilizzano tutte le fonti di solforosa disponibili: i solfati vengono ridotti in solfiti durante la fermentazione (mediamente 20-30 mg/l); a loro volta i solfiti vengono ridotti con l’enzima solfito-reduttasi prodotto dal lievito in solfuri e acido solfidrico sia durante la fermentazione che durante la lisi. Lo ione solfuro viene impiegato per la biosintesi degli amminoacidi solforati (amminoacidi interni del

lievito) quali cisteina e metionina necessari per la sintesi di peptidi e proteine. In carenza di azoto prontamente assimilabile e di alcuni fattori di crescita (piridossina e acido pantotenico), il patrimonio enzimatico del lievito si riduce, si interrompe la sintesi degli amminoacidi, lo ione solfuro non può essere metabolizzato dal lievito e quindi viene espulso nel mezzo con formazione di abbondante acido solfidrico e odori di ridotto. Ciò dipende anche dalla presenza di zolfo elementare proveniente dai trattamenti antioidici. Gli amminoacidi sono composti chimici particolari che si trovano nei mosti e nei vini in diver-


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Azoto prontamente assimilabile (APA) Ai fini di una corretta fermentazione è utile conoscere l’APA del mosto (azoto prontamente assimilabile) = azoto ammoniacale + azoto amminico, senza la prolina che non è facilmente assimilabile dai lieviti. Il tenore di APA può essere incrementato con l’uso di sali ammoniacali o amminoacidi sotto forma di scorze, lisato di lievito e lieviti inattivi: questi ultimi possono essere impiegati anche gradualmente in più riprese durante la fermentazione; sono costituiti da componenti solubili del citoplasma concentrati sottovuoto a temperature che consentono di mantenere attive le vitamine; il lievito inattivo apporta anche fattori di sopravvivenza (steroli ed acidi grassi). Le annate calde e secche , con uve ben mature, sono generalmente povere di APA. Le pratiche enologiche (defecazione, filtrazione, centrifugazione), gli attacchi botritici deter-

minano carenza di APA; in questi casi necessitano aggiunte di sali azotati. L’integrazione si rende necessaria con valori di APA inferiori a 140 a 150 mg/l. Valori ottimali di APA nei mosti sono intorno ai 200 mg/l. A seconda dei ceppi l’APA necessario per fermentare un vino di 12 gradi alcol varia da 100 a 150 mg/l (si calcola mediamente 150 mg/l). Per ogni grado alcol oltre i 12 gradi occorrono in aggiunta 2530 mg di APA. Calcolo del fabbisogno di APA di un mosto in fermentazione Es.: mosto in fermentazione con i seguenti valori analitici: alcol effettivo svolto 6,50%, alcol potenziale 7,50%, alcol totale 14,00%, APA riscontrato all’analisi 65 mg/l. Per ogni grado alcol fino a 12% vol. occorrono mediamente 12,5 mg/l di APA: quindi: 12,00% – 6,5% svolto = 5,5% vol. – gradi alcol per raggiungere 12% vol. 5,50% x 12,5 mg/l di APA occorrente = 69 di APA per raggiungere 12% vol. Per ogni grado alcol > a 12% vol. occorrono mediamente 25 – 30 mg/l di APA; quindi: 14,00% alcol totale – 12,00% vol. = 2,00% vol. – gradi alcol per raggiungere 14% vol. 2,00% x 25 mg/l di APA occorrente = 50 di APA per raggiungere 14% vol. Totale APA occorrente: 69 +

50 = 119 mg/l; APA riscontrato all’analisi: 65 mg/l; totale APA da integrare: 119 – 65 = 54 mg/l. In questo caso l’integrazione di APA si può ottenere con l’aggiunta combinata di sali ammoniacali e di azoto amminico. Esigenze nutritive del lievito in fermentazione Dopo l’inoculo dei lieviti (mediamente 12 ore dopo) si possono impiegare lisati o scorze a scopo detossificante. Al termine della moltiplicazione esponenziale dei lieviti si possono usare miscele di azoto ammoniacale e azoto amminico (prodotti complessi a base di sali e scorze di lievito) in funzione dell’APA presente. Intorno al 5° giorno di FA (6-7 gradi alcol) sono utili lisati + scorze come detossificanti; in questa fase occorre impiegare i sali di ammonio in caso di carenze di APA (eventuale arricchimento del mosto). Oltre i 9 gradi alcol i lieviti prediligono l’azoto amminico: l’azoto ammoniacale può invece accumularsi nel mosto vino. Al termine della fermentazione, per facilitare il consumo di residui zuccherini, si impiega azoto amminico ed eventualmente piccole dosi di azoto ammoniacale.

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se forme (amminoacidi anfoteri, amminoacidi acidi, amminoacidi solforati, prolina). La prolina è il più abbondante nei mosti e nei vini insieme ad arginina, alanina e leucina: il suo contenuto veniva considerato indice di genuinità in quanto non si considerava assimilabile dai lieviti in aerobiosi. Da studi recenti è stato dimostrato che in caso di carenza di azoto anche la prolina può essere utilizzata dai lieviti. Altri amminoacidi importanti sono l’amminosuccinico, l’acido glutammico (per desaminazione da origine all’acido alfa-chetoglutarico), arnitina, lisina, citrullina, istidina e gli amminoacidi solforati tra cui cisteina e metionina.

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Vinificazione in rosato Come ottenere prodotti di qualità con le uve del territorio

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egli ultimi anni le preferenze dei consumatori si rivolgono sempre di più verso i vini rosati, tipologia di facile beva e particolarmente adatta al consumo estivo. A differenza di altre zone d’Italia (come Puglia, Abruzzo, Veneto) e del mondo, nella nostra regione la vinificazione in rosato non è una tecnica molto diffusa; tuttavia visto il grande interesse del mercato è fondamentale che le aziende vitivinicole conoscano quest’opportunità. Primo aspetto fondamentale è la scelta delle uve di partenza: i vitigni autoctoni piemontesi più adatti alla vinificazione in rosato sono Freisa e Nebbiolo, che conferiscono profumi e struttura e Barbera per la sua buona dotazione acida, che conferisce freschezza; ottimi risultati si ottengono vinificando congiuntamente queste tipologie di uva al fine di ottenere un prodotto equilibrato. Altre uve adatte alla vinificazione in rosato sono il Dolcetto, il Pinot nero, il Cabernet Sauvignon e il Syrah. È molto importante la scelta del momento giusto per la vendemmia: a differenza della vinificazione in rosso normale, non è necessario raggiungere maturità fenoliche complete, per cui è meglio basarsi sulla maturità tecnologica in modo da ottenere il grado zuccherino desiderato e la giusta acidità; tuttavia è bene non anticipare troppo il momento della vendemmia per evitare di ottenere prodotti erbacei, aspri e non al massimo del corredo aromatico.

Per la vinificazione in rosato normalmente si possono adottare due tecniche principali: il “salasso” e la pressatura diretta, la cui scelta viene effettuata in funzione dell’obiettivo enologico. Il “salasso” (saignée) viene utilizzato per ottenere i vini rosati più corposi per la presenza di tannini e carichi in colore, generalmente tendente al cerasuolo. Questo sistema di vinificazione consiste nell’effettuare la normale pigiatura delle uve, effettuare una breve macerazione variabile da 4 a 24 ore, possibilmente a temperatura bassa, per poi estrarre una parte del mosto e indurre la fermentazione in assenza di bucce. La parte di mosto che resta a contatto con le vinacce, invece, verrà utilizzata per la vinificazione in rosso normale dove però il rapporto buccia/mosto sarà molto più alto con maggiore estrazione di antociani e tannini. La pressatura diretta, invece, consiste nella torchiatura delle uve intere direttamente in pressa, così come si fa nella vinificazione in bianco normale. Il mosto ottenuto verrà poi sfecciato con l’ausilio di enzimi pectolitici e fatto fermentare a temperatura controllata tra i 12 e i 18 gradi. In fermentazione bisogna fare molto attenzione ad evitare l’insorgere di riduzioni, bisogna quindi curare l’alimentazione azotata dei lieviti e rimettere in sospensione le fecce fini quotidianamente, anche per permettere il rilascio di mannoproteine, molto importanti a livello sensoriale. Normalmente si sconsiglia di effettuare la fermentazione malolattica sui rosati, in quanto

si hanno perdite di freschezza, di aromi fruttati e medicazioni del colore, tuttavia in alcuni casi può risultare utile per ammorbidire dei vini troppo acidi e aspri. Il colore dei rosati è particolarmente sensibile alle ossidazioni, risulta quindi necessario evitare il più possibile il contatto con l’ossigeno a fermentazione alcolica terminata, se possibile inertizzando vasche e tubature con azoto. È sempre importante verificare la stabilità proteica di questa tipologia di vini, per verificare se è necessaria l’aggiunta di bentonite. Poiché spesso si sceglie di utilizzare bottiglie di vetro trasparente in modo da “presentare” al consumatore il colore del vino, è importante che questo sia il più brillante possibile e perciò necessario curare particolarmente le filtrazioni brillantanti. Bisogna inoltre tenere conto che l’aggiunta di solforosa in pre-imbottigliamento provoca una diminuzione più o meno consistente dell’intensità colorante del vino. Questo fenomeno, reversibile, è dovuto alla reazione degli antociani con il biossido di zolfo che da origine a composti incolori. È consigliabile quindi effettuare delle prove per verificare l’effettiva perdita di colore, tenendo conto che questo tende a tornare quello di prima dopo alcuni mesi. Sempre al fine di limitare le ossidazioni e permettere una maggiore shelf life del prodotto, sia per quanto riguarda l’aspetto visivo che olfattivo, è necessario scegliere una chiusura adeguata per la bottiglia, più impermeabile possibile all’ossigeno.


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Nuovi bandi per giovani agricoltori richiedenti per la realizzazione di insediamenti ed investimenti, poiché, per disposizione dei Regolamenti comunitari, i contributi ed i premi erogati dovranno essere rendicontati all’Unione Europea improrogabilmente entro il 2015. In via previsionale si possono individuare le seguenti fasi: • emanazione dei bandi nella seconda metà di settembre 2013; • la presentazione telematica delle domande verrà consentita soltanto fino ad esaurimento del budgetg; • ultimazione da parte dei richiedenti della realizzazione degli insediamenti / investimenti e presentazione delle richieste

di pagamento a saldo entro fine gennaio 2015. I bandi dovrebbero prevedere la possibilità di acceso al premio di primo insediamento (da 15.000 e 30.000 Euro), la possibilità di contributi fino al 40 % a fondo perduto per la misura 311 diversificazione/agriturismo e per l’impianto di rete Antigrandine, opere di sistemazione terreno finalizzate a ridurre l’erosione e smottamenti, sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua e sostegno ad investimenti alla produzione lattiero casearia. Per le pre-domande contattare quanto prima gli uffici Coldiretti. Info: 0141.380.403.

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a Regione Piemonte ha reso noto che grazie al costante monitoraggio effettuato sulla gestione del PSR 2007-2013, prossimo alla conclusione, è disponibile un margine di fondi non ancora utilizzati sulle misure 112 (insediamento di giovani agricoltori) e 311 (diversificazione in attività non agricole e nuove sfide Health Check ); dunque è opportuno prevedere l’emanazione di nuovi bandi. I nuovi bandi dovranno tuttavia tenere conto del ridottissimo tempo a disposizione delle Province per l’istruttoria delle domande ed a disposizione dei

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Diversificazione e nuove sfide Health Check


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Sicurezza luoghi di lavoro Prorogato il Piano dei controlli

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n applicazione dell’accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013, che ha prorogato fino al 31/12/2013 il Piano Nazionale della prevenzione 2010-2012, la Regione Piemonte con Determinazione n. 467 del 18/06/2013 ha adottato il “Piano Regionale di prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura, Anno 2013”. Il Piano parte dal presupposto che l’andamento infortunistico del settore agricolo dell’ultimo periodo è caratterizzato da un trend favorevole in termini di incidenza ma mantiene una stabilità nel numero di infortuni mortali. In particolare, viene evidenziato come nel comparto agricolo persistano delle fasce più refrattarie alla sicurezza sul lavoro, individuabili soprattutto in aziende di più piccole dimensioni (essenzialmente quelle a conduzione familiare e/o con dipendenti stagionali di breve periodo), economicamente più deboli e meno orientate al cambiamento. Per tale motivazione, del numero complessivo di controlli ispettivi previsti per il 2013, ben il 70% è indirizzato a tale tipologia di

aziende. Nel merito dei controlli, destinati prioritariamente alle macchine agricole, viene però rimarcata la necessità di rafforzare i controlli anche sulle problematiche degli allevamenti e sull’impiego dei prodotti fitosanitari. Da evidenziare, inoltre, la previsione di una collaborazione con Polizia Stradale e Polizia locale/ provinciale per il controllo delle macchine agricole circolanti su strada, tenendo conto della presa di posizione del Ministero del Lavoro in merito alla sanziona-

bilità, su strada, delle macchine agricole non in regola. Per il resto, il Piano prevede di migliorare la conoscenza del fenomeno infortunistico agricolo (tramite una collaborazione tra Regione e INAIL) e interventi di sensibilizzazione sulle maggiori criticità (trattori, cardani, motocoltivatori, ecc.) anche per il tramite delle Associazioni di Categoria, nonché interventi per la messa a norma delle macchine agricole nel commercio del parco macchine, usato e nuovo.

Frumento tenero Interessanti possibilità con CAP NORD-OVEST Con l’approssimarsi delle semine autunnali, il Consorzio Agrario NordOvest rende noto la possibilità di stipulare interessanti contratti di coltivazione sul frumento tenero: • frumento panificabile superiore di qualità: varietà Graindor e Bologna; • frumento panificabile di qualità: varietà Musik e Ovalo; • frumento biscottiero: varietà Jaguar. I cerealicoltori interessati devono contattare quanto prima gli uffici tecnici della Coldiretti oppure le Agenzie del Consorzio Agrario per avere maggiori informazioni.


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Semplificazione per le emissioni in atmosfera Sburocratizzazione per gli impianti di essiccazione e le cantine

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con una produzione annua di 250 ettolitri per i distillati e di 1.000 ettolitri per gli altri prodotti. Sono comunque sempre escluse, indipendentemente dalla produzione annua, le fasi di fermentazione, movimentazione, travaso, addizione, trattamento meccanico, miscelazione, confezionamento e stoccaggio delle materie prime e dei residui effettuate

negli stabilimenti di cui sopra. • I frantoi. Tutti gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse e gli stabilimenti di produzione di vino o bevande fermentate non ricompresi tra quelli sopra menzionati sono comunque soggetti al regime semplificato dell’autorizzazione generale.

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on la Legge di conversione del Decreto Legge 21 giugno 2013 n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, è stato introdotto nel testo del Decreto l’Articolo 41–ter che reca ”Norme ambientali per gli impianti ad inquinamento scarsamente significativo” ed è stato così approvato in via definitiva l’esonero dall’obbligo di autorizzazione per le emissioni in atmosfera di alcuni impianti di grande interesse per il settore agricolo. In specifico sono stati inseriti tra gli impianti ad inquinamento scarsamente significativo, come tali non soggetti all’obbligo di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, le seguenti attrezzature/attività: • I silos per i materiali vegetali. • Gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale, per corpo essiccante, uguale o inferiore a 3MW se alimentate a metano o a GPL o a biogas. • Gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale, per corpo essiccante, uguale o inferiore a 1MW se alimentate a biomasse o a biodiesel o a gasolio come tale, o in emulsione col biodiesel. • Le cantine che trasformano fino a 600 tonnellate l’anno di uva, nonché gli stabilimenti di produzione di aceto o altre bevande fermentate,


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Lavori in “Ambienti Confinati” Formazione obbligatoria degli addetti

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n base al DPR n. 177/2011 per “spazio confinato” si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato, a causa della presenza di sostanze o condizioni di pericolo (ad esempio, carenza di ossigeno). Gli spazi confinati sono facilmente identificabili proprio per la presenza di aperture di dimensioni ridotte, nel caso dell’agricoltura: serbatoi, silos, sistemi di drenaggio, chiusi, sistema fognario, cisterne aperte, vasche da vino, tubazioni sotterranee, cantine con ventilazione insufficiente od assente. Durante tutte le fasi delle lavorazioni deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificatamente diretta ad eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco In ogni spazio confinato, alcuni pericoli sono sempre da considerarsi e sempre presenti, almeno in fase di valutazione dei rischi: • livello di ossigeno, quando sotto il 19,5% o sopra il 23,5% • atmosfere esplosive, quando eccedono del 10% il campo di infiammabilità e i limiti esplosività (inferiori) delle sostanze presenti • sostanze pericolose, quando

eccedono i limiti di esposizione e i dosaggi massimi permessi di esposizione per ogni lavoratore Identificati i pericoli presenti e stimati i rischi, prima di iniziare il lavoro occorre realizzare un sistema sicuro di lavoro comprendente: • addestramento del personale • idonee procedure di soccorso Il primo livello di sicurezza è quello di applicare misure per ridurre il più possibile la necessità di entrare nello spazio confinato, ad esempio: • predisporre un perfetto isolamento dell’ambiente • verificare dall’esterno l’atmosfera interna • impiegare telecamere comandate a distanza • utilizzare attrezzature manovrabili a distanza Qualora la valutazione dei rischi evidenzi eccezionali vincoli in relazione alla configurazione dello spazio confinato andranno verificate: • idoneità dei lavoratori a tale ambiente (considerando fattori come la claustrofobia) • idoneità dei lavoratori ad indossare eventualmente gli autorespiratori • note mediche sulla idoneità del lavoratore allo svolgimento di attività in ambienti confinati Negli spazi confinati possono

verificarsi diverse situazioni pericolose, la cui causa è spesso riconducibile a: mancanza di ossigeno, incendio e esplosione, temperatura elevata, concentrazione elevata di polveri, presenza di gas, fumi o vapori tossici, residui che possono emettere gas, fumi o vapori tossici, collasso da calore, annegamento/soffocamento, claustrofobia, scarsa illuminazione, difficoltà e ritardo nel prestare soccorso. I rischi fisici normalmente presenti nel luogo di lavoro risultano spesso amplificati dalla permanenza nell’ambiente confinato. La Coldiretti si sta attivando per realizzare un corso di formazione obbligatorio per tutti gli operatori di ambienti confinati (sia quelli che entrano materialmente sia per coloro che assistono dall’esterno). Tenendo conto che andranno formati almeno due lavoratori, gli interessati possono contattare, quanto prima, il recapito telefonico numero 0141-380426 per procedere con le iscrizioni.


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Noccioleto: problematiche ed interventi duta foglie (metà – fine settembre) è opportuno intervenire con un fungicida sistemico a base di Tiofanate Metile. • MALATTIE FUNGINE AUTUNNALI: si tratta di un mix di funghi che possono originare cancri rameali e malattie del legno (cytospora, ecc…). Al fine di poter preservare lo stato sanitario delle pertiche si consiglia, a completa caduta foglie, l’intervento con rame e zolfo. Il periodo pertanto consigliato è da novembre. CONCIMAZIONI L’effettiva necessità di una buona concimazione è sempre giustificata da un’accurata analisi del terreno, in modo particolare se si tratta di nuovi impianti in cui non conosciamo ancora la risposta della coltura in quel determinato appezzamento. Tuttavia l’esposizione, il colore del terreno, la giacitura a cima collina, metà o fondovalle e l’eventuale vigoria di piante confinanti ci danno un’idea degli apporti di macroelementi necessari. In autunno, ad inizio caduta foglie, dove le foglie accumulano le ultime riserve prima del riposo vegetativo, è consigliato un intervento a base di urea. L’azoto non si trova in una fase immediatamente disponibile per la pianta, la sua lenta ma progressiva trasformazione permette di avere un nutrimento alle radici delle piante, attive anche in fase invernale. GESTIONE AGRONOMICA

La POTATURA trova importanza in tutte le fasi della vita di un corileto: dalla formazione nelle prime fasi per ottenere la forma di allevamento desiderata all’asportazione di parti del cespuglio con problematiche sanitarie o semplicemente che limitano la penetrazione della luce all’interno della pianta. L’asportazione di parti della pianta è indispensabile per evitare che la pianta cresca oltre l’altezza massima raggiungibile dalle attrezzature utilizzate per i trattamenti, in più stimola la pianta a produrre nuovo legno. Interventi drastici di potatura sono eventualmente ipotizzabili ogni 5-6 anni, in quanto vengono asportati buona parte dei rametti di 1 anno su cui si sviluppano i fiori. Il periodo ideale per la potatura è l’inizio dell’autunno, prima del riposo vegetativo. Gli interventi a completo riposo vegetativo sono da evitare in quanto la pianta “ripartirebbe” a primavera con un carico di legno decisamente inferiore rispetto a quello che aveva prima del riposo, producendo pertanto più linfa di quella necessaria e causando fenomeni di rigonfiamenti eccessivi della corteccia.

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a fine dell’estate, in particolare il post-raccolta, è il periodo in cui si definiscono le strategie della produzione corilicola dell’anno successivo. È in questa fase infatti in cui si concentrano gli interventi con fungicidi volti a salvaguardare la salute delle piante e a equilibrare la pianta affinchè il carico di legno non sia eccessivo e di scarsa qualità. Gli interventi fungicidi di pre e post caduta delle foglie sono: • GLEOSPORIOSI: è un fungo che attacca il nocciolo insediandosi sulle foglie, sulle gemme, sugli amenti, sui frutti e, occasionalmente, anche sui rametti con conseguente loro disseccamento. Le gemme infette all’inizio della ripresa vegetativa si presentano necrotizzate, oppure, se riescono ad aprirsi, danno luogo a germogli deboli che presto deperiscono. Gli amenti infetti appaiono imbruniti e deformi, non riuscendo a rimanere sulla pianta, cascolano totalmente. All’inizio dell’estate sulle foglie colpite si osservano maculature brunorossastre circondate da un alone verde pallido. Le foglie affette generalmente cadono un po’ prima di quelle sane. Sugli organi colpiti si riscontrano gli acervuli del patogeno sotto forma di piccole pustole di colore bruno-scuro.In primavera, i conidi, trasportati dall’acqua piovana si insediano nelle gemme di nuova formazione e danno origine ad infezioni latenti che si concretizzano nella primavera successiva. Gli interventi previsti contro quest’avversità sono i formulati commerciali a base di tiofanate metile. Verificare numero di interventi e limitazioni previste dai disciplinari. Dopo la raccolta e all’inizio della ca-

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Riferiti alla stagione in corso nel post-raccolta


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Nuovi corsi Inipa Coldiretti sul PSR Per la formazione e l’aggiornamento professionale

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NIPA Piemonte, l’Istituto Nazionale di Formazione Professionale in Agricoltura, in collaborazione con la Coldiretti di Asti, a partire dal prossimo autunno riprenderà l’attività di formazione per agricoltori finanziata dal Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013. Gli argomenti previsti dalla Mis. 111.1.A del PSR riguardano le “Nuove sfide Health Check” (cambiamenti climatici, gestione delle risorse idriche e biodiversità); INIPA Asti ha in programma i seguenti diversi corsi delocalizzati in tutta la provincia (tra parentesi compare il n. di ore di durata), di cui si allega il sottostante modulo di adesione da compilare e far pervenire presso i nostri uffici zona o presso l’ufficio provinciale. • ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO: POSSIBILITA’ E TECNOLOGIE (8) • LA GESTIONE VITICOLA ED ENO-

LOGICA IN RAPPORTO AGLI ATTUALI CAMBIAMENTI CLIMATICI (8) • TECNOLOGIA PER IL RISPARMIO IDRICO (12) • TECNICHE DI PRODUZIONE INTEGRATA PER LA RIDUZIONE DEI FERTILIZZANTI AZOTATI E DEGLI AGROFARMACI (6) • ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO: POSSIBILITA’ E TECNOLOGIE (8) • GESTIONE BOSCHIVA IN SICUREZZA PER PREVENIRE INCENDI E CALAMITA’ NATURALI (12) • COLTURE ALTERNATIVE PER LE AREE DI COLLINA (8) • LA CONDIZIONALITA’ PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE (6) • RIDUZIONE E GESTIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI (8) • TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO IDRICO IN ORTICOLTURA (9) • TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO

IDRICO NELLE GRANDI COLTURE (9) • TECNICHE DI PREVENZIONE DELLE MICOTOSSINE (6) • NORME IGIENICO/SANITARIE DI CANTINA E GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE (9) • GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE DI CANTINA CON LE TECNICHE DI FITODEPURAZIONE (8) • AGRICOLTURA CUSTODE DEL TERRITORIO:METODI SOSTENIBILI DI PROSUZIONE E STRATEGIE DI FILIERA (8) • FATTORIE DIDATTICHE, AGRITURISMI E VENDITE DIRETTE: RETI DI UN TERRITORIO VITALE ED ECOCOMPATIBILE ((8) • DALLA VITE AL VINO SECONDO I DETTAMI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA (16) • DALLA VITE AL VINO SECONDO I DETTAMI DELL’AGRICOLTURA INTEGRATA (16)

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Data…………………………… Firma ………………………………………………..……………………………………………. INFORMAZIONI COLDIRETTI ASTI: Tel. 0141/ 380426-380427-380400, Fax 0141 - 355138 e-mail: isabella.schifone@coldiretti.it


ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Sicurezza del lavoro formazione specifica). La formazione deve essere effettuata prima o all’atto dell’assunzione; in caso di impossibilità deve essere comunque completata entro 60 giorni dall’assunzione del lavoratore. Aggiornamento: corso di 6 ore, ogni cinque anni. I datori di lavoro devono provvedere affinché ciascun lavoratore all’atto dell’assunzione, al cambiamento di mansione, di tecnologia ecc. riceva una adeguata informazione (opuscolo, colloquio etc. - documentato). Tale informazione può essere svolta in azienda prima delle lavorazioni. Rimane inteso che valgono tutti gli altri obblighi previsti in capo dalla normativa sulla sicurezza (es. indossare i DPI, seguire corsi specifici sui macchinari, aggiuntivi a quelli già elencati). PREPOSTI: Per grandi aziende che utilizzano i preposti (caposquadra, segretario zona…) devono fare la stessa formazione dei lavoratori + 8 ore specifiche per preposti = tot. 20 ore. Dopo i cinque anni, devono seguire un corso di aggiornamento di 6 ore in aggiunta (6 + 6). La formazione va completata entro 60 gg dalla nomina. PRINCIPALI IMPEGNI SULLA SICUREZZA DEL LAVORO Titolare

Corso di RSPP 32 ore (ex 16ore) - (aggiornamento ogni 5 anni) Primo Soccorso 12 (aggiornamento ogni 3 anni, solo per aziende sino a 5 lavoratori) Antincendio 8 (aggiornamento ogni 3 anni, solo per aziende sino a 5 lavoratori) Corsi di sicurezza per l’uso delle macchine presenti in azienda Valutazione dei rischi costantemente aggiornata Nomina del medico (ove necessario) Avere gli impianti a posto, idem macchine ed attrezzature / locali / etc… Estintori, cassetta pronto soccorso Conservare tutti gli attestati della formazione ricevuta Dipendenti Corso iniziale di 12 ore (aggiornamento ogni 5 anni di 6 ore) Corsi per l’uso in sicurezza delle macchine che utilizzano Essere informati di qualsiasi cosa succede in azienda dal RSPP Utilizzare i DPI previsti Nel caso che siano presenti più di 5 lavoratori, i corsi di 1° soccorso e di antincendio dovranno essere effettuati dai lavoratori. Per ulteriori informazioni e adesioni contattare Isabella Schifone, 0141380426.

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l fine di soddisfare la normativa vigente riguardante la Sicurezza del lavoro in agricoltura, in attuazione del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs n.81/2008), la Conferenza Permanente Stato/Regioni ha approvato due accordi che disciplinano contenuti e durata della formazione di lavoratori, preposti, dirigenti nonché degli stessi datori di lavoro. Si evidenziano di seguito per le aziende agricole assuntrici di manodopera, i principali aspetti della nuova disciplina a seconda della categoria interessata. DATORE DI LAVORO AGRICOLO (responsabile servizio prevenzione e protezione, RSPP) Durata : corso di 32 ore (prima era di 16 ore). Aggiornamento: corso di 10 ore, ogni cinque anni. Nel caso di inizio di nuova attività la formazione deve essere svolta entro e non oltre 90 giorni dall’avviamento. L’eventuale attività formativa già svolta dai lavoratori o dal datore deve essere documentata da attestati e valutata caso per caso. LAVORATORI AGRICOLI A TEMPO INDETERMINATO E STAGIONALI ANNUALI Durata: Corso di 12 ore (costituito da 4 ore di formazione generale + 8 di

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Obblighi formativi e principali impegni


L’Assemblea dei Pensionati Coldiretti Nominati i delegati dell’assise nazionale di novembre

Associazionismo

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i è svolta il 18 settembre, presso gli uffici di Coldiretti Asti in corso Cavallotti, l’Assemblea provinciale dell’Associazione Pensionati presieduta da Bruno Porta. All’ordine del giorno l’attività presente e futura dell’associazione, la programmazione di alcune rivendicazioni sindacali e la nomina dei delegati all’Assemblea nazionale Pensionati Coldiretti. Dopo un approfondito dibattito, l’Assemblea a proceduto alle votazioni ed ha individuato quali delegati all’importante assise nazionale del novembre prossimo, i seguenti associati: Pierangelo Balbo, Teresio Candelo, Marisa Faccio, Agnese Fasano e Vincenzo Satragni.

Ovviamente i delegati saranno accompagnati dal presidente provinciale e regionale Bruno Porta.

A sinistra: Bruno Porta; a destra: l’Assemblea provinciale dell’Associazione Pensionati svoltasi presso gli uffici di Coldiretti Asti;


La squadra Coldiretti - Terranostra alla Douja d’Or Hanno organizzato il pranzo dei premiati e la serata del 14 settembre

Campagna Amica

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nche quest’anno la squadra Coldiretti, Terranostra e Campagna Amica ha fatto una gran bella figura alla Douja d’Or. Centinaia di piatti tipici abbinati con la Barbera “Amica”, sono stati distribuiti nell’apposito spazio riservato alle associazioni. Sabato 14 settembre sono stati servito un fantastico “Risotto al Barbera Amica” preparato dall’agriturismo “Cascina S. Nazario” di Montechiaro d’Asti, e dolci di gran classe, bunet alle nocciole e crostata di marmellata di frutta, preparati dall’agriturismo “MondoArancio” di Bubbio. Il sabato precedente, 7 settembre, come ormai consuetudine, gli agriturismo di Terranostra hanno preparato un succulento pranzo ai premiati del Concorso nazionale Douja d’Or. Il menù a chilometri zero è stato preparato dagli agriturismo Mondo Arancio di Bubbio, Il Girasole di Mombaruzzo, Cascina Borio di Villafranca, I Tre Tigli di Asti, Alle Tre Colline di Albugnano, La Topia del Caporale di Asti, con la collaborazione di Agrisalumeria Luiset di Ferrere e di Agripanetteria Dal Grano al Pane di Tigliole.


A Costigliole il premio Garantiamo l’Origine Alla pro loco i 1000 € elargiti da Coldiretti al Festival delle Sagre Astigiane

Campagna Amica

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on gli “Agnolotti al Plin”, la pro loco di Costigliole d’Asti si è aggiudicata la dodicesima edizione del Concorso “Garantiamo l’Origine” istituito da Coldiretti Asti in collaborazione con Fondazione Campagna Amica, nell’ambito del Festival delle Sagre Astigiane. Il premio, di mille euro, intende valorizzare lo sforzo compiuto negli anni dalle pro loco astigiane per dare risalto al territorio e ai suoi prodotti di eccellenza. La giuria di esperti nominata per l’occasione, ha analizzato con attenzione i piatti concorrenti al premio, riscontrandone in ogni caso la buona tracciabilità e qualità delle materie prime utilizzate nella preparazione. Nel caso del piatto proposto dalla pro loco di Costigliole, in particolare sono state valutate con il massimo dei giudizi, la fedeltà di partecipazione negli anni, la completezza della documentazione presentata al concorso e, soprattutto, i contenuti espressi nel dossier di presentazione con particolari riferimenti alla filiera corta. “Sono molto soddisfatto del livello delle proposte gastronomiche in gara – ha affermato il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – non è stato semplice individua-

re un vincitore, a riprova del fatto che tutte le pro loco si impegnano costantemente per impiegare materie prime del nostro territorio, accuratamente selezionate”. “Quest’anno poi – sottolinea Cabiale – il nostro compito per individuare un vincitore è stato particolarmente impegnativo: le proposte gastronomiche sono state tutte di ottimo livello e le documentazioni presentateci dalle pro loco partecipanti al concorso per certificare l’origine delle materie prime, sono state molto curate e dettagliate, a dimostrazione dell’altissimo livello qualitativo raggiunto dalla manifestazione. Complimenti, dunque, ai presidenti delle pro loco e ai tanti volontari, per il prezioso lavoro svolto anche a favore della promozione dei prodotti tipici della nostra agricoltura”. Le premiazioni del Festival delle Sagre, come da tradizione, si terranno quest’inverno alla Camera di Commercio di Asti con una celebrazione ufficiale.

ALBO D’ORO DEL CONCORSO 2002: Moncalvo 2003: Isola d’Asti 2004: Cessole 2005: Cellarengo 2006: Moncalvo 2007: Castagnole Monferrato 2008: San Damiano d’Asti 2009: Azzano 2010: Villafranca d’Asti 2011: Cellarengo 2012: Isola d’Asti 2013: Costigliole d’Asti


Valentina Binno nuova leader giovani Coldiretti piemontesi

Sopra: l’Assemblea regionale elettiva Giovani Impresa; a lato: Valentina Binno, nuova leader giovani Coldiretti piemontesi, già delegata provinciale di Alessandria

ai progetti dell’organizzazione e di essere elemento propulsore per nuove idee e nuove attività”. All’assemblea, a cui ha partecipato un folto gruppo di giovani astigiani guidati da Danilo Merlo e Sara Mazzolo, è intervenuto anche il segretario nazionale Giovani Impresa Carmelo Troccoli che nel suo intervento ha comunicato che si stanno ultimando i rinnovi dei delegati regionali su tutto il territorio; un segnale di forte vivacità e rinnovamento della nostra organizzazione che vanta una classe dirigente giovane, coraggiosa e dinamica. Il talento, la creatività e la voglia di fare dei giovani imprenditori sono le carte vincenti per contrastare la crisi e

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il periodo di difficoltà che sta attraversando l’intero sistema Paese. I dati confermano come nel settore agricolo la crescita sia di segno positivo: aumento del 6,7 per cento di nuove imprese giovani. In rappresentanza della federazione regionale sono intervenuti il vice direttore Marco Girò e Maria Chiara Bellino che hanno sottolineato come il lavoro della nuova squadra sarà finalizzato a delineare e proseguire le progettualità future del movimento Giovani Impresa a livello piemontese: un tassello essenziale per costruire, insieme, “L’Italia che vogliamo”.

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l 12 settembre 2013 a Torino si è tenuta l’assemblea regionale elettiva Giovani Impresa dove è stata eletta all’unanimità Valentina Binno già delegata provinciale di Alessandria. Valentina lavora nell’azienda agricola di famiglia, a indirizzo zootecnico con allevamento di suini. A lei compete oggi la direzione commerciale e amministrativa della “Varetto e Bosco s.s.agr.”. A fine assemblea ha dichiarato: “L’impegno di lavorare per la realizzazione della progettualità economica di Coldiretti Piemonte sia attraverso i contratti di filiera sia con la valorizzazione delle produzioni Made in Italy, rappresenta un importante richiamo per i giovani che scelgono di occuparsi dell’attività agricola” ha detto Valentina Binno, neo eletta “Proseguendo il percorso già avviato con ottimi risultati dal delegato uscente Dario Perucca, la mia responsabilità e di tutto il comitato regionale, sarà quella di contribuire attivamente

Giovani Impresa

Eletta dall’Assemblea regionale svoltasi a Torino il 12 settembre


La tromba d’aria ha colpito anche gli edifici pubblici Ingentissimi i danni provocati dal già tristemente noto “tornado” del 29 luglio

Territorio

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ul precedente numero de “Il Notiziario Agricolo”, avevamo riferito approfonditamente della drammatica tromba d’aria che ha colpito l’Astigiano il 29 luglio scorso. Il direttore provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta, si recò tempestivamente sui luoghi principali dell’evento atmosferico straordinario, coordinando personalmente i primi interventi nelle zone maggiormente colpite. Coldiretti ha concentrato gli sforzi a favore delle imprese agricole, ma ovviamente sono stati danneggiati tutti i settori produttivi, tutte le attività non solo agricole, ma commerciali ed artigianali, molti privati ed anche le amministrazioni pubbliche. La violentissima tromba d’aria, ormai tristemente nota come un vero e proprio “tornado”, ha provocato ingenti danni anche agli edifici pubblici, ossia a strutture patrimonio di ognuno di noi. In questa pagina vi documentiamo, anche con

alcune fotografie inviateci dal Sindaco Alessandro Boffa Giordano, gli ingenti danni provocati dalla calamità naturale ai tetti e agli infissi delle strutture di proprietà comunale, come il Municipio, la torre medioevale, il Cimitero, e l’Archivio Storico. Per un paese di soli 130 abitanti il ripristino di queste opere è naturlmente molto gravoso, per altro il periodo di crisi economica non da molte speranze in un tempestivo risarcimento dei danni da parte del governo centrale, sia per San Giorgio Scarampi che per tutti i Comuni colpiti. Per questo motivo è anche auspicabile l’intervento dei privati per avviare con efficacia i lavori di restauro, a tal proposito il Gruppo di protezione civile dell’Ordine degli Ingegneri di Asti, per lodevole iniziativa ed interessamento dell’Ing. Riccardo Palma coadiuvato dall’ Arch. Roberta Bianchi, ha eseguito gratuitamente una approfondita relazione tecni-

ca dei danni subiti dalle strutture di proprietà del Comune di San Giorgio Scarampi.

Successo per le fiere di fine estate A San Giorgio Scarampi con il castrato, a Roccaverano con i caprini

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ttimo riscontro di pubblico e un gran numero di animali, ben 131 i capi esposti, per la dodicesime edizione della Rassegna del Bovino Castrato di Razza Piemontese tenutasi il 25 agosto a San Giorgio Scarampi. Alla presenza di una troupe di RaiTre che ha filmato l’intera mattinata e messo in onda un ottimo servizio nella stessa giornata, è stata un’occasione molto importante per far conoscere il bellissimo territorio della Langa Astigiana, i prodotti locali e la forma di allevamento tradizionale dal quale proviene l’ottima carne della “Piemontese” ineguagliabile in tutto il mondo. Un ottimo pranzo, preparato dal catering Cantamessa di Govone,

a base di carne bovina con l’animale messo a disposizione dal vice sindaco Listello, ha coronato una bellissima giornata. Altrettanto successo di pubblico ha riscosso la decima Mostra Caprina di Roccaverano. Si è trattata della seconda edizione regionale tenutasi domenica 1° settembre a Roccaverano. Nel “ring” sono stati individuati migliori esemplari presenti, anche se non è stato semplice scegliere i

migliori capi tra i circa 180 presenti in mostra. Fra i migliori esemplari, naturalmente, quelli della Camosciata delle Alpi e l’autoctona di Roccaverano, anticamente molto diffusa in questo territorio, ma per anni a rischio di estinzione. Fra gli obiettivi dichiarati di questa fiera c’è anche il recupero della razza Roccaverano per scongiurarne l’estinzione. Alla Fiera caprina di Roccaverano era presente anche il direttore provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta. Sia la fiera di San Giorgio che quella di Roccaverano hanno visto una fattiva collaborazione nell’organizzazione anche dell’Associazione Provinciale Allevatori presieduta da Franco Serra.


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Rustico dei primi 900 fra langhe e Monferrato immerso nel verde con annessi terreni a frutteto ed a prato (circa 4 giornate). Possibilità di attività agrituristica. Tel 0141853577. Calliano vendesi porzione di casa abitabile di ampia metratura con giardino privato e rustico antistante con porticato ed ex fienile. Caldaia nuova a condensazione. Euro 105.000,00 tel. 0141.530395 ore ufficio. Vendo bel fabbricato civile artigianale in centro paese, comodo ad autostrada, ferrovia e a tutti i servizi; cortile indipendente con accesso da strada comunale anche con grandi mezzi, così composto: due alloggi di mq 100 abitabili, possibilità di realizzare un ulteriore alloggio di mq 40, locale caldaia per riscaldamento centralizzato a metano, grande cantina, tre box e attiguo capannone di mq 400 circa a tre campate. Libero subito. Tel 3388854628 ore pasti. Tigliole vendesi cascinale su 3 lati composto da 2 camere, bagno, ex stalla, ex fienili recuperabili, locali sgombero. terreno circostante. euro 49.000,00 tel. 0141.530395 ore ufficio. Mombaruzzo, casa indipendente su 4 lati, centro paese, di recente costruzione con piccolo cortile cintato. Al piano terra magazzino, garage, cucinotta, camera e bagno; al primo piano grande cucina, salone, due camere, doppi servizi, due balconi ed ampio terrazzo, con sovrastante mansarda di una camera e bagno; grande cantina con garage. Prezzo interessante.Tel. 3387718923.

H

VENDO ATTIVITÀ MANODOPERA

Agritata, servizio di assistenza alle famiglie per l’asilo dei bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età, presso le aziende agricole, Tel. 334.653.88.66. Si eseguono lavori edili con grande esperienza ed accuratezza, ristrutturazione case ed abitazioni, costruzione case, rifacimento tetti, muri in cemento armato, in pietra, mattoni vecchi o vespai; formazione sottofondi e posa di mattonelle, solai semplici o con voltine in mattoni vecchi; tramezze; intonaci di ogni genere ed antiumidità. Prezzi competitivi. Tel. 0141.824094 cell. 349.510524. Signora piemontese di Asti cerca lavoro come baby sitter, governo animali in stalla, badante, pulizie, per qualsiasi altra informazione potete contattare il numero 3933765306. Si eseguono lavori edili con grande esperienza ed accuratezza, ristrutturazione case ed abitazioni, costruzione case, rifacimento tetti, muri in cemento armato, in pietra, mattoni vecchi o vespai; formazione sottofondi e posa di mattonelle, solai semplici o con voltine in mattoni vecchi; tramezze; intonaci di ogni genere ed antiumidità. Prezzi competitivi. Tel. 0141824094 cell. 349510524.

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VENDO TERRENI (diritti reimpianti)

Vendesi diritti di reimpianto generici (da estirpo barbera). Quantità mq 8920, anche frazionati. Tel. 338.8593469 ore ufficio. Vendesi diritti di reimpianto per Barbera e Grignolino per complessivi mq 14358. Tel.334.6956654. A seguito estirpo vigneti vendo diritti di reimpianto Barbera e Grignolino. Telefonare dopo le ore 20, Marco. Tel. 347 9306747. Vendesi diritti di reimpianto generici (da estirpo barbera). Quantità mq 8920, anche frazionati. Tel 338 8593469 ore ufficio.

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VENDO ANIMALI

Vendo 2 vitelle piemontesi iscritte di 4 mesi, prezzo € 1.600,00 entrambe. Tel. 347.5406075. Stupendi cuccioli di yorkshire vendesi a € 200,00, disponibili subito, allevati in casa, genitori visibili, con vaccino. Tel. 331.2336242. Vendo a modico prezzo cuccioli di razza setter, madre e padre ottimi cacciatori. Tel. 334.2698618.

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AFFITTO

Montegrosso d’Asti affitto in zona centrale bell’alloggio p.t. Ampia cucina 2 camere, piccolo cortile privato, no posto auto, risc. aut., no spese condominiali. 300 € Tel. 328.7550368.

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CERCO MANODOPERA

In Asti, Azienda Agricola cerca coppia di pensionati piemontesi per lavori in orto e giardino. Telefonare 333.75.34.263.

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CERCO MACCHINARI ATTREZZI

Acquisto motoaratrice Casorzo colore verde, motore cotiemme, preferibilmente 8 cv. o 11 cv., anche non funzionante per pezzi di ricambio. Tel. 329.5328138. Cerco rototerra da vigneto, larghezza da mt. 1 a 1,30 massimo, prezzo trattabile. Tel. 320.8281992.

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CERCO TERRENI - CASE

Vendesi appezzamento vigneto di gamba di pernice (Doc Calosso) mq 5.100 e moscato; inoltre si vendono diritti di reimpianto gamba di pernice per mq 2230. Tel 3401282800. Acquisto casa abitabile indipendente 4 lati entro 10km da Asti,zona collinare. Max 60.000. Tel. 338.6899044 - 338.6899044.

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CERCO ACQUISTO VARIE

Cerco fieno silo di loietto in rotoballe fasciate con umidità compresa fra il 30% e il 50%. Tel. 0141907858 ore pasti oppure 3400559880.




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