Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 11 - Anno 2013. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
62° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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ASTI
COLDIRETTI
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18 ottobre 2013
m m a r i o
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Il saluto di Sergio Marini
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Forte interesse per il “Progetto Vino” di Coldiretti
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Cosap e Caccia: un patto tra Coldiretti e i Sindaci dell’Astigiano
Quando assicurarsi costa meno
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Ue.Coop: la forza solidale del Paese
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Salame “Cotto del Monferrato”
Speciale Misura 111 -PSR: L’impiego dei tannini enologici, Regolamentazione della somministrazione di cibo; Residui di potatura, la Camera approva la risoluzione; Rifiuti, niente semplificazioni per le imprese agricole; Sicurezza luoghi di lavoro; Denuncia alveari
Sommario
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 62° numero 11 - 18 ottobre 2013* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale
argomenti in evidenza
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A Portacomaro la Festa del Ringraziamento Si terrà domenica 17 novembre; il 13 “L’Anteprima Barbera 2013, il 16 il “Consuntivo dell’Annata Agraria”
Appuntamenti
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uest’anno tocca alla zona di Asti ed esattamente a Portacomaro ospitare la Festa provinciale del Ringraziamento. L’appuntamento annuale itinerante organizzato da Coldiretti per suggellare la fine della stagione agraria, riunire la base associativa in un momento di festa aperto anche alla cittadinanza e proporre spunti e riflessioni sul presente e sul futuro del settore primario. Il primo appuntamento in programma è per mercoledì 13 novembre alle ore 17.00, presso il salone Alfieri con l”Anteprima della Barbera d’Asti DOCG e del Grignolino d’Asti 2013”, il Meeting di degustazione in collaborazione con il Cen-
tro Studi Vini del Piemonte rivolto a giornalisti, tecnici ed operatori del settore, per una prima analisi delle caratteristiche e potenzialità della nuova annata. Sabato 16 novembre, alle ore 11,00, nel salone “Alfieri” di Portacomaro, si terrà la Conferenza Stampa di presentazione del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2012-2013”, con l’esposizione di tutti i dati e un’analisi critica suddivisa per ogni settore produttivo. Al centro delle iniziative, il presidente provinciale e il direttore, Roberto Cabiale e Antonio Ciotta, metteranno i grandi sviluppi registrati
dal progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana”. Infine, come ogni anno, la Festa si chiuderà con la Giornata Provinciale del Ringraziamento, domenica 17 novembre, nella chiesa di Portacomaro alla presenza del Vescovo Diocesano, Mons. Francesco Ravinale.
“L’Amico del Territorio” Trasmissione Coldiretti Campagna Amica su Grp
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i intitola “L’Amico del Territorio” la nuova trasmissione promossa da Coldiretti in collaborazione con Fondazione Campagna Amica. Andrà in onda ogni domenica su Grp a partire dal 3 novembre prossimo. Saranno esplorate le tante tipicità del territorio a partire dalle persone che fanno grandi i nostri prodotti tipici alle quali sarà simbolicamente attribuito il titolo di “Amico del Territorio”. Dai tanti piccoli territori che si andranno ad individuare si esporranno le peculiarità delle varie filiere agricole dell’Astigiano che a loro volta fanno grande il Made in Italy. In linea dunque con il grande progetto Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana”, si scopriranno le persone, i territori e le filieri che fanno grande la nostra agricoltura e il nostro agroalimentare. Condatta da Stefano Zunino, la trasmissione avrà una durata di un’ora e conterrà diverse rubriche fra
cui “La ricetta della Settimana” realizzata con Isabella Schifone presso le aziende agrituristiche di Terranostra e “In Vino Veritas” realizzata con Secondo Rabbione presso il Centro Studi Vini del Piemonte a San Damiano d’Asti. Nella prima puntata, realizzata in vendemmia, si presenterà il “Progetto Vino” di Coldiretti Asti frutto del successo ottenuto dalla “Barbera Amica” che ha fatto triplicare il valore delle uve vendemmia 2011 ad alcuni produttori. La trasmissione andrà in onda tutte le settimane alle ore 12 su Grp1 Canale 13 del digitale terrestre, sarà poi replicata sempre alla domenica alle ore 20,45 e al lunedì mattina alle ore 7. Andrà anche in onda su Grp3 Piedmont, ogni lunedì alle ore 13 e alle ore 21,45. In fine sarà sempre consultabile sulla web tv astigiana all’indirizzo www.astitv.it. Da domenica 3 novembre dunque ci
sarà “L’Amico del Territorio”, una vetrina in più per le produzioni tipiche dell’Astigiano. Gli orari di trasmissione GRP1 canale 13 Domenica alle ore 12:00 Domenica alle ore20:45 Lunedì alle ore 7:00 GRP3 Piedmont Lunedì ore 13:00 Lunedì ore 21:45 Web Asti Tv www.astitv.it dal lunedì alle ore 12:00
Il saluto di Sergio Marini
“Cari soci, cari amici, ciò che avete fatto in questi anni nell’accompagnare me, la Coldiretti, l’agricoltura Italiana, il Paese tutto, lungo il sentiero del cambiamento è stata una cosa straordinaria. Avete un grande merito e a voi va il mio sincero riconoscimento. Abbiamo lavorato per stare meglio tra noi stessi e con gli altri, per migliorare ciò che ci sta intorno. Lo abbiamo fatto con coraggio, andando controcorrente, proprio come Papa Francesco spesso ci esorta a fare. Sono certo, continueremo insieme su questa strada, con la stessa carica emotiva e la stesa passione civica che ci ha guidato sino ad oggi. Per quanto mi riguarda lo farò per la Presidenza onoraria che ho accettato con fierezza, ma soprattutto perché questo è il mio modo di essere, di pensare, di agire, testardamente legato a convincimenti profondi non rimovibili. Lo farò a cominciare da ciò che sta accadendo nel nostro Paese. Non sopporto più che tanta gente metta tutta se stessa per tirare avanti e poi si ritrovi, da anni, in un
paese che si comporta come un condannato destinato ad essere sepolto vivo che, pur di guadagnare tempo, si scava la fossa rendendola sempre più profonda. Stiamo lasciando ai nostri figli un Paese senza idee, senza futuro, un Paese pieno di debiti, litigioso su cose che non interessano a nessuno. Stiamo consumando tempo per inseguire il nulla e lo facciamo ogni giorno di più tra rassegnazione e paura. Io dico, smettiamola! fermiamoci! Il nostro Paese non è condannato a morte. Bisogna smettere di piagnucolare e di scavarci la fossa della disperazione. Dobbiamo usare sì il badile, ma per tracciare sentieri nuovi, illuminati, sentieri possibili che ridiano speranza. È questa la ragione che mi ha spinto a dar vita a una Fondazione – Italia Spa e cioè Sostenibile Per Azioni – che ha lo scopo di contribuire a rinnovare e a cambiare nel profondo le scelte della politica italiana, aggregando chi condivide le stesse idee di politiche da adottare e di paese. Tutto questo possiamo farlo, l’Italia merita molto di più della compassione e degli sfottò a cui ci stiamo abituando. Forse proprio dall’agricoltura, non solo come settore, ma come antica e moderna filosofia di vita, possiamo trarre qualche suggerimento sul come fare. L’ agricoltura è abituata da sempre a fare i conti con i ritmi immodificabili della natura, il tempo immutato delle stagioni, lo spazio fisico della terra, l’energia libera del sole. Forse per questo ha saputo custodire, meglio
che altrove, quei geni preziosi, che il mito transgenico della globalizzazione senza regole e del “tutto, subito e ovunque”, ha fatto perdere ai più, e che oggi è causa di cosi tanti guai nel mondo e nel nostro stesso paese. Geni sani i nostri, quelli dei valori etici, della qualità della vita sopra ogni cosa, della solidarietà, della fraternità, di un nuovo umanesimo nell’economia. Del primato dell’uomo, dei popoli e dei territori sulla politica e di quest’ultima sull’economia. Forse è proprio da questa filosofia agricola, che tiene insieme cura, coltura e cultura, possiamo ricominciare. Ricominciamo dalla sua antica saggezza, dalla sua straordinaria capacità di umanizzare l’innovazione e il progresso, di porre il giusto avanti all’utile, di pesare il vantaggio immediato con la bilancia delle generazioni future. Ricominciamo allora da NOI. È ora di raccogliere e far degustare ai più quel frutto raro che ogni giorno coltiviamo con cura e che si chiama “buonsenso”. Un grande abbraccio. Sergio Marini presidente onorario di Coldiretti marinisergio@italiaspa.org
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ergio Marini ha rimesso il suo mandato al Consiglio nazionale. Dopo quasi sette anni di presidenza nazionale Coldiretti, nel suo annuncio ha spiegato: “è una decisione importante e consequenziale alla volontà di costruire un nuovo progetto per il rilancio dell’Italia, quale naturale evoluzione dei traguardi raggiunti e della storia recente di Coldiretti”. Su proposta del segretario nazionale organizzativo, Vicenzo Gesmundo, il Consiglio nazionale ha acclamato Sergio Marini presidente onorario. Questo il saluto di Marini a tutti gli Associati Coldiretti:
Notizie
Dopo quasi sette anni di presidenza nazionale Coldiretti
Cosap e Caccia: un patto fra Coldiretti e Sindaci dell’Astigiano Ha destato sensazione la riunione tenutasi con oltre 80 primi cittadini
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Attualità
he ci fossero dei problemi sull’applicazione della nuova tassa Cosap lo si sapeva, ma che il malcontento fosse così diffuso, forse, non se l’aspettava nessuno. Martedì 15 ottobre, la sala verde di Coldiretti Asti, in corso Cavallotti, era gremita. Almeno 80 Sindaci, e comunque Assessori o Consiglieri a rappresentare in totale un centinaio di Comuni, più alcuni dirigenti Coldiretti, si sono incontrati per affrontare anche un’altra questione calda: i danni all’agricoltura causati dagli animali selvatici.
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COSAP “Noi siamo sempre stati contrari all’applicazione della Cosap e visto che alcuni Sindaci ci hanno chiesto un incontro, abbiamo organizzato questa riunione, un confronto fra primi cittadini”, esordisce così il presidente Coldiretti Asti, Roberto Cabiale. Ed evidentemente, vista la stragrande maggioranza di amministratori pubblici dei 118 Comuni dell’Astigiano presenti in sala, è stato l’unico momento di confronto sull’applicazione del famigerato Canone per l’Occopazione di Spazi e Aree Pubbliche nella sua estensione ai passi carrai delle strade provinciali. Rimasta per anni in naftalina, con due delibere, una del marzo scorso e l’altra di giugno, il Commissario Straordinario della Provincia di Asti ha disposto l’applicazione della Cosap con scadenza al 31 ottobre, posticipata in questi giorni al 16 dicembre. “Il problema principale – ha sottolineato il direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta - è che la nostra realtà agricola è molto frammentata e la Cosap non può trovare applicazione. Come si può fare pagare la Cosap su piccoli appezamenti di terreni che rendono meno reddito della tassa
Sopra: sala gremita di Sindaci alla Coldiretti 15 ottobre; a lato: presidente e direttore coldiretti, Roberto Cabiale e Antonio Ciotta, discutono della situazione con i Sindaci
stessa? Ma il nostro incontro di questa sera non riguarda, evidentemente, solo il settore agricolo, questa è un’imposizione che sottrarrà al nostro territorio oltre 1 milione di euro, ma per fare cosa? Non ci pare che la Provincia abbia previsto la destinazione degli introiti in progetti straordinari, ci risulta piuttosto siano già destinati per coprire i costi ordinari”. E la questione della destinazione dei fondi è stata al centro della discussione di tutta la serata. Inizia il Sindaco di Moncalvo, Aldo Fara: “Non possiamo caricare i nostri Comuni di un onere che non ci tocca, i cittadini chiedono e nessuno sa ancora bene in quali casi deve essere applicata la Cosap, i nostri uffici rischiano di passare il tempo a dare spiegazione che non sanno neppure dare. Chiediamo alla Provincia di
Dai grandi ai piccoli Comuni, tutti insieme, per affrontare due problematiche molto sentite. Ogni Sindaco invierà al Commissario della Provincia una delibera per procrastinare l’applicazione della tassa sui “Passi Carrai”. Le richieste dei Sindaci per contrastare il proliferare di Cinghiali e Caprioli. effettuare un inventario preciso dei passi carrai e poi se del caso chiedere dopo il pagamento della tassa”. Una proposta appoggiata anche dal sindaco di Grana, Eviglio Guazzo, e dal vice sindaco di San Giorgio Sca-
tassa che non ha una motivazione, tocca linearmente ed indiscriminatamente tutti i cittadini. Arriveremo veramente al un punto di pagere l’aria che respiriamo”. “Il problema – aggiunge Flavio Pesce, Sindaco di Nizza Monferrato – è il metodo con cui la Provincia di Asti si è mossa. Non è stato consultato nessuno, è un metodo burocratico e cieco. Siamo anche un po’ sul patetico: ora gli impiegati della Provincia verranno nei Comuni una mattinata per dare la consulenza sulla Cosap a “tre” cittadini, e tutti gli altri come faranno a sapere se devono pagare la tassa?”. A questo punto molti sindaci, fra cui quello di Valfenera, Paolo Lanfranco, avanzano l’ipotesi che ogni Comune faccia una delibera chiedendo alla Provincia di Asti un deciso rinvio dell’applicazione della Cosap. Tutti i Sindaci sono d’accordo, interviene il primo cittadino del capoluogo, Fabrizio Brignolo: “Il nostro Comune è meno interessato del proble-
ma nel concentrico, ma è maggiormente toccato nelle frazioni dove ci sono le principali strade provinciali, rigraziamo Coldiretti per essersi fatta promotrice dell’iniziativa, noi siamo disponibili a qualsiasi azione condivisa”. Quindi viene chiesto al Sindaco di Castelnuovo don Bosco, Giorgio Musso, anche in qualità di Segretario Comunale (tra l’altro esercita a Canelli il cui Sindaco Marco Gabusi sollecita immediatamente una sua collaborazione), di predisporre un fac-simile di delibera in cui si chiede il posticipo dell’applicazione della Cosap, fino a quando non si sarà in grado di avere una mappatura completa dei passi carrai esistenti su tutte le strade provinciali. Il facsimile sarà messo a disposizione di tutti i Sindaci dell’Astigiano affinchè possano inoltrare in tempi rapidi le richieste al Commissario straordinario della Provincia di Asti. Il Sindaco di Mombaruzzo, Giovanni Spandonaro, fra l’altro già assessore
Attualità
L’intervento del Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo;
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rampi, Marco Listello, che aggiunge: “Rischiamo di coprirci di ridicolo, andando a chiedere la tassa per gli accessi ai piccoli orti”. “L’impressione – sottolinea Claudio Carretto, Sindaco di Azzano – è che si voglia a tutti i costi applicare la tassa per fare cassa e che alla fine siano poi i Comuni a dover far “autodenunciare” i loro cittadini”. Una tesi avvalorato anche dal Paolo Belluardo, Vice Sindaco di Calliano: “È indegno sentirsi dire da un impiegato della Provincia di Asti che non pagare la Cosap si commette un reato penale, quando un attimo prima ti dice di non sapere chi debba effettivamente pagare questa tassa. Praticamente la Provincia chiede ai nostri cittadini di autodenunciarsi e se non lo fanno commettono un reato penale, insomma non sanno chi deve pagare, ma vogliono che ci si presenti spontaneamente per pagare”. Analoghe contestazioni giungono poi dai Comuni di Castagnole Monferrato e Montemagno: non possono chiederci di denunciare i nostri cittadini, oltretutto per una tassa che riteniamo iniqua. “D’altra parte – aggiunge Valter Malino, Sindaco di Dusino San Michele – cosa possiamo raccontare? Che la Provincia di Asti ha già aumentato la Tares? Oppure che se vogliamo le strisce bianche sulle strade provinciali dobbiamo farle noi Comuni oppure pagare la vernice alla Provincia?”. “Qualsiasi iniziativa venga decisa qui questa sera – rileva il Sindaco di San Damiano d’Asti, Mauro Caliendo – noi l’appoggeremo, questa è una
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Attualità
1) Mauro Caliendo Sindaco di San Damiano; 2) Giovanni Spandonaro Sindaco di Mombaruzzo; 3) Flavio Pesce Sindaco di Nizza; 4) Il Sindaco di Valfenera Paolo Lanfranco; 5) Giorgio Musso Sindaco di Castelnuovo don Bosco e Segretario Comunale; 6) Aldo Fara Sindaco di Moncalvo.
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provinciale, chiede di dare comunicazione alla stampa dell’incontro per “far emergere appieno le nostre ragioni”. Aggiunge il Sindaco di Villanova, Christian Giordano: “Chiediamo anche un incontro al Commissario Straordinario”. Tutto questo mentre i Sindaci chiedono a Coldiretti di approfondire la situazione della Provincia di Biella, dove un altro commissario straordinario ha fatto esattamente l’opposto di quello di Asti: “Dopo gli esposti e i ricorsi dei cittadini ha deciso di abolire la Cosap Passi Carrai perchè i costi per la riscossione sono stati maggiori della tassa stessa. “È chiaro – riassume il presidente Cabiale – che questa è la maggior preoccupazione dei Sindaci dell’Astigiano: iniziare una “guerra” per nulla”. CACCIA Dopo aver affrontato il problema della Cosap, la partecipatissima riunione del 15 ottobre alla Coldiretti ha discusso le possibile soluzio-
ne all’annoso problema dei danni all’agricoltura da parte degli animali selvatici. I Sindaci e i dirigenti Coldiretti si sono concentrati sui danni causati dai caprioli e dai cinghiali. Dal dibattito è immediatamente emerso come la problematica, anche in questo caso, non coinvolga esclusivamente il settore agricolo per i rischi causati da questi animali non autoctoni per la sicurezza pubblica. L’eccessivo proliferare di queste due specie può provocare seri problemi sanitari, mentre l’incidente a Montemarzo di un centauro ha fatto riemergere l’emergenza alla sicurezza stradale. Da non sottovalutare poi come gli avvistamenti in cortili, orti e aree densamente abitate siano ormai all’ordine del giorno. Per illustrare la situazione il presidente Coldiretti Roberto Cabiale e il direttore Antonio Ciotta hanno dato la parola ai due presidenti degli Ambiti territoriali di caccia. Antonello Murgia dell’Atc At 1 Nord Tanaro ha
6 sottolineato la possibilità dei Sindaci di poter revocare le zone per le battute al cinghiale ed ha sollecitato provvedimenti per l’eliminazione dei gerbidi dove proliferano gli ungulati. Marco Listello si è concentrato sul controllo dei caprioli evocando la richiesta introdurre gli animali fra le specie cacciabili, come avvenuto in Trentino. Queste altre richieste saranno avanzate dai Sindici con una lettera da inviare alla Prefetto di Asti e alla Regione Piemonte.
Quando assicurarsi costa meno Negli ultimi tre anni il Consorzio di Difesa ha garantito grandi risparmi alle imprese agricole
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Secondo Rabbione, direttore Centro Studi Vini di San Damiano
ricevere il contributo europeo introdotto dopo la soppressione del Fondo. Per svolgere questo compito il Consorzio viene fiContinua alla pagina successiva
Solo tre anni fa i costi per gli associati erano dello 0,59% del valore assicurato, quest’anno sono scesi allo 0,30% sull’uva e allo 0,25% sulle altre colture
Condifesa
Roberto Cabiale, presidente Condifesa
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ra tanti problemi e preoccupazioni, una notizia molto positiva per il settore agricolo arriva dal Consorzio per la Difesa delle Colture Agricole dalle Calamità Atmosferiche della provincia di Asti. Presieduto da Roberto Cabiale (è anche presidente provinciale Coldiretti) il “Condifesa”, negli ultimi tre anni, ha fatto risparmiare molti soldi ai produttori agricoli. L’attività dello storico Consorzio di Viale alla Vittoria, fondato nel 1971 (il primo a nascere in Italia) dopo la conquista del “Fondo di solidarità nazionale” contro le avversità avviata proprio dagli astigiani, si basa sull’aggregare la richiesta di assicurare le colture da parte dei produttori per contrattare i costi dei premi assicurativi con le compagnie e
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nanziato con una quota associativa di 40 euro e una percentuale sul valore della produzione assicurata da ogni singolo produttore. E in questi ultimi tre anni, quando in Italia è praticamente aumentato tutto, il Consorzio ha progressivamente ridotto questa percentuale e dunque l’esborso da parte dei produttori. Si è passati dallo 0,59% del 2010 allo 0,50% del 2011 allo 0,35% del 2012. Quest’anno poi si è avuta una ulteriore riduzione dei costi che varia dallo 0,30% per l’assicurazione delle uve, addirittura allo 0,25% per le altre colture come i cereali, la frutta, le orticole. Un risultato sorprendente che ha permesso ai produttori di attutire l’obbligo di assicurare le loro colture per almeno due calamità, introdotto quest’anno dallo Stato per poter ricevere il contributo. Ma come è stato possibile un simile risparmio: “Abbiamo – spiega il presidente Cabiale – prima ridotto i costi, sia del personale che del consiglio di amministrazione, poi operato sui costi di gestione, dai telefoni alle fotocopie, quindi una volta portato il bilancio in attivo, ci siamo concentrati sui tassi di interesse e sul recupero dei crediti”. Detto in percentuale, ridurre i costi passando dallo 0,59% allo 0,25%, forse non rende bene l’idea di cosa possa significare per una pur piccola provincia come quella di Asti che però ha un’alta densità di caratterizzazione nel settore agricolo. Stiamo parlando di oltre 700 mila quintali di prodotto assicurato nell’anno 2013 (erano 670 mila nel 2012) per un valore di oltre 40 milioni di euro (erano meno di 35 milioni l’anno passato). Non sono certo bruscolini. “In questo periodo di crisi, quando tutto aumenta – rileva Cabiale - possiamo essere orgogliosi
La storica sede di viale alla Vittoria del Consorzio Antigrandine
I COSTI A CARICO DEGLI ASSOCIATI 2010
2011
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0,59%
0,50%
0,35%
0,30%
ALTRE COLTURE 0,59%
0,50%
0,35%
0,25%
UVA
La percentuale si riferisce al valore assicurato. A questo costo devono aggiungersi la quota fissa di € 40,00 quale quota associativa al Consorzio che è rimasta invariata dal 2010 ad oggi. Per le altre colture, come cereali, frutta e orticole, la quota dello 0,25% si applica fino al limite massimo di € 1.100,00 oltre il quale non si paga più.
di aver ridotto notevolmente i costi per assicurare le produzioni agricole. Per il sottoscritto, e per molti del Consiglio direttivo del Consorzio che tre anni fa ha
subito un netto ricambio generazionale, questi risultati portano anche un rinnovato entusiasmo e sono il miglior premio alle fatiche e al duro lavoro svolto in questi
IL VALORE DELLA CAMPAGNA “ANTIGRANDINE” superfici
valore assicurato
Quintali assicurati
premio assicurativo netto
costo assicurativo medio netto/ha
tasso assicurativo medio
valore medio ad ettaro della prod.
1662
4.753,77
€ 35.166.381,54
447.129,00
€ 890.616,95
€ 187,35
5,68%
€ 7.397,58
cereali
364
2.477,94
€ 3.528.292,19
234.989,00
€ 64.397,00
€ 25,99
3,75%
€ 1.423,88
frutta
105
218,04
€ 1.281.951,82
16.180,00
€ 55.262,87
€ 253,45
11,65%
€ 5.879,39
orticole
24
15,03
€ 227.159,57
1.888,00
€ 5.735,53
€ 381,65
4,69%
€ 15.115,45
totali
2155
7.464,78
€ 40.203.785,12
700.186,00
€ 1.016.012,35
anni. Non dimentichiamo che il Consorzio rischiava la chiusura ed ora il risanamento è praticamente completato”. Anche la superficie assicurata è cresciuta, si è passati da 5.830,59 ettari del 2011 a 6.811,88 del 2012 a 7.464,78 ettari di superficie assicurata quest’anno. La calamità atmosferica più temuta in provincia di Asti è ovviamente la grandine, seguono la brina, la siccità e gli eccessi di pioggia. La coltura più assicurata è naturalmente l’uva, con 4 mila e 753 ettari, ma sono i cereali ad aver quasi triplicato la superficie negli ultimi tre anni, con una copertura assicurativa totale di 2.477,94 ettari. “Nonostante tutta questa notevole mole di lavoro – conclude Cabiale – con una struttura molto snella e solo due, ma molto efficienti, impiegate (Rosangela Boggio e Antonella Saracco,
Condifesa
uva
11 ndr), quest’anno siamo riusciti ad evadere 2.155 polizze”. I produttori hanno stipulato le polizze in primavera senza pagare nulla, mentre il Consorzio a settembre le ha regolarmente pagate alle compagnie assicurative. In più, ad esempio, solo in questi giorni i produttori di uva verseranno l’importo al Con-
sorzio, però dopo aver ricevuto il contributo da parte dell’Agea che varia dal 65 all’80% del premio. Un ottimo servizio dunque da parte del Consorzio per la Difesa delle Colture Agricole dalle Calamità Atmosferiche della provincia di Asti a favore del settore agricolo.
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2013 prodotto
Forte interesse per il “Progetto Vino” di Coldiretti La Barbera Amica ha consentito ai viticoltori di triplicare il valore delle uve
Progetto Vino
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ono regolarmente scattati il 1° ottobre scorso i conferimenti della Barbera d’Asti alla Cantina sociale Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme della barbera “Amica”. La Barbera d’Asti Docg frutto del “Progetto Vino” di Coldiretti Asti che per l’annata 2012 ha garantito ad alcuni viticoltori un valore delle uve triplicato rispetto agli anni precedenti. Visti i forti consensi e gli importanti risultati, per questa vendemmia, il Consorzio Terre di Qualità, che associa i produttori, e il Centro Studi Vini del Piemonte, che segue il protocollo di vinificazione, hanno ricevuto ulteriori adesioni da parte dei viticoltori ed oltre alle uve Barbera sono state vendemmiate e portate alla vinificazione uve Grignolino d’Asti, Chardonnay e Cortese Monferrato. In totale il progetto ha interessato quest’anno 70 ettari di vigneto per un totale di ben 7 mila quintali di uva. “Come prevede il nostro importante e felice progetto nazionale di “Una filiera agricola tutta italiana” - sottolinea Roberto Cabiale, presidente provinciale Coldiretti – anche per il vino, come abbiamo fatto per gli ortaggi con l’accordo di fornitura alla F.lli Saclà, il nostro obbiettivo è quello di accorciare sempre più la filiera e di garantire ai produttori una maggiore redditività”. Maggiore reddittività ai viticoltori, che in questo caso sono diventati vinificatori associati, vuole anche dire garantire una maggiore qualità ed accuratezza del prodotto. Il progetto vino Coldiretti e la Barbera Amica stanno attirando dunque una forte curosità e sicuramente grande interesse da
Grandi attese e curiosità per l’iniziativa che ha accorciato la filiera del vino; con questa vendemmia il “Progetto Vino” Coldiretti si è allargato, oltre alla Barbera, ci sono anche Grignolino, Chardonnay e Cortese per un totale di oltre 70 ettari e 7 mila quintali di uve. A destra dall’alto: Marco Perfumo il produttore nicese intervenuto a Buongiorno Regione; Secondo Rabbione responsabile Centro Studi Vini del Piemonte; Matteo Spicuglia intervista Enzo Gerbi.
parte dei viticoltori, un’iniziativa che non è sfuggita alle telecamere di Rai 3 Piemonte che il 2 ottobre hanno realizzato una diretta televisiva per la trasmissione “Buongiorno Regione”. I produttori Marco Perfumo di Nizza Monferrato e Marco Reggio di Castelnuovo Calcea, il responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, Secondo Rabbione, e il direttore della Cantina sociale di Agliano, Enzo Gerbi, hanno illustrato al condottore della diretta, Matteo Spicuglia, le caratteristi-
Vendemmia 2013: Italia primo produttore europeo L’Italia torna in testa alla speciale classifica dei produttori di vino in Europa. Con la vendemmia 2013 si otterranno 46,4 milioni di ettolitri, tre milioni in più rispetto alla all’annata precedente. Quanto alla qualità è ormai evidente che avremo vini eccellenti, sia bianchi che rossi, un po’ su tutto il territorio nazionale. Le nuove stime sulla produzione di vino in Italia ed in Europa presentate a Bruxelles segnalano una ripresa significativa della produzione di vino nell’Ue stimata a 170,4 milioni di ettolitri, ossia 22,5 milioni in piu’ (+15,2%) rispetto al 2012. Nella classifica Ue dei produttori l’Italia è seguita dalla Spagna con 45 milioni di ettolitri, e dalla Francia con circa 44 milioni. sinergia nell’ambito di tutto il sistema Coldiretti, contiamo anche con la vendemmia in corso di ottenere ottimi vini e di dare ulteriori soddisfazioni ai produttori”.
Scattato l’aumento dell’aliquota Iva Purtroppo colpisce particolarmente il vino
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lla fine, il temuto aumento dell’Iva dal 21 al 22 per cento, è scattato inesorabile e porterà a tavola inevitabili aumenti. L’innalzamento dell’aliquota si farà sentire soprattutto sulle bevande e fra queste il vino. La maggioranza dei prodotti alimentari di largo consumo come frutta, verdura, carne, latte e pasta è invece stata esclusa dagli aumenti, anche se potrebbero risentire degli effetti del rincaro sui carburanti. Infatti ben l’88 per cento della spesa viene trasportata su strada. A preoccupare è però in generale l’effetto negativo dell’imposta sul potere di acquisto degli italiani con una riduzione dei consumi che rischia di alimentare la spirale recessiva in cui si trova attualmente il Paese. Coldiretti stima che l’innalzamento dell’aliquota costerà agli italiani 10 milioni di euro al giorno.
Dunque l’iva passa dal 21% al 22% con decorrenza 1/10/2013. Per effetto di detta variazione: • Le cessioni di beni soggetti ad aliquota ordinaria ( esempio vino ) effettate a partire dal 1 /10/2013 devono essere fatturate al 22% anziché 21%. • Alle prestazioni di servizio fatturate a partire dall’ 1/10/2013 si applicherà l’aliquota del 22% anche se i servizi sono stati prestati in date antecedenti. • Le fatture differite emesse entro il 15/10/2013 su beni ceduti con DDT entro il 30/09/2013 vengono emesse con iva al 21%. • Le fatture in acconto emesse prima del 30/09/2013 e prima della consegna del bene scontano iva al 21%. • Nelle note di credito relative ad operazioni fatturate con iva 21% si applica l’aliquota vigente al momento dell’operazione ( quindi 21% ). Al momento non subiscono va-
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vo è stato sicuramente centrato, questo grazie anche al Centro Studi Vini del Piemonte e al Consorzio Terre di Qualità aderente a Ue.Coop. Continuando a fare
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riazioni le aliquote dal 4% e del 10% ma sempre più insistentemente si parla di possibili armonizzazioni delle aliquote e pertanto dovremmo aspettarci qualche provvedimento sulla materia.
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che dell’annata e l’iter produttivo della Barbera Amica. Un analogo servizio è anche andato in onda nell’edizione delle 14 del telegiornale regionale di Rai Tre. Nel frattempo sono anche uscite le prime bottiglie della barbera “Amica” annata 2012. La Barbera d’Asti Docg di 14,5 gradi, che si presenta con un’elegante scritta gialla su sfondo nero, sarà distribuita a scopi istituzionali all’interno del sistema Coldiretti, senza fare dunque concorrenza a vignaioli dell’Astigiano. “Stando alle degustazioni e ai primi riscontri dei consumatori della prima “Barbera Amica” - rileva Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – l’obbietti-
Dalla Legge di Stabilità salvi 1.000 posti di lavoro Le coop sociali continuano a fatturare al 4%
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eCoop Piemonte esprime soddisfazione per l’iniziativa del Governo di non aumentare l’aliquota Iva per le Cooperative sociali, che avrebbe messo a rischio quasi diecimila posti di lavoro in Italia, ed almeno mille in Piemonte. Un settore particolarmente importante per l’intero Paese, in un periodo di crisi in cui il presidio territoriale del welfare da parte della cooperazione sociale assume un grande valore. In Piemonte, la nuova Centrale Cooperativa UE.Coop, recentemente riconosciuta a livello nazionale, associa oltre trecento Coopera-
tive, di cui oltre una cinquantina operano nel sociale; si va dall’assistenza alla prima infanzia con le “Agritate” ai servizi per gli anziani nelle aree rurali, di concerto con i Consorzi socio-assistenziali, gravemente provati dai tagli del settore pubblico. Sono in aumento, in particolare nelle province di Torino e Cuneo, le cooperative sociali aderenti a UE.Coop che impegnano in agricoltura disabili ed altri lavoratori svantaggiati, con ottimi risultati nel reinserimento sociale e lavorativo delle persone coinvolti. Una realtà in crescita, grazie alle potenzialità espresse dalla sinergia tra settore agricolo e coopera-
zione sociale. Dice Vittorio Marabotto, coordinatore regionale, in riferimento al blocco del’aumento Iva annunciato dal premier Enrico Letta: “Una necessità per supportare le cooperative impegnate nel welfare sui territori a sostegno dei fabbisogni delle famiglie. Verificheremo nei prossimi giorni nei contenuti la decisione assunta che, ci auguriamo, vada nella direzione auspicata dalle Cooperative sociali”.
Le nuova povertà, gli italiani che aiutano
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n termini generali si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. È quanto emerge dal primo drammatico Dossier su “Le nuove povertà del Belpaese. Gli italiani che aiutano” presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio, dal quale si evidenzia che nel 2013 sono stati calcolati complessivamente 134.019.679 interventi di aiuto alimentare intesi come offerta di un pasto tramite mensa oppure come distribuzione di un pacco di alimenti che contiene però cibo per più giorni. Con la povertà aumenta anche la solidarietà e si contano nel 2013 ben 15.067 strutture periferi-
che (mense e centri di distribuzione) promosse da 242 enti caritativi che fanno riferimento a 7 organizzazioni (Croce Rossa Italiana, Caritas Italiana, Fondazione Banco Alimentare, Banco delle Opere di Carità, Associazione “Sempre insieme per la Pace”, Comunità di Sant’Egidio, Associazione Banco Alimentare Roma) ufficialmente riconosciute dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) che si occupa della distribuzione degli aiuti. Ma la crisi fa registrare anche un dato positivo e cioè che il 15 per cento delle famiglie italiane ha offerto aiuto alimentare ai più bisognosi nel corso del 2013. A fronte dell’aggravarsi della crisi e dell’aumento delle persone che si trovano nella situazione di disagio, aumenta la solidarietà dei cittadini. Il 15 per cento degli italiani ha donato quest’anno cibo ai piu’ bisognosi, ma sono molte le forme di solidarietà con cui si esprimono i cittadini in questo difficile momento. Se il dono alimentare è la forma più diffusa di
sostegno, il 10 per cento dei connazionali dichiara di aver prestato denaro a parenti e amici piu’ del passato, l’8 per cento di fare piu’ volontariato e la stessa percentuale (8 per cento) di aver aumentato le donazioni in denaro, mentre il 7 per cento degli italiani ha fatto l‘elemosina anche per strada o ai semafori lungo gli incroci. Il 30 novembre 2013 si svolgerà la diciassettesima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, evento che nel solo astigiano fa registrare l’adesione di almeno un centinaio di negozi di alimentari e supermercati, e che richiede il coinvolgimento di circa 500 volontari, 50 automezzi per il trasporto degli alimenti raccolti, ecc.. Fin dalla prima edizione della Colletta, la Coldiretti e i suoi associati hanno aderito con un significativo contributo di risorse umane e organizzative. Anche quest’anno è possibile aderire segnalando la propria disponibilità a: antonio.bagnulo@coldiretti. it, 0141-380427, 335-7502061.
Coldiretti salva la Piccola Proprietà Contadina (PPC) previste anche da leggi speciali. Infatti, il comma 4 della norma citata dispone che “In relazione agli atti di cui ai commi 1 e 2 sono soppresse tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche se previste in leggi speciali”. Stando al tenore letterale della nuova disciplina, dal 1° gennaio 2014, non troveranno più applicazione i trattamenti agevolativi attualmente previsti, per l’imposta di registro, ad esempio, per: - le agevolazioni per il terreno montani; - le agevolazioni per il compendio unico; - le agevolazioni per la piccola proprietà contadina. L’articolo 18 comma 23 della Legge di Stabilità 2014, se approvato così come proposto, conferma la decadenza delle leggi speciali del “compendio unico” e “terreni montani” ma, ripristina la possi-
bilità per i Coltivatori Diretti/IAP scritti Inps, comprese le Società Agricole con i requisiti IAP, di acquistare i terreni agricoli con imposta di registro 1% del valore in atto più imposta ipotecaria fissa a 200,00 euro e imposta catastale fissa a 200,00 euro. L’articolo 18 comma 24 della Legge di Stabilità 2014, se approvato così come proposto, stabilisce aliquota: - 12%, Se il trasferimento ha per oggetto terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale con un minimo di 1.000,00 euro per transazione. Viene applicata inoltre imposta ipotecaria fissa a 50,00 euro e imposta catastale fissa a 50,00 euro .
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l 1° gennaio entrerà in vigore la riforma dell’imposizione indiretta dei trasferimenti immobiliari introdotta dall’art. 10 del DLgs 23/2011. Tale norma prevede che, a partire dal 1° gennaio 2014, in luogo delle molteplici aliquote dell’imposta di registro oggi applicabili, per i trasferimenti immobiliari, compresi i terreni, si applicheranno solo ed esclusivamente le due seguenti aliquote: - 2%, se il trasferimento ha per oggetto case di abitazione (ad eccezione di quelle accatastate in A1, A8 o A9) in presenza delle condizioni per l’agevolazione prima casa; - 9%, in tutti gli altri casi con un minimo di 1.000,00 euro per transazione Viene applicata inoltre imposta ipotecaria fissa a 50,00 euro e imposta catastale fissa a 50,00 euro . Inoltre, l’art. 10 del DLgs. 23/2011 sancisce espressamente, per tali atti, l’abrogazione di tutte le agevolazioni
Politica
In Disegno di Legge Stabilità accoglie le richieste dell’Organizzazione
UeCoop: la forza solidale del paese In 2000 alla prima convention svoltasi l’8 ottobre a Roma
Cooperazione
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lla presenza di oltre duemila cooperative provenienti da tutte le regioni d’Italia, si è svolta a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, la prima Convention nazionale di UE.COOP, l’Unione Europea delle Coooperative, recentemente riconosciuta dal Ministero per lo Sviluppo Economico come centrale nazionale. Dal Piemonte hanno partecipato oltre 150 cooperatori, 30 dall’Astigiano guidati dal direttore Coldiretti, Antonio Ciotta, e dal responsabile Ue.Coop provinciale, Daniele Longo. Tra i partecipanti, i responsabili di importanti società cooperative della nostra provincia, come Franco Gallo, presidente del Consorzio Terre di Qualità, Giovanni Satragno, presidente dell’Associazione produttori Moscato d’Asti, Raffaele Denk, presidente della cooperativa San Salvatore, Renzo Allegretti, presidente di Orto Piemonte e il vice presidente del consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest, Adriano Cavallito. UeCoop, a meno sei mesi dal riconoscimento, conta già oltre 4.000 cooperative aderenti, i cui dirigenti hanno voluto seguire con entusiasmo l’iniziativa e il progetto avviato da Coldiretti. “UeCoop si appresta a svolgere il suo primo congresso – ha sottolineato Vincenzo Gesmundo, segretario nazionale Coldiretti – all’insegna dell’inclusivi-
In alto: l’Auditorium gremito per la Convention UeCoop; sopra: Il settore dove c’erano gli astigiani durante la grande Convention UeCoop.
I 30 astigiani presenti nella capitale hanno avuto spunti molto positivi dall’assise nazionale svoltasi in vista delle assemblee regionali che porteranno, entro febbraio 2014, alla nomina del consiglio nazionale. Il piemontese Roberto Moncalvo nominato referente politico di Ue.Coop nazionale in questa fase pre assembleare.
tà, per troppi anni il mondo cooperativo è stato tenuto sotto una campana, permettendo a pochi e soliti noti di perseguire interessi specifici per mantenere rendite di posizione”. Durante la convention di Roma è stata illustrata la bozza del Documento programmatico dell’Associazione,
frutto degli interventi svolti dalle cooperative, durante gli incontri territoriali che si sono tenuti in tutte le Regioni negli ultimi mesi. Il documento, presentato dal piemontese Roberto Moncalvo a cui la Giunta ha conferito l’incarico di coordinatore politico nazionale di UE.COOP, delinea il
Cooperazione
In alto: il piemontese Roberto Moncalvo è stato nominato referente politico nazionale UeCoop; sopra in senso orario: GIOVANNI SATRAGNO Presidente Assomoscato intervistato a Roma per l’assise nazionale di UeCoop; DANIELE LONGO responsabile UeCoop di Asti; RENZO ALLEGRETTI presidente della cooperativa Orto Piemonte
rio della Nazione e la libertà e dignità dell’uomo. UE.COOP – Unione Europea delle Cooperative, è stata riconosciuta quale associazione nazionale di promozione, assistenza e tutela del
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movimento cooperativo con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 24 aprile 2013 (G.U. n. 102 del 03.05.2013) ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220.
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percorso e la visione che la Centrale cooperativa, promossa da Coldiretti, intende mettere a sistema, in merito a vari temi che saranno prioritari per l’agenda dei prossimi mesi: dalla creazione di un Forum permanente per l’occupazione giovanile, al supporto per le crisi d’impresa, dal tema legato ai vari aspetti del credito, per arrivare alla promozione di “reti” tra imprese. Questi temi rappresentano le prime azioni chiave che vedranno impegnata UE.COOP, quale nuovo modello di associazionismo pluralista, trasparente, democratico ed a servizio dell’intera collettività. La Convention ha anche dato avvio alla stagione assembleare regionale e nazionale che porterà all’elezione dei rappresentanti politici territoriali e degli Organi che guideranno l’associazione nazionale per il prossimo mandato. Nel corso della Convention è stato infatti illustrato a tutte le Cooperative partecipanti il Regolamento elettorale che verrà utilizzato durante la prossima Assemblea elettiva nazionale, prevista entro febbraio 2014. I compiti di UeCoop L’Associazione Nazionale per le Imprese Cooperative denominata “UNIONE EUROPEA DELLE COOPERATIVE”, in breve “UE.COOP”, garantisce la rappresentanza, l’assistenza, la tutela e la revisione del movimento cooperativo ed esercita sugli enti ad essa aderenti la vigilanza ed ogni altra funzione stabilita dalle leggi vigenti. Promuove lo sviluppo della cooperazione mutualistica senza fini di speculazione per favorire la più equa coesione sociale del territo-
BANDO DI CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ASSEGNATO DALLA CCIAA DI ASTI IN COLLABORAZIONE AI CONSORZI DI GARANZIA FIDI Risorse disponibili Le risorse finanziarie messe a disposizione sul bando ammontano euro 110.000,00 Soggetti finanziabili Piccole e medie imprese: è aventi sede legale e/o unità locale operativa nella provincia di Asti; è regolarmente iscritte al Registro Imprese; è in regola con il pagamento del diritto annuale, con riferimento al triennio precedente; è che abbiano ottenuto un finanziamento bancario assistito dalla garanzia mutualistica dei Confidi; è che risultino in attività e non rientrino in una delle ipotesi di esclusione previste dal bando
Finanziamenti
Interventi ammissibili L’importo dell’investimento agevolabile e del relativo finanziamento non dovrà essere inferiore a € 15.000,00 e superiore a € 100.000,00 anche nel caso in cui i finanziamenti ottenuti e le spese rendicontate fossero superiori Nel limite del plafond, il massimale di euro 100.000,00 potrà essere raggiunto anche con più finanziamenti approvati con specifica delibera del Confidi. Entro i limiti del massimale, sarà ammesso al contributo il minor importo tra investimento e finanziamento
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Contributo Il contributo camerale è erogato in conto capitale ed è destinato esclusivamente a finanziare gli investimenti Il contributo è pari al 3% dell’investimento effettuato, con un massimo di € 3.000,00 Sul finanziamento il Confidi dovrà deliberare una copertura fidejussoria pari almeno al 30% dell’importo dell’investimento ammesso a contributo. Il finanziamento dovrà avere una durata minima di 18 mesi Investimenti ammissibili TUTTI I SETTORI (escluso settore agricolo) è attrezzature, macchinari, impianti, immobili ed automezzi, compreso il riscatto del bene in leasing mezzi per: è ammodernare, riconvertire o adeguare gli stessi alle norme in materia di sicurezza e tutela della salute all’interno dei luoghi di lavoro; è acquisire le certificazioni di qualità utili o necessarie per la vendita dei prodotti o dei servizi; è beni immateriali (es. diritti di brevetto); è strutture ed imprese esistenti con i relativi oneri patrimoniali, compreso l’avviamento; è impianti e attrezzature finalizzati alla produzione di energia elettrica tramite fonti rinnovabili Investimenti ammissibili SETTORE AGRICOLO è impianti, attrezzature e/o macchinari innovativi destinati al miglioramento qualitativo delle produzioni e alla riconversione delle produzioni agricole; è interventi finalizzati a tutelare l’ambiente naturale, ad adeguare la sicurezza dell’ambiente di lavoro ed a migliorare le condizioni di igiene e il benessere degli animali allevati; è impianti, macchinari ed attrezzature necessarie per la difesa attiva delle produzioni dalle calamità naturali e dagli agenti atmosferici (es. impianti antibrina, reti antigrandine, ecc.; è impianti, attrezzature, macchinari ed interventi volti all’adeguamento dei locali necessari per la coltivazione del fondo, l’allevamento degli animali e la trasformazione dei prodotti agricoli; è adeguamento, ammodernamento e costruzione di locali nonché acquisto di impianti ed attrezzature per lo svolgimento delle attività connesse all’agricoltura e per l’esercizio dell’attività di agriturismo; è impianti e attrezzature finalizzati alla produzione di energia elettrica tramite fonti rinnovabili; è acquisto di terreni finalizzati a migliorare l’efficienza attraverso l’accorpamento delle proprietà Iter della domanda 1. Le imprese, entro il 31 dicembre 2013, devono presentare la richiesta di contributo camerale al Confidi 2. Il Confidi trasmette alla CCIAA, entro il 15 del mese successivo a quello di ricevimento, le richieste di contributo delle imprese accompagnate dal modello di riepilogo 3. La CCIAA provvederà, entro 45 giorni dalla data di ricevimento, ad approvare l’elenco delle imprese ammesse a contributo nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione della richiesta ai Confidi 4. Il Confidi istruisce, di concerto con le Aziende di credito interessate, le proposte di intervento e concede la garanzia sul finanziamento erogato 5. L’impresa trasmette al Confidi la documentazione attestante la realizzazione dell’investimento (fatture, contratto, atto notarile, ecc.) 6. Il Confidi redige la scheda di rendicontazione e la trasmette alla CCIAA 7. La CCIAA provvede, nei tre mesi successivi, alla liquidazione del contributo. Informazioni Per ulteriori informazioni e per usufruire del contributo si può contattare CreditAgri Italia, che opera su tutto il territorio nazionale accompagnando gli imprenditori agricoli nell’accesso al credito con la concessione di garanzie CreditAgri Italia è presente anche ad Asti, in corso Felice Cavallotti 41 e per una consulenza si può contattare il funzionario incaricato Giorgio Nervi al n. 335.750.20.68 e-mail giorgio.nervi@creditagri.com
Credit Italia primo leasing agricolo dell’agricoltura e alle cooperative, in cui il leasing è ancora poco utilizzato: l’obiettivo di questo accordo è proprio quello di aprire la strada a uno strumento finanziario alternativo a supporto degli investimenti delle imprese che operano nelle varie filiere del comparto agricolo». CreditAgri ricorda che la flessione del credito erogato alle Imprese prosegue: in particolare quello del comparto agricolo, con un taglio del 22 per cento nel 2012, ha raggiunto valori delle erogazioni che hanno toccato il livello più basso dal 2008. In controtendenza è risultato proprio l’utilizzo del leasing che, con 274,5 milioni di nuovo stipulato di leasing strumentale al settore agricolo, nel 2012 è cresciuto del 38,5% (fonte Assilea): nello stesso arco di tempo, il nu-
mero dei contratti di leasing strumentale all’agricoltura è passato da poco meno di 3.000 a quasi 5.000, con una crescita del 59,0%. «Il settore dell’agricoltura e quello della cooperazione ha estremo bisogno di certezza e continuità nella gestione degli investimenti – ha affermato Roberto Grassa Consigliere Delegato di CreditAgri Italia – grazie alla partnership con un operatore primario come Alba Leasing, offriamo oggi ai nostri soci una nuova opportunità per incrementare gli investimenti.» Con questa partnership Alba Leasing – quinta società di leasing a livello nazionale (dati Assilea) – intensifica il proprio impegno nel settore agricolo per il quale recentemente ha lanciato una gamma di prodotti dedicati (Leasing Giallo).
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• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.
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l via il primo accordo nazionale sul leasing in agricoltura finalizzato ad agevolare la ripresa degli investimenti strumentali e immobiliari. Alba Leasing – primaria società nella locazione finanziaria – e CreditAgri Italia – ente di garanzia fidi presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale rivolta alle imprese associate – hanno siglato l’importante accordo per la diffusione di questo strumento finanziario alternativo. L’accordo con Alba Leasing permetterà alle oltre 17.000 imprese e cooperative agricole e alimentari associate CreditAgri Italia di usufruire di un canale dedicato per l’intera gamma di beni finanziabili in leasing: beni strumentali, veicoli, macchine e attrezzature, impianti, immobili, investimenti in energia rinnovabile. In particolare la convenzione – che sarà pienamente operativa entro il mese di ottobre – prevede, attraverso un processo di delibera rapido, la possibilità di offrire piani finanziari calibrati sulle esigenze di liquidità dell’impresa e l’assistenza della garanzia di CreditAgri Italia fino al 50% dell’importo dell’operazione. Per Massimo Mazzega, amministratore delegato di Alba Leasing, si tratta di «una iniziativa importante rivolta al mondo
Credit Italia
Per beni strumentali, veicoli, macchine e attrezzature ecc...
Le iniziative di “Campagna Amica”
Attualità
Partecipazione ad AstiExpo e alla Grande Fiera d’Autunno
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ASTIEXPO Dal 10 al 13 ottobre a Palazzo Enofila, Coldiretti Asti, in collaborazione con Fondazione Campagna Amica, ha preso parte ad Astiexpo, una fiera tematica denominata “Dalla Terra per Crescere”. Grazie ai produttori associati al Consorzio Terre di Qualità è stato realizzato uno stand istituzionale con i prodotti tipici. Fra questi anche la neonata “Barbera Amica” frutto del “Progetto Vino” di Coldiretti che grazie ad un accordo di filiera ha permesso ai viticoltori di raddoppiare (in alcunio casi triplicare) il valore delle loro uve. Nello stand ha trovato posto anche una sezione dedicata alla coltivazione della canapa e al ciclo di lavorazione dei suoi derivati (alimentari, tessili, edili, cosmetici ecc...). Ma la presenza di Coldiretti e Campagna Amica ad Astiexpo è stata arricchita da un’ampia attività di promozione e sensibilizzazione delle scolaresche dell’Astigiano verso l’agricoltura, l’ambiente e l’alimentazione. Sono intervenuti: l’Azienda Agricola “Cascina Villa” di Marinella Maggiorotto, che ha effettuato un “Laboratorio” denominato “Il gioco dei cinque sensi: la degustazione delle mele astigiane”; il responsabile di Assocanapa, Cesare Quaglia; Raffaele Denk dell’Azienda Agricola “Aris” con un laboratorio sul latte e i suoi derivati; l’Azienda Agricola “Luiset” di Mauro Casetta con un laboratorio sul salame cotto astigiano.
Le scolaresche hanno preso d’assalto lo stand Coldiretti ad Astiexpo
FIERA D’AUTUNNO Domenica 13 dicembre alla “Grande Fiera d’Autunno”, organizzata da Confesercenti lungo il centro storico di Asti con centinaia di bancarelle, Coldiretti e Fondazione Campagna Amica hanno riunito i seguenti nove produttori che hanno presentato le loro tipicità: Azienda
Prodotti in vendita
Az. Agr. GALLO di Gallo Giovanni
Vino e trasformati
Az. Agr. IL PALAZZO di Leone V.
Ortaggi biologici certificati
Az. Agr. BALLASINA Angelo
Riso
Az.agr. CASTAGNERO Silvia
Birra artigianale
Az.Agr. NEGRO Maria Luigina
Vino
Az.Agr.Valvi di Mosconi Simona
Miele e trasformati
Senza Confini Soc. Coop. Onlus spa
Piante ornamentali e fiori
Az. Agr. Oca volante
Salumi d’oca
Az. Agr. Rosso Felice
Lavorazione nocciole
Le bancarelle delle aziende agricole riportate a lato, erano sistemate in piazza Alfieri sotto ai portici Anfossi. I visitatori della Fiera d’Autunno hanno potuto vedere, comprare, ed in alcuni casi degustare le proposte dei produttori.
AGRI AUTO Pratiche di Immatricolazione e Volture Prenotazione revisioni per autoveicoli e ciclomotori Per informazioni rivolgersi agli uffici coldiretti AGRI AUTO SRL C.so F. Cavallotti 41 - 14100 ASTI - Tel. 0141.380.417
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
L’impiego dei tannini enologici
I tannini del commercio hanno carica negativa, si presentano come polvere bianco-giallastra o rossiccia, hanno sapore astringente, odore di bosco, di legno, sono idrosolubili e passano rapidamente in soluzione nel vino. Generalmente lavorano meglio nei mosti e vini con pH elevati, contrariamente alla bentonite. Sono estratti da un gran numero di specie vegetali ed in funzione della specie da cui vengono estratti possono contenere tannini gallici, ellagici, proantocianidine: dalla noce di galla, (gallotannini), dal legno, dalla corteccia della quercia, dalla corteccia del castagno, (ellagitannini), dalla buccia dell’uva (proantocianidine), dai vinaccioli (procianidine). I tannini del commercio possono essere impiegati nelle varie fasi della vinificazione (fermentazione, conservazione, affinamento e pre-imbottigliamento) La qualità del prodotto commerciale dipende dal tenore in polifenoli totali, dal tipo di tannino e dal metodo di estrazione impiegato. La scelta del momento in cui impiegarli va fatta in funzione della loro composizione, ossia del tannino utilizzato. I tannini ceduti dal legno dopo idrolisi acida liberano acido ellagico e gallico, appartengono alla classe dei tannini idrolizzabili e contengono anche una molecola di glucosio. I tannini idrolizzabili contenuti nel
Sopra: Secondo Rabbione, direttore Centro Studi Vini del Piemonte
vino possono avere origine dal legno, dal sughero dei tappi, dai tannini idrolizzabili commerciali. La composizione degli ellagitannini varia generalmente a seconda del tipo di quercia: le specie americane contengono solo forme monomere di polimeri del glucosio mentre le specie europee contengono sia forme monomere che dimeri. Tannini di quebracho (tannino condensato ) Presentano caratteristiche affini ai tannini dell’uva ( con un peso molecolare intermedio tra buccia e vinacciolo), ma in qualche misura diverse. Provengono da una pianta di origine sudamericana (Schinopsis lorezii). Presentano colore marrone tendente al rossiccio (non sono per questo impiegabili sui vini bianchi), un gusto abbastanza acido e moderatamente astringente con sentori neutri o vegetali. Come caratteristica chimica presentano massima reazione nei confronti dell’ossigeno, superiore ai tannini ellagici e sono impiegabili sia sui mosti che sui vini rossi; sui vini rossi vengono impiegati per contrastare le azioni ossidanti dell’ossigeno libero e la formazione di acetaldeide (svanito); per questo sono impiegabili in abbinamento con tannino di vinacciolo che combina l’aldeide ace-
L’impiego dei tannini enologici rappresenta una reale possibilità di miglioramento e di correzione dei mosti e dei vini. Ogni tipologia di tannino possiede caratteristiche ed azioni diverse e particolari. È indispensabile effettuare scelte oculate e ponderate in ciascuna fase della vinificazione, conservazione ed affinamento. tica in eccesso e fissa il colore. Hanno scarsa o nulla reattività nei confronti dell’acetaldeide e degli antociani e in quanto a caratteristiche colloidali risultano molto reattivi nei confronti delle proteine. Tannino di galla (tannino idrolizzabile – gallotannino) Vene impiegato prevalentemente per trattamenti complessante contro gli odori di ridotto e i tioli. Si usa anche per il trattamento antiossidante di mosti e vini bianchi, perché di colore chiaro. Deriva dall’estrazione delle sostanze polifenoliche delle galle di quercia e di altre essenze. Presenta colore giallo, gusto leggermente acido/fresco, non molto astringente, simile ad una leggera acidificazione e sentori olfattivi vegetali. Ha elevata reattività nei confronti dell’ossigeno, azione antiossidante, scarsa o nulla reattività nei confronti degli antociani e nessuna reattività nei confronti dell’acetaldeide. In quanto alle caratteristiche colloidali reagisce moderatamente con le proteine, meglio se a peso molecolare non troppo elevato (l’albumina
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n questo numero prendiamo in considerazione le caratteristiche enologiche ed organolettiche delle diverse tipologie di tannini del commercio. Sul prossimo numero, per esigenze di spazio, valuteremo più nello specifico le diverse azioni e caratteristiche dei tannini enologici.
Misura 111-1B
Caratteristiche e proprietà dei tannini del commercio
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA
Misura 111-1B
ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
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reagisce all’80%, molte gelatine al 100%). Tannino ellagico di castagno (idrolizzabile – ellagitannino) Viene impiegato per il trattamento antiossidante di mosti e vini e per contrastare gli odori di ridotto, in quanto stimola efficacemente la produzione di perossidi che ossidano i tioli. Proviene da legni di quercia che possono essere più o meno tostati. Presenta colore marrone dal chiaro allo scuro a seconda del grado di tostatura, gusto più o meno morbido, meno acido del tannino di galla, moderatamente astringente, retrogusto amarognolo nel caso del castagno. Può presentare sentori speziati (a seconda del grado di tostatura e della specie vegetale di estrazione). Presenta una reazione catalizzatrice nei confronti dell’ossigeno, inferiore al tannino di quebracho. Stimola la produzione di perossidi e di etanale e permette un’efficace azione tampone che lo rende ottimo per la cura dell’idrogeno solforato e degli odori di ridotto. Con il tannino di quebracho si riduce l’ossigeno libero su vini ossidati e quindi ricchi di acetaldeide; con il tannino ellagico si produce acetaldeide e si combattono i sentori di ridotto. Possiede scarsa o nulla reattività nei confronti degli antociani. Tannino ellagico di quercia raffinato di alta gamma Questo tannino viene impiegato per la correzione di vini bianchi e rossi affinati in legno per il miglioramento dello spessore e bouquet, per il trattamento riequilibrante del gusto, armonizzazione e strutturazione del corpo dei vini. Ha azione cosiddetta di finissaggio in quanto non essendo molto reattivo tende a rimanere come tale nel vino. Proviene da legni di quercia a diversa tostatura con colore marrone dal chiaro allo scuro a seconda del grado di tostatura; gusto più o meno morbido, meno acido del tannino di galla, moderatamente
astringente con sentori speziati a seconda del grado di tostatura e della specie vegetale di estrazione. Presenta bassa reazione catalizzatrice dell’ossigeno, debole produzione di acetaldeide in vini molto ossigenati. Ha scarsa o nulla reattività nei confronti degli antociani. Tannino di vinacciolo (condensato – procianidinico) Viene impiegato come antiossidante e per legare l’acetaldeide in eccesso, unito a leggere solfitazioni. Serve per una rapida stabilizzazione degli antociani e per il trattamento ringiovanente per vini leggermente ossidati o trascurati. Proviene dall’estrazione dei polifenoli di uve mature. Presenta colore marrone scuro, gusto leggermente acido, fresco ed astringente, a volte amarognolo con sentori neutri, qualche volta moderatamente vegetali. Risulta molto reattivo con l’acetaldeide e nei confronti degli antociani ed abbastanza reattivo nei confronti dell’ossigeno. A livello colloidali presenta la massima reattività nei confronti delle proteine. Tannino di buccia (condensato – proantocianidinico) Viene impiegato come antiossidante, armonizzante e strutturante per il corpo dei vini; si tratta di un bilanciamento dell’equilibrio gustativo, restaurativo per ristabilire l’equilibrio proantocianidine - polifenoli totali. Presenta elevato peso molecolare con apporto di polisaccaridi che conferiscono rotondità e struttura. È uno stabilizzante del colore ad azione più lenta che lavora diversamente dal tannino di vinacciolo; in pratica tannino di buccia e di vinacciolo si completano. Deriva dall’estrazione dei polifenoli dalle bucce di uva, generalmente bianca e matura. Non tostato. Si presenta di colore marrone scuro con riflessi rossi, gusto poco acido ma moderatamente astringente con sentori neutri, qualche volta
moderatamente vegetali. È poco reattivo nei confronti dell’ossigeno; ha una moderata reattività nei confronti degli antociani e dell’acetaldeide ed è molto reattivo nei confronti delle proteine. Nella fase di affinamento dei vini appare più opportuno utilizzare i tannini in base alle caratteristiche chimiche, allo scopo di ottenere due obiettivi: • Il bilanciamento dell’equilibrio redox (tannini di galla reattivi con l’ossigeno – sentori di ridotto) e stimolatori per la produzione di perossidi (tannini, ellagici); • Come substrati per la stabilizzazione del colore e la polimerizzazione (tannini condensati di vinacciolo e tannini ellagici raffinati di alta gamma). Nella fase che precede l’imbottigliamento è invece assolutamente opportuno eseguire analisi organolettiche mirate per ottenere il miglioramento della struttura e dell’armonia del vino, cosiddetta azione di restyling, che è in grado di produrre effetti importanti sull’equilibrio gustativo. A tale scopo si utilizzano soluzioni idroalcoliche (15-20% vol.) di tannino a 5 oppure 10 g/l in modo da aggiungere direttamente al bicchiere la quantità in g/hl desiderata. Dopo opportuna degustazione comparativa, si sceglie la configurazione vino/ tannini più adeguata all’esigenza. Sul prossimo numero affronteremo più nello specifico le diverse azioni e caratteristiche dei tannini enologici.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Regolamentazione della somministrazione di cibo ni ed in numero congrui rispetto all’ampiezza ed alla capacità ricettiva del locale o dell’area su cui si esercita l’attività di vendita. c)Il ritiro da parte del consumatore, direttamente al banco di vendita, dei prodotti pronti per il consumo immediato deve avvenire al più utilizzando contenitori a perdere idonei alla vendita da asporto. d) Possono essere fornite posate, tovaglioli e bicchieri a perdere, ossia di tipo monouso. e) È consentita la vendita di bevande anche alcoliche per il consumo sul posto purché non congiuntamente al servizio di mescita. f) Le mensole o gli altri dispositivi di supporto al consumo devono essere costruiti in materiale tale da rendere minimi i rischi di contaminazione, mantenendoli in buono stato e sottoposti a regolare manutenzione. g) Le eventuali pareti retrostanti ai dispositivi di supporto al consumo devono essere mantenute in buone condizioni ed essere facili da pulire e, se necessario, da disinfettare.
h) La zona destinata al consumo deve essere mantenuta sgombra, in idonee condizioni di pulizia e dotata di contenitori di rifiuti costruiti in modo adeguato. Ecco, invece, cosa non è consentito. Non è ammessa alcuna forma di servizio assistito in quanto si configurerebbe altrimenti un’attività di “somministrazione assistita”. Non è consentita la richiesta di un corrispettivo economico, sotto qualsiasi forma, per il servizio di consumo immediato degli alimenti in loco. Non è possibile predisporre ambienti appositamente destinati al consumo immediato dei prodotti oggetto di vendita, arredati e attrezzati esclusivamente a tale scopo. È esclusa la fornitura di piatti, bicchieri e posate non a perdere. Non è ammesso esporre e/o consegnare all’utenza un “menù” delle consumazioni in quanto indicatore del servizio assistito tipico degli esercizi di somministrazione. Non possono essere raccolte le “ordinazioni” degli acquirenti presso i dispositivi di supporto e/o i piani di appoggio.
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ia libera dell’Anci alla somministrazione di cibo nelle aziende, nei mercati e nelle botteghe degli agricoltori di Campagna Amica. Dopo che il Decreto del Fare ha introdotto la possibilità per gli imprenditori agricoli di vendere direttamente i loro prodotti e organizzare il consumo sul posto per i clienti, salvo le autorizzazioni sanitarie, utilizzando i propri locali e arredi aziendali, l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia è intervenuta per chiarire gli aspetti pratici, fornendo agli agricoltori una serie di indicazioni utili. Vediamo quali. a) Il consumo, innanzitutto, deve avvenire esclusivamente all’interno dei locali e delle aree destinati all’attività di vendita sia su area privata che su area pubblica, della quale area pubblica l’imprenditore abbia la disponibilità. b) Al fine di permettere al cliente la migliore fruizione dei prodotti da consumare sul posto è consentito l’utilizzo di piani d’appoggio, costituiti da mensole predisposte lungo le pareti del locale e/o da tavoli, oltre che da sedie e sgabelli, panchine, ecc., di dimensio-
Misura 111-1B
Come essere in regola nelle aziende agricole, negli agrimercati e nelle botteghe
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Residui di potatura, la Camera approva la risoluzione Si va verso l’esenzione di smaltimento per le zone agricole svantaggiate e montane
Misura 111-1B
A
pprovata in Commissione ambiente della Camera dei deputati la risoluzione sui residui di potatura e gli scarti vegetali provenienti dalle attività agricole. La Commissione ambiente, esaminate le proposte di alcuni parlamentari, ha detto sì al documento nel testo definitivo, chiedendo l’impegno del Governo ad assumere iniziative normative, anche urgenti, nel quadro della legislazione europea, al fine di escludere le piccole attività agricole delle aree montane o svantaggiate dall’applicazione della normativa sui rifiuti contenuta nella Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006,
per quanto riguarda lo smaltimento della paglia, degli sfalci, delle potature, nonché dei materiali agricoli naturali non pericolosi, mettendole in condizione di poter utilizzare autonomamente detto materiale mediante pratiche agricole ordinarie; di avviare per tempo iniziative, in accordo con le associazioni di categoria e gli organismi operanti nel settore, volte a informare gli imprenditori agricoli sulle possibili alternative, affinché procedano alle necessarie riconversioni. Nel dettaglio, l’VIII Commissione ha osservato che il materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso (quali
paglia, sfalci, potature, e altro), che non venga utilizzato in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia, potrebbe rientrare, sulla base di un’interpretazione restrittiva, nel campo di applicazione della disciplina in materia di rifiuti che non ne consente l’eliminazione mediante l’uso del fuoco. In tale contesto, rilevata l’incertezza normativa anche con riferimento alle possibili modalità di gestione alternativa dei residui vegetali, il Governo è chiamato ad adottare tutte le iniziative che ritenga utili al fine di risolvere tempestivamente la questione.
Rifiuti, niente semplificazioni per le imprese agricole
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itirato in extremis l’emendamento contenente le semplificazioni in materia di tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti e di esonero dall’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori per le imprese agricole. L’emendamento, inizialmente presentato dal Relatore e già approvato in Commissione nell’ambito dei lavori per la conversione in legge dell’articolo 11 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 (AS 1015), non è passato al vaglio finale dell’Aula del Senato a causa di un inspiegabile parere negativo da parte della V Commissione Bilancio, presieduta dal Senatore Antonio Azzollini. Rimangono ancora irrisolti, pertanto, i problemi più volte segnalati da Coldiretti alle competenti istituzioni sull’inutile aggravio burocrati-
co conseguente alla previsione di complicazioni nell’adempimento degli oneri ambientali, ma, soprattutto, alla mancanza di chiarezza sulla corretta interpretazione delle disposizioni di riferimento. È infatti questo il caso dell’obbligo di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori - che la normativa europea contempla solo a carico di coloro che trasportano rifiuti a titolo professionale - rispetto al quale la disciplina vigente non consente di individuare con esattezza il confine tra la nozione di trasporto di propri rifiuti effettuato occasionalmente e quello da considerare effettuato a titolo professionale. In realtà, l’emendamento ritirato conteneva anche l’importante riscrittura dell’articolo 190 del codice ambientale ai fini del coordinamento delle previsioni in materia di
tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti con la disciplina sul sistema informatico di tracciabilità. Il disegno di legge, licenziato dal Senato il 10 ottobre 2013 ed ora all’esame della Camera dei deputati (a.c.1682) per l’approvazione definitiva, contiene anche alcune modifiche all’articolo 11 del decreto legge, in materia di Sistri, prevedendo che le sanzioni relative al sistema di tracciabilità informatico si applicano a decorrere dalla scadenza dei novanta giorni successivi alla data di avvio dell’operatività del sistema stesso, fermi restando, nelle more di detta scadenza, l’obbligo di compilazione dei formulari di trasporto e dei registri di carico e scarico secondo le disposizioni previgenti alle modifiche apportate con il decreto legislativo n.205/2010.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Sicurezza luoghi di lavoro
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om’è ormai noto, dal 1 giugno 2013 tutti i datori di lavoro che occupano da uno a dieci lavoratori, in qualsiasi settore, non potranno più avvalersi della autocertificazione per valutare i rischi nella propria attività aziendale ma dovranno predisporre il Documento di Valutazione utilizzando le procedure standardizzate emanate con il Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012. Nel concetto di lavoratore rientrano tutte le persone che, indipendentemente dal tipo di contratto, svolgono un’attività lavorativa. Il documento di valutazione secondo le procedure standardizzate deve avere i seguenti contenuti: 1) Descrizione dell’azienda; 2) Identificazione dei pericoli presenti in azienda;
3) Valutazione dei rischi associati ai pericoli identificati e individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate; 4) Definizione del programma di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza. Al documento di valutazione va apposta una data certa o con firma congiunta di datore di lavoro, responsabile servizio prevenzione protezione, rappresentante lavoratori per la sicurezza e medico competente, oppure con Pec o con altri mezzi legali. Il documento di valutazione rischi deve essere custodito in azienda. In base alla valutazione rischi occorre provvedere alla formazione, informazione e addestramento dei lavoratori, alla sorveglianza sanitaria se necessaria, all’adeguamento luoghi di lavoro, etc..
Si segnala che la mancanza della valutazione rischi, anche in assenza di infortuni, determina pesanti sanzioni penali: arresto da tre a sei mesi o l’ammenda da 2.500 a 6.400 Euro. In caso di infortunio di un lavoratore, il datore di lavoro che non ha redatto il documento di valutazione rischia l’imputazione per lesioni colpose o omicidio colposo se l’incidente è collegato all’omissione. La Coldiretti di Asti, al fine di rispondere alle esigenze delle imprese agricole coinvolte dai suddetti adempimenti, ha avviato un nuovo e competitivo servizio tecnico di consulenza finalizzato alla realizzazione del Documento di Valutazione dei Rischi. Tutti gli interessati possono contattare il tecnico incaricato: Edoardo Marchisio, tel. 0141-380418, cell. 338-3083096, e-mail: edoardo.marchisio@coldiretti.it.
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Un nuovo servizio attuato da Coldiretti Asti
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Denuncia alveari
C
ome previsto dalla Legge Regionale n. 20/98, capo V, articolo 12, annualmente nel periodo compreso tra il 1 novembre e il 31 dicembre 2013 tutti gli apicoltori (amatoriali e professionali), direttamente o tramite le loro Associazioni/Organizzazioni hanno l’obbligo di presentare la denuncia di possesso alveari presso gli Assessorati Provinciali Agricoltura nel cui territorio si trova l’apiario, utilizzando il modello
fornito gratuitamente dagli stessi Uffici. Si ricorda che l’omissione della denuncia comporta il pagamento di una sanzione amministrativa da 155 a 465 euro. Gli uffici degli Assessorati Provinciali Agricoltura rilasceranno il codice identificativo all’apicoltore sul retro del modello utilizzato per la denuncia. Ogni apicoltore dovrà esporre, in maniera ben visibile, in ognuno degli apiari posseduti, un cartello (dimensioni di 10 cm di
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Da presentare entro il 31 dicembre
altezza per 20 cm di lunghezza), riportante il codice identificativo che gli è stato assegnato.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Confetture e marmellate Tutte le informazioni in un manuale tecnico-pratico redatto da Coldiretti
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ono comunemente definite come conserve perché permettono di portare sulle nostre tavole il sapore e i benefici delle frutta tutto l’anno. Infatti, questi prodotti hanno radici antichissime proprio perché le popolazioni erano solite cuocere la frutta per poterla conservare per lunghi periodi. Oltre ad essere un vantaggio tecnologico, queste preparazioni sono una scelta ottimale per una dieta equilibrata. Sono infatti un alimento gustoso e altamente energetico perché contengono fino al 60% di zuccheri soprattutto derivanti dalla frutta, una scelta ottimale ad esempio per la colazione. Ma oltre ad energia, marmellate e confetture apportano una discreta quantità di fibra circa 2,2 g per 100g oltre che minerali come ferro, calcio e potassio. Un prodotto su cui puntare dunque. Le norme di commercializzazione di questi prodotti si trovano all’interno del D.lgs. 50/2004 (che applica la Dir. 2001/113/ CE) concernete le confetture, le gelatine e le marmellate di frutta nonché la crema di marroni destinate all’alimentazione umana. A tal riguardo è bene specificare la differenza tra i due termini. La “marmellata” è il prodotto che si ottiene dalla sola lavorazione degli agrumi, mentre la “confettura” può essere prodotta da altri frutti. La distinzione è quindi rilevante per poter apporre sull’etichetta la denominazione corretta dell’alimento, che rientra tra le diciture obbligatorie per legge al fine di
informare correttamente il consumatore. Il tema della sicurezza alimentare per questa categoria si traduce primariamente nella prevenzione dei rischi legati alla proliferazione del Clostridium botulinum. Quest’ultimo è un microrganismo anaerobio, quindi non ha bisogno di ossigeno per sopravvivere e il pericolo deriva dalla produzione di una potente neurotossina che, in caso di intossicazione, può portare alla paralisi della muscolatura liscia, difficoltà nella respirazione fino alla morte. Le sue spore si trovano soprattutto nel suolo e i vegetali sono quindi un potenziale veicolo. Confetture e marmellate non sono alimenti ad alto rischio, ma la gravità dei sintomi dovuti ad un’intossicazione richiedono un’attenzione costante alla prevenzione del pericolo. Innanzitutto fondamentale è l’accurato lavaggio del vegetale con l’eliminazione di tutti i residui di terra. Tutte le preparazioni devono essere effettuate con utensili e superfici igienizzate e lavando accuratamente le mani soprattutto dopo la manipolazione del frutto. Inoltre, per il confezionamento assicurarsi di utilizzare sempre contenitori sterilizzati. Il trattamento termico deve essere ben eseguito. La tossina è efficacemente rimossa portando l’alimento a 100°C per qualche minuto, ma la distruzione delle spore richiede temperature più elevate di 121°C per diversi minuti. La germinazione delle spore si previene oltretutto, nel caso di
questi prodotti, con l’aggiunta di zucchero che riduce la quota di acqua libera utilizzabile dal microrganismo. Con concentrazione di zucchero pari al 70% si ha infatti la prevenzione di tutte le specie patogene. Per implementare il processo produttivo ovviamente è necessario perseguire tutte le corrette prassi igieniche e seguire i principi del sistema Haccp specifiche per la produzione di conserve e marmellate. La scelta di materie prime di qualità e le buone prassi di produzione messe in atto, garantiscono un prodotto sicuro e dalle eccellenti proprietà nutrizionali che riducono la necessità di aggiungere additivi per migliorarne le caratteristiche. Da alcuni anni Coldiretti Asti ha avviato un’attività di consulenza specializzata in materia di conserve, a supporto delle aziende agricole che vogliono realizzare un’attività di produzione e vendita; è stato anche realizzato un pratico manuale tecnico-pratico “LA PRODUZIONE DI CONSERVE NELLE AZIENDE AGRICOLE” per gli operatori. Per ogni ulteriore informazione: tel. 0141380400.
Aumentano gli assegni familiari Elargiti per i familiari a carico • 697,73 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato; • 1.221,03 per due genitori Il limite di reddito è personale (si riferisce al singolo familiare a carico) e mensile, vale a dire che occorre con-
siderare le somme effettivamente percepite mese per mese; pertanto, se il reddito personale è superato solo per alcuni mesi nell’anno, gli assegni familiari non vengono corrisposti solo per i mesi nei quali il reddito è stato superato.
Limite di reddito complessivo dell’intero nucleo per il 2013 Nucleo familiare
Reddito familiare annuo oltre il quale cessa la corresponsione per il primo figlio e per il genitore a carico e equiparati
Reddito familiare annuo oltre il quale cessa la corresponsione di tutti gli AF o quote di maggiorazione
1 persona
Euro 9.014,82
-
2 persone
Euro 14.959,08
Euro 17.915,09
3 persone
Euro 19.234,56
Euro 23.031,61
4 persone
Euro 22.970,84
Euro 27.508,93
5 persone
Euro 26.710,29
Euro 31.986,28
6 persone
Euro 30.271,29
Euro 36.251,68
7 o più
Euro 33.831,64
Euro 40.516,35
Fonte Inps
Tali limiti sono aumentati del • 10% per i vedovi, divorziati, separati legalmente, abbandonati, celibi o nubili • 50% se fanno parte del nucleo familiare totalmente inabili • 60% se ricorrono entrambe le condizioni
Assegni familiari
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ono aumentati i limiti di reddito per essere considerati familiari a carico e la soglia per la concessione dell’assegno per il 2013. Chi ha diritto ai trattamenti di famiglia Possono chiedere gli assegni familiari coltivatori diretti, mezzadri e coloni in attività. Ai lavoratori autonomi in pensione (coltivatori diretti, coloni e mezzadri, artigiani, commercianti) spettano quote di maggiorazione sulla pensione. Beneficiari dell’assegno I trattamenti di famiglia possono essere richiesti per i figli, i fratelli, le sorelle e i nipoti, minori o inabili, apprendisti o studenti (fino a 21 anni se apprendisti o studenti di scuola media superiore; fino a 26 anni se studenti universitari e non oltre la durata del corso legale di laurea). Per i pensionati l’assegno spetta anche per il coniuge. Per il pagamento degli assegni è necessario che i familiari vivano a carico del richiedente e che il nucleo familiare non superi determinati limiti di reddito. I limiti di reddito Limite di reddito del familiare per il quale si chiedono gli AF Per il 2013 si considera a carico il familiare che abbia redditi personali non superiori ai seguenti importi mensili:
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Per ottenere gli assegni familiari è necessario presentare la domanda all’Inps telematicamente. Raccomandiamo pertanto a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca: gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria gratuitamente.
Organizzato da Coldiretti Donne Impresa dall’8 al 22 gennaio
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nche quest’anno Coldiretti Donne Impresa organizza un soggiorno invernale per gli associati e i loro familiari. La località marina prescelta è Spotorno, bella cittadina fra Finale e Savona. Il soggiorno si svol-
gerà dall’8 al 22 Gennaio 2014. È stata predisposta l’ospitalità in hotel tre stelle fronte mare. Il costo del soggiorno è di 37 € al giorno per ogni persona in camere doppie, il supplemento per la camera singola è di € 16.
Per tutti i 14 giorni la quota comprende la pensione completa. Chi interessato può prenotare entro il 30 novembre alla coordinatrice di Coldiretti Donne Impresa, Chiara Franco, al numero di telefono: 335.471.014.
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Soggiorno invernale a Spotorno
Salame “Cotto del Monferrato” Presentato, a Ferrere, la bozza del disciplinare produttivo
Proposta
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l14 ottobre scorso presso la sala consigliare del Comune di Ferrere si è tenuta la prima riunione tra addetti ai lavori del progetto promosso dal GAL Basso Monferrato Astigiano, per la valorizzazione e promozione sul territorio del Salame Cotto Monferato, grazie alla cortese ospitalità del sindaco Federico Felicetti. L’incontro è stato presieduto dal presidente della Camera di Commercio Mario Sacco, con la collaborazione di Coldiretti, del personale specializzato dell’Agenform - Istituto Lattiero Caseario e delle Tecnologie Agroalimentari di Moretta e la preziosissima presenza dei produttori di salumi che hanno risposto a questo progetto, oltre ai capofila del bando, in prima linea, Casetta Mauro “Luiset”, Marengo Massimo “Quadro Carni” hanno partecipato altri 10 tra piccoli e grandi produttori del territorio: Salumificio Tabacchetti di Moncalvo, Salumificio Ferrero di Cocconato, Salumificio Conti di Viale, Salumificio Ucitù di Ferrere, Salumificio Berzano di Moncalvo, Salumificio Stura di Buttiglie-
ra d’Asti, Salumificio Fassino di San Damiano, Salumificio Bona di Nizza Monferrato, Bricco Gallo di Tigliole , Salumeria Artigiana Bricco Tommaso di Aramengo. Durante la serata è stata presentata la prima bozza del disciplinare di produzione per il Salame Cotto Monferrato, scritto dalle dottoressa Emilia Brezzo, docente Agenform di Moretta, risultato ottenuto estrapolando le caratteristiche salienti delle tecniche di produzione del salame cotto nel nostro territo-
ORARI UFFICI COLDIRETTI ASTI
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Validi fino al 21 marzo 2014 mattino
pomeriggio
Lunedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Martedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Mercoledì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Giovedì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Venerdì
8,30 – 12,30
14,00 – 18,00
Sabato
Chiuso
Chiuso
rio, grazie alla collaborazione di molti produttori che hanno messo a disposizione la propria professionalità per poter arrivare a creare un prodotto omogeneo senza perdere di tradizione e qualità. Durante la serata si è arrivati, dopo un costruttivo confronto tra i partecipanti, alla stesura definitiva del disciplinare, che aprirà la strada alle prime produzioni di Salame Cotto Monferrato, intanto si ricerca un marchio per poter lanciare questo prodotto sul mercato.
VENDO TRATTORI – MOTOCOLTIVATORI - MOTORI
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