Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 12 - Anno 2013. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
62° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
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ASTI
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5 dicembre 2013
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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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È piemontese il nuovo presidente nazionale Coldiretti
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“La speranza del mondo rurale”
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“2013: un’annata da veri intenditori”
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Moscato: un’altra vittoria dei produttori
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Un bilancio guardando con fiducia al futuro
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Campagna Amica alla conquista di Londra
Speciale Misura 111 -PSR: L’impiego dei tannini enologici, Difesa fitosanitaria: 250 sostanze attive; Registro dei trattamenti fitosanitari; Tutti i divieti allo spandimento liquami e letami; Cala ancora il reddito in agricoltura; Nuove sfide Health Check.
Sommario
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti Anno 62° numero 13 - 10 dicembre 2013* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale
argomenti in evidenza
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Salvare il Made in Italy Ora spetta ai commercianti bloccare i prodotti “taroccati”
Editoriale
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di Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti
dal lontano 2002 che Coldiretti, in diverse forme e con diverse azioni, si batte contro il falso Made in Italy nell’agroalimentare. Sono migliaia le iniziative attuate in questi anni per sensibilizzare da un lato i consumatori ad un acquisto consapevole e dall’altro le istituzioni al rafforzamento di politiche che impongano massima trasparenza sulla provenienza dei prodotti agricoli. Coldiretti, negli anni, ha anche fatto manifestazioni imponenti: si pensi ai blocchi delle frontiere al fine di sensibilizzare/spronare gli organi preposti ai controlli a monitorare tutta la merce che entra nel nostro Paese. Per diversi anni siamo stati additati come provincialisti e come nemici di una sana globalizzazione. Sapendo di essere nel giusto, abbiamo continuato la nostra battaglia costruendo un circuito commerciale del vero Made in Italy certificato, ovvero Campagna Amica: mercati, punti vendita e perfino botteghe. Con grande piacere, prendiamo atto finalmente che Coldiretti non è più sola in questa battaglia. Finalmente non solo gli agricoltori, ma anche i commercianti si battono per il vero Made in Italy e criminalizzano il falso Made in Italy. È vero, però, che di prodotti taroccati il nostro Belpaese ne è pieno e sono ancora tanti coloro che li commercializzano più o meno consapevoli di
recare un grandissimo danno al loro Paese. Se gli agricoltori in questi anni hanno divulgato e promosso il Made in Italy, purtroppo troppi commercianti non hanno ancora acquisito un’etica ed una cultura che facciano della trasparenza e dell’onestà i punti di forza della nostra economia. Sono ancora tanti coloro i quali sui propri scaffali mettono in bella mostra prodotti appartenenti alla filiera del falso Made in Italy. Chi sono costoro? Tutti dovrebbero concorrere nel loro isolamento, affinchè prevalgano gli onesti. È ancora tanto il falso Made in Italy venduto nelle nostre città. Chi sono coloro
che lo vendono? Quanto danno fanno all’economia italiana con il loro commercio? Su questo tutti ci dovremmo interrogare per dare una reale possibilità di crescita a questo Paese.
Manifestazione al Valico del Brennero In 10mila, in questi giorni, contro le contraffazioni
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entre siamo in chiusura della rivista, circa diecimila allevatori e coltivatori Coldiretti, di cui 1000 dal Piemonte, anche con i loro trattori, presidiano il valico del Brennero nell’ambito della mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” per difendere l’economia e il lavoro dalle importazioni di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane. Autobotti, camion frigo, container vengono verificati dagli agricoltori e dagli allevatori per smascherare il “finto Made in Italy” diretto sulle ta-
vole in vista del Natale, all’insaputa dei consumatori per la mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti. Inoltre, a Reggio Emilia si tiene una manifestazione dei suinicoltori, in collegamento diretto con il Brennero. Il centro della Food Valley italiana a Reggio Emilia, sarà percorso da un imponente corteo. Migliaia di allevatori manifesteranno così per salvare il vero prosciutto italiano, assunto a simbolo della difesa del Made in Italy nei confronti delle imitazioni provenienti dall’estero.
È piemontese il nuovo presidente nazionale Coldiretti nel 2005 ottiene il riconoscimento di “fattoria didattica” e dal 2007 inizia a produrre ortaggi e fragole per la vendita diretta con l’apertura di un nuovo punto vendita aziendale. Sono inoltre di prossima apertura un laboratorio per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli aziendali e una piccola attività agrituristica, a supporto delle attività di fattoria didattica. Nel 2011 promuove la nascita di una piccola cooperativa agricola, “Agricoltori Consapevoli”, con la quale mette in rete alcune aziende agricole del territorio per aumentare la gamma di prodotti offerti ai clienti, sia nel punto vendita aziendale sia con consegne a domicilio presso luoghi di lavoro o gruppi di famiglie. Nonostante la giovane età, la partecipazione in Coldiretti di Roberto Moncalvo dura da ben 17 anni quando nel 1996 entra a far parte del Movimento Giovanile; dal 2003 al 2007 è delegato provinciale del Movimento Giovanile Coldiretti Torino; dal 2005 è componente l’Esecutivo nazionale Giovani Impresa; dal 2007 al 2011 è vice presidente di Coldiretti Torino; dal 2009 al 2011 è delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. Dal dicembre 2011 Roberto Moncal-
Roberto Moncalvo (33 anni) nuovo leader Coldiretti, è il più giovane presidente tra i rappresentanti di imprese e lavoratori
vo è presidente di Coldiretti Torino. Dal 3 dicembre 2012 è presidente di Coldiretti Piemonte. Dal gennaio 2013 è membro di giunta della Confederazione nazionale di Coldiretti. Il sesto presidente della storia Coldiretti avrà il compito di guidare una organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con le fattorie, i mercati, e le botteghe di Campagna Amica ed il progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana.
Una nuova trasmissione alla scoperta delle tante tipicità che fanno grande l’Italia alimentare nel mondo In collaborazione con COLDIRETTI ASTI
MICO DEL TERRITORIO Tutte le Domeniche su GRP1 canale 13 alle ore 12:00 e alle ore 20:45 Tutti i Lunedì su GRP3 Piedmont canale 218 alle ore 13:00 alle ore 21:45 Dal lunedì alle ore 12:00 su www.astitv.it
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l nuovo leader nazionale Coldiretti è Roberto Moncalvo che con i suoi 33 anni è il più giovane presidente tra tutte le associazioni di impresa e dei lavoratori presenti in Italia e rappresentate nel Cnel i cui vertici hanno in media una ètà quasi doppia di 62 anni. Lo ha eletto l’Assemblea nazionale della Coldiretti con 1,6 milioni di iscritti diffusi su tutto il territorio nazionale. La scelta della principale organizzazione agricola europea è coerente con il processo di rinnovamento della classe dirigente sul territorio dove l’età media dei presidenti regionali è di 46 anni, ben al di sotto dell’età media della classe dirigente italiana impegnata nella politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione che è di 58 anni, con un punta di 69 anni per i banchieri. La sua storia è rappresentativa del crescente numero di giovani provenienti da settori diversi che hanno deciso di investire in agricoltura portando innovazione e creatività. Laureato in Ingegneria dell’Autoveicolo al Politecnico di Torino, è titolare dell’azienda agricola “SettimoMiglio”, che gestisce con la sorella Daniela a Settimo Torinese (To) in Piemonte. Con una superficie di 15 ettari, storicamente ad indirizzo cerealicolo (grano, mais e orzo), l’azienda
Assemblea nazionale
È il più giovane tra i rappresentanti di imprese e lavoratori
Porteremo il nostro modello in Europa Dal discorso di investitura del nuovo presidente Roberto Moncalvo
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Non possiamo perdere terreno nella corsa del Paese: ne conosciamo i mali… ma ne conosciamo anche le potenzialità e la forza. Un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche (da questo punto di vista la filiera agricola italiana e’ forse la miglior testimonianza) rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee; uno scudo valoriale apparentemente sommerso, ma saldamente ancorato a principi di solidarietà e di mutualità. Tutto ciò tenendo ben presente che nell’attuale scenario l’agricoltura è fra i pochi settori in grado di generare lavoro, sia in termini di produzioni che in termini di servizio”. È stato uno dei passi del discorso del neo Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, all’Assemblea nazionale della Coldiretti che lo ha eletto all’unanimità a scrutinio segreto. “Dobbiamo – ha continuato il 33enne leader della più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa - portare Coldiretti, l’agricoltura italiana e il suo modello di sostenibilità totale in Europa, compiutamente. Abbiamo già cominciato a farlo. Dobbiamo proseguire e fare in Europa quello che abbiamo saputo fare in Italia. È necessaria la nostra presenza nelle fasi di genesi dei processi, quando si definisce l’impostazione di fondo di una trattativa, quando prendono corpo misure la cui ricaduta nel medio termine investirà le nostre aziende, andando a plasmare il destino stesso dell’agricoltura italiana e quindi – dato il peso che essa sta assumendo – in parte le fortune del paese e del suo popolo.
Ma è necessario anche agire per cancellare i furti d’identità e di valore che non permettono ai consumatori di acquistare con consapevolezza e che tolgono reddito alle nostre imprese”. “Analogamente – ha spiegato il presidente della Coldiretti - dando corpo al concetto di sussidiarietà possiamo andare a realizzare una grande rete di servizi di grande importanza per la nostra società e per un nuovo concetto di welfare, senza minimamente rinunciare alla redditività aziendale. È l‘agricoltura che si fa società, che ne assume – ogni qual volta e’ possibile – tutti i potenziali mutualistici scoperti”. Il giovane presidente, originario del Piemonte, ha poi sottolineato come l’organizzazione che va a dirigere sia “una comunità di uomini e donne fortemente organizzata che ha saputo costruire un progetto per l’agricoltura e il paese” e, proseguendo, ha osservato “noi siamo ciò che facciamo, veniamo raccontati per quello che facciamo, e veniamo apprezzati per il racconto e per quello che facciamo e siamo. Agire collettivamente è nello spirito della nostra or-
ganizzazione e della nostra storia. Muoviamo dal micro-cosmo delle nostro agire quotidiano per arrivare al macrocosmo rappresentato dal paese… Come farlo? Con una ricetta antica: mi riferisco a ciò che possiamo definire una cornice di ‘radicalità intelligente’. Agire con ‘radicalità non significa affatto perseguire obiettivi estremi o mostrare scarsa attitudine al dialogo o peggio all’inclusione. Significa semplicemente non deflettere dagli obiettivi che ci si pone, non piegarsi ai contesti che di volta in volta possono rivelarsi più o meno opachi, significa non accomodarsi nelle pieghe di un tempo sospeso, di un vano procrastinare”. Moncalvo ha poi ricordato come “noi possediamo le mappe del territorio, conosciamo il tipo di tessitura che tiene consumatori, aziende e istituzioni, siamo noi l’interfaccia con l’amministrazione e la politica… ad ogni passo dobbiamo sentire il pulsare delle nostre aziende e la restituzione che è loro dovuta… Noi siamo, viviamo ed esistiamo in funzione del socio, non viceversa”.
I messaggi di augurio a Moncalvo Darà un contributo alla crescita del settore
Pd in commissione Agricoltura della Camera, dal Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dall’ex sindaco Gianni Alemanno. Tra le associazioni sono giunte le congratulazioni da Roberto Burdese, presidente di Slow Food, da quello di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza. nonché, dall’Organizzazione mondiale degli agricoltori, dall’Anbi e dall’Unaprol.
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Congratulazioni pure da Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani, da Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato, dal capo delegazione italiana del Ppe al Parlamento europeo, Giovanni La Via, da Nicodemo Oliverio, capogruppo
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ono molti gli apprezzamenti giunti al neo presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, dai vari esponenti del mondo politico ed economico. “Sono convinta che con il presidente Moncalvo lavoreremo insieme per il bene della nostra agricoltura – ha detto il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo -. Sono certa che saprà guidare al meglio la sua organizzazione e che riuscirà a dare un contributo importante alla crescita e allo sviluppo del settore agricolo italiano. E aver raggiunto un traguardo così ambizioso a poco più di 30 anni, è la dimostrazione che anche ai giovani possono essere affidate importanti responsabilità”. Auguri anche dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro “affinché possa portare avanti l’importante lavoro a sostegno dell’agricoltura italiana svolto da Coldiretti”.
“Gioiosa riconoscenza e speranza” Le parole del Vescovo al Ringraziamento di Portacomaro
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ensiamo sia bello condividere, con soci e amici Coldiretti, la ricchezza di sentimenti e riflessioni che il nostro vescovo, padre Francesco ci ha regalato nell’omelia della Festa del Ringraziamento, domenica 17 novembre a Portacomaro. Con la sottolineatura iniziale, ovvia ma pertinente, che la Parola di Dio è talmente piena di significato che in ogni circostanza sembrerebbe fatta apposta, il vescovo ha innnanzitutto invitato a vivere la Festa del Ringraziamento ricordando i tanti motivi di riconoscenza: la gioia dell’incontro, la ricchezza della vita associativa, la collaborazione, i frutti del lavoro, ma anche la possibilità di formulare un bilancio non solo economico, ma umano, sul senso del nostro lavoro.
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“Siamo illuminati nel tracciare questo bilancio - dice il vescovo – dalla celebrazione liturgica e dalla parola di Dio, a sua volta in chiave di valutazione di fine anno liturgici, introdotte da una pagina del vangelo che ci viene spontaneo definire apocalittica: “Si
Da sinistra: Don Francesco Cartello, Consigliere ecclesiastico Coldiretti Asti; Mons. Francesco Ravinale, Vescovo di Asti.
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ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità”. Gesù nel Vangelo non assicura un contesto di persone capace di incoraggiare e rendere spontaneo questo orientamento. Potreste camminare contro corrente ed essere lasciati soli anche dalle persone più vicine: “Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici; sarete odiati da tutti a causa del mio nome”. Ma ci chiede di non abbassare la guardia e di procedere con coraggio, perché “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Grazie – ha concluso padre Francesco – per questa bella occasione di gioiosa riconoscenza e speranza, che tradotta nell’impegno di ciascuno di noi non mancherà di contribuire al superamento di questi momenti difficili, con una sostanziosa iniezione di speranza. Per questo facciamo nostra la bella preghiera che la liturgia ci ha suggerito fin dall’inizio di questa celebrazione: “O Dio, principio e fine di tutte le cose, che raduni tutta l’umanità nel tempio vivo del tuo Figlio, fa’ che attraverso le vicende, liete e tristi, di questo mondo, teniamo fissa la speranza del tuo regno, certi che nella nostra pazienza possederemo la via”. Nell’esprimere ancora al nostro vescovo il grazie più vero per le sue parole, gli assicuriamo che le terremo a incoraggiamento e programma della nostra vita. Don Francesco Cartello, Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Asti
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perbia, lo spirito del benessere, che alla fine ti porta a diventare un niente nella vita. Cari amici, non dimenticate: siete il campo della fede! Siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore!.” In secondo luogo i vescovi italiani, con il loro messaggio in occasione della Giornata nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra, che interpella tutti i lavoratori della terra e in modo particolare i giovani che hanno scelto di rimanere in questo mondo duro, ma insostituibile: “Avete scelto di restare nella vostra terra per lavorare i campi, con dignità e qualità, per fare della vostra campagna un vero giardino. Abbiate consapevolezza di essere persone che vanno controcorrente, vi siamo grati e sentiamo che questa vostra vocazione rinnova l’intera società, perché il ritorno alla terra cambia radicalmente un paese e produce benessere per tutti, ravviva la luce negli occhi degli anziani, che non vedono morire i loro sforzi, e interpella i responsabili delle istituzioni”. Ma è ancora la parola di Dio, con San Paolo, che abbiamo ascoltato nella sua lettera ai cristiani di Tessalonica, che traduce in termini di assoluta concretezza questo impegno di testimonianza, proponendoli valore della laboriosità e l’impegno di un comportamento onesto e responsabile: “Noi non siamo rimasti oziosi in messo a voi: vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi. A coloro che vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione, esortandoli nel Signore Gesù Cristo,
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solleveranno nazione contro nazione e regno contro regno e vi saranno in diversi luoghi carestie e pestilenze…Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome”. L’impressione diffusa è che tutto questo stia realizzandosi alla lettera. Ma le parole del vangelo non vogliono essere previsioni del futuro, bensì realtà da comprendere nel loro significato più profondo. Innanzi tutto: vita e mondo sono realtà transitorie: “Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”. In secondo luogo le difficoltà della vita hanno un senso e una speranza: le situazioni del mondo troveranno una loro giustizia definitiva, ma fin d’ora è possibile pensare e cercare un mondo migliore, poiché “per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia”. La nostra fede ci dice con certezza che questo sole di giustizia è il Signore Gesù, che continuamente ci offre l’occasione di dare testimonianza della validità dei suoi insegnamenti. Nella Giornata del Ringraziamento l’insegnamento della Chiesa dà concretezza a questo invito alla testimonianza, innanzi tutto con Papa Francesco: “Prima di tutto, vorrei dirvi una cosa, a tutti voi giovani: non lasciatevi rubare la speranza! Per favore, non lasciatevela rubare! E chi ti ruba la speranza? Lo spirito del mondo, le ricchezze, lo spirito di vanità, la su-
“2013: un’annata da veri intenditori” Il giudizio emerso dall’Anteprima della Barbera tenutasi a Palazzo Enofila
Anteprima Barbera
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È un’annata da veri intenditori”. Questo, sinteticamente, il giudizio emerso il 15 novembre dall’Anteprima della Barbera d’Asti Docg e Grignolino d’Asti Doc, il meeting di degustazioni organizzato da Coldiretti Asti nell’ambito della Festa del Ringraziamento. “È stata sicuramente una campagna impegnativa – ha sottolineato il Prof. Vincenzo Gerbi del Di.Va.P.R.A. Industrie Agrarie Università di Torino, esperto di viticoltura ed enologia a livello nazionale che ha condotto le degustazioni – un’annata difficile dall’inizio alla fine, su cui i vignaioli hanno dovuto costantemente vigilare. Anche le piogge in prossimità della raccolta hanno influito sulle proprietà delle uve. Questo non vuol dire che l’annata non possa avere punte di eccellenza, anzi questa sera abbiamo verificato di essere in presenza mediamente di ottimi e grandi vini”. Le degustazioni sono state seguite da 120 persone, molti produttori di vino, tecnici ed enologi, giornalisti, operatori del settore e una dozzina di studenti universitari in enologia. Sono stati passati al vaglio 18 campioni di vino, 4 di Grignolino e 14 di Barbera. Ogni degustazione è stata commentata e discussa con il professor Gerbi ed accompagnata da una scheda con dettagliati indici analitici realizzati dal Centro Studi Vini del Piemonte. La provenienza delle uve è stata rappresentativa di tutto il territorio provinciale, da Canelli a Vesime, da Nizza Monferrato a Bubbio, da Montegrosso, Castel Boglione, Agliano e Calosso
Sopra: il Palazzo Enofila si è prestato molto bene per le degustazioni in anteprima; a lato: Luigi Franco in primissimo piano ha illustrato i dati del Consuntivo dell’Annata;
a Castagnole Monferrato, Portacomaro, Moncalvo e San Damiano. L’Anteprima della Barbera, giunta ormai alla sua tredicesima edizione, rappresenta il primo significativo test sull’annata, quest’anno poi, in considerazione che la raccolta delle uve è
Anteprima Barbera
Soddisfazione, sia per l’andamento della serata che per il giudizio sull’annata è stata espressa dal vice presidente provinciale Coldiretti, il vignaiolo Gianfranco Torelli: “Per noi produttori di vino, oltre ad essere motivo di soddisfazione verificare come la nostra provincia possa esprimere giudizi lusinghieri sull’annata vitivinicola, è anche un arricchimento e motivo importante di confronto sugli aspetti tecnici della vinificazione”. Annata ottima dunque con punte di eccellenza che non rimane che divulgare e promuovere verso i consumatori. “Uno degli obbiettivi di questa “Anteprima” - ha sottolineato il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale – è proprio quello di divulgare l’andamento dell’annata e di far crescere il
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livello qualitativo delle produzioni e la professionalità dei produttori. Ora ci aspettiamo che il mercato recepisca tutti questi aspetti positivi dell’annata”.
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stata particolarmente tardiva, ha acquisito significati ancora più importanti. “I vini – ha sottolineato Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini – sono ancora in piena evoluzioni ed abbiamo potuto quindi raccogliere importanti spunti per una corretta vinificazione. In ogni caso sul totale dei campioni analizzati almeno la metà hanno espresso appieno il loro definitivo “carattere” e valore”. “Nella mia personalissima classifica – ha rilevato Vincenzo Gerbi – l’80% dei vini degustati si colloca molto bene, almeno un quarto di questi è già eccellente, mentre gli altri possono diventarlo. Solo un 20% dunque non raggiungerà le “cinque stelle”, ma potranno diventare ottimi vini, e solo due campioni hanno evidenziato problemi di vinificazione, fra cui uno facilmente risolvibile”. Anche quest’anno siamo pertanto di fronte ad un’annata eccellente seppur non uniforme. “Si – conferma Gerbi – e stando alle degustazioni di questa sera è doveroso sottolineare come la media qualitativa della Barbera d’Asti sia cresciuta a tal punto da non riservare più sorprese negative, anche i Grignolino presi in considerazione si sono dimostrati di buon livello fra cui uno ha sicuramente eccellenti caratteristiche per affrontare ottimamente il mercato”.
Un bilancio guardando con fiducia al futuro Il Consuntivo dell’Annata, seppur fra molte difficoltà, rivela importanti passi avanti
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ra le luci e le ombre di un’annata fortemente condizionata da un andamento climatico decisamente anomalo, il mondo agricolo astigiano ha stilato un bilancio comunque positivo il 16 novembre a Portacomaro. Il consueto appuntamento con giornalisti, operatori del settore e responsabili delle istituzioni, organizzato da Coldiretti nell’ambito della Festa del Ringraziamento, per il Consuntivo dell’Annata Agraria, come accade da tre anni a questa parte, vede al centro dell’attenzione il progetto di una Filiera Agricola Italiana. Infatti Coldiretti ha saputo aprire nuove prospettive e creare aspettative di crescita anche in provincia di Asti. Gli accordi di filiera cominciano ad incidere anche sui bilanci complessivi. È il caso della filiera del latte, i cui accordi Inalpi – Ferrero, hanno portato il a chiudere quest’anno la trattativa sul prezzo del latte a 43 centesimi al litro, solo nel 2011, ha rimarcato il direttore provinciale Antonio Ciotta, eravamo a 28 centesimi. Anche gli ortaggi con l’accordo Saclà, e le uve con la crescita esponenziale delle adesioni al progetto Coldiretti, hanno aperto nuove strade e rinfrancato i mercati. Anche per i settori risultati maggiormente in difficoltà quest’anno, come la filiera del grano, ha sottolineato nell’esposizione del Consuntivo il responsabile economico Coldiretti, Luigi Franco, e quella della zootecnia bovina, si stanno attivando due importanti progetti. Uno riguarda il grano tenero di qualità, predisposto con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, e l’altro con un accordo di fornitura per il “Panino Piemontese” con McDonalds per la carne di razza piemontese. C’è poi tutta una progettualità che sta andando a regime: il nuovo laboratorio di San Damiano del Centro Studi Vini del Piemonte, per incrementare ulteriormente ed adeguare alle esigenze di mercato le doc e docg dell’Astigiano; la nascita di UeCoop con l’adesione nella nostra provincia di 42
Un momento del Consuntivo dell’Annata Agraria di Portacomaro mentre parla il Direttore di Coldiretti Asti Antonio Ciotta
società cooperative su 60 dell’agroalimentare e su 150 della totalità; la riduzione dei costi per l’assicurazione contro le avversità atmosferiche con il Condifesa di Asti. Ci sono le iniziative di Campagna Amica e il continuo sviluppo dei mercati, dei punti vendita ed ora anche delle Botteghe di Campagna Amica, pochi giorni fa è stata inaugurata la bottega di Londra, mentre nell’Astigiano ne sono attive due. “Il dato economico più positivo – ha sottolineato il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale – è che il settore agricolo è l’unico a crescere come produzione e, soprattutto, in termini di occupazione. Il riscontro sociale che rileviamo con maggiore soddisfazione e anche con un po’ di preoccupazione per la responsabilità, è la crescita delle iscrizioni alle facoltà di agraria e agli istituti tecnici e professionali per l’agricoltura. I giovani evidentemente credono nello sviluppo futuro del nostro settore o, più verosimilmente, pensano di poter fare una vita migliore dedicandosi all’agricoltura e vivendo in campagna”. “Ovviamente – ha sottolineato il direttore Ciotta – abbiamo segnali incoraggianti, ma c’è ancora molto da fare, come con la battaglia contro il falso Made in Italy che accende i riflettori soprattutto all’estero, ma che evidentemente nasce e trova il suo primo sviluppo in Italia. Questa consapovelozza non è ancora stata colta appieno da tutte le organizzazioni del nostro Paese. Anche fra i nostri confini circolano troppi prodotti tarocchi. Ci pare ci siano talvolta false intenzioni contro il falso made
A lato: Antonio Ciotta, Direttore Coldiretti Asti; sotto: Roberto Cabiale, Presidente Coldiretti Asti
in Italy, perchè di fatto certe categorie avvallano operazioni poco trasparenti”. Nel corso dell’incontro sono anche emerse tre importanti aperture a livello provinciale, regionale e nazionale. Il parlamentare astigiano Massimo Fiorio, nel suo intervento ha rilevato l’imminente riapertura del tavolo della semplificazione burocratica per il settore vitivinicolo. La consigliera regionale Rosanna Valle ha concordato un incontro per definire la riapertura delle trattative (al di là della spending review) con le mense pubbliche per le forniture dei prodotti a chilometro zero e filiera corta. Il direttore del settore agricolo della Provincia di Asti, Paolo Guercio, ha sottolineato come la tassa sui passi carrai (Cosap) non avrebbe motivo di esistere qualora arrivassero gli agognati finanziamenti da parte del governo centrale.
“La speranza del mondo rurale” Tanti spunti di riflessione dalla Giornata del Ringraziamento di Portacomaro
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Dall’alto: folta partecipazione alla Giornata del Ringraziamento a Portacomaro; il Presidente Cabiale al Ringraziamento di Portacomaro; l’offerta dei doni della terra.
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Papa, “Non lasciatevi rubare la speranza!” che è anche il titolo della recente lettera pastorale. E l’altra dei vescovi italiani, diramata proprio in occasione della Giornata del Ringraziamento di quest’anno: “Abbiate consapevolezza di essere persone che vanno controcorrente, vi siamo grati e sentiamo che questa vostra vocazione rinnova l’intera società, perché
il ritorno alla terra cambia radicalmente un paese e produce benessere per tutti, ravviva la luce negli occhi degli anziani, che non vedono morire i loro sforzi, e interpella i responsabili delle istituzioni”. Monsignor Francesco Ravinale ha poi chiuso l’omelia con un chiaro riferimento ai principi innuce al settore primario, “la laboriosità e l’impegno di un
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La gioia dell’incontro, la ricchezza della vita associativa, i frutti del lavoro con la possibilità di formulare un bilancio non solo economico, ma umano, sul senso del nostro lavoro”, così il Vescovo di Asti ha invitato a vivere la Giornata provinciale del Ringraziamento, organizzata da Coldiretti domenica scorsa a Portacomaro. Di fronte ad una chiesa gremita, quasi della metà da Sindaci e amministratori della provincia, monsignor Francesco Ravinale ha anche scherzato sull’iconografia allestita in paese su papa Francesco, “an tuc i cantun” - in ogni angolo, ha detto in piemontese il Vescovo – vediamo ritratto Sua Santità che qui trova le origini della sua famiglia. In un clima di festa, il Vescovo, il Consigliere ecclesiatico Coldiretti, don Francesco Cartello, e il parroco di Portacomaro, don Andrea Ferrero, hanno celebrato un Ringraziamento ricco di riflessioni profonde. Sia la pagina del Vangelo che le Letture, hanno toccato valori e principi cari al mondo agricolo, da sempre ancorato alla dottrina sociale della Chiesa. “Le difficoltà della vita hanno un senso e una speranza - ha detto il Vescovo -. La nostra fede ci dice con certezza che questo “sole di giustizia” è il Signore Gesù, che continuamente ci offre l’occasione di dare testimonianza della validità dei suoi insegnamenti”. E poi due citazioni, entrambe rivolte ai futuro e dunque ai giovani agricoltori, una del
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comportamento onesto e responsabile” che danno la forza “di non abbassare la guardia e di procedere con coraggio”, perché “con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Parole che non hanno certamente lasciato indifferenti i dirigenti Coldiretti: “Il nostro Vescovo – ha detto il presidente provinciale della forza sociale più rappresentativa del territorio, Roberto Cabiale – ci incoraggia così ad andare avanti nei nostri progetti. In questi anni Coldiretti ha saputo imporre il rinnovamento, ha messo in discussione l’etica del lavoro, ha fatto vere e proprie battaglie contro la disonestà e l’ingiustizia”. Al termine della celebrazione eucaristica, arricchita dal cerimoniale dell’offerta all’altare dei doni della terra, si è tenuta la benedizione degli operatori delle macchine ed attrezzature agricole. Il corteo, guidato dalla banda musicale comunale, ha poi fatto seguito per il monumento ai Caduti dove il presidente regionale dell’Associazione Pensionati, Bruno Porta, ha deposto un mazzo di fiori. Un ottimo pranzo al ristorante “Ciabot del Grignolin” ha poi riunito tutti, associati, dirigenti, collaboratori e dipendenti Coldiretti, a conclusione di una bellissima giornata, del Ringraziamento.
Dall’alto: la benedizione degli operatori di macchine e attrezzature agricole; durante l’omaggio al Monumento ai Caduti Bruno Porta epone un mazzo di fiori; il pranzo del Ringraziamento.
Moscato: un’altra vittoria dei produttori Anche il Consiglio di Stato conferma il no all’allargamento della zona dell’Asti
inviata al Ministero in data 19 luglio 2013, otteneva la rettifica del Decreto 12 luglio 2013 concernente la correzione dei disciplinari di produzione dei vini DOP e IGP che aveva inserito, con un colpo di mano, nell’area della DOCG “Asti” parte del territorio del Comune di Asti, tra cui i terreni dell’ Azienda Agricola Castello del Poggio. “Siamo soddisfatti - sottolinea Roberto Cabiale - per l’esito della vicenda e continueremo a tutelare al meglio le nostre imprese nell’interesse di tutta la filiera vitivinicola del Moscato nel pieno rispetto delle norme. I nostri associati si sono sempre espressi in maniera contraria all’allargamento della DOCG.” “Al di là della querelle burocratico-amministrativa risolta a nostro favore – conclude Cabiale - siamo felici di aver tutelato al meglio i nostri associati
e per aver fatto salvi i principi democratici di autogoverno della filiera vitivinicola. Con più riunioni pubbliche la nostra base associativa si era infatti espressa negativamente all’inserimento del comune di Asti nel disciplinare produttivo del Moscato d’Asti Docg. Questo per due motivi: l’eventuale danno economico derivante dall’allargamento della zona di produzione, che sostanzialmente dava atto a una maggiore disponibilità di prodotto sul mercato; la salvaguardia dei presupposti qualitativi del Moscato d’Asti Docg che storicamente non viene contemplata sul territorio del comune di Asti. Superata la diatriba legale il nostro auspicio è che adesso tutti si dedichino allo sviluppo ed alla crescita della filiera moscato che in Piemonte interagisce su tre province: Asti, Alessandria e Cuneo”.
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Roberto Cabiale, presidente Coldiretti Asti
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iena soddisfazione per la decisione del Consiglio di Stato, avvenuta il 28 novembre scorso, in merito alla nota “vicenda Zonin”. Infatti non è stato accolto il ricorso dell’azienda agricola Castello del Poggio e del Ministero per l’inserimento di alcuni territori del comune di Asti nel disciplinare del Moscato d’Asti. Ha dichiarato Roberto Cabiale, Presidente Coldiretti Asti e componente di Giunta regionale con delega al settore vitivinicolo: “Coldiretti Piemonte insieme alla Produttori Moscato d’Asti, all’Associazione dei Comuni del Moscato e a Muscatellum ha nuovamente ottenuto un’importante vittoria, ma soprattutto un atto di equità verso un territorio che ha sempre richiesto il non inserimento del comune di Asti nel disciplinare della DOCG. “ Aggiunge Bruno Rivarossa direttore di Coldiretti Piemonte “Dopo aver vinto il ricorso al TAR, anche la sentenza del Consiglio di Stato tutela gli oltre 4.500 produttori. Viene così salvaguardato un comparto con un determinato equilibrio economico e si evitano speculazioni a danno di una collettività articolata che ha come principi cardini la qualità e la tutela di una denominazione ricca di storia e artefice di grandi successi economici in Italia e all’estero”. Come certamente si ricorderà Coldiretti Piemonte, congiuntamente con l’Associazione Produttori Moscato, l’Associazione Muscatellum e l’Associazione Comuni del Moscato, in seguito alla segnalazione
Dopo anni, dovrebbe essere l’ultimo atto Satragno: è soprattutto un atto di giustizia verso i produttori A seguito della sentenza del Consiglio di Stato, il presidente dell’Associazione produttori Moscato d’Asti, Giovanni Satragno, ci ha inviato le seguenti riflessioni che pubblichiamo integralmente:
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Egregio Direttore, Le invio alcune riflessioni in merito alla sentenza del Consiglio di Stato pubblicata il 28 Novembre 2013, la quale respinge il ricorso del gruppo vitivinicolo Zonin e del Ministero delle Politiche Agricole. È stata una grandissima vittoria per i produttori di Moscato d’Asti e della fiducia nella Legge! Essa ha messo finalmente la parola fine ad una querelle giudiziaria che dura da anni. Questo grazie all’impegno della Produttori Moscato d’Asti, della Coldiretti Piemonte (l’unica organizzazione professionale agricola ad aver impugnato il decreto), dell’Associazione dei Comuni del Moscato e di Muscatellum. Il risultato, però, è arrivato soprattutto grazie all’impareggiabile sforzo professionale dei nostri legali, cioè gli avvocati Lodovico Isolabella, Antonio Papi Rossi, Luigi Isolabella, Nicola Pietrantoni, Claudio Sironi del Foro di Milano oltre che gli avvocati domiciliatari Roberto Colagrande e Andrea Manzi del Foro di Roma. I nostri legali, oltre al talento, hanno apportato un valore aggiunto che si chiama passione e questo ha fatto la differenza. Nella notizia apparsa su La Stampa datata 30 Novembre, il gruppo Zonin fa sapere: “I nostri legali hanno ravvisato grandi errori di fatto nella sentenza. Combatteremo ancora.” Io spero l’abbiano letta con attenzione, perché i nostri avvocati, dei quali c’è da fidarsi, dato che, in merito alla medesima vicenda, hanno
Giovanni Satragno con l’avvocato Ludovico Isolabella
già vinto quattro processi consecutivi, mi dicono il contrario e cioè che la sentenza pubblicata, al di là dell’esito, è un capolavoro e ricalca passo passo le nostre tesi. Evidenzia, quindi, vizi procedimentali che rendono illegittimo il decreto impugnato. Ci risulta che il paventato ricorso del gruppo Zonin alla Corte Europea, si adotterebbe solo in casi estremi, in presenza di sentenze traballanti, ma questo non è il caso di specie. Occorrerebbe mettere in conto che nella vita, a volte, si può anche non vincere: noi umilmente l’avevamo fatto. La sentenza andrebbe letta con attenzione anche dal signor Paolo Ricagno in qualità di ex-presidente del Consorzio di Tutela, perché a pagina 18, paragrafo 8.4, si parla proprio di lui e della sua nota del 22 Ottobre 2010, che inviava al Ministero delle Politiche Agricole e alla Regione Piemonte. E la Sentenza andrebbe anche letta dai signori della nuova associazione Agrinsieme Moscato; e soprattutto da quei soci fondatori che, in fase di istruttoria del Decreto che prevedeva l’allargamento della zona di produzione e specificatamente nella commissione ministeriale per la tutela delle DOC, hanno ritenuto fondata l’impostazione Zonin: credo che sia un loro compito preciso spiegare ai loro associati la lettu-
ra che il Consiglio di Stato ha fatto dell’intera vicenda e le forti ragioni che hanno indotto la “Produttori Moscato” ad insistere con coraggio, coerenza e tenacia, preciso senso della realtà alla tutela dei - talora eroici - viticoltori dei 52 Comuni del Moscato: vale a dire alla tutela essenziale della qualità resa tipica dalle estenuante lavoro in un terroir di cui è secolarmente consacrata la vocazione all’eccellenza. Agrinsieme Moscato si soffermi a riflettere a quell’inesorabile banco cui si commisura la tempra della dedizione di “Produttori”: vale a dire il “banco” del loro portafoglio, esclusivamente dal quale hanno attinto le energie necessarie per gestire il sacrosanto impegno che origina dalla loro ragion d’essere. Voglio aggiungere che la forza trainante del buon diritto e la rilevanza degli interessi da loro tutelati da “Produttori” ha trovato il conforto - generoso - di Coldiretti nonché quello delle associazioni dei 52 Comuni e di Muscatellum talchè sento l’orgoglio di affermare che la “battaglia” per la giusta tutela della DOCG Asti, intrapresa da “Produttori Moscato”, ha coeso l’intero ventaglio dei viticoltori che ne hanno condiviso l’alto significato”. Giovanni Satragno, Presidente Associazione Produttori Moscato d’Asti
Progetto di Filiera Mc Donalds Ecco il panino “Gran Piemontese” realizzato in collaborazione con FAI e COALVI
rio piemontese e sulla figura dell’allevatore, dove la qualità della carne di Razza Piemontese sventola la sua bandiera più importante: il marchio Coalvi. È il segno di maturità di un grande prodotto della tradizione gastronomica italiana. Come dice l’allevatore nello spot: “… non si trova ovunque, ma quando la trovi … Il meglio oggi è da McDonald …”.
• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.
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to nazionale per la carne di Razza Piemontese. La carne Coalvi diventa così testimonial del concetto di qualità anche in grandi catene di fast food come McDonald, senza rinunciare a distinguersi con un prezzo degno della sua qualità. A conferma di tutto ciò, lo spot in onda sulle più importanti televisioni nazionali ha un taglio molto bucolico, incentrato sul territo-
Ziootecnia
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a preso il via il 4 dicembre e durerà per 3 settimane, presso i 485 Mc Donald in tutta Italia, la vendita del panino “Gran Piemontese” con hamburger di carne di razza Piemontese. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la società di scopo FAI-Filiera Agricola Italiana di Coldiretti ed ha visto la fornitura di oltre 300 capi bovini di razza Piemontese a cadenza settimanale da Maggio a Ottobre al Gruppo Inalca di Modena (Inalca ha l’esclusiva di produzione di tutti gli hamburger per Mc Donald’s Italia). I bovini in questione sono vitelloni maschi sotto i 24 mesi, naturalmente tutti certificati Coalvi. Il marchio Coalvi e la carne di Razza Piemontese sono anche protagonisti nello spot da 30” di McDonald in onda sulle principali emittenti televisive nazionali, per un investimento pubblicitario da milioni di euro. L’hamburger “Gran Piemontese”, costerà opportunamente 1,00 euro in più degli altri, perché è giusto che la qualità venga riconosciuta e valorizzata, soprattutto in virtù dei significati che rappresenta, ben oltre le sue caratteristiche organolettiche. Dopo aver coinvolto altri grandi prodotti della tradizione gastronomica italiana, primo tra tutti il Parmigiano Reggiano e la carne Chianina, McDonald, per la propria linea McItaly, ha dunque riconosciuto in Coalvi il riferimen-
Etichettatura per carni di pollo, suino e ovicaprini Ci sono ancora dubbi per i prodotti trasformati
Economia
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ntro il mese di dicembre la Commissione Europea dovrà esprimersi sull’indicazione dell’origine per carni di pollo, suino e ovicaprini, con diverse opzioni di costo. Ma la situazione non sembra ancora definita una volta per tutte. Da un lato, infatti, alcuni paesi come la Francia anticipano la disposizione circa l’origine in etichetta, dall’altra emergono dubbi circa le modalità di indicare le carni trasformate. La questione può essere affrontata da due punti di vista: quello del cosiddetto “ingrediente primario” (da definire, ma verosimilmente detto quando presente per almeno il 50% del prodotto finale); e quello della carne trasformata, usata come ingrediente (art. 26, par.6 del Reg. UE 1169/2011). In entrambi i casi, la proposta deve arrivare da parte della Commissione, entro il 13 dicembre 2013. Entro la fine del mese ci si attende che la Commissione pubblichi una nuova bozza, la cui responsabilità figura sotto la Direzione generale Salute e Consumatori del commissario
Tonio Borg. Nel frattempo, il Parlamento Europeo sta chiedendo alla Commissione di proporre l’instaurazione di un sistema di etichettatura di origine per la carne presente nei piatti preparati, a tutela del consumatore.
Pac post 2013 per fine dicembre Per l’Italia 33,4 miliardi nei prossimi sette anni
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er l’Italia 33,4 miliardi nei prossimi sette anni Dopo che il Parlamento europeo si è espresso definitivamente sulla riforma della PAC e ha approvato definitivamente il Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione per il periodo 2014-2020, il Consiglio dei ministri agricoli dovrebbe approvare definitivamente la riforma della PAC il 26 dicembre. L’Italia nei prossimi sette anni avrà a disposizione 33,4 mi-
liardi di euro (su un totale di 408,31 miliardi di euro complessivi a livello europeo): di questi 22,96 miliardi andranno per i pagamenti diretti e alle misure di mercato (I pilastro); i restanti 10,3 miliardi per lo sviluppo rurale (II pilastro). Nel 2017, è prevista una revisione della riforma della PAC. La pubblicazione dei testi definitivi dei regolamenti dovrebbero arrivare all’inizio del prossimo anno.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
L’impiego dei tannini enologici Azioni e caratteristiche dei tannini enologici - 2a parte
Effetto restyling bilanciamento equilibrio gustativo Nella fase precedente l’imbottigliamento (quindi da 2 mesi a 10 giorni prima), è assolutamente opportuno eseguire analisi organolettiche mirate per ottenere il miglioramento della struttura e dell’armonia del vino: si tratta del cosiddetto intervento restyling, che è in grado di produrre effetti importanti sull’equilibrio gustativo. All’uopo vengono impiegati i tannini di estrazione dai polifenoli delle bucce di uva, generalmente bianca e matura, non tostati. Essi possono comportare un’azione armonizzante e strutturante sul corpo dei vini e di bilanciamento sull’equilibrio gusta-
gli approfondimenti sulle diverse azioni che i tannini condensati e idrolizzabili possono svolgere, considerandone le caratteristiche e le conseguenze sulla qualità dei Sopra: Secondo Rabbione, direttore Centro Studi Vini del Piemonte
tivo (intervento restaurativo per ristabilire equilibrio proantocianidine - polifenoli totali). Possiedono azione stabilizzante del colore più lenta rispetto ai tannini di vinacciolo ma sono caratterizzati da un elevato peso molecolare ed apportano polisaccaridi che conferiscono rotondità e struttura. Per la prova organolettica si utilizzano soluzioni idroalcoliche (15-20%) di tannino a 5-10 g/l in modo da aggiungere direttamente al bicchiere la quantità in g/hl desiderata. Dopo opportuna degustazione comparativa, si sceglie la configurazione vino/tannini più adeguata all’esigenza. Effetto stabilizzante (fissazione) del colore e reazioni con l’etanale Per raggiungere la stabilizzazione del colore si possono impiegare i tannini commerciali fortemente reattivi con l’aldeide acetica; nella pratica si possono impiegare come substrato necessario per la polimerizzazione. Solamente i tannini condensati di vinacciolo reagiscono fortemente
mosti e dei vini.
con l’etanale e con gli antociani e fissano il colore; essi hanno inoltre un effetto sinergico con il tannino ellagico. I tannini di buccia, come si diceva, possiedono una reazione molto più lenta con gli antociani e con l’etanale. Impiego dei tannini commerciali per ridurre l’odore di ridotto e di tioli maleodoranti I polifenoli si possono legare ai composti solforati prodotti dai lieviti che presentano odori sgradevoli di ridotto percepibili a soglie relativamente basse (1-10 microgrammi/litro). Questo tipo di reazione viene sfruttata con l’uso dei tannini commerciali per eliminare in parte l’odore di ridotto dai vini (eliminazione di parte dei tioli maleodoranti). La riduzione è dovuta ad una duplice azione: - combinazioni tra tioli e composti fenolici (si tratta di un legame covalente tra il tannino e il gruppo tiolico del composto solforato, che lo sottrae dal mezzo), - formazione di perossidi che distruggono i tioli.
Misura 111-1B
Reazioni con i polisaccaridi I tannini condensati, in particolare i tannini di estrazione dalla buccia, possono formare legami stabili con i polisaccaridi conferendo particolari sensazioni di grasso, di volume, di untuoso, di corpo e di vellutato.
Con questo articolo concludiamo
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Legami con i metalli I tannini possono formare con i metalli dei complessi “fenoli-cationi metallici” chiamati chelati. I tannini ellagici e gallici formano con il rame una quantità superiore di chelati rispetto alle proantocianidine, con precipitazione di una certa quantità di rame. I chelati rame-tannini, rispetto ai soli tannini, permettono l’eliminazione di una maggior quantità di tioli che conferiscono effetti indesiderati di riduzione.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA
Misura 111-1B
ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
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In situazioni di riduzione e per limitare la formazione di etantiolo durante la conservazione in vasca si possono impiegare tannini di galla o ellagici in dosi di 10 g/hl in due volte. L’aggiunta di tannino viene effettuata durante un travaso o con MicrOssigenazione in modo da ripristinare le condizioni di pulizia dei profumi e guidare la produzione di acetaldeide in maniera delicata. Per contrastare invece la comparsa di odori di ridotto occorre aggiungere tannini di galla o ellagici in unica dose. Come detto i tannini possono formare con i metalli (rame e ferro – catalizzatori di ossidazione) dei complessi “fenoli-cationi metallici” chiamati chelati. I tannini ellagici e gallici formano con il rame in particolare una quantità superiore di chelati ri-
spetto alle proantocianidine, con precipitazione di una certa quantità di metallo. I chelati rame-tannini, rispetto ai soli tannini, permettono l’eliminazione di una maggior quantità di tioli maleodoranti. La dose di tannino ellagico per eliminare un eccesso di rame è compresa intorno ai 5-15 g/ hl. Questo tannino si può usare tranquillamente per la prevenzione degli odori di ridotto perché non ha alcuna controindicazione, sia sui bianchi che su rossi durante la conservazione e la lisi. Inoltre,quando il rame viene utilizzato con criterio, può fissare i composti solforati che vanno a
creare “tampone aromatico” nei confronti dei terpeni, esaltando le caratteristiche varietali del vitigno.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Difesa fitosanitaria: 250 sostanze attive all’export. Tra queste si segnala che, rispetto ad alcune patologie ed agli attacchi di alcuni insetti come i nematodi, risultano prive di adeguati strumenti di difesa fitosanitaria, in particolare, le seguenti colture: asparago, basilico, piante officinali (ad. es. la camomilla), carote, ciliegio, ma anche il frumento per la lotta alle micotossine, il mais per la lotta alla diabrotica ed alle aflatossine, il ciliegio, il luppolo, il riso, colture ortofrutticole importanti come il melo ed il pero, ed, infine, la vite. A fronte di tale contesto, l’individuazione di sostanze attive candidate alla sostituzione, deve essere estremamente attento e prudente al fine di non creare uno svantaggio concorrenziale alle imprese agricole europee rispetto a quelle dei paesi extracomunitari. Oltretutto al momento lo sforzo compiuto dall’agricoltura europea per ridurre l’uso dei fitofarmaci a maggiore impatto sulla salute umana e l’ambiente è stato rilevante, ma non è riconosciuto in termini economici dal mercato e dai consumatori tramite un premium price che consenta al produttore
agricolo di recuperare i maggiori costi di produzione derivanti dal fatto di avere minori rese produttive, per il fatto di non poter affrontare la difesa fitosanitaria con strumenti eguali a quelli dei paesi extracomunitari. Tale situazione crea, giustamente, notevole malcontento presso gli agricoltori in quanto l’aspetto dell’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari dovrebbe essere affrontato non solo in sede comunitaria, ma essere oggetto di negoziazione nelle trattative relative al commercio internazionale. Dal momento che questo non sta avvenendo, i benefici della politica di sostenibilità nell’uso dei fitofarmaci si sta trasformando in un vantaggio per i consumatori e l’ambiente, ma crea un impatto economico negativo per l’agricoltura europea ed in particolare per quella dei paesi mediterranei dove la presenza di colture minori nel comparto ortofrutticolo è preponderante. Lo studio effettuato dalla Commissione Ue profila in tale contesto uno scenario drammatico visto che si prevede che circa 100 sostan-
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a Commissione Europea ha reso noto lo schema di linee guida per l’individuazione delle sostanze candidate ad essere escluse dal mercato, alla scadenza della loro autorizzazione. A seguito dei processi di revisione della dir. 91/414/CE e dell’entrata in vigore del reg. CE 1107/2009 solo in Italia si registra, attualmente, secondo i dati del Ministero della Salute, una drastica riduzione del numero di sostanze attive per la lotta fitopatologica che interessa diverse colture ortofrutticole caratteristiche della nostra produzione. Da circa 1.000 molecole autorizzate e disponibili per l’agricoltura circa 20 anni fa, le imprese agricole italiane possono disporre, oggi, di sole 250 sostanze attive. Pertanto, alcune colture che trainano lo sviluppo di intere filiere dell’agroalimentare italiano sono completamente prive di mezzi per la lotta fitopatologica. La situazione è ancora più grave se si considerano le colture minori che costituiscono gran parte della produzione ortofrutticola italiana destinata non solo al mercato interno, ma anche
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Drastica riduzione degli agrofarmaci, 20 anni fa erano 1000
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ze potrebbero rientrare tra quelle definite come candidate alla sostituzione e cioè ben il 25 per cento delle sostanze attive attualmente in commercio. Considerato che eventuali nuove molecole non potranno essere immesse sul mercato prima di 10 anni visti i lunghi tempi di registrazione e le prove sperimentali che esse richiedono, ciò comporta un ricorso frequente agli usi di emergenza e alle estensioni di impiego che sono gestite con tempi e criteri non sempre armonizzati dai diversi Stati membri provocando così anche in questo caso dei gap concorrenziali all’interno del mercato comunitario. Ridurre di un quarto le sostanze attive, attualmente in commercio, costringerebbe gli agricoltori ad effettuare ripetuti trattamenti sempre con le medesime sostanze attive provocando così fenomeni di resistenza. Pertanto si ritiene che se, da un lato, è corretto il principio di sostituire nel tempo le sostanze attive che presentano maggiori rischi, dall’altro lato, l’obiettivo deve essere raggiunto gradualmente con la consapevolezza che non si può prescindere dall’impatto che tali provvedimenti hanno sullo sviluppo dell’agricoltura. Del resto, che senso ha escludere dal mercato sostanze attive che non sono effettivamente ad alto rischio, ma che magari adottando misure di mitigazione possono ancora essere impiegate, se poi nei paesi extraeuropei queste vengono usate senza alcuna limitazione, per cui la riduzione della resa di quella coltura in Europa comporta poi un aumento dell’importazione dello stesso prodotto agricolo da un paese extraeuropeo che presenta residui della sostanza attiva contemporaneamente vietata sul mercato comunitario? Ciò significa vanificare l’obiettivo di rispondere alla domanda dei consumatori di avere sul mercato prodotti più sicuri.
Registro dei trattamenti fitosanitari Sanzioni amministrative da 500 a 1500 euro
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l registro dei trattamenti, obbligatorio dal 2001 e più noto come quaderno di campagna, con il Decreto Legislativo n. 150 del 14/08/2012 ha subito alcuni significativi aggiornamenti nelle regole per la sua tenuta e conservazione: • l’obbligo di conservazione per almeno 3 anni del registro, delle fatture di acquisto e dei moduli di acquisto dei prodotti molto tossici, tossici e nocivi; • le date di semina/trapianto, inizio fioritura e raccolta, non sono più obbligatorie; • la possibilità di avvalersi dei Centri di Assistenza Agricola (Caa), previa notifica all’Asl; • l’istituzione di un regime sanzionatorio. Il Decreto definisce il registro come un modulo aziendale che riporta cronologicamente l’elenco dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture, oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti per singola coltura agraria. Gli altri dati da riportare sono quelli anagrafici dell’azienda, la coltura trattata e la relativa superficie, la data di ogni singolo trattamento, la denominazione dell’agrofarmaco e la quantità impiegata, l’avversità contro cui si è intervenuti. Sul registro vanno annotati entro 30 giorni i trattamenti realizzati con agrofarmaci molto tossici (T+), Tossici (T), Nocivi (Xn), Irritanti (Xi) o non classificati (n.c.). Il registro può essere compilato anche dall’utilizzatore degli agrofarmaci, diverso dall’acquirente e dal titolare dell’azienda, in ogni caso il titolare deve sot-
toscrivere il registro al termine dell’anno solare diversamente può delegare per iscritto l’utilizzatore a sottoscrivere il registro. Nel caso il trattamento venga effettuato da un contoterzista, quest’ultimo sottoscrive il registro in corrispondenza di ogni intervento. Nel caso di cooperative di produttori, che acquistano gli agrofarmaci ed effettuano i trattamenti per conto dei loro soci, il registro può essere conservato presso la cooperativa, compilato e sottoscritto dal legale rappresentante previa delega dei soci. Il registro va aggiornato anche per gli interventi di difesa delle derrate alimentari immagazzinate e nel caso di impieghi extragricolo. Sono esentati i soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in orti e giardini familiari, il cui raccolto è destinato all’autoconsumo. Dal punto di vista dei controlli ufficiali, oltre alle Asl, Nas, Ispettorato repressione frodi, Arpa, ecc., possono chiedere di visionare e verificare i documenti anche Soggetti incaricati per i controlli sui beneficiari di PAC, PSR, OCM, ecc.. Oltre alle sanzioni per il mancato rispetto di impegni legati ai contributi pubblici suddetti, gli inadempienti sono puniti con sanzione amministrativa pecuniaria da € 500 a 1500. In caso di reiterazione della violazione è disposta la sospensione da 1 a 6 mesi o la revoca del patentino.
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Tutti i divieti allo spandimento liquami e letami Per le zone vulnerabili e non, nella stagione invernale 2013/2014 • Liquame, se distribuito su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) oppure su terreni con residui colturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata: 1 dic-28 feb • Altri liquami; materiali assimilati ai liquami **; acque reflue del settore agro-alimentare: 1 nov- 28 feb * materiali assimilati ai letami = lettiere esauste degli allevamenti avicunicoli; deiezioni avicunicole anche non mescolate a lettiera rese palabili da processi di disidratazione (naturali o artificiali, svolti all’interno o all’esterno dei ricoveri); frazioni palabili risultanti dal trattamento dei reflui zootecnici (compresi la separazione so-
lido/liquido, la disidratazione e il compostaggio). **materiali assimilati ai liquami = liquidi di sgrondo dei materiali palabili e dei foraggi insilati; deiezioni avicunicole non mescolate a lettiera; frazioni non palabili risultanti dal trattamento dei reflui zootecnici (compresa la separazione solido/liquido); acque di lavaggio di strutture, attrezzature ed impianti zootecnici, se mescolate ad effluenti zootecnici e qualora destinate ad utilizzo agronomico. FUORI ZONA VULNERABILE Materiali palabili: nessuno Materiali non palabili: 1 dic – 31 gena
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IN ZONA VULNERABILE Materiali palabili • Letame con tenore di sostanza secca maggiore uguale al 20% , se distribuito su prati permanenti o avvicendati: 15 dic-15 gen • Altri letami; materiali assimilati ai letami: * 15 nov-15 feb • Ammendante compostato con tenore di Azoto (N) totale inferiore al 2.5% (sul secco), di cui non oltre il 15% come N ammoniacale: 15 dic-15 gen • Altri ammendanti organici: 15 nov-15 feb • Deiezioni di avicunicoli essiccate con processi rapidi a tenori di sostanza secca oltre il 65%: 1 nov – 28 feb • Concimi contenenti N: 15 nov15 feb Materiali non palabili
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Cala ancora il credito in agricoltura
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ala ancora il credito in agricoltura secondo i recenti dati Ismea, infatti nel secondo trimestre dell’anno i finanziamenti bancari complessivamente erogati al settore primario sono scesi a 660,5 milioni di euro, facendo segnare una contrazione del 7,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. In relazione alla durata, l’analisi Ismea rivela nel secondo quarto dell’anno una diminuzione dei finanziamenti di medio-lungo termine, che rappresentano comunque l’80 per cento del totale, a fronte di un aumento dei prestiti a breve. Rispetto al secondo trime-
stre 2012 si riduce, in particolare, del 7 per cento il credito di medio termine e del 17,6 per cento quello di lungo periodo, mentre crescono del 29,2 per cento le erogazioni con durata inferiore ai 18 mesi. Da rilevare, infine, che le somme concesse per finalità correnti sono cresciute di quasi 32 punti percentuali su base annua. Contestualmente sono aumentate, seppure in misura più modesta, i finanziamenti per interventi di ristrutturazione (+12,8 per cento rispetto al secondo trimestre del 2012), mentre hanno accusato un meno 17 per cento i prestiti con-
cessi per investimenti. La speranza è che una boccata d’ossigeno per le imprese possa venire dalla recente decisione della Banca Centrale Europea (Bce) di portare i tassi al minimo storico dello 0,25 per cento. Tra i motivi che scoraggiano le imprese a rivolgersi agli Istituti bancari emerge la richiesta di garanzie sempre più gravose, i tassi di interesse e l’allungamento dei tempi di istruttoria e procedurali. L’effetto è stato un preoccupante blocco dei processi di investimento particolarmente importanti per sostenere la competitività del Made in Italy e la ripresa dell’economia.
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Positivo il taglio dei tassi deciso dalla Banca Centrale Europea
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Nuove sfide Health Check Corsi di formazione e aggiornamento professionale
Misura 111-1B
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NIPA Piemonte, l’Istituto Nazionale di Formazione Professionale in Agricoltura, in collaborazione con la Coldiretti di Asti, ha avviato l’attività invernale di formazione per agricoltori finanziata dal Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013. Gli argomenti previsti dalla Mis. 111.1.A del PSR riguardano le “Nuove sfide Health Check” (cambiamenti climatici, gestione delle risorse idriche e biodiversità); INIPA Asti ha in programma i seguenti diversi corsi (tra parentesi è indicato il n. di ore di durata). Gli interessati possono compilare il modulo di adesione, qui riportato, da far pervenire quanto prima presso i nostri uffici zona o presso l’ufficio provinciale. • ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO: POSSIBILITÀ E TECNOLOGIE (8)
• LA GESTIONE VITICOLA ED ENOLOGICA IN RAPPORTO AGLI ATTUALI CAMBIAMENTI CLIMATICI (8) • TECNOLOGIA PER IL RISPARMIO IDRICO (12) • TECNICHE DI PRODUZIONE INTEGRATA PER LA RIDUZIONE DEI FERTILIZZANTI AZOTATI E DEGLI AGROFARMACI (6) • ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO: POSSIBILITÀ E TECNOLOGIE (8) • COLTURE ALTERNATIVE PER LE AREE DI COLLINA (8) • LA CONDIZIONALITÀ PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE (6) • TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO IDRICO IN ORTICOLTURA (9) • TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO IDRICO NELLE GRANDI COLTURE (9)
• TECNICHE DI PREVENZIONE DELLE MICOTOSSINE (6) • NORME IGIENICO/SANITARIE DI CANTINA E GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE (9) • GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE DI CANTINA CON LE TECNICHE DI FITODEPURAZIONE (8) • AGRICOLTURA CUSTODE DEL TERRITORIO: METODI SOSTENIBILI DI PROSUZIONE E STRATEGIE DI FILIERA (8) • FATTORIE DIDATTICHE, AGRITURISMI E VENDITE DIRETTE: RETI DI UN TERRITORIO VITALE ED ECOCOMPATIBILE ((8) • DALLA VITE AL VINO SECONDO I DETTAMI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA (16) • DALLA VITE AL VINO SECONDO I DETTAMI DELL’AGRICOLTURA INTEGRATA (16)
RICHIESTA PRE – ISCRIZIONE Restituire questa pagina contrassegnando i corsi di interesse e compilando la presente richiesta RAG. SOCIALE AZIENDA…………………………………………………… …………….................................................... PARTITA IVA …………………………………ALLIEVO COGNOME E NOME ……………………………………………… COD. FISCALE ……………….…….………………………RUOLO IN AZIENDA……………………………………………
numero 13 – 2013
Domicilio in Via/Loc…………………………….……...………...…………………...........n………….. C.A.P…………….... Comune ………………...………...……………………Tel. ………………….………… Cell………………………………… Fax………………………………. E-mail:………………………………………………..………… Chiede di essere informato circa l’avviamento dei corsi contrassegnati. Ai sensi dell’art. 13 D.Lgs 196/2003, il sottoscritto a conoscenza dell’informativa, autorizza l’INIPA Piemonte alla raccolta, elaborazione e diffusione di tutti i dati personali necessari all’inoltro della domanda presentata e allo svolgimento del servizio richiesto.
Data…………………………… Firma ………………………………………………..……………………………………………. INFORMAZIONI COLDIRETTI ASTI: Tel. 0141/ 380426-380427-380400, Fax 0141 - 355138 e-mail: isabella.schifone@coldiretti.it
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Supplemento di carburante agricolo Concesso per il mais nella misura di 50 litri per ettaro
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l Servizio Agricoltura della Provincia di Asti rendo noto che è concesso un supplemento di carburante agricolo agevolato per le operazioni di essiccazione della granella di mais, pari a 50 litri per ettaro. L’intervento aggiuntivo – ha spiegato il dirigente
del Servizio Agricoltura della Provincia, Paolo Guercio – è stato assegnato per le frequenti precipitazioni intervenute sul territorio nel recente periodo così come stabilito dell’assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte. In questo modo si andrà incon-
tro alle esigenze delle aziende agricole che si trovano a dover utilizzare maggiori quantitativi di carburante per poter essiccare il raccolto. Per ottenere l’agevolazione, gli interessati possono rivolgersi agli uffici Coldiretti. Info: 0141.380.413.
Denuncia degli alveari
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nche per il 2013 gli apicoltori astigiani (sia produttori professionali che amatoriali) entro il 31 dicembre dovranno presentre alla Provincia di Asti la denuncia degli alveari detenuti. Ad imporre l’adempimento burocrati è la Legge Regionale n. 20/98, capo V, articolo 12, che prevede, in caso di omissione della denuncia, il pagamento di una sanzione amministrativa da 155 a 465 euro. Secondo il rilevamento
Misura 111-1B
Da presentare entro dicembre dell’anno 2012, nell’Astigiano operano ben 263 apicoltori, con quasi 14.000 alveari. Ricordiamo che la denuncia deve essere presentata alla Provincia nel cui territorio si trova l’apiario. Gli uffici degli Assessorati Provinciali Agricoltura rilasceranno un codice identificativo all’apicoltore che dovrà riportare, in maniera ben visibile, in ognuno degli apiari posseduti, per mezzo di un cartello (dimensioni di 10 cm di altezza per 20 cm di lunghezza).
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Delimitati i Comuni colpiti dal 20/4 al 25/5
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n seguito alle piogge persistenti intervenute nel periodo fra il 20 aprile e il 26 maggio di quest’anno, con apposito decreto, su proposta della Regione, il Ministero delle Politiche Agricole ha dichiarato l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calami-
tosi. Per effetto dei danni alle strutture aziendali e alle infrastrutture connesse all’attività agricola nei seguenti Comuni possono essere attivate le misure di intervento previste dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102: Castelnuovo Belbo, Cessole,
Isola d’Asti, Loazzolo, Sessame, Castel Boglione, Castello di Annone, Cortiglione, Fontanile, Mombaldone, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montegrosso d’Asti, Olmo Gentile, Rocchetta Palafea, San Martino Alfieri, Vaglio Serra, Vigliano d’Asti, Vinchio.
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Danni da pioggia persistente
Campagna Amica alla conquista di Londra Inaugurata la prima Bottega italiana nella capitale del Regno Unito
Campagna Amica
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fine ottobre ha aperto a Londra la prima Bottega Italiana di Campagna Amica. Si chiama “Italian Farmers” ed ha esordito con un format che nel nostro Paese sta già avendo un grande successo: non solo vendita di prodotti rigorosamente italiani e a filiera corta garantita dagli agricoltori, ma anche la possibilità all’interno della bottega – attraverso la somministrazione non assistita – di degustare le prelibatezze appena acquistate in uno spazio dedicato. A poche centinaia di metri dalla stazione della metro di Finsbury Park e vicino all’Arsenal Stadium, la Bottega Italiana “Italian Farmers” ha una posizione strategica, in un quartiere frequentato da molti nostri connazionali, dove l’italianità è chiaramente percepita come un valore nonostante finora si trovassero prevalentemente prodotti che di italiano hanno solo il nome. Ma la Bottega Italiana vuole incontrare soprattutto l’interesse dei consumatori inglesi per il buon cibo made in Italy, che arriva fresco ogni giorno dal nostro Paese, lasciandone
intatte le qualità organolettiche. Anche per questo, la bottega si propone come punto di riferimento per ristoranti e alberghi, essendosi attrezzata per diventare loro fornitore. Per Massimo Santoro, il giovane gestore, si tratta di un’esperienza entusiasmante. “Per me non è solamente questione di fare business a Londra – ha dichiarato – ma di condividere una filosofia, un progetto: quello di portare il meglio del made Italy nel mondo. Con orgoglio”. Non a caso, la accurata selezione dell’assortimento di prodotti 100% italiani vuol fornire uno spaccato dell’eccellenza dei prodotti agroalimentari del Belpaese e si propone quindi ad un target molto alto. L’avventura di Campagna Amica fuori dai confini nazionali è appena iniziata. Finalmente il vero cibo italiano potrà farsi conoscere e apprezzare nella sua unicità e genuinità e verrà
Si chiama “Italian Farmers” e porta Oltremanica una ricca selezione dei prodotti made in Italy della nostra rete
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Risto-botteghe, il nuovo modo di mangiare italiano
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li imprenditori di Campagna Amica non hanno tardato ad adeguare le proprie attività alle nuove norme sul consumo immediato dei prodotti agricoli all’interno dell’azienda. Sono nate così le prime ristobotteghe che fanno sia somministrazione assistita, sia somministrazione non assistita (la prima è la formula utilizzata da quelli chi ha una licenza). La formula della risto-bottega prende piede e sta avendo un successo crescente perché garantisce la genuinità di cibi sani, italiani, di origine agricola e garantita a prezzi più contenuti. A fare la differenza è anche il rapporto diretto con
l’agricoltore che può “raccontare” e garantire direttamente il prodotto, le ricette e le tradizioni che lo accompagnano. Una formula decisamente vincente, adatta a tutti: dai giovani, alle famiglie, ai professionisti abituati a brevi degustazioni e pasti veloci fuori casa. Il tutto all’insegna del km zero, della salute e dei sapori veri del nostro made in Italy. Le prime quattro risto-botteghe sono la Bottega di Campagna Amica di San Gottardo a Mi-
lano, la Bottega di Campagna Amica di Cascina Cuccagna sempre a Milano, la Bottega Italiana Mangio Ergo Sum di Ancona e la Bottega di Campagna Amica di Tuscania a Viterbo.
Campagna Amica
Due diverse formule di somministrazione, assistita e non assistita
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Arresto per cibi taroccati
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a crisi ha provocato nel 2013 un aumento della vendita di cibi fasulli, avariati e alterati. Per questi reati quasi un italiano su tre (29 per cento) ritiene opportuno punire gli autori con la pena dell’arresto. Il 63 per cento degli italiani ritiene invece giusto sospendere loro l’attività. È quanto emerge da una Indagine Coldiretti/IXE’ sull’acquisto di cibi taroccati dalla quale si evidenzia la richiesta di un inasprimento delle pene per i reati di contraffazione alimentare che possono avere anche pericolosi effetti sulla salute. Nel caso degli alimentari il reato
è infatti più grave perchè, spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti taroccati - sottolinea la Coldiretti - avviene all’insaputa dell’acquirente. Sempre secondo l’indagine, ad esserne vittima quest’anno è stato quasi un italiano su cinque (18 per cento). Le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti più economici venduti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Nei primi nove mesi del 2013 sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 335,5
milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne (24 per cento), farine pane e pasta (16 per cento), latte e derivati (9 per cento), vino ed alcolici (8 per cento), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (20 per cento) dove per risparmiare si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti low cost, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati dei carabinieri dei Nas. In altre parole - conclude la Coldiretti - si è verificato un aumento del 170 per cento del valore dei cibi e bevande sequestrate rispetto al 2007, anno di inizio della crisi.
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Un italiano su tre ritiene giusto punire le truffe con la detenzione
Scolari ed alunni mangeranno a Km zero Un emendamento prevede sia garantita priorità nelle mense pubbliche
Filiera
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ei bandi delle gare d’appalto per l’affidamento e la gestione dei servizi di refezione scolastica e di fornitura di alimenti e prodotti agroalimentari a scuole e strutture pubbliche che abbiamo come utenti bambini e giovani sotto i diciotto anni di età deve essere garantita un’adeguata quota di prodotti agricoli e agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologica. Questo l’emendamento approvato in Commissione nell’ambito dei lavori per la Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, recante Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca (A.C. 1574-A), licenziato dalla Camera il 31 ottobre 2013 e trasmesso al Senato per il successivo iter. Nel dettaglio, l’articolo 4 del provvedimento contiene alcune disposizioni finalizzate a garantire la tutela della salute nelle scuole. Il comma 5 dell’articolo 4, in particolare, prevede che il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al fine di favorire il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli locali, stagionali e biologici nelle scuole, debba elaborare appositi programmi di educazione alimentare, anche in collaborazione con associazioni e organizzazioni di acquisto solidale. Ai medesimi fini, il comma 5 bis, quindi, prevede che nei bandi delle gare d’appalto per
l’affidamento e la gestione dei servizi di refezione scolastica e di fornitura di alimenti e prodotti agroalimentari agli asili nido, alle scuole dell’infanzia, alle scuole primarie, alle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alle altre strutture pubbliche che abbiano come utenti bambini e giovani fino a diciotto anni di età, i soggetti appaltanti devono prevedere che sia garantita un’adeguata quota di prodotti agricoli e agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologica, nonché l’attribuzione di un punteggio per le offerte di servizi e forniture rispondenti al modello nutrizionale denominato «dieta mediterranea», consistente in
un’alimentazione in cui prevalgano i prodotti ricchi di fibre, in particolare cereali integrali e semintegrali, frutta fresca e secca, verdure crude e cotte e legumi, nonché pesce, olio extravergine d’oliva, uova, latte e yogurt, con una limitazione nel consumo di carni rosse e zuccheri semplici. La norma in corso di approvazione testimonia il valore aggiunto dei modelli di produzione e consumo basati sulla filiera corta, già da tempo promossi e diffusi da Coldiretti, come, ad esempio, i mercati di Campagna amica, che assicurano un rapporto diretto tra produttore e consumatore, freschezza, genuinità, salubrità e stagionalità dei prodotti.
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Cerco in affitto az. agricola nel raggio di 30 km da Asti (seminativi, noccioleti o vigneti). Sup. min. richiesta 2 ettari. Offro massima cura nella conduzione. Tel: 3408896907. Montegrosso d’Asti affitto in zona centrale bell’alloggio p.t. Ampia cucina 2 camere, piccolo cortile privato, no posto auto, risc. aut., no spese condominiali. 300 € Tel. 328.7550368.
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CERCO MANODOPERA
In Asti, Azienda Agricola cerca coppia di pensionati piemontesi per lavori in orto e giardino. Telefonare 333.75.34.263.
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CERCO MACCHINARI ATTREZZI
Acquisto motoaratrice Casorzo colore verde, motore cotiemme, preferibilmente 8 cv. o 11 cv., anche non funzionante per pezzi di ricambio. Tel. 329.5328138. Cerco rototerra da vigneto, larghezza da mt. 1 a 1,30 massimo, prezzo trattabile. Tel. 320.8281992.
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CERCO TERRENI - CASE
Az. Agr. Vitivinivola Cerca Vigneti zona Moscato affitto garantito (dal 20 al 30% dei bollini). Massima serietà. Tel. 333.940.47.68. Cerco in affitto bosco per taglio legna zona Sessant, Serravalle limitrofe. Tel. 3313456435. Cerco in affitto cascina o vigneto a canelli o vicinanze. Tel 3293640290. Acquisto casa abitabile indipendente 4 lati entro 10km da Asti,zona collinare. Max 60.000. Tel. 338.6899044 - 338.6899044.
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CERCO ACQUISTO VARIE
Vendesi diritti di reimpianto viti di 2500 mq. Tel 3494327480.
Az. Agr. Vitivinivola Cerca Vigneti zona Moscato affitto garantito (dal 20 al 30% dei bollini). Massima serietà. Tel. 333.940.47.68.
Vendesi appezzamento vigneto di gamba di pernice (Doc Calosso) mq 5.100 e moscato; inoltre si vendono diritti di reimpianto gamba di pernice per mq 2230. Tel 3401282800.
Cerco fieno silo di loietto in rotoballe fasciate con umidità compresa fra il 30% e il 50%. Tel. 0141907858 ore pasti oppure 3400559880.