Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 15 - Anno 2013. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo
Anno
62° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI
numero
15
ASTI
COLDIRETTI
Speciale Consuntivo Annata Agraria - 2a parte
PSR 2007-2013, MISURA 111 – Azione 1 – Sottoazione B
30 dicembre 2013
LAVORAZIONE DEI NOCCIOLETI • Conto terzi Manuali e/o Meccaniche • RACCOLTA MECCANICA • Realizzazione nuovi impianti Disponibilità stipula contratto di affitto
Azienda Agricola Sillano Fabrizio Cell. 333.30.29.097 - E-mail: sillano.fabrizio@tiscali.it
RIFLESSO
SPECIALE FORMULA ANNUALE: dalla potatura alla raccolta
I vincitori degli Oscar Green 2013 Assegnati l’11 dicembre a Roma, c’è anche una piemontese Tra le innovazioni: gli ecomobili, gli agrocosmetici, il vino di giuggiole, la spugna di zucca, il ragu’ di trota e il latte Uht 100 per 100 italiano
le basata sulla verità dell’origine, sulla qualità dei processi e sull’eccellenza del prodotto. Nella categoria Non solo agricoltura non poteva non essere conferito l’oscar green della Coldiretti ad una realtà davvero speciale come quella di Moira Donati che nonostante una promettente carriera non ha saputo resistere al richiamo della stella alpina del suo Trentino. Oggi Moira grazie alla sua straordinaria capacità di analisi del mercato, una spicca-
Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Periodico ufficiale Coldiretti - Anno 62° numero 15- 30 dicembre 2013* Realizzazione grafica e stampa Riflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C. Reg. Trib. di Asti n.44 del 10-8-2011 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425 Abbonamento annuale: Euro 20,00 *Data di chiusura del giornale Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Oscar Green 2013
la di produrre il vino di giuggiole, sulla scorta di quello assaggiato da Ulisse nell’isola dei lotofagi. Un vino che necessita di ben tre anni per essere realizzato ma in questo modo, il vecchio detto di sentirsi in un “brodo di giuggiole” prende forma e diventa realtà. Per la categoria Campagna Amica l’Oscar va invece a Delia Revelli che alleva in acquacoltura un’ampia varietà di pesci d’acqua dolce, prima fra tutte la trota, sempre più ambita non soltanto in ambito nazionale. A pochissimi passi dalle vasche il prodotto è trasformato e confezionato ed ecco che nascono i filetti di trota affumicata, al moscato, grigliati, il paté di trota, il ragù di trota, il tonno di trota, le guance di trota e tanti altri che oggi fanno gola soprattutto ai bambini, per la gioia delle mamme e per la fortuna del territorio piemontese. E ancora nella categoria Ideando viene premiata - afferma la Coldiretti - il brillante modello imprenditoriale di Angelina Muzzu che in uno degli scorci più invidiati del pianeta, la Sardegna riesce a ricavare dalla zucca una morbidissima spugna da bagno, la luffa da abbinare piacevolmente alle sue creme idratanti, che nascono dalla natura e alla natura ritornano in una incredibile alchimia. Enrico Bettoni e Pietro Pierani invece conquistano l’Oscar green nella categoria In Filiera grazie al grande lavoro che la loro azienda svolge chiudendo interamente il ciclo del latte. Enrico e Piero producono infatti il primo latte Uht, buono, a lunga conservazione e di qualità, pronto a sfidare il fresco. Dalle stalle al supermercato il latte Uht “Voi” è il fiore all’occhiello del territorio. Una competizione lea-
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ino di giuggiole dell’Odissea, agrocosmetici alle stelle alpine, mobili rivestiti da fibra di fico d’India ma anche spugna di zucca, ragù di trota e il latte uht 100 per 100 italiano sono i vincitori del concorso “Oscar Green” 2013, il premio per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti dei premi “Oscar Green” sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio Ministero Politiche Agricole e di Expo 2015. Essere lungimiranti paga e questa volta con un Oscar, quello della Coldiretti assegnato nella categoria Stile e cultura d’impresa a Marcello Rossetti che con la sua innovativa linea di agrimobili realizzati con la nobile fibra di fico d’india. Erano destinate alla discarica e rappresentavano un problema da risolvere per molti agricoltori le foglie di fico d’india da smaltire. Ma quella fibra resistente ha acceso una lampadina nella testa di Marcello che crea la prima linea di complementi d’arredo interamente rivestiti dalla fibra di questo particolare frutto che viene estratta dalle pale ancora verdi. Grazie alla cura nella lavorazione ed i trattamenti effettuati che garantiscono una assoluta resistenza nel tempo ciascun mobile risulta autentico ed inimitabile perchè le venature della fibra creano disegni e colori sempre unici. Nell’incantato centro storico di Lecce il punto vendita ‘Sikalindi’ è la gioia di turisti, curiosi e clienti provenienti da ogni parte del mondo. L’Oscar green nella categoria Esportare il territorio se lo aggiudica invece la geniale idea di Martina Buccolini, idea che viene direttamente dall’Odissea, quel-
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ta visione futura e soprattutto la grande abilità con le nuove tecnologie riesce a far arrivare i suoi cosmetici realizzati con le erbe tipiche del territorio, dalla stella alpina all’arnica fino al genepy, in ogni angolo del Bel Paese attraverso la pratica dell’E-SHOP. E per finire - conclude la Coldiretti - la menzione speciale per Paese Amico viene assegnata, per la prima volta a parità di merito, al Comune di Udine dove negli spazi verdi degli orti urbani tutti fanno quadrato attorno all’orto e coltivano insieme le primizie di stagione e all’Istituto Pira di Rosarno dove la scuola rappresenta un’alternativa alla mafia ed è una opzione di riscatto. Aperto anche la domenica l’istituto è un laboratorio per l’agricoltura del futuro.
Nella foto di gruppo i vincitori sono con il delegato nazionale di Giovani Impresa Coldiretti Vittorio Sangiorgio e il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, rispettivamente quinto e sesto da sinistra.
Consegnato il premio Garantiamo l’Origine Alla pro loco di Costigliole i 1000 € elargiti da Coldiretti al Festival delle Sagre
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’8 dicembre alla Camera di Commercio di Asti, Coldiretti Asti ha consegnato alla pro loco di Costigliole d’Asti il premio “Garantiamo l’origine”. Sono stati gli “Agnolotti al Plin”, ha prevalere in questa dodicesima edizione del Concorso istituito da Coldiretti Asti in collaborazione con Fondazione Campagna Amica, nell’ambito del Festival delle Sagre Astigiane del 14 e 15 settembre scorso. Il premio, di mille euro, intende valorizzare lo sforzo compiuto negli anni dalle pro loco astigiane per dare risalto al territorio e ai suoi prodotti di eccellenza. La giuria di esperti nominata per l’occasione, ha analizzato con attenzione i piatti concorrenti al premio, riscontrandone in ogni caso la buona tracciabilità e qualità delle materie prime utilizzate nella preparazione. Nel caso del piatto proposto dalla pro loco di Costigliole, in parti-
colare sono state valutate con il massimo dei giudizi, la fedeltà di partecipazione negli anni, la completezza della documentazione presentata al concorso e, soprattutto, i contenuti espressi nel dossier di presentazione con particolari riferimenti alla filiera corta. “Sono molto soddisfatto del livello delle proposte gastronomiche in gara – ha affermato il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – non è stato semplice individuare un vincitore, a riprova del fatto che tutte le pro loco si impegnano costantemente per impiegare materie prime del nostro territorio, accuratamente selezionate”. “Quest’anno poi – sottolinea Cabiale – il nostro compito per individuare un vincitore è stato particolarmente impegnativo: le proposte gastronomiche sono state tutte di ottimo livello e le documentazioni presentateci dalle
pro loco partecipanti al concorso per certificare l’origine delle materie prime, sono state molto curate e dettagliate, a dimostrazione dell’altissimo livello qualitativo raggiunto dalla manifestazione. Complimenti, dunque, ai presidenti delle pro loco e ai tanti volontari, per il prezioso lavoro svolto anche a favore della promozione dei prodotti tipici della nostra agricoltura”. ALBO D’ORO DEL CONCORSO 2002: Moncalvo 2003: Isola d’Asti 2004: Cessole 2005: Cellarengo 2006: Moncalvo 2007: Castagnole Monferrato 2008: San Damiano d’Asti 2009: Azzano 2010: Villafranca d’Asti 2011: Cellarengo 2012: Isola d’Asti 2013: Costigliole d’Asti
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Nelle foto i vincitori dell’edizione 2013 del premio Oscar Green per l’innovazione in agricoltura.
siccazione dei frutti e le creme idratanti, che nascono dalla natura e alla natura ritornano in una incredibile alchimia. CATEGORIA ESPORTARE IL TERRITORIO DALL’ODISSEA NASCE IL PRIMO VINO DI GIUGGIOLE Marche: Martina Buccolini Viene direttamente dall’Odissea l’idea di Martina Buccolini di produrre un vino di giuggiole, sulla scorta di quello assaggiato da Ulisse nell’isola dei loto-
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CATEGORIA STILE E CULTURA D’IMPRESA GLI AGRIMOBILI, IL FICO D’INDIA DIVENTA OGGETTO DI DESIGN Puglia: Marcello Rossetti Erano destinate alla discarica e rappresentavano un problema da risolvere per molti agricoltori le foglie di fico d’india da smaltire. Ma quella fibra resistente ha acceso una lampadina nella testa di Marcello Rossetti che crea la prima linea di agrimobili, ossia complementi d’arredo interamente rivestiti dalla fibra di questo particolare frutto che viene estratta dalle pale ancora verdi. Grazie alla cura nella lavorazione ed i trattamenti effettuati che garantiscono una assoluta resistenza nel tempo ciascun mobile risulta autentico ed inimitabile perchè le venature della fibra creano disegni e colori sempre unici. Ogni singolo foglio di fibra viene osservato, selezionato e posato sul piano di legno multistrato come un tassello in cerca del suo accostamento naturale. In questo modo va formandosi un mosaico di foglie dalle venature uniche che tratteggiano il piano. Nell’incantato centro storico di Lecce il punto vendita ‘Sikalindi’ è la gioia di turisti, curiosi e clienti provenienti da ogni parte del mondo. CATEGORIA IDEANDO DALLA ZUCCA ALLA BELLEZZA, LA LUFFA MORBIDISSIMA SPUGNA DA BAGNO Sardegna: Angelina Muzzu C’era da scommetterci che la tradizione agricola secolare di un territorio riuscisse a mettere a frutto il lavoro di generazioni, combinandolo con idee giovani e di successo. Accade in Sardegna, in uno degli scorci più invidiati del pianeta. Qui ci si reinventa senza però allontanarsi dall’orgoglio sardo e si punta sul bio. L’innovazione guarda al benessere delle persone, che è paesaggio, esperienza dei sensi, ma anche cura del corpo. Dall’agricoltura un set completo per prendersi cura di sè con le spugne di Luffa che nascono da un laborioso e delicato processo di es-
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I vincitori degli Oscar Green 2013 per ciascuna categoria
fagi. Un vino che necessita di ben tre anni per essere realizzato ma in questo modo, il vecchio detto di sentirsi in un “brodo di giuggiole” prende forma
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e diventa realtà, si chiama ‘giuggiolone’ e insieme alle conserve inimitabili dell’azienda macina premi e riconoscimenti in Italia e nel mondo. Oggi Martina, con la sua azienda concorre al premio Oscar green grazie all’opera di recupero della biodiversità, riportando in vita antiche ricette e frutti scomparsi. Ne sono un esempio le confetture, i sott’olio e le salse vendute in tutto il mondo, di cui l’ultimo esempio è un condimento preparato riscoprendo le erbe di campo. CATEGORIA NON SOLO AGRICOLTURA IL RICHIAMO DELLA STELLA ALPINA MI HA PORTATO AL SUCCESSO Trentino Alto Adige: Moira Donati Aveva intrapreso una carriera professionale ma il richiamo della stella alpina l’ha richiamata tra le meravigliose montagne del Trentino. Così Moira molla tutto e ritorna alla natura. Oggi Moira grazie alla sua straordinaria capacità di analisi del mercato, una spiccata visione futura e soprattutto la grande abilità con le nuove tecnologie riesce a far arrivare i suoi cosmetici realizzati con le erbe tipiche del territorio, dalla stella alpina all’arnica fino al genepy, in ogni angolo del Bel Paese attraverso la pratica dell’E-SHOP. La sua azienda ha inoltre sposato la multifunzionalità, oltre ai cosmetici offre ai suoi clienti prodotti e trasformati a chilometro zero, fattoria didattica e visite guidate per un’esperienza indimenticabile sulle vette incantate del magico mondo del Trentino. Insomma, lo spirito imprenditoriale di Moira sa coniugare la difesa delle tradizioni del Made in Italy con l’innovazione del mondo moderno e delle nuove tecnologie informatiche. CATEGORIA CAMPAGNA AMICA
S. Damiano Cisterna Celle Enomondo Ferrere
LE MILLE VIRTU’ DELLA TROTACHE CONQUISTA ANCHE I PIÙ PICCOLI Piemonte: Delia Revelli Scendono dalle vette più alte del Piemonte e finiscono nelle vasche dell’azienda agricola San Biagio. Sono le acque pure di sorgente dentro cui è allevata un’ampia varietà di pesci d’acqua dolce. Prima fra tutte la trota, sempre più ambita non soltanto in ambito nazionale. A pochissimi passi dalle vasche il prodotto è trasformato e confezionato. Ecco allora che nascono i filetti di trota affumicata, al moscato, grigliati, il paté di trota, il ragù di trota, il tonno di trota, le guance di trota e tanti altri. Come inizio del percorso di vendita diretta Delia Revelli partecipa ai mercati di Campagna Amica fino a diventare socio fondatore della cooperativa che gestisce la Bottega di Campagna Amica di Fossano. Oggi i prodotti di Delia fanno gola soprattutto ai bambini, per la gioia delle mamme e per la fortuna del territorio piemontese. CATEGORIA IN FILIERA IL PRIMO LATTE UHT TUTTO ITALIANO, PRONTO A SFIDARE IL FRESCO Lombardia: Enrico Bettoni e Pietro Pierani Il primo latte Uht è pronto a sfidare il fresco. Buono, a lunga conservazione e di qualità. «Scrivano in etichetta dove prendono il latte i nostri concorrenti e siamo pronti a sfidarli sugli scaffali». Questa la scommessa lanciata da Brescia alla concorrenza internazionale. Dalle stalle al supermercato l’Uht ‘Voi’ è il fiore all’occhiello del territorio. Una competizione leale basata sulla verità dell’origine, sulla qualità dei processi e sull’eccellenza del prodotto. Così si rinnova l’agricoltura e in azienda si fa spazio la nuova generazione che avanza.
MENZIONE SPECIALE” PAESE AMICO” L’ORTO PER TUTTI, LA PIAZZA È IN CAMPAGNA Friuli Venezia Giulia: Furio Honsell La vivacità di una piazza, la gioia di un incontro, la solidarietà di una comunità prende nuova forma nell’orto. E la natura continua a compiere meraviglie. Accade a Udine, negli spazi verdi degli orti urbani, a pochi passi dalle palazzine. Qui associazioni di volontariato, anziani, giovani coppie, bambini e persone svantaggiate, fanno quadrato attorno all’orto e coltivano insieme le primizie di stagione. Un’occasione incredibile per fare festa e per riscoprire il senso antico della comunità. Non si sono fatti mancare niente in questo progetto che fa invidia ad altre città italiane. Gli anziani raggiungono questo angolo di campagna urbana in bici. Ogni azione è accompagnata dal contatto diretto e benefico con la natura. LEGALITÀ A ROSARNO: TERRENI CONFISCATI ALLA MAFIA PER GIOVANI IMPRESE Calabria: Mariarosaria Russo Ad accogliere la nuova preside dell’istituto Pira di Rosarno, un esplosivo posizionato sul cancello della scuola. Una intimidazione che, come risposta, ha trovato il pugno di ferro della dirigente e di tutti gli studenti che hanno detto si a una possibilità di formazione fuori dagli schemi e dai preconcetti. In terra di mafia la scuola è una opzione di riscatto. Aperto anche la domenica l’istituto è un laboratorio per l’agricoltura del futuro. Olio e creme dalle olive e terreni confiscati alla mafia affidati a cooperative di giovani e immigrati, insieme. Questo è un concreto modello di legalità, un presidio di futuro.
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San Damiano d’Asti
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Mangimi liberi da Ogm I Consorzi Agrari lanciano un nuovo progetto di filiera
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na filiera mangimistica italiana e no Ogm per le imprese agricole e zootecniche che puntano sulle produzioni di qualità. È il nuovo progetto lanciato da Cai, Consorzi Agrari d’Italia, che ha appena eletto Mauro Tonello, vicepresidente nazionale della Coldiretti e presidente della Coldiretti Emilia Romagna, alla guida di un sistema che vanta 23 Consorzi associati, 1.300 punti vendita sul territorio ed una platea di 300.000 aziende agricole di riferimento. “Il progetto rappresenta un’accelerazione nell’adeguamento di
Cai verso le nuove esigenze del paese e del mondo produttivo – spiega il neopresidente -. Intendiamo razionalizzare e mettere in rete i mangimifici e i sementifici oggi esistenti, con il proposito di costruire una filiera capace di gestire svariati milioni di quintali di prodotto”. Il tutto con lo sguardo alla nuova Politica agricola comune. “La riforma della Pac prevede anche incentivi per la coltivazione di prodotti proteici – sottolinea il presidente del Cai – e la rete dei Consorzi agrari può rappresentare un aiuto e un’opportunità rispetto a que-
sta esigenza, valorizzando l’esperienza maturato nel corso degli anni e gli impianti oggi a disposizione”. Ma una filiera di mangime italiano e no Ogm toglierebbe anche molti alibi rispetto alla mancanza di prodotti alternativa alla soia, accompagnando quelle aziende che imboccano la strada delle produzioni di altissima qualità. Entro fine anno verrà predisposta una bozza articolata del progetto che verrà presentata al Ministero. Il proposito è cercare di accelerare i tempi per essere pronti alla partenza della nuova Pac.
Grazie nonni, ci regalate la speranza sbagliate. Rigorosamente in dialetto, come se l’italiano non potesse avere in nessun modo quella saggezza antica, profumata di zolle e di moscato, che l’ha accompagnato fino all’ultimo istante. Credo che non abbia mai fatto un giorno di vacanza nella sua vita, non so se sia mai andato al mare. I contadini, si sa, d’estate devono lavorare…Mi hanno raccontato che le sue ultime parole in ospedale siano state: “A’ sun pù bon a fé gnente” (non sono più buono a fare niente) come se, a 88 anni, star lontano dai suoi filari fossero già un principio di morte. Poi ai suoi familiari che gli facevano coraggio ha sorriso e ha detto: “A la jé la speranza…”, La speranza c’è. Comunque. E la “speranza” è
l’ultimo regalo che ci ha fatto nonno Enrico. In effetti quando dico e scrivo in questa pagina che l’Italia è molto migliore di quelli che la governano, penso proprio ai tanti come lui, quelli che ogni giorno lottano, lavorano onestamente, danno l’esempio buono nel silenzio generale. Diciamolo: se l’Italia sta in piedi è grazie ai tanti nonni Enrico di cui non si parla mai. E l’Italia si salverà solo se si riesce a fare in modo che l’insegnamento dei tanti nonni Enrico non vada perduto. Accanto a lui, a dargli l’addio, oggi ci sarà la sua meravigliosa famiglia: 10 figli, una schiera infinita di nipoti. Tutti illuminati dal suo esempio. Basta guardarli per capire che, nonostante tutto, davvero la speranza c’è.
• Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà Tonda Gentile delle Langhe a radice nuda. • Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni. • Consegna a domicilio. • Possibilità di visita vivaio. • Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita. • Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti. • Vendita di piante impollinatrici. • Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio.
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aro Mario, parli sempre di persone importanti che ne combinano di tutti i colori: hai voglia per un giorno di parlare di un uomo semplice che invece ha fatto solo cose buone? Ci ha lasciato in queste ore, è uno della nostra terra, lo conoscevi senz’altro. Ti mando il ricordo che ha scritto uno dei suoi nipoti. Vittorio, credo che valgano più queste poche righe che tutte le pagine di politica… “Ciao nonno, oggi dopo 88 anni te ne sei andato… mancherai a tutti quelli che ti conoscevano perché di gente come te ce ne è davvero poca oramai…lavoratore instancabile ma sempre pronto alla battuta in quel dialetto che non ho mai imparato e che mai imparerò. Ti ricorderò come un uomo forte che ha sempre combattuto anche nei momenti di difficoltà e sempre ottimista, ti ricorderò come quel giovanotto rinchiuso in un corpo anziano che in un letto di ospedale diceva “la speranza c’è”…addio nonno”. D.G. – Canelli (At) Nonno Enrico lo conoscevo anch’io. È morto l’altro giorno dopo aver lavorato una vita nella sua vigna. Era uno di quei contadini di tempra piemontese, con la scintilla negli occhi e la battuta sempre pronta. Diceva poche parole, ma non erano mai parole
Notizie
Lettera in ricordo del nonno inviata a Mario Giordano
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Settore zootecnico
Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2012/13
Misura 111-1B
Razza Piemontese: potrebbe essere l’anno della svolta
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COMPARTO BOVINO Dopo annate contraddistinte da un mercato la cui costante era stata per lo più l’immobilismo, con quotazioni ferme da diversi anni sugli stessi livelli e da una domanda pressoché invariata, il 2013 ha rappresentato e potrebbe rappresentare un momento importante di svolta per il comparto bovino. Nuove opportunità si sono presentate all’orizzonte per il comparto, anche se talvolta stentano ad essere recepite dal mondo allevatoriale, fortemente legato ad un concetto di filiera tradizionale articolata e caratterizzata da alcune figure intermedie che giocano ancora un ruolo di congiunzione fondamentale tra la parte produttiva e quella di trasformazione e industriale. Innanzitutto, a conclusione di un lungo lavoro avviato già da alcuni anni, lo scorso 26 settembre è avvenuta l’audizione pubblica per l’approvazione del disciplinare di produzione dell’IGP Vitellone Piemontese della Coscia. All’incontro, promosso dal Consorzio di tutela della Razza Piemontese e coordinato da una rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole e della Regione Piemonte, hanno partecipato un buon numero di operatori della filiera, approvando il disciplinare. Se la domanda dovesse avere esito positivo, l’intera filiera della Razza Piemontese potrebbe beneficiare di un importante strumento da utilizzare per differenziare e valorizzare il proprio prodotto.
Nel corso dell’anno Coldiretti ha realizzato e sta realizzando importanti iniziative mirate a valorizzare la produzione bovina piemontese. Nel 2013, a concretizzazione dell’accordo tra Coldiretti e Cremonini-Inalca è stata costituita la cooperativa Lolacoop, per rendere operativa la commercializzazione di vacche fine carriera e vitelloni di razze latte/incroci. La cooperativa fornisce alle aziende associate la possibilità di conferire le vacche fine carriera con lo scopo di valorizzarle tramite un sistema assolutamente trasparente. Oltre al ritiro delle vacche fine carriera, Lolacoop fornisce alle aziende associate interessanti possibilità di ritiro per i vitelloni da macello di razze da latte/incroci. Il prezzo delle vacche e dei vitelloni da macello è calcolato a peso morto, in base alla classificazione ufficiale europea (Griglia SEUROP), secondo il Listino Vacche e Vitelloni Inalca aggiornato alla settimana di consegna . Sin dai primi carichi, l’operatività ha riscontrato un notevole apprezzamento dagli allevatori che hanno conferito. Parallelamente, Coldiretti e Coalvi hanno siglato un accordo di filiera con Mc Donald’s per la fornitura di vitelloni bovini di Razza Piemontese per la produzione di hamburger 100% carne di bovino di razza Piemontese, per il panino “Gran Piemontese” che sarà in vendita inizialmente per un periodo di tre settimane, a partire dal prossimo 3 dicembre, negli oltre 450 ristoranti del gruppo Mc Do-
nald’s sull’intero territorio nazionale. La fornitura attuale è stata effettuata presso il macello di Cremonini-Inalca di Castelvetro di Modena (Inalca ha l’esclusiva di produzione di tutti gli hamburger per Mc Donald’s Italia) con oltre 300 capi forniti nel periodo da maggio a ottobre. Si è trattato di vitelloni maschi di età inferiore ai 24 mesi. Il pagamento dei capi conferiti viene effettuato a peso morto applicando la tabella PATTO CHIARO Coalvi. Terminato questo periodo di lancio, del panino “Gran Piemontese”, potrebbero prospettarsi interessanti opportunità di prosieguo della collaborazione, arrivando ad una regolare fornitura di capi di razza Piemontese. Addirittura potrebbero aprirsi scenari anche al di fuori dei confini nazionali coinvolgendo anche altri stati dell’Unione europea. Una grande occasione di visibilità per far conoscere la nostra carne sull’intero territorio nazionale e un’occasione di vendere capi al di fuori della regione, permettendo di dare anche un po’ di ossigeno al mercato interno. A seguito dello scandalo alimentare della presenza di carne di cavallo all’interno del ripieno di carne bovina della pasta ripiena
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COMPARTO LATTIERO-CASEARIO Seppur nell’ambito provinciale non rappresenti un grande numero di aziende, il comparto lattiero caseario riveste importanza sia per la dimensione delle aziende e sia che per gli elevati standard di specializzazione e innovazione. Nel settore del latte bovino il 2013 registra un aumento del prezzo del latte alla stalla, almeno nell’ultima parte dell’annata, che ha compensato l’aumento del costo dei mangimi anche se non si è addivenuti ad un accordo sul prezzo del latte. In termini produttivi l’Italia non ha superato la quota produttiva concessa nel-
COMPARTO SUINICOLO Annata particolare, dopo un inizio che aveva dato segnali di ripresa delle quotazioni, il proseguio dell’annata è stato caratterizzato da un andamento altalenante pur in presenza di un calo generalizzato dell’offerta di suini. Ciò chiaramente genera incertezza negli allevatori i quali non hanno mai la garanzia sul prezzo di realizzo sul loro reddito. Da segnalare che finalmente la Commissione Unica nazionale CUN è riuscita a trovare un accordo sulla definizione univoca di Peso Morto dei suini, cercando cosi di rendere più trasparente l’attività di rilevazione dei parametri che sono la base per la formazione della resa e del prezzo.
Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2012/13
Per quanto riguarda l’introduzione della nuove norme di tutela del benessere animale introdotte dal 01.01.2013 l’Italia può dirsi di aver ottenuto risultati al di sopra delle aspettative in quanto la stragrande maggioranza degli allevamenti era già adeguata ai nuovi standard comunitari. COMPARTO AVICUNICOLO Annata positiva per i polli da carne con quotazioni che hanno mantenuto livelli buoni tali da poter assorbire i maggiori costi dei mangimi. Anche recentemente si sta assistendo ad una leggera flessione dei prezzi. Il settore di fatto è pressoché condotto con contratti di soccida da parte di grandi società di commercializzazione e trasformazione delle carni. Si lascia così pochissimo spazio all’imprenditoria dei singoli imprenditori. Per quanto che riguarda l’allevamento delle galline ovaiole si confermano i livelli positivi e soddisfacenti delle uova sono su livelli interessanti. L’Italia nel corso del 2013 ha chiuso il procedimento di infrazione con la CEE in quanto gli allevamenti si sono costantemente adeguati alla normativa. I pochi allevamenti presenti in provincia di Asti già rispettavano pressoché tutti i requisiti di benessere animali introdotti dal 2012 per cui non hanno avuto grossi problemi.
Misura 111-1B
la campagna 2012/13, tuttavia il Piemonte ha visto aumentare la propria produzione oltre la quota assegnata che è stata compensata dalla minore produzione di altre regioni italiane. Segnale di riduzioni di produzione invece sembrano profilarsi per la campagna Lattiera in corso. Nel 2013 ha avuto maggior sviluppo il progetto “polvere di latte “con un conferimento giornaliero di oltre 3.500 q.li di latte da destinare alla torre di sprayatura dell’Inalpi di Moretta che prevalentemente fornisce la Ferrero di Alba.Per quanto riguarda invece il latte caprino, fortemente presente nell’Astigiano in aziende agricole che di norma provvedono anche alla diretta trasformazione aziendale, vi è da registrare una sostanziale tenuta dei numeri di capi. La redditività di tale comparto è fortemente legata alle capacità imprenditoriali e di commercializzazione del prodotto di ogni singola azienda e dalla valorizzazione delle tipicità e eccellenze territoriali.
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numero 15 – 2013
Buitoni-Nestlè, scoppiato a febbraio di quest’anno, Coldiretti ha avviato una serie di incontri con il colosso industriale. L’obiettivo è quello di raggiungere un accordo di filiera per la fornitura di carne bovina 100% di razza Piemontese. Si auspica che tutte queste iniziative e altre ancora possano dare finalmente uno scossone positivo all’intero comparto, che rappresenta una percentuale rilevante delle imprese agricole piemontesi. Per quanto riguarda l’andamento economico del settore c’è da seganlare chi il mercato è in forte sofferenza per la riduzione dei consumi e per i prezzi stabili di vendita dei capi da mecello dati da non aver compensato l’aumento dei mangimi. A partire dal mese di ottobre a seguito della diminuzione del prezzo dei mangimi si sta assistendo ad un leggero aumento dei margini di profitto . A riprova delle difficoltà economiche avute si evidenzia la diminuzione nell’anno trascorso del numero di allevamenti e soprattutto una riduzione del numero di Capi bovini allevati in provincia di Asti.
ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo
Settore corilicolo
Produzione in calo, soprattutto nei fondo valle
Misura 111-1B
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ome per il 2012, anche il 2013 è stato per il settore corilicolo un anno con produzioni quantitativamente in calo, in particolare nei corileti di pianura e fondovalle dove la pioggia e l’umidità di fine inverno–inizio primavera non hanno agevolato la fioritura delle piante. Complessivamente la campagna può essere considerata discreta con una produzione qualitativamente buona, ma con un calo nei volumi intorno al 15-20%. Gli interventi fitosanitari contro l’eriofide del nocciolo sono stati effettuati con regolarità, nonostante le difficoltà di accesso ai noccioleti per le frequenti piogge primaverili. In aumento nel 2013 sono gli interventi a base di olio minerale contro la cocciniglia, le cui ovature sulla vegetazione sono state rilevate in quasi tutti gli areali della provincia. In collaborazione con il CRESO sono stati eseguiti nei mesi di giugno e luglio i frappage nelle differenti aree della provincia per valutare la presenza delle cimici e del balanino: i principi attivi utilizzabili contro quest’avversità sono davvero pochi e la loro efficacia è limitata a pochi giorni di azione. Occorre pertanto monitorare costantemente il corileto, in questa fase particolarmente a rischio, al fine di applicare l’intervento insetticida nel momento più critico ed opportuno. Sia per il controllo delle cimi-
ci ma, soprattutto, per valutare il contenimento collaterale dell’agrilo, Coldiretti Asti e CRESO hanno organizzato una prova sperimentale di difesa integrata i cui primi risultati saranno visibili a partire dal prossimo anno. La cascola a terra dei frutti è iniziata nella prima decade di agosto, in ritardo di circa una decina di giorni rispetto alla media. In post-raccolta è stato consigliato, laddove possibile, di intervenire contro la Gleosporiosi. A completa caduta foglie sono stati previsti i classici interventi autunnali sia di carattere
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agronomico che fitosanitario: si ricorda come la potatura del nocciolo sia consigliata nelle ultime fasi verdi della pianta e prima del completo riposo vegetativo. Tale periodo consente alla pianta di riequilibrare il suo carico vegetativo prima dell’inverno e affrontare un risveglio primaverile con una produzione di linfa non superiore al suo fabbisogno, evitando così fenomeni di abrasione della corteccia. La prima fase di compravendita di nocciole in guscio, partite in ritardo rispetto al 2012, ha fatto registrare un aumento del prezzo medio che si è assestato sui 260-280 € al quintale.
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Settore frutticolo Qualità buona/ottima, ma i prezzi non si schiodano
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le. La raccolta delle mele è iniziata attorno alla fine di agosto – inizio settembre (salvo alcune varietà precoci raccolte alla fine di luglio) con il gruppo Gala, per proseguire intorno alla metà di settembre per le Golden e i primi di ottobre con le Fuji. La produzione presenta una buona colorazione della buccia, con sfaccettature aranciate per la
varietà Golden Delicious (cultivar di eccellenza della melicoltura astigiana), un’ottima concentrazione di zuccheri e un’ottima pezzatura nei meleti opportunamente diradati in post-fioritura. Il valore commerciale, all’ingrosso e al dettaglio, delle nostre produzioni frutticole è rimasto pressoché invariato rispetto agli anni precedenti.
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opo alcuni anni il settore frutticolo ha avuto nel 2013 un inizio di stagione con temperature piuttosto miti, con un ritardo vegeto-produttivo fino alla raccolta, iniziata con una decina di giorni in ritardo rispetto al 2012 per gran parte delle produzioni frutticole. I primi interventi fitosanitari sono stati effettuati agli inizi di marzo, in particolare per la ticchiolatura e l’antonomo del melo. Le piogge primaverili hanno, da una parte, permesso l’accumulo di importanti riserve idriche nel suolo ma, dall’altra, hanno richiesto una particolare attenzione nella difesa fitosanitaria. Gli interventi anticrittogamici su melo hanno infatti subito un significativo aumento rispetto al 2012 con l’utilizzo di principi attivi a meccanismo d’azione sistemico. Grazie ai trattamenti in pre-fioritura per la lotta all’afide grigio e alla Pandemis sono stati decisamente ridotti i trattamenti aficidi e, collateralmente, il cemiostoma. La confusione sessuale contro la carpocapsa del melo, i cui erogatori sono stati applicati tra la fine della prima e l’inizio della seconda generazione dell’insetto, ha contribuito significativamente al controllo della popolazione dell’insetto nella zona. Considerato il sempre minor numero di agrofarmaci impiegabili e l’obbligo a partire dai prossimi anni di rispettare i principi della lotta integrata, è opportuno utilizzare fin da subito sistemi di produzione e difesa dai parassiti alternativi, come appunto la confusione sessua-
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Settore orticolo
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Un’annata a due velocità, ma cresce la vivacità delle aziende
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La campagna 2013 conferma la rinnovata vivacità e interesse per le produzioni orticole, già osservata nel 2012 sul territorio astigiano, sia in termini di numero di aziende agricole coinvolte, sia in termini di innovazione nel metodo di coltivazione, verso sistemi e strategie ecocompatibili, integrate e biologiche, a conferma di quanto già testimoniato dai dati ufficiali dei controlli analitici sulla sicurezza alimentare secondo i quali i prodotti italiani sono quelli con la minore percentuale di residui chimici oltre il limite (0,4%), inferiori di quasi quattro volte a quelli della media europea (1,5% di irregolarità) e addirittura di circa 20 volte a quelli extracomunitari (7,9% di irregolarità). Dal punto di vista produttivo, il 2013 è stato segnato da una primavera climaticamente sfavorevole, con condizioni avverse che hanno pesantemente rallentato e pregiudicato le primizie primaverili sotto serra; in particolare nel mese di maggio dobbiamo registrare: - IN SERRA: squilibrio nello sviluppo delle colture che hanno accusato soprattutto mancanza di luce e basse temperature, con filatura delle piante, fioritura rallentata e riduzione dell’allegagione. - IN PIENO CAMPO: primi trapianti danneggiati dal ritorno di freddo e dall’eccesso di piogge, terreni impraticabili e compattati dalle piogge; anche le coltivazioni che hanno superato la fase più critica hanno comunque su-
bito un forte rallentamento di sviluppo per piogge ripetute e freddo. Da questi eventi si è prodotto nel settore orticolo un ritardo medio di almeno 15 giorni, rispetto alla media, oltre a significative riduzioni quantitative di prodotto commerciabile raccolto. La seconda parte dell’annata, dal punto di vista climatico e produttivo, è decorsa in modo regolare e collocabile nella media. Dal punto di vista del mercato, sicuramente la crisi economica ha pesantemente condizionato gli acquisti, come testimoniato dalle indagini ufficiali che parlano di una riduzione del 13% degli acquisti di ortofrutta fresca rispetto all’inizio della crisi (2008). Inoltre, è stata crescente la ricerca di prodotti a basso prezzo, spesso di provenienza extranazionale, con una netta ristagnazione dei prezzi riconosciuti ai produttori agricoli,
anche per i soliti fenomeni speculativi che s’innestano lungo la filiera. Nel solo primo semestre 2013, gli italiani hanno consumato oltre 150.000 tonnellate di ortofrutta di importazione in più, probabilmente senza accorgersene, visto con quanta frequenza mancano le etichette relative all’origine, quando proprio non sono ingannevoli. Una migliore remunerazione e tenuta è registrabile soprattutto per i produttori impegnati nelle varie forme di vendita diretta dei propri ortaggi, ove la scelta da parte dei consumatori è fortemente condizionata dal rapporto di fiducia con l’agricoltore.
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Settore apicoltura
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Situazione sanitaria delle api in miglioramento, crescono gli addetti
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raccolto è stato di buona qualità, anche se chiuso velocemente; più in alto la fioritura ha subito invece un gran ritardo e la produzione è risultata più irregolare. A macchia di leopardo anche il raccolto di miele di tiglio. Per quanto riguarda le produzioni di alta montagna, il freddo ha compromesso gran parte dei raccolti. Il raccolto di melata, grazie ad una massiccia presenza di Metcalfa e afidi sia su incolti che su coltivi e di un clima favorevole, è stato decisamente abbondante anche se con una forte variabilità sul territorio. La situazione sanitaria delle api in Piemonte è in miglioramento; dopo la sospensione dei neonicotinoidi le api hanno nuovamente vissuto una situazione di benessere, nonostante la varroa rappresenti una presenza costante tra i nemici delle api e non consenta un abbassamento della guardia. Per quanto riguarda i trattamenti estivi, quest’anno si è assistito nuovamente ad un fre-
quente ricorso al blocco della covata, peraltro con ottimi risultati, affiancato dal più tradizionale Apilife Var. La lotta chimica, invece, necessita sempre di grandi attenzioni per verificarne continuamente la reale efficacia e la eventuale comparsa di ceppi resistenti; l’Apivar, comunque, dimostra di agire ancora molto bene. Nell’autunno, le alte temperature protratte fin oltre la fine del mese di ottobre, hanno rallentato il naturale restringimento delle colonie. Di questo occorrerà tener conto nella programmazione dei trattamenti di pulizia invernali, che pongono le basi per la stagione seguente. I prezzi dei mieli all’ingrosso si prevede che si manterranno alti, complice anche un aumento della domanda a livello mondiale cui non fa seguito un aumento dell’offerta che, anzi, tende a ridursi. In crescita soprattutto il prezzo del miele di acacia che sta sfiorando livelli mai raggiunti prima.
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l settore apistico in Italia pur attraversando momenti di difficoltà legati alle sempre maggiori complessità tecniche nel garantire la sopravvivenza delle api, continua a presentare una tendenza alla crescita. Aumentano il numero degli operatori, molti dei quali spinti dal perpetrare della crisi economica degli altri settori produttivi e aumenta il numero degli alveari allevati. Il Piemonte rimane all’avanguardia, con oltre 3600 apicoltori e oltre 130.000 alveari in allevamento. Dal punto di vista produttivo, la situazione che gli apicoltori si sono trovati ad affrontare a maggio, proprio nel delicato momento della fioritura della robinia, da cui si trae il prezioso miele di acacia, è stata caratterizzata da clima freddo e fortemente perturbato, con diffusi temporali, localmente molto violenti, e grandinate. Il risultato è stato un sensibile ritardo di fioritura delle acacie rispetto agli ultimi anni e sviluppo rallentato delle colonie di api, molte delle quali sono arrivate troppo poco sviluppate per affrontare un raccolto abbondante. Le basse temperature (15°C massima diurna per diversi giorni consecutivi), hanno così accentuato particolarmente le disomogeneità tra colonie e tra apiari. A fronte di apiari con una media di raccolta fino a 20 Kg/alveare, ve ne sono stati molti altri che a stento hanno raggiunto 10 Kg/alveare. Buona, anche se non omogenea, la produzione del castagno: il cinipide, parassita delle piante di castagno, sta provocando forti danni ai boschi in areali sempre più ampi. Nelle zone collinari o di bassa montagna, il
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Settore biologico
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Cresce l’Italia (+3%), diminuisce il Piemonte: - 3,9%
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livello nazionale, anche per il 2013 si conferma il trend di crescita del settore con un incremento del 3% nel numero complessivo degli operatori, mentre per il Piemonte continua il lieve trend negativo già osservato nel 2012 rispetto al 2011 (-3,9%). I margini di crescita paiono essere ancora rilevanti se si considera che il mercato degli alimenti bio non supera il 2% dell’agroalimentare nazionale. Nel primo quadrimestre 2013 si registra un aumento dei consumi di prodotti bio del +8,8%, con punte del +12% per quanto riguarda la vendita da parte della Grande Distribuzione Organizzata per biscotti, snack, dolciumi ed ortofrutticoli freschi e trasformati. Per quanto venga riconfermata la maggiore propensione ai consumi di prodotti bio nelle regioni del nord, l’offerta del Piemonte risulta in lieve calo ed ancora perdurano le diffi-
coltà da parte dei produttori a collocare totalmente le proprie produzioni certificate nell’ambito della filiera del “bio”. Oggi l’agricoltura biologica rappresenta, anche per l’Astigiano, una grande opportunità, un modello vincente che non solo rispetta l’ambiente, tutela la biodiversità e la salute, ma che crea nuove prospettive occupazionali. Gli agricoltori bio sono fortemente radicati nel territorio locale, attraverso l’applicazione di metodi di produzione legati alla storia, alla cultura, l’economia e l’ambiente locale, rappresentando così un importante ed indispensabile
presidio anche per territori considerati marginali e a rischio abbandono. Rispetto a quanto accennato, sono interessanti i risultati del sondaggio proposto ai consumatori da Coldiretti, Aiab e Legambiente in occasione della quattordicesima biodomenica del 6 ottobre 2013.
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Il sondaggio
Nella sua famiglia con quale frequenza si consumano mediamente prodotti biologici? Ogni giorno 68,28% Almeno una volta alla settimana 25,57% Qualche volta al mese 5,50% Quando compra prodotti bio, sceglie in base a: (possibile risposta multipla) Marca del prodotto 8,53% Consigli del venditore o di conoscenti 8,53% Presenza di promozioni 11,32% Aspetto del prodotto 13,95% Prodotti locali 36,28% Abitudini di consumo consolidate 21,40% Attraverso quale canale acquista prevalentemente prodotti biologici? (possibile risposta multipla) Negozi specializzati 23,50% Supermercati convenzionali 17,76% Discount 2,05% Gruppi di acquisto solidale 21,31% Vendita diretta aziendale 16,67% Mercati 15,30% On line 3,42% Cosa pensa della coltivazione di piante geneticamente modificate (Ogm)? Sono favorevole 0,32% Sono favorevole se viene garantita la non contaminazione 2,59% Sono contrario 58,25% Sono contrario finché non venga dimostrata la sicurezza per la salute dell’ambiente e dell’uomo 38,83% Cosa pensa della commercializzazione dei prodotti contenenti Ogm? Sono favorevole solo se qualsiasi livello di presenza è indicato in etichetta 13,92% Sono contrario 86,08% Pensa che la certificazione bio tuteli il consumatore? Sì 31,07% No 3,24% Non sempre 65,70%
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Settore florovivaistico
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l 2013 ha fatto segnare una sostanziale tenuta nella commercializzazione di piantine da orto, che per i vivaisti astigiani riguarda soprattutto la coltivazione hobbistica o comunque non specializzata; mentre, per il settore floricolo si è verificata un’autentica doccia fredda, con un calo medio dei volumi di prodotto commercializzato oscillante tra il -15 e -20% a secondo delle specie e dei settori: cali maggiori nel settore delle
piante fiorite in vaso primaverili e nel settore dei fiori recisi, cali minori nel settore delle piante verdi da giardino a ciclo poliannuale. Sia per le specie da orto che per quelle da fiore, si è verificata una ristagnazione dei prezzi, se non in molti casi la loro riduzione, oscillante tra -5% e -10%. Molto ha fatto ovviamente la sfavorevole congiuntura economica generale, accompagnata nel primo
semestre dalle sfavorevoli condizioni climatiche; condizioni che hanno spesso rallentato la vendita delle piantine, con aumenti di costi di produzione per maggiori spese di riscaldamento e cure colturali, per lo sviluppo di malattie parassitarie tipiche o di recente introduzione, che richiedono un forte impegno da parte dei produttori nell’attuare adeguate e costose strategie di difesa fitosanitaria.
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È crisi profonda: diminuiscono i prezzi, crollano i consumi