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I Castelli

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Sapori e ricette

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CASTELLO CALDORESCO. Ubicato nella centralissima piazza Barbacani di fronte al Municipio, il Castello Caldoresco è uno dei simboli più rappresentativi di Vasto nonché un monumento dalla lunga e articolata storia costruttiva.

Edificato dal signore di Vasto Giacomo Caldora nella prima metà del secolo XV su una struttura preesistente, il castello subì nel 1464 un assedio durato tre mesi contro le truppe di re Ferdinando I d’Aragona. Tra il 1605 e il 1697 venne adibito a tribunale e a carcere. Fu nel 1713 che venne restaurato e rafforzato e verso la metà dell’Ottocento venne utilizzato come abitazione residenziale per privati. La sua parte più interessante ed antica è quella che si affaccia proprio su piazza Barbacani. In stile neoclassico è il lato opposto, quello che guarda piazza Rossetti. Sul lato settentrionale è presente un fossato su cui è presente un ponte levatoio. Oggi, in quanto proprietà di privati ed in parte adibito ad uso residenziale e commerciale, il castello non è purtroppo visitabile. Infine è inserito nella serie filatelica ordinaria italiana degli anni ottanta denominata “Castelli d’Italia”.

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CASTELLO DI MONTEODORISIO. Sito nella parte più alta del borgo di Monteodorisio sia per l’avvistamento facilitato dei nemici che per la fuga in caso di assedio, attualmente del Castello sono visibili solo due lati della forma trapezoidale, ossia il lato nord-ovest ed il lato sud-est nonché tre torrioni siti su tre dei quattro punti cardinali. Il Castello è realizzato con ciottoli di fiume, interi o lavorati, provenienti dal fiume Sinello, misti ad argilla. I torrioni hanno pianta circolare: quello a ovest ha un coronamento a beccatelli privi di caditoie e ha scopo estetico mentre quello a nord presenta un motivo architettonico fatto con mattoni posti a lisca di pesce. La parte nord consta di muri spessi quattro metri e alti 14 e delle aperture per cannoni strombate. Nella parte più alta di

questa facciata vi è un’ampia finestra con arco a tutto sesto. Questa parte, insieme alle torri è la più antica. Una leggenda del Castello vuole che al suo interno ci siano ancora tutti i tesori posseduti dalle varie famiglia che si sono avvicendate nelle dimore e che aspettano di essere ritrovati. Il Castello è sede del Museo Civico, del Centro di documentazione dell’Ordine Francescano in Abruzzo e Molise e dell’Archivio documentario ed iconografico (Beni Culturali d’Abruzzo e Molise) e al suo interno è presente il Museo per l’economia tra l’antichità ed il Rinascimento. Da non perdervi assolutamente è lo spettacolo dei colori che durante il tramonto si riflettono sulle antiche pietre del castello. Il Belvedere posto davanti al Castello di Monteodorisio regala infine allo spettatore un panorama mozzafiato. Il Castello fu edificato intorno al XI secolo presumibilmente dai Normanni in quanto nel 1905 appare in una cessione di beni indirizzata dal Conte dei conti Roberto di Loritello al vescovo teatino Rainolfo. Nella cessione insieme al castello furono donate in perpetuo alla Diocesi teatina anche le due chiese ad esso afferenti, cioè quella di San Salvatore dentro di esso e quella di San Pietro fuori. Nel 1256 fu poi dato in feudo a Corrado d’Antiochia, nipote di Federico II. Qualche anno dopo, nel 1269 la signoria del paese passa a Sordello da Goito ricordato persino da Dante nel VI canto del Purgatorio. Appartenne poi a Bonifacio di Galibert, a Pietro Lalle Camporeschi nel 1349. Alla fine dello stesso secolo Monteodorisio passò ai marchesi di Pescara con i del Gozzo prima e i del Borgo dopo. Questo almeno fino al 1423 quando Giacomo ed Antonio Caldora si insediarono nella fortezza apportando ampliamenti considerevoli. Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento il feudo passa definitivamente ai d’Avalos.

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