Supplemento al n° 21 de IL PICCOLO del 29/05/2021 - ISSN 2724-4385
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11 GIUGNO - 11 LUGLIO 2021 magazine
di Fabio Varesi
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LA STORIA
a cura di Fabio Varesi
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1968
Facchetti in trionfo
1976
Panenka inventa “il cucchiaio”
NEL LONTANO 1968 L’UNICO TRIONFO DEGLI AZZURRI
L
a Coppa Europa per Nazioni, nata come Coppa Delaunay, compie 61 anni. La prima edizione è andata in scena nel lontano 1960, con un numero di partecipanti decisamente esiguo rispetto ai giorni nostri. Furono solo 17, infatti, le nazioni iscritte (tra queste non c’era l’Italia) e le quattro superstiti si giocarono il titolo in Francia. All’atto finale della manifestazione arrivarono la solida Unione Sovietica e la talentuosa Jugoslavia, spesso piazzata, ma mai vincente nei grandi appuntamenti. Alla fine la spuntarono i sovietici del mitico Jascin (unico portiere nella storia a vincere il Pallone d’oro), al termine di una partita molto tirata, risoltasi ai supplementari. Quattro anni (1964) dopo le nazioni iscritte salirono a 29, con l’Italia capace di passare il primo turno, ma costretta alla resa nei quarti per mano della solita Urss (nella gara di ritorno a Roma, Jascin parò un rigore a Mazzola). Atto finale in Spagna, con gli iberici guidati da Luisito Suarez (campione celebrato dell’Inter di Herrera) che superarono di misura (2-1) l’Unione Sovietica. Per la Spagna fu il primo grande successo internazionale, prima della favolosa tripletta Europeo-Mondiale-Europeo realizzata nel quadriennio 2008-2012. Supplemento al n°21 de: edizione del 29 maggio 2021
Arriviamo poi al 1968, con la Coppa Delaunay diventata sempre più prestigiosa. L’Italia, ricostruitasi dopo il disastro inglese (eliminazione ai Mondiali per mano della Corea del Nord), superava il primo turno in scioltezza, batteva la Bulgaria nei quarti con qualche affanno (nella partita di ritorno fece il suo esordio il mitico Dino Zoff) e otteneva l’organizzazione della fase finale della manifestazione. In semifinale gli azzurri trovano l’immancabile Unione Sovietica, una delle Nazionali regine d’Europa di quell’epoca. Il match giocato a Napoli fu durissimo, soprattutto dopo che Rivera si fece male e per quasi tutta la gara rimase in campo per onor di firma. Il risultato non si sbloccò neppure ai supplementari e a decidere la contesa fu la monetina, che premiò gli azzurri. In finale arrivò anche la Jugoslavia, capace di eliminare l’Inghilterra campione del mondo in carica. Gli slavi giocarono meglio dell’Italia, passarono in vantaggio con Dzajic e fallirono più volte il gol del raddoppio. Ma quando tutto sembrava perduto, Domenghini trovò il pareggio con una violenta punizione dal limite dell’area. Non successe più nulla, neppure ai supplementari, quindi si rese necessaria la ripetizione della fina-
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le, che venne dominata dagli azzurri, in gol con Riva e Anastasi, in un Olimpico di Roma in festa. Nel 1972 l’Italia di Ferruccio Valcareggi ormai alla fine di un ciclo (dopo il prestigioso 2º posto nel Mondiale messicano), venne eliminata nei quarti dal Belgio, che organizzò la fase finale. La squadra di casa allenata dal celebre Raymond Goethals venne fermata dalla fortissima Germania Ovest di Beckenbauer, Netzer e Gerd Müller, che in finale contro la solita Urss vinse in scioltezza per 3-0. Italia deludente anche nel 1976, eliminata nelle qualificazioni dall’arancia meccanica di Crujiff e Neeskens. Olanda nettamente favorita per la vittoria finale, ma a sorpresa battuta in semifinale dalla Cecoslovacchia. I boemi trovarono in finale a Belgrado la solita Germania Ovest, ma ebbero la meglio anche contro i campioni del mondo. Cecoslovacchia in vantaggio di due gol, ma rimontata dagli irriducibili tedeschi, che portarono la finale ai rigori. I cechi furono perfetti dal dischetto, a tal punto che Panenka si permise di fare il “cucchiaio” nel penalty decisivo. Quella del ‘76 fu una delle più grandi sorprese del calcio internazionale, alle pari di quelle successive firmate da Danimarca e Grecia.
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4 Dal 1980 l’Europeo cambiò formula, con otto nazioni ammesse alla fase finale dopo le qualificazioni. La manifestail gol di Platini zione si giocò in Italia, in un ambiente in finale ostile dopo lo scandalo del calcioscommesse. Gli azzurri pagarono quel clima poco sereno e fallirono l’accesso alla finale, anche per colpa dell’arbitro che non decretò un netto rigore a favore della squadra di Bearzot (priva dello squalificato Paolo Rossi) nella sfida decisiva con il Belgio. Fiamminghi che raggiunsero a sorpresa la finale di Roma, ma nulla poterono contro la forte Germania Ovest di Rummenigge, che vinse per 2-1 grazie alla doppietta di Hrubesch. Quattro anni dopo (1984) l’Italia campione del mondo steccò nel girone di qualificazione e vide in televisione il trionfo della Francia di Platini, profeta in patria. I transalpini, con un centrocampo da favola, dominarono la manifestazione e in finale vinsero facilmente con la Spagna, che a sorpresa aveva eliminato ai rigori fecero registrare una clamorosa sorprela quotata Danimarca. sa. In semifinale eliminarono la favorita Arriviamo al 1988, fase finale in GerOlanda ai rigori e in finale dominarono mania con i tedeschi grandi favoriti. Gli una Germania decisamente sottotono azzurri, affidati a Vicini, si qualificarono (battuta 2-0). Il riscatto tedesco arrivò con autorità e mostrarono un ottimo quattro anni dopo (nel 1996 in Inghiltercalcio, ma si fermarono in semifinale ra), con una fase finale a 16 squadre. per mano della rediviva Unione SoI sudditi della regina sognavano di rivietica. Nell’altra sfida che metteva in petere l’exploit dei Mondiali casalinghi palio la finale, rivincita dell’Olanda, che del 1966, ma cedettero in semifinale vendicò così la sconfitta patita nel 1974 alla Germania ai calci di rigore. Finale nella finale del Mondiale. A decidere la inattesa tra i tedeschi e la Repubblica contesa fu un gran gol di Van Basten Ceca di un giovane Pavel Nedved, che all’ultimo minuto. In finale a Monaco di passò in vantaggio, ma fu rimontata da Baviera gli orange superarono nettadue reti di Oliver Bierhoff, partito mente l’Urss con le reti di Gullit e dalla panchina e gettato nella Van Basten, autore di uno dei mischia a finale in corso. E gol più belli della storia del l’Italia di Sacchi? Ancora calcio. una volta deludente ed Nel 1992 altra dolorosa le vittorie eliminata al primo turno assenza dell’Italia, elirecord proprio dalle due finaliste. minata ancora dall’Urss di Germania Nel 2000 l’Europeo venne (all’ultima partecipazione organizzato da due nazioni: internazionale, prima dele Spagna Belgio e Olanda. Ma mentre la dissoluzione dell’Unione i belgi furono subito eliminati, gli Sovietica) nelle qualificazioni. orange arrivarono in semifinale da faFase finale in programma in Svezia, voriti. Contro una buona e stoica Italia, alla quale fu ammessa a sorpresa la l’Olanda dominò la gara, colpì pali e Danimarca, ripescata dopo l’esclusione traverse, fallì due calci di rigore e codella Jugoslavia a causa della guerra strinse Toldo a parate miracolose. Ma scoppiata nei Balcani. Proprio i danesi, alla roulette dei rigori venne punita dain campo senza pressioni psicologiche,
1984
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gli azzurri, finalmente cinici dal dischetto, soprattutto con Totti che umiliò Van der Sar con un “cucchiaio”. In finale anche la Francia, che eliminò al golden gol il sorprendente Portogallo. Sfida per il titolo europeo per cuori forti. Azzurri di Zoff in vantaggio con Delvecchio e quando in Italia si preparava la festa, i francesi pareggiarono con Wiltord, favorito da una mezza papera di Toldo, fino a quel momento straordinario. Una mazzata per gli azzurri, che nei supplementari parvero svuotati e subirono il golden gol del neo juventino David Trezeguet. Francia in trionfo (dopo il Mondiale vinto nel 1998) e Italia nella disperazione. Quattro anni più tardi (2004), si registrò la terza clamorosa sorpresa nella storia degli Europei. In Portogallo tutte le grandi delusero, compresa l’Italia di Trapattoni, eliminata al primo turno da un discusso pareggio tra Svezia e Danimarca. In finale arrivarono i lusitani di un giovane Cristiano Ronaldo e l’inattesa Grecia allenata dal tedesco Otto Rehhagel e priva di grandi talenti. Ma gli ellenici vissero fino in fondo una bella favola e per 1-0 superarono la Nazionale di casa, gettando nello sconforto il popolo lusitano.
LA STORIA
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ALBO D’ORO 1960 Urss 1964 Spagna 1968 Italia 1972 Germania Ovest 1976 Cecoslovacchia 1980 Germania Ovest 1984 Francia 1988 Olanda 1992 Danimarca 1996 Germania 2000 Francia 2004 Grecia 2008 Spagna 2012 Spagna 2016 Portogallo
2016
Cristiano Ronaldo alza la coppa
Croazia. Decisivo per il passaggio del E arriviamo all’edizione del 2008, orturno il successo sull’Irlanda del Trap ganizzata congiuntamente da Austria e grazie alle reti di Cassano e Balotelli. Svizzera. Nazionali di casa subito eliPiù duro del previsto il quarto con l’Inminate, mentre gli azzurri di Donadoni, ghilterra, vinto solo ai calci di rigore, campioni del mondo in carica, si sono mentre la semifinale ha fatto sognare qualificati ai quarti non senza fatica i tifosi italiani. Come nel 2006, l’Italia (soprattutto grazie al rigore parato da ha piegato la favorita Germania con la Buffon al rumeno Mutu). Contro la Spadoppietta di Balotelli. gna, però, l’Italia giocò un’ottima gara e Ma sul più bello, gli azzurri sono mansolo ai rigori gli iberici ebbero la meglio. cati proprio in finale con la Spagna, Anche la Germania giocò un ottimo vittoriosa per 4-0. Spagnoli che hanEuropeo, arrivando in finale dopo aver no avuto molta fortuna nell’eliminare eliminato il Portogallo e la sorprendenil Portogallo ai rigori in semifinale, ma te Turchia, mentre la Spagna aveva apparsi irresistibili contro un’Italia la meglio sulla Russia. Finale a stanca e acciaccata. senso unico, con gli iberici in Nel 2016, l’Europeo è torgol con Fernando Torres nato in Francia 32 anni e mai messi in affanno dopo il trionfo dei transalda una Germania in seil numero pini trascinati da Michel rata di scarsa vena. Tedi edizioni del Platini. Anche stavolta i deschi e spagnoli erano francesi erano tra i favotra i grandi favoriti anche Campionato riti, insieme alla Germania in Ucraina e Polonia nel Europeo campione del mondo e alla 2012 ed hanno confermato Spagna vincitrice delle ultime i pronostici, arrivando entrambe due edizioni, con Belgio, Inghilterra, in semifinale. Tra le migliori quattro anCroazia e Portogallo tra le possibili che il Portogallo trascinato da Cristiaoutsider. E l’Italia? Dopo il fallimento in no Ronaldo e la sorprendente Italia di Brasile, la Nazionale è stata affidata ad Prandelli. Buono l’esordio degli azzurri, Antonio Conte, che a sorpresa nell’ecapaci di fermare sull’1-1 la Spagna, state del 2014 ha lasciato la Juventus ma bloccati sul pareggio anche dalla
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e ha accettato la panchina azzurra. Arrivata in Francia senza grandi proclami, la squadra ha però mostrato subito grande compattezza, tanto da piegare 2-0 all’esordio il Belgio e poi la Svezia nel finale (1-0), staccando così il pass per gli ottavi con un turno d’anticipo. Dopo l’ininfluente ok con l’Irlanda (0-1), gli azzurri hanno eliminato la Spagna (2-0) e nei quarti hanno giocato alla pari con la Germania. Al gol di Ozil, ha risposto Bonucci su rigore e la contesa si è risolta ai rigori, con i tedeschi che hanno commesso tre errori contro i quattro degli azzurri. Come da pronostico, la Francia è arrivata in scioltezza in semifinale, mentre il Belgio è stato eliminato dal sorprendente Galles di Bale e la Croazia ha perso con il solido Portogallo di Cristiano Ronaldo, cresciuto nel corso del torneo, dopo aver faticato a passare il primo turno. Male l’Inghilterra, eliminata dall’Islanda negli ottavi. All’atto conclusivo sono poi arrivate Francia e Portogallo, con i transalpini nettamente favoriti, ma piegati nei supplementari da un gol di Eder, malgrado l’uscita per infortunio di CR7. Per la Francia è stata una delusione cocente, riscattata due anni più tardi con la conquista del titolo mondiale.
GRUPPO A
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CON MANCINI GLI AZZURRI HANNO RITROVATO ENTUSIASMO TURCHIA La selezione turca è imprevedibile, tanto da raggiungere le semifinali nel 2008, dopo il terzo posto mondiale nel 2002. Da allora, però, non sono più arrivati risultati di rilievo, ma la qualificazione a Euro 2020 (la quarta nelle ultime sette edizioni) è comunque un bel traguardo. Merito del ct Senol Günes, ex portiere della Nazionale, che è tornato ad allenare nel 2019, dopo due campionati vinti con il Besiktas. I giocatori di qualità non mancano, a partire da Cenk Tosun, protagonista con l’Everton di Ancelotti e spalleggiato dal veterano Burak Yılmaz (35 anni), reduce dalla super stagione con il Lille in Francia. Osservato speciale è anche Hakan Calhanoglu, che con il Milan ha offerto un buon rendimento, anche se in calo nella seconda parte della stagione. Ma quando indossa la maglia della sua nazione, spesso riesce a dare il meglio di sé. Il girone, a parte gli azzurri, non è impossibile per la squadra di Günes, che può tranquillamente giocarsela con Galles e Svizzera per il passaggio agli ottavi di finale.
Calhanoglu (TURCHIA)
Donnarumma (ITALIA)
ITALIA Più che la dolorosa eliminazione ai rigori nei quarti di finale con la Germania nel 2016, gli azzurri devono riscattare la clamorosa esclusione agli ultimi Mondiali per mano della Svezia. Il compito di Roberto Mancini non era facile, ma
l’ex fantasista di Sampdoria e Lazio ha centrato perfettamente l’obiettivo di rilanciare gli azzurri, grazie a un’incredibile serie di risultati positivi. Purtroppo dispone di tanti buoni giocatori, ma non di fuoriclasse, capaci di risolvere da soli le partite. Ma la compattezza del gruppo fa ben sperare in un buon Europeo. Dopo un girone sicuramente abbordabile, gli azzurri si giocheranno tutte le loro chance nelle sfide ad eliminazione diretta. Tra i punti di forza della squadra, c’è sicuramente il portiere Gianluigi Donnarumma, degno erede di Buffon e candidato ad essere uno dei più forti estremi difensori dell’Europeo. A centrocampo, Mancini si attende molto da Verratti (anche se deve fare i conti con un problema al ginocchio), mentre in attacco ci si deve affidare ancora una volta a Immobile, che però in campo internazionale non ha mai fatto sfracelli, mentre Belotti è reduce da una stagione deludente con il Torino. La sorpresa potrebbe essere Berardi, che a 27 anni appare finalmente maturo per fare il salto di qualità. Insomma, vincere il titolo, che manca da 53 anni, non sarà facile, ma non si può non inserire l’Italia tra le favorite di Euro 2020, che causa pandemia, si gioca con un anno di ritardo.
GRUPPO A
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LA SVIZZERA VUOLE SFATARE IL TABÙ DEGLI OTTAVI DI FINALE GALLES
Bale (GALLES)
Ripetere le imprese di cinque anni fa (semifinalista a Euro 2016) è davvero difficile, ma essere ancora ai nastri di partenza, è comunque già un successo per il Galles del ct Robert Page, ex difensore di Watford, Sheffield United e Coventry ed anche della Nazionale, che ora dirige dopo aver allenato tutte le selezioni gallesi. Page ha preso il posto a fine aprile di Ryan Giggs, ex bandiera del Manchester United e della Nazionale, che ha condotto alla qualificazione, prima di essere esonerato a causa di problemi extracalcistici. Ancora una volta il leader della squadra è Gareth Bale, anche se alla soglia dei 32 anni, sembra aver dato il meglio di sé durante l’esperienza al Real Madrid, che la scorsa estate lo ha girato in prestito al Tottenham. Lo stesso discorso vale per Aaron Ramsey, anche lui in netto calo durante la sua poco felice esperienza alla Juventus, dopo gli anni d’oro con l’Arsenal. L’uomo nuovo è, invece, il 20enne Ethan Ampadu, difensore ma anche all’occorrenza centrocampista in forza allo Sheffield Utd, ma di proprietà del Chelsea. Vedremo se la proverbiale grinta britannica, spingerà il Galles ancora oltre i propri limiti.
SVIZZERA Riusciranno finalmente i rossocrociati a sfatare il tabù delle sfide ad eliminazione diretta? La Nazionale di Vladimir Petkovic (alla guida degli elvetici dal 2014, dopo l’esperienza alla Lazio), malgrado ottime prestazioni, continua a cadere agli ottavi di finale e spesso solo ai calci di rigore. È accaduto già ai Mondiali del 2006 e si è ripetuto anche nei due successivi Mondiali e a Euro 2016 (superata dal dischetto dalla Polonia). Comunque la Svizzera è sempre presente e passa le qualificazioni senza patemi, grazie a buoni giocato-
Xhaka (SVIZZERA)
ri come Granit Xhaka, centrocampista dell’Arsenal e ormai leader della selezione rossocrociata. Petkovic si attende molto anche da Breel Embolo, attaccante del Borussia Mönchengladbach, che lo ha rilanciato dopo tanti infortuni. Sempre nel reparto offensivo, è rimasto
fuori dalla rosa dei convocati il giovane Cédric Itten, 24 anni, ex San Gallo e da questa stagione in forza ai Rangers di Glasgow. Sulla carta, la Svizzera parte con i favori del pronostico per centrare almeno il secondo posto e resta comunque un avversario ostico per tutti.
Girone A
GRUPPO B
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PER LA MATRICOLA FINLANDIA ESSERCI È GIÀ UN SUCCESSO DANIMARCA Quando parli della Nazionale danese, vai subito con la mente al miracolo del 1992, quando trionfò nella vicina Svezia. Da allora, i biancorossi hanno avuto alterne fortune e in alcuni casi, come ad Euro 2016, non hanno centrato la qualificazione. Il ct è Kasper Hjulmand, ex tecnico del Nordsjælland, che nei piani della Federazione doveva prendere il posto di Åge Hareide al termine di Euro 2020, ma lo ha sostituito comunque da luglio 2020, malgrado lo slittamento della rassegna continentale. Il giocatore più importante resta Christian Eriksen, che vanta più di 100 presenze e che si presenta dopo un buon finale di stagione con l’Inter, che ha cancellato le difficoltà di inserimento nella squadra di Conte. Osservato speciale è anche Mikkel Damsgaard, promettente centrocampista di soli 21 anni, messosi in mostra in serie A con la Sampdoria. Insomma, una buona squadra, che ha Pukki (FINLANDIA)
Eriksen (DANIMARCA)
staccato il pass europeo dopo aver battagliato con l’Irlanda, forse un po’ debole in attacco, ma che può giocarsi il passaggio del turno alle spalle del favoritissimo Belgio.
FINLANDIA Diamo il benvenuto alla matricola degli Europei, che per la verità non si era mai qualificata nella sua storia a una fase finale di una grande manifestazione internazionale. Merito del ct Markku Kanerva, che dopo 12 anni alla guida della Under 21 e come assistente della Nazionale maggiore, ne ha preso le redini nel 2016. Merito anche di un gruppo di buoni giocatori, capeggiati da Teemu Pukki (31 anni), attaccante esploso nel Norwich, che a suon di gol ha trascinato quest’anno in Premier League. Sarà lui il condottiero dei finnici (dopo le dieci reti realizzate nelle qualificazioni), che hanno poco da perdere e che quindi cercheranno di giocare senza pressioni, sperando di emulare l’Islanda, che da matricola ha raggiunto addirittura i quarti a Euro 2016, eliminando negli ottavi l’Inghilterra. Oltre a Pukki, la Finlandia si affida a Fredrik Jensen (23 anni dell’Augsburg), autore di due gol nelle qualificazioni, terminate al secondo posto alle spalle dell’Italia.
Girone A
GRUPPO B
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SARÀ LA VOLTA BUONA PER IL FAVORITO BELGIO DI LUKAKU? BELGIO Ora o mai più. Dopo aver fallito tante occasioni, questa generazione belga ha una delle ultime possibilità per mettere a frutto l’enorme talento, che fino ad ora ha fruttato solo un terzo posto agli ultimi Mondiali. Già tra i favoriti nel 2014 in Brasile, il Belgio ha steccato clamorosamente a Euro
2016, facendosi eliminare a sorpresa 3-1 nei quarti dal Galles. Rispetto ad allora, però, la squadra del ct spagnolo Roberto Martínez (in sella dal 2016), ha visto la crescita esponenziale di alcuni sui campioni, su tutti Romalu Lukaku, trascinatore dell’Inter scudettata e Kevin De Bruyne, colonna del Manchester City e della Nazionale ormai da anni. Accan-
to a loro, possono giocare altri talenti come Mertens del Napoli e Hazard del Real Madrid, o il centrocampista Youri Tielemans, anima del Leicester e in possesso di un gran tiro dalla distanza. Anche il reparto arretrato è di prim’ordine, con il portiere Courtois e i difensori Alderweireld e Vertonghen. Alla luce anche del primo posto nel ranking Fifa, il Belgio è quindi una delle grandi favorite per la vittoria, solo sfiorata nel 1980 in Italia, quando i Diavoli Rossi si arresero solo in finale alla Germania Ovest.
RUSSIA
Lukaku (BELGIO)
Dzyuba (RUSSIA)
L’obiettivo è ripetere le gesta del Mondiale casalingo di 3 anni fa, quando i russi raggiunsero i quarti, dopo aver eliminato la Spagna e cedendo solo ai rigori con la Croazia. Il ct è ancora Stanislav Cherchesov, ex portiere dello Spartak Mosca e della Nazionale russa, che guida dall’estate del 2016 e che si affida ancora al bomber Artem Dzyuba (32 anni), possente centravanti dello Zenit San Pietroburgo, autore di 29 centri con la Nazionale in grado di fare reparto da solo. I giocatori di maggior classe sono Golovin, 24enne centrocampista rivelatosi nel Cska Mosca e reduce da una stagione da protagonista nel Monaco e Aleksandr Sobolev (24 anni), attaccante dello Spartak Mosca, in gol due volte in 5 presenze e considerato l’erede di Dzyuba. Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, la Russia è stata protagonista agli Europei solo nel 2008, quando arrivò in semifinale dopo aver eliminato l’Olanda e cedendo alla Spagna, poi campione. Poi sono arrivate due eliminazioni al primo turno, che stavolta Cherchesov vuole scongiurare, visto che le due avversarie scandinave sembrano alla sua portata nella corsa al pass per gli ottavi alle spalle del Belgio.
Girone A
GRUPPO C
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L’OLANDA HA TANTO TALENTO, MA NON HA UN VERO BOMBER OLANDA Dopo non aver partecipato a Euro 2016 e a Russia 2018, gli orange hanno rivisto la luce, arrivando in finale nella prima edizione di Nations League, recuperando così posizioni nel ranking mondiale. Merito di una generazione di talenti, che ora devono mettere a frutto le loro qualità anche in Nazionale. Il ct è Franck De Boer (ex difensore di Ajax e Barcellona e per qualche mese nel 2016 tecnico dell’Inter), che ha sostituito Ronald Koeman (ingaggiato dal Barcellona) nel settembre scorso. Perso Van Dijk (reduce da un grave infortunio), la difesa si affida allo juventino De Ligt e all’interista De Vrij, mentre sulle fasce Koeman ha rinunciato agli altri due “italiani”, Karsdorp (Roma) e Hateboer (Atalanta). In mezzo al campo i giocatori di valore sono Wijnaldum (Liverpool), Val de Beek (Manchester United) e Frenkie de Jong (Barcellona). Punto debole è l’attacco, che si affida alla verve di Memphis De-
De Ligt (OLANDA)
pay (Lione), mentre le alternative non sono di grande livello internazionale. La mancanza di un bomber, impedisce all’Olanda di essere inserita tra le favorite, ma resta una Nazionale di buon livello, non facile da affrontare, grazie al valore del centrocampo, come si è visto nel match di ritorno di Nations League contro l’Italia.
Malinovskyi (UCRAINA)
UCRAINA Per la terza volta consecutiva presente agli Europei, ha la sfortuna di avere Andriy Shevchenko in panchina e non in campo. L’ex attaccante del Milan, infatti, è stato uno dei migliori giocatori ucraini di sempre, insieme all’altro pallone d’oro Oleg Blochin, anche lui ct dell’Ucraina (nel biennio 2011-2012). Sheva è alla guida della Nazionale dal 2016, dopo che Fomenko non è riuscito a passare il primo turno nell’Europeo francese. Fallita la qualificazione a Russia 2018, l’Ucraina ha staccato il pass per Euro 2020, vincendo il gruppo B davanti a Portogallo e Serbia. Un bel biglietto da visita, in un girone non impossibile. La star della squadra è l’attaccante Andriy Yarmolenko, autore di 38 gol in Nazionale e desideroso di riscatto, dopo essere stato impiegato poco nel West Ham. Da tenere d’occhio il giovane Cyhankov della Dinamo Kiev, ma soprattutto il trequartista Ruslan Malinovskyi, autore di una grande seconda parte di stagione con l’Atalanta: per lui l’Europeo potrebbe rappresentare la consacrazione a livello internazionale.
Girone A
GIRONE A Italia Turchia Svizzera Galles
GIRONE B Danimarca Finlandia Belgio Russia
GIRONE C Olanda Ucraina Austria Macedonia
FASE ELIMINATORIA Prima Giornata VEN
SAB
DOM
LUN
Seconda Giornata MAR
ore 21.00
ore 15.00
MER
GIO
VEN
Terza Gi SAB
DOM
ore 21.00
ore 18.00
ore 18.00
ore 21.00
LUN
. PIETROBURGO ore 15.00
ore 18.00
ore 21.00
ore 18.00
ore 21.00
ore 21.00
ore 21.00
ore 18.00
ore 18.00
ore 15.00
ore 18.00
ore 21.00
ore 18.00
ore 15.00 Stadio de la Cartuja
ore 21.00
ore 18.00
ore 15.00
SIVIGLIA
ore 15.00
ore 21.00
ore 21.00
ore 21.00
ore 18.00
ore 18.00
ore 15.00
GIRONE D Inghilterra Croazia Rep. Ceca Scozia
GIRONE E Spagna Svezia Polonia Slovacchia
GIRONE F Portogallo Francia Germania Ungheria
IL CALENDARIO
iornata MAR
MER
26/06 ore 18.00
2A - 2B Amsterdam
03/07 ore 18.00 Baku
27/06 ore 18.00
1C - 3D/E/F Budapest
07/07 ore 21.00 Londra
ore 18.00
29/06 ore 18.00
1D - 2F
S.Pietroburgo
03/07 ore 21 .00 Roma
29/06 ore 21.00
1E-3A/B/C/D
FINALE
Glasgow
11 LUGLIO ore 21.00 28/06 ore 18.00
2D - 2E
Copenhagen
ore 21.00
02/07 ore 18.00
Wembley, Londra
S.Pietroburgo 28/06 ore 21.00
1F - 3A/B/C
ore 21.00
06/07 ore 21.00
Bucarest
Londra ore 18.00
26/06 ore 21.00
1A - 2C Londra
ore 21.00
Monaco 27/06 ore 21.00
ore 21.00
02/07 ore 21.00
1 B-3A/D/E/F Siviglia
GRUPPO C
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AUSTRIA E MACEDONIA, SERVE UN’IMPRESA PER PASSARE IL TURNO AUSTRIA Per una Nazionale ai margini da tanto tempo, il solo partecipare è motivo di soddisfazione. L’Austria, infatti, non gioca un Mondiale dal 1998 e agli Europei si è qualificata solo due volte: nel 2008 perché uno dei due Paesi organizzatori e stavolta, grazie al secondo posto nel girone G, alle spalle della Polonia. In sei partite agli Europei, ha raccolto solo due pareggi e potrebbe essere la volta buona per ottenere il primo successo. Il ct è il tedesco di origine italiana Franco Foda (dall’inizio del 2018), che ha trascorso gran parte della sua carriera da allenatore allo Sturm Graz, vincendo il campionato e la Coppa d’Austria, mentre non sono tanti i giocatori di grande livello. Su tutti, il difensore del Bayern Monaco, David Alaba che è sicuramente un valore aggiunto in difesa, mentre in attacco l’Austria si affida al 32enne Marko Arnautovic, tre presenze nell’In-
Alaba (AUSTRIA)
ter nella stagione del triplete ed ora in forza ai cinesi del Shangai Port. A centrocampo spazio a Christoph Baumgartner, 21enne di valore dell’Hoffenheim, diventato un punto fermo della selezione di Foda. Forse un po’ poco per fare tanta strada in questo Europeo.
Pandev (MACEDONIA DEL NORD)
MACEDONIA DEL NORD È davvero un bel sogno per una nazione di poco più di 2 milioni di abitanti, che non avrebbe mai osato pensare di staccare il pass per un Europeo. Eppure, l’impresa si è materializzata grazie alla nuova formula delle qualificazioni, legate alla Nations League, che ha permesso ai macedoni di competere con avversari del loro livello: Kosovo e Georgia, battuta nel match decisivo. Un bel premio per il ct Igor Angelovski, arrivato nell’ottobre 2015 dopo due anni vincenti alla guida del Rabotnicki, ma soprattutto per il veterano Goran Pandev, che a quasi 38 anni è ancora protagonista nel Genoa, dopo stagioni importanti nelle file di Lazio, Inter e Napoli. In Nazionale ha uno score di 155 presenze e 28 gol e da capitano può coronare il suo sogno di giocare una grande manifestazione. Altro giocatore importante è Elif Elmas (21 anni) centrocampista del Napoli e destinato a ricevere il testimone da Pandev come uomo simbolo della Macedonia. Difficile pensare al passaggio del turno dei balcanici, che comunque ce la metteranno tutta per fare almeno bella figura.
Girone A
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INGHILTERRA-CROAZIA, GRANDE RIVINCITA DEL MONDIALE 2018 INGHILTERRA Dopo un buon Mondiale (4º posto), anche se con qualche rimpianto per come è maturata la sconfitta con la Croazia, l’Inghilterra vuole riscattare Euro 2016, quando subì l’onta dell’eliminazione agli ottavi dalla matricola Islanda. Il ct è ancora Gareth Southgate, che ha un conto aperto con gli Europei: nel 1996, con un suo errore dal dischetto, decretò l’eliminazione degli inglesi nella semifinale con la Germania giocata a Wembley. Il giocatore simbolo resta Harry Kane, re dei cannonieri a Russia 2018 e sempre spietato in area di rigore, sia in Nazionale (ha realizzato 12 reti nelle qualificazioni) che nel Tottenham. Ma Southgate si attende molto anche da Jadon Sancho, 21 anni protagonista di un’ottima stagione con il Borussia Dormund e degno erede di Wayne Rooney. L’Inghilterra, che agli Europei ha raggiunto al massimo le semifinali (nel 1968 e appunto nel 1996), è come sempre nel novero delle favorite, anche perché ha collezionato 43 risultati utili consecutivi, prima dell’ininfluente sconfitta con la Repubblica Ceca.
del ritorno ad alti livelli del milanista Rebic, mentre l’uomo nuovo è l’attaccante esterno Josip Brekalo (23 anni), dotato di velocità e tecnica, mostrate in questa stagione con il Wolfsburg. Naturalmente, il ct si affida anche ad altri veterani come Perisic (Inter) e Badelj (Genoa) e alla
verve di Pasalic, mostrata più volte con la maglia dell’Atalanta. Sarà interessante la sfida con l’Inghilterra, rivincita della semifinale di tre anni fa in Russia. Ricordiamo che la Croazia vanta come miglior risultato agli Europei i quarti di finale, raggiunti due volte (1996 e nel 2008). Kane (INGHILTERRA)
CROAZIA La Nazionale di maggior talento dei Balcani, ha finalmente raggiunto un grande risultato (2ª a Russia 2018), mentre agli Europei anche nel 2016 è stata prematuramente eliminata (0-1 con il Portogallo). Il ct è Zlatko Dalic, che ha preso il posto di Ante Cacic nel 2017 e ancora una volta si affida a Luka Modric, Pallone d’oro 2018, che a 35 anni suonati ha stabilito il record di presenze in Nazionale e resta un giocatore imprescindibile per il centrocampo croato, ben spalleggiato dall’interista Brozovic. In attacco, Dalic può rallegrarsi
Modric (CROAZIA)
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BENTORNATA SCOZIA, ASSENTE DAGLI EUROPEI DEL 1996 SCOZIA Bentornata Tartan Army. Era dal 1996 che gli scozzesi non si qualificavano agli Europei, mentre l’ultima partecipazione iridata è datata 1998. E il cammino per ottenere il pass per Euro 2020 è stato a dir poco tortuo-
so, con due successi negli spareggi ottenuti ai calci di rigore (prima con Israele e poi a Belgrado con la Serbia, sicuramente più accreditata per qualificarsi alla rassegna continentale). Per la Scozia esserci è già un successo, anche perché la rosa a disposizione del ct Steve Clarke non è
McGinn (SCOZIA)
certo paragonabile a quella degli anni ’70, il periodo migliore del calcio scozzese. L’ex giocatore del Chelsea, che ha iniziato la carriera da allenatore come vice di Ruud Gullit al Newcastle nel 1998, è stato scelto nel maggio del 2019 dopo i buoni risultati con il Kilmarnock e si affida a un trascinatore come John McGinn, giocatore a tutto campo, mentre la sorpresa potrebbe essere l’attaccante Lyndon Dykes (del Qpr), australiano di nascita, ma che ha preferito giocare per la Scozia, che sicuramente dovrà compiere un’impresa per accedere agli ottavi di finale.
RepUBBLICA CECA
Darida (REPUBBLICA CECA)
Come la Scozia, la rappresentativa ceca è lontana dai tempi migliori, quando nel 1976 (allora Cecoslovacchia) trionfò in Europa, mentre nel 1996 arrivò in finale, persa solo al golden gol con la Germania. L’ultimo risultato di rilievo è stato la semifinale raggiunta a Euro 2004 e persa di misura con la sorpresa Grecia, poi vincitrice del trofeo. Senza più talenti come Nedved, Poborsky e Rosicky, emergere è diventato difficile e aver staccato il pass per Euro 2020 è già un grande risultato per la squadra del ct Jaroslav Silhavy, da giocatore detentore del record di presenze nel massimo campionato ceco (465). Il giocatore di spicco è Vladimír Darida, centrocampista a tutto campo dell’Hertha Berlin, tra i protagonisti della sorprendente vittoria contro l’Inghilterra e molto atteso è anche Tomas Soucek, miglior giocatore ceco nella stagione 2018-19 e tra le colonne del West Ham. Quindi, poche individualità e tanta sostanza per tentare di sovvertire il pronostico in questo girone. Una curiosità: da quando si è separata dalla Slovacchia, la Repubblica Ceca si è sempre qualificata per gli Europei (sette volte di fila).
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L’anno del Centenario 1921-2021 EVENTI
SPORTIVI 12 E 13 GIUGNO IX “TROFEO BISSOLATI” DI NUOTO 19 GIUGNO FESTA DELL’ATLETA 10 LUGLIO “LA NOTTURNA DI CREMONA” GARA NAZIONALE DI BOCCE + MOSTRA DEDICATA AL CENTENARIO DEL SETTORE BOCCE AGOSTO MOSTRA MULTIMEDIALE DEDICATA AL LIBRO DI ROBERTO CACCIALANZA DAL 21 AGOSTO TORNEO NAZIONALE DI TENNIS AL 5 SETTEMBRE “ASSICURAZIONI GENERALI DI RONCA ANGELO” 2A CATEGORIA OPEN 25 SETTEMBRE CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI VOGA IN PIEDI 750 9 OTTOBRE MOSTRA FOTOGRAFICA DEDICATA AL CENTENARIO DEL SETTORE CANOA 10 OTTOBRE GARA SHORT MARATHON E CANOA GIOVANI 28 NOVEMBRE GARA REGIONALE DI CANOTTAGGIO INDOOR ROWING
EVENTI
RICREATIVI 19 GIUGNO “UOMINI CELESTI” CONCERTO LIVE TRIBUTO A LUCIO BATTISTI 26 GIUGNO “IL CENTENARIO DEI BAMBINI” IN COLLABORAZIONE CON “IL CARROZZONE DEGLI ARTISTI” NEL POMERIGGIO LABORATORIO TEATRALE DI 40 BIMBI E RAGAZZI CHE PARTECIPERANNO ALLO ORE 20.30 SPETTACOLO SERALE IN PIAZZETTA “ESPRIMI UN DESIDERIO” 3 LUGLIO “SERATA FAMIGLIE” – GIRO PIZZA + SPECIAL BABY DANCE + MAGO LEO 17 LUGLIO NOTTE ROSA CON “ALEA BAND” TRIBUTO ALLE VOCI FEMMINILI DELLA CANZONE ITALIANA E STRANIERA 24 LUGLIO NOTTE BIANCA SOCIETÀ ILLUMINATA E APERTA FINO ALLE ORE 2,00 + CONCERTO LIVE DI CARMEN GIORDANO + DJ SET DAGLI ANNI ‘60 AD OGGI 31 LUGLIO “MANUEL COMELLI SHOW” 7 AGOSTO “MILLENIUM TRIO” – MUSICA ITALIANA LIVE DAGLI ANNI ‘60 AD OGGI 14 AGOSTO “DISKORARIO LIVE BAND” 15 AGOSTO “DIEGO FAVAGROSSA” CONCERTO LIVE 21 AGOSTO MUSICA D’ASCOLTO CON PIERO GUARAGNI 28 AGOSTO “AZOTO LIQUIDO” CONCERTO LIVE TRIBUTO A VASCO ROSSI TUTTE LE SERATE SARANNO PRECEDUTE DALLA BABY DANCE “SPORTING LIFE”
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LA SPAGNA TORNA A SOGNARE SENZA GIOCATORI DEL REAL SPAGNA Come potevano le Furie Rosse fare meglio di un Mondiale e due Europei vinti dal 2008 al 2012. Era praticamente impossibile non avere una flessione, senza più giocatori del calibro di Iniesta, Xavi, Piqué, Villa e Fernando Torres, solo per citarne alcuni. Già nel 2014 è arrivata l’eliminazione al primo turno nel Mondiale brasiliano, mentre a Euro 2016 (per mano dell’Italia) e a Russia 2018 (contro la Nazionale di casa), la Spagna è stata estromessa agli ottavi. Ora, rinfrancata dall’accesso alla final four di Nations League, gli iberici puntano a fare molta strada in un Europeo per la prima volta itinerante. Alla guida è tornato Luis Enrique, dopo aver lasciato per alcuni mesi del 2020 a causa di gravi problemi personali, che a sorpresa ha escluso il capitano Sergio Ramos, uno degli ultimi reduci dai trionfi con Del Bosque (insieme a Busquets e Jordi Alba), fermato dai tanti problemi fisici. Fa un certo effetto notare che non vi sia neppure un giocatore del Real Madrid tra Forsberg (SVEZIA) (SVEZI A)
Busquets e Gerard Moreno (SPAGNA)
i convocati. Il sorvegliato speciale delle difese avversarie è Gerard Moreno (attaccante del Villareal), giocatore sul quale punta molto il ct. Tra i convocati, ci sono anche gli “italiani” Fabian Ruiz (Napoli) e Morata (Juventus). Insomma, non sarà più la dominatrice di un decennio fa, ma la Spagna sarà un avversario ostico per tutti.
SVEZIA C’è anche la firma del ct Janne Andersson nella rinascita della Nazionale scandinava, che dopo due eliminazioni ai Mondiali, ha strappato all’Italia il pass per Russia 2018, dove ha raggiunto un lusinghiero quarto di finale, perso con l’Inghilterra. Quindi, non sorprende la qualificazione a Euro 2020, che doveva rappresentare il grande ritorno in maglia gialloblu di Zlatan Ibrahimovic dopo 5 anni e assente in Russia non senza polemiche. Ibra ha poi fatto pace con il ct, ma l’infortunio patito contro la Juventus, gli impedisce di giocare il suo quinto Europeo in carriera. Un vero peccato, perché nel Milan ha dimostrato di essere ancora un trascinatore e un esempio per i compagni di squadra. Andersson si affida, quindi, al portiere Robin Olsen (Everton), al giovane attaccante Alexander Isak (21 anni della Real Sociedad), al centrocampista offensivo Emil Forsberg del Lipsia e giocatore svedese di maggior talento (a parte Ibra) e agli “italiani” Ekdal (Sampdoria), Svanberg (Bologna) e Kulusevski (Juventus). La Svezia non è sicuramente quotata, ma guai a sottovalutarla.
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CON LA SCARPA D‘ORO, LA POLONIA PENSA IN GRANDE POLONIA Ai polacchi brucia ancora l’eliminazione nei quarti a Euro 2016 ai rigori con il Portogallo, perché in quell’edizione i biancorossi potevano fare ancora più strada. Ora ci riprovano, dopo il fallimentare Mondiale russo, malgrado un reparto offensivo di prim’ordine. Il ct Paulo Sousa (ex giocatore di Juventus e Inter ed ex tecnico della Fiorentina), che ha sostituito Jerzy Brzeczek lo scorso gennaio, dispone infatti del centravanti più forte in circolazione, quel Robert Lewandowski che nel 2020 ha vinto la Champions con il Bayern Monaco, mentre quest’anno si è aggiudicato senza rivali la Scarpa d’oro. Al suo fianco, Paulo Sousa dovrebbe schierare Arkadiusz Milik, finalmente non tormentato dagli infortuni e approdato al Marsiglia per giocare con continuità, dopo essere finito ai margini nel Napoli. Ma la Polonia vanta giocatori di livello internazionale anche negli altri reparti: in porta il titolare è lo juventino Szczesny, in difesa il leader è il veterano Glik (del Benevento), mentre a centrocampo la qualità sarà garantita da Zielinski (del Napoli). Dopo aver passato il primo turno, la Polonia potrebbe diventare una mina vagante nella fase ad eliminazione diretta.
il perno del centrocampo e a dargli una mano ci sono il giovane Tomas Suslov (19 anni), cresciuto nel vivaio del Tatran Prešov e messisi in mostra nel Groningen in Olanda, Stanislav Lobotka del Napoli e Juraj Kucka del Parma. In difesa, invece, il leader indiscusso è Milan Skriniar, campione d’Italia con l’Inter. Molti Lewandowski (POLONIA)
SLOVACCHIA Una Nazionale che evoca tristi ricordi all’Italia, che da campione del mondo venne eliminata nel 2010 in Sudafrica proprio dagli slovacchi. Allora in campo c’era già Marek Hamsik (ex Napoli), che alle soglie dei 34 anni ha lasciato la Cina per giocare nel Goteborg ed essere a disposizione del ct Stefan Tarkovic, scelto solo lo scorso dicembre al posto di Pavel Hapal. Hamsik dovrebbe essere ancora una volta
Skriniar (SLOVACCHIA)
convocati sono sconosciuti al grande pubblico, ma le avversarie farebbero bene a non sottovalutare una Nazionale che comunque nel 2016 ha raggiunto gli ottavi (persi con la Germania) e che ha staccato il pass per questo Europeo dopo aver eliminato, sempre ai rigori, l’Eire e l’Irlanda del Nord.
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PER IL PORTOGALLO DI CR7 SARÀ DURA DIFENDERE IL TITOLO UNGHERIA
Szoboszlai (UNGHERIA) (UNGHERIA)
Dopo i fasti di un passato molto lontano, l’Ungheria ha vissuto un lungo periodo di crisi, interrotto nel 2016 con il raggiungimento degli ottavi di finale dell’Europeo, persi nettamente con il Belgio. Ora i magiari hanno concesso il bis, sotto la guida dell’italiano Marco Rossi, ex difensore di Brescia e Sampdoria, tornato ct dell’Ungheria nel 2018, dopo averla già allenata in precedenza per quattro anni. Il giocatore più importante è il centrale difensivo Willi Orban del Lipsia, molto pericoloso in fase offensiva, tanto da risultare il miglior marcatore (con 3 gol) durante le qualificazioni, concluse positivamente negli spareggi con Bulgaria (battuta 3-1) e Islanda (superata 2-1). Altro elemento importante della rosa è il giovane trequartista Dominik Szoboszlai del Salisburgo (20 anni), autore del gol decisivo per la qualificazione contro gli islandesi. Gli altri componenti della rosa sono senza pedigree internazionale, ma hanno una gran voglia di mettersi in mostra. Sono datati i migliori risultati degli ungheresi: secondo posto ai Mondiali nel 1938 e nel 1950, terzo e quarto posto agli Europei nel 1964 e nel 1972.
Cristiano Ronaldo (PORTOGALLO)
PORTOGALLO Se ai Mondiali sono arrivati solo due piazzamenti (3º posto nel 1966 e 4º nel 2006), in campo Europeo i lusitani sono da anni protagonisti: dal 1996 al 2016 hanno collezionato un successo (5 anni fa), un secondo posto nel 2004 e due semifinali (nel 2000 e nel 2012), oltre a quella raggiunta nel 1984. I campioni in carica e detentori anche della Nations League sono quindi tra i più attesi, grazie un gruppo collaudato e diretto dal 2014 da Fernando Santos, ex difensore e allenatore in carriera delle tre gran-
di del Portogallo, prima di dirigere la Grecia dal 2010 al 2014. Naturalmente il simbolo dei lusitani è Cristiano Ronaldo, che malgrado i 36 anni e le oltre 170 presenze (e più di 100 gol), non salta mai una convocazione con la propria Nazionale. Ma per far strada a Euro 2020, servirà anche l’apporto dei compagni più talentuosi, a partire da João Félix (21 anni), attaccante dalla tecnica sopraffina e
protagonista nella Liga con l’Atletico Madrid, dopo gli esordi con il Benfica. Punti di forza sono anche i laterali Cancelo e Ruben Dias (del Manchester City), mentre a centrocampo l’elemento di spicco è Bruno Fernandes del Manchester United. In attacco, il ct Santos ha valide alternative, come Diogo Jota del Liverpool e André Silva, ex Milan e ora all’Eintracht Francoforte.
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FRANCIA-GERMANIA, UNA SFIDA TRA DUE GRANDI FAVORITE FRANCIA Il ct Didier Deschamps, alla guida dei Bleus dal 2012, insegue un traguardo storico: fare l’accoppiata Europeo-Mondiale sia da giocatore (vinti nel 1998 e nel 2000 da capitano), sia da allenatore. Da ct c’è andato già vicino, perché a Euro 2016 è stato piegato solo in finale dal Portogallo, mentre ha alzato la coppa a Russia 2018. Ed ora parte con i favori del pronostico in questo Europeo, grazie a giocatori di grande talento, a partire dagli attaccanti Antoine Griezmann e Kylian Mbappé, in grado di far male a tutte le difese avversarie. In più, Deschamps ritrova Karin Benzema (dopo un’assenza di quasi 5 anni), che con Coman e Giroud forma il reparto offensivo più forte dell‘Europeo. Anche gli altri reparti sono di qualità: in difesa spiccano Varane e Lenglet, mentre a centrocampo ci sono elementi del valore di Kanté, Pogba e Tolisso. Tra i convocati, ha trovato posto lo juventino Rabiot, mentre a sorpresa è stato escluso il milanista Theo Hernandez, malgrado la grande stagione in rossonero. Un’esclu-
Mbappé ((FRANCIA) FRANCIA)
sione che la dice lunga sul valore della rosa dei transalpini, che cercano il tris continentale come Germania e Spagna.
GERMANIA Dopo 12 anni di successi, la Germania di Joachim Löw ha fallito completamente a Russia 2018 (eliminazione al primo turno per la prima volta nella Gnabry (GERMANIA)
sua storia ai Mondiali) e non meglio sono andate le partecipazioni alla Nations League. Addirittura, il ko interno nelle qualificazioni ai Mondiali 2022 con la Macedonia, ha rischiato un divorzio anticipato con il ct, visto che Löw ha già annunciato di lasciare la Nazionale dopo Euro 2020 (verrà sostituito da Flick, ex Bayern). Poi, però la Federazione tedesca ha deciso di non fare rivoluzioni poco prima di una grande competizione, che malgrado tutto vede la selezione teutonica tra le favorite. Visto il clima che si respira in patria, il ct ha fatto marcia indietro, convocando di nuovo i due campioni del mondo nel 2014, il difensore Mats Hummels e il jolly offensivo Thomas Müller, messi alla porta dopo il Mondiale russo. Gli altri due veterani sono il portiere Neuer e il centrocampista Kroos, mentre i giovani di talento sono gli attaccanti Gnabry, Havertz, Sané e Werner. A centrocampo spiccano Goretzka, Gündogan e Kimmich, mentre sulla fascia sinistra giostrerà l’atalantino Gosens, diventato uno dei migliori nel suo ruolo. Attenzione, quindi, a dare per morti i tedeschi, che difficilmente steccano due competizioni di fila.
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