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Premio Foodinsider alle migliori mense scolastiche: Cremona ancora al top

A Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, si è tenuto mercoledì scorso il Summit della mensa scolastica, sana, sostenibile e opportunità per il Paese, un’occasione per fare il punto sul “mangiare a scuola” e per premiare le mense più virtuose secondo l’Osservatorio di Foodinsider.

L’evento è stato aperto dall’intervento dell’onorevole Angelo Rossi, Consigliere e delegato del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha introdotto il valore della mensa scolastica per la salute, l’ambiente e l’economia del nostro Paese.

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«Il nostro intento è stato quello di evidenziare i driver del cambiamento, l’impatto sul territorio e sulla comunità - ha dichiarato la presidente di Foodinsider, Claudia Paltrinieri - e di sottolineare i legami tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 e la buona mensa». Sul tema è intervenuto il moderatore del Summit, Fiorino Iantorno, Direttore del Santa Chiara Lab, Centro dell’Università di Siena, che si occupa da tempo di agrifood e di Sustainable Development Goals (SDGs).

Nel corso dell’evento sono stati premiati 11 Comuni, che si sono distinti per le loro scelte virtuose. Per la categoria delle “Mensa TOP”, Franco Berrino, medico ed

Istruzione

epidemiologo, ha consegnato il riconoscimento agli assessori e ai sindaci dei Comuni più virtuosi per la proposta di menù sani e vari: Fano, Parma e Cremona. Il Comune di Cremona ha ottenuto questo prestigioso riconoscimento con la seguente motivazione: “Da quando è entrato in classifica il Comune di Cremona si è sempre posizionato ai vertici. Il suo menù è tra quelli che meglio coniuga l’attenzione per la salute con la qualità gastronomica dei piatti. Propone una delle più ampie varietà di cereali (pasta, riso, miglio, farro, orzo, polenta, quinoa) e una altrettanto ampia varietà di pesce (platessa, trota, totani, merluzzo, halibut). Introduce la frutta secca nelle ricette, utilizza le fave, e ha una grande attenzione alla ga-

“SIAMO QUI PER SUPPORTARTI”: LA SOLIDARIETÀ CORRE TRA I BANCHI DI SCUOLA

Nessuna vicenda a tinte forti, nessun dramma, nessun gesto eclatante, niente di impegnativo, insomma: per una volta, può essere bello limitarsi a raccontare una storia a lieto fine, dai contorni teneri e delicati. Una compagna sola ed in difficoltà sta male in classe ed i compagni le mostrano vicinanza e solidarietà straordinarie. Il fatto è successo nei giorni scorsi, in una quarta dell’indirizzo Sanità ed Assistenza sociale dell’IIS “L. Einaudi”. Un giorno normale, come normale, se non addirittura ordinario, può apparire il fatto scatenante, in chi respira quotidianamente la vita scolastica, dove “incidenti” del genere non sono infrequenti. Ad essere eccezionale sono state la risonanza, la reazione, che l’evento ha prodotto nel cuore dei compagni. Gli alunni, un po’ scossi per l’accaduto, si sono scattati una foto di gruppo con la prof. di Francese Francesca Savoini, hanno scritto un pensiero affettuoso ed hanno scelto uno di loro, Simone, per recapitare il tutto alla giovane, in osservazione all’ospedale. Il messaggio appare semplice e carico d’amore: “Ti vogliamo ricordare che siamo qui per supportarti e per stare con te sempre, per qualsiasi tua esigenza. Ti auguriamo di riprenderti in fretta, perché ti desideriamo presto con noi”. E la notizia dov’è? «Sta proprio qui, nella sensibilità di diciassette adolescenti» spiega la docente, che aggiunge: «Gli alunni mi hanno commossa. È bello poter segnalare l’umanità e l’altruismo anche in una ge- stronomia dei piatti con l’obiettivo di educare il gusto dei bambini ad alimentarsi con cibo sano ma anche buono: risotto taleggio e pere, finocchi e arance, insalata e mele, lasagne, zucca piselli e robiola, risotto zucca e mandorle. Ha un approccio educativo evidente anche nel proporre la frutta a metà mattina ed è l’unica realtà che propone due menù standard di cui uno senza carne, che eccelle per la qualità della proposta gastronomica: orzotto mele e frutta secca, risotto con zafferano, pinoli e uvetta, lasagne rustiche di carasau, bocconcini di tofu, pasta risottata broccoli e ricotta. nerazione spesso alla ribalta delle cronache, per comportamenti improntati sulla negatività, sul bullismo e sulla violenza».

Il Summit della mensa scolastica ha voluto presentare e promuovere la ristorazione scolastica innovativa e moderna e superare l’idea che la mensa deve solo saziare. Per questo, il premio Foodinsider è andato ai Comuni che hanno mense capaci di trovare soluzioni sostenibili, sviluppare un’economia locale attenta all’ambiente, produrre ricchezza e lavoro e, al contempo, restituire dignità e competenza ai cuochi, così da educare il palato dei bambini intorno a cibo autentico, sano e locale. L’evento è stato organizzato da Foodinsider, Osservatorio sulle mense scolastiche, che ogni anno monitora lo stato del servizio di ristorazione scolastica per identificare modelli virtuosi.

Il 4 marzo 1923 in Unione Sovietica le cose vanno malissimo e qualcuno si chiede se “Saremo capaci di resistere con la nostra produzione di piccoli e piccolissimi contadini, e nel nostro stato attuale di rovina”.

Queste parole non sono scritte da un oppositore del regime bolscevico, ma dal suo capo Lenin (pseudonimo di Vladimir Il’ič Ul’janov). Anche più impressionante è il fatto che queste stesse parole non siano pronunciate privatamente o in una riunione di partito a porte chiuse. Questa frase appare infatti nell’articolo “Meglio meno, ma meglio”, l’ultimo scritto di Lenin pubblicato sulla “Pravda” (l’organo del Comitato centrale del Partito comunista) il 4 marzo 1923, cioè esattamente 100 anni fa.

Ecco la citazione integrale: “Saremo capaci di resistere con la nostra produzione di piccoli e piccolissimi contadini, e nel nostro stato attuale di rovina, fino a quando i paesi capitalisti dell’Europa occidentale avranno compiuto il loro primo passo verso il socialismo?”.

Lenin è malato, e questo è l’ultimo articolo che è in grado di pubblicare prima della scomparsa.

In quegli ultimi mesi crepuscolari si consuma una lotta drammatica tra lui e Stalin. Sono entrambi “grandi russi”, e se il primo è disposto a concedere forme di autonomia alle etnie non russe all’interno del “centralismo democratico”, il secondo è un georgiano che è anche più centralizzatore. Stalin teme infatti perfino le apparenze di autonomia che Lenin è disposto a concedere. Come georgiano, conosce la potenza del nazionalismo separatista non solo tra i “suoi” tre milioni di georgiani, ma anche tra i 40 milioni di ucraini dell’Urss. Su questo e su altri problemi l’aspro dissidio tra Lenin e Stalin si è aperto fin dal dicembre del 1922, quando la salute del primo si era ulteriormente aggravata. Eppure, proprio il 30 dicembre, nasce l’Unione Sovietica (che cesserà di esistere il 26 dicembre 1991).

UNO STATO FATISCENTE

“Meglio meno, ma meglio” tocca due problemi diversi: la disastrosa situazione interna e quella esterna, non meno difficile. Per quanto attiene al primo problema, Lenin parla della assolutamente deplorevole disorganizzazione dello Stato, che è causata da fatti storici e da materiale umano scadente. Lenin si vanta di aver abbattuto il capitalismo in Russia e di averlo so-

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