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Il connubio pittura-musica da oggi in mostra
Il Museo Diotti di Casalmaggiore inaugura oggi la mostra dal titolo “Musica musa”, personale della pittrice Chiara Renza Federici. La mostra è interamente ispirata a temi musicali, proponendo una trentina di opere che cercano di trasporre la scrittura musicale in scrittura pittorica, come spiega l’autrice stessa: «Con in testa la musica, la mano sceglie colori e forme, mescola, assembla e ricrea, immagina spartiti visivi, paesaggi musicali. Le vibrazioni sonore diventano moduli dipinti, in un tentativo forse impossibile di trasformare il suono in immagine, l’ascolto in visione». Musica significa “arte delle muse”, le deità che presiedevano alle diverse arti nel mondo classico; Il termine musica deriva dal greco antico “mousiké” cui è sottinteso il termine “tèchné” ovvero opera d’arte. Un significato che quindi non si riferiva alla sola arte dei suoni, ma si allargava ad una nozione più ampia che abbracciava anche altre arti come, ad esempio, la poesia e la danza. Ma la musica diventa essa stessa musa, quando è ispiratrice di un’altra arte, quando fa nascere poesia, danza o guida l’arte pittorica, una musa potente e feconda che fa scegliere alla mano colori e forme. “Pittura e musica arti sorelle”: connubio essenziale dell’opera di molti artisti, praticanti di musica, che hanno cercato di tradurre le vibrazioni del suono in segno forma-colore. E la musica è da sempre presente nel percorso artistico di Chiara Renza Federici, fin dall’infanzia, quando si recava dai suoi vicini Margherita e Mario Federici, per le lezioni di pianoforte prima e di chitarra classica poi. In seguito incontra anche il canto entrando come contralto a far parte del Coro Estudiantina di Casalmaggiore, diretto dal maestro Donato Morselli. Ma sarà l’arte sorella della musica, la pittura, a diventare la sua passione preminente. Inizia a dipingere dall’adolescenza, proseguendo nel solco degli avi paterni e materni, artigiani-artisti, amanti della musica e del canto. Predilige la pittura ad acqua su carta, il disegno e il collage. Affascinata dalla pittura del ’400, guarda e studia soprattutto i movimenti della prima metà del ’900. La sua ricerca prova a rendere in immagine-colore i mondi interiori, è interessata dall’azione pittorica come rivelatrice dell’invisibile, dei misteriosi codici dell’anima. La mostra, a cura di Valter Rosa, con didascalie di Vittorio Rizzi, presenta anche alcuni brani tratti dal video “La Creazione su musica” di F.J. Haydn, realizzato da Chiara R. Federici per l’esecuzione del concerto tenutosi il 6 gennaio 2007 nella Chiesa di San Francesco di Casalmaggiore e interpretato dal Coro Estudiantina. Il Coro interverrà in occasione dell’inaugurazione della mostra, oggi alle 16.30. Un momento musicale segnerà anche la conclusione della mostra: per domenica 2 aprile alle 17 è, infatti, previsto un intervento dell’Ensemble Salieri diretto dal maestro Fabio Fava.
MICROFESTIVAL DI TEATRO E MUSICA ANTICA: CAMBIA IL PRIMO SPETTACOLO
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Domani è in programma il primo appuntamento della 9ª edizione del Microfestival di Teatro e Musica Antica (primavera-estate), ciclo di quattro appuntamenti che si terranno negli accoglienti spazi del Museo della civiltà contadina “Il Cambonino vecchio” (in viale Cambonino 22). La rassegna è organizzata dal Comune di Cremona in collaborazione con Auser Unipop e Acli Turismo e con la direzione artistica di Roberto Cascio. A causa dell’indisposizione di un artista viene modificata la programmazione del primo appuntamento: viene anticipato a domani alle 17, infatti, il concerto “Vivaldi, Vivaldi, Vivaldi. Concerto e Sonate”. Saranno eseguiti la Sonata in Re minore RV 49 per flauto traversiere e basso continuo, il Concerto in Fa maggiore RV 96 per vio- lino, flauto traversiere, fagotto (violoncello) e basso continuo, la Sonata in Sol minore RV 28 per violino e basso continuo, la Sonata in Sol maggiore RV 806 per flauto dolce e basso continuo, e il Concerto in Re maggiore RV 84 per flauto traversiere, violino e basso continuo. In questa occasione, i solisti Antonio Lorenzoni (flauto) e Gilberto Ceranto (violino) saranno accompagnati da Anna Mosconi (violoncello) e Roberto Cascio (liuto) che eseguiranno il basso continuo.
L’intermezzo in tre atti “Palandrana vecchia Vedova e Zamberlucco Giovine da Bravo” di Antonio Scarlatti (nella foto), in programma domani, sarà proposto il 6 maggio alle ore 17. È consigliata la prenotazione telefonando al numero 0372407768 o inviando una mail all’indirizzo museo.storianaturale@comune.cremona.it
Consigli In Libreria
I Mercanti Della Verit Nel Libro Di Jill Abramson
Negli ultimi quindici anni (il primo iPhone fu lanciato nel 2007), l’informazione è stata una dei settori più stravolti dalla rivoluzione digitale: il crollo verticale di costi, la proliferazione dei canali mediali, i nuovi supporti tecnologici, le nostre abitudini di lettura delle notizie, ecc. Uno dei problemi maggiori è stata la perdita di autorevolezza del giornalismo e, benché sia tutt’ora rilevante, la discussione sull’imminente morte della carta stampata ha fatto perdere di vista la questione veramente centrale: la qualità dell'informazione. Per cominciare a sbrogliare questa intricata ma- tassa è utile leggere un libro pubblicato da Sellerio, “Mercanti di verità. Il business delle notizie e la grande guerra dell’informazione”. L’autrice è una giornalista di lungo corso, Jill Abramson, la prima donna a ricoprire l’incarico di direttrice esecutiva del New York Times. E proprio sul prestigioso quotidiano newyorkese e sul rivale Washington Post, da un lato, nonché sui concorrenti digitali Vice e BuzzFeed, dall’altro lato, ruota il libro: due modelli di giornalismo a confronto, fondato il primo sull’affidabilità e sull’approfondimento; il secondo, sulla logica del clic, dell’effetto wow e della viralità dei social network; al centro, la questione fondamentale degli introiti e il muro sacro che, per un certo giornalismo, dovrebbe sempre dividere l’informazione dalla pubblicità. L’inchiesta di Abramson - voluminosa ma dalla scrittura rapida, come nel miglior stile anglosassone - è impastata di fatti e persone, arricchita da dettagli icastici e che non indugia nelle interpretazioni sociologiche o filosofiche: semplicemente, non le servono. La prospettiva del volume è evidentemente quella degli Stati Uniti, inaggirabile osservat orio per guardare anche al nostro futuro.
In Breve
Concerto Di Meta Al Via I Rimborsi
Come già comunicato, lo spettacolo di Ermal Meta previsto il 18 marzo al Teatro Ponchielli è stato annullato. È possibile richiedere il rimborso dei biglietti entro il 21 marzo presso il circuito di vendita utilizzato in fase di acquisto. Gli spettatori che hanno acquistato i biglietti in prevendita possono ottenerne il rimborso rivolgendosi presso il punto vendita, o il circuito di prevendita, in cui è stato effettuato l’acquisto. Per informazioni: 0372-022001 (Teatro Ponchielli).
Massimo Recalcati Al Ponchielli Talk
Ritorna “Ponchielli Talk”, lo spazio di scoperta e approfondimento con personalità del mondo della cultura. Mercoledì 8 marzo (ore 21), sul palco del Ponchielli salirà il professor Massimo Recalcati che affronterà il tema “Lutti e nostalgia”. La sala maggiore del teatro come l’aula di una scuola per riflettere su temi del nostro tempo. I biglietti sono in vendita alla biglietteria del teatro nei consueti orari di apertura (lunedì-venerdì ore 10-18, sabato 10-13).
SCATTI DI LINO BISSA ESPOSTI ALL’ERIDANO
DI FEDERICO PANI I locali dell’Associazione Culturale Eridano di Cremona (in via Tribunali 8), ospitano fino al 31 marzo la mostra di Lino Bissa dal titolo “Emozioni fotografiche”. Nato a Casalbuttano nel 1946, dopo aver frequentato vari corsi, è fotografo dal 1986. Dal 1985 al 1997 è stato iscritto al gruppo fotografico Adafa di Cremona e dal 1991 al 1999 è stato collaboratore della rivista “New Agw”. Dal 1991 ad oggi ha effettuato centinaia di proiezioni musicate ed in dissolvenza trattando vari temi in centri culturali e in scuole, ha esposto in decine di mostre fotografiche ed ha effettuato corsi.
Si stanno per concludere i lavori che la comunità dei liutai cremonesi sta conducendo per definire, storicamente e filologicamente, il metodo di costruzione degli strumenti ad arco messo a punto, a partire dalla metà del Cinquecento a Cremona e tramandato, attraverso varie vicissitudini, fino ai giorni nostri.
Stanno Per Concludersi I Lavori Della Comunit Dei Liutai Cremonesi
Gli incontri, guidati dal maestro Bruce Carlson insieme al conservatore delle collezioni del Museo del Violino, Fausto Cacciatori, si sviluppano intorno a due momenti: un inquadramento di contesto e l’analisi di strumenti e reperti conservati presso il Museo del Violino. Il primo affronta lo studio degli avvenimenti storici che caratterizzano il periodo in cui gli strumenti vennero costruiti e la vita di ogni liutaio preso in esame, per meglio comprendere le sfumature culturali e, di riflesso, le esigenze di mercato che caratterizzarono i periodi nei quali operarono i grandi maestri. L’analisi dettagliata degli strumenti e dei reperti, poi, consente di comprendere più profondamente le tecniche costruttive e le peculiarità che – nel loro insieme –caratterizzano il metodo cremonese e lo diversificano da altri metodi e stili costruttivi. I lavori finora condotti hanno preso in esame le primissime produzioni liutarie a partire da Andrea Amati, fino all’attività di Carlo Bergonzi, che chiude il Settecento e la stagione d’oro, dopo la