Il popolo 17 dicembre 2015

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OPERE DI MISERICORDIA Dar da bere agli assetati: i pozzi

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Idee regalo: le grappe di Silvano d’Orba

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Il Signore invade il nostro buio con la sua luce SANTO NATALE 2015 Il Vescovo Monsignor Vittorio Viola: “Così si rivela la misericordia del Padre”

I

Scuola piemontese sec. XVI, Natività di Gesù, Villaromagnano, Chiesa di San Michele Arcangelo (particolare)

FELICI & TAGGATI

di MATTEO COLOMBO

Come sopravvivere ai cenoni delle feste

Eccovi un regalo di Natale di quelli utili, ovvero: mini corso di sopravvivenza ai cenoni delle feste. 1. Assicuratevi che tra i commensali non ci sia nessuno che abbia un debito in denaro con un altro. Al terzo bicchiere litigherebbero. 2. Se le due zie non si possono sopportare, invitatele in giorni differenti. 3. Non aspettate il cenone per rinfacciare a un amico una pessima uscita su FB sul vostro conto. A tavola niente social network. 4. Non parlate di eredità con parenti che non vedete mai. A meno che non vogliate liberarvene per sempre. 5. Informatevi prima di chiedere alla cuginetta se è incinta: è solo ingrassata, colpa delle abbuffate del periodo. 6. Che non vi venga in mente di fare discorsi di politica al taglio del panettone: ormai il tasso alcolico sarà troppo alto. 7. Se proprio desiderate essere spiritosi, usate due vecchie battute che non deludono mai: “mia mamma a Natale faceva il tacchino: pessima imitazione” e “a Natale sono tutti più buoni, disse il cannibale”. 8. Non nascondetevi in bagno a prendervi una pausa, qualcuno griderebbe subito: “Occupato?”. 9. Non avventuratevi in dialoghi sulle nuove tecnologie con vostro nipote di 4 anni: ne sa più di voi e vi sentireste vecchi. 10. Se andrete a dormire col mal di testa, non maledite in @MatteoColomboqb Natale. A quel punto il peggio sarà passato.

l silenzio della campagna di Betlemme interrotto solo da qualche debole belato, alcuni pastori che vegliano nella notte: l’irruzione della luce della gloria del cielo in questa scena così terrena non poteva non sorprendere il cuore dei pastori. Anzi, il loro è un vero spavento: vengono presi – dice l’evangelista Luca (2,9) – da grande timore al punto che la prima parola dell’angelo cerca di rassicurarli: Non temete. Che cosa è venuto a fare l’angelo del Signore a quest’ora della notte nella campagna di Betlemme? L’angelo porta sempre un annuncio: è venuto ad annunciare una grande gioia, per tutti: la nascita del Salvatore, Cristo Signore. Il segno è un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. Non saprei dire se la bellezza del concerto angelico che invade la notte dei pastori sia stata per loro rassicurante, ammaliati dal fascino della bellezza celeste, o se abbia aggiunto stupore a stupore. Ma ormai la gioia è entrata nei loro cuori e nel momento in cui tutto torna silenzio e belati e buio e parole umane, non possono far altro che dirsi: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». E così vanno al buio della notte che ormai non sarà mai più il buio di prima, perché i loro passi sono illuminati dalla lampada della parola che l’angelo ha acceso nei loro cuori. Vanno per vedere la Parola che è il contenuto delle parole dell’angelo. Alle loro spalle la luce della gloria del cielo e le armonie della musica divina, davanti a loro il compimento di quanto annunciato. Certo, la distanza sembrerebbe incolmabile: dal cielo alla terra, dalla straordinarietà delle schiere celesti apparse nella notte, alla umanissima normalità – per quanto sublime – della nascita di un bambino. Ma ormai è una via percorribile, perché è esattamente la stessa via che il Signore, Dio del cielo, ha voluto percorrere per raggiungerci su questa terra. E così i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro (Lc 2,20). Questo, dunque, è accaduto e di questo ci viene dato di fare esperienza nella celebrazione del Santo Natale. Il Signore invade il nostro buio con lo splendore della sua gloria, armonizza il suono dei nostri pianti nella melodia della musica celeste, illumina il nostro cammino con la luce umanissima della sua incarnazione: è così che si rivela a noi la misericordia del Padre, non come un attributo astratto del nome di Dio, ma come una realtà visibile e sperimentabile nel corpo offerto di Gesù. In questo tempo santo del Giubileo della misericordia, auguro a tutti un santo Natale. Vi benedico + Vittorio

INIZIATO IL GIUBILEO IN DIOCESI DAVANTI A CENTINAIA DI FEDELI

Il Vescovo ha aperto la “nostra” Porta Santa

“È questa la porta del Signore. Per essa entrano i giusti. Apritemi le porte della giustizia…”. Risuonano chiare e forti le invocazioni di Mons. Vittorio Viola. E poi silenzio. La porta laterale della Cattedrale diventa Porta della Misericordia di questo Giubileo e così viene spalancata dalle mani del Vescovo. Applauso. E poi ancora silenzio. Il più assoluto. Mons. Viola s’inginocchia sulla soglia. Mostra il Vangelo e ancora acclama con voce tonante: “Io sono la porta, dice il Signore”. È questa l’immagine simbolo della giornata di domenica 13 dicembre 2015, quando è iniziato per la nostra diocesi di Tortona il Giubileo. Baldi alle pagine 2 e 3


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VITA DELLA DIOCESI

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Giovedì 17 dicembre 2015

Giubileo in Diocesi, Domenica 13 dicembre, Tortona Davanti a centinaia di fedeli che gremivano la piazza

Il Vescovo ha aperto la Porta Santa TORTONA - “È questa la porta del Signore. Per essa entrano i giusti. Apritemi le porte della giustizia…”. Risuonano chiare e forti le invocazioni di Mons. Vittorio Viola. E poi silenzio. La porta laterale della Cattedrale diventa Porta della Misericordia di questo Giubileo e così, abbellita e ornata, viene spalancata dalle mani del Vescovo. Applauso. E poi ancora silenzio. Il più assoluto. Mons. Viola s’inginocchia sulla soglia. Mostra il Vangelo e ancora acclama con voce tonante: “Io sono la porta, dice il Signore”. È questa l’immagine simbolo della storica giornata di domenica 13 dicembre 2015, quando nel corso di una solenne e suggestiva liturgia è iniziato per la nostra diocesi di Tortona il Giubileo. Il ritrovo alle 16 nella chiesa di Santa Maria Canale porta con sé già le caratteristiche dell’eccezionalità. Molti sono i fedeli dentro e fuori la chiesa per questa celebrazione stazionale di introduzione. L’inno giubilare “Misericordes sicut Pater” è il canto d’inizio con il quale solista (don Paolo Padrini) e assemblea accolgono l’ingresso di Mons. Vittorio Viola. Dopo il saluto è lui stesso a rivolgersi ai fedeli per illustrare il significato del momento che stiamo vivendo: “In comunione con la Chiesa universale, questa celebrazione inaugura solennemente l’Anno Santo per la nostra Chiesa diocesana, preludio per una profonda esperienza di grazia e di riconciliazione.

Ascolteremo con gioia il Vangelo della misericordia, che Cristo Signore, agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, sempre fa risuonare in mezzo agli uomini invitandoci a gioire per il suo amore annunciato instancabilmente ad ogni creatura”. Il diacono proclama quindi il Vangelo: sono le parabole della misericordia del capitolo quindici. Al breve momento di silenzio fa seguito, da parte del cancelliere, mons. Mario Balladore, la lettura dell’inizio della Bolla di indizione del Giubileo. Il canto delle Litanie dei Santi segna l’avvio della processio-

ne verso la Cattedrale. La piazza Duomo è gremita come non mai. Compiuti i riti di apertura, il Vescovo, solo e per primo, varca la porta e si pone accanto al fonte battesimale per la memoria del Battesimo; dopo aver recitato un’orazione sull’acqua, asperge se stesso, i sacerdoti concelebranti e quindi tutti i fedeli che devotamente passano attraverso la porta ormai spalancata. Quando tutti sono entrati, percorrendo la navata centrale sale in presbiterio per la celebrazione Eucaristica, accompagnato dal canto d’ingresso della corale della Cattedrale, con

all’organo don Luigi Bernini. La liturgia è quella propria della Terza Domenica di Avvento e dopo la proclamazione del vangelo il Vescovo tiene l’omelia: “Era commovente – esordisce – vedervi entrare attraverso la porta santa della misericordia e lasciarvi aspergere da quell’acqua dalla quale tutti noi siamo rinati, diventando un corpo solo, il Suo: la Chiesa, radunata nella gioia in questa terza domenica di Avvento, all’inizio di questo tempo straordinario di grazia che è il Giubileo della misericordia”. Continua commentando il Vangelo: “Ci parla di

una folla radunata attorno alla predicazione di Giovanni Battista: una predicazione forte, a tratti dura, spesso ruvida, per come lui parla con chiarezza senza temere nessuno, volendo dire parole di verità. Ma nonostante il modo forte con cui Giovanni prepara la via al Signore, oramai presente. Attorno a Giovanni tutta l’umanità è come si muovesse. Una parola che ha toccato il cuore e che è entrata nella vita delle persone e ha smosso dall’interno; che è andata a riaccendere quel desiderio di vita e di vita piena, che noi tante volte

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

soffochiamo: il nostro peccato, le nostre infinite distrazioni, le nostre infinite confusioni. Ma dentro di noi c’è un bisogno di vita e di vita piena. Tutte le categorie di persone si avvicinano a lui con una domanda precisa. Che cosa dobbiamo fare? E Giovanni risponde con parole semplici, alla portata di ciascuno, molto vicine alle situazioni che ciascuno vive e sempre indicando nella giustizia la cosa da fare: condividere, aprire il cuore, non opprimere, liberare. Gesti alla loro portata. Questo desiderio di conversione chiede di poter essere vissuto in concretezza, in gesti concreti ed essenziali”. Con tono vibrante passa quindi ad applicare il messaggio evangelico a tutti i presenti: “Perché siamo qui questa sera? Ma noi che cosa siamo venuti a fare? Perché siamo qui? Che cosa ci raduna? Che cosa abbiamo nel cuore? Quale parola ci ha raggiunto se non questa parola diretta, forte, semplice e profonda che è Misericordia, di cui il nostro cuore ha bisogno nel profondo, parola che ci ha raggiunto attraverso quel Giovanni Battista, che il Signore ha dato alla sua Chiesa, papa Francesco, per continuare a tenere acceso nel nostro cuore il desiderio di Dio e il bisogno del suo amore, che troppo spesso noi soffochiamo, con il nostro peccato, con tutte quelle agitazioni che ci distolgono dall’essenziale.

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VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 17 dicembre 2015

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L’Agenda del Vescovo

Il Vescovo Mons. Vittorio Viola esprime quotidianamente la vicinanza alla sua Diocesi attraverso numerosi incontri pubblici, nonché attraverso la disponibilità per udienze private. Ogni settimana vi aggiorneremo su questi momenti. 21 dicembre ore 14.30, Varzi, Visita Ospedale e S. Messa ore 18.30, Stradella, Associazione Polisportiva Oratorio Stradella (Apos) 22 dicembre ore 11, Tortona, Istituto Diocesano Sostentamento Clero ore 16, Novi Ligure, S. Messa Croce Rossa boccone di misericordia. […]. È questa la misericordia che ci ha radunati attorno all’altare e ci invita a passare dalla porta di misericordia, risvegliando quel desiderio profondo di conversione. In questo Giubileo è come se il mondo intero fosse messo a bagno nella misericordia. E che cosa accadrebbe se noi cominciassimo a vivere questo amore: cambierebbero le nostre relazioni. Che cosa dobbiamo fare? Gesù risponde: amatevi come vi ho amato io. Amatevi della stessa qualità di amore. Come cambierebbe tutto se noi vivessimo questa qualità di amore”. Terminata l’omelia la professione di fede in forma battesimale fa

risuonare la Cattedrale del triplice “credo” che abbiamo ricevuto nel battesimo, mentre durante la processione offertoriale vengono portati assieme al pane e al vino per la celebrazione anche alcuni doni per i poveri; significativamente un cesto in doni in natura è presentato da un fratello detenuto. La liturgia, con la solennità che le è propria, prosegue nel modo consueto. Concelebranti principali il Vicario generale della Diocesi Mons. Pier Giorgio Pruzzi e il Vicario generale dell’opera di Don Orione don Achille Morabito. Prima della benedizione finale, il canto della “Salve Regina” invita a rivolgere il pensiero alla Madre della

Misericordia: la Vergine Maria, perché la dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo anno santo a riscoprire la tenerezza di Dio. Si è fatta sera quando, termina la storica celebrazione e, auspicando che questo tempo di grazia entri veramente nella vita, si ripensa a quanto detto dal Vescovo e germinano buoni pensieri, fra cui quello suggerito nell’omelia di ritrovarsi fra un anno per “raccontarsi che cosa ha lasciato nella nostra vita questo giubileo. Questo vogliamo vivere. Una misericordia incarnata per farci la vita nuova”. Con oggi c’è stato un buon inizio; il resto poi chissà verrà... Claudio Baldi (foto: Bloise, Cassano)

23 dicembre ore 15.30, Tortona, Officine Graziano 24 dicembre ore 14.30, Voghera, Casa Circondariale ore 24, Tortona, Cattedrale, S. Messa nella notte di Natale 25 dicembre ore 10.30, Tortona, Cattedrale, Messa del giorno di Natale ore 17, Tortona, Basilica Santuario della Guardia, S. Messa Per le udienze con il Vescovo si prega di contattare la Segreteria Vescovile (tel. 0131.816635).

Il calendario degli impegni può subire variazioni.

Notizie diocesane

È bastato aver sentito questa parola detta con una dolcezza e una tenerezza infinita per sentirci tutti raggiunti da questa parola. Noi abbiamo scoperto nel nostro profondo questo bisogno. Misericordia che per noi è il volto del padre, di cui abbiamo bisogno per vivere. [...]. E siamo stati raggiunti da questo amore e abbiamo scoperto che il nostro peccato non ha potuto soffocare l’amore di Dio. L’amore di Dio viene prima e Dio rimane stabile nel suo amore per noi che continua a mostrarsi e ad essere presente nei suoi gesti di misericordia consegnati alla Chiesa, che sono i sacramenti, l’Eucarestia che stiamo celebrando e che fra poco riceveremo come un

VENERDI’ 18 DICEMBRE/TORTONA, CATTEDRALE

Veglia di preghiera per i giovani

Venerdì 18 dicembre, alle ore 21, in Cattedrale a Tortona, il Vescovo Mons. Vittorio Viola presiederà la Vegli di preghiera in vista del Natale organizzata per tutti i giovani della Diocesi. DOMENICA 20 DICEMBRE/TORTONA, SEMINARIO

Incontro mensile per i Diaconi

Domenica 20 dicembre, presso il Seminario di Tortona, alle ore 16, si terrà l’incontro mensile per i Diaconi Permaenenti condotto dal Vescovo. DAL 3 AL 5 GENNAIO 2016/BRUSSON, CASA ALPINA

Campo scuola per gli adulti di AC Da domenica 3 gennaio a martedì 5 gennaio 2016, a Brusson, nella Casa Alpina “La Montanara”, si svolgerà il Campo Scuola Adulti di Azione Cattolica sul tema “Abiterai la terra – Laudato sii’, da Francesco a Francesco”. Il programma sarà il seguente: domenica 3 gennaio ore 12, accoglienza ore 17, presentazione focus group lunedì 4 gennaio ore 10, intervento di Mons. Vittorio Viola ore 17, assemblea di approfondimento martedì 5 gennaio ore 10, intervento del prof. Luciano Valle ore 17, assemblea di approfondimento. La quota di partecipazione per l’intero periodo (dal pranzo del 3 gennaio alla colazione del 6 gennaio) è di euro 130 per aderenti AC e familiari, di euro 150 per non aderenti AC, per i ragazzi delle scuole medie è di euro 90, per quelli delle scuole elementari è di euro 80 e per i bambini inferiori a 6 anni è di euro 40. Per informazioni e iscrizioni contattare la Segreteria di Azione Cattolica (mail: azcatttortona@libero.it; tel. e fax 0131-861868).

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PRIMO PIANO

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Giovedì 17 dicembre 2015

Le “Opere di Misericordia” del Maestro di Alkmaar, realizzate per la chiesa di San Lorenzo ad Alkmaar, Paesi Bassi

LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE - PUNTATA 3 Dare da bere agli assetati

Costruiamo nuovi pozzi. Il nostro aiuto all’Africa

Quello dell’accesso all’acqua è un problema che colpisce ancora oggi milioni di uomini e donne nel mondo. La mancanza di acqua richiama alla nostra attenzione la situazione catastrofica di tanti paesi africani, dove piove sempre meno e dove le sabbie del deserto avanzano inesorabili. Senza acqua non si può vivere, non si può coltivare, è impossibile l’igiene, la prevenzione e anche la cura delle malattie. “Dar da bere agli assetati”. È un invito rivolto a tutti. Ai governi delle nazioni ricche, alla Chiesa, a ciascuno di noi. Ad un impegno concreto e solidale, unito al dovere di non sprecare – iniziando dal nostro uso quotidiano – un bene tanto prezioso quale è l’acqua.

Il Gruppo Amici di Amref: da Broni al Kenya Il progetto delle Benedettine in Guinea Bissau

BRONI - Da Broni al Kenya per vincere il problema dell’acqua e della sete. Nella cittadina oltrepadana da anni è presente il Gruppo Amici di Amref (African Medical and Research Foundation), un sodalizio dinamico che grazie all’attività di una ventina di volontari e di tanti amici “sostenitori” organizza numerosi eventi per porre all’attenzione della comunità i problemi, ma anche le bellezze, del grande continente africano. E tra i problemi che affliggono l’Africa un posto di rilievo lo occupa senza dubblio la mancanza di acqua. I progetti idrici di Amref sono suddivisi tra Kenya, Uganda e Tanzania. Amref Italia lavora principalmente in Kenya. La soluzione sul lungo periodo per il settore idrico non prevede soltanto l’incremento di acqua disponibile, ma anche e soprattutto una sua gestione adeguata e sostenibile. Non si tratta quindi di un generico “fare” a beneficio di quelle comunità locali, ma un impegno concreto per metterle in condizione di “fare

da sole”. È principalmente una questione di cultura e di formazione quella che sta alla base di ogni attività di Amref. Non un semplice “assistenzialismo” dunque. Le comunità locali sono, infatti, coinvolte non solo nell’individuazione delle zone più adatte per la creazione di nuovi pozzi o sorgenti, ma anche nei lavori di scavatura e per il recupero dei materiali necessari. La formazione di un comitato tecnico locale e la realizzazione di corsi di educazione sanitaria e ambientale aperti a tutti gli abitanti del villaggio e nelle scuole, fanno parte integrante di ogni progetto idrico di Amref. Completati i corsi, alcune delle persone formate sono in grado a loro volta di istruire altri membri della comunità. Il Gruppo Amref di Broni ha finanziato fino ad oggi sei pozzi. Ogni pozzo “dà da bere” a circa 300 persone oltre ad essere utilizzato per la coltivazione della terra e per dissetare gli animali. Inoltre, il gruppo bronese ha reso possibile la costruzione di due cisterne per l’acqua

presso due scuole. Una di queste è la scuola primaria Bandari che si trova nel distretto di Bamba in Kenya con 652 studenti e 10 insegnanti, a servizio di una serie di villaggi in cui vivono oltre 11.000 persone. “Nel 2014 – raccontano due volontarie di Broni – abbiamo fatto un viaggio in Kenya dove abbiamo visitato alcuni dei pozzi che abbiamo finanziato. Si è trattato di un’esperienza emozionante che ci ha molto motivato. Il pozzo Iuani è stato il primo che abbiamo visitato. Qui alcuni ci hanno spiegato come hanno formato altre persone e poi come le stesse hanno lavorato per costruire il pozzo e abbiamo toccato con mano come tutti siano molto orgogliosi del ‘loro pozzo’. Abbiamo capito come l’acqua abbia cambiato la vita delle donne e come la coltivazione degli orti (di cui sono orgogliosissime) ha permesso loro di vendere i prodotti e conseguentemente di poter mandare i figli a scuola e di poter accudire alla casa e alla famiglia con più serenità, non dovendo più fare molta strada per procurarsi l’acqua. In un altro villaggio, Mavetini, abbiamo visitato il secondo pozzo. Anche qui le donne ci hanno accolto con meravigliosi canti, ci hanno mostrato le loro coltivazioni tra cui splendidi manghi e alberi di papaia. Una donna referente del villaggio ha infine recitato una preghiera di ringraziamento per l’acqua”. Marco Rezzani

TORTONA - A tutti sarà capitato, certamente, almeno una volta, di provare un’arsura della gola tale da desiderare quanto prima un sorso d’acqua fresca. E quando è stato possibile dissetarsi, è stato un autentico ristoro. E se qualcuno ci ha servito un bel bicchiere di acqua fresca ci ha fatto una grande cortesia. Dare dunque da bere agli assetati costituisce una buona azione: un’opera di misericordia classificata nel Vangelo. Oggi non è difficile dissetarci; lo facciamo in tanti modi, anche molte volte al giorno, con la possibilità di scelta tra una pluralità di bevande messe a disposizione dal mercato consumistico. Purtroppo non è così in tante parti del mondo. La disponibilità di un bene importante e necessario qual è l’acqua non è alla portata di tutti. Molti popoli soffrono la sete con tutti i problemi che ne derivano, e l’approvvigionamento dell’acqua è davvero un problema serio.

In alcuni villaggi dell’Africa, ad esempio, le donne percorrono vari chilometri di sentieri per procurarsi l’acqua necessaria per dar da bere a tutta la famiglia, per cucinare i cibi, per un minimo di igiene. Nelle drammatiche circostanze di calamità, le benemerite associazioni di volontariato si affrettano a distribuire bottiglie d’acqua. Dunque l’acqua è un bene vitale, essenziale. Senza acqua non si potrebbe vivere. Gli antichi filosofi e scienziati affermavano che l’acqua è il principio costitutivo (archè) di tutto il mondo. Nell’ottica religiosa si comprende perché l’atto di offrire da bere agli assetati è considerato azione di misericordia, cioè di attenzione ad un bisogno vitale, di condivisione, persino di compassione; un dovere morale nei confronti del prossimo. Ecco perché Gesù Cristo in persona assicura la ricompensa a chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua ad un assetato (Mt.10). Un gesto so-

lidaristico computato a merito nel giorno del giudizio. Allargando l’orizzonte all’impegno missionario della nostra diocesi piace dire che il Centro diocesano missionario ha sostenuto e sostiene attualmente alcuni progetti per la realizzazione dei pozzi in alcune missioni africane. Attualmente sta sostenendo la realizzazione di un pozzo molto profondo in Guinea Bissau, dove le suore Benedettine D.P. di Voghera stanno aprendo una nuova missione nella poverissima periferia della capitale. La realtà locale è caratterizzata da una drammatica siccità endemica perciò non è possibile organizzare qualsiasi attività di promozione umana (scuole, dispensari, distribuzione di alimentari, ecc.) senza l’assicurazione di una fonte d’acqua. Per questo le suore stanno realizzando un pozzo profondo 80 metri con grande impegno di costi. Per quella missione l’acqua sarà davvero una provvidenza. Dino Savio

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IL VANGELO DELLA DOMENICA

Giovedì 17 dicembre 2015

IL COMMENTO AL VANGELO (Lc 1,39-45)

20 Dicembre - IV DOMENICA DEL TEMPO DI AVVENTO

“Benedetto il frutto del tuo grembo” LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura Mi 5,1-4a

Salmo Responsoriale Sal 79 Seconda Lettura Eb 10,5-10 Vangelo Lc 1,39-45 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo

ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

LA MEDITAZIONE DEL VESCOVO MONS. VITTORIO VIOLA trascrizione dell’omelia sul Vangelo di domenica scorsa, trasmessa dal sito www.radiopnr.it

Accogliamo la grazia di questo tempo santo della msericordia Domenica 13 dicembre - III Domenica del Tempo di Avvento (Lc 3,10-18)

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Carissimi terza domenica di Avvento. Davvero “Domenica Gaudete” per tanti motivi. “Gaudete” (Rallegratevi) è il nome dato a questa terza domenica dalla prima parola della antifona di ingresso. Citazione della lettera ai Filippesi: “Rallegratavi nel Signore. Ve lo ripeto rallegratevi. Il signore è vicino”. Tanti motivi di gioia. Certo le feste del Natale ormai vicine, memoria della prima venuta che ci rende forti nell’attesa del suo ritorno, ma anche giorno nel quale nella nostra diocesi, come in tutte le diocesi del mondo, viene aperta la porta della Misericordia, luogo di grazia per questo tempo di grazia che è il Giubileo Straordinario della Misericordia. Ci viene incontro in questa domenica la figura di Giovanni il Battista che già da domenica scorsa, come in ogni Avvento, parla alla Chiesa. Dopo aver annunciato con toni forti l’urgenza della necessità di cambiare vita, Giovanni risponde a tante domande che, quanti hanno accolto questo invito alla conversione, rivolgono a lui. La domanda è una, fatta a seconda della condizione di vita di ciascuno, “che cosa dobbiamo fare?”

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E una domanda che punta alla concretezza. Il cuore dell’uomo sente il desiderio di un cambiamento di vita. Chi ha accolto la parola, anche se ruvida, forte, di Giovanni il Battista, l’ha accolta nel suo cuore e ha sentito il desiderio di un cambiamento di vita. Ora si tratta di realizzarlo, di muoversi per poterlo vivere, sperimentare. Giovanni ha dato un battesimo che è un segno di penitenza, che è come un’apertura del cuore a un cambiamento di vita e questa apertura del cuore deve diventare gesti concreti. Le indicazioni che Giovanni dà per ciascuno sono molte pratiche e sempre hanno un’attenzione particolare per i poveri, per gli ultimi, per una fraternità solidale, per un’attenzione alla giustizia. Anche noi vogliamo in questa domenica dire: “cosa dobbiamo fare?”. La porta della Misericordia che si apre è una porta che ci invita alla conversione, cioè a quel cambiamento radicale, intimo, profondo, di tutto noi stessi che ci rinnova da dentro, nei nostri pensieri, nelle nostre azioni, nelle parole che diciamo. Il Giubileo viene per que-

sto, per immergerci dentro la misericordia di Dio e farci sperimentare una novità di vita, concreta, nelle nostre scelte, nei nostri ragionamenti, nei nostri sentimenti, in tutto ciò che viviamo. Il cambiamento è intimo, profondo, radicale e dobbiamo disporci con questa docilità, di chi si lascia raggiungere dalla grazia, a voler vivere le conseguenze di questo dono. Che cosa dobbiamo fare? Ciascuno di noi dovrebbe avere nel cuore questa domanda, con il desiderio di poter fare gesti concreti di conversione. E’ questo il modo migliore per poter attendere il Signore, che viene, per essere trovati pronti. Accogliamo, quindi, questo invito di Giovanni il Battista, accogliamo la grazia di questo tempo santo che è il Giubileo Straordinario della Misericordia e lasciamoci lavorare dallo Spirito, in docilità, perché sia Lui a indicarci che cosa dobbiamo fare.

In preparazione al Natale sentiamo in tutta la loro profondità le parole di Elisabetta rivolte a Maria. La piccola Maria sente il grembo crescere, in quella poesia e magia che solo le donne, somiglianti a Dio, possono vivere. Il Verbo cresce dentro di lei e con la Parola fatta carne crescono anche i tentennamenti. Maria sale da Elisabetta: forse lei saprà darle una risposta definitiva, forse lei saprà dirle che sì, è tutto vero. E accade. Elisabetta riconosce la piccola Maria e capisce. La pagina di Luca è un capolavoro: l’incontro fra le due donne nel Vangelo è tutto un sussulto. Giovanni Battista riconosce il Messia dal grembo e scalcia; Elisabetta, anziana, vede imprevedibilmente realizzato il suo sogno di maternità e fa i complimenti alla piccola Maria. Lei, ancora scossa da quanto le è successo, comincia a cantare e a fare i complimenti a Dio che salva lei e noi. Nelle loro parole avvertiamo la tensione, lo stupore, l’inaudito che si realizza. È vero, allora: Dio ha scelto di venire, Dio si rende presente, Dio - il Dio d’Israele - è qui. E questo scatena la gioia, contagia, stupisce... “Beata te che hai creduto”. È il massimo che si può dire ad una ragazzina semplice, umile, povera, che ha avuto la ventura di parlare con gli angeli, lei che è un nulla, e che si è sentita dire che dovrà avere un figlio che sarà il Santo e figlio dell’Altissimo. “Beata te che hai creduto, Maria”. Non è facile credere! Non è cosi, Maria? Non è così anche per te? Non c’è fatica più grande sulla terra della fatica di credere, sperare, amare: tu lo sai. Beata te che mi aiuti a credere, beata te che hai avuto la forza di accettare tutto il mistero della Natività e di avere avuto il coraggio di prestare il tuo corpo ad un simile avvenimento che non ha limiti nella sua grandiosità e nella sua inverosimile piccolezza. Nell’incarnazione gli estremi si sono toccati e l’infinitamente lontano si è fatto l’infinitamente vicino, e l’infinitamente potente si è fatto l’infinitamente povero. Maria, capisci cosa hai fatto? Sei riuscita a star ferma sotto il peso di un mistero senza confini. Sei riuscita a non tremare davanti alla luce dell’Eterno che cercava il tuo ventre come casa per riscaldarsi. Sei riuscita a non morire di paura davanti al ghigno di Satana che ti diceva che era cosa impossibile che la trascendenza di Dio potesse incarnarsi nella sporcizia dell’umanità. Che coraggio, Maria! Solo la tua umiltà poteva aiutarti a sopportare simile urto di luce e di tenebra. Anche oggi “Beata” ogni persona che crede a Dio, al suo amore, alla sua opera di salvezza e rende testimonianza della propria fede. Beati anche noi quando crediamo! IL SANTO DELLA SETTIMANA a cura di Daniela Catalano

San John Stone

Come il santo della scorsa settimana, san John Roberts, anche San John Stone, che la Chiesa ricorda il 23 dicembre, appartiene alla schiera di 40 martiri inglesi che furono canonizzati da Paolo VI il 25 ottobre 1970. Quando il 3 novembre 1534 il parlamento inglese dichiarò il re il capo supremo della Chiesa in Inghilterra, furono molti i sacerdoti, i religiosi e i laici che non vollero giurare fedeltà al sovrano e continuarono a riconoscere il Papa come autorità suprema. Sull’inglese John Stone si hanno scarse notizie sulla vita e le testimonianze si hanno soltanto sul suo martirio. La sua vocazione si realizzò a Canterbury, nel convento degli Agostiniani. Maestro e dottore in teologia, ebbe grande notorietà come predicatore e fu nominato priore del convento di Droitwich, dove fu anche professore. Enrico IV, con grande probabilità, avrebbe voluto averlo complice nella questione del divorzio, questione che creò lo scisma fra la Chiesa di Roma e quella inglese. Inoltre la dittatura religiosa di Enrico VII non tollerò l’esistenza di ordini di frati mendicanti centralizzati a Roma, perciò iniziò a perseguitarli. Il suo ministro Cromwell, in particolare si accanì contro il monastero di Canterbury nel 1538. Incaricò un suo collaboratore, ai primi di dicembre di quell’anno, di partire per Canterbury. Il 13 dicembre giunse nella

città dove, oltre a trovarsi il convento agostiniano, si trovava anche quello dei Francescani. Si presentò al priore e alla comunità con una copia del formulario del decreto di soppressione e con la lettera di sottomissione al riconoscimento ufficiale di Enrico VII in qualità di Capo supremo della Chiesa d’Inghilterra. Molti si sottomisero per paura, ma P. John no, anzi. Sferrò un lungo attacco contro l’usurpazione del re. Fu arrestato e portato al cospetto del primo ministro Thomas Cromwell, per convincerlo ad aderire allo scisma. Ma nessuno riuscì a persuaderlo. Nei dodici mesi di prigione che seguirono alla sua cattura, di sua spontanea volontà volle aggiungere ulteriori penitenze alle numerose sofferenze che gli venivano inflitte. Fu condannato a morte e il 27 dicembre 1539 fu portato su una collina fuori delle mura, dove fu impiccato. Poi, secondo la barbara usanza del tempo, il suo corpo fu squartato e i resti furono fatti bollire in una caldaia. Dopo santa Rita è stato il secondo santo canonizzato dell’Ordine Agostiniano.


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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE A VOGHERA Duomo di Voghera (tel. 43532) ore 8,30-10-11,15 (sabato 17,30). S. Rocco (tel. 41206) ore 8-10,30-12-18 (sabato 18). S. Vittore (tel. 41677) ore 10,30-18 (sabato 18). Pombio (tel. 43688) ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18). S. Maria della Salute (tel. 41315) ore 8-10,30-18 (sabato 18). S. Pietro (tel. 41856) ore 8-10-11,15 (sabato 18). Resurrezione (tel. 44674) ore 10 (sabato 17). Santa Maria delle Grazie (tel. 47889) ore 7,309,30-11,30-18 (sabato 18). Medassino (tel. 640395) ore 11-17,30 (sabato 17,30). Torremenapa-ce (tel. 646108) ore 11. Campoferro ore 11. Oriolo (tel. 379578) ore 11. Carmine festivo 11,15.

Ospedale ore 17. Gerlina ore 9. San Sebastiano (rito bizantino ucraino) ore 14. San Giovanni (rito ortodosso rumeno) ore 10. Farmacie di turno aperte dal 17 al 23 dicembre 2015 Giovedì 17: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Venerdì 18: Moroni, P.zza Duomo, 35 - (tel. 0383 41429) Sabato 19: Lugano, Via Emilia, 168 - (tel. 0383 41428) Domenica 20: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Lunedì 21: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Martedì 22: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Mercoledì 23: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063)

Primato Quattro nuove aperture in un comune che ospita quindici attività

Casteggio diventa “paese dei ristoranti”

CASTEGGIO - Casteggio è diventato il comune oltrepadano della ristorazione grazie all’apertura di nuove attività che si vanno ad aggiungere alle tante esistenti. Un’offerta ampia in una realtà di 7 mila abitanti che va dalla pizzeria al ristorante creato per i palati più fini senza dimenticare le tante pizzerie già presenti da anni sul territorio. Una ristorazione che non conosce la crisi e che si completa grazie alla presenza delle cantine vitivinicole in grado di produrre vini di alta qualità. “Abbiamo incentivato la nascita di nuovi punti di ristoro puntando non solo sul vino, ma anche sulla valorizzazione dei prodotti tipici. – spiega il sindaco di Casteggio Lorenzo Callegari (nella foto) – Grazie alle nuove aperture si è ampliata l’offerta rivolta ai turisti amanti dell’enogastronomia”. Casteggio oggi offre una quindicina di locali tra ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismi. Nella suggesti-

va cornice della Certosa Cantù il giovane chef di Varzi Damiano Dorati ha aperto il 29 giugno l’Hosteria La Cave Cantù che sta riscuotendo un grande successo. “Abbiamo avuto una stagione estiva caratterizzata da tantissime presenze che sta proseguendo positivamente anche nel periodo autunnale. – afferma Damiano Dorati – Nel nostro locale ci sono una quarantina di coperti e la nostra cucina si caratterizza per la presenza di piatti della tradizione rivisitati in chiave più moderna e piatti di pesce. Siamo aperti tutte le sere tranne il martedì e la domenica anche a pranzo. I clienti arrivano da Alessandria, Piacenza, Pavia, Voghera e naturalmente da Casteggio. I nostri prezzi variano dai 50 ai 60 euro”. In via Rivietta ha invece aperto i battenti il 24 ottobre l’agriturismo La Cantabruna che si trova all’uscita di Casteggio in direzione Broni. “Dopo una ventina

di anni di esperienza nel campo della ristorazione ho deciso di dare vita ad un agriturismo all’interno dell’azienda agricola di famiglia che risale al 1800. – afferma Paolo Scanarotti – Noi cuciniamo soltanto piatti tipici dell’Oltrepò Pavese che vanno dal risotto con la pasta di salame ai salumi di nostra produzione. Oltre ai maiali alleviamo bovini che ci consentono di inserire nel menu carni di qualità, galline e capponi. Il prezzo del menù è di 25 euro bevande escluse e il locale ospita 20 coperti. Siamo aperti dal martedì alla domenica tutte le sere mentre il sabato e la domenica anche a pranzo”. Nel mese di maggio del 2014 Massimiliano Farina ha invece aperto con una nuova gestione il ristorante Santo Palato - Antica Osteria Mairano in via Teresio Bernini. “Il nostro menù ruota intorno alla preparazione sottovuoto a bassa temperatura delle carni.

Pesci e verdure e primi sono fatti in casa come del resto la stragrande maggioranza delle nostre portate. – spiega Farina – I prezzi si aggirano in media sulle 35 euro a persona e il nostro ristorante presenta 32 coperti. Siamo aperti tutti i giorni a pranzo e a cena tranne il lunedì. Molti dei nostri clienti arrivano da Milano”. A Casteggio hanno anche aperto recentemente il ristorante Fra’ Pellizza Osteria Conviviale in via Torino che presenta una cucina laziale e del centro Italia. Nuove aperture ma anche tanti ristoranti e agriturismi che da anni resistono alla crisi grazie ad una elevata qualità dei prodotti offerti con un giusto prezzo. Un esempio è l’agriturismo Cascina Angelina aperto nel 2007 tra le colline casteggiane in via Madonna 87. “Sinceramente non sentiamo la crisi, anzi vantiamo una clientela che arriva soprattutto dalla Provincia di Milano. – dice il titolare Giulio Cucchetti – Noi presentiamo un menù della tradizione pavese con portate che vanno dai ravioli di brasato alla frittura di maiale, lo stinco, frittate verdi, sformatini di zucca ecc… I prezzi variano dai 25 ai 30 euro con 30 coperti. Siamo aperti il venerdì, sabato e domenica, mezzogiorno e sera su prenotazione”. Mattia Tanzi

VOGHERA - Ha preso il via sabato 12 dicembre a Voghera il progetto permanente di donazione di cibo per animali in difficoltà realizzato da Coop ed Enpa, con il patrocinio dell’assessorato al volontariato, guidato da Simona Virgilio. E’

stato creato un punto di raccolta alimentare all’interno della Coop di viale Martiri della Libertà a Voghera. Con 100 chili di cibo raccolti l’iniziativa solidale rivolta agli amici a quattro zampe dimostra la grande solidarietà dei cittadini vogheresi.

L’iniziativa solidale per gli animali

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Giovedì 17 dicembre 2015

STRADELLA - VALLE STAFFORA

Edicole aperte domenica 20 dicembre 2015 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 20 dicembre 2015 (Turno G): AGIP, via Carlo Emanuele III 5; ERG, viale Martiri della Libertà 10.

VOGHERA - Presentato sabato alla cittadinanza

I 150 anni della Fondazione Adolescere raccontati in un libro

VOGHERA - Per la Fondazione Adolescere 150 anni di storia raccontati in un volume. Sabato mattina nella sede di viale Repubblica a Voghera, si è tenuta la presentazione del libro “C’era una volta l’Orfanotrofio C’è stato il Centro Sociale C’è oggi Adolescere” che espone la storia di questa grandissima Fondazione. Il testo è stato curato dal direttore della Fondazione Gianni Schiesaro. Il volume ripercorre, grazie ai diversi autori intervenuti, la storia di un vero e proprio patrimonio per la città iriense e l’intera provincia di Pavia. Questa realtà è nata nel 1869 come orfanotrofio dopo la devastazione e il clima di miseria lasciati dieci anni prima dalla battaglia di Montebello. La struttura venne poi realizzata dalla Cassa di Risparmio di Voghera che donò metà dei suoi utili allo stesso orfanotrofio. Oggi Adolescere è una Fondazione senza scopo di lucro che promuove e realizza interventi e servizi educativi e formativi con e per gli adolescenti e gli adulti. La filosofia e la cultura della Fondazione

Adolescere si basano su tre principi fondamentali: solidarietà, che è apprendimento della speranza e partecipazione e impegno alla propria realtà; laicità, perché è uno stile, un metodo personale ai valori dell’autonomia, del pluralismo e del dialogo; valorizzazione della professionalità relazionale. Alla festa hanno partecipato tra gli altri il sindaco di Voghera Carlo Barbieri, il presidente della Provincia di Pavia Daniele Bosone e tanti amministratori giunti da tutta la provincia di Pavia. “Tanta gente e tanti cittadini, alla presentazione del libro sulla storia della Fondazione Adolescere di Voghera. Grazie all’amico Gianni Schiesaro – ha detto il primo cittadino Carlo Barbieri – e grazie a tutti coloro che quotidianamente si occupano dei preziosi servizi forniti dalla Fondazione, che rappresentano un aiuto concreto per tanti vogheresi”. Il libro presentato sabato è acquistabile presso la libreria Ubik, la libreria Ticinum e la Libreria del Centro. m.t.


IL POPOLO

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Varzi Alla presenza dell’assessore regionale Fava sono state illustrate le strategie

Per il salame sarà l’anno della svolta VARZI - Il 2016 sarà l’anno della svolta per il salame Dop di Varzi che è stato il protagonista del convegno che si è svolto nel castello di Varzi alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava. “Daremo il via a dei corsi di formazione gratuiti rivolti a ristoratori ed esercenti della zona con lo scopo di approfondire la conoscenza dell’insaccato. – ha detto nel suo intervento il presidente del Consorzio Tutela del Salame di Varzi Dop Fabio Bergonzi – Inoltre, organizzeremo annualmente una festa dedicata al prodotto principe di queste valli con la visita ai salumifici della zona. Un evento che dovrà incentivare, attraverso la qualità del salame Dop, il turista a recarsi nel territorio appenninico”. La vera sfida sarà quella di sensibilizzare la maggior parte dei titolari di bar, ristoranti, agriturismi ad inserire nei menù la dicitura Salame di Varzi Dop. Una sfida non facile ma di certo fondamentale per far conoscere ai tanti turisti la qualità e la storia di questo prodotto che continua ad aumentare la produzione nonostante la crisi. Infatti, nel territorio della Dop che comprende 15 comuni, operano 12 produttori di cui 9 sono soci del Consorzio con 60 posti di lavoro e una pre-

visione ottimistica dal punto di vista della futura occupazione grazie anche all’ingresso del colosso industriale Beretta. La produzione ha avuto un incremento del 2.5% con 500 mila salami certificati rispetto ai 437 mila del 2014. Un dato in contro tendenza rispetto al consumo procapite di salumi che è in calo. L’assessore regionale Fava ha illustrato ai presenti la possibilità di accedere a dei bandi volti alla promozione dei prodotti tipici. Una promozione che per quanto riguarda il Salame di Varzi Dop sarà fondamentale per uscire dai confini locali. “Imprenditori e istituzioni sono chiamati a condividere un meccanismo di promozione che deve diventare si-

stema. – ha detto Fava – I territori si vendono con una modalità nuova che in realtà è antica, accompagnati da un percorso culturale economico e sociale, per cui i prodotti si identificano con i territori. Abbiamo portato questo messaggio a Expo – con il Consorzio Oltrepò Pavese – divenuto luogo simbolo del cibo di qualità in un sistema organizzato riconosciuto a livello internazionale. E’ la vera eredità, il dato politico è la reputazione, che abbiamo ottenuto, che va consolidata, con un meccanismo che pur riconoscendo la capacita delle imprese singole, riesca a metterle insieme per fare la promozione. Siamo in una fase di scelta per la pubblica amministrazione quella di apertura delle misure del

BRONI - La città di Broni si prepara al meglio per le festività di Natale, e lo fa riempiendosi di luci, colori ed iniziative. Anche quest’anno, infatti, le vie del centro sono state abbellite dalle luminarie natalizie. “L’Amministrazione comunale ringrazia i commercianti ed Ascom per l’impegno che hanno profuso, insieme alle associazioni locali, per illuminare la città durante tutto il periodo delle feste. – commenta l’assessore al Commercio Antonio Riviezzi – Da parte nostra, anche quest’anno abbiamo contribuito all’iniziativa fornendo supporto logistico e corrente elettrica gratuita”. “Menzione particolare va anche ai fioristi della città, che si sono adoperati nell’addobbare l’albero di Natale di piazza Garibaldi che farà da cornice alla pista di pattinaggio su ghiaccio che installeremo anche quest’anno in piazza per far divertire grandi e piccini” – continua Riviezzi.

La pista di pattinaggio, insieme al mercatino di Natale, fa parte delle iniziative natalizie organizzate dall’amministrazione comunale con il sostegno di alcuni sponsor per affiancare e dare risonanza a quelle organizzate dai Commercianti e dalla Parrocchia. “Sono molto soddisfatto della sinergia e dello spirito di collaborazione che si è rafforzato quest’anno tra enti, associazioni e commercianti, come testimoniano gli ottimi risultati ottenuti con la festa dello sport, la festa del volontariato, l’Oltrepò Wine Festi-val e in ultimo con la programmazione natalizia. – conclude l’assessore – L’auspicio è di continuare a lavorare tutti insieme anche l’anno prossimo rinsaldando questo legame di cooperazione, perché solo stando uniti, amministrazione comunale, associazioni, commercianti ed esercenti dei locali pubblici, si possono organizzare manifestazioni di buon livello”. m.r.

SANTA GIULETTA - La giunta provinciale ha deliberato l’erogazione di contributi economici ai comuni afferenti agli impianti della Società A2A Spa, che hanno implementato la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti. La cifra messa a disposizione è pari a 127.636 euro e corrisponde al 30% del contributo erogato alla Provincia di Pavia da A2A Ambiente s.p.a. Hanno ottenuto il contributo i comuni oltrepadani di Broni, Cigognola, Montescano, Pinarolo Po, Santa Giuletta e l’Unione Campospinoso e Albaredo Arnaboldi. Tale ripartizione è stata ottenuta sulla base di una cifra pari a euro 22,16 per tonnellata di Forsu raccolta, calcolata dividendo la cifra totale disponibile per i contributi (euro 127.636) per il quantitativo complessivo di Forsu raccolta da tali Comuni nell’anno 2014 (tonnellate 5758,70). “Ogni amministrazione ha il dovere di favorire la buona pratica e la diffusione

VOGHERA - Ritorna “Il Mulino In…cantato”, rassegna di canzoni inedite per bambini, organizzata con cadenza biennale dalla Chitarrorchestra “Città di Voghera”, diretta da Gianfranco Boffelli. La finale della tredicesima edizione è in programma il 21 maggio 2016, ma sono già in corso le selezioni degli aspiranti cantanti. Le audizioni, riservate ai

bambini fino a 12 anni, si sono svolte domenica 13 e tornano domenica 20 dicembre, dalle ore 9 alle ore 12 presso la sede della Chitarrorchestra in via Dante Alighieri, 7. I bambini interessati sono invitati a presentarsi negli orari sopra indicati. È consigliabile conoscere la sigla de “Il Mulino In…cantato”, reperibile sul sito (www.chitarrorchestra.it),

sulla pagina facebook e sul canale youtube della Chitarrorchestra Città di Voghera. Per informazioni è inoltre possibile contattare Gianfranco Boffelli (tel. 0383.49916). Si tratta di una delle manifestazioni canore che sta ottenendo un grande successoe una nutrita partecipazione di publico. Un evento che punta a rilanciare il talento musicale dei giovani della città.

Psr, con interventi a sostegno dei territorio per quanto riguarda la promozione. Azioni che si delineano con i Piani di sviluppo locale, concretizzati in passato con i Gal, oggi chiamati a rinnovarsi, convinti che quella promozione non sia stata efficace. E anche perché col Psr andiamo a finanziare di fatto attività che partono dai prodotti e non più solo dai territori. Come accaduto in Valtellina, dove la promozione territoriale è passata sui prodotti, con risultati prima inaspettati. Il turismo del cibo è la nuova frontiera: esiste dove c’è distintività. Ma serve un territorio bello. Il turista che si muove va alla ricerca di un prodotto distintivo, anche a prescindere dalla quantità in cui viene realizzato”. Nel corso del convegno sono intervenuti il sindaco di Varzi Gianfranco Alberti, il presidente della Fondazione Gal Oltrepò Alberto Vercesi, il presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese Michele Rossetti, il presidente della Provincia Daniele Bosone, l’assessore all’agricoltura della Comunità Montana Ivan Elfi, il giornalista e scrittore Giorgio Boatti e il giornalista Sandro Neri che ha moderato l’incontro. Mattia Tanzi

Giovedì 17 dicembre 2015 VOGHERA - La kermesse partirà con Babbo Natale

Un dicembre di eventi natalizi con la Croce Rossa locale

VOGHERA - Dicembre come sempre è ricco di manifestazioni in vista del Natale per C.R.I. Voghera. Si è partiti con una funzione che è ormai divenuta una tradizione per la grande famiglia di Croce Rossa: nel pomeriggio dell’8 dicembre don Vittorio Muzzin, della parrocchia di Don Orione a Voghera, ha officiato la Santa Messa in ricordo di benefattori, dipendenti e volontari vivi e defunti. Alla funzione hanno partecipato anche comuni cittadini, presso la sala riunioni del Comitato, in via Carlo Emanuele 22 a Voghera. In quella stessa sala, poi, sabato 19 dicembre dalle ore 15.30, saranno tanti i bimbi dei dipendenti e volontari C.R.I. in attesa dell’arrivo di Babbo Natale, con la slitta carica di doni: è la festa ufficiale a cui sono invitati tutti i soci, per un brindisi beneaugurale in vista del nuovo anno, accompagnato da musica e animazione. Inoltre, sabato 19 e domenica 20

dicembre i volontari partecipano con altre associazioni di volontariato in piazza Duomo ad un week-end di festa, con il supporto dei giovani per l’animazione e il truccabimbi. Ma la Croce Rossa punta molto anche al settore socio-assistenziale, per questo non si dimentica dei ragazzi diversamente abili e dei nonni in casa di riposo: il gruppo “La gioia di un sorriso” sarà presente per musica e animazione domenica 20 dalle ore 15 alla fondazione S. Germano di Varzi, lunedì 21 alle ore 10 a Villa Pallavicina dai ragazzi dell’Opera Don Guanella, mercoledì 23 alle ore 15 alla residenza assistenziale Riva del tempo di Rivanazzano Terme. I festeggiamenti si concluderanno sabato 16 gennaio alle ore 11 in Duomo a Voghera con la Santa Messa celebrata dal Vescovo emerito Mons. Martino Canessa, a cui farà seguito la benedizione del nuovo Centro Mobile di Rianimazione.

GODIASCO - A Godiasco, presso il museo di arte contemporanea (ex chiesa di San Siro e Santa Reparata) in piazza Cagnoni è possibile ammirare dal giorno di Natale e fino al 10 gennaio, tutti i giorni festivi e al sabato (dalle ore 15 alle ore 18, ingresso libero) una mostra di 60 diorami (presepi) per la contemplazione e meditazione del grande mistero del Natale del Signore, realizzati in stile palestinese dall’artista godiaschese Riccardo Bedaglia. Diorami che riproducono fedelmente episodi del Vangelo.

Oltre ai diorami in esposizione è possibile osservare i quadri del maestro Giovanni Novaresio e la raccolta dei tipi di legno e minerali della valle Staffora realizzati dal godiaschese Guido Percivati. Inoltre, nel museo di arte contemporanea Bedaglia espone anche dei veri capolavori in miniatura quali: la piazza Cagnoni di Godiasco, con la vicina ex chiesa vecchia e il palazzo Pedemonti, la Pieve di San Zaccaria, piazza Conciatore, piazza Aia, via della Cerchia e la caratteristica e piena di storia via del Molino.

ZAVATTARELLO - Il 24 e 26 dicembre nel borgo medievale “Su di Dentro” a Zavattarello, in provincia di Pavia, si terrà il presepe vivente nel borgo antico. L’appuntamento è per la sera della vigilia di Natale dalle ore 21.30 alle

ore 23.30. A seguire S. Messa nella chiesa di San Paolo con i figuranti in costume. La seconda rappresentazione è fissata nel pomeriggio di S. Stefano dalle 16.30 alle 19.00. In caso di pioggia l’evento verrà rinviato.

Feste di Natale a Broni I contributi per i rifiuti I diorami di Bedaglia

La rassegna il “Mulino In...Cantato”

della raccolta differenziata, e dare impulso al recupero di rifiuti organici. – dichiara Michele Bozzano (nella foto), assessore alle Politiche Ambientali della Provincia di Pavia – Le risorse messe a disposizione dei comuni vogliono proprio contribuire a migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata, sostenere adeguatamente la filiera del riciclo e mettere in atto politiche incisive di riduzione dei rifiuti”.

Presepe vivente nel borgo

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VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 17 dicembre 2015

Canneto Pavese Il progetto di due Ecomusei per valorizzare il territorio

Terra, vino e pane: “I luoghi degli uomini”

CANNETO PAVESE - La Regione Lombardia ha finanziato il progetto denominato “I luoghi degli uomini. La terra, il vino, il pane”, presentato dall’Ecomuseo della Vite e del Vino dell’Oltrepò Pavese Orientale, di cui fanno parte Canneto Pavese, Castana e Montescano, Broni e Cigognola, in collaborazione con l’Ecomuseo dell’Appennino Lombardo “Il grano in erba” che racchiude i comuni di Santa Margherita Staffora, Menconico, Brallo di Pregola e Romagnese. I due ecomusei condividono il territorio dell’Oltrepò Pavese, sia pur nella sua diversità di paesaggi e produzioni. Grazie a questo finanziamento, che corrisponde al 55% su un importo totale di 45 mila euro, sarà rafforzata l’identità locale, intesa come

capacità di fare innovazione culturale, a partire dal patrimonio territoriale e storico e puntando a svilupare la propensione alla cura del territorio da parte dei suoi abitanti. Saranno messi in rete e divulgati, all’interno di circuiti e itinerari, i beni degli Ecomusei, anche grazie all’utilizzo delle tecnologie informatiche. Il progetto sarà rivolto ai giovani, ai visitatori, italiani e stranieri e ai portatori di disabilità che saranno dotati di adeguati supporti tecnici. Saranno posizionati pannelli narranti, sarà creata una piattaforma web e saranno realizzati allestimenti all’interno dei musei e installati sistemi multimediali adatti alla fruizione di diverse tipologie di visitatori. Il legame tra i due differenti territori è dato dalla produzione vitivini-

cola e dalla dimensione di passaggio. Le terre dell’Oltrepò, infatti, sono considerati itinerari commerciali, poiché il vino veniva portato attraverso i valichi liguri fino al porto di Genova, da dove arrivavano nei mercati e nelle mense il sale e lo stoccafisso, Queste terre sono anche itinerari religiosi e culturali grazie ai tanti pellegrini che risalivano le valli per andare a Roma. Il progetto prevede diverse azioni che sono: studio e ricerca relativi ai temi e ai luoghi; realizzazione di allestimenti stabili e itineranti per divulgazione del patrimonio degli Ecomusei; realizzazione degli strumenti multimediali per divulgare il patrimonio culturale materiale e immateriale e migliorare i servizi online per diverse tipologie di visitatori e attività di studio, ricerca, progettazione. Per quanto riguarda le attività di ricerca, si procederà a individuare alcune specifiche tecniche relative allo sviluppo delle azioni previste, in collaborazione con amministratori e imprese agricole. Le attività di ricerca, educative e culturali dovranno essere organizzate per promuovere e favorire la conoscenza del patrimonio e il coinvolgimento della popolazione. Mattia Tanzi

Bressana Bottarone, dolci e giochi da tavola in attesa del Natale

BRESSANA BOTTARONE - In occasione delle festività natalizie, il Comune di Bressana Bottarone organizza tante iniziative divertenti dedicate ai più piccoli e ai grandi. Gli eventi hanno preso il via domenica 13 dicembre nella Palestra Comunale in via Galileo Galilei con il concorso “Per un dolce Natale”. La manifestazione ha visto la preparazione di torte, pasticcini, biscotti, dolci tipici

del Natale, della tradizione pavese e prelibatezza tipiche di ogni parte d’Italia. I dolci sono stati premiati da una giuria, con premi per i primi classificati, e serviti su un lungo tavolo nell’ambito del mercatino di Natale. Sempre domenica 13, l’associazione Scacchistica Oltrepò in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Bressana Bottarone, ha dato il via allo “Scacco matto al Natale. Le olim-

piadi dei giochi da tavolo”. Si tratta di 4 tornei con cadenza domenicale in cui grandi e piccini (iscrizioni rivolte a piccoli e grandi dai 6 ai 99 anni) potranno divertirsi sfidandosi in 28 “discipline olimpiche” in scatola. L’iscrizione è gratuita e si effettua direttamente sui “campi di gara”. I partecipanti possono giocare a tutti i giochi disponibili, con premi per i vincitori. I prossimi appunta-

menti sono: domenica 20 dicembre dalle ore 14 alle 16.30 nell’ambito della Festa dell’Ac Bressana; domenica 27 dicembre dalle ore 14 alle 19 nella Sala Polivalente; domenica 3 gennaio dalle ore 14 alle 19 nelle ex scuole Bottarone. Per finire, giovedì 24 dicembre alle ore 17 in piazza Marconi, Babbo Natale arriverà a Bressana Bottarone per consegnare i regali a tutti i bambini del paese. m.t.

La Pro Loco di Cigognola ha festeggiato un anno di lavoro per il paese

CIGOGNOLA - Dopo un intenso anno di lavoro per la promozione turistica e

culturale del paese, sabato 12 dicembre, nell’imminenza delle festività natalizie, i

volontari della Pro Loco di Cigognola si sono ritrovati per una piacevole serata trascorsa in allegria. In tale occasione il presidente del gruppo della Pro Loco Cristiano Maggi, insieme al suo vice Simone Crevani e a tutto il consiglio ditettivo, ha avuto parole di elogio e di ringraziamento per i volontari che durante l’anno hammo messo il loro tempo a di-

sposizione per la buona riuscita delle numerose manifestazioni che sono state promosse e che sempre hanno riscosso successo di pubblico e di consensi. Maggi ha inoltre fatto notare come uno dei punti forti della Pro Loco di Cigognola è l’amicizia che lega tra loro i volontari e che contribuisce a creare un’atmosfera serena e uno spirito di fattiva collaborazione.

Il Vescovo ha presentato l’iniziativa benefica “La Cena sospesa”

RIVANAZZANO - “La Cena sospesa”, dopo Milano, ha scelto l’Oltrepò. Domenica 13 dicembre, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giubilare, Mons. Vittorio Viola, Vescovo di Tortona e don Michele Chiapuzzi, direttore della Caritas diocesana, hanno presentato l’iniziativa benefica che consentirà a chi vi partecipa di devolvere un’offerta che servirà a pagare un pasto a una persona in difficoltà. Il ristoratore che aderisce all’iniziativa esporrà sui tavoli del locale un portaconto su cui è illustrato il progetto. Il cliente, all’atto del pagamento della

cena, potrà fare una donazione depositando all’interno di una teca sigillata con il marchio dell’iniziativa la busta in cui avrà messo l’offerta. Un volontario di Caritas passerà periodicamente presso il ristorante per ritirare le offerte. Il ristorante scelto per la prima cena è stato “Casa Peg” a Rivanazzano Terme. Erano presenti Romano Ferrari, sindaco di Rivanazzano, Carlo Barbieri, sindaco di Voghera, Daniele Bosone, presidente della Provincia di Pavia. Alla serata ha preso parte anche mons. Valentino Culacciati, parroco dimissionario di Salice

Terme. Il Vescovo ha definito il progetto come “un pensiero per qualcuno che non si conosce, un pensiero disinteressato, proprio perché non si sa chi si sta aiutando, ma ci basti sapere di farlo”. “Di fronte alla crisi ed in vista del Natale, il bisogno alimentare rimane l’indice più evidente dello stato di difficoltà che stiamo attraversando. – ha concluso Mons. Viola – Abbiamo aperto la porta della Misericordia, spezziamo il pane durante la liturgia, non possiamo quindi non vivere la misericordia tra di noi”. Stefania Bertonazzi

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In Breve

BORGO PRIOLO/LUTTO

IL POPOLO

Il funerale di Antonio Porri

Sono stati celebrati martedì 1 dicembre nella chiesa parrocchiale di Cappelletta di Borgo Priolo i funerali di Antonio Porri. Era il papà di don Marco Porri che proprio a Cappelletta esercita il suo ministero di parroco. In molti – parrocchiani, collaboratori e amici – hanno voluto unirsi al dolore di don Marco, della sua mamma, del fratello, della sorella e di tutti i famigliari. La liturgia funebre è stata presieduta dal Vescovo Mons. Vittorio Viola. Con lui molti confratelli del presbiterio diocesano. Nell’omelia il Vescovo ha espresso la sua preghiera e la sua vicinanza a don Marco, anche a nome dell’intera comunità diocesana. Antonio si è spento dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia. Insieme al figlio sacerdote e alla moglie aveva scelto di trasferirsi da Broni a Cappelletta e seguire don Marco, per stargli accanto e sostenerlo nel suo lavoro pastorale. Dopo la benedizione finale impartita alla salma da Mons. Vescovo, l’ultimo viaggio di Antonio verso il locale camposanto per la sepoltura, in attesa della Risurrezione. CASTEGGIO/EVENTI

Festa degli auguri con il Lions

Venerdì 18 dicembre, alle ore 20.30, si svolgerà la tradizionale “Festa degli Auguri 2015” del Lions Club Casteggio Oltrepò, presso l’agriturismo Corte Montini a Santa Giuletta. Nel corso della serata, vivacizzata dal noto Dj Alberto Merlo, si svolgerà la raccolta fondi attraverso giochi a premi, per la realizzazione di service per interventi di solidarietà sociale. L’invito è esteso a tutti coloro che desiderano conoscere le attività del Club. Il costo è di euro 30.

BRONI/TRADIZIONI

Serata natalizia con l’Unitre

Venerdì 18 dicembre alle ore 21 presso la sala civica del centro culturale di Broni si terrà la tradizionale “festa degli auguri” organizzata dall’Unitre. Durante la serata si esibirà il coro dell’Unitre diretto da Maicol Troni. Ospiti dello spettacolo il gruppo musicale degli “Harmonies”, le ballerine di Oltredanza e il coro “Arcobaleno” di Santa Maria della Versa. Al termine il brindisi e lo scambio degli auguri con l’arrivederci alla ripresa subito dopo l’Epifania. CASEI GEROLA/VITA PARROCCHIALE

Avvento di fede e di carità Un avvento ricco di iniziative di fede e di carità ha caratterizzato la vita della parrocchia di Casei Gerola e delle altre comunità a essa collegate. Si è cercato di continuare nel cammino di comunione e di “unità di azione pastorale” che caratterizza da anni la vita di queste parrocchie e ora ha tratto nuovo slancio dalle indicazione della lettera pastorale del Vescovo. In particolare le novene predicate dell’Immacolata e del Natale, nella Collegiata di Casei, sono state offerte ai fedeli di tutte le parrocchie come primo momento forte dell’anno giubilare. Anche la carità ha avuto il suo spazio nel carro della bontà e nel mercatino missionario, coi cui si continua il sostegno, iniziato nel 2000, alla missione di Ma-

tany e ad alcune famiglie bisognose della parrocchia. Infine i bambini sono stati introdotti nel tempo di avvento e nella preparazione all’incontro col Bambino Gesù nel pomeriggio di domenica 13 dicembre in oratorio, mentre i loro genitori erano invitati all’apertura della Porta Santa diocesana a Tortona.

FORTUNAGO/ASSOCIAZIONI

Cena degli “Amici di Chiusani”

Si é tenuta nei giorni scorsi nel ristorante “Pineta” di Fortunago la tradizionale cena natalizia organizzata dal circolo “Amici di Chiusani” di Rocca Susella. Alla festa hanno partecipato il presidente del Circolo Emilio Sturla, i ragazzi del Portico, lo chef Danilo Nembrini e i volontari.

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IL POPOLO

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CASTELNUOVO - VAL GRUE -

SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30

ERTONINO

(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 17 al 23 dicembre 2015 Giovedì 17: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Venerdì 18: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Sabato 19: 6Farmacia 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630); 6Farmacia 2, Centro Commerciale Oasi (tel. 0131 861264); Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403)

Tortona Il progetto dell’Opera Don Orione. Il Comune sostiene “Macramé”

“Braccia e cuore” per accogliere i migranti

Un gruppo di profughi con don Flavio Peloso e Fabio Gandi

TORTONA - La Questura di Alessandria ha trasmesso per conoscenza al Sindaco di Tortona, Gianluca Bardone la comunicazione relativa all’arrivo in città di altri quattro migranti, che sono stati assegnati alla struttura “Cooperativa Villa Ticinum onlus”, presso il fabbricato delle ex suore cieche. Nel frattempo si intensificano le iniziative volte ad assicurare ai nuovi venuti, oltre che un’accoglienza dignitosa, un minimo di integrazione. Così, sabato 12 dicembre, al mattino, è partito ufficialmente, con la celebrazione eucaristica presieduta da don Flavio Peloso, superiore generale dell’Opera Don Orione, il taglio del nastro e le parole di Fabio Gandi, presidente della Cooperativa Sociale Villa Ticinum, il progetto “Braccia e Cuore”, per l’accoglienza di una trentina di migranti e richiedenti

asilo nella Villa Pedevilla di Tortona (ex monastero delle Sacramentine Cieche). Il progetto è nato dall’incontro tra la Piccola Opera della Divina Provvidenza di San Luigi Orione e la Cooperativa Sociale Villa Ticinum di Pavia, da alcuni anni operante nell’ambito di diverse forme di svantaggio sociale. L’idea si ispira all’insegnamento di San Luigi Orione, dalle cui parole ha preso anche il nome “Braccia e Cuore”. La sede è in una delle strutture storiche della Piccola Opera a Tortona, già sede del Piccolo Cottolengo e poi delle Suore Sacramentine. “La nostra Congregazione – ha affermato don Flavio Peloso – ha molte iniziative di “pronto soccorso” verso i poveri più sprovvisti di aiuto, in risposta ai bisogni dei tempi e dei luoghi. Ora è di tragica attualità l’emergenza dei tanti

profughi che scappano dai loro Paesi e arrivano senza niente in Italia e in Europa. Il fenomeno si presenta con aspetti politici e umani che vanno affrontati insieme, ma anche tenuti distinti, mai subordinando il bene primario della persona alla politica”. “A casa Pedevilla siamo pronti per ospitare una trentina di persone – ha dichiarato Fabio Gandi, presidente della Cooperativa Sociale responsabile del progetto – vi è impegnata una equipe composta da 8 operatori sociali, 2 mediatori culturali coordinati da due responsabili delle strutture del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) di Pavia. Tutti hanno esperienza in ambito educativo con migranti e garantiranno una compresenza dalle 8 alle 23 ogni giorno dell’anno. All’equipe si aggiungono, secondo le necessità, mediatori culturali specifici, uno psicologo, un operatore legale. Ci sarà un sacerdote orionino con esperienza missionaria. È garantita la presenza notturna della famiglia del custode. Vi operano due cuochi e un medico. Contiamo di avvalerci dell’apporto di volontari della zona”. Dal canto suo, il Comune di Tortona, nell’ambito del Protocollo d’Intesa TortonaSolidale ha avviato il progetto “Macramé”: intreccio di fili, intreccio di culture, attraverso il quale interagisce con i gestori dell’accoglienza sul territorio e coordina le diverse attività di integrazione previste. Un primo significativo risultato di questo percorso condiviso è stata l’approvazione, nei giorni scorsi, della convenzione con il CPIA (Centro provinciale per l’Istruzione degli Adulti) per garantire interventi sul fronte dell’insegnamento/apprendimento della lingua italiana. c.r.

TORTONA - Si è svolto l’11 dicembre in Sala Romita ed è stato promosso da Comune, Caritas e Agape

Il convegno sul tema “Di fronte alla disabilità”

TORTONA - Si è tenuto venerdì 11 dicembre, presso Sala Romita a Palazzo Comunale, l’evento “Di fronte alla disabilità – la sfida dell’autonomia e dell’inclusione sociale dei giovani dopo l’obbligo scolastico”, promosso dal Comune di Tortona in collaborazione con Caritas e Cooperativa Sociale Onlus Agape. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle celebrazioni della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, che ricorre il 3 dicembre di ogni anno, per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza. Dopo i saluti dell’assessore del Comune di Tortona, Marcella Grazia-

no, del Direttore della Caritas Tortona, don Michele Chiapuzzi e del Presidente del CISA Tortona, Sandro Basilio. Sono seguiti gli interventi di Gino Gazzo Disability manager e volontario della Cooperativa Agape, Luciana Negri

Direttore del CISA Tortona, Valentina Molinelli psicologa del Centro Paolo VI di Casalnoceto e Luciana Moreschi Direttore della Fondazione Casa Carità Arti e Mestieri onlus. Hanno chiuso l’incontro alcune testimonianze maturate in ambito universitario e all’interno delle attività del Corso di Formazione Lavoro MiniFal. Particolarmente significativo l’interevento di Giorgia Susani, studentessa universitaria, la quale, dopo aver ricordato come la normalità abbia “il suo fulcro nei due termini fondamentali di autonomia e inclusione sociale”, ha concluso dicendo che “la vita è un percorso a ostacoli, abbiate voglia di superarli, da soli o con qualcuno a fianco, scegliete, vivete, fate il vostro viaggio e se la strada che percorrerete sarà in salita è perché sarete destinati ad arrivare in alto”.

Giovedì 17 dicembre 2015

VAL CURONE - VALLE OSSONA Domenica 20: 6Farmacia 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Lunedì 21: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Martedì 22: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Mercoledì 23: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Edicole aperte domenica 20 dicembre 2015 Tanzi, via Emilia; Filippini, via Emilia; Garbarino, c.so Alessandria; Corti, c.so Don Orione; Barbieri, p.zza Milano; Topmar, Corso Pilotti. TORTONA - La celebrazione al Santuario della Guardia

Il Vescovo D’Ercole ha chiuso il centenario delle suore orionine

TORTONA - Martedì 8 dicembre, presso la Basilica Santuario “Madonna della Guardia”, si è concluso l’anno di festeggiamenti del centenario di fondazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità (PSMC) con una solenne concelebrazione presieduta da Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo orionino di Ascoli Piceno. Erano presenti anche l’economo generale don Fulvio Ferrari e il consigliere generale Joao Batista De Freitas. Al termine della celebrazione anche il Vescovo diocesano Mons. Viola si è recato in Basilica per un fraterno saluto. Don Orione raccontava che la piccola statua del Sacro Cuore, posta nella Casa Madre delle Suore, dove si trova ancora oggi, avesse parlato e pronucniato queste parole: “Di qui partirà la mia misericordia e la mia gloria”: Questa frase è la preghiera che ha contraddistinto la giornata di “conclusione”

dell’anno del centenario di fondazione delle PSMC che è coincisa con quella di “apertura” dell’Anno Santo della Misericordia. Con il canto “Maranathà, vieni Signore Gesù”, la corale di Pontecurone ha dato inizio alla celebrazione eucaristica nella quale tre sorelle “juniores” hanno rinnovato la loro professione religiosa. Nell’omelia Mons. D’Ercole in modo molto familiare e incisivo ha espresso la gratitudine al Signore per il servizio delle suore ricordando che questa missione loro affidata sia instancabile e senza riserve. Al termine la Madre Generale Sr. Mabel Spagnuolo ha sottolineato tre espressioni: gratitudine, gioia e speranza, che sono la sintesi di questo anno di ringraziamento al Signore per una tappa molto importante del ramo femminile della congregazione orionina. Sul sito della della Guardia di Tortona si può vedere il video della celebrazione. Fabio Mogni

TORTONA - Domani il concerto degli Amici della Musica

Al Civico l’Orchestra Coccia di Novara

TORTONA - Venerdì 18 dicembre, alle ore 21.15, al Civico, il terzo concerto della stagione 2015- 2016 dell’associazione “Amici della musica”, in collaborazione con il Comune, sarà anche il tradizionale appuntamento natalizio con la musica sinfonica. Quest’anno protagonista sarà l’Orchestra Sinfonica “Carlo Coccia” di Novara con un programma inedito che comprende le ultime sinfonie di Mozart: la N. 40 in la minore e la N. 41 in do maggiore (Jupiter), brani molto conosciuti e di grande bellezza. L’Orchestra Sinfonica di Novara è attiva, dal 1994,

e collabora con importanti direttori e artisti lirici tra cui il Coro Filarmonico e il Balletto del Teatro alla Scala di Milano. L’Orchestra è stata protagonista a Tortona di alcune serate del Festival Perosiano con la registrazione degli oratori “Giudizio Universale”, “La Risurrezione di Cristo” e il “Concerto di Perosi” per pianoforte e orchestra. Dopo il concerto vi sarà il tradizionale rinfresco per lo scambio degli auguri, nella sala del ridotto (ex aula consigliare). Per le prenotazioni e i biglietti si può contattare il Civico (tel. 0131/820195).


Tortona Oggi è prevista l’udienza e domani la Messa con il Vescovo

L’Ospedale attende il verdetto del TAR

TORTONA - Venerdì 18 dicembre, alle ore 17.30, come da tradizione, il Vescovo della Diocesi, Mons. Vittorio Vittorio Viola, celebrerà la Messa in preparazione del Santo Natale nella Cappella dell’Ospedale SS. Antonio e Margherita di Tortona, con la presenza degli allievi dell’Accademia Musicale Lorenzo Perosi. Le parole del Vescovo riusciranno sicuramente a portare conforto e speranza ai malati che prenderanno parte alla celebrazione e saranno motivo di riflessione per tutti sui veri valori della vita. Si chiude un anno molto difficile per l’Ospedale cittadino e per il personale che vi lavora, un anno fatto di tante parole, lotte, critiche, azioni ma che purtroppo, in quest’ultimo periodo, vede concretizzarsi negativamente il suo prossimo futuro. Un Natale decisamente triste: da giorni ormai sappiamo della riduzione dell’organico medico del Pronto Soccorso e della chiusura a fine mese delle degenze di Cardiologia e

Neurologia, mentre più recente è la notizia che dal prossimo gennaio i campioni di sangue prelevati nel laboratorio analisi di Tortona non saranno più analizzati dal laboratorio di Novi Ligure bensì dall’Azienda Sanitaria Ospedaliera (ASO) di Alessandria, destinata a diventare un sito di grande automazione. Da tutto quanto sopra descritto si percepisce che anche il 2016 non sarà foriero di buone nuove per il nostro nosocomio in quanto è in atto la fase attuativa di un progetto ormai da tempo definito. Per offrire un migliore servizio ai lettori, facciamo il punto sulle prestazioni erogate a Tortona onde evitare di rivolgersi altrove. Restano attivi i reparti di Medicina e Chirurgia Generale, Ortopedia, Radiologia, Day Hospital Oncologico, Pronto Soccorso di prima accoglienza. Inoltre continuano la loro attività il Centro Prelievi per gli esami del sangue, il Centro Trasfusionale, gli ambulatori di Oculistica, Otorino, Cardiologia, Neurologia, oltre agli

ambulatori legati ai reparti sopra elencati. Inoltre funziona il Day Surgery Chirurgico per attività multidisciplinari. Motivo d’orgoglio è il riconoscimento del nostro Ospedale come centro di riferimento provinciale per la cura delle patologie mammarie presso l’attivissima unità di Senologia che vede come responsabile la dottoressa Maria Grazia Pacquola. Sul fronte dell’impegno politico a sostegno del nosocomio, venerdì 11 dicembre l’avvocato Paolo Scaparone, che assiste i Comuni firmatari del ricorso al Tar Piemonte contro il Piano Sanitario, è stato a Tortona per esporre ai Sindaci del Distretto Sanitario Tortonese e al Comitato Uniti per Tortona la linea che sarà sostenuta in giudizio, in quanto si attende per giovedì 17 dicembre l’udienza al TAR. Durante l’incontro, Scaparone ha ribadito la principale motivazione del ricorso contro la Regione Piemonte: le scelte assunte nel Piano Sanitario regionale hanno di fatto precluso la partecipazione dei territori, evidenziando una preferenza per Novi Ligure su Tortona. Dovremo aspettare circa un mese per avere la sentenza definitiva; nel frattempo si è deciso di inviare una lettera alla Direzione ASL AL e all’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, con la richiesta di sospensione dei trasferimenti dei servizi e del relativo personale, in attesa della decisione del TAR. Il Sindaco Bardone a riguardo ha dichiarato che: “Le argomentazioni di Scaparone ci danno consapevolezza delle nostre ragioni, che sottoporremo al giudizio del TAR, cui ci siamo rivolti in un momento in cui il confronto politico e il rispetto delle esigenze dei cittadini che rappresentiamo ci è stato ripetutamente negato. Qualunque sia la decisione che sarà assunta dal TAR, l’azione dei Sindaci proseguirà e sono già al vaglio le eventuali ulteriori strade percorribili”. Silvia Gilardenghi

TORTONA - Organizzato il 6 dicembre dal Gruppo “Lorenzo Bezzi” per ricordare le vittime degli attentati

Il corteo dei Marinai d’Italia per la festa di S. Barbara

TORTONA - I Marinai d’Italia Gruppo M.O.V.M. Capitano di Corvetta “Lorenzo Bezzi” di Tortona, il 6 dicembre, hanno festeggiato la Santa Barbara organizzando un corteo di solidarietà per le vie cittadine, con la partecipazione di autorità civile, militari, associazioni d’arme e cittadini del tortonese. Presenti il Sen. Enrico Pianetta, il vice Sindaco Gianluca Silvestri, il Capitano di Fregata della Marina Militare Gianluigi Arzani, il Luogotenente comandante della Caserma deiCarabinieri di Tortona Mario Giardino, il comandante della Polizia Municipale Orazio Di Stefano, i rappresentanti di Bersaglieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri, Alpini, Aeronautica, la Delegazione di Pavia delle Guardie di Onore alle reali tombe del Panteon. Il corteo ha attraversato la città da nord a sud, fino a Piazza Roma dove è ubicato il monumento ai caduti del mare, dove è iniziata la cerimonia ufficiale

con l’alza bandiera. Sono stati issati sia il tricolore italiano sia quello francese, donato dal Consolato francese di Milano, al suono dell’inno di Mameli, a seguire è stata suonata la Marsigliese l’inno francese, mentre da un balcone adiacente al monumento veniva calato un tricolore francese di grosse dimensioni. Le bandiere sono state poste a mezz’asta in segno di lutto. E’ seguito

l’onore ai caduti con la deposizione della corona di alloro e l’intonazione del Silenzio per commemorare tutti i caduti. Poi ha preso la parola il presidente ANMI Giuseppe Calore, che ha ringraziato i presenti per la partecipazione e ha ricordato le vittime dell’attentato di Parigi del 13 novembre scorso. Sono stati ricordati anche le 224 vittime dell’aereo russo abbattuto il 1° novembre sul deserto del Sinai. Il Comandante Gianluigi Arzani della Marina Militare ha portato il suo saluto. Il vice sindaco Gianluca Silvestri ha avuto parole lodevoli per l’iniziativa dei marinai, la prima del territorio tortonese, a favore delle vittime degli attentarti. Ha chiuso le orazioni il Sen. Enrico Pianetta che ha rimarcato la determinazione dei marinai per queste manifestazioni di solidarietà che danno testimonianza dell’attaccamento ai valori della Patria, dell’onore, dell'amicizia e della solidarietà.

La solidarietà natalizia della comunità di Guazzora

GUAZZORA - Ogni anno la comunità parrocchiale di Guazzora, nel periodo natalizio, aderisce a varie iniziative a scopo benefico. L’8 dicembre, unitamente alle altre parrocchie dell’Unità pastorale, si è riproposta la tradizionale festa delle “cento torte” preparate e offerte dalle famiglie del paese e vendute al termine della liturgia del giorno della Madonna Immacolata. Le torte donate e vendute sono state 36 torte, con un ricavato di euro 560, devoluto alle attività del Centro di Aiuto alla Vita di Castel-nuovo, che assiste famiglie in difficoltà, residenti nelle parrocchie della nostra Unità Pastorale. A tali famiglie il CAV distribuirà anche i pannolini per neonati, che verranno raccolti dall’inizio della novena fino all’Epifania per essere consegnati i-

dealmente al presepio, allestito in parrocchia. Ancora a favore del Centro di Aiuto alla Vita, sabato 12, durante la Messa prefestiva e domenica 13, sul sagrato della chiesa parrocchiale di Castelnuovo Scrivia, è stato organizzato un mercatino per la vendita di indumenti in lana e in cotone con ricamo, confezionati da un gruppo di volontarie di Guazzora. Lo stesso gruppo, da circa un anno, si incontra una sera alla settimana nei locali della casa canonica di Guazzora, con l’obiettivo di socializzare e condividere attività manuali di maglieria e sartoria. Un Natale, dunque, in cui non si dimentica la solidarietà, in sintonia con gli obiettivi dell’anno giubilare della misercicordia appena iniziato. Tea Baraldi

TORTONA E TORTONESE

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IL POPOLO

Giovedì 17 dicembre 2015

In Breve

TORTONA/SCUOLA MATERNA

La recita di Natale al “Sacro Cuore”

Sabato 12 dicembre presso l’auditorium del Centro “Mater Dei” si è svolta la recita di Natale della Scuola materna “Sacro Cuore” Don Orione. I bambini guidati dalle loro insegnanti, sotto la regia della direttrice Marta Cassano, hanno cantato, recitato e soprattutto regalato gioia ai genitori e nonni presenti. Al termine si è svolto l’ormai tradizionale giro!sulla slitta di “Babbo Natale”. SAN SEBASTIANO CURONE/CULTURA

“Siamo uomini liberi” di Cammarata

Sabato 19 dicembre, alle ore 16.30, a San Sebastiano Curone presso la Casa del Principe la Senatrice Maura Leddi presenterà il libro “Siamo uomini liberi. Documenti per la storia di San Sebastiano Curone” di Italo Cammarata. Ai presenti saranno distribuite copie omaggio del volume; l’incontro è organizzato dal Comune in collaborazione con l’Archivio Piero Leddi. PONTECURONE/EVENTI

“Conoscere la Terra Santa” in foto Nell’antica Pieve di Santa Maria Assunta in Pontecurone è possibile visitare, per tutto il periodo natalizio, una mostra fotografica dedicata ai luoghi santi dell’annunciazione e della natività di Gesù. Le foto sono state realizzate durante il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa svoltosi dal 19 al 26 ottobre scorsi e guidato da Mons. Vittorio Viola. L’iniziativa è volta sia a stimolare interesse e curiosità in chi pensa di affrontare un viaggio in quei luoghi, sia a mantenere vivo il ricordo in chi c’è già stato o ha partecipato al recente pellegrinaggio. La selezione delle fotografie, scattate da Sofia e Fabrizio Falchetto, sono commentate con didascalie esplicative cura di Giovanna Franzin, mentre il pro-

getto grafico è di Claudia Nalin. I luoghi illustrati in questa esposizione sono quelli legati alle vicende terrene di Gesù, prima della sua predicazione, fino al Battesimo nel Giordano. Una seconda mostra, programmata per il periodo pasquale, riguarderà i luoghi della vita pubblica di Gesù e in particolare di Gerusalemme e dei luoghi della Passione e Resurrezione.

CASTELNUOVO SCRIVIA/ASSOCIAZIONI

Il miele benefico ad Alzano e Molino

Il miele benefico dell’apicultrice Maria Carla Gulminetti a favore dell’associazione “Franca Cassola Pasquali” ha fatto tappa domenica scorsa ad Alzano Scrivia e Molino dei Torti per sostenere il nuovo progetto dell’Unità di Senologia dell’ospedale di Tortona: “Buongiorno mondo, si riparte!”. E’ stato un autentico successo che ha permesso di raccogliere 1.445 euro e proprio l’associazione castelnovese, con il suo presidente Giannino Pasquali e la dottoressa Maria Grazia Pacquola hanno ringraziato tutti i volontari che hanno permesso la riuscita di questa preziosa iniziativa insieme all’affetto e alla gratitudine della gente.


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IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30;

VAL

OVI

Giovedì 17 dicembre 2015

BORBERA - OLTREGIOGO

Merella: prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 17 al 23 dicembre 2015 Giovedì 17: Nuova, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Venerdì 18: Baiardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Sabato 19: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Domenica 20: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331)

Lunedì 21: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Martedì 22: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 (tel. 0143 2166) Mercoledì 23: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Edicole aperte domenica 20 dicembre 2015 Bava, corso Marengo 91; Fanin Via Papa Giovanni 2, Fossati via Garibaldi 26, Ferrarese Roberto Via Verdi 69, Arecco via Amendola 20, Tabaccheria Rebora Via Castel Dragone 48; Scarsi, Viale Chichero, Semino, Via Pavese ang. Piazza del Mercato.

Novi Ligure Il bilancio di un anno di lavoro nel workshop del 7 dicembre

NOVI LIGURE - La proposta di Caterpillar su Radio2

Le eccellenze del Distretto del Novese

Lo stand del Distretto del Novese a Dolci Terre

NOVI LIGURE - Il workshop, organizzato dal Distretto del Novese nella mattina del 7 dicembre al Museo dei Campionissimi, nel quale sono stati discussi con i principali partner del Distretto stesso le azioni e i risultati raggiunti nel corso del 2015, ha ottenuto un buon successo di pubblico. Due i filoni principali sui quali ci si è soffermati: il web e le connessioni digitali che nascono dal basso e il connubio tra turismo e enogastronomia. A parlare nella prima sessione di connessioni digitali Mario Antonaci per Torinonightlife, che insieme a Eventi@Milano e Distretto del Novese costituiscono una delle principali reti di comunicazione del Nord Ovest nella promozione degli eventi tramite i social network. Non poteva mancare in questo spazio l’ambasciatrice delle invasioni digitali piemontesi, Silvia Badriotto, blogger di Nuovi Turismi che ha raccontato come è nato in progetto nazionale e l’evoluzione nella partecipazione con un focus alla nostra provincia e all’ aumento di adesioni grazie alla partecipazione del Distretto del Novese che quest’anno ha organizzato 3 delle 4 invasioni della provincia coinvolgendo oltre 700 visitatori.

L’intervento si è concluso con la volontà del distretto di bissare per il 2016 il successo di quest’anno. Nella seconda parte ci si è soffermati sul segmento dedicato al turismo enogastronomico. Ad introdurre l’argomento Isabella Brega,Caporedattore centrale delle riviste e dei siti del Touring Club Italiano, che nel suo intervento “Viaggio intorno al piatto. Cibo e turismo, un accoppiata vincente” ha raccontato come già nel 1913 nella stazione di Cesena, ad Aldo Casali venne in mente di offrire un servizio di ristoro direttamente sul treno, ai passeggeri che affrontavano lunghi viaggi: cestini da viaggio con i prodotti locali e una cartolina a ricordo del passaggio da Cesena al costo di 2 Lire. Allo stesso modo, in chiave moderna, il Distretto è impegnato nella valorizzazione delle eccellenze locali che sono diventato un punto di forza sia degli itinerari su misura ideati con la collaborazione del tour operator di incoming Piemonte, Oneirs Viaggi, sia attraverso la proposta, giunta al terzo anno, delle cassettine “Dolci terre” come cadeaux di Natale, anch’ esse completate da una cartolina del territorio, proprio come i cestini di Aldo Casali.

A seguire l’intervento di Alessandra Monda, direttrice di Città del Gusto di Torino - Gambero Rosso che ha raccontato l’esperienza dello speed date food&travel svoltasi lo scorso marzo presso la sede di Torino e ha sostenuto la scelta del Distretto del Novese di valorizzare il territorio partendo dalle eccellenze enogastronomiche come un’idea vincente da continuare a perseguire. A chiudere i lavori gli Artigiani del Gusto con una carrellata delle De.Co assegnate nel Distretto del Novese, e in particolare con l’ultima attribuzione a La Mongiardina, un’antica formagetta, prodotta dall’azienda Vallenostra di Mongiardino Ligure. Il Sindaco di Mongiardino Ligure, insieme al Sindaco di Frugarolo hanno concluso i lavori formalizzando l’adesione al Distretto del Novese con la firma della convenzione. Ad oggi i comuni aderenti alla convenzione hanno raggiunto quota 40. All’evento hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni culturali locali, blogger, giornalisti, enti di promozione territoriale e produttori. Successo anche con il tour proposto, in occasione della rassegna enogastronomica Dolci Terre, nella mattina di domenica 6 dicembre i visitatori sono stati accompagnati alla scoperta del sito archeologico di Libarna poi, dopo la sosta a Dolci terre nelle ore centrali! ha proseguito nel pomeriggio l’itinerario portando alla scoperta del forte di Gavi e facendo registrare il tutto esaurito nelle prenotazioni dei posti disponibili. L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione la Soprintendenza Archeologia del Piemonte, il Polo museale del Piemonte, gli amici del Forte e all’associazione culturale Libarna Arteventi. La presenza del Distretto del Novese all’interno della manifestazione “Dolci Terre”, dal 4 all’8 dicembre, ha fatto registrare un successo anche in termini di pubblico web che ha seguito l’evento attraverso le pagine social. La pagina facebook del Distretto del Novese ha superato quota 700 tra “Mi piace”, condivisioni e commenti, raggiungendo oltre 11.000 persone. d.c.

SERRAVALLE SCRIVIA - Il 21 dicembre la serata dedicata ai Canti del Paradiso

“Il Natale all’insegna della Poesia di Dante”

SERRAVALLE SCRIVIA - Lunedì 21 dicembre, alle ore 21 presso la biblioteca comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia, si terrà l’ultimo appuntamento di quest’anno dedicato a Dante e ai suoi versi immortali: “La Bellezza ch’Io Vidi: il Natale all’insegna della Poesia di Dante”. La serata sarà condotta da Andrea Chaves e sarà dedicata ad alcuni canti del Paradiso nei quali il mistero della Natività, che ha condotto Dante “al divino dall’umano - amor mi muove”, diventa più vivo e si precisa in alcune terzine che risplendono della più fulgida luce della fede e dell’anima. Sarà un’occasione speciale per tutta la comunità di Serravalle di raccogliersi in Biblioteca e scambiarsi gli auguri. Dal canto 23° al 33° del Paradiso, percorrendo i più bei canti di Dante, si seguirà l’ultimo sguardo del Poeta per andare oltre quello che Charles Singleton definì il “viaggio a Beatrice” fino alla meta di quello che è un

“viaggio a Maria”. Per onorare il 750° anniversario della Nascita di Dante nella serata sarà presentato il “Manifesto per una nuova lettura di Dante nelle scuole” scritto da Andrea Chaves dopo aver raccolto l’opinione di molti dantisti in tutto il mondo e confidando sull’esperienza personale nello studio e nella divulgazione di Dante. Il Manifesto costituisce una proposta che sarà inviata al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca al fine di migliorare l’insegnamento di Dante e delle sue opere nelle scuole: un obiettivo ambizioso e complesso che intende permettere alla poesia dantesca di essere davvero amata e restare viva nella mente e nel cuore dei giovani. “Da questa convinzione profonda – ha detto Andrea Chaves – nasce il Manifesto che può essere un modo per aprire nuovi orizzonti nel futuro se, come affermava Giovanni Giudici “la Commedia è di tutti i nostri prima, unico poi”.

Il Nobel per la Pace alla bicicletta

NOVI LIGURE - La trasmissione radiofonica di Radio2 “Caterpillar”, condotta da Massimo Cirri e Sara Zambotti, ha deciso di lanciare una candidatura molto speciale per il premio Nobel per la Pace 2016: quella della bicicletta, mezzo a due ruote più usato al mondo ed uno dei più antichi. Per sostenere l’ambiziosa e, ovviamente, simbolica candidatura, “Caterpillar” invita i cittadini, gli enti e tutte le associazioni a contribuire attraverso l’organizzazione di raccolte firme, sondaggi e altri eventi. Lo scopo è di creare un’ipotetica “staffetta a pedali” per consegnare la candidatura alla commissione che si riunirà a Oslo nel febbraio 2016. Anche Novi Ligure, grazie al Museo dei Campionissimi, insieme, per il momento, ad altri trenta enti, ha aderito a “Bike the Nobel”; quindi, sino al mese di febbraio, presso la struttura novese verrà esposto il logo della campagna (una grande bici rossa che al posto dei raggi ha il simbolo della pace), e sarà possibile trovare i moduli per partecipare all’iniziativa. Soddisfatto dell’iniziativa è anche il Sindaco, Rocchino Muliere: “Trovo l’idea molto bella dal punto di visto simbolico. Ritengo giusto, quindi, che Novi Ligure, città dei Campionissimi, abbia aderito. Credo che anche grazie a campagne di sensibilizzazione come questa sia possibile incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di mobilità sostenibile. La bicicletta è il mezzo di spostamento più democratico a disposizione dell’umanità – ha proseguito il Sindaco – non causa guer-

re, non inquina, riduce di molto gli incidenti stradali, elimina le distanze tra i popoli, è uno strumento di crescita per l’infanzia e, in passato, è stata usata dai movimenti di liberazione e resistenza di molti paesi”. Inoltre, i ciclo-viaggiatori sono accolti ovunque con favore: la bici è un mezzo che comunica rispetto e avvicina le persone e le culture. La bicicletta, come affermano i sostenitori di questa interessante iniziativa, è la chiave di movimento e lettura delle grandi città, un contributo sociale, che non ha controindicazioni. Fa bene al corpo e all’umore. Chi va in bici, fischietta, pensa, progetta, canta, sorride. Chi va in macchina, s’incattivisce o s’intristisce. La bicicletta non ha mai deluso nessuno. Perché la bicicletta è sorriso. Per il Museo novese, una prima e importante occasione per promuovere la campagna sarà il 2 gennaio prossimo, giornata dedicata alla commemorazione di Fausto Coppi, ma anche data di inaugurazione della nuova mostra che quest’anno si chiamerà “Pazza Bici” e vedrà esposte tutte le ultime novità, innovazioni e stranezze dedicate proprio a coloro che decidono di non rinunciare a spostarsi in bicicletta, anche nelle condizioni più estreme. È possibile aderire alla campagna anche tramite il sito internet di Caterpillar, dal quale si può scaricare il modulo per la raccolta delle firme. Vittorio Daghino


Novi Ligure Il 12 dicembre l’incontro dedicato al generale tedesco

L’alpino Rommel “volpe del deserto”

A destra Andrea Scotto con due alpini

NOVI LIGURE - Sabato 12 dicembre, presso la sala conferenze di Azimut, di fronte a un pubblico interessato, è stato possibile conoscere quale è stata la vera “scuola di guerra” che fece di Rommel la leggendaria “Volpe del Deserto”: le trincee della Prima Guerra Mondiale. Già sul Fronte occidentale, fin dalle prime settimane di guerra, Rommel diede ottima prova di sé come tenente di un plotone di fucilieri sul fronte occidentale, contro i Francesi: per questo, alla fine del 1916, fu selezionato per far parte del Battaglione da Montagna del Wurttemberg, punta di diamante dell’Alpenkorps tedesco che, dopo aver combattuto nei Carpazi, nell’autunno

del 1917 venne destinato a rinforzo dell’esercito austro-ungarico sul fronte dell’Isonzo contro gli Italiani, presso Caporetto; e sappiamo tutti com’è andata a finire. Di fatto, la “volpe del deserto” è nata come “soldato alpino”, e contro gli Alpini e Bersaglieri italiani si è guadagnato l’onorificenza “Pour le merite” che sfoggia sempre, assieme alla Croce di Ferro, nelle foto ufficiali. La lettura dei diari di Rommel, fatta da Michele Fossati soprattutto per la parte riguardante Caporetto, ha permesso di capire a fondo la mentalità di un comandante, il capitano Rommel, capace di ottenere successi più con la tattica. Le sortite a sorpresa e i “bluff”, che

NOVI LIGURE - Ottimi risultati per la 20^ edizione

non mandando al macello i propri soldati come era invece abitudine per la maggior parte degli altri ufficiali di entrambi gli schieramenti. Non a caso il colonnello inglese Desmond Young, biografo di Rommel (colui che scoprì la verità sulla sua morte), lo definì “avaro della vita dei suoi uomini”. Questo mix di capacità personale e di esperienza sul campo è stato il vero segreto del successo di Rommel, sia nella guerra-lampo del maggio-giugno 1940 in Francia, sia con l’Afrika Korps in Libia nel 1941 - 1942. A questo proposito, furono proprio le truppe italo-tedesche sotto la guida di Rommel, con le loro vittorie in Nordafrica, a catturare tutti quegli ufficiali di Sua Maestà Britannica che furono detenuti al Forte di Gavi negli anni 1942 - 1943. Di questi e di altri prigionieri di guerra detenuti nel Forte di Gavi, l’associazione “Amici del Forte di Gavi” sta da tempo impegnandosi a ricostruire le storie (circostanze della cattura, notizie sulla prigionia e sui tentativi di fuga, carriere militari e civili nel dopoguerra): per questo gli “Amici del Forte” sono ben lieti di collaborare con chi, come il gruppo Alpini di Novi Ligure, condivide con noi questo obiettivo, e lavora seriamente per raggiungerlo. Sempre nella sede di Azimut, in via Roma 20, è possibile ammirare, fino al 20 dicembre, la mostra “Ricordo dell’esercito britannico in valle Scrivia. La grande base di Arquata e Libarna”, organizzata da Eugenio Spigno del gruppo Alpini di Novi e acquistare il calendario 2016 dell’associazione. Andrea Scotto

IL POPOLO

NOVI E NOVESE

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Giovedì 17 dicembre 2015

In Breve

GRONDONA/TRADIZIONI

“Cantiamo...” con il coro Valle Spinti

Dopo qualche mese di silenzio il coro Valle Spinti diretto dal diacono Piercarlo Peccorini riaccende i motori e si prepara per il suo tradizionale mini tour natalizio dal titolo “Cantiamo... è Natale!” proponendo un repertorio di brani classici come Adeste Fideles e Astro del Ciel e altri meno conosciuti, ma di grande effetto come “Pastori” composta da Bepi de Marzi, “Fermarono i Cieli” di S. Alfonso de’ Liguori, “Cantico di Natale” di Adolphe Adam con rielaborazione di Peccorini, “Amici Miei” scritta da John Newton e tanti altri brani. La prima esibizione del coro sarà il 19 dicembre, alle ore 16, presso la Residenza Sant’Eusebio a Carezzano. Lo stesso giorno canterà anche a Prarolo, nella chiesa parrocchiale, alle ore 21, e infine martedì 22 dicembre, si terrà il concerto che concluderà il breve ma intenso giro canoro, a Grondona, presso la Residenza San Rocco. Renato Piras NOVI LIGURE/ASSOCIAZIONI

Il Fai e la magia del presepe di carta

NOVI LIGURE - Venerdì 18 dicembre alla Maddalena

Dolci Terre è stato un successo Il concerto della Corale Novese

NOVI LIGURE - Soddisfatti gli espositori, molti dei quali hanno già manifestato l’intenzione di prenotarsi per la prossima edizione, dopo la conclusione della manifestazione novese di “Dolci Terre”, giunta alla sua 20^ edizione, anche se il numero totale delle presenze alla kermesse e alle iniziative collaterali che si sono svolte nei quattro giorni dedicati al gusto è di difficile interpretazione. Il totale dei ticket ha sfiorato quota 6.500, oltre il 20% in più rispetto ai 5.200 dell’anno scorso. Tra le varie degustazioni, la parte del leone l’ha fatta la focaccia con circa 1.700 biglietti venduti, più o meno lo stesso dato registrato l’anno scorso; segue la farinata che ha superato quota 1.000 (+ 33%); ottimi risultati hanno ottenuto tutte le altre proposte, come l’enoteca, i piatti dello chef Davide Ghezzi e i ravioli da passeggio. Lusinghiero il commento del Sin-

daco: “Dolci Terre di Novi ottiene risultati migliori ogni anno e si conferma, ormai, tra le principali manifestazioni di settore. La qualità dei prodotti è davvero molto alta e questo fa crescere il gradimento e l’interesse del pubblico. Credo che la carta vincente sia proprio quella di puntare sulla qualità. L’obiettivo è di proseguire su questa strada per raggiungere traguardi ancora più ambiziosi. La rassegna, infatti, rappresenta un appuntamento atteso da tutta la città e una vetrina importante per promuovere il meglio della produzione agro alimentare del territorio”. Muliere ha voluto ringraziare le associazioni di categoria, gli operatori, i dipendenti comunali e tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa edizione. Molto suggestiva è stata la “Notte Bianca” di lunedì 7 dicembre con i gruppi di corali e il percorso dei presepi che hanno ricreato nel centro storico cittadino la tipica atmosfera natalizia. Protagoniste della rassegna sono state anche le iniziative del Distretto Novese, come le confezioni natalizie con i prodotti De.Co. e gli eventi organizzati per promuovere le eccellenze del territorio. Davide Daghino

NOVI LIGURE - Venerdì 18 dicembre, alle ore 21, nella suggestiva cornice della Basilica della Maddalena, si terrà il tradizionale “Concerto di Natale” della Corale Novese diretta dal M° Chris Iuliano. La Corale Novese, che nel 2016 si appresta a festeggiare i suoi 40 anni dal riconoscimento ufficiale da parte del Comune di Novi con delibera consigliare della sua costituzione, propone per questo appuntamento un repertorio tipicamente natalizio il quale, spaziando dai pezzi più classici a quelli più attuali, saprà sicuramente creare la magica atmosfera tipica del Natale. A intrattenere il pubblico ci sarà, insieme alla Corale, l’Ensemble strumentale “I BricconCelli” formazione composta da giovani violon-

cellisti, diretta dalla prof.ssa Giovanna Vivaldi. L’Ensemble riunisce allievi del Conservatorio Vivaldi di Alessandria e Paganini di Genova, allievi del corso di propedeutica strumentale dello stesso conservatorio Vivaldi, della Scuola Perosi di Tortona, del Corso di Propedeutica della Scuola Civica Rebora di Ovada e della Scuola di Musica Contrappunto. L’invito è quello a partecipare numerosi perché da sempre musica e canto sono gli ingredienti indispensabili che completano il clima del Natale. La Corale Novese si esibirà anche sabato 19 dicembre, alle ore 21, a Camagna Monferrato e domenica 20 dicembre, sempre alle 21, a Gavi presso la chiesa di San Giacomo, con la partecipazione de “I Bricconcelli”.

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di Andrea Rivoira Negozio via G. Plana n. 81 Laboratorio via Pozzoni, 11 (area artigianale) 27058 Voghera (PV) - Cell. 3389702852

Venerdì 11 dicembre, nell’Oratorio della Maddalena, il Gruppo Fai, nell’ambito della XII Vetrina di Teatro di Figura del Piemonte, ha organizzato, per grandi e piccini, lo spettacolo d’arte e figura “E venne in una grotta… la magia del presepe di carta”, che è stata anche l’occasione per fare gli auguri natalizi. Lo spettacolo, a cura dell’associazione culturale “Storie di piazza” di Bioglio (Biella), presenta l’uscita da una scatola di piccole dimensioni, di un presepe lungo ben 3 metri, realizzato tramite l’uso di un materiale etereo e imprevedibile, la carta. Un’antica leggenda vuole che la vigilia della nascita di Gesù, nella grotta di Betlemme, tutti gli animali si misero a parlare e da allora, durante la notte di Natale, tutti gli animali riuniti nella stalla possono dialogare tra di loro con un linguaggio comprensibile anche agli umani. Una voce narrante ha recitato questa storia, accompagnata dal vivo dalle delicate note di un violoncello e da un soave canto. Nell’occasione il Gruppo Fai ha presentato il calendario delle iniziative previste per i primi sei mesi del 2016. STAZZANO/EVENTI

Gli Amici della Musica per l’A.I.A.S.

L’associazione Stazzanese “Amici della Musica”, in collaborazione con il Comune, e con il contributo della Fondazione CRTortona, nell’ambito della Piccola Stagione Musicale 2015, martedì 22 dicembre, alle ore 21, presso il Salone Parrocchiale, presenta il XXVI Concerto di Natale, a favore dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici Alessandria (A.I.A.S.) - Gruppo di Novi Ligure. Il gruppo di Novi svolge attività ricreative in un locale messo a disposizione dal parroco del Sacro Cuore, don Giuseppe Turrici. Si esibiranno l’A.S.A.M. Chorus diretto da Franco Carrega e accompagnato al piano da Virginia Fracassi, con l’amichevole partecipazione del soprano Cecilia Lee e della flautista Tiziana Calì.

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IL POPOLO Giovedì 17 dicembre 2015

ATTUALITA’ RELIGIOSA

Tortona Il 10 dicembre in Duomo la catechesi d’Avvento del Vescovo

“Gesù vieni presto nei nostri cuori”

TORTONA - Si è svolta giovedì 10 dicembre in Duomo a Tortona la Catechesi di Avvento del Vescovo Mons. Vittorio Viola che, accolto con calore dai prelati e dai numerosi fedeli, introduce l’incontro con il canto di Avvento “Innalzate ai cieli lo sguardo”, precisando quanto esso sia “troppo spesso inchiodato nel metro quadro della nostra ombra”. Dopo la preghiera introduttiva, Mons. Viola leggendo una parte della “Preghiera a Cristo” di Giovanni Papini, controverso e irrequieto autore nella sua ricerca di Dio, ha rimarcato come uno dei motivi per cui i presenti fossero lì in ascolto fosse per il grande bisogno di Lui, del Suo ritorno, al pari di quello dell’autore, “Sia pure un breve ritorno, una venuta improvvisa, subito seguita da un’improvvisa scomparsa, una apparizione sola, un arrivare e un ripartire, una parola sola nel giungere […]. Abbiamo bisogno di te, di te solo, e di nessun altro”. “Il Cristo ha tante modalità di presenza in mezzo a noi”, commenta il Vescovo, ma l’invocazione dell’autore così ardente e insistente nel chiedere un Suo apparire è quanto mai attuale, in giorni in cui consumando la cena siamo invasi dagli orrori di tante notizie che allagano le nostre case. Il desiderio di Lui, spiega il Vescovo, non è quello della Sua Gloria, che riceveremo alla fine dei nostri giorni, ma la mancanza della Sua Persona, per scoprire che è l’unico nostro vero bisogno,

anche di “quelli che non lo sanno, e quelli che non lo sanno assai più di quelli che sanno”. La Liturgia d’Avvento mette sulle nostre labbra l’invocazione “Vieni, Signore Gesù”, in nostro unico e vero bisogno, anche se la società ci illude di avere infiniti bisogni di cose che, il più delle volte, sono inutili se non dannose. E anche “Lui ci desidera”, talmente tanto da sprofondare nella nostra condizione umana. Il periodo di Avvento, dà l’occasione per celebrare l’attesa del Suo ritorno: a trascinarci il nostro bisogno di Lui, ma al contempo, è Lui che ci attrae. Il bisogno che ognuno di noi ha di Lui è legato alla situazione di vita di cia-

TORTONA - La Diocesi di Tortona e l’Istituto “Giuseppe Toniolo” di Studi Superiori, Ente fondatore dell’Università Cattolica, offrono 2 borse di studio di 2 mila e 500 euro ciascuna in memoria di:

Preside della Scuola Media Statale di Vignole Borbera, dopo il pensionamento ha retto la Presidenza dell’Istituto Santa Chiara di Tortona. Nel 1993 è stato insignito dell’onorificenza pontificia di Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa. E’ mancato il 12 novembre del 2002.

scuno, e sarà proprio quello il luogo dove verremo raggiunti dal Suo amore misericordioso. E’ poi seguito il commento al canto “Rorate cœli desuper”, l’Introito della Messa della quarta domenica di Avvento, collegato al grande appuntamento di domenica 13 dicembre quando, attraversando la Porta Santa, ognuno ha manifestato il suo desiderio di conversione e sperimentato come “Lui voglia raggiungere con la Sua Misericordia ognuno di noi ad ogni costo”. Misericordia, spiega Monsignor Viola, non come concetto astratto, ma come fatto concreto: Dio ha mostrato il Suo Volto misericordioso nel Verbo fatto carne; Gesù non solo ci ha illustrato cosa sia la Misericordia del Padre attraverso le parabole, ma Lui stesso ne è la manifestazione, la Sua carne, il Suo sguardo, fino all’ultimo sacrificio della Sua morte in croce. L’amore misericordioso di Gesù, gratuito e immeritato, ci raggiunge, lavora dentro di noi e dà la risposta al nostro bisogno di Lui. L’amore di Dio per noi è così “abbondante” che di fronte ad esso possiamo solo abbandonarci, arrenderci: solo da ciò potrà nascere il desiderio concreto di una vita nuova. Permettiamo che questo amore agisca in ognuno di noi. “Consolati, consolati, o popolo mio:/Presto verrà la tua salvezza:/Perché ti consumi nella mestizia, mentre il dolore ti ha rinnovato?/Ti salverò, non temere,/Perché io sono il Signore Dio tuo,/il Santo d’Israele, il tuo Redentore”. Cristina Bertin

Due borse di studio “alla memoria” dell’associazione “Amici dell’Università Cattolica” e della Diocesi di Tortona

GIUSEPPE BONAVOGLIA nato a Tortona nel 1939, dopo gli studi tecnici si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica di Milano. Dirigente Montedison ha ricoperto successivamente l’incarico di Dirigente dello IAL. Presidente della Società Storica “Pro Julia Derthona” dal 1994 al 1999, quando è stato eletto Sindaco di Tortona, dopo una lunga esperienza politica come Consigliere Comunale nelle liste della DC e Assessore dal 1965. E’ mancato ad Alessandria il 6 ottobre 2008. RENATO GATTI nato a Novi Ligure nel 1921, allievo del Collegio San Giorgio di Novi dove ha conosciuto don Orione, laureato in Materie Letterarie all’Università Cattolica di Milano, sotto il Rettorato di Padre Agostino Gemelli, ha insegnato al Collegio San Giorgio e in Istituti Tecnici di Novi Ligure e di Asti.

Per l’anno accademico 2015-2016, il concorso prevede l’assegnazione di due borse di studio riservate a studenti iscritti al primo anno di un corso di laurea presso l’Università Cattolica, che siano residenti nel territorio della Diocesi di Tortona. I criteri per la scelta degli studenti provenienti dalle Chiese locali, e i requisiti necessari per la partecipazione al Concorso, sono stati fissati dalla Diocesi stessa in sintonia con l’Istituto Toniolo di Studi Superiori, al fine di favorire l’iscrizione di giovani particolarmente impegnati nella realtà ecclesiale (parrocchia, associazionismo cattolico, etc.) e di riqualificare, attraverso l’iniziativa, il servizio dell’Associazione Amici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore stessa sul territorio. La domanda di ammissione al Concorso dovrà essere presentata completa

in ogni sua parte entro le ore 12 del 18 gennaio 2016. L’indirizzo a cui consegnare o spedire la propria candidatura è Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tortona Piazza Duomo, 12 - 15057 Tortona (AL). Per le domande pervenute a mezzo postale farà fede la data di consegna e non il timbro postale. Non saranno considerate le domande incomplete o presentate oltre il termine di scadenza. In aggiunta, seconda copia della candidatura (in formato pdf - file!unico), va inviata via posta elettronica con oggetto “Candidatura Borsa Toniolo Tortona 2016” ai seguenti indirizzi mail: curia@diocesitortona.it beniculturali@diocesitortona.it borsedistudio@istitutotoniolo.it Il Bando è pubblicato su: http://www.istitutotoniolo.it/il-sostegno-agli-studenti/borse-e-premi-di-studio/borse-di-studio-diocesane/diocesidi-tortona/ e sul sito della Diocesi di Tortona: www.diocesitortona.it Per ulteriori informazioni è possibile contattare Enrica Parodi, delegata della Diocesi di Tortona per l’Associazione Amici Università Cattolica (tel. 328.3269184).

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BASTIDA DE’ DOSSI - “Avvenire” ha ricordato il sacerdote

Il gesuita padre Alberto Vaccari una “gloria” della nostra diocesi

Il 6 dicembre scorso ricorreva il 50° anniversario della morte di Padre Alberto Vaccari, nato a Bastida de’ Dossi nel 1875 e morto a Roma. Studiò nel Seminario di Tortona. San Luigi Orione fu suo compagno di studi ed amico per tutta la vita. Padre Vaccari si sentì sempre legato alla nostra diocesi. Famoso studioso della Bibbia e traduttore in lingua italiana dei testi originali per le edizioni Salani, firmava di suo pugno ogni pubblicazione e la inviava per la Biblioteca del “suo” Seminario. Di seguito l’articolo di Filippo Rizzi che il quotidiano “Avvenire” ha dedicato a Padre Vaccari lo scorso 5 dicembre. Un “cacciatore di manoscritti” nelle biblioteche pontificie, un pioniere della divulgazione della Bibbia in italiano prima del Vaticano II, ma soprattutto un intellettuale di razza capace di scovare, in modo infallibile, gli errori di traduzione della Sacra Scrittura. Nonché un infaticabile “maestro innamorato della Parola di Dio”, secondo il ricordo di due illustri allievi del Pontificio Istituto Biblico di Roma, i futuri cardinali Ernesto Ruffini e Bernard Alfrink. Sono i tratti più singolari che hanno contraddistinto la carriera accademica del padre nobile dell’esegesi moderna e tra i fondatori dell’Abi (Associazione biblica italiana), il gesuita, originario di Bastida de’ Dossi, Alberto Vaccari (1875-1965), morto il 6 dicembre di 50 anni fa. Vaccari e la sua “scuola biblica larga” una felice definizione di Ignace de la Potterie, inaugurarono uno stile e un metodo di studio nuovi grazie anche alla conoscenza di greco, latino, arabo ed ebraico (per il quale lo studioso era considerato un “fuoriclasse” in tutto l’ambiente semitico del suo tempo), un metodo che avrà, non a caso, come degno continuatore sulla cattedra di critica testuale al Biblico di Roma il gesuita Carlo Maria Martini. A mezzo secolo dalla scomparsa, avvenuta alla vigilia della conclusione del Vaticano II (1962-1965) alle cui assise padre Vaccari partecipò nella veste di perito per volere di Giovanni XXIII e di Paolo VI, di lui rimane ancora l’impronta indiretta lasciata sulla costituzione conciliare Dei Verbum. Ma l’esile gesuita di origini pavesi, membro della Pontificia Commissione Biblica fin dal 1929, era già stato il consulente privilegiato del futuro cardinale Bea, quando costui era rettore del Biblico, per dirime-

re le questioni più spinose (tra cui le derive moderniste) riguardanti la giusta interpretazione della Bibbia, sotto il vigile controllo del Sant’Uffizio di allora. E sempre a Vaccari ricorse il confratello “confidente” di Mussolini padre Pietro Tacchi Venturi per la redazione di alcune voci sulla religione per l’Enciclopedia Treccani. Nella sua vita di studioso fu centrale l’enciclica del 1943 Divino Afflante Spiritu: il documento pontificio che aprì un nuovo approccio nell’esegesi moderna grazie alla scoperta dei “generi letterari” nella Bibbia. Il fine esegeta lombardo fu uno dei più apprezzati autori scelti dal fondatore della Cattolica padre Agostino Gemelli per la stesura di importanti testi scientifici sulla Bibbia o dal grande storico della pietà don Giuseppe De Luca per saggi sulla filologia. Infatti l’eredità di questo umile religioso ignaziano è ancora attuale, grazie per esempio alla sua traduzione della Bibbia per Salani (1943) o dei Salmi dall’ebraico, al suo commento a Giobbe, ai suoi studi sul Pentateuco o agli innovativi saggi sulla Sacra Scrittura apparsi su La Civiltà Cattolica. Nel 1958 gli venne assegnato dall’Università Cattolica di Lovanio il dottorato in Sacra Teologia. Un capitolo a sé stante nella biografia di questo religioso è l’amicizia intercorsa con don Luigi Orione, “il facchino della Provvidenza”, negli anni trascorsi assieme al seminario di Tortona. Con il santo degli ultimi e dei diseredati padre Alberto stringerà un patto e un voto per “la salvezza del maggior numero di anime” e per “divenire ogni anno più santi”; al fondatore degli Orionini (da cui riceverà in dono un crocifisso in legno il giorno dell’ingresso nei gesuiti) rimarrà sempre legato: fondamentale sarà lasua testimonianza per l’apertura della causa di beatificazione, come singolare fu la scelta di tenere sulla scrivania della sua stanza al Biblico la foto del suo antico “amico di seminario”. A tanti anni dalla scomparsa di questo gesuita “innamorato del Libro” (come lo definì don De Luca) sopravvive ancora oggi il ricordo di chi lo conobbe da vicino e fu uno dei più autorevoli eredi del suo stile di ricerca, come il cardinale Martini che dichiarò: “Debbo certamente anche a lui se sono stato introdotto un po’ nei misteri di questa scienza. Egli era per me un genio della filologia e della critica testuale”.


ATTUALITA’

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GiovedĂŹ 17 dicembre 2015

Prime Comunioni e Cresime nei nostri paesi

Cresima a Montalto Pavese, 24 ottobre 2015 (Foto Rezzani - Casteggio)

Cresima a Voghera - San Rocco, 7 novembre 2015 (Foto Bicromatica - Voghera)

Cresima a Voghera - Pombio, 8 novembre 2015 (Foto Colla - Voghera)

Cresima interparrocciale a Voghera - Duomo e San Rocco, 8 novembre 2015 (Foto Bicromatica - Voghera)


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Giovedì 17 dicembre 2015

Speciale Natale 2015

“Preparate la strada... sgombrate i sentieri... appianate la via... colmate ogni burrone…” Carissimi fratelli e sorelle, queste le parole che ascoltiamo ogni anno dal profeta Isaia durante l’Avvento. Eppure sempre più le strade che portano al Natale appaiono ingombrate da tante cose, al punto che ci sembra di giungere a quel giorno impreparati, presi in contropiede, catapultati in qualcosa che poi non riusciamo a gustare fino in fondo. Troppe cose occupano di pretese la nostra vita, troppe cose che creano ingombro e

frastuono, spegnendo il mistero dell’attesa... E al tempo stesso sempre più cresce in noi il desiderio di non vivere un Natale che sia solo una data sul calendario. Al di là dei tanti colori e delle tante luci con cui possiamo addobbare le nostre case e le nostre strade, il vero Natale è ruvida paglia, è povertà, essenzialità: cruda realtà su cui Dio si appoggia per far fiorire un germoglio di fragilità, un Dio bambino!

La terra, quella terra che sporca le mani, la terra della nostra fragilità e debolezza, ora esulta e si racchiude a scaldare questo germoglio. Il vero Natale non è la vuota rievocazione, forse un po’ magica e sentimentale, di qualcosa ormai lontana nel tempo, ma è quello che accade dentro di noi, nel grembo della nostra storia: è quella fragile speranza di vita che germoglia anche tra le tante preoccupazioni quotidiane, quella flebile luce – lanterna in una grotta – che

rischiara dolce la nostra notte. Fragile germoglio è per noi anche questa comunione di sorelle venute da quattro continenti diversi, riunite insieme dalla Provvidenza, a cantare le lodi di Dio altissimo e ad intercedere pace e salvezza per la Chiesa e per il mondo in questa città di Roma, dalle strade ingombre di tanto “altro”. E in questo frastuono noi vorremmo essere sempre di più presenza semplice e gioiosa dell’umile Natale

del Signore, spazio di silenzio e di accoglienza nel frastuono di voci e di suoni. Nel ringraziare ciascuno di voi per la vostra generosa premura per questo piccolo gregge di Sorelle Povere, diamo lode a Dio insieme a voi per la larghezza dei suoi benefici: tante nuove sorelle si sono unite a noi in questo anno, e se da una parte abbiamo salutato Sr. Chiara Emerenziana che il 20 aprile ci ha lasciate per il cielo, dall’altra abbiamo accolto con gioia il “sì” di Suor Pe-

tra Maria, che il 21 novembre ha vestito il saio francescano ed ha iniziato il tempo di noviziato. A tutti voi, che ci seguite da lontano o da vicino in questa meravigliosa strada di luce, auguriamo con cuore di sorelle di saper accogliere e custodire, lungo lo scorrere dei giorni del nuovo anno, la vita nuova che in Gesù piccolino nasce per ogni uomo! Le Sorelle Clarisse del monastero S. Chiara - Roma

Se la bontà vi scappa di mano, fermatevi di Matteo Colombo È la sera di una domenica prenatalizia. Ho declinato tutti gli inviti alle varie cene alle quali, anche oggi, avrei dovuto partecipare. Mi sono preso un giorno per me, una pausa in mezzo a questa corsa contro il tempo fatta di appuntamenti, giri tra i negozi, parcheggi affollati, aperitivi e feste. E, mentre aspetto che la minestrina sul fuoco finisca di cuocere, ripenso ai miei Natali più veri, quelli che trascorrevo a casa di mia nonna. Ricordi che sembrano perdersi nel tempo; momenti che adesso mi devo mettere d’impegno per ricreare. “Nonna, ma hai cucinato ancora la minestrina?”. E lei che mi dava sempre la stessa risposta: “Ti mette a posto”. Belle quelle sere che precedevano il Natale quando ero bambino. E dopo la minestrina, i mandarini che pizzicavano il naso e le bucce, naturalmente, allineate sulla stufa a legna a profumare la stanza. Infine, prima della buonanotte, si allestivano l’albero e il presepe. Belli quei Natali in cui era tutto “a posto”, tutto senza pretese. La nonna che, per sorprendermi, mi comprava il panettoncino Motta e me lo esibiva facendolo apparire dal grembiule, come un gioco di prestigio. Ora che i panettoni non so più dove metterli e quando mangiarli, vorrei soltanto il panettoncino della nonna. Passo in rassegna la storia dei miei alberi di Natale che ho comprato e addobbato in ogni casa in cui ho vissuto: indubbiamente il suo era il più spelacchiato e il più misero, ma era il più luminoso; lo guardavamo compiaciuti e fieri e la nonna aggiungeva: “Vedrai che piacerà tanto alla mamma e al papà”. Pezzi del mio mondo che cerco di trattene-

Illustrazione di Andrea Musso tratta da “Buon Natale gatto killer”

re. Natali in cui la nonna, che non aveva niente, mi faceva sentire ricchissimo e fortunato di possedere un presepe con le statuine in gesso, un po’ sbrecciate, e l’angelo che appendevamo alla capanna con uno spillo. In salotto questo mio ultimo presepe ha giochi d’acqua, luci di ogni tipo e l’abete è così carico di balocchi che i rami fanno fatica a sorreggerli. Il fumo della pentola annebbia i vetri della finestra. Non c’è mai stato un altro posto in cui ho provato la bontà del Natale se non con la mia famiglia. Ma domani, sarà già diverso. Tornerò a immergermi nel traffico, a replicare alle mail di auguri, a mettermi in fila nei negozi per gli ultimi regali, anche nella fila suppletiva perché me li incartino. Controllerò l’agenda e mi ritroverò seduto

al tavolo di questo o quel ristorante per l’ennesimo brindisi. Senza più il tempo per i mandarini, con la sensazione che tutto sia “a posto”, che tutte le strette di mano e i doni scambiati siano gesti sinceri, che tutti gli sms con le canzoncine e i “merry christmas” siano messaggi amichevoli, eppure con la sottile convinzione che molta della bontà che c’è in giro, è finta. Attenti ai buoni, quindi. Specialmente a Natale. Attenti a coloro che organizzano eventi di solidarietà ad ogni costo, a chi parla spesso di crisi e di povertà, a chi si lava la coscienza con una donazione a favore di qualche ente di cui nemmeno conosce la storia. Attenti ai salutatori, a chi dall’altro lato della via vi corre incontro dicendo “auguri, saluta a casa, tutti bene?”; ai baciatori,

a chi senza un motivo vi butta le braccia al collo mentre siete in coda alla cassa dell’Esselunga e vi sommerge di effusioni; ai volontari, a chi regala il suo tempo al prossimo soltanto una sera, dietro un banchetto di chincaglieria natalizia o un termos di vin brulè distribuito sul sacrato della chiesa per raccogliere offerte per i senzatetto. Attenti alle catene benefiche per corrispondenza; ai discorsi dei politici; agli happy hour dei Rotary e dei Lions; ai parenti che si auto-invitano al cenone; agli amici scomparsi che tornano a farsi vivi; ai leghisti che difendono il presepe; agli applausi festosi ed ego-riferiti dei renziani alla Leopolda; a Berlusconi se si occupa soltanto del Milan e dell’esonero di Mihajlovic; agli omaggi che vi inviano i vostri partner di lavoro. Infine, vi consiglierei di prestare attenzione anche a cose più prosastiche, come: non regalare a vostro zio la stessa bottiglia di Chivas Regal dell’anno scorso; non fare indigestione di crema al mascarpone; non incendiare le tende mandando in cortocircuito le luci colorate; non litigare con una commessa per un fiocco troppo floscio e un maglione troppo caro. Quando sentirete che la bontà vi sta scappando di mano, fermatevi. Chiudetevi in casa, spegnete il telefono e cucinatevi una bella minestrina. In un angolo della vostra memoria ritroverete lo sguardo amorevole, gli occhi umidi di vostra nonna. Sentirete l’odore della sua tavola. Ripenserete alle persone che avete accanto e che vi riempiono la vita, non solo a Natale. Le amerete senza pretendere regali in cambio. E tutto si metterà “a posto” davvero poiché un sorso di brodo non vi farà rimpiangere né il caviale né lo champagne.


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Due storie di casa nostra sotto l’albero Quando un sorriso diventa un dono che riempie il cuore

Cristina continua ad aiutare tanti bimbi malati CASANOVA LONATI Non c’è gesto più bello che donare un sorriso ad un bambino. E questo dono ha un valore ancora più grande se a riceverlo è un bambino ricoverato in un ospedale, ammalato di quel male di cui si fa fatica a pronunciare il nome anche quando colpisce un adulto. Figuriamoci se si abbatte su piccole creature. È la storia di sorrisi donati quella che sul finire dell’Avvento mi racconta Stefano Lucato nel municipio di Casanova Lonati, piccolo paese nella pianura dell’Oltrepò Pavese, di cui attualmente è sindaco. Tuttavia Stefano non mi parla in qualità di primo cittadino, ma come marito di Cristina Grassi e poi come responsabile dell’Associazione A.P.E. - Cristina. “Cristina è mancata a 48 anni – mi racconta Stefano – era molto devota alla Madonna di Lourdes e mi ha insegnato cosa significa credere; era infermiera professionale e conosceva bene il mondo del dolore e della sofferenza, ma non ha mai smesso di credere, di nutrire speranza nel futuro. È mancata nel momento stesso in cui a Broni veniva portata in processione la statua della Vergine Maria in occasione della Peregrinatio in diocesi. Era il 30 settembre 2012. Nel suo andare per ospedali vedeva spesso i bambini nella sua stessa situazione.

Mi diceva: vedi Stefano, noi dopo tutto siamo fortunati, nostro figlio Isaia sta bene ed è sano. Nei giorni della malattia ci siamo spesso chiesti se potevamo fare qualcosa per alleviare la sofferenza di tanti piccoli bambini ricoverati nei reparti di oncologia ed è stato così che è nata A.P.E. che significa ‘Associazione per esserci’. Ma è anche un richiamo all’ape, alla sua laboriosità e al tanto di buono che il piccolo insetto produce. Dopo la scomparsa di Cristina ho aggiunto il suo nome perché mi sembrava il modo più bello per ricordarla. Impegnandomi per gli altri, come lei ci ha insegnato e come lei voleva”. Lo scopo dell’associzione è principalmente quello di so-

stenere l’Agal (Associazione genitori del bambino leucemico) di Pavia che si occupa di aiutare le famiglie dei bambini affetti da malattie oncoematologiche pediatriche. È un’attività benemerita: a Pavia arrivano piccoli pazienti da ogni parte d’Italia e del mondo e trovare persone e strutture accoglienti aiuta le famiglie, già così duramente provate. “In questi anni di vita dell’associazione – continua Lucato – siamo riusciti a trasmettere a tante persone le nostre sensazioni, il nostro desiderio di fare un po’ di bene; ci siamo incontrati, abbiamo lavorato insieme. Abbiamo coinvolto tanta gente che con tanta sincerità si è unita a noi”. Tra le iniziative promosse

da Stefano Lucato e da A.P.E. - Cristina quella senza dubbio più coinvolgente è il raduno di grandi camion, con luci e musica, nel piazzale del Policlinico San Matteo, in occasione delle feste natalizie. “Nacque tutto per caso alcuni anni fa – racconta Stefano – quando mi cadde l’occhio su un manifesto che pubblicizzava un raduno di camion a Piacenza. Ci andai e presi contatto con gli ‘Scappati di casa’, un’associazione di autotrasportatori con sede là, amanti dei loro mezzi, ma soprattutto accomunati dal desiderio di regalare momenti di gioia ai più piccoli. Subito mi diedero la loro disponibilità e così nel giro di poco tempo organizzam-

mo i raduni a Broni e a Torricella Verzate. Tutte le loro manifestazioni da allora sostengono A.P.E. e l’Agal. Una cosa bellissima”. “Ma il momento più emozionante – dice ancora Lucato – è la visita al San Matteo di Pavia. Quest’anno l’abbiamo fatta il 12 dicembre. Circa una ventina di camion si sono radunati nel parcheggio all’interno dell’ospedale, in un punto perfettamente visibile dal quarto piano, dove sono ricoverati i bambini che hanno subito il trapianto di midollo. Da lì hanno potuto vedere questi grandi e bellissimi automezzi, tutti illuminati e sentire la musica. Ne sono rimasti affascinati. Dalla provincia di Ravenna è arrivato poi ‘Rombo Rock’, il

camion ballerino che si muove a suon di musica e l’entusiamo è salito alle stelle. Un gruppo di appassionati ha portato bellissimi modellini di camion telecomandati con i quali sono stati trasportati i doni in reparto per essere consegnati ai piccoli degenti dai Babbo Natale e dalle Santa Lucia. È straordinario toccare con mano le generosità di queste persone. Giungono da tutto il Nord Italia, quest’anno un camion è arrivato dalla Svizzera con tanto cioccolato”. Si fanno lucidi gli occhi di Stefano: “Non immagini cosa vuol dire vedere la gioia sul volto di quei bambini. Regalare un sorriso a loro e ai genitori è un gesto preziosissimo. Non sai quanto consolante è per un papà o una mamma vedere anche solo per un attimo sul volto del proprio figlio ammalato un sorriso. Credimi, non ha prezzo”. “È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”. Sono parole di Madre Teresa di Calcutta. Cristina ha donato per prima e tanti, ad iniziare dai suoi cari, continuano a farlo. Il Signore continua a rinascere nel dono di tanti sorrisi. È davvero Natale! Marco Rezzani

”Cuore di maglia” per i piccoli nati prematuri ALESSANDRIA - Stefano è nato a Genova il 6 dicembre, II domenica di Avvento: è bellissimo, pesa 820 grammi e ha avuto già molte avventure nella sua breve vita, nessuna felice. Stefano ha un piedino lungo come mezzo “pavesino”: è un neonato prematuro, uno dei circa 40 mila nati pretermine in un anno in Italia, uno di quelli che dovranno attraversare l’esperienza complessa e articolata di un lungo ricovero presso le divisioni di Terapia Intensiva Neonatale, tra incubatrici e attrezzature sofisticate, esperienza che coinvolge e “stravolge” il piccolo nato e i componenti della sua famiglia. Ed è proprio ai nati pre-

termine che Laura Nani, alessandrina di adozione, ha pensato quando, nel 2008, sferruzzando in compagnia di cinque amiche, ha sbagliato i calcoli, ha confezionato una scarpina grande come mezzo biscotto e ha avuto un’intuizione: chi possedesse il piccolo piede che poteva calzare quel capo, non avrebbe trovato linee di abbigliamento adeguate. Perché non trasformare allora la sua passione in un’azione utile che raggiungesse come un abbraccio caldo i piccoli e i loro genitori, spettatori attoniti attraverso il vetro di un’incubatrice? Detto, fatto: era nato “Cuore di Maglia”. Le cinque amiche realizzano i primi capi e

consegnano i “pacchi dono” all’ospedale di Alessandria; in seguito lo sguardo dell’Associazione si allarga, gli “Knit Cafè” – luoghi dove si sferruzza in amicizia – sparsi per l’Italia si sono uniti. In questo momento “Cuore di Maglia” raccoglie 39 Ambasciatrici in altrettante città italiane e circa 1200 addette che sferruzzano gratuitamente per preparare tante coccole di lana per bambini che, come Stefano, non raggiungono il chilo di peso, consegnando i capi in più di 51 ospedali sul territorio italiano e in cinque Centri di Aiuto alla Vita. Da quel pomeriggio del 2008, “mani di mamma per i bambini piccini”, come recita uno dei loro slogan, hanno confezionato circa 2500 copertine e poco meno di 4000 cuffiette e scarpine. Un filo di lana unisce idealmente i piccoli di tutta Italia a mamme e nonne armate di ferri e gomitoli

che creano cuffiette delle dimensioni di una mela, copertine grandi poco più di un fazzoletto, teneri bozzoli caldi come un nido. I capi sono realizzati in lana merino o cachemire – bandita la fibra acrilica, non adatta alla delicatissima pelle dei neonati – e prestando la massima attenzione all’esecuzione perché nessun nastrino o fiocco possa intralciare il lavoro di medici e infermieri, sconsigliate le copertine con cuciture che possano essere sgradevoli ai piccolini, consentita la lavorazione “a trafori”, ma con giudizio. Le consegne sono recapitate mensilmente, in date concordate e seguendo rigorosi protocolli igienici nelle Terapie Intensive Neonatali e nei reparti di Neonatologia che apprezzano in modo particolare questi doni che s’inseriscono perfettamente nel “Protocollo Care”, il termine inglese che indica l’insieme

di misure volte a migliorare il più possibile la permanenza dei neonati nei reparti e a dare ai genitori la forza di sorridere e di sperare, vedendo il loro piccolo vestito e accudito. Le creazioni hanno raggiunto anche bambini vittime del terremoto in Abruzzo, dell’alluvione in Liguria e, nel novembre di quest’anno, “Cuore di Maglia” ha creato il progetto “Una coperta per Anabah”, una località del Panshir in Afghanistan, confezionando 160 copertine consegnate al reparto Maternità dell’Ospedale di Emergency. Lo stesso gesto di speranza e di protezione che ha creato un ponte tra mamme e neonati di un paese simbolo di

molteplici guerre, ha vestito il piccolo lottatore Stefano di Genova, che ora pesa 1200 grammi e sta facendo grandissimi progressi, e le sue “amiche” Ludovica e Matilde, gemelline nate qualche giorno dopo presso il reparto Maternità dell’Ospedale S. Giacomo di Novi Ligure, che hanno ricevuto le cuffiette e i piccoli poncho lilla da Simona, l’ambasciatrice dell’Associazione, che viene accolta da Valeria Salandrini, infermiera referente per il Nido e da tutto lo staff del reparto come un’amica e alla quale la responsabile, Aurora Panella, non manca di esprimere la sua gratitudine ad ogni consegna. Cristina Bertin


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Inviaci, entro il 6 gennaio 2016, la foto del presepe che hai allestito a casa, a scuola, nella sede della tua pro loco, della tua biblioteca, nel tuo oratorio o in parrocchia. I Presepi più belli saranno premiati e pubblicati sul giornale. Le foto dovranno essere accompagnate da nome, cognome, indirizzo e numero di telefono. Inviale via mail a: ilpopolo@libero.it in formato jpg e in alta risoluzione o via posta ordinaria all’indirizzo: Redazione Il Popolo - P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL)


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Idee regalo Un prodotto di eccellenza del nostro territorio che nasce dalla famiglia Gualco di Silvano d’Orba

”Distilliamo grappe, storia e tanta passione”

SILVANO D’ORBA - A tavola, soprattutto durante le feste, è quasi impossibile non concludere il pasto con il classico digestivo che può essere il limoncino o il nocino artigianale fatto da qualche parente, qualche sofisticato liquore o, più semplicemente, il tradizionale “grappino”. Dietro questo distillato, tipicamente italiano, si possono trovare storie fatte di passione e di impegno e scoprire prodotti che sono vere eccellenze e vanto del nostro territorio. È il caso della grappa prodotta dalla storica Distilleria Gualco che ha la sua sede a Silvano d’Orba, ultimo paese della Diocesi al confine con le terre ovadesi. A poche centinaia di metri dalla piazza di questo centro che sorge nel Monferrato, all’ombra di un maestoso castello e di un’imponente chiesa, si trova l’insegna che segnala la presenza del negozio. Varcata la porta sembra di essere proiettati verso un mondo lontano, in un’atmosfera d’altri tempi, in mezzo a scaffali pieni di tante bottiglie colorate, attorniate da foto e ritagli di giornali che parlano di un passato glorio-

so e da non dimenticare. Ad accogliere il visitatore c’è Alessandro Soldatini con la figlia Marcella (nella foto) e il figlio Giorgio, eredi di una lunga tradizione e custodi dei segreti di distillatore. Attraversato il retrobottega, dove si notano le moderne tecnologie che permettono di stare al passo con i tempi, si arriva nel luogo dove avviene l’imbottigliatura e l’etichettatura. Tutto naturalmente fatto a mano. Nel cortile della struttura si trova il locale dello stoccaggio della vinaccia e si

aprono due porte che si affacciano su due mondi curiosi e affascinanti. La prima accede ai locali che custodiscono l’alambicco attraverso il quale la vinaccia viene trasformata in grappa, la seconda conduce alla fresca barricaia sotterranea, dove riposano le botti che contengono il prezioso prodotto. Sotto un antico soffitto a volta, nel silenzio e nella penombra, insieme alle grappe, nel periodo natalizio si trova anche una sorpresa. I numerosi presepi che Alessandro colleziona da tanti anni, provenienti da diverse parti del mondo e tutti schedati con cura e attenzione, le stesse che dedica ai suoi prodotti. L’azienda fu fondata nel 1870 da Paolo Gualco, bottaio del paese. Ad espandere la fama di questa grappa in Italia e all’estero furono Bartolomeo Gualco detto “il mago della grappa”, inventore della famosa “grappa senza nome” e la nipote Susanna, mamma di Alessandro, che seppe sviluppare gli insegnamenti

dello zio e condurre per molti anni l’azienda con grande capacità imprenditoriale. I giovani Giorgio e Marcella sono la sesta generazione e già la settima muove i primi passi con il piccolo Sergio, figlio di Marcella. La vinaccia usata proviene dai migliori vitigni del Monferrato: il Dolcetto di Ovada, il Cortese di Gavi, il Barbera, il Moscato e, da qualche anno, il Timorasso. L’impianto di distillazione è discontinuo a bagnomaria alla piemontese. Con il metodo discontinuo per ogni limitata quantità di vinaccia si ottengono pochi litri di grappa con caratteristiche uniche e ben differenziate. Il procedimento a bagnomaria presenta il vantaggio di impedire che la grappa ottenuta prenda cattivi gusti in particolare di fumo o di bruciato. La grappa prodotta con questo antico metodo artigianale è riconosciuta dalla Regione Piemonte come prodotto tipico con specifico decreto legge. Per l’invecchiamento dei prodotti sono utilizzate

botti di rovere, castagno e acacia. Oltre alle grappe tradizionali, giovani e invecchiate, la distilleria che gode del titolo di Eccellenza Artigiana della Regione Piemonte ed è “Bottega Scuola” produce anche delle ottime grappe aromatizzate per infusione e non con l’aggiunta di additivi e liquori a base di grappa. La distilleria Gualco si può visitare tutto l’anno e il negozio è aperto sette giorni su sette. Per fare una visita guidata con degustazione è necessaria la prenotazione per te-

lefono o via mail (telefono 0143.841113; mail: info@distilleriagualco.it). Il percorso dura circa un’ora e comprende il locale di stoccaggio delle vinacce, lo storico impianto di distillazione a bagnomaria alla piemontese, la cantina di invecchiamento, una presentazione attraverso piccoli esempi degli infusi per l’aromatizzazione della grappa e una degustazione guidata. Gli orari di apertura sono al mattino dalle 9 alle 12.30 e al pomeriggio dalle 15 alle 19 e gli unici giorni di chiusura sono Capodanno, Epifania, Pasqua, San Pancrazio (il 12 maggio), Ferragosto, Santi, Natale e Santo Stefano. Per assaporare il gusto e il profumo di questa grappa, che gode della De.Co., non resta che recarsi a Silvano d’Orba e scoprire che “se il vino è la poesia della terra, la grappa è la sua anima”. La famiglia Gualco, dal 1870, quell’anima l’ha catturata e la offre, nelle sue bottiglie, a quanti hanno ancora il desiderio e la pazienza di assaporare e apprezzare gusti e profumi che il solo il tempo e la fatica possono creare. Daniela Catalano

Il racconto di una giovane scrittrice di Broni

Buon Natale, caro George!

C

’era una volta, in un paese lontano chiamato Africa, un bambino di nome George. Aveva la pelle scura, due grossi occhi neri e un bellissimo sorriso. Faceva parte di una famigliola povera e molto semplice. La sua mamma era una grande lavoratrice, pensate solamente a quanti chilometri percorreva al giorno! Aveva una corporatura esile, era alta e i suoi capelli erano incredibilmente intrecciati… in treccine di tanti colori. I suoi due fratellini erano quasi identici, ma non gemelli, capelli riccioluti e nerissimi. Una sola cosa li differenziava: la loro altezza. Kevin era esageratamente alto, invece l’altro, che di nome faceva Francis, era esageratamente basso! Il loro papà, purtroppo, se n’era andato per sempre. Partì un giorno lontano per una battuta di caccia con gli altri uomini del villaggio, ma non fece più ritorno. Un grosso coccodrillo, mentre attraversavano un fiume, improvvisamente attaccò il gruppo di cacciato-

ri, ben tre persero la vita e tra questi c’era il papà di George. Da allora le cose si erano fatte più difficili. Fu così che un loro zio li invitò nel nostro paese con la speranza di aiutarli a rifarsi una nuova esistenza. Ah, dimenticavo: il papà di George era bravissimo ad imitare il ruggito del leone, giocava spesso con i suoi tre figli, lui papà leone e loro tre i cuccioli. Arrivarono nel nostro paese nella stagione invernale, il freddo era intenso e quando nevicò, George fu preso da una immensa paura, pensava fossero le stelle che si staccavano dal cielo. Passavano i giorni, George ormai sembrava abituato alla nuova vita, si fece qualche amico, iniziò ad andare a scuola con profitto e a praticare lo sport del calcio, ma lui arrivava dalla lontana Africa, era abituato al caldo della savana, al ruggito dei leoni, alle gazzelle che scappavano dai ghepardi, alla sabbia bollente, e tutto questo a lui mancava. Un triste giorno cominciò a non star bene, si mise a letto e non si alzò per settima-

ne. La causa? La nostalgia del suo paese. Iniziò a non voler più andare a scuola, cosa che amava fare, non giocava più con i suoi amici, si rifiutava di bere e di mangiare e di praticare gli sport da lui più adorati. Passava giornate intere chiuso nella sua cameretta a fissare il vuoto. La mamma e i suoi due fratellini si preoccuparono di quel cambiamento improvviso, si insospettirono e decisero di portare George dai medici all’ospedale. Furono fatti tutti gli accertamenti del caso e il bambino fu ricoverato, ma emerse che la malattia di George non era fisica bensì era il suo cuore che era triste e ammalato e il bambino sorridente di una volta non c’era più; al piccolo leone mancava l’affetto del suo papà. George peggiorò sempre giorno dopo giorno. I medici, la mamma e i suoi due fratellini ormai disperati non vedevano una via d’uscita e tutte le cure sembravano inutili. Arrivò la vigilia di Natale, tutti i bimbi dell’ospedale fremevano all’idea di rice-

vere i doni dal magico Babbo Natale. George ricevette un grosso leone di peluche, di colore marrone chiaro, tutto morbidoso e con occhi dolcissimi; sembrava il personaggio di “Re Leone”. Babbo Natale posò il regalo davanti al tavolo centrale della camera, proprio di fronte al suo letto. Quella della vigilia fu una notte agitata, George scorse in lontananza il grosso leone di stoffa. Con le poche forze rimaste, si alzò, camminò fino al tavolo e abbracciò il grosso leone. In quel preciso momento sentì dentro di sé una grande forza, sentì il ruggito del papà leone e grosse lacrime iniziarono a brillare sulle sue guance come stelle. Da quel momento la vita di George cambiò del tutto: capì che era bella, che il suo papà non l’avrebbe mai abbandonato. Guardò fuori dalla finestra, scendeva la neve. Si mise a ridere di gusto abbracciando forte il leone di peluche. Carolina Aguzzi


IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

Giovedì 17 dicembre 2015

25 S. GIULETTA - Il 18 e il 20 dicembre due esibizioni natalizie

Il senatore Panigazzi si racconta VAL DI NIZZA - Non è soltanto la “storia di un senatore”, ovvero di Luigi Panigazzi, detto “Gigino”, protagonista della politica locale e nazionale per quasi un secolo. Il libro che il Comune di Val di Nizza ha voluto dedicare al suo illustre concittadino, come recita il sottotitolo, racconta anche “di una valle” e del castello di Oramala che i fratelli Panigazzi hanno recuperato e sottratto all’oblio. Scritto da Matteo Colombo e Mattia Tanzi, sarà presentato sabato 19 dicembre, alle ore 15.30, presso il Bar Lanzarotti di Casa Ponte, frazione di Val di Nizza. A discuterne, oltre agli autori, saranno presenti il sindaco Franco Campetti, Giancarlo Vitali, presidente della Fondazione Comunitaria di Pavia che ha co-finanziato la pubblicazione, Daniele Bosone, presidente della Provincia di Pavia, e Gianfranco Alberti, presidente della Comunità Montana dell’Oltrepò, insieme a tantissimi big del mondo politico. La conclusione, naturalmente, sarà affidata allo stesso Panigazzi che oggi, dopo essere stato partigiano, medico, sindaco e amministratore, compiuti i 90 anni, si è trasformato in un testimonial del territorio. Nel volume, edito da Guardamagna di Varzi, Tanzi e Colombo hanno ripercorso in una lunga intervista la sua carriera, dall’impegno nella lotta di Resistenza all’elezione al Senato della Repubblica nel 1983 con il partito socialista, fino alla presidenza dell’ospedale San Matteo di Pavia. Un’occasione, in realtà, per promuovere un borgo di forte richiamo turistico e un lembo di Oltrepò in grado di affascinare i visitatori. Fotografie, documenti d’archivio, let-

Luigi Panigazzi e Franco Campetti

tere inedite, articoli di giornale corredano la pubblicazione. “Gigino Panigazzi – sottolineano Tanzi e Colombo – ha accettato di farsi promotore e interprete di un paesaggio che conosce bene. Le sue risposte alle nostre domande e i suoi racconti ancora appassionati ci dicono perché valga la pena di trascorrere qualche ora dalle sue parti, alla ricerca di una bellezza nascosta. E di ascoltare un uomo che ha rivissuto la sua esistenza parlando degli ideali che ha difeso e delle persone che ha conosciuto, da Italo Pietra a Sandro Pertini, da Bettino Craxi a Giovanni Azzaretti”.

Aneddoti curiosi e ricordi si intrecciano così a parti più narrative. “Questo libro è tante cose, – aggiunge Colombo – un invito, un album di istantanee, una guida turistica scritta come un romanzo. Per me è stato fare un’incursione in un mondo, quello dei politici, che io frequento poco, ma la storia di Oramala e le vicende di Panigazzi si prestavano ad essere raccontate con un taglio non solo giornalistico, ma anche narrativo. Se non fossero realmente accadute, sarebbero letteratura. Sabato a Val di Nizza potrò dire davanti a molte persone che il nostro territorio va difeso e promosso. Ma vorrei che la presentazione fosse un’occasione per ritornare a discutere della politica come la più alta forma di carità: così ci ha insegnato Paolo VI. Mi hanno detto che saranno tanti i politici presenti. Lancerò una provocazione: li inviterò ad occuparsi anche del mio mondo, di letteratura e di poesia, perché frequentando la poesia si può trasformare l’esercizio del potere in servizio e la bellezza in vita buona”. “L’idea nasce dal rapporto che ho stretto in più di vent’anni con Gigino Panigazzi. – conclude Tanzi – L’ho incontrato per motivi legati al mio lavoro, ma lui mi ha subito regalato la sua amicizia. Imparando a conoscerlo ho capito che, nonostante i ruoli di prestigio che ha ricoperto nella vita pubblica, ha conservato la sua umiltà e ha fatto tanto a servizio delle persone. Il territorio della valle è cresciuto grazie a lui, basti pensare al suo impegno nell’antifascismo e a quanto ha fatto per realizzare infrastrutture moderne e all’avanguardia. Per questo, ancora oggi, tanta gente gli deve la sua riconoscenza”.

TORTONA - Il 23 dicembre al Civico lo spettacolo con Valeria Valeri

“Lettere d’amore” e l’elisir di lunga vita

TORTONA - Ultimo appuntamento del “Civico” tortonese prima della pausa natalizia. Mercoledì 23 dicembre, alle ore 21, andrà in scena “Lettere d’amore”, con Valeria Valeri e Giancarlo Zanetti (nella foto), che ha curato anche la regia, dal testo di A.R. Gurney “Love letters”. La commedia è stata rappresentata per la prima volta a Broadway nel 1990 ed è la storia di un amore che travalica il tempo grazie all’apporto magico e conservativo della parola scritta che blocca in qualche modo il fluire del tempo, o perlomeno frappone fra i protagonisti e la realtà il filtro importante dei pensieri e della tenacia fedele. Melissa e Andy, i due (unici) in scena corrispondono da quando sono sui banchi di scuola e per tutta la vita non hanno mai smesso di avere questa relazione epistolare che significa prima di tutto complicità e poi raffor-

zamento reciproco nelle diverse stagioni dell’esistenza. Una commedia, ma forse è riduttivo ritenerla tale, che stride in modo eclatante con i ritmi odierni di relazione e incontro e per questo va salutata con l’opportuno sollievo perché si allontana plasticamente dal mondo comunicante di oggi: brevità frettolosa contro lunghi tempi, allargamento a sconosciuti contro fedeltà nel tempo a un’altra sempre uguale e sempre diversa, ticchettio compulsivo contro riflessio-

ne misurata e dolce sotto forma di lettera scritta a penna. Un buon regalo da farsi prima di Natale. L’impianto scenico è curato da Sebastiano Romano e le musiche sono di Luciano Francisci. Per ulteriori informazioni sullo spettacolo e sulla disponibilità di biglietti è possibile contattare telefonicamente la biglietteria del teatro dal martedì al venerdì dalle ore 16 alle 19 (tel. 0131820195). Davide Ferreri

Nuovo incontro del gruppo di lettura di Rivanazzano Terme

RIVANAZZANO TERME - La Biblioteca Civica “Paolo Migliora”, presieduta da Laura Disperati, continua le attività culturali con un nuovo incontro del gruppo di lettura. Come è emerso nel corso di queste piacevoli discussioni, l’intenzione è quella di creare, per le persone a cui piace leggere, un’occasione speciale per incontrarsi e scambiare commenti e suggerimenti su libri di ogni tipo. Tutto ciò in un clima allegro e cordiale, dove ciascuno possa esprimere liberamente le proprie opinioni e scoprire, magari, nuovi generi e nuovi autori. La condivisione delle letture preferite di

ognuno potrà così trasformarsi in un’opportunità più ampia di socializzare e di “fare” cultura. L’appuntamento è fissato per sabato 19 dicembre, alle ore 10.30, presso la Biblioteca Civica “Paolo Migliora”, per discutere e riflettere insieme sul romanzo di Fedor Dostoevskij “Le notti bianche”. Ovviamente l’invito è esteso anche a coloro che non hanno letto il testo proposto, ma che fossero interessati ad accogliere o condividere consigli e spunti di lettura. Per informazioni si può telefonare o inviare una mail (tel. 0383.91565; biblioteca.civica@comune.rivanazzanoterme.pv.it).

La Polifonica San Colombano in concerto

SANTA GIULETTA Nel fine settimana l’associazione Polifonica San Colombano di Santa Giuletta farà i suoi auguri natalizi in musica con due concerti. Si inizia venerdì 18 nella chiesa di San Antonino martire a Montalto Pavese, alle ore 21, con il concerto “Armonie di note” che vedrà protagonisti la Polifonica San Colombano diretta dal M° Paolo Cambieri, accompagnata all’organo da Guido Andreolli e dalle soliste Yuko Boverio soprano e Irene Alfinito contralto. Seguirà domenica 20, a Santa Giuletta nella chiesa parrocchiale San Colombano, alle 17.15, il concerto “Gloria in Excelsis Deo” dedicato alla memoria di Maurizio Modena, amico della Polifonica. Protagonisti della serata saranno l’Associazione Corale Polifonica San Colombano diretta da Paolo Cambieri accompagnata all’organo e pianoforte da Guido Andreolli, al violino da Jacopo Bigi con le voci soliste del contralto Irene Alfinito, del soprano Mariagrazia Fontana, del basso Marco Panizza e la voce

narrante di Pierluigi Boggeri, con il coro di voci bianche Junior Polifonica, progetto sperimentale dell’associazione in collaborazione con la scuola primaria di Santa Giuletta diretta dal M° Vincenzo Martiradonna. Saranno eseguiti brani di Monteverdi, Palestrina, Praetorius, Bach, Rossini oltre ai tradizionali canti natalizi. La serata sarà presentata da Marta Filibian. L’ingresso sarà a offerta, l’incasso sarà devoluto alla chiesa di Castello. Il presidente Fabio Chiesa augurando a tutti buone feste, sottolinea che l’edizione 2016 del Festival Musicale San Colombano sarà ricco di prestigiosi appuntamenti. L’Associazione Polifonica San Colombano, recentemente, ha ricevuto in comodato d’uso gratuito da Rete Ferroviarie SpA, tramite il comune di Santa Giuletta, lo scalo merci e le rispettive aree annesse presso la stazione ferrioviaria di Santa Giuletta, per la realizzazione di un futuro centro culturale che sarà denominato “Accademia Musicale San Colombano Musica Sui Binari”.


Antola al Po

IL POPOLO

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Giovedì 17 dicembre 2015

Dall’

TRADIZIONI

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

Novi Ligure Le iniziative associative a favore della missione in Burundi

Pandori e panettoni per Ascolta l’Africa

NOVI LIGURE - L’associazione “Ascolta l’Africa”, nata nel 2004 dall’idea di un gruppo di ragazzi della Casa del Giovane presso la parrocchia di San Pietro, è diventata oggi, a distanza di undici anni dalla sua costituzione, una realtà radicata a Novi e dintorni, con un numero sempre maggiore di adesioni. Dopo quel primo viaggio in Burundi al seguito del parroco don Livio Vercesi, ogni anno gruppi di volontari si recano nella missione di Murayi in Burundi per incontrare ed aiutare giovani e bambini africani, donando il proprio tempo. Molto è stato compiuto dall’associazione sino ad ora: è stato costruito un centro giovanile in cui i ragazzi della missione possono ritrovarsi per studiare, giocare e crescere assieme; è stata avviata la ristrutturazione di un vec-

chio acquedotto per portare acqua alla missione; sono stati finanziati campi di lavoro nei quali gli operai locali – ricompensati per il lavoro svolto – hanno installato le cisterne di raccolta per l’acqua e hanno costruito lavatoi in diversi punti del villaggio di modo che un più oculato utilizzo dell’acqua possa rendere migliore l’igiene e la salute degli abitanti del villaggio. L’Africa è un “continente crocifisso”: Papa Francesco, nel corso del suo viaggio dal 25 al 30 novembre di quest’anno in Kenya, Uganda e nella Repub.blica Centrafricana, ha denunciato lo sviluppo a beneficio di pochi, mentre la maggior parte della gente resta sempre più povera. Tocca anche a ciascuno di noi fare qualcosa: Ascolta l’Africa, che da sempre si è prefissa come obiettivo

principe quello di creare una sorta di gemellaggio con i ragazzi della missione di Murayi, ha da poco definito il suo ricco calendario di iniziative per l’anno 2015/2016. Come ogni anno, è ripresa la vendita dei pandori e panettoni che viene effettuata al termine delle Messe prefestive e festive da volontari dell’associazione. Anche il Gruppo Scout collabora nelle vendite. Nel 2016 proseguirà la raccolta dei tappi di bottiglia nelle scuole e presso privati. La plastica raccolta verrà venduta ad una ditta specializzata al fine di poter finanziare lo scavo per la realizzazione di un pozzo a Murayi. I docenti delle scuole di ogni ordine e grado possono prendere contatto con l’Associazione per organizzare incontri con gli studenti durante i quali i volontari dell’associazione racconteranno la loro esperienza nella missione di Murayi. Infine, il 25 novembre, i volontari dell’Associazione hanno iniziato l’allestimento del terzo container, dopo i primi due nel 2010 e nel 2013. Il valore del materiale, elettrico, idraulico, scolastico, edile, oltre al vestiario, dovrebbe aggirarsi attorno ai 100 mila Euro e la spesa prevista è stata stimata in circa 18 mila Euro. E’ possibile contattare l’associazione per telefono o via mail (tel. 0143.2526; info@ascoltalafrica.it), oppure visitando il sito on line sempre aggiornato (www.ascoltalafrica.it). Michela Ferrando

CANTALUPO LIGURE - Per ragazzi e giovani nei rifugi Pineta di Piuzzo e San Lorenzo

Vacanze invernali con la Pietra Verde

CANTALUPO LIGURE Per il quinto anno consecutivo l’associazione naturalistica “La Pietra Verde” organizza i Campi Avventura invernali per ragazzi dai 6 ai 16 anni. La vacanza in rifugio è un’esperienza incomparabile che si vive in modo sano, crescendo consapevolmente e diventando di volta in volta più responsabili e più maturi, certi di aver intrapreso un semplice ma corretto cammino verso un domani migliore. Escursioni, passeggiate nei boschi, la ricerca delle tracce

lasciate dagli animali selvatici, imparare a usare bussola e mappa, le notturne adiacenti al rifugio, le leggende raccontate intorno alla stufa e tanto altro ancora, hanno spinto gli organizzatori della Pietra Verde a progettare i prossimi Campi invernali indirizzati a tutti quei ragazzi con grande spirito di avventura e voglia di nuove esperienze legate alle tematiche naturalistiche. I Campi presso i due rifugi escursionistici, possono costituire un consiglio valido e sincero a tutti quei genitori

lungimiranti che vedono in questo creativo progetto un prezioso regalo di Natale per i loro ragazzi. Durante le prossime vacanze natalizie, saranno svolti due campi avventura: dal 27 al 30 dicembre (4 giorni e 3 notti), presso il rifugio Pineta a Piuzzo (950 m. slm), frazione del comune di Cabella Ligure – in val Borbera e dal 2 al 5 gennaio 2016 (4 giorni e 3 notti) presso il rifugio escursionistico San Lorenzo (m 1100 slm) a Cantalupo Ligure sempre in val Borbera. Il primo turno che si svolgerà presso il Rifugio Pineta (nella foto) è indirizzato a ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni, mentre il turno successivo presso il rifugio San Lorenzo è indicato a ragazzi più giovani (dai 6 ai 11 anni). Tutte le informazioni sono pubblicate sul sito dell’associazione (www.lapietraverde.org) o si possono avere per telefono o via mail (tel. 338.5291405; 338.8157173; info@lapietraverde.it).

“Giorni Alterni” presenta “Canto di Natale” a Carbonara

CARBONARA SCRIVIA - Sabato 19 dicembre, alle ore 21, presso la SMS di Carbonara Scrivia, la Compagnia Teatrale Giorni Alterni porta in scena, per la prima volta, “Canto di Natale”. Lo spettacolo teatrale ripropone fedelmente la nota storia di Charles Dickens, in cui l’avaro e cinico Signor Scrooge, nella notte della Vigilia di Natale, viene visitato dai fantasmi di Natale Passato, Presente e Futuro che gli mostreranno avvenimenti legati alla sua giovinezza, alle persone a lui più vicine nel suo presente, e il terribile futuro che lo aspetta se non aprirà il suo cuore al prossimo

mostrando generosità e spirito di carità. Una vicenda commovente ed emozionante, tra le più belle storie legate al Natale. Adattamento e regia di Francesca Pasino, assistenza alla regia Giulia Lupieri, tecnico luci e audio Stefano Scotti. In scena gli attori della Compagnia Teatrale Giorni Alterni: Dimitri Depaoli, Andrea Ardito, Marco Zuffada, Diletta Beltrachini, Giacomo Borasio, Veronica Ferrari, Giulia Rachiele, Giacomo Borgognone, Matteo Leddi, Marcello Vaccari, Elisa Rachiele, Elena Tanzi, Gianluca Pavone, Kirill Igorevich e Letizia Rivera.

TERRITORIO

ALESSANDRIA - Il libro è illustrato da Andrea Musso

Le avventure di Tuffy continuano in “Gatto killer è innamorato”

ALESSANDRIA - Torna per Natale un personaggio che non può mancare nelle case dei bambini: Tuffy, il Gatto Killer protagonista delle storie create da Anne Fine e scaturito dalla geniale matita di Andrea Musso. Il nuovo libro, dal titolo “Gatto killer è innamorato”, edito dalle Edizioni Sonda (euro 9.90), racconta le nuove avventure di di Tuffy, perfetto rappresentante del mondo felino, creato da Anne Fine. Indipendente e sornione, egoista e combina guai, acuto osservatore del mondo, il Gatto Killer sostiene “che i gatti non hanno proprietari, ma devoti amici adoranti, pronti a offrire loro buon cibo, una casa calda e accogliente...” Tuffy non ha tempo da perdere con l’amore, da quando però l’affascinante Coco, la prima gatta ad avergli fatto battere il cuore ritorna nel quartiere, farebbe di tutto per conquistarla. Peccato che abbia appena scommesso con Tigro che non si sarebbe mai più innamorato... Questa volta sono l’amore e la gelosia a cacciare nei guai il Gatto Killer, in un’avventura ad alto tasso di

dispetti e batticuore. Le storie di Tuffy piacciono ai bambini e agli adulti, perché uniscono humour e tenerezza, ingenuità e acume e parlano di una forma di amicizia tutta particolare. Anne Fine è una scrittrice inglese per bambini e adulti e suo è “Un padre a ore Mrs. Doubtfire”, da cui è stato tratto il film omonimo con Robin Williams tradotta in 27 lingue. Andrea Musso è di Novi Ligure, e si è diplomato all’Istituto Europeo del Design di Milano. Illustra libri per bambini, riviste dedicate agli animali, libri di cucina e progetti editoriali tradotti e pubblicati anche in Giappone e USA. Appassionato di gatti e di musica, lavora anche come free-lance per la pubblicità.


IL POPOLO Giovedì 17 dicembre 2015

Opinioni a confronto

Due idee per valorizzare Perosi nella “sua” cattedrale tortonese

Egr. Direttore, le chiedo un paio di righe per manifestare due recenti soddisfazioni. Primo compiacimento: la buona riuscita della colletta alimentare, sia per il numero dei volontari impegnati sia per i quantitativi raccolti, nonostante i tempi duri un po’ per tutti. Esiticome questi dicono che la gente comune possiede sia il cuore sia l’intelligenza per riconoscere la serietà degli organizzatori e fidarsi se ne vale la pena. Seconda soddisfazione: la commemorazione di don Lorenzo Perosi, tortonese dallo spirito delicato, genio della musica sacra e anima delle Scholae Cantorum di mezzo mondo. Durante l’eucaristia è stata eseguita la Missa Prima Pontificalis, alla presenza dell’amministrazione comunale, della Società Storica Pro Iulia Dertona e dell’Accademia Musicale perosiana. La celebrazione si faceva già un tempo, poi, mi pare, che se ne fosse persa la tradizione. Del resto ci furono pure diverse edizioni di un festival perosiano, imploso infine a causa dei costi. Qualche anno fa, a Roma, in un caldo pomeriggio festivo, entrai alla ricerca di refrigerio nella chiesa di S. Maria dell’Anima, a due passi da Piazza Navona. Trovai il tempio, che è un po’ la cappellania dei tedeschi a Roma, pieno di persone che godevano dell’esclusivo programma musicale di esecuzioni perosiane! Ne rimasi felicemente sorpreso, ma anche, in un certo senso, ammonito. Sulla scorta di quel ricordo oso lanciare due proposte direttamente alla Cattedrale tortonese e alla Società Pro Iulia Dertona e a quanti altri possano essere interessati. Sostanzialmente si tratterebbe di valorizzare la presenza perosiana in loco fornendo una maggiore visibilità alla tomba del Maestro e del fratello Cardinale Carlo, mediante un cartello biografico dei due personaggi, ben armonizzato nel contesto del duomo e, da ultimo, la diffusione discreta delle opere perosiane come sottofondo continuo nelle navate, al di fuori, delle celebrazioni liturgiche. Particolarmente la Società Pro Iulia Dertona che ha sempre nutrito uno spirito perosiano potrebbe prendere in considerazione l’idea e arrivare a concretizzarla. Volevo un paio di righe e me ne sono prese molte di più! Ma il Maestro Perosi qualche battuta in più se la merita a casa sua. Con i migliori saluti. Mario Villaraggia - Tortona

Prodotti del territorio sulle tavole di Natale per aiutare l’ambiente

Egr. Direttore, uno stile di vita più sobrio e responsabile può contrastare i cambiamenti climatici e salvare il pianeta, considerato che il 40% delle emissioni sono legate ai trasporti, tra i quali i trasporti agroalimentari. Per esempio un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’anguria brasiliana viaggia per oltre 9mila km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Il consumo durante le feste di Natale di prodotti fuori stagione provenienti da migliaia di chilometri di distanza è una tendenza snob in forte ascesa che concorre a far saltare il budget dei cenoni con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy e appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell’aria gas ad effetto serra. La voglia di cambiamento o il bisogno di stupire gli ospiti nei banchetti natalizi o di fine anno possono essere soddisfatte dalla riscoperta dei frutti meno “diffusi” ma nazionali come cachi e fico d’India o antiche varietà, dalla mela limoncella alla pera madernassa, che valorizzano le tradizioni del territorio e garantiscono un sicuro successo a prezzi contenuti. Tra i prodotti più diffusi che rischiano di “inquinare il Natale” ci sono anche le noci della California, le more dal Messico, il salmone dall’Alaska, gli asparagi dal Pe-rù, i meloni dal Guadalupe, i melograni dalla Spagna e i fagiolini dall’Egitto. E’ necessario recuperare il legame con i prodotti del territorio che si esprime attraverso la preparazione delle ricette del passato fortemente radicati nella popolazione. Simone Moroni direttore Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino presidente Coldiretti Alessandria La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Bacheca a cura della Redazione

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Da leggere

Angelo Comastri

Bruno Ferrero

Il prodigio del Natale

Storie di Natale

Il Piccolo Principe della Misericordia

San Paolo

Elledici

Paoline

Pp. 160

Pp. 240

Pp. 112

Euro 24,50

Euro 12,00

Euro 10,00

Il Natale è, per eccellenza, la festa della gioia. Ma come si arriva alla gioia del cuore? Il segreto della gioia è accogliere Dio, fargli spazio, cioè diventare la povera e umile mangiatoia di Betlemme, perché Dio nasce sempre e solo nella mangiatoia di Betlemme. Occorre pertanto togliere l’orgoglio dai nostri cuori, eliminare l’egoismo, abbattere i muri dell’indifferenza e del rancore, affinché Gesù possa nascere in noi e diventare Lui la nostra gioia. È lo scopo del Natale che ritorna. Facciamo spazio a Gesù perché Gesù è Dio: l’unico capace di farci sorridere ancora! Angelo Comastri è arciprete della basilica di San Pietro a Roma e Vicario generale per la Città del Vaticano. Il 5 febbraio 2005 Giovanni Paolo II lo ha nominato suo Vicario generale per la Città del Vaticano, presidente della Fabbrica di San Pietro e coadiutore dell’arciprete della Basilica di San Pietro. Benedetto XVI lo ha invitato a preparare i testi per la Via Crucis al Colosseo, il venerdì santo del 2006. E il 31 ottobre dello stesso anno lo ha nominato Arciprete della Basilica di San Pietro. Da Benedetto XVI creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2007. È autore di numerose pubblicazioni di spiritualità e di pastorale, tradotte nelle principali lingue.

È in libreria la sesta edizione di questo libro di Bruno Ferrero, sacerdote salesiano già autore, per l’editrice Elledici, di numerosi volumi e racconti, esperto in pedagogia e in educazione religiosa per bambini e ragazzi. L’agile volumetto, un besteller che ha venduto oltre 26.000 copie. ideale per un regalo natalizio, è formato da una raccolta di oltre 50 storie che riguardano l’Avvento, il Natale e l’Epifania. Alcune sono tradizionali, molte sono moderne e cercano di tenere vivo in mezzo al traffico, ai computer e ai videogiochi l’eterno spirito e la magia del Natale. È un libro utile a tutti coloro che amano le storie e le raccontano ai bambini e ai ragazzi a casa e a scuola. Un libro per “farsi compagnia” nel tempo più dolce e familiare dell’anno. “I racconti di Natale – spiega l’autore – sono cominciati quando i cristiani hanno iniziato a raccontare la nascita del bambino Gesù. Con le storie natalizie si festeggia il Bambino della mangiatoia, si celebra la meraviglia del miracolo e si cerca di comunicare ai bambini e a tutti quelli che conservano dentro una parte della loro infanzia l’incredibile novella di una nascita che ha cambiato la vita degli uomini”. Tutte le storie del libro “hanno bisogno di un narratore che dia loro un cuore e un senso e le faccia diventare espressione di amore per Gesù”.

M. De Sanctis

Un’originale fiaba allegorica per adulti che, prendendo spunto dal famoso personaggio di Antoine de Saint-Exupéry, presenta le opere di misericordia corporale e spirituale, invitando il lettore ad abbandonare falsità ed egoismi. Don Maurizio De Sanctis, meglio conosciuto come Padre Nike (per l’abitudine di indossare sempre scarpe da ginnastica) è giornalista, dottore in Teologia Dogmatica e laureato in Psicologia, ama la musica e il rap (in passato, ballerino classico, aveva passato anche il provino per entrare alla Scala). La sua è un’esperienza pastorale ricca, forte, molto concreta, fatta anche di gesti e decisioni che hanno suscitato una forte eco mediatica. Attingendo da questa esperienza pastorale e dal famoso libro scritto 70 anni fa da Antoine de Saint-Exupéry, propone un particolare testo articolato in 14 capitoli, in cui presenta le opere di misericordia corporale e spirituale utilizzando la forma letteraria della fiaba allegorica per adulti. Protagonista è un bambino, chiamato appunto piccolo principe, con il quale l’autore dialoga e che si riconoscerà ben presto come Gesù bambino. Grazie alla guida e alle parole del piccolo principe, l’autore guarda la realtà con occhi puri come quelli di un bambino. La misericordia è dunque l’essenza del cuore umano, ciò che lo rende simile a Dio.

SPAZIO DIOCESI Settimanale radiofonico della Diocesi di Tortona “Radio PNR”, la Radio Diocesana di Tortona, offre alcuni importanti servizi di comunicazione sul territorio diocesano e su internet. IL GIORNALE RADIO SETTIMANALE Il Giornale Radio SPAZIO DIOCESI: Va in onda su tutto il territorio diocesano dove sarà possibile ascoltare le notizie diocesane prodotte dalla Radio diocesana RadioPNR, insieme all’Omelia del Vescovo. Lo si potrà fare attraverso le normali radio, e anche, con moltissimi servizi aggiuntivi, dando spazio alle parrocchie e alle associazioni locali, sul sito www.radiopnr.it. Spazio Diocesi, andrà in onda tutte le settimane: - il sabato alle ore 20.30 sulla frequenza 100,9 MHz di Radio Voghera2* e alle ore 19 sulla frequenza (zona Novi Ligure e Tortona) 96,40 di RadioPNR; - la domenica alle ore 12.30 sulle frequenze 87,9 - 96,2 - 101,9 e 105 MHz di Radio Voghera, ed alle ore 13,30 sulla frequenza 96,400 di RadioPNR. Ricordiamo che questo è un servizio a disposizione di tutti i parroci, reli-

giosi, associazioni, ecc. Se avete notizie relative alla Parrocchia o qualsiasi cosa da segnalare, potrete farlo inviando una email all’indirizzo paolopadrini@me.com, oppure contattando il numero 393.9403564. SERVIZI WEB RADIO E VIDEO Il Servizio diocesano di Comunicazioni sociali, propone alcuni importanti eventi in DIRETTA VIDEO sul sito www.radiopnr.it e www.diocesitortona.it. Tutti i principali eventi pastorali, celebrazioni diocesane, convegni e conferenze, saranno seguite attraverso riprese video e audio che poi verranno rese disponibili sui siti www.radiopnr.it (Radio Diocesana) e www.diocesitortona.it. Saranno a disposizione dirette streaming e registrazioni video di queste iniziative. Saranno fruibili attraverso internet, ma anche attraverso tutti i dispositivi mobili (tablet e cellulari), sempre agli indirizzi indicati sopra. Saranno, inoltre, realizzate alcune videonotizie, che andranno ad integrare la già ricca informazione diocesana realizzata da “Il Popolo” e dalla radio Diocesana, sempre fruibili da tutti, gratuitamente, sul web.

Tutti i parroci, responsabili di associazioni ecclesiali, movimenti, potranno comunicare le loro iniziative scrivendo a redazione@radiopnr.it o chiamando al n. 393.9403564. SERVIZI DI INFORMAZIONI DIOCESANI E PARROCCHIALI RadioPNR inoltre propone sul suo sito internet, in radio attraverso le sue rubriche alcuni servizi diocesani: L’AGENDA DEL VESCOVO: gli appuntamenti e gli orari del Vescovo TRASMISSIONE SANTA MESSA DALLE PARROCCHIE: per chi lo richiede, la Radio Diocesana è disponibile a trasmettere gratuitamente la Messa domenicale dalla vostra Parrocchia. SPAZIO PARROCCHIE: ogni settimana la Radio Diocesana dà voce ai Parroci, per parlarci della loro parrocchia, delle iniziative e degli eventi che in essa sono realizzati. * la trasmissione del GR diocesano in FM sul territorio del vogherese e dell’Oltrepò è realizzata in partnership con Radio Voghera


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CURIOSITA’ - a cura di Daniela Catalano

A New York arriva il presepe italiano di Franco Artese

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 17 dicembre 2015

Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

“Star Wars - Il risveglio della forza” Fino al 6 gennaio, a New York, nella cattedrale di Saint Patrick, ci sarà un pezzetto di Italia che tutti potranno ammirare. Si tratta del Presepe artistico del maestro di fama mondiale Franco Artese, che primo, tra gli artigiani italiani ha avuto il privilegio di presentare a Roma, in piazza San Pietro, nel 2012, sotto il pontificato di Benedetto XVI, un’espressione di eccellenza dell’artigianato artistico e della tradizione religiosa e culturale italiana. Un omaggio non solo alla comunità italo americana ma a tutti gli emigrati negli USA e all’intera comunità statunitense. La Regione Basilicata tramite l’Agenzia di Promozione Territoriale (APT) è particolarmente grata per l’accoglienza di questa iniziativa da parte dell’Arcidiocesi di New York e per la collaborazione offerta dal Consolato Italiano, dall’ENIT e dall’Istituto Italiano di Cultura di New York. L’opera si ispira al paesaggio culturale della terra lucana e nello specifico al caratteristico territorio dei Sassi della città Matera, patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO) e Capitale Europea della Cultura nel 2019. Il presepe artistico di Artese è uno straordinario veicolo di promozione dell’immagine regionale, della qualità dell’artigianato artistico lucano e soprattutto delle tradizioni religiose e dei valori di solidarietà e di accoglienza, valori universali che connotano la cultura dei lucani. Nel Presepe si trova anche la messa in scena di una famiglia di emigranti, quale omaggio alla comunità ita-

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio

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lo-americana, di cui fanno parte anche tanti lucani, e a tutti gli emigrati che hanno fatto grande l’America. Il Mistero del Natale nel contesto suggestivo dei Sassi di Matera consente inoltre di richiamare, ancora una volta, l’attenzione sull’unicità del paesaggio culturale materano. L’ambiente è quello dell’antica civiltà contadina lucana, la “civiltà delle mani”, basata sul lavoro nei campi e su antichi mestieri, connotata da una dimensione laboriosa e frugale, da un’umanità fortemente pervasa da spirito di sacrificio e senso religioso. E’ la rappresentazione di un mondo legato ai valori essenziali della famiglia, del lavoro, della solidarietà e da una concezione della vita aperta al Mistero. Realizzato interamente in polistirene ricoperto da uno strato di stucco in resina effetto “tufo” con elementi di arredo in metallo, legno e terracotta, della dimensione in pianta di circa 20 mq, il presepe raggiungerà un’altezza di circa 3,5 mt. Le statuine, circa 70, dell’altezza di 27 cm sono realizzate interamente in terracotta da Vincenzo Velardita e sono rivestiti con abiti inamidati, ispirati ai costumi tipici della tradizione lucana, realizzati dalle sapienti mani delle sorelle Nadia e Daniela Balestrieri e di Teresa Galasso, il tutto sotto la diretta supervisione del maestro Artese. I visitatori che andranno nella Cattedrale di St. Patrick, a New York, potranno scaricare ed ascoltare l’audioguida in italiano e in inglese attraverso un QrCode oltre che dal sito dell’APT Basilicata. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione Per i versamenti: c/c postale n. 14704159 intestato a “Settimanale Il Popolo” oppure Banca BRE - IBAN IT56M0690648677000000077429 Ai sensi dell’art. 10 L 675/96, si comunica agli abbonati che i dati, da loro forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, sono contenuti in un archivio informatizzato idoneo a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Responsabile dei dati Pier Giorgio Pruzzi. Tariffe pubblicità (al netto dell’IVA nelle aliquote vigenti): a modulo (43 x 43 mm): commerciale EURO 15,00; occasionale EURO 20,00; necrologie: EURO 1,50 a parola; foto EURO 40,00. Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi inserzione. I contributi non richiesti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Le fotografie non si restituiscono trascorsi 10 giorni dalla pubblicazione. FIPEG

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Ieri, mercoledì 16 dicembre, dopo un’attesa di oltre tre anni, è finalmente uscito il film più discusso dell’anno: “Star Wars - Il risveglio della forza”, VII episodio della saga di Guerre Stellari. Con l’Episodio numero 7 di Star Wars, la Lucasfilm e il regista visionario J.J. Abrams hanno unito le forze per riportare il pubblico nella galassia di Star Wars. Questo primo episodio di una nuova trilogia è ambientato all’incirca 30 anni dopo “Il ritorno dello Jedi” (1983) e vede l’ingresso di tre nuovi protagonisti, Finn, Rey e Poe Dameron, insieme al ritorno di diversi personaggi visti nelle precedenti pellicole. È un qualcosa di straordinario cosa ci si attende da questo “Star Wars - Il risveglio della forza”. La colonna sonora è diretta da John Wil-liams come ne-

gli altri film della saga. Incredibili le riprese esterne che si sono svolte ad Abu Dhabi, dove sono stati costruiti un’astronave, una grossa torre e un mercato locale, in Islanda e nella misteriosa isola di Skelling Michael in Irlanda, patrimo-

nio dell’umanità. E numerose scene sono state girate anche nei pressi della ex base militare della RAF!a Greenham Common nella contea del Berkshire, vicino ai Pinewood Studios di Londra. Gli analisti prevedono che il

film sarà un successo al box-office. La “Ambee Brand Intelligence” prevede un debutto globale che supera i 540 milioni di dollari, che segnerebbe il miglior debutto mondiale di sempre (record attualmente in mano a “Jurassic World”). A inizio dicembre l’analista Barton Crockett ha affermato che “Il risveglio della Forza” potrebbe essere il primo film a superare i 3 miliardi di dollari al box-office. Già prevista la realizzazione degli Episodi VIII e IX in uscita nel 2017 e nel 2019. La saga di Guerre Stellari è entrata nel cuore di diverse generazioni per il suo contenuto fantascientifico. Anche se vissuti in una “galassia lontana lontana” quei volti rispecchiano gli uomini di oggi, con vizi e virtù, tra la brama del potere e la ricerca della giustizia.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Domenica 30 agosto, nell’Insigne Collegiata di Casei Gerola, il parroco, don Maurizio Ceriani, ha unito in matrimonio Martina Pipero e Nicola Baldini. La cerimonia è stata allietata dai canti della Corale San Giacomo. Il direttore è Giuseppe Pipero, papà di Martina, nella foto insieme alla moglie e agli sposi, entrambi membri del gruppo canoro.

La Ricetta

a cura di Elisabetta Balduzzi e Guido Conti in collaborazione con l’enologo Mario Maffi

da “Ricettario tradizionale di Voghera e dell’Oltrepò”

Cappone ripieno per le feste natalizie

Ingredienti per 4 persone cappone di 1 kg e mezzo pronto per la cottura 1 fegato e le rigaglie del cappone 50 g di pasta di salame 50 g di Parmigiano grattugiato 50 g di mollica di pane 2 uova 2 piccole cipolle, 1 carota, 1 gambo di sedano noce moscata, 2 chiodi di garofano, prezzemolo burro q.b. sale e pepe

Preparate il ripieno del cappone unendo il pane bagnato nel latte e strizzato con il fegato e le rigaglie cotti in precedenza in poco brodo e tritati, il Parmigiano, la pasta di salame, 1 cipollina (tritata e fatta appassire in poco burro), le uova, po-

co prezzemolo tritato, un pizzico di noce moscata, sale e pepe. Prendete il cappone, riempitelo e chiudete l’apertura con spago da cucina. Fatelo cuocere in abbondante acqua salata nella quale avrete messo l’altra cipolla, il sedano e la carota, schiumando spesso all’inizio. Dovrebbe essere cotto dopo circa un’ora e mezza. Sgocciolatelo, tagliatelo in pezzi e servitelo. L’enologo consiglia... Roccapietra Brut Oltrepò Pavese Pinot nero Metodo Classico Profumo di festa sulla tavola natalizia. Si brinda con nobili bollicine che ben si integrano con la carne bianca. Largo all’olfatto, spiccano sfumato lievito, variegata frutta e gentile vegetale. Consistente, sprigiona garbata energia e ben si amalgama alla portata. CANTINA SCUROPASSO Fraz. Scorzoletta, 40/42 - Pietra de’ Giorgi (PV) Tel. 0385.85143; info@scuropasso.it


IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Giovedì 17 dicembre 2015

SERIE D Girone A - 18^ Giornata

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SERIE D Girone A - 18^ Giornata

Il Derthona ha steso il Bra Vittoria per l’OltreVoghera

BRA DERTHONA

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RETI: 23’ Ferrario, 60’ Ferrario (rig), 68’ Draghetti, 78’ Varela (rig), 84’ Draghetti (rig) BRA: Diouf, Di Savino, Spera, Bottasso, Mazzafera, Prizio, Coccolo, Dimasi, Ferrario, De Peralta, Erbini. All. Gardano. DERTHONA: Ferraroni, Mechetti, Rubin, Procida, Mbodj, Gilio, El Khayari, Dolce, Varela, Draghetti, Scienza. All. Calabria. ARBITRO: Melillo di Pontedera BRA - Un Derthona “super” gioca un secondo tempo

strepitoso, ribalta il risultato di 2 a 0 e va a vincere una partita importante sul campo difficile del Bra. Gli uomini di Calabria impongono da subito il proprio gioco ma al 23’, a sorpresa, i padroni di casa passano in vantaggio grazie al bomber Ferrario, bravo a deviare in goal una conclusione di Coccolo respinta dalla traversa. Il Derthona continua a fare gioco ma non riesce a concretizzare. Ad inizio ripresa i padroni di casa partono forte : al 60’ usufruiscono di un calcio di rigore dubbio che Ferrario trasforma. La reazione dei tortonesi è veemente : Calabria cambia il centrocampista Dolce con Noschese schierando 4 attaccanti. Al 68’ il Derthona accorcia le distanze grazie a

Draghetti, bravo a deviare in porta di testa un calcio d’angolo calciato da Scienza. I “Leoncelli” schiacciano gli avversari e creano tante palle goal. Al 78’ Varela, vistosamente trattenuto in area, conquista e trasforma un calcio di rigore che consente al Derthona di pareggiare. Gli uomini di Carlo Calabria continuano a premere e a creare occasioni da rete. A 6 minuti dal termine Draghetti, ben servito da Diallo fa partire un tiro secco che Prizio devia di mano davanti alla porta. Il direttore di gara concedere il calcio di rigore che lo stesso Draghetti trasforma con freddezza. L’ex centravanti di Bologna e San Marino si conferma uno dei migliori in campo. Al 90’ i “Leoncelli” festeggiano una vittoria incredibile frutto di una prestazione convincente che consente alla squadra tortonese di salire a quota 29 in graduatoria. Domenica prossima il Derthona tornerà al “Coppi” per affrontare l’Argentina di Arma di Taggia: l’ex squadra di Carlo Calabria è un avversario da affrontare con grande attenzione. Domenico Cremonte

SERIE D Girone A - 18^ Giornata

La Novese sconfitta in trasferta dalla capolista

BELLINZAGO NOVESE (primo tempo 1-1)

2 1

RETI: pt 7’ Savarise (N), 45’ Massaro (SB) rig.; st 20’ Rolando Eugio (SB). SPORTING BELLINZAGO: Fonsato, Coviello, Gallace, Magrin (28’ st Palazzolo), Barabino, Rocchi, Ciana, Vingiano (37’ st Papa), Massaro, Rolando Eugio, Chiaria. A disp. Lentini, Carantoni, Saltarelli, Carriero, Archita. All. Siciliano. NOVESE: Pisani, Sola, Pagano, Marongiu (30’ st Cortellini), Rudi, Pollero,

Savarise, Bisio, Buongiorno, Dell’Ovo (37’ st Galia), Lucarelli (27’ st Ravera). A disp. Sacco, Giaccone, Salvi, La Piana, Traverso, El Amraoui. All. Fornari.

ARBITRO: Marotta di Sapri. BELLINZAGO - La Novese lotta, sbuffa ma alla fine si deve arrendere alla capolista Sporting Bellinzago. E’ la settima sconfitta sconsecutiva per i biancocelesti, che vengono sorpassati in classifica dal Ligorna e ora si trovano in sedicesima posizione con 17 punti. Al termine della partita, mister

Aiello ha annunciato che in settimana ci saranno alcuni innesti importanti per cercare di invertire la tendenza negativa. Eppure le cose si erano messe bene per la Novese che era passata in vantaggio al 5’ con Savarise, uno degli ultimi arrivati, bravo a superare il portiere di casa su un suggerimento di Dell’Ovo, che qualche minuto dopo sfiora il possibile raddoppio. Ma la reazione dei padroni di casa è veemente. Al 45’ Massaro trasforma il rigore concesso per fallo di mano di Pollero, poi al 20’ della ripresa è l’ex Rolando Eugio a siglare il gol vittoria.

VADO 1 OLTREPOVOGHERA 2 (primo tempo 1-0) RETI: 25’ pt Aurelio (V), 5’ st Iraci (OV), 20’ st Coccu (OV). VADO: Lucia; Raso, Buono, Rusca, Rolando; Figone, Vianello (35’ st Bottino), Tona; Cafferata, Vassallo (20’ st Guarco), Aurelio. A disp.: Musetti, Albamonte, D’Ambrosio, Parodi, Manzani, Caorsi, Metalla. All. Tabbiani. OLTREPOVOGHERA: Cizza; Dragoni, Di Placido, Di Leo, Tomat (1’ st Iraci); Buglio (27’ st Tonon), Alvitrez; Coccu, Poesio, Lanzalaco (33’ st Dolcetti); Colombi. A disp.: Canegallo, Cassis, Speranza, Artaria, Sabau. All. Dossena. ARBITRO: De Leo di Molfetta. VADO - Una settimana da incorniciare. Due vittorie in campionato entrambe per 21 (Pro Settimo e Vado) e il passaggio di Coppa Italia (Pergolettese) ai calci di rigore. Una sorta di resurre-

zione, incominciata già con l’Acqui (3-2) e momentaneamente interrotta solo dal passo falso di Gozzano (32). Cinque partite, 4 vittorie. Un’inversione di tendenza rispetto al periodo di prima, quello condito anche da tanti infortuni (sette partite, cinque sconfitte). Anche a Vado, contro una squadra difficile da affrontare tra l’altro su un terreno di gioco particolarmente irregolare, l’OltrepoVoghera ha offerto quasi due volti, prima di raccogliere meritatamente i tre punti. Primo tempo con il pallino in mano ma con il freno a mano un po’ troppo tirato. Qualche occasione, ma una rete subita su uno dei rari tiri in porta dei

bianchi di casa, tra l’altro viziato da sospetto fuorigioco. Una ripresa decisamente di altro tono, di spessore, con ritmo e voglia di arrivare al risultato. Poi un cambio decisamente azzeccato. L’ingresso del difensore esterno Iraci che al 5’ pareggia e al 20’ mette palla dentro l’area per il 2-1 di Coccu. Il Vado ha provato una timida reazione, ma capitan Di Placido (ammonito, unitamente all’ex Di Leo che era in diffida e pertanto salterà la sfida di domenica prossima al Parisi con il Sestri) e compagni non hanno rischiato più nulla. I tre punti erano l’obiettivo dichiarato. Sono arrivati, anche se con un po’ di fatica.

HOCKEY IN LINE - 9^ Giornata Serie A 1

Il Monleale è riuscito a espugnare l’Asiago

ASIAGO MONLEALE

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ASIAGO - Rispettato il pronostico ad Asiago. I ragazzi di coach Crivellari e capitan Moro sono riusciti a espugnare il campo dell’Altopiano. Una partita caratterizzata da una grande mole di gioco dei ragazzi del Monleale, orfani di Rivoira e Simunek, assenti per impegni personali. L’ottimo portiere dell’Asiago ha dovuto veramente fare gli straordinari, che lo hanno provato psicologicamente e fisicamente colpito da ben 40 tiri in porta di cui alcuni veramente potenti. Le

reti portano la firma di coach Crivellari, capitan Moro (doppietta), Faravelli. Monleale quarto in classifica che approda, quindi, alla Coppa Italia non dovendo attendere l’esito della Coppa Fihp che sabato e domenica

prossima si giocherà appunto a Monleale e che designerà il sesto partecipante. La serie A1 si prende una pausa e tornerà il prossimo 9 gennaio con l’inizio del girone di ritorno della stagione regolare.


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