ilpopolo28marzo2013

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DIOCESI. I giovani degli oratori alla GMG

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Fornitori del Vaticano

Broni Stradella Gas s.r.l. IL TUO FORNITORE DI FIDUCIA CAMPANE & OROLOGI 16030 USCIO (GE) Tel. 0185 919410 - Fax 0185 919427

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ilpopolo@libero.it TORTONESE

Luca Rolandi sul Concilio Vaticano II A pagina 15

NOVESE

AllʼUnitre si parla di simboli nella religione A pagina 18

Auguri nel segno di Papa Francesco

In paese si rappresenta la Passione A pagina 7

Buona Pasqua dalla Redazione del Popolo al Vescovo, al Presbiterio Diocesano, alle Autorità e a tutti i nostri abbonati e fedeli lettori PRIMO PIANO

A

ttraverso il nostro settimanale diocesano, desidero far giungere a tutti, in occasione della Santa Pasqua, il mio saluto più vivo e l’augurio più sentito ad aprire il cuore alla grande proposta della nostra fede: Cristo ha vinto la morte. Sta qui, infatti, il punto qualificante della fede cristiana, come ha avvertito San Paolo: “Se Cristo non è risorto, è vana la nostra predicazione ed è vana anche la nostra fede” (I Corinti 15,14). Ma come posso dire oggi: credo nella Risurrezione? I Vangeli pongono in evidenza che l’incontro con il Risorto è avvenuto per iniziativa di Gesù stesso: - Maria di Magdala è chiamata per nome: “Essa allora voltatasi verso di Lui Gli ha detto in ebraico Rabbunì, che significa Maestro” (Gv 20,16). - A Tommaso, che non aveva accolto la testimonianza dei compagni, Gesù ha detto: “Metti qua il tuo dito, guarda le mie mani, stendi la mano e mettila nel costato e non essere più incredulo, ma credente” (Gv 20,27). - Ugualmente ai discepoli di Emmaus si sono aperti gli occhi e hanno riconosciuto il Risorto, dopo che Gesù aveva spezzato il pane per loro. A Gesù, allora, con insistenza bisogna chiedere che sia Lui ad aprirci gli occhi. Il cieco di Gerico ci suggerisce la preghiera: “Signore, fa’ che io veda”. Alla preghiera, però, occorre unire l’ascolto della Parola. Gesù, infatti, attraverso la Sua Parola, ci fornisce un’altra indicazione per aprirci all’incontro con Lui. - Ci ha parlato del chicco di grano che, prima di portare frutto, deve morire sotto terra. - Ha sottolineato che chi vuole salvare la propria vita, ripiegandosi egoisticamente su se stesso, la perde e chi invece perde la propria vita donandola, la salva per la vita eterna. I cristiani, allora, sono coloro che, contemplando la Croce, si sforzano, con l’aiuto del Signore, di passare da una logica egoistica all’esperienza del dono. Papa Francesco, nel giorno in cui ha dato ufficialmente l’avvio al Suo Ministero Petrino, ci ha invitato a custodire il cuore, liberandolo da sentimenti tutt’altro che nobili e a sostituirli con sentimenti di bontà, di generosità, di altruismo. Siamo così più in sintonia con il Crocifisso e possiamo sperare di avere la gioia di ripetere a Pasqua: “Credo nella Risurrezione”. ✝ Martino Canessa - Vescovo

OLTREPO’

Storico incontro tra i due Papi Un abbraccio ha suggellato l’incontro sabato 23 marzo tra Francesco e Benedetto XVI, quando il primo è atterrato a Castelgandolfo.

Gigliola Alfaro A PAGINA 2

UN LUOGO

Colombe, uova, antichi sapori Alla scoperta delle tradizioni pasquali con Piera Selvatico.

Matteo Colombo A PAGINA 10

PASQUETTA

Merenda col Montebore Artistica vetrata nella chiesa del cimitero di Voghera

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IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Giovedì 28 marzo 2013

Incontro storico La visita di Bergoglio a Ratzinger a Castelgandolfo. Un colloquio durato 45 minuti

Francesco e Benedetto: “Siamo fratelli” Un abbraccio caloroso ha suggellato l’incontro sabato 23 marzo tra Francesco e Benedetto XVI, quando il primo è atterrato con l’elicottero nell’eliporto delle Ville pontificie di Castelgandolfo, accolto dal secondo. Un’immagine, ripresa dal Ctv, che ha fatto il giro del mondo, insieme con quella di Papa Bergoglio e Papa Raztinger che, inginocchiati insieme nello stesso banco, pregano nella cappella del Palazzo apostolico. Immagini uniche di un momento che resterà storico nella vita della Chiesa. A dieci giorni dalla sua elezione, infatti, Papa Francesco si è recato a mezzogiorno a Castel Gandolfo per incontrare in privato Benedetto XVI e intrattenersi con lui a pranzo, per poi ritornare in Vaticano. Un programma semplice per un momento invece unico, preceduto in questi giorni da molte manifestazioni di affetto da parte del nuovo Pontefice nei riguardi del suo predecessore. L’attesa dei fedeli Dalla mattina presto a Castelgandolfo, piazza della Libertà, dove si affaccia il Palazzo apo-

Il Papa emerito ha offerto il posto d’onore all’inginocchiatoio davanti all’altare a Papa Francesco, ma questi ha rifiutato preferendo inginocchiarsi insieme nello stesso banco stolico, è stata presa d’assalto dai giornalisti e dai fotoreporter, nella speranza di carpire un’immagine o una frase, nella speranza che Francesco si affacciasse al balcone pontificio, speranza che poi è andata delusa. Man mano la piazza si è riempita anche di fedeli. Fedeli non solo di Castelgandolfo, ma provenienti da tutta Italia. C’è chi è partito da casa anche alle 3 del mattino. Tante le

profondissima comunione di rinnovare questo suo atto di riverenza e di obbedienza al suo successore, mentre certamente Papa Francesco ha rinnovato la gratitudine sua e di tutta la Chiesa per il ministero svolto da Papa Benedetto nel corso del suo pontificato”.

attese, grande l’emozione: chi sperava di vedere affacciati insieme al balcone del Palazzo apostolico Francesco e Benedetto XVI; chi ha portato tutta la famiglia per partecipare, in qualche modo, a un evento storico e unico; chi era consapevole delle poche probabilità di vedere il Papa, ma voleva esserci per far sentire a Francesco l’affetto. C’erano persino pellegrini ortodossi che si dicono “innamorati” di Papa Bergoglio. Il viaggio Mentre a Castelgandolfo cresceva l’attesa, alle ore 11,45 il Santo Padre lasciava la Domus Sanctae Marthae per recarsi all’eliporto vaticano. Alle 12,05 si è innalzato in volo l’elicottero con a bordo il Pontefice. Quando l’elicottero ha sorvolato per due volte la piazza della cittadina (è la prima volta che succede un fatto del genere), la folla è esplosa in un applauso. Dopo un volo di 20 minuti, il Santo Padre Francesco è, quindi, atterrato nell’eliporto delle Ville pontificie, accolto da Benedetto XVI. Erano presenti monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano, e Saverio Petrillo, direttore delle Ville pontificie. Il Santo Padre Francesco e Benedetto XVI si sono trasferiti in-

sieme in auto al Palazzo apostolico per l’incontro privato e il pranzo. Durante tutto il tempo, la gente ha applaudito e innalzato cori, nella speranza di attirare così l’attenzione di Francesco e Benedetto XVI e farli affacciare. Il racconto di padre Lombardi Padre Federico Lombardi, il direttore della Sala Stampa vaticana, a Castelgandolfo ha raccontato ai giornalisti come si è svolto l’incontro, dopo l’atterraggio dell’elicottero: “Il Santo Padre è sceso, accompagnato dal sostituto, monsignor Becciu, da monsignor Sapienza e da monsignor Alfred Xuereb. Il Papa emerito si è avvicinato subito, scendendo dalla sua macchina, e c’è stato un bellissimo abbraccio. Poi hanno salutato le altre persone presenti, il vescovo di Albano e il direttore delle Ville Pontificie”. Dopo Francesco e Benedetto XVI sono saliti in auto: “Il Papa Francesco - ha sottolineato padre Lombardi - alla destra, quindi nel posto classico del Papa, mentre il Papa emerito si è posto alla sinistra. Vi era anche sulla stessa macchina mons. Georg Gänswein, che è prefetto della Casa pontificia. E così, la macchina si è portata agli ascensori e quindi i due protagonisti dello storico incontro sono saliti nell’appartamento pontificio e si sono recati subito alla cappella per un momento di preghiera”. Padre Lombardi ha proseguito rivelando che “lì è stato molto bello perché il Papa emerito ha offerto il posto d’onore all’inginocchiatoio davanti all’altare a Papa Francesco”, ma questi ha rifiutato preferendo inginocchiarsi insieme nello stesso banco. Per quanto riguarda l’abbigliamento, padre Lombardi ha precisato che effettivamente “il Papa emerito porta una semplice talare bianca, senza fascia e senza mantelletta: sono i due particolari che lo distinguono, invece, dall’abbigliamento di Papa Francesco che ha anche una mantelletta e la fascia”. Dopo il breve momento di preghiera, “si sono portati alla Biblioteca privata dove, verso le 12.30, è incominciato l’incontro riservato”. Anche

SOCIETAʼ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

qui, ha ricordato padre Lombardi, c’è stato un altro momento bello: “Papa Francesco ha portato in dono al Papa emerito una bella icona della Madonna, dicendo che si tratta della Madonna dell’Umiltà”. Poi è incominciato il colloquio che è durato circa 45 minuti. Al pranzo hanno partecipato “i due segretari, quindi mons. Georg e mons. Xuereb”. Colloquio già avviato “Ricordo ancora - ha precisato padre Lombardi - che questo non è il primo incontro: è il primo incontro di persona, però Papa Francesco ha già rivolto molte volte il suo pensiero al Papa emerito: sia dalla Loggia delle Benedizioni, in occasione della prima comparsa, sia poi con due telefonate personali: la sera stessa dell’elezione e il giorno di San Giuseppe per fare gli auguri. Quindi, il colloquio era già avviato, anche se l’incontro personale, fisico non era ancora avvenuto. Ricordiamo anche che il Papa emerito aveva già manifestato la sua incondizionata riverenza e obbedienza per il suo successore in occasione dell’incontro con i cardinali, il 28 febbraio, e quindi ha avuto certamente modo, in questo momento di altissima,

Immagini nella storia Il Ctv ha, quindi, diffuso alcune immagini significative dell’evento. La prima è quella dell’elicottero che atterra. Papa Bergoglio scende e si avvia a passo svelto verso Papa Ratzinger che appoggiato a un bastone a sua volta gli va incontro. L’abbraccio caloroso, poi i volti sorridenti mentre si scambiano qualche parola, mani nelle mani, occhi negli occhi. La seconda riprende Francesco, avanti, e Benedetto XVI, più lentamente, appoggiato al bastone, che si avviano verso la cappella papale. Papa Ratzinger offre al suo successore il posto all’inginocchiatoio d’onore, ma quest’ultimo, dicendogli “No, siamo fratelli”, ha voluto che si inginocchiassero insieme nello stesso banco, a pregare. Non è difficile immaginare che quell’immagine dei due Papi, vestiti di bianco, Benedetto XVI ancora con la giacca a vento bianca sulla talare, inginocchiati, le spalle ricurve, che pregano, entrerà nella storia. La terza immagine: Francesco dona a Benedetto XVI una icona della Madonna dell’Umiltà. “Dell’umiltà, bella”, dice Ratzinger. A proposito dell’umiltà, “mi permetta di dirle una cosa - ha affermato Bergoglio ho subito pensato a lei e gliel’ho voluta portare in dono: ci ha dato tanti esempi di umiltà nel suo pontificato. Davvero la tenerezza”. “Non dimentichiamola”, ha esortato, Benedetto XVI, che, commosso, più volte ha ripetuto “grazie”, stringendo forte le mani di Francesco. Infine, c’è l’immagine dell’inizio del colloquio tra i due nella biblioteca. Nel pomeriggio, dopo il pranzo e una passeggiata nei giardini, come ama fare di solito Benedetto XVI, Papa Francesco, accompagnato dal suo predecessore, ha raggiunto in auto l’eliporto delle Ville pontificie di Castel Gandolfo. L’elicottero è partito alle 14,42 rientrare in Vaticano. a cura di Gigliola Alfaro

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) - Tel. 0131861175

Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze


VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 28 marzo 2013

Tortona, S. Maria Canale I giovani degli oratori con il Vescovo

La “nostra” GMG diocesana

TORTONA - Si è tenuta nella serata di sabato la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù, presso la parrocchia tortonese di Santa Maria Canale. È questo uno degli appuntamenti più significativi dell’intero calendario diocesano, perché vede radunati i giovani delle nostre parrocchie e dei nostri oratori, accompagnati dai loro sacerdoti. Quest’anno il momento di preghiera è stato pensato dai responsabili del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, in modo da mettere al centro la croce delle giornate mondiali della gio-

ventù, quella stessa croce che ha accompagnato i nostri giovani nelle varie celebrazioni degli anni scorsi. Significativamente lo slogan apparso sulla locandina era “Siamo qui sotto la sua croce”; l’espressione riprende il canto Emmanuel, indiscusso protagonista della memorabile giornata mondiale di Roma 2000 con il Beato Giovanni Paolo II. Il sottotitolo: i giovani… con il Vescovo Martino. È proprio il Vescovo ad accogliere la croce e a porla al centro dell’altare, all’inizio della celebrazione di sabato sera.

Accanto a lui il Vicario Generale Mons. Pier Giorgio Pruzzi e i seminaristi, mentre i canti, proposti dal coro giovanile della parrocchia di San Matteo, aiutavano alla preghiera. La proposta si è strutturata intorno ad otto quadri della Via Crucis, ispirati dalle classiche stazioni e dai racconti evangelici. Le meditazioni però non seguivano uno schema confezionato, ma sono state affidate ai giovani dei vari oratori diocesani, affinché presentassero una scena ciascuno e invitassero, in modo immediato e partecipato, i loro amici nella riflessione. Una sorta di meditazione dei giovani per i giovani. Guidati dai loro preti alcuni hanno proposto la lettura del Vangelo e poi il breve commento alla scena, preparato insieme ai loro amici nei rispettivi oratori. È stato un piccolo esempio di sinergia fra le varie componenti diocesane per favorire la comunione e la collaborazione reciproca. Il Vescovo concludeva con la recita del Padre nostro e il suggestivo canone Misericordias Domini separava i vari quadri. Gli oratori che si sono resi disponibili sono stati: Serravalle, Broni, San Giovanni Bosco di Voghera, Casteggio (Pistornile e Sacro Cuore), Stradella, Pieve di Novi Ligure, Casa del Giovane di Tortona e Savignone. Terminate la riflessione Mons. Vescovo ha rivolto ai presenti la sua parola. Come sempre, quando si tratta di parlare ai giovani, il linguaggio del Vescovo si fa accorato e partecipato. Ha indicato

così tre atteggiamenti di base, presi dai recenti discorsi del Santo Padre Francesco e riassunti nelle espressioni: “Custodiamo Cristo nella nostra vita per custodire gli altri, per custodire il creato. Vigiliamo sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive. Non dobbiamo avere paura della bontà”. Ha quindi lasciato ai presenti due compiti molto concreti. Il primo leggere, in questi giorni, in preparazione alla Pasqua la Passione del Signore secondo l’evangelista Luca (quello letto in questo anno liturgico) e, soprattutto ai più grandi, mettere impegno e buona volontà per essere esempio ai più piccoli, perché proprio grazie alla loro guida e al loro esempio possano restare legati all’oratorio e così affezionarsi a Gesù Cristo e alla sua Chiesa. Al termine della celebrazione ha poi consegnato un cartoncino con l’immagine della croce e le espressioni di Papa Francesco quale augurio pasquale. Nella Casa del Giovane, il gruppo scout di Novi ha preparato, come ormai è tradizione, un piccolo momento di festa. Intorno alle 23 poi, nel salone superiore della casa del Giovane, è continuata la preghiera e il raccoglimento. Davanti alla croce, in un clima di profondo raccoglimento e silenzio, alternati dai canti sono sati letti alcuni passaggi della Passione del Signore. Verso le 24.00, la recita corale del Padre Nostro chiudeva la serata. Claudio Baldi

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Notizie diocesane

IL POPOLO

LUNEDI’ 8 APRILE/AL MATER DEI

Prosegue la catechesi biblica con don Claudio Doglio

Lunedì 8 aprile al Teatro Mater Dei di Tortona, alle ore 21, il biblista don Claudio Doglio, prosegue il Corso Biblico per l’Anno Pastorale 2012-2013. Il tema che sarà trattato è “Figure della Fede: Uomini e donne che hanno creduto nel Signore”. Don Doglio parlerà di “Paolo e Giacomo, la fede e le opere - Ciò che vale è la fede operosa per mezzo della carità”. MARTEDI’ 9 APRILE/IN SEMINARIO

Don Doglio incontra anche i sacerdoti Don Claudio Doglio, martedì 9 aprile, alle ore 9.15 in Seminario, incontrerà i sacerdoti, i religiosi e i diaconi permanenti per proseguire con loro il commento alla Parola di Dio delle Domeniche del Tempo di Pasqua.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza martedì 2 aprile dalle 8.30 alle 12.30, mercoledì 3 dalle 10.30 alle 12.30, giovedì 4 e venerdì 5 dalle 8.30 alle 12.30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it

PREGOLA/A QUATTRO ANNI DALLA SCOMPARSA SARA’ CELEBRATA UNA SANTA MESSA DOMENICA 7 APRILE

Il ricordo di don Pino Scabini nel suo paese natale PREGOLA - Ricorre il prossimo 1 aprile il quarto anniversario della scomparsa, avvenuta a Pregola (Pavia), suo paese natale, nel 2009, di don Pino Scabini, importante figura del clero della diocesi di Tortona e della Chiesa italiana. Nato nel 1926, don Pino è stato parroco della parrocchia di S. Matteo a Tortona, assistente nazionale degli adulti dell’Azione Cattolica Italiana e del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, nonché Direttore Spirituale del Pontificio Seminario Lombardo, docente di ecclesiologia e preside all’Istituto Ecclesia Mater della Pontificia Università Latera-

nense. Rientrato in Diocesi di Tortona alla fine degli anni ’90, ha ricoperto altri impegnativi incarichi, tra cui quello di rettore del Seminario Interdiocesano di Alessandria e di assistente del gruppo MEIC di Tortona. Studioso di pastorale, è stato tra i primi in Italia ad occuparsi di pastorale familiare, con i suoi lavori per la Conferenza episcopale italiana e l’Azione cattolica fin dagli anni Sessanta. Autentico prete del Concilio, con una visione profetica della Chiesa e con una esemplare sobrietà di vita personale, ha saputo accompagnare spiritualmente, senza distinzioni, gio-

vani, adulti, laici, sacerdoti, famiglie, gente semplice e persone con importanti responsabilità. Nell’attuale, per molti ver-

si cruciale, momento storico, politico ed ecclesiale, in preparazione alla S. Pasqua e alla luce del recente appello di Papa Fran-

cesco a non aver paura della bontà e della tenerezza, meritano di essere riportate alcune delle ultime espressioni di don Pino, già pro-

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

vato dalla malattia e a pochi giorni dalla morte. Ecco le parole di Mons, Scabini: “…nei deserti della vita che attraversiamo, non dobbiamo sentirci soli, perché il Signore li ha percorsi prima di noi. Sempre deve vivere in noi la consapevolezza che Dio accoglie con la tenerezza di un padre e con la solidarietà di un fratello, tenerezza e solidarietà che lo Spi-rito d’amore, che lega il Padre al Figlio, riscalda e illumina”. Don Pino sarà ricordato domenica 7 aprile, alle ore 10, con la celebrazione di una Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Pregola. c.r.

CAMPANE


IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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Città del Vaticano Papa Francesco ha celebrato la Domenica delle Palme

”Il sudario non ha tasche” Gioia, croce, giovani. Sono le tre parole che Papa Francesco consegna in questa domenica delle Palme, inizio della Settimana Santa. Suggestiva cerimonia con quel procedere dall’obelisco al sagrato della basilica di san Pietro a ricordare l’ingresso di Gesù acclamato dalle folle mentre entrava a Gerusalemme. Le stesse folle che, pochi giorni più tardi, lo avrebbero condannato preferendogli Barabba. Lui ha risvegliato nel cuore delle persone “tanta speranza, soprattutto tra la gente umile, semplice, povera, dimenticata, quella che non conta agli occhi del mondo”. Sette giorni dalla domenica delle Palme a Pasqua. Come per la creazione del mondo, sette giorni per consegnare ai popoli un mondo nuovo, una gioia nuova: la certezza che Dio “è nostro amico e nostro fratello”. Francesco accompagna il nostro cammino in questa settimana indicandoci subito una parola che abbiamo più volte ascoltato dalla voce del suo predecessore: gioia. Quasi a sottolineare una continuità fatta di impegni, una gioia che non nasce “dal possedere tante cose, ma dall’aver incontrato una persona: Gesù”.

Le parole chiave: gioia, croce, giovani. Centinaia di fedeli, anche dall’Argentina, hanno invaso piazza S. Pietro Gioia: il cristiano è l’uomo della gioia, non può essere triste; nemmeno nei momenti difficili “anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti”. Ma sappiamo che Gesù ci carica sulle sue spalle ed è “qui che sta la nostra gioia, la speranza”. Un anonimo poeta brasiliano descrive questo rapporto con Dio come un camminare sulla sabbia con le impronte lasciate a descrivere il percorso della vita. Poi ad un certo punto le orme lasciate da quattro diventano solo due, e l’uomo dice al Signore: proprio in quei momenti quando avevo più bisogno di te, tu mi hai abbandonato. Ma il Signore risponde: no, in quei momenti ti ho preso tra le

mie braccia. È un’immagine che richiama, in un certo senso, le parole pronunciate da Papa Francesco a proposito del perdono: Dio non si stanca di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. E quel prendere in braccio della poesia, quel caricarsi il peso delle nostre mancanze e delle nostre difficoltà è un invito a non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento: “per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù”. La seconda parola che propone Francesco è la croce. Cristo entra a Gerusalemme non come un re potente, in senso umano, attorniato da una corte e da un esercito. Ma è un re che entra a Gerusalemme “per ricevere una corona di spine, un bastone, un mantello di porpora, la sua regalità sarà oggetto di derisione; entra per salire il Calvario carico di un legno”. Gesù prende su di sé “il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, di tutti noi, e lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio”. Quante ferite il male infligge all’umanità. Le guerre, le violenze, i conflitti economici “che colpiscono chi è più debole”. E poi la sete di potere, di denaro, come se queste cose fossero davvero essenziali nella nostra vita. Anche qui quanta consonanza con Benedetto XVI che diceva ai cardinali: voi siete principi di un re

crocifisso. E con le sue parole che proprio nel tempo di Pasqua ha sempre invitato ad avere uno stile di vita sobrio, azzimo. Bella l’immagine che propone della nonna, che “diceva a noi bambini: il sudario non ha tasche”. La Pasqua, il tempo che stiamo vivendo e che ci porterà a ripercorrere i fondamenti della fede cristiana dall’istituzione dell’eucaristia al venerdì santo, alla domenica in cui la pietra rotolata ci dice che un nuovo inizio è cominciato, e che proprio su quella croce i nostri peccati e le nostre mancanze sono stati sconfitti dall’amore che non porta mai alla tristezza, come ci ha ricordato Francesco. Infine la terza parola: giovani. Papa Wojtyla parlava dei giovani come “futuro del mondo, la speranza della chiesa, la mia speranza”. Papa Francesco dice loro: “Voi ci portate la gioia della fede e ci dite che dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane, sempre: un cuore giovane, anche a settanta, ottant’anni”. Di qui l’invito a guardare a Rio, alla prossima Giornata mondiale della gioventù, 23-28 luglio. Un incontro, afferma il Papa, un segno della fede dei giovani che devono dire al mondo: “E’ buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù”. Fabio Zavattaro

Giovedì 28 marzo 2013

ROMA/COMUNICATO FINALE

Consiglio Permanente CEI L’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana a maggio, il Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze all’insegna di un nuovo umanesimo, la prossima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani dedicata alla famiglia, quale speranza e futuro della società italiana: questi i temi principali affrontati dal Consiglio Permanente della CEI (Roma, 18-19) e presentati in conferenza stampa dal Segretario Generale Mons. Mariano Crociata giovedì 21 marzo. Su tutti, il pensiero al Papa, la “piena e aperta adesione al Suo insegnamento” per “una collegialità affettiva ed effettiva”. “Camminare, edificare, confessare”. Con la ripresa di queste tre parolechiave, pronunciate dal Santo Padre nella Messa con i Cardinali all’indomani della sua elezione, il Card. Angelo Bagnasco – Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana – ha concluso i lavori del Consiglio Permanente, affidandole ai confratelli come criterio pastorale e viatico per il ritorno in diocesi. Una sessione essenziale, quella svoltasi a Roma nei giorni di lunedì 18 e martedì 19 marzo, caratterizzata dagli eventi che nelle ultime settimane hanno scandito la vita della Chiesa. Con il pensiero al Papa il Consiglio Permanente si è aperto: nelle parole del Presidente della CEI, innanzitutto la sorpresa, lo sconcerto e il dolore per la rinuncia di Benedetto XVI, poi compresa in un crescente abbraccio di riconoscenza, affetto e ammirazione per la sua alta testimonianza di umiltà e libertà interiore; quindi, l’attesa – ampiamente diffusa, anche oltre la comunità ecclesiale – di un nuovo riferimento, attesa che ha scandito i giorni delle Congregazioni e del Conclave; infine, l’elezione del Card. Jorge Mario Bergoglio a Vescovo di Roma e Successore di Pietro, in un clima di profonda fede. Dal Santo Padre i membri del Consiglio Permanente si sono recati nella mattinata di martedì 19 marzo per prendere parte alla solenne celebrazione che ha inaugurato il Pontificato: “Siamo venuti a questo appuntamento di grazia consapevoli del particolare legame che unisce la nostra Conferenza Episcopale al Vescovo di Roma e Primate d’Italia – scrivono nel Messaggio inviato a Papa Francesco a conclusione dei lavori – una speciale sintonia, che ci rende testimoni privile-

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

Mons. Mariano Crociata, Segretario CEI

giati della Sua missione, primi destinatari della Sua premura e del Suo magistero; un attaccamento singolare delle nostre Chiese al Papa, che si è manifestato anche nel caloroso abbraccio con cui da subito il nostro popolo si è stretto a Lei, nel desiderio di vederLa, di stare un po’ con Lei, di pregare con Lei e per Lei, per le intenzioni del Suo cuore di pastore universale”. Nel testo i Vescovi esplicitano tale sintonia: “Con Lei avvertiamo che custodire è servire: amore crocifisso, che nasce dall’incontro con il Signore Gesù, dall’affidarsi e dal conformarsi sempre più al suo mistero pasquale, dal suo richiamo a essere suoi, a dimorare in Lui, fino a farsi sua presenza tra gli uomini del nostro tempo”. Si impegnano, quindi, “a essere custodi di quanti sono affidati alla nostra responsabilità, specialmente della vita più debole e indifesa” e “a mantenere vivo e a sviluppare sempre più questo senso di fede: alla scuola del Vangelo, intendiamo annunciarlo senza paure come possibilità di vita integrale, capace di risposte attraenti e veritiere”. Nella riconoscenza “ai disegni della Provvidenza, che ha spinto i Cardinali quasi alla fine del mondo per eleggere Colui che è chiamato a confermare i fratelli nella fede”, i Vescovi concludono manifestando a Papa Francesco la loro piena disponibilità: “Ci preceda con mano ferma e paterna; ci richiami a quella santità di vita che è vocazione di ogni battezzato; ci additi l’unico orizzonte che racchiude il segreto dell’eterna primavera della Chiesa: quello che nel Cristo riconosce il Figlio del Dio Vivente, la chiave del mistero sigillato della storia, l’immagine dell’uomo nuovo”. Partecipazione e condivisione fraterne hanno scandito i lavori, nel corso dei quali sono stati presi in esame una serie di adempimenti in vista della prossima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.

CAMPANE


IL POPOLO Giovedì 28 marzo 2013

IL VANGELO DELLA DOMENICA

31 marzo - DOMENICA DI PASQUA

IL COMMENTO AL VANGELO Oggi celebriamo il più straordinario mancato appuntamento della storia, oggi celebriamo la più sconcertante notizia del vangelo, oggi affondiamo le radici (e il cuore) nell’Assoluto di Dio. Ci siamo trovati tre giorni, lungo la settimana, per ripercorrere gli ultimi drammatici avvenimenti della vita di Gesù. Abbiamo meditato il suo silenzio, ci siamo stupiti del suo dubbio, siamo inorriditi davanti all'ennesima ingiustizia commessa ai danni di un uomo buono e solidale. Come gli apostoli siamo fuggiti inorriditi e ci siamo rifugiati nei meandri della nostra frenetica vita davanti alla violenza degli uomini, di fronte all'insostenibile morte politicamente scorretta del Nazareno.

“Hanno portato via il Signore dal sepolcro”

Gv 20,1-9 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due,

ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

IL SANTO DELLA SETTIMANA - a cura di Daniela Catalano

San Francisco Coll Guittart, domenicano La Chiesa il 2 aprile ricorda san Francisco Coll Guittart, sacerdote dell’Ordine dei Frati Predicatori Domenicani e fondatore delle Domenicane dell’Annunziata, beatificato nel 1979 e proclamato santo l’11 ottobre 2009. Nacque il 18 maggio 1812 a Gombreny, nella diocesi di Vich, vicino a Barcellona, ultimo di dieci figli, da due poveri cardatori di lana. Mentre era un ragazzo fu visto spesso salire sopra una sedia per predicare ai suoi compagni e la madre notando il suo ardore religioso gli propose di studiare nel seminario di Vich, dove entrò

Sacerdote spagnolo, predicò nella regione della Catalogna e fondò la congregazione delle Domenicane dell’Annunziata nel 1823. Un giorno, mentre camminava in una via di Vich un misterioso personaggio, che ritenne fosse S. Giuseppe, gli si avvicinò e gli disse: “Tu devi farti domenicano”. Scosso da quella esortazione, Francesco andò a bussare alla porta del convento dei Frati Predicatori, ma poiché non disponeva del denaro sufficiente per le spese del noviziato, non fu accettato. Allora fece richiesta al P. Priore del convento di Gerona dove fu accolto e dove emise poi la sua professione solenne e ricevette il diaconato. Nell’agosto del 1835, con i fratelli della comunità, si vide obbligato ad abbandonare il convento a causa delle leggi persecutorie contro i religiosi in Spagna. Visse eroicamente la sua consacrazione religiosa co-

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me frate “ex claustrato”, visto che per tutta la durata della sua vita non fu possibile riaprire nessun convento di frati dell’Ordine dei Predicatori nel territorio della Provincia di Aragona alla quale apparteneva. Ricevette l’ordinazione sacerdotale a Solsona il 28 maggio 1836 e, in accordo con i superiori, offrì il suo servizio sacerdotale al Vescovo di Vic. Questi lo inviò come coadiutore alla parrocchia di Artés, prima e, nel dicembre del 1839, a quella de Moià. Il paese era stato preso e incendiato dai sostenitori di Don Carlos, il quale aspirava al trono di Spagna lasciato in eredità a Isabella II da suo fratello, Ferdinando VII. Nel rogo erano perite più di cento persone. Don Francesco riuscì in poco tempo a pacificare gli animi esacerbati istituendo il mese mariano, dando grande impulso alle associazioni pie e alle confraternite, prendendosi particolare cura dei malati e dei bambini ai quali insegnò il catechismo. Francesco in quegli anni sentì forte il desiderio di dedicarsi esclusivamente al ministero della predicazione. Avuto il per-

messo dal vescovo nel 1845, cominciò a percorrere tutti i paesi della Catalogna suscitando entusiasmo tra i fedeli e operando numerose conversioni. Nel 1848 ricevette il titolo di Missionario Apostolico grazie a S. Antonio M. Claret, anche lui grande predicatore. Nel 1850 fu nominato direttore del Terz’Ordine per la regione catalana. Per quarant’anni predicò intensamente in tutta la Catalogna, sia nelle missioni popolari di gruppo, sia in quelle individuali, divenendo un importante strumento di rinnovamento religioso della società. La sua predicazione si fondava sulla fedeltà al Vangelo, sul facile superamento delle circostanze avverse e sulla fede nella vita eterna. Il santo nel corso delle sue peregrinazioni apostoliche rimase molto impressionato dall’ignoranza in cui crescevano i bambini, e dall’impossibilità in cui si trovavano tante giovani di farsi religiose per mancanza di mezzi finanziari. Per rimediare a questi mali pensò di istituire a Vich il 15 agosto 1855 la congregazione delle Domenicane dell’Annunziata. Per la grande povertà degli inizi l’opera minacciò di naufragare ma il suo fondatore per sostenerla cominciò ad accettare quanto i parroci gli offrivano e prima di morire riuscì ad aprire 56 case. Nel 1857 scrisse al suo antico compagno di missione, S. Antonio M. Claret, che era confessore della regina Isabella II, per ottenere che il governo desse facoltà alle sue suore d’insegnare in pubblico. Nel 1871 fu reso cieco da un colpo apoplettico. Il 20 gennaio 1873 un altro attacco apoplettico gli causò la perdita delle facoltà mentali. Nell’ottobre del 1874 si aggravò e morì a Vich il 2 aprile 1875. Il suo corpo è venerato nella casa madre della Congregazione da lui fondata.

Pasqua è il tema più arduo e più bello di tutta la Bibbia. Arduo perché va contro ogni evidenza e ogni logica, bello perché la vita si riaccende di vita, se credo. Pasqua non porta solo la «salvezza», che è il tirarci fuori dalla perdizione, dalle acque che ci minacciano, ma la «redenzione», che è molto di più, che è trasformare la debolezza in forza, la maledizione in benedizione, la croce in gloria, il tradimento di Pietro in atto di fede, il mio difetto in energia nuova, la fuga in una corsa trepida. Maria corse da Simone e dall’altro discepolo, che Gesù amava... correvano insieme Pietro e Giovanni. Perché tutti corrono nel mattino di Pasqua? Che bisogno c’era di correre? Tutto ciò che riguarda Gesù non sopporta mediocrità, merita la fretta dell’amore: l’amore ha sempre fretta, chi ama è sempre in ritardo sulla fame di abbracci. Corrono, sospinti da un cuore in tumulto, perché hanno ansia di luce, e la vita ha fretta di rotolare via i macigni dall’imboccatura del cuore. L’altro discepolo, quello che Gesù amava, corse più veloce. Giovanni arriva prima di Pietro, arriva per primo a capire il significato della risurrezione, e a credere in essa. L’amato ha «intelletto d’amore» (Dante), l’intelligenza del cuore. Un detto medievale afferma: i sapienti camminano, i giusti corrono, solo gli innamorati volano. Chi ama o è amato capisce di più, capisce prima, capisce più a fondo. Vide i teli posati là. Giovanni entrò, vide e credette. Anche di Pietro è detto che vide, ma non che credette. Giovanni crede perché i segni sono eloquenti solo per il cuore che sa leggerli. Giovanni ha il cuore pronto a bruciare la distanza tra Gerusalemme e il giardino, tra i segni e il loro significato, tra i teli posati là e il corpo assente. È pronto perché amato. Il primo segno di Pasqua è il sepolcro vuoto, il corpo assente. Nella storia umana manca un corpo per chiudere in pareggio il conto degli uccisi. Manca un corpo alla contabilità della morte, i suoi conti sono in perdita. Manca un corpo al bilancio della violenza, il suo bilancio è in deficit. Pasqua solleva la nostra terra, questo pianeta di tombe, verso un mondo nuovo, dove il male non vince, dove il carnefice non ha ragione della sua vittima in eterno, dove le piaghe della vita possono distillare guarigione. Pasqua, per dirla con le Parole di San Paolo, è: «Il buon profumo di Cristo è odore di vita per la vita» (2 Cor 2,16). Allora, di cuore, vi auguro una Santa Pasqua così: Lo diremo a tutti, Signore! Diremo che tu sei il Dio della vita, a chi ti cerca diremo di non perdere tempo tra i sepolcri. Tu non sei un Dio morto. Tu non abiti in una tomba. Diremo che la vita nell'amore vince ogni morte, diremo che la vita donata per amore risorge e che quella trattenuta nel possesso marcisce. Diremo che quel sepolcro era vuoto, strappato al buio della morte e che la luce della Pasqua può sconfiggere le ombre che ci abitano. Lo diremo a tutti, Signore. Lo diremo anche stando in silenzio, anche solo con un sorriso. Tu sei il Dio della vita. Amen. Alleluia! Marco Daniele

LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura At 10,34a.37-43 Salmo Responsoriale Sal 117 Seconda Lettura Col 3,1-4


Giovedì 28 marzo 2013

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VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17.30 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10,30-12-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11- 18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,30-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 8-11-18 (sabato 18); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel. 379578): ore 11; Torremenapace (tel.

646108): ore 11; Campoferro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 28 marzo al 3 aprile 2013 Giovedì 28: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Venerdì 29: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Sabato 30: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Domenica 31: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135) Lunedì 1 aprile: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104)

Devozione A Zavattarello e Romagnese le rappresentazioni sacre

La Pasqua in Alta Val Tidone ZAVATTARELLO L’Alta Val Tidone si prepara alla Pasqua con tanti eventi e rappresentazioni sacre che si svolgeranno dal Giovedì Santo a Sabato 30 marzo. Nel Comune di Zavattarello si terrà “La Passione di Cristo - 4^ Edizione”, che andrà in scena il ve-

Nel borgo antico di Zavattarello venerdi’ sera oltre 100 tra figuranti e attori saranno i protagonisti di una suggestiva rappresentazione nerdì Santo alle ore 21.30, in Piazza Dal Verme. Si tratta di una rappresentazione unica, che unisce in sé rievocazione storica e riproposizione delle Sacre Scritture, con lo scopo di raccontare, in una chiave diversa, la Passione e la Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, nella suggestiva cornice del borgo medievale, dominato dal Castello dal Verme. Una rappresentazione itinerante, in cui il pubblico accompagnerà il Nazareno dall’Ultima Cena nel Getsemani, fino alla Crocifissione sul Golgota, passando attraverso il Sinedrio, la corte di Pilato e la Via Crucis.

Oltre cento, fra figuranti e attori dilettanti, daranno nuova vita ad alcune delle pagine più intense della Bibbia. L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale “Presepe e Passione”, in collaborazione e con il contributo del Comune di Zavattarello. Il successo delle scorse edizioni ha spronato il gruppo, ora costituito in associazione culturale, a proseguire, migliorando di anno in anno la qualità delle scene e l’aderenza dei testi alle Sacre Scritture. Ma la Passione rappresenta anche una fonte di richiamo di fedeli da altri paesi e anche dalle città vicine, con conseguente beneficio per il paese. L’appuntamento sarà preceduto alle 20.30 dalla via Crucis che sarà invece celebrata nella chiesa parrocchiale di S. Paolo e presieduta dal parroco don Leonard Sticlaru. A Romagnese invece si è conservato, unico caso in tutto il territorio delle Quattro Province, un ciclo pasquale completo, commisto di elementi sacri e profani. I riti della Pasqua hanno inizio il Giovedì santo alle ore 20 con la processione che parte dalla chiesa parrocchiale e raggiunge l’oratorio di Casa Picchi, al seguito di un penitente incappucciato anonimo che porta una croce di legno

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STRADELLA - VALLE STAFFORA Martedì 2: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Mercoledì 3: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Edicole aperte domenica 31 marzo 2013 (Turno A): Alliani, corso XXVII Marzo; Serini, via Gramsci; Corradi, via Matteotti; Corti, piazza Castello; Lucchini, Rondò Carducci; Moglia, via Lomellina; 18; Rossi, via Facchinetti; Ruggeri, via Emilia 275; Soldani, via Emilia 33; Uberti, via Garibaldi; “Il Mondo”, via Emilia 116. Distributori aperti domenica 31 marzo 2013 (Turno G): AGIP, via Carlo Emanuele III 5.

Celebrazioni di Pasqua in Duomo a Voghera 28 marzo Giovedì Santo Ore 9: recita delle Lodi mattutine Ore 18: Santa Messa in “Coena Domini” Ore 21: chiesa di San Rocco, veglia di preghiera con i giovani 29 marzo Venerdì Santo Ore 9: recita delle Lodi mattutine Ore 18: celebrazione liturgica della Passione del Signore Ore 20,30: Via Crucis e processione cittadina con partenza dalla chiesa del Carmine

L’edizione della Passione del 2012 a Zavattarello

alta tre metri, simboleggiando l’ascesa di Cristo al Calvario. Dopo la benedizione nell’oratorio di Casa Picchi la processione scende verso la chiesa parrocchiale assieme al penitente che porta sempre la croce. Arrivati nella chiesa il penitente posa la croce e il parroco lo accompagna nella casa parrocchiale. Si celebra la Messa e alla fine del rito le campane vengono “legate”, cioè non suoneranno fino alla sera del Sabato Santo. Il Venerdì Santo sempre dalle ore 20 fanno la loro comparsa i falò rituali. In tutte le frazioni vengono accesi questi giganteschi falò. Al passare della processione che alla testa ha le donne con lo stendardo della Vergine e con in mano le candele, nei vari punti della valle si vedono i falò che si accendono. Tutte le case di Romagnese e della Valle hanno acceso tutte le luci e le vie in cui passa la processione sono illuminate a significare che s’illumina così la via al Signore. Nella processione vengono portate sia la statua della Madonna sia quella del Cristo Morto mentre i cantori recitano la funzione cantando in latino. Entrambe le processioni sono seguite dai ragazzi del paese che indossano le mantelline delle due antiche confraternite dei Bianchi e dei Neri. Si arriva così al Sabato Santo. La chiesa è completamen-

te buia. Il parroco prima della funzione prevista per le 20 accende un grande cero e contemporaneamente le campane vengono “slegate” e iniziano a suonare. La sera e la notte del Sabato santo è la volta della questua itinerante e canora. Alle 17 i vari cantori, si ritrovano in piazza e si organizzano, suddividendosi in diverse squadre, ciascuna delle quali batterà un gruppo di frazioni. Ogni gruppo è accompagnato da un fisarmonicista e da un pifferaio. I diversi gruppi arrivano nelle frazioni, dove gli abitanti li attendono nelle case e nelle aie per offrire a tutti vino, salame, focacce, frittelle e altre prelibatezze. Uno dei cantori porta con sé una cesta di vimini, nella quale è incaricato di raccogliere le eventuali offerte dei padroni di casa. Dopo mezzanotte, le diverse squadre di cantori convergono nella piazza di Romagnese. Nella sala adiacente sono state preparate delle tavolate, e quando la gente è affluita, mentre qua e là si alza qualche canto, vengono servite teglie con diverse varietà di frittata. Questo piatto è infatti il modo più naturale di condividere con tutti i presenti il frutto della questua. La festa proseguirà, per chi resiste, fino a notte inoltrata, per lo scambio degli auguri. Ugo Celasco

30 marzo Sabato Santo Ore 9: recita delle Lodi mattutine Ore 21,30: Veglia Pasquale 31 marzo Pasqua di Risurrezione Orario festivo


IL POPOLO

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Voghera In Città entreranno in funzione 10 rilevatori di velocità

CIGOGNOLA/EVENTO

Dopo Pasqua gli Speed check VOGHERA - Subito dopo Pasqua scatterà la rivoluzione della sicurezza stradale. A cominciare dall’entrata in funzione dei cosiddetti “Speed Check”. L’iniziativa di prevenzione è stata presentata nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa al quale hanno partecipato il sindaco Carlo Barbieri, l’assessore alla Sicurezza Giuseppe Carbone, il comandante della Polizia Locale Giuseppe Calcaterra ed il vice comandante Gianluigi Algeri. Il numero delle postazioni di controllo della velocità, dopo un attento monitoraggio delle varie strade cittadine, sarà aumentato. In tutto, saranno dieci le postazioni che serviranno per control-

A Voghera scatta la “rivoluzione” della sicurezza stradale. L’amministrazione comunale realizzerà due rotatorie, 25 pensiline, 120 paline bus lare il rispetto dei limiti di velocità previsto dal codice della strada e saranno dislocate nelle seguenti strade: via Piacenza, via Negrotto, strada Bobbio, viale Martiri della Libertà, strada Valle, strada Oriolo, via Lomellina, strada Grippina, via Zelaschi, via Tortona. Gli speed check funzionanti saranno resi noti sul sito internet del Comune e vicino all’autovelok dovrà esserci sempre una pattuglia della polizia locale. “L’obiettivo, in questo modo, è chiaramente non per fare cassa ma per garantire la sicurezza degli automobilisti. – spiegano gli amministratori – Tant’è vero che uno studio della società che installa gli speed check (la Sagit di Nibbiano) ha evidenziato una ri-

Entreranno in funzione a Voghera dieci Speed Check che rileveranno la velocità superiore al limite dei 50 chilometri orari

duzione fino al 50-60% delle velocità medie dopo la loro installazione. Sempre in tema di sicurezza stradale, presto potrebbero arrivare altre due rotatorie. Una fra via Garibaldi e via XX Settembre e una all’incrocio fra via Amendola e via Corridoni, dove dovrebbe essere tolto l’impianto semaforico. Dal punto vista della sicurezza il comune di Voghera realizzerà venticinque nuove pensiline e 120 paline bus. In pratica un restyling totale della segnaletica del trasporto urbano. Questo importante risultato, conseguito senza nessun costo economico, è dovuto all’accordo fra la società Sapo (a cui il Comune di Voghera ha formalmente conferito, attraverso un contratto di servizio, la disponibilità delle pensiline e paline bus presenti e funzionali alle linee urbane del territorio cittadino) e la società Ipas Spa di San Mauro Torinese. I contenuti dell’accordo sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco Barbieri, l’assessore ai Lavori Pubblici

Giovedì 28 marzo 2013

Gian Piero Rocca, il Presidente di Asm Voghera Spa Filippo Musti, il presidente di Sapo Elio Rosada e il direttore Lucio Piazzardi. Il contratto fra le due società ha una durata di nove anni nel corso dei quali si prevede la possibilità di sfruttare le paline e le pensiline del servizio di TPL urbano per l’affissione di cartelli pubblicitari in cambio dell’impegno di sostituire ed installare 25 nuove pensiline e 120 paline bus secondo quanto precedentemente concordato con l’Amministrazione comunale. La gestione e l’uso delle paline e pensiline del servizio di TPL urbano a scopo pubblicitario è compatibile con quanto previsto dal regolamento generale degli impianti pubblicitari del comune di Voghera approvato con delibera di Consiglio Comunale che cita “gli impianti di fermata dei mezzi di trasporto pubblici urbani (paline e pensiline) e della pubblicità su di essi collocati sono parte integrante della concessione di servizio pubblico di trasporto cittadini”.

Una giornata per gli Autieri CIGOGNOLA - Domenica 17 marzo, Autieri e familiari della sezione “Oltrepo Pavese” di Barbianello dell’Anai (Ass. Naz. Autieri d’Italia), si sono ritrovati come ogni anno per il tradizionale convivio associativo. Al mattino, nella chiesa di Vallescuropasso, gentilmente concessa dal Parroco don Tonino Moroni, il Diacono (Autiere) Giuseppe De Clara ha presieduto un toccante momento religioso, a ricordo degli Autieri Caduti e dei soci e familiari scomparsi. A condividere l’incontro di preghiera con gli Autieri - complice anche la ricorrenza dei 10 anni di attività del sodalizio tanti amici delle associazioni consorelle: presenti infatti oltre ai Vessilli degli Autieri dell’Oltrepò , di Modena e di San Bassano (CR), i Labari dell’Ass. Naz. Carabinieri di Broni , dell’ UNIRR di Stradella e dei Bersaglieri di Milano, le Bandiere dei Combattenti e Reduci di Santa Giuletta e dei Reduci di Prigionia di Barbianello, e i Gagliardetti dei Gruppi Alpini di Barbianello, Broni, Strada Romera e Stradella. A rappresentare gli Autieri in servizio il Col.tramat Luigi Dellomonaco, direttore dei corsi presso la Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, giunto appositamente dal capoluogo piemontese.

Presenti inoltre alcuni dei protagonisti che hanno collaborato con gli Autieri alla raccolta di viveri, materiali e fondi in occasione del sisma della piana lombardo emiliana del maggio scorso: Massimo Bergonzi, Vicesindaco a rappresentare l’Amministrazione Comunale di Santa Maria della Versa, Federica Bergonzi per la Biblioteca e la Pro Loco mariese, Marino Scabini, funzionario della Protezione Civile Provinciale e Mario Chessa, consigliere del Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia con alcuni associati. Dopo la Comunione, il Col. Dellomonaco ha letto la Preghiera dell’Autiere; il trombettiere Pietro Ferrari ha intonato poi il “Silenzio d’Ordinanza” suscitando forte commozione tra i presenti. Il Presidente A.N.A.I. Claudio Pastore a chiusura del momento religioso ha ringraziato tutti i presenti tra cui gli Autieri reduci di guerra Cav. Aldo Bavagnoli e Costante Cazzola illustrando le attività della sezione e in particolare quelle del neonato Nucleo di Protezione Civile sezionale. Il convivio è poi proseguito in un noto ristorante della zona, dove sono stati consegnati i diplomi di benemerenza ed altre attestazioni ai soci meritevoli, ed una medaglia ricordo ai soci fondatori. a.b.

Concerto lirico in onore di tutte le donne BRONI - Grande successo per il “Concerto lirico” in onore della donna, svoltosi presso il salone delle feste di Villa Nuova Italia lo scorso otto marzo e organizzato dall’Unitre di Broni, alla presenza di un pubblico numeroso ed entusiasta. Sono intervenuti validi artisti, fra cui il baritono Carlo Checchi, astro nascente e futura promessa della lirica italiana. Di recente ha entusiasmato

il pubblico del Fraschini ne “La traviata” dove ha rico-

perto il ruolo di Gerome. Sono state eseguite arie tratte da Verdi, da Rossini e da Puccini, nonchè canzoni di repertorio classico. Al pianoforte il maestro Enrico Zucca. Si è esibito pure il coro dell’Unitre che continua il suo percorso canoro che culminerà nel Festival dei Cori a Salice Terme. L’Unitre di Broni prepara ora la trasferta a Borgio Verezzi, dove sarà rappresentato un nuovo al-

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lestimento teatrale, dal titolo “Bertoldo a corte” nell’ambito della rassegna teatrale delle Unitre.

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VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 28 marzo 2013

Fortunago L’appello dei “Borghi Più Belli d’Italia”

”La bellezza va custodita”

come quella di Fortunago che fatica a rialzarsi. “Credo che custodire la bellezza italiana che si trova nei nostri comuni, dando la possibilità e le risorse alle amministrazioni per mantenere i servizi fondamentali alle rispettive comunità locali e provvedere alla custodia del territorio, debba essere l’obiettivo prioritario di ogni governo. – spiega il vice presidente dei Borghi più Belli d’Italia e sindaco di Fortunago Pierachille Lanfranchi (nella foto) – anche perché queste azioni si traducono soprattutto in lavoro per i giovani e imprese e significano ripresa per l’economia e ricchezza per il paese”. L’associazione che associa 215 piccoli comuni italiani nel segno della qualità e della bellezza sostiene con forza la posizione riportata del presidente dell’ Anci , sin-

Il centro storico di Fortunago fa parte dei “Borghi più Belli d’Italia”

daco di Reggio Emilia, Delrio che chiede di sbloccare i 9 miliardi che i comuni hanno in cassa per pagare le imprese che hanno eseguito o stanno eseguendo lavori o fornito servizi utili alla comunità. Molte imprese rischiano di fallire proprio a causa del blocco dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni che, sembra, ab-

biano accumulato circa 150 miliardi di debiti nei loro confronti. Per ogni impresa che chiude ci sono decine, centinaia di famiglie che entrano in crisi rischiando di piombare nel baratro della povertà e della disperazione. I sindaci de “I Borghi Più Belli d’Italia” rivendicano la possibilità di dare una piccola speranza a molti cittadini e piccole imprese che attraverso il recupero del credito possono guardare al futuro e mantenere i posti di lavoro. La eliminazione del patto di stabilità per le spese di investimenti diventa un imperativo al quale il governo non può non dare una risposta positiva per dare un minimo di respiro ad una economia sempre più asfittica che rischia di far morire ogni speranza di ripresa e di mantenimento di un livello di vita dignitoso per milioni di persone. Mattia Tanzi

MONTEBELLO - Anniversario per il parroco

Quarantesimo di don Favarelli

Don Luciano ha celebrato il quarantesimo anniversario del suo servizio pastorale

MONTEBELLO - Don Luciano Faravelli ha celebrato il quarantesimo anniversario della suo servizio pastorale a Montebello. Sono trascorsi infatti 40 anni da quel 18 marzo 1973, data in cui don Luciano faceva il suo ingresso nella parrocchia dei santi Gervaso e Protaso, in qualità di parroco; ordinato sacerdote il 4 luglio 1954, proveniva dal servizio pastorale nel nostro alto Appennino, precisamente a Pregola. A metà degli anni 90 avrebbe poi assunto anche il titolo di parroco della comunità di Santa Maria Lauretana in Genestrello, sempre nel comune di Montebello. Per la festosa ricorrenza, don Luciano ha celebrato una S. Messa lunedì 18 marzo scorso, alla presenza di mons. Vescovo Martino Canessa, il quale ha tenuto l’Omelia. Ha fraternamente concelebrato anche don

In Breve

VOGHERA/EVENTI

Festa per i coscritti del 1963

FORTUNAGO - L’associazione nazionale Borghi più Belli d’Italia e l’Anci lanciano un appello al Governo chiedendo al presidente Monti di sbloccare subito i nove miliardi di euro del Patto di Stabilità da impegnare per investimenti e opere. La situazione per i piccoli comuni è drammatica. Tasse, tagli e mancanti trasferimenti stanno mettendo in ginocchio amministrazioni comunali

Il sindaco di Fortunago Lanfranchi: ”Occorrono risorse per amministrare i borghi che rappresentano una ricchezza del Paese”

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IL POPOLO

Arcangelo Campagna della Piccola Opera della Divina Provvidenza. I brani musicali liturgici sono stati eseguiti da Federico Casarini, Piero Bevilacqua e Lorenzo Pistone. Davanti ai numerosi fedeli partecipanti, il sindaco di Montebello dott. Fabrizio Marchetti ha rivolto un breve discorso iniziale che tratteggiava il ministero pastorale di questi 40 anni; in seguito, i bambini dell’asilo parrocchiale hanno consegnato il loro commovente saluto e un omaggio floreale. Durante l’omelia, il Vescovo ha ricordato le tappe della vita sacerdotale di don Luciano, ringraziandolo per la fedeltà con la quale ha sempre svolto e continua a svolgere il suo servizio; pur essendo sopraggiunte difficoltà fisiche negli ultimi anni, queste non hanno compromesso la validità e la forza della testimonianza

cristiana. Sua Eccellenza ha poi invitato tutti i presenti a pregare per don Faravelli e per tutti i sacerdoti. Prima della benedizione finale, don Luciano ha espresso i sentimenti di gratitudine, di vicinanza e di affetto per la sua comunità e per tutte le persone che ha accompagnato in questi 40 anni; ha ricordato anche la madre e le sorelle, ormai defunte, che lo hanno supportato in questo lungo percorso. Ha rivolto generosi ringraziamenti al Vescovo, ai collaboratori parrocchiali, ai propri nipoti e a tutti i presenti. In un clima festoso si è chiusa la celebrazione liturgica, al termine della quale i fedeli hanno salutato personalmente don Luciano e mons. Canessa, nell’auspicio di avere ancora un lungo cammino da percorrere insieme. a.m.

I coscritti della classe1963 di Voghera, festeggiano i 50 anni a giugno. La cerimonia e il pranzo saranno disposti dal comitato organizzativo composto da: Paola Bellinzona, Elena Casarini, Mario Diani, Enrico Gianesi, Marcellino Matti, Maurizio Traversa. Per la preadesione contattare telefonicamente il numero 0383 44011 oppure inviare una mail a: classe1963voghera@libero.it Le adesioni devono arrivare entro l’8 aprile (nella foto i coscritti organizzatori: Elena Casarini, Paola Bellinzona, Marcellino Matti, Enrico Gianesi e Mario Diani). CASANOVA STAFFORA/SAGRE

“La nostra piccola arte” A Casanova Staffora, frazione del comune montano di Stanta Margherita di Staffora si terrà il 1 aprile l’evento intitolato “La nostra piccola Arte”. La manifestazione, organizzata da Comune, Pro Loco, Auser, Unione Sportiva ed Ecomuseo “Il Grano in Erba”, prederà il via alle ore 14.30 nel centro polifunzionale. La giornata sarà caratterizzata dalla presenza di produttori gastronomici e artigiani e dall’esibizione di pifferai e fisarmonicisti. Il programma prevede l’inaugurazione con la partecipazione di sindaci e amministratori locali. Successivamente si terrà la visita agli stand gastronomici con assaggi e la gara intitolata “Indovina il peso”. La competizione, ideata dal salumiere Angelo Dedomenici, invita i turisti ad indovinare il peso di alcuni insaccati. Il ricavato della manifestazione sarà devoluto all’Auser di Santa Margherita di Staffora.


IL POPOLO

UN LUOGO, UNA STORIA

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Giovedì 28 marzo 2013

Tradizioni La Pasqua a tavola (e non solo) raccontata da Piera Selvatico

Michela e Piera Selvatico ci hanno raccontato la loro Pasqua

Dolci e leccornie sui tavoli della “Dahlia Selvatica”

Colombe, uova e antichi sapori Quando a tavola si celebra la primavera. Pasqua è il momento giusto per brindare alla nuova stagione e fare festa con gli amici. E allora vale la pena di scegliere un luogo adatto, in cui si mescolano storia e tradizione. Facciamo un gioco. Prima vi dico cosa mangerete, in questo posto, se ci andrete il 31 marzo. Poi vediamo se a voi, dopo avere letto, verrà voglia di conoscerlo. Et voilà: insalata di faraona, sfogliatine alle erbe di campo, gusci di uova ripieni di spuma di Lagone del Brallo, piccolo timballo di taglierini, ventagli di crespelle con asparagi, cotolette d’agnello con fave di cacao, rotondino di vitellone allevato in alta Valle Staffora in fricandò, grand dessert, caffé e colomba, vini dell’Oltrepò Pavese. Che dite? Vale la pena farci un salto (e non solo a Pasqua). Parliamo del ristorante “Selvatico” di Rivanazzano Terme. Un’istituzione da queste parti, dove in cucina regna e crea la Piera, oggi affiancata dalle figlie Michela (chef) e Francesca (sommelier). Da tem-

po lei è conosciuta e apprezzata per la sua cura e per la passione con le quali, oltre a preparare piatti da leccarsi i baffi, porta avanti iniziative culturali per la difesa dei prodotti locali, della storia e del passato dell’Oltrepò. Ecco perché al ristorante e all’hotel che dispone di 21 camere, si è affiancata la casa dei sapori “La Dahlia Selvatica”, un luogo che accoglie i visitatori per una degustazione di cibi e vini, guidata dallo staff del Selvatico. È qui che un anno fa ha trovato la sua sede la “Comunità del cibo dell’Oltrepò” che riunisce vari produttori della zona con in testa una speranza (e un sogno): evitare che la modernità e il fast food fagocitino le cose buone del passato. E che esse scompaiano. Ci sono un allevatore della vacca varzese, due allevatori di capre e produttori di formaggi della Valle Staffora, una signora che ha abbandonato il suo lavoro per coltivare fragole e mais 8 file, costruendosi una serra sull’esempio di quelle olandesi in cui il microclima

e l’habitat ideali sono ricreati con l’introduzione di insetti e di fiori che mantengono l’ambiente inalterato. Ma da dove parte la storia del “Selvatico”? Tutto è iniziato nel 1912 quando Giovanni Selvatico ed Emma Traverso trasformarono la loro casa di campagna in un’osteria con alloggio e stallazzo utilizzando in cucina i prodotti della propria azienda agricola. Il figlio Francesco con la moglie Rina Porati e i figli Gianni ed Emma diedero vita all’Albergo Ristorante, mantenendo la tradizione. Poi, negli anni Settanta, con il matrimonio di Gianni e Piera

Spalla, la location si arricchì di adeguati comfort, puntando su una cucina del territorio. Oggi la quarta generazione, quella di Michela e Francesca Selvatico, con il marito Daglia, continua a mantenere la buona e sana cucina, la calda atmosfera di un luogo legato fortemente all’Oltrepò. E, infine, nel 2012 in occasione del centenario di vita, è arrivata “La Casa dei Sapori” e il sigillo di “impresa storica” conferito alla struttura dalla Camera di Commercio di Pavia. “In pratica – dice la Piera – questo posto è sempre stato gestito da donne”.

La ricetta di Piera Il cestino con l’uovo Occorrente (dosi per 10 cestini) 500 gr di farina 120 gr di burro 150 gr di zucchero 150 gr di latte 15 uova 1 limone 30 gr di lievito birra sale q.b.

Preparazione Versare la farina a fontana, unire un pizzico di sale, lo zucchero, la scorza del limone grattuggiata, incorporare due uova, il lievito sciolto nel latte tiepido e il burro. Lavorare fino ad ottenere una pasta abbastanza consistente. Coprire e lasciare riposare per un periodo di 3 ore. Dividere la pasta in tante palle, che possono contenere un uovo, allinearle sulla teglia da forno im-

burrata, sistemarvi sopra un uovo precedentemente colorato con colori alimentari. Ritagliare dalla pasta rimasta delle strisce e sistemarle sull’uovo come un manico. Cuocere in forno caldo a 180° per 20 minuti. Al cestino con l’uovo si accompagni: Oltrepò Pavese Sangue di Giuda dolce. (Da: Piera Selvatico, “Ricettario delle Feste in Valle Staffora”, LedMediaLab, Broni, 2011)

E significherà qualcosa, no? Tanto per dire, lo scorso 8 marzo si è tenuta qui una mostra di fotografie di signore dell’Ottocento riemerse dai bauli e dai ricordi di clienti e privati. E la domenica 10 marzo molte donne hanno assistito in hotel alla proiezione dei film “La forza di nuotare” e “Bellissima” con Anna Magnani. Ospite d’eccezione, che ha commentato le due opere, il professor Nuccio Lodato. Ma torniamo alla Pasqua. Sui tavoli della “Dahlia Selvatica” ci sono le colombe preparate da Michela (con il lievito madre, che dura da quarant’anni), il cestino con l’uovo (che un tempo si faceva con la pasta di pane e oggi con la pasta frolla e serviva da segnaposto), le uova di cioccolato e ogni tipo di leccornia legata al periodo. Piera Selvatico ce le mostra andando con la memoria alla Pasqua di un tempo (poi così non tanto lontano) quando nelle famiglie si mangiava la minestra di lenticchie e gli gnocchi di patate, si facevano le grandi puli-

zie di primavera, si portava il grano in chiesa per farlo germogliare davanti all’altare della deposizione (una volta “santo sepolcro”) e il sabato santo, al suono delle campane che riprendeva più forte di prima (dopo essere state legate per tre giorni), ci si bagnava gli occhi con l’acqua. Riti e gesti di cui oggi su FaceBook non si trova traccia, ma che le nonne non smettono di raccontarci e di tenere vivi. Proprio come si fa in cucina, riproponendo i piatti della tradizione, senza mai stravolgerli, anzi, mantenendo fede alle ricette originarie che la Piera, tra l’altro, ha raccolto nel suo “Ricettario delle Feste in Valle Staffora” (LedMediaLab, Broni, 2011). Intorno, cioè a due passi da qui, ma anche sui muri (grazie alle suggestive e nitide fotografie del vogherse Giorgio Monti) c’è l’Oltrepò. Che si risveglia dal letargo invernale e si colora di fiori. Un piacere, insomma, per gli occhi. E, al tavolo del ristorante, un piacere anche per tutti gli altri sensi. Matteo Colombo


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ATTUALITA’

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Capriata d’Orba Il 17 marzo si è svolto il ritiro di Quaresima del Settore Adulti della Diocesi di Tortona

Giornata di spiritualità dell’Azione Cattolica mondane. In fondo siamo molto simili all’apostolo Pietro che voleva bene e si fidava del suo Signore, però quante volte lo ha rimproverato! Pensiamo, diceva padre Elia, al famoso episodio avvenuto a Cesarea di Filippo: Gesù chiede ai suoi “E voi chi dite che io sia?” ed è Pietro che risponde a nome di tutti, riconoscendolo come Messia, però Pietro ha in testa un Messia potente e glorioso, secondo la logica del mondo. Per questo Pietro, più volte, sembra suggerire a Gesù come deve essere Dio e spesso anche noi caschiamo in questo tranello, poiché siamo tentati di metterci davanti al Signore e di sostituirci a Lui. Ecco, allora, il passaggio quaresimale a cui siamo chiamati: passare da un semplice credere all’accettare la logica di Dio,

Il gruppo di adulti con Padre Elia Citterio e Piero Ponte presidente AC a Capriata d’Orba

CAPRIATA D’ORBA - Da non credere: domenica 17 marzo…e quanta neve! Proprio per quella domenica, però, il Settore Adulti dell’Azione Cattolica diocesana aveva in programma una giornata di spiritualità: era l’ultima domenica di Quaresima e, in prossimità della Pasqua, pareva bello ritrovare un po’ di tempo per stare in compagnia di Dio, per riflettere sulla nostra fede, per vivere qualche ora insieme…e così è stato, però, alla faccia del proverbio “neve marzolina, dalla sera alla mattina”, era ancora una domenica invernale, per cui, ad inizio giornata, non neghiamo di essere stati presi dallo sconforto. Il programma prevedeva l’ap-

puntamento a Novi Ligure, per poi uscire dal territorio diocesano e spostarci in Diocesi di Alessandria, nella frazione di Pratalborato dove, alle ore 10, abbiamo condiviso la celebrazione eucaristica con quella piccola comunità parrocchiale. Celebrava padre Elia Citterio, uno dei Fratelli Contemplativi di Gesù che ci ha, poi, ospitato per l’intera giornata presso il loro monastero di Villa Bricco, in Capriata d’Orba, un luogo incantevole, immerso nel silenzio e reso ancora più magico dalla neve che cadeva copiosa. Non eravamo in molti, poco più di una decina, provenienti da Arquata, Novi Ligure e Tortona, ma, nel trascorrere del giorno, abbiamo tutti superato la lo-

gica della quantità, per entrare in quella della qualità: certo spiaceva per quanti non avevano potuto essere presenti, ma noi eravamo lì, insieme, con padre Elia che ci aiutato a riflettere sulla nostra vita di fede che, spesso, risulta essere difficile. Dalle 11 alle 13, infatti, abbiamo vissuto due belle ore di meditazione dialogata, mentre fuori nevicava e il barometro scendeva sotto zero, ma le parole di padre Elia nel sereno clima di quella stanza semplice ed accogliente riscaldavano il cuore. Come è, dunque, la nostra fede? Ci accade di non essere quasi mai tranquillamente credenti, ma spesso vittime di dubbi e questo accade poiché la nostra fede è inquinata da modalità

TORINO - Il progetto CSR Piemonte

mettendoci alla Sua sequela con animo fiducioso. Intanto stava facendosi l’ora del pranzo ed è stato bellissimo mettere in comune quanto ognuno aveva portato, gustare le tortine salate di Luigina, complimentarsi con Raffaele per la torta (fatta da sua moglie!), brindare con un buon vino rosso…una bella ora di amicizia che ha aperto il pomeriggio: ci aspettava la suggestiva cappella del monastero per un po’ di silenzio e, a chiudere, eccoci ancora insieme a padre Elia per condividere qualche pensiero e scoprire che la giornata è stata di gran lunga migliore di quanto non si fosse pensato al mattino: non è che, almeno sui numeri dei partecipanti alle iniziative che proponiamo, abbiamo davvero superato la logica mondana? Patrizia Govi

Raffaele Bonaventura e Maria Virginia Ghiglione vicepresidenti AC

TORINO - Nel pomeriggio del 30 marzo si potrà vedere su Rai 1

Responsabilità sociale d’impresa L’ostensione 2.0 della Sindone

TORINO - La Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte, nei rispettivi ambiti di competenza, hanno ritenuto di svolgere una forte azione di regia e di indirizzo, mettendo le imprese nelle condizioni di condividere tra loro esperienze significative, di utilizzare un denominatore comune di comunicazione, di attingere ad una sorta di catalogo di buone prassi ed esperienze che hanno già dimostrato di funzionare. L’obiettivo del progetto “La responsabilità sociale d’impresa in Piemonte - CSRPiemonte” è quello della valorizzazione e della diffusione capillare di pratiche di CSR presso le imprese piemonte-

si. Il progetto di promozione, ad ampio respiro e inserito nell’ambito delle attività trasversali del POR Fondo Sociale Europeo anche in considerazione del fatto che si tratta di capacità che afferiscono alle persone, imprenditori, lavoratori, e alla loro interazione, punta ad un aumento delle pratiche di CSR nel corso di un primo quinquennio di attività (2009-13) e ad una sensibilizzazione diffusa rispetto al target individuato. Il progetto CSRPiemonte si propone di stimolare la competitività delle imprese anche attraverso un cambiamento culturale, con un approccio nuovo di attenzione LE NOSTRE SEDI:

alle risorse umane, alla comunità nel cui territorio si investe, all’innovazione di processi e prodotti, ai nuovi modelli di business, alla green economy, alle filiere e alle reti, mettendo in luce quali sono i vantaggi per l’impresa che si impegna in un percorso verso la sostenibilità, economica e ambientale. Mai come oggi infatti i concetti di crescita economica e sostenibilità sono collegati tra loro e la CSR è diventata un paradigma a cui molte imprese fanno riferimento. Il portale web www.csrpiemonte.it è una vetrina delle imprese responsabili, contiene buone prassi, modelli, spunti di riflessione, filmati, benchmark internazionali, informazioni utili e materiali divulgativi. Qui le oltre 250 imprese che hanno aderito al progetto e quelle che aderiranno possono valorizzare le loro azioni e scambiarsi suggestioni ed esperienze, in una community dinamica e pragmatica, fortemente orientata allo sviluppo e al progresso.

TORINO - Per una manciata di ore nel pomeriggio di Sabato Santo, il 30 marzo, in ogni angolo del Pianeta si potrà vedere e pregare davanti al Telo sindonico. Una ostensione 2.0 la definiranno gli appassionati del web. L’annuncio lo ha dato mons. Cesare Nosiglia, Custode pontificio della Sindone. La Sindone, infatti, “non è solo come una preziosa reliquia, ma come un continuo stimolo ad impostare la vita sulla fede di Cristo”. Un segno di speranza per tutti coloro che soffrono perché hanno perso il lavoro, la casa, per i tanti giovani senza un’occupazione, per coloro che sono in crisi materiale e spirituale, convivono con la malattia. Una scelta che ha radici anche nell’ultima l’ostensione del 2010 quando Benedetto XVI nel Duomo di Torino pronunciò la sua meditazione su Sindone come “icona del Sabato Santo”. Ed è maturata partendo dall’Anno della fede. E la benedizione è arrivata come ultimo regalo di Papa Ratzinger. “Provo una grande riconoscenza per il Papa emerito - ha confessato mons. Nosiglia - ci ha lasciato questo grande testamento, ci ha incoraggiati invitandoci ad avere un taglio di evangelizzazione e di contemplazione per questo evento”. Il sabato santo è giorno di preghiera, di contemplazione del mistero della passione, ma anche di attesa e di apertura del cuore alla luce della resurrezione. Messaggio di speranza, quindi che si vuole donare attraverso questa speciale ostensione a tutto il mondo. “Mi auguro - ha rimarcato - mons. Nosiglia - che questo evento mondiale possa

Servizi CISL

portare nel cuore di tante persone che lo vedranno un po’ di luce e di pace in questi tempi complessi che dia forza e speranza a tanti poveri e malati, ma anche famiglie e persone in difficoltà”. Le riprese saranno effettuate in diretta da Rai 1, il 30 marzo a partire dalle 17,15. E’ previsto un video messaggio di Papa Francesco. La Sindone sarà tolta dalla teca, ma lasciata nella cappella dove è custodita, dentro al Duomo e mons. Nosiglia guiderà la preghiera. In cattedrale saranno presenti circa 300 malati, disabili con i loro accompagnatori e una cinquantina di ragazzi della diocesi di Torino impegnati nel sinodo giovanile. Fuori dal Duomo non saranno messi schermi. Al termine la Sindone sarà immediatamente rinchiusa nella sua teca, ma sarà rivedibile anche in versione smartphone. Grazie ad una applicazione per apple si può anche scaricare una app di approfondimento. Chiara Genisio

AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI


IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

Giovedì 28 marzo 2013

Tortona Con la commedia di Maurizio Micheli “Mi voleva Strehler”

Si chiude la stagione al Civico TORTONA - Ultimo atto della stagione di prosa del “Civico” tortonese mercoledì 3 aprile alle ore 21. I dieci spettacoli sono volati, come si suol dire, sempre con un gratificante riscontro di pubblico, e toccherà aspettare il prossimo autunno per tornare a vivere qualche sera alternativa, al buio, nel silenzio di occhi che guardano e di orecchi in ascolto, quando degli attori fingono una realtà più vera del vero e raccontano il mondo con immagini e parole che lo surclassano abolendolo eppure lo fan-

Lo spettacolo, in scena da 35 anni, ha avuto più di mille repliche e parla di quello strano tipo di uomo che è l’attore Maurizio Micheli in una scena di “Mi voleva Strehler”

no capire meglio. Così finale migliore non poteva esserci, perché la longevità di uno spettacolo come quello di Maurizio Micheli, “Mi voleva Strehler”, in giro per l’Italia da 35 anni, a partire dagli esordi del teatro meneghino “Gerolamo” nel 1978, con oltre mille repliche all’attivo, parla appunto di quello strano tipo antropologico che è l’attore, già socialmente sottostimato se non addirittura inviso, e poi con tutte le sue preoccupazione personali di non sentirsi arrivato, considerato all’altezza e nel giusto ruolo che meriterebbe. Il testo, per la regia di Luca Sandri, si avvalse della collaborazione di un grande scrittore che un tempo si diceva “umorisitico”, Umberto Simonetta (1926-1998), mi-

lanese che attingeva al cabaret come alla letteratura per creare personaggi e tipologie umane surreali e grottesche nel lungo solco lombardo che, fatte le proporzioni del caso e ammessa la generalizzazione così approssimativa, va da Gadda (di cui aveva curato la trasposizione teatrale dell’”Adalgisa” nel 1980) a Gaber (a cui ha scritto le parole indimenticabili della “Ballata del Cerutti” e “Il Riccardo”). Ha collaborato anche con Gino Bramieri e Tino Scotti, fino alle incursioni televisive alla mitica TeleVacca e a romanzi e racconti che andrebbero riletti. “L’attore è come un recipiente a disposizione del regista”: Fabio Aldoresi-Micheli avrebbe voluto

dire questa frase risolutivo al grande maestro per lavorare con lui, dopo che ha rivisto tutte le tecniche recitative degli anni Sessanta e Settanta per essere aggiornato sulla sperimentazione drammatica ed essere pronto a qualsiasi prova da palcoscenico. Uno spettacolo nuovo per chi non l’ha mai visto, ma da rivedere per chi volesse aggiornare i tormenti, le ironie e il disincanto di chi finge per guadagnarsi da vivere, ma sente su di sé la reale e sudata fatica di essere al passo sempre e comunque, anche se tutti gli danno contro, perché il teatro si sconta dall’usuale per vedere meglio dietro la tenda del sipario. Davide Ferreri

SERRAVALLE SCRIVIA - Tante novità e nuovi brand in arrivo

Happy weekend al Retail Park SERRAVALLE SCRIVIA - Il Serravalle Retail Park, con la sua rinnovata offerta dedicata alla casa, tra mobili, oggettistica e complementi d’arredo, annuncia un calendario fitto di novità e appuntamenti con il design, la cucina, il wedding planning, per celebrare il ritorno della primavera e la voglia di novità che porta con sé. Nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, nel nuovo punto vendita di Abita si susseguiranno tutti i fine settimana eventi dedicati alla cucina creativa e al matrimonio: Show-cooking a tema sulla preparazione della pasta fresca e dei finger food, sulla cucina decorativa per imparare a intagliare e realizzare sculture con i cibi e dritte su come realizzare “Il matrimonio perfetto”. In più l’inedita possibilità per tutti gli aspiranti chef di vedere pubblicata la propria ricetta grazie al progetto “Vuoi pubblicare la tua ricetta?” in collaborazione con l’associazione enogastronomica “IoCucinoItaliano” di raccogliere ricette di famiglia e del territorio, originali o tradizionali. Le più interessanti, a insindacabile giudizio dello staff tecnico di “IoCucinoIta-liano” che le testerà personalmente, verranno raccolte in un libro edito da Abita con la supervisione dell’associazione enogastronomica. Le ricette potranno perveni-

Il Retail Park di Serravalle

re compilando il form su www.iocucinoitaliano.eu e www.abita.bottegadilorenzi .it o consegnando la scheda direttamente in negozio. Il ricavato dalla vendita del libro, sarà devoluto alla Onlus Ascolta l’Africa di Novi Ligure. L’evento clou si svilupperà sabato 20 e domenica 21 aprile, quando il centro ospiterà un weekend interamente dedicato ai colori e ai tessuti di primavera per dare nuova vita alla casa in occasione della bella stagione. Serravalle Retail Park metterà a disposizione della clientela Home stylist e Interior designer professioniste che offriranno una consulenza personalizzata e completamente gratuita all’interno dei negozi su come rinnovare gli spazi della propria casa con proposte accessibili e dimostrazioni pratiche su come creare la propria tavola per ogni occasione. Per usufruire del servizio sarà sufficiente pre-

sentarsi nelle giornate designate all’info point allestito all’interno del centro che segnalerà tutti gli appuntamenti della giornata nei negozi coinvolti dove le consulenti illustreranno proposte fai da te, decorazioni e tante idee creative per vivere con fantasia e allegria la casa e il proprio tempo libero. La nuova stagione porterà a Serravalle Retail Park un altro prestigioso marchio che si aggiungerà ai negozi homewear già presenti, con proposte casa e design a prezzi accessibili. Venerdì 26 aprile all’interno dello store Unieuro aprirà il primo shop-in-shop di Casa, la catena belga di negozi di oggettistica e complementi d’arredo dal tipico stile del nord Europa per inondare la casa e il giardino con i colori dell’arcobaleno. Il nuovo corner andrà ad ampliare ancora di più l’offerta del parco commerciale più ricco e interessante della zona per la casa, la famiglia e lo shopping grazie anche alla vicinanza di Serravalle Designer Outlet, l’outlet più grande d’Europa, al quale Retail Park è collegato da un comodo trenino che effettua il servizio gratuitamente nei week end e nei festivi. Il Retail Park, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20, anche di domenica, dispone anche di un ampio parcheggio, con posti riservati ai disabili e alle donne in attesa.

13 STRADELLA/SPETTACOLI

“Big Bang” al Teatro Sociale STRADELLA - Ieri sera, mercoledì 27 marzo e oggi, giovedì 28 marzo alle ore 21, al Teatro Sociale di Stradella va in scena “Big Bang” lo spettacolo di e con Lucilla Giagnoni, fra le più intense rappresentazioni del programma 2012- 2013 di TeSS. Tema portante: l’eterna domanda dell’individuo di fronte all’infinità, al mistero dell’universo, su su fino al momento dell’inizio, perché nella scoperta di come tutto potrebbe essere iniziato si potrebbero trovare indizi su come eventualmente finirà. In concreto chi si pone queste domande è una donna, una madre. Le risposte sono quelle della religione, la nostra tradizione biblica, in particolare i brani della Genesi che narrano la creazione; quelle della poesia e del teatro seguendo la visionarietà metafisica di Dante e la concretezza delle passioni umane in Shakespeare; infine quelle della scienza attraverso la figura di Einstein che in sé compendia le ricerche della fisica sull’infinitamente grande (relatività) e infinitamente piccolo(meccanica quantistica). Il percorso teatrale intreccia questi tre linguaggi, le loro risposte, si accosta il paradosso del gatto vivo gatto morto (meccanica quantistica) all’essere o non essere di Amleto; il tema del tem-

Una scena di “Big Bang”

po viene esemplificato dall’ansiosa attesa di Giulietta. La materia oscura è anche nelle parole di Lady Macbeth e la luce è sostanza dell’ultima parte del canto 33 del Paradiso. Big Bang fa parte insieme ad Apocalisse e Vergine Madre, della Trilogia della spiritualità. Lucilla Giagnoni, nata a Firenze nel 1964 è un'attrice e autrice di teatro, cinema, televisione e radio italiana. Ha frequentato negli anni ottanta la Bottega di Vittorio Gassman a Firenze dove, oltre allo stesso Gassman, ha incontrato e lavorato con grandi personaggi come Paolo Giuranna e Jeanne Moreau. Dal 1985 al 2002 lavora e collabora all’attività del Teatro Settimo, compagnia teatrale torinese diretta da Gabriele Vacis. E’ impegnata anche in attività didattica e di formazione per ragazzi e adulti. È sposata, ha una figlia e vive a Novara.


Giovedì 28 marzo 2013

IL POPOLO

SOCIETAʼ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

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ERTONINO

CASTELNUOVO - VAL GRUE -

SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30

VAL CURONE - VALLE OSSONA

(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 28 marzo al 3 aprile 2013 Giovedì 28 marzo: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Venerdì 29: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Sabato 30: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067); Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Domenica 31: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067)

Tortona AC, CIF e MEIC hanno organizzato un incontro con Luca Rolandi

Il tesoro del Concilio Vaticano II TORTONA - “Il ritorno alle radici vere del Vangelo e alla Chiesa come popolo di Dio sono il frutto più significativo del Concilio Vaticano II”. E’ questa una delle tante affermazioni con le quali Luca Rolandi ha invitato a riscoprire i documenti dell’assise di 2.500 vescovi, nel corso di una conferenza svoltasi venerdì 22 marzo, e promossa da Azione Cattolica (AC), Centro Italiano Femminile (CIF) e Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), in occasione del 50° anniversario del Vaticano II. Rolandi, giornalista e ricercatore di storia sociale e religiosa, poz-

Venerdì 22 marzo il giornalista originario di Pozzolo ha presentato il suo libro “Il futuro del Concilio”

Lunedì 1 aprile: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Martedì 2: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Mercoledì 3: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Edicole aperte domenica 31 marzo 2013 Tanzi, via Emilia; Filippini, via Emilia; Garbarino, c.so Alessandria; Corti, c.so Don Orione; Barbieri, p.zza Milano; Topmar, Corso Pilotti.

Celebrazioni di Pasqua in Cattedrale 28 marzo: Giovedì Santo Ore 9.30: S. Messa Crismale e benedizione degli Olii Santi Ore 18: Santa Messa in “Coena Domini” Ore 21: Veglia di Preghiera animata dai giovani 29 marzo: Venerdì Santo Ore 9: Recita delle Lodi Ore 18: Celebrazione della Passione del Signore Ore 20.30: Via Crucis nel centro storico. La partenza è presso la Chiesa di San Michele

Cesare Raviolo e Luca Rolandi

zolese di origine, ha presentato il suo libro “Il futuro del Concilio - I documenti del Vaticano II: un tesoro da riscoprire”, che raccoglie i contributi con i quali teologi e vaticanisti commentano in poche pagine tutti i documenti del Concilio (costituzioni, dichiarazioni, decreti), mostrandone l’interesse e le prospettive. “Lo scopo del libro - ha spiegato Rolandi - è quello di far emergere la lettera del Concilio per avvicinare a tale evento soprattutto i giovani, che ne sanno poco dal punto di vista storico, pastorale e dottrinale, affidando ad esperti della

materia il compito di fornire le linee guida alla lettura dei documenti conciliari per farne emergere soprattutto la dimensione teologica, spirituale ed umana che obiettivamente è la meno conosciuta”. “La lettura dei testi conciliari - ha proseguito Luca Rolandi - permette di verificare lo stile del Vaticano II; essi mostrano una notevole capacità di sintesi comune all’intero corpus del Concilio e fanno uso di una dimensione che mira a salvaguardare la capacità del messaggio evangelico di parlare all’uomo contemporaneo”. “In particolare - ha detto ancora Rolandi - tre costituzioni conciliari (Sacrosanctum Concilium, Lu-

Il pubblico presente nel Salone del Seminario

men Gentium , Dei verbum) hanno ancora oggi una carica di attualità enorme mentre la Gaudium et spes segna un po’ il passo rispetto ad un mondo fortemente cambiato”. “Molto vivo e ricco - ha continuato Rolandi - è anche l’apporto di altri documenti, in particolare di quelli sulla libertà religiosa, che dedicano largo spazio al tema del dialogo interreligioso, che si innesta su di una realtà sempre più composita, confrontandosi con l’islam e le altre religioni orientali e che, pur partendo da una realtà storica ben precisa, si prefigge, anche in questo caso, orizzonti più vasti per costruire l’uomo del futuro”. “Lo stile del Concilio vaticano II - ha affermato ancora Rolandi - è un atteggiamento di apertura e partecipazione ad uno spazio di ricerca, nel tentativo di dare ragione della propria fede senza scontrarsi col mondo, testimoniando la parola di Dio” “I segni positivi del Concilio - ha concluso Luca Rolandi - sono numerosi e ricchi e costituiscono segnali preziosi della primavera dello spirito all’interno della Chiesa, che ritorna alle proprie origini, anche se non bisogna dimenticare le delusioni che,come tutti fatti umani, anche il Concilio ha prodotto, in quanto le strutture della Chiesa sono fatte di uomini che sono anche peccatori”. E’ seguito un ampio e partecipato dibattito nel quale i presenti hanno posto richieste di chiarimenti ed approfondimenti su vari aspetti dei documenti conciliari alle quali Luca Rolandi ha fornito esaurienti risposte. l.i.r.

30 marzo: Sabato Santo Ore 9: Recita delle Lodi Ore 22: Veglia Pasquale 31 marzo: Pasqua di Risurrezione Ore 10.30: Solenne Pontificale del Vescovo ALLUVIONI - Dedicata a Cecilia Gaggio

“Fiori per Lia” in mostra

ALLUVIONI CAMBIO’ Si è conclusa domenica 17 marzo la Mostra: “Fiori per Lia”, rassegna di dipinti di autori vari organizzata dalla Gipsoteca “Giovanni Taverna” in collaborazione con l’amministrazione comunale, nella ricorrenza della festa della donna e dedicata a Cecilia Gaggio, sindaco di Alluvioni Cambiò, prematuramente scomparsa nell’ottobre scorso. In esposizione opere a tema, realizzate da illustri autori del passato, messe a disposizione da collezionisti privati ed opere di pittrici locali tuttora attive. Anche gli alunni della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Elementare hanno partecipato presentando le loro “opere” a soggetto flo-

reale realizzate con materiale semplice. Il valore storico artistico delle opere esposte decisamente alto e la massiccia presenza di visitatori sono state l’espressione di un meritato riconoscimento a “una donna che si è fatta apprezzare da chi l’ha conosciuta, anzitutto sul piano personale ma anche professionale e istituzionale per coerenza, impegno, onestà intellettuale e grande senso di responsabilità”. I curatori della rassegna esprimono un vivo ringraziamento ai collezionisti per l’immediata disponibilità, alle pittrici locali e alle insegnanti che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa garantendo all’evento il meritato successo. Bruno Gatti

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IL POPOLO

Tortona Un’iniziativa promossa dal Comando Provinciale dei Carabinieri

Arriva “Attenzione alle truffe” TORTONA - Si chiama “Attenzione alle truffe!” l’iniziativa promossa dal Comando provinciale di Alessandria della Legione Carabinieri di Piemonte e Valle d’Aosta e patrocinata dalla nostra Diocesi, volta a contrastare il fenomeno - sempre più dilagante - delle truffe presso le abitazioni che colpiscono in special modo gli anziani, sfociando talvolta in furti e ra-

Il progetto, che ha l’appoggio della Diocesi di Tortona, è volto a contrastare il fenomeno dei raggiri ai danni dei cittadini pine. Non passa giorno che in televisione e sui giornali ascoltiamo notizie di persone raggirate, tratte in inganno da falsi dipendenti di comuni, aziende di acqua, luce, telefono o gas, che si presentano alla porta delle povere vittime, entrano in casa, le distraggono e nel giro di pochi minuti rubano danaro, oro o altri oggetti preziosi. Lasciando nella costernazione più assoluta l’anziano o l’anziana di turno che, oltre al danno, vive un profondo stato di umiliazione. Con l’obiettivo di prevenire il più

Il Capitano Giorgio Sanna

possibile questi fenomeni, i Carabinieri hanno predisposto un volantino nel quale sono riportate alcune “dritte” sostanziali. Su tutte quella di non aprire la porta agli sconosciuti e di avere la piena consapevolezza che non è assolutamente vero che addetti delle poste, delle aziende di acqua, gas, energia elettrica, telefono, militari delle forze dell’ordine, siano autorizzati a qualsiasi visita presso le abitazioni. Come è necessario dif-

fidare se qualcuno suona alla porta affermando di essere un amico di un tuo lontano parente che ti deve parlare o consegnare un pacco, oppure se un fantomatico dipendente di qualche azienda dice di voler proporre un contratto iper vantaggioso o controllare le bollette. Nel dubbio i Carabinieri invitano a chiamare i numeri di telefono delle aziende e soprattutto il 112, il numero di pronto intervento dei Carabinieri, anche solo per chiedere informazioni. I vertici dei Carabinieri chiedono inoltre la collaborazione di tutti, dei singoli cittadini e degli enti che hanno la possibilità di incontrare i cittadini, come le parrocchie, gli oratori, le associazioni di volontariato e di aggregazione. Il referente per la città di Tortona di questa importante iniziativa è il capitano Giorgio Sanna, comandante della Compagnia Carabinieri della città, che si rende disponibile ad intervenire ad incontri pubblici o ad altre occasioni per una sempre maggiore sensibilizzazione della cittadinanza. Presso la redazione del nostro settimanale è disponibile il volantino predisposto dai Carabinieri per chi - parroci o fedeli laici - volesse saperne di più e contribuire nell’opera di sensibilizzazione. m.r.

TORTONA - Grande successo per il decennale della Delegazione

La Giornata di Primavera del Fai

Visitatori all’ingresso del Palazzo Vescovile

Sono trascorsi dieci anni da quando la delegazione tortonese del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano - allora appena costituita aveva ottenuto da Mons. Martino Canessa l’apertura al pubblico, in occasione delle “Giornate di primavera”, del palazzo vescovile. Proprio per celebrare l’anniversario e per presentare l’episcopio, dopo i restauri successivi al terremoto del 2003, la delegazione FAI ha nuovamente offerto alla curiosità dei visitatori, nelle giornate di sabato e domenica 23 e 24 marzo, l’accesso al palazzo replicando il successo ottenuto in occasione della prima apertura. Ben oltre mille visitatori hanno potuto ammirare sale, dipinti, arredi e affreschi che arricchiscono l’immo-

bile dove alla struttura cinquecentesca si sono sovrapposti, fondendosi meravigliosamente, interventi che dal Seicento giungono fino al Novecento. La presenza di numerosi giovani “ciceroni” provenienti dal liceo scientifico Peano e dall’Istituto Marconi hanno costituito un prezioso aiuto per gli organizzatori dell’evento, e, soprattutto, per i visitatori che specialmente nella giornata di domenica, nonostante il tempo inclemente, hanno visitato il palazzo. Ancora un successo, quindi, per la delegazione tortonese del FAI che costituisce dalla sua fondazione un prezioso punto di riferimento per iniziative culturali che favoriscono la conoscenza di Tortona in una vasta area del nord Italia.

TORTONA

A lezione di arte TORTONA - Mercoledì 27 febbraio, le classi 3A e 3B della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Tortona B “M. Patri” hanno seguito una lezione della professoressa Manuela Bonadeo, dedicata al pittore piemontese Pellizza da Volpedo. L’esperta ha parlato della vita e della formazione dell’artista, caratterizzata dalle scelte di non seguire per un tempo prolungato una scuola pittorica e di rimanere legato al proprio paese natale. Gli alunni hanno avuto modo di scoprire da vicino alcuni fra i suoi più famosi dipinti, come “Lo specchio della vita”, “Panni al sole” e “Il Quarto Stato” analizzato nelle sue diverse stesure. L’incontro si è concluso con un dibattito con le domande degli alunni alla professoressa.

TORTONA E TORTONESE

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Giovedì 28 marzo 2013

In Breve

VIGUZZOLO/ASSOCIAZIONI

Serata di beneficenza per la senologia tortonese

Helenio Pasquali, Maria Grazia Pacquola, Paolo Merlo

Sabato scorso, 23 marzo, è tornato uno degli appuntamenti che in Val Curone e in tutto il tortonese ha sempre richiamato tanta gente: la sezione cacciatori di Viguzzolo ha riproposto così con grande successo una tradizione che ha saputo accompagnare la musica e lo spettacolo alla solidarietà. Società “La Fraterna” veramente gremita per la Veglia del Cacciatore, presentata da Paolo Merlo: per l’occasione si è ballato con l’orchestra spettacolo “Vanni Isaia”. Durante la serata Giuseppe Chiesa, promotore e tra gli organizzatori dell’iniziativa e il presidente Antonio Berutti, a nome dell’intera sezione dei caccia-

tori di Viguzzolo, hanno consegnato un assegno di 2.000 euro all’associazione “Franca Cassola Pasquali. La dottoressa Maria Grazia Pacquola ed Helenio Pasquali, in rappresentanza dell’associazione castelnovese, hanno ringraziato la sezione dei cacciatori di Viguzzolo per il prezioso contributo ricevuto e che valorizza ulteriormente l’impegno profuso nel nostro territorio a favore dell’Unità di Senologia dell’ospedale di Tortona. Durante la serata è stato consegnato un contributo anche all’Avo direttamente alla sua presidente Silvana Ercoli accompagnata dalla coordinatrice Beatrice Cantelli.

TORTONA/SCUOLE

Salute dentale al S. Giuseppe Martedì 12 marzo, la dottoressa Massa Saluzzo, medico dentista, ha parlato della prevenzione dentale in età scolare, all’Istituto S. Giuseppe. La relazione è stata interessante per il dialogo tra la professionista e i ragazzi, che ponevano domande riguardo la carie e le malattie che ne derivano. L’incontro è stato molto utile poiché ha motivato tutti i ragazzi a prendersi cura dei propri

denti e, anche di se stessi, evitando il fumo e l’assunzione eccessiva di dolci. Ludovica Cassano Elena Massobrio

TORTONA/NUOVA RADIO PIEVE

Le note della musica pasquale Sarà tutto dedicato alla musica l’appuntamento settimanale sulla frequenza 96,400 e in diretta su Live-Streaming nel sito www.radiopnr.it. Nel “Caleidoscopio” che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 31 marzo, il conduttore Andrea Bobbio proporrà una serie di brani musicali dedicati alla Pasqua. Composizioni di Haendel tratte dall’Orato-

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE

rio Messiah e dal Requiem di Fauré, il Laudate Dominum e il mottetto Ave Verum Corpus di Mozart, la sequenza “O Jerusalam” di Von Bigen, il canto mustarabi Nagila Halleluia e il brano sinfonico La grande Pasqua russa di Rimski-Korsakov. L’appuntamento è fissato per domenica sera oppure, in alternativa, per martedì 2 aprile, semre alle 20,30.

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Giovedì 28 marzo 2013 di Ferraresi RESTAURI Daniele e C. snc Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri

N

IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16

VAL

(tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9.

Farmacie di turno aperte dal 28 marzo al 3 aprile 2013 Giovedì 28 marzo: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Venerdì 29: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321) Sabato 30: Nuova (Ex Ospedale), Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994)

Novi Ligure Seconda riunione dei parroci e dei laici del territorio

Il consiglio vicariale novese NOVI LIGURE - Con la recita della “Preghiera del Signore”, mercoledì 20 marzo, alle ore 21, presso la Casa del Giovane della Parrocchia di San Pietro in Novi Ligure, si è tenuto il secondo Consiglio Pastorale Vicariale alla presenza di alcuni parroci novesi e delle cittadine limitrofe, nonché dei singoli rappresentanti laici delle comunità parrocchiane e delle Associazioni di Volontariato. Il tema della serata è stata una compiuta riflessione sulla Costituzione conciliare della Sacra Scrittura “Sacrosantum Concilium”, la prima Costituzione ad essere approvata il 4 dicembre 1963. Relatore Mons. Gianni Captini, parroco del Duomo di San Lorenzo a Voghera, che ha puntualmente illustrato i principi generali enunciati durante il Concilio Vaticano II sul tema della Liturgia e del suo signi-

Mons. Gianni Captini ha spiegato ai presenti la Costituzione del Vaticano II “Sacrosantum Concilium” ficato ieri ed oggi. Dio, il quale “vuole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verità”, dopo aver a più riprese ed in più modi parlato un tempo ai padri per il tramite dei profeti, quando venne la pienezza dei tempi, mandò il suo Figlio, Verbo fatto carne, unto di Spirito Santo, ad annunciare la buona novella ai poveri, a “risanare” i cuori affranti, mediatore di Dio e degli uomini. La sua umanità, infatti, nell’unità della persona del Verbo, fu “strumento” della nostra salvezza. Per cui in Cristo “avvenne il perfetto compimento della nostra riconciliazione e ci fu data la pienezza del culto divino”. Quest’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di

BORBERA - OLTREGIOGO

Domenica 31: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Lunedì 1 aprile: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Martedì 2: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Mercoledì 3: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Edicole aperte domenica 31 marzo 2013 Bava, corso Marenco; Tabaccheria Rebora Via Castel Dragone; Scarsi, Viale Chichero; Ponte, Piazza Repubblica; Pallavicini, Piazzale Partigiani; Campi, Via Verdi; Semino, Via Pavese.

Celebrazioni di Pasqua in Collegiata 28 marzo: Giovedì Santo Ore 17: Santa Messa in “Coena Domini” Ore 21: Adorazione eucaristica fino alle 22,30 29 marzo: Venerdì Santo Ore 17: Celebrazione liturgica della Passione Ore 21: Via Crucis per le vie del centro storico della città

Mons. Alessandro Cazzulo e Mons. Gianni Captini

Dio, che al suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell’Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore, specialmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, resurrezione da morte e gloriosa ascensione. Perciò come Cristo fu inviato dal Padre, così anch’egli ha inviato gli Apostoli, ripieni di Spirito Santo, non solo perché, “predicando” il Vangelo a tutti gli uomini, “annunciassero” che il figlio di Dio con la sua morte e resurrezione ci ha liberati dal potere di satana e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del Padre, ma anche perché “attuassero”, per mezzo del sacrificio dei sacramenti, sui quali s’impernia tutta la vita liturgica, l’opera della salvezza che annunziavano. Da allora, la Chiesa mai tralasciò di riunirsi in assemblea per “celebrare” il mistero pasquale: con la lettura di quanto nelle “Scritture la riguardava”, con la celebrazione dell’Eucaristia, nella quale “vengono ripresentati la vittoria ed il trionfo della sua morte” e con l’azione di grazie a “Dio per il suo dono ineffabile” nel Cristo Gesù, in “lode della sua gloria”, per virtù dello Spirito Santo. Per realizzare un’opera così grande, “Cristo è sempre presente nella sua

Chiesa”, in modo speciale nelle azioni liturgiche. È presente nel sacrificio della Messa sia nella persona del Ministro, sia soprattutto sotto le specie eucaristiche; è presente con la Sua forza nei Sacramenti, nella Sua parola; è presente, infine, quando la Chiesa prega e loda Lui che ha promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro”. Perciò, dopo queste meditate riflessioni, è possibile dare una spiegazione al significato della parola Liturgia, ritenuta quell’esercizio dell’ufficio sacerdotale di Gesù Cristo mediante il quale con segni sensibili viene significata e, in modo proprio a ciascuno, realizzata la santificazione dell’uomo, e viene esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal capo e dalle sue membra, il culto pubblico integrale. Pertanto, ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del Suo corpo, che è la Chiesa, è un’azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della Chiesa ne eguaglia l’efficacia allo stesso titolo ed allo stesso grado. La riunione si è conclusa con la recita da parte di tutti i numerosi presenti di un’Ave Maria, come aveva espressamente chiesto il nuovo pontefice Papa Francesco. Vittorio Daghino

Il bando del concorso Marenco NOVI LIGURE - In questi giorni il Comune di Novi ha pubblicato il bando per partecipare al concorso internazionale di composizione “Romualdo Marenco”, giunto all’11^ edizione. L’iniziativa, attiva dal 2003, è rivolta alle formazioni bandistiche in omaggio al compositore novese Marenco, che proprio nell’ambito della Banda Musicale ebbe le sue origini artistiche. Lo scopo è quello di promuovere la composizione di musica per orchestra di fiati e percussioni e di incrementarne il repertorio contemporaneo. Per questa edizione, alla composizione originale per Banda

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viene affiancato un concorso riservato alla composizione di un’opera originale per strumenti a percussione. I premi in palio sono di 3.000 mila euro per l’autore della composizione per Banda e di 1.000 euro per quello della sezione strumenti a percussione. I vincitori saranno proclamati da una giuria formata da cinque compositori di livello internazionale, che si riunirà nel mese di agosto, e verranno premiati durante il Festival Marenco successivo. La direzione artistica è affidata al M° Maurizio Billi, compositore e direttore della Banda Musicale della Polizia di Stato. Il Concorso

si avvale della collaborazione del Concorso Bandistico Internazionale “Vallée d’Aoste” che potrà mettere in programma, le opere vincitrici del concorso novese e delle edizioni musicali Wicky di Milano che, dal 2006, cura la pubblicazione a livello internazionale. Il concorso si è avvalso, in tutte le edizioni, del patrocinio della Provincia di Alessandria, della Regione Piemonte e del Ministero per i Beni Culturali. Il bando integrale si può consultare su www.comunenoviligure.gov.it. Le opere devono essere presentate entro il 31 luglio. Davide Daghino

30 marzo: Sabato Santo Ore 23: Veglia Pasquale 31 marzo: Pasqua di Risurrezione Orario festivo: Ore 11, 12 e 17 VIGNOLE BORBERA/FESTIVAL MUSICALE

“Una canzone per volare” VIGNOLE BORBERA Il comune di Vignole Borbera colpisce di sciabola e sfila a Genova lo storico festival musicale “Una Canzone per volare”, manifestazione diretta dal cantante e produttore Gino Borrelli che “fa volare” i vincitori ad importanti rassegne di musica a New York e Zurigo. Un evento targato Borrelli Production che da più di dieci anni trovava casa in Liguria. Tre delle quattro fasi eliminatorie, che si terranno da sabato 15 giugno a sabato 13 luglio, si svolgeranno al Palazzetto dello Sport del paese piemontese, struttura diretta da Fabio Scarafia. La prima delle quattro eliminatorie, invece, si terrà al Ristorante Da Penna di Busalla, mentre la finalissima è confer-

mata sempre al Palazzetto sabato 13 luglio e sarà presentata da Fabio Scarafia e Gabriele Corbellini. Il primo classificato andrà in autunno a New York ad un’importante serata dedicata alla canzone italiana in cui si esibirà anche un big della musica - ha spiegato Borrelli (nella foto) il 2°, il 3° e il 4°, invece, andranno a una manifestazione analoga a Zurigo in novembre”. Per iscriversi c’è tempo fino al 20 maggio (www.unacanzonepervolare.it).


IL POPOLO

NOVI E NOVESE

Giovedì 28 marzo 2013

Arquata Scrivia Due serate sull’argomento organizzate dall’Unitre

I simboli nel mondo religioso ARQUATA SCRIVIA - Natale Spineto, professore di storia delle religioni all’Università di Torino, terrà due interessanti lezioni all’Unitre di Arquata, venerdì 5 e venerdì 12 aprile, alle ore 21, presso la sala polifunzionale JUTA. Tratterà dei simboli nelle religioni, soffermandosi principalmente sull’ebraismo, sul cristianesimo, sull’Islam, sulle religioni dell’India e dell’Estremo Oriente. Sull’argomento ha pubblicato, nel 2005, il volume “I simboli nella storia dell’uomo” (Jaca Book,

Il prof. Natale Spineto insegna storia delle religioni all’Università di Torino e ha scritto il libro “I simboli nella storia dell’uomo” Milano 2002), tradotto in cinque lingue. Gli abbiamo posto qualche domanda sul tema del suo corso. Qual è il rapporto fra simboli e religioni? Ogni religione è un sistema di simboli. E ogni religione ha un modo particolare di porsi in rapporto ai simboli: nell’ebraismo e nell’Islam, per esempio, il simbolo deve fare i conti con una diffidenza fondamentale nei confronti delle immagini; l’induismo, all’opposto, presenta una produzione di

avere rapidamente informazioni sui simboli delle civiltà più lontane - basta dare un’occhiata a google immagini - inoltre si sono imposti fenomeni come la pubblicità, che di simboli si nutre. Si pensi alla diffusione della croce ansata, il simbolo della vita egizio, anche semplicemente nella gioielleria; si pensi a quanti simboli sono presenti nei tatuaggi che oggi sono così di moda, oppure al fatto che per qualunque cosa si cerca di escogitare un “logo”. In tutti questi casi abbiamo a che fare con simboli, anche se non ce ne accorgiamo.

Il professore Natale Spineto

immagini lussureggiante. I simboli sono strumenti che servono all’uomo per esprimere il suo rapporto con quello che chiamiamo il sacro. Alcuni di essi sono presenti dappertutto, come l’acqua; in generale comunque ogni religione attribuisce ai simboli significati particolari. Perché parlare oggi di simboli? Qual è il loro interesse per una persona odierna? Oggi come ieri i simboli fanno parte della nostra vita. Anzi, sono aumentate le occasioni di usarli, perché è cresciuto in modo esponenziale lo scambio d’informazioni. Ognuno di noi può

I simboli hanno anche un valore sociale? Tramite il simbolo, un gruppo può trovare qualcosa di comune, di condiviso, verso il quale convogliare le proprie emozioni. Un esempio è la bandiera. Proprio per il suo valore emozionale gli eserciti marciano dietro la bandiera, quando vanno in guerra. Ma ciò che è segno di appartenenza per una comunità è contemporaneamente un segno di divisione rispetto ad altre. E la stessa bandiera che per un gruppo sociale è sacra, da un altro può essere esecrata e magari bruciata pubblicamente. In un caso e nell’altro, al simbolo è assegnata una grande carica emotiva. Per questo viene talvolta usato e manipolato. Così avviene negli stati totalitari, che hanno un imponente apparato simbolico. m.p.

Prosegue la rassegna “MusicaNovi” NOVI LIGURE - Sabato 30 marzo proseguirà alle 21 presso la sala conferenze della Biblioteca civica la rassegna concertistica “MusicaNovi 2013” con il Concerto di Pasqua, un doppio omaggio a Verdi e Mascagni. Ad esibirsi saranno il coro “Mario Panatero” di Alessandria, i cameristi dell’orchestra classica di Alessandria, con la direzione di Gian Marco Bosio e Roberto Mingarini al pianoforte, il soprano Mirella Di Vita, il tenore Enrico Iviglia e il baritono Michele Patti. “Musica Novi 2013” è organizzata dall’associazione musicale “Alfredo Casella” di Novi in collaborazione con il Comune di Novi, la Regione Piemonte e la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. I concerti della kermesse proseguiranno fino a maggio inoltrato, quando sarà la volta dei saggi di fine anno della scuola di musica Casella, previsti dal 24 al 31 maggio. Verdi, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo, è considerato uno dei più cele-

Il coro “M. Panatero” di Alessandria

bri compositori italiani di tutti i tempi; Pietro Mascagni, compositore e direttore d’orchestra, ha vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, occupando un posto di rilievo nel panorama musicale dell’epoca soprattutto grazie al successo immediato e popolare ottenuto nel 1890 con la sua prima opera, “Cavalleria rusticana”. Tale trionfo non fu però eguagliato da nessuna delle sue opere seguenti. Mascagni scrisse quindici opere, un’operetta e musica sia vocale che strumentale, tra cui canzoni, romanze e composizioni per pianoforte. Il suo è uno stile decadente, mentre l’u-

C.I.A.T.

nica vera e propria opera verista del musicista fu la “Cavalleria”. Il biglietto d’ingresso per tutti i concerti è di 6 euro e le prevendite si effettuano in biblioteca e presso gli uffici dell’Istituto Casella. Per informazioni, è possibile rivolgersi alla segreteria dell’Istituto Casella il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 18,30. L’istituto Musicale “Alfredo Casella” ha iniziato la propria attività didattica nel 1992, ispirandosi alla poliedrica figura del grande musicista piemontese che diede un enorme contributo alla sprovincializzazione della cultura musicale italiana durante la prima metà del ’900. Gestito dall’associazione omonima e coordinato artisticamente dai Maestri Gian Marco Bosio, Luciano Girardengo e Maurizio Barboro, l’Istituto rappresenta uno dei primi positivi esempi di sinergia tra pubblico e privato, godendo del riconoscimento e del contributo della Regione Piemonte e dell’amministrazione di Novi Ligure. Michela Ferrando

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In Breve

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ARQUATA SCRIVIA/KARATE

Incontro con il maestro che arriva dal Giappone

Foto di gruppo con il maestro Alessandro A. Febbo

ARQUATA SCRIVIA L’Aikama, l’accademia di arti marziali del Maestro Giovanni Brugna, ha organizzato lo scorso 19 marzo ad Arquata Scrivia uno stage con il famoso Maestro di Karate Alessandro Arangio Febbo, unico istruttore italiano di karate a Okinawa, l’isola giapponese in cui si è sviluppato il karate. Il maestro Febbo ha iniziato karate in Italia all’età di 14 anni e attualmente conta 30 anni di esperienza nelle arti marziali. Si è esercitato per 12 anni nello Shotokan ed ha praticato goju-ryu la prima volta a Naha (Okinawa) al Dojo di Sensei Higaonna per circa un mese nel 1993. Dopo il ritorno in Italia, ha incontrato la sua attuale moglie giapponese (di Tokyo) e successivamente ha viaggiato ogni anno a Tokyo e ad Okinawa per studiare Goju

Ryu sotto i Maestri giapponesi della IOGKF. Nell’agosto 2003 si è trasferito in Giappone per studiare karate Goju Ryu a Tokyo. Nel maggio 2006 ha traslocato ad Okinawa, in cui attualmente risiede, per addestrarsi al Dojo di Higaonna Sensei a Naha. Nel novembre 2009 è stato il primo straniero nella storia a far parte di una delegazione giapponese di arti marziali, per una dimostrazione in Olanda. Nel gennaio 2012 ha fondato la sua associazione di arti marziali chiamata Okinawa Ryuibukan Association. Presenti all’evento anche l’istruttore Polo del Barba della scuola pozzolese e l’istruttore Piccini Paolo dello scuola di karate di Tortona stile Uechi-Ryu. Entrambi i tecnici hanno portato all’vento arquatese alcuni dei loro migliori allievi.

NOVI LIGURE/EVENTI

Le foto nel Parco del Castello Domenica 24 marzo, nell’ambito del quinto corso pratico di fotografia digitale presso il Parco Castello di Novi, l’associazione Amici dell’Arte di Serravalle, guidata dal noto fotografo novese Fausto Mogni, ha svolto nonostante la pioggia, con un gruppo di ardimentosi appassionati, la lezione di fotografia al Parco Castello. I pendii e i fiori sono stati lo scenario per le foto macro, dalla torre sono state fatte le foto panoramiche e le foto d’interni negli ambienti del castello e nell’antico acquedotto nei sotterranei della collina. L’attività dell’associazione continua

AADLER

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di

sino a maggio quando a Serravalle, in collaborazione col Comune e l’assessorato alla Cultura, il 28 aprile sarà organizzata una giornata di fotografia sull’aspetto urbano e architettonico del territorio. Il seminario sarà tenuto dal professore Ilenio Celoria di Casale Monferrato.

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IL POPOLO

TORTONESE E NOVESE

Giovedì 28 marzo 2013

Torino Il presidente della Regione lo ha nominato al posto di Monferino

VILLALVERNIA/SCUOLE

I bambini scoprono Pellizza

Cavallera assessore alla sanità TORINO - Mercoledì 20 marzo il presidente Roberto Cota, nella seduta del Consiglio regionale ha presentato la sua giunta bis “per dare nuovo slancio e portare a termine i prossimi anni fino a fine legislatura”. Tra le novità, la più significativa è la delega al già vicepresidente della Regione, l’alessandrino Ugo Cavallera, alla Tutela della salute e Sanità, Edilizia Sanitaria, Politiche sanitarie e per la famiglia. Ci sono altri quattro nuovi assessori: Gilberto Pichetto Fratin (Bilancio e finanze), Agostino Ghiglia (Ricerca,

Cavallera ha dichiarato che “la riforma sanitaria piemontese dovrà seguire i principi di qualità e di razionalizzazione” Innovazione, Energia, Tecnologia della comunicazione, Artigianato e Commercio, società partecipate), Gianluca Vignale (Personale e organizzazione, Modernizzazione della Pa, Parchi e aree protette) e Riccardo Molinari (Affari istituzionali, Enti locali, Università). Giovanna Quaglia lascia l’assessorato al Bilancio e si occuperà di Urbanistica. Lasciano il posto in giunta e rientrano in Consiglio Elena Maccanti (Lega Nord) e William Casoni (Fratelli d’Italia). Cavallera prende il posto di Paolo Monferino che come ha detto il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, “ha fatto un lavoro

L’assessore Ugo Cavallera con il presidente Roberto Cota

molto importante. Rimarrà come consulente a titolo gratuito”. “Il suo ingresso in giunta - ha aggiunto era come tecnico, ora ritiene che ci sia la necessità di ricoprire quel ruolo da parte di un politico. Sono io che gli ho chiesto di posticipare il suo abbandono fino al compimento di alcune azioni che avevamo intrapreso in merito alla riforma sanitaria in Piemonte”. Il nuovo assessore alla Sanità Ugo Cavallera dovrà affrontare temi e scelte complesse e come lui stesso afferma “il primo dato è quello della conoscenza e del rendersi conto sia in termini economico-finanziari sia sul riflesso che hanno i provvedimenti sul territorio. L’ideale è perseguire la qualità dei servizi avendo però attenzione al budget che oggi non si può trascurare”.

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Opererà “con il discernimento e l’attenzione a chi ha più bisogno”. Cavallera ha spiegato che ogni assessore fa tesoro del lavoro di chi lo ha preceduto, ma poi “ciascuno ha il suo modo di rapportarsi di coordinare l’attività ne viene svolta” e ha sottolineato che “la riforma della Sanità non è solo piemontese, ma di tutto il sistema nazionale che è stato sollecitato a riformarsi secondo precise indicazioni del ministero della Salute. Seguendo principi di qualità e razionalizzazione. La sanità pubblica deve garantire ai cittadini e in particolare a chi ha più bisogno le risposte necessarie. “La sanità piemontese - ha detto ancora Cavallera - è tra le migliori in Italia e questo è merito di coloro che vi lavorano a tutti i livelli”. d.c.

VOLPEDO - Il 21 marzo, il primo giorno di primavera, quello che segna il risveglio della terra, i primi germogli sui rami degli alberi, le prime primule nei prati appena ripuliti dalla neve d’inverno, gli alunni delle classi primarie 4^ e 5^ di Villalvernia lo hanno “festeggiato” con la visita guidata al Museo e allo Studio di Pellizza da Volpedo, l’autore dell’“Idillio primaverile” dove la primavera, raffigurata dal pittore con i bambini intenti a giocare tra gli alberi in fiore, simboleggia la crescita e la rinascita della natura. Nella visita allo Studio del pittore gli alunni, con la guida delle accompagnatrici Silvia e Roberta, si sono immersi nella quotidianità del lavoro dell’artista. E’, infatti, in questo suo atelier, costruito con un ampio lucernario zenitale, che egli dipingeva e studiava, avendo di fronte i prati e la campagna. Continuando la visita nel Museo, dove è presentata la complessa operazione di ricostruzione armonica dei

quadri pellizziani, i bambini, hanno poi svolto attività incrociate su alcuni dipinti, affiancati da testi narrativi semplici e coinvolgenti, che hanno permesso loro di immaginare la vita quotidiana al di là della rappresentazione. Inoltre, con altri quadri trasformati in fumetti, i bambini sono stati indotti all’osservazione attenta dei gesti e delle espressioni dei volti raffigurati nei vari dipinti. Infine, attraverso le strade del paese, la gita è proseguita andando alla ricerca dei dipinti di Pellizza esposti in riproduzione nei luoghi rappresentati. Tanti sono stati quindi gli spunti per continuare il lavoro già iniziato a scuola sul Divisionismo e sulla vita e le opere dell’artista volpedese, ma anche per dare valore alla memoria e ricostruire uno spaccato di vita non così lontana dai bambini che, trovando conferme nei racconti dei loro nonni, deve essere percepita come parte della loro storia. Carla Cremante

TORTONA - Protagonista dell’AC Femminile e del Santachiara

Il ricordo di Angioletta Goggi TORTONA - E’ mancata nelle scorse settimane Angioletta Goggi. Figura nota e apprezzata nel mondo cattolico della città di Tortona e della Diocesi lascia un bellissimo ricordo tra quanti l’hanno conosciuta. Laureata in lettere, a pieni voti, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, fu apprezzata docente nelle Scuole di Stato. Con vivo spirito ecclesiale dedicò gran parte del suo tempo libero a servizio della Chiesa locale e verso gli anni ’50 - quando già in Diocesi si respirava l’aria del Concilio Vaticano II - si distinse quale dirigente di Azione Cattolica nel settore della Gioventù femminile. Nel 1952, quando per iniziativa del Vescovo Mons. Egisto Melchiori e del suo Delegato Mons. Aldo Del Monte prese vita l’Istituto diocesano Santachiara, Angioletta Goggi fece parte di un Gruppo di lavoro che sostenne l’Istituto attraverso un Comitato permanente di studio sui problemi della donna, particolarmente della popolazione femminile del-

Angioletta Goggi

l’Oltrepò pavese. Con la competenza che la distingueva contribuì allo sviluppo dei Corsi e delle Scuole del Santachiara articolati nelle quattro sezioni di: Voghera (1952) con annesso Convitto per ragazze provenienti da zone disagiate, e bisognose di ogni sostegno, Stradella (1954), Tortona (1957) con annesso Convitto e Sarissola Scrivia (1965). Angioletta Goggi collaborò sempre con intelligenza e generosità e - giunta al pensionamento dalla Scuola di stato - si dedicò ancor più al Santachiara con lezioni di formazione umana, corsi di sostegno e di recupero ed all’organizzazione di corsi re-

sidenziali per allievi insegnanti. Non mancò di documentare buona parte delle attività dell’Azione Cattolica e del Santachiara mediante pubblicazioni tra le quali ricordiamo le seguenti: “Convegno azzurro” (1959) e “Il Santachiara: un storia di quarant’anni e oltre” (1999). Creativa, ideò e diresse la rivista “Ragazze X” pubblicata in collaborazione con le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida e diffusa in molte regioni italiane. Negli ultimi anni, quando ancora le forze la reggevano, insieme ad altre collaboratrici si dedicò al riordino dell’archivio Santachiara, preziosa fonte di informazione. Amò la sua Parrocchia di S. Matteo che frequentava assiduamente e vi prestò servizio quale ministra straordinaria dell’Eucaristia. Coltivò l’amicizia e molti la ricordano con ammirazione ed affetto. Godette della stima di molti sacerdoti e dei Vescovi succeduti a Mons. Melchiori fino all’attuale Mons. Martino Canessa. Maria Teresa Carnevale

Approvata la variante stradale di Cassano Spinola CASSANO SPINOLA - La Giunta provinciale, presieduta da Paolo Filippi, su proposta dell’assessore alla Pianificazione Territoriale, Raffaele Breglia, ha espresso parere positivo di compatibilità al Piano Territoriale Provinciale della Variante Parziale del Comune di Cassano Spinola e parere favorevole di compatibilità con i progetti sovracomunali approvati di cui la Provincia è a conoscenza. La variante in oggetto prevede, per l’area produttiva su cui sorge lo stabilimento Roquette

Italia, un ampliamento di 4.395 metri quadrati finalizzato al potenziamento dell’impianto di depurazione esistente, proponendo il cambio di destinazione d’uso da area agricola ad industriale di riordino. Sono previste, inoltre, alcune modifiche introducendo la possibilità di realizzare opere e impianti tramite semplice permesso di costruzione e si forniscono precisazioni sulle distanze da mantenere rispetto agli edifici destinati all’allevamento.

L’ARTE DELLA TRADIZIONE NEL TERZO MILLENNIO

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Opinioni a confronto

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 28 marzo 2013

Da leggere

Il nuovo Papa ha bisogno delle nostre preghiere Caro Direttore, un lungo periodo di convalescenza mi ha costretto a casa e così ho potuto seguire in televisione tutte le dirette dei primi atti del nuovo Papa - o meglio del nuovo Vescovo di Roma - Francesco. Si sono spesi in televisione e sui giornali autentici fiumi di parole sul nuovo Pontefice. Devo dirLe che anch’io, dopo un attimo di smarrimento all’annuncio dal balcone della basilica di San Pietro, mi sono commossa e provo una grande gioia per questo Papa. Mi piace, le sue parole mi colpiscono, la sua semplicità mi coinvolge. E poi il nome che ha scelto, è davvero un richiamo all’umiltà, ad uno stile improntato alla sobrietà. Umiltà che peraltro anche il predecessore aveva ampiamente dimostrato di avere, basti pensare al gesto di rinunciare al ministero petrino. Certo il nuovo Papa ha davanti a sé un carico di responsabilità non da poco, dovrà rinnovare la curia, dovrà governare la Chiesa… Io sono certa che ci riuscirà alla grande, con il suo stile semplice e improntato al dialogo e all’ascolto. Ha bisogno delle nostre preghiere e del nostro affetto. Infine una considerazione. Nei giorni precedenti all’elezione sui giornali impazzava il topo Papa e tutte le previsioni sono risultate errate. Si parlava quasi esclusivamente di divisioni, di blocchi contrapposti. Certo in Conclave la discussione, anche serrata, non sarà certo mancata, ma dopo tutto la Chiesa ha ancora una volta dimostrato di saper stupire e in tempi brevi darsi una guida. Mariuccia Rebuffini – via mail

I cinghiali e i danni all’agricoltura: occorre intervenire! Egr. Direttore, occorre intervenire sul problema dei cinghiali. Ci sono tanti danni all’agricoltura e pericoli per gli automobilisti. I cinghiali sono sempre troppi e si sono ambientati in zone vicine agli insediamenti umani. Gli ultimi fatti di cronaca “parlano” chiaro: i protagonisti sono ancora loro, gli ungulati. Gli animali, che si trovavano in un boschetto, sono stati disturbati e si sono spinti verso l’autostrada. E’ accaduto sabato, quando un gruppo di cinghiali ha attraversato l’autostrada A21TorinoPiacenza, all’altezza del casello di Alessandria Ovest verso Felizzano. L’episodio, che poteva avere conseguenze decisamente più drammatiche, ha riportato alla ribalta un problema di massima allerta su tutto il territorio provinciale. La popolazione degli ungulati va tenuta sotto controllo e a questo scopo devono essere semplificate le procedure di richiesta di intervento, tuttora complicate, e deve essere dato nuovo impulso alle attività di contenimento, sollecitando la Regione e la Provincia ad intervenire per ridurre la presenza della fauna selvatica sul territorio. L’eccessiva proliferazione di ungulati in provincia causa notevoli danni economici ai raccolti e mette in difficoltà le aziende agricole. La gestione faunistica sia per gli agricoltori un problema ciclico, per il quale è necessario trovare una soluzione che non metta a repentaglio le attività imprenditoriali del mondo rurale. Gli agricoltori, infatti, non portano avanti le loro attività per riscuotere indennizzi, ma non vogliono subire danni che dipendono da una pianificazione faunistica che non rispetta gli equilibri tra uomo e natura. Cinghiali, daini e caprioli costituiscono una minaccia per i raccolti ed ogni anno incidono pesantemente sui bilanci pubblici poiché, nonostante i ritardi con i quali i danni sono risarciti agli agricoltori, comunque si tratta di denaro che esce dalle casse dell’Amministrazione provinciale e che grava quindi sulla collettività. Il problema potrebbe essere in realtà contenuto se venisse razionalizzata la gestione faunistica. Occorre affrontare i problemi strutturali del settore. Gli Ambiti territoriali di caccia devono stabilire con esattezza la densità degli animali tollerabile nelle singole aree agricole, mentre la Provincia deve autorizzare piani di contenimento che vadano oltre quelli di selezione. Questi ultimi, infatti, mirano a rafforzare le specie dal punto di vista genetico, ma permettono anche la proliferazione incontrollata dei soggetti più forti. Infine è necessario che tutte le aziende che subiscono danni lo denuncino sempre e comunque. La situazione si è fatta critica, per questo Coldiretti sollecita un’adeguata e tempestiva presa di posizione affinchè il problema non venga sottovalutato e la pubblica amministrazione, metta in campo da subito una serie di soluzioni: piani straordinari di controllo per garantire la selezione e il prelievo degli animali in soprannumero, all’accelerazione delle procedure di rimborso dei danni, coordinando in maniera più efficace i diversi enti che sovrintendono alla gestione del territorio. Roberto Paravidino presidente provinciale Coldiretti Alessandria La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

a cura della Redazione

Maurizio De Sanctis

Gianfranco Ravasi

B. Maggioni G. Fazzini

Gesù di Nazaret

L’incontro

Via Crucis dei martiri

Paoline

Mondadori

EMI

Pp. 128

Pp. 168

Pp. 64

Euro 12,00

Euro 9,90

Euro 2,90

Il libro è un viaggio alla ricerca di Gesù: questo personaggio che da duemila anni continua ad affascinare e suscitare ribellione. Nato a Betlemme in una stalla, è presto rinnegato dai suoi e scomunicato dalla sinagoga perché si dichiara “Figlio di Dio”. Non ha tetto, ne mensa, né letto. Sfama due volte cinquemila persone e lo accusano di essere un beone e un mangione. In solitudine spesso prega Dio come Padre; non si vergogna di piangere. Odiato e perseguitato, muore sulla croce, osando dire: “Do la mia vita spontaneamente”. Poi risorge a vita nuova. La ricerca dell’autore si basa sulla parola di Dio, sulla riflessione teologica della Chiesa e sull’attualizzazione del tempo presente. Il testo ripercorre la storia di Gesù: vi è dapprima un incontro fisico o esteriore con lui, per poi raggiungere il suo... interiore; quindi accostare man mano le tappe della sua vita (nascita, missione, morte e risurrezione) in un crescendo coinvolgente... tra le pieghe di un vissuto concreto. De Sanctis, sacerdote della congregazione dei padri passionisti, è giornalista, dottore in teologia dogmatica e in psicologia. Ha prodotto diversi cd e musical.

“Con il termine di Esercizi Spirituali s’intendono tutti i modi di esaminare la coscienza, di meditare, di contemplare e pregare con le parole o con la mente e ogni altra attività spirituale” scrive Ignazio di Loyola. Il libro raccoglie i testi degli Esercizi Spirituali predicati da Gianfranco Ravasi, dal 17 al 24 febbraio 2013, a Benedetto XVI. Nell’appassionata interpretazione del cardinal Ravasi i versi selezionati dal Salterio si alternano con un’ampia gamma di riferimenti culturali, che spaziano dalla letteratura, alla filosofia, alla musica: da Leopardi, che individua nella meditazione una medicina per l’anima, a Kierkegaard, che paragona la preghiera al respiro del corpo, a Heidegger, che definisce il pensiero una forma di ringraziamento, a Simone Weil e alla sua irrinunciabile attesa di Dio, ad Antoine de Saint-Exupéry, che riferendosi alla preghiera, scrive: agli uomini d’oggi “nulla manca / tranne il nodo d’oro / che tiene insieme tutte le cose. / E allora manca tutto”. La lettura offre una singolare occasione di partecipare al più esclusivo incontro di formazione spirituale tra il Papa e una delle più alte personalità della cultura religiosa.

Salute oggi Sembra una battuta parlare di dieta in questo lungo periodo di crisi: infatti e purtroppo, molti italiani sono costretti a tagliare anche sulle spese alimentari, limitandosi all’indispensabile. Tornando alla dieta, con l’arrivo della primavera scatta in noi, soprattutto donne, la voglia della forma fisica, magari trascurata durante tutto il periodo in vernale. Tanti gli incentivi che si sfogliano sui rotocalchi, e tante le promesse di un facile ritorno ai chili ideali. La parola magica è “dieta”: quella del “minestrone”, o dei “limoni”, oppure della “solo frutta”, o “solo carne”, quest’ultima molto attuata dagli sportivi per aumentare la massa muscolare. In realtà la dieta cosiddetta monotematica è un vero e proprio stress per il nostro organismo, poiché va a sovraccaricare cuore, rene, e dà problemi di carenza strut-

Quattordici testimoni del nostro tempo che hanno donato la vita per Cristo e la giustizia: le loro parole diventano l’attualizzazione delle 14 tappe del cammino di Gesù verso il Calvario. Si presenta così la nuova Via Crucis dei martiri, che offre ai lettori per ogni stazione i commenti biblici di Bruno Maggioni, esegeta tra i più apprezzati in Italia e la scelta del martirologio da parte di Gerolamo Fazzini, giornalista, direttore editoriale di Mondo e Missione. Nel percorso della Via crucis dei martiri si incontrano diverse figure del nostro tempo che hanno versato il sangue per Dio e i propri fratelli. Tra i vari testimoni, ricordiamo mons. Oscar Romero, vescovo di El Salvador, Annalena Tonelli, missionaria laica in Somalia, padre Aleksandr Men’, sacerdote ortodosso ucciso a Mosca, Shahbaz Bhatti, ministro pakistano e difensore dei perseguitati, don Andrea Santoro, prete fidei donum caduto in Turchia, padre Fausto Tentorio del PIME, assassinato nelle Filippine e mons. Pierre Claverie, vittima del terrorismo islamista in Algeria. La Via crucis dei martiri è impreziosita dai disegni del pittore brasiliano Mino Cerezo Barredo.

a cura di Laura Notti

Tempo di mettersi a dieta

turale di proteine e grassi. Anche la dieta vegetariana non sempre è utile e conveniente per il nostro metabolismo, in quanto, nel mondo vegetale, non sono comprese sostanze e nutrienti altamente utili all’organismo, quali ad esempio la vitamina B12 o il ferro. Gli esperti consigliano di integrare una dieta vegetariana con elementi sempre di origine animale, quali latticini, quindi formaggi e uova. Per quanto riguarda invece le diete iperproteiche, fanno perdere peso e acqua, ma il problema è che la grande quantità di proteine introdotte (fino al 40%), ricchissime di azoto, va a sovraccaricare soprattutto l’apparato renale, oltre a quello cardiaco; inoltre, provoca un aumento di colesterolo, acetonemia, che è un eccesso di corpi chetonici nel sangue (questi ultimi sono sostanze derivanti

dall’incompleta demolizione dei grassi). La dieta iperproteica per eccellenza, venuta agli onori delle cronache specie in questi ultimi tempi, in quanto pubblicizzata da modelle e star internazionali, è quella di Pierre Dukan. E’ una dieta sviluppata su quattro fasi: la prima, cosiddetta “di attacco”, è basata sull’introduzione di carne, pesce e latticini, escludendo carboidrati, legumi, la frutta e la verdura. Nella seconda fase, detta “di crociera”, dopo un calo di peso, alle proteine si alternano le verdure, escludendo ancora carboidrati, legumi e cereali. Nella terza fase, definita “di consolidamento”, entrano in dieta pochi carboidrati una volta alla settimana, mentre nell’ultima fase della dieta, quella “di mantenimento”, entrano tutti i cibi, mantenendo un giorno alla settimana una dieta iperproteica. I risultati di questa dieta

portano, dall’iniziale perdita di peso delle prime due fasi, alla riconquista del peso ante-dieta in poco tempo; questo è stato confermato da uno studio di nutrizionisti francesi che hanno monitorato un campione di 5mila soggetti la maggioranza dei quali (4 su 5), dopo avere seguito i vari step della dieta, si sono ritrovati in due, tre anni con lo stesso peso ponderale iniziale, a volte aumentato. I risultati delle diete monotematiche insomma, proprio perché ricche di carenze nutrizionali sono deleterie per il nostro organismo e sono sconsigliate a cardiopatici, malati di fegato, soggetti con dislipidemia, ma soprattutto non le devono seguire bambini, anziani e donne in gravidanza. Inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi si sono rivelate inutili, in quanto restituiscono in breve tempo i chili persi. Con gli interessi…


IL POPOLO Giovedì 28 marzo 2013 CURIOSITA’ - a cura di Daniela Catalano

“Messer Tulipano”a Pralormo tra Torino e le Langhe

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Bacheca

Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

“L’amore inatteso” e la fede Il giardino con i tulipani del castello di Pralormo

Dal 2000 nel parco del castello medievale di Pralormo, nel cuore del Piemonte, la straordinaria fioritura di oltre 75.000 tulipani e narcisi annuncia la primavera: ogni edizione di questo evento botanico ospita un nuovo piantamento, completamente rinnovato nelle varietà e nel progetto colore. La XIV edizione di Messere Tulipano prenderà il via per Pasqua, sabato 30 marzo e proseguirà fino al 1° maggio. La manifestazione coinvolge tutto il parco, progettato nel XIX secolo dall’architetto di corte Xavier Kurten, artefice dei più importanti giardini delle residenze sabaude: nei grandi prati sono state create aiuole dalle forme morbide e sinuose, progettate ponendo particolare attenzione a non alterare l’impianto storico e prospettico. Le aiuole dunque “serpeggiano” tra gli alberi secolari mentre nel sottobosco occhieggiano ciuffi di muscari e di narcisi. Messer Tulipano trasforma ogni primavera il parco all’inglese in un vero giardino incantato che, accanto all’incredibile fioritura, accoglie nelle pertinenze mostre e esposizioni a tema. Per la XIV edizione, accanto alla fioritura dei tulipani, il parco accoglie ranuncoli multicolore, preziose orchidee nella serra antica, una divertente sezione dedicata agli orti, da giardino, da balcone e da terrazzo, una suggestiva mostra dedicata al “Giardino Pittoresco” e all’evoluzione di arredi, attrezzi e complementi da giardino; un concorso di Cake Design e una divertente esposizione di torte spettacolari. L’antica cascina Castellana ospita un’ampia zona shop per gli acquisti di primavera ma anche per assaggi golosi. Ogni fine settimana, degustazioni, conversazioni e laboratori ma anche animazioni e intrattenimenti per grandi e piccoli. Per trascorrere una divertente e serena giornata all’aperto con tutta la famiglia, il parco offre panchine per riposarsi e fare picnic, una caffetteria ristorante, una gelateria e per gli amici a quattro zampe, ciotole d’acqua fresca nel parco! La rassegna è aperta tutti i giorni dal 30 marzo al 1 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Ingresso 7,50 euro, 6 euro per gruppi prenotati e convenzioni, 4 euro bambini da 4 a 12 anni, fino a 4 anni gratuito. In occasione della mostra Messer Tulipano, il castello di Pralormo per ricordare Giuseppe Verdi nel secondo centenario della nascita, dedica una zona raccolta del parco all’orto frutteto di Verdi realizzato a partire da un ordine autografo del 26 ottobre 1888 del Maestro alla storica azienda Fratelli Ingegnoli di Milano, che allora si chiamava Fratelli Burdin. Nella lettera, Verdi dava personalmente precise indicazioni: diverse varietà di pesche per assicurare frutti profumati per tutta l’estate, dorate prugne Reine Claude ma anche le prugne nere di Provenza e diverse varietà di pere e di mele. A completare il frutteto, ceppi di asparagi! Verdi amava la campagna, il giardino, l’orto e quando era ancora un giovane compositore aveva chiesto aiuto al padre per acquistare la tenuta “Piantadoro” di Sant’Agata a Busseto. Nel giardino, aveva anche creato per l’amata Giuseppina un’aiuola di tulipani gialli e rosa, a forma di cuore! Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio Stampa Edizioni Tipografia Commerciale 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 fax 0131.821427

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Antoine ha quarant’anni ed è un avvocato di fama a Parigi. Felicemente sposato e padre di due ragazzi, ha tutto ciò che serve per essere felice. Un giorno ha un incontro inaspettato con l’insegnante del figlio ed inizia a frequentare, pur senza convinzione, la catechesi di una parrocchia. Poco alla volta quegli incontri, dopo l’iniziale scetticismo, si fanno indispensabili per raggiungere un equilibrio e una nuova serenità. Il percorso intrapreso modifica le relazioni con i familiari e gli amici: in un ambiente in cui il tema religioso non è oggetto di discussione, affrontarlo significa sottoporsi a commiserazioni e critiche. Antoine si ritrova così a partecipare segretamente agli incontri di catechesi, sotto lo sguardo attonito e

sospettoso di moglie e amici. Continuando senza enfasi e senza aspettative quel percorso, egli trova un “amore inatteso”: Dio. Attraverso la parola di Gesù, ma non solo. Trova la fede e ritrova se stesso in un semplice abbraccio con

il figlio, riuscendo nel tempo anche a ricostruire il rapporto conflittuale con il padre e il fratello. Possibile che la fede arrivi d’un tratto ad illuminare la vita di un individuo? In che modo l’irrompere della religione nella quoti-

dianità può influire sul rapporto con gli altri? Sono gli interrogativi che si pone la regista Anne Giafferi ne “L’amore inatteso”, che nel 2010 ha esordito in Francia come adattamento di un libro scritto da suo marito Thierry Bizot, in cui venivano documentate le esperienze di un “cattolico anonimo” costretto a conciliare il proprio inedito spirito religioso con l’incredulità di amici e parenti. Dal 21 marzo nelle sale italiane, la pellicola porta in scena quella crisi sorda e immanente comune a tanti uomini che affollano il mondo di oggi e che spinge alla ricerca di punti fermi che rappresentino un’ancora stabile nel mare mosso della contemporaneità. Una visione consigliata specialmente in questi giorni di preparazione alla Pasqua, per riflettere su fede e attualità.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Lo scorso 7 febbraio all’Ospedale di Stradella è nato Gabriele Ozzola, figlio di Susanna Cantù e di Ernesto di Broni. Grande la gioia di tutti i parenti e degli amici per l’arrivo del simpaticissimo e dolcissimo Gabriele.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

La frittata del contadino Quando le scorte alimentari dell’anno passato stavano ormai terminando e i semi di verdure e ortaggi appena piantati dovevano ancora dare i loro frutti, sopraggiungeva la tanta sospirata primavera. Con gli abiti dell’inverno si abbandonavano anche i cibi di quella stagione. Nella buona e vecchia cucina dei nostri nonni le cime di luppolo tritate, si confondevano con la valerianella, i fiori di genziana, le piantine appena nate di papaveri, viole, primule selvatiche e margheritine. Tutti questi dolcissimi fiori erano suscettibili di svariati impieghi e passati fornivano zuppe e creme verdi, spesso arricchite sulle mense borghesi con piccoli crostini al burro, fegatini e rigaglie di pollo fritte, stracciatella d’uovo, formaggio e pangrattato. Uova e germogli primaverili di qualunque genere, dèent ad kou (i denti di leone), tarassaco, erba di San Pietro, èrbà bòna (finocchio selvatico), vartiis (cime di luppolo), poler (piantine dei papaveri), ortiche, laciarel, (lattuga selvatica, così chiamata per la fuoriuscita di latte quando la foglia si spezza), sarslè (valerianella), tamaro... venivano saggiamente trasformati dall’accorta massaia rurale in deliziose frittatine, abitualmente cotte nello strutto.

Ingredienti per 4-6 porzioni 6 uova, 3 cucchiai di grana grattugiato, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, sale q.b., qualche dente di leone giovane, un poco di lattuga selvatica e di valerianella Preparazione Tritate finemente le erbette e mettetele in una terrina. Unite uova, formaggio grattugiato e sale fino, quindi sbattete il tutto con la forchetta. Scaldate l’olio in una padella antiaderente o da frirri e versatevi il composto. Incoperchiate e cuocete a fuoco minimo. Aiutandovi con la paletta rivoltate la frittata non appena la parte inferiore è dorata. Fatela cuocere ancora due minuti, toglietela dal fuoco e deponetela sulla carta assorbente, lasciandola asciugare dal grasso. Regolate la cottura della frittata, tenendola più o meno morbida a seconda delle vostre esigenze. Servita come secondo o come antipasto alla moda attuale la frittata, ottima sia calda sia fredda, è comunque un piatto semplicissimo. Se fredda, si può tagliare a fettine o a spicchi deposti sopra crostini di pane, passati qualche minuto in forno caldo.


IL POPOLO

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Giovedì 28 marzo 2013

TRADIZIONI

Antola al Po

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Mongiardino Ligure Una giornata immersi nella natura all’agriturismo “Vallenostra”

La Pasquetta del Montebore in Val Borbera MONGIARDINO LIGURE I buongustai si ritrovano da undici anni sui prati della Val Borbera per degustare il Montébore, presìdio Slow Food, proprio dove nasce. Vanno a festeggiarlo a Pasquetta e, come nei secoli passati in queste valli, per un giorno si “batte moneta”. Per bere e mangiare infatti si pagherà in “pecore”, non un baratto ma una vera moneta per assaggiare taglieri, polenta, grigliata o degustare Timorasso

L’evento, che prosegue da undici anni, fa conoscere il territorio e promuove l’iniziativa “Adotta una pecora” Doc. Il cuore della giornata sono sempre gli amici, le famiglie e i bambini che in questo appuntamento, fra musica dal vivo e asini “baby sitter”, trovano cibo sano “km zero” a partire da soli 3 euro al piatto. L’evento è patrocinato dalla Condotta del Gavi e Ovada in agriturismo segnalato dalla guida Osterie Slow Food. Per fuggire dalla città non è ne-

Passeggiata con gli asini sulle colline della Val Borbera

cessario percorrere troppi chilometri o fare lunghe code: la val Borbera, ad un’ora di macchina dai capoluoghi ligure, piemontese e lombardo, offre l’opportunità di una giornata alla scoperta dei tesori lontani dal turismo di massa, l’occasione per stare nella natura, a godersi il tanto atteso arrivo della primavera. La Pasquetta del Montébore è adatta a tutti, specialmente alle famiglie grazie all’offerta differenziata fra il menù degustazione completo (25 Euro) o la scelta dei singoli piatti, per comporre il menù preferito risparmiando. Pagare poi con la “nuova moneta” sarà più facile

e veloce. La Pasquetta del Montébore, organizzata dall’agriturismo “Vallenostra” con menù alla carta self service e piatti a partire da 3 fino a 9 euro (ovvero da una a tre monete-pecora), ha un eccellente rapporto qualità-prezzo (il locale è segnalato dalla guida Slow Food Osterie d’Italia), offre un ritorno a sapori veri e dimenticati, grazie alla proposta di cibi bio autoctoni, e alle più genuine tradizioni italiane: la merenda di Pasquetta vicino ai prati, fra i pascoli appenninici della Cooperativa, offrirà la possibilità di assaggiare non solo i rinomati formaggi del caseificio. Il menù prevede vari

piatti fra cui la polenta con fonduta al Montébore, una selezione di specialità come il tagliere dei formaggi del Caseificio Vallenostra, il tagliere dei salumi di produzione propria, Borberina al forno con Savor, grigiata di maiale autoctono “km zero”, latte dolce prodotto con il latte delle pecore “da Montébore” e Cup Cake. Ad accompagnare il tutto Riccardo con la birra artigianale di Montegioco servita alla spina, oppure i vini del territorio fra cui il Timorasso della Val Borbera. In caso di maltempo la festa si svolgerà ugualmente grazie alle tensostrutture all’aperto o nelle incantevoli sale dell’Agriturismo. Visto il clima instabile la prenotazione per chi vuole scegliere un tavolo nelle sale interne dell’agriturismo è consigliata. Il servizio resta sempre in modalità self-service. Le coppie e i gruppi di amici potranno godersi il giusto relax dopo mangiato ascoltando la musica dal vivo dei Nesci per Caso e delle Quattro Province con Marco e Fabio. I buongustai e i gourmet potranno invece proseguire nell’assaggio delle molte specialità esclusive proposte nel menù e poi visitare il

caseificio, alla scoperta del luogo dove il Montèbore è rinato. A farla da padrone nella giornata è ancora una volta il Montébore, il formaggio più raro del mondo, prodotto come Presìdio Slow Food dalla Cooperativa Vallenostra. Sarà questa, infatti, l’occasione per decidere di acquistare una forma del prezioso formaggio, proprio dove nasce. Così si festeggia veramente la qualità, si combattono rincari, le truffe alimentari e i consumi fast-food. Si potrà anche visitare il caseificio dove prende forma la qualità che rappresenta l’eccellenza gastronomica italiana alle più applaudite manifestazioni di settore del mondo, come, ad esempio, il Salone del Gusto o Cheese. Tornano poi gli asini “baby sitter”: a grande richiesta saranno infatti presenti nelpomeriggio gli amici della vicina Stalla dei Ciuchi, specializzati in attività di fattoria didattica e che terranno quindi piacevolmente occupati i bambini che, non solo potranno giocare all’aria aperta. Nell’ambito della manifestazione continuerà la campagna “Adotta una Pecora da Montébore”. Sul sito www.vallenostra.it ci sono le indicazione per attivare l’adozione.


IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Giovedì 28 marzo 2013

BASKET A2 Donne - 13^ di ritorno

SERIE D Girone A - 28^ giornata

Broni chiude all’ottavo posto UDINE: BRONI:

63 57

UDINE: Totis, Madonna 6, Rossi 16, Pozzecco 2, Vincenzotti 14, Ratti 7, Zampieri 14, Da Pozzo 4, Trotta. Ne: Mio. All. Stibiel. BRONI: Bergante, Zamelli 8, Besagni 4, Surkusa 15, Carù 10, Borghi 3, Tagliabue, Leva 2, Zandalasini 15. Ne: Pellegrino. All. Piatti. ARBITRI: Brotto e Semenzato. NOTE: primo tempo 2627, secondo 51-51 (parziali quarti 19-16, 7-11; 14-9, 11-15; 12-6).

BRONI - Milano contro Broni, è questo l’accoppiamento nei quarti di finale dei playoff. Gara 1 si giocherà mercoledì 3 aprile nel capoluogo lombardo, gara 2 domenica 7 al palaBrera, eventuale gara 3 mercoledì

10 a Milano. Le oltrepadane hanno chiuso a pari merito con Udine e Alghero ma hanno la peggior classifica avulsa, che si basa sui risultati degli scontri diretti (Udine 6 punti, Alghero 4, Broni 2). “Rimane il rammarico per alcune partite perse, come quella casalinga contro Alghero (Broni era avanti di 21, ndr) o a Marghera - dice il vice presidente Gianluca Caraffini - Alla fine abbiamo davanti sette squadre, cioè 14 partite giocate che ci hanno portato sei punti (Alghero, Crema e San Martino di Lupari, ndr). Quindi il nostro piazzamento è giusto. Adesso affrontiamo Mila-

no, la formazione che nei due confronti di stagione regolare ci ha messo maggiormente in difficoltà, ma non faremo le vittime sacrificali”. CLASSIFICA: Venezia (promossa in A1) 50; San Martino di Lupari 42; Milano 40; Crema 32; Marghera 30; Udine, Alghero e Broni 26; Muggia 22; Cagliari e Selargius 18; Valmadrera 16; Cremona 12; Biassono 6. Quarti di finale: San Martino - Muggia, Milano - Broni, Crema Alghero e Marghera - Udine. Play out: Selargius Biassono; Valmadrera Cremona. Franco Scabrosetti

Il Villalvernia perde in trasferta 1

rianini, Plado. All. Pasquali.

0

TORTONA VILLALVERNIA (4-4-1-1): Gaione; Mazzariol, Di Placido, Grancitelli, Angelotti; Magnè, Coletto (st 36’ Viscomi), Shala, Ceci (st 20’ Calogero); Geografo (st 29’ Promutico); Mazzini. N.e.: Taverna, Mancuso, Genocchio, Barcella. All. Sterpi.

RETI: 34’ st Lo Bosco (A) ASTI: Corradino; Locorriere (st 26’ Ladogana), Ciolli, Mariani, Murè; Giorgione (st 15’ De Stefano), Rovrena, Alvitrez; Kean Dossè (st 6’ Colombo), Lo Bosco, Poi. N.e.: Bertelli, De Rosa, Ma-

ARBITRO: Rognoni di Arco Riva ASTI - Il “Villa” perde lo scontro diretto contro l’Asti e rimane in una posizione di classifica molto critica. Al “Bosia” si assiste ad una partita equilibrata : a tratti gli uomini di Sterpi evidenziano progressi rispetto alle ultime uscite con Geografo e Mazzini che si rendono peri-

colosi in avanti. Al 34’ della ripresa i “galletti” trovano la rete della vittoria con un guizzo del bomber Lo Bosco, bravo a deviare alle spalle di Gaione una punizione pennellata da Poi. Giovedì prossimo al “Fausto Coppi” il “Villa” si giocherà una delle ultime carte per la salvezza nel derby contro il Derthona. d.c.

ECCELLENZA Girone A - 27^ giornata

L’Oltrepò si aggiudica il derby OLTREPO’: VILLANTERIO: (primo tempo 0-0)

1 0

voci (42’ st Barbieri). All. Lombardo. ARBITRO: Roselli

MARCATORE: st 29’ Bruscaglia (O). OLTREPO’: Mantovani, Cigagna, Mauri, Vercesi M., Balestra, Hajrullai, Scian-nameo, Bruscaglia, Limone (37’ st Torti), Meda, D’Aniello. All. Chierico. VILLANTERIO: Migliari, Sconfietti, Gariboldi, Mercuri (11’ st Delcorno), Brunetti, Ramundo, Sardina, Bellani (39’ st Bejenaru), Romano, Casorati, Monta-

STRADELLA - Dopo la sconfitta beffa nel recupero infrasettimanale contro la Solbiasommese (rete subita al 94’), l’Oltrepò batte il Villanterio, che gioca quasi tutta la partita con un uomo in meno: al 10’ del primo tempo viene espulso il portiere Migliari, per fallo di mano fuori area. Mister Lombardo toglie Mercuri per lasciare spazio al portiere di riserva, Delcorno. Nel corso del primo

tempo, nonostante la superiorità numerica, la formazione biancoceleste non riesce a creare nitide occasioni. Gli ospiti si limitano ad agire di rimessa con Romano, ben controllato da Balestra e Cigagna. Nel corso della ripresa il terreno di gioco è reso sempre più pesante dalla pioggia, ma l’Oltrepò attacca con maggior decisione. Alla mezz’ora Vercesi supera di slancio tre avversari e una volta giunto all’altezza dei 16 metri serve Bruscaglia che di sinistro in corsa mette la sfera nell’angolino, dove Delcorno non può arrivare. E’ la rete che decide la

sfida. Il Villanterio prova a reagire senza però impensierire la retroguardia oltrepadana. CLASSIFICA: Inveruno* 59; Solbiasommese* 54; Sestese* 50; Pro Vigevano Suardese 48; Oltrepò 41; Vigevano 40; Villanterio* 38; Arconatese* 37; Fenegrò* 36; Roncalli* 34; Atletico C.V.S. 32; Vergiatese e Bustese* 31; Magenta* 30; Union Villa Cassano* 27; Marnate Nizzolina** 25; Settimo Milanese 21; Garlasco 16. (*una partita in meno; **due in meno). f.sc.

SERIE D Girone A - 32^ giornata

Dura sconfitta per il Voghera TRENTO: VOGHERA: (primo tempo 0-1)

3 1

MARCATORI: pt 7’ Coccu (V); st 10’ Diana (T), 12’ Gattamelata (T), 29’ De Zerbi (T). TRENTO: Sforzin, Difino, Diana, Rossi, Wang, Casagrande, Mazzetto, Alberti, Gattamelata (38’ st Rama), Vieira (13’ st De Zerbi), Aquaro (45’ st Nieddu). All. De Paola. VOGHERA: La Gorga, Guobadia, Priolo (31’ st Longo), Pollarolo, Corteg-

giano, Capi (41’ st Bozzini), Buonocunto, Micheloni (20’ st Orlandini), Coccu, Zirilli, Alessandro. All. Venantini (Cotroneo squalificato). ARBITRO: Mei di Pesaro. TRENTO - Il Trento vendica la pesante sconfitta subita nella partita di andata. Il Voghera esce dal Briamasco con le ossa rotte e si ritrova al quarto posto. Una giornata da dimenticare per i rosso neri che avevano iniziato nel migliore dei modi: dopo 7 minuti Coccu mette in rete una corta respinta di Sforzin su tiro di Zirilli. Gli oltrepa-

dani si spengono, mentre gli aquilotti trentini diventano i padroni del campo. Al 39’ Aquaro calcia a lato un rigore concesso per un fallo di Corteggiano su Casagrande. Nel corso della ripresa la pressione dei padroni di casa si fa più insistente e nel giro di due minuti Diana e Gattamelata ribaltano il risultato. Al 25’ il Trento rimane in dieci per l’espulsione di Difino, già ammonito, che ferma in modo falloso Alessandro. Nonostante l’uomo in più il Voghera è assente. E dopo quattro minuti De Zerbi sorprende La Gorga con un beffardo tiro

Due gol per la Novese CHIERI: NOVESE: (primo tempo 0-1)

0 2

MARCATORI: pt 43’ Nannini; st 44’ Bigatti su rigore. CHIERI: Tulino, Drago, Sinato, Nicolini, Conrotto, Roveta, Manasiev, Didu, Santoro, Montante, D’Alessandro. A disp: Libertazzi, Cellamaro, Todella, Niada, Scavone, Rognone, Berberi. All. Sesia. NOVESE: Teti, Francia, Cesana, Buonocunto, Ferrando, Mazzucco, Bigatti, Balacchi, Nannini, Di Gennaro, Porceddu. A disp: Masneri, Liistro, Anania, Bustreo, Rebolini, Taverna, Ghezzi. All. Minetto. ARBITRO: Fourneau

SERIE D Girone A - 28^ giornata

ASTI TORTONA VILLALVERNIA

23

da fuori area. Una sconfitta che spegne i sogni della formazione oltrepadana, che tornerà in campo giovedì (oggi per chi legge) al Parisi contro il Mapello Bonate. CLASSIFICA: Pergolettese 69; Olginatese e Pontisola 62; Voghera 60; Lecco (-3) 52; Caronnese 50; Castellana 49; Montichiari 47; Mapello Bonate 45; Aurora Seriate 44; Caravaggio 43; Fersina Perginese 41; Seregno 40; Alzano Cene 39; Darfo Boario (-3) 38; Pro Sesto 37; Trento (-1) 26; San Giorgio 24; Mezzocorona 22; Sant’Angelo 13. f.sc.

bella combinazione tra Buonocunto e Di Gennaro, sul cui cross si avventa Nannini che insacca di testa. La reazione dei torinesi è veemente: il missile di Montante viene deviato in angolo da Teti con l’aiuto della traversa. Nella ripresa la Novese parte alle grande, confezionando quattro occasion i in meno di 15 minuti. Poi Montante colpisce il palo a Teti battuto (21’). Il Chieri preme ma la difesa ospite è attenta. Allo scadere lunga galoppata del neo entrato Ghezzi che entra in area e viene steso da Roveta. Rigore e cartellino rosso per il giocatore di casa. Dal dischetto Bigatti non sbaglia. Giovedì ore 14.30 (oggi per chi legge il nostro giornale) la sfida decisiva al Girardengo contro il Trezzano, un vero e proprio spareggio salvezza.

NOVI LIGURE - Prezioso successo esterno della No- CLASSIFICA: Bra 59; vese, che scavalca il Trez- Santhià 56; Lavagnese 55; zano e aggancia il Tortona Chieri 54; Borgosesia 45; Villalvernia. Una vittoria Chiavari e Folgore Caratese inaspettata contro il Chieri, 43; Derthona 42; Verbania formazione ancora in lotta 36; Bogliasco 35; Gozzano per la promozione diretta. 34; Asti 33; Sestri Levante* L’undici di Fasce, squalifi- 31; Verbano 27; Novese e cato dopo il derby con il Tortona Villalvernia* 25; Derthona, ha giocato una Trezzano 24; Imperia 19. (* partita quasi perfetta. La rete una partita in meno). del vantaggio nasce da una f.sc. SERIE D Girone B - 28^ giornata

Vittoria del Derthona DERTHONA BRA

1 0

RETI: 27’st Montingelli DERTHONA (4-2-3-1): Gallino, Zefi, Tavella, La Caria (A), Vaira, Di Leo, Tonetto(A) (22’ st Dimitrio), Montingelli, Valente (25’ st Chirico), Miftah, Mazzocca. All. Banchieri. BRA(4-3-3): Maio, Pernice (A) (13’ st Barrella), Valeriano, Anderson, Briano, Giacomoni (A), Masi (30’ st Sinisi), Galfrè, Diagne, Baldi, Beltrame (22’ st Barbaro). All. Daidola ARBITRO: Michieli TORTONA - Un Derthona giovane e dinamico batte la capolista Bra e centra con merito la salvezza. La squadra tortonese dimostra di poter competere contro qualsiasi avversario e mette ancora una volta “in vetrina” tanti giovani interessanti. Su di un campo molto pesante i ragazzi di Banchieri disputano una gara perfetta mettendo in difficoltà la capolista con ripartenze veloci. Al 7’ ci prova il Bra con una conclusione di Beltrame che

Gallino para con sicurezza. Subito dopo Maio neutralizza un tiro di Tonetto. Al 23’ Miftah su calcio di punizione impegna nuovamente il portiere avversario. A pochi istanti dal termine del primo tempo il Derthona ha la palla buona per portarsi in vantaggio ma Maio è bravissimo a deviare la botta di Miftah. Nella ripresa i leoncelli aumentano il ritmo: al 18’ Mazzocca spara in porta a botta sicura ma il terzino Valeriano salva sulla linea. Al 27’ il Derthona trova il goal della vittoria: Miftah pennella una punizione che Tavella devia di testa sul piede di Montingelli che in acrobazia supera Maio. Subito dopo una bella conclusione del giovane Mazzocca sfiora la rete del 2 a 0. Il Derthona termina la gara tra gli appluasi scroscianti dei tanti supporters bianconeri presenti al “Fausto Coppi”. Giovedì nel turno prepasquale la squadra tortonese sarà impegnato nel derby contro un Tortona Villalvernia in crisi di gioco e di risultati. Sarà sicuramente una partita molto accesa. Domenico Cremonte

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