il popolo 11 gennaio 2013

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Fornitori del Vaticano

Broni Stradella Gas s.r.l. IL TUO FORNITORE DI FIDUCIA CAMPANE & OROLOGI 16030 USCIO (GE) Tel. 0185 919410 - Fax 0185 919427

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TORTONESE

L’addio all’avvocato Adriano Bianchi: pensieri e ricordi

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OLTREPO’

Cento volte il Tour de France in mostra a Novi

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Domenica 24 e lunedì 25 febbraio i cittadini sono chiamati alle urne

L’Italia al voto Nella calza della Befana in questo 2013 gli italiani hanno trovato le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento. Ormai la data è certa: si voterà domenica 24 e lunedì 25 febbraio e si tratterà di una tornata elettorale importantissima. I cittadini lombardi saranno anche chiamati a scegliere il loro nuovo Governatore, colui che succederà a Roberto Formigoni. In questi giorni l’attività delle varie formazioni politiche è frenetica, in vista della presentazione delle liste. Non possiamo nascondere il fatto che la situazione alla quale si troveranno di fronte gli elettori è assai confusa. C’è forte il rischio che alla fine non vinca nessuno, soprattutto al Senato, avvalorando così l’urgenza di una nuova legge elettorale che garantisca governabilità al nostro Paese. Senza dubbio la notizia che ha destato maggior scalpore è la “salita in politica” del premier Mario Monti. “Salita in politica” come l’ha definita lo stesso Monti che si è convinto ad abbandona-

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re l’abito del tecnico “super partes” per non disperdere il lavoro di circa un anno di governo. Monti avrà l’appoggio dell’Udc di Casini, di Fli di Fini e di associazioni della società civile come Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo. Al Senato correrà con una lista unitaria (“Con Monti per l’Italia”), mentre alla Camera saranno presenti tre liste (quella guidata da Casini, quella di Fini e “Scelta Civica - Con Monti

per l’Italia”). Sul fronte del centro-destra, nella notte tra domenica e lunedì scorsi, è stato raggiunto ad Arcore l’accordo tra il PdL e la Lega Nord. “Habemus Papam”. Così Silvio Berlusconi, in un intervento a Rtl 102.5, ha salutato l’intesa con Roberto Maroni che sarà candidato Governatore per le elezioni regionali lombarde. Sul fronte nazionale Berlusconi sarà il leader della coalizione, ma il premier sarà da

decidere in caso di vittoria. L’ex primo ministro indica Alfano, il segretario leghista vedrebbe bene Tremonti. Dalle parti del centro-sinistra il candidato premier è già deciso da tempo ed è Pierluigi Bersani appoggiato dal Pd e dalla formazione politica del governatore della Puglia Niki Vendola. L’attività dello schieramento che fa capo al segretario del Partito Democratico è stata contrassegnata dalle Primarie, prima per scegliere il candidato premier con la sfida Bersani – Renzi, poi per l’indicazione del candidato alla regione Lombardia (Umberto Ambrosoli) ed infine per chi candidare alla Camera e al Senato. Per quanto riguarda le linee programmatiche il Pd “preferirebbe affiancare l’Imu con un’imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari”. Non sono da dimenticare, infine, il movimento di Beppe Grillo e la lista guidata dall’ex pm Antonio Ingroia. Su tutto aleggia la prospettiva di un largo astensionismo che le forze in campo invitano ad evitare.

Rivanazzano Terme: inaugurato l’asilo nido “Pupi Solari”

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Un luogo, una storia “Geni”, il primo chierico di Don Orione PAGINA 10

Il concorso del Popolo Le foto dei vostri “presepi in cartolina” PAGINE 12-13

Castelnuovo Scrivia Il paese trasformato in una piccola Betlemme PAGINA 15

PIAN DEL POGGIO / PAG. 7 PRIMO PIANO

Fisco e ricchi. Quelle voci di miliardari Nell’epoca della recessione più lunga dell’ultimo secolo, si levano le voci di alcuni miliardari che invocano davanti alle telecamere: tassate di più noi, togliete a chi ha più soldi.

Nicola Salvagnin A PAGINA 2

“Salvata” la seggiovia, ma riaprirà solo a partire dalla prossima estate SANTA MARGHERITA DI STAFFORA - La Fondazione Comunitaria Pavese, guidata dal presidente Giancarlo Vitali, ha stanziato nei giorni scorsi 100 mila euro per il “salvataggio” della Seggiovia di Pian del Poggio situata nel comune di Santa Margherita Staffora. L’impianto di risalita, il più importante del sud Lombardia, tornerà a funzionare in estate 2013. La seggiovia è stata salvata grazie all’impegno di più enti e Comuni che hanno superato i confini campanilistici per la promozione di un impianto di risalita che ha una valenza provinciale.

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PRIMO PIANO

SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

COSA SI NASCONDE DIETRO LA RICHIESTA DI ESSERE PIÙ TASSATI?

FISCO E RICCHI Quelle voci di miliardari di NICOLA SALVAGNIN Nell’epoca della recessione più lunga dell’ultimo secolo, e dei ricchi Paesi occidentali super-indebitati che spremono le tasche dei contribuenti, si levano le voci di alcuni miliardari che invocano, in interviste o davanti alle telecamere: tassate di più noi, togliete a chi ha più soldi, più patrimonio. C’è addirittura chi invoca delle belle patrimoniali: cioè una tassa che tocca quanto accumulato, solitamente ingiusta e non applicata in quanto erode il risparmio (che in Italia è un valore addirittura costituzionale). Che bellezza, sentire queste voci che chiedono un sostanziale e magari sostanzioso dimagrimento, probabilmente in vista di quella cruna d’ago dalla quale dovranno passare! Anche se noi poveri contribuenti rimaniamo in questi casi perplessi e dubbiosi: dov’è la fregatura? Per noi, s’intende. Perché è principio accolto da (quasi) tutti i sistemi tributari che chi più ha, più paga; sta alla base della democrazia, altrimenti torneremmo ai tempi di Robin Hood. Il fatto - consolidato, qui in Italia ma un po’ in tutto il mondo occidentale - è che questo principio rimane quasi sempre sulla carta. Ci spieghiamo. Le aliquote fiscali in Italia (Paese che adotta tra le più alte al mondo) arrivano a tassare il 43% del reddito che eccede i 75 mila euro lordi, senza però contare le ulteriori imposte regionali e comunali e i vari extra-gettiti di epoca montiana. Insomma, se un milionario - in euro - dichiarasse tutto quello che guadagna in un anno, lascerebbe al Fisco oltre la metà del suo reddito, considerando pure Iva sui consumi e accise varie. Ma al mondo esistono stimati professionisti che conoscono alla perfezione le regole della cosiddetta “pianificazione fiscale”, e cioè come aggirare in modo proficuo e lecito questo macigno che grava

sulle teste dei loro ricchi clienti. I quali da tempo sono avvertiti di ben altre scappatoie: celebre è ad esempio la residenza a Montecarlo, a venti chilometri dalla Liguria e dall’aeroporto di Nizza, in un contesto fiscalmente favorevole e meno degradato di uno slum africano. Oppure la creazione di società paravento in paradisi fiscali dove destinare i ricchi proventi aziendali. Una prassi adottata addirittura da un nostro ex presidente del Consiglio (finanziaria in Lussemburgo) del tutto legittimamente, ma certo preclusa agli impiegati e ai pensionati. Per non parlare di paradisi fiscali molto più opachi, che non stanno nascosti sotto il mantello di qualche dittatore centrafricano ma sotto la corona britannica: Isole del Canale, Isole Cayman, Bermuda… Molto vantaggiose perché territori comunitari ma esentati da imposte dalla Gran Bretagna, con le quali sono collegate a filo doppio: da questi “paradisi” i soldi transitano, rapidi e anonimi, verso la più grande piazza finanziaria mondiale, Londra. Tralasciamo la pratica dell’evasione fiscale in grande stile, possibile quando si dispone di grandi mezzi. Le leggi sui bilanci e la globalizzazione della finanza permettono più di una forzatura per diminuire - anche drasticamente - l’imponibile. Insomma, non si diventa dei Re Mida in una sola vita, se si pagano tutte le tasse pagate dai comuni mortali. Questo, i Re Mida lo sanno perfettamente. Qualcuno, comunque con parecchio fieno già messo in cascina, invoca l’ira delle varie Agenzie delle

entrate. Quella italiana potrebbe agire sui beni esistenti in Italia: ma i loro, non i nostri su cui già paghiamo una mini-patrimoniale chiamata Imu. E senza andare a stanare questi patrimoni (già occultati o abilmente mimetizzati) a valle, perché non si provvede a decurtarli a monte? Non solo con strumenti legislativi e tributari, ma pure con una generale alzata di scudi del popolo italiano, finora avvezzo all’applauso entusiasta e ammirato davanti al mega-yacht del celebre riccone. Battente bandiera panamense, ovvio. Sia chiaro: non vogliamo demonizzare la ricchezza, e sappiamo che le cose vanno fatte - sempre - cum grano salis. Sennò si ottiene l’effetto opposto di quello desiderato. Per capirci: sarebbe un’ottima cosa che il magnate paghi almeno le stesse aliquote della sua segretaria. Non è ancora giusto, ma è molto meglio dell’andazzo corrente. Le ricette socialiste alla francese - aliquota al 75% per i redditi superiori ad un milione di euro - sono perfette per suscitare l’applauso del popolo-contribuente, controproducenti se si vuole incassare di più: anche i trenta ricconi finora lontani da off-shore e tributaristi chic, porterebbero altrove le loro ricchezze. I pragmatici americani, i ricconi li tassano dolcemente, ma li mettono letteralmente in galera se li beccano a evadere le tasse. E adesso Obama li tasserà un po’ di più, come è giusto che sia.


Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

VITA DELLA DIOCESI

Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

Da cristiani credenti a cristiani credibili

Piero Ponte e Vittorio Rapetti

re meglio l’oggi ed a progettare realisticamente il domani. Il giorno centrale del campo è stato sabato 5 gennaio, quando in Casa Alpina ci hanno raggiunto tre amici che hanno condiviso con noi l’intera giornata: accompagnato da Mons. Lino Piccinini, Assistente parrocchiale dell’AC di Arquata Scrivia, è arrivato S. E. Mons. Vescovo, mentre da Acqui Terme è giunto Vittorio Rapetti, che oggi è Presidente parrocchiale di AC nella sua città, ma ricopre anche incarichi a livello nazionale. Quella di sabato è stata, pertanto, una giornata intensa: nella mattinata la ricca conferenza di Vittorio Rapetti ci ha consentito di ragionare sul tema dal punto di vista dei laici di AC, considerando sia le in-

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CAPANNI PIEMONTE S.n.c. OROLOGI E AUTOMAZIONI Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

Il Campo Adulti di AC in Casa Alpina a Brusson dal 4 al 6 gennaio

BRUSSON - Quando una tradizione mantiene il proprio senso è bene rinnovarla: così, sull’onda di questa convinzione, anche il 2013 è iniziato con un momento residenziale di formazione e confronto promosso dal Settore Adulti di Azione Cattolica dal 4 al 6 gennaio. Eravamo una trentina di adulti ad abitare La Montanara a Vollon di Brusson, una convivenza resa ancor più felice dalla presenza di alcuni giovani e ragazzi che hanno animato il tempo libero dei bambini. Ma andiamo con ordine, nella consapevolezza che qui non potrà che esserci un po’ di cronaca, perché i momenti di riflessione sono stati molti, a partire dalla sera di venerdì 4 gennaio: il Presidente dell’AC diocesana, Piero Ponte introduce il campo, specificandone temi, finalità ed obiettivi per lasciare, poi, la parola a Paolo Paoletti che si è occupato di un excursus storico dal Concilio Vaticano II ai giorni nostri, mettendo al centro il documento CEI “La Chiesa italiana e le prospettive del Paese” che è uscito nel 1981, ma mantiene tuttora una freschezza ed un’attualità incredibili e può essere definito un documento determinante del dopo Concilio. Perché questa scelta? Semplice: se si vuole ragionare insieme sul contributo dei cattolici italiani all’attuale scena politica è obbligatorio anche fare i conti con la storia ed analizzare come si è evoluto in questi cinquant’anni il rapporto tra credenti e politica, per evidenziare quegli aspetti che possono servire a capi-

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dicazioni offerte dai Pontefici e dai Vescovi, sia le esperienze maturate in questi anni, per tentare un esercizio di discernimento comunitario e trovare prospettive di apertura all’oggi ed al futuro del Paese. Allora rileggere trent’anni dopo “La Chiesa italiana e le prospettive del Paese” non è un esercizio vuoto di significato, ma serve per individuare a quali valori vogliamo ispirare il nostro futuro e per comprendere che, come credenti, saremo credibili e ci potremo collocare nel modo gusto nell’attuale realtà se sapremo “imparare a vivere nella crisi, con lucidità e con coraggio”, consapevoli che costerà fatica e che “questa prevedibile fatica ha bisogno di forte vigore morale (…) Si tratta oggi di andare con decisione controcorrente e di porre sui valori morali le premesse di un’organica cultura di vita” (n.11). Tre elementi, allora, da cui ripartire per essere cristiani a servizio del Paese: il primato della vita spirituale, la comunione ecclesiale ed una nuova presenza di Chiesa che “deve tradursi in un’efficace presenza di cristiani consapevoli delle responsabilità che a ciascuno derivano dalla propria vocazione” (n.20). Ed oggi l’Italia ha “una particolare esigenza della presenza più diretta e specifica di laici cristiani” abilitati “con un itinerario pedagogico che li renda capaci di impegnare la fede nella realtà temporale” (n.21). Dovere della Chiesa, allora, è principalmente formare: “la pedagogia della Chiesa deve assumersi maggiormente questo impegno formativo di laici che siano soggetti attivi e responsabili di una storia da fare alla luce del Vangelo (n.23); tocca, infatti, ai laici “agire direttamente nelle

strutture pubbliche in coerenza con la fede e la morale cristiana” (n.34) e, nel pluralismo delle presenze, “è necessario che sempre i cristiani sappiano maturare le loro scelte nel quadro di una grande chiarezza di idee, di un consapevole realismo, di un serio confronto ecclesiale, di una concorde volontà di servizio” (n.37). Su questo e molto altro l’assemblea ha svolto un primo confronto che è poi proseguito come lavoro di gruppo su alcune piste offerte dal relatore. Al centro della giornata di sabato 5 abbiamo vissuto la Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo, mentre la sera, dopo un giornata di studio e preghiera, ha visto protagonisti i bambini incuriositi dall’arrivo in Casa Alpina di una “befana” dispettosa e di tre “magi” ricchi di (dolci) doni. E poi è domenica 6 gennaio e nel programma del mattino ci sono ancora due momenti importanti: “Quel che c’è e quel cha manca” è il titolo dell’intervento a due voci di Gianfranco Agosti e di Paolo Santinoli che, il primo per il livello nazionale ed il secondo per il livello diocesano, hanno presentato l’esistente per raccogliere anche suggerimenti e prospettive. Le prime conclusioni del campo toccano, infine, ai vicepresidenti diocesani del Settore Adulti, Maria Virginia Ghiglione e Raffaele Bonaventura che evidenziano come l’AC voglia essere sempre più attenta al territorio, alla formazione ed alla collaborazione con altre realtà ecclesiali e civili… ma tutto ciò che abbiamo ascoltato e detto insieme lo abbiamo messo in valigia e portato nelle nostre realtà quotidiane e da qui ora si riparte! Patrizia Govi

NOTIZIE DIOCESANE Martedì 15 gennaio in Seminario

Mons. Pacomio presenta la “Dei Verbum” Martedì 15 gennaio alle ore 9.45 in Seminario a Tortona Mons. Luciano Pacomio, Vescovo di Mondovì e studioso della Sacra Scrittura, presenterà la “Dei Verbum”. La conferenza è rivolta a sacerdoti, religiosi e diaconi permanenti. Si tratta del secondo incontro dei quattro previsti volti a illustrare le Costituzioni fondamentali del Concilio Ecumenico Vaticano II: “Sacrosantum Concilium”, “Lumen Gentium”, “Dei Verbum” e “Gaudium et Spes”.

Giovedì 17 gennaio a Tortona

Preghiera per le vocazioni Giovedì 17 gennaio, alle ore 21, nella cappella del Seminario di Tortona, si terrà l’incontro mensile di preghiera e adorazione per le vocazioni, guidato dal Vescovo Mons. Canessa.

Venerdì 18 gennaio

Catechesi per i giovani Venerdì 18 gennaio si terrà in Seminario a Tortona la prima Catechesi per Giovani prevista per l’anno della Fede e organizzata dalla Pastorale Giovanile. Il programma è il seguente: RAGAZZI SCUOLE SUPERIORI Ore 18.30: Momento di riflessione ore 19.30: Preghiera ore 20.00: Cena (termine per le ore 20.30) GIOVANI 18 – 25 ANNI Ore 20.00: Cena ore 21.00: Riflessione ore 22.30: Termine con la preghiera di Compieta. Per informazioni e prenotazioni inviare un SMS al numero 349 5454335. Il successivo incontro si terrà venerdì 22 febbraio con le medesime modalità.

Domenica 20 gennaio

Riunione per i Diaconi Domenica 20 gennaio alle ore 15.30 in Seminario a Tortona si terrà la riunione formativa per i Diaconi Permanenti e le loro consorti. Sarà messo a tema: “Il Concilio Ecumenico Vaticano II”. Relazionerà Mons. Pier Giorgio Pruzzi, incaricato per la formazione dei Diaconi.

Ufficio Missionario Diocesano

Modalità per le offerte L’Ufficio Missionario Diocesano ricorda che le offerte raccolte per la Giornata Missionaria Mondiale debbono essere versate entro il 20 gennaio per scadenze contabili, in tempo utile per poter inoltrare la somma complessiva alle PP.OO.MM nel rispetto della scadenza fissata dall’Ufficio Nazionale.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza lunedì 14 gennaio, mercoledì 16, giovedì 17, venerdì 18 e sabato 19 dalle 8,30 alle 12,30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it.


4 pag. CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

VITA DELLA CHIESA

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Domenica 13 gennaio la Giornata mondiale del migrante

L’ITALIA SONO ANCHE LORO

Nel Messaggio della Giornata mondiale del migrante

e del rifugiato di quest’anno, Benedetto XVI ricorda

“la sofferenza”, “la povertà”, “la disperazione” che mette in cammino molte persone oggi. Da Bari e dalla terra di Puglia, non poco segnata da fenomeni di caporalato che hanno generato nella Capitanata, da Foggia a Nardò fino a Otranto esperienze di tutela dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie, la Chiesa italiana condivide quest’anno anzitutto il dramma di chi, migrante, è sfruttato e abbandonato. Nel Dossier statistico del 2012, curato dalla Caritas e dalla Migrantes, si segnala come le migrazioni nascono in un mondo di 1 miliardo e 200 milioni di persone che vivono nella povertà. Sono persone e famiglie, uomini e donne, giovani e adulti che provengono dai tanti focolai di guerra, alcuni conosciuti e altri dimenticati, da 1.2 miliardi di persone che vivono in regimi dispotici (34) o in Stati fra-

gili (43) alle prese con degrado, povertà ed emergenze ambientali o umanitarie. Nel 2011 l’Italia ha vissuto l’incontro con 62 mila di queste persone che sono arrivate sulle nostre coste, in particolare nell’isola di Lampedusa, provenienti dal Nord Africa, che viveva quella che è stata definita “la primavera araba”, ma originari di molti Paesi del Centro o del Corno d’Africa. Un incontro che si è trasformato per oltre 25 mila persone in accoglienza, all’interno di molte strutture dei comuni e delle parrocchie, anche se purtroppo in una emergenza non programmata e accompagnata, con il rischio di scadere in una nuova forma di assistenzialismo. È questo “mero assistenzialismo” che il Santo Padre condanna nel Messaggio, mentre invita a promuovere soprattutto “l’autentica in-

tegrazione, in una società dove tutti siano membri attivi e responsabili ciascuno del benessere dell’altro, generosi nell’assicurare apporti originali, con pieno diritto di cittadinanza e partecipazione ai medesimi diritti e doveri”. È un invito per noi a continuare il cammino di riconoscimento della cittadinanza dei minori stranieri nati in Italia - oltre 650 mila - iniziato nella Settimana sociale dei cattolici italiani a Reggio Calabria nel 2010, continuato con la campagna “L’Italia sono anch’io”, condivisa con il variegato mondo associativo italiano, fino alla proposta di legge popolare di modifica della legge sulla cittadinanza con l’estensione dello jus soli ai bambini figli di genitori stranieri nati in Italia. “Fede e speranza - ricorda nel Messaggio Benedetto XVI - riempiono spesso il bagaglio di coloro che emi-

grano, consapevoli che con esse ‘noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto e accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino” (Enciclica Spe salvi, 1). Trasformare il cammino di disperazione di tante persone - oggi sono stimati dall’Onu in 214 milioni i migranti nel mondo, di cui circa 160 milioni migranti economici e 60 milioni rifugiati e profughi - in un cammino di speranza diventa un impegno, una sfida educativa per le nostre comunità civili e religiose, se non si vuole che il cammino di disperazione si trasformi in un nuovo conflitto e scontro sociale. Giancarlo Perego direttore generale Fondazione Migrantes

Il vero criterio I Magi “erano anche e soprattutto uomini che avevano coraggio, il coraggio e l’umiltà della fede”. Ci voleva “del coraggio per accogliere il segno della stella come un ordine di partire” ed è facile “immaginare” che la loro decisione “abbia suscitato derisione”. Ma “la ricerca della verità era per loro più importante della derisione del mondo, apparentemente intelligente”. Allo stesso modo, “l’umiltà della fede, del credere insieme con la fede della Chiesa di tutti i tempi, si troverà ripetutamente in conflitto con l’intelligenza dominante di coloro che si attengono a ciò che apparentemente è sicuro. Chi vive e annuncia la fede della Chiesa, in molti punti non è conforme alle opinioni dominanti proprio anche nel nostro tempo”. Infatti, “l’agnosticismo oggi largamente imperante ha i suoi dogmi ed è estremamente intollerante nei con-

fronti di tutto ciò che lo mette in questione e mette in questione i suoi criteri”. Perciò, “il coraggio di contraddire gli orientamenti dominanti è oggi particolarmente pressante per un vescovo”. Egli “dev’essere valoroso. E tale valore o fortezza non consiste nel colpire con violenza, nell’aggressività, ma nel lasciarsi colpire e nel tenere testa ai criteri delle opinioni dominanti”. Il timore di Dio “libera dal timore degli uomini. Rende liberi!”. L’approvazione delle opinioni dominanti, ha ribadito Benedetto XVI, “non è il criterio a cui ci sottomettiamo. Il criterio è Lui stesso: il Signore. Se difendiamo la sua causa, conquisteremo, grazie a Dio, sempre di nuovo persone per la via del Vangelo. Ma inevitabilmente saremo anche percossi da coloro che, con la loro vita, sono in contrasto col Vangelo, e allora possiamo essere grati di essere giudicati degni di partecipare alla Passione di Cristo”.

Nella solennità dell’Epifania del Signore. L’invito a “testimoniare la verità”

Il Papa ordina quattro nuovi Vescovi Domenica 6 gennaio, Benedetto XVI, nella solennità dell’Epifania del Signore, ha celebrato, nella basilica vaticana, la Messa nel corso della quale ha conferito l’ordinazione episcopale a mons. Angelo Vincenzo Zani, eletto arcivescovo titolare di Volturno e nominato segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, mons. Fortunatus Nwachukwu, eletto arcivescovo titolare di Acquaviva e nominato nunzio apostolico in Nicaragua; mons. Georg Gänswein, segretario particolare del Santo Padre, eletto arcivescovo titolare di Urbisaglia e nominato prefetto della Casa Pontificia; mons. Nicolas Henry Marie Denis Thevenin, eletto arcivescovo titolare di Eclano e nominato nunzio apostolico in Guatemala. Alle 12, poi, la recita dell’Angelus con i fedeli a piazza San Pietro.

così gli uomini provenienti dall’Oriente personificano il mondo dei popoli, la Chiesa dei gentili, gli uomini che attraverso tutti i secoli si incamminano verso il Bambino di Betlemme, onorano in Lui il Figlio di Dio e si prostrano davanti a Lui”. La Chiesa chiama questa festa “Epifania”, “la comparsa del Divino. Se guardiamo il fatto che, fin da quell’inizio, uomini di ogni provenienza, di tutti i Continenti, di tutte le diverse culture e tutti i diversi modi di pensiero e di vita sono stati e sono in cammino verso Cristo, possiamo dire veramente che questo pellegrinaggio e questo incontro con Dio nella figura del Bambino è un’Epifania della bontà di Dio e del suo

amore per gli uomini”. Un uomo per gli altri Facendo riferimento ai quattro nuovi presuli, il Pontefice ha posto l’accento sul “nesso tra questa ordinazione episcopale e il tema del pellegrinaggio dei popoli verso Gesù Cristo”. Il vescovo, infatti, “ha il compito non solo di camminare in questo pellegrinaggio insieme con gli altri, ma di precedere e di indicare la strada”. Come i Magi “erano ricercatori di Dio”, il vescovo “deve soprattutto essere un uomo il cui interesse è rivolto verso Dio, perché solo allora egli si interessa veramente anche degli uomini. Potremmo dirlo anche inversamente: un vescovo dev’es-

sere un uomo a cui gli uomini stanno a cuore, che è toccato dalle vicende degli uomini. Dev’essere un uomo per gli altri. Ma può esserlo veramente soltanto se è un uomo conquistato da Dio”. La fede, ha evidenziato il Santo Padre, “ci tira dentro uno stato in cui siamo presi dall’inquietudine di Dio e fa di noi dei pellegrini che interiormente sono in cammino verso il vero Re del mondo e verso la sua promessa di giustizia, di verità e di amore”. In questo pellegrinaggio, “il vescovo deve precedere, dev’essere colui che indica agli uomini la strada verso la fede, la speranza e l’amore”. Ma, come pellegrino di Dio, “dev’essere soprattutto un uomo che prega”.

Una grande processione “Per la Chiesa credente ed orante - ha spiegato il Papa i Magi d’Oriente che, sotto la guida della stella, hanno trovato la via verso il presepe di Betlemme sono solo l’inizio di una grande processione che pervade la storia”. Come i pastori “personificano i poveri d’Israele e, in genere, le anime umili che interiormente vivono molto vicino a Gesù - ha chiarito LE NOSTRE SEDI:

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Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

13 Gennaio - Battesimo del Signore

“Tu sei il Figlio mio, l’amato”

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La festa dell’Epifania, appena celebrata, ricorda come il Figlio di Dio sia entrato nel mondo non per starsene nascosto, ma anzi proprio per farsi conoscere: “Epifania” che significa appunto “manifestazione”. Si usa leggere, in quella festa, il passo evangelico dei Magi, in cui si racconta una, solo una, delle epifanie. Un’altra è quella narrata nel passo di questa domenica; al battesimo che Gesù volle ricevere da Giovanni Battista si manifestò il suo vincolo con la Trinità: mentre “Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio Figlio”. Da quel momento ebbe inizio la vita pubblica di Gesù, che fu una continua “epifania”: della sua umanità e della sua divinità, della sua umana debolezza e della sua divina potenza, della sua sapienza e della sua bontà. Dalla prossima domenica se ne leggeranno di volta in volta le tante manifestazioni, seguendo il resoconto evangelico del suo ministero.

Lc 3,15-16.21-22 In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo

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e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Il Santo della settimana a cura di Daniela Catalano

S. BERNARDO DA CORLEONE Apriamo il nuovo anno della nostra rubrica con San confratelli malati e Bernardo da Corleone, proclamato santo da Giovanni i confratelli soPaolo II nel 2001 e venerato il 12 gennaio. Bernardo, al se- vraccarichi di lacolo Filippo Latino, nacque il 6 febbraio 1605 a Corleone, voro. Fece anche il putroppo famosa per personaggi meno nobili. Era il quinto lavandaio. Si racfiglio di un bravo calzolaio, molto caritatevole con i biso- conta che durante gnosi che insegnò ai figli a fare altrettanto, tanto che un il soggiorno a Bifratello del santo era sacerdote. Anche il giovane Filippo vona molti frati fuimparò presto ad esercitare la carità e a essere devoto del rono colpiti da uCrocifisso e della Vergine, però, aiutato dal fatto che il n’epidemia di inpresidio spagnolo dei “Borgognoni” insegnava alla gio- fluenza. Quando ventù a maneggiare le armi, imparò anche a tirare di scher- anche Bernardo, ma, divenendo ben presto un abile spadaccino. I biografi che faceva l’inferparlano della “caldizza ch’avia in mettiri manu a la spata miere, si ammalò quandu era provocatu” ovvero il fatto che facilmente gli ri- riducendosi in fin di vita, staccò dal tabernacolo della chiebolliva il sangue davanti a ingiusa la statuetta di san Francesco e la stizie e soprusi e metteva mano infilò nella manica del saio, rivolgenvelocemente alla spada, tanto da dosi al santo con le seguenti parole: RELIGIOSO DELL’ORDINE essere anche chiamato la “prima “Serafico padre, tu lo sai che i tuoi spada di Sicilia”. Qualcuno ha anfrati di Bivona sono ammalati... chi si DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI che paragonato Bernardo al Fra’ prenderà cura di essi? Ti avverto che DA ABILE SPADACCINO Cristoforo di manzoniana memonon uscirai di qui se non quando mi ria che prima di convertirsi era un avrai guarito”. Il giorno successivo, SI CONVERTÌ arrogante spadaccino sempre Bernardò tornò in salute e poté ripronto alla lite. Un giorno, nel A UNA VITA UMILE E PENITENTE prendere l’assistenza ai confratelli. 1624, a sfidare Bernardo fu un A Palermo, in circostanze di calamità grande provocatore e abile tiratore naturali, si fece mediatore davanti al di scherma, il palermitano Vito tabernacolo, lottando come Mosè, fiCanino, che nello scontro fu gravemente ferito ad un brac- no a quando la catastrofe fu alleviata. Spesso aiutava il sacio. La vista del sangue e il timore della vendetta e delle crestano, per restare vicino al tabernacolo e, contro il coconseguenze spinsero Bernardo prima a chiedere perdono stume del tempo, faceva la comunione quotidiana. al rivale di cui poi divenne amico e poi a cercare rifugio Nell’adorazione eucaristica passava molto tempo, convinto nel convento dei cappuccini, dove maturò la sua vocazione che “non era bene lasciare il santissimo sacramento solo”. religiosa. Quando entrò, a 19 anni, i suoi “bollenti spiriti” Si racconta che un giorno Cristo stesso gli avesse detto: cominciarono a placarsi con l’esercizio continuo della pre- “Bernardo, il libro delle mie piaghe ti basta!”. ghiera, della penitenza e della meditazione. A 26 anni il 13 Si ammalò il giorno dell’Epifania del 1667. dicembre 1631, vestì il saio dei cappuccini e decise di Prima di morire, nelll’infermeria del convento, vicino alla chiamarsi frate Bernardo, nel convento di Caltanissetta. cattedrale palermitana, mercoledí 12 gennaio 1667, un Passò dei periodi in diversi conventi della provincia di confratello lo sentì dire con ineffabile gioia: “Paradiso! Palermo e trascorse gli ultimi quindici anni di vita a Paradiso! Paradiso! Benedette le discipline! Benedette le Palermo. Il suo ufficio fu quello di cuciniere o di aiutante veglie! Benedette le penitenze! Benedetti i digiuni!”. cuciniere, ma si diede sempre molto da fare per aiutare i Fu beatificato nel 1768 da Clemente XIII.

Il battesimo fa dunque da cerniera tra gli eventi connessi con la nascita di Gesù e quelli della sua vita pubblica. Di mezzo stanno trent’anni della sua vita terrena, sui quali (a parte l’episodio di Gesù dodicenne al tempio di Gerusalemme) tutti e quattro i vangeli tacciono. Si può presumere che egli li abbia trascorsi con Maria e Giuseppe nell’anonimato del minuscolo villaggio di Nazaret, nell’anonimato di un giovane “qualunque” di una “qualunque” modesta famiglia israelita di duemila anni fa. Ma possibile che sulla stragrande parte della vicenda di Colui che ha cambiato il mondo non ci fosse nulla da dire? Questo prolungato misterioso silenzio del Figlio di Dio non può essere un tempo vuoto, una banale attesa del momento in cui compiere la sua missione: deve avere un senso, e in proposito soccorrono l’esempio e la parola di due nostri quasi contemporanei. Charles de Foucauld (1858-1916), un nobile francese, militare di vita dissipata, quando ricuperò la fede lasciò l’esercito e trascorse tre anni a Nazaret come servo delle monache, vivendo incognito in una capanna del loro giardino. Si trasferì quindi da solo nel deserto algerino per, come scrisse, “continuare nel Sahara la vita nascosta di Gesù a Nazaret, non per predicare, ma per vivere nella solitudine la povertà e l’umile lavoro di Gesù”. Nel deserto fu poi ucciso da una banda di predoni, concludendo così una vita apparentemente inutile; ma il suo esempio ispirò una quantità di uomini e donne che tuttora abitano e lavorano nelle situazioni più difficili (tra i non cristiani, con i nomadi, in ambienti lontani dalla fede), portandovi la silenziosa testimonianza di una vita secondo il vangelo; una vita che pur senza prediche suscita interrogativi e già non ha mancato di dare i suoi frutti. Il Papa Paolo VI, quando nel 1964, primo tra i successori di Pietro, visitò la Terrasanta, là dove Gesù visse sconosciuto per trent’anni disse tra l’altro: “La casa di Nazaret in primo luogo ci insegna il silenzio, atmosfera ammirabile e indispensabile dello spirito, per essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri. (…) Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia (…) e la legge, severa certo, ma redentrice della fatica umana; qui si nobilita la dignità del lavoro, che non può essere fine a se stesso ma riceve la sua libertà ed eccellenza, non solamente da quello che si chiama valore economico, ma anche da ciò che lo volge al suo nobile fine”. Dunque trent’anni vuoti? Pare proprio di no.

le letture della domenica Prima Lettura Is 40,1-5.9-11 Salmo Responsoriale Sal 103 Seconda Lettura Tt 2,11-14;3,4-7


Giovedì 10 gennaio 2013

Concessionaria

VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

O

IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17.30 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10,30-12-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 1118 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,3018 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 8-11-18 (sabato 18); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel. 379578): ore 11;

Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 10 al 16 gennaio 2013 Giovedì 10: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Venerdì 11: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Sabato 12: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Domenica 13: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Lunedì 14: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Martedì 15: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573)

Polizia Locale, Protezione Civile e Servizi Sociali in gestione associata

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 16: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Edicole aperte domenica 13 gennaio 2013 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 13 gennaio 2013 (Turno D): ESSO, via Amendola 80; IP, via F. Parri 2/4.

A Pian del Poggio per l’estate

Comunità Montana e 16 Comuni in convezione Riaprirà la seggiovia

VARZI - E’ stato approvato a Varzi, dall’assemblea dei sindaci, lo schema di Convezione quadro tra 16 Comuni e la Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese per la gestione associata delle funzioni di Polizia Locale, Protezione Civile e Gestione dei Servizi Sociali. “Questo è un risultato importante, un segno di grande maturità dei nostri amministratori che dimostra compattezza. Le convenzioni introdurranno una rivoluzione nel nostro modo di lavorare e il superamento del livello comunale produrrà risultati positivi nel medio lungo periodo. - ha detto il presidente della Comunità Montana Bruno Tagliani - Abbiamo l’adesione quasi totale del territorio. Sono rimasti fuori solo i Comuni di Valverde e Ru-

ino perché avevano già attivato anni fa un percorso di unione e il Comune di Fortunago”. La convenzione consentirà un migliore utilizzo del personale presente nei singoli Comuni, una maggiore qualità del servizio erogato ai cittadini e un risparmio. Gli effetti positivi prodotti dalla convenzione, come sottolineato dal presidente Bruno Tagliani, si vedranno nell’arco di un’intera legislatura e non dopo soli pochi mesi. Inoltre, entro la fine del 2013 si provvederà a mettere in convenzione tutte le altre funzioni, ora gestite dai singoli Comuni. Per la gestione di alcune di queste saranno individuate delle sottozone che garantiranno una migliore efficienza. “Questo è un percorso virtuoso, nato dal basso, che

compie il primo passo. - dice il presidente dell’assemblea della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese Gianluigi Bedini - Va sottolineato il superamento dei singoli campanili da parte di sindaci e amministratori che hanno come unico scopo il rilancio di un territorio che da anni vive tra le difficoltà. La Regione Lombardia ha preso in considerazione questo nostro progetto elevandolo a modello per altre realtà. Questo fatto ci deve rendere orgogliosi”. Alla gestione associata delle funzioni hanno aderito anche i due Comuni più grandi: Varzi e GodiascoSalice Terme. “Queste due realtà municipali - continua Tagliani - hanno creduto in questo progetto mettendosi in gioco. Sedici Comuni con oltre 17 mila abitanti

rappresentano un territorio che può far sentire la propria voce e chiedere sostegno e contributi agli enti superiori. Come strumento di Governo abbiamo individuato la conferenza dei sindaci e questo modello che si crea rimarrà anche in futuro. Abbiamo ridato dignità e un ruolo importante alla Comunità Montana che ha avuto una sua continuità grazie questo processo organizzativo. Un processo che è molto piaciuto alla Regione Lombardia. Dobbiamo rivedere l’utilizzo della piattaforma informatica Siscotel che ci consentirà un interscambio tra il personale presente su tutto il territorio. Per questo motivo stiamo definendo un bando per l’acquisto di un nuovo programma che sarà messo a disposizione di tutti. Infine, sarà avviato un percorso formativo per l’utilizzo di questo programma”. Il progetto di convenzione avviato due anni fa dalla concertazione dei sindaci è diventato importantissimo in quanto il governo Monti ha reso obbligatoria la gestione in forma associata mediante unione o convenzione di tutte le funzioni fondamentali dei comuni con popolazione inferiore ai 3 mila abitanti per quanto riguarda i comuni montani (praticamente i 19 della Comunità montana, ad eccezione di Varzi e Godiasco-Salice Terme). Ugo Celasco

Attivate le telecamere BORGO PRIOLO - E’ operativo il sistema di videosorveglianza nel comune di Borgo Priolo. L’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Giganti ha istallato 10 videocamere nei principali punti di uscita delle frazioni, in piazza e nel centro sportivo e altre cinque saranno posizionate entro la fine del mese di gennaio. “Il sistema realizzato dalla ditta Fastcom - dice il sindaco Giganti - collega tutte le videocamere alla sala operativa allestita nel municipio. La sala sarà in grado di raccogliere dati e immagini 24 ore su 24 e sarà a disposizione delle

forze dell’ordine”. Il sistema visualizza anche la lettura delle targhe in condizioni difficili (oscurità e nebbia) e il tutto viene registrato nel comune. “Grazie alla videosorveglianza che potrà essere implementata in futuro conclude Andrea Giganti riusciremo a monitorare costantemente il territorio garantendo una maggiore sicurezza ai nostri cittadini”. Purtroppo a Borgo Priolo negli ultimi mesi si sono registrati numerosi furti in abitazione e molti cittadini hanno deciso di rivolgersi al servizio di vigilanza privata. Giovanna Cavanna

SANTA MARGHERITA DI STAFFORA - La Fondazione Comunitaria Pavese, guidata dal presidente Giancarlo Vitali, ha stanziato nei giorni scorsi 100 mila euro per il “salvataggio” della Seggiovia di Pian del Poggio situata nel comune di Santa Margherita Staffora. L’impianto di risalita, il più importante del sud Lombardia, tornerà a funzionare in estate 2013. La seggiovia è stata salvata grazie all’impegno di più enti e comuni che hanno superato i confini campanilistici per la promozione di un impianto di risalita che ha una valenza provinciale. Per raggiungere questo importante obiettivo sono stati stanziati oltre 500 mila euro: 200 mila dalla Regione Lombardia, 100 mila dalla Provincia di Pavia, 100 mila dalla Fondazione Comunitaria Pavese e Fondazione Cariplo, 70 mila euro dalla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, 30 mila dal Comune di Voghera, 30 mila dal Comune lomellino

di Ferrera Erbognone e 23 mila (comprese le spese del notaio) dal Comune di Santa Margherita di Staffora. Provincia di Pavia e Comunità Montana oltre ad aver finanziato il progetto di “salvataggio” della seggiovia di Pian del Poggio hanno avuto un ruolo fondamentale in tutte le fasi di questo iter. Ora la Provincia di Pavia e la Comunità Montana stanno già pensando a come valorizzare l’impianto attraverso un’opera di promozione. Soddisfatto il sindaco di Santa Magherita Staffora Piero Brignoli che dichiara: “Ringrazio tutti gli enti che hanno contribuito con il loro contributo alla prossima apertura della seggiovia di Pian del Poggio e in particolare la Fondazione Comunitaria Pavese che ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo. Ora partiremo con le procedure per l’appalto dei lavori che consentiranno la revisione totale degli impianti”. m.t.


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Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

L’assessore ai Lavori Pubblici Mattia Franza illustra le opere future

Trecento ragazzi in piazza a Broni

Nel 2013 interventi su strade e torrenti Il Presepe e le Befane

BAGNARIA - L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianluigi Bedini, nonostante la crisi economica e i continui tagli, ha intenzione di realizzare alcune opere pubbliche. “Prima di tutto - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Mattia Franza - provvederemo alla realizzazione di uno scolmatore per la fognatura in zona via 4 Novembre e via Umberto I. Abbiamo poi intenzione di asfaltare alcuni tratti della

viabilità comunale e di proseguire nel consolidamento delle difese spondali del Torrente Staffora in zona distributore Tamoil”. Il Comune, tra le altre cose, nel 2012 ha ultimato gli interventi di pulizia nei rii Monte Golio, Casa Arcano, Torretta e Piccoletto e ha ripristinato la viabilità sulle strade Piaggi, Livelli - Sant’Alberto e Capinera. “Abbiamo realizzato un pronto intervento - continua Franza - in località Casa

Massone presso il piccolo parcheggio con ripristino della difesa spondale e successivamente verrà posato il nuovo manto bituminoso. Inoltre, abbiamo asfaltato la strada per la località Torretta, e il manto di Via XX Settembre e sistemato la piazzola ecologica lungo la strada comunale per Livelli nella frazione Ponte Crenna”. Non solo lavori pubblici però. Infatti, il Comune sta

proseguendo nella catalogazione del patrimonio librario della Biblioteca di cui si prevede l’apertura la prossima primavera. “L’attività culturale - spiega il sindaco Gianluigi Bedini - ha comunque avuto inizio con la partecipazione a una serata teatrale presso l’Auditorium di Milano e l’organizzazione di visite guidate al borgo medievale del capoluogo durante la Sagra della Ciliegia e la giornata della Mela, grazie anche al supporto dell’Associazione Spino Fiorito e dei ragazzi della Pro Loco Bagnaria”. Entro giugno 2013 sarà ristampato il volume sulla storia di Bagnaria a cura di Rolando Sapelli E il 26 gennaio, in occasione della “Giornata della Memoria”, nel salone municipale (sotto l’edificio comunale) si terrà una serata che vedrà come relatore Vittorio Poma. Mattia Tanzi

Il Carro della Bontà: la grande generosità dei bronesi BRONI - Nonostante il periodo di ristrettezze e la prospettiva di un nuovo anno pieno di difficoltà, Broni ha risposto positivamente al “Carro della bontà”, l’iniziativa benefica promossa dalla parrocchia San Pietro Apostolo. Il parroco e i suoi collaboratori hanno deciso di donare il materiale raccolto a “Sportello Mamma”, la onlus che si occupa di mamme e neonati in particolare stato di necessità. “Nell’arco dei tre giorni, durante i quali il carro è rimasto di fronte alla basilica - spiega il parroco don Mario Bonati - abbiamo registrato un flusso costante di persone. Sono arrivati

anche i ragazzi delle classi quarte della scuola elementare di via Emilia, accompagnati dalle insegnanti. La parrocchia ringrazia tutti coloro che hanno dato il loro contributo”. Pannolini, omogeneizzati, conserve in scatola, tutto

verrà consegnato ai volontari di “Sportello Mamma”. “Nei prossimi giorni provvederemo a “censire” il materiale - spiega Alessandra Uboldi, presidente di “Sportello Mamma” - quindi, in base alle esigenze delle famiglie (sono circa

75 quelle che si rivolgono alla onlus bronese, ndr), distribuiremo gli aiuti. Voglio ringraziare i bronesi per la loro generosità e la parrocchia per la collaborazione”. Sta volgendo al termine anche “Un euro per la vita”. “Entro la fine di gennaio continua Uboldi - ritireremo i salvadanai che avevamo lasciato nei bar, nei negozi e in parrocchia. Il denaro raccolto servirà per finanziare la nostra attività, in particolare a coprire le spese per i medicinali, che più indicono sul nostro budget: spendiamo quasi 500 euro al mese in farmacia”. f.sc.

La festa dei nonni a Montalto Consegnate le borse di studio MONTALTO - Il Comune di Montalto Pavese ha organizzato e offerto per il terzo anno consecutivo il “Pranzo di Natale”, invitando i Montaldesi dai 70 ai 100 anni. Il pranzo che si è tenuto presso l’Agriturismo “La Colombina” ha visto la partecipazione di 90 persone: anziani, dipendenti del Comune, il diacono Fulvio Casella con la moglie Luciana e gli amministratori. Ha allietato il pomeriggio la cantante Simona Conti. Il sindaco Marina Casarini ha dato il benvenuto, ringraziando tutti gli intervenuti: “Le persone avanti negli anni possiedono il dono della sapienza e della sag-

gezza che è frutto dell’esperienza perché il tempo è un grande maestro. Sono capaci di infondere coraggio mediante un consiglio amorevole, uno sguardo, una carezza, una preghiera silenziosa”. A metà pranzo la sindachessa si è travestita da Babbo Natale consegnando doni a tutti i presenti. “Il pranzo è stato offerto dal comune, - continua Casarini - ma personalmente ho voluto fare ai presenti anche un piccolo pensiero in segno di affetto e di stima, con l’auspicio che il Natale, con il suo significato più vero duri per tutto l’anno”.

CIGOGNOLA -Nell’imminenza delle festività natalizie il comune di Cigognola anche quest’anno ha assegnato borse di studio a sei studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che si sono particolarmente distinti per l’impegno profuso nell’anno scolastico 2011-2012. Si tratta di una tradizione consolidata del comune oltre padano che così intende riconoscere pubblicamente i risultati lusinghieri ottenuti dagli studenti. La cerimonia si è svolta nella sede del municipio alla presenza del sindaco Rosanna Rovati e degli assessori Simona Rossi e Cristiano Maggi.

Nel suo intervento il “primo cittadino” di Cigognola ha rivolto i suoi auguri e ha rinnovato i complimenti di tutta l’amministrazione comunale ai premiati che sono motivo di orgoglio per la comunità di Cigognola con l’auspicio di sempre maggiori soddisfazioni per la loro carriera di studenti e un domani nel mondo del lavoro. I premiati di quest’anno sono Nicolò Nuca, Marika Palmioli e Chiara Gabetta per le scuole secondarie di primo grado e Marco Compagnoni, Ludovica Malinverni e Ambra Boscolo per le scuole secondarie di secondo grado.

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BRONI - Grande partecipazione di bambini, quasi 300, alla manifestazione organizzata domenica pomeriggio dalla parrocchia di Broni. Accompagnato dalle note del Complesso bandistico bronese e dai canti del coro “Sole dell’Aurora”, il corteo del presepe vivente ha attraversato le principali vie cittadine prima di giungere in basilica, dove si è tenuta la tradizionale funzione dell’Epifania. Giulio, nei panni di Giuseppe, la moglie Giulia e la loro piccola Greta hanno interpretato la Sacra famiglia, che ha preso posto nella capanna allestita in piazza Vittorio Veneto, accanto agli immancabili animali. Subito dopo la celebrazione in chiesa, la festa è proseguita in piazza Garibaldi all’insegna del divertimento. Prima il coreografico e

spettacolare lancio dei palloncini con i messaggi di pace scritti dai ragazzi del catechismo. Le piccole membrane di plastica, gonfiate con l’elio, si sono dirette verso est e chissà se anche quest’anno, come avvenuto spesso in passato, qualcuno risponderà: su una parte del cartoncino attaccato al palloncino è riportato l’indirizzo della parrocchia. Poi l’attesa è cresciuta per l’arrivo delle Befane. Al richiamo dei piccoli, undici simpatiche vecchiette, quattro a bordo di rombanti moto, si sono presentate nel centro di Broni per distribuire giocattoli e dolciumi. La bella giornata si è conclusa con la merenda a base di cioccolata calda e panettone, preparati dagli attivi volontari della parrocchia bronese.

Lavori sulla frana di Chiusani ROCCA SUSELLA - Sono iniziati i lavori di risanamento dell’intera Valle di Chiusani soggetta a frane e smottamenti. Si tratta di un intervento da un milione di euro finanziato dal Ministero dell’Ambiente che risanerà un’area a forte rischio idrogeologico. “I Lavori eseguiti dalla ditta Ices di Arena Po, che do-

vranno essere terminati entro 180 giorni (condizioni meteo permettendo) - spiega il sindaco di Rocca Susella Pierluigi Barzon consistono nella pulizia di tutto il reticolo idrico della valle, in drenaggi che vanno ad interessare diversi campi colpiti da frane e nella sistemazione delle strade vicinali interessate da smottamenti”.

Il 27 dicembre 2012 è mancato

Il Direttore del “Popolo”, Pier Giorgio Pruzzi, con Daniela e Marco, sono vicini a Matteo per la perdita della cara nonna

Pietro Stella papà di Daniela, preziosa collaboratrice dell’ArteGrafica di Voghera, che per anni ha impaginato il nostro giornale entrando a far parte della “grande famiglia” del “Popolo”.

Carla Zella ritornata alla Casa del Padre, dopo lunga malattia, giovedì 3 gennaio 2013 in Cervesina all’età di 84 anni.

A Lei vanno le più sentite condoglianze da parte del Direttore, Pier Giorgio Pruzzi, e di tutta la Redazione.

Tutta la Redazione porge le più sentite condoglianze al figlio Guido e alla nuora Giovanna.

Tortona, 10 gennaio 2013

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Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

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VOGHERA E OLTREPO’

Alla cerimonia presente il sindaco di Rivanazzano Terme Romano Ferrari

E’ stato inaugurato l’Asilo Nido “Pupi Solari”

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IN BREVE EVENTO / CASEI GEROLA A Gerola il concerto “E’ ancora Natale” Sabato 12 gennaio, alle ore 21, nella chiesa parrocchiale di San Giacomo, della frazione di Gerola, si terrà il concerto dal titolo “E’ ancora Natale” che vedrà protagonisti il Coro Comunità Montana Oltrepò Pavese diretta dal M° Eraldo Pedemonte, la Corale Polifonica “Cieli Immensi” di Sannazzaro dè Burgundi, diretta dal M° Rosalia Carpani e la Corale “San Giacomo” diretta dal M° Giuseppe Pipero. La serata sarà l’occasione per porgere a tutti gli auguri di “Buon Anno” da parte del Comune di Casei Gerola, del Comitato Festeggiamenti e della Parrocchia S. Giacomo di Gerola.

RIVANAZZANO TERME - E’ stato inaugurato a Rivanazzano Terme l’Asilo Nido “Pupi Solari”. La struttura, di nuova costruzione, è pensata per essere un nido, ogni cosa è a misura di bambino con caratteristiche importanti quali il riscaldamento a pavimento, risparmio energetico, ricambio dell’aria, pavimenti in gomma antishock e fonoassorbenti, videosorveglianza interna ed esterna, ampio giardino esterno con piante secolari, orto bo-

tanico. La proposta educativa comprende un approccio continuo alla lingua inglese tramite giochi, canzoni e svolgendo i piccoli gesti della vita quotidiana, ci saranno molte attività dedicate alla musicoterapia ed alla psicomotricità. Il contatto con la natura guiderà molte delle attività di gioco e apprendimento guidate dal personale qualificato coordinato da Francesca Zighetti ed in continuo aggiornamento anche

grazie alla proposta di formazione della psicologa interna dottoressa Gandolfi Elena. “L’idea è quella di creare un piccolo centro per l’infanzia che sia un punto di riferimento per la famiglie, - spiega la titolare dell’asilo Virginia Limonta - per questo il sabato la struttura metterà a disposizione il proprio spazio per laboratori aperti a bambini di tutte le età e per le feste di compleanno animate dal nostro clown Gigì.

Come supporto alle famiglie si svolgeranno incontri con esperti, supporto alla genitorialità grazie allo sportello di consulenze interne date dalla nostra psicologa, possibilità di ricevere aiuto diurno e serale a domicilio tramite babysitter o puericultrici”. Le iscrizioni, che saranno concordate entro gennaio, visti i tempi di crisi, avranno le tariffe scontate del 20% fino al mese di marzo 2013 incluso. Mattia Tanzi

L’Albero dell’Amicizia allestito dai piccoli alunni BRONI - In occasione delle festività natalizie i bambini delle scuole dell’infanzia del circolo di Broni hanno allestito sotto i portici del palazzo municipale della città l’“Albero dell’amicizia”. Accompagnati dalle loro insegnanti, i piccoli alunni hanno appeso all’abete tante manine di cartoncino colorate che avevano personalizzato a scuola. L’albero

ha così trasmesso un bel messaggio di pace e di amicizia per tutte le feste natalizie. Sempre nei giorni precedenti il Natale i piccoli della scuola dell’infanzia di Cigognola hanno offerto a genitori, nonni ed amici la tradizionale recita natalizia che si è tenuta nel teatro dell’oratorio di Broni. Protagonisti indiscussi i bambini che, grazie ai loro

canti, hanno colorato l’atmosfera di una gioia tutta particolare. Al momento di festa, preparato dalle insegnanti Emilia, Maria Antonella, Francesca e Maria, non ha voluto mancare il sindaco di Cigognola Rosanna Rovati, la cui amministrazione è particolarmente attenta e premurosa nei confronti della locale scuola dell’infanzia. i.i.

La Vigilia con il Vescovo La Giornata della Pace BRONI - Anche quest’anno il Vescovo Mons. Martino Canessa non ha voluto mancare ad un appuntamento diventato una bella tradizione: l’incontro, il pomeriggio della vigilia di Natale, con il personale e gli ospiti della Fondazione Conte Franco Cella di Rivara di Broni. Il Pastore diocesano ha celebrato nella cappella la Santa Messa di Natale, animata dai canti del coro Giovanni Paolo II. Prima dell’inizio della celebrazione eucaristica il Presidente della Fondazione Anna Maria Ferrari Filighera ha salutato Mons. Canessa a nome degli ospiti e del personale, rivolgendogli accorati auguri di buone feste. Nella sua omelia il Vescovo si è rivolto paternamente a quanti gremivano la chiesa ed ha sottolineato il vero senso del Natale, festa di gioia, di condivisione, di amore, lo stesso amore per il quale Dio ha mandato sulla

terra il suo Figlio Gesù. Ha ricordato il fatto che il Natale è la festa per eccellenza della famiglia, di cui ancora una volta ha rimarcato il ruolo importantissimo, anche di una famiglia un po’ più ampia come è quella della Fondazione Cella, in cui vivono tante persone che, per un motivo o per l’altro, non possono più risiedere nelle loro case. Ha augurato a tutti di trascorrere le feste in un clima di serenità ed ha assicurato a tutti il suo costante ricordo nella preghiera.

ALBAREDO - E’ un appuntamento che si ripete ininterrottamente dal 2000. Ogni pomeriggio di Capodanno la comunità parrocchiale di Baselica-Albaredo si ritrova per la messa, durante la quale si ricorda la giornata mondiale della pace, istituita da papa Paolo VI nel dicembre del 1967 e celebrata per la prima volta il primo gennaio 1968. Da allora il pontefice invia ai capi di stato e di governo del pianeta un messaggio che sprona a riflettere sul tema della pace. Così i bambini del catechismo di Baselica, Albaredo Arnaboldi e Casanova Lonati preparano i loro “personali” messaggi, che spiccano il volo dal sagrato della chiesa, al termine della funzione. Attaccati a tantissimi palloncini colorati, iniziano il loro viaggio verso ignote destinazioni. Spesso chi li raccoglie, in Italia o all’estero (i

Certificazione ambientale Certificazione di qualità

Cementeria di Broni

ORATORIO / BRONI

Grande successo per il Grinv Si è concluso il Grinv, rivisitazione invernale del Grest proposta dall’Oratorio De Tommasi. Per quattro giorni, dal 27 al 30 dicembre scorso, i ragazzi delle scuole elementari e medie si sono ritrovati nei locali della struttura parrocchiale di via Montebello per una serie di giochi, momenti di preghiera e divertimento. “Il Grinv è un’idea esclusiva del nostro oratorio, che abbiamo proposto per il secondo anno consecutivo. - spiega il vice parroco don Luca Zambianchi - Nonostante il periodo festivo, abbiamo avuto una discreta risposta: una ventina di partecipanti. L’iniziativa era rivolta anche alle parrocchie limitrofe, in particolare Albaredo Arnaboldi, Baselica, Campospinoso e Canneto Pavese”. I bambini hanno riflettuto sulla Famiglia di Nazareth tra canzoni e momenti di svago, preparati dagli animatori-volontari dell’oratorio bronese. Grande successo ha avuto lo spettacolo di burattini, andato in scena nel teatro. La positiva esperienza del Grinv verrà ripetuta anche il prossimo Natale. Il De Tommasi di Broni si è fatto precursore di un’iniziativa che prossimamente potrà essere di ispirazione per altri oratori della diocesi.

DEMOGRAFIA / VAL DI NIZZA Nel 2012 persi solo tre residenti Il comune di Val di Nizza nel 2012 perde solo tre residenti rispetto al 2011. Nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle i residenti sono 671 residenti (erano 668 l’anno precedente) con 28 stranieri provenienti per il 90% rumeni e ucraini. I nati nel 2012 sono 3 rispetto ad una sola unità dell’anno prima mentre sono 15 le persone decedute rispetto alle 17 del 2011. “A Val di Nizza l’età media è di 53 anni e tende a salire costantemente ogni anno. - spiega il responsabile dell’anagrafe Tino Romagnese - Le persone sopra i 65 anni sono 235 mentre i ragazzi sotto i vent’anni sono 84”.

palloncini hanno varcato più volte le Alpi), risponde ai ragazzi: su una parte del cartoncino attaccato al palloncino viene infatti riportato l’indirizzo della parrocchia. f.sc.

ASTRONOMIA / BRALLO A “caccia” di stelle comete In questi giorni, nel parco astronomico Astro Brallo di Colleri l’associazione Adara sta osservando la Cometa “Linear 2012K5” che sta transitando nel punto più vicino alla terra. “Il 6 gennaio - spiega Fabio Tagliani, coordinatore tecnico di Astro Brallo - arriverà nella costellazione del Toro e potrà essere visibile anche con un binocolo”.

ACAOP S.p.A. Via Nazionale, 53 - STRADELLA GESTORE DEL SERVIZIO D’ACQUEDOTTO IN 49 COMUNI DELLA PROVINCIA DI PAVIA Tel.0385.249311/Fax 0385.43978 E-mail: acaop.spa@acaop.it Segnalazione guasti: tel. 0385.49993 (orario d’ufficio) n°verde 800.413238 (fuori orario d’ufficio e giorni festivi) Sportello Telefonico ACAOP al n° 0385.49290 dalle ore 14.30 alle ore 16.30 dal lunedì al venerdì l’utente può effettuare le normali pratiche contrattuali senza recarsi presso gli uffici


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Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

UN LUOGO UNA STORIA NATIVO DI PONTECURONE, AMICO E DISCEPOLO DI DON ORIONE

“Geni”, il primo chierico della Piccola Opera della Divina Provvidenza pagina a cura di M. LUISA RICOTTI “Era un angelo: era un santo” - disse di lui Don Orione in una lettera. Si chiamava Eugenio Carlo Alberto Ottaggi, detto “Geni”, ed era il secondo dei sei figli di Silvino e M. Luigia Bidone, tutti condannati, genitori compresi, ad una morte prematura per tubercolosi, tranne l’ultima figlia, Elena Ottaggi Barbieri. La famiglia Ottaggi, già radicata a Pontecurone nel ’700 e presente fino a metà del ’900, evidenzia nel cognome il suo luogo d’origine: Ottaggio è il nome ligure di Voltaggio, paese dell’Appennino ligure, in provincia di Alessandria. A Pontecurone gli Ottaggi erano proprietari, persone di cultura e di generoso impegno civile, perciò nel corso dell’800, per via matrimoniale, si imparentarono con quasi tutte le famiglie facoltose del paese: i Visconti, i Marinetti, i Gravanago, i Casirola, i Cattaneo, i Grossi. Gli Ottaggi erano molto religiosi e un fratello del nonno di Silvino fu quel Don Giacomo Maria Ottaggi (1769-1841), prevosto della chiesa di S. Giovanni Battista, che il 5 agosto 1836 lasciò 1.000 lire nuove di Piemonte all’Ospedale “Giacomo Bossi”. Un cugino primo di Silvino, Lazaro Giulio Ottaggi, fu Presidente della SOAMS (Società operaia e agricola di mutuo soccorso) istituita nel 1855 e segretario della Confraternita di San Biagio. La generosità e la solidarietà erano caratteristiche peculiari degli Ottaggi, che si trasmettevano con il loro DNA. Silvino e M. Luigia abitavano in via Maestra (cioè via Emilia) al n.11 in una casa di proprietà, ma erano piuttosto poveri, perchè Silvino, avendo perso i genitori in tenera età, non aveva ereditato, alla morte del nonno Giuseppe, tutto quello che gli sarebbe spettato. Nonostante ciò, Silvino e M. Luigia vissero insieme, modestamente, ma felicemente, per vent’anni. Erano molto devoti e l’ultima figlia Elena, unica sopravvissuta alla malattia, nel 1959 ricordava in un’intervista che i genitori leggevano le Prediche di Padre Agostino da Montefeltro. Così, nel 1890 Silvino e M. Luigia mandarono Geni, che aveva 11 anni, presso l’oratorio salesiano di Don Bosco a Valdocco (TO), dove aveva studiato l’amico fraterno Luigino Orione, di sette anni maggiore, a frequentare il ginnasio: Don Orione, il quale sperava che Geni seguisse le sue orme, lo raccomandò ad alcuni insegnanti di cui aveva grande stima (Don Bosco era morto da due anni) e lo incoraggiò costantemente durante i quattro anni di collegio, spingendolo a studiare anche d’estate (la chiamava “la scuola di fuoco”), per recuperare un anno ed avere più tempo da dedicare alle anime. Fu allora che Luigino (Don Orione), Geni Ottaggi, Augusto Anselmi e Luigi Bassi detto “Vigi”, cioè i ragazzi pontecuronesi che Orione con grande zelo aveva indirizzato “a studiare e santificarsi” presso l’Istituto di Don Bosco, inventarono il motto o, come diceva Orione, il ‘grido di battaglia’, la ‘parola d’ordine’: “Anime! Anime!”, che siglò per mezzo secolo le lettere del Servo di Dio. Nel codice dei ‘ragazzi’ pontecuronesi, quel grido significava: lascia tutto e pensa solo alla salvezza delle anime! Quando Don Orione scriveva a Geni, lo chiamava “carissimo fratello”, “mio caro fratellino”, esortandolo al massimo impegno. Geni era un bravo e diligente scolaro, sempre molto volonteroso, ma, sa-

pendo che la retta del collegio era troppo onerosa per i suoi genitori, più volte manifestò a Don Orione l’intenzione di lasciare la scuola. Fu il Servo di Dio a sollecitare a più riprese il Direttore e l’Economo a diminuire la retta per Ottaggi; poi, quando si accorse che la sua richiesta non veniva accolta, fu proprio lui, poverissimo, ad integrare la retta. Evidentemente aveva riconosciuto in Geni un seme di santità che andava assolutamente coltivato. Nel 1894, Don Orione aprì a Tortona il Collegio-ConvittoSeminario “S. Chiara”, fondato con quella tenacia, quell’ardore e quell’assoluta fede nell’aiuto miracoloso della Madonna e della Divina Provvidenza, che lo contraddistinsero per tutta la vita, tanto da passare qualche volta addirittura per ‘fanatico’ o ‘matto’: gli studenti pontecuronesi che avevano frequentato l’Istituto di Don Bosco, si iscrissero presso la nuova scuola di Don Orione. Mons. Igino Bandi, Vescovo di Tortona, mise ad Ottaggi Eugenio la veste da chierico il giorno stesso della prima messa di Don Orione, il 13 aprile 1895. Fu il “primo figlio” dell’Opera della Divina Provvidenza. Geni ottenne la licenza liceale nel 1898, premiato e promosso con lode. Aveva già perso il papà Silvino e il fratello Giuseppe ed aveva superato momenti difficilissimi, soprattutto per le fragili condizioni di salute, con straordinaria forza d’animo ed incredibile tenacia nell’impegno. Si lasciava plasmare dalla parola di Dio, che fluiva come un fiume in piena dalla bocca di Luigi Orione. Quando a settembre di

quel 1898 Mons. Blandini, Vescovo di Noto (Siracusa) offrì a Don Orione la riorganizzazione e la direzione del CollegioConvitto della sua città, il Servo di Dio partì immediatamente per la Sicilia. La sua febbrile attività per avviare a tempi di record la scuola, con tutti i documenti in regola, meravigliò ed entusiasmò a tal punto il Vescovo di Noto, che Orione ebbe carta bianca e finanziamenti adeguati. Allora il Servo di Dio scrisse al Vescovo di Tortona che gli servivano due maestri elementari e propose alcuni nomi di confratelli e chierici, fra cui quello di Eugenio Ottaggi, precisando che il Collegio era “magnifico, signorile, bellissimo… nel punto più bello e centrale della città, il più arieggiato... Si vede il mare... è un’eterna primavera”. Pensava che la salute di Geni potesse giovarsi del clima saluberrimo della Sicilia. Così Ottaggi arrivò a Noto nei primi giorni di ottobre, per entrare come maestro nel nuovo Collegio S. Luigi dell’Opera della Divina Provvidenza. Ma già a due giorni dall’arrivo, anche in seguito alla traversata da Napoli al porto presso Noto, come scrisse Orione a Don Sterpi, che lo sostituiva al S. Chiara, Geni “vomitò due volte una gran quantità di sangue (preannuncio del mal sottile) ed aveva la febbre”. La sua salute preoccupava tutti. Don Orione non lo perse di vista e per implorare la guarigione di Ottaggi, col fratello di Don Sterpi, una notte compì un pellegrinaggio: pregando, i due raggiunsero a piedi l’eremo di S. Corrado, a 4 Km circa da Noto; Orione disse Messa

all’alba, nella grotta del Santo, fece un voto e offrì tutto quello che aveva in tasca, compreso l’orologio che gli aveva dato Ignazio Goggi, ad un povero che incrociarono per strada. Geni, però, non si riprese e Don Orione, che i Netini chiamavano “il piccolo Messìa”, il 20 ottobre partì per riaccompagnarlo a casa, portando con sé undici chierici siculi, che avrebbero frequentato il seminario a Tortona. Ormai la tisi di Ottaggi era manifesta, ma il giovane, intemerato, non rinunciò né al lavoro, né allo studio e si iscrisse all’Università di Torino. Pochissimi sapevano che il batterio della TBC era già stato isolato nel 1882 dal dott. Robert Koch (per questo otterrà il Nobel nel 1905), e che c’erano dei vaccini sperimentali, per contenere la tisi, una malattia endemica molto contagiosa, che sarebbe stata diffusissima fino alla seconda guerra mondiale. Il 6 giugno 1899 Don Orione, da Pontecurone mandò un telegramma a Don Cristiani, direttore del Collegio a Noto: “Ottaggi moriva santamente stanotte. Pregate. Orione”. Geni non aveva ancora vent’anni. Ma quel seme di “santità” che Don Orione aveva visto germogliare e crescere in Eugenio Ottaggi non si disperse con la morte del giovane e di tutti i suoi familiari. Quando la tubercolosi si portò via anche il fratello diciannovenne Giovanni nel 1901 e la mamma (M. Luigia Bidone) nel 1904, i tre figli rimasti in vita furono affidati alla tutela di Matilde Ottaggi, cugina di Silvino, e di suo marito Luigi Gravanago, persone agiate. Don Luigi Orione divenne consigliere dei ragazzi Ottaggi, per volontà, come disse, “dei loro pii genitori”: studiarono tutti e, in particolare, Vincenzo fu un brillante alunno dell’Istituto orionino S. Chiara, fino a quando, vinto dal morbo di famiglia, morì nel 1906, a 21 anni. Don Orione scrisse di lui: “Vide nel morire la Santissima Vergine che veniva a prenderlo per portarselo in Paradiso; ed io ero presente”. I fratelli Ottaggi, predestinati, se ne andarono “sereni, nel sacrificio della loro giovinezza”. Ma anche un altro ramo dell’albero della famiglia Ottaggi diede frutti straordinari! Fra i cugini di Geni, infatti, brillò una grande stella, quella di Laura Ottaggi, nata guarda caso - in Sicilia, nel 1888, figlia del geom. regio Giuseppe Ottaggi, di Pontecurone, e di Genoveffa Fornaja, di Caltanissetta. La famiglia abitò sempre a Pontecurone (in via Emilia n.27), dove Laura si sposò con un lontano cugino, Alessandro Fornaja, e generò Giuseppe, quel Dott. Giuseppe Fornaja (1918-2007), medico dentista, che tanti pontecuronesi ricordano con affetto e che, in nome dei suoi genitori, fu munifico e benemerito non solo nei confronti di paese, donando al Comune di Pontecurone la casa Ottaggi ed altri beni, ma, insieme alla moglie, fece anche dono alla Piccola Opera della Divina Provvidenza di un terreno su cui, sempre a Pontecurone, fu costruita l’attuale Casa di riposo “San Luigi Orione”. A Laura Ottaggi sono oggi intitolate la Scuola materna ed una via, ricavata dal cortile di casa Ottaggi. I busti in bronzo di Alessandro e Laura Ottaggi Fornaja, splendidi benefattori, sono posizionati nell’atrio della Casa di riposo di Pontecurone.


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EVENTI E CULTURA

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Il nuovo libro dello storico Nicola Bergamo che racconta le vicende del popolo che governò il nostro Paese

“I Longobardi, dalle origini alla caduta del regno in Italia”

Non è un caso che l’autore del bel volume “I Longobardi - Dalle origini mitiche alla caduta del regno in Italia” (Ed. LEG – Libreria Editrice Goriziana, Collana “I leggeri”, 230 pagine, Euro 22) sia Nicola Bergamo che - ormai inserito nel panorama internazionale degli studi di età tardoantica con un Master of Arts alla Queen’s University di Belfast e borsista alla statunitense Notre Dame University - si è stabilmente affermato come uno tra i più attivi e preparati membri della “nuova generazione” italiana di studiosi e accademici nel campo della storia bizantina e medioevale. Difatti, “I Longobardi” non soltanto va a colmare una lacuna nel campo della saggistica e delle produzione storiografica su questo specifico argomento, ma affronta i diversificati aspetti della presenza longobarda in Italia sia per il tramite dei più conosciuti aspetti del consolidamento nella penisola della principale etnia “barbara” nei primissimi secoli del medioevo, come pure (ed è questa la per nulla banale “innovatività” dell’opera) attraverso l’approfondimento dei rapporti tra il mondo longobardo e quello bizantino, nell’ambito del contrasto tra queste due realtà per il controllo della penisola italiana o perlomeno - delle sue parti di maggiore interesse strategico ed economico. L’impostazione del volume di Nicola Bergamo non è certo quindi quella ottocentesca, spesso svalutante nei confronti di una popolazione che - ancorché definita “barbara” - contribuì invece ad una spinta evolutiva riferibile a tutta l’Italia e che, pur andando a costituire le basi di una frammentarietà del potere che si sarebbe ripercossa nella nostra storia nazionale sino al conseguimento dell’Unità, contribuì per contro a proiettare storicamente in avanti numerosi asset etnici, sociali, economici e militari i quali, sin dalla caduta dell’Impero d’Occidente, non riuscivano a trovare in Italia una pulsione evolutiva e una loro propositiva ricollocazione storico-politica. Lo studio non può non partire dall’analisi delle origini

della popolazione longobarda, comprendenti una mitologia complessa e poco nota al grande pubblico che – nell’interpretazione etica se non “filosofica” tra la concezione spirituale del dio della guerra Odino (e del suo pantheon) e l’iniziale azione di conquista e poi di governo - portò l’élite di potere longobarda non solo ad affermarsi sulle popolazioni limitrofe, ma anche a costituire l’embrionale impianto organizzativo di una realtà statuale che, tra il VI e l’VIII secolo, rappresentò una tra le più importanti strutture poltico-militari coerentemente organizzate nel territorio della nostra penisola. Un’etnia volitiva e determinata come quella longobarda non poteva però non scontrarsi con una forza che – su basi del tutto diverse – ne costituiva in Italia, al tempo stesso, il contraltare culturale e il più classico degli opponents sul piano strategico: quell’impero bizantino che, tra il 589 e il 604, con alterne fortune mosse guerra ai Longobardi dovendo, infine, in buona parte recedere da posizioni di preminenza politica e militare, dando avvio ad un processo che - su tempi più lunghi - avrebbe portato alla fine dell’esarcato e della presenza bizantina in Italia. Da parte sua, sfruttando i “vuoti di potere” ogni qualvolta questi si presentavano, il papato diede avvio alle prime mosse che nei secoli successivi – attraverso un sapiente amalgama di mediazioni politiche, pressioni economiche e “preminenze” spirituali opportunamente messe in campo – gli avrebbero consentito di giocare un ruolo spesso controverso (ma mai indiscusso), non soltanto nel campo religioso ma, soprattutto, in quello politico: ruolo fondamentale per l’influenza mantenuta dalla chiesa sul corso degli eventi storici dell’Italia e dell’Europa nei secoli a venire. Nicola Bergamo ha l’indiscusso merito di aver saputo inserire questo vasto e complesso insieme di situazioni in un saggio che – sebbene complesso, approfondito e in non pochi casi positivamente erudito – risulta sempre di godibile e

interessante lettura, avvincendo il lettore e portandolo a ragionare sul piano di

confronti non banali tra realtà diverse che, sino ad oggi, perlomeno nel panorama della pubblicistica specializzata italiana, non erano mai state poste in una relazione logica e consequenziale, nell’ambito di una visione ampia e non limitata ad una storiografia descrittiva, piatta e non propositivamente “ragionata”. Dal punto di vista dell’impostazione saggistica ed editoriale, il volume dispone di una vasta ed esaustiva bibliografia, correttamente suddivisa tra le fonti primarie e le numerose opere a stampa - italiane ed estere pubblicate tra l’ottocento e i nostri giorni; da ciò consegue un vasto impianto di

note, raccolte al termine di ciascun capitolo che, di per sé, consentono un sempre puntuale rimando all’impianto bibliografico, permettendo un raffronto tra le fonti e lo spunto per ulteriori approfondimenti. I Longobardi si conclude, infine, con un’utile appendice ove sono riportati la successione cronologica di tutti i sovrani (dai primi di ambito mitico sino a Desiderio [757-774]) e l’elenco dei i ducati longobardi in Italia, con la successione temporale di tutti i duchi conosciuti. Nel complesso, “I Longobardi” è un ottimo volume che riesce nel duplice intento di soddisfare le esigenze

del lettore “specialistico” e quelle di chi necessita di un taglio maggiormente divulgativo ma - non per questo - meno approfondito o attento a particolari tematiche di “analisi comparata” della storia. E’ quindi anche merito della Casa Editrice aver saputo cogliere l’importante e innovativa impostazione data dall’autore ad un argomento che, finalmente, viene esposto e approfondito come, sino ad oggi, non era stato fatto nel pur vasto ambito della storiografia italiana riferita a questo specifico periodo storico. Maurizio Brescia Membro del mensile “Storia militare”


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IL TUO PRESEPE IN CARTOLINA

lo o p o P l de o s r o c Il con er il Natale p

Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

Ecco le foto dei vostri presepi che sono giunte in Redazione

Francesco e Federico Sartini - Tortona

Oratorio parrocchiale - Torrazza Coste

Chiesa parrocchiale - Mornico Losana

Scuola Primaria “L. Da Vinci” (allestito in Duomo) - Voghera

Scuola dell’Infanzia “Andersen” - Broni

Scuola Primaria - S. Maria della Versa

Letizia, Luigi e Maria Elena Cuzzolin - Villalvernia


Gioved ì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

IL TUO PRESEPE IN CARTOLINA

olo p o P l e od s r o c n Il co r il Natale pe

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Ecco le foto dei vostri presepi che sono giunte in Redazione

Famiglia Angelo Maggi - S. Maria della Versa

Convento dei Frati Cappuccini - Tortona

Laura Orlandi - Voghera

Salvatore Cicciò - Voghera

Scuola dell’Infanzia “Guerra” - Castelnuovo Scrivia

Angelica Santoro dell’Istituto Comprensivo “Valle Scrivia” - Castelnuovo Scrivia

Gabriella Forti dell’Istituto Comprensivo “Valle Scrivia” - Castelnuovo Scrivia

Gabriella Forti, Angelica Santoro e Vito Giorlando Ist. “Valle Scrivia” - Castelnuovo S.


Giovedì 10 gennaio 2013

SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

IL POPOLO

D

ERTONINO

CASTELNUOVO - VAL GRUE -

SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30

VAL CURONE - VALLE OSSONA

(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 10 al 16 gennaio 2013 Giovedì 10 gennaio: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A (tel. 0131 862630) Venerdì 11: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Sabato 12: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Domenica 13: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403)

Il presepe vivente, giunto alla 17^ edizione, ha suscitato interesse e ammirazione

Castelnuovo diventa la piccola Betlemme

CASTELNUOVO SCRIVIA - Si è aperta la notte di Natale la 17esima edizione del presepe vivente di Castelnuovo Scrivia che, come ormai da tradizione, caratterizza le festività e coinvolge il paese in un’atmosfera davvero magica. Quella che si respira entrando nella piccola Betlemme, che è stata ricreata all’interno del cortile della casa canonica, è un’atmosfera davvero suggestiva che immerge i visitatori in quello che è il vero significato del Natale. Il piccolo paesino realizzato in due mesi dal lavoro di un gruppo di uomini, prende vita con lo scorrere di vigorose cascate, con il fluire di piccoli torrenti che muovono la ruota del mulino e tutto si anima grazie alla presenza di diversi tipi

di animali e di più di 50 figuranti che interpretano i diversi ruoli e i diversi mestieri di una volta. Tutto assume un fascino particolare quando cala il buio, le torce si accendono, il fuoco sotto al pentolone del latte riscalda i pastori e la stella indica la strada per la capanna ai magi che sono in viaggio. Il volontariato sta alla base di tutto. Volontari sono coloro che da sempre progettano questo grande lavoro; sempre volontari sono i paesani che realizzano concretamente il progetto e anche quelli che si immedesimano nei personaggi del presepe. Da questa grande opera che affascina e richiama numerosissimi visitatori si collega un importante progetto sostenuto dalle offerte rica-

vate. I proventi infatti, da anni ormai, sono destinati all’adozione di cinque bambini in Tanzania che in questo modo riescono ad avere un futuro più agiato e sicuro. L’incanto e la notorietà del presepe si espande di anno in anno sempre di più fino a richiamare l’attenzione di giornali, canali tv come Telecity o RAI 3 e personalità importanti che hanno visitato il presepe. Quest’anno, la notte della Vigilia, è stato il ministro Renato Balduzzi ad onorare con la sua presenza il presepe. Accompagnato dalla moglie Barbara ha ammirato il laghetto, le “umili” capanne, il mulino a vento e si è soffermato a contemplare la natività con i cui personaggi ha anche posato per una foto. Le rappresentazioni que-

st’anno sono state ben cinque, per dare la possibilità a più persone di visitare il presepe. Anche il vescovo Mons. Martino Canessa ha visitato la piccola Betlemme complimentandosi con chi realizza e prende parte alle rappresentazioni. Domenica 6 gennaio, con la venuta dei Magi ad adorare il bambino, si è concluso anche quest’anno il presepe. I re d’Oriente non sono giunti da soli davanti al piccolo Gesù ma, accompagnati da tanti bambini del paese, hanno portato in dono pacchi di pannolini raccolti durante le sere di novena. Questi particolari regali serviranno al Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Castelnuovo che sostiene le mamme e neonati in difficoltà. Grande successo, curiosità e interesse ha suscitato anche il presepe meccanico che due fratelli contadini del paese hanno allestito all’interno della chiesa parrocchiale inserendo statue fatte con legno e dando loro il movimento grazie a motorini di lavatrici e altri materiali di recupero. Ancora una volta il presepe non è stato dunque solo uno “spettacolo” che ci ha fatto vivere quella che è stata veramente la nascita del Signore, un momento di catechesi per grandi e piccoli, ma ha avuto modo di aiutare, in modi diversi, bambini che non possono vivere il Natale come tutti i bimbi vorrebbero. Elisa Basiglio

Lunedì 14: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Martedì 15: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Mercoledì 16: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Edicole aperte domenica 13 gennaio 2013 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala.

La comunità di Guazzora festeggia il nuovo diacono

Il Diacono Ernesto Stramesi, il Diacono Gioacchino Vaccariello e don Costantino Marostegan

GUAZZORA - Mercoledì 26 dicembre, festa di Santo Stefano diacono e primo martire della Chiesa, la comunità parrocchiale di Guazzora ha accolto il novello diacono permanente Gioacchino Vaccariello, ordinato il 18 novembre a Torino dall’arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia. Il neo diacono nato a Torino nel 1970, figlio della guazzorese Liliana Frotti deceduta il 18 ottobre 2011, attualmente è impiegato presso gli uffici amministrativi della Croce Rossa di Torino. La Messa è stata celebrata dal parroco don Costantino Marostegan e concelebrata dal diacono Gioacchino e dal diacono Ernesto Stramesi. In una chiesa veramente gremita di persone che hanno voluto stringersi vicino al nuovo diacono, Gioacchino ha ripercorso la sua vita di ragazzo a Guazzora e di chierichetto di don Opilio, successivamente quale volontario presso la Croce Rossa, animatore nell’oratorio della sua parrocchia di Torino, Santa Giulia, e catechista il tutto maturato dopo un pellegrinaggio militare a Lourdes. Ha quindi pensato che il servizio nei confronti dei fratelli richiede qualche cosa di più concreto e ha iniziato il percorso di aspirante al diaconato. Dopo due anni di propedeutica questo cammino durato cinque anni lo ha

portato ad essere diacono nella chiesa che è in Torino. La parrocchia ha donato a Gioacchino una icona raffigurante la Madonna, che da piccolo pregava nella chiesa di Guazzora e patrona della comunità stessa. Un momento conviviale ha chiuso questa bella giornata contrassegnata dalla preghiera e dal ringraziamento a Maria e a Gesù.

ANNIVERSARIO Nel primo anniversario della scomparsa di

PIETRO BOVONE Pierina e Mariangela lo ricordano con affetto e rimpianto immutati e ringraziano coloro che si vorranno unire a loro nel suo ricordo e nella preghiera. La S. Messa di suffragio sarà celebrata Venerdì 11 gennaio alle ore 18 nella Chiesa Parrocchiale di Viguzzolo. Viguzzolo, 10 gennaio 2013

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TORTONA E TORTONESE

I ricordi del collega e amico Enrico Zani e dell’onorevole Ugo Cavallera

La scomparsa dell’avvocato Adriano Bianchi TORTONA - E’ morto il 27 dicembre a Tortona l’avvocato Adriano Bianchi. Classe 1922, Bianchi era stato partigiano ed era medaglia d’argento al valor militare. Aveva raccolto in un libro, “Il prezzo della libertà” (edito da Impressioni Grafiche di Acqui), i suoi interventi sulle vicende della Resistenza piemontese. Bianchi, formatosi nella Fuci (Federazione universitari cattolici italiani) è stato protagonista della lotta partigiana, attivo nell’associazionismo cattolico cittadino e diocesano e nell’impegno politico nella Democrazia Cristiana. I funerali sono stati celebrati il 28 dicembre nella chiesa parrocchiale di San Michele, a Tortona, dal Vescovo Mons. Martino Canessa. Erano presenti sacerdoti diocesani, amici della famiglia e religiosi orionini. Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato la testimonianza cristiana che l’Avvocato Bianchi ha portato nei vari ambiti in cui è stato protagonista nella sua vita. Adriano Bianchi lascia la moglie Teresa e i figli Giovanna, insegnante, e Massimo, anche lui avvocato, che è stato presidente della Provincia a metà Anni Novanta, e la nuora Cristina Antoni. Il Ministro della salute, prof. Renato Balduzzi, in un messaggio ai familiari, ha ricordato l’avvocato Bianchi, come “un grande amico e un grande alessandrino”: “Nella Resistenza, nella professione, nella politica, nell’impegno all’interno prima dei Laureati cattolici e poi del Meic, Adriano ha saputo portare il soffio di un’ispirazione elevata, di una moralità senza cedimenti, di una passione per una migliore città dell’uomo. Negli ultimi anni aveva poi accentuato il suo profilo di narratore della Resistenza e della fase di formazione della Repubblica, mettendo a disposizione anche e soprattutto dei più giovani il senso della sua lunga esperienza di vita”. L’avvocato Enrico Zani, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Tortona, ricordando Bianchi ha scritto: “Alla fine del mese di dicembre ci ha lasciati l’Av-

Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

L’avvocato Adriano Bianchi

vocato Adriano Bianchi, decano degli Avvocati di Tortona e titolare del tesserino n.1 dell’Albo. Era iscritto all’Albo degli Avvocati della nostra città dal 10 dicembre 1951 e proprio un anno fa, in occasione del sessantesimo anno di “toga”, l’Ordine lo avevo festeggiato nell’Aula d’Udienza del Tribunale di Tortona, alla presenza degli avvocati, dei magistrati e del personale di cancelleria. Ricordo in quell’occasione la commozione di Adriano Bianchi, specialmente al momento della premiazione che avevo effettuato nella mia qualità di presidente dell’Ordine degli avvocati; e ricordo ancora l’affettuoso biglietto di ringraziamenti che Adriano, da vero signore e gentiluomo, aveva ritenuto di scrivermi dopo qualche giorno significandomi la bellezza del dono (il dipinto di un pittore da lui amato) di cui gli avvocati tortonesi lo avevano omaggiato. Custodisco gelosamente quel biglietto scritto di pugno da Adriano con calligrafia tremolante, ma con un contenuto così intenso da far trasparire l’entusiasmo e la commozione di un “Uomo” e di un “Avvocato” per l’onore riservatogli dai suoi colleghi. Ho usato il sostantivo uomo a fianco di quello di avvocato, proprio perché Adriano Bianchi ha rappresentato per i colleghi e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo una figura esemplare di uomo e di professionista. Adriano Bianchi, nel proprio modo di comportarsi all’esterno ed all’interno delle aule di giustizia, ha, infatti, impersona-

to le regole di condotta, morali prima ancora che giuridiche, che debbono ispirare l’uomo e l’avvocato. Il suo tratto garbato e signorile, la sua correttezza nei rapporti con le parti, i colleghi, i magistrati ed il personale, il suo comportamento mai sopra le righe e sempre rispettoso dell’interlocutore - fosse questi l’anziano avvocato o il giovane praticante - costituiscono note indelebili nel ricordo che il sottoscritto conserverà dell’Avvocato Bianchi. Le alte dote morali di Adriano non possono essere considerate disgiuntamente dalla sua preparazione professionale. Ricordo chiaramente i suoi atti giudiziari, mai sovrabbondanti e nei quali sapeva individuare, con rara arguzia e concretezza, il problema centrale da affrontare, risolvendolo con una linearità ed un’apparente semplicità che solo gli avvocati professionalmente preparati possono sfoggiare. La concretezza e la preparazione di Adriano, unitamente al suo inconfondibile stile, lo hanno reso un celebre e stimato Avvocato, ammirato da tutti gli operatori del settore giustizia nell’intera provincia di Alessandria, e forse ancor più dai suoi colleghi avvocati tortonesi che meglio di altri hanno potuto conoscerlo ed apprezzarlo incontrandolo quale legale di controparte nella trattazione delle controversie seguite nell’interesse dei rispettivi clienti. Ora che Adriano Bianchi ci ha lasciati, sono certo che rimarrà vivo e presente in tutti gli avvocati di Tortona il ricordo di un Uomo e di un Avvocato che deve rappresentare il model-

Il professionista tortonese nel consiglio provinciale dell’Ordine

lo ispiratore del comportamento di tutti noi, proprio in considerazione degli alti valori che il nostro Collega ha saputo rappresentare”. Anche l’Onorevole Ugo Cavallera ha ricordato il defunto con queste parole: “E’ scomparso l’avvocato Adriano Bianchi, protagonista della lotta partigiana, illustre esponente della Democrazia Cristiana regionale negli anni ’70 e ’80, e a lungo figura di riferimento per il partito dei Cattolici e per la politica piemontese. L’avvocato Bianchi fu consigliere regionale, capogruppo della DC in Regione, nella prima e seconda legislatura, eletto nella circoscrizione provinciale di Alessandria. Nella prima legislatura, dal 1970 al 1975, fu componente della II Commissione (Urbanistica, Trasporti e comunicazioni, Infrastrutture, Viabilità) e della VI Commissione (Problemi economici del settore agricolo, industriale, artigianale, Cave e torbiere, Acque minerali e termali, Fiere e mercati). Nella seconda legislatura, dal 1975 al 1980, si occupò di problematiche similari assumendo la carica di componente della II, III e VI Commissione. Personalità di riconosciuta autorevolezza ed integrità politica e morale, nella stagione del terrorismo difficile anche per la nostra Regione, fu eletto al delicato incarico di Presidente di Commissione speciale di indagine conoscitiva sui fatti eversivi in Piemonte. L’Avvocato Bianchi è stato tra i redattori del primo Statuto della Regione Piemonte. Sono ricordati i suoi efficaci e vibranti interventi sia nell’Aula del Consiglio regionale sia come oratore ufficiale nelle occasioni istituzionali o commemorative di eventi significativi della nostra storia più recente, ad iniziare da quelli collegati alla Resistenza a cui Adriano Bianchi ha partecipato come combattente venendo poi decorato “al valore”. Per me e tanti altri amici è stato un punto di riferimento politico nella DC alessandrina, esempio di un’etica politica e di un impegno fondati sui valori della verità, della libertà e della solidarietà”.

IN BREVE EVENTI / ALZANO SCRIVIA

Il pranzo per gli anziani del paese Domenica 23 dicembre, l’Amministrazione comunale di Alzano Scrivia ha offerto a tutti gli ultrasettantacinquenni un pranzo per porgere loro gli auguri di un Santo e Sereno Natale e di Buon Anno. Il pranzo si è svolto nel salone della SOMS ed è stato servito dagli Amministratori comunali. Erano pure presenti don Giovanni Batista e il diacono Ernesto Stramesi. Al termine tutti i presenti sono stati omaggiati del calendario 2013 che riporta le foto dei combattenti della prima e seconda guerra mondiale e dei combattenti della guerra d’Etiopia del 1936. Diversi anziani che non hanno potuto, per le condizioni da salute, partecipare al pranzo, sono stati visitati dal Sindaco Piero Angelo Cisi e dal vice Sindaco Adolfo Guagnini.

CULTURA / TORTONA

“Chiese aperte” nel centro della città Ultimato alla fine del 2012 il corso di formazione per volontari denominato “Chiese Aperte”, organizzato dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tortona, domenica 13 gennaio si darà avvio all’apertura di alcune chiese del centro di Tortona: saranno la Cattedrale e le chiese di S. Maria Canale e di San Giacomo gli edifici ecclesiastici in cui cittadini e turisti potranno trovare i volontari della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali, a svolgere un servizio di accoglienza e di informazione, dalle ore 15 alle ore 18.

NUOVA RADIO PIEVE / TORTONA La poesia di Annamaria De Pietro Una poesia affascinante ed ermetica sarà la protagonista dell’appuntamento settimanale sulla frequenza 96.400 FM e in diretta su Live-Streaming/Multimedia su www.radiopnr.it. Nel Caleidoscopio che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 13 gennaio, il conduttore Andrea Bobbio proporrà alcuni testi tratti dalla silloge “Magdeburgo in Ratisbona”, pubblicata da Milanocosa Edizioni nel 2012. Autrice della raccolta Annamaria De Pietro la quale, intervistata via telefono, leggerà e commenterà i testi facenti parte delle due sezioni in cui è strutturato il libro, che contiene più di 300 poesie scritte negli anni 1998/2000. L’appuntamento è fissato per domenica sera oppure, in alternativa, per martedì 15 gennaio, sempre alle ore 20,30.

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE

Nomina per l’architetto Roberto Sala ALESSANDRIA - Nuove importanti nomine per gli architetti della provincia di Alessandria sul finire del 2012. A cominciare dalla nomina dell’architetto tortonese Roberto Sala come nuovo consigliere dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Alessandria e provincia. Per Sala, che sostituisce la dimissionaria arch. Eleonora Norando, si tratta di un ritorno in Consiglio. Altre nomine riguardano il presidente dell’Ordine degli

Architetti, della provincia di Alessandria, Dario Camerino che è stato nominato nell’Ufficio di Presidenza del CNAPPC (Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori).

Una nomina importante che premia il lavoro dell’Ordine provinciale e del suo consiglio. Incarico di rilievo per il progettista alessandrino arch. Massimo Buzio (Tesoriere dell’Ordine provinciale) che è stato individuato quale responsabile di Federazione Interregionale dei neonati Presidi di Protezione Civile nell’ambito di un progetto realizzato dal Consiglio Nazionale Architetti PPC e dal Dipartimento di Protezione Civile.

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N

IL POPOLO di SERRAVALLE - ARQUATA -

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16

VAL

(tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 10 al 16 gennaio 2013 Giovedì 10 gennaio: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Venerdì 11: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Sabato 12: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Domenica 13: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Lunedì 14: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 - (tel. 0143 2166)

L’ASL di Alessandria ha preparato un volantino per i locali della provincia

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BORBERA - OLTREGIOGO

Martedì 15: Scotti Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Mercoledì 16: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321) Edicole aperte domenica 13 gennaio 2013 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi.

Si terranno in città e nel Vicariato

Prevenzione per il gioco d’azzardo patologico Sette corsi per fidanzati NOVI LIGURE - L’A.S.L. Alessandria ha, in questi giorni, trasmesso un comunicato stampa secondo il quale, ai sensi del Decreto Balduzzi, sull’home page del sito internet aziendale: www.aslal.it è pubblicato e scaricabile il materiale informativo che i gestori di sale da gioco e scommesse sono tenuti ad esporre all’ingresso e all’interno dei loro locali. La locandina predisposta dal Dipartimento delle Dipendenze e Salute Mentale ha lo scopo di evidenziare i rischi correlati al gioco e segnalare la presenza sul territorio della provincia di Alessandria dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al Gioco d’Azzardo Patologico. Il gioco d’azzardo patologico (G.A.P.) è una delle forme di “dipendenza senza droga” che può avere conseguenze serie sulla salute, in particolare per quanto riguarda l’equilibrio mentale, e sul versante economico, con rischi di essere ossessionati dal bisogno di procurarsi denaro. Entrambe le condizioni predispongono alla conflittualità nelle relazioni familiari e lavorative. Se si cade nella dipendenza patologica, il vero senso del gio-

co, che vuol dire libertà, creatività, apprendimento di regole e ruoli, è completamente ribaltato per trasformare un momento di svago e di gioia in una “gabbia”, fatta di schiavitù, ossessione e ripetitività. Secondo queste disposizioni legislative, sono vietati messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincite in denaro nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche e di rappresentazioni teatrali o cinematografiche, rivolte ai minori e nei trenta minuti precedenti e successivi alla trasmissione delle stesse. Sono vietati anche messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vin-

cite in denaro su giornali, riviste, pubblicazioni, durante trasmissioni televisive e radiofoniche, rappresentazioni cinematografiche e teatrali, nonché via internet, nei quali si evidenzi anche solo uno dei seguenti elementi: incitamento al gioco ovvero esaltazione della sua pratica; presenza di minori; assenza di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica del gioco. Un’apposita targa deve essere esposta al pubblico per evidenziare queste normative, con queste indicazioni: “Il gioco d’azzardo patologico” è una delle forme di “dipendenza senza droga” che

può avere conseguenze serie sulla salute, in particolare per quanto riguarda l’equilibrio mentale e sul versante economico, con il rischio di essere ossessionati dal bisogno di procurarsi denaro. Entrambe le condizioni predispongono alla conflittualità nelle relazioni familiari e lavorative. Se si cade nella dipendenza patologica il vero senso del gioco, che vuol dire libertà, creatività, apprendimento di regole e ruoli, è completamente ribaltato per trasformare un momento di svago e di gioia in una “gabbia”, fatta di schiavitù, ossessione e ripetitività. Se giocare è diventato qualcosa di simile ad un’ossessione, se non è più solo piacevole, se si sta perdendo più denaro di quanto si vorrebbe, se si ritiene di avere qualche problema con il gioco, ci si può rivolgere a una delle strutture presenti sul territorio della Provincia di Alessandria. Si può anche utilizzare il servizio nazionale: “Giocoresponsabile” numero verde 800921121, www.giocaresponsabile.it, oppure, rivolgerti direttamente al Dipartimento delle Dipendenze e Salute Mentale a Novi Ligure (tel. 0143744890, mail: giocoazzardo@aslal.it). Davide Daghino

La mostra dedicata alla celebre gara francese al Museo dei Campionissimi fino a marzo

“Cento volte Tour de France” in fotografia NOVI LIGURE - Per festeggiare il centenario del Tour de France, il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure dedica alla Grande Boucle una mostra fotografica che è stata inaugurata il 2 gennaio, giorno dell’anniversario della scomparsa di Fausto Coppi. Proprio il grande Airone sarà al centro dell’esposizione, dedicata in particolare alla storia degli italiani al Tour, insieme ad altri trionfatori, vincitori di tappa e protagonisti della corsa a tappe più famosa del mondo. Tra questi, Gino Bartali e Fiorenzo Magni, i vincitori della maglia à pois come Imerio Massignan e Giovanni Bellini, Felice Gi-

mondi che vinse il Tour nel 1965 e i più giovani che hanno lasciato un segno nella storia del ciclismo, come Marco Pantani. Per l’occasione e per la prima volta, il Museo dei Campionissimi ospiterà due importantissimi cimeli: la bicicletta del Tour del 1995 di Fabio Casartelli, concessa in prestito dalla famiglia e dall’omonima Fondazione, e la maglia gialla vinta da Marco Pantani nel 1998, prestata dallo Spazio Pantani di Cesenatico. Sarà, infatti, presentato il progetto Maglia “Etica” Traguardi volanti antidoping, a cura dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, in collaborazione con la de-

legazione Piemonte Valle d’Aosta e la sezione di Novi Ligure. La mostra resterà aperta fino a domenica 3 marzo. Il Tour de France è uno dei tre grandi giri maschili di ciclismo su strada ed uno tra i più importanti avvenimenti sportivi del mondo. Fa parte del calendario mondiale UCI. A partire dal 1903 la corsa si è svolta ogni anno, ad eccezione dei periodi della prima e della seconda guerra mondiale, durante tre settimane nel mese di luglio, su un percorso ogni volta diverso attraverso la Francia e i paesi confinanti. Attualmente l’organizzazione della gara è affidata alla Société du Tour de France,

una sussidiaria dell’Amaury Sport Organisation, che fa parte del gruppo mediatico de L’Équipe. Il Tour del Centenario partirà dalla Corsica e si concluderà ai Campi Elisi, con una tappa in notturna, il 21 luglio. Il via sarà dato il 29 giugno da Porto Vecchio, in Corsica (prima volta nella storia), dove il Tour rimarrà per 3 giornate, poi tornerà sul continente, a Nizza, con una cronosquadre di 25 chilometri. Rispetto all’ultimo tracciato, quello del 2013, si presenterà più equilibrato e adatto soprattutto agli scalatori perché torneranno di scena alcune delle montagne storiche e più dure.

NOVI LIGURE - Oggi più che mai, come l’intero tempo del fidanzamento, la “preparazione al matrimonio cristiano, si presenta come una vera e propria occasione di evangelizzazione degli adulti e, spesso, dei cosiddetti “lontani”. Sono, infatti, numerosi gli adolescenti e i giovani per i quali l’approssimarsi delle nozze costituisce l’occasione per incontrare di nuovo una realtà da molto tempo relegata ai margini della loro vita; essi, per altro, si trovano in un momento particolare, caratterizzato spesso anche dalla disponibilità a rivedere e a cambiare l’orientamento dell’esistenza. Può essere, quindi, un tempo favorevole per rinnovare il proprio incontro con la persona di Gesù Cristo, con il messaggio del Vangelo e con la Chiesa. Scopo della preparazione particolare e immediata è di aiutare i fidanzati a realizzare “un inserimento progressivo nel mistero di Cristo”, nella Chiesa e con la Chiesa. Esso comporta una progressiva maturazione nella fede, attraverso l’accoglienza dell’annuncio della Parola di Dio, l’adesione e la sequela generosa di Cristo, la testimonianza della fede. Si nutre di preghiera intensa, individuale e comune; di partecipazione alla vita della Chiesa, alla sua liturgia e ai suoi sacramenti. Si apre alle esigenze della carità e fruttifica in una crescente conformità a Cristo nella vita morale di carità secondo lo Spirito. La finalità di questa preparazione consiste, cioè, nell’aiutare i fidanzati a vivere il fidanzamento e la prossima celebrazione del matrimonio come momento di crescita umana e cristiana nella Chiesa. Nell’aiutarli a conoscere e a vivere la realtà del matrimonio che intendono celebrare, perché lo possano celebrare non solo validamente e lecitamente, ma anche fruttuosamente e perché siano disponibili a fare di questa celebrazione una tappa del loro cammino di fede; nel portarli a percepire il desiderio e insieme la necessità di

continuare a camminare nella fede e nella Chiesa anche dopo la celebrazione del Matrimonio. È con queste finalità che prenderanno il via nel 2013, nella Diocesi di Tortona, e in particolare nel Vicariato di Novi Ligure, una serie di sette incontri, al termine dei quali, sarà rilasciata una dichiarazione di frequenza regolare, che ciascuna coppia potrà presentare al proprio Parroco, il quale ha già predisposto le apposite schede d’iscrizione da presentare per tempo alla Parrocchia in cui ha sede il “Corso” scelto. Per garantire sufficienti rapporti interpersonali e di dialogo tra i partecipanti, è prevista per ciascun “Corso” una partecipazione non superiore alle venti coppie e, a ciascuna coppia che ne abbia la possibilità, sarà chiesto un contributo di venti euro per consentire l’autofinanziamento dei Corsi stessi. I sette “Corsi”, che avranno inizio alle ore 21 e termineranno alle ore 22.30, saranno impegnati su altrettanti diversi argomenti che sono: “La Fede - Gesù Cristo, la Chiesa, i Sacramenti - Il Matrimonio come Sacramento - Gli aspetti psicologici - Gli aspetti medici Gli aspetti etici - La Liturgia del Matrimonio”. Le sedi e le date per i prossimi incontri dei primi tre mesi dell’anno sono le seguenti: parrocchia Sacro Cuore (tel. 0143.323529) il 12, 19, 26 gennaio e il 2, 9, 16, 23 febbraio; parrocchia S. Antonio (tel. 0143.2774) il 4, 11, 18, 25 febbraio e il 4, 11, 18 marzo. Vittorio Daghino


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Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

NOVI E NOVESE

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Sarà al Giacometti venerdì 18 gennaio con “La Tempesta”

IN BREVE

Valerio Binasco porta in scena Shakespeare

NOVI LIGURE - Venerdì 18 gennaio, alle ore 21, al Teatro Giacometti prenderà il via la seconda parte della stagione teatrale 2012/2013 con “La tempesta” di William Shakespeare, interpretata dalla “Popular Shakespeare Kompany”, neonata compagnia diretta dal novese Valerio Binasco (nella foto) che ritorna, per l’occasione, nella sua città. “La tempesta” (The Tempest) è una commedia teatrale in cinque

atti scritta da Shakespeare tra il 1610 e il 1611. Il dramma, ambientato su di un’isola imprecisata del Mediterraneo, racconta la vicenda dell’esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni. Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di Napoli Alonso, stanno navigando di ritorno da Cartagine, il mago

invoca una tempesta, che rovescia gli incolumi passeggeri della nave sull’isola. Attraverso la magia e con l’aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell’aria, Prospero riesce a tirare fuori la natura bassa di Antonio, a redimere il Re e a far sposare sua figlia con il principe di Napoli Ferdinando. La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero il quale, con la sua arte, tesse delle trame in cui costringe gli altri personaggi a muoversi. È tradizionalmente ritenuta la penultima opera del grande drammaturgo inglese ed è considerata il lavoro che ne segnò l’addio dalle scene. Binasco, che veste i panni di Prospero, classe 1965, è oggi uno degli attori e registi più rappresentativi del teatro e del cinema italiani. Nel 1988 si diploma presso la Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, presso il quale porta in scena diverse opere di Goldoni. Vince il premio Ubu per la

sua interpretazione nell’Amleto diretto da Carlo Cecchi. Sempre presso il Teatro Stabile di Genova inizia l’attività di insegnante di recitazione e collabora assiduamente con Franco Branciaroli, con il quale porta in scena diverse opere, di Beckett, Gogol’ e Shakespeare. Dopo essere stato assistente alla regia per Carlo Cecchi, inizia l’attività di regista teatrale. Ha lavorato presso il Teatro di Firenze e per anni al Teatro di Parma; è stato direttore del Teatro Stabile delle Marche e per tre anni è stato consulente artistico del Teatro Eliseo di Roma. Per il cinema ha interpretato, tra gli altri, “Lavorare con lentezza” di Guido Chiesa, “Texas” di Fausto Paravidino, “Non prendere impegni stasera” di Gianluca Maria Tavarelli, “La bestia nel cuore” di Cristina Comencini, “Un giorno perfetto” di Ferzan Ozpetek e “Noi credevamo” di Mario Martone. Michela Ferrando

Approvato il documento di indirizzo della sanità novese NOVI LIGURE - Con voto unanime, il Consiglio Comunale di Novi Ligure, ha approvato un documento d’indirizzo per la riorganizzazione della rete ospedaliera e socio-sanitaria. Il testo è stato illustrato dall’assessore alla Sanità, Felicia Broda, la quale ha richiamato le osservazioni già contenute nell’ordine del giorno approvato dall’assise cittadina il 4 aprile scorso e le indicazioni emerse in occasione dell’incontro pubblico svoltosi il 10 dicembre presso la Biblioteca Civica novese. Le novità del documento approvato riguardano innanzitutto la richiesta di consentire alla struttura ospedaliera novese, definita dalla riforma come ospedale “cardine”, di svolgere tutte quelle specialità consolidate, non solo l’emergenza, e che siano valorizzate le professionalità esistenti e implementato il

personale laddove le carenze sono palesemente evidenti. Nel documento, si ritiene che il ruolo svolto dalle sei “Federazioni Sovrazonali” non sia fondamentale, poiché tali funzioni potevano essere svolte dalle A.S.L., e si auspica comunque che anch’esse rispondano al principio di razionalizzazione delle spese e di cor-

C.I.A.T.

retta ed oculata gestione delle risorse economiche. In particolare, nel documento il Consiglio Comunale, nonostante l’indubbia necessità di ottimizzare le risorse economiche, si suggerisce la necessità di evitare un impoverimento delle professionalità e dei mezzi atti a soddisfare il diritto alla salute della cittadinanza tutta. Il Consiglio vigilerà affinché venga mantenuto l’utilizzo, a regime, delle strutture esistenti e delle apparecchiature ad alta tecnologia presenti negli ospedali oggetto della riorganizzazione ed in particolare in quello di Novi Ligure, dove dovrà essere previsto un piano per nuovi investimenti, per la manutenzione e per il rinnovo delle apparecchiature; infine, si adopererà affinché venga perseguito il rafforzamento del 118, il potenziamento della flotta di terra e dell’elisoccorso con l’introduzione

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del volo notturno, nonché l’ottimale riorganizzazione dei D.E.A. e dei Pronto Soccorso dislocati nel proprio Distretto. Il “Documento d’indirizzo” sarà inoltrato a tutti i Sindaci del Distretto del Novese, con l’invito di farlo proprio, sottoponendolo all’attenzione dei rispettivi Consigli Comunali e chiedendone l’approvazione, anche in previsione di una giornata di mobilitazione generale da concordarsi. Al termine del Consiglio Comunale, il Sindaco, Lorenzo Robbiano (nella foto), ha così terminato: “Il documento rappresenta un’ulteriore iniziativa per difendere il diritto alla salute sul nostro territorio e non sarà l’ultima. Nei prossimi giorni ci riuniremo per preparare una grande manifestazione popolare, che sarà programmata entro il mese di gennaio”. Vittorio Daghino

EVENTI / SERRAVALLE SCRIVIA

Concerto dell’Epifania Sabato 5 gennaio a Serravalle Scrivia presso la nuova Chiesa “Maria Regina” del quartiere “Cà del Sole”, alla presenza di un folto pubblico, di don Francesco Larocca, don Luca Gatti e delle autorità cittadine, grande successo per il concerto dell’Epifania del Corpo Musicale “Pippo Bagnasco”, diretto dal maestro Giuseppe Carlone. Ricorre quest’anno il 150° anniversario del corpo musicale, come hanno ben raccontato la storia, il presidente Pietro Torrigia e l’assessore Marco Freggiaro. Il sindaco Alberto Carbone ha salutato e ringraziato i componenti del corpo musicale e il pubblico per la grande partecipazione a questo primo importante evento ed ha aggiunto che altri ne seguiranno durante l’anno, per festeggiare e far risaltare l’importanza del ruolo culturale e sociale ha svolto negli anni.

MUSICA / ARQUATA SCRIVIA

Le canzoni di Noe Socha Sabato 5 gennaio ad Arquata presso il Centro Polifunzionale “Juta”, si è svolto il concerto di Noe Socha. L’artista che vive in America ha incantato con la sua musica la folta platea di esperti e amanti della musica. L’evento è stato organizzato dal Rotary Club Gavi Libarna, col patrocinio del Comune di Arquata e la direzione artistica del Gavazzana Blues.

ASSOCIAZIONI / VILLALVERNIA

Nuovo automezzo per la Croce Verde La Pubblica Assistenza Croce Verde di Villalvernia, che ha rinnovato da poco il proprio Consiglio Direttivo riconfermando alla presidenza Enzo Bisio, ha provveduto a sostituire uno dei propri mezzi con l’acquisto di un FIAT Doblò per trasporto disabili. L’acquisto è stato possibile grazie alla totale copertura della spesa da parte della GFondazione Cassa di risparmio di Tortona. E’ stato un gesto nobile che denota una particolare sensibilità della Fondazione nei confronti di un’associazione che svolge un fondamentale servizio sia di pronto intervento sia di trasporto per anziani ed invalidi. L’associazione ha espresso un riconoscente ringraziamento alla Fondazione, al Presidente e a tutto il consiglio, unitamente a un cordiale augurio esteso anche a tutti i sostenitori.

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O pinioni

BACHECA

Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO of o, rc uarce g cA o, ubri he egg , r c tà Ba o, l l l a osi e lla nd o de uri ve c ne , ve o ot le o nu n t a fr la f ro e fa p tt o e o a c d l ic , s o r on a r c c pa o im g g i a v i .. . sia

Da leggere

a cura della Redazione

a confronto La perdita dell’amico Fabrizio Bonadeo Caro Direttore, con queste semplici parole che sembrano di altri tempi, voglio ricordare un’amicizia straordinaria, ma soprattutto colui che con me ha condiviso trent’anni di attività culturale per la città. Ricordo in questi momenti il giorno in cui, caro Fabrizio, ti portai delle fotocopie dal comune di Novi Ligure: era lo statuto del neonato C.R.A.L. del Comune novese. Così, d’istinto, in sintonia immediata decidemmo di creare, con un gruppo di amici, il nostro - ma anche vostro - C.R.A.L. del Comune di Tortona, con le attivita culturali che sono sempre state rivolte alla partecipazione cittadina e del territorio, oltre che direttamente ai dipendenti comunali. Tu, Fabrizio, eri un grande intenditore (da sempre praticavi il canto nel coro cittadino prima con Don Scappini, oggi con il successore) e più fagocitavi nuove interpretazioni, più ti sentivi colmo di gioia e molte volte al termine dell’ennesima interpretazione di giovani, ma anche di grandi interpreti consolidati, eravamo pronti a discutere di lana caprina con i teorici del bel canto. Oltre al bel canto, forse a causa mia, ti sei dato all’arte: insieme eravamo sempre pronti a rischiare su una mostra piuttosto che un’altra. Nel nostro piccolo abbiamo portato i tortonesi al Metropolitan e al MoMa di New York, all’Ermitage di San Pietroburgo, a Londra, a Vienna, a Praga, a Mosca, a Parigi, in Messico, in Guatemala, in Grecia ed in tanti altri posti; le nostre uscite erano sempre piene zeppe di aspetti culturali. Mi mancherai come mancherai a tanti perché con la tua professionalità anche nel tuo lavoro all’Ufficio tecnico, eri sempre disponibile ad accontentare chi aveva bisogno di te. Cercheremo di tirare avanti la baracca perchè la vita è anche questa, ma senza di te non sarà la stessa cosa; seguiremo il tuo esempio, ma soprattutto lo spirito di abnegazione che ti ha visto infaticabile eroe di una attività che sembrava banale ma che ha riempito di gioia e di contenuti generazioni di utenti, lasciando il segno. Ciao, Fabri! Enzo Basiglio - Tortona

I pendolari esausti per i disagi sui treni Egr. Direttore, sono un pendolare esausto che, per lavoro, si reca quotidianamente a Milano. Voghera, si sa, è da anni ritenuta essere una città “dormitorio”: sono in migliaia ogni giorno, lavoratori e studenti, a muoversi col treno per raggiungere il luogo di lavoro o di studio. Sono circa sei anni che “pendolo” e ormai sono arrivato allo stremo. Uno pensa, o almeno spera, che con l'anno nuovo si possa ricominciare tutto: azzerare i disagi, i ritardi, gli scioperi e tutti quegli eventi eccezionali, a volte di dubbia credibilità, che hanno reso il precedente anno un incubo per quanto riguarda gli spostamenti. Invece, basta arrivare in stazione il 2 gennaio, dopo il relax delle giornate natalizie, per vedere evaporare la quiete riconquistata durante le vacanze e ripiombare nel solito incoordinato caos di Trenitalia. Il treno viaggia con 15 minuti di ritardo. Mi chiedo come sia possibile infliggere ininterrottamente queste pene devastanti a noi poveri pendolari. Il nostro portafoglio, negli anni, è via-via dimagrito considerando i continui aumenti di prezzo di biglietti e abbonamenti, parallelamente il servizio è peggiorato. Treni sporchi, vetusti, privi del numero di carrozze sufficienti ad ospitare tutti i viaggiatori. Ormai non ci si stupisce più di nulla: d'estate aria condizionata rotta, d’inverno perfettamente funzionante; sedili umidi per la rugiada della notte dato che qualcuno aveva dimenticato la sera prima il finestrino aperto e dopo nottate burrascose, pozzanghere lungo i corridoi. Insomma le condizioni di trasporto non fanno che peggiorare. Uno cerca di trovare il lato positivo della faccenda; si fa qualche battuta e si prova a riderci su, ma quando, dopo una giornata di lavoro si è stanchi ed esausti e non si vede l'ora di far ritorno alla quiete delle mura domestiche, sul monitor compare la sigla: “30 minuti di ritardo”; è lì che la rabbia e lo sconforto prendono il sopravvento e ci si chiede perché, in un momento difficile per tutti, uno ce la mette tutta per tenersi il lavoro, si impegna a dare sempre il meglio, ma, guardandosi attorno, si accorge che nessun altro sembra viaggiare sul suo stesso binario. Un pendolare esausto - via mail La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Cristina Siccardi

Luigi Berzano

Giovanni Panettiere

Ildegarda di Bingen

Credere è reato?

Non solo vescovi

Paoline

EMP

Gabrielli

Pp. 232

Pp. 312

Pp. 136

Euro 16,00

Euro 24,00

Euro 13,00

Ildegarda di Bingen è vissuta in Germania nel XII secolo. È chiamata la Sibilla del Reno e la profetessa teutonica già da quando era in vita per le sue doti particolari. L’elenco delle opere scritte da Ildegarda è lungo e variegato: scrisse diversi trattati di filosofia, teologia, morale, agiografia, scienza, medicina, cosmologia; compose liriche, e musica che oggi si va riscoprendo e intrattenne un fitto scambio epistolare con numerosi alte personalità di tutta Europa. Attingeva le sue straordinarie conoscenze a una ricchissima cultura infusa. Scrisse sempre in latino, e non lo aveva mai studiato. Il ruolo di Ildegarda, che fondò monasteri e fu missionaria predicatrice, con i suoi consigli e con i suoi severi e rigorosi ammonimenti, indicò la via, anche agli uomini di Chiesa, sciogliendo anche i dubbi di chi vacillava. Nel 1979, in occasione dell’VIII centenario della morte di questa santa tedesca, i vescovi della Germania indirizzarono a Giovanni Paolo II e alla Curia romana che le venisse conferito il titolo di Dottore della Chiesa. Oggi divenuto realtà grazie all’interesse di Benedetto XVI.

In Italia la tutela della libertà di religione sembra attraversare un momento critico, assediata da proposte di leggi volte a discriminare le minoranze religiose. Il professor Luigi Berzano si è assunto il compito di curare un’opera di riflessione su questo argomento, coinvolgendo nel dibattito giuristi, sociologi e semiologi di diversa formazione. Il tema del diritto di libertà di religione, per sua natura, si è allargato alla riflessione sullo stato laico e sulla società multietnica e pluralista. Il risultato è un’opera singolare. Un libro che, nell’eterogeneità degli stili e delle riflessioni, nella diversità dei giudizi e delle proposte di valori, nel numero degli interventi, delinea il modello costituzionale, etico e sociale della libertà di religione e, insieme, un modello di società civile. Non solo, forse ci restituisce anche qualche cosa di più perché, dietro al diverso, resiste e si intravede la forza dell’identico e nell’identico, il riconoscimento della dignità dell’essere umano: l’oggetto di ogni libertà. Luigi Berzano è professore ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Torino.

Salute oggi Per chi conduce una vita attiva, e cioè la maggior parte di noi, la speranza di non imbattersi nel virus influenzale è veramente rara. L’influenza ha normalmente un periodo di incubazione da uno ai tre giorni, e la massima infettività si ha nelle 24 ore prima che compaiano i primi disturbi; quindi è possibile che già sul luogo di lavoro, o in autobus, o a casa, inconsapevolmente (proprio perché non si hanno ancora evidenti disturbi) si infettino altre persone. La trasmissione del virus infatti, avviene per contagio interumano diretto, o tramite goccioline infette e oggetti contaminati da secrezioni provenienti dal naso o dalle vie respiratorie; basta uno starnuto o un colpo di tosse per diffondere la malattia rapidamente. In seguito il virus influenzale ristagna nelle secrezioni nasali fino ad una settimana

Questo libro intende a scardinare i luoghi comuni che accompagnano la figura del vescovo, il successore degli apostoli, in un dialogo serrato e senza riverenze tra l’autore e tredici pastori sulle sfide della Chiesa: dall’eredità del Concilio Vaticano II all’esercizio dell’autorità nel popolo di Dio, dalla laicità dello Stato all’impegno dei cattolici in politica. L’autore offre un quadro ampio e complesso in cui viene messa in luce la figura umana del pastore, forte solo del suo servizio alla Chiesa, affiora l’idea che c’è una pluralità di voci e di posizioni nel collegio episcopale che va al di là dei luoghi comuni con cui vengono interpretati gli schieramenti ecclesiali. Quel che emerge è una Chiesa in ascolto, in continua dialettica tra conservazione e innovazione, nel tentativo d’incarnare il Vangelo sulla terra. Il volume raccoglie le interviste a 13 vescovi italiani, tra cui il vescovo di Pavia mons. Giudici e si arricchisce anche di una riflessione iniziale del cardinale Carlo Maria Martini, scritta nel giugno del 2012. L’autore, classe 1981, è giornalista professionista a “Il Resto del Carlino”.

a cura di Laura Notti

Mai sottovalutare l’influenza

dalla comparsa dei sintomi. Quando siamo colpiti dall’influenza, molti di noi tendono a sdrammatizzare, o meglio, a trascurare la situazione: “solo un po’ di mal di gola e raffreddore”, si pensa, “tutte cose sopportabili che non ci possono fermare o costringere a letto per una settimana…” In realtà non è così, perché sottovalutare l’influenza può divenire pericoloso per se stessi e per gli altri. Se da una parte si rischia di prolungare inutilmente la sintomatologia (e la sofferenza) per questi sintomi, che generalmente durano dai quattro ai sei giorni, dall’altra si diffonde ulteriormente il contagio, trasmettendo virus a colleghi di ufficio, compagni di scuola e tutti coloro che ci stanno vicino. Inoltre, il pericolo per se stessi sta nel fatto che si indebolisce ulteriormente l’or-

ganismo, esponendolo maggiormente a sovrainfezioni batteriche che dovranno necessariamente ricorrere a terapie più massicce e all’aiuto degli antibiotici. Questo rischio è maggiore negli anziani e in soggetti con sistema immunitario già debilitato, e bronchiti e polmoniti batteriche, a volte non riconosciute in tempo, possono richiedere il ricovero ospedaliero. Al contrario, quando compaiono i primi sintomi, occorre il riposo, meglio a letto, e una dieta razionale. I primi sintomi sono la debolezza, il mal di testa, qualche colpo di tosse, gli occhi lucidi e poi la febbre, che può salire fino ai 39° e che non è altro che una risposta dell’organismo alla diffusione del virus. Infatti, quando la temperatura sale, le funzioni difensive del corpo divengono più efficaci: il cuore batte più veloce, aumenta il ritmo respiratorio e l’inte-

ro organismo diviene più attivo. Anche le cellule predisposte alla nostra difesa, e le sostanze che il corpo rilascia a questo scopo lavorano con più impegno quando la temperatura si alza. Il problema è che la febbre induce debolezza, e se il corpo è debole si allungano i tempi di ripresa e si rischia di peggiorare la situazione. Stando a letto invece, si combatte più velocemente la malattia perché il corpo usa tutta le sue energie per combatterla. Impegnando il nostro sistema immunitario, il virus influenzale ci espone all’attacco di eventuali microrganismi, soprattutto batteri; per ridurre questo rischio occorre far attenzione alle correnti d’aria (ecco perché è meglio non uscire), ma anche ai cambiamenti di temperatura degli stessi ambienti di casa, quindi alzarsi per necessità, ma ritornare subito sotto le coperte.


Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

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BACHECA

f-

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CISL

Film da vedere

INFORMA Gennaio 2013 L’impegno della società civile per la tutela delle persone si realizza anche attraverso il nostro settimanale, dando spazio alla consulenza gratuita e alle novità socio-previdenziali fruibili nel territorio presso le competenti sedi locali della CISL. PENSIONI 2013 Indicizzazione: con decreto 16 novembre 2012 è stata definita la percentuale di variazione della indicizzazione per l’anno 2012 e quella definitiva relativa all’anno 2011. Nel merito: la percentuale provvisoria per il calcolo della indicizzazione per il 2012 è pari al 3% con decorrenza 1 gennaio 2013,salvo conguaglio che sarà effettuato l’anno successivo; il conguaglio per l’anno 2012 è pari al 0,l%, dato dalla differenza tra il valore provvisorio del 2,6% e quello effettivo del 2,7%. I TRATTAMENTI PREVIDENZIALI Saranno così modificati: trattamento minimo euro 495,43; trattamento minimo con incremento di cui all’art. 5, comma 5, della L.n.127/2007, euro 631,87. Pensioni superiori al minimo (il riconoscimento dell’indicizzazione piena fino a tre volte il minimo) per gli importi: fino a euro 1.443,00 viene corrisposto il 3%, pari a euro 43,29; da 1443,00 a euro 1.486,29, viene corrisposta la differenza fino a concorrenza con l’importo indicizzato (euro 1.486,29); oltre i 1.436,29 euro l’indicizzazione non viene corrisposta. Ricordiamo che gli importi sono al lordo delle trattenute, e in caso di più pensioni, l’adeguamento viene effettuato sul reddito complessivo. TRATTAMENTI ASSISTENZIALI I trattamenti assistenziali saranno così modificati: pensione sociale euro 364,50; assegno sociale euro 442,29. Per le pensioni con indennità integrativa speciale, l’indicizzazione viene calcolata separatamente sull’indennità e sulla pensione. Pertanto, la nuova I.S.S. sarà pari a euro 738,77 mentre la tredicesima mensilità sarà pari a 718,17 euro. Inoltre, la somma aggiuntiva di cui alla L.n.127/07 non viene incrementata, mentre viene indicizzato il limite di reddito che da diritto alla stessa; di seguito le tre fasce di reddito, suddivise per anzianità contributiva: euro 9.660,88 limite di reddito entro il quale la somma aggiuntiva spetta per intero; euro 9.996,88 limite di reddito corrispondente alla prima fascia di contribuzione; euro 10.080,813 limite di reddito corrispondente alla seconda fascia di contribuzione; euro 10.164,88 limite di reddito corrispondente alla terza fascia di contribuzione. PENSIONI SUPERSTITI E REDDITI La legge n. 335/95 ha previsto la riduzione delle pensioni in presenza di determinati limiti reddituali, che per l’anno 2013, sono: fino a euro 19.321,77 non è prevista alcuna riduzione; oltre euro 19.32,77 e fino a euro 25.762,36, è prevista la riduzione del 25%; oltre 25.762,35 e fino a euro 32.202,95 ,è prevista la riduzione del 40%; oltre euro 32.202,95, è prevista la riduzione del 50%. L’INPS ha chiarito le modalità utili a determinare l’importo della pensione ai superstiti in caso di matrimonio contratto in età avanzata e di breve durata. Qualora tra i due coniugi vi fosse una differenza anagrafica superiore ai 20 anni e il consorte scomparso ne avesse più di 70 al momento del matrimonio,la pensione sarà ridotta del 10% per ogni anno di unione mancante ai 10. Per le frazioni di anno, la percentuale è rideterminata in proporzione. Per definire l’entità della riduzione sono stati stabili ti coefficienti di calcolo da applicare all’importo della pensione diretta. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio Stampa Edizioni Tipografia Commerciale 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 fax 0131.821427

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a cura di Matteo Coggiola

La “Vita di Pi” diventa un film Il giovane Pi, diciassettenne, è cresciuto con la famiglia a contatto con lo zoo paterno, mescolando fin dall’infanzia sogno e realtà. Quando il padre ha esigenze di denaro e sceglie di trasferirsi in Canada per vendere lo zoo, è costretto ad attraversare l’Oceano Pacifico e intanto sogna una nuova vita americana. Ma quando la nave su cui si trova fa naufragio, viene lasciato su una zattera con un orango, una iena e una tigre del Bengala. Tratto dal romanzo “La Vita di Pi” di Yann Martel, la pellicola, da fine dicembre con successo nelle sale, racconta la storia di un ragazzo che incarna la sintesi della curiosità intellettuale di chi non si accontenta della morale comune o di qualcuno che indichi cosa sia giusto e cosa sbagliato, anche se si

tratta del padre. È il razionalismo empirista di chi è in cerca di risposte destinate ad arrivare percorrendo sentieri oscuri. Un racconto di sopravvivenza, ispirazione, perseveranza, scoperta: è questo e molto altro il viaggio del protagonista della storia.

La vicenda si svolge nell’arco di molti anni, attraverso tre continenti e due oceani, inizia e finisce a Montreal con l’autore che, in cerca di ispirazione, s’imbatte nella storia di Pi. L’abilissimo regista Ang Lee si è impegnato per creare una visione singolare del-

l’indimenticabile storia dell’autore Martel, fatta di coraggio e speranza. Il film ci accompagna insomma lungo l’incredibile avventura di un ragazzo, caratterizzata da forti emozioni e profonda spiritualità, momenti strazianti e trionfali, scene ricche di umorismo e d’ispirazione. Nel romanzo come nel film ci si immerge in questo simbolismo dell’oceano e del cielo entrambi vastissimi che richiamano gli archetipi della vita stessa, “il viaggio della vita” recita il sottotitolo. Davvero un’epica avventura che segna una svolta tecnologica in 3D degna di nota, esperienza emotivamente affascinante che ispirerà, commuoverà e trasporterà il pubblico in un mondo di scoperta davvero sorprendente.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Dodici coppie di sposi hanno ricordato il loro anniversario di matrimonio durante la Santa Messa nella Basilica di Broni. L’Eucarestia è stata celebrata dal parroco don Mario Bonati.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

I “fagutei” di carne o di cavolo Fagutéi è il nome dialettale usato per indicare degli involtini di cavoli verza ripieni, che accompagnavano un tempo il menù “magro”. Se ne conosce anche una versione “grassa”, con carne di maiale in sostituzione delle foglie di cavolo. Nonostante la loro prelibatezza però, sono classificati come piatto “di recupero”, forse perché cucinati soprattutto nei giorni post festivi, tritando gli avanzi dell’arrosto e dell’umido, che uniti ad altri ingredienti, formano un ripieno da avvolgere in fette di carne o cavolo. Se pur confezionati con alcune piccole varianti, gli involtini si servono come secondo o come contorno un pò ovunque nel Tortonese. Ingredienti per 6 porzioni 12 fettine di carne anche di maiale battute bene o 12 foglie di cavolo verza (le più tenere) 200 gr di carne lessa o arrosto avanzata e tritata 50 gr di salame o mortadella 50 gr di pancetta o lardo (facoltativo) l spicchio d’aglio,3 cucchiai di parmigiano grattugiato l uovo, 2 cucchiai di prezzemolo tritato

2-3 pomodori (o pelato, o salsa) 1 cipolla, 2 cucchiai di pangrattato olio extravergine d’oliva q.b. sale e pepe q.b. Preparazione Se usate la verza, prima va sfogliata, poi vanno scartate le foglie esterne. Lavate bene quelle rimaste, levando loro quasi completamente la nervatura centrale. Scottatele in acqua bollente e stendetele sul tavolo da cucina perché raffreddino. Preparate in una ciotola un trito di carne cotta avanzata mista a salame, prezzemolo e aglio. Aggiungete il pangrattato, il grana, l'uovo, il sale e il pepe. Se occorre unite un po' di latte e mescolate bene. Mettete una noce di ripieno in ogni foglia di vena o carne avvolgendola come un fagottino e fermandola con uno stecchino. In un tegame fate imbiondire la cipolla tritata con burro e pancetta tagliata a dadini, infarinate gli involtini e collocateli nel contenitore, facendoli rosolare a fuoco vivace. Bagnate con vino bianco. Fate cuocere su fuoco moderato per 15-20 minuti circa, girando i fagottini. Nel fondo di cottura mettete un cucchiaio di salsa di pomodoro per guarnire.


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Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

TRADIZIONI

Antola al Po COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Restaurata la Madonna del Rosario

Corsi di autodifesa per le donne novesi

GODIASCO - Lo scorso 8 dicembre, alle ore 11, nella suggestiva chiesa neogotica di San Siro a Godiasco sono stati presentati i lavori di restauro - con l’ausilio di proiezioni videodigitali della scultura lignea laccata e dorata della “Madonna del Rosario con baldacchino policromo” di scuola lombarda, attribuita dalla dottoressa Paola Strada, funzionario di zona della Soprintendenza di Milano che ha anche diretto i lavori, alla mano del maestro Giuseppe Sala, titolare di un’importante bottega scultorea pavese che ha prodotto innumerevoli opere disseminate in moltissime chiese lombarde, avvalendosi di talentuosi collaboratori. Per il Sei e Settecento non sono ancora stati condotti studi sistematici relativi alla scultura lignea lombarda e restano argomenti da approfondire, ma di certo si sa che Giuseppe Sala, scultore milanese, tenne una fiorente bottega attiva a Pavia a partire dall’ultimo quarto del XVII secolo e alla sua morte, nel 1726, la bottega venne gestita dal figlio sino alla seconda metà del Settecento. La giornata di presentazione dei restauri è stata particolarmente interessante

NOVI LIGURE - In questi giorni a Novi Ligure, per iniziative del Comune, è iniziato un Corso di auto difesa, seguendo il progetto “Unite da un filo rosa”, un percorso di sensibilizzazione sulla violenza di genere. Il primo appuntamento si è svolto martedì 8 gennaio, presso il Circolo Ricreativo Culturale del Quartiere G3, preceduto dagli interventi dell’assessore Felicia Broda, dell’avvocato Matteo Morando, della psicologa Antonella Caputo, di un rappresentante delle forze dell’ordine e di un responsabile dell’A.S.D. Kung-Fu Hong Jia Quan. I Corsi di autodifesa si terranno a cadenza mensile, il martedì, dalle ore 20.45 alle ore 22.45 nei principali quartieri (Lodolino, G3, Centro Storico e Viale Pinan Cichero), con l’intento di coinvolgere il maggio numero di cittadine e di

Presentati i lavori alla statua della chiesa parrocchiale di Godiasco

La statua della Madonna del Rosario dopo il restauro

perché il Parroco, Monsignor Rino Mariani ha organizzato in occasione della festività mariana, una commovente messa cantata. La scultura, inizialmente tenuta nascosta per creare l’effetto sorpresa, collocata su basamento mobile, è sta-

ta introdotta in chiesa dal portone principale, con grande apprezzamento e gioia del pubblico intervenuto. Il restauro della scultura, recuperata anche e soprattutto per il culto devozionale, ha consolidato una rivalutazione dell’intero

E’ iniziato un concorso con premi in palio fino a mille euro

Il Gulliver premia le scuole elementari CASALNOCETO - Da domani, venerdì 11 gennaio, e fino al 7 marzo, ogni 10 euro di spesa, in tutti i Supermercati Gulliver si riceverà gratuitamente una bustina di card collezionabili della serie “Giovani esploratori”. Attraverso le carte e l’album i bambini scopriranno tante cose su ciò che ci circonda, conosceranno notizie e curiosità sul nostro ambiente e impareranno tutti i segreti della natura divertendosi con l’orso Yoghi e gli altri personaggi della serie di Hanna & Barbera. Ci saranno anche bustine in vendita a soli 50 centesimi che contengo all’interno delle simpatiche spille da collezione. L’acquisto di prodotti sponsor consentirà poi di ricevere bustine gratuite aggiuntive ed accelerarne la raccolta. Le scuole elementari che

raccoglieranno e invieranno le bustine vuote delle figurine collezionate dagli studenti, parteciperanno al grande concorso “Gulliver per le scuole”, che mette in palio buoni sconto e altri premi. Ogni bustina omaggio (colore blu) inviata varrà 1 punto, le bustine in vendita (colore arancione) varranno 2 punti. La scuola che totalizzerà il maggior punteggio vincerà 1.000 euro in buoni acquisto, la 2^ e 3^ vinceranno

buoni acquisto per 500 euro, la 4^ e 5^ buoni da 200 euro. In più ci saranno 5 buoni acquisto ad estrazione da 200 euro e, a tutte le scuole elementari che invieranno bustine per minimo 500 punti, verranno omaggiati 10 palloni da calcio marchiati Lotto. I buoni saranno spendibili presso i supermercati Gulliver per l’acquisto di materiale scolastico o qualsiasi altra esigenza primaria per la scuola, presente nell’assortimento del punto vendita. Per partecipare ogni scuola dovrà inviare, entro e non oltre il 29 marzo, le bustine vuote raccolte insieme al modulo di restituzione compilato in tutte le sue parti. Regolamento e modulo sono scaricabili su www.supergulliver.it. Sul sito sarà anche pubblicato l’elenco delle scuole vincitrici.

I “Vespri siciliani” al Civico di Tortona TORTONA - Dopo la sospensione del Falstaff di dicembre, riprende la Stagione d’Opera dell’Orchestra Filarmonica Italiana al Teatro Civico di Tortona che sarà interamente dedicata a Giuseppe Verdi tra le difficoltà che in questo periodo stanno mettendo a dura prova la quasi totalità delle Istituzioni artistiche e musicali. La Stagione riprende mantenendo gli stessi titoli, ma con qualche modifica innovativa mirata a dare allo spettatore una più ampia visione dell’Opera attraverso la voce narrante di Ivan Perna ed una esecuzione essenziale in forma quasi da concerto. I “Vespri Siciliani” di Verdi, che

andranno in scena domenica 13 gennaio, alle ore 21, lavoro denso di drammaticità e grande cantabilità, è sicuramente da non perdere nella versione dell’Orchestra Filarmonica Italiana che presenta i seguenti interpreti principali: Yoko Kavamoto (Duchessa), San Ghyun Yoo (Arrigo), Milo Buson (Monforte), Filippo Bernardini (Procida). Dirige Alessandro Arigoni. La regia è di Sergio Beano con le scenografie e i disegni luce di Cristian Piovano. Si segnala un’importante promozione che prevede un biglietto omaggio per chi ne acquista tre. La prevendita è presso la biglietteria del Teatro.

complesso parrocchiale da tempo perseguito da Don Mariani che dedica buona parte della sua attività alla salvaguardia dei capolavori in essa contenuti. Importante era stato l’anno scorso, il recupero di una Madonna del Rosario con baldacchino, attribuita alla bottega di Giuseppe Sala, conservata nell’incantevole Pieve di San Zaccaria a Rocca Susella, anch’essa affidata a Mons. Mariani. Straordinaria invece è stata la scoperta di questa importante scultura con un regale baldacchino processionale datata 1710, prototipo utilizzato dall’autore anche per la Madonna del Rosario conservata in San Michele a Pavia e datata 1715. Vista l’eccezionalità della grande scoperta artistica della bottega pavese di Giuseppe Sala, Don Mariani ha deciso di pubblicare un piccolo catalogo degli studi critici e delle fasi dei restauri, in cui interverranno con importanti contributi letterari il Funzionario di Soprintendenza Paola Strada e Alessandra Casati, esperta di scultura lignea del periodo Barocco, oltre ai restauratori dello Studio d’Arte e Restauro Gabbantichità di Tortona.

creare momenti di incontro nelle diverse realtà territoriali. L’obiettivo dei corsi di preparazione fisica e tecnica si propone di incoraggiare le donne ad accrescere la loro attenzione e la loro capacità di reazione, nella consapevolezza che ciò possa aiutarle a vivere il quotidiano con maggiore tranquillità. Gli stage di autodifesa rappresentano un segno concreto del lavoro svolto dall’assessorato e dalla Consulta Pari Opportunità per contrastare la violenza di genere che si unisce all’impegno nel favorire il dialogo e il confronto tra le persone, sicuramente l’arma più forte per scalfire l’indifferenza che circonda un tema così importante. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi allo Sportello del Cittadino o all’Ufficio Affari Sociali. Davide Daghino

COMUNICAZIONE PREVENTIVA PER LA DIFFUSIONE DEI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE FISSATE PER I GIORNI 24 E 25 FEBBRAIO 2013 L’Editrice O.D.P.F. - IL POPOLO editrice de IL POPOLO ai sensi delle disposizioni dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni relative alla campagna per le elezioni di cui sopra, comunica che intende diffondere messaggi politici elettorali a pagamento con le seguenti modalità: • La pubblicazione degli avvisi è consentita fino a giovedì 21 febbraio compreso, nelle forme ammesse dall’articolo 7, comma 2 della legge 22 febbraio 2000 n. 28. • Tutti gli eventi diritto (partiti, movimenti, liste di candidati e candidati) avranno garantita la parità di accesso agli spazi per messaggi politici elettorali. Nel caso di richieste concorrenti, relative alla pubblicazione nella stessa data e nella stessa collocazione, si terrà conto dell’ordine cronologico della prenotazione. • È stato predisposto un codice di autoregolamentazione disponibile presso la redazione de IL POPOLO. Sono ammesse soltanto le seguenti forme di messaggio politico elettorale: a) annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze, discorsi; b) pubblicazioni destinate alla presentazione dei programmi delle liste, dei gruppi di candidati e dei candidati; c) pubblicazioni di confronto tra più candidati. • Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “propaganda elettorale”. La tariffa a modulo dei messaggi elettorali è di 20,00 Euro (venti//00) + iva di legge. Non sono previsti sconti di quantità né provvigioni d’agenzia. Per data fissa, posizione di rigore ecc. si applicano le maggiorazioni previste dal listino. Il pagamento deve essere effettuato contestualmente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. La prenotazione degli spazi deve essere completa di data di pubblicazione, del nome dei richiedenti, e deve pervenire alla redazione de IL POPOLO almeno una settimana prima della data di pubblicazione e il materiale di stampa almeno 4 giorni prima della data di pubblicazione. L’Editrice O.D.P.F. - IL POPOLO si riserva a suo insindacabile giudizio di valutare il contenuto dei messaggi, accertando la conformità alla Legge e al Provvedimento dell’Autorità per le Garanzie e, conseguentemente, di procedere o meno alla pubblicazione. L’Editrice O.D.P.F. - IL POPOLO


Giovedì 10 gennaio 2013 IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

I Leoncelli perdono contro l’Imperia forte degli ultimi acquisti

Derthona, il 2013 è iniziato male IMPERIA: DERTHONA:

2 1

RETI: 2’ e 36’ Iannolo, 32’ st Valente. IMPERIA: Trucco, Laera, Eugeni, Giglio, Fiani, Vago, Del Giudice, Costantini, Mastrojanni, Iannolo, Ambrosini. All. Lupo. DERTHONA: Gallino, Zefi, De Ruggiero, Tonetto, Tavella, Di Leo, Temperino, Dimitrio, Miftah, Chirico, Mazzocca. All. Banchieri. ARBITRO: Meraviglia di Pistoia ASSISTENTI: Bulzomato di Livorno e Palla di Pisa IMPERIA - Nulla da fare per il Derthona che al “Nino Ciccione” di Imperia

Alessio Pavan, uno dei “rinforzi” del Derthona

perde due a uno contro una compagine rinforzata dagli ultimi acquisti dicembrini. Gli uomini di Banchieri vanno subito sotto di un goal e riescono a reagire solo a tratti. I tifosi di casa applaudono

alle due reti del loro idolo, il trentanovenne Roberto Iannolo che, nel primo tempo approfitta di due disattenzioni difensive e porta l’Imperia in vantaggio per due a zero. La giovane squadra torto-

nese mette in campo tanta determinazione ma fatica a creare azioni pericolose. Al 32’ della ripresa il nuovo acquisto, il giovane centravanti di scuola Pavia, Giulio Valente segna la rete che accorcia le distanze grazie ad una conclusione al volo splendida. Il goal ridà speranza ai supporters bianconeri ma i “leoncelli” non riescono a trovare il secondo acuto ed escono dal campo con zero punti. Il Derthona rimane nelle zone medio-basse della graduatoria e dovrà cercare di ritrovare la vittoria nel match di domenica prossima al “Fausto Coppi” contro il Sestri Levante, diretta concorrente alla salvezza. Purtroppo non saranno della partita i difensori Zefi e Di Leo che verranno squalificati. Domenico Cremonte

Serie D girone B / 20^ giornata

Il Voghera torna a sorridere con tre goal VOGHERA: DARFO BOARIO: (primo tempo 2-1)

3 2

MARCATORI: pt 4’ e 41’ Alessandro, 44’ Muchetti (D); st 7’ Muchetti (D), 31’ De Angelis su rigore. VOGHERA: La Gorga, Guobadia, Ronchetti, Priolo, Longo (29’ st Pollarolo), Buonocunto, D’Errico, Troiano (17’ st Coccu), Bottiglieri (39’ st Micheloni), Alessandro, De Angelis. All. Cotroneo. DARFO BOARIO: Maffi, Mutti (41’ st Mattei), Baresi, F. Giorgi, Colombi, Muchetti, Capelloni, Bonacina, Lauricella (32’ st

Salomoni), Galelli (22’ pt Ademi), Beretta. All. Melosi. ARBITRO: Accomando di Olbia. VOGHERA - Dalla calza della Befana esce una vittoria che permette al Voghera di accorciare da otto a sei punti il distacco dalla vetta della classifica. La doppietta di Alessandro lancia i rossoneri che si fanno però riacciuffare all’inizio della ripresa, ma nel finale un rigore trasformato da De Angelis rimette le cose a posto. E’ stata complessivamente una partita divertente, ben giocata dalla formazione di

Cotroneo, al di là di qualche indecisione in fase difensiva. Al 4’ Buonocunto crossa dalla destra, Alessandro controlla di petto e mette sotto l’incrocio alla sinistra di Maffi. Dopo aver sfiorato la rete con Troiano (30’) e Ronchetti (32’), i padroni di casa raddoppiano con un preciso pallonetto di Alessandro. Quando la partita sembra archiviata il Darfo trova l’inaspettato pari grazie a Muchetti. Il Voghera non si scoraggia e riparte a testa bassa: il giusto premio al forcing oltrepadano arriva al 31’. Alessandro entra in area e viene atterrato da Mutti: rigore trasformato da

De Angelis. Il Darfo si getta in avanti alla ricerca del pari, impensierendo la retroguardia rossonera solo al 43’ quando, su un tiro cross di Salomoni, Beretta manca la deviazione vincente di un soffio. CLASSIFICA: Pontisola 44; Pergolettese 43; Voghera, Olginatese, Caronnese 38; Lecco (-3) 31; Caravaggio, Castellana 30; Montichiari, Mapello, Aurora Seriate 27; Alzano Cene 24; Seregno 23; St. Georgen 21; Pro Sesto, Darfo Boario (-1) 20; Fersina P. 19; S. Angelo, Mezzocorona 13; Trento (1) 11. f.sc.

Basket A2 donne (1^ di ritorno)

La Omc Broni espugna il campo di Biassono BIASSONO: BRONI:

46 59

BIASSONO: Gargantini, Porro 17, Fumagalli G., Canova 16, Frigerio, Mandelli 3, Brioschi 4, Colombo, Fumagalli M. 6, Giorgi. All. Fassina. OMC CIGNOLI BRONI: Bergante 3, Zamelli 21, Besagni 5, Brambilla ne, Surkusa 10, Carù 10, Borghi ne, Tagliabue, Leva 2, Zandalasini 8. All. Piatti. ARBITRI: Balzarini di Milano e Coffetti di Sesto San Giovanni. NOTE: primo tempo 26-23 (parziali quarti 17-14, 9-9, 15-18, 5-18). BRONI - Dopo tre sconfitte consecutive ritrova il sorriso la Omc Cignoli Broni,

pag.

che conquista due punti molto importanti per il morale e la classifica. Il Biassono, nonostante l’ultimo posto, si conferma formazione ostica: per 32 minuti il quintetto di Stefano Fassina rimane davanti, arrivando ad un vantaggio massimo di 10 punti (2616). Poi un 6-0 firmato da

Eugenia Zamelli (alla fine per lei un ottimo 6/8 da tre) rimette in partita le oltrepadane. Nell’ultimo quarto le padrone di casa cedono di schianto, mentre le bianco verdi trovano l’allungo decisivo e portano a casa la vittoria. “E’ stata una partita veramente strana. - dice il vice presidente Gianluca Caraffini - In 26 minuti ab-

biamo segnato la miseria di 28 punti, senza mai arrivare a situazioni di tiro vantaggiose, poi, improvvisamente, in 12 minuti (dal 26’ al 37’) abbiamo fatto 30 punti. Perché? Onestamente non riesco proprio a spiegarmelo. Forse sono state le due bombe consecutive di Zamelli a sbloccarci, oppure l’evidente calo fisico delle avversarie nel finale. La nostra discontinuità rimane un mistero”. Domenica prossima al PalaBrera arriva Muggia, diretta concorrente per l’accesso ai playoff. CLASSIFICA: Venezia 26; San Martino di Lupari 24; Milano 22; Crema 20; Marghera 18; Udine 16; Alghero e Selargius 14; Broni 12; Muggia 10; Valmadrera 8; Cremona 6; Cagliari 4; Biassono 2. f.sc.

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Sport in breve di Franco Scabrosetti

BASKET DNB girone A (15ª giornata): Rosazzo-Derthona 84-95. Derthona: Gioria 24, Pavone 4, Degrada 13, Quaroni 8, Samoggia 17, Anselmi 3, Ganguzza 16, Daniel 8, Strotz 2. Ne Tava. All. Arioli. Primo tempo 46-41 (parziali 2320, 23-21, 24-26, 14-28). Classifica: Castellanza 24; Derthona 22; Robur et Fides 22; Bettinzoli 20; Marostica 20; Cus Torino 18; Legnano 18; Bassano 14; Costa Volpino 12; Corno 12; Urania 12; Villafranca 12; Lecco 10; Piacenza 6; Riva 6; Spilimbergo 6. PALLAVOLO Serie C femminile (11ª giornata): Adolescere Rivanazzano-Cormano 3-0. Classifica: Lomnago punti 30; Cinisello 27; Bresso Cus Milano, Adolescere Rivanazzano 24; Binasco 22; Olginate, Mariano, Focol 21; Cormano 18; Venegono 16; Cermenate, Caronno 9; Vanzaghello 7; Club Italia, Villanterio 0. Serie D femminile girone C (11ª giornata): Adolescere Rivanazzano-Vistarino 3-0 (25-18, 25-22, 25-23). Classifica: S. Genesio punti 30; Opera*, Settimo 24; Pero 18; Vizzolo* 17; Siziano, Agrate, Ausiliatrice Lodi 16; Bocconi* 15; Novate, Adolescere 14; Rozzano* 11; Team66 10; Vistarino 0. (* una in meno).

Serie D girone A / 18^ giornata

La Novese cade a Bra BRA: NOVESE: (primo tempo 2-0)

2 0

MARCATORI: pt 21’ Baldi su rigore, 28’ Diagnè. BRA: Maio, Ciccomascolo, Valeriano, Anderson, Briano (32’ st Barbaro), Rossi, Masi (24’ st Chiatellino), Galfrè, Diagnè (38’ st Sinisi), Baldi, Beltrame. All. Daidola. NOVESE: Teti, Cesana (1’ st Francia), Bustreo, Taverna, Ferrando (15’ st Ghezzi), Camussi, Rebolini, Balacchi, Nannini, Di Gennaro (19’ st Porceddu), Anania. All. Fasce. ARBITRO: Marini di Trieste. NOVI LIGURE - Niente da fare per la Novese sul campo della capolista Bra, che passa in vantaggio al 21’ grazie ad un rigore concesso per un contestato fallo di mano di Balacchi: secondo i novesi il braccio del giocatore era attaccato al corpo. Passano sette minuti ed un mancato intervento a metà campo di Camussi permette a Diagnè di involarsi tutto solo verso Teti per siglare il raddoppio. In apertura di incontro anche la Novese aveva avuto la sua opportunità con

De Gennaro (nella foto), che si era trovato a tu per tu con Maio. Nella ripresa la formazione bianco celeste provare a fare gioco e sfiora la marcatura ancora con De Gennaro. Alla fine una prestazione tutto sommato decorosa per i ragazzi di Fasce, che sono attesi da tre partite fondamentali. La prima domenica prossima è il derby con il Villalvernia, poi la trasferta di Verbania e il match al Girardengo con il Verbano. CLASSIFICA: Bra 40, Santhià 39, Lavagnese 39, Chieri* 33, Borgosesia* 32, Verbania 31, Folgore Caratese 26, Chiavari Caperana* 24, Gozzano 24, Derthona 22, Sestri Levante* 21, Tortona Villalvernia* 20, Bogliasco d’Albertis* 18, Trezzano 17, Asti 14, Verbano 13, Novese 10, Imperia 10. (* una partita in meno). Franco Scabrosetti

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