Il popolo 14 luglio 2011

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Fornitori del Vaticano

Broni Stradella Gas s.r.l. IL TUO FORNITORE DI FIDUCIA CAMPANE & OROLOGI 16030 USCIO (GE) Tel. 0185 919410 - Fax 0185 919427

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TORTONESE

Un’altra fontana di acqua pubblica a Tortona

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OLTREPO’

Inquinamento a Novi, parla l’assessore all’ambiente

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Oratori, campi e incontri vissuti con la comunità cristiana

Dopo il nubifragio la mozione di tre consiglieri regionali

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Primo Piano Estate: l’ossessione per il corpo PAGINA 2

Il paginone Santa Giuletta nel segno di San Colombano PAGINE 14-15

San Sebastiano Il salame del Giarolo torna in passerella PAGINA 23

Non ci sono statistiche e le stime sono per difetto. Ma sono diverse centinaia di migliaia, almeno un milione e mezzo, i ragazzi coinvolti a vario titolo nelle proposte educative “estive” delle parrocchie, cui aggiungere quelle delle associazioni e dei movimenti, delle tante realtà che caratterizzano la capillare presenza ecclesiale in Italia. E i ragazzi non sono soli. continua a PAGINA 3

Giovani ed estate: NON SONO SOLI

Sport Rampulla è il nuovo allenatore del Derthona

UN LUOGO, UNA STORIA / PAG. 13

EVENTI / PAG. 12

Un libro per scoprire l’Antola

Una storia raccontata dalla cima di un monte, un punto di vista inedito e accattivante per chi, normalmente, vede le montagne dal basso, dai paesi, dalle valli… è con queste premesse che è arrivato in tutte le librerie ed edicole del Basso Piemonte e dell’Oltrepò, il nuovo volume che per la prima volta racconta la storia del Monte Antola. La narrazione delle secolari vicende è un’assoluta novità, che nasce grazie alla passione per questi luoghi dell’autore Alessio Schiavi, e delle Edizioni Croma di Fabrizio Capecchi, noto editore e fotografo.

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Il convegno su Carlo Dossi ZENEVREDO - Una giornata di studi e di memorie dedicata ad Alberto Carlo Pisani Dossi. In seguito all’uscita del libro di Fabrizio Bernini e Siro Brondoni, dal titolo “L’Oltrepo di Carlo Dossi”, venerdì 22 luglio i Comuni di Zenevredo e di Montecalvo Versiggia renderanno omaggio al padre della Scapigliatura con un grande evento culturale.


2 pag. SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

PRIMO PIANO

Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

Il Papa: “Il corpo è luogo di luce, vita, splendore in cui lo spirito si manifesta e opera”

E S TAT E il corpo in primo piano pagina a cura di MARCO REZZANI

“Nel cerchio sfocato della lente la figura si muoveva appena, senza testa. Uno specchio di pelle zoomata in controluce. Quel corpo da un anno all’altro era cambiato, piano, sotto i vestiti. E adesso nel binocolo, nell’estate, esplodeva. L’occhio da lontano brucava i particolari: il laccio del costume, del pezzo di sotto, un filamento di alghe sul fianco. I muscoli tesi sopra il ginocchio, la curva del polpaccio, la caviglia sporca di sabbia. L’occhio ingrandiva e arrossiva a forza di scavare nella lente”. È l’incipit di “Acciaio”, il romanzo di Silvia Avallone, la giovane scrittrice che si è aggiudicata il secondo posto al Premio Strega. Il binocolo è quello di Enrico, il padre di Francesca, la protagonista del romanzo, preoccupato e stupito di fronte al corpo della figlia adolescente, quel corpo “della sua bambina” che “si era come disquamato e aveva assunto gradualmente una pelle ed un odore nuovo, forse, primitivo”. È preoccupato il padre, vedendo il costume succinto della figlia, tanto da fargli dire che “costumi del genere andrebbero proibiti”. In ansia per una tendenza a mostrare il corpo, tipica ormai di troppi adolescenti. Un’ansia che addirittura si trasformerà in ottusa violenza. Di ragazze come la protagonista del romanzo della Avallone, di donne più avanti con gli anni, ma anche di uomini, ce ne sono in giro parecchi. Basta guardarsi intorno, non solo sulle spiagge di questi mesi vacanzieri, ma in una qualsiasi piazza delle nostre città. Viviamo i giorni del “culto del corpo”, dell’ostentazione del corpo, di una fissazione edonistica sul corpo. Qualche anno fa Vincenza Mele, ricercatrice dell’Istituto di bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ebbe a dire che “la no-

stra cultura è permeata da miti che sostanziano il culto del corpo: il mito di una perfetta forma fisica, attraverso le immagini mediatiche di corpi patinati e di uomini e donne eternamente giovani e prestanti, e il mito dell’onnipotenza della medicina, secondo il quale ogni desiderio di benessere estetico-sociale deve essere accolto e realizzato”. Sempre più persone hanno una cura maniacale del proprio corpo che nasconde – secondo la Mele – un vuoto di significato tale da far ritenere un corpo “sostanzialmente indegno di considerazione se non a condizione di presentarsi in un certo modo dal punto di vista dell’aspetto fisico”. La parola del Papa. Corpo e spirito Qualche settimana fa anche il papa Benedetto XVI ha parlato del corpo. Lo ha fatto dinnanzi ai partecipanti ad un seminario promosso dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II sul matrimonio e la famiglia ed incentrato sul documento “Familiaris consortio” del 1980. Il Santo Padre ha offerto a tutti noi un’immagine ben diversa del corpo. Lo ha de-

finito come luogo di “luce, vita, splendore” in cui “lo spirito si manifesta ed opera” mostrando così “il vero fascino della sessualità”, che nasce dalla grandezza degli orizzonti aperti dall’amore di Dio. Papa Benedetto è partito dalla raffigurazione michelangiolesca del Giudizio Universale nella Cappella Sistina, ha invitato i suoi uditori e tutti noi ad alzare lo sguardo, ad osservare attentamente, a far parlare le immagini. Nei suoi dipinti Michelangelo – ha detto il Pontefice – voleva mostrare che “i nostri corpi nascondono un mistero” e che nel disegno di Dio non c’è assolutamente opposizione tra corpo e spirito. Infatti “i corpi di Adamo ed Eva appaiono, prima della Caduta, in perfetta armonia, come a significare “la bontà del corpo, la sua testimonianza di una origine buona”. Lungi dunque dall’opporsi allo spirito, il corpo è anzi il luogo dove lo spirito può abitare. Il Papa dunque ci ricorda che i nostri corpi non sono materia inerte, pesante, ma parlano, se sappiamo ascoltare, il linguaggio dell’amore vero.

La creazione “Il corpo – ha aggiunto il Papa – ci parla di un’origine che noi non abbiamo conferito a noi stessi. Possiamo affermare che il corpo, nel rivelarci l’Origine, porta in sé un significato filiale, perché ci ricorda la nostra generazione, che attinge, tramite i nostri genitori che ci hanno trasmesso la vita, a Dio Creatore. Solo quando riconosce l’amore originario che gli ha dato la vita, l’uomo può accettare se stesso, può riconciliarsi con la natura e con il mondo”. Nei corpi di Adamo ed Eva c’è “un linguaggio che non hanno creato, un eros radicato nella loro natura, che li invita a riceversi mutuamente dal Creatore per potersi così donare”. La sessualità Solo partendo da questo ampio sguardo nasce il vero fascino della sessualità. È ancora il Papa a parlare: “Il vero fascino della sessualità nasce dalla grandezza di questo orizzonte che schiude: la bellezza integrale, l’universo dell’altra persona e del noi che nasce nell’unione, la promessa di comunione che vi si na-

sconde, la fecondità nuova, il cammino che l’amore apre verso Dio, fonte dell’amore”. È così che “l’unione in una sola carne si fa unione di tutta la vita, finché uomo e donna diventano anche un solo spirito. Si apre un cammino in cui il corpo ci insegna il valore del tempo, della lenta maturazione nell’amore. In questa luce, la virtù della castità riceve nuovo senso. Non è un ‘no’ ai piaceri e alla gioia della vita, ma il grande ‘sì’ all’amore come comunicazione profonda tra le persone, che richiede il tempo e il rispetto, come cammino insieme verso la pienezza e come amore che diventa capace di generare vita e di accogliere generosamente la vita nuova che nasce”. Il linguaggio negativo “Il corpo – ha aggiunto ancora il Papa – contiene anche un linguaggio negativo: ci parla di oppressione dell’altro, del desiderio di sfruttare. Tuttavia, sappiamo che questo linguaggio non appartiene al disegno originario di Dio, ma è frutto del peccato.

Quando lo si stacca dal suo senso filiale, dalla sua connessione con il Creatore, il corpo si ribella contro l’uomo, perde la sua capacità di far trasparire la comunione e diventa terreno di appropriazione dell’altro. Non è forse questo il dramma della sessualità, che oggi rimane rinchiusa nel cerchio ristretto del proprio corpo e nell’emotività, ma che in realtà può compiersi solo nella chiamata a qualcosa di più grande?”. Il dramma – aggiungiamo noi – di un corpo sempre più ridotto a “questione commerciale”, sempre più esibito e considerato come “oggetto di culto”. Il dramma di molti uomini e donne del nostro tempo che dimenticano come il corpo ci riporta alla nostra vera origine e ci fa scoprire quello che siamo veramente. Il ruolo della famiglia Il peccato tuttavia non ha l’ultima parola. Dio offre all’uomo un cammino di redenzione del corpo. E la famiglia è il luogo d’elezione in cui questo linguaggio viene preservato. La famiglia, ecco il “luogo dove la teologia del corpo e la teologia dell’amore si intrecciano”. “Qui – ha detto Benedetto XVI – si impara la bontà del corpo, la sua testimonianza di un’origine buona, nell’esperienza di amore che riceviamo dai genitori. Qui si vive il dono di sé in una sola carne, nella carità coniugale che congiunge gli sposi. Qui si sperimenta la fecondità dell’amore, e la vita s’intreccia a quella di altre generazioni. È nella famiglia che l’uomo scopre la sua relazionalità, non come individuo autonomo che si autorealizza, ma come figlio, sposo, genitore, la cui identità si fonda nell’essere chiamato all’amore, a riceversi da altri e a donarsi ad altri”.


Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

VITA DELLA DIOCESI

Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 339/32.73.917

Giovani ed estate: NON SONO SOLI

Questo movimento coinvolge centinaia di migliaia di adulti e giovani adulti, proprio perché l’originalità delle proposte estive è proprio lo spessore educativo. Non si tratta di aiutare le famiglie a risolvere il problema del tempo lasciato libero dalla scuola creando parcheggi il meglio organizzati possibile. La scommessa che, anno per anno, si ripete è fare in modo che il tempo della vacanza, molto spesso della vacanza obbligata in città, diventi occasione per crescere, nel

divertimento, nell’attività fisica e sportiva, nell’amicizia e nello spirito. Gli oratori estivi, i campi, le mille e mille iniziative diventano così un po’ il paradigma di una società vivace, spesso molto più impegnata e attenta e capace di auto-organizzazione di quanto non la rappresentino le immagini più corrive. È un tessuto, fatto di rapporti consolidati di fiducia, di progetti, di gratuità, di volontariato, capace di percorrere e tenere vivo tutto il Paese. Ma questo tessuto va sostenuto. E non è tanto questio-

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CAPANNI PIEMONTE S.n.c. OROLOGI E AUTOMAZIONI Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 339/32.73.917

Oratori, campi e incontri vissuti con la comunità cristiana

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ne di risorse, che pure sono necessarie. È giusto che le amministrazioni pubbliche sostengano queste iniziative di così evidente respiro sociale, come si fa per tante proposte culturali estive. Ma probabilmente non è questo il punto-chiave. È necessario soprattutto prendere coscienza. Non è un fatto “naturale” questo grande investimento. È un riflesso “gratuito” che nasce da una storia. Ma la storia continua se ci sono energie, risorse, soprattutto etiche, spirituali e morali. Qui si misura il “capitale sociale” di un Paese.

Proprio in questi tempi di grande incertezza servono due impegni. Da una parte, bisogna essere consapevoli delle ricchezze di capitale sociale di cui disponiamo: non si può dare nulla per scontato, ma valutarlo per quel che merita e, dunque, fare di tutto per non consumare queste risorse, sovrapponendo alla vita vera delle persone e delle famiglie stili e linguaggi discorsivi e corrosivi propri di minoranze chiassose. Il “capitale sociale” infatti si può consumare, dilapidare. Non è un dato permanente. Ecco, allora, l’altro e conseguente impegno a continuare e, se possibile, sviluppare l’investimento. L’educazione risalta così come un asse essenziale, di cui dobbiamo avere sempre maggiore e migliore cura. Educare è necessario ma non si può educare se non ci si assume una responsabilità chiara e precisa, che è quella di chiamare le cose con il loro nome e prima di tutto il bene e il male. L’impegno è molto arduo, perché è controcorrente rispetto a indirizzi culturali effimeri e roboanti, ma lo reclamano i fatti, oltre che una tradizione che continua e risponde ai bisogni veri della gente. Francesco Bonini

NOTIZIE DIOCESANE Periodo Gennaio - Giugno 2011

Offerte per il Seminario (tutte le cifre sono espresse in Euro)

OFFERTE CRESIMATI Parrocchia di Fresonara Parrocchia di Silvano d’Orba Parrocchia di Sarissola Parrocchia di Savignone Parrocchia di Santa Giuletta Parrocchia di Redavalle Parrocchia di Bressana Bottarone Parrocchia di Godiasco Parrocchia di Alzano Scrivia Parrocchia di Salice Terme Parrocchia di Castelletto di Branduzzo Parrocchia di Zenevredo Parrocchia di Rovescala Parrocchia di Molino dei Torti Parrocchia di S. Nicolò in Novi Ligure Parrocchia di Vignole Parrocchia di S. Pietro in Casteggio Parrocchia di Cassano Spinola Parrocchie di Pontecurone Parrocchia di Casei Gerola Parrocchia di S. Martino in Pozzolo Formigaro Parrocchia di Torrazza Coste Parrocchia di Robecco Pavese Parrocchia di Castana Parrocchie di Sale Parrocchia di Borgoratto Mormorolo Parrocchia di Pietra de’ Giorgi Parrocchia di Broni Parrocchia di Bastida Pancarana Parrocchia di Varzi Parrocchia di Casatisma Parrocchia di Montebello della Battaglia Parrocchia di Verretto Parrocchia di Volpedo Parrocchia di Mornico Losana Parrocchia di Montacuto

120,00 160,00 290,00 150,00 265,00 80,00 150,00 100,00 150,00 200,00 70,00 210,00 570,00 100,00 207,00 100,00 200,00 275,00 160,00 145,00 200,00 210,00 150,00 375,00 250,00 225,00 220,00 400,00 250,00 135,00 350,00 255,00 150,00 100,00 100,00 230,00

OFFERTE PRO-SEMINARIO Casa di Accoglienza Tortona Dott. Soldini Mons. Piero Castioni Famiglia Bellingeri Tortona Manuela Giglio Nives Maracich Parrocchia di Passalacqua Oratorio S. Rocco Tortona Parrocchia di Torregarofoli Unitre Parrocchia di Castana Parrocchia di Arquata Scrivia

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GIORNATA SEMINARIO Parrocchia di Bressana Bottarone Parrocchia di S. Andrea in Collegiata in Novi Parrocchia di Staghilgione Parrocchia di Calvignano Comunità Schizzzola Parrocchia di Casa Percivalle Parrocchia di Serravalle Parrocchia di Arquata Parrocchia di Montebello della Battaglia Collegiata Novi Ligure Parrocchie di Torregarofoli - Legio Marie Passalacqua - S. Rocco

200,00 800,00 325,00 40,00 35,00 50,00 200,00 500,00 325,00 585,28 131,00

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza martedì 19 luglio, mercoledì 20, giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23 dalle 8,30 alle 12,30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it


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VITA DELLA CHIESA

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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

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Tv2000 L’ex direttore di “Avvenire” protagonista di un nuovo format

DINO BOFFO debutta in tv

“nel cuore dei giorni” ROMA - Un format innovativo dedicato all’approfondimento di ogni campo dell’attualità, con l’obiettivo di affrontare la sfida del digitale terrestre. È “Nel cuore dei giorni”, il maxi-contenitore che Tv 2000, l’emittente dei vescovi italiani, ha inaugurato l’11 luglio. “Abbiamo investito molto su questa iniziativa in termini di risorse umane e intellettuali”, ha dichiarato il direttore Dino Boffo, durante la conferenza stampa tenutasi il 7 luglio nei locali dell’emittente, a Roma. Tv aperta alla bellezza “Una tv come la nostra – ha proseguito – deve cercare di portare ai telespettatori il linguaggio della cultura, con un’ottica cristiana”. Per Boffo, Tv2000, attraverso il nuovo format, vuole essere la tv “dei cercatori di Dio, aperta alla trascendenza e alla bellezza”. In questo contesto vanno lette le dirette quotidiane della Messa e del Rosario da Lourdes e la scelta, all’interno del Tg, di dare spazio anche alle “buone notizie”, che, ha spiegato Stefano De Martis, direttore dell’informazione

dell’emittente, “non sono solo i fatti positivi che accadono nella società, ma anche i risvolti positivi che si possono trovare all’interno di tragedie più grandi”. Questo nuovo progetto dell’emittente, ha poi aggiunto Boffo, “trova i nostri editori, che sono discreti e che si affidano alla nostra professionalità, solidali e attenti”. Con i giornalisti di Tv2000, a sei dei quali è affidata la conduzione del format, lavora anche Boffo che cura personalmente la rubrica “Lettere al direttore”, classico della tradizione giornalistica italiana. Nella prima puntata il direttore ha risposto alla lettera angosciata di una madre rumena la cui giovane figlia è in attesa di un bambino. “Non si tratta solo di rispondere ad una lettera, magari dando un sostegno spirituale alla persona in difficoltà – ha spiegato Boffo – ma di andare incontro personalmente a chi scrive, nella consapevolezza che si tratta di persone e non parti di una massa. Perciò abbiamo voluto incontrare questa donna per capire meglio la sua situazione. Vogliamo coinvolgerci con la gente”.

Spazio focolare “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mt 26,41) Queste sono parole che Gesù, durante l’agonia nel Getsemani, ha rivolto a Pietro, Giacomo e Giovanni quando li ha visti sopraffatti dal sonno. Egli aveva preso con sé questi tre apostoli – gli stessi che erano stati testimoni della sua trasfigurazione sul monte Tabor – perché gli fossero vicini in questo momento così difficile e si preparassero con la preghiera assieme a Lui, giacché quanto stava per accadere sarebbe stato una prova terribile anche per loro. “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Queste parole - lette alla luce delle circostanze in cui

Un luogo di incontro Sui contenuti del format, Boffo ha spiegato che “temi di sicuro interesse saranno quelli legati alle carceri, alla scuola, al lavoro, alla vita della Chiesa” e, rimanendo alla stretta attualità, anche la manovra fiscale sulla quale ha auspicato “un ripensamento delle norme legate alle pensioni popolari, una riequilibratura. Il mio non vuole essere un appunto elettorale ma un appunto che guarda al problema in sé e a ciò che di umano si agita intorno ad esso. Oggi c’è una fetta del Paese che chiede alla politica maggiore attenzione. Non dico nulla di stravagante in quanto sono istanze presenti nelle prolusioni delle Assemblee dei vescovi e nel dna informativo dei media ecclesiali”. “Voglio – ha ribadito il direttore – che Tv2000 sia una televisione schierata sui problemi, coinvolta sulle questioni e che sia una casa ospitale per tutti. Nessuno deve sentirsi escluso perché di centrodestra o di centrosinistra. Mi pare un fatto inevitabile perché nella comunità cristiana si riconoscono tutti. I nostri media devono essere luoghi di

educazione e di confronto e non di scomunica reciproca. Ma senza nascondere lo spessore dei problemi che non vanno mistificati”. Un luogo emozionale Il format sarà suddiviso in sette parti, come i sette colori che saranno utilizzati in studio e abbraccerà la fascia oraria che va dalle 8 alle 21.15. Si parte con la rassegna stampa e si chiude con quella dei telegiornali. Gli stessi telespettatori potranno intervenire, facendo sentire la loro voce attraverso l’interattività. Anche per questo lo studio in cui si svolgeranno le trasmissioni, ideato dalla scenografa Francesca Montinaro, è stato pensato per essere un luogo emozionale. Ideatore del “nuovo flusso quotidiano” è Paolo Taggi, mentre la supervisione alla regia è stata affidata a Duccio Forzano, che ha già lavorato alle ultime edizioni del Festival di Sanremo e di “Che tempo che fa”. “Non porto rancore” Nel corso della conferenza stampa Boffo ha rievocato la vicenda che lo ha visto

Luglio a cura di Chiara Lubich

LE NOSTRE SEDI:

sempre pronti ad andare incontro alla volontà di Dio, saperne cogliere i segni nella vita di ogni giorno, soprattutto saper leggere le difficoltà e le sofferenze alla luce dell’amore di Dio. E la vigilanza è inseparabile dalla preghiera, perché la preghiera è indispensabile per vincere la prova. La fragilità connaturale all’uomo (“la debolezza della carne”) può essere superata mediante quella forza che viene dallo Spirito. Come vivere allora la Parola di vita di questo mese? Anche noi dobbiamo mettere in programma l’incontro con la prova: piccole, grandi prove che s’incontrano ogni giorno. Prove normali, prove classiche in cui chi è cristiano non può un giorno o l’altro non imbattersi. Ora, la prima condizione per superare la prova, ogni

elaborarlo e a farne un cespite di conoscenza del mondo e della vita della Chiesa”. Per Boffo, “l’impegno è quello di guardare avanti con speranza forte per un giornalismo attento e scrupoloso ai diritti degli umili e non solo dei potenti. Credo che la mia sia stata una lezione colta, interiorizzata e partecipata da tanti. Al termine di questa vicenda forse il giornalismo è più all’altezza del suo compito”. a cura di Daniele Rocchi e Federico Catani

Mons. Calcagno presidente dell’APSA

Parola di Vita

sono state pronunciate - prima ancora che una raccomandazione rivolta da Gesù ai discepoli, occorre vederle come un riflesso del suo stato d’animo, cioè del modo con cui Egli si prepara alla prova. Di fronte alla passione imminente, Egli prega, con tutte le forze del suo spirito, lotta contro la paura e l’orrore della morte, si getta nell’amore del Padre per essere fedele fino in fondo alla sua volontà ed aiuta i suoi apostoli a fare altrettanto. Gesù qui ci appare come il modello per chi deve affrontare la prova e, nello stesso tempo, il fratello che si mette al nostro fianco in quel difficile momento. L’esortazione alla vigilanza ricorre spesso sulle labbra di Gesù. Vigilare per Lui vuol dire non lasciarsi mai vincere dal sonno spirituale, tenersi

oggetto di una campagna diffamatoria da parte del quotidiano “Il Giornale” che lo portò poi alle dimissioni. “Mi sento pacificato, non porto rancore, e sono felice di tornare a fare il mio mestiere, felicemente ricco anche di questa esperienza”, ha detto Boffo, il quale, con la rubrica “Lettere al direttore”, torna “a fare il giornalista anche se non ho mai smesso nemmeno, quando ero ritirato in casa mia. Quello che mi è capitato, me lo porto dentro e credo di essere riuscito ad

prova – ci avverte Gesù – è la vigilanza. Si tratta di saper discernere, di rendersi conto che sono prove permesse da Dio non già perché ci scoraggiamo, ma perché, superandole, maturiamo spiritualmente. E contemporaneamente dobbiamo pregare. È necessaria la preghiera perché due sono le tentazioni a cui siamo maggiormente esposti in questi momenti: da un lato la presunzione di cavarcela da soli; dall’altro il sentimento opposto, cioè il timore di non farcela, quasi che la prova sia superiore alle nostre forze. Gesù, invece, ci assicura che il Padre celeste non ci lascerà mancare la forza dello Spirito Santo, se vigiliamo e glielo chiediamo con fede. Parola di vita, aprile 1990, pubblicata in Città Nuova, 1990/6, p. 9

Servizi CISL

CITTA’ DEL VATICANO - Monsignor Domenico Calcagno è il nuovo Presidente dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. L’ha nominato nei giorni scorsi il Papa Benedetto XVI. Succede al Cardinale Attilio Nicora, il quale ha chiesto di dedicarsi esclusivamente all’Aif, l’Autorità di vigilanza finanziaria vaticana istituita nel dicembre del 2010 per applicare le norme internazionali antiriciclaggio, per evitare la conflittualità tra le due cariche. L’Arcivescovo Calcagno ricopriva l’incarico di Segretario dell’Apsa. Come nuovo segretario, il Papa ha nominato monsignor Luigi Mistò, fino a questo momento direttore dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi della Fondazione Ambrosiana Paolo VI e responsabile del servizio dell’Arcidiocesi di Milano per la Promozione del Sostegno economico alla Chiesa. Mons. Calcagno è originario di Tramontana di Parodi

Ligure, in provincia di Alessandria e Arcidiocesi di Genova. Ordinato sacerdote il 29 giugno del 1967, è stato docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. A livello nazionale ha ricoperto vari incarichi: segretario della Commissione presbiterale italiana, ispettore della Cei per gli istituti di scienze religiose, direttore dell’ufficio nazionale cooperazione missionaria delle Chiese ed Economo della Cei. Dal 25 gennaio 2002 è Vescovo di Savona-Noli. Nel 2007 viene nominato segretario dell’Apsa e Arcivescovo.

AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI


Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

17 Luglio - XVI Domenica del Tempo Ordinario

“Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato”

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La predicazione sul regno dei cieli è centrale nelle parole di Gesù. Il Vangelo ci presenta tre parabole nelle quali Gesù paragona il regno agli steli del grano costretti a convivere con la zizzania, ad un piccolo seme di senape, e al lievito che fermenta una massa di farina. La zizzania è un’erba infestante e velenosa. All’inizio si confonde con la piantina di frumento.

Mt 13,24-43 In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”». Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro

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un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

La Parola, seminata nel cuore dell’uomo - il vero e unico campo - ha sempre a che fare con un parassita tenacissimo: il male. E il male non è mai “fuori”, da solo: attecchisce nei cuori e nelle comunità. Il campo è il mondo, la comunità umana, ma anche le comunità cristiane che ne fanno parte. Anche tra i cristiani vi è grano e zizzania, vi sono i buoni e i tiepidi, i peccatori e gli indifferenti. Anzi, a volte le piante mutano: la zizzania diventa grano e il grano degrada a zizzania. Le parabole di questo Vangelo spingono a pensare grandi cose di Dio! È un vero Signore che dona all’uomo la libertà e gliela lascia. Lascia crescere il bene con il male. Quando i servitori desiderano intervenire, il Signore lo impedisce perché il processo non è ancora compiuto. I pensieri e i tempi di Dio sono diversi dai nostri. C’è di più: non identifichiamo noi stessi sempre con il grano mentre gli altri sono sempre la zizzania? Eppure Dio ci accetta non perché siamo buoni, ma perché lui è buono. Se Dio lascia crescere anche le zizzanie, è perché, nel ricevere misericordia e perdono, possiamo conoscere Lui come grazia di salvezza. Sembra strano, ma questa volta il significato che dà Gesù della parabola si comprende meglio a partire dalla parabola stessa. Solo Dio è capace di “tirar fuori cose nascoste fin dalla fondazione del mondo” da ciò che è sotto gli occhi di tutti: il campo, il grano, il seme così piccolo, il lievito.

Il Santo della settimana a cura di Daniela Catalano

SAN SIMONE DA LIPNICA La Chiesa il 18 luglio fa memoria di san Simone, frate trattare difficili francescano nato a Lipnica Murowana, in Polonia, tra il questioni di fede. 1435 e il 1440. Per questa sua deI suoi genitori gli diedero un’educazione ispirata ai valori dizione alla predidella fede cristiana e gli assicurarono un’adeguata forma- cazione evangelizione culturale. Simone fin da piccolo dimostrò una natu- ca le fonti antiche rale predisposizione alla preghiera e un grande amore per gli conferirono il la Madonna. titolo di “predicaNel 1454, terminata la scuola parrocchiale, si iscrisse al- tor ferventissil’accademia di Jagellonica a Cracovia. Durante quegli anni mus”. Desideroso di rendere omaggio a San Bernardino da predicava in città San Giovanni da Capestrano che con la Siena, ispiratore della sua predicazione, il 17 maggio santità della sua vita e il fervore delle sue prediche, attirò 1472, con alcuni confratelli polacchi, giunse a L’Aquila alla vocazione francescana una folta schiera di giovani. per partecipare alla solenne traslazione del corpo del santo L’8 settembre 1453 il santo italianel nuovo tempio eretto in suo onore. no aveva fondato, proprio a CraFu ancora in Italia nel 1478 in occacovia, il primo convento delsione di un capitolo generale che si SACERDOTE POLACCO l’Osservanza, intitolato a S. Bertenne a Pavia. Nel 1478 fu nominato nardino da Siena da poco canodefinitore dell’Ordine a Cracovia. Si DELL’ORDINE DEI FRATI nizzato. Per tale motivo i Frati recò poi in pellegrinaggio a Roma e MINORI FRANCESCANI Minori di quel convento furono in Terra Santa. detti dal popolo “Bernardini”. Fece ritorno a Cracovia nel 1482, PREDICÒ CON FERVORE Nell’anno 1457, anche il giovane proprio quando in città scoppiò la peSimone, affascinato dall’ideale ste che continuò fino al 6 gennaio LA PAROLA DI DIO francescano, chiese di essere ac1483. I Francescani del convento di colto, con altri dieci suoi colleghi San Bernardino, si prodigarono instudenti, nel convento di Stradom. stancabilmente nella cura degli amSu consiglio di San Giovanni, Simone terminò prima gli malati e Simone, ritenne quello un “tempo propizio” per studi e, nel 1457, conseguì il baccellierato. Entrò, quindi, esercitare la carità e per portare a compimento l’offerta nel convento di San Bernardino dove, compiuti il novizia- della propria vita. Ovunque passò confortando, recando to e gli studi teologici, nel 1465 fu ordinato sacerdote. soccorso, amministrando i sacramenti e annunciando la Esercitò il sacerdozio dapprima nel convento di Cracovia; Parola di Dio ai moribondi. Presto fu contagiato e sopportò nel 1467, divenne predicatore nel convento di Stradom e con straordinaria pazienza le sofferenze della malattia. acquistò fama di insigne oratore, spiegando con acume i Sul letto di morte chiese di essere sepolto sotto l’ingresso punti più difficili e controversi della Sacra Scrittura. della chiesa, in modo tale da essere calpestato da tutti i viNel 1463 occupò l'ufficio di predicatore nella cattedrale di sitatori. Morì a Cracovia il 18 luglio 1482. Wawel, primo del suo ordine ad occupare un ruolo che era Il 24 febbraio 1685 Simone da Lipnica fu dichiarato beato. in mano ai domenicani. Divenne famoso per le sue omelie, Il 19 dicembre 2005 il pontefice Benedetto XVI ha decrein particolar modo per la chiarezza nell’interpretazione tato il riconoscimento ufficiale dell’esercizio in grado eroidelle Sacre Scritture, a tal punto che parecchie conversioni co delle virtù cristiane da parte del beato e ha canonizzato furono ritenute frutto della sua grande semplicità anche nel Simone da Lipnica il 3 giugno 2007.

Il piccolissimo granello di senape è il germe del Regno, ma è anche simbolo di Gesù, preso e gettato sotto terra, il più piccolo dei semi che germinerà nel grande albero della croce con i suoi infiniti frutti di salvezza. È lui il pugno di lievito, nascosto e impastato nella carne del mondo per farne tutto un pane vivo. Le parabole sono suggestive perché possono contenere e suggerire spiegazioni diverse. Tutte possibili e tutte valide, a condizione di conservarne la chiave di lettura Cristologica, direbbero i teologi: fra tutti i “segni” del Regno di Dio, primo fra tutti resta l’umanità crocifissa e risorta del Figlio dell’uomo. Cantava Agostino, il vescovo di Ippona: “È scesa quaggiù la vita nostra, la vera vita; si è caricata della nostra morte per ucciderla con la sovrabbondanza della sua vita”. Il Vangelo di questa domenica è tutto uno straordinario passaggio: all’inimicizia di chi ha seminato la zizzania si sostituisce un atteggiamento di paziente convivenza, quindi la serena certezza che il piccolo seme sarà la pianta più grande e quindi la più adatta a dare un vero riparo a tutti i popoli simboleggiati dagli uccelli del cielo e, infine, la fermentazione di tutta la storia attraverso quel pugno di lievito nascosto nella farina e capace di far fermentare tutta la massa. Sarebbe sbagliato concludere da tutto questo che il male e il mistero del male non vengono giudicati. Il giudizio divino si compie reagendo al male con il bene della Croce del Signore e col suo sacrificio d’amore. È l’Amore che distrugge il Peccato e salva il peccatore.

le letture della domenica Prima Lettura Sp 12,13.16-19 Salmo Responsoriale Sal 85 Seconda Lettura Rm 8,26-27


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ATTUALITA’

Roberto Cota scrive al nostro giornale e spiega quanto è stato realizzato

Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

A cura della Fondazione Benedetto XVI

Il presidente della Regione Piemonte Tre teologi ricevono il Premio Ratzinger fa il bilancio di un anno di lavoro Egregio direttore, vorrei approfittare dello spazio concessomi per fare alcune riflessioni dopo un anno (per la verità un anno e due mesi) dall’inizio del mio mandato come Presidente della Regione. In questo periodo sono stato oggetto di molti attacchi. Possiamo dire che dall’inizio alcuni non hanno mai accettato il risultato elettorale, tanto che ancora oggi c’è chi spera di usare le carte bollate per sovvertire il voto dei piemontesi. In un secondo momento è iniziata la strumentalizzazione sistematica di tutto quanto fatto dalla mia Giunta, con una campagna di falsità lanciate soprattutto sulla sanità. La gente, però, ha noia di chi si scambia accuse, dunque vorrei pormi su un piano diverso e parlare con i fatti. Vorrei che la gente confrontasse quello che abbiamo promesso in campagna elettorale con le cose che abbiamo fatto in questo periodo di mandato. Si scoprirà così che le cose più importanti che avevamo promesso, le abbiamo realizzate o sono in fase di realizzazione. Avevamo detto che occorreva affrontare il problema dell’occupazione: abbiamo varato il Piano Lavoro, il Piano Competitività e il Piano Giovani. Più di 800 milioni di euro spalmati negli anni per chi assume a tempo indeterminato. Inoltre, per primi abbiamo introdotto misure fiscali importanti per chi assume nuovi lavoratori: in Piemonte puoi avere un risparmio fino a 979 euro annui

per ogni nuova assunzione, una bella sommetta. Avevamo detto che avremmo affrontato il problema dei treni regionali, perché da anni non venivano fatti investimenti ed era scaduto il contratto di servizio con Trenitalia: abbiamo fatto un nuovo contratto ed impegnato a Trenitalia 280 milioni di euro per investimenti per nuovi treni e per la risistemazione di quelli in servizio. In più abbiamo ottenuto un aumento dei posti disponibili, nuove tratte e più corse per i collegamenti ad alta percorrenza. Nessuno ha la bacchetta magica, ma gli effetti di questo accordo si dovranno vedere, perché gli impegni dovranno essere mantenuti, ed oggi abbiamo lo strumento per controllare. Abbiamo detto che avremmo realizzato la Tav: dopo anni di parole è partito il cantiere. E non a caso, perché la Regione ha fatto stanziare i fondi per il tunnel geognostico della Maddalena. Inoltre è stata ap-

provata la legge regionale sulle Grandi Opere, che garantisce una ricaduta positiva sui territori in termini economici e occupazionali. Avevamo detto che avremmo approvato la legge sul Piano Casa, ed è stata approvata. Abbiamo assunto con i fondi regionali oltre 400 insegnanti e così garantito l’apertura delle scuole nei Comuni di montagna e nelle realtà disagiate. Se il Piemonte è risultata la prima regione nella graduatoria della qualità dell’istruzione, c’è un motivo. La Regione ha inoltre istituito un contributo di 150 euro per le gite scolastiche. Dal primo gennaio del 2011 per le bambine e i bambini nati da genitori iscritti al servizio sanitario regionale è stato introdotto un bonus bebè di 250 euro. Nell’ultima riunione della Giunta abbiamo poi approvato la delibera che toglie il “bollino blu” a cominciare dalle auto più recenti: si tratta di un inutile balzello ed adempimento burocrati-

co, che mette in difficoltà i piemontesi che già devono sottoporre la propria autovettura ai controlli previsti dalla revisione. Avevamo detto che si sarebbero realizzate la Città della Salute a Torino e Novara: abbiamo compiuto le scelte strategiche per l’avvio dei progetti e provveduto all’acquisizione dei terreni. Resta da affrontare il tema sanità: lo lascio per ultimo, non perché sia meno importante, ma perché è l’arma che usano di più per attaccarci. Abbiamo ereditato una situazione fuori controllo dal punto di vista della spesa: ci siamo rimboccati le maniche, facendo un piano di rientro; mentre per quanto riguarda il futuro abbiamo messo in campo una riforma che prevede la messa in rete degli ospedali. Si tratta di quello che avevamo promesso in campagna elettorale. Una riorganizzazione della sanità è del resto indispensabile per eliminare duplicazioni, sprechi e costruire un sistema moderno. Alcune Regioni come la Toscana, la Liguria, la Puglia hanno deciso di chiudere i piccoli ospedali. Noi vogliamo far funzionare le strutture sul territorio con un sistema integrato. Chi si lamenta, il più delle volte, non sa esattamente i termini della questione. Dato che le riforme non sono né di destra, né di sinistra, né di centro, una riforma come questa dovrebbe essere supportata da tutti. Grazie per l’attenzione Roberto Cota Presidente della Regione Piemonte

Molte le novità sul web e maggiore attenzione al territorio

Il nuovo sito della Fondazione CRAlessandria ALESSANDRIA - La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha presentato la nuova versione del sito internet su www.fondazionecralessandria.it. “Non si tratta soltanto - sottolinea il Presidente, Pier Angelo Taverna - di una rielaborazione grafica dei contenuti del sito precedente, ma della messa in pratica di una rinnovata filosofia di comunicazione. Comunicare, infatti, significa per noi trasmettere l’immagine della Fondazione non solo come soggetto erogatore, ma soprattutto come attore dello sviluppo territoriale della provincia, in grado di mettere a disposizione di tutti competenze e reti di dialogo e di confronto. Questa attenzione al territorio, che è ormai da anni il leit motiv della nostra azione istituzionale, si esprime anche visivamente nel nuovo sito attraverso

l’uso di grandi immagini del paesaggio provinciale, con il richiamo alla pianura, alle colline del Monferrato e allo skyline delle Alpi sullo sfondo”. Tra le novità presenti in questa nuova versione è da segnalare in particolare l’area della biblioteca on line. Si tratta di una innovazione di rilievo e di grande portata culturale in quanto offre la possibilità di un accesso im-

mediato e integrale ai contenuti di tutti i libri strenna pubblicati dalla CRAlessandria e dalla Fondazione nell’arco di oltre un quarantennio di attività editoriale. In parallelo, viene resa disponibile per la prima volta la galleria multimediale, un apposito settore che si propone di offrire un archivio di immagini, video e altri eventuali supporti per contribuire

alla trasparenza dell’azione informativa e di comunicazione dell’Ente. L’attenzione alla trasparenza si esprime inoltre attraverso materiali riuniti sostanzialmente in altri due settori del sito. Da un lato, i bilanci di missione che si possono consultare in versione digitale per le edizioni dal 2001 al 2009, alla sezione Bilanci, dall’altro, la possibilità di consultare i comunicati-stampa, raccolti in un apposito e ricchissimo archivio che consente di ricostruire in modo dettagliato l’attività della Fondazione. E’ stato fortemente rinnovato il settore contributi che evidenzia il nuovo modulo on line per presentare domanda di contributo. Il restyling del sito è stato progettato dallo studio Nuvole e realizzato dalla società Italcom. Le immagini del Monferrato sono di Renato Luparia.

ROMA - Il card. Camillo Ruini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione vaticana “Joseph Ratzinger - Benedetto XVI”, ha presieduto la cerimonia di premiazione dei tre teologi che hanno ricevuto il “Premio Ratzinger”, direttamente dalle mani del Santo Padre, il 30 giugno scorso nella Sala Clemen-tina. Il “Premio Ratzinger”, ha affermato il Cardinale Camillo Ruini, è “un contributo alla promozione della coscienza e allo studio della teologia in un tempo nel quale”, come il Papa ha più volte sottolineato, “la priorità che sta al di sopra di tutte le altre è rendere Dio presente in questo mondo e aprire agli uomini l’accesso a Dio”. Il Premio è stato istituito dalla “Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI”. Benedetto XVI ha voluto esprimere gratitudine per il riconoscimento che la Fondazione che porta il suo nome dà “all’opera condotta nell’arco di un’intera vita da due grandi teologi, e ad un teologo della generazione più giovane” come “un segno di incoraggiamento”. I tre in teologi vincitori del “Premio Ratzinger”, dei quali il card. Ruini ha tracciato un profilo, sono Manlio Simonetti, professore emerito dell’Università “La Sapienza” di Roma, padre Olegario Gonzalez de Cardedal, ordinario di teologia dogmatica nell’Università Pontificia di Salamanca e padre Maximilian Heim, abate del Monastero di HeiligenKreuz (Austria). “Cooperatori della verità”, che concepiscono fede e ragione “non come contrapposte”. È il compito che i tre teologi si sono assunti, a fianco del Papa, tramite le parole di padre Maximilian Heim - il più giovane dei teologi premiati - che ha ringraziato il Papa per il riconoscimento ricevuto anche a nome dei suoi colleghi. “Una specificità della fede cristiana è il suo elemento intellettual - ha esordito l’abate, ricordando che “l’esigenza di verità della fede

non si lascia confinare nell’ambito soggettivo”. Secondo il teologo, papa Benedetto XVI è “un maestro che forma i propri allievi: qualcuno che, con occhio vigile e profonda intuizione, è attento al nostro tempo e partecipa ai suoi travagli”. Benedetto XVI nel suo intervento si è chiesto cosa è la teologia, se la scienza della fede è davvero possibile e se la scienza non è forse il contrario di fede. Tali questioni “con il moderno concetto di scienza sono diventate ancora più impellenti, a prima vista addirittura senza soluzione”. “Si comprende così - ha osservato - perché, nell’età moderna, la teologia in vasti ambiti si sia ritirata primariamente nel campo della storia, al fine di dimostrare qui la sua seria scientificità”, o come “si è poi concentrati sulla prassi, per mostrare come la teologia, in collegamento con la psicologia e la sociologia, sia una scienza utile che dona indicazioni concrete per la vita”. Per S. Agostino come per S. Bonaventura, “un maestro umano è capace di indirizzare lo sguardo dell’allievo, ma il vero insegnamento proviene dalla Verità stessa”. Per assolvere a questo compito, “la responsabilità dell’insegnante sta nel fatto che egli stesso deve essere uno che ama la verità e cerca di approfondirla e, in secondo luogo, desidera essere formato dalla verità stessa”, in quanto “consapevole di essere lui stesso uno che riceve dalla verità”. Secondo san Bonaventura, il teologo “ha il compito, meraviglioso ma di alta responsabilità, di mettere a disposizione della Parola di Dio la propria forza espressiva, cioè di impegnarsi per la chiarezza e la bellezza”. A questo proposito, padre Heim ha definito il Papa “un modello esemplare”, perché riesce “a legare sempre, in modo nuovo, la chiarezza della lingua alla bellezza dell’espressione, regalando così al lettore e all’ascoltatore della parola, la gioia di Dio e della Chiesa”.

Il Papa consegna il premio a padre Olegario Gonzalez


Giovedì 14 luglio 2011

O

IL POPOLO dell’

Concessionaria

VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-21 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10-11,30-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Ma-donna di Fatima ) 11-18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,30-11,15-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-1030 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); M e d a s s i n o (tel. 640395): ore 8-11-18 (sabato 17,30); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,309,30-11,30-18 (sabato 18); O r i o l o (tel. 379578): ore 11;

Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campofer-ro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 14 al 20 luglio 2011 Giovedì 14: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Venerdì 15: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Sabato 16: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) D o m e n i c a 1 7 : Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Lunedì 18: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Martedì 19: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063)

I tre consiglieri Pesato, Ciocca e Villani chiedono interventi programmati

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 20: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Edicole aperte domenica 17 luglio 2011 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 17 luglio 2011 (Turno G): AGIP, via Carlo Emanuele III 5.

Sarà realizzata la pavimentazione

Una mozione presentata in regione per l’Oltrepò Nuovo look per la piazza

Vittorio Pesato

Angelo Ciocca

Giuseppe Villani

SANTA MARIA DELL A V E R S A - Prosegue l’impegno dei consiglieri regionali pavesi per gli eventi calamitosi che hanno colpito l’Oltrepò Pavese all’inizio di giugno. Dopo il tempestivo coinvolgimento degli assessori regionali al Territorio, all’Agricoltura e alla Protezione Civile, arrivati a Santa Maria della Versa in seguito alla sensibilizzazione di Angelo Ciocca, Giuseppe Villani e Vittorio Pesato, incontro che ha permesso la sollecitazione per reperire fondi per gestire l’emergenza, una mozione,

promossa dagli stessi consiglieri Villani, Ciocca e Pesato, approvata in consiglio regionale all’unanimità, punta a tenere alta l’attenzione sul problema dell’Oltrepò. I tre consiglieri pavesi inaugurano una nuova stagione politica, in cui emerge l’unione nell’interesse del territorio. Considerazione emersa anche in consiglio regionale da parte degli assessori a cui è stata presentata la mozione. L’impegno profuso in stretta unione d’intenti e in sinergia diventa indispensabile per programmare gli interventi

infrastrutturali necessari a prevenire i danni al territorio oltrepadano. L’azione ha tutta l’aria di essere l’inizio di un nuovo modo di agire. Non più interventi ad personam, ma lavoro programmato in base alle esigenze e alle priorità territoriali. Questa presa di posizione da parte dei tre consiglieri regionali dimostra, che al di là del colore politico di appartenenza, si può tutti insieme lavorare per risolvere i veri problemi di un territorio. Problemi che, in questo caso, sono gravi.

Ricordiamo che nella giornata del 5 giugno un violento nubifragio attraverso grandine, pioggia, vento ed esondazioni di torrenti ha messo in ginocchio una buona parte dell’Oltrepò vitivinicolo orientale. Una vera e propria apocalisse che aveva spazzato via tetti, scoperchiato capannoni, allagato cantine, distrutto, in alcuni casi, il 100% dei vigneti e aveva provocato una vittima. Montecalvo Versiggia, il comune più colpito da questo disastro, mentre tenta di risollevarsi, attende il riconoscimento della calamità naturale. Non solo Montecalvo Versiggia ma molti altri comuni sono stati colpiti dal violento nubifragio. Ora i residenti della Valle Versa, da anni costretti a convivere con i danni provocati dal maltempo, chiedono ad alta voce una serie di interventi programmati e mirati a risolvere una volta per tutte il pericolo di disastri ambientali. Sono pressoché inutili gli interventi sporadici fatti fino a qualche tempo fa a macchia di leopardo.

Partiranno i lavori della caserma dei vigili del fuoco VARZI - Sono stati consegnati i lavori di realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco volontari di Varzi. I lavori sono stati affidati alla ditta Farina di Cura Carpignano vincitrice della gara d’appalto bandita dal Provveditorato alle Opere

Pubbliche di Lombardia e Liguria con sede a Milano. L’importo dell’opera è di 349 mila euro. La consegna dei lavori alla ditta è stata fatta il 28 giugno mentre il termine dell’intervento è previsto entro 200 giorni. All’interno della struttura collocata

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nell’area artigianale di Varzi troverà posto un presidio del servizio di Protezione Civile. La Caserma dei Vigili del Fuoco Volontari era stata voluta dall’amministrazione Querciolli che aveva acquisito l’area da un privato. La presenza di questa nuo-

va struttura garantirà una maggiore sicurezza per una Valle Staffora che spesso è soggetta a incendi boschivi e frane. Quella di Varzi sarà la settima caserma di volontari in provincia di Pavia dopo quelle di Robbio, Mortara, Garlasco, Casorate, Broni e Mede.

Arriva la 5^ edizione del premio Carmirelli VARZI - Il prossimo 24 luglio, nella Pieve dei Cappuccini a Varzi, si svolgerà la quinta edizione del “Premio Pina Carmirelli”. Il premio è intitolato alla varzese Pina Carmirelli, violinista nota ed ammirata dai cultori della musica del mondo intero che ha portato il nome di Varzi oltre confine. Il premio nasce per iniziativa di alcuni privati, il comune di Varzi ed alcune associazioni (quali Artemusica, Varzi Viva e Artes Alessandria ), con l’obiettivo di valorizzare la figura della

celebre artista. Varzi si pregia di aver dato i natali alla celebre violinista il 23 gennaio 1914. Il Premio Pina Carmirelli viene assegnato alla migliore diplomata dell’anno accademico 2010-2011, su indicazione del Direttore, fra i diplomati di triennio, biennio e vecchio ordinamento del Corso di Violino presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Da quest’anno il Premio è inserito ufficialmente ed a pieno titolo tra i “Concorsi e Premi” del Conservatorio medesimo.

GODIASCO - Grazie al contributo regionale ottenuto nel 2010, l’amministrazione Corbi ha realizzato due importanti opere pubbliche, la riqualificazione di Viale delle Terme a Salice Terme, lavori già ultimati, e la riqualificazione dell’intera Piazza della Fiera a Godiasco, lavori non ancora conclusi perché sono sopraggiunte alcune problematiche legate alla pavimentazione prevista nell’area pedonale della piazza. “La ditta che si è aggiudicata l’appalto - dichiara l’assessore Severino Giacobone - è la stimata impresa Vernetti di Zavattarello che, nonostante il sostanzioso ribasso d’asta, ha realizzato tutte le opere di propria competenza a regola d’arte. Il problema è sopraggiunto quando l’amministrazione comunale, sempre vigile all’avanzamento dei lavori, ha notato una difformità tra le caratteristiche dichiarate dal-

le ditte fornitrici dei materiali, necessari per realizzare il conglomerato, e quelle effettivamente rilevate. La ditta Baumat, fornitrice del materiale necessario per realizzare la pavimentazione, per preservare la propria immagine, d’importanza nazionale, non ha esitato ha dare la propria disponibilità nell’accollarsi totalmente le spese per il rifacimento dell’intera pavimentazione senza alcun onere a carico del Comune. La pavimentazione già realizzata verrà totalmente rimossa per lasciare il posto ad una nuova pavimentazione costituita parte in granito fiammato bocciardato e parte in basalto. La riqualificazione della Piazza prevede, inoltre, la posa di nuovi arredi urbani, la realizzazione di una nuova illuminazione e l’asfaltatura della parte di piazza destinata a parcheggio. Un’opera che abbellirà l’ingresso del paese”.

Ecco il mercatino agricolo VALVERDE - Il 16 luglio presso la piazza di Valverde inizieranno gli appuntamenti del “C’è Terra e Terra, piccolo mercato di prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato dell’altra collina”. L’intento dell’associazione Chicercacrea, in collaborazione con il comune di Valverde, consiste nel fare del mercato una possibilità per i piccoli agricoltori d’alta collina di presentare i propri

prodotti. Non solo mercato, ma l’opportunità di conoscere un pò di più la terra, le forme di agricoltura rurale che hanno preso “dimora” nel paesaggio dell’alto Oltrepò. E’ così che si è deciso di “fare piazza” intorno ai banchi degli agricoltori con musica popolare della Contrada Bocache. I bambini potranno divertirsi con i giochi al labirinto di salici nel parco sopra la piazza.


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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

Intervista al sindaco di Montecalvo Versiggia Roberto Delmonte

Era parroco in Valle Ardivestra

“Il nubifragio non ci ha fermati, anzi” La morte di don Giovanni Curone MONTECALVO V E RS I G G I A - Il comune di Montecalvo Versiggia, nonostante il disastro provocato dal violento nubifragio del 5 giugno, nonostante i continui tagli da parte degli enti superiori, continua con sacrificio e tanta forza di volontà ad operare per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Il sindaco Roberto Delmonte si sta impegnando, insieme alla sua squadra di governo, nel tentativo di risollevare una situazione non di certo rosea. Prima di tutto l’amministrazione comunale ha approvato il Piano di Governo del Territorio. Il Pgt stilato dall’ingegnere Fabrizio Sisti di Stradella contiene delle indicazioni che vanno ad indentificare alcune zone franose allargate. “Il nostro è un territorio suddiviso in una settantina di frazioni e caratterizzato da un forte rischio idrogeologico. - spiega Delmonte - Proprio in prossimità delle frazioni abbiamo inserito alcuni vincoli nelle cosiddette zone rosse. Sempre all’interno

del Pgt è stata inserita una zona artigianale in una piccola area confinante con il comune di Santa Maria della Versa”. “Per quanto riguarda gli interventi - continua il sindaco - stiamo risanando una frana sul versante di Crocetta e stiamo realizzando alcune opere di canalizzazione e drenaggi delle acque dalla frazione Lenzone fino a Crocetta. La situazione di questo versante era diventata preccupante soprattutto dopo le ultime piogge. Stiamo poi intervendo sul Palazzo Municipale con al-

cune palificazioni. I lavori sono stati resi possibili grazie ad un finanziamento giunto dalla Regione Lombardia. Il costo totale delle opere di risanamento si aggira intorno ai 500 mila euro”. Inoltre, il comune ha raccolto e trasmesso alla Provincia tutte le schede riepilogative dei danni alle infrastrutture causati dal nubifragio del primo giugno. L’amministrazione ora è in attesa del riconoscimento di calamità naturale. Non solo opere pubbliche a Montecalvo Versiggia. In-

fatti, in occasione della stagione estiva, il territorio offre alcuni eventi. “Il nostro centro sportivo di Crocetta - afferma il sindaco - che comprende due campi da pallavolo, uno da calcetto, uno da pallacanestro e due campi da bocce regolamentari, è diventato un importante luogo di aggregazione. In questo contesto prenderà il via il torneo di bocce Primo Memorial Giuliano Terzoni. Alla fine di agosto invece sarà organizzato il concerto di Ultrapadum che si terrà sul sagrato della chiesa. Si tratta di un appuntamento ormai consueto che ogni anno riscuote un grande successo. Uno dei nostri obiettivi è quello di incrementare la presenza turistica sul nostro territorio. Per raggiungere questo traguardo, occorre fare sistema con gli altri comuni e soprattutto occorre un aiuto da parte della Provincia. Bisognerebbe creare dei percorsi turistici legati all’enogastronomia”. u.c.

I carabinieri in congedo di Broni al raduno nazionale B R O N I - Domenica 26 giugno Torino ha ospitato il raduno nazionale dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo. Tra i circa centomila uomini dell’Arma che hanno sfilato per le vie del capoluogo piemontese, c’erano i rappresentanti della sezione di Broni: ventidue tra effettivi, simpatizzanti e benemerite. Tantissima gente si è assiepata lungo i tre chilometri del percorso per rendere omaggio a questi uomini, che, pur in congedo, svolgono ancora compiti di protezione civile e controllo del territorio. Non a caso è

stata scelta Torino, che è stata la prima capitale del neonato Regno d’Italia, nato 150 anni fa, ma è anche la patria dell’Arma. “È stata una bellissima giornata di festa - dice Luigi Passera, segretario della sezione bronese, presente all’evento con il vice presidente ed i consiglieri - l’associazione di Broni ha avuto il sostegno dell’amministrazione comunale, che ha messo a disposizione il gonfalone cittadino, portato dall’addetto”. “Lo speaker dell’evento continua Passera - è stato colpito dalla scritta Obbedienza alle leggi, che cam-

peggia sotto il simbolo del nostro comune, esclamando che è proprio il motto dell’Arma. Insomma abbiamo

fatto un figurone e per questo dobbiamo ringraziare il sindaco per la sua vicinanf.s. za”.

A Stradella si è tenuto l’incontro delle “Città del Vino” STRADELLA - Tradizione e innovazione, per la tutela della territorialità e lo sviluppo delle città legate a produzioni vitivinicole di qualità, sono le linee programmatiche dell’Associazione Nazionale “Città del Vino”, che ha indetto in questi giorni un incontro di studio a Stradella, nel Palazzo della Biblioteca Comunale. L’iniziativa è stata presa dal prof. Alberto Vercesi, Coordinatore delle Città del Vino per la Lombardia, che rifacendosi al rapporto 2011 dell’Osservatorio sul Turismo enogastro-

nomico / Città del Vino / Censis, ha notato anzitutto come 1’enoturismo sia in crescita, sviluppi grandi numeri, giacché esso è articolato nelle motivazioni, nei bisogni, nei modi di selezionare mete e consumi. Uno studio territoriale può dare spunti per un pensiero strategico dell’area, accrescendo la capacità attrattiva extraregionale, ha aggiunto Vercesi, e la Strada del Vino in Oltrepò deve essere il sistema che mette in contatto operativo le diverse realtà presenti sul territorio. Davvero significativa al ri-

guardo è l’Enoteca in allestimento nel Comune di Broni, che si colloca nel contesto già operante dei Musei (da quelli a Stradella dell’ambiente e della fisarmonica, a quelli culturali di Casteggio e di altre località). Essenziale è il collegamento con le esperienze associative esistenti, a cominciare dalle Confraternite, e il coinvolgimento delle strutture (dal Parco del Ticino al Giardino Alpino di Pietra Corva). Le Città del Vino in Lombardia, negli ultimi tempi hanno realizzato manifestazioni a

Grumello del Monte, Rovescala, Volta Mantovana, Canneto Pavese, Castana, Quistello, Santa Giuletta. In questo ultimo incontro di Stradella, sono intervenuti il Presidente della Provincia di Pavia Daniele Bosone, il Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese Paolo Massone, il Coordinatore “Nazionale Città del Vino” Paolo Benvenuti, Emanuele Bottiroli della Strada dei Vini e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese, l’Assessore di Stradella Antonio Curedda e Siro Brondoni Presidente della biblioteca.

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L A N G U Z Z A N O - Non stava bene, don Giovanni. Anzi, le sue condizioni di salute peggioravano a ritmo veloce; almeno erano queste le sensazioni di chi lo aveva avvicinato nella sua degenza all’ospedale di Voghera prima ed al Don Gnocchi di Salice Terme nei giorni successivi. Lunedì 4 luglio, nel primo pomeriggio, la notizia della sua morte colse come di sorpresa quanti seguivano con trepidazione il decorso della malattia. Nella serata di lunedì la salma fu trasferita nella parrocchia di Languzzano, dove i suoi parrocchiani e i molti estimatori sparsi in tutta la Val Staffora, si affrettarono a visitarla per una preghiera di suffragio. Mercoledì alle ore 11.00 i solenni funerali vennero officiati dal Vescovo di Tortona Mons. Martino Canessa. La piccola chiesa di Languzzano non fu capace di contenere le molte persone accorse fin lassù: sacerdoti e fedeli. In prima fila il sindaco di Montesegale Carlo Ferrari, di Fortunago Pierachille Lanfranchi e di Varzi Gianfranco Alberti, il senatore Giovanni Azzaretti che, unitamente ad altri giovani varzesi, ebbe modo di apprezzare il giovane prete don Giovanni curato a Varzi. Nell’omelia il Vescovo ripercorse le tappe significative della vita del defunto: nato a Brignano Frascata in provincia di Alessandria l’8 agosto 1927, dopo gli studi nei seminari diocesani, fu fatto prete il primo gennaio 1953 da Mons. Egisto Domenico Melchiori. I primi sei anni di vita sacerdotale li spese in qualità di curato: ad Arquata Scrivia, Silvano d’Orba e Varzi. Giunse a Languzzano nel 1959 e qui vi rimase fino alla morte. Nel corso degli

anni accorpò successivamente nella sua attività pastorale le parrocchie di Montesegale, Sant’Eusebio e Sanguinano. Fu anche cappellano del lavoro alle Officine ferroviarie di Voghera ed in segnante di religione nelle scuole medie della stessa città. Non mancò nelle parole del Vescovo un cenno di gratitudine a quanti si sono interessati all’assistenza di don Giovanni nei giorni della malattia e al servizio delle necessità religiose delle parrocchie a lui affidate. Al termine del rito il sindaco di Montesegale intervenne per un grazie al parroco defunto, ricordando con parole sentite i lunghi e mai dimenticati anni del suo ministero fra la gente della Valle Ardivestra. Analoghi pensieri furono espressi dalla parrocchiana Sandra Magrotti. La funzione si concluse e, dopo l’ultima benedizione impartita dal Vescovo, si organizzò il corteo di auto per la sepoltura, guidato da don Gianluca Vernetti, parroco di Varzi e vicario foraneo. La meta il cimitero di Brignano Frascata, paese dove don Giovanni nacque 84 anni fa. a.c.

Bronzo per il dr. Marangoni Con tre medaglie di bronzo si è conclusa brillantemente la trasferta di Rinaldo Marangoni, medico di Montebello della Battaglia, ai Giochi Mondiali della Sanità, giunti quest’anno alla 32^ edizione e disputati a Las Palmas di Gran Canaria. Marangoni, tesserato per l’Atletica Iriense, ha preso parte alle gare di velocità salendo sul podio nei m 100, chiusi con il tempo di 16 secondi e 16 centesimi,

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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

Nelle intenzioni del sindaco Quaroni c’è anche il recupero del teatro

muni limitrofi è stato organizzato un grest estivo per più giovani mettendo a disposizione anche uno scuolabus. “Inoltre, all’interno del centro ricreativo sportivo è stato organizzato un torneo di calcetto che vede la partecipazione di otto squadre di giovanissimi (classe ’99 e 2000). - spiega il primo cittadino Amedeo Quaroni Queste sono importanti iniziative in grado di coniugare i valori dello sport con quelli dello stare insieme”. Il comune ha poi di recente approvato il Piano di Governo del Territorio. Si tratta di uno strumento importante che consentirà di dare

delle indicazioni precise. “Siamo in attesa di concludere l’iter del Pgt - continua il sindaco - che in fase di adozione e di approvazione ha visto il voto favorevole di tutto il consiglio comunale. Il Piano di Governo del Territorio ci consente di soddisfare gran parte delle richieste pervenute dai cittadini montuesi garantendo la salvaguardia del territorio. Ad esempio, nella costruzione dei capannoni agricoli dovranno essere realizzati dei tetti a falde. Queste inidicazioni che riguardano diversi aspetti vengono date al fine di preservare l’aspetto paesaggi-

stico”. Oltre al Pgt l’amministrazione comunale realizzerà e sta realizzando alcuni interventi che miglioreranno la qualità della vita dei cittadini. Prima di tutto nascerà un parcheggio tra via Marconi e Piazza Garibaldi. “Il parcheggio che garantirà 12 nuovi posti auto - afferma il sindaco - sarà reralizzato tramite una convenzione pubblico privato. L’intervento che prevede anche l’allargamento della sede stradale partirà a breve”. Intanto, l’amministrazione sta predisponendo alcuni progetti di sistemazione idrogeologica dei versanti nelle località di Cerizzola e Tassarole. Un altro inportante intervento, dal punto di vista idrogeologico, sarà realizzato in collaborazione con altri sette comuni di cui Canneto Pavese è capofila. L’opera di risanamento prevede alcuni interventi sul torrente Versa, la cui situazione è stata aggravata dall’ultimo nubifragio. In particolare, a Montù Beccaria, nelle località di Loglio e Molinazzo le case sono state allagate per ben tre volte provocando ingenti danni economici alle famiglie. Infine, proseguono i lavori di recupero del teatro Dardano.

Escrivà dipinto da Frascaroli Più sicurezza al parco giochi BASTIDA DE’ DOSSI - Venerdì 15 luglio prossimo il pittore Giuseppe Frascaroli consegnerà alla prestigiosa Residenza Universitaria delle Peschiere di Genova una sua opera pittorica raffigurante San Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei, importante Prelatura Personale della Chiesa Cattolica. Il Maestro verrà accompagnato dal Capitano di Vascello della Marina Militare Ing. Giosuè Allegrini, Vice Direttore dell’Ufficio Tecnico Territoriale del Ministero della Difesa di Genova, nonché noto Critico d’Arte. L’opera di Frascaroli verrà consegnata al Rettore della Residenza Universitaria, Fabio Doppiero, presenti studenti, alcuni professori universitari e verrà collocata con solenne cerimonia nella sala di rappresentanza dell’ateneo stesso. Frascaroli ed Allegrini sono stati ospiti nei giorni scorsi dell’Ammiraglio Comandante dell’Arsenale di Venezia Maurizio Ertreo, per organizzare la donazione del dipinto

raffigurante “Santa Barbara”, che Frascaroli consegnerà il 1° dicembre prossimo all’Arsenale di Venezia, alla presenza di Alte Cariche dello Stato, della Marina Militare e della Dire-zione del Circolo Artistico Veneziano. L’opera verrà collocata nella chiesa di San Biagio, antica chiesa della Marineria della Serenissima, appartenente al Museo Storico Navale di Venezia. Durante il soggiorno veneziano, Allegrini ha presentato alla Biennale di Venezia, il suo lavoro critico di presentazione della scultrice Dalya Yaari Luttwak.

RIVANAZZANO TERM E - L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Romano Ferrari ha realizzato di recente la nuova pavimentazione anti urto nel parco giochi per bambini. Questo intervento è stato fatto al fine di garantire una maggiore sicurezza. Inoltre, in base ad alcune richieste giunte in comune da parte di alcuni genitori, l’amministrazione sta valutando l’ipotesi di realizzare una sorta di recinzione. “Stiamo studiando l’eventuale posizionamento di una protezione nel parco giochi. - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Chiapponi - Un intervento questo che però non dovrà deturpare l’arredo urbano. Il discorso della sicurezza, va a completare tutta una serie d’interventi che il comune ha portato a termine nei giardini Mezzacane. Interventi di riqualificazione che hanno visto il rifacimento di tutti i vialetti, il posizionamento di un nuovo arredo urbano con più

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IN BREVE

Montù, il rinnovamento parte dal Pgt

MONTU’ BECCARIA Nonostante le difficoltà economiche e i tagli che hanno colpito anche le municipalità più virtuose, il comune di Montù Beccaria si sta impegnando per la promozione di iniziative di aggregazione e per la realizzazione di importanti opere. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Amedeo Quaroni, dopo aver ristrutturato completamente e inaugurato di recente il centro sportivo ricreativo don Dario Rocca a Costa Montefedele, ha promosso all’interno di questa struttura importanti momenti di aggregazione per i giovani. In collaborazione con altri co-

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verde. Sono state posizionate panchine e gazebo ed è stata riqualificata la piazza di fronte alle poste con la creazione di un infopoint e il posizionamento di due pensiline per l’autobus”. Ora, i giardini Mezzacane grazie all’impegno del comune sono diventati un importante luogo di aggregazione e di svago per molte delle famiglie rivanazzanesi. Il paese con la riqualificazione dei giardini, del Parco Brugnatelli che dopo anni è tornato ad ospitare numerosi eventi e con una serie di interventi mirati può essere tranquillamente definito un’isola felice. u.c.

FESTA / MONTEBELLO Don Luciano Faravelli sacerdote da 57 anni

Lunedì 4 luglio alle ore 18 nella Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio di Montebello si è svolta la Messa giubilare per il 57° di ordinazione sacerdotale del Parroco don Luciano Faravelli. “Ricordo con emozione quel 4 luglio 1954, era una domenica mattina quando l’allora Vescovo Melchiori mi consacro Sacerdote”, ha detto il sacerdote. Che ha poi ringraziato tutti coloro che nei 38 anni da parroco a Montebello lo hanno sempre assistito. Ha partecipato la corale parrocchiale S. Felicissimo.

RICORRENZA / PIETRA DE’ GIORGI Il tradizionale appuntamento per la Madonna del Carmine Sabato 16 luglio nella frazione di Pecorara, nel comune di Pietra de’ Giorgi, si terrà la tradizionale Festa di Pecorara. La manifestazione giunge alla sua trentesima edizione. Si celebra la festa della Madonna del Carmine. L’appuntamento è alle ore 21 con la recita del Rosario. La serata proseguirà come ogni anno in amicizia con un ricco rinfresco.

SERVIZI AL CITTADINO / PAVIA Sportello informativo per la casa E’ stato inaugurato giovedì scorso, alle ore 11, lo “Sportello Informativo per la Casa” presso la sede territoriale di Pavia della Regione Lombardia. All’inaugurazione ha partecipato l’assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti che è nel suo intervento ha dichiarato: “Nasce un polo informativo unico per il mondo casa che rende l’istituzione sempre più efficiente, vicina e attenta ai bisogni delle persone. Regione Lombrdia, Comune e Università di Pavia in un’ottica di operazione sinergica a sostegno della comunità, collaboreranno insieme, unendo le proprie forze e le rispettive competenze per elevare al massimo la propria capacità di ascolto e di risposta all’utenza pavese anche attraverso l’implementazione della rete informatica istituzionale e l’integrazione degli strumenti informativi gia presenti”. Il nuovo presidio opererà integrandosi con altri servizi informativi già presenti quali lo Sportello Aler e Spazio Regione. All’inaugurazione erano presenti tra gli altri il consigliere regionale della Lega Nord Angelo Ciocca e il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo. “La rete informativa integrata ha spiegato Zambetti - è quindi una leva necessaria e indispensabile per fornire in tempi celeri informazioni chiare e opportunità diverse.

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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

ATTUALITA’

Prime comunioni e cresime nei nostri paesi Prima Comunione a Torricella Verzate, 5 giugno 2011 (Foto Alfredo - Broni)

Prima Comunione a Bosnasco, 1° maggio 2011

Cresima a Casteggio, parrocchia S. Pietro, 1° maggio 2011 (foto Rezzani - Casteggio)

Cresima a Casatisma, 19 giugno 2011 (foto Rezzani - Casteggio)

Cresima a Verretto, 19 giugno 2011 (foto Rezzani - Casteggio)

Prima Comunione a Mornico, 26 giugno (Foto Alfredo)

Cresima Mornico Losana, 26 giugno (foto Alfredo - Broni)

Prima Comunione a Pietra de’ Giorgi, 26 giugno (foto Alfredo)


GiovedĂŹ 14 luglio 2011 IL POPOLO

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ATTUALITA’

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Prime comunioni e cresime nei nostri paesi Cresima e Prima Comunione a Montacuto, 25 giugno 2011 (Fotomania - Varzi)

Prima Comunione a Cigognola, 26 giugno 2011 (Foto Alfredo - Broni)

Prima Comunione a Bagnaria, 26 giugno 2011 (Fotomania - Varzi)

...il meglio della nostra Arte a servizio della nostra Chiesa... Restauro Organo Carnisi, 1858, della Parrocchia di Ponzate (CO)


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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

Il convegno il 22 luglio a Zenevredo e a Montecalvo Versiggia

A Stefanago per il Guitar Wine Festival

L’Oltrepò dello “scapigliato” Carlo Dossi Passeggiata “golosa” ZENEVREDO - Una giornata di studi e di memorie dedicata ad Alberto Carlo Pisani Dossi. In seguito all’uscita del libro di Fabrizio Bernini e Siro Brondoni, dal titolo “L’Oltrepo di Carlo Dossi”, edito con il contributo della Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia, venerdì 22 luglio i Comuni di Zenevredo e di Montecalvo Versiggia renderanno omaggio al padre della Scapigliatura con un grande evento culturale. Due i momenti in programma. Si parte alle ore 17.30 a Zenevredo. Previsto il saluto del sindaco Pietro Gramegna, la visita alla casa natale dello scrittore, la presentazione del volume da parte di Bernini e Brondoni e la conclusione di Franco Tonalini che parlerà di “Carlo Dossi servitore dello Stato”. La sera ci si sposterà a Montecalvo. Alle 20.30, dopo il saluto del primo cittadino Roberto Delmonte e del parroco don Bruno Scanarotti, interverranno ancora i due autori e, a seguire, Niccolò Reverdi-

ni, discendente della casata Pisani Dossi, su “Note Azzurre: storia dell’edizione integrale”; Pierangela Fiorani, direttrice della “Provincia Pavese”, su “Leggendo Dossi” e Pierangelo Lombardi, sindaco di Stradella e docente di storia all’Università di Pavia, su “Carlo Dossi diplomatico”. Carlo Dossi nacque nel 1849 proprio a Zenevredo dove i Pisani-Dossi posse-

devano delle proprietà da diverse generazioni. Cominciò a scrivere all’età di sette anni ed a stampare all’età di sedici. Abbandonò Zenevredo per iscriversi alla scuola media di Milano. Partecipò giovanissimo al movimento della Scapigliatura milanese, scrivendo articoli sui periodici locali e realizzando opere come L’Altrjeri - nero su bianco, Vita di Carlo Alberto Pisani, Note azzurre, Ritratti umani - dal calamajo di un medico. Legato il suo nome a quello di Francesco Crispi, divenne ben presto “Ciambellano del cifrario” al Ministero degli Esteri, Console a Bogotà nel 1870, Ministro Plenipotenziario ad Atene e negli ultimi anni di vita, Governatore dell’Eritrea (a cui pare abbia dato il nome). Nel 1892 sposò Carlotta Borsani, donna intelligente e religiosa che per tutta la vita ebbe cura di lui. In seguito alla caduta del governo Crispi e subito dopo la sua morte, abbandonò la carriera diplomatica e si ritirò nella villa di Corbetta, tutt’oggi presente, ereditata

Domenica 17 luglio in occasione del ritiro dei nerazzurri

Lo spettacolo “Inter” a Pinzolo PINZOLO - L’Inter “sbarca” a Pinzolo. Non solo per il ritiro della squadra in Trentino Alto Adige sotto la guida del nuovo tecnico Gasperini, ma anche sul palcoscenico. Quello del Paladolomiti di Pinzolo dove alle ore 21 di domenica 17 luglio (ingresso gratuito) andrà in scena “Inter, 100 anni di storia nerazzurra in 90 minuti… più eventuale recupero”, il fortunato spettacolo allestito da Fama Fantasma nel 2008 in occasione del centenario della squadra nerazzurra. Sul palco il protagonista Marco Vaccari (nella foto) che proporrà il testo composto da Matteo Colombo, per la regia dello stesso Vaccari. Cento anni di storia, più

eventuale recupero. I cento anni sono quelli di un’epopea a due colori, tra vittorie e sconfitte, delusioni e successi, ovvero la vicenda di una squadra di calcio famosa nel mondo che per tanti tifosi è mito e leggenda. Lo spettacolo è un viaggio affascinante, poetico, magi-

co dove convivono campioni di ieri e di oggi, aneddoti e curiosità raccontati anche attraverso la rivisitazione di brani in prosa e in versi “presi a prestito” dalla letteratura. E così, mentre una dopo l’altra girano le pagine dell’album nerazzurro, scorre parallela la storia del nostro Paese. E poi c’è il recupero: le vittorie più recenti, dagli scudetti alla Champions League, alla Coppa del Mondo. Il tutto in una sequenza di “quadri” ricca di emozioni in cui capita di farsi condurre da un goleador famoso, da un allenatore blasonato, da uno spettatore innamorato lungo un’avventura che dura da più di un secolo. m.r.

Il diario di Mirko V. alla Ubik VOGHERA - Giovedì 14 luglio, alle ore 21, presso la libreria Ubik di via Emilia, sarà presentato “Il diario di Mirko V.”, romanzo d’esordio di Mirko Volpi. Si tratta del diario segreto di un intellettuale moderno, sottratto e pubblicato a sua insaputa: 365 giorni di annotazioni che sarebbero dovute rimanere nascoste. Ma che invece… Il libro, edito da Epika Edizioni, divertentissimo, arguto, irriverente e profondo, è nato su Facebook. Dove Mirko Volpi, classe ’77, ricercato-

re a Pavia in Storia della lingua italiana e da sempre appassionato studioso di Dante (grazie alla sua minuziosa curatela nel 2009

sono usciti per la romana Salerno Editrice i quattro volumi del commento alla Commedia dantesca di Iacomo della Lana), per circa un anno si è inventato il personaggio di Mirko V. E ogni giorno (o quasi) pubblicava un post che raccontava la vita, gli amori perduti, le ossessioni di questo suo alter ego. Seguiti da tantissimi fans, i post sono diventati un libro. Se ne parlerà giovedì alla Ubik. Interverrà il giornalista Matteo Colombo. Sarà presente l’autore.

dallo zio della moglie, il Comm. Francesco Mussi, per coltivare la propria passione: l’archeologia. Come scrittore adorava il gioco sintattico e lessicale, con bruschi cambiamenti di genere dall’aulico al popolaresco, usando un rimescolamento di vocaboli latini e lombardi, tecnici e gergali, con parole inventate da lui stesso, con una punteggiatura e un’ortografia diversa da quella in uso - basti pensare alla pausa segnata dalla doppia virgola, agli interrogativi ed esclamativi doppi, sia alla inizio sia alla fine della frase. Inoltre, per coronare il suo sogno di elevare il dialetto all’arte, recuperò termini arcaici, aulici, arricchendoli di nuovi significati. Nelle sue Note Azzurre, e non solo, il Dossi citò spesso Zenevredo e Montecalvo, oltre che altri numerosi luoghi e personaggi dell’Oltrepò Pavese. Il libro di Bernini e Brondoni, come in una sorta di dizionario, elenca quei nomi notevoli, ridisegnando proprio l’Oltrepò di Carlo Dossi. m.c.

Il borgo di Fortunago

STEFANAGO - Paesaggi mozzafiato, una location suggestiva, concerti, cucina per tutti i gusti, ottimi vini e deliziosa birra artigianale da mattina a sera: ecco gli ingredienti del “Guitar Wine Festival” del castello di Stefanago, che aprirà i battenti della sua seconda edizione nella serata di venerdì 16 luglio. Visto il successo dello scorso anno, gli organizzatori hanno deciso di ampliare l’offerta delle iniziative, dando ai visitatori la possibilità di conoscere meglio sia il maniero medievale che ospita la manifestazione sia i suoi splendidi dintorni. Con la collaborazione di Calyx, associazione locale specializzata in escursioni enogastronomiche tra natura e storia, domenica 17 luglio

alle ore 10 partirà, dal castello di Stefanago una passeggiata “golosa”, che dopo il tour della rocca si snoderà lungo i percorsi antichi e moderni che collegano Stefanago al pittoresco Fortunago, piccolo gioiello dalle case in pietra a vista, classificato come uno dei borghi più belli d’Italia. Dopo la visita degli angoli più suggestivi di questo villaggio si gusterà un aperitivo a base di prodotti del Castello, al termine del quale il si farà percorso di ritorno. La passeggiata si concluderà nuovamente al castello verso le ore 12.30, per pranzare al castello e assistere ai concerti della giornata. La quota di partecipazione alla passeggiata incluso aperitivo è di 8 euro.


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UN LUOGO UNA STORIA

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Il nuovo libro delle Edizioni Croma di Capecchi racconta le affascinanti vicende del monte: storie di uomini e natura

SIAMO ANDATI IN ANTOLA Una storia raccontata dalla cima di un monte, un punto di vista inedito e accattivante per chi, normalmente, vede le montagne dal basso, dai paesi, dalle valli… è con queste premesse che è arrivato in tutte le librerie del Basso Piemonte e nelle edicole delle valli, il nuovo volume che per la prima volta racconta la storia del Monte Antola. E se gli aspetti escursionistici, ambientali e paesaggistici sono stati già descritti in altri libri, la narrazione delle secolari vicende è un’assoluta novità, che nasce grazie alla passione per questi luoghi dell’autore Alessio Schiavi, e alla Edizioni Croma di Fabrizio Capecchi, noto editore e autore di libri fotografici meritevoli del Premio Anthia nel 2007. La copertina rigida, il formato e la veste grafica molto curata lo distinguono dalle altre pubblicazioni del genere ma l’interno davvero stupisce per la ricchezza del-

l’apparato iconografico costituito da 350 immagini, che illustrano la vita sul monte dalla metà del Settecento fino al 2011 e per la grande quantità di informazioni inedite e vicende appassionanti che coinvolgono il lettore, guidandolo attraverso un’epopea appenninica vissuta sulle cangianti costiere del monte… “Storie di uomini e natura”, come scrive Roberto Costa, presidente dell’Ente Parco ed autore dell’introduzione, perché in Antola non si possono scindere l’aspetto ambientale da quello umano, creando il connubio che ha dato vita al “mito” di questo luogo così amato dalle genti dell’Appennino come delle città. Grazie a molte interviste e alla consultazione di centinaia di articoli e pubblicazioni, le vicende del monte e dei suoi frequentatori sono delineate nel libro con un particolare riguardo per le diverse costruzioni che dal 1894 sono

sorte poco sotto la vetta: il noto Rifugio Musante, Villa Elena, la Palazzina Borgonovo poi trasformata nel 1926 nell’Albergo Bensa gestito dai Fossa e dal Club Alpino Italiano, il Ristorante della Vetta dei Gattavara, la Cappella del Sacro Cuore consacrata nel 1899 e la famosa croce, eretta nel 1907 per volere di Ferdinando Maria Perrone alla presenza di diecimila persone. Edifici e simboli che sfidano le vicende della guerra, poi segnati da abbandoni, crolli ed infinite polemiche dopo la discesa a valle dell’ultima dei Musante: l’Albina. Dal 1983 nuove famiglie a dare continuità a questa storia: i Cecconetto per tre anni, i Vigilia per nove… poi ancora l’oblio… fino al Giubileo del 2000 quando viene ricostruita la cappella grazie all’infaticabile opera di don Cazzulo, seguita dall’apertura del nuovo Rifugio Parco Antola, gestito dai Garbarino di Rapallo e

poi dal CAI con i volontari della Sezione Ligure. Ora la storia continua attraverso Giorgio Baschera e i suoi soci Federico e Michele… ma questo è già futuro. Il libro di Alessio Schiavi, dopo una parte storica e narrativa, impregnata dell’amore per questo luogo dei tanti testimoni, ricca di sguardi, di balli, di celebrazioni, di raduni, offre al lettore una rassegna di venti storie del monte dal 1834 al 2010: racconti, resoconti, escursioni, imprese sportive ed esperienze di vita sempre riccamente illustrate: immagini che

provenendo da decine di archivi e qui pazientemente selezionate, diventano quasi un album di ricordi comuni, impreziosito da vasti panorami, fioriture e scorci di ogni stagione. “Siamo andati in Antola” è perciò un libro che non deve mancare a chi ama e frequenta il monte, a chi vi sale dalle valli Scriva, Trebbia e Borbera, per conoscere la storia di questo crocevia di vicende umane: lette sulle pagine o intuite dagli occhi dei protagonisti, finalmente qui raccolti e raccontati.

“Siamo andati in Antola” in tour Il libro verrà presentato durante l’estate in diverse località delle vallate: Montoggio (16 luglio), Berga (6 agosto), Valbrevenna (12 agosto), Casella (25 agosto), Caprile di Propata (agosto) e in particolare, in collaborazione con la Pro Loco di Torriglia, l’Ente Parco e la Sez. Ligure del CAI, a TORRIGLIA - SABATO 23 LUGLIO - ORE 17.30 Salone della Torriglietta Interverranno: - i Sindaci dell’Antola, - il presidente dell’Ente Parco, il Presidente della Sezione Ligure del CAI, - il prof. Giovanni Meriana, i familiari o i gestori dei rifugi “storici”, - l’autore e l’editore che invitano per quel giorno i tanti collaboratori - e tutti coloro che hanno fornito immagini, materiali e racconti, senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare il libro. Proiezione d’immagini, musica tradizionale e aperitivo finale

Il rifugio Parco Antola Situato alla confluenza tra i sentieri che salgono da Torriglia, Bavastrelli e Piancassina, nel periodo estivo è aperto tutti i giorni, ma è gradita la prenotazione:

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Il paginone

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Il paginone

IL POPOLO

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Due giorni nel segno del monaco irlandese A Santa Giuletta sabato 2 e domenica 3 luglio si è tenuto il XIV Meeting Internazionale delle Comunità Colombaniane

SANTA GIULETTA - Santa Giuletta ha ospitato un evento che resterà nella storia della comunità. Un evento nel nome di San Colombano, patrono del paese. Sabato 2 e domenica 3 luglio il popoloso centro oltrepadano è stato teatro del quattordicesimo Columban’s day, il Meeting Internazionale delle Comunità Colombaniane. Si tratta di un appuntamento che si rinnova ogni anno dal 1998, quando la parrocchia di San Colombano al Lambro, in provincia di Milano, celebrava per la prima volta il suo santo patrono non solo a livello locale, ma coinvolgendo tutte le altre comunità che venerano con particolare devozione l’Abate

Un paese... ...al centro dell’Europa

Domenica 3 luglio Mons. Canessa ha dato il benvenuto a tutti i presenti venuti da varie parti d’Italia e d’Europa per quella tappa importante nel cammino pastorale delle parrocchie legate alla memoria e alla devozione di san Colombano che ogni anno si arricchisce di nuove componenti. Anche il Santo Padre ha voluto inviare la sua benedizione apostolica tramite il Suo Segretario di Stato sottolineando il contributo di tale esperienza alla nuova evangelizzazione nel vecchio continente auspicando frutti di bene per i singoli partecipanti e per le comunità di appartenenza. Nell’omelia il Vescovo Irlandese ha invitato a non avere paura in un tempo, quello odierno, che come quello del VI-VII secolo, è in profonda crisi di valori, non solo per la Chiesa e la società in Irlanda ma un po’ ovunque nell’Europa, dove il cristiano deve ritrovare il coraggio per riandare alle radici e irrobustire la sua fede inaridita. Si è pregato San Colombano perché ottenga alla “famiglia colombaniana” la grazia di contribuire alla creazione di

una nuova identità europea e perché il Congresso Eucaristico Internazionale, di cui San Colombano è stato proclamato protettore, segni un nuovo slancio per la Chiesa Irlandese. Con questa speranza il Primate Card. Sean Bredy a un anno dal Columban’s Day celebratosi ad Armagh e Bangor, ha invitato a ritornare nel 2012 nel Paese natale del monaco evangelizzatore per inginocchiarsi insieme davanti a Gesù Eucaristia affinché Cristo ritorni ad essere al centro della nostra Europa, delle nostre parrocchie. Ha infine ringraziato per quanto si sta facendo in questi anni e per l’impegno profuso dagli organizzatori dell’incontro che ha riacceso con la fede la speranza laddove è sopita, affinché Cristo il Risorto, vivo e operante in ciascuno sia sempre al centro della vita. Durante tutta la celebrazione la reliquia con il capo di San Colombano, collocata ai lati del grande palco allestito nei pressi della Chiesa parrocchiale, e proveniente per l’occasione da Bobbio, è stata scortata dai Cavalieri di San

Colombano giunti appositamente dall’Irlanda. La parrocchia di Santa Giuletta di poco più di 1700 abitanti si è preparata lungo l’intero anno a questo avvenimento con iniziative pastorali e di sensibilizzazione culturale che hanno trovato adesione e un ampio coinvolgimento di tutte le varie componenti ecclesiali e civili. L’ospitalità ha dato il massimo di sé nella cena del pellegrino che ha visto più di 500 persone fermarsi per un momento di convivialità. Un grande concerto tenutosi nella chiesa parrocchiale dalla Corale Polifonica San Colombano e dall’Orchestra Vittadini di Pavia ha poi chiuso l’intensa giornata che si era aperta con il saluto alle autorità civili e religiose presso il palazzo comunale da parte del primo cittadino, Maurizio Brandolini. Nel ringraziare il parroco della parrocchia ospitante, don Francesco Favaretto, Mauro Steffenini a nome dei pellegrini convenuti ha ringraziato anche i parroci “colombaniani” che hanno accompagnato i vari gruppi perché nelle rispettive comunità, in vario modo, condividono quanto da tempo si sta delineando, passo dopo passo, con gesti e segni, e cioè la realizzazione di una grande famiglia nella quale sentirsi Chiesa nella Chiesa e per la Chiesa. “Operando con spirito colombaniano nelle varie parrocchie di appartenenza, sperimentiamo il fatto di conoscerci e di poter interagire quasi fossimo una parrocchia dai confini allargati, per essere sempre più convintamente di Cristo, non di noi stessi, con l’aiuto di San Colombano, proprio perché insieme siamo mossi dagli stessi medesimi sentimenti filiali”.

d’Europa, morto a Bobbio il 23 novembre del 615. Quest’anno è toccato a Santa Giuletta dove sono giunti pellegrini provenienti dall’Italia, dall’Irlanda, dalla Francia, dalla Germania, dalla Svizzera, le terre toccate da San Colombano nel suo pellegrinaggio come ambasciatore e testimone del Vangelo di Cristo per tutte le terre d’Europa. Il Meeting si è articolato in due date. Sabato 2 luglio il primo giorno. Alle ore 17 le spoglie di San Colombano sono state accolte a Santa Giuletta e portate in processione verso la chiesa parrocchiale dove il vescovo Mons. Martino Canessa ha presieduto la celebrazione

dei Vespri. Alle ore 21.15 presso l’oratorio di San Colombano si è tenuto il concerto della Chitarrorchestra Città di Voghera. Il giorno successivo, domenica 3 luglio, dalle ore 10.30 alle ore 13 è stata offerta la possibilità di visitare il paese, il locale museo della bambola e il santuario della Passione di Torricella Verzate. Nel pomeriggio alle ore 16.30 il saluto alle autorità civili e religiose in municipio e alle ore 18 il momento centrale dell’evento: la celebrazione della Santa Messa nell’oratorio di San Colombano. Ha presieduto la solenne Eucarestia Mons. Donal McKeown, Vescovo ausilia-

Omelia di S. E. Mons. McKeown Prendendo come punto di partenza della mia riflessione la visita indimenticabile di tante componenti della famiglia colombaniana a Bangor e ad Armagh, esattamente 53 settimane fa, voglio esprimere a nome della Chiesa Irlandese, uno speciale ringraziamento e apprezzamento a tutti coloro, che con la loro presenza e partecipazione nel paese nativo di Colombano, hanno incoraggiato la comunità cristiana in Irlanda e hanno creato un nuovo filo nel tessuto colombaniano che cerca di riannodare e abbellire l’Europa e la Chiesa in questo nostro continente. È stato questo il risultato della grande e preziosa iniziativa che vuol rintracciare e ripercorrere i passi di San Colombano da Bangor a Bobbio. E così seguendo le orme del nostro patrono che fu mosso dallo Spirito di Cristo vorremmo aprirci di nuovo alla chiamata del medesimo Spirito, perché – anche nel nostro secolo – i seguaci di Gesù siano portatori di perdono, di speranza e della grazia di Cristo. Sua Eminenza, il Cardinale Sean Brady, vorebbe tanto che salutassi tutti i presenti, uno a uno, nel suo nome. Questo Meeting non è solo quello che segue l’incontro straordinario in Irlanda. È anche quello che per la Divina Provvidenza ha disposto si svolgesse nel paese che porta il nome della martire mamma di San Quirico: i patroni martiri di questa famiglia, Quirico e Giulitta, sono i santi della Chiesa di Roma di cui è titolare Sua Eminenza. Allora come oggi il Signore, in ogni generazione, continua a rinnovare la vita della Chiesa, sia in quella del IV secolo, quando furono martirizzati Quirico e Giulitta, sia nel VII secolo così fortemente segnato dal ministero di Colombano, sia nel XXI secolo dove siamo noi ora chiamati a dare la nostra testimonianza nel servizio a Cristo. Si, l’isola che noi chiamiamo Irlanda, era considerata dai Romani come Hibernia, terra d’inverno, degli ibernati. Ma l’arrivo di grandi missionari – specialmente San Patrizio – ha contributo a un grande

disgelo. Era uno disgelo così rivoluzionario che, in meno di cento anni, portò alla creazione di una cultura profondamente cristiana e missionaria, dedicata allo studio e allo sviluppo della Chiesa in molte parti d’Europa. Questa energia trovò una nuova fioritura e nuovi sbocchi nelle ondate di missionari irlandesi che, grazie al contributo di tanti compagni di altri Paesi Europei, arrivarono in Africa, Asia e America Latina nel corso degli ultimi 200 anni. Ma oggi sembriamo presi da tanta incertezza su come possiamo parlare di Dio e del suo popolo nel contesto moderno. A causa dei peccati commessi da non pochi in passato, molti preferiscono non parlare apertamente di Cristo. Temiamo che segni di fede cristiana porteranno solo a disdegno e derisione. Per tanti irlandesi la fede viene considerata piuttosto come parte di un passato povero e oppresso, un passato da abbandonare come un periodo pre-moderno che non ha nulla da offrire ad una società moderna e libera. E molti altri sono come in lutto davanti alla morte di un modello di chiesa che giocava un ruolo così preminente nella popolazione Irlandese. Come tanti che piangono per la morte di una persona amata, o non vogliono che sia morta o che sperimentano una profonda rabbia verso coloro che giudicano responsabili di quella morte. Questo rende molto più difficile una testimonianza autenticamente cristiana. Che cosa direbbe Colombano non solo ai suoi compatrioti incerti dell’oggi ma anche a tutta l’Europa dove i vari popoli non sono in grado di trovare un accordo sulla storia che narrano, sul loro passato e dove il futuro sembra così incerto? Io penso che riassumerebbe il suo messaggio in una frase che si trova spesso nelle Scritture: “non abbiate paura”. Queste parole furono indirizzate alle figure più importanti della storia della salvezza, ad Abramo, a Mosè, ai grandi profeti, e a Maria, la Madre di Dio. Ogni incon-

Nelle foto: la S. Messa a Santa Giuletta domenica 3 luglio, con le autorità presenti; a destra: la cena del pellegrino e il busto di San Colombano

tro con il Dio vivente è scomodo ed esigente. Il nostro patrono ha sperimentato questa paura non solo in mezzo al mare o davanti ai potenti in Burgundia. Come ogni cristiano si è scontrato con il mistero di Dio nella Parola delle Scritture, nel silenzio, nella debolezza umana e nel perdono, sia umano sia divino. Chi si sente santo davanti alla santità di Dio non ha conosciuto il Dio che inquieta. Dio ci chiama ad andare oltre i limiti delle ambizioni umane. Siamo invitati a credere in un Dio – dal punto di vista umano – incredibile. Nonostante questo invito sconcertante di affidare i nostri passi alla guida divina, Dio ci dice: “Non abbiate paura”. In questo senso la vita monastica non fu per Colombano – né per coloro che anche oggi si sentono chiamati alla vita di comunità e di silenzio – una fuga dal mondo, ma il luogo dove lui ha scoperto la chiamata irresistibile di andare al cuore del mondo, affrontando la realtà del mondo. E proprio perchè è rimasto fedele alla vita consacrata, alla preghiera, alla penitenza, allo studio e al lavoro,

Colombano ha potuto udire chiaramente la voce di colui che l’ha chiamato a non avere paura del mondo, creato da Dio, ma indebolito dal peccato e dalla sete di potere. Il coraggio divino si può trovare solo nel contesto della preghiera, della comunità e nella frazione del pane. Allora per coloro che erano docili all’azione dello Spirito, le difficoltà dell’Europa del VII secolo erano più un fatto storico piuttosto che un problema. Ciò che muoveva Colombano a raggiungere la Francia e altri Paesi non era tanto voler condannare o punire quei popoli quanto l’amore di cui era pervaso, un amore audace per Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito. L’amore era per lui più forte del timore. A noi irlandesi direbbe oggi ancora: “non abbiate paura”. Temete solo la capacità umana che rende sordi davanti alla chiamata di Dio. E c’è un secondo aspetto che vede la nostra situazione odierna rassomigliare al mondo di Colombano. Una cultura può esistere e persistere solo quando possiede dei valori che danno senso alla vita e che sanno rispondere alle nuove sfide, rimanendo fedeli a ciò che conta veramente. Nel VII sec. la stabilità rappresentata dall’impero romano in tante parti dell’Europa era già scomparsa. Allora la vita di Colombano fu da modello non solo per i singoli individui perché credessero in Cristo. Come ogni attività cristiana la sua missione aveva come scopo la creazione di una vera e propria comunità di credenti dove il sogno divino per un mondo nuovo potesse rifiorire. La fede veniva vissuta e

coltivata nel contesto di gruppi di individui, piccole cellule vive del corpo di Cristo, che si incoraggiavano a vicenda. Di nuovo, nel nostro secolo, noi ci troviamo davanti a un continente che tanto si preoccupa del prezzo di ogni cosa, ma che non si interroga sui valori. L’Europa nei secoli dopo Colombano parlava tante lingue ma ebbe un linguaggio comune per scrutare la persona umana, la bellezza e la ricerca della verità. Oggi ci capiamo molto facilmente dal punto di vista delle parole che usiamo, ma manca un vocabolario comune su che cosa vuol dire l’uomo, il vero e il bello. Il sogno europeo era basato su una visione ispirata alla fede cristiana. Sarà molto difficile per ogni paese, per non parlare dell’Europa tutta, creare un senso di unità e di speranza condiviso con altri se non affrontiamo la questione dei valori umani, estetici e morali. Il monetarismo non riesce a reggere neppure i mercati internazionali. Non sarà mai in grado di sostenere lo spirito umano generare speranza, comunione e solidarietà. Negli scritti di San Paolo la Parola di Dio ci viene in aiuto alla nostra debolezza: lo spirito di Cristo viene dato al credente, non per impedire la sua crescita come persona umana ma per liberarlo, per rendere possibile la vita umana nella sua pienezza. La fede senza la libertà ci disumanizza. “Se togli la libertà, togli la dignità”: era il motto di Colombano. Ma libertà senza fede in Dio ci imprigiona in un mondo senza speranza e senza perdono. Questa è la sapienza nascosta ai sapienti e agli intelli-

genti e rivelata ai piccoli. E se l’Europa perde la sapienza dei figli di Dio, non sarà in grado di costruire una comunità veramente umana, perché avrà cercato di costruire la casa europea, anche a due polmoni, ma senza un fondamento sulla roccia che sappia resistere alle onde che la minacciano. Allora come oggi chiediamo a Colombano il coraggio di predicare il Vangelo, anche a partire dalle nostre parrocchie, dagli ambienti in cui ciascuno si realizza, come fate con questo vostro impegno a conoscervi e condividere come oggi la vostra fede, perché la grazia redentrice di Dio possa salvare il nostro continente da se stesso. Allora in questo nostro agire, come ci insegna Colombano, siamo di Cristo non di noi stessi. Nei prossimi mesi ci prepariamo in Irlanda a celebrare il 50° Congresso Eucaristico Internazionale che sarà a Dublino dal 10 al 17 giugno 2012. E uno dei santi patroni del Congresso è il nostro San Colombano. Preghiamo San Colombano che ottenga a noi famiglia colombaniana la grazia di contribuire alla creazione di una nuova identità europea, basata sui valori e sulla nostra storia così ricca di santi in mezzo a tanti peccatori. E preghiamo che il Congresso Eucaristico Internazionale segni un nuovo slancio per la Chiesa che è in Irlanda perché insieme possiamo servire il mondo nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo. Con questa speranza Vi invito a ritornare nel nome di Colombano in Irlanda nel 2012 per inginocchiarci insieme davanti a Gesú Eucaristia perché Cristo ritorni ad essere al centro della nostra Europa, delle nostre parrocchie. Ancora vi ringrazio per quanto state facendo in questi anni, per il vostro impegno di riaccendere con la vostra fede la speranza laddove è sopita, affinché Cristo il Risorto, vivo e operante in noi, sia sempre al centro della nostra vita, nel nostro cuore. Amen

re della diocesi irlandese di Down and Connor in Bangor. Al suo fianco, oltre a Mons. Canessa, il Vescovo di Piacenza Bobbio Mons. Gianni Ambrosio, il Vescovo di Pavia Mons. Giovanni Giudici, il Vescovo emerito di Vigevano Mons. Claudio Baggini e il Vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Merisi, oltre a sacerdoti diocesani ed extra diocesani. La celebrazione è stata animata dai canti della Corale Polifonica San Colombano. La stessa che alle ore 21.15, dopo la cena del pellegrino, ha eseguito il concerto di chiusura del Meeting accompagnata dall’Orchestra dell’istituto superiore Studi musicali Vittadini di Pavia, sotto la direzione del Maestro Paolo Cambieri.

Incontri e convegni prima del Meeting L’abate Colombano (Irlanda c. 525-530) è uno dei più illustri esponenti del mondo monastico che si impegnò per l’evangelizzazione e il rinnovamento culturale dell’Europa. Dall’Irlanda si recò (c. 590) in Francia, Svizzera e Italia Settentrionale, creando e organizzando comunità ecclesiastiche e fondando vari monasteri: quello francese di Luxeuil, da lui governato nel rispetto costante di una rigorosa Regola, da lui stesso elaborata; quello di Bobbio (Piacenza), famoso per la disciplina e gli studi, dove morì il 23 novembre 615. Nell’Oltrepò pavese e nel Tortonese sei parrocchie sono dedicate al santo, ma Santa Giuletta è l’unico paese della provincia di Pavia che lo ha come patrono. A proposito dell’oratorio di San Colombano in Santa Giuletta, il canonico Campi nella sua “Storia ecclesiastica delle città e diocesi di Piacenza” nella parte I, all’anno di Cristo 604, scrive: “Non guari andò che a San Colombano decretati gli furono coi soliti riti d’allora i pubblici divini onori e l’erezione insieme di varie chiese” tra le quali annovera quella di Santa Giuletta. Inoltre: nel luglio 929 l’abate Gerlanno portò da Bobbio alla chiesa di San Michele in Pavia le spoglie di San Colombano per rivolgersi al re Ugo di Provenza: la curticella S. Columbani nominata tra le tappe del percorso viene identificata con l’oratorio, oggi purtroppo scomparso, di Santa Giuletta (a Canevino, in occasione della stessa traslazione, un ragazzo, muto dalla nascita, cominciò a parlare al passaggio delle reliquie di San Co-lombano). Su San Colombano indicato come il più degno co-patrono d’Europa (a fianco di San Benedetto) il 27 novembre 1999 l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Pavia organizzò un convegno dal titolo “San Colombano e l’Europa.

Religione, Cultura, Natura”, che vide come relatori Angiolino Bulla, Arturo Calzona, Renata Crotti, Alessandro Ghisalberti, Valeria Polonio Felloni, Paolo Tomea, Luciano Valle, Giuseppa Z. Zanichelli (del convegno, per iniziativa della Provincia, nel 2001 furono poi pubblicati gli atti – presso Ibis, pp. 172 – a cura di chi scrive e del prof. Luciano Val-le). Un anno dopo, il 25 novembre 2000, in occasione della festa patronale di San Colombano, a Santa Giuletta, nell’auditorium della scuola media, si tenne un seminario di riflessione dal titolo “San

Colombano: attualità di una lezione spirituale e cultura-

le”, sempre organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia, a complemento di una tre giorni pavese (22-24 novembre) dal titolo complessivo “Lungo i percorsi della discendenza di Abramo (Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo). Storia e filosofia dei millenarismi nel passaggio al Terzo millennio” (purtroppo di questa importante tre giorni, per mancanza di fondi, non sono mai stati pubblicati gli atti). A Santa Giuletta, oltre al sottoscritto, che coordinò i lavori, intervennero: l’allora Assessore provinciale alla Cultura, Delio Todeschini; il sindaco di Santa Giuletta, Carlo Bolognesi; il parroco don Luciano Chiesa; gli specialisti Luciano Valle, filosofo ambientalista; Renata Crotti, dell’Università degli Studi di Pavia; Mauro Steffenini, del Movimento “Columban’s Day” di San Colombano al Lambro; Mario Maffi, enologo. A cura di chi scrive gli interventi (anche del pubblico) furono riportati nel periodico comunale di S. Giuletta “Partecipare” (n. 36, del novembre 2001). Ma, per evidenti motivi di spazio, non fu possibile pubblicare sul giornale i testi delle interessantissime relazioni dei quattro specialisti che ricevettero grandi apprezzamenti dal pubblico presente. Paolo Pulina


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Il paginone

Giovedì 14 luglio 2011

Il paginone

IL POPOLO

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Due giorni nel segno del monaco irlandese A Santa Giuletta sabato 2 e domenica 3 luglio si è tenuto il XIV Meeting Internazionale delle Comunità Colombaniane

SANTA GIULETTA - Santa Giuletta ha ospitato un evento che resterà nella storia della comunità. Un evento nel nome di San Colombano, patrono del paese. Sabato 2 e domenica 3 luglio il popoloso centro oltrepadano è stato teatro del quattordicesimo Columban’s day, il Meeting Internazionale delle Comunità Colombaniane. Si tratta di un appuntamento che si rinnova ogni anno dal 1998, quando la parrocchia di San Colombano al Lambro, in provincia di Milano, celebrava per la prima volta il suo santo patrono non solo a livello locale, ma coinvolgendo tutte le altre comunità che venerano con particolare devozione l’Abate

Un paese... ...al centro dell’Europa

Domenica 3 luglio Mons. Canessa ha dato il benvenuto a tutti i presenti venuti da varie parti d’Italia e d’Europa per quella tappa importante nel cammino pastorale delle parrocchie legate alla memoria e alla devozione di san Colombano che ogni anno si arricchisce di nuove componenti. Anche il Santo Padre ha voluto inviare la sua benedizione apostolica tramite il Suo Segretario di Stato sottolineando il contributo di tale esperienza alla nuova evangelizzazione nel vecchio continente auspicando frutti di bene per i singoli partecipanti e per le comunità di appartenenza. Nell’omelia il Vescovo Irlandese ha invitato a non avere paura in un tempo, quello odierno, che come quello del VI-VII secolo, è in profonda crisi di valori, non solo per la Chiesa e la società in Irlanda ma un po’ ovunque nell’Europa, dove il cristiano deve ritrovare il coraggio per riandare alle radici e irrobustire la sua fede inaridita. Si è pregato San Colombano perché ottenga alla “famiglia colombaniana” la grazia di contribuire alla creazione di

una nuova identità europea e perché il Congresso Eucaristico Internazionale, di cui San Colombano è stato proclamato protettore, segni un nuovo slancio per la Chiesa Irlandese. Con questa speranza il Primate Card. Sean Bredy a un anno dal Columban’s Day celebratosi ad Armagh e Bangor, ha invitato a ritornare nel 2012 nel Paese natale del monaco evangelizzatore per inginocchiarsi insieme davanti a Gesù Eucaristia affinché Cristo ritorni ad essere al centro della nostra Europa, delle nostre parrocchie. Ha infine ringraziato per quanto si sta facendo in questi anni e per l’impegno profuso dagli organizzatori dell’incontro che ha riacceso con la fede la speranza laddove è sopita, affinché Cristo il Risorto, vivo e operante in ciascuno sia sempre al centro della vita. Durante tutta la celebrazione la reliquia con il capo di San Colombano, collocata ai lati del grande palco allestito nei pressi della Chiesa parrocchiale, e proveniente per l’occasione da Bobbio, è stata scortata dai Cavalieri di San

Colombano giunti appositamente dall’Irlanda. La parrocchia di Santa Giuletta di poco più di 1700 abitanti si è preparata lungo l’intero anno a questo avvenimento con iniziative pastorali e di sensibilizzazione culturale che hanno trovato adesione e un ampio coinvolgimento di tutte le varie componenti ecclesiali e civili. L’ospitalità ha dato il massimo di sé nella cena del pellegrino che ha visto più di 500 persone fermarsi per un momento di convivialità. Un grande concerto tenutosi nella chiesa parrocchiale dalla Corale Polifonica San Colombano e dall’Orchestra Vittadini di Pavia ha poi chiuso l’intensa giornata che si era aperta con il saluto alle autorità civili e religiose presso il palazzo comunale da parte del primo cittadino, Maurizio Brandolini. Nel ringraziare il parroco della parrocchia ospitante, don Francesco Favaretto, Mauro Steffenini a nome dei pellegrini convenuti ha ringraziato anche i parroci “colombaniani” che hanno accompagnato i vari gruppi perché nelle rispettive comunità, in vario modo, condividono quanto da tempo si sta delineando, passo dopo passo, con gesti e segni, e cioè la realizzazione di una grande famiglia nella quale sentirsi Chiesa nella Chiesa e per la Chiesa. “Operando con spirito colombaniano nelle varie parrocchie di appartenenza, sperimentiamo il fatto di conoscerci e di poter interagire quasi fossimo una parrocchia dai confini allargati, per essere sempre più convintamente di Cristo, non di noi stessi, con l’aiuto di San Colombano, proprio perché insieme siamo mossi dagli stessi medesimi sentimenti filiali”.

d’Europa, morto a Bobbio il 23 novembre del 615. Quest’anno è toccato a Santa Giuletta dove sono giunti pellegrini provenienti dall’Italia, dall’Irlanda, dalla Francia, dalla Germania, dalla Svizzera, le terre toccate da San Colombano nel suo pellegrinaggio come ambasciatore e testimone del Vangelo di Cristo per tutte le terre d’Europa. Il Meeting si è articolato in due date. Sabato 2 luglio il primo giorno. Alle ore 17 le spoglie di San Colombano sono state accolte a Santa Giuletta e portate in processione verso la chiesa parrocchiale dove il vescovo Mons. Martino Canessa ha presieduto la celebrazione

dei Vespri. Alle ore 21.15 presso l’oratorio di San Colombano si è tenuto il concerto della Chitarrorchestra Città di Voghera. Il giorno successivo, domenica 3 luglio, dalle ore 10.30 alle ore 13 è stata offerta la possibilità di visitare il paese, il locale museo della bambola e il santuario della Passione di Torricella Verzate. Nel pomeriggio alle ore 16.30 il saluto alle autorità civili e religiose in municipio e alle ore 18 il momento centrale dell’evento: la celebrazione della Santa Messa nell’oratorio di San Colombano. Ha presieduto la solenne Eucarestia Mons. Donal McKeown, Vescovo ausilia-

Omelia di S. E. Mons. McKeown Prendendo come punto di partenza della mia riflessione la visita indimenticabile di tante componenti della famiglia colombaniana a Bangor e ad Armagh, esattamente 53 settimane fa, voglio esprimere a nome della Chiesa Irlandese, uno speciale ringraziamento e apprezzamento a tutti coloro, che con la loro presenza e partecipazione nel paese nativo di Colombano, hanno incoraggiato la comunità cristiana in Irlanda e hanno creato un nuovo filo nel tessuto colombaniano che cerca di riannodare e abbellire l’Europa e la Chiesa in questo nostro continente. È stato questo il risultato della grande e preziosa iniziativa che vuol rintracciare e ripercorrere i passi di San Colombano da Bangor a Bobbio. E così seguendo le orme del nostro patrono che fu mosso dallo Spirito di Cristo vorremmo aprirci di nuovo alla chiamata del medesimo Spirito, perché – anche nel nostro secolo – i seguaci di Gesù siano portatori di perdono, di speranza e della grazia di Cristo. Sua Eminenza, il Cardinale Sean Brady, vorebbe tanto che salutassi tutti i presenti, uno a uno, nel suo nome. Questo Meeting non è solo quello che segue l’incontro straordinario in Irlanda. È anche quello che per la Divina Provvidenza ha disposto si svolgesse nel paese che porta il nome della martire mamma di San Quirico: i patroni martiri di questa famiglia, Quirico e Giulitta, sono i santi della Chiesa di Roma di cui è titolare Sua Eminenza. Allora come oggi il Signore, in ogni generazione, continua a rinnovare la vita della Chiesa, sia in quella del IV secolo, quando furono martirizzati Quirico e Giulitta, sia nel VII secolo così fortemente segnato dal ministero di Colombano, sia nel XXI secolo dove siamo noi ora chiamati a dare la nostra testimonianza nel servizio a Cristo. Si, l’isola che noi chiamiamo Irlanda, era considerata dai Romani come Hibernia, terra d’inverno, degli ibernati. Ma l’arrivo di grandi missionari – specialmente San Patrizio – ha contributo a un grande

disgelo. Era uno disgelo così rivoluzionario che, in meno di cento anni, portò alla creazione di una cultura profondamente cristiana e missionaria, dedicata allo studio e allo sviluppo della Chiesa in molte parti d’Europa. Questa energia trovò una nuova fioritura e nuovi sbocchi nelle ondate di missionari irlandesi che, grazie al contributo di tanti compagni di altri Paesi Europei, arrivarono in Africa, Asia e America Latina nel corso degli ultimi 200 anni. Ma oggi sembriamo presi da tanta incertezza su come possiamo parlare di Dio e del suo popolo nel contesto moderno. A causa dei peccati commessi da non pochi in passato, molti preferiscono non parlare apertamente di Cristo. Temiamo che segni di fede cristiana porteranno solo a disdegno e derisione. Per tanti irlandesi la fede viene considerata piuttosto come parte di un passato povero e oppresso, un passato da abbandonare come un periodo pre-moderno che non ha nulla da offrire ad una società moderna e libera. E molti altri sono come in lutto davanti alla morte di un modello di chiesa che giocava un ruolo così preminente nella popolazione Irlandese. Come tanti che piangono per la morte di una persona amata, o non vogliono che sia morta o che sperimentano una profonda rabbia verso coloro che giudicano responsabili di quella morte. Questo rende molto più difficile una testimonianza autenticamente cristiana. Che cosa direbbe Colombano non solo ai suoi compatrioti incerti dell’oggi ma anche a tutta l’Europa dove i vari popoli non sono in grado di trovare un accordo sulla storia che narrano, sul loro passato e dove il futuro sembra così incerto? Io penso che riassumerebbe il suo messaggio in una frase che si trova spesso nelle Scritture: “non abbiate paura”. Queste parole furono indirizzate alle figure più importanti della storia della salvezza, ad Abramo, a Mosè, ai grandi profeti, e a Maria, la Madre di Dio. Ogni incon-

Nelle foto: la S. Messa a Santa Giuletta domenica 3 luglio, con le autorità presenti; a destra: la cena del pellegrino e il busto di San Colombano

tro con il Dio vivente è scomodo ed esigente. Il nostro patrono ha sperimentato questa paura non solo in mezzo al mare o davanti ai potenti in Burgundia. Come ogni cristiano si è scontrato con il mistero di Dio nella Parola delle Scritture, nel silenzio, nella debolezza umana e nel perdono, sia umano sia divino. Chi si sente santo davanti alla santità di Dio non ha conosciuto il Dio che inquieta. Dio ci chiama ad andare oltre i limiti delle ambizioni umane. Siamo invitati a credere in un Dio – dal punto di vista umano – incredibile. Nonostante questo invito sconcertante di affidare i nostri passi alla guida divina, Dio ci dice: “Non abbiate paura”. In questo senso la vita monastica non fu per Colombano – né per coloro che anche oggi si sentono chiamati alla vita di comunità e di silenzio – una fuga dal mondo, ma il luogo dove lui ha scoperto la chiamata irresistibile di andare al cuore del mondo, affrontando la realtà del mondo. E proprio perchè è rimasto fedele alla vita consacrata, alla preghiera, alla penitenza, allo studio e al lavoro,

Colombano ha potuto udire chiaramente la voce di colui che l’ha chiamato a non avere paura del mondo, creato da Dio, ma indebolito dal peccato e dalla sete di potere. Il coraggio divino si può trovare solo nel contesto della preghiera, della comunità e nella frazione del pane. Allora per coloro che erano docili all’azione dello Spirito, le difficoltà dell’Europa del VII secolo erano più un fatto storico piuttosto che un problema. Ciò che muoveva Colombano a raggiungere la Francia e altri Paesi non era tanto voler condannare o punire quei popoli quanto l’amore di cui era pervaso, un amore audace per Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito. L’amore era per lui più forte del timore. A noi irlandesi direbbe oggi ancora: “non abbiate paura”. Temete solo la capacità umana che rende sordi davanti alla chiamata di Dio. E c’è un secondo aspetto che vede la nostra situazione odierna rassomigliare al mondo di Colombano. Una cultura può esistere e persistere solo quando possiede dei valori che danno senso alla vita e che sanno rispondere alle nuove sfide, rimanendo fedeli a ciò che conta veramente. Nel VII sec. la stabilità rappresentata dall’impero romano in tante parti dell’Europa era già scomparsa. Allora la vita di Colombano fu da modello non solo per i singoli individui perché credessero in Cristo. Come ogni attività cristiana la sua missione aveva come scopo la creazione di una vera e propria comunità di credenti dove il sogno divino per un mondo nuovo potesse rifiorire. La fede veniva vissuta e

coltivata nel contesto di gruppi di individui, piccole cellule vive del corpo di Cristo, che si incoraggiavano a vicenda. Di nuovo, nel nostro secolo, noi ci troviamo davanti a un continente che tanto si preoccupa del prezzo di ogni cosa, ma che non si interroga sui valori. L’Europa nei secoli dopo Colombano parlava tante lingue ma ebbe un linguaggio comune per scrutare la persona umana, la bellezza e la ricerca della verità. Oggi ci capiamo molto facilmente dal punto di vista delle parole che usiamo, ma manca un vocabolario comune su che cosa vuol dire l’uomo, il vero e il bello. Il sogno europeo era basato su una visione ispirata alla fede cristiana. Sarà molto difficile per ogni paese, per non parlare dell’Europa tutta, creare un senso di unità e di speranza condiviso con altri se non affrontiamo la questione dei valori umani, estetici e morali. Il monetarismo non riesce a reggere neppure i mercati internazionali. Non sarà mai in grado di sostenere lo spirito umano generare speranza, comunione e solidarietà. Negli scritti di San Paolo la Parola di Dio ci viene in aiuto alla nostra debolezza: lo spirito di Cristo viene dato al credente, non per impedire la sua crescita come persona umana ma per liberarlo, per rendere possibile la vita umana nella sua pienezza. La fede senza la libertà ci disumanizza. “Se togli la libertà, togli la dignità”: era il motto di Colombano. Ma libertà senza fede in Dio ci imprigiona in un mondo senza speranza e senza perdono. Questa è la sapienza nascosta ai sapienti e agli intelli-

genti e rivelata ai piccoli. E se l’Europa perde la sapienza dei figli di Dio, non sarà in grado di costruire una comunità veramente umana, perché avrà cercato di costruire la casa europea, anche a due polmoni, ma senza un fondamento sulla roccia che sappia resistere alle onde che la minacciano. Allora come oggi chiediamo a Colombano il coraggio di predicare il Vangelo, anche a partire dalle nostre parrocchie, dagli ambienti in cui ciascuno si realizza, come fate con questo vostro impegno a conoscervi e condividere come oggi la vostra fede, perché la grazia redentrice di Dio possa salvare il nostro continente da se stesso. Allora in questo nostro agire, come ci insegna Colombano, siamo di Cristo non di noi stessi. Nei prossimi mesi ci prepariamo in Irlanda a celebrare il 50° Congresso Eucaristico Internazionale che sarà a Dublino dal 10 al 17 giugno 2012. E uno dei santi patroni del Congresso è il nostro San Colombano. Preghiamo San Colombano che ottenga a noi famiglia colombaniana la grazia di contribuire alla creazione di una nuova identità europea, basata sui valori e sulla nostra storia così ricca di santi in mezzo a tanti peccatori. E preghiamo che il Congresso Eucaristico Internazionale segni un nuovo slancio per la Chiesa che è in Irlanda perché insieme possiamo servire il mondo nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo. Con questa speranza Vi invito a ritornare nel nome di Colombano in Irlanda nel 2012 per inginocchiarci insieme davanti a Gesú Eucaristia perché Cristo ritorni ad essere al centro della nostra Europa, delle nostre parrocchie. Ancora vi ringrazio per quanto state facendo in questi anni, per il vostro impegno di riaccendere con la vostra fede la speranza laddove è sopita, affinché Cristo il Risorto, vivo e operante in noi, sia sempre al centro della nostra vita, nel nostro cuore. Amen

re della diocesi irlandese di Down and Connor in Bangor. Al suo fianco, oltre a Mons. Canessa, il Vescovo di Piacenza Bobbio Mons. Gianni Ambrosio, il Vescovo di Pavia Mons. Giovanni Giudici, il Vescovo emerito di Vigevano Mons. Claudio Baggini e il Vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Merisi, oltre a sacerdoti diocesani ed extra diocesani. La celebrazione è stata animata dai canti della Corale Polifonica San Colombano. La stessa che alle ore 21.15, dopo la cena del pellegrino, ha eseguito il concerto di chiusura del Meeting accompagnata dall’Orchestra dell’istituto superiore Studi musicali Vittadini di Pavia, sotto la direzione del Maestro Paolo Cambieri.

Incontri e convegni prima del Meeting L’abate Colombano (Irlanda c. 525-530) è uno dei più illustri esponenti del mondo monastico che si impegnò per l’evangelizzazione e il rinnovamento culturale dell’Europa. Dall’Irlanda si recò (c. 590) in Francia, Svizzera e Italia Settentrionale, creando e organizzando comunità ecclesiastiche e fondando vari monasteri: quello francese di Luxeuil, da lui governato nel rispetto costante di una rigorosa Regola, da lui stesso elaborata; quello di Bobbio (Piacenza), famoso per la disciplina e gli studi, dove morì il 23 novembre 615. Nell’Oltrepò pavese e nel Tortonese sei parrocchie sono dedicate al santo, ma Santa Giuletta è l’unico paese della provincia di Pavia che lo ha come patrono. A proposito dell’oratorio di San Colombano in Santa Giuletta, il canonico Campi nella sua “Storia ecclesiastica delle città e diocesi di Piacenza” nella parte I, all’anno di Cristo 604, scrive: “Non guari andò che a San Colombano decretati gli furono coi soliti riti d’allora i pubblici divini onori e l’erezione insieme di varie chiese” tra le quali annovera quella di Santa Giuletta. Inoltre: nel luglio 929 l’abate Gerlanno portò da Bobbio alla chiesa di San Michele in Pavia le spoglie di San Colombano per rivolgersi al re Ugo di Provenza: la curticella S. Columbani nominata tra le tappe del percorso viene identificata con l’oratorio, oggi purtroppo scomparso, di Santa Giuletta (a Canevino, in occasione della stessa traslazione, un ragazzo, muto dalla nascita, cominciò a parlare al passaggio delle reliquie di San Co-lombano). Su San Colombano indicato come il più degno co-patrono d’Europa (a fianco di San Benedetto) il 27 novembre 1999 l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Pavia organizzò un convegno dal titolo “San Colombano e l’Europa.

Religione, Cultura, Natura”, che vide come relatori Angiolino Bulla, Arturo Calzona, Renata Crotti, Alessandro Ghisalberti, Valeria Polonio Felloni, Paolo Tomea, Luciano Valle, Giuseppa Z. Zanichelli (del convegno, per iniziativa della Provincia, nel 2001 furono poi pubblicati gli atti – presso Ibis, pp. 172 – a cura di chi scrive e del prof. Luciano Val-le). Un anno dopo, il 25 novembre 2000, in occasione della festa patronale di San Colombano, a Santa Giuletta, nell’auditorium della scuola media, si tenne un seminario di riflessione dal titolo “San

Colombano: attualità di una lezione spirituale e cultura-

le”, sempre organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia, a complemento di una tre giorni pavese (22-24 novembre) dal titolo complessivo “Lungo i percorsi della discendenza di Abramo (Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo). Storia e filosofia dei millenarismi nel passaggio al Terzo millennio” (purtroppo di questa importante tre giorni, per mancanza di fondi, non sono mai stati pubblicati gli atti). A Santa Giuletta, oltre al sottoscritto, che coordinò i lavori, intervennero: l’allora Assessore provinciale alla Cultura, Delio Todeschini; il sindaco di Santa Giuletta, Carlo Bolognesi; il parroco don Luciano Chiesa; gli specialisti Luciano Valle, filosofo ambientalista; Renata Crotti, dell’Università degli Studi di Pavia; Mauro Steffenini, del Movimento “Columban’s Day” di San Colombano al Lambro; Mario Maffi, enologo. A cura di chi scrive gli interventi (anche del pubblico) furono riportati nel periodico comunale di S. Giuletta “Partecipare” (n. 36, del novembre 2001). Ma, per evidenti motivi di spazio, non fu possibile pubblicare sul giornale i testi delle interessantissime relazioni dei quattro specialisti che ricevettero grandi apprezzamenti dal pubblico presente. Paolo Pulina


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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

TRADIZIONI

Antola al Po COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Ultrapadum a Canneto Pavese, Pavia, Sartirana e Romagnese (nel secolare faggeto)

Dalla musica irlandese al concerto nella “foresta” CANNETO PAVESE L’eclettico cartellone del Festival Ultrapadum, giunto quest’anno alla sua diciannovesima edizione, propone per venerdì 15 luglio una serata tutta dedicata all’Irlanda, alla sua musica folk e alle sue danze popolari, e anche alla sua cucina con un piccolo coté enogastronomico. L’appuntamento per curiosi e appassionati è presso il Parco Comunale di Canneto Pavese (ore 21.15, ingresso 5 euro) dove sul palcoscenico si esibiranno i Birkin Tree di Fabio Rinaudo (alla cornamusa irlandese, di maggiore estensione rispetto alla ‘sorella’ scozzese, in irlandese uilleann pipes), Michel Balatti (flauto traverso irlandese), e Daniele Caronna (violino e chitarra). Uno stretto dialogo musicale a tre parti, in bilico tra virtuosismo e pathos: il pubblico verrà trasportato idealmente su un tappeto musicale dall’Oltrepò alle verdi distese di un’isola magica avvolta da cielo e oceano. I Birkin Tree proporranno tutti gli aspetti tipici del repertorio strumentale irlandese e presenteranno inoltre alcuni brani dal loro ultimo al-

bum intitolato “Virginia”. Nella tradizione della musica strumentale irlandese la danza gioca un ruolo importantissimo: la step dance è la danza tradizionale irlandese e il compito di interpretare nella serata del 15 luglio questo legame inscindibile tra musica e danza sarà affidato al duo Loredana Bego-Daniele Rigamonti della Tara School of Irish Dancing di Milano, vincitori di svariati concorsi internazionali. Lo spettacolo verrà preceduto da una cena a tema organizzata dalla locale Pro Loco che proporrà non solo cucina tradizionale italiana ma an-

che, per chi lo volesse, piatti della cucina irlandese innaffiati da birra scura (prenotazioni al 348/6930448). Ultrapadum tornerà a Pavia per la sua ventunesima tappa con un appuntamento imperdibile per sabato 16 luglio alle ore 21.15 (ingresso libero), alla chiesa di Santa Maria del Carmine con l’Ensemble di fiati dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano diretto da Paolo Belloli. L’evento in cartellone per sabato sera è frutto della collaborazione siglata dalla kermesse musicale diretta da Angiolina Sensale con l’edizione 2011 della

Festa del Ticino. In scaletta La Danza delle Spade di Aram Khatchurian e le Suite di Georges Bizet, Piotr Tchakovsky e Leonard Berstein. Due saranno invece gli appuntamenti per domenica 17 luglio. Il primo in Lomellina con il concerto in Memoria di Sua Altezza Reale Amedeo Savoia - Duca d’Aosta. La kermesse porterà in quel della Piazza del Castello di Sartirana (ore 21.15, ingresso libero) il Coro Vallongina diretto da don Roberto Scott, accompagnati dalle mirabili voci del soprano Maria Giovanna Pattera e del tenore Marco Lopez. Il Coro Vallongina proporrà arie del melodramma e canzoni della tradizione folk italiana: un catalogo musicale che mette insieme Verdi, Donizetti e Rossini con La Bella Gigogin e Mamma mia dammi cento lire. Un concerto, come dicevamo, dedicato ad Amedeo Savoia Duca d’Aosta. Uomo colto, moderato e indulgente, conosciuto come il Duca di Ferro per la sua forza e curiosità nonostante le sue precarie condizioni di salute a causa della tubercolosi.

Tre le sue grandi passioni: la montagna, il volo ed il deserto (e per questo detto anche il Principe Sahariano). Il secondo celebrerà l’Anno Internazionale delle Foreste con un concerto nel secolare faggeto di Romagnese in località Castelvecchio a 1200 metri di altezza. Un concerto pomeridiano (ore 16.30) che vedrà come protagonisti l’Ensemble di 12 Sassofoni del Conservatorio di Mantova diretto dal Maestro Gianluca Pugnaloni, già apprezzati dal pubblico in occasione della diciassettesima tappa della rassegna musicale diretta da Angiolina Sensale in quel di Cegni. Il pubblico potrà farsi ammaliare dalle sonorità dei fiati e dalla bellezza di un luogo magico, in un magnifico palcoscenico naturale. Dalla musica sacra al rutilante Bizet, dal ragtime americano a compositori contemporanei: il programma proposto spazia dal Rinascimento ai giorni nostri e vuole essere un caleidoscopio musicale attraverso cui poter conoscere ed apprezzare i diversi colori sonori di questo strumento. a.b.

XXI edizione del premio Italia Letteraria MILANO - Allo scopo di lanciare i nuovi autori è stata bandita, con una formula nuova, la XXI edizione del “Premio Nazionale Italia Letteraria” che si articola in 5 sezioni ed è per opere inedite di narrativa: romanzo, raccolta di racconti, letteratura per l’infanzia (romanzo per ragazzi, raccolta di favole, fiaba, poesia, teatro e saggistica). La scadenza è fissata, improrogabilmente, al 29 luglio 2011. Il bando di concorso va richiesto a: “Premio Nazionale Italia Letteraria” (Casella Postale 938; 20123 Milano Cordusio). Le opere vincitrici e finaliste saranno pubblicate dalla casa editrice Italia Letteraria. La casa editrice pubblica autori italiani dal 1974. Distribuisce le edizioni nelle migliori librerie nazionali. Tra le sue principali collane ricordiamo: I Narratori della Nuova Italia, I Poeti della Nuova Italia, Saggistica Varia, Humour, Spiritualità, Narrativa per Ragazzi, Documenti per la Storia. In 36 anni di attività tra i libri diventati famosi citiamo “Fausto Coppi uomo solo” e Cristo, l’ebreo sconosciuto”.

Borghi&Valli da Casteggio a Codogno CASTEGGIO - Sarà la Tenuta Frecciarossa di Casteggio della famiglia Odero Radici a fare da cornice, giovedì 14 luglio, al concerto dal titolo “Il Fascino dell’Orchestra d’Archi”, che, a partire dalle 21.15, vedrà sul palco i Virtuosi Accademici di Milano, diretti dal Maestro Ennio Poggi, direttore artistico della rassegna. Pianista, direttore d’orchestra e compositore, docente di pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, con cinque diplomi al suo attivo, Ennio Poggi ha portato la sua esperienza internazionale in Oltrepò pavese, contribuendo in modo determinante alla divulgazione della grande musica. Il programma della serata, organizzata dagli Amici della Musica di Casteggio, prevede l’esecuzione di brani di Vivaldi (Concerto in la maggiore per Archi e Cembalo, Concerto in sol min. per archi e Cembalo alla rustica), Marcello (Concerto in do

Min. per Oboe ed Orchestra d’archi e Cembalo) e Mozart (Divertimento K 136 in re maggiore Serenata K.525). L’ingresso al concerto sarà ad offerta. In caso di maltempo si terrà presso l’Auditorium della Certosa Cantù di Casteggio. Il pubblico potrà usufruire di un parcheggio interno. L’edizione estiva del Festival Borghi&Valli prosegue venerdì 15 luglio con “Belcanto”, serata lirica inserita nell’ambito della sesta edizione della rassegna “Paesi in Musica”, realizzata dai Comuni della Provincia di

Lodi in collaborazione con l’Associazione Amici della Lirica di Piacenza. A partire dalle 21.15, nel Cortile del Palazzo Municipale di Codogno, saliranno sul palco gli allievi della Scuola di Perfezionamento al canto lirico “G. Verdi”. Ospiti d’onore, il soprano Lucia Rizzi e il basso Andrea Patucelli. Nella serata di sabato 16 luglio, al Castello Douglas Scotti di Fombio, nel lodigiano, la Società Filodrammatica Piacentina interpreterà “E’ sempre giorno di nozze: da Cechov/Brecht”.

La rassegna “Cortili fioriti” a Mornico MORNICO LOSANA - Proseguendo una consolidata e tradizione è in pieno svolgimento la rassegna estiva “Cortili fioriti” che anima da qualche anno le estati di Mornico Losana, piccolo e accogliente borgo sulle colline dell’Oltrepò pavese. L’edizione 2011, promossa dalla Pro Loco, con la collaborazione dell’amministrazione comunale e di numerosi sponsor, si è aperta lo scorso 25 giugno con i canti del Coro Comolpa. Altri appuntamenti hanno richiamato in paese tanti turisti alla ricerca di una serata diversa, all’insegna del sano divertimento. Sabato 2 luglio, in piazza, è stato possibile degustare gli agnolotti sulle note dell’orchestra Sagitarius, domenica 3 luglio, alle ore 21, la piazza è stata lo scenario per l’esibizione della Compagnia “Fuoridico-pione” che ha presentato “La fidanzata per due”, sabato 9 luglio la grigliata ha caratterizzato la “Noche latina” animata dai ballerini caraibici della G&G Dance School. Ancora due appuntamenti aspettano quanti vogliono salire per godersi il fresco e lo splendido panorama mornichese. Venerdì 15 luglio, presso il cortile dell’avvocato De Filippi, alle ore 21, si terrà il concerto dei Cantori di Fego e sabato 16, presso il cortile di Villa Rosina di Ciprandi, si esibirà la Perelli Jazz Ban che vedrà la partecipazione di piccoli musicisti. Al termine ci sarà la risottata e la degustazione di dolci siciliani offerti da Santo Nicolosi di Casteggio.

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IL POPOLO

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ore 8.30 (sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 14 al 20 luglio 2011 Giovedì 14 luglio: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Venerdì 15: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Sabato 16: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Domenica 17: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067)

Inaugurata giovedì scorso nel quartiere Oasi alla presenza delle autorità

VAL CURONE - VALLE OSSONA Lunedì 18: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067); Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939); dalle ore 15,30 Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Martedì 19: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Mercoledì 20: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Edicole aperte domenica 17 luglio 2011 Tanzi, via Emilia; Filippini, via Emilia; Garbarino, c.so Alessandria; Corti, c.so Don Orione; Barbieri, p.zza Milano; Topmar, Corso Pilotti.

Approvati dalla Giunta comunale

La seconda fontana di acqua pubblica Interventi alla piscina

Un momento dell’inaugurazione della fontana

TORTONA - Ad un anno circa di distanza dall’inaugurazione della prima fontana pubblica che eroga acqua fresca e gassata nei pressi del Municipio, giovedì 7 luglio è stata inaugurata una seconda postazione nella zona Oasi, in viale De Gasperi a Tortona. Alla presenza di autorità comunali, dei responsabili di Gestione Acqua, ASMT, Ato6 e di numerosi abitanti della zona sono avvenuti il

“taglio del nastro” e la prima bevuta collettiva alla nuova fonte. Di particolare soddisfazione le parole degli amministratori comunali, gli assessori Daniele Calore e Stefano Orsi Carbone, che hanno sottolineato le motivazioni relative alla scelta strategica della zona di allocazione della fonte, l’importanza dell’intervento che ha lo scopo di veicolare l’interesse della popolazione all’uso dell’ac-

qua potabile dell’acquedotto che è sicura, buona e garantita, e l’impegno dell’amministrazione pubblica a creare migliori condizioni di vita nella città di Tortona. Osvaldo Conio, amministratore delegato di Gestione Acqua e Marco Gatti, presidente dell’ASMT, hanno sottolineato che l’esperienza della prima fontana ha dato risultati eccellenti in termini di quantità di acqua erogata e di gradimento da parte del-

la popolazione che, fatta eccezione di una giustificata sospensione invernale, si è rifornita di acqua buona, sana e fresca a questo nuovo servizio pubblico. Si riscopre così un valore importante della tradizione valorizzato da una fontana contemporanea che fa uso delle moderne tecnologie con attenzione particolare all’ambiente, per risparmiare energia e ridurre la produzione di rifiuti plastici. La raccomandazione d’obbligo che sia gli amministratori comunali che i dirigenti delle aziende di servizio interessante hanno voluto rivolgere alla popolazione è stata quella di evitare inutili e costosi sprechi e garantire il giusto rispetto alla struttura salvaguardandola da sciocchi atti di vandalismo. La cerimonia dell’inaugurazione è stata accompagnata dalla distribuzione di bottiglie di vetro con chiusura automatica offerti dall’Ato6 e da comodi bicchierini estraibili offerti da Gestione Acqua. p.s.

Realizzata l’esercitazione finale per i nuovi operatori

TORTONA - La Giunta comunale, nella seduta di giovedì scorso, ha approvato il progetto relativo al ripristino delle coperture dell’impianto natatorio comunale a seguito dei danni causati dagli eventi atmosferici verificatisi il 21 aprile e il 27 maggio scorso. La spesa ammonta a settantamila euro e l’amministrazione comunale nella stessa seduta ha approvato anche la variazione d’urgenza, salvo ratifica consiliare, delle dotazioni del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2011, per poter realizzare questi lavori. Come si legge nella delibera che è stata approvata, “ccorre prevedere al più presto al-

la sistemazione della copertura danneggiata ed al consolidamento prudenziale di quella non danneggiata. I lavori sono urgenti in quanto, ad oggi, la piscina coperta è attualmente parzialmente inagibile”, a questo si aggiunge il fatto che i tempi a disposizione per l’esecuzione dei lavori sono ristretti ai mesi di luglio e settembre. Al momento sono previste due tipologie di interventi: la copertura della vasca grande e di quella piccola. Per la vasca grande sono previsti il ripristino, limitatamente alla zona divelta di circa 100 mq., del manto di copertura in lamiera metallica con lo stesso sistema attuale, nonché la sigillatura delle forature verificatesi sul resto della copertura esistente. Per la copertura della vasca piccola si interverrà con il rifacimento totale del manto di copertura di circa 600 mq. compreso il rifacimento delle lattoniere di colmo di testate e di lato per la discesa delle acque piovane nelle gronde esistenti. p.s.

Saranno costruiti cappelle e loculi

Concluso il corso del Servizio Emergenza Radio Il piano per il cimitero TORTONA - Dallo scorso anno il Congresso Nazionale della Federazione Italiana Ricetrasmissioni ha stabilito che per ottenere la tessera di operatore del Servizio Emergenza Radio (S.E.R.) era indispensabile seguire un corso, tenuto da volontari in possesso del brevetto di “Formatori” ottenuto in una settimana di “full immersion” che si è tenuta a Fano e alla quale hanno partecipato i candidati formatori provenienti da tutta Italia. Fra coloro che hanno ottenuto il brevetto (attualmente una ventina in tutta Italia) troviamo anche l’attuale Presidente del CB Pupo Emergenza Radio Davide Fusaschi che ha provveduto ad organizzare un corso dedicato ai volontari della sua associazione. Il corso è iniziato a gennaio e si concluso a giugno con la partecipazione di tutti volontari dell’associazione

tortonese. La finalità del corso era quella di migliorare sempre più la professionalità degli addetti alle radiocomunicazioni d’emergenza. Sabato 2 e domenica 3 luglio, con un’esercitazione che si è svolta sia in sede sia sul territorio dei comuni di Tortona (Rivalta Scrivia), Montemarzino e Berzano di Tortona, si è valutato il grado di preparazione raggiunto da ogni singolo operatore. In una serie di piccole simulazioni che hanno coinvolto, a mano a mano, tutti gli “esaminandi” si è valutata

la loro conoscenza delle radio e del loro uso, delle varie antenne che devono essere usate a seconda delle circostanze, dell’uso del generatore e del palo pneumatico e, complessivamente, si è testata la loro preparazione ad operare in autonomia. Molta attenzione si è dedicata all’uso del ponte ripetitore, alla sua installazione e alla scelta della posizione in cui attivarlo in considerazione della zona che deve essere coperta. Molto realistico è stato l’intervento nella zona di Montemarzino e Berzano dove una frana (reale) ha creato l’occasione per costituire una rete radio che ha coinvolto tutti i volontari, suddivisi in varie maglie radio (sanitaria, mezzi operativi, istituzioni) ognuna delle quali faceva riferimento ad un Centro Operativo Comunale posto sul piazzale del cimitero dove era ipotizzato l’ammassamento dei

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mezzi di soccorso. I volontari sono stati operativi dalle 8 di sabato alle 01,30 di domenica e dalle 8 alle 18,30 di domenica. La preparazione dei volontari si è rivelata buona. La presenza in zona operativa dei Sindaci di Montemarzino e di Berzano e la visita del Sindaco di Tortona hanno rappresentato un giusto e meritato riconoscimento per i sacrifici e lo stress che tutti i volontari hanno affrontato in questi due giorni di intenso lavoro. L’associazione ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al sostentamento dei volontari e in particolare la ditta Barbieri di Voghera, la macelleria Semino di Viguzzolo, il volontario Domenico Quarto, la panetteria Golosità e le ditte Albatros e Rolandi di Tortona, la Pro Loco di Montemarzino e le cuoche Grazia, Martina e Monica per la loro abilità.

TORTONA - Il progetto definitivo relativo alla costruzione di cappelle e loculi all’interno del Cimitero Urbano, con l’approvazione ricevuta dalla Giunta la scorsa settimana, sarà aggiornato. Questo aggiornamento scaturisce dal fatto che nel progetto approvato in precedenza si prevedeva di realizzare un nuovo corpo di fabbrica in un rettangolo verde, posto ad angolo nella porzione sud est del cimitero, per un totale di sette edicole funerarie, di cui sei per dieci tumulazioni ciascuna e una da diciotto loculi adattabili a venti, comprensive di nicchie ossario, per un totale di settantotto tumulazioni. A seguito dell’indagine geognostica e della relazione geologica - geotecnica redatta nel mese di aprile 2011 è risultato che le caratteristiche del terreno in corrispondenza dell’ubicazione ipotizzata per le nuove cappelle necessitano di una tipologia

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di fondazioni particolarmente onerose, con l’allestimento di un cantiere tale da compromettere la normale accessibilità alle sepolture esistenti nelle vicinanze. Per tale ragione, per la realizzazione di questi lavori, è stata individuata la rampa che collega la parte recente del cimitero urbano con strada Santa Lucia, avente caratteristiche adatte sia dal punto di vista geologico che logistico. Il costo totale dell’intervento ammonta a trecento mila euro. p.s.


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La seconda edizione ha riscosso un notevole successo

Concluso il corso Difesa Donna

TORTONA - Grande successo del corso di difesa personale e prevenzione della violenza, che aveva come slogan “Difesa Donna Derthona”, e fortemente voluto, per il secondo anno consecutivo, dall’assessore alla Sicurezza e Pari opportunità, Emanuela Patta, e dall’assessore allo Sport, Mario Galvani. “La presenza costante di 80 partecipanti su 100 iscritte, ma soprattutto l’ entusiasmo e la dedizione dimostrata durante gli incontri, che si sono tenuti tutti i giovedì sera a partire dal 28 aprile, ha consolidato un’esperienza ini-

ziata lo scorso anno e che sin da subito ha riscosso grande consenso”, ha commentato soddisfatta l’assessore alle Pari Opportunità, Emanuela Patta. Ad arricchimento del corso Difesa Donna Derthona, è stato organizzato il convegno “Stalking: un’ossessione pericolosa”, che ha riscosso grande consenso di pubblico. “Il successo della duplice iniziativa - spiega l’assessore alla Sicurezza e Pari Opportunità, Emanuela Patta fa comprendere quanto sia sentito, specialmente presso la popolazione femminile, il problema della sicurezza

personale. Reputo che eventi come questi siano utili ed efficaci, al fine di dare un maggiore supporto alle esigenze dei cittadini”. “Il filo conduttore di questa iniziativa è la diffusione della cultura della prevenzione e dell’informazione al fine di sensibilizzare la consapevolezza con il potenziamento dei nostri meccanismi psicofisici possiamo aiutarci ad individuare e ad evitare potenziali situazioni di rischio o ad affrontare il pericolo con strumenti che ci permettano almeno di limitare i danni, nel caso si fosse costretti ad agire per difendersi da una violenza - prosegue l’assessore Emanuela Patta - grazie alla professionalità dell’istruttore, Luigi Cairo, e del suo staff abbiamo realizzato un momento di confronto forte, che ha riscosso un grande consenso sia come qualità delle lezioni proposte che di frequenza alle stesse”. L’assessore ha anche ringraziato i relatori che hanno partecipato al convegno del 19 maggio scorso. p.s.

Martina Rifesser e Werner Karlinger si esibiranno il 17 luglio

Concerto di arpa a Montespineto

STAZZANO - Domenica 17 luglio eccezionale evento musicale al Santuario di Nostra Signora di Montespineto. Alle 18, dopo la S. Messa, Martina Rifesser e Werner Karlinger, due arpisti di grande fama e bravura eseguiranno alcuni pezzi scelti del loro repertorio. Il concerto si intitola “Duo d’arpa”, e data la notorietà

Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

TORTONA E TORTONESE

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degli esecutori, si preannuncia un grande afflusso di appassionati. Martina Rifesser, altoatesina della Val Gardena, si è diplomata in arpa presso il Conservatorio di Trento e ha seguito corsi di perfezionamento a Milano con la professoressa Maria Oliva de Poli dell’Orchestra della Scala di Milano. Svolge intensa attività soli-

stica con diverse orchestre e complessi da camera in tutto il mondo. Ha inciso per le più importanti case discografiche internazionali. Werner Karlinger, arpista di Linz, ha insegnato per oltre dieci anni presso la prestigiosa Università “Mozarteum di Salisburgo” e, dall’inizio dell’anno accademico 2006/2007, è ordinario presso l’Università di Linz. Svolge un’intensa attività concertistica, ha tenuto corsi di specializzazione in numerose città del mondo, come Buenos Aires, Cracovia, Damasco e Tokyo. Dal 1989 è arpista dell’Orchestra Bruckner di Linz. Si dedica alle formazioni da camera più ricercate, realizzando anche tutti gli arrangiamenti e ha inciso numerosi dischi in formazioni di duo e da solista. L’ingresso sarà a libera offerta e il ricavato sarà destinato alle varie necessità del Santuario.

I canti dell’Italia unita a Pontecurone PONTECURONE - “L’Italia s’è desta” è il titolo scelto per lo spettacolo di parole e musica che si svolgerà sabato 16 luglio a Pontecurone presso l’Oratorio di San Francesco, alle ore 18.30, per il tradizionale aperitivo letterario, in occasione della festa patronale di San Biagio. Andrea Albertini al pianoforte, Livia Hagiu al violino, il tenore Giorgio Trucco, Maria Paola Bidone voce narrante: ecco gli artisti coinvolti. Le parole dell’Inno d’Italia segnalano già chiaramente fin dal titolo l’intenzione degli artisti di cantare l’Italia unita dopo 150 anni, attraverso brani della tradizione popolare e celebri arie di grandi compositori quali Tosti e Verdi, che contribuirono a “fare gli Italiani”.

Accanto alla musica, la parola di poeti e letterati che vissero, talvolta, in prima persona l'entusiasmo della grande epopea legata al Risorgimento italiano e che ne immortalarono sulla carta sofferenze, aneliti, emozioni. “La spigolatrice di Sapri”,con lo struggente ricordo dell’impresa tragica di Carlo Pisacane, “Marzo 1821”, e la toccante e vibrata esortazione manzoniana all'unità, il famoso “grido di dolore” a cui rispose il Re nel Discorso della corona, un indimenticabile ritratto di Garibaldi scritto da Victor Hugo, il commovente racconto de “La piccola vedetta lombarda” dal libro Cuore di De Amicis, sono alcuni dei testi che saranno presentati nella serata e che costituiscono quel patrimonio culturale degli Italiani da non dimenticare.

Rampulla sarà l’allenatore del Derthona TORTONA - Sta iniziando a prendere forma il Derthona che a partire da settembre prenderà parte ad un nuovo campionato di serie D. Dopo le incertezze di giugno, l’azionista di maggioranza, Flavio Tonetto ha deciso di rimanere al timone del sodalizio bianconero assegnando la carica di presidente a Ugo Bariani che ha rilevato le quote societarie da Ambrogio Pelagalli. L’ex tecnico e presidente dei leoncelli ha deciso di lasciare il Derthona. Accanto a Flavio Tonetto rimarrà in società l’attuale vice presidente Emanuele Muda. Faranno parte del sodalizio bianconero anche due giovani imprenditori cinesi: Wang Jie, che opera nel campo dell’abbigliamento e Xiang Bihai, titolare di alcuni ristoranti. Domenica scorsa, la società ha ufficializzato il nome del nuovo allenatore che sarà Michelangelo Rampulla ex portiere della Juventus. Si tratta di un nome di spicco del panorama calcistico italiano: ci auguriamo che la sua grande esperienza possa far tornare grande il Derthona. Il nuovo tecnico è già al lavoro a fianco del direttore generale Franco Ricci per costruire la squadra che prenderà parte al prossimo campionato. A partire dalla prossima settimana sono attese le prime novità relative a conferme e nuovi arrivi per definire la rosa dei giocatori. Domenico Cremonte

IN BREVE MUSICA / GAVAZZANA

Premio alla carriera a Lino Patruno Nel corso della prima edizione del festival dedicato al blues che si è tenuta nei giorni 8, 9 e 10 luglio nel paese di Gavazzana, è stato consegnato il premio alla carriera a Lino Patruno, musicista, attore, chitarrista e jazzista, con una lunga e sfolgorante esperienza nel panorama musicale italiano.

CERIMONIA / TORTONA

Consegnati i diplomi del corso CTP Mercoledì 6 luglio, presso Sala Romita, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Adelio Ferrari, ha consegnato gli attestati e i diplomi agli studenti che hanno frequentato il corso del Centro Territoriale Permanente. “Questo è sicuramente uno degli appuntamenti cui tengo maggiormente ha sottolineato l’assessore Ferrari - un appuntamento che dà lustro alla città di Tortona e alla vostra costanza. Un progetto che spero sia portato avanti anche nei prossimi anni”.

EVENTI / CASTELLANIA

Raduno di auto d’epoca Nel mese di giugno a Castellania, si è svolto un raduno di auto d’epoca a ricordo di Serse e Fausto Coppi, con la presenza delle auto appartenute ai due fratelli e dopo una gara di regolarità da Castellania a Sant’Alosio, è avvenuta la premiazione dei numerosi parteciparti provenienti anche da Lombardia ed Emilia. Madrina dell’evento la figlia del Campionissimo Marina Coppi alla presenza di autorità sportive e come speaker il giovane scrittore di successo Felice Timo.

NUOVA RADIO PIEVE / TORTONA Le canzoni di Bob Dylan a Caleidoscopio

Michelangelo Rampulla

Seconda trasmissione dedicata alle più belle canzoni di Bob Dylan, dall’album “The freewheelin” a “Modern Times” -. Sarà questo il contenuto del “Caleidoscopio” condotto da Andrea Bobbio e che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 17 luglio sulla frequenza 96,400 e in diretta su Internet www.radiopnr.it. Il programma è ideato e presentato da Walter Pestarino, docente di Scienze Teologiche. L’appuntamento è quindi fissato per domenica sera oppure, in alternativa, martedì 19 luglio sempre alle ore 20,30.

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Giovedì 14 luglio 2011 di Ferraresi RESTAURI Daniele e C snc Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri

N

IL POPOLO di SERRAVALLE - ARQUATA -

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 11; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva ore 17); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 8.30 – 10 – 11.15 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30;

VAL

Merella: prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 14 al 20 luglio 2011 Giovedì 14 luglio: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Venerdì 15: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Sabato 16: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 (tel. 0143 2166) Domenica 17: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255)

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

Lunedì 18: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Martedì 19: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Mercoledì 20: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 (tel. 0143 2166) Edicole aperte domenica 17 luglio 2011 Bava, corso Marenco; Tabaccheria Rebora Via Castel Dragone; Scarsi, Viale Chichero; Ponte, Piazza Repubblica; Pallavicini, Piazzale Partigiani; Campi, Via Verdi; Semino, Via Pavese.

Le considerazioni dell’assessore all’ambiente Carmine Cascarino e i dati ARPA I concorsi su artigianato e censimento

La situazione dell’inquinamento a Novi Due bandi del Comune

L’assessore Carmine Cascarino

NOVI LIGURE - In una recente intervista l’assessore all’Ambiente del Comune di Novi Ligure, Carmine Cascarino si è così espresso: “I dati recentemente forniti dall’ARPA e concernenti la qualità dell’aria e rilevati nella stazione di Novi Ligure, testimoniano sulla situazione di livello d’inquinamento simile agli altri contesti urbani, con il permanere di criticità per quanto riguarda le polveri fini PM10 ed il biossido di azoto NO2, mentre si evidenzia un progressivo abbattimento dei livelli per tutti gli altri inquinanti monitorati, con pieno raggiungimento degli obiettivi di legge”. Infatti, come risulta dalla “Relazione sulla qualità dell’aria - Anno 2010”, fornita al Comune dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, i dati, acquisiti dalla stazione fissa di Piazza Gobetti, dotata di analizzatori automatici in grado di monitorare in continuo e di fornire dati in tempo reale per i principali inquinanti atmosferici, sono assai confortanti, soprattutto per quanto concerne il monossido di carbonio, il biossido di zolfo e gli ossidi di azoto. Invece, le polveri PM10 sono state analizzate, dal 1° gennaio 2010, da una centralina posta ad Alessandria. Oltre ai parametri rilevati in Piazza Gobetti, successive

analisi chimiche sui filtri di polveri prelevati dalla stazione e analizzati dall’ARPA, hanno permesso di determinare la concentrazione media di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) e di alcuni metalli pesanti, elementi particolarmente tossici del particolato atmosferico, in particolare arsenico, cadmio, nichel e piombo. Dall’esame dei dati di concentrazione su più anni per i parametri di biossido di azoto NO2 e polveri fini PM10 si è confermata la classificazione di criticità 3 per PM10 (concentrazione media annua entro i valori 14-40 microgrammi/m3) con tenden-

za al superamento dei limiti di 40 microgrammi/m3, mentre, è sovrastimata la classificazione di criticità 5 per NO2 (concentrazione media annua entro i valori maggiori di 60 microgrammi/m3). Tale classificazione appare, a detta dei tecnici e alla luce dei dati rilevati, troppo peggiorativa poiché i livelli registrati porterebbero a inquadrare Novi Ligure in classe di criticità 4 anziché 5 (concentrazione media annua entro i valori 40 - 60 microgrammi/m3). Le polveri fini PM10 sono state rilevate dal 2004 al 2009. Dal confronto storico di più anni si può dedurre una contenuta diminuzione delle concentrazioni di polveri PM10 negli ultimi due anni, così che dal 2008 si è scesi di sotto il limite annuale di 40 microgrammi/m3. La diminuzione delle polveri PM10 ha permesso di rientrare nei limiti annuali ma si riscontrano ancora eccessivi superamenti del limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 da non superare più di 35 giorni l’anno. (I superamenti sono stati: 110 nel 2004; 113 nel 2005; 113 nel 2006; 117 nel 2007; 81 nel 2008 e 80 nel 2009). Per quanto concerne invece il biossido di azoto NO2, le medie giornaliere e mensili registrate nel 2010, hanno

indicato una significativa presenza di fonti d’inquinamento tali da determinare il superamento del limite annuale pari a 40 microgrammi/m3. I valori di NO2 si mantengono particolarmente elevati da settembre ad aprile; anche se i limiti orari di protezione della salute umana (200 microgrammi/m3, da non superare più di 18 volte per anno) sono sempre ampiamente rispettati, permane un significativo superamento del limite annuale di 40 microgrammi/m3. Buone notizie, invece, per quanto riguarda il biossido di zolfo (SO2) e il monossido di carbonio (CO), infatti, i dati rilevati si mantengono sempre ampiamente sotto i limiti di legge, non ravvisando quindi criticità per tali inquinanti. Per gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) e i metalli (piombo, cadmio, arsenico, nichel), particolarmente importanti a causa della loro elevata tossicità, si sono evidenziati valori sull’anno 2009 (ultimo dato disponibile) tutti inferiori ai parametri di legge. I dati di concentrazione di tali sostanze, rilevati a Novi Ligure dal 2005 al 2009, mostrano un trend positivo in forte diminuzione per effetto dei miglioramenti tecnologici sui carburanti e sulle emissioni degli autoveicoli. Vittorio Daghino

“Le Storie del Novecento”: ecco i vincitori SERRAVALLE SCRIVIA - I vincitori dell’edizione 2011 del concorso letterario “Le storie del Novecento”, giunto alla 12esima edizione sono: 1° classificato Franco Flavia di Savigliano con il racconto “Come cenere d’oro” premiato con 1000 euro e la pubblicazione in antologia. 2° classificato Malchiodi Manuela di Pavia con il racconto “Il grande concerto nel cielo” premiata con 500 euro e la pubblicazione in antologia. 3° classificato D’Agaro Paola di Pordenone con il racconto “Rüsca” premiata con 250 euro e la pubblicazione in antologia Altri racconti sono stati segnalati per merito dalla Giuria: 4° classificato Perotti Silvana di Napoli con il racconto”Sciopero”, racconto che verrà pubblicato in antologia. 5° classificato Costanzi Stefano di Guastalla, Reggio Emilia, con il racconto “Il giorno del giudizio” premiato con la pubblicazione in antologia. 6° classificato Braghin Gianna di Codigoro, Ferrara, con il racconto “Primo premio” che verrà pubblicato in antologia. 7° classificato Borsoni Paolo di Ancona con il racconto “Confini” che verrà pubblicato in antologia. La Giuria del Concorso NovecentoCorti a proposito del non conferimento del premio per il suddetto concorso ha dichiarato che: “essendo prevenuto alla Giuria del concorso un solo elaborato, non è stato possibile procedere ad una valutazione e di conseguenza ad una graduatoria di merito. Pertanto, per decisione unanime della Giuria non è stato assegnato nessun premio”.

L’ingresso del Municipio di Novi Ligure

NOVI LIGURE - Il Comune di Novi Ligure, ha indetto, in questi giorni, due importanti bandi di concorso, che saranno esplicati nelle prossime settimane. Il primo, essendo il Comune l’Ente capofila del progetto “Mastro Artigiano”, prevede l’inserimento di 11 tirocinanti presso imprese artigiane della zona; possono partecipare solo i giovani, di età compresa tra i 16 e i 24 anni, residenti nei Comuni aderenti all’iniziativa che, oltre a Novi, sono quelli di Basaluzzo, Capriata d’Orba, Francavilla Bisio, Pasturana, Pozzolo Formigaro, Serravalle, Stazzano, Tassarolo e Vignole Borbera. Le imprese artigiane che hanno aderito al progetto operano nei seguenti settori: legno, meccanica, impiantistica, alimentare (pasticceria, panificazione, birra), estetica e lavorazione del ferro. Il tirocinio, retribuito, durerà quattro mesi (dal 1° settembre al 31 dicembre). Possono presentare domanda, entro le ore 12 dell’8 agosto, i ragazzi disoccupati iscritti al centro per l’impiego residenti o domiciliati nei Comuni che aderiscono all’iniziativa e, se cittadini non comunitari, in possesso di regolare permesso di soggiorno. L’obiettivo principale del progetto è di potenziare l’artigianato locale, sensibilizzare i giovani verso le sue diversità e fare comprendere le potenzialità in termini di professione. Il testo integrale del bando ed il modulo di domanda sono sul sito www.comune.noviligure.al.it. per altre informazio-

ni è possibile rivolgersi al “Punto Giovani”, sito in Corso Piave 51, oppure inviando una mail: informagiovaninovi@libero.it. Il secondo bando riguarda lo svolgimento delle operazioni correlate al “15° censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni”, attraverso una selezione pubblica per il conferimento d’incarico a venticinque rilevatori. La selezione è riservata a chi ha compiuto diciotto anni ed è in possesso del Diploma di scuola media superiore (o titoli superiori). La domanda per partecipare alla selezione deve essere presentata entro le ore 12 del 12 agosto, secondo le modalità descritte nel bando. Il calendario delle prove è il seguente: la prova scritta si svolgerà il 29 agosto alle ore 9, mentre, la prova orale il 5 settembre alle ore 9. La sede di svolgimento della prova scritta e della successiva prova orale sarà stabilita in base al numero dei partecipanti e verrà pubblicata sul sito del Comune e all’albo on line del Comune di Novi Ligure dal giorno 23 agosto. Il testo integrale del bando e il modulo di domanda sono disponibili sul sito www.comune.noviligure.al.it. per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi all’Ufficio Elettorale, a Palazzo Dellepiane, (Michele Zavaglia), oppure scrivere una mail: elettorale@comune.noviligure.al.it. Per entrambi i bandi di concorso è possibile rivolgersi anche allo “Sportello del Cittadino” o scrivere a: urp@comune.noviligure.al.it Davide Daghino


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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

NOVI E NOVESE

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Prosegue l’iniziativa nelle domeniche di luglio a Mongiardino

IN BREVE

Come adottare una pecora da Montebore MONGIARDINO LIGURE - Gli amanti dei cibi “sani e giusti” che conoscono bene il Montebore presidio Slow Food, nelle domeniche di luglio, si ritrovano in Val Borbera per festeggiare la natura e i suoi prodotti rari e preziosi. Chi ha adottato una pecora ha già potuto incontrarla sui pascoli domenica scorsa, conoscere il luogo dove questi formaggi nascono e le persone che lo producono. Tutti coloro che ancora non hanno adottato possono farlo prenotando una delle ultime adozioni “last minute” valida per domenica 17 o 24 luglio. Saranno così ospiti a colazione per conoscere il gregge direttamente sui prati attorno all’agriturismo Vallenostra, pranzeranno all’aperto o nelle sale interne e potranno poi visitare il caseificio dove tutto nasce. Chi ha aderito alla campagna “Adotta una Pecora da Montébore”(al costo di 100 euro l’anno) ritirerà poi il “cesto qualità”, che ha riservato, contenente il raro Montébore, altri formaggi pregiati, vino Timorasso, salumi artigianali e tanti altri prodotti dell’azienda agricola. Da quest’anno sarà possibile far visita alle pecore di-

Le pecore da Montebore che si possono adottare

rettamente presso l’agriturismo Vallenostra, una scelta che permette di offrire agli ospiti un incontro più diretto con le pecore, fuori dalle stalle e direttamente sui prati attigui, vedere dove avviene preparazione del formaggio nel caseificio dell’azienda agricola a Mongiardino, conoscere le mucche da latte brune tortonesi. A grande richiesta si potranno incontrare anche gli asini della fattoria didattica “La Stalla dei Ciuchi” di Matteo Beccuti, un aggiuntivo e gradito momento d’incontro fra bambini e animali del territorio. I bambini potranno giocare liberamente e le coppie, o i gruppi di amici, saranno al-

lietati dall’ottima musica. In caso di maltempo la festa si svolgerà ugualmente nelle ampie e incantevoli sale dell’Agriturismo. “Proponiamo questa formula dell’adozione da alcuni anni, per far incontrare direttamente produttori e appassionati di cibo “buono e giusto”. Dopo il servizio del TG di Studio Aperto e gli articoli apparsi su importanti quotidiani nazionali è cresciuta l’attenzione della gente. “I buongustai provengono dal Piemonte ma anche dalle regioni limitrofe come Lombardia e Liguria - dicono Roberto con Agata e Alessandra, le cuoche dell’Agriturismo Vallenostra di Mon-

giardino - abbiamo avuto anche adozioni dall’estero, soprattutto recentemente, grazie al rilancio dei Presìdi da parte di Slow Food che, con un marchio chiaro e protetto, li identifica informando meglio chi ricerca i prodotti garantiti e tutelati”. Il Montébore ha partecipato anche alla cena dell’Alleanza dello chef Chicco Cerea, presso il ristorante stellato Michelin “Da Vittorio”, uno degli eventi organizzati da Slow Food, per unire chi realizza prodotti unici e gli chef rinomati in una sinergica promozione di questi “tesori”. Istituzioni importanti come il Culinari Institute of America e la delegazione degli studenti della Scuola Internazionale di Cucina ALMA - Slow Food, di Colorno, diretta da Gualtiero Marchesi con studenti di Giappone e Stati Uniti sono ospiti di Vallenostra. Anche venerdì e sabato l’agriturismo accoglie i turisti con nuove proposte che uniscono risparmio e qualità: menù per bambini con incluse attività ludico e ecologiche, assaggi a partire da 9 euro e “Osteria del Montébore” e degustazioni da 15 a 30 euro per scoprire tutti i sapori locali.

A Serravalle tutti promossi al corso di italiano SERRAVALLE SCRIVIA - “Sapevamo che fossero preparati, ma sul serio non potevamo credere che ce l’avrebbero fatta tutti e ventitre”. E’ davvero molto soddisfatta Alda Colombara, docente liceale di lettere in pensione, che non ha voluto comunque rinunciare all’insegnamento. Anche solidale, però, perché in qualità di membro del consiglio direttivo dell’associazione “Au-ser insieme per Serravalle” l’italiano adesso lo insegna ai cittadini stranieri residenti nel suo comune. “Un risultato che va oltre ogni aspettativa, anche se io - sottolinea Marco De-brevi, l’ani-

ma storica e coordinatore di questi corsi, giunti ormai al quinto anno di attività - in cuor mio non ho mai avuto dubbi”. Un ottimista inguaribile Debrevi, ma a ben vedere. Perché i ventitre studenti dei corsi diurni e serali di italiano e preparazione all’esame di licenza media sono stati davvero bravi. Bravi e costanti, nel seguire per un intero anno scolastico, nonostante gli impegni familiari e, soprattutto, il lavoro anche molto duro, le lezioni che, con il patrocinio indispensabile del Comune di Serravalle, si sono svolte incessanti presso la biblioteca “Allegri” di villa

Caffarena. “All’inizio si pensava di garantire solo due lezioni settimanali - afferma, colmo di soddisfazione a sua volta, l’assessore alle politiche sociali Riccardo Lera ma poi, vista la dedizione con cui questi nostri concittadini stranieri affrontavano le difficoltà e l’abnegazione dei volontari dell’Auser nell’insegnare, non abbiamo potuto tirarci indietro. E i risultati conseguiti ci ripagano di ogni sforzo”. Sforzo anche economico, si intende, che il Comune però non ha fatto mancare “grazie anche - prosegue ancora Lera - alla sensibilità che su questi temi con-

Assistenza medica estiva in Val Borbera CABELLA LIGURE - Anche quest’anno l’ASL ha predisposto il potenziamento del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), con l’apertura a Cabella Ligure di una postazione aggiuntiva del servizio già presente ad Arquata Scrivia, per far fronte alle maggiori richieste d’intervento legate alla presenza di villeggianti nella stagione estiva. Il medico di guardia sarà presente presso la sede sub distrettuale dell’ASL di via Martiri della Libertà a Cabella nei giorni prefestivi e festivi del periodo che va da sabato 16 luglio a domenica 28 agosto. Dalle 10 alle 20 dei giorni prefestivi e dalle 8 alle 20 dei festivi, il medico sarà a disposizione per

traddistingue l’assessore provinciale Maria Grazia Morando”, rendendo così disponibili le risorse a tutti i frequentatori, pure quelli dei comuni vicini. Gli studenti sono stati tanti e tutti motivati come affermano Serena Canepari ed Elena Carrea, le altre due docenti che hanno seguito gli studenti per tutto l’anno e provengono per lo più dall’Europa orientale, ma anche da Ecuador, Sri Lanka, Marocco e Mozambico. L’assessore Lera, convinto di interpretare il sentimento dei serravallesi, ha affermato di voler proseguire su questa strada e ha dato l’arrivederci all’autunno.

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CULTURA / NOVI LIGURE

“La voce di Bob Dylan” in Biblioteca Giovedì 14 luglio, alle ore 21, presso la Biblioteca Civica di Novi Alessandro Carrera e Mauro Ferrari presentano “La voce di Bob Dylan. Una spiegazione dell’America”. “La voce di Bob Dylan” è un libro che vuole essere una spiegazione dell’America, un’opera di grande impegno e successo di Alessandro Carrera, recentemente ristampato da Feltrinelli in una nuova edizione accresciuta e aggiornata. Poeta, critico letterario, docente all’università di Houston, musicofilo e dylanologo appassionato e colto, Carrera coglie l’occasione del settantesimo compleanno di Robert Zimmerman per valutare il peso culturale che Dylan ha avuto su tre generazioni di musicisti, artisti ma soprattutto cittadini americani. Quello che sarà presentato alla Biblioteca civica, a cura di Mauro Ferrari, non è soltanto un libro su Dylan, quindi, ma un libro sull’America, o ancora di più, un libro sul modo in cui un artista può incarnare lo spirito di un popolo, i suoi miti fondatori e come si sono evoluti.

EVENTI / GRONDONA

Festa alla frazione Cà di Lemmi Domenica 10 luglio, in Valle Spinti, si è svolta la festa nella frazione di Cà di Lemmi nel comune di Grondona. Il parroco don Nicola Ferretti ha celebrato la Messa per i volontari e per i numerosi fedeli che hanno partecipato alla giornata.

SPORT / NOVI LIGURE Scacco al re sotto le stelle Ancora un grandioso successo di pubblico nella terza serata della manifestazione “Scacco al re sotto le stelle”, organizzata dall’A.S.D. DLF Novi Scacchi, in collaborazione con il Dopolavoro Ferroviario di Novi Ligure e il patrocinio del Comune di Novi Ligure. Il clou dell’appuntamento è stata la simultanea tenuta dal C. Maestro Alberto Giudici, vice campione provinciale 2011, che giocando 10 partite contemporaneamente, ha disputato nell’arco della serata ben 21 incontri, ottenendo di 18 vittorie, 1 pareggio e cedendo solo al gioco brillante di Kadhri Nehmet e Saimir Osmani. Venerdì 15 luglio alle 21.15 ultimo appuntamento della rassegna 2011 con il Torneo per esordienti open, che non prevede vincoli di età nella partecipazione. Ogni giocatore effettuerà 6 partite, al termine delle quali si stilerà la classifica finale, in base alla quale ogni partecipante riceverà anche un piccolo premio.

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le visite ambulatoriali e risponderà al n. 0143.99122 per le chiamate domiciliari della zona. Nella fascia oraria notturna, dalle 20 alle 8, sarà attivo come sempre il Servizio di Continuità Assistenziale della sede di Arquata Scrivia reperibile al numero 0143.636129.

Mentre nelle ore diurne dei giorni feriali i villeggianti che hanno necessità potranno rivolgersi agli ambulatori dei medici di famiglia, l’onorario applicato in questo caso sarà quello previsto per le “visite occasionali” dalla Convenzione nazionale dei medici di medicina generale.

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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

TORTONESE E NOVESE

Venerdì 15 luglio ottava edizione della manifestazione dedicata all’insaccato

Il salame nobile del Giarolo in passerella

Palazzo Pollini a San Sebastiano Curone

S. SEBASTIANO CURONE - Il Salame Nobile del Giarolo tornerà ad essere esaltato a San Sebastiano Curone in occasione dell’ottava edizione della “Festa del Salame”. Manifestazione estiva che raccoglie sempre un grande consenso di pubblico, era nata proprio nel paese cuore della Val Curone nel 2003 per essere poi riproposta ogni anno in un luogo diver-

so della Comunità Montana. Venerdì 15 luglio per poter onorare al meglio l’ospite insaccato, S. Sebastiano proporrà il suo punto forte, le vecchie botteghe che negli ultimi anni sono state rivitalizzate grazie alle opere di artigianato artistico. Per l’occasione si assisterà quindi a un’apertura eccezionale, per svelare ai visitatori tutti i segreti del Nobile e risvegliare tra le vie e le

piazze del borgo connubi di profumi e sapori in una serata dal titolo “Il Nobile del Giarolo in bottega”. Tre sono i prodotti che rientrano sotto la denominazione di “Nobile del Giarolo”: il Salame che si distingue per l’impasto a grana grossa di un color rosso vivo, realizzato con un giusto equilibrio tra parti magre e parti grasse; il Cucito che è caratterizzato da dimensioni maggiori per via dell’insaccatura in doppio budello naturale accoppiato e cucito, viene sottoposto a una stagionatura più lunga e rappresenta la massima espressione dell’arte salumiera del territorio; i Giarolini che per le loro dimensioni contenute, sono i primi a stagionare e ad essere consumati. Queste prelibatezze, con le peculiarità tipiche di ogni produttore, saranno presenti venerdì sera nel borgo di S. Sebastiano assieme al formaggio Montebore, ai vini della marca Obertenga e alle altre eccellenze gastronomiche del ter-

ritorio. La manifestazione avrà inizio alle ore 20 con l’apertura al pubblico delle botteghe che offriranno degustazione e vendita dei prodotti; alle 21 seguiranno spettacoli musicali e un talk show alla presenza di Eugenio Barbieri della “Prova del Cuoco”, Piero Sardo (Presidente Fondazione Slow Food per la biodiversità), Ennio Mutti (Presidente Consorzio Salame Nobile del Giarolo) e Walter Massa (vignaiolo). Alle 22 l’istituzione e la consegna del Premio Appennino chiuderà la festa. Durante la serata saranno cucinati piatti a base di “carne all’erba” dalla Pro loco di Borghetto Borbera e piatti di risotto dallo Chef Fabrizio Rebollini in rappresentanza dei Ristoratori delle Valli. L’evento è organizzato dalla Comunità Montana Terre del Giarolo in collaborazione con il Consorzio Salame Nobile del Giarolo, con il Comune di S. Sebastiano e con il Gal Giarolo Leader. Valeria Sala

La festa del Sacro Cuore a Sale con il Vescovo SALE - Venerdì, 1° luglio, nella casa Madre delle Piccole Figlie del Sacro Cuore, una limpida sera d’estate, ha fatto da degna cornice alla Festività del Sacro Cuore di Gesù. La Cappella, vestita a festa di luci e fiori, era gremita di persone, dei bambini con l’abito della Prima Comunione e di tanti giovani che hanno testimoniato con la loro presenza la devozione al Sacro Cuore. La Santa Messa è stata celebrata da Monsignor Martino Canessa, vescovo di Tortona, dal parroco don Piero Fugazza e da don Tino Padrini, coadiuvati da un attento gruppo di chierichetti, guidati con diligente solerzia da Fabrizio Gonella. L’Omelia è stata incentrata sul Sacro Cuore di Gesù, il quale ha voluto un cuore di carne per essere in tutto simile a noi.

Il Vescovo ha messo in evidenza che il cuore di Gesù trabocca di Amore, un amore gratuito che non chiede nulla in cambio, un amore infinito che si è immolato per donarci la felicità eterna. In quel Cuore abita la Verità, la sola e l’unica a cui credere con l’aiuto della Fede. Il Cuore di Gesù è misericordioso, ci accoglie sempre,

ci conforta, ci dona la Pace e proprio di misericordia e di pace il mondo di oggi ha estremo bisogno. Mons. Canessa ha inoltre ricordato che ciascuno di noi può testimoniare nel proprio ambiente di vita, l’Amore divino che richiede coerenza, perseveranza e gratuità nel servizio. Al termine della celebrazio-

ne, la Processione, scandita dal canto delle litanie del Sacro Cuore, si è snodata lungo il suggestivo scenario del chiostro, fino ad arrivare alla statua del Redentore, che campeggia al centro del giardino, con le braccia aperte verso l’umanità. Quella sera, l’Amore che parte dal cuore di Cristo e si riversa su ogni uomo, era quasi palpabile, come pure la risposta sentita che sbocciava dal cuore dei presenti. La celebrazione si è conclusa festosamente, sottolineata dalle voci gioiose dei bambini, dal volto sereno dei partecipanti e dal saluto della Madre Generale, le cui parole sono state un caloroso invito a condividere con le suore momenti di preghiera e di amicizia perchè le porte del convento sono sempre aperte per coloro che lo desiderano. Anna Civeriati

Giorno dopo giorno le campane Sabbadini ci accompagnano nel nuovo millennio Telai di sostegno campane Automazione campane Orologi da torre Referenze in tutta la Diocesi Consulenze e preventivi gratuiti

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Raduno di auto d’epoca a Volpara di Albera ALBERA LIGURE - Domenica 10 luglio si è svolto a Volpara un grande raduno di auto d’epoca che ha visto una moltitudine di persone che sono giunte per ammirare le tante automobili che sono state messe in mostra per le vie del Paese. La frazione di Volpara appartiene al comune di Albera Ligure, in provincia di Alessandria e sorge a 945 metri sul livello del mare. Il programma della giornata è incominciato al mattino presto con il raduno delle auto ad Arquata Scrivia per poi creare una “processione”che ha attraversato numerosi paesi della val Borbera giungendo infine a Volpara. All’auto più bella è andato il “trofeo Volpara”. Durante l’evento si è potuto assistente al racconto didascalico di numerosi guidatori sulla storia dell’auto d’epoca. I tanti presenti hanno così compreso come parlare della storia dell’automobile non sia semplice, per lo spazio che richiederebbe e per l’imprecisione di alcuni dati storici. Ad ogni modo, è stato importante e curioso conoscere le tappe che hanno portato un mezzo di trasporto ad essere non solo il principale veicolo per gli spostamenti, ma anche un vero e proprio status symbol. Si è così scoperto che il primo veicolo semovente della storia è nato nel 1796, realizzato da Joseph Nicolas Cugnot, che come primo problema da risolvere ebbe quello dei freni. Il primo motore a scoppio venne realizzato nel 1841. Fu poi Benz ad applicarlo su un

C.I.A.T.

veicolo a tre ruote nel 1886. In Italia fu Giovanni Agnelli, nel 1899, ad aprire la prima vera fabbrica italiana di automobili: la Fiat. E proprio Fiat erano la maggior parte delle auto presenti, accanto a vecchi modelli di Audi, Ford, Bmw, Maserati, Ferrari, Alfa Romeo, Mercedes e Mini, e quando si dice vecchi si intende modelli che vanno dal primo in assoluto sfornato dalla casa produttrice ad alcuni degli anni ’70 e ’80. Le auto sono state mostrate lungo tutta la giornata con accanto ad ognuna di esse il proprietario che ne narrava la storia. Verso il mezzogiorno chi avesse voluto avrebbe potuto pranzare gustando le specialità confezionate dalla Pro Loco. Nel corso della manifestazione è poi stata raccontata la storia della Fiat, in modo particolare la storia del Lingotto e dei primi stabilimenti come quello di Mirafiori, accennando all’acquisto da parte della casa torinese dei marchi Alfa Romeo e Lancia negli anni 80’ e in seguito di Ferrari e Maserati. Si è poi parlato della storia attuale della Fiat, a partire dalla morte dell’avvocato Agnelli sino alla crisi che l’azienda vive nel settore dell’auto, temperata negli ultimi tempi dal rilancio del marchio con nuovi modelli come la nuova 500. Data la grande affluenza di curiosi e soprattutto di bambini, l’appuntamento per il prossimo anno è stato già confermato dagli organizzatori. Matteo Coggiola

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O pinioni

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Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO of o, rc uarce g cA o, ihe egg ubr c Ba o, l la r on c d lla el nne , ven to d nto spo i o e o fr la fo onfr ri, r a pr c d to do mi et rzo , il e r a t c ch al S i gl allo do . .. te

Da leggere

a cura della Redazione

a confronto I numeri “giusti” sulla TAV

M. Camisasca

Egr. Direttore, molti fra quanti si occupano della Torino-Lione, e soprattutto vi si oppongono, sparano cifre in modo poco documentato. Vorrei perciò dare qualche informazione più precisa. Naturalmente, si può essere contrari a un’opera a prescindere, ma conoscere l’esatta consistenza delle cose non fa mai male. In primo luogo, l’ultima versione, quella cosiddetta “low cost”, che prevede una realizzazione per fasi, comporterebbe da qui al 2023 la realizzazione di una prima fase limitata alla realizzazione del tunnel di base, della tratta sino all’interconnessione con la linea storica a Bussoleno e della parte relativa di Torino. Il tutto per un costo a carico del bilancio italiano di circa 5 mld di euro. Una bella cifra, certo, ma assai distante dai 20 mld di euro che sparati dai leaders No Tav. La realizzazione dell’intera tratta nella parte di Valle sarebbe rimandata a una fase di molto successiva, verificati i livelli di saturazione del mix a quel punto operativo tra linea storica e nuove tratte. Ciò significa che con 5 miliardi di euro, si realizzerebbero alcuni apprezzabilissimi risultati. La realizzazione della seconda fase porterebbe a un costo complessivo per l’Italia di circa 9 miliardi di euro, aumentando naturalmente le performances della linea sia per ciò che riguarda la capacità, sia la velocità. Oltre a produrre un numero all’incirca doppio di posti di lavoro. Il tutto, come dicevo, previa verifica. Questa piccola “controinformazione” vale naturalmente anche per le prese di posizioni del Presidente della Liguria, Burlando, il quale sa bene come le due opere, Terzo Valico e Torino-Lione siano in realtà entrambe necessarie per lo sviluppo del Nord-Ovest italiano. Nel suo atteggiamento, però, che pure io considero sbagliato, va letto il risultato negativo della “nuova strategia” che il Piemonte ha messo in atto dopo l’arrivo di Cota, abbandonando di fatto il sistema di relazioni che la Giunta Bresso aveva costruito con la Liguria, volgendo lo sguardo in modo pressoché esclusivo lo sguardo su Milano e la Lombardia. L’orientamento di Burlando è, perciò, assolutamente simmetrico a quello del Piemonte. Saltata l’alleanza del “Limonte”, la Liguria cerca in solitaria, in competizione anziché in collaborazione con Torino, una propria relazione privilegiata con quella che sarà la sede dell’Expo 2015. Avendo la Liguria il Porto di Genova occorrerebbe che il Governo regionale piemontese non sottovalutasse l’opportunità di cercare con i liguri un rapporto più collaborativo, abbandonando la superficiale “sufficienza” sin qui dimostrata. Daniele Borioli Segretario Provinciale PD - Alessandria

La casa la terra gli amici

A gloria di Dio

Suor Alfieri L’angelo di San Vittore

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A proposito di parcheggi in città Egr. Direttore, da diversi mesi, mi sono impegnato con i commercianti tortonesi per studiare una soluzione al problema dei parcheggi. L’intento è quello di mettere a disposizione dei cittadini, che visitano le vie del centro storico, spazi auto che non necessitino il pagamento di voucher o biglietti di sosta. Attualmente, su richiesta dell’Amministrazione, in Associazione Commercianti stiamo studiando manovre integrative che rendano, in ogni caso, la sosta nelle aree a pagamento più vantaggiose sia per gli operatori economici locali, sia per chi desidera sostare in sicurezza nel centro per un periodo superiore a quello consentito dalla sosta libera. In tal senso proporremo, a chi sarà delegato per la gestione dei parcheggi a pagamento in città, la possibilità di sottoscrivere abbonamenti stabiliti da una convenzione, che saranno particolarmente vantaggiosi non solo per chi risiede nelle zone interessate, ma anche per chi vi presta la sua opera creando volano economico per la città. Siamo molto lieti che sia stata accolta la proposta di aumentare gli spazi bianchi con sosta oraria gratuita in Via Mirabello, Via Giulia, Piazza Iulia Derthona, Piazza Mazzini, Piazza Gavino Lugano e di rendere bianchi Corso Montebello e Via Campiglio su un lato. Si tratta di una serie di iniziative che ci sentiamo di poter sostenere e per le quali ringraziamo la partecipazione offerta dall’amministrazione, in quanto riteniamo saranno vantaggiose per la collettività. Orlando De Luca, Vice Presidente UNICOM - Tortona Le lettere - dattiloscritte e firmate - non devono superare indicativamente le 20 righe. La redazione si riserva di pubblicare anche lettere più lunghe. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Rodney Stark

Nel nuovo libro di Massimo Camisasca ci sono le parole chiave del cristianesimo. Le parole chiave di quest’opera sono casa e comunione intesi come luoghi che accolgono, che edificano le nostre persone, contesti umani che ci possano educare giorno per giorno, senza troppe regole o richiami, come fa una famiglia sana con i suoi figli; la parola amicizia che descrive una dimensione fondamentale del cristianesimo; le parole padre, autorità e maestro ovvero coloro che alla luce della loro esistenza, contribuiscono a insegnare il senso della vita, le esperienze che valgono, i giudizi che illuminano. infine lo Spirito Santoche rende possibile la casa, l’amicizia, la comunione e a cui sono dedicate le ultime pagine del libro. Massimo Camisasca, nato a Milano nel 1946, ordinato prete nel 1975, ha fondato la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, di cui è superiore generale. Si tratta di una società missionaria che conta oggi circa cento preti e quaranta seminaristi.

Molti oggi imputano alla religione certi tragici passaggi della storia e le negano qualunque ruolo positivo nelle vicende dell’umanità. Per esempio, affermano che il cristianesimo ha ostacolato il progresso scientifico e offerto giustificazioni alla schiavitù. In realtà la scienza moderna è un prodotto della concezione cristiana del Dio unico, che attribuisce alla ragione un valore essenziale. La Chiesa cattolica ha poi avuto una parte rilevante nella diffusione dell’idea che la schiavitù fosse un abominio agli occhi di Dio e nella soppressione di questa pratica disumana in Occidente. In questo libro provocatorio, lucido e ben argomentato Stark si prefigge lo scopo di denunciare e smascherare gli errori e i pregiudizi degli storici e di dimostrare come le idee su Dio abbiano plasmato la storia e la cultura moderna dell’Occidente, costituendo l’indispensabile premessa di molte delle sue più importanti conquiste. Il volume“chiarirà le cose a chiunque abbia una mente abbastanza aperta per trarre degli insegnamenti dalla sua lettura”.

Salute oggi Secondo l’ultima indagine Doxa, negli ultimi anni, anche se è diminuito il consumo di alcol pro capite, è aumentato il numero di italiani “bevitori”, passando dal 75 per cento del 1993 all’81 per cento odierno. Di quest’ultima percentuale, il 67 per cento è un consumatore abituale, il 13 per cento è un consumatore occasionale, mentre il 20 per cento degli intervistati si dichiara astemio. Fra i bevitori occasionali prevalgono di una ventina di punti percentuali in più, gli uomini sulle donne (93 su 70%), con un incremento di entrambi i sessi rispetto il 2000. Per la metà degli interessati, il consumo medio di alcolici (prevalentemente vino) si aggira intorno ai 3 bicchieri al giorno (circa 30 grammi di alcol puro), parametro che rientra con i valori di norma, indicati

L. Bove

Suor Enrichetta entrò a vent’anni tra le Suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret. In seguito si ammalò gravemente: tubercolosi ossea e restò paralizzata per tre anni. Ma nel 1923 guarì improvvisamente dopo aver bevuto dell’acqua di Lourdes. E venne destinata al carcere di San Vittore a Milano per occuparsi dei carcerati. Nominata superiora della comunità, aprì scuole all’interno del carcere, laboratori, asilo nido per i figli delle detenute. Durante la seconda guerra mondiale accusata di spionaggio dai tedeschi, viene arrestata e internata nei sotterranei di San Vittore. Processata, è condannata alla fucilazione, ma per l’intervento del cardinal Schuster viene graziata e internata in una struttura che ospita persone con problemi psichici. Finita la guerra e il pericolo nazista, ritornò di nuovo a San Vittore a continuare la sua missione e vi morì nel 1951, dopo aver vissuto quasi trent’anni in questo carcere a consolare e aiutare. La chiamavano “l’Angelo di San Vittore” e chi la “Mamma di San Vittore”. E’ stata beatificata lo scorso 26 giugno.

a cura di Laura Notti

I dati dell’alcolismo giovanile

dall’Oms (Organizzazione mondiale per la salute). Per quanto riguarda la birra, anche se il suo consumo va aumentando nel nostro Paese, siamo ben al di sotto dei consumi medi europei, cioè 29 su 80 litri annui. Va, infine, diminuendo il numero dei cosiddetti forti bevitori, cioè quelle persone che consumano mediamente oltre mezzo litro di alcolici al giorno. Se in linea di massima i dati generali italiani sono abbastanza buoni, più preoccupanti sono quelli relativa alla fascia dei giovani. Il 10 per cento dei ragazzi tra i 13 e i 24 anni dichiara almeno una sbornia negli ultimi 3 mesi, un’abitudine frequente per almeno la metà di essi. Anche in questo caso c’è una distinzione fra i sessi (prevalgono con il 15 per cento i maschi, contro il 6 per cento delle femmine).

Dall’indagine è anche emerso che il 20 per cento dei giovani ha guidato almeno una volta nella vita in situazioni di rischio per aver consumato alcol, mentre circa il 5 per cento ha affermato di averlo fatto più di una volta. Lo studio parla in particolare del cosiddetto “Binge drinking”, cioè del bere fino allo stordimento. I dati parlano di un 20,4% dei giovani (13-24 anni) intervistati che hanno fatto questa esperienza, contro l’8,6% delle ragazze, ed il fenomeno è purtroppo in aumento. I dati, infatti, corrispondenti nel 2005 erano 14,6% per i maschi e del 6,1% per le giovanissime. Il dato positivo però è che il primo contatto con l’alcol, nella maggioranza dei casi (54%) avviene in famiglia attorno ai 14 anni ed è raro che qualcuno abbia avuto un approccio all’al-

col prima dei 13 anni di età. Se da un lato la notizia positiva è che il consumo smodato d’alcol tende a diminuire, è altresì vero, stando a quello che ha dichiarato Emanuele Scafato, che dirige l’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, che aumenta il numero degli alcol dipendenti. Perché questo fenomeno diminuisca, sarebbe necessario non sottovalutare i rischi delle bevande alcoliche (rischi dei quali parleremo al prossimo incontro), vietarne la vendita ai minori anche nei supermercati, non mettersi al volante in nessun caso dopo aver bevuto. E, non ultimo, diffondere delle semplici ed elementari regole comportamentali come quella che si dovrebbe sempre bere duranti i pasti e mai a stomaco vuoto.


Giovedì 14 lugli o 2011 IL POPOLO

BACHECA

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C U R I O S I TA’

a cura di Daniela Catalano

Palazzo Madama a Torino e il suo giardino medievale Lo scorso 5 luglio ha aperto a Torino il nuovo giardino medievale di Palazzo Madama. La sistemazione degli spazi del fossato e la conseguente creazione di un Giardino Medievale costituisce una delle grandi novità di Palazzo Madama per il 2011. Il progetto, è stato realizzato grazie al significativo contributo di 1 milione e 100 mila euro della Fondazione CRT nell’ambito del più ampio progetto “Giardini e Parchi Storici”. Le prime notizie sul giardino del castello di Torino risalgono al 1402, con i documenti che registrano le spese per l’ingrandimento dell’edificio durante il governo di Ludovico principe d’Acaia (1402-1418), che dedicano molto spazio alle Opera viridaria (arredo verde). Le fonti che citano il giardino sono i Conti della Vicaria e Clavaria di Torino, i registri in cui il clavario della città, che nel Medioevo amministrava la città per conto dei principi d’Acaia e poi dei duchi di Savoia, annotava le spese sostenute via via per la manutenzione del castello e delle fortificazioni cittadine. I Conti esaminati abbracciano un arco cronologico dal 1402 al 1516. Il nuovo progetto del giardino ha seguito le indicazioni contenute in questi documenti medievali, rispettando la tradizionale suddivisione dello spazio in hortus (orto), viridarium (bosco e frutteto) e iardinum domini (giardino del principe) come anche la presenza degli arredi tradizionali. Nel nuovo spazio è prevista la messa a coltura delle piante e delle specie vegetali citate nelle carte antiche e di piante e erbe certamente presenti nei giardini medievali tra Italia e Francia, in base alle indicazioni fornite dai trattati di agricoltura e piante medicinali del XIV e XV secolo. L’Orto (hortus) organizzato secondo uno schema a scacchiera formato da aiuole rettangolari, racchiude le piante necessarie a rifornire regolarmente le cucine di legumi, ortaggi, aromi e erbe medicinali. Il Bosco e Frutteto (viridarium) dal latino “viridis” (verdeggiante), è un boschetto con piante ad alto fusto, spesso posto fuori dalle mura del castello, in un’area in cui trovano posto la porcilaia, la falconara, la colombaia e i mulini. Il Giardino del principe (iardinum domini) era uno spazio privato dei principi, per la lettura, la conversazione, il riposo e il gioco. Nel medioevo era chiuso da mura costeggiate da cespugli di more, lastricato in pietra e presentava un pergolato di vite. La principessa d’Acaia Bona di Savoia vi teneva una gabbia di pappagalli. Il giardino è aperto dal martedì al sabato (10-18) e la domenica (10-20), è chiuso il lunedì.

Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998

Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL)

Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio

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Luoghi da visitare

S. Margherita in Valle Staffora Per cercare riparo dalla calura estiva non c’è niente di meglio che una gita fuori porta in Valle Staffora per scoprire le bellezze di queste colline e dei suoi paesi tra cui segnaliamo S. Margherita Staffora che conta numerose frazioni tra cui Casanova di Destra sede del municipio. L'intero territorio faceva parte dei possedimenti dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio. Il passato del comune è particolarmente legato alle vicende dei Marchesi Malaspina che ebbero in feudo l’intera valle. Si racconta che il Marchese Giuseppe Malaspina, durante il dominio francese si mise a capo di una rivolta e riuscì ad organizzare una banda di contadini che nel maggio 1796

marciò su Voghera per impadronirsene. La rivolta fu però scoperta dai Francesi che inviarono un contingente a disperdere i rivoltosi. Le truppe Francesi, in quell’occasione, distrussero il locale castello i cui ruderi sono tuttora visibili. Il paese fu unito al Regno di Sardegna nel 1743 ed entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio. Nel 1801 il territorio fu annesso alla Francia napo-

leonica fino al 1814. Nel 1848 come parte della Provincia di Bobbio passò dalla Liguria al Piemonte, nel 1859 entrò a far parte nel Circondario di Bobbio della nuova provincia di Pavia e quindi della Lombardia. Il territorio con i suoi 450 metri di altezza, presenta ambienti svariati, a causa della particolare conformazione geologica. Meritano una visita la chiesa, il Moli-

no Pellegro e la fornace di Massinigo. Il Molino Pellegro oggi ospita il museo della civiltà contadina e un tempo accolse l’abate Fabrizio Malaspina, riformatore della Regia Università di Torino e il marchese Giuseppe Malaspina, che scrisse un’opera sulla storia del suo casato conservata presso l’archivio di Stato di Firenze. La chiesa di S. Margherita, è situata in cima ad un promontorio alle spalle del paese, in suggestivo punto panoramico che permette di ammirare i monti circostanti. Pare che si sorga dove un tempo c’era l’oratorio del castello Malaspina. All’interno sull’altare si può ammirare il disegno del ramo di spino secco, simbolo della casata.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... E anche le foto scattate nell’ultima vacanza, in un viaggio, una tavola imbandita, un gruppo di amici che soridono davanti all’obiettivo. La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Sabato 9 luglio, nella chiesa parrocchiale di Stradella, Giammarco Rossi ed Elisabetta Rossi si sono uniti in matrimonio. Gli sposi hanno condiviso la loro gioia con i parenti e gli amici nella splendida cornice di Villa Lambertenghi a Campoferro. Stampa Edizioni Tipografia Commerciale srl 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 - fax 0131.821427

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scherzo da prete di don Marziano

Medici, architetti, ingegneri, rappresentanti di associazioni di volontariato ed enti locali: insieme per facilitare la vita a chi ogni giorno incontra già troppi ostacoli. Una professione loro già ce l’hanno, ma hanno acquisito competenze di “disability manager” frequentando l’anno scorso un corso di perfezionamento all’Università Cattolica di Milano. Così hanno deciso di costituire la Società italiana di Disability Manager, SIDiMa nel corso del primo convegno nazionale organizzato di recente a Gorgo al Monticano dall’Ospedale riabilitativo di alta specializzazione di Motta di Livenza, prima struttura sanitaria in Italia ad assumere un disability manager, l’architetto Rodolfo Dalla Mora. La parola d’ordine è: progettazione accessibile. No alle barriere architettoniche. In fondo, non esistono bisogni speciali per disabili, ma uomini che hanno bisogno di mezzi straordinari per soddisfare come tutti esigenze ordinarie, quali l’istruzione, la mobilità, il lavoro. Il disability manager nel nostro Paese stenta però a decollare, sebbene sia previsto per i Comuni che superano i 50mila abitanti dal Libro Bianco su “Accessibilità e Mobilità Urbana. Linee Guida per gli Enti Locali”, curato dal tavolo tecnico istituito tra ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Comune di Parma e associazioni che rappresentano le persone con disabilità. Le strutture sanitarie, le aziende, il mondo del volontariato ne avrebbero un gran bisogno. Anzi, una guida in questo campo non farebbe male a tutti noi. Che troppo spesso, soprattutto d’estate, ci dimentichiamo di chi non può muoversi e divertirsi come gli altri. Specie se le barriere architettoniche o l’ottusità della gente glielo impediscono.


Giovedì 14 luglio 2011 IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Organizzato dall’Oratorio De Tommasi si è concluso sabato scorso

Il Grest di Broni è volato in un “Battibaleno”

BRONI - Bilancio più che positivo per il Grest presso l’Oratorio di via Montebello che ha chiuso i battenti sabato scorso. “Abbiamo avuto quasi settanta bambini fra i sei e i tredici anni - dice don Luca Zambianchi - purtroppo nell’ultima settimana sono un po’ diminuiti perché alcuni sono andati in vacan-

za, ma sono comunque soddisfatto”. Come avviene da alcuni anni, gli animatori della struttura bronese hanno preso spunto dal tema della Fom, la Federazione degli oratori milanesi. “Battibaleno è stato il titolo di quest’edizione del Grest - spiega Elisabetta Zella, una delle animatrici - una

serie di giochi e laboratori finalizzati a far capire ai ragazzi che la vita va vissuta ogni giorno con entusiasmo”. Ovviamente non sono mancati gli spazi per la preghiera, condotti da don Luca: “L’Oratorio si pone anzitutto l’obiettivo di educare cristianamente i ragazzi e questo avviene attraverso il di-

vertimento, ma anche con momenti di riflessione”. Per quasi un mese i giovani animatori del De Tommasi si sono dati da fare: “Mi sembra giusto ringraziare i nostri 20 animatori - continua don Luca - che ogni mattina si sono trovati per un po’ di formazione e per allestire il pomeriggio per i più piccoli”. Anche quest’anno non sono mancate le escursioni e le gite. La più importante lo scorso 21 giugno a Vignole Borbera, dove si sono ritrovati tutti i ragazzi dei circoli Anspi ed Oratori della diocesi di Tortona. Il Grest si è chiuso al Teatro di via Montebello con uno spettacolo, che ha visto protagonisti tutti i bambini. Nel mese di luglio l’oratorio rimarrà aperto con i consueti orari - dalle 15 alle 19 - tutti i giorni, tranne il lunedì. Per tutto il mese di agosto la struttura bronese resterà chiuso per le ferie e - soprattutto - per i preparativi della tradizionale festa di San Contardo. Franco Scabrosetti

Calcio / Eccellenza

L’Oltrepo schiererà il difensore Andrea Cigagna STRADELLA - Dopo le prime conferme e i primi addii, anche i primi accordi. Il ds Bonfoco e il direttore tecnico Bianchi hanno concluso con il difensore nativo di Voghera, Andrea Cigagna, quest’anno in forza alla Solbiatese in serie D, e in passato al CasteggioBroni, sempre in serie D. Cigagna aveva riscattato il suo cartellino e ha potuto concludere l’ingaggio con una nuova società. Anche lo scorso anno venne contattato e fu molto vicino ad accettare l’offerta. Poi preferì rimanere un’altra stagione in serie D. Accordo fatto per la conferma del portiere Valsecchi, il suo secondo non sarà Meneghel, estremo difensore titolare della Juniores. Il ragazzo preferisce giocare con continuità e potrebbe essere ingaggiato dal Bres-

Andrea Cigagna

sana (Promozione). Il secondo di Valsecchi, a questo punto, sarà il giovane Mantovani (‘94), prelevato dal Sempione Alfa. In difesa confermati Chianello e Marabelli. Rientra in rosa, dopo il brutto e lungo infortunio al ginocchio, Spampinato. Lasciato libero capitan Merenda, ci sono Mauri, che ha richieste in serie D e

Seconda Divisione, e Carrucciu, al quale la società ha proposto il rinnovo. Anche il tecnico Chierico, che lo ha portato la scorsa estate dal Castelsardo, lo sta convincendo ad accettare la riconferma. Sempre dal Sempio Alfa sarà ingaggiato il giovane Gafur (‘94). A centrocampo, via Meda (passato in Promozione al Libertaspes) e lasciato libero l’italo australiano Mangiapane, l’Oltrepo ha riconfermato Casorati che, date le sue caratteristiche offensive, può essere impiegato anche da attaccante aggiunto. Confermati poi il laterale Sciannameo e il mediano Moltini. Resta aperto il discorso con Bruscaglia e Verdi, ma è molto probabile che i due trovino altre soluzioni. Sempre dal Sempione Alfa, sarà preso il

giovane centrocampista Scandale (‘94). Attacco in pratica da “rifare”. Chessa è passato al Pavia, De Vincenziis è in trattative con club di serie D e Seconda Divsione, anche il bomber Merlano ha salutato tutti, accettando di andare più vicino a casa: Castellazzo (Eccellenza piemontese). Accordo raggiunto con il giovane moldavo, Augustin Bejenaru (‘94), quest’anno alla Melegnanese e già provato in allenamento durante la stagione dall’Oltrepo. Trattativa avviata con il Castelsardo, per portare in rossoblù il giovane e promettente attaccante Paolo Palmas (‘93). Per Roberto D’Aniello ci sono trattative con club di serie D e Seconda Divisione, oltre che con qualche Primavera. f.s.

Il tennista Oliva vince nel Master Città di Pavia BRONI - Ruggero Oliva si è aggiudicato il torneo di Broni, riservato ai giocatori di terza categoria limite 3.3 e valido come seconda tappa del Master “Nonsolosport Dunlop” Città di Pavia. Al termine di una combattuta finale, il portacolori della Motonautica Pavia ha avuto la meglio sul compagno di squadra e numero uno del tabellone Vincenzo Craviotto, in tre set: 6-2, 2-6, 6-3. In semifinale il migliore del seeding aveva sconfitto Massimiliano Piacentini (Motonautica Pavia) per 7-6, 6-4; mentre il numero quattro, e futuro vincitore, si è dovuto impegnare per spuntarla contro Nicola Gennaro del TC Trenta pari Casalpu-

pag.

sterlengo: 6-4, 2-6, 6-4. “Bilancio più che positivo - dice Luca Catena, uno degli organizzatori - purtroppo il torneo si è dilungato di una

decina di giorni a causa del maltempo, che ci ha costretto a rinviare alcuni incontri”. La manifestazione, svoltasi sui due campi in terra battuta dell’AT Broni, ha visto la partecipazione di ben 128 tennisti, provenienti dalle provincie di Pavia, Piacenza, Alessandria, Lodi, Milano ed Asti. Le partite sono state dirette dal giudice arbitro Umberto Di Pietro di Pavia, con l’aiuto dei membri interni del circolo: Luca Catena, Claudio Mellia, Filippo Cesario e il presidente Davide Dubinelli. Il migliore tra gli atleti di casa è stato Filippo Cesario che è uscito di scena negli ottavi di finale. f.s.

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Sport in breve di Franco Scabrosetti

MOUNTAIN BIKE Zanza Cup - Tappa a Borghetto Borbera. Categoria G1: Andrea Nobile (Branco Stradella); G2: Gianluca Brambilla (Branco Stradella); G2: Margherita Desandro (Branco Stradella); G3: Irene D’Amato (Branco Stradella). Classifica dopo nove tappe. G1: Andrea Nobile; G3: Irene D’Amato. PALLAVOLO Rivanazzano - Il Rivanazzano spera nel ripescaggio in serie C. La formazione termale è alle spalle di Cagliero ed Adolescere Voghera nella graduatoria. Nel frattempo la società si è mossa sul mercato. Aperte alcune trattative: con il martello Alessia Pilla e il centrale Elena Mazzarello, che qualche anno fa vinsero la B2 con Sannazzaro. La due giocatrici vogliono però la garanzia che la squadra sia ripescata. Intanto è ufficiale l’arrivo della palleggiatrice Alice Tartaglia. TENNIS Master Crevani Zella - Alessandro Scaglione (Ovada Tennis) si è aggiudicato il master Crevani Zella, conclusosi nei giorni scorsi sui campi del TC Voghera. In campo femminile il successo è andato alla tennista di casa Federica Quarleri. La vogherese ha battuto in due set (6-0, 6-3) Elena Ragni della Canottieri Tanaro Alessandria. Nella finale maschile, Scaglione ha avuto la meglio su Gabriele Cucchi (TC Voghera) in due set: 6-2, 7-5. BASKET Derthona - E’ stato ingaggiato il playmaker pavese Mauro Quaroni, che l’anno scorso era in Lega due a Verona. In precedenza aveva vinto uno scudetto con le giovanili dell’Olimpia Milano, poi Casalpusterlengo, Veroli, Imola, Cento, Casale, Cremona, Brescia ed infine il capoluogo scaligero. «Ho deciso di andare a giocare a Tortona perché la società mi ha fatto sentire importante, come un elemento centrale di un progetto tecnico ambizioso». Intanto sono stati confermati Pavone, Degrada, Campeggi, Gatti, Taverna, Serafin. Coach Arioli potrà contare anche su Ganguzza, che è appena arrivato dal Vado Ligure. Bopers Voghera - Alberto Rai è passato dall’altra parte della barricata. «Era già stato preventivato, a metà stagione sapevo che non avrei continuato per motivi di lavoro, ci tengo a ringraziare la società per la stima e la fiducia nei miei confronti». Il nuovo coach è Chiappano, giocatore la stagione passata. Dopo vent’anni sulla panchina, Alberto Rai diventa dirigente e si occuperà del mercato della formazione oltrepadana, che giocherà in serie D. La squadra rispetto al 2010-2011 cambierà fisionomia: Chiappano chiederà un quintetto più aggressivo che difenda forte. Accanto ai Rona, Castellano, Forni, Gazzaniga e Piantini circolano i nomi dei lunghi Costaldi (Pallacanestro Milano) e Faravelli. Armana da Tortona potrebbe essere un’altra alternativa. PODISMO Castelnovese - Prima edizione della Castelnovese a Castelnuovo Scrivia. In campo femminile successo di Simona Viola (Atletica Pavese Voghera) che ha preceduto Elehanna Silvani (Derthona Atletica). In campo maschile da segnalare il buon 6° posto di Enrico Pertusi (Derthona) che ha battuto il compagno di squadra Nicola Calia (7°). Questi gli altri classificati. Derthona: 9° Marco Manna (28’52”), 20° Marco Setti (30’43”), 29° Daniele Cei (31’48”), 39° Gianbattista Novello (32’49”), 50ª Chiara Raimondi (34’01”), 60° Pierangelo Civeriati (36’09”), 74ª Franca Re (42’57”). Scalo Voghera: 16° Fabrizio Romanato (29’58”), 46° Cesare Viola (33’30”), 83° Bruno Chiriu (47’34”), 87° Ferruccio Bianconi (49’26”). Running Oltrepo: 18° Marco Facchina (30’16”). Iriense Voghera: 38° Massimo Cignoli (32’45”), 54ª Simona Moroni (35’28”), 55° Roberto Scabini (35’29). Pasotti Broni: 71° Edgardo Bruzza (42’20). CALCIO DONNE Arnaboldi - L’US Arnaboldi ha vinto la Coppa disciplina. Le ragazze oltrepadane sono state premiate dal presidente della Lega Dilettanti Lombardia Felice Bellori durante la riunione federale che si è tenuta nei giorni scorsi al Teatro Mastorianni di San Martino Siccomario. Nel frattempo è stato scelto il nuovo allenatore: Marco Giovanetti, già all’Alessandria in serie A-2. CICLISMO Fondo internazionale Giovanni Lombardi - La Gran Fondo (116 km) è stata vinta dal senior veneto Gianluca Comelli (Maffi 2010) che ha preceduto il cadetto Federico Incardona (Team Bionick), giunto al traguardo dopo circa un minuto. Nella medio fondo (106 km) successo per lo junior Andrea Natali (Manila Bike) che ha superato in volata il compagno di fuga Daniele Volpe (Frecciarossa Rimini). Grande successo di partecipanti: 1370 al via.


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